PROGRAMMA DELL’ATTIVITÀ NORMATIVA DELL’AREA … Giugno 2012_Banca d'Italia_Programmi.pdf ·...
Transcript of PROGRAMMA DELL’ATTIVITÀ NORMATIVA DELL’AREA … Giugno 2012_Banca d'Italia_Programmi.pdf ·...
Vigilanza bancaria e finanziaria
1
PROGRAMMA DELL’ATTIVITÀ NORMATIVA DELL’AREA VIGILANZA PER L’ANNO 2012
Con il presente documento si sottopone a consultazione pubblica il programma di attività di produzione normativa della Vigilanza della Banca d'Italia per l'anno 2012, secondo quanto previsto dall'art. 2 del Regolamento del 24 marzo 2010.
Osservazioni, commenti e proposte possono essere trasmessi, entro 20 giorni dalla data di pubblicazione, all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected]; in alternativa, l'invio può avvenire per posta cartacea al Servizio Normativa e politiche di vigilanza, Divisione Normativa prudenziale, via Nazionale 91, 00184 Roma.
I commenti ricevuti durante la consultazione saranno pubblicati sul sito informatico della Banca d’Italia. I partecipanti alla consultazione possono chiedere che, per esigenze di riservatezza, i propri commenti non siano pubblicati oppure vengano pubblicati in forma anonima (cfr. art. 6, co. 3 del Regolamento del 24 marzo 2010); generiche indicazioni di riservatezza non saranno considerate una richiesta di non divulgare i commenti.
Documento per la consultazione
Aprile 2012
2
1. Il programma per il 2012
Come già avvenuto per il 2011, la Banca d'Italia sottopone a consultazione pubblica il programma annuale dell'attività normativa di vigilanza per il 2012. La base normativa dell'iniziativa è il Regolamento emanato nel marzo del 2010, che disciplina l’adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale nell’esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria e finanziaria, con il quale è stato attuato l’art. 23 della legge 28 dicembre 2005, n. 262 (legge per la tutela del risparmio).
Rendendo note in anticipo le linee di sviluppo della regolamentazione, chiarendo preventivamente gli obiettivi strategici perseguiti, delimitando le aree normative di maggiore rilievo in cui interverranno innovazioni nell'anno la Banca d’Italia continua a dare concreta applicazione ai principi della better regulation al fine di rafforzare la trasparenza dell’azione normativa e consentire un confronto aperto con il mercato che promuova la qualità delle norme e permetta agli operatori di meglio programmare la loro attività.
Come già lo scorso anno, il programma definisce l’oggetto degli atti normativi da emanare, le diverse fasi del processo di emanazione e il loro presumibile profilo temporale. La scelta delle aree di intervento è legata, oltre che alle scadenze obbligatorie (disposizioni europee, leggi italiane, ecc.), a un’attenta analisi dei rischi del sistema finanziario che rendono opportuno introdurre innovazioni normative. Gli obiettivi strategici di medio periodo già indicati per il 2011 (1), a loro volta articolati in obiettivi intermedi, restano validi anche per il 2012. Di seguito al programma per il 2012 viene inoltre illustrato lo stato di avanzamento dei progetti pianificati per il 2011.
Il programma potrà essere modificato o integrato nel corso dell'anno, in un'ottica di adattamento dinamico delle priorità e delle risorse, qualora intervengano nuove esigenze di pianificazione.
Obiettivo strategico n. 1 - Il rafforzamento delle norme prudenziali, in un processo normativo piùaperto
La Banca d’Italia continua a contribuire attivamente alla definizione delle linee d'azione nelle sedi internazionali e a sostenere l’avvio della nuova architettura istituzionale europea basata sulle tre autorità europee di vigilanza competenti nei settori bancario, assicurativo e dei mercati finanziari e sul Comitato europeo per il rischio sistemico (2), attive dall'inizio del 2011.
In questo contesto la Banca d’Italia partecipa al completamento di un nuovo quadro di regole prudenziali che affrontino le debolezze messe in luce dalla crisi: dopo gli interventi apportati
1 Cfr. "Programma dell’attività normativa dell’area vigilanza per l’anno 2011" (www.bancaditalia.it/vigilanza/normativa/norm_bi/programma-annuale-normativa/PIANO%202011.pdf)2 Cfr. i Regolamenti (UE) n. 1092/2010, 1093/2010, 1094/2010 e 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010 (G.U.C.E. L331 del 15 dicembre 2010).
3
dal Nuovo Accordo di Basilea del dicembre 2010 (cd. "Basilea III"), volti ad accrescere quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, introdurre strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria, i lavori si stanno ora concentrando, tra l’altro, sulla definizione di un quadro di regole per le banche di dimensioni sistemiche, sull’introduzione di meccanismi per la gestione delle crisi (crisismanagement framework), sull’adeguatezza dei sistemi di governo societario e dei controlli interni degli intermediari e sulla revisione della disciplina delle agenzie di rating.
L'impegno per la Banca si concretizza nella partecipazione ai negoziati, nella predisposizione di analisi e contributi e nella partecipazione agli esercizi di impatto e calibrazione degli standard prudenziali. Particolarmente importante – anche per i riflessi sulla normativa italiana – è il dibattito in corso nelle sedi internazionali ed europee per assicurare la presenza di sistemi di gestione e risoluzione delle crisi che consentano di fare uscire dal mercato in modo ordinato, e con il minor utilizzo possibile di risorse pubbliche, anche gli intermediari di maggiore dimensione e complessità. I lavori connessi con l’emanazione di una normativa europea abbracceranno probabilmente tutto il 2012.
La Banca d’Italia continuerà anche a fornire il proprio sostegno alla creazione di un insieme di regole vincolanti armonizzate a livello europeo (single rulebook), obiettivo di ormai prossima realizzazione dopo la presentazione da parte della Commissione europea, il 20 luglio 2011, del progetto legislativo "CRD IV". L’introduzione di un regolamento – direttamente applicabile negli Stati membri senza recepimento – che disciplinerà gli istituti di vigilanza prudenziale di “Primo Pilastro” e le regole sull’informativa al pubblico ("Terzo Pilastro") comporterà una drastica riduzione delle aree di discrezionalità nazionale e l’armonizzazione massima della normativa prudenziale applicabile a banche e imprese d'investimento. Oltre al regolamento, il progetto CRD IV include una proposta di direttiva – applicabile negli stati membri previo recepimento nazionale – riguardante, fra l'altro, le condizioni per l'accesso all'attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi e il processo di controllo prudenziale ("Secondo Pilastro").
Il single rulebook sarà completato dall’emanazione di Regulatory e Implementing Technical Standards dell’Autorità bancaria europea (European Banking Authority – "EBA") sui temi di maggiore contenuto tecnico individuati dal Regolamento (ad es. in materia di reporting di vigilanza, che imporranno una frequenza trimestrale e tempi di invio più stringenti per le segnalazioni di vigilanza consolidate); in parte, le istituzioni finanziarie italiane dovranno quindi rispettare regole definite in sede europea, che non potranno essere modificate a livello nazionale.
L’azione della Banca d’Italia è volta a far sì che le regole comunitarie (Regolamento e Technical Standards dell’EBA) siano orientate a un approccio tecnicamente rigoroso e prudente, in linea con quello sinora seguito dalla normativa italiana.
