PROGRAMMA di Sinistra per Paderno Dugnano

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1 Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA CULTURA “Quando ho visto Daniela lasciare il Grande Fratello ho provato tenerezza e partecipazione” Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali La situazione italiana relativamente alla Cultura, nella sua accezione più ampia, è oggi in uno stato che ben si presta ad essere definito “comatoso”, inteso quale crisi profonda e paralizzante. La passione degli italiani per programmi televisivi di bassa (se non nulla) qualità, e il proliferare del razzismo nell’ambito del c.d. web 2.0 sino a concretizzarsi in episodi di inaudita violenza, ne sono due (non gli unici) significativi segnali d’allarme. Sulla base di queste premesse, vanno evidenziati sin da ora, al fine di poter trattare nella sua completezza il tema cultura, due punti a nostro parere fondamentali. In primo luogo, la presa d’atto della vastità del campo d’interesse di un buon assessorato alla cultura. In secondo luogo, la necessità di operare in tutti i settori di tale campo d’interesse: da un lato il sapere che attiene alla storia, alla letteratura, alla scienza, alle arti; dall’altro lato il ruolo importantissimo che riveste l’assessorato alla cultura con riferimento alla totalità degli argomenti del programma sinora trattati, dal commercio alla sicurezza, dall’immigrazione all’etica, dall’ambiente ai diritti del cittadino, sino all’annientamento (o quanto meno, per essere concreti, riduzione) degli stereotipi che impediscono al cittadino di riconoscere i suoi stessi bisogni e le reali priorità a cui destinare le risorse all’interno di un Comune. Il compito dell’assessorato alla cultura si presenta dunque come molto complesso. Tale complessità ci impone di riflettere seriamente circa l’opportunità (necessità) di una separazione dei compiti relativi allo sport da quelli relativi alla cultura, a beneficio invece di un più stretto legame tra cultura, giovani e partecipazione ; tematica, quest’ultima, a cui gli scopi dell’assessorato alla cultura sono inscindibilmente legati. IL CITTADINO QUALE PARTE ATTIVA NELLA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI L’assessorato alla Cultura deve cominciare a svolgere i suoi compiti in constante contatto e COLLABORAZIONE con la realtà associativa presente sul territorio, la quale, se non scoraggiata (come lo è purtroppo stata in questi anni), può rendere un servizio alla cittadinanza non di poco conto. In particolare, è importante cercare (anche al fine di ottimizzare le risorse disponibili) di organizzare eventi che vedano la contemporanea collaborazione del maggior numero possibile di associazioni, in modo tale da richiamare un vasto pubblico di cittadini e al contempo far conoscere le diverse associazioni. È importante, a tale proposito, che l’organizzazione degli eventi sia distribuita uniformemente sul territorio.

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Programma elettorale di Sinistra per Paderno Dugnano

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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA CULTURA

“Quando ho visto Daniela lasciare il Grande Fratello

ho provato tenerezza e partecipazione”

Sandro Bondi,

ministro dei Beni Culturali

La situazione italiana relativamente alla Cultura, nella sua accezione più ampia, è oggi in uno stato che ben

si presta ad essere definito “comatoso”, inteso quale crisi profonda e paralizzante.

La passione degli italiani per programmi televisivi di bassa (se non nulla) qualità, e il proliferare del razzismo

nell’ambito del c.d. web 2.0 sino a concretizzarsi in episodi di inaudita violenza, ne sono due (non gli unici)

significativi segnali d’allarme.

Sulla base di queste premesse, vanno evidenziati sin da ora, al fine di poter trattare nella sua completezza il

tema cultura, due punti a nostro parere fondamentali. In primo luogo, la presa d’atto della vastità del

campo d’interesse di un buon assessorato alla cultura. In secondo luogo, la necessità di operare in tutti i

settori di tale campo d’interesse: da un lato il sapere che attiene alla storia, alla letteratura, alla scienza, alle

arti; dall’altro lato il ruolo importantissimo che riveste l’assessorato alla cultura con riferimento alla totalità

degli argomenti del programma sinora trattati, dal commercio alla sicurezza, dall’immigrazione all’etica,

dall’ambiente ai diritti del cittadino, sino all’annientamento (o quanto meno, per essere concreti, riduzione)

degli stereotipi che impediscono al cittadino di riconoscere i suoi stessi bisogni e le reali priorità a cui

destinare le risorse all’interno di un Comune.

Il compito dell’assessorato alla cultura si presenta dunque come molto complesso. Tale complessità ci

impone di riflettere seriamente circa l’opportunità (necessità) di una separazione dei compiti relativi allo

sport da quelli relativi alla cultura, a beneficio invece di un più stretto legame tra cultura, giovani e

partecipazione; tematica, quest’ultima, a cui gli scopi dell’assessorato alla cultura sono inscindibilmente

legati.

IL CITTADINO QUALE PARTE ATTIVA NELLA

PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI

L’assessorato alla Cultura deve cominciare a svolgere i suoi compiti in constante contatto e

COLLABORAZIONE con la realtà associativa presente sul territorio, la quale, se non scoraggiata (come lo è

purtroppo stata in questi anni), può rendere un servizio alla cittadinanza non di poco conto.

