PROGRAMMA ELETTORALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE PALERMO

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Comune e Cittadini PROGRAMMA ELETTORALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE PALERMO I candidati: 1.Riccardo Nuti Nato a Palermo il 22/08/1981 (Candidato alla carica di Sindaco ed al Consiglio Comunale di Palermo) 2.Giorgio Ciaccio Nato a Palermo il 02/09/1981 3.Giampiero Trizzino Nato a Palermo il 14/11/1977 4.Claudia La Rocca Nata a Palermo il 30/09/1981 5.Giulia Di Vita Nata a Palermo il 24/11/1984 6.Samanta Busalacchi Nata a Palermo il 13/09/1975 7.Claudia Mannino Nata a Carini il 26/08/1978 8.Toni Ferrara Nato a Palermo il 05/09/1982 9.Gabriella Fiore Nata a Palermo il 23/01/1979 10.Alice Pantaleone Nata a Palermo il 06/10/1980 11.Pietro Salvino Nato a Palermo il 22/6/1973 12.Silvio Catalano Nato a Palermo il 22/11/1975 13.Francesco Menallo ―detto avvocato‖ Nato a Palermo il 23/10/1957 14.Marco Negrì Nato a Palermo il 22/10/1965 15.Luigi Scarpello Nato a Palermo il 04/09/1963 16.Antonino Corrao ―detto Ninni‖ Nato a Palermo il 19/04/1973 17.Azzurra Cancelleri Nata a Caltanissetta il 05/05/1984 18.Marcella Di Martino Nata a Palermo il 30/10/1967 19.Renata Di Fazio nata a Palermo il 11 mggio 1977 20.Giorgio Stassi Nato a Palermo il 05/02/1979 21.Maria Rita Rigogliuso Nata a Corleone il 08/01/1983 22.Giovanni Sardisco Nato a Palermo il 11/11/1982 23.Giuseppe Marchese Nato a Palermo il 05/10/1967 24.Sergio Oliva Nata a Palermo il 11/10/1973 25.Angelo Scribano Nato a Valledolmo (PA) il 15/10/1970 26.Vincenzo Lima Nato a Palermo il 28/03/1963 27.Vincenzo Pintagro Nato a Palermo il 15/06/1954 28.Andrea Porcarelli Nato a Palermo il 17/01/1986 29.Simone Cecchini Nato a Palermo il 05/05/1976 30.Maddalena Calderone Nata a Palermo il 13/06/1977 31.Giuseppe Ippolito Nato a Corleone il 19/08/1987 32.Emilia Testati Nata a Palermo il 10 giugno 1976 33.Ermanno Romano Nato a Palermo il 04/05/1973 34.Stefano Paradiso ―detto Alessio‖ Nato a Palermo il 7 febbraio 1979 35.Fabio di Matteo Nato a Palermo il 31 ottobre 1980 36.Mauro Plescia Nato il 19 novembre 1973 37.Davide Picone Nato a Palermo il 3 agosto 1979 38.Fabrizio Bocchino Nato a Erice (TP), il 26.11.1968 39.Alfonso Moscato Nato a Palermo 15 gennaio 1980 Carattere utilizzato: ―Spranq eco sans‖, risparmia fino al 20% di inchiostro. Pag. 1 di 3 Ecosistema Urbano Educazione e Cultura Mobilità Sostenibile Sviluppo e Nuove Tecnologia

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Comune e

Cittadini

PROGRAMMA ELETTORALE DEL

MOVIMENTO 5 STELLE PALERMO

I candidati:

1.Riccardo Nuti Nato a Palermo il 22/08/1981 (Candidato alla carica di Sindaco ed al Consiglio

Comunale di Palermo)

2.Giorgio Ciaccio Nato a Palermo il 02/09/1981

3.Giampiero Trizzino Nato a Palermo il 14/11/1977

4.Claudia La Rocca Nata a Palermo il 30/09/1981

5.Giulia Di Vita Nata a Palermo il 24/11/1984

6.Samanta Busalacchi Nata a Palermo il 13/09/1975

7.Claudia Mannino Nata a Carini il 26/08/1978

8.Toni Ferrara Nato a Palermo il 05/09/1982

9.Gabriella Fiore Nata a Palermo il 23/01/1979

10.Alice Pantaleone Nata a Palermo il 06/10/1980

11.Pietro Salvino Nato a Palermo il 22/6/1973

12.Silvio Catalano Nato a Palermo il 22/11/1975

13.Francesco Menallo ―detto avvocato‖ Nato a Palermo il 23/10/1957

14.Marco Negrì Nato a Palermo il 22/10/1965

15.Luigi Scarpello Nato a Palermo il 04/09/1963

16.Antonino Corrao ―detto Ninni‖ Nato a Palermo il 19/04/1973

17.Azzurra Cancelleri Nata a Caltanissetta il 05/05/1984

18.Marcella Di Martino Nata a Palermo il 30/10/1967

19.Renata Di Fazio nata a Palermo il 11 mggio 1977

20.Giorgio Stassi Nato a Palermo il 05/02/1979

21.Maria Rita Rigogliuso Nata a Corleone il 08/01/1983

22.Giovanni Sardisco Nato a Palermo il 11/11/1982

23.Giuseppe Marchese Nato a Palermo il 05/10/1967

24.Sergio Oliva Nata a Palermo il 11/10/1973

25.Angelo Scribano Nato a Valledolmo (PA) il 15/10/1970

26.Vincenzo Lima Nato a Palermo il 28/03/1963

27.Vincenzo Pintagro Nato a Palermo il 15/06/1954

28.Andrea Porcarelli Nato a Palermo il 17/01/1986

29.Simone Cecchini Nato a Palermo il 05/05/1976

30.Maddalena Calderone Nata a Palermo il 13/06/1977

31.Giuseppe Ippolito Nato a Corleone il 19/08/1987

32.Emilia Testati Nata a Palermo il 10 giugno 1976

33.Ermanno Romano Nato a Palermo il 04/05/1973

34.Stefano Paradiso ―detto Alessio‖ Nato a Palermo il 7 febbraio 1979

35.Fabio di Matteo Nato a Palermo il 31 ottobre 1980

36.Mauro Plescia Nato il 19 novembre 1973

37.Davide Picone Nato a Palermo il 3 agosto 1979

38.Fabrizio Bocchino Nato a Erice (TP), il 26.11.1968

39.Alfonso Moscato Nato a Palermo 15 gennaio 1980

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Cos’è il Movimento Cinque Stelle?

Il MoVimento Cinque Stelle (M5S) è un movimento culturale-politico nato

ufficialmente il 4 Ottobre 2009 ma che ha la sua origine nei meetup (gruppi di

persone che si incontrano, tramite la piattaforma americana Meet Up

(http://www.meetup.com/) e fisicamente, per discutere ed agire nel territorio

locale.

A Palermo, il meetup degli Amici di Beppe Grillo di Palermo è nato il 24 Giugno

2005 diventando poi ―Movimento Cinque Stelle‖ Palermo a Gennaio 2010.

L'obiettivo del Movimento 5 Stelle è fare in modo che i cittadini si occupino

direttamente della politica a livello locale e nazionale, non quello che diventino

dei politici di professione. Il M5S è la risposta alla domanda di chi, indignato

dall' ennesimo scandalo o disservizio, si chiede: "Dobbiamo fare qualcosa, ma

cosa?‖.

Il M5S unisce tutte quelle persone che oltre a lamentarsi vogliono impegnarsi

per concretizzare giorni e giorni di commenti davanti i tg, in ufficio, nei bus, alla

stazione, così come a scuola o in qualsiasi altro luogo.

Il M5S è da vedere come un treno che viaggia su due binari:

- culturale, ogni problema o aspetto può essere risolto o migliorato solo con un

cambiamento culturale, senza di esso qualsiasi scelta amministrativa rischia di

essere poco efficace;

- amministrativo, la buona amministrazione favorisce le pratiche virtuose,

incentiva e stimola la cultura, dà credibilità alle scelte che vengono deliberate,

ascolta e richiede la partecipazione della popolazione in quanto il sistema di

delega senza controllo e partecipazione cittadina è risultato inefficace e

deleterio.

Il M5S è formato da persone che si sono ritrovate d'accordo su alcuni punti

fondamentali quali:

1.candidati non condannati (almeno in via definitiva)

2.nessuna tessera di partito

3.non aver svolto più di due mandati elettivi

A questi si sono aggiunti nel tempo:

- Il rifiuto dei rimborsi elettorali (accettando così il risultato del referendum che

eliminava i finanziamenti ai partiti, poi rinominati furbescamente "rimborsi

elettorali" )

- No ad alleanze con partiti.

- Preferenza diretta dei candidati

- Abolizione delle provincie (il M5S non si candida alle elezioni provinciali).

Le 5 stelle principali del movimento che sono: 1. ambiente 2. trasporti 3.

sviluppo 4. servizi ai cittadini 5. acqua (pubblica) e si ampliano in altre stelle

secondo un programma nazionale che può essere discusso, migliorato dal

portale nazionale www.beppegrillo.it.

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Ufficio Stampa

Azzurra Cancelleri 327 0235207 [email protected]

Dalila Nesci 340 3676979 [email protected]

Altri contatti:

Il nostro sito è www.ilgrillodipalermo.it

E-mail segreteria: [email protected]

E-mail redazione web: [email protected]

Sede: via Sampolo, 56 - Palermo

Portavoce Riccardo Nuti: [email protected]

Sito della Libera Pluriversità Palermitana: www.pluripa.it

Account Facebook https://www.facebook.com/movimento5stellepalermo

Twitter https://twitter.com/#!/Palermo5Stelle

Google+ https://plus.google.com/114840062784210081178/posts

Canale Youtube http://www.youtube.com/user/ilgrillodipalermo

Referenti gruppi di studio:

"Comune e Cittadini": Samanta Busalacchi - [email protected]

"Ecosistema Urbano": Pietro Salvino - [email protected]

"Educazione e Cultura": Alice Pantaleone - [email protected]

"Sviluppo e Nuove Tecnologie": Giampiero Trizzino - [email protected]

"Mobilità Sostenibile": Marco Negrì - [email protected]

Come aiutarci:

Il M5S si autofinanzia: non riceviamo rimborsi elettorali, abbiamo rinunciato in

quanto nostro principio cardine ed espressione di un referendum da parte della

maggioranza degli Italiani.

Qualsiasi spesa ci sia da affrontare, dal pagamento delle spese per i locali

utilizzati, alla realizzazione di materiale per la creazione di un qualsiasi evento

e qualsiasi altra azione oggetto viene effettuata volontariamente da ogni

attivista, secondo le proprie possibilità.

Riceviamo inoltre libere donazioni sia dagli attivisti che dai simpatizzanti che

possono essere fatte online da tramite il nostro codice IBAN IT 43 W 36000

03200 0CA005863204, oppure presso la sede, durante i banchetti, eventi,

ecc...

Tutte le entrate e le uscite sono rendicontate periodicamente nella Cassa in

rete, consultabile sul nostro sito.

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Introduzione al Programma elettorale:

Il programma è suddiviso in cinque stelle che rappresentato le cinque aree

strategiche di azione.

Il Movimento 5 Stelle Palermo con il proprio programma vuole tracciare un

percorso di cambiamento graduale per Palermo con i cittadini e per i cittadini,

basato unicamente sul buonsenso e sulle scelte fatte per il bene comune e che

abbia come unico fine il miglioramento della qualità della nostra vita. Il

programma è "work in progress" perché frutto delle continue proposte e sinergie

tra i cittadini. E' infatti aperto, ciò significa che i contributi esterni da parte dei

cittadini sono, non solo possibili, ma ricercati!

Istruzioni per collaborare al programma elettorale:

Le vostre proposte saranno discusse dapprima sulla bacheca del nostro sito

www.ilgrillodipalermo.it a cui tutti possono accedere, e successivamente alle

riunioni dei gruppi di studio attinenti a cui potete liberamente partecipare. Per

ogni punto (stella), quindi troverete una pagina ad esso dedicato con le linee

guida sviluppate da ciascun gruppo di studio, il nome e l'indirizzo mail del

referente a cui potete rivolgervi per le vostre proposte, modifiche, critiche.

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Comune e Cittadini -

"La politica sana al servizio del cittadino”

Una reale Trasparenza della macchina amministrativa comunale ed un'informazione pubblica

puntuale e capillare (anche attraverso l'uso delle nuove tecnologie), il coinvolgimento e la

Partecipazione diretta, continua e sistematica della Cittadinanza nei processi decisionali,

un'attenta analisi e riduzione degli sprechi. Sono questi tutti gli elementi che rappresentano oggi

l'unica garanzia, per la cittadinanza stessa, di un moderno, efficiente ed imparziale

funzionamento dell'amministrazione comunale che, così facendo, si potrà ergere a modello

d'ispirazione morale ed etica per tutta la cittadinanza.

Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:

1.Introduzione di strumenti per la partecipazione popolare

•mandati finalizzati ai programmi: revoca eletti e assessori a progetto (vedi art. 52 della

proposta del nuovo statuto comunale in appendice)

•bilancio partecipativo (io pago, io decido)

•referendum propositivo senza quorum (chi partecipa decide) (predisposto anche il

regolamento attuativo)

•referendum abrogativo senza quorum (chi partecipa decide)

•pubblicazione sul portale del Comune, in anticipo rispetto all'inizio dei lavori, di tutti gli

interventi programmati di manutenzione (strade, verde, ecc) svolti da ditte esterne,

affinché ogni cittadino abbia concretamente la possibilità di verificare il lavoro

•consultazione obbligatoria attraverso strumenti di democrazia partecipativa per

l'approvazione di tutti i progetti relativi ad opere fortemente impattanti sulla città (ad

esempio, grandi opere come Metropolitana, Passante Ferroviario, ecc.)

2. Trasparenza e controllo dell'amministrazione comunale (con il supporto di tecnologie

web)

•riprese video delle sedute del consiglio comunale e delle commissioni, da trasmettere

online e in diretta

•possibilità di scaricare le riprese e libera riproduzione anche parziale sia in formato audio

che video

•abolire le riunioni segrete previste dal regolamento comunale (art. 30)

•ingresso del pubblico, alle sedute del consiglio comunale, senza nessun vincolo da parte

della presidenza e dei capigruppo

•pubblicazione della busta paga dei consiglieri comunali, assessori e sindaco

•visione online dello stato di avanzamento delle delibere, dei provvedimenti della giunta,

delle opere previste, in fase di realizzazione e realizzate e relativi costi con possibilità di

suggerimenti da parte del cittadino

3. Riduzione dei costi e benefit dell'amministrazione comunale

•assegnare il gettone di presenza solo al raggiungimento di almeno l' 85% del tempo dell' intera

durata della seduta sia per le sedute del consiglio che per le commissioni

•rinuncia e cancellazione rimborsi spese di viaggio per residenti fuori Palermo

•eliminazione auto blu

•proposta di adeguamento tetto massimo mensile a livello nazionale pari a 1500€ mensili

(anziché i 3000€ attuali)

•divieto di cumulo di più gettoni nella medesima giornata

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• nomine degli amministratori degli enti comunali e delle società partecipate secondo criteri

di merito ed attraverso un concorso pubblico

• provvedere all'abbinamento, in caso di consultazioni elettorali regionali, nazionali ed

europee dei referendum comunali

• le consulenze possono essere date solo a condizione che tale figura non sia presente

nell'organico della P.A. e pubblicandone il cv professionale

• invio dell' ODG del consiglio comunale a tutti i consiglieri ed assessori per via telematica

(abolizione del cartaceo) con preventiva modifica nel regolamento comunale

4. Tecnologie informatiche per l'efficienza della pubblica amministrazione

• adeguamento dei sistemi informatici della pubblica amministrazione con software open

source (leggi la proposta "Software libero nella P.A." della stella "Sviluppo e Nuove

Tecnologie‖)

• ampliare e migliorare l'attuale sito on line del comune affinché garantisca la trasparenza

delle attività comunali e dei servizi offerti al cittadino, snellendo di fatto gli iter burocratici,

permettendone la partecipazione degli stessi con un apposito spazio che ne raccolga le

proposte

• digitalizzazione e conseguente fruizione dei servizi comunali offerti al cittadino tramite il

web (es. sportelli web per pagamento tasse comunali, richieste documentazione,

comunicazione certificata con gli uffici comunali etc.)

• adozione di strumenti "social web" a costo zero quali "Decoro Urbano" (vedi stella

Ecosistema Urbano: "Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-

sostenibile") e "Wheelmap" (vedi stella Educazione e Cultura: "Politiche a sostegno della

disabilità") che permettono la drastica riduzione dei costi e la partecipazione attiva del

cittadino

5.Progetto di riforma dei servizi pubblici

Il presente progetto, (in appendice) integrato nella proposta di modifica dello statuto

comunale, tiene conto della normativa nazionale in vigore contemperandola con le

esigenze di avere sotto il controllo della collettività i servizi pubblici sfruttando nel

contempo al meglio il libero mercato.

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Referente: Samanta busalacchi - Email: [email protected]

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Ecosistema Urbano

"L'ambiente è la nostra casa. Una gestione sostenibile guarda

al nostro presente e alle generazioni future”

Il nostro Ambiente è una risorsa strategica non rinnovabile che va inderogabilmente preservata,

un bene comune irrinunciabile e inalienabile. Una sana riqualificazione dell'Ambiente Urbano,

unita ad un corretto progetto di Gestione Rifiuti, porta ad un progresso collettivo, economico e

sociale, che innalza la qualità della vita e che porta in sè un risparmio economico comunale,

opportunità lavorative/imprenditoriali, turismo sostenibile e soprattutto getta le basi per una Città

che le prossime generazioni saranno felici e orgogliose di abitare.

Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:

A - Gestione Rifiuti: adozione, progettazione e programmazione della Strategia Rifiuti Zero

B - Acqua: gestione (e distribuzione) interamente pubblica ed efficiente (in fase di definizione)

C - Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-sostenibile

D - La nuova urbanistica: la città partecipata

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A - Strategia Rifiuti Zero

Il Programma del MoVimento 5 Stelle Palermo in tema di rifiuti solidi urbani si sviluppa sul

concetto della Filiera dei Materiali. Nel ciclo di vita dei materiali lo scarto è un errore evitabile.