Sui temi oggetto del single rulebook la Banca d’Italia perderà dunque il potere di emanare disposizioni di vigilanza vincolanti, fatte salve le discrezionalità nazionali espressamente previste: si sta valutando la coerenza con l’ordinamento comunitario della pubblicazione di linee di orientamento che indichino agli intermediari i criteri cui l’Organo di vigilanza ispirerà la propria attività di verifica della corretta attuazione delle disposizioni del Regolamento.
4
L'azione di adeguamento dell'ordinamento nazionale rimarrà costante, sospinta sia dall'esigenza di allineamento con il quadro normativo comunitario sia dalla scelta di razionalizzare la normativa secondaria italiana in materia finanziaria, indipendentemente dagli obblighi di recepimento di disposizioni europee.
In questa prospettiva la Banca d'Italia proseguirà nel 2012 l'azione di riordino della regolamentazione secondaria di propria competenza.
Progressi sono stati compiuti già nel 2011 con la pubblicazione del documento di consultazione propedeutico al recepimento della direttiva 2009/65/CE (cd. "UCITS IV"; cfr. infra),che unifica i diversi provvedimenti della Banca d’Italia in materia di gestione collettiva del risparmio e vi integra le numerose comunicazioni esplicative emanate nel corso degli anni; un'azione analoga ha interessato la disciplina relativa a istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento. Con l’8° e del 9° aggiornamento di fine 2011 sono state incorporate nella Circolare n. 263 Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche non solo le nuove norme in materia di partecipazioni detenibili dalle banche e quelle sulle attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, ma – senza significative modifiche – anche quelle in materia di obbligazioni bancarie garantite. Anche le disposizioni di vigilanza sugli intermediari finanziari non bancari sono state riscritte e pubblicate, nel gennaio 2012, nel documento di consultazione per l'attuazione del d.lgs. 141/2010, che ha riformato il quadro normativo primario del Testo Unico Bancario relativo a tali soggetti.
Nell’ambito della più ampia attività di analisi d’impatto della regolamentazione (AIR), avviata in Vigilanza nel 2008, proseguiranno nel 2012 i lavori avviati lo scorso anno per estendere il framework di AIR anche alle innovazioni segnaletiche di vigilanza. In proposito, la metodologia in corso di definizione verrà sperimentata su un ristretto numero di dossier. Tra questi, rileva in particolare quello relativo allo schema segnaletico relativo alle attività di rischio e ai conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, che verrà completato in tempo utile per l’entrata in vigore della nuova normativa (31 dicembre 2012).
Obiettivo strategico n. 2 - Il consolidamento del quadro normativo sulla trasparenza delle condizioni contrattuali e sulla correttezza dei rapporti con la clientela
La Banca d'Italia continua l'azione normativa per promuovere comportamenti corretti e trasparenti degli intermediari nei confronti dei clienti e contrastare fenomeni criminosi quali usura, riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Negli ultimi anni la disciplina a tutela della clientela di banche e intermediari finanziari è stata profondamente modificata per assicurare rapporti più trasparenti e corretti, maggiore concorrenza e - conseguentemente - minori costi per la clientela. Dopo l’emanazione, nel 2009, della nuova disciplina di trasparenza, delle Guide pratiche sui conti correnti e sui mutui per l’abitazione e della speciale disciplina degli indicatori sintetici di costo per i conti correnti, sono intervenute – in rapida successione – le nuove norme sui servizi di pagamento (2010) e quelle sul credito ai consumatori (2011). Anche grazie a questi interventi, la normativa italiana a tutela della
5
clientela risulta una delle più avanzate a livello internazionale; essa è anche pienamente in linea con le best practices individuate – in risposta alla crisi – nei lavori dell’OCSE e del FSB.
Anche per tener conto dell’auspicio dell'industria che non vi fossero ulteriori modifiche normative nel breve periodo, il Piano normativo per il 2011 si era limitato a prevedere, accanto al recepimento della direttiva sul credito ai consumatori, solo poche limitate modifiche al resto della normativa.
La successiva richiesta, da parte delle associazioni di banche e consumatori, di interventi più incisivi, cui si sono uniti l’elaborazione di linee-guida da parte della Commissione europea (sul credito al consumo) e interventi del legislatore italiano (in tema di portabilità dei mutui, iusvariandi, remunerazioni di affidamenti e scoperti in conto corrente, offerta di polizze assicurative connesse ai finanziamenti) inducono a programmare per il 2012 una revisione della disciplina e ad accorpare a questa iniziativa gli interventi minimi già programmati per il 2011.
L’intento è non operare modifiche normative troppo frequenti, sia per contenere i costi di compliance degli intermediari sia per non disorientare i consumatori; gli obiettivi che si intende realizzare – oltre all’allineamento della disciplina secondaria alle novità legislative e alle linee-guida europee – sono quelli di rendere ancora più chiari ed efficaci i documenti di trasparenza.
2. Lo stato di avanzamento del programma 2011
Le iniziative programmate per il 2011 sono state in gran parte attuate.
La Banca d’Italia ha emanato le disposizioni di propria competenza connesse con il recepimento della direttiva 2010/76/CE ("CRD III") che è intervenuta sulla disciplina dei sistemi di remunerazione e incentivazione nelle banche, sul trattamento delle operazioni di cartolarizzazione e ri-cartolarizzazione, sui modelli interni per i rischi di mercato e sull'informativa al pubblico; gli schemi mediante i quali banche e SIM predispongono le segnalazioni di vigilanza sono stati conseguentemente aggiornati.
È stata condotta la consultazione pubblica sulle modifiche da apportare alle disposizioni applicabili agli organismi d'investimento collettivo del risparmio e a quelle relative agli istituti di moneta elettronica, necessarie per il recepimento delle direttive 2009/65/CE ("UCITS IV") e 2009/110/CE (per ulteriori dettagli, cfr. infra).
La Banca d'Italia ha emanato – anche a seguito di una seconda consultazione pubblica – disposizioni in materia di attività di rischio e operazioni nei confronti dei soggetti collegati alle banche e ai gruppi bancari; anche la disciplina di vigilanza sulle partecipazioni detenibili dalle banche è stata rivista; in materia di trasparenza e correttezza nei rapporti tra intermediari e clienti sono state emanate nuove disposizioni attuative della direttiva sul credito ai consumatori e proposti al Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio gli interventi normativi necessari a questi fini. La Banca d'Italia ha anche rivisto la disciplina dei sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela (“Arbitro Bancario Finanziario”) e proseguito i lavori per l'attuazione del d.lgs. 141/2010 che, modificando il Testo Unico Bancario, ha riformato il quadro legislativo
6
degli intermediari finanziari non bancari imponendo la revisione delle deliberazioni del CICR e la riscrittura delle disposizioni di vigilanza.
Alcuni progetti, non completati nei tempi originariamente previsti, sono stati riportati nel programma per il 2012.
In alcuni casi, sono in corso di definizione i decreti legislativi per il recepimento delle direttive 2009/65/CE e 2009/110/CE in materia di organismi di investimento collettivo e di istituti di moneta elettronica (cfr. supra). Per abbreviare quanto più possibile i tempi connessi con il completo recepimento di queste normative europee, la Banca d'Italia ha già condotto i processi di consultazione pubblica sulla disciplina di propria competenza.