In particolare, è importante cercare (anche al fine di ottimizzare le risorse disponibili) di organizzare eventi

che vedano la contemporanea collaborazione del maggior numero possibile di associazioni, in modo tale da

richiamare un vasto pubblico di cittadini e al contempo far conoscere le diverse associazioni.

È importante, a tale proposito, che l’organizzazione degli eventi sia distribuita uniformemente sul territorio.

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Le associazioni culturali sono, dunque, una risorsa importante, soprattutto quando operano attivamente

coinvolgendo i cittadini non associati.

Altro strumento decisamente importante, e purtroppo sottovalutato o comunque poco considerato prima

dell’intervento del Sindaco con la Risposta scritta ad interpellanza del 4 maggio 2007, è rappresentato dalla

Consulta Cultura-Scuola-Ambiente, che è riuscita a dare un contributo importante soprattutto con

riferimento al progetto “Il gusto della riscoperta”, con il quale, ottimizzando il ristrettissimo budget

assegnato alla Consulta, si è riusciti a far collaborare la Consulta stessa con associazioni le più diverse e

Quartieri, unendo non solo storia locale e cultura enogastronomica, ma anche, per usare parole semplici,

“l’utile al dilettevole”. Se infatti non tutto ciò che è cultura è “svago” (poiché allora tanto varrebbe creare

l’assessorato al “tempo libero”), ciò non toglie che si possa spesso unire, per l’appunto, l’utile al dilettevole,

richiamando così l’attenzione dei cittadini e ottenendo maggiore partecipazione agli eventi culturali.

Va sottolineata una nota dolente circa le associazioni enogastronomiche, che si è potuta toccare con mano

proprio nell’organizzazione dell’evento “Il gusto della riscoperta”: tali associazioni sono molto restie ad

acconsentire che, a seguito di degustazioni di vini guidate da un enologo, sia previsto un momento di

riflessione sui pericoli dell’alcol con l’associazione alcolisti anonimi.

Questa presa di posizione da parte di queste associazioni va necessariamente superata. Gli eventi culturali

non sono (non devono essere) realizzati esclusivamente per fa divertire le persone, ma anche e soprattutto

per informarle.

Veti di questo tipo non devono più essere accettati.

Con riferimento alla Consulta, questa dovrebbe essere potenziata, mantenendo innanzitutto la promessa di

dotarla di uno spazio web sul sito del Comune e di almeno una pagina sulla Calderina.

La Consulta deve inoltre cominciare ad essere… CONSULTATA!

Un buon assessore alla cultura non presenta progetti già “chiusi” alla Consulta semplicemente per

formalità, ma chiede il loro parere in tempo utile per valutare le eventuali istanze di modifica (un esempio

per tutti: la nuova biblioteca).

IMMAGINE DELL’ASSESSORATO E MECCANISMI DI FINANZIAMENTO

È inevitabile prendere atto del fatto che le associazioni culturali sono molto deluse dall’attuale assessorato

alla cultura, il quale viene considerato “lontano”, “chiuso”, “poco innovativo” e “poco propositivo”. E’

dunque necessario un significativo cambiamento di rotta, partendo proprio dal dialogo con i soggetti

interessati (primi tra tutti i cittadini, anche e soprattutto se non associati), presenziando alle riunioni a cui si

viene invitati ed operando un bilanciamento tra interessi della collettività e interessi delle associazioni, a

cominciare dai meccanismi di finanziamento in favore di queste ultime.

Proprio con riferimento ai meccanismi di finanziamento alle associazioni, è necessario rivederli

interamente, così come sono le stesse associazioni a chiedere.

È necessario innanzitutto tenere in considerazione il patrimonio dell’associazione e il prezzo eventualmente

pagato dai soci per poter divenire tali, favorendo le associazioni che non prevedono spese per i soci o che

comunque mantengono costi ridottissimi (è assurdo finanziare allo stesso modo associazioni che fanno

pagare una tessera 40, 50 euro ed associazioni a cui è possibile associarsi gratuitamente, o con una spesa

tale da coprire esclusivamente la stampa e la plastificazione della tessera).

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In secondo luogo, vanno finanziate quelle associazioni che concretamente svolgono, o contribuiscono a

realizzare, eventi sul territorio che coinvolgano gratuitamente i non soci, favorendo così la diffusione della

cultura tra la cittadinanza nonché l’immagine della nostra Città.

Va infine premiata l’attività continuativa di talune associazioni che offrono gratuitamente o a prezzi

simbolici un servizio al cittadino, mediante mostre ed esposizioni permanenti.

STORIA E CULTURA LOCALE, NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

CONSERVARE NELL’INNOVAZIONE

Pur senza cadere negli eccessi propri di un noto partito politico di opposizione, è importante portare avanti

i progetti della Consulta relativi alla storia e alla cultura locale, cercando di coinvolgere soprattutto i

giovani, e facendo sì che luoghi ed edifici che hanno avuto un ruolo importante nella storia della nostra

città vengano conservati dalle generazioni future. La Consulta Cultura-Scuola-Ambiente, a tale proposito, ha

fatto proprio un principio che si spera l’intera Amministrazione faccia suo: il principio è quello del

“conservare nell’innovazione”.