Riprogettazione, Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero, Compostaggio dell'umido con

operazioni strutturate e programmate a monte portano all'adozione della Strategia Rifiuti Zero,

obiettivo e progetto a cui tendere concretamente come già dimostrano diverse realtà italiane.

La maggior parte dei rifiuti soldi urbani (oltre il 90%) che finisce in discarica, sono composti da

materiali riciclabili e riutilizzabili, infatti, le statistiche ci dicono che ogni cittadino italiano produce

in media 1,5 Kg di rifiuti al giorno e che questi sono così composti: materiale organico 35%,

carta e cartone 21%, plastica 13%, vetro 12%, verde e legno 7%, metalli 6%, altro 6%.

Invece di rifiutare questi materiali dobbiamo fare si che vengano reinserite nel sistema

produttivo attraverso un corretto sistema di raccolta per frazioni omogenee. In questo modo si

avrebbe una diminuzione i rifiuti di oltre il 90%. Naturalmente si potrebbe aumentare ancora

questa percentuale, riducendo la produzione di rifiuti a monte della filiera produttiva.

Non esiste Piano Integrato dei Rifiuti ideale e/o universale che sia la panacea per la nostra

situazione attuale. Esistono però dei sistemi integrati che tengono conto del substrato culturale

del luogo in cui si propongono.

Sotto quest'ottica si è proceduto a realizzare un piano e delle soluzioni per la città di Palermo

che seguono degli step alle volte ordinati e consequenziali e talvolta congiunti e che

sottolineano un chiaro NO all'utilizzo incontrollato della Discarica e all'utilizzo di Impianti che si

basano sulla distruzione della materia come soluzione al problema, volutamente creato, attorno

i materiali post-consumo (NO Inceneritori e NO incenerire in Cementifici o Forni di qualsiasi

natura).

Non solo per quanto detto sopra, ma soprattutto vista l'ultima disposizione della Regione Sicilia

della prossima chiusura della Discarica di Bellolampo, si ritiene necessario creare la struttura

portante per il recepimento di tutti i materiali post consumo.

A tal proposito si ritiene necessario il ripristino e/o ricollocazione dell'impianto di selezione e

trattamento rifiuti di Partanna Mondello per il trattamento della Raccolta Differenziata come

impianto principale ed incrementare il conferimento della RD alle piattaforme esistenti a

Palermo e dintorni, riconosciute dai Consorzi Nazionali di Filiera.

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Congiuntamente a questo step si ritiene essenziale non solo per il cittadino ma anche

per una corretta gestione efficace ed efficiente la realizzazione, in numero adeguato,

dei centri zonale di raccolta (CZR) e/o dei centri comunali di raccolta (CCR); il ripristino

ed integrazione dei cestini getta-carte; la programmatica rimozione dei cassonetti

stradali di conferimento di qualunque tipologia di rifiuti e la realizzazione del Mercatino

del Riuso Comunale, per il recupero ambientale e sociale degli ingombranti, dei beni

durevoli, di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) ancora utilizzabili;

In questo step s'individua anche la necessità di iniziare a progettare e realizzare degli

impianti di Compostaggio, degli Inerti e del RAEE necessari per una gestione completa

dei materiali post consumo e far fronte alle esigenze quotidiane della città di Palermo.

Naturalmente il sistema più efficace ed efficiente, che possa anche riqualificare il

personale attualmente in forza per la gestione dei materiali post-consumo è

l'implementazione in tutta la città di Palermo della Raccolta Differenziata puntuale del

tipo ―Porta a Porta‖. Tale raccolta verrebbe organizzata con il ritiro in opportuni

contenitori del MULTIMATERIALE e dell'UMIDO, secondo una corretta pianificazione

che tenga conto di tutte le criticità storico-culturali che presenta la Città di Palermo.

Questo nuovo modo di organizzazione strutturale, che palesa la reale svolta politico-

amministrativa della gestione dei materiali post-consumo, si tesse a maglia doppia con

l'aspetto d'informazione che deve essere dato alla cittadinanza per renderla partecipe

e consapevole dell'ambiente in cui vive. A tal proposito verranno incrementate

l'informazione/formazione al cittadino per l'aumento della raccolta differenziata e tutti i

benefit che essa produce, il riutilizzo e i concetto di distributori alla spina; evitare i

prodotti usa e getta che dovrebbero essere riservati esclusivamente al campo

sanitario; l'informazione/formazione‖ dell’utilizzo delle coppette mestruali, utilizzo dei

pannolini lavabili negli asili nido ed obbligo nelle mense scolastiche di piatti, posate e

bicchieri riutilizzabili e/o compostabili.

Non esiste reale rispetto ambientale se non con una seria rivoluzione culturale che

modifichi le diverse azioni quotidiane errate, con altre atte a tracciare la strada verso

un comportamento etico e sostenibile sia da parte dei cittadini ma anche da parte dei

commercianti e/o imprese, come: avviare efficaci azioni per la repressione del

fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti; il divieto di utilizzo di posate e piatti in

plastica in tutti gli esercizi di ristorazione; incentivi all'utilizzo del vuoto a rendere;

obbligo per i supermercati di vendere anche prodotti alla spina (detersivi, pasta,

cereali....) in una percentuale minima del 5% rispetto al loro volume di vendita di quelli

confezionati; obbligo dei supermercati della raccolta del vuoto a rendere; incentivi sulla

TARSU per il compost domestico fino al 30%, attraverso la modifica dell'attuale

regolamento TARSu; utilizzo del compost cittadino per tutti gli spazi verdi del comune

di Palermo; in ambito extra-cittadino/agricolo incentivare il compostaggio presso i

coltivatori diretti; controllo e sanzione per chi non ha cura del bene comune.

Una città così organizzata non può che non cambiare il modo di tassare i cittadini per il

servizio offerto e per questo si sosterrà il passaggio dalla tassa sui rifiuti TARSU alla

tariffa rifiuti TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) recependo la norma nazionale Decreto

Ronchi ed il suo regolamento attuativo (D.P.R. 158 del 27/01/1999), incentivando in

questo modo chi diligentemente produce meno e differenzia di più. Inoltre verranno

premiate le persone, associazioni o aziende che si siano particolarmente distinte nel

favorire l’iniziativa della raccolta differenziata dei rifiuti urbani o assimilati; attestati di

benemerenza: saranno conferiti ogni anno sulla base dei rendiconti periodici della

raccolta differenziata, a riconoscimento delle iniziative più meritevoli e dell’impegno

profuso.

Dove non esplicitamente scritto, si seguirà sempre la strada dei comuni virtuosi,

basandoci sempre sul bene ed interesse collettivo.

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B - L'Acqua, paradigma dei Beni Comuni

Il Movimento 5 Stelle considera il Bene Comune acqua un settore trasversale a tutti gli altri

obiettivi del Programma.

Il Movimento 5 Stelle ha chiaro che gli Enti Locali relativamente a questo Bene Comune sono

chiamati ad agire in maniera concreta e tangibile.

Infatti, ―gli enti regionali e locali gestiscono lo spazio pubblico. Ciò significa che sono

responsabili di politiche importanti ai fini di una gestione sostenibile dell'acqua quali l'assetto

territoriale, le infrastrutture, le politiche per una mobilità sostenibile, il rilascio di concessioni,

l'agricoltura e la gestione del paesaggio, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione

dalle alluvioni e il turismo. Gli enti regionali e locali sono responsabili inoltre delle sinergie tra

questi settori di intervento e operano quindi per definizione in maniera integrata.‖

L’acqua è spesso considerata una risorsa inesauribile e si utilizza in modo indiscriminato

sottovalutandone il suo valore. È indubbio che oggi un’errata considerazione del bene acqua ha

portato a comportamenti errati del suo utilizzo. A questo si aggiungono l’inquinamento dei corpi

idrici e i fattori ambientali (surriscaldamento, cambiamenti climatici, ecc) che determinano una

riduzione delle aree umide. Tutto questo altera gli equilibri tra il sistema pianeta e gli organismi

viventi ed inducono gravi perdite della biodiversità. L'acqua è un bene vitale che appartiene a

tutti gli abitanti della Terra, perché fonte di vita insostituibile. L'acqua quindi è patrimonio

dell'umanità e pertanto deve essere preservato per le generazioni future. La salute individuale e

collettiva dipende da essa. L'agricoltura, l'industria e la vita stessa sono profondamente legate a

essa. Il suo carattere «insostituibile» significa che l'insieme di una comunità umana — ed ogni

suo membro — deve avere il diritto di accesso all'acqua, e in particolare, all'acqua potabile,

nella quantità e qualità necessarie ed indispensabili alla vita e alle attività economiche. Non ci

può essere produzione di ricchezza senza accesso all'acqua. È possibile affermare che l'acqua

appartiene più all'economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che

all'economia privata. Mentre nel passato la condivisione dell'acqua è stata spesso una delle

maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l'accesso all'acqua

come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo.

Negli ultimi decenni la questione ambientale ha assunto un ruolo sempre più centrale

nell’agenda politica internazionale. Le questioni che ormai non possono più essere

sottovalutate e che devono essere inserite in maniera determinante nell’agenda politica delle

Amministrazioni Locali sono:

-Lo sfruttamento irrazionale delle risorse naturali prime fra tutte l’acqua e la deforestazione,;

-- l’emissione incontrollata di anidride carbonica nell’atmosfera (causa dell’aumento della

temperatura globale che a sua volta è una delle cause che genera il pericoloso innalzamento

del livello del mare e l’involuzione climatica);

-l’aumento esponenziale e insostenibile dei consumi, da cui dipende anche l’ampliamento

dell’impatto dei rifiuti sull’ambiente;

-- l’influenza che l’inquinamento di terre e acque ha sulla salute umana,

I nostri attuali modelli di consumo hanno un prezzo e man mano che diminuiscono le risorse,

aumentano i rischi per il nostro futuro. Stiamo consumando le non illimitate risorse del pianeta

ad un ritmo eccessivo. Le riserve di minerali, metalli e prodotti energetici sono in pericolo, e lo

stesso vale per la fauna ittica , il legno, i terreni agricoli, le altre risorse naturali e naturalmente

per l'acqua. L'efficienza, sotto il profilo delle risorse, consiste nell’utilizzarle in maniera

sostenibile, ossia fare di più con meno al fine di ridurre il nostro impatto sull'ambiente.

Fare la scelta giusta cambiando i nostri modelli di consumo può contribuire a tutelare la qualità

di vita delle generazioni attuali e sopratutto future. Non si tratta di consumare di meno, quindi,

ma di farlo in maniera diversa e più razionale. Dobbiamo impiegare le risorse in maniera più

oculata, riutilizzarle o riciclarle ove possibile, e valorizzarle scegliendo alternative meno

inquinanti. Ciò significa ripensare le nostre routine, chiederci ad esempio da dove vengono i

prodotti e come sono stati fabbricati, combattere gli sprechi, leggere le etichette con maggiore

attenzione, riutilizzare e riciclare e dare spazio alla natura. Fare propria la filosofia del consumo

critico, della filiera corta e del Kilometro Zero, sviluppare e valorizzare le risorse locali fornendo

ai piccoli produttori supporto tecnico-logistico oltre che, di conseguenza, anche economico.

Diverse sono le dichiarazioni e i concetti che leggiamo su lo ―Sviluppo Sostenibile‖.

La prima definizione in ordine temporale è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland (dal

nome della presidente della Commissione, la norvegese Gro Harlem Brundtland) del 1987 e poi

ripresa dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU (World Commission

on Environment and Development, WCED):

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«lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni

attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a

soddisfare i propri‖»

In seguito nel 1992 altre definizione scaturiscono dal Summit a Rio de Janeiro , e nel

2002 a Johannesburg si tiene il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile in cui le

novità sono sostanzialmente le seguenti:

• la crescita economica non è la base dello sviluppo;

• è opportuno distinguere tra crescita e sviluppo;

• nella piramide dei valori, il pilastro sociale è al vertice dei pilastri economico ed

ambientale; comunque nessuno dei pilastri potrà essere considerato a sé stante;

• è prioritario lo sviluppo rispetto alla crescita economica;

• è necessario valutare i costi sociali ed ambientali delle politiche

Nel 1997 Hermann Daly ricondusse lo sviluppo sostenibile a tre condizioni generali

concernenti l'uso delle risorse naturali da parte dell'uomo:

•il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso

di rigenerazione;

•l'immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell'ambiente non deve superare la

capacità di carico dell'ambiente stesso;

•lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo.

In tale definizione, viene introdotto anche un concetto di "equilibrio" auspicabile tra

uomo ed ecosistema.

Nel 1994, l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) ha fornito

un'ulteriore definizione di sviluppo sostenibile: ―ha fornito un'ulteriore definizione di

sviluppo sostenibile: ―Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di

base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi

naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi‖. Ciò significa che

le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate, ed

ogni intervento di programmazione deve tenere conto delle reciproche interrelazioni.

L'ICLEI, infatti, definisce lo sviluppo sostenibile come lo sviluppo che fornisce elementi

ecologici, sociali ed opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza

creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da queste

opportunità dipendono.

Nel 2001, l'UNESCO ha ampliato il concetto di sviluppo sostenibile indicando che "la

diversità culturale è necessaria per l'umanità quanto la biodiversità per la natura (...) la

diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita

economica, ma anche come un mezzo per condurre un’esistenza più soddisfacente sul

piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale". (Art 1 3 3, Dichiarazione

Universale sulla Diversità Culturale, UNESCO, 2001). In questa visione, la diversità

culturale diventa il quarto pilastro dello sviluppo sostenibile, accanto al tradizionale

equilibrio delle tre E.

Considerando, comunque, tutte le varie definizioni e indicazioni che la bibliografia

specifica ci riporta ad oggi , abbiamo deciso di prendere come riferimento, perché

ritenuto attualissimo quanto riportato nel testo di Vandana Shiva ―il Bene comune della

terra‖. Vandana Shiva è una scienziata ambientalista nota in tutto il mondo, tra gli

esponenti di spicco del movimento democratico globale. Il pianeta è definito come una

grande comunità e come un bene comune inalienabile per tutte le forme di vita che lo

popolano. E questo significa porre in correlazione il particolare e l’universale, le

diversità specifiche e gli aspetti comuni, le dimensioni del locale e del globale.

Vandana Shiva fa il punto su quelle battaglie che anche grazie al suo contributo hanno

assunto un rilievo internazionale - la lotta contro la privatizzazione delle risorse

naturali, i brevetti sul vivente e l'impiego di organismi geneticamente modificati in

agricoltura e nella produzione alimentare - riconducendole a un progetto politico,

economico e culturale di democratizzazione della globalità.

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Richiamandosi a quella che in India è descritta come vasudhaiva Kutumbkham, la

―famiglia terrestre‖, cioè l’insieme di tutti gli esseri viventi che traggono sostentamento

dal nostro pianeta. Non è più il tempo di immaginare o di inviare messaggi sbagliati

alle comunità locali. Ogni nostra azione, irrimediabilmente, ha effetto in termini globali.

Quelli che seguono sono i nove principi che, secondo Vandana Shiva, stanno alla

base della democrazia dell'acqua:

1. L'acqua è un dono della natura

Noi riceviamo l'acqua gratuitamente dalla natura. È nostro dovere nei confronti della

natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di sostentamento,

mantenerlo pulito e in quantità adeguata. Le deviazioni che creano regioni aride o

allagate violano il principio della democrazia ecologica.

2. L'acqua è essenziale alla vita

L'acqua è la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti gli ecosistemi

hanno il diritto alla loro quota di acqua sul pianeta.

3. La vita è interconnessa mediante l'acqua

L'acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo.

Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni non provochino danni ad

altre specie e ad altre persone.

4. L'acqua deve essere gratuita per le esigenze di sostentamento

Poiché la natura ci concede l'uso gratuito dell'acqua, comprarla e venderla per

ricavarne profitto viola il nostro insito diritto al dono della natura e sottrae ai poveri i

loro diritti umani.

5. L'acqua è limitata ed è soggetta ad esaurimento

L'acqua è limitata e può esaurirsi se usata in maniera non sostenibile. Nell'uso non

sostenibile rientra il prelevarne dall'ecosistema più di quanto la natura possa

rifonderne (non sostenibilità ecologica) e il consumarne più della propria legittima

quota, dai i diritti degli altri a una giusta parte (non sostenibilità sociale).

6. L'acqua deve essere conservata

Ognuno ha il dovere di conservare l'acqua e usarla in maniera sostenibile, entro limiti

ecologici ed equi.

7. L'acqua è un bene comune

L'acqua non è un'invenzione umana. Non può essere confinata e non ha confini. È per

natura un bene comune. Non può essere posseduta come proprietà privata e venduta

come merce.

8. Nessuno ha il diritto di distruggerla

Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare i sistemi di

circolazione dell'acqua. I permessi di inquinamento commerciabili violano il principio

dell'uso equo e sostenibile.

9. L'acqua non è sostituibile

L'acqua è intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non può essere trattata

come una merce.

Il tema dell’Acqua è emblematico perché ha, inoltre, strettissimi legami con il sapere, la

conoscenza, la diversità culturale, la lotta alla povertà, la scienza, la pedagogia, l’arte,

la legalità, la giustizia e l’equità. E’ per questo motivo che al tema dell’Acqua abbiamo

dedicato una proposta del nostro programma. Riteniamo, infatti, che le azioni, le

iniziative e gli atti concreti che intendiamo sostenere e portare avanti sul complesso

delle azioni correlate all’acqua potranno contribuire in modo decisivo allo sviluppo di

una nuova cultura etica incentrata nel rispetto dell’ambiente, che non riguarda solo la

nostra città, ma anche il nostro sistema pianeta nella sua globalità.