In altri casi, la necessità di dar corso a progetti urgenti, intervenuti nel corso del 2011 e non programmabili, ha richiesto una revisione delle priorità di intervento normativo. In particolare, la partecipazione della Banca alle numerose sedi internazionali ed europee in cui vengono negoziate soluzioni di politica normativa – spesso attive con programmi di lavoro molto serrati e non negoziabili – e l’uso frequente di strumenti di diretta applicazione nei singoli paesi (come i Regolamenti europei) o di misure con un elevato grado di dettaglio (come le Guidelines emanate dall’EBA) ha richiesto e continuerà a richiedere un impegno significativo, non programmabile a priori. Emblematico è il caso dei lavori preparatori della proposta legislativa CRD IV, che si sono svolti nella primavera 2011 e sono stati poi seguiti dalla formale presentazione della proposta nel luglio 2011 e dall'avvio della discussione al Parlamento europeo e al Consiglio dal settembre 2011, in vista dell'approvazione definitiva nell'estate 2012. La scelta della Commissione europea di impostare parte del provvedimento in forma di regolamento – efficace negli stati membri senza recepimento – ha inevitabilmente anticipato di circa tre trimestri l’avvio a livello nazionale dei lavori propedeutici all'applicazione della nuova disciplina, che normalmente sarebbero iniziati nell'inverno 2011-2012.
L’acuirsi della crisi del debito sovrano e i suoi riflessi sulle banche hanno inoltre richiesto un significativo impiego di risorse sia sul fronte internazionale (ad es. partecipazione ai lavori per gli stress test EBA) sia nell’attività di consulenza al Governo.
Relativamente allo schema segnaletico delle attività di rischio e dei conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, già menzionato, la predisposizione del documento di consultazione è stata rinviata in attesa della pubblicazione della normativa di vigilanza definitiva, avvenuta a dicembre 2011, che ha richiesto più tempo del previsto anche a motivo della rilevanza dei commenti ricevuti nella fase di consultazione.
La preparazione delle nuove disposizioni attuative del decreto antiriciclaggio (decreto legislativo n. 231 del 2007) riguardanti l’adeguata verifica della clientela è risultata complessa; essa ha pertanto richiesto di intervenire anche sul provvedimento in materia di Archivio Unico Informatico e si è avvalsa delle informazioni e delle valutazioni degli intermediari sull’esperienza applicativa del decreto antiriciclaggio e del quadro regolamentare estero.
Infine, il progetto relativo alla revisione organica della disciplina dei controlli interni delle banche è stato rinviato al 2012 in quanto non vincolato da scadenze esterne. Per lo stesso motivo è stato riprogrammato il progetto concernente l’emanazione delle disposizioni di vigilanza
7
sull’acquisizione di partecipazioni qualificate in banche e imprese di investimento, materia comunque coperta dalla comunicazione della Banca d’Italia del maggio 2009.
9
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
1 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Dis
po
sizi
on
i d
i v
igil
an
za
in m
ate
ria
di
san
zio
ni
e
pro
ced
ura
sa
nzi
on
ato
ria
am
min
istr
ati
va
Ne
l q
ua
dro
de
lle
dis
po
sizi
on
i in
tro
do
tte
co
n i
l P
rov
ve
dim
en
to d
ell
a
Ba
nca
d'I
tali
a d
el
27
giu
gn
o 2
01
1,
la d
isci
pli
na
co
mp
less
iva
in
ma
teri
a
ve
rrà
ra
zio
na
lizz
ata
ri
ord
ina
nd
o
i p
rin
cip
i g
en
era
li
e
le
reg
ole
pro
ced
ime
nta
li
di
ese
rciz
io
de
l p
ote
re
san
zio
na
tori
o
de
lla
B
an
ca
d'I
tali
a
e
de
tta
nd
o
in
un
u
nic
o
corp
us
le
dis
po
sizi
on
i si
no
ra
fra
mm
en
tate
in
p
iù
att
i n
orm
ati
vi
dir
ett
i a
lle
d
ive
rse
ca
teg
ori
e
di
inte
rme
dia
ri
vig
ila
ti;
ve
rra
nn
o
ap
po
rta
ti,
ino
ltre
, g
li
ag
gio
rna
me
nti
resi
n
ece
ssa
ri
da
lle
n
um
ero
se
mo
dif
ich
e
no
rma
tiv
e
che
h
an
no
inte
ress
ato
la
ma
teri
a n
ell
’ult
imo
de
cen
nio
.
No
n s
i p
roce
de
rà a
ll’a
na
lisi
di
imp
att
o d
ell
a r
eg
ola
me
nta
zio
ne
pe
rch
é
le
nu
ov
e
dis
po
sizi
on
i ra
zio
na
lizz
an
o
e
sem
pli
fica
no
le
p
roce
du
re
att
ua
li,
sen
za p
resu
mib
ili
ag
gra
vi
di
cost
o p
er
i d
est
ina
tari
.
II
tri
m.
20
12
II
tr
im.
20
12
g
iu.
20
12
10
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
2 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Nu
ov
e s
eg
na
lazi
on
i A
PE
(Ass
ett
i P
art
eci
pa
tiv
i
En
ti),
a
se
gu
ito
d
ell
a
rifo
rma
d
ell
a
no
rma
tiv
a
sull
e p
art
eci
pa
zio
ni
de
lle
ba
nch
e
Gli
sch
em
i se
gn
ale
tici
AP
E (
Ass
ett
i P
art
eci
pa
tiv
i E
nti
) sa
ran
no
riv
isti
pe
r a
de
gu
arl
i a
lle
m
od
ific
he
n
orm
ati
ve
in
tro
do
tte
d
all
a
nu
ov
a
dis
cip
lin
a s
ull
e p
art
eci
pa
zio
ni
de
ten
ibil
i, c
he
en
tre
rà i
n v
igo
re a
fin
e
giu
gn
o 2
01
2.
No
n
si
pro
ced
erà
a
ll’a
na
lisi
d
i im
pa
tto
d
ell
a
reg
ola
me
nta
zio
ne
in
qu
an
to
no
n
si
pre
ve
de
ch
e
le
mo
dif
ich
e
com
po
rtin
o
on
eri
ap
pre
zza
bil
i p
er
gli
in
term
ed
iari
.
giu
. 2
01
2
II t
rim
. 2
01
2
II t
rim
. 2
01
2
giu
. 2
01
2
11
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
3 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Em
issi
on
e
e
off
ert
a
di
stru
me
nti
fin
an
zia
ri
Inte
gra
zio
ne
n
ell
’An
ag
rafe
ti
toli
d
ell
a
seg
na
lazi
on
e
a
cara
tte
re
con
sun
tiv
o r
ela
tiv
a a
ll’e
mis
sio
ne
e a
ll’o
ffe
rta
di
stru
me
nti
fin
an
zia
ri
(em
an
ata
ai
sen
si d
ell
’art
. 1
29
, co
mm
a 2
, d
el
TU
B).
No
n
si
pro
ced
erà
a
ll’a
na
lisi
d
i im
pa
tto
d
ell
a
reg
ola
me
nta
zio
ne
in
qu
an
to
no
n
si
pre
ve
de
ch
e
le
mo
dif
ich
e
com
po
rtin
o
on
eri
ap
pre
zza
bil
i p
er
gli
in
term
ed
iari
.