Una delle proposte che la Consulta presenterà a breve, e che secondo noi merita molta attenzione, è quella

della creazione di un Archivio della Memoria Comunale, che raccolga in digitale non solo le immagini

storiche e i documenti di maggior rilievo, ma anche le fotografie degli eventi culturali attuali che si svolgono

sul territorio. In questo progetto, particolare attenzione va posta al suggerimento di creare un archivio

multimediale di filmati-interviste a coloro che hanno vissuto, da testimoni ed eventualmente anche da

protagonisti, particolari momenti storici che hanno interessato la nostra città. I filmati potrebbero essere

realizzati dai ragazzi del CAG, per poi essere presentati alla cittadinanza ed in seguito archiviati (e messi a

disposizione delle scuole e di chiunque ne faccia richiesta) quale inestimabili testimonianze che, altrimenti,

verrebbero per sempre perdute con la scomparsa degli intervistati.

Per quanto concerne la storia nazionale ed internazionale, riteniamo importante un impegno MOLTO più

consistente da parte dell’assessorato alla cultura nella programmazione ed organizzazione di eventi e

soprattutto convegni (anche attraverso l’invito di testimoni e personaggi di rilievo) che sappiano andare

oltre (pur senza abbandonare, ma anzi approfondendo) la trattazione dei “tradizionali” argomenti quali la

Shoah, le foibe o il 25 aprile… (è forse più importante realizzare incontri pubblici anziché fare sfilate per le

vie cittadine e/o deporre corone, a cui partecipano sempre e solo le stesse persone).

Curioso come sul sito del Comune, cliccando su “mostra tutti gli eventi” si trovino solo riferimenti a

spettacoli teatrali e al gruppo di lettura in biblioteca…

È importante che questi incontri, ove possibile, vengano realizzati all’aperto, in piazza, di fronte a tutti i

cittadini, in modo tale che la pubblicità di questi eventi arrivi anche a colo che non leggono la Calderina, che

non visitano il sito del Comune o che non guardano il “TG del Nord Milano”…

Contatti importanti di soggetti disposti ad intervenire sia nelle scuole che in assemblee pubbliche sono stati

presentati in questi anni, con tanto di copiosa documentazione allegata, all’assessorato alla cultura, senza

che questo abbia saputo organizzare qualcosa. Molti progetti, tra l’altro (tra cui uno molto interessante che

vedeva la partecipazione dell’associazione familiari vittime della strage di Bologna), sono stati presentati

all’ufficio scuola (altro settore importantissimo, assolutamente da non trascurare), e non hanno mai avuto

risposta.

Particolare attenzione crediamo debba essere posta, soprattutto oggi, su due argomenti: in primo luogo il

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fenomeno mafie, che per troppi anni è stato dal nostro comune ignorato; ed in secondo luogo la

Costituzione, che sempre meno italiani conoscono e sanno interpretare.

CULTURA E… IMMIGRAZIONE, SICUREZZA, AMBIENTE, DIRITTI, COMMERCIO

Gli incontri pubblici di cui poc’anzi accennavamo rappresenterebbero un importante strumento anche con

riferimento alla informazione del cittadino, in particolare su tematiche tanto dibattute così come poco

conosciute: un esempio per tutti, la sicurezza.

Con riferimento all’immigrazione, è già stato fatto cenno nell’apposita scheda di come vi siano spesso

problemi di integrazione, dovuti anche a diffidenze da parte degli altri cittadini (complice soprattutto una

campagna di criminalizzazione dell’immigrato). Vanno indubbiamente incentivati l’associazionismo tra

immigrati e l’organizzazione di eventi mediante i quali presentare la loro cultura, i loro costumi, le loro

tradizioni, facendo sì che, attraverso la conoscenza reciproca, molti stereotipi cadano e con loro la

diffidenza da parte dei cittadini italiani.

Inutile sottolineare come questo tipo di iniziative debba essere realizzato soprattutto nel Quartiere del

Villaggio.

Molto importante, dal punto di vista dell’informazione al cittadino, è la diffusione di una cultura dei diritti,

da quelli relativi alle coppie conviventi, a quelli propri del consumo.

Sempre con riferimento all’informazione, va sottolineata l’importanza di una chiara e precisa informazione

sulle fonti energetiche rinnovabili, sui loro costi, e sugli eventuali incentivi.

Riprendendo un concetto già espresso in questa scheda, è molto importante, ai fini della promozione di

eventi culturali, richiamare l’attenzione dei cittadini attraverso l’unione di utile a dilettevole. Molto spesso,

cultura è già di per sé un qualcosa di dilettevole: basti pensare a pomeriggi o serate di concerti musicali.

Ebbene, riteniamo sia importante, anzi essenziale, una stretta collaborazione tra assessorato alla cultura ed

assessorato al commercio, al fine di realizzare insieme eventi sul territorio che, attraverso una cultura

dilettevole, richiamino cittadini (e non) in strade e piazze della città in orari o giornate di apertura

straordinaria dei negozi, incentivando così, con la collaborazione dei commercianti stessi, sia la cultura che

il commercio.

NUOVA BIBLIOTECA E DECENTRAMENTO

Posto che intorno alla nuova sede della Biblioteca vi è stata poca se non nulla discussione (almeno a livello

di coinvolgimento delle associazioni e della Consulta), riteniamo che questa possa attirare molti giovani,

soprattutto studenti, ma anche curiosi. Aspetto, dunque, molto positivo, ma che non può essere slegato

dalla considerazione che molti anziani (e non solo) non potranno facilmente raggiungerla.