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Fatte queste premesse oggi, ognuno di noi è chiamato in prima persona a porsi

domande e ad attivare stili di vita diversi. Non c’è più tempo, e l’Amministrazione locale

deve essere promotrice e responsabile dei nuovi cambiamenti. Come Amministrazione

intendiamo salvaguardare l’acqua incidendo sul territorio con un’adeguata e

tempestiva campagna di educazione ambientale e d’informazione generale su tutti gli

aspetti insiti in questo Bene Comune attivando, inoltre, iniziative e azioni che avranno

l’obiettivo di produrre nella collettività i citati cambiamenti negli stili di vita, con un

utilizzo dell’acqua da parte degli utenti più consapevole, ed a una gestione della

risorsa complessivamente più efficiente ed efficace, anche sotto l'aspetto economico.

Vigileremo affinché anche dai privati siano eseguiti i controlli di legge, oltre che nei

condomini, anche nei ristoranti, nei bar, etc. al fine di garantire la qualità dell’acqua

anche per quelle utenze che si rivolgono al pubblico. Un’azione che sarà

immediatamente attivata all’interno del settore dedicato, sarà la costituzione di una

Task Force composta di progettisti esperti nel settore con competenze organizzative e

gestionali, finalizzate alla realizzazione di progetti complessi finanziabili con fondi

nazionali ed europei, troppo spesso non attivati o peggio ancora assolutamente mai

utilizzati. Queste figure, interne all’Amministrazione, avranno una forte conoscenza del

contesto istituzionale e sociale di riferimento, con particolare attenzione alle politiche di

sviluppo integrato, a quelle di sviluppo sostenibile e alle politiche di Governance.

Questo tipo di attività sarà svolto attraverso un modello di gestione partecipata,

chiamando alle scelte progettuali tutti gli stakeholders e la collettività. In questi specifici

argomenti, peraltro, la direttiva quadro 2000/60/CE interviene trattando proprio il tema

della partecipazione, che costituisce un elemento cardine non solo della direttiva in

questione, ma di tutta la più recente politica comunitaria in materia ambientale. Il tema

della partecipazione è approvato dal regolamento 1367/2006/CE del Parlamento

europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006, sull’applicazione alle Istituzioni ed agli

organi comunitari delle disposizioni della Convenzione di Aarhus48 sull’accesso alle

informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla

giustizia in materia ambientale. Consapevoli, infine, che chi ha l’acqua detiene il potere

e che spesso la mafia e la criminalità organizzata per questa motivazione hanno rivolto

storicamente in Sicilia il loro interesse sull’acqua ci impegneremo ad adottare rilevanti

strategie di contrasto. Il Movimento 5 Stelle ritiene fondamentale che all’interno del

Comune sia istituito un Settore interamente dedicato ai Beni Comuni ed alla

Democrazia Partecipativa, che veda la partecipazione democratica della cittadinanza

sulle importanti scelte che l’Amministrazione sarà tenuta ad assumere su questo

delicatissimo tema. Con queste premesse, relativamente al Bene Comune Acqua, gli

atti, le azioni e le attività che riteniamo prioritarie al fine di una valida ed efficiente

politica locale sono:

1. Modifica dello statuto comunale. Acqua Bene Comune non mercificabile.

Il primo segnale, concreto, che come Amministrazione daremo in tal senso sarà la

modifica dello Statuto Comunale dichiarando che l’acqua è un Bene Comune

Pubblico e che la gestione del servizio idrico integrato si deve ritenere un servizio

pubblico locale privo di rilevanza economica e in quanto tale la sua gestione deve

essere affidata esclusivamente ad enti di diritto pubblico (attraverso gli artt. 31 e

114 del D.Lgs 267/2000) con meccanismi di partecipazione cittadina.

Questo per confermare che:

-L'acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui

disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.

-L'acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell'umanità, il bene comune

universale, un bene comune pubblico, che appartiene a tutti.

-Il diritto all'acqua è inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì

bene condiviso equamente da tutti;

- L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.

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2. Contrastare tutte le possibili forme di gestione del Servizio idrico integrato che

possano prevedere qualsiasi forma di lucro.

1. A livello locale:

In considerazione della situazione d’impasse in cui si trova in questo momento l’ATO

1 di Palermo , attualmente gestita in Amministrazione Straordinaria da APS S.p.A ,

e consapevoli che il Comune di Palermo avrà un ruolo determinate nella scelta

delle successive modalità di gestione del servizio, fin da ora comunichiamo che la

nostra posizione operativa è naturalmente coerente con le linee generali riportate

al punto 1. Pertanto ci impegneremo per procedere alla trasformazione dell’Amap

da S.p.A. in Azienda Speciale, così come fatto dal Comune di Napoli,cautelando

tutti i lavoratori.

Riteniamo questa trasformazione rilevante perché l’Acqua è un bene collettivo ed in

quanto tale deve essere messa fuori dalle logiche del mercato e del profitto. Le

società di capitali (es. le SpA o le Srl) anche se di proprietà interamente pubblica sono

delle società comunque disciplinate dalle norme del diritto privato, di conseguenza per

loro natura devono fare profitto. Al Contrario gli enti di diritto pubblico sono regolati dal

diritto amministrativo, non sono obbligati a fare profitto, ma solo a chiudere in

―pareggio di bilancio‖; inoltre non sono assoggettate alla logica della concorrenza, ma

solo a quella dell’interesse pubblico. All’interno della gestione nell’amministrazione e

sul controllo del servizio, anche in questo caso, è prevista la partecipazione diretta dei

cittadini/e tramite i bilanci partecipativi.

A Livello Regionale

Seguiremo con attenzione l’iter del Disegno di legge esitato dalla IV Commissione

Legislativa Territorio ed Ambiente dal titolo ― Principi per la tutela, il governo e la

gestione pubblica delle acque. Adeguamento della disciplina del servizio idrico alle

risultanze del referendum popolare del 12 – 13 giugno 2011. Interverremo

politicamente e con determinazione affinché la formulazione contenga quanto segue:

-la Gestione del Servizio Idrico in Sicilia sia pubblica senza alcuna possibilità di

costituzione di società di capitali;

- che gli Enti locali ed i Consigli comunali abbiamo un ruolo di responsabilità

determinante;

-che siano garantiti a tutti i cittadini i 50 litri d’acqua potabile al giorno come indicato

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;

-- che sia assicurata la partecipazione democratica delle comunità alle scelte in

materia di acqua.

2. Aderire al Coordinamento degli Enti Locali Nazionale e Regionale.

-Al Coordinamento degli Enti Locali Regionale, cui riteniamo di aderire come

Amministrazione, proporremo l’inserimento all’interno dello Statuto di un codice etico

indispensabile anche a combattere la possibilità d’infiltrazioni mafiose e della

criminalità organizzata sull’acqua.

3. Trasferire la cultura dell’acqua pubblica.

Gli obiettivi da raggiungere sono :

-il cambiamento di stili di vita rispetto agli sprechi ed all’uso dell’acqua;

- la promozione e la garanzia della qualità dell’acqua pubblica rispetto a quella

derivante dal consumo d’acqua minerale in bottiglia molto meno economica ,

inquinante e di grande impatto ambientale.

Per queste finalità saranno pianificati e programmati a breve e medio termine atti ed

azioni di sensibilizzazione e d’informazione in tutti gli ambiti e livelli.

a) promozione di azioni di sensibilizzazione ed informazione all’interno delle scuole

per sensibilizzare gli studenti sia attraverso attività didattiche e di riflessioni sul valore

dell'acqua pubblica, sia nelle mense scolastiche attraverso l'uso dell'acqua in brocca;

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b) promozione di campagne di informazione/sensibilizzazione volte all'uso dei riduttori

di flusso, ed all'introduzione dell'impianto idrico duale (uso potabile e non)

c) informazione alla cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro

territorio, sia ambientali che gestionali;

d) informazione alla collettività sullo stato delle acque per contrastare i processi di

inquinamento;

e) promozione, in campo urbanistico-edilizio delle norme atte a favorire il riciclo delle

acque e di azione di raccolta delle acque piovane per uso civile con obbligo

dell’impianto duale;

f) incentivare e favorire l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, all’interno

degli uffici pubblici, delle strutture pubbliche e private e nelle mense scolastiche;

g) sensibilizzare ed incentivare i gestori dei locali pubblici e privati a privilegiare il

consumo dell’acqua del rubinetto, offrendo ai consumatori acqua in brocca

garantendone come sopra esposto la qualità. Si può fare perché:

-ogni esercizio commerciale in cui si somministrano alimenti deve disporre di acqua

potabile (in caso contrario non potrebbe avere la licenza). Ciò è anche attestato dalla

Autorizzazione igienico sanitaria (rif norm. L.283/62 e Reg. Comunitario 852/2004)

senza la quale non si può aprire un bar o un ristorante;

-- non esiste alcun obbligo di legge a vendere acqua minerale in bottiglia;

-nessun esercizio può rifiutare di offrire l’acqua del rubinetto;

h) Promozione presso tutti i locali pubblici e privati della campagna ―

Imbrocchiamola‖

4. L’acquisizione di un bene confiscato alla mafia da dedicare interamente al Bene

Comune Acqua per la realizzazione di un ―Laboratorio di studio ed Informazione‖

Il Laboratorio sarà attrezzato ed organizzato logisticamente in modo da essere fruibile

sia da tutti i soggetti, realtà ed esperti impegnati nel settore, sia dai cittadini, dalle

scolaresche e dagli studenti. Gli obiettivi che s’intendono portare a termine con la

realizzazione del ―Laboratorio Acqua Bene Comune‖ sono:

-la creazione di una rete di Soggetti e realtà che con competenza e professionalità

possano mettere in azione step-by-step attività ed eventi volti all’informazione ed alla

sensibilizzazione della cultura dell’acqua alla cooperazione e alla pace; (in linea con il

punto 3)

- l’apertura di uno Sportello Informativo con esperti di settore in grado di rispondere ai

diversi e svariati temi attinenti il tema dell’acqua;

-la possibilità di organizzare riunioni, eventi ed attività alla presenza di esperti di

settore.

5. Riattivare le fontanelle pubbliche per scopi sociali e ludici.

L ’Amministrazione con la riattivazione delle fontanelle pubbliche in tutta la città creerà

dei ―percorsi d’acqua‖, dove verranno organizzati eventi particolari tematici sull’acqua

da svolgersi in bici o a piedi. Durante il percorso ad ogni fontanella si potrà assistere e

partecipare a concerti, laboratori e giochi per bambini, esposizioni d’arte. Alcune

Fontanelle saranno trasformate in ―Casa dell’Acqua‖ ed erogheranno acqua liscia,

gassata, a temperatura ambiente o refrigerata.

6. Costituzione Task Force nucleo di progettazione.

L’obiettivo è la costituzione all’interno del Comune di una Task Force di progettazione

in grado di trovare ed utilizzare i fondi messi a disposizione sia dalla Comunità

Europea che dal governo nazionale per disporre a livello territoriale di un ―parco

progetti‖ ampio, di buona qualità per opere velocemente cantierabili.

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I Soggetti preposti avranno anche il compito di costituire una rete con tutti i soggetti

che a livello istituzionale e non, sono impegnati nel settore. (Osservatorio delle Acque

– Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti – Regione Siciliana; ARPA Sicilia; Dipartimento

Programmazione per la tutela delle acque, AMAP, etc) e con altre associazioni ed

organizzazioni che si occupano di sostenibilità idrica al fine di realizzare azioni e

progetti in rete. Quest’importante azione è volta alla creazione di una sinergia tra tutti

gli stakeholders al fine di non disperdere quanto già attuato e per attivare una filiera

progettuale concreta e di qualità. Questo consentirà la predisposizione di una banca

dati conoscitiva dello stato di fatto dei progetti esistenti al fine di individuare le

integrazioni progettuali necessarie con enormi ritorni efficaci in termini di costi-

benefici.

7. Realizzazione di un sito dedicato

Il sito sarà realizzato con l’implementazione di tutte informazioni dedicate

all’argomento di livello internazionale, nazionale regionale e locale. I cittadini avranno

la possibilità di conoscere i diversi temi afferenti il tema e interagire all’interno

dell’area forum. In un unico sito saranno inseriti tutti i link di riferimento degli Enti

Istituzionali e non che si occupano del settore. Questo importante strumento di

accesso informativo sarà fondamentale per l’attuazione di tutti i punti del nostro

programma. All’interno del sito saranno inserite, inoltre, tutte le informazioni

concernenti gli elementi chimici fisici e batteriologici dell’acqua, per un’informazione

corretta verso i cittadini e per rinsaldare la fiducia dei cittadini verso l’acqua pubblica.

8. Partecipazione attiva per realizzare gli obiettivi di Agenda 21 a livello

locale,condividendo totalmente i seguenti obiettivi del coordinamento di Agende 21

Locali Sicilia

-Accelerare il processo di applicazione dei principi dello sviluppo sostenibile.

-- Costituire un luogo di scambio di buone prassi ed elaborazione di strategie e

politiche condivise tra Enti di varia natura ed attori della comunità locale.

9. Adesione e promozione alla campagna di ‖Obbedienza Civile- Il mio voto va

rispettato‖ promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua nel rispetto della

volontà popolare che con la vittoria del 2° quesito referendario del 12 giugno 2011 ha

abrogato la norma che prevede la ―remunerazione del capitale‖, pari al 7% del capitale

investito.

__________________________________

Rif. Bibliografici e legislativi

―La tutela dell'acqua‖a cura di Leonardo Salvemini

Le guerre dell’acqua Vandana Shiva

La normativa comunitaria in materia di acque di Laura De Vito

Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del consiglio del 23 ottobre 2000 che

istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque

Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 "Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa

alla qualità delle acque destinate al consumo umano―

Progetto di parere del comitato delle Regioni – Il ruolo degli Enti Regionali e Locali

nella promozione di una gestione sostenibile dell’acqua. 91a sessione plenaria 30

giugno e 1° luglio 2011

Dal web

Campagna di ―Obbedienza Civile – Il mio voto va rispettato‖

Campagna‖Imbrocchiamola‖

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C - Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-sostenibile

Obiettivi:

1.Tutelare, conservare, proteggere, implementare il sistema di aree "verdi" (pubbliche/private) e

la rete ecologica e rurale ancora presente nel territorio.

2.Rilanciare una azione ad ampio raggio (da attuarsi in sinergia con i comuni della provincia) di

riqualificazione urbana, ambientale e paesaggistica in cui la città ed il suo territorio possa

ritrovare un equilibrio ecologico sostenibile e compatibile con i processi economici e sociali (con

l'utilizzo di incentivi e disincentivi a costo zero) ad un basso impatto ambientale e con una

pressione ambientale minimizzata.

3.Intraprendere un percorso che informi tutte le attività svolte sul territorio a tutti i livelli che

conduca ad una progressiva riduzione dell'impronta ecologica lavorando al contempo ad un

innalzamento della qualità ambientale dell'esistenti aree urbanizzate e conseguentemente alla

qualità della vita.

4.Elaborare una strategia di governo locale integrata che armonizzi gli obbiettivi ambientali,

sociali, culturali ed economici ed intraprendere una azione di prevenzione per cui il

miglioramento della qualità della vita della popolazione locale non minacci quella dei cittadini di

altre parti del mondo e delle future generazioni.

5.Rendere la città un ambiente ospitale, prospera, creativa, localmente e globalmente

sostenibile, in cui i cittadini possano partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana.

6.Dare piena attuazione alla implementazione delle strategie ambientali ed urbanistiche in

accordo ai modelli ed i protocolli più evoluti quali:

6.1 AALBORG Commitments, CONFERENZA AALBORG+10 ispirare il futuro, tenutasi ad Aalborg nel

2004 (Palermo risulta tra sottoscrittori)

6.2 PATTO DEI SINDACI, II ed. Settimana europea dell'energia sostenibile, EUSEW, tenutasi a

Bruxelles nel 2008

6.3 PROTOCOLLO ITACA a cura dell’istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la

compatibilità ambientale, 2001

6.4. CASACLIMA, 2002

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Premessa:

Il grave stato di salute della città e del suo territorio, impietoso ultimo sintomo di mancata

gestione, scarsa o errata finalizzazione dell'azione pianificatoria e di malgoverno del territorio è

testimoniato dai dati relativi ad alcuni indicatori tra cui le emissioni in atmosfera, la qualità

dell'aria, la qualità e la quantità di spostamenti sul territorio in relazione a diversi tipi di trasporto

(pubblico o privato), gli spostamenti casa scuola, l'accessibilità delle aree verdi e dei servizi

locali, l'inquinamento acustico, l'urbanizzazione del territorio e conseguente artificializzazione

delle superfici, la mancata riqualificazione del territorio ecc. Tutto questo, e purtroppo tanto

altro, hanno portato la città di Palermo a classificarsi ultima tra le grandi città italiane nel "XVIII

Rapporto sulla Qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia" intitolato "Ecosistema

Urbano‖ (Legambiente, ottobre 2011) per qualità urbana.

Alcuni dati:

Concentrazioni inquinanti a livello urbano (dati riferiti al 2005)

•diossido di azoto: circa 54 superamenti giornalieri in un anno (valore max giornaliero per l'uomo

40µg/mc; valore max per la protezione degli ecosistemi e della vegetazione 30µg/mc)

•ozono: 240 superamenti di soglia in un anno (valore max in un anno 24)

•PM10: superamento della soglia (tra gennaio e giugno) 41 volte (valore max in un anno 20)

•La produzione media di rifiuti è di 567,7 chili procapite di cui soltanto il 7,5% viene differenziato.

•Risultano 61 veicoli per il trasporto privato ogni 100 abitanti

•il trasporto pubblico è utilizzato in media 52 volte all'anno da ogni abitante

•Il verde a disposizione è poco, in media 2,37 metri quadrati per abitante;

•le isole pedonali quasi inesistenti (in media 0,007 metri quadrati per abitante)

•analogamente le piste ciclabili (0,69 ml ogni 100 abitanti);

•le zone a traffico limitato non esistono in quanto è mancata la pianificazione

Inoltre dalla "Relazione sullo stato dell'ambiente della città di Palermo", unità operativa Agenda

21, giugno 2004, risulta una Urbanizzazione pari al 58% della superficie complessiva comunale

ed il 20% della superficie comunale è destinata a suolo agricolo.