II
tri
m.
20
12
II
tri
m.
20
12
se
t. 2
01
2
12
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
4 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Mo
dif
ica
d
ell
e
seg
na
lazi
on
i d
ell
e
ba
nch
e
in
ap
pli
cazi
on
e
de
gli
Im
plem
entin
g Te
chni
cal S
tand
ard
EB
A
In
ap
pli
cazi
on
e
de
lla
D
ire
ttiv
a
20
10
/78
/UE
e
in
li
ne
a
con
q
ua
nto
pre
vis
to d
all
a b
ozz
a d
i re
go
lam
en
to C
RD
IV
(cf
r. p
rog
ett
o 3
), l
’EB
A h
a
po
sto
in
co
nsu
lta
zio
ne
gli
Im
plem
entin
g Te
chni
cal
Stan
dard
(IT
S)
in
ma
teri
a
di
seg
na
lazi
on
i d
i v
igil
an
za
de
lle
b
an
che
. La
ve
rsio
ne
de
fin
itiv
a d
ov
reb
be
ess
ere
em
an
ata
en
tro
il
30
giu
gn
o 2
01
2.
Gli
IT
S d
ov
reb
be
ro c
op
rire
le
div
ers
e e
sig
en
ze i
nfo
rma
tiv
e d
ell
’EB
A
(in
clu
so l
o s
cam
bio
di
da
ti c
on
l’E
SR
B)
in r
ela
zio
ne
ai
com
pit
i a
d e
ssa
ass
eg
na
ti e
co
inv
olg
era
nn
o s
in d
all
'iniz
io l
e s
eg
na
lazi
on
i d
i v
igil
an
za
FIN
RE
P,
CO
RE
P e
gra
nd
i ri
sch
i. I
n p
rosp
ett
iva
rig
ua
rde
ran
no
an
che
lev
a f
ina
nzi
ari
a,
risc
hio
di
liq
uid
ità
e p
oli
tich
e d
i re
mu
ne
razi
on
e.
All
e i
nfo
rma
tiv
e p
rud
en
zia
li C
OR
EP
, g
li I
TS
si
ap
pli
che
ran
no
a l
ive
llo
ind
ivid
ua
le e
co
nso
lid
ato
; l’
info
rma
tiv
a c
on
tab
ile
FIN
RE
P s
i a
pp
lich
erà
a
liv
ell
o
con
soli
da
to
me
ntr
e
l’e
ve
ntu
ale
a
pp
lica
zio
ne
a
li
ve
llo
ind
ivid
ua
le è
an
cora
in
dis
cuss
ion
e.
La d
eco
rre
nza
de
l p
rog
ett
o è
pre
vis
ta p
er
le s
eg
na
lazi
on
i ri
feri
te a
ma
rzo
20
13
, sa
lvo
ev
en
tua
li s
litt
am
en
ti i
n f
un
zio
ne
de
lla
de
corr
en
za
eff
ett
iva
de
gli
IT
S.
Gli
sch
em
i se
gn
ale
tici
sa
ran
no
ad
eg
ua
ti a
gg
iorn
an
do
le
Cir
cola
ri n
.
11
5 (
Istr
uzio
ni p
er l
a co
mpi
lazi
one
delle
seg
nala
zion
i di
vig
ilanz
a su
ba
se c
onso
lidat
a) e
27
2 (
Mat
rice
dei c
onti)
.
Te
nu
to c
on
to c
he
si
tra
tta
di
dis
po
sizi
on
i e
uro
pe
e d
i a
rmo
niz
zazi
on
e
ma
ssim
a,
no
n
si
pro
ced
erà
a
ll’a
na
lisi
d
i im
pa
tto
d
ell
a
reg
ola
me
nta
zio
ne
.
dic
. 2
01
2
III
trim
. 2
01
2
IV t
rim
. 2
01
2
no
v.
20
12
13
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
5 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Att
ua
zio
ne
d
i u
no
sch
em
a
seg
na
leti
co
un
ifo
rme
in
m
ate
ria
pru
de
nzi
ale
("
CO
RE
P")
pe
r b
an
che
, S
IM
e
inte
rme
dia
ri f
ina
nzi
ari
In s
tre
tta
co
nn
ess
ion
e c
on
il
pro
ge
tto
n.
4,
sara
nn
o a
nch
e a
de
gu
ati
gli
sc
he
mi
e
le
rela
tiv
e
reg
ole
d
i co
mp
ila
zio
ne
p
er
ba
nch
e
e
SIM
ag
gio
rna
nd
o l
e C
irco
lari
n.
15
5 e
14
8;
la p
rim
a d
ata
di
rife
rim
en
to
pre
ve
dib
ile
è m
arz
o/g
iug
no
20
13
.
An
che
g
li
sch
em
i se
gn
ale
tici
d
eg
li
inte
rme
dia
ri
fin
an
zia
ri
sara
nn
o
ad
eg
ua
ti a
gg
iorn
an
do
la
Cir
cola
re n
. 2
17
. La
no
rma
tiv
a s
arà
ba
sata
su
qu
ell
a d
i b
an
che
e S
IM,
com
un
qu
e t
en
en
do
co
nto
de
lle
sp
eci
fici
tà
de
gli
in
term
ed
iari
fin
an
zia
ri.
Pe
r b
an
che
e S
IM,
ten
uto
co
nto
ch
e s
i tr
att
a d
i d
isp
osi
zio
ni
eu
rop
ee
di
arm
on
izza
zio
ne
ma
ssim
a,
no
n s
i p
roce
de
rà a
ll’a
na
lisi
di
imp
att
o
de
lla
re
go
lam
en
tazi
on
e.
Pe
r g
li
inte
rme
dia
ri
fin
an
zia
ri,
inv
ece
, n
on
e
sse
nd
o
la
ma
teri
a
sog
ge
tta
a
d
arm
on
izza
zio
ne
e
uro
pe
a,
si
pro
ced
erà
a
ll’a
na
lisi
d
i
imp
att
o d
ell
a r
eg
ola
me
nta
zio
ne
.
dic
. 2
01
2
III
trim
. 2
01
2
IV t
rim
. 2
01
2
no
v.
20
12
14
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fa
si e
te
mp
i d
el
pro
cess
o d
i e
ma
na
zio
ne
Pr
oget
to
6 D
esc
rizi
on
e
Sca
de
nza
In
izio
con
sult
azi
on
e
Fin
e
con
sult
azi
on
e
Em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
Se
gn
ala
zio
ni
de
i g
rup
pi
di
inte
rme
dia
ri f
ina
nzi
ari
La r
ifo
rma
de
l T
est
o U
nic
o B
an
cari
o e
ffe
ttu
ata
co
n i
l d
.lg
s. 1
41
/20
10
pre
ve
de
ch
e
la
Ba
nca
d
'Ita
lia
v
igil
i su
i g
rup
pi
di
inte
rme
dia
ri
fin
an
zia
ri.
Al
mo
me
nto
ta
li g
rup
pi
no
n s
on
o c
en
siti
ne
ll’A
lbo
gru
pp
i e
no
n p
rese
nta
no
se
gn
ala
zio
ni
con
soli
da
te.