Se da un lato sembra prevalere l’idea di creare luoghi decentrati, in ogni Quartiere, ove effettuare il prestito

e la restituzione dei libri senza doversi necessariamente recare presso la sede della biblioteca; dall’altro

riteniamo più coerente – visto che la biblioteca è nuova ed è giusto (1) che non rimanga inutilizzata e (2)

che chiunque ne possa usufruire – utilizzare le risorse che servirebbero per la creazione di questi luoghi per

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iniziare invece un servizio di trasporto gratuito, o a prezzo simbolico (in tal caso, con possibilità di acquisto

del biglietto a bordo), tra i Quartieri e la Biblioteca.

CULTURA E GIOVANI

Come già accennato, riteniamo che l’assessorato alla cultura abbia un ruolo fondamentale per quanto

concerne i giovani, la loro cultura e, in generale, informazione, nonché la loro partecipazione attiva agli

eventi sul territorio.

Ci si pone, qui, dinnanzi ad un problema non di poco conto: i ragazzi di oggi frequentano a malapena gli

oratori, e ancor meno i CAG, preferendo passare il tempo libero su internet, a giocare ai videogiochi oppure

discorrendo su argomenti leggeri e superficiali (definizione del più usato termine “cazzeggiare”) in un parco,

o in una piazza.

Risulta dunque, oggi, molto difficile non solo capire come arrivare ai giovani e spronarli verso un impegno

più attivo nella loro città, ma anche capire cosa i giovani vogliano (i sondaggi realizzati, anche sul territorio

di Paderno, dicono tutto e niente alla stesso tempo).

Va certamente segnalato come Paderno scarseggi di locali aperti oltre un certo orario, e di come di

conseguenza i giovani che possono raggiungono altri Comuni. Ma attenzione! Va benissimo prendere atto

del fatto che a Paderno non vi sono locali aperti oltre mezzanotte, ma non ci si può assolutamente limitare

a risolvere il “problema giovani” convincendo i proprietari dei locali a restare aperti più a lungo.

L’assessorato alla cultura non va visto come strumento per realizzare i desideri dei giovani in modo assoluto

(absoluto), ossia senza fini ulteriori. Ad incentivare i locali a restare aperti potrà essere, al massimo,

l’assessorato al commercio. L’assessorato alla cultura, invece, deve provvedere a richiamare l’attenzione

dei giovani su tematiche culturali e ad incentivare il loro impegno per la città.

Di qui i problemi di cui si diceva.

Un esperimento interessante potrebbe essere quello del centro Falcone-Borsellino, ma a tale proposito

sarà necessario modificare il regolamento del centro ed assegnare un ruolo maggiormente centrale ai

giovani.

Sulla base del ragionamento compiuto poco più sopra in tema di collaborazione tra commercio e cultura,

uno dei sistemi che potrebbe richiamare i giovani, ed al contempo rilanciare il commercio locale, è quello di

organizzare gli eventi descritti proprio con la collaborazione di gruppi musicali giovanili emergenti, con la

possibilità di farli girare attraverso i diversi locali del territorio.

Una bellissima iniziativa potrebbe essere quella della “banca del tempo”, da realizzare magari presso il CAG,

ed essere aperta non solo ai giovani bensì a persone di ogni età.

Uno dei modi per lanciare il progetto potrebbe essere quello di realizzare, inizialmente, corsi gratuiti di

lingua e/o di musica riservati a specifiche fasce d’età.

Circa poi il progetto “Consulta giovani”, di cui non si è più saputo nulla, rinnoviamo la nostra contrarietà,

proponendo invece la previsione di “quote giovani” all’interno delle Consulte già esistenti. Onde evitare

una possibile egemonia da parte degli oratori (come si è ben visto durante le fasi iniziali del progetto per la

Consulta giovani), riteniamo utile che le elezioni della componente giovane avvengano tra i membri delle

associazioni stesse e i CAG.

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Con riferimento al problema dei graffiti, riteniamo utile ragionare sull’opportunità di promuovere cc.dd.

writing contest, i quali, però, devono anche servire a sensibilizzare i giovani alla salvaguardia dei beni storici

della propria città, attraverso l’espressione più giovanile dell’arte grafica.

Ecco allora che il writing contest NON DEVE essere privo di regole che vanno al di là di quelle relative agli

spazi da utilizzare: qualora realizzato, il writing contest dovrà avere una chiara tematica prefissata nel

regolamento, la quale potrà essere ad esempio l’arte, la natura, la tradizione (suggeriamo, a tale proposito,

il coinvolgimento del FAI, che ha già esperienza in materia).

Circa il problema della sicurezza stradale, riteniamo utile promuovere incontri presso le scuole per i più

giovani.

Sempre con riferimento alla scuola, è bene partire sin da qui ed incentivare una cultura di rispetto dei beni

pubblici, e più in generale della legalità.