Proposta:

1.Osservatorio della qualità dell'ambiente urbano e del consumo del territorio: attivazione di un

sistema efficace ed efficiente, sostenuto da un pervasivo ed approfondito sistema di

monitoraggio leggero e veloce, basato anche sull'incrocio di dati già in possesso della città,

capace di mettere in rete, tramite il web, tutti gli attori preposti al l'uso, al governo, al controllo e

allo studio della città (per esempio, proposizione di banche dati web in accordo con l'università)

coinvolgendo in esso anche l'associazionismo, i comitati civici (anche spontanei). I risultati delle

diverse azioni di monitoraggio a vario livello dovranno essere disponibili in rete ed in ossequio al

massimo principio di trasparenza reso pubblico in tempo reale.

2.Introduzione del concetto di "Bilancio Ecologico‖, strumento che permette di misurare il livello

di naturalità e lo stato delle risorse naturali e del patrimonio edilizio ed infrastrutturale del

territorio. Il bilancio dovrà rimanere sempre positivo non essendo mai aggravato in senso

negativo. Tale bilancio dovrà essere migliorato per obiettivi e non potrà mai essere aggravato

nemmeno temporaneamente. Nessuna trasformazione e uso del suolo potrà incidere in senso

negativo sul bilancio ecologico locale; Appositi regolamenti edilizi permetteranno la gestione e

l'attuazione del bilancio ecologico.

3.Arrestare il consumo di suolo: PRG non espansivi, prevedendo che le nuove occupazioni di

suolo a fini insediativi e infrastrutturali siano consentite "esclusivamente qualora non sussistano

alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti; es:

saranno coordinate azioni tese a creare infrastrutture informatiche che permettano la

smaterializzazione delle funzioni solitamente agganciate al principio di spostamento individuale:

ciò che può farsi in un luogo fisico può essere proposto in ambiente virtuale con evidente

risparmio in termini di impronta ecologica, di suolo, di qualità ambientale.

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4. Un piano di investimenti pubblico. Usare gli introiti da concessione edilizia provenienti

dall'incasso di oneri concessori per finanziare investimenti (e non spesa corrente) nel

risanamento e nella riqualificazione architettonica, energetica, ecocompatibile del patrimonio

pubblico. Sganciare le entrate comunali provenienti dall'attività edilizia dalla spesa corrente è

il primo passo verso un risanamento del territorio e il contrasto del perverso meccanismo che

vede l'amministrazione "interessata" al rilascio di concessioni edilizie solo in funzione di

"guadagni". Le riqualificazioni architettoniche, urbanistiche, ambientali così finanziate inoltre

avranno un alto valore simbolico e dimostrativo per la cittadinanza che potrà apprendere e

constatare l'efficacia e l'utilità delle buone pratiche ecosostenibili applicate in urbanistica ed

in architettura.

5. Un piano di salvaguardia e risanamento del territorio urbano che ponga rimedio e prevenga il

dissesto idrogeologico per mezzo di azioni di risanamento concertate anche a livello

sopracomunale in sinergia con i comuni limitrofi. Si propone un piano per la difesa dei terreni

e l'incremento della permeabilità del suolo, che supporti l'implemento delle aree vegetate e

ponga le condizioni affinché si operi il monitoraggio e l'individuazione puntuale delle criticità

riprogettando in chiave naturalistica corsi d'acqua ed impluvi naturali in cui edificato abusivo

e legalizzato hanno negli ultimi anni aggravato il rischio di dissesto. Assicurare un sistema

efficiente di drenaggio di sedi stradali importanti e dei principali sottopassi.

6. Riqualificazione della costa a mezzo di azioni di risanamento ambientale con l'aiuto di

tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale tese alla rinaturalizzazione

del litorale e alla ricostituzione degli arenili con sistemi di duna e retroduna; l'azione di

ricostituzione degli arenili sarà seguita dalla conseguente regolamentazione della fruibilità

dei suddetti arenili con mezzi di protezione e salvaguardia e delle attività turistico ricettive

legate alla balneazione.

7. Riqualificare l'ambiente ed il territorio riscattando il degrado esistente

a. controllo del territorio per mezzo di nuove tecnologie ed individuazione delle responsabilità

nell'individuazione dei soggetti deputati al controllo territoriale ed alla sua salvaguardia, nonché alla

difesa (contrasto all'abusivismo edilizio contrasto alle irregolarità edilizie, controllo degli

sversamenti leciti ed illeciti di sostanze tossiche nell'ambiente).

b. Introduzione di un sistema di controllo nei cantieri edili la cui sostenibilità economica viene

individuata in una eco-cauzione con cui il privato anticipa le spese di controllo da parte

dell'amministrazione con un controllo ad inizio cantiere ed a fine cantiere (ad opera di funzionari

sempre diversi accompagnati su prenotazione da esponenti di associazioni civiche no profit,

ambientaliste, interessate alla promozione della legalità sul territorio); detto controllo avrà la

funzione di azzerare le pratiche illecite in edilizia innescando un sistema di autocontrollo che si

sosterrà economicamente con l'aumento di entrate dovute all'emersione del nero e con la spinta

alla regolarizzazione.

c. ricerca di soluzioni nuove per diminuire l'impronta ecologica per mezzo di valorizzazione delle

risorse locali, agroalimentari e turistiche al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

d. Attivare un programma di ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio per ridurre i consumi ad

un valore massimo di 70 Kw/h (attualmente vigente nel comune di Bolzano), adeguamento del

regolamento edilizio e delle norme di attuazione con scomputazione dei maggiori spessori e

maggiori altezze se finalizzati al contenimento energetico. Applicare su tutto il territorio comunale

l'obbligo di certificazione energetica con classe energetica minima.

e. Il regolamento edilizio come strumento di adeguamento a nuovi stili di vita eco-

compatibili.Introduzione nei regolamenti edilizi e nelle norme di attuazione urbanistiche delle aree

obbligatorie per l'alloggio di carrellati per la raccolta differenziata e di opportune aree a verde in cui

posizionare compostiere domestiche o locali; le norme avrebbero immediata validità anche per le

concessioni rilasciate di cui i lavori sono in corso, mentre azioni attente di pianificazione saranno

intraprese per l'individuazione obbligatoria di aree per il compostaggio locale/condominiale

meccanico laddove non vi fossero gli spazi o le condizioni minime per la pratica del compostaggio

"naturale‖.

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f. Risanamento paesaggistico ed applicazione di piani paesaggistici dettagliati e prescrittivi,

non mero adempimento burocratico: azione di stimolazione. L'amministrazione comunale,

in quanto attore portatore di interesse, agisce in sinergia con gli organi regionali

competenti affinché definiscano la pianificazione paesaggistica con scala di dettaglio

adeguata ad una diretta ed efficace applicazione in ambito locale, l'amministrazione si

adopera per garantire coerenza dei vari livelli di pianificazione, dalla scala più ampia a

quella prescrittiva dei regolamenti edilizi e dei piani di attuazione. Gli strumenti di

pianificazione locale quali piani di attuazione e il regolamento edilizio si pongono come

strumenti esplicativi della pianificazione paesaggistica e riassumono così la giusta

funzione di mezzo per la riqualificazione ambientale nel senso della godibilità del

paesaggio urbano, della contemplazione e della qualità visiva ed ambientale della città.

8. Espansione delle aree verdi come strumento di qualificazione dell'ambiente urbano, riduzione

degli impatti, controllo del microclima:

a. censimento del verde pubblico, informatizzazione della gestione del verde, pianificazione

territoriale, aggiornamento dei dati tabellari e cartografici del censimento del verde

pubblico, rendere facilmente accessibile la consultazione delle banche dati relative alla

aree verdi e alla loro manutenzione;

b. Incremento degli spazi pubblici e aperti sistemati a verde come strumento di

riqualificazione della città e del territorio; l'implementazione del verde urbano sarà

agganciata all'indicatore di qualità che ne individua la accessibilità per il più ampio

numero di persone (oltre che animali)

c. Realizzazione e gestione di Regolamenti del verde; stesura ex novo di regolamenti

riguardanti il verde pubblico e privato (regolamento d'uso del verde); regolamento per la

corretta progettazione delle aree verdi; i regolamenti individueranno e selezioneranno

opportune metodologie di progettazione del verde puntuali e rispettose dei livelli

pianificatori superiori (piani paesaggistici e piani particolareggiati).

d. Sostenibilità del verde urbano; le aree verdi pubbliche (ma anche quelle private a mezzo

di incentivi) saranno regolate ed improntate al principio di massima

sostenibilità, prevedendo l'utilizzo di biotipi ed essenze della fascia mediterranea quindi

autososteniibili con minimi apporti idrici e manutentivi.

e. Il'intero sistema del verde urbano viene inteso come un grande sistema

didattico all'aperto fruibile a mezzo di sistemi di lettura informatici come la "realtà

aumentata" che per mezzo di sovrapposizione di livelli informativi riconosce le

informazioni della realtà circostante e le restituisce al fruitore per mezzo di dispositivi

mobile di ultima generazione sempre più diffusi e alla portata di tutti. Le stesse

informazione saranno parzialmente riportate in loco con grafica relativa alla storia dei

giardini o alle essenze in essi presenti.

f. Regolamentare l'adozione di aree a verde pubbliche già strutturate o da strutturare su

proposta di cittadini, associazioni, comitati di quartiere, imprese i quali dovranno

sottostare ai regolamenti rispettando il principio di uso pubblico e di uso a beneficio

comune delle aree a verde incrementando la presenza sul territorio di orti urbani liberi

dall'uso di prodotti chimici per la coltivazione.

g. Concessione gratuita a persone fisiche, associazioni civiche, comitati di quartiere, di vuoti

urbani privi di destinazione urbanistica (aree bianche), aree residuali, aree interne a

parchi più ampi, aree comunali pertinenziali di edifici pubblici per l'impianto di orti urbani

da coltivare secondo i criteri dell'agricoltura biologica, sinergica, naturale previa iscrizione

in pubblico albo dei coltivatori con possibilità di vendita in loco dei prodotti di cui è vietato

il trasporto al di fuori del perimetro urbano.

h. Regolamento per lo sviluppo degli interventi privati di in-verdimento con prescrizioni in

materia di in-verdimento dei cortili interni, di facciate, di tetti e di giardini prospicienti le

case (sul modello di quelli già operanti a Colonia, Berlino, Barcellona). L'in-verdimento

delle facciate e dei tetti come strumento di controllo del clima e di riqualificazione di brani

di città in cui non è possibile implementare le superfici a verde. Detti sistemi di

inverdimento possono

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essere implementati grazie ad incentivi e sgravi fiscali oltre ad essere introdotti in edifici pubblici

con apposita programmazione che consenta l'accesso ad eco-finanziamenti previsti in ambito

europeo.

i.Individuazione e salvaguardia di ambiti rurali residui presenti nel territorio comunale (per esempio

si veda il caso del Parco Agricolo di Ciaculli programma Life 1994, finanziato ed abbandonato).

Incentivazione e stimolazione per mezzo di un programma culturale di rinascita della campagna

circostante, la ricostituzione di una comunità contadina locale rinnovata ed intelligente sostenuta da

azioni di liberalizzazione delle tradizionali attività economiche essenziali. Ristabilire i legami di

naturale consociazione tra mondo urbano e mondo rurale.

l. Una gestione responsabile e partecipata del decoro cittadino, sostenuta da opportune campagne

di sensibilizzazione e di comunicazione finalizzate alla riappropriazione dello spazio urbano e

periurbano inteso come bene comune da tutelare e salvaguardare ad opera di tutti; in questo

quadro rientra ad esempio la creazione ed attivazione del servizio Decoro Urbano, strumento civico

fondamentale che estende la rete di controllo e di monitoraggio ufficialmente esistente del territorio

con un supporto ed implemento fattibile autosostenibile a costo zero.

D - La nuova urbanistica: la città partecipata

Nessuna riqualificazione dell'ambiente urbano è possibile se non attraverso il filtro di una

approfondita conoscenza multidisciplinare ed interattiva del territorio: idrogeologia, storia dei

luoghi, storia dell'evoluzione urbana, sistema ecologico della città. Si Introduce la responsabilità

diretta delle azioni amministrative promuovendo modalità di redazione di piani e progetti che

assegnano un rilevante valore alle proposte che emergono dal basso, espresse da cittadini in

forma libera o associata e da portatori di interessi locali; si promuove l'urbanistica partecipata

che è la sostenibilità ambientale degli interventi di pianificazione da promuovere tramite forum

con gli attori del territorio per svolgere azioni condivise come indicato dall'Agenda del

ventunesimo secolo (Agenda 21) ratificata in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro su

ambiente e sviluppo indetta dall'ONU nel 1992 e come sancisce la più recente direttiva 35/2003

che individua la necessità di attivare processi di partecipazione territoriale.

1.si applica il principio della partecipazione, della trasparenza e della comunicazione ad ogni livello di

pianificazione: PIANO REGOLATORE GENERALE, PIANI ATTUATIVI, DI RECUPERO

PAESAGGISTICO ecc. Saranno disponibili in rete atti relativi a tutti i livelli di pianificazione fin dalle prime

fasi di attivazione o modifica dei piani.

2.Si istituirà "L'UFFICIO DEI CITTADINI PER L'ARCHITETTURA ED IL TERRITORIO" che svolgerà la

funzione di studiare e proporre azioni sostenibili di controllo, monitoraggio e trasformazione del territorio;

questo ufficio potrà essere organizzato in forma di forum in rete con obbligo per associazioni civiche,

comitati di quartiere e singoli cittadini di iscrizione e registrazione ed accreditamento per mezzo di

votazione delle proposte o azioni di monitoraggio formulate che verranno poi rivolte ufficialmente in seno

al consiglio comunale cui è fatto obbligo di inserirne le proposte negli ordini del giorno.

3.Promozione dei concorsi di idee e di progettazione architettonica per ottenere urbanistica ed architettura

di "qualità"; il cittadino, le associazioni civiche, i comitati spontanei avranno diritto di partecipare alla fase

ideativa e di orientamento dei bandi e dei regolamenti dei concorsi proponendo e riportando i risultati di

consultazioni popolari di quartiere; ogni decisione su ogni area o quartiere o edificio della città avrà

precisa rappresentazione e sarà oggetto di comunicazione sulla rete tramite lo sportello web per il

cittadino; azioni di comunicazione dei risultati dei concorsi di progettazione e di idee saranno oggetto di

manifestazioni pubbliche aperte a tutti i cittadini; la comunicazione sarà sempre affidata ad un team di

esperti che assicureranno la massima semplicità di passaggio delle informazioni e dei contenuti in modo

che la trasmissione dell'informazione sia certa

4.Implementazione dei livelli di tutela del territorio e della città per mezzo di proposizione di nuovi vincoli

ad opera dei cittadini che potranno per mezzo dell'ufficio dei cittadini per l'architettura ed il territorio

proporre vincoli specifici su singoli immobili o su aree del territorio di cui il consiglio, sottoposta a

votazione la proposta si farà portavoce presso le autorità o i livelli di governo competenti.

_____________________

Referente: Pietro Salvino - Email: [email protected]

Educazione e Cultura

"La consapevolezza è la base del vero cambiamento"

Un cambiamento culturale è alla base di un città vivibile e civile. L'educazione e l'attenzione al

sociale sono prima di tutto aspetti umani e non possono rientrare nelle sole logiche di bilancio

come qualsiasi altro intervento. Ogni scelta o decisione di un'amministrazione che non preveda

l'educazione, la formazione e il supporto al cittadino diventa inutile. Il bene di tutti è il bene di

ogni singolo cittadino.

Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:

A Politiche di sostegno per la disabilità

B Nidi familiari, la risposta economica, ecosostenibile e pratica al problema asili nido

C Sostegno per le attività socio-culturali per la formazione del cittadino

D Arte e Cultura, promozione del consumismo culturale

E Regole e pratiche per la tutela degli animali e degli spazi urbani e dei cittadini che li ospitano

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A- Politiche di sostegno per la disabilità

Attuazione di politiche sociali che favoriscano la cultura della Persona e dei suoi

bisogni. Prima della disabilità, di qualunque tipo essa sia, viene la persona a cui

devono essere garantiti i diritti. A seconda dei casi devono essere quindi assicurate, e

gestite come prioritarie, le misure atte al rispetto di tali diritti.

In particolare si propone di:

1.dare la priorità a servizi socio-sanitari essenziali di competenza comunale, integrate

con l'ASP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) come:servizio di assistenza

domiciliare, servizio di assistenza scolastica, servizio di riabilitazione;

2.programmare l'abbattimento efficace delle barriere architettoniche;

3.intensificare il coinvolgimento delle associazioni e organizzazioni del territorio in tutte

le fasi, dalla progettazione alla valutazione, dei servizi erogati;

4.riprogettazione dell'erogazione dei servizi di assistenza ai disabili sotto la logica

della programmazione e della continuità. Non è possibile fornire un buon servizio di

assistenza che prevede l'interazione tra il disabile, la sua famiglia e gli operatori se non

si basa su una programmazione di medio-lungo termine che garantisca in questo

modo quella continuità di rapporto fondamentale per una buona assistenza, soprattutto

nell'infanzia e nell'adolescenza. Inoltre i servizi di assistenza non possono essere

soggetti a variabilità nei tempi e nei modi di erogazione degli stessi, o nel peggiore dei

casi a totale interruzione, la continuità del servizio deve essere garantita anche a livello

di trattamento;

5.rendicontazione e Trasparenza: pubblicazione periodica sul sito del Comune dello

status attuale di tutti i servizi di assistenza erogati, con approfondimenti circa eventuali

disservizi;

6.bilancio sociale periodico del settore "Servizi socio-assistenziali” online, con

particolare enfasi sulla destinazione dei fondi pervenuti in virtù della legge 328/2000

dalla Regione Siciliana e sulle spese invece a carico del Comune;

7.conoscenza da parte degli amministratori e applicazione puntuale della

regolamentazione, nazionale e regionale, in tema di disabilità.