Il pr
oget
to p
reve
de l
’est
ensi
one
a tu
tti
gli
inte
rmed
iari
– c
on g
li op
port
uni
adat
tam
enti,
in
osse
quio
al
crite
rio
di p
ropo
rzio
nalit
à –
delle
di
spos
izio
ni
della
Ci
rcol
are
115,
un
a vo
lta
che
sarà
st
ata
eman
ata
la n
orm
ativ
a se
cond
aria
su
tali
grup
pi.
La d
ecor
renz
a de
l pr
oget
to v
iene
fat
ta c
oinc
ider
e co
n l’i
nter
vent
o su
lla C
irco
lare
115
ine
rent
e il
rece
pim
ento
dei
bin
ding
tec
hnic
al
stan
dard
EBA
.
Non
si
proc
eder
à al
l’ana
lisi
di i
mpa
tto
della
reg
olam
enta
zion
e; i
l pr
oget
to n
on r
ient
ra n
ella
spe
rim
enta
zion
e de
ll'an
alis
i d'
impa
tto
delle
inno
vazi
oni s
egna
letic
he.
III
trim
. 201
2 IV
trim
. 201
2 no
v. 2
012
15
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
7 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Segn
alaz
ioni
su
lla
Loss
G
iven
Def
ault
(LG
D)
Tenu
to c
onto
:
-de
lla p
revi
sta
eman
azio
ne d
a pa
rte
dello
IASB
del
le n
uove
reg
ole
in m
ater
ia d
i im
pairm
ent
(che
int
rodu
rran
no u
n co
ncet
to d
i pe
rdita
at
tesa
in
lu
ogo
della
pe
rdita
in
curr
ed
attu
alm
ente
pr
evis
ta d
allo
IAS
39);
-de
lla n
eces
sità
di d
ispo
rre
di d
ati r
elat
ivi a
lla L
GD
che
con
sent
ano
di v
alut
are
e m
onito
rare
le
stim
e pr
odot
te d
ai m
odel
li in
tern
i ut
ilizz
ati d
alle
ban
che
a fin
i pru
denz
iali;
è st
ata
deci
sa l’
istit
uzio
ne d
i una
seg
nala
zion
e su
lla L
GD
.
Dat
a l‘e
sige
nza
di ir
robu
stir
e le
stim
e de
ll'ex
pect
ed lo
ss d
a pa
rte
delle
ba
nche
, i d
ati r
acco
lti a
ttra
vers
o la
seg
nala
zion
e do
vran
no c
onte
nere
gl
i at
trib
uti
info
rmat
ivi
nece
ssar
i a
esse
re
inte
grat
i co
n le
in
form
azio
ni
già
racc
olte
co
n la
se
gnal
azio
ne
rela
tiva
alle
PD
no
min
ativ
e.
La
segn
alaz
ione
sa
rà
sott
opos
ta
all’a
nalis
i di
im
patt
o de
lla
rego
lam
enta
zion
e.
La d
ecor
renz
a de
l pro
gett
o è
prev
ista
per
l’1/
1/20
13.
III
trim
. 201
2 IV
trim
. 201
2 no
v. 2
012
16
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
8 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Att
uazi
one
del
pro
vv
ed
ime
nto
"C
RD
IV
"
(dir
ett
iva
e r
eg
ola
me
nto
- p
roce
dim
en
ti
CO
M
(20
11
) 4
52
e 4
53
)
I P
rovve
dim
en
ti p
rop
ost
i d
all
a C
om
mis
sio
ne
Eu
rop
ea
il
20
lu
gli
o 2
01
1
rid
ise
gn
an
o i
nte
gra
lme
nte
la
dis
cip
lin
a c
om
un
ita
ria
de
lle
ba
nch
e e
,
pe
r i
pro
fili
pru
de
nzi
ali
, d
ell
e i
mp
rese
d'in
ve
stim
en
to.
La
con
sult
azi
on
e
e
l'em
an
azi
on
e
de
fin
itiv
a
de
lla
re
go
lam
en
tazi
on
e
ita
lia
na
di
rece
pim
en
to d
ell
a d
ire
ttiv
a d
iffi
cilm
en
te p
otr
an
no
ess
ere
an
tici
pa
te r
isp
ett
o a
i te
mp
i in
dic
ati
pe
rch
é l
a p
roce
du
ra l
eg
isla
tiv
a
com
un
ita
ria
do
vre
bb
e c
on
clu
de
rsi
ne
ll'e
sta
te 2
01
2.
In q
ue
sto
co
nte
sto
po
tra
nn
o e
sse
re c
om
piu
ti a
nch
e i
nte
rve
nti
su
lla
dis
cip
lin
a
de
lle
o
bb
lig
azi
on
i b
an
cari
e
ga
ran
tite
, a
d
ese
mp
io
riv
ed
en
do
le
so
gli
e p
atr
imo
nia
li d
a c
ui
dip
en
do
no
i l
imit
i d
i ce
ssio
ne
de
gli
att
ivi
ido
ne
i e
mig
lio
ran
do
la
tra
spa
ren
za d
ell
e o
pe
razi
on
i in
lin
ea
co
n l
e i
niz
iati
ve
in
co
rso
in
am
bit
o e
uro
pe
o (
es.
pro
ge
tto
di
labe
lling
pro
mo
sso
da
ll’E
urop
ean
Cove
red
Bond
Cou
ncil)
.
Si
pro
ced
erà
all
’an
ali
si d
’im
pa
tto
su
lle
pri
nci
pa
li p
art
i d
ell
a d
isci
pli
na
.
dic
. 2
01
2
III
trim
. 2
01
2
IV t
rim
. 2
01
2
dic
. 2
01
2
17
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
9 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Nor
mat
iva
di
vigi
lanz
a su
lla
cost
ituzi
one
di
nuov
e ba
nche
L'at
tual
e di
scip
lina,
ris
alen
te a
l 199
9, r
ichi
ede
una
prof
onda
rev
isio
ne
per
mig
liora
re i
l pr
oces
so d
i se
lezi
one
delle
nuo
ve i
nizi
ativ
e ne
l m
erca
to b
anca
rio.
In
part
icol
are,
si p
reve
de d
i inn
alza
re la
sog
lia d
i ca
pita
le m
inim
o pe
r l’a
cces
so a
l m
erca
to e
di
rece
pire
le
pras
si d
i vi
gila
nza
svilu
ppat
esi n
ell’a
mbi
to d
ei p
roce
dim
enti
di a
utor
izza
zion
e.
Dat
o ch
e la
mat
eria
è d
isci
plin
ata
a liv
ello
com
unita
rio
dalla
dir
ettiv
a in
clu
sa n
el
pro
ge
tto
"C
RD
IV
", s
i p
rev
ed
e d
i tr
att
arl
a n
el
me
de
sim
o
ori
zzo
nte
te
mp
ora
le.