Altro argomento importante, da cui è bene cominciare a ragionare anche a livello scolastico, è quello della

nutrizione e della corretta alimentazione. Ciò deve concernere non solo i menù delle mense (come già

avviene) bensì anche l’organizzazione di incontri specifici tra nutrizionisti e ragazzi, nell’ambito dei quali

spiegare l’importanza di una corretta alimentazione (contro i fastfood, ora più che mai di moda, e il

problema dell’anoressia tra adolescenti).

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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA SICUREZZA

Che i reati siano in calo è un dato di fatto, documentato, in primis, dall'ultima Relazione della Prefettura

(marzo 2009)1. Ciò nonostante, la paura del cittadino medio continua ad aumentare, e sull'onda di questa,

che la criminologia ci insegna essere alimentata dai mass media e dalla situazione di crisi economica e di

precariato in cui versiamo, i partiti politici propongono le più disparate soluzioni, le quali molto spesso non

sanno andare oltre la pura demagogia. Ne sono due esempi significativi le ordinanze in tema di

prostituzione e le ronde.

Tutto ciò è indice del fatto che la sicurezza, a livello locale, ha un importante versante ‘soggettivo’ che

politicamente pesa più di quello oggettivo. Non importa se la criminalità è più forte, se i reati sono

aumentati, e se quindi la città è davvero meno sicura: ancora più importante è che sia avvertita come tale.2

Una buona Amministrazione Pubblica deve di conseguenza sapere distinguere ciò che realmente,

concretamente attiene al problema della sicurezza, e ciò che invece concerne la mera percezione della

stessa.

A Paderno Dugnano il PD, nel 2008, al fine di dare risposta al disagio dei cittadini, ha voluto ed ottenuto

un’ordinanza, la n. 3/08, che punta a togliere dalla vista dei padernesi la prostituzione di strada,

appellandosi ad impalpabili ragioni di sicurezza stradale, e scritta con una illogicità tale che persino i

volontari delle associazioni che danno assistenza alle prostitute rischiano oggi di essere sanzionati, così

come rischiano la sanzione le ragazze che vestono normali abiti succinti.

Riteniamo che la logica ispiratrice dell’ordinanza del Sindaco n. 3 del 01.09.08 debba necessariamente

avere termine; scopo di simili ordinanze è infatti quello di “togliere dalla vista” una categoria di soggetti

“scomoda”, che tra l’altro, nell’ordinanza in questione, nulla ha a che fare con la sicurezza propriamente

intesa (a nulla rilevano i riferimenti all’espediente della “sicurezza stradale”), bensì con il decoro urbano e

con la pubblica decenza, come del resto ammesso dallo stesso decreto del Ministero dell’Interno del

05.08.2008, n. 33086, alla lettera e) dell’art. 2, e in parte dalla stessa ordinanza.

Siamo pienamente convinti del fatto che i provvedimenti del Sindaco non debbano essere adottati al solo

fine di esorcizzare le paure dei cittadini e “criminalizzare” il fastidio loro arrecato da determinate categorie

di soggetti. Come già in molti hanno scritto, con riferimento a note ordinanze (a partire dalla n. 2007/774

del 25.08.2007 del Comune di Firenze)3, riteniamo esistano già figure di reato poste a tutela di beni giuridici

decisamente più afferrabili della “sicurezza urbana”. Sebbene infatti il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92

(convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125) abbia fornito ai Sindaci gli strumenti di cui

tutti ben sappiamo, è nostra convinzione che la Ragione debba prevalere sui sentimenti di fastidio e sulle

1 Visionabile gratuitamente al seguente link:

http://issuu.com/senzanome/docs/delitti_a_paderno_dugnano__periodo_2004-2008. 2 Donini, Sicurezza e diritto penale in Giur. merito 2008, 11, 3032 3 Fra i tanti: Ruga Riva, Il lavavetri, la donna col burqa e il sindaco. Prove atecniche di “diritto penale municipale” in Riv.

it. dir. e proc. pen. 2008, 01, 133

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paure dei cittadini, e che pertanto determinate tematiche siano lasciate (nel bene e nel male) al legislatore

penale.

La percezione della insicurezza da parte del cittadino va combattuta sul piano della cultura e

dell’informazione, non su quello della minaccia di sanzione, e tanto meno (elemento assai più grave)

sull’occultamento del degrado sociale nonché dei reali problemi relativi alla sicurezza e, più in generale, alla

criminalità propriamente intese.

Compiute queste doverose valutazioni, risulta chiaro come le politiche relative alla sicurezza debbano

incentrarsi su quelli che sono i reali problemi presenti sul nostro territorio.

Non compiamo l’errore di gettare le già scarse risorse in sistemi e programmi non idonei alla salvaguardia

della sicurezza propriamente intesa, solo per dare l’impressione al cittadino che l’Amministrazione sta

provvedendo alla sua protezione. La riduzione della percezione dell’insicurezza è obiettivo importante, sia

politico che sociale, ma non deve essere raggiunto attraverso lo spreco di denaro pubblico.

Vediamo ora alcune proposte concrete.

Posto che il concetto di sicurezza non può (non deve) essere riferito alla sola microcriminalità, sappiamo

con certezza (poiché li vediamo continuamente, anche senza avere dati alla mano) che sul nostro territorio

vi sono (soprattutto ma non solo) cantieri ove non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza

sul lavoro.