8.Adozione di strumenti tecnologici social web a costo zero come Wheelmap con cui è

possibile tracciare facilmente e grazie al diretto coinvolgimento dei cittadini una

mappatura di tutte le strutture accessibili o non in sedia a rotelle della città.

In particolare:

•legge 104/1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone

handicappate.";link

•legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi

sociali"; link

•"Piano Triennale della Regione Siciliana a favore delle persone con disabilità" del 2006. link

Si fa presente infatti che tali regolamentazioni trattano già in maniera completa e integrata le

attività e i servizi necessari, oltre che le modalità di attuazione degli stessi, tenendo conto di tutti

gli attori coinvolti e della loro integrazione.

Un'amministrazione comunale quindi capace di tenere fede a quanto stabilito dalla legge

costituirebbe un'amministrazione seria, sensibile alle problematiche dei suoi cittadini più deboli

ai quali assicurare prospettive di vita positive, e insieme di tutta la cittadinanza

In perfetta linea con tali proposte è stato quindi firmato dal nostro portavoce il Manifesto Unitario

"Vivere con Disabilità" presentato dal Coordinamento H e che il Movimento Cinque Stelle si

impegna ad onorare.

B - Nidi familiari, la risposta economica, ecosostenibile e pratica al problema asili nido

Il Movimento 5 Stelle Palermo, oltre a voler restituire ai cittadini gli asili nido costruiti e poi

vandalizzati e lasciati a marcire insieme ai nostri soldi dalle vecchie amministrazioni, propone,

come soluzione che va anche oltre l'emergenza, la creazione di Asili Nido Familiari. Il nome di

questo servizio si riferisce alla traduzione dal tedesco di ―tagesmutter‖, che sono le figure che il

Movimento 5 Stelle Palermo, pensandosi come amministratore, vuole formare per sopperire alla

mancanza di asili nido comunali in città. Ma, come già anticipato, non è solo un tampone al

problema specifico. Questa scelta è il veicolo di un cambiamento più grande. Da Wikipedia : Il

termine "Tagesmutter" definisce una figura professionale generalmente di sesso femminile con

funzioni di assistente domiciliare all'infanzia, che svolge presso il proprio domicilio. Deriva dal

tedesco "tagesmutter", "mamma di giorno", e si ispira ad un modello di assistenza infantile nato

e diffusosi negli anni 60 nei paesi dell'Europa del nord. Tende a sopperire le carenze

dell'assistenza infantile statale, garantendo la personalizzazione del servizio e flessibilità di

orario, assistenza saltuaria, ecc. Può accogliere a casa propria sino ad un massimo di 5

bambini. Si tratta di un servizio complementare al nido d’infanzia, che può fornire risposte

flessibili e differenziate alle esigenze dei genitori. Esso consente alle famiglie di ―affidare in

modo stabile e continuativo i propri figli a operatori educativi (Tagesmutter) appositamente

formati che professionalmente, in collegamento con organismi della cooperazione sociale o di

utilità non lucrativi, forniscono educazione e cura a uno o più bambini di altri presso il proprio

domicilio o altro ambiente adeguato ad offrire cure familiari.‖ (L.P. 4/2002, art. 4, comma 2). Le

caratteristiche del servizio sono:

- l’affidamento del bambino ad un preciso operatore;

- il supporto (organizzativo, pedagogico e psicologico) fornito all’operatore dalla cooperativa cui

appartiene;

- il contesto domestico e familiare. E’ un servizio rivolto a bambine e bambini di età compresa

tra i 3 mesi e i 3 anni e, nei periodi e tempi extrascolastici, anche a bambine e bambini tra i 3 e i

12 anni. L’operatore educativo di nido familiare-servizio Tagesmutter non può accogliere

contemporaneamente più di 5 bambini, compresi i figli propri se di età inferiore ai 3 anni. Il

calendario e l’orario di frequenza dei bambini vengono concordati con le famiglie. Il servizio è

dotato di un progetto educativo che tiene conto del numero, dell’età e dell’orario di frequenza dei

bambini, mentre prevede specifici momenti di incontro con le famiglie.

Il Comune investirà sulla sua cittadinanza, tramite un bando per assegnare a delle cooperative

la selezione/formazione/ sostegno e aggiornamento delle tagesmutter e del supporto alle

famiglie.

Selezione: priorità alle donne residenti nei quartieri privi di asili nido comunali (NOCE - CUBA

CALATAFIMI - BOCCADIFALCO - POLITEAMA -BRANCACCIO CIACULLI -

MEZZOMONREALE VILLA TASCA - ARENELLA VERGINE MARIA - MONTEPELLEGRINO -

PARTANNA MONDELLO)

Formazione: corsi organizzati, gestiti e promossi da personale adeguato e competente

Sostegno e aggiornamento: periodici controlli sulla qualità del servizio, con sostegno specifico

alla tagesmutter e alle famiglie.

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Reclutamento formatori e cooperative Bilancio trasparente, pubblico e verificabile

Formatori: Laurea specifica ed età compresa tra i 28 e i 35 anni (per cercare di

arginare la disoccupazione giovanile) Requisiti tagesmutter: avere compiuto 21anni.

diploma di scuola media superiore, attestato di qualifica di operatore educativo di nido

familiare-servizio Tagesmutter.

Requisiti domicilio: impianti a norma, un locale cucina-soggiorno, servizi igienici, due

stanze di cui una adibita per il sonno e l'altra per il gioco

VANTAGGI Il servizio mira al miglioramento di diversi aspetti nella vita delle cittadine e

delle loro famiglie. Quello che si può guadagnare dall'attecchimento degli asili familiari

nella realtà sociale di Palermo, va da aspetti pratici e più immediati ad una rivoluzione

nel modo di vivere e organizzare la città:

- introduzione delle madri e delle donne in generale in un contesto che finalmente

sposa e concilia famiglia e lavoro, senza metterli in conflitto tra loro;

- sicurezza e trasparenza per i bambini e le famiglie che si affidano al servizio in

quanto il lavoro essendo riconosciuto e non in nero, garantisce il rispetto delle norme

igieniche e di sicurezza per quanto riguarda i locali , e la qualità del servizio data dalla

formazione specifica delle tagesmutter;

- risparmio rispetto agli asili nido privati , derivante dalla assenza della quota di

iscrizione, e dalla possibilità di scegliere giorni e orari in maniera flessibile e a seconda

delle esigenze.

- lavoro per i formatori e l'equipe di specialisti nel settore della psicologia che si

occuperanno del sostegno costante alle famiglie, con attività anche parallele come

centri di ascolto e sostegno alla genitorialità, incontri di formazione, laboratori, sia per

le tagesmutter che per le famiglie che vogliano parteciparvi;

- la diffusione capillare del servizio nel territorio aumenterà il benessere del cittadino

legato agli spostamenti in auto, nel traffico, all'inquinamento dell'aria e alle spese

sanitarie collegate a questi problemi. Basterà contattare l'asilo familiare più vicino e

recarsi lì a piedi (magari farsi solo due rampe di scale, o qualche metro), il tutto con un

notevole risparmio di tempo da dedicare ad altro.

Con il sostegno e l'attenzione dell'amministrazione comunale al benessere delle

persone attraverso la presenza dei servizi che funzionano sul territorio si prevede

insomma l'innesco di un circolo virtuoso, che possa permettere di estendere tra i

cittadini stessi l'attenzione e la cura per la loro città e per chi con loro la abita. In più,

questo degli asili nido familiari potrebbe essere il primo passo verso soluzioni di co-

housing, un modo nuovo di intendere la vita in città, in termini più comodi, economici,

pratici e socializzanti.C

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C - Sostegno per le attività socio-culturali per la formazione del cittadino

1) Progetto per l’attivazione dei laboratori di Teatro Civico

Il Teatro Civico è il teatro al servizio del cittadino, è il teatro di impegno civile, di denuncia

politica e sociale dell’ impossibilità o lesione dell’esercizio dei propri diritti ma al contempo è il

teatro della critica razionale costruttiva e quindi della possibile risoluzione della questione

morale. Si propone l’attivazione di laboratori di Teatro Civico nelle strutture comunali, nelle

scuole, nelle associazioni. Il Teatro Civico ha per finalità:

a) la stimolazione della formazione della coscienza del cittadino dei suoi diritti e doveri, del suo

libero arbitrio, della sua capacità di autodeterminarsi, nel rispetto delle regole sociali e di diritto,

all’interno della Famiglia, della Comunità locale, dello Stato;

b) il raggiungimento della consapevolezza delle proprie capacità espressive, lo sviluppo della

propria capacità di ascolto e dialogo con gli altri, la scoperta della propria sfera emotiva, la

conoscenza di se stesso.

Obiettivi:

1) la diffusione democratica e trasversale del teatro civico come luogo educativo, di cultura e di

formazione

2) la crescita culturale di uno spirito di cittadinanza attiva

3) la promozione della cultura della legalità e del senso civico di appartenenza alla Famiglia, alla

Comunità locale, allo Stato

4) la possibilità concreta di offrire lavoro alle associazioni culturali teatrali ed esperti del settore

che attivano i laboratori nei Cantieri Culturali.

L’utilizzo del progetto da parte dell’amministrazione comunale potrebbe concretizzarsi in

laboratori teatrali attivati in convenzione con il Comune a seguito di vincita di un bando di

concorso aderente ai seguenti criteri: a) accesso rivolto a enti realizzatori: associazioni culturali

teatrali ed esperti del settore, sulla base di sistemi meritocratici di accesso al bando sul modello

degli albums francesi cioè basati su sistemi di accesso al bando tramite iscrizione in registri-albi

per categoria di artisti, attori, architetti, scenografi distinti per fasce di età e dipendenti da un

sistema di onorificenze e medaglie con piccoli premi per il lavoro svolto finanziato da sponsor

privati. Se si accede a questi albi così strutturati si ha diritto a partecipare a selezioni e bandi

per opere di importanza sempre maggiore. Tutto ciò favorisce l’ingresso dei giovani nel mondo

delle professioni culturali e artistiche a discapito di consolidati e sterili sistemi clientelari o

―amicali‖ che non favoriscono l’innalzamento dell’offerta culturale e qualitativa della città. b)

proposto a eventuali partecipanti al progetto: giovani cittadini in formazione in una fascia di età

compresa tra i 16 e i 20 anni, se possibile insieme ai loro genitori; c) localizzato nei Cantieri

Culturali della Zisa o in altre strutture comunali, nelle scuole, nelle associazioni. Il vantaggio per

l’amministrazione comunale di considerare il nostro progetto sarebbe che una percentuale

dell’incasso delle performance teatrali potrebbe andare al Comune per rifinanziare i progetti e

offrire così possibilità di lavoro per gli esperti del settore, innescando un circolo virtuoso, avendo

il Comune solo concesso la gestione degli spazi.

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2) Realizzazione ―Libere Librerie Urbane‖. Il BookSharing sbarca a Palermo con il Movimento

Cinque Stelle.

Il Movimento Cinque Stelle propone dentro l'intera area della città di Palermo, un'iniziativa già

diffusa in altre città europee per facilitare e incrementare l'accesso ai libri. Sappiamo quanto i

libri e la lettura possano rappresentare un reale strumento di crescita e cambiamento per i

cittadini di tutte le città, e specialmente quelle in cui c'è una grossa quota di disagio sociale e

povertà o dove le pratiche illegali sono considerate modalità di sopravvivenza. Per questo con il

rendere accessibile a tutti e gratuitamente i libri, la conoscenza e la capacità critica e di analisi

che con essi si sviluppa, pensiamo di apportare un reale miglioramento nella qualità della vita in

città e della percezione della cura che tutti i cittadini devono pretendere dai loro amministratori.

Alla luce di ciò si prevede pertanto e in diversi punti della città, l'installazione di strutture

realizzate con materiale riusato o riciclato per la pratica del BookSharing.

Da vecchie cabine telefoniche o altre strutture preesistenti o assemblando creativamente

materiale usato, saranno create delle piccole librerie con accesso libero, in cui le persone

potranno lasciare o prendere il libro che preferiscono, senza che ci siano particolari etichette o

scadenze per riportare nella "libreria urbana" il testo preso.

Basterà semplicemente aprire l'anta della libreria e scegliere il libro per portarlo con sè, in

maniera libera e gratuita.

Le Librerie del BookSharing saranno posizionate strategicamente, soprattutto in zone dove

l'accesso alla cultura e ai libri risulta più difficoltoso.

Inoltre anche agli occhi di chi ci vede da fuori, la città uscirà da quel clima di anestesia e torpore

culturale e comincerà a respirare anche attraverso i feedback positivi di turisti e visitatori, che

vedranno Palermo curata e amministrata in maniera degna di una grande città europea.

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D - Tutela e Sostegno dell’Arte e della Cultura e promozione del consumismo culturale

Proposte:

1) Per la rinascita dei Cantieri Culturali:

Si propone la creazione di una soggetto giuridico ed economico che presenti un progetto di

gestione del bene comune rappresentato dai Cantieri. In particolare il Movimento Cinque Stelle

opterà per la costituzione di una Onlus o coperativa o fondazione che detenga l’uso dei locali

dei Cantieri e che organizzi la vita sociale ed economica degli stessi, rilasciando concessioni

unicamente ad attività culturali che valorizzino i suddetti spazi.

Il soggetto giuridico sarà organizzato sul modello del principio cardine del Movimento ― Uno vale

Uno‖ all’interno del quale potranno partecipare le associazioni rappresentative di cittadini

nonché enti pubblici. Riguardo all’intervento di privati nella questione, si prevede la possibilità

che un imprenditore investa in una sua attività di ristorazione o di vendita in un capannone dei

Cantieri con prodotti locali, ecosostenibili, legati alle politiche del km 0 e finanzi e ottenga utili

da spettacoli di musica o eventi di massa all’interno dei Cantieri, per contraccambiare con una

ristrutturazione dei Cantieri e destinare una parte del ricavato dei grandi eventi alle

manifestazioni artistiche delle associazioni locali. Fondamentale inoltre è la presenza di un

c.d.a. sottoposto a rotazione dei membri coincidente con un periodo stabilito per realizzare i

progetti in programma. Una soluzione che riattiverebbe l’economia del quartiere Zisa.

2) Assicurare la trasparenza delle procedure nei bandi pubblici e tutelare un’adeguata

pubblicità in tempi ottimali per garantire la partecipazione di quante più possibili associazioni e

realtà lavorative del settore. Si propone inoltre l’attento esame di un provvedimento alla cultura

che regoli la distribuzione dei fondi da parte di soggetti che devono essere resi pubblici, che

vigili sulla regolarità delle assegnazioni di fondi in modo che il controllore e il controllato non

coincidano, il tutto per combattere i favoritismi, per evitare stipendi, costi di organizzazioni di

spettacoli, rimborsi spese, vitti e alloggi gonfiati o costosi o inesistenti, scuole di teatro finte,

c.d.a che sprecano denaro pubblico praticando falso in bilancio, clientelismo e nepotismo.

3) Aggiornamento e pubblicità degli immobili comunali non sfruttati per destinarli ad uso

artistico/ culturale.

Riapertura e ristrutturazione dei teatri abbandonati o usati in modo limitato: S.Erasmo, Teatro

Bellini, S. Cecilia, Cine- teatro Finocchiaro, Teatro Garibaldi, Teatro di Verdura.

Riattivazione per grandi eventi artistici di Palazzo Riso, Villa Lampedusa, Villa Pantelleria.

4) Garanzia del rispetto della norma che prevede una quota di maestranze e professionalità

locali che devono essere presenti all’interno della programmazione del Teatro Stabile.

5) Progetto per la diffusione e implementazione del ―consumismo culturale‖.

Il‖ consumismo culturale‖ è un tipo di consumismo evoluto e critico che sempre più le nuove

tecnologie facilitano e che porta alla smaterializzazione del consumo verso un consumo

preferibile di informazione.

L' obiettivo è quello di orientare l’impegno dei cittadini ad un consumo culturale grazie a:

- coinvolgimento di tipo partecipativo dal basso

- partecipazione a concorsi di idee e di progettazione urbanistica dei Cantieri e di strutture

comunali abbandonate al degrado

- coinvolgimento del cittadino stesso alla condivisione delle scelte all’interno di precise strategie

di crescita culturale che lo educano e lo abituano ad elevare il ―gusto‖ critico e la sensibilità

verso un consumo sempre più culturale e meno materiale legato a merci tangibili.

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Proposte:

5.1 trasformazione di edifici costruiti dal privato per usi diversi in musei viventi eco-sostenibili in

cui si vive e si lavora e si illustra agli utenti visitatori quali siano i sistemi adottati per raggiungere

i risultati e le certificazioni di sostenibilità ambientale;

5.2 incentivazione per le nuove generazioni di prodotti e-commerce multimediali-culturali relativi

alla storia della città e delle sue tradizioni grazie a tecniche di marketing culturale il cui prodotto

finale può essere un app per smartphone.

5.3 progetti di educazione al consumo di prodotti open source nelle scuole;

5.4 affermazione di un editoria solo digitale per pubblicazioni curate da enti comunali in

occasione di eventi, convegni, mostre;

5.5 implementazione l’uso delle nuove tecnologie nella ―public art‖ in modo da portare alla

portata di tutti e a costi ridotti l’arte contemporanea tramite videoproiezione di ultima

generazione di tipo interattivo;

5.6 promozione di festival cinematografici di produzione locale, festival teatrali, festival musicali

di musica prodotta nel territorio;

5.7 promozione dell’informazione legata al consumo critico di prodotti alimentari e culinari con

un orientamento fortemente rivolto alla promozione di prodotti tradizionali storici e

contemporanei ma locali agganciati al territorio e alle politiche del "km zero".

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E - Regole e pratiche per la tutela degli animali e degli spazi urbani e dei cittadini che li

ospitano

Alla luce della Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali (Parigi, 1978) il Comune di

Palermo deve riconosce e garantire alle specie animali1 il diritto ad un’esistenza compatibile

con le proprie caratteristiche biologiche, fisiologiche ed etologiche e deve altresì promuovere e

sostenere iniziative ed interventi rivolti alla conservazione e al rispetto degli ecosistemi al fine di

garantire gli habitat in cui vivono.