Si
pro
ced
erà
all
’an
ali
si d
i im
pa
tto
de
lla
re
go
lam
en
tazi
on
e.
dic
. 2
01
2
III
trim
. 2
01
2
IV t
rim
. 2
01
2
dic
. 2
01
2
18
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
10
Des
criz
ione
Sc
aden
za
Iniz
io
cons
ulta
zion
e Fi
ne
cons
ulta
zion
e Em
anaz
ione
de
finiti
va
Mod
ifich
e co
nnes
se
con
la
"C
RD
IV"
dic
. 2
01
2
III
trim
. 2
01
2
IV t
rim
. 2
01
2
dic
. 2
01
2
Re
vis
ion
e
de
lle
dis
po
sizi
on
i d
i v
igil
an
za
in
ma
teri
a
di
org
an
izza
zio
ne
e
go
ve
rno
so
cie
tari
o d
ell
e
ba
nch
e
e
de
i g
rup
pi
ba
nca
ri
de
l 4
m
arz
o
20
08
La
no
rma
tiv
a
ve
rrà
a
gg
iorn
ata
p
er
ten
er
con
to
de
ll’e
spe
rie
nza
ap
pli
cati
va
su
lle
d
isp
osi
zio
ni
att
ua
li
e
de
ll’e
vo
luzi
on
e
no
rma
tiv
a
–
na
zio
na
le e
eu
rop
ea
- s
u q
ue
sta
ma
teri
a.
Si
pro
ced
erà
in
du
e f
asi
: e
ntr
o d
ice
mb
re 2
01
2 v
err
an
no
ad
ott
ate
le
mo
dif
ich
e
ne
cess
ari
e
pe
r il
re
cep
ime
nto
d
ell
e
no
rme
su
l g
ov
ern
o
soci
eta
rio
co
nte
nu
te n
ell
a d
ire
ttiv
a i
ncl
usa
ne
l p
rov
ve
dim
en
to "
CR
D
IV";
en
tro
un
ori
zzo
nte
te
mp
ora
le p
iù a
mp
io,
ve
rrà
eff
ett
ua
ta u
na
com
ple
ssiv
a r
ev
isio
ne
de
lle
dis
po
sizi
on
i d
i v
igil
an
za.
Ne
lla
p
rim
a
fase
v
err
à
con
do
tta
u
na
b
rev
e
con
sult
azi
on
e,
con
sid
era
to c
he
i p
resu
mib
ili
tem
pi
di
em
an
azi
on
e d
ell
a d
ire
ttiv
a n
on
pe
rme
tto
no
d
i p
rog
ram
ma
re
un
a
con
sult
azi
on
e
pu
bb
lica
p
rim
a
di
sett
em
bre
20
12
e c
he
le
mo
dif
ich
e d
a a
pp
ort
are
in
re
lazi
on
e a
gli
ob
bli
gh
i ri
ve
nie
nti
da
lla
no
rma
tiv
a c
om
un
ita
ria
in
sist
on
o s
u a
spe
tti
lim
ita
ti.
Si
pro
ced
erà
all
'an
ali
si d
i im
pa
tto
de
lla
re
go
lam
en
tazi
on
e.
IV
tri
m.
20
12
– I
trim
. 2
01
3
II t
rim
. 2
01
3
II t
rim
. 2
01
3
19
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
11
Des
criz
ione
Sc
aden
za
Iniz
io
cons
ulta
zion
e Fi
ne
cons
ulta
zion
e Em
anaz
ione
de
finiti
va
Sche
mi
segn
alet
ici
del
risp
arm
io g
estit
o
Gli
sche
mi
segn
alet
ici
prud
enzi
ali
di S
GR
e fo
ndi
com
uni
sara
nno
aggi
orna
ti pe
r re
cepi
re
le
novi
tà
norm
ativ
e in
trod
otte
co
n l'a
ttu
azi
on
e d
ell
a d
ire
ttiv
a c
om
un
ita
ria
20
09
/65
/CE
("U
CIT
S I
V")
.
No
n
si
pro
ced
erà
a
ll’a
na
lisi
d
i im
pa
tto
d
ell
a
reg
ola
me
nta
zio
ne
; il
pro
ge
tto
n
on
ri
en
tra
n
ell
a
spe
rim
en
tazi
on
e
de
ll'a
na
lisi
d
'imp
att
o
de
lle
in
no
va
zio
ni
seg
na
leti
che
.
II
I tr
im.
20
12
IV
tri
m.
20
12
d
ic.
20
12
20
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
12
Des
criz
ione
Sc
aden
za
Iniz
io
cons
ulta
zion
e Fi
ne
cons
ulta
zion
e Em
anaz
ione
de
finiti
va
Este
nsio
ne,
con
gli
oppo
rtun
i ad
atta
men
ti,
della
m
atri
ce
dei
cont
i de
lle
banc
he
agli
inte
rmed
iari
fina
nzia
ri
Nel
l'ott
ica
di r
idur
re g
li on
eri e
labo
rativ
i a c
aric
o de
gli i
nter
med
iari
e
di
rend
ere
più
effic
ient
e l'u
tiliz
zo
dei
dati
a fin
i di
an
alis
i, gl
i in
term
ed
iari
fin
an
zia
ri s
ara
nn
o t
en
uti
a p
rod
urr
e –
co
n g
li o
pp
ort
un
i
ad
att
am
en
ti,
in o
sse
qu
io a
l cr
ite
rio
di
pro
po
rzio
na
lità
– l
a m
atr
ice
de
i
con
ti d
ell
e b
an
che
(C
irco
lare
n.
27
2).
Ve
rre
bb
ero
pe
rta
nto
pre
vis
te
spe
cifi
che
in
form
azi
on
i d
ed
ica
te
a
pa
rtic
ola
ri
form
e
di
op
era
tiv
ità
(le
asi
ng
, fa
cto
rin
g,
ecc
.) i
n c
on
tin
uit
à c
on
qu
an
to s
eg
na
lato
da
ta
li
inte
rme
dia
ri.
Ne
l co
rso
d
ei
lav
ori
si
v
alu
terà
l’
est
en
sio
ne
d
el
pro
ge
tto
a
lle
seg
na
lazi
on
i d
ell
e S
IM e
de
lle
SG
R.
La d
eco
rre
nza
de
l p
rog
ett
o è
pre
vis
ta p
er
l’1
/1/2
01
3.
Si
pro
ced
erà
all
’an
ali
si d
i im
pa
tto
de
lla
re
go
lam
en
tazi
on
e;
il p
rog
ett
o
rie
ntr
a n
ell
a s
pe
rim
en
tazi
on
e d
ell
'an
ali
si d
'im
pa
tto
de
lla
no
rma
tiv
a
seg
na
leti
ca.
II
I tr
im.
20
12
IV
tri
m.
20
12
d
ic.
20
12
21
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
13
Des
criz
ione
Sc
aden
za
Iniz
io
cons
ulta
zion
e Fi
ne
cons
ulta
zion
e Em
anaz
ione
de
finiti
va
Nor
mat
iva
prud
enzi
ale
per
l'att
ività
di
ba
ncop
osta
L’is
tituz
ione
di
un p
atri
mon
io d
estin
ato
spec
iale
per
l'a
ttiv
ità d
i ba
ncop
osta
(a
rtic
olo
2,
com
ma
17-o
ctie
s e
segu
enti
del
d.l.
225/
2010
, co
nver
tito
con
l. 10
/201
1) r
ende
pos
sibi
le c
ompl
etar
e il
rela
tivo
quad
ro n
orm
ativ
o di
vig
ilanz
a co
n la
def
iniz
ione
deg
li is
titut
i pr
uden
zial
i (P
rim
o,
Seco
ndo
e Te
rzo
Pila
stro
, or
gani
zzaz
ione
e
gove
rno
soci
etar
io, e
cc.).