Ne conseguono due considerazioni: da un lato, è necessario aumentare i controlli sui luoghi di lavoro al fine

di verificare che la normativa concernente igiene e sicurezza del lavoro venga rispettata; dall’altro, è

necessario, attraverso l’informazione, far sì che il lavoratore stesso riconosca le situazioni di pericolo e,

quindi, la necessità di rispettare quanto meno le basilari regole di sicurezza.

Ecco allora che se con riferimento alla microcriminalità è necessario lavorare in chiave di riduzione della

percezione dell’insicurezza, con riferimento al lavoro è necessario operare sulla cultura del rischio,

aumentandone la percezione (ovviamente laddove motivata).

Per quanto concerne l’installazione di videocamere sul territorio, concordiamo con il resto della

Maggioranza nell’aspettare i dati relativi alla sperimentazione in corso. Facciamo tuttavia presente come gli

stessi tecnici del Comune, intervenuti nel corso di una riunione di bilancio partecipativo tenutasi presso la

sede di Quartiere di Palazzolo M.se., abbiano espressamente scoraggiato l’installazione di apparecchiature

di videosorveglianza del territorio, facendo presente che le telecamere non riprendono durante la notte, a

meno che non ci sia un idoneo faretto, il quale tuttavia risulta molto delicato, e quando installato viene

regolarmente colpito con sassi e altri oggetti. Va inoltre fatto presente come la materia della

videosorveglianza presenti numerose implicazioni con la disciplina sulla riservatezza dei dati personali, e

che, conseguentemente, l'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha già avuto occasione di

intervenire sull'argomento in più occasioni, proprio con riferimento alle Amministrazioni locali, imponendo

loro, per esempio, accorgimenti tecnici che consentano di limitare le possibilità di ingrandimento o il livello

di definizione delle immagini e dei volti delle persone, al fine di assicurare il rispetto dei principi di

pertinenza e non eccedenza dei dati in relazione agli scopi perseguiti con l'attività di videosorveglianza.

La proposta di Sinistra per Paderno Dugnano è quella di aumentare non la videosorveglianza bensì

l’illuminazione del territorio (anche in una logica di sicurezza stradale – magari utilizzando sistemi di

risparmio energetico), valutando sistemi idonei ad essere resistenti al possibile vandalismo.

Riteniamo importante ricordare in questa sede che, storicamente, l’introduzione dell’illuminazione delle

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città è stato uno degli elementi che ha maggiormente inciso sulla riduzione dei tassi di criminalità, e che,

criminologicamente, è ancora oggi considerato una delle migliori tecniche di c.d. prevenzione primaria.

Con riferimento alla sicurezza stradale, è necessario – oltre alla regolare manutenzione di buche ed altre

insidie stradali – continuare il lavoro sinora svolto con riferimento ai soggetti più a rischio, ovverosia pedoni

e ciclisti.

Per quanto concerne in particolar modo la sicurezza dei bambini, va continuata e possibilmente

incrementata l’esperienza PEDIBUS, la quale oltre a rappresentare un beneficio ambientale, implica la

circolazione di meno vetture nei pressi delle scuole, con una consequenziale riduzione del rischio per coloro

che si recano a scuola a piedi.

Circa il sentito problema della guida in stato di ebbrezza, il tema va approfondito soprattutto a livello

culturale, oltre che di incremento dei controlli.

Per quanto riguarda le scuole, riteniamo debba essere continuata l’opera di messa in sicurezza degli edifici

scolastici, ristrutturandoli ove necessario, e aumentando la sicurezza degli ingressi alle scuole, coinvolgendo

i dirigenti scolastici (un esempio concreto: la scuola elementare di Cassina Amata potrebbe avere l’accesso

direttamente sul parco Spinelli, eliminando così i rischi che caratterizzano l’attuale ingresso sulla strada

principale del Quartiere).

Va infine segnalato come il recente incendio avvenuto in via M.te Sabotino, angolo via Risorgimento, a

Palazzolo M.se abbia non solo incrementato la preoccupazione dei cittadini rispetto a questo tipo di eventi

(con un più che significativo aumento del numero dei contratti di assicurazione relativi all’incendio della

propria abitazione), ma abbia anche dimostrato preoccupanti inefficienze da parte dei vigili del fuoco

intervenuti (prima bloccati al passaggio a livello, ignari dell’esistenza del nuovo sottopasso, poi alla ricerca

degli idranti presenti sul territorio, non possedendo né una mappa né altro tipo di indicazione circa la loro

collocazione).

Riteniamo a tal proposito necessario che il Comune si attivi promuovendo una collaborazione concreta tra

vigili del fuoco ed Amministrazioni locali, volta al reciproco scambio di informazioni pratiche: non

guasterebbe, qualora questo non venga già fatto, l’inoltro di una mappa indicante le vie più rapide di

accesso al territorio e la dislocazione degli idranti.

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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA LAVORO & COMMERCIO (per punti)

IL LAVORO E L’IMPRESA: DUE PUNTI DI FORZA

Per quanto riguarda le aree industriali dismesse, crediamo sia utile che non si trasformino in

edificabili ma che restino adibite allo stesso utilizzo, a meno che si mantenga lo stesso numero di

posti di lavoro sul territorio comunale.