Sulla scorta delle suddette premesse, gli uffici comunali competenti dovranno attivarsi affinché

vengano realizzati i seguenti punti.

• Lotta allo sfruttamento degli animali per corse clandestine

In primo luogo, occorre reprimere ogni forma di abuso degli equidi e degli altri animali attraverso

un controllo attivo del territorio, intervenendo con azioni sanzionatorie in caso di violazioni.

Secondariamente, il Comune dovrà autorizzare lo svolgimento di gare, all’interno degli spazi a

ciò adibiti, solo nel caso in cui: a) la pista sia ricoperta da materiale idoneo ad attutire i colpi

degli zoccoli degli animali sul terreno; b) il percorso della gara sia circoscritto con adeguate

sponde tali da ridurre considerevolmente il danno agli animali in caso di caduta, nonché per

garantire la sicurezza delle persone che assistono; c) il Servizio veterinario locale verifichi lo

stato di salute e l’identità degli animali.

• Lotta all’abbandono

Il Comune si impegna a garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di abbandono e

rilascio di qualsiasi tipo di animale, sia domestico che selvatico, sia appartenente alla fauna

autoctona o esotica.

Alla luce di una maggiore consapevolezza dei cittadini verso il tema della tutela degli animali, il

Comune si attiverà per promuovere campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono e pro

adozione presso le aree verdi della città e durante eventi con la collaborazione di associazioni di

volontariato che operano nel settore.

• Incremento delle aree riservate ai cani nel verde pubblico

Istituire presso ogni spazio verde pubblico un’area dedicata allo sguinzagliamento, attrezzata

con distributori di sacchetto per la raccolta delle deiezioni e punti di raccolta delle stesse.

• Recupero e Mantenimento dei Canili

Il Comune dovrà garantire la copertura finanziaria delle spese necessarie al mantenimento

decoroso dei luoghi riservati all’asilo dei randagi e al ripristino delle condizioni essenziali per il

loro corretto funzionamento.

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1Sono fatte salve dal presente documento le specie oggetto di disinfestazione o derattizzazione

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Mobilità Sostenibile

"Meglio ci spostiamo meglio viviamo"

Una politica della mobilità rispettosa dell'ambiente e rivolta alla realizzazione di qualità urbana si

intreccia necessariamente con scelte urbanistiche di salvaguardia del territorio e deve essere

basata sull'utilizzo di infrastrutture leggere e di spazi vivibili per pedoni e ciclisti. Perseguire un

piano di "mobilità urbana sostenibile" significa conciliare il diritto agli spostamenti di ciascuno

con la diminuzione dell'inquinamento acustico e atmosferico derivante dalla congestione del

traffico veicolare. A tale scopo bisogna attuare diverse tipologie di intervento in modo integrato e

sinergico.

Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:

1.Prevenire il traffico riducendo le necessità di spostamento

2. Realizzare una rete intermodale di trasporto pubblico efficace

3. Disincentivare l'utilizzo del mezzo privato

4. Informazione - formazione alla mobilità sostenibile

5.Mobilità dolce, più spazi per muoversi

1..Prevenire il traffico riducendo le necessità di spostamento

•predisposizione di asili familiari diffusi capillarmene nel territorio per contribuire alla riduzione

degli impatti del trasporto su ambiente e salute pubblica (leggi la proposta "Nidi Familiari" della

stella "Educazione e Cultura")

•digitalizzazione di tutti gli uffici della PA e creazione di sportelli web per poter effettuare il

maggior numero di operazioni (pagamenti, richieste, invio documentazione etc) che intercorrono

fra cittadino e amministrazione per agevolare l'accessibilità ai servizi e limitare di fatto la

necessità di trasporto motorizzato (leggi le proposte della stella "Comune e Cittadini")

•incentivazione del pianificazione della mobilità aziendale: - redazione del Piano spostamenti

casa-lavoro, implementazione di sistemi di telelavoro - migliorare i servizi di prossimità

(evitando per esempio la costituzione di grossi poli di tipo commerciale) e favorendo piuttosto

anche con agevolazioni fiscali l’insediarsi di attività diffuse tese al soddisfacimento di bisogni

primari ( piccoli negozi per alimenti, onegozi ortofrutticoli, farmacie, panifici , ecc.ecc.) in modo

da - - ridurre gli spostamenti automobilistici sia in termini numerici che di distanze - attivazione

di efficaci sistemi di scuolabus - realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola e del "Pedibus" :

una mobilità alternativa con fermate predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori

capofila ecc., dedicata principalmente agli scolari per raggiungere la scuola a piedi, per educare

ad una cultura ambientale e salutistica arricchita da elementi di design urbano che rendano

accattivante e divertente l’eperienza sia per gli accompagnatori sia per gli scolari. - Divieto

assoluto di sosta nei pressi e nelle adiacenze degli edifici scolastici. - Ordini diservizio

intelligenti per gli addetti al controllo del traffico veicolare e per la polizia municipale.

perimetrazione della città in aree di intervento in cui singoli vigili abbiano certezza di intervento;

annullamento razionalizzazione dela presenza sul territorio della polizia municipale evitando

quindi l’ inefficiente e controproducente obbligo di presenza in più aree della città con margini di

tempo molto ristretti in funzione delle aree assegnate.

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2. Realizzare una rete intermodale di trasporto pubblico efficace

espansione e collegamento della rete di piste ciclabili su territorio comunale (ed intercomunale)

tramite: recupero, completamento, pianificazione di nuove interconnessioni, predisposizione di

sportelli informativi

potenziamento e affidabilità del servizio pubblico sia in termini di mezzi, sostenibilità, controlli,

informazioni (chiare e facilmente accessibili nelle fermate ed attraverso web) e di gestione di

segnalazione dei disservizi (semplice e trasparente)

messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, rinnovo dell'arredo urbano e dei sistemi di

segnalazione dei percorsi ciclabili ed in genere per la cosiddetta ―mobilità dolce‖ tesa ad una

maggiore protezione delle piste ciclabili e pedonali allocate ove possibile in sedi proprie,

alternative a quelle dedicate al traffico veicolare.

pianificazione delle aree di interscambio per l' integrazione della mobilità urbana

attenzione alla mobilità ed al trasporto legato alle esigenze commerciali della città pianificazione

del carico e scarico delle merci a mezzo di stalli commerciali permanenti previsti in gran numero

in funzione del diverso grado di commercialità di una zona. Controllo orario dei corrieri per il

carico–scarico delle merci. Previsione di Centrali di smistamento da cui partono piccoli vettori

per il ―collettame‖.

Pedonalizzazione dei mercati storici che vanno regolati da apposita segnaletica stradale che ne

regoli tipo di viabilità ammessa e carico e scarico delle merci.

Piano dei mercati rionali settimanali, individuazione di nuovi spazi per mercati rionali temporanei

e fissi dedicati alla piccola distribuzione da allocarsi in specifiche aree e non quindi su sedi

stradali con una minimizzazione degli impatti sui flussi di percorrenza verso e da detti mercati.

Biglietteria per biglietti singoli abbonamenti on line disponibili con app per smartphone

Sistema di rilevamento della posizione e tempi di arrivo alla fermata disponibili sul proprio

smartphone del proprio mezzo pubblico.

3. Disincentivare l'utilizzo del mezzo privato

Il principio della legalità e del rispetto delle regole come primaria irrinunciabile e pubblica

infrastruttura , attivazione di controllo della reale applicazione del codice della strada.

Istituzione, regolare, delle ZTL ma solo previa predisposizione ed approvazione dei necessari

strumenti pianificatori che ne rendano razionale l’istituzione secondo i tre livelli previsti dalle

normative vigenti: 1.Piano generale del traffico urbano (PGTU), 2.Piani particolareggiati del

traffico urbanoovvero i progetti di massima per l'attuazione del PGTU 3.Piani esecutivi del

traffico urbano, ovvero i progetti esecutivi dei Piani particolareggiati del traffico urbano Analisi di

convenienza economica e analisi costi benefici, stime dei costi di intervento, piani finanziari per

la realizzazione e la gestione delle eventuali opere necessarie alla realizzazione degli interventi

contenuti e prescritti dai tre livelli di pianificazione sono condizione essenziale ed

imprescindibile, insieme alle valutazioni ambientali (intese non come mero adempimento

burocratico ma come severo strumento di autocontrollo dell’azione pianificatoria), al fine di una

corretta organizzazione della mobilità e degli interventi relativi al trasporto in generale.

Effettiva regolarizzazione delle aree destinate alla sosta ed al parcheggio presenti nelle sedi

carrabili con definitiva eliminazione dei i parcheggi a pagamento con tariffa oraria, attualmente

denominate‖ zone blu‖in quanto non utili all’obbiettivo strategico di un potenziamento della

mobilità pubblica o del trasporto di massa.

Incremento, razionalizzazione, efficientamento del servizio di trasporto di massa pubblico

Progressiva pedonalizzazione del centro storico tramite: individuazione a mezzo di revisione del

piano dei parcheggi, parte integrante del PGTU e del PUT, delle aree da dedicare a parcheggio

a contorno delle aree pedonalizzate e a traffico limitato, intendere le aree di parcheggio come

poli di interscambio tra differenti tipologie di mezzi di spostamento, quindi nodi intermodali, in cui

trovare sempre stazioni di bike sharing e car sharing e aree custodite per biciclette; la custodia

delle biciclette può essere affidata a piccole imprese individuali cui concedere in cambio del

servizio reso la possibilità di allocare una ciclo-officina e/o piccolo esercizio commerciale legato

alla vendita di accessori per biciclette.

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Attenzione alla realizzazione delle isole pedonali anche al di fuori della cinta del centro storico

con creazione di ampie isole pedonali anche nelle periferie, previa opportuna individuazione di

percorsi alternativi per il trasporto veicolare, questo per equilibrare la qualità ambientale e la

vivibilità anche delle parti meno ―pregiate‖ della città e colmare la discontinuità che la massiccia

pedonalizzazione del centro storico porrà in essere. In questo modo diminuirà la cesura tra parti

vecchie e nuove e la pedonalizzazione di parti delle periferie costituirà un punto di partenza per

ripensare la qualità anche architettonica delle stesse.

Connessione delle aree di parcheggio per gli autoveicoli privati con i percorsi ciclabili, i

parcheggi intesi come rete infrastrutturale di promozione ed adesione alle politiche di mobilità

sostenibile della città, luogo di incontro e di informazione sull’offerta che la città propone ai

cittadini per lo spostamento, ma anche luogo da cui intraprendere diverse scelte di percorsi

alternativi complementari e intercambiabili a seconda delle esigenze. pedonali, ciclabili, metro,

bus, ecc...

Pianificazione e regolamentazione,progettazione e rispetto dei percorsi e degli orari di carico e

scarico merci (anche all' esterno del centro storico), utilizzo di dissuasori del traffico in centro

storicoe nelle altre isole pedonali individuate, pianificazione e realizzazione di una viabilità delle

emergenze.

4. Informazione - formazione alla mobilità sostenibile

attivazione di iniziative e campagne promozionali volte all'utilizzo dei mezzi pubblici e di

conoscenza del codice della strada nelle scuole e con manifestazioni pubbliche

centraline di controllo dell'inquinamento dell'aria con pubblicazione dei dati su tabellone

luminoso comunale e sito web comunale

bacheca web per favorire l'incontro delle persone interessate al Bike Sharing – Car Sharing -

Car Pooling per recarsi al lavoro seguendo l' esempio di Brescia www.carsharingbrescia.it.

5.Mobilità dolce, più spazi per muoversi

In Europa il 30% degli spostamenti effettuati in automobile copre distanze inferiori ai 3 km, in

ambito urbano, potrebbe questa distanza potrebbe essere percorsa in breve tempo in bicicletta

oppure a piedi. L'Italia detiene il primato mondiale nella presenza di automobili: oltre 60 auto

ogni 100 abitanti. L'Italia ha uno dei livelli più elevati di mortalità di pedoni in Europa; nel 2006

su 5.669 morti sulle strade il 13,4% erano pedoni. Lo sviluppo della Mobilità pedonale, mobilità

ciclabile, skateboarding e rollerblading gli obiettivi cui mirare a breve, medio e lungo termine.

Questo tipo di mobilità ha effetti positivi sulla salute in quanto questi tipi di mobilità, non passiva,

minimizzano i rischi di malattie cardiocircolatorie, alta pressione, diabete, obesità e alcuni tipi di

tumori (colon, mammella). Il ―movimento‖ contribuisce a mantenere ossa, muscoli ed

articolazioni in buona salute e riduce l'ansia e la depressione. L'attività fisica comporta dunque

importanti benefici per la salute, sia fisica che psichica del cittadino contribuendo

significativamente ad innalzare direttamente o indirettamente la qualità della vità e le aspettative

di vita collettive. Il sistema della mobilità dolce da pianificare ed impiantare costituisce una

―palestra‖ motoria pubblica e alla portata di tutti da diffondere equamente ed uniformemente sul

territorio ; prioritario anche l’attenzione al sentimento di benessere percepito dal pedone o

ciclista per cui è importante sentirsi in sicurezza ed a proprio agio lungo i percorsi La mobilità

dolce nelle sue diverse espressioni e manifestazioni coinvolge oltre a fattori :sanitari anche

fattori ambientali, economici, sociali. L’ambiente ne beneficia a seguito della diminuzione

dell'uso delle automobili e di conseguenza della riduzione di emissioni (effetto serra e sostanze

inquinanti); ma è anche occasione per ripensare la città come ―rete di reti‖ di trasporto

sostenibile ed occasione per una riprogettazione anche della qualità architettonica dalla

fruizione del paesaggio, quindi un diverso modo di contemplare il paesaggio con molteplici

occasioni per esaltarne gli aspetti migliori e porre in secondo piano le brutture, al ripensamento

delle caratteristiche materiche dei materiali usati per gli stessi percorsi, quindi traspirabilità e

drenaggio , uniformità, copertura vegetale ecc. ecc.

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L’aspetto economico non è secondario in quanto si ha un minor utilizzo dei veicoli sia pubblici

che privati, quindi oltre alla riduzione della congestione veicolare, l’uso di mezzi alternativi è

conveniente anche in relazione ai tempi di percorrenza (comunque inferiori a quelli veicolari

soprattutto nei percorsi urbani) e per un tangibile risparmio nei costi di trasporto enel consumo

di energia. L’aspetto della socialità è verificabile come positivo a seguito di un implemento di

occasioni d'incontro negli spazi pubblici e quindi alla formazione di una coscienza civica e

sociale alla base di un sano ed equilibrato sviluppo culturale della società e della collettività. Tra

le priorità gli interventi di Investimento e l’incremento delle risorse disponibili a favore di sistemi

integrati di ―mobilita dolce‖ a partire da una pianificazione mirata sul modello dei Pediplan

strumento di pianificazione della rete dei percorsi pedonali che comprende il programma delle

manutenzioni ed il miglioramento dei percorsi stessi, con azioni di messa in sicurezza delle

intersezioni o di eliminazione delle barriere architettoniche obbiettivo prioritario entro cui inserire

tutti i tipi di ―pianificazione dolce‖ grazie a strumenti tipo il ―Piano delle Eliminazione delle

Barriere Architettoniche.

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Sviluppo e Nuove Tecnologie

"Le alternative ed idee per una città che ha voglia di puntare in

alto"

Palermo deve raccogliere i frutti della natura, insieme a quelli derivanti da una buona

amministrazione e utilizzarli al massimo. Un piano energetico che mira all'efficienza e al

risparmio energetico e all'utilizzo delle rinnovabili per creare una rete energetica cittadina, è

quindi credibile e strategico. L'idea di una città che ha energia ed idee, insieme alla cultura e

alla corretta gestione ambientale, sfocia nel turismo: fonte di possibilità lavorative, economiche

e d'intrattenimento. Tutti elementi per i quali è necessaria la valorizzazione delle competenze,

delle tradizioni e del patrimonio già presenti. In questo quadro, le tecnologie esistenti e quelle

sviluppabili possono aiutare questi aspetti, favorendo la fruizione ed il monitoraggio dei servizi

pubblici.

Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:

A - Politica energetica

B - Turismo: sostenibilità e promozione

C - Software libero nella P.A.

D - Green Economy: economia locale ed economia sociale

A - Politica Energetica

Verso una nuova era energetica

L’attenzione verso un sistema energetico sostenibile nasce dalla consapevolezza degli effetti

devastanti sulla biosfera causati da strategie ancorate prevalentemente allo sfruttamento delle

fonti fossili.

L’enorme crescita della produzione energetica, totalmente imperniata sullo sfruttamento di

carbone e petrolio, ha comportato – insieme ad altri fattori – un aumento significativo della

concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.

La comunità scientifica ha addebitato al settore delle industrie energetiche oltre un terzo di tale

incremento.

I paesi del mondo, ormai da diversi anni, sono orientati alla promozione di politiche energetiche

che siano in grado di coniugare la diversificazione e la sicurezza degli approvvigionamenti con

la tutela dell’ambiente.

Sulla scorta di questo duplice obiettivo, l’Unione europea ha dato vita ad una copiosa

produzione normativa che oggi rappresenta il punto di partenza delle politiche energetiche degli

Stati membri.

I Libri verdi del 1996, del 2000 e del 2006, i Piani d’azione 2003-2007 e 2007-2013 e le Direttive

2001/77/CE e 2009/28/CE, sono solamente alcuni dei passaggi di un lungo processo di

cambiamento che impone uno sforzo non indifferente alla Comunità europea.

Obiettivo dichiarato delle norme è la creazione di un nuova strategia orientata verso un impiego

diffuso delle fonti rinnovabili in progressiva sostituzione di quelle tradizionali e una politica della

efficienza e del risparmio energetico.

L’ultima delle citate Direttive, in particolare, impone al nostro Paese di raggiungere entro il 2020

una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al 17% sulla produzione complessiva,

rispetto all’attuale 5,2%.