Il pr
oget
to, o
ltre
a da
re a
ttua
zion
e a
una
prec
isa
prev
isio
ne d
i leg
ge,
colm
ereb
be
una
lacu
na
rego
lam
enta
re,
assi
cure
rebb
e il
pres
idio
pa
trim
onia
le d
ei r
isch
i e a
ccre
scer
ebbe
l’ef
ficac
ia d
ella
sup
ervi
sion
e su
l ban
copo
sta.
Si p
roce
derà
all’
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one.
III
trim
. 201
2 IV
trim
. 201
2 di
c. 2
012
22
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
2
Il co
nsol
idam
ento
del
qua
dro
norm
ativ
o su
lla tr
aspa
renz
a de
lle c
ondi
zion
i con
trat
tual
i e s
ulla
cor
rett
ezza
dei
rap
port
i con
la c
lient
ela
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
1 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Revi
sion
e de
lle Is
truz
ioni
pe
r la
ri
leva
zion
e de
l Ta
sso
Effe
ttiv
o G
loba
le
Med
io (T
EGM
)
Gli
inte
rven
ti di
mag
gior
e ri
leva
nza
rigu
arde
rann
o i c
osti
rela
tivi a
lle
assi
cura
zion
i st
ipul
ate
in
conc
omita
nza
col
finan
ziam
ento
, le
op
eraz
ioni
di
ce
ssio
ne
di
cred
ito,
i co
mpe
nsi
di
med
iazi
one,
l’a
ggio
rnam
ento
de
gli
sche
mi
segn
alet
ici
in
cons
ider
azio
ne
dell’
evol
uzio
ne
del
mer
cato
(e
s.
sepa
razi
one
delle
op
eraz
ioni
di
le
asin
g im
mob
iliar
e a
tass
o fis
so d
a qu
elle
a t
asso
var
iabi
le),
gli
inte
ress
i di m
ora.
La
revi
sion
e te
rrà
cont
o de
ll’in
trod
uzio
ne
di
nuov
e tip
olog
ie
di
inte
rmed
iari
fina
nzia
ri (i
stitu
ti di
pag
amen
to c
he s
volg
ono
oper
azio
ni
di c
redi
to, s
ocie
tà d
i mic
rocr
edito
).
Si p
roce
derà
all’
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one.
II
trim
. 201
2 III
trim
. 201
2 III
trim
. 201
2
23
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
2
Il co
nsol
idam
ento
del
qua
dro
norm
ativ
o su
lla tr
aspa
renz
a de
lle c
ondi
zion
i con
trat
tual
i e s
ulla
cor
rett
ezza
dei
rap
port
i con
la c
lient
ela
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to
2 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Revi
sion
e de
lla d
isci
plin
a de
lla
Banc
a d’
Ital
ia
in
mat
eria
di
tr
aspa
renz
a de
lle
oper
azio
ni
e de
i se
rviz
i ba
ncar
i e
finan
ziar
i
Revi
sion
e de
lla d
isci
plin
a in
mat
eria
di
tras
pare
nza
per
tene
r co
nto
dei
più
rece
nti
inte
rven
ti le
gisl
ativ
i, de
lle r
ichi
este
ava
nzat
e da
lle
asso
ciaz
ioni
di c
ateg
oria
dei
con
sum
ator
i e d
egli
inte
rmed
iari
ban
cari
di
m
aggi
ore
fless
ibili
tà
per
l’ade
mpi
men
to
di
talu
ni
obbl
ighi
di
tr
aspa
renz
a, d
elle
mod
ifich
e in
terv
enut
e ne
lla d
isci
plin
a eu
rope
a in
te
ma
di
TAEG
e
delle
lin
ee
guid
a ch
e ve
rran
no
eman
ate
dalla
Co
mm
issi
one
euro
pea.
Ulte
rior
i in
terv
enti
potr
anno
int
eres
sare
la
disc
iplin
a ap
plic
abile
ai
med
iato
ri
cred
itizi
(p
er
allin
earl
a a
quel
la
appl
icab
ile
agli
altr
i op
erat
ori)
e qu
ella
su
lle
com
unic
azio
ni
alla
cl
ient
ela
in
caso
di
ce
ssio
ne d
egli
spor
telli
.
Si
proc
eder
à al
l'agg
iorn
amen
to
delle
G
uide
de
lla
Banc
a d'
Ital
ia
rela
tive
ai s
ervi
zi b
anca
ri p
iù d
iffus
i (c
onto
cor
rent
e, m
utuo
) e
ad
emen
dam
enti
punt
uali
delle
dis
posi
zion
i. Q
uest
’ulti
ma
iniz
iativ
a, g
ià
prog
ram
mat
a pe
r il
2011
, è s
tata
pos
ticip
ata
per
evita
re d
i eff
ettu
are
mod
ifich
e tr
oppo
freq
uent
i alle
dis
posi
zion
i di t
rasp
aren
za.
Si p
roce
derà
all’
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one.
III
trim
. 201
2 III
trim
. 201
2 no
v. 2
012
24
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
2 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Eman
azio
ne
delle
di
spos
izio
ni d
i vi
gila
nza
in
conn
essi
one
con
il re
cepi
men
to
della
di
rett
iva
2007
/44/
CE
sull’
acqu
isiz
ione
di
pa
rtec
ipaz
ioni
qu
alifi
cate
in
banc
he e
im
pres
e di
inve
stim
ento
A s
egui
to d
elle
mod
ifich
e in
trod
otte
dal
d.lg
s. 2
1/20
10 n
el T
UB
e ne
l TU
F e
dell’
eman
azio
ne d
elle
dis
posi
zion
i da
part
e de
l CIC
R (d
ecre
to d
’urg
enza
del
27
lug
lio 2
011,
n°
275
del
Min
istr
o de
ll’Ec
onom
ia e
del
le F
inan
ze),
è ne
cess
ario
pro
vved
ere
all’e
man
azio
ne d
ella
dis
cipl
ina
di c
ompe
tenz
a de
lla
Banc
a d’
Ital
ia i
n m
ater
ia d
i co
ntro
lli s
ugli
asse
tti
prop
riet
ari
di b
anch
e,
inte
rmed
iari
fin
anzi
ari,
istit
uti d
i pag
amen
to, i
stitu
ti di
mon
eta
elet
tron
ica,
SI
M, S
GR
e SI
CAV.
Si r
icor
da c
he g
ià p
rim
a de
ll’em
anaz
ione
del
d.lg
s. 2
1/20
10,
tenu
to c
onto
ch
e il
term
ine
per
il re
cepi
men
to d
ella
dir
ettiv
a (f
issa
to a
l 21
mar
zo 2
009)
er
a sc
adut
o, n
el m
aggi
o 20
09 la
Ban
ca d
'Ital
ia –
sec
ondo
un’
impo
staz
ione
co
ndiv
isa
con
il M
inis
tero
del
l’Eco
nom
ia e
del
le f
inan
ze –
ha
info
rmat
o il
mer
cato
del
car
atte
re s
elf-
exec
utin
g de
lla d
iret
tiva
e de
lla s
ua d
iret
ta
effic
acia
sui
pro
cedi
men
ti di
aut
oriz
zazi
one
all’a
cqui
sto
o va
riaz
ione
di
part
ecip
azio
ni q
ualif
icat
e in
ban
che
e im
pres
e di
inve
stim
ento
.