L’ Amministrazione deve farsi promotrice della FORMAZIONE del lavoratore, atta non solo

all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto alla riqualificazione dei

cittadini padernesi che hanno perso il posto di lavoro.

L’ Amministrazione deve necessariamente mantenere i rapporti con le imprese e le associazioni di

imprese artigiane presenti sul nostro territorio.

La Pubblica Amministrazione dovrebbe inoltre puntare, insieme alle associazioni di impresa, a

favorire e creare i presupposti affinché si costituiscano consorzi di imprese che operano nello

stesso settore sul nostro territorio. L’idea è quella di aggregare le piccole imprese di una stessa

filiera che insieme hanno il potenziale di una media impresa, in modo tale da poter competere

anche a livello internazionale, ambito in cui sappiamo che le imprese sono tutte di “taglia” medio-

grande. Una proposta, questa, volta anche a far diminuire il gap con gli altri Paesi europei.

Favorire l’insediamento di nuove aziende, privilegiando quelle la cui attività comporta un basso

inquinamento ambientale.

Creare un fondo di disoccupazione che sia in grado di dare un, seppur minimo, sostegno ai cittadini

che perdono il lavoro per cause non a loro imputabili.

UN PATTO CON IL COMMERCIO LOCALE E CONTRO IL CAROVITA

È innanzitutto necessario sensibilizzare i cittadini di Paderno D. e favorire la costituzione di gruppi

solidali di acquisto (GAS)

Proponiamo la creazione e la diffusione di un opuscolo a cura dell’Amministrazione in cui si

indichino i metodi alternativi, più economici e non inquinanti per la pulizia domestica, rispetto ai

classici prodotti chimici in commercio.

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Creare punti di distribuzione di detersivo alla spina, possibilmente con la collaborazione dei

commercianti locali (tipo le piccole cooperative) nell’ottica del risparmio per i cittadini e contro gli

imballaggi inutili (no packaging!).

Incentivare i produttori presenti nel nostro comune per un commercio locale nell’ottica della filiera

corta: dal produttore al consumatore (Km zero!). Con risparmio notevole per il consumatore,

motivata da assenza di trasporto e garanzia di qualità data dalla provenienza del prodotto. Senza

considerare il vantaggio dal punto di vista ambientale, che non sarebbe poco…

Favorire incontri con le associazioni dei consumatori per la fornitura dei servizi primari quali gas,

elettricità, ecc.

Creare una rete Voip comunale per una più rapida comunicazione tra Comune e cittadini e

all’interno del comune stesso (costo zero!), consentendo una maggior vicinanza al cittadino e al

contempo garantendo maggiori risorse economiche per altri settori.

Per migliorare il grado di “vivibilità della città” e nell’ottica del miglioramento della qualità della

vita, costruire un protocollo con i commercianti padernesi che si impegnano ad aiutare i bambini

che lo richiedano, con la creazione di un marchio tipo “Il commerciante amico dei bambini”.

Creare iniziative che vedano la partecipazione e la collaborazione di Commercio e Cultura (cfr.

scheda CULTURA).

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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA SERVIZI SOCIALI & IMMIGRAZIONE (per punti)

UNO STATO SOCIALE MODERNO: SERVIZI ED EQUITA’

Monitorare il grado di soddisfazione dei servizi sociali per conoscere il reale valore percepito dai

cittadini e capire dove correggere.

Creare e accrescere nei cittadini il concetto di “cultura della solidarietà”.

E’ importante favorire la cura di anziani e disabili, non gravi, il più possibile tra le loro mura

domestiche, poiché il “distacco” è deleterio per la loro psiche e quindi per l’esito delle cure stesse.

Abolire le barriere architettoniche per i disabili (es. marciapiedi troppo stretti per le carrozzine o

con pali della luce situati nel mezzo, rampe di salita e discesa, ecc.).

Incentivare la cultura del rispetto verso i disabili, soprattutto per quanto riguarda i posti auto a loro

riservati nei parcheggi (incrementando i controlli anche nei supermercati con parcheggi pubblici,

vedi Carrefour).

Promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti con disabilità di tipo motorie.

Disabili e sport: organizzare iniziative presso il centro sportivo patrocinate dall’Amministrazione.

Politica dell’emersione della violenza nei confronti delle donne, che sono vittime di stupri e

violenze tra le mura domestiche. Gli ultimi dati Istat evidenziano che “il 69 per cento delle violenze

nel nostro Paese è opera di partner, mariti o fidanzati. E solo in sei casi su cento il colpevole è

estraneo alla cerchia familiare o delle conoscenze. Tra questi, non più del dieci per cento viene

commesso da persone di origine straniera”. Non fare i conti con i dati reali (che, si badi, non sono

quelli delle denunce, bensì quelli delle cc.dd. indagini di vittimizzazione) può portare ad orientare in

modo errato le priorità e il tipo di politiche.

Va dato supporto alle famiglie che hanno in casa parenti che soffrono di particolari malattie

degenerative quali l’alzheimer, prevedendo anche sostegno psicologico alle famiglie, che spesso si

trovano abbandonate a loro stesse.

Mantenere i buoni rapporti con le associazioni di volontariato (tipo AUSER, ecc.) e sostenere e

promuovere l’attività delle associazioni stesse (concetto di solidarietà tra chi è in pensione e può

dedicare del tempo all’aiuto di chi non ha i mezzi).