Accanto gli impegni comunitari ben presto si affiancheranno nuove prescrizioni per i paesi

aderenti alla Convenzione sui cambiamenti climatici del 1992 (United Nations Framework

Convention on Climate Change). La roadmap siglata a Durban in occasione della

diciassettesima Conferenza delle Parti prevede, infatti, nuovi impegni vincolanti - rispetto a

quelli già siglati a Kyoto - a partire dal 2015.

Nonostante i numerosi obblighi di matrice europea ed internazionale il nostro Paese si presenta

oggi con un quadro poco chiaro sotto il profilo energetico. L’esito referendario di giugno, nel

quale gli italiani hanno deciso – per la seconda volta – di chiudere le porte alla fissione nucleare

quale strumento di approvvigionamento energetico, impone, infatti, una seppur breve riflessione

sull’attuale quadro nazionale.

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Com’è noto il programma che accompagnava la manovra del legislatore prevedeva - entro il

2030 - la costruzione di centrali nucleari per una potenza complessiva in grado di coprire il 25%

del consumo nazionale energetico, ciò al fine di abbassare la quota di elettricità prodotta con

combustibili fossili dall’attuale 80% al 50%, ed incrementare la quota di energie rinnovabili per la

parte rimanente.

Il 12 e il 13 giugno – nonostante i tentativi del precedente Governo di impedire il referendum –

gli italiani si sono espressi negativamente alla reintroduzione dell’energia nucleare e

conseguentemente hanno bloccato, di fatto, il programma energetico nazionale o, quantomeno

il progetto. L’Italia, dunque, si presenta oggi priva di una strategia in grado di affrontare queste

sfide. A ciò deve aggiungersi che la Sicilia, secondo le stime del Piano energetico ambientale

regionale1 (PEAR), è gravata da una pesante condizione di staticità a causa di un sistema di

approvvigionamento fortemente legato alle fonti fossili. Dal Piano emerge, infatti, che la

produzione di energia elettrica si attesta a circa venticinque mila gigawatt/ora, di cui il 95% da

fonte termica (greggio e gas), il 3% da impianti idroelettrici e il 2% da fonti rinnovabili (per lo più

eolico). Le otto centrali termoelettriche disseminate nel territorio isolano forniscono un contributo

tale da creare un’elevata rigidità del sistema di approvvigionamento, che nei fatti rende

difficoltosa ogni manovra di decarbonizzazione, se non affrontata dal basso e con strategie che

tengano conto di politiche di contenimento dei consumi. Palermo, in quanto capoluogo di

Regione, deve raccogliere le sfide internazionali e dimostrare di potere essere un esempio per

le altre realtà locali. Per queste ragioni dovrà intraprendere un programma che si sviluppi non

solo verso un impiego diffuso delle fonti rinnovabili, ma anche verso meccanismi di risparmio ed

efficienza energetica. Ciò dovrà tradursi, da un lato, nella redazione del Piano energetico

comunale (PEC) e dall’altro nella concreta realizzazione degli scenari da esso previsti.

Questo impegno, oggi, è tanto più importante se si tiene conto del fatto che il Comune di

Palermo di concerto con gli altri Comuni della Provincia ha siglato il ―Patto dei Sindaci‖. Il

progetto, lanciato dalla Commissione europea, nasce per coinvolgere attivamente le città

europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’iniziativa, su base

volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano d’azione con l’obiettivo di ridurre di

oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il

ricorso alle fonti di energia rinnovabile nonché a progetti di risparmio energetico e uso razionale

dell’energia. Non meno importanti sono, inoltre, gli aspetti legati agli strumenti di incentivazione

messi a disposizione dall’Unione europea sotto forma di Fondi strutturali. Solo a titolo di

esempio nell’ambito ―Fondo Europeo di Sviluppo Regionale‖ (FESR) 2007-2013, è di circa sei

miliardi e mezzo di euro la dotazione stanziata per la Sicilia, dichiarata ―Regione ad obiettivo

convergenza‖, cioè non ancora allineata all’economia media delle altre Regioni europee. Il

relativo ―Programma Operativo‖ ha previsto l’8% della somma complessiva per la diffusione

delle fonti rinnovabili, la razionalizzazione della domanda di energia, l’adeguamento e il

monitoraggio degli impianti di produzione e delle reti di distribuzione.

Il nuovo programma di finanziamento 2014-2020 include la Sicilia – ancora una volta – tra le

―Regioni ad obiettivo convergenza‖, ciò vuol dire che verranno nuovamente destinati capitali per

il settore energetico. L’unico limite alla loro utilizzabilità è lo sviluppo di progetti validi e fattibili

che possano ottenere le erogazioni comunitarie.

Ciò potrà avvenire con una programmazione chiara e dettagliata degli interventi migliorativi che

- in sintesi - devono agire sui seguenti punti.

1. Decentramento produttivo

Creare le condizioni affinché si realizzi una progressiva autosufficienza energetica degli edifici

attraverso l’impiego di moduli fotovoltaici e del solare termico. Ciò dovrà avvenire anche

attraverso l’inserimento nella regolamentazione urbanistica di percentuali minime obbligatorie di

energia prodotta da fonti rinnovabili a servizio dei nuovi edifici e di quelli oggetto di

ristrutturazioni rilevanti.

2. Diffusione dell’idrogeno

Alla luce dell’attuale limite tecnologico legato alla difficoltà di immagazzinare l’energia elettrica,

preparare le condizioni favorevoli per la graduale diffusione dell’idrogeno – abbinato all’impiego

delle fonti energetiche rinnovabili – come vettore energetico attraverso l’impiego delle celle a

combustibile.

3. Rinnovabili e impresa

Incentivare nel settore industriale, e in particolare presso le piccole e medie imprese, il ricorso

alla produzione energetica decentrata con impianti di cogenerazione, trigenerazione e di

autoproduzione.

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4. Efficienza e risparmio energetico

Favorire l’adozione di sistemi di contenimento degli sprechi sia nelle abitazioni private che nelle

imprese, attraverso campagne di informazione ed incentivazioni.

5. La Pubblica Amministrazione come modello

La Pubblica Amministrazione locale dovrà rappresentare il modello da seguire per tutti i cittadini.

Per questo motivo, gli uffici amministrativi nonché ogni altra struttura aperta al pubblico (impianti

sportivi, zone ricreative, parcheggi, eccetera) verranno dotati di impianti di produzione

energetica da fonte rinnovabile nei limiti e nel rispetto della norme in materia di beni culturali. Gli

edifici comunali, inoltre, dovranno adottare soluzioni idonee al contenimento degli sprechi

(sostituzione delle caldaie con apparecchi di nuova generazione alimentati a gas naturale,

ammodernamento degli impianti di condizionamento dell’aria, istallazione di pannelli solari per

l’acqua sanitaria e impianti per il recupero dell’acqua meteorica, sostituzione degli infissi

tradizionali con moduli termicamente isolati, sostituzione dei sistemi di illuminazione ad

incandescenza con lampade a basso consumo energetico combinandoli, ove possibile, con

sensori di presenza e di illuminazione naturale).

6. Mobilità pubblica sostenibile

Alla luce delle ultime soluzioni tecnologiche in materia di trasporti pubblici verdi, sostituire

gradualmente la rete di trasporto urbano esistente con mezzi elettrici ricaricabili in situ.

Accanto alla rete di trasporto pubblico, creare – soprattutto nel centro urbano e possibilmente in

prossimità dei parcheggi – aree per il noleggio di biciclette tradizionali ed elettriche ricaricabili

attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili istallati nelle pertinenze. Questo aspetto si

inserisce, tra l’altro, in un più ampio progetto di rivisitazione urbanistica, che permetterà una

progressiva riduzione del traffico veicolare al fine di garantire una gradualmente chiusura

definitiva dell’asse viario centrale.

7. Sportelli informativi

Sulla scorta dei molteplici strumenti di finanziamento creati in ambito comunitario e nazionale

(tra questi, quelli di cui alla disciplina ex Decreto Ministeriale 5 maggio 2011, noto come ―Conto

energia IV‖), nonché della normativa in materia di autorizzazione all’istallazione degli impianti

energetici da fonte rinnovabile (D.lgs. 387/2003 e D.lgs. 28/2011), predisporre sportelli aperti al

pubblico idonei ad accompagnare i cittadini lungo tutto l’iter procedurale.

_____________________________

1Regione Sicilia, Delibera n. 1 del 3 febbraio 2009

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B - Turismo: sostenibilità e promozione

Il rilancio di Palermo come nuovo polo di attrazione deve partire dal superamento della

concezione statica del turista/visitatore per migrare verso quella di ―viaggiatore‖.

Attualmente la città vive prevalentemente di un turismo stagionale di tipo storico/museale e

balneare, i cui picchi si registrano nel mese di aprile e nel periodo estivo. Secondo le stime

dell’Ufficio statistica dello Comune di Palermo, i turisti – sia stranieri che italiani – si fermano

nella città in media solamente due giorni. Ciò denota una bassa capacità attrattiva,

fondamentalmente legata alla scarsa presenza di servizi, strumenti e percorsi turistici idonei ad

indirizzare i visitatori verso le mete di interesse.Il primo passo per il rilancio del settore è,

dunque, rileggere il turismo in chiave moderna e declinarlo alla luce delle rinnovate esigenze di

coloro che vengono a visitare la nostra città. Occorre acquisire e dare forma a quei principi che

– già applicati in altre città europee – hanno rappresentato la chiave di volta per lo sviluppo del

settore turistico. Tra questi, non possono trascurarsi il principio del turismo relazionale e del

turismo sostenibile. La forza di entrambi sta nel coniugare l’economia del turismo con lo

sviluppo e la promozione del territorio. Quest’ultimo inteso come il complesso degli elementi che

attirano e – soprattutto – ―trattengono‖ il viaggiatore: cultura, costume e natura. Tanto il turismo

relazionale, quanto quello sostenibile si fondano sul principio secondo cui il turista ―moderno‖

manifesta interesse per la cultura e il paesaggio locale, nonché per gli usi e per i costumi.

Il turista è in cerca di un contatto con il territorio, ed in particolar modo con chi lo vive. Vuole

relazionarsi con la popolazione. Vuole conoscerla e farne parte per tutto il periodo di

permanenza. Alla base di questa nuova idea di turismo vi sono tre assiomi: 1) lo scambio

relazionale, ovvero il rapporto diretto tra chi offre il servizio e chi ne gode; 2) la valorizzazione

del patrimonio culturale, inteso nella sua accezione più ampia, 3) una efficiente gestione del

―sistema territorio‖ ovvero una programmazione oculata della viabilità (carrabile, ciclabile e

pedonale), dei trasporti pubblici e di ogni altro servizio di interesse generale che avvicini la città

al cittadino. Elemento chiave è dunque la trasversalità: il turismo non può essere rilanciato

senza un’azione che muova sia da una ripresa del territorio che degli elementi legati alla

tradizione. Queste considerazioni trovano conferma nel ―Quadro Comunitario di Sostegno‖ – per

l’utilizzo dei ―Fondi Strutturali Comunitari‖ – che assegna un ruolo determinante alla

valorizzazione dei territori e alla integrazione degli interventi sia dell’operatore pubblico che

degli operatori privati. Nel documento si sottolinea come il turismo debba essere rivolto

all’innalzamento del grado di attrattiva dei territori tramite la valorizzazione dei bacini culturali e

naturali, per creare un contesto favorevole allo sviluppo economico. Le strategie individuate nel

―Quadro Comunitario di Sostegno‖ si attuano a mezzo dei ―Programmi Operativi‖ a valere sui

―Fondi Strutturali‖. Tra questi, solo a titolo di esempio, il ―Fondo Europeo di Sviluppo Regionale‖

(FESR) per il periodo 2007-2013 aveva previsto per la Sicilia uno stanziamento pari a 640

milioni di euro per le azioni di promozione e sviluppo turistico, 340 milioni di euro per le risorse

culturali e 210 milioni di euro per quelle naturali. Uno stanziamento complessivo, quindi,

superiore ad un miliardo e cento milioni di euro per il potenziamento del settore globalmente

inteso. Il nuovo programma di finanziamento 2014-2020 include la Sicilia – ancora una volta –

tra le ―Regioni ad obiettivo convergenza‖, ciò vuol dire che verrà nuovamente destinato ingente

capitale per lo sviluppo del mercato turistico. L’unico limite è la concreta progettualità: occorre

realizzazione progetti validi ed efficaci che possano ottenere le erogazioni comunitarie.

Ciò potrà avvenire con una programmazione chiara e dettagliata degli interventi migliorativi,

che, in sintesi, devono agire sui seguenti punti.

1. Sensibilizzare le strutture ricettive all’ambiente

2. La salvaguardia dell’ecosistema ha acquisito una valenza tale nella politica del turismo che,

nel corso dell’ultimo decennio, hanno visto la luce numerosi strumenti di certificazione della

qualità ambientale. Accanto alle ―bandiere blu‖ per spiagge e porti turistici si sono affiancate

le etichette ecologiche per le strutture ricettive. Tra queste meritano particolare menzione

EMAS ed ECOLABEL (di derivazione comunitaria) da una parte e ISO 14001 e GREEN

KEY dall’altra. Gli alberghi, e in genere gli esercizi che operano nel settore turistico,

ottenendo questi riconoscimenti dimostrano di adempiere al rispetto di una serie di

parametri (gestione ambientale, pulizia dei prodotti, utilizzo di sistemi di risparmio

energetico, aree verdi, eccetera) che da un lato testimoniano la sensibilità al tema della

protezione dei luoghi in cui insistono le strutture e dall’altra incrementano la loro visibilità al

pubblico. E’, infatti, dimostrato da consolidata statistica che il turista alla ricerca della

struttura ricettiva tiene conto, quale parametro di scelta, della sensibilità ambientale della

stessa. Cara

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Il Comune, pertanto, deve promuovere ed incentivare le aziende operanti nel settore turistico

affinché aderiscano a tali certificazioni.

2. Carta dei servizi e di promozione: PAsparTù

La valorizzazione delle mete turistiche passa necessariamente dal potenziamento della visibilità

delle stesse. Questo obiettivo deve essere raggiunto anche con la creazione di una carta dei

servizi che funga da catalogo e da incentivo, attraverso sconti ed offerte nei musei, nei teatri,

negli altri spazi verdi a pagamento (quali, ad esempio, l’Orto Botanico), nelle strutture ricettive

nonché presso tutti gli esercizi commerciali che svolgano attività legate alla tradizione

palermitana. Circa quest’ultimo profilo, ciò che dovrà distinguere ―PAsparTù‖ dalle tradizionali

carte promozionali è il valore identitario della cultura palermitana.

Alla luce delle novità introdotte dall’ultimo correttivo al Codice dei Beni Culturali, i cittadini

palermitani dovranno identificarsi in quegli esercizi commerciali che li rappresentano

storicamente. Saranno questi a fare parte del catalogo della carta. ―PAsparTù‖ sarà, allo stesso

tempo, custode delle tradizioni e strumento di valorizzazione delle stesse.

Il Comune di Palermo, attraverso i Distretti turistici di cui alla Legge regionale 10/2005, dovrà

individuare un catalogo delle attività commerciali meritevoli di essere inserite nella lista

―PAsparTù‖ anche alla luce delle indicazioni del Registro delle Eredità immateriali Locali (REIL).

La carta potrà essere acquistata presso gli esercizi inseriti nel catalogo, nonché presso librerie,

edicole, rivenditori di tabacchi, strutture di accesso alla città (stazioni ferroviarie, aeroporti e

punti informativi) o direttamente sul portale internet.

3. Visibilità in rete

La ricerca Mediascope Europe di EIAA chiarisce che i turisti (allo stesso modo di molte altre

categorie di consumatori) utilizzano internet quale principale bacino di informazioni. La città di

Palermo sebbene dotata di uno spazio web per il settore turistico, paga il prezzo di un portale

poco attrattivo, poco pubblicizzato e dunque poco visitato. E’ quindi, prioritario rivitalizzare

questo strumento servendosi del nuovo dominio ―.travel‖ della Tralliance Corporation. Con oltre

tre milioni di siti internet registrati, il dominio ―.travel‖ fornisce un servizio specifico per il turismo,

permettendo da un lato ai consumatori un accesso più immediato ai servizi, dall’altro consente

agli operatori uno screening, cioè una selezione maggiormente efficace di chi li visita e li

consulta.

Accanto a questo sistema, il portale del turismo palermitano dovrà essere accessibile tramite

applicazioni per smartphone che forniscano gratuitamente mappe ed indicazioni utili ai visitatori

nonché servizi connessi alla rete ―PAsparTù‖.

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C - Software libero nella Pubblica Amministrazione

L’innovazione digitale ha colpito anche la Pubblica Amministrazione la quale ha riconosciuto i

vantaggi ad essa connessa. Dall'elaborazione dei testi, ai fogli di calcolo al web, ogni singolo

compito viene svolto mediante programmi informatici. La corsa all'armamento informatico viene

fatta spesso in modo sconsiderato e in balia delle grandi major e dei relativi oligopoli. Vengono

di continuo acquistati - con denaro pubblico - sistemi operativi e applicativi a scatola chiusa,

spesso del tutto sovradimensionati per gli utilizzi reali. Si realizzano, in questo modo, rapporti di

dipendenza verso oligopoli che, difficilmente, si potranno rompere in futuro senza perdere tutto

o anche parte dei benefici ottenuti.

Software libero

L'espressione ―software libero‖ si riferisce alla libertà dell'utente di eseguire, copiare, distribuire,

studiare, cambiare e migliorare il software grazie alla possibilità di conoscere il codice

sorgente1. Affinché un software possa definirsi davvero ―libero‖ è necessario che sia in grado di

garantire quattro libertà fondamentali:

1. Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo

2. Libertà di studiare e modificare il programma in base alle esigenze

3. Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo

4. Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti

Lotta agli sprechi

Dalle due tabelle allegate si capisce come, utilizzando un sistema basato su applicativi liberi si

riesce ad abbattere notevolmente la spesa legata all’approvvigionamento informatico nelle

Pubbliche Amministrazioni. Inoltre con il software libero non si è vincolati a vita all'azienda

produttrice, ma piuttosto qualunque tecnico, che ne sia capace, può, leggendo il codice

sorgente, fornire assistenza personalizzata all'utente che la richieda. In questo scenario non

solo aumenta la competitività, ma si creano i presupposti per la nascita di attività locali nel

settore software. Che fino a qualche anno fa erano solo appannaggio delle grandi multinazionali

del software proprietario. Il software libero grazie alle sue licenze e alla possibilità di combinarsi

può interagire con altro software libero, permettendo così di allestire agevolmente intere

infrastrutture informatiche abbattendo drasticamente i costi della PA.