Sarà
anc
he p
redi
spos
ta l
a nu
ova
segn
alaz
ione
di
vigi
lanz
a A
RPA
(A
Rchi
vio
sugl
i Ass
etti
Prop
riet
ari).
Non
si p
roce
derà
all'
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one
trat
tand
osi d
i re
cepi
men
to
di
norm
e so
vrao
rdin
ate
che
pres
enta
no
mar
gini
di
di
scre
zion
alità
rid
otti.
II
trim
. 201
2 III
trim
. 201
2 se
t. 2
012
25
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
3 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Eman
azio
ne
delle
di
spos
izio
ni d
i vi
gila
nza
in
conn
essi
one
con
il re
cepi
men
to
della
di
rett
iva
2009
/110
/CE
sugl
i is
titut
i di
m
onet
a el
ettr
onic
a
E’ s
tata
con
clus
a la
con
sulta
zion
e pu
bblic
a su
l do
cum
ento
del
la
Banc
a d’
Ital
ia c
he m
odifi
ca i
l re
gim
e di
vig
ilanz
a de
gli
istit
uti
di
mon
eta
elet
tron
ica,
co
ordi
nand
olo
con
la
nuov
a di
scip
lina
degl
i is
titut
i di
pa
gam
ento
. Il
docu
men
to
aggi
orna
le
di
spos
izio
ni
di
vigi
lanz
a in
mat
eria
di
auto
rizz
azio
ne,
attiv
ità e
serc
itabi
li e
regi
me
prud
enzi
ale.
Li
mita
te
mod
ifich
e ri
guar
dano
la
di
scip
lina
di
tras
pare
nza,
per
rec
epir
e le
dis
posi
zion
i de
lla d
iret
tiva
sul
rim
bors
o de
lla m
onet
a el
ettr
onic
a.
L’em
anaz
ione
def
initi
va d
elle
dis
posi
zion
i di c
ompe
tenz
a de
lla B
anca
d'
Ital
ia
è co
ndiz
iona
ta
all’e
man
azio
ne
del
decr
eto
legi
slat
ivo
di
mod
ifica
al T
UB
volto
a r
ecep
ire
la d
iret
tiva
a liv
ello
pri
mar
io.
26
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
4 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Eman
azio
ne
delle
di
spos
izio
ni d
i vi
gila
nza
in
conn
essi
one
con
il re
cepi
men
to
della
di
rett
iva
2009
/65/
CE i
n m
ater
ia
di
o.i.c
.r.
arm
oniz
zati
(UCI
TS IV
)
E’ s
tata
con
clus
a la
con
sulta
zion
e pu
bblic
a su
l do
cum
ento
del
la
Banc
a d’
Ital
ia c
he a
ggio
rna
il Re
gola
men
to i
n m
ater
ia d
i ge
stio
ne
colle
ttiv
a de
l ris
parm
io. A
nalo
ga c
onsu
ltazi
one
è st
ata
conc
lusa
sul
le
mod
ifich
e da
app
orta
re a
l Re
gola
men
to c
ongi
unto
BI-C
ON
SOB
in
mat
eria
di
orga
nizz
azio
ne d
egli
inte
rmed
iari
che
pre
stan
o se
rviz
i di
in
vest
imen
to o
di g
estio
ne c
olle
ttiv
a.
L’em
anaz
ione
def
initi
va d
elle
dis
posi
zion
i di c
ompe
tenz
a de
lla B
anca
è
cond
izio
nata
all’
appr
ovaz
ione
del
dec
reto
legi
slat
ivo
di m
odifi
ca d
el
TUF
volto
a r
ecep
ire
la d
iret
tiva
a liv
ello
pri
mar
io.
27
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
5 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Pred
ispo
sizi
one
degl
i sc
hem
i se
gnal
etic
i su
i fid
i a s
ogge
tti c
olle
gati
Il pr
oget
to m
ira
a co
mpl
etar
e la
nor
mat
iva
di v
igila
nza
sulle
“at
tività
di
ris
chio
ver
so s
ogge
tti
colle
gati”
con
il
com
plem
ento
seg
nale
tico
nece
ssar
io a
l fin
e di
mon
itora
re l
a co
nfor
mità
del
le b
anch
e e
dei
grup
pi b
anca
ri r
ispe
tto
ai li
miti
qua
ntita
tivi p
er le
att
ività
di r
isch
io e
, ev
entu
alm
ente
, con
rife
rim
ento
anc
he a
lle p
roce
dure
del
iber
ativ
e.
Gli
sche
mi
segn
alet
ici
sara
nno
adeg
uati
aggi
orna
ndo
la C
irco
lare
n.
155.
Si p
roce
derà
all’
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one.
giu.
201
2 II
trim
. 201
2 II
trim
. 201
2 gi
u. 2
012
28
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
1
Il ra
ffor
zam
ento
del
le n
orm
e pr
uden
zial
i, in
un
proc
esso
nor
mat
ivo
più
aper
to
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
8 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Revi
sion
e de
lla d
isci
plin
a pr
uden
zial
e de
i co
ntro
lli
inte
rni d
elle
ban
che
Revi
sion
e de
lle d
ispo
sizi
oni d
i vig
ilanz
a in
mat
eria
di o
rgan
izza
zion
e,
cont
rolli
in
tern
i e
sist
emi
info
rmat
ivi
per
rece
pire
di
vers
i pr
ovve
dim
enti
norm
ativ
i e c
hiar
imen
ti in
terp
reta
tivi i
nter
venu
ti ne
gli
ultim
i an
ni
ed
intr
odur
re
alcu
ni
adeg
uam
enti
in
rela
zion
e al
le
esig
enze
ris
cont
rate
nel
l’att
ività
di s
uper
visi
one.
Si p
roce
derà
all’
anal
isi d
i im
patt
o de
lla r
egol
amen
tazi
one.
II
trim
. 201
2 II
trim
. 201
2 se
t. 2
012
29
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
2
Il co
nsol
idam
ento
del
qua
dro
norm
ativ
o su
lla tr
aspa
renz
a de
lle c
ondi
zion
i con
trat
tual
i e s
ulla
cor
rett
ezza
dei
rap
port
i con
la c
lient
ela
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
2 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Eman
azio
ne
del
prov
vedi
men
to
di
attu
azio
ne d
el d
.lgs.
23
1/07
in
m
ater
ia
di
adeg
uata
ver
ifica
ai
fini
della
di
scip
lina
antir
icic
lagg
io
Il d.
lgs.
23
1/07
at
trib
uisc
e al
la
Banc
a il
pote
re
di
eman
are
disp
osiz
ioni
di
attu
azio
ne i
n m
ater
ia d
i or
gani
zzaz
ione
e c
ontr
olli
inte
rni,
adeg
uata
ver
ifica
del
la c
lient
ela
e te
nuta
del
l’Arc
hivi
o un
ico
info
rmat
ico.
In
adem
pim
ento
di
tali
prev
isio
ni,
sono
sta
ti em
anat
i, ri
spet
tivam
ente
ne
l di
cem
bre
2009
e
nel
mar
zo
2011
, il
prov
vedi
men
to c
once
rnen
te l
a te
nuta
del
l’AU
I e
le d
ispo
sizi
oni
in
tem
a di
org
aniz
zazi
one
e co
ntro
lli in
tern
i.
È in
fas
e di
con
clus
ione