Page 13: PROGRAMMA di Sinistra per Paderno Dugnano

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IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE

È in primo luogo necessario lavorare sulla cultura e sull’informazione dei cittadini, al fine di

promuovere convivenza e collaborazione (reciproca).

Incentivare l’associazionismo tra immigrati.

Realizzare, con le associazioni degli immigrati, feste ed altre iniziative di scambio culturale (sul

modello, p.es., delle iniziative “the senegalese”), soprattutto al Villaggio. [cfr. scheda CULTURA]

Facilitare innanzitutto l’apprendimento della lingua (essenziale anche ai fini della convivenza e della

collaborazione).

Al contempo, servono iniziative per favorire la fruibilità dei servizi per coloro che ancora non hanno

appreso bene la lingua italiana (p.es. opuscoli informativi dettagliati realizzati in diverse lingue).

Controllo sugli abusi e sugli sfruttamenti sia in ambito lavorativo che in quello delle locazioni.

La Consulta immigrati è fallita in quanto ci sono bisogni più urgenti ed importanti (casa, lavoro…).

Concentriamoci su questi!

Collaborare con le imprese per corsi specifici di inserimento degli immigrati.

Collaborare, in particolar modo, con le associazioni di artigiani per favorire il percorso che porta alla

costituzione di imprese gestite da immigrati.

Nell’eventualità in cui venga soppresso il comma 5° dell’art. 35 D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, fare

pressioni sulla Clinica S. Carlo affinché garantisca che nessun immigrato regolare venga da loro

denunciato.

Sempre nell’eventualità di cui sopra, evitare ordinanze come quella annunciata dal Comune di

Cittadella, che prevede il posizionamento delle forze di polizia all’ingresso degli ospedali, al fine di

aggirare il rifiuto dei medici di denunciare gli immigrati.

Da prendere in seria considerazione l’istituzione della figura del Consigliere comunale c.d.

“aggiunto”, ovverosia un Consigliere comunale nominato dagli immigrati, avente esclusivamente

diritto di parola.

Page 14: PROGRAMMA di Sinistra per Paderno Dugnano

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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA ENERGIA & AMBIENTE (per punti)

NO ALLA CEMENTIFICAZIONE DELLE AREE VERDI!

Le zone verdi della città attualmente esistenti vanno tutelate e valorizzate, anche dal punto di vista

culturale, insegnano a rispettare e a comprendere l’importanza dell’ambiente in cui viviamo.

L'illuminazione pubblica, oggigiorno, rappresenta per un amministrazione locale una voce di spesa

sempre più pesante da sostenere, e ciò è causato dal duplice effetto di costi energetici in aumento

(dipendenti dal caro petrolio) e dall’aumento di utenze (nuove lottizzazioni residenziali,

commerciali e produttive, piste ciclabili, segnaletiche stradali, ecc) . È per questo motivo che

proponiamo l’introduzione, anche nella nostra città, un impianto di illuminazione comunale a LED

(diodi ad emissione luminosa) per l’illuminazione degli edifici pubblici, delle scuole e per sostituire

le lampadine dei semafori: i LED sono a basso consumo energetico, ad alto rendimento ed elevata

durata di funzionamento. Oltre ad essere incentivati da finanziamenti di Regione, Stato e Comunità

Europea, i costi d’installazione si ripagano con un notevole risparmio nella bolletta energetica: ciò è

un vantaggio sia per i cittadini che per l’ambiente. A Torraca (prima “led city” al mondo), in

provincia di Salerno, si calcola un risparmio energetico del 65%, una riduzione dei costi di

manutenzione del 50% e dell’inquinamento luminoso del 90% annui.

Attuazione del Teleriscaldamento per gli edifici: si possono utilizzare, per esempio, pompe di calore

a scambio geotermico e acqua di falda, con notevoli risparmi e riduzioni dell’inquinamento (i fumi

dei riscaldamenti a combustibili fossili degli edifici sono una delle maggiori cause dell’inquinamento

dell’aria).

Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e/o di pannelli solari

fotovoltaici per la produzione di energia elettrica a partire da quella solare. Nel primo caso si

ottiene acqua calda anche in una giornata d’inverno, perché è sufficiente la luce infrarossa; nel

secondo, occorre una buona giornata di sole per produrre energia dalla luce ultravioletta. I

finanziamenti (Regione, Stato, Europa) possono coprire buona parte dei costi d’installazione e si

eliminano le emissioni inquinanti nell’atmosfera.

Continuare il piano di bonifica dall’amianto!

Continuare con la gestione e la proprietà pubblica dell’acqua, bene prezioso e indispensabile, che

non può e non deve rientrare nell’ottica commerciale.

Page 15: PROGRAMMA di Sinistra per Paderno Dugnano

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Incrementare i servizi di trasporto pubblico ed incentivarne l’utilizzo al posto della propria

autovettura.

Incentivare la raccolta differenziata, anche con un sistema premiale a favore dei cittadini (più

aumenta la raccolta differenziata e meno si paga), prevedere sanzioni per gli inadempienti, per

raggiungere l’obiettivo del 60-70%, riducendo la quantità di rifiuti prodotta.