Formati aperti per un accesso condiviso dei dati

I grandi marchi dell'informatica proprietaria tendono a sviluppare software che producono dati

secondo formati chiusi difficilmente leggibili da altre applicazioni. Ciò espone gli stessi

all'obsolescenza informatica. La condivisione delle informazioni riveste un ruolo principale nelle

moderne PA, ma per parlare di essa bisogna prima parlare di standard. Grazie agli standard gli

utenti di sistemi e piattaforme informatiche differenti possono condividere il proprio lavoro,

avendo la garanzia che sarà sempre così.

Il superamento dell’obsolescenza dell’hardware

L'obsolescenza degli apparati informatici è un problema per l’ambiente e per i risparmi degli

utenti. Si dismettono computer perfettamente funzionanti soltanto perché l'ultimo programma o

sistema operativo di turno sfoggia una grafica da videogame, aggiungendo funzioni e utilità

tanto inutili quanto onerose in termini di calcolo informatico. I nostri elaboratori, nel più dei casi,

calcolano le stesse cose che calcolava 10 anni fa, ma le attuali interfacce grafiche dimezzano le

prestazioni del nostro hardware. Anche in questo caso il software libero può offrire un

vantaggio grazie alla propensione alla scalabilità dei sistemi operativi e degli applicativi.

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Educare alla libertà

Il software proprietario basa il suo successo sul concetto di dipendenza. Fin da giovani nelle

scuole, nelle università e nei luoghi d'apprendimento veniamo tempestati di corsi e materie su

specifici software proprietari. Così facendo non si fa altro che creare dipendenze al futuro

utente, che una volta inserito nel mondo del lavoro cercherà lo specifico software per il quale è

stato istruito.

Sviluppare corsi di formazione per l’utilizzo delle piattaforme libere è dunque una premessa

fondamentale per la diffusione delle stesse.

Allegati2:

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1Il ―codice sorgente‖ è il linguaggio con il quale viene scritto un software. Da

questo si distingue il ―codice macchina‖: per distribuire i programmi agli utenti il

codice sorgente viene trasformato in codice macchina (non comprensibile ai

programmatori).Questo passaggio è irreversibile.

2 I valori indicati nelle tabelle possono variare in base alle fluttuazioni dei prezzi

di mercato, pertanto si intendono non definitivi; ciononostante forniscono un

indice utili per evidenziare il risparmio ottenibile.

D - Green Economy: economia locale ed economia sociale

La nostra visione di Palermo (e della Sicilia) si fonda su di una nuova economia a misura

d’uomo e della natura, non del denaro e della speculazione finanziaria; le idee economiche che

proponiamo, seppure derivate da solide basi di ricerca economica, non vogliono essere un

punto di arrivo bensì un percorso da percorrere e migliorare insieme a tutti coloro che

desiderano il cambiamento. Perché il cambiamento dipende solo da noi. Per green economy si

intende un modello di sviluppo economico basato sul benessere complessivo, quindi non solo in

termini monetari, e sull’equità sociale; uno sviluppo sostenibile con cui si intende, secondo la

definizione del Brundtland Report del 1987 dell’ONU, ―uno sviluppo che permette di soddisfare i

bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i

propri bisogni‖. Lo sviluppo sostenibilie ruota attorno a quattro componenti fondamentali:

Sostenibilità economica: intesa come capacità di generare reddito costante e lavoro sicuro per il

sostentamento della popolazione;

Sostenibilità sociale: intesa come capacità di garantire condizioni di benessere umano

(sicurezza, salute, istruzione, ecc.) equamente distribuite fra tutta la popolazione;

Sostenibilità ambientale: intesa come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse

naturali;

Sostenibilità istituzionale: intesa come capacità di assicurare condizioni di democrazia reale e

partecipazione ai processi decisionali.

Considerata la situazione attuale dell’economia siciliana quindi anche di quella palermitana, le

soluzioni che vorremmo proporre per fare ripartire l’economia reale prendono spunto da due

azioni di politica economica che rappresentano due strade che vorremo seguire in parallelo: una

politica economica di sviluppo locale e una politica economica di sviluppo sociale.

Politica Economica di Sviluppo Locale

La base del concetto di Sviluppo Locale è collegato all’acquisto locale, cioè la preferenza ad

acquistare beni e servizi prodotti localmente rispetto a quelli prodotti altrove.

Idee e pratiche per sviluppare l’economia locale.

1. Riconvertire la domanda: la domanda interna deve essere soddisfatta dalla produzione

interna, in modo da creare nuovi posti di lavoro; la domanda non soddisfatta deve

riguardare beni la cui tracciabilità è totale se italiani, se esteri devono appartenere al

commercio equo e solidale, se possibile bio, con qualità controllata da enti non-profit non-

governativi internazionali; bisogna attrarre gli investimenti esteri che portano ricchezza

reale, aziende estere che investono gli utili sul territorio; le aziende che investono in modo

reale e duraturo devono godere di esenzioni fiscali, le altre devono avere una

maggiorazione fiscale: nessun protezionismo, però bisogna fare pagare chi non investe nel

territorio in modo da evitare il drenaggio di denaro verso l’esterno, mentre invece mantenere

il denaro all’interno del territorio produce un effetto moltiplicatore locale.

2. Incentivare l’economia reale: Agricoltura. Passaggio graduale all’agricoltura biologica,

sinergica e in permacultura, disincentivando l’utilizzo di prodotti chimici anche con apposite

campagne di sensibilizzazione. Introduzione della filiera corta: dal produttore al

consumatore, in modo da ridurre i passaggi così da mantenere basso il prezzo finale anche

grazie allo sviluppo dei GAS (gruppi di acquisto solidali) e dei mercati e fiere del contadino.

Artigianato e apprendistato. Da rilanciare per creare posti di lavoro con produzione sia per il

mercato interno che per quello non interno anche grazie allo sviluppo dell’e-commerce

secondo i sistemi più moderni. PMI (Piccole e Medie Imprese). Sportello unico per

l’imprenditoria. Incentivi per le imprese locali e per attirare PMI estere (che però devono

investire una buona parte degli utili nel territorio), anche mediante l’utilizzo delle ZFU già

esistenti in Sicilia e la richiesta per Palermo. Riduzione dei tempi per iniziare attività

imprenditoriali (proposti 3 mesi per la presentazione dei documenti dall’inizio dell’attività).

Ridurre la tassazione, anche in base ai livelli di occupazione. Facilitare l’accesso al credito.

Vedi Politica Economica di Sviluppo Sociale in basso. Riduzione del costo dell’energia.

Utilizzare tutte le soluzione tecnologicamente esistenti per ottenere l’autonomia energetica

sia per la pubblica amministrazione che per i privati. (leggi la proposta sulla "Politica

Energetica" della stella "Sviluppo e Nuove Tecnologie") Turismo. Destagionalizzare il

turismo aumentando, diversificando e migliorando l’offerta in modo da avere flussi costanti.

Dobbiamo puntare su di un turismo orientato verso la domanda offrendo, soprattutta estera,

offrendo qualità. Il clima e la invidiabile posizione geografica ci permettono di puntare ad

essere una delle principali mete turistiche d’Europa.

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Dove trovare i finanziamenti per lo sviluppo. Riforma delle società controllate e partecipate del

Comune. Le SpA controllate dal comune non devono essere in perdita, tranne nei casi

eccezionali derivanti dal tipo di servizio offerto (per esempio il trasporto pubblico), quindi i

manager devono essere capaci di mantenere le promesse espresse nei bilanci previsionali

senza attendere il risanamento da parte del Comune, mantenendo al contempo un elevato

livello di servizio. Non si devono effettuare assunzioni ―politiche‖ ma solo per necessità di

organico in relazione al servizio. Vendita delle partecipazioni non necessarie: il Comune non è

una holding finanziaria. Riduzione dei costi della politica e dell’amministrazione. Taglio degli

stipendi più elevati e dei gettoni, eliminazione dei doppi incarichi e delle assunzioni fittizie,

introduzione di chiari parametri di efficacia ed efficienza dell’attività della Pubblica

Amministrazione, riduzione della discrezionalità quando si trasforma in arbitrio, riforma delle

circoscrizioni secondo criteri di efficacie ed efficienza, snellimento delle procedure burocratiche

secondo il principio che la Pubblica Amministrazione deve essere al servizio del cittadino, non

viceversa. (leggi le proposte della stella "Comune e Cittadini") Fine del lavoro assistenzialista.

Non bisogna assumere personale non necessario o avere categorie privilegiate (tranne nei casi

previsti dalle legge) bensì offrire occasioni di lavoro per cooperative che possano soddisfare la

domanda di servizi di cui il Comune necessita davvero. Non si auspica nessun licenziamento

ma altresì il personale deve essere a disposizione del pubblico, in relazione ai servizi di cui

questo necessita: per esempio estendere l’orario di apertura di alcuni uffici pubblici (sebbene

auspichiamo degli sportelli on-line grazie ai quali i cittadini non abbiano pià bisogno di recarsi

presso gli uffici pubblici) nonché mantenere aperte almeno 12 ore al giorno le attrazioni

turistiche. Utilizzo efficiente dei fondi comunitari. I fondi non devono essere soltanto spesi ma

devono essere spesi bene, quindi con reali controlli di efficacia ed efficienza della spesa.

3. Abbandonare la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) grazie ad una filiera siciliana della

qualità che integri produzione, distribuzione e consumo; il consumo deve essere critico e

ragionato, basato sul biologico controllato dagli stessi consumatori (cioè non bisogna limitarsi

alla certificazione). Bisogna altresì abbandonare il consumo compulsivo desiderato e spinto

dalla GDO e dai centri commerciali grazie a pubblicità mirata a tale scopo; la pubblicità deve

essere regolamentata fornendo incentivi a quella di aziende locali certifcate grazie all’aumento

di costo per quella di aziende non locali;

4. Creare un marchio di qualità per Palermo che sia riconosciuto in tutto il mondo, magari

gestito da un development trust (vedi Politica Economica di Sviluppo Sociale). Si propone un

festival internazionale dello street food, cioè del cibo venduto e preparato per strada come

arancine, panelle, pane con la milza, stigghiole, ecc. di cui noi palermitani siamo fieri e in

relazione al quale Palermo è considerata dagli una delle capitali mondiale;

5. Allontanarsi dalle logiche esclusivamente competitive: ogni operatore economico, cioè dal

produttore al consumatore, si trova sulla stessa barca: bisogna passare da ciò che è definita

economia predatoria, dove i grandi stati e le multinazionali derubano i piccoli stati e le piccole

aziende (una deriva peggiorativa dell’economia di libero mercato, libero mercato che in realtà

possiamo dire che non esiste, come dimostrato da George Akerlof, premio Nobel per

l’economia) ad un’economia basata su comportamenti cooperativi, rendendo virutosi quelli

competitivi;

6. Sviluppare alternative alla moneta: per esempio il progetto ŠCEC. Lo ŠCEC –Šolidarietà ChE

Cammina– rappresenta lo sconto (tecnicamente detto ―abbuono‖) che i soci di arcipelago ŠCEC

(privati cittadini, professionisti, aziende) decidono di riconoscersi a vicenda in tutti i loro scambi

economici (beni e servizi). Lo ŠCEC viene distribuito gratuitamente a tutti coloro che si iscrivono

al circuito locale.

7. Agevolare la formazione di aziende del ciclo dei rifiuti, poiché i rifiuti sono una risorsa

preziosa. (leggi la proposta su "Gestione Rifiuti: Strategia Rifiuti Zero" della stella "Ecosistema

Urbano")

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Politica Economica di Sviluppo Sociale

Lo Sviluppo Sociale si collega al concetto di Economia Sociale o Economia Cooperativa, con

cui si intende il terzo settore dopo il settore privato e quello pubblico. In particolare le imprese

sociali sono da considerare un potente volano dell’economia reale per realizzare il benessere

dei cittadini, non solo in termini puramente monetari ma certamente senza escludere questi.

Fra le imprese sociali di particolare rilevanza si considerano le seguenti:

a) le Cooperative: per il codice civile italiano (TITOLO VI. Delle società cooperative e delle

mutue assicuratrici), una società cooperativa è una società costituita per gestire in comune

un’impresa (un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello

scambio di beni o di servizi) che si prefigge lo scopo di fornire innanzitutto agli stessi soci

(scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta.

Per approfondire clicca qui.

b) il Credito Cooperativo (BCC) è una rete di banche, costituite nella forma giuridica della

società cooperativa, già conosciute con il nome di Casse rurali ed artigiane (CRA). Per

approfondire clicca qui.

c) le Banche di Sviluppo della Comunità (anche chiamate ―banche dei poveri‖): operano nel

campo della microfinanza, ovvero nell’erogazione di servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti,

gestione del risparmio ed assicurazioni) caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti

a pochi euro o decine di euro) a soggetti che il settore bancario tradizionale considera ―non

solvibili‖. Per approfondire clicca qui.

d) Banche senza interessi. Jak Italia: lo strumento principale attraverso il quale il progetto JAK si

concretizza è un sistema di risparmio e prestito senza interessi. Per approfondire clicca qui.

e) Development Trust (fiduciarie di sviluppo): organizzazioni che operano nei Paesi

anglosassoni che: - sono basate nella comunità oltre ad essere possedute e dirette dalla

comunità - operano nella rigenerazione economica, ambientale e sociale di un’area o comunità -

sono indipendenti ma cercano di lavorare in partnership con organizzazioni private, volontarie e

pubbliche - sono autosufficienti o mirano all’autosufficienza, e non hanno come interesse il

profitto. Non ci sono particolari forme legali richieste per la loro costituzione anche se molte si

costituiscono come ONLUS. Esistono oltre 500 development trust nel Regno Unito, coordinati

dal Development Trusts Association (DTA).

Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Development_trust

Sempre nell’ambito dell’Economia Sociale, è non solo opportuno ma anche necessario che tutte

le imprese private, non solo quelle sociali partecipino al benessere sociale del luogo nel quale si

trovano: il profitto deve certamente esserci ma parte di questo deve essere reinvestito nel

territorio, che sia per assumere personale oppure per progetti di utilità sociale. Serve un patto

sociale fra le componenti della società per formare una comunità locale basata sui principi di

mutualità e solidarietà dove tutti devono sentirsi responsabili del benessere collettivo. Questo

comporta, come contraltare, che non saranno ammessi comportamenti in economia denominati

da free-rider, cioè di colui che beneficia di servizi senza pagarne il prezzo (pur potendo) o senza

averne di diritto. Ciò di interventi da parte del comune sia a livello preventivo mediante

campagne di pubblicità sociale che utilizzano strumenti di marketing sociale (per la definizione

di marketing sociale vedi sotto), sia attraverso interventi repressivi, comunque tendenti

all’inserimento sociale, nei confronti di lavoratori e fasce di popolazione che drenano ricchezza

senza contribuire in alcun modo verso la colletività. Un elemento importante per evitare truffe,

presenti anche nel terzo settore, è la chiarezza e pubblicità delle operazioni e dei bilanci,

nonché dei compensi percepiti da chi ci lavora: tale trasparenza scaturisce direttamente dalle

finalità delle aziende del terzo settore, che operando secondo i principi dell’Economia Sociale

non negano l’arricchimento privato ma lo considerano subordinato all’arricchimento collettivo.

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Idee e pratiche per sviluppare l’Economia Sociale:

1. Dire addio al PIL: usare indicatori alternativi tra i quali l’Happy Planet Index e il FIL (felicità

interna lorda) per citarne alcuni. Il PIL, giusto per fare un esempio, prevede un aumento di

ricchezza anche con la produzione e vendita di armi, la produzione e vendita di medicine,

rimanere bloccati nel traffico (si consuma più benzina) altri indicatori no. Questo passaggio è tra

l’altro in linea con quanto sta facendo l’ISTAT col progetto BES per misurare il benessere equo

sostenibile.

HPI: http://www.happyplanetindex.org/

FIL: http://it.wikipedia.org/wiki/Felicit%C3%A0_interna_lorda

BES: http://www.misuredelbenessere.it/;

2. Sviluppare gli strumenti della cooperazione locale: l’associazionismo, il cooperativismo, oltre

al confederalismo e al federalismo tra soggetti economici anche associativi;

3. Passare da una mentalità egoistico-assistenziale, seconda la quale si ricerca il posto fisso,

meglio se nelle istituzioni pubbliche anche se il settore pubblico non avrebbe bisogno di altro

personale, ad una mentalità cooperativo-imprenditoriale, dove le idee sono messe a

disposizione di coloro che le possono realizzare insieme ad un supporto di esperienza per

realizzarle al fine di permettere a tutti di crearsi il proprio lavoro. La mentalità cooperativo-

imprenditoriale deve essere insegnata nelle scuole;

4. Puntare sul consumo critico, da insegnare nelle scuole sia attraverso lezioni sia attraverso

mense che usino seguano tale sistema;

5. Sviluppare una pubblicità sociale finalmente efficace ed efficiente usando il marketing sociale,

cioè l'utilizzo delle strategie e delle tecniche del marketing per influenzare un gruppo target ad

accettare, modificare o abbandonare un comportamento in modo volontario, al fine di ottenere

un vantaggio per i singoli individui e/o la società nel suo complesso;

6. Campagne di sensibilizzazione contro il grattaevinci e le macchinette, tasse dei poveri.C

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Appendice

• Statuto Comunale di Palermo

• Progetto di riforma dei servizi pubblici

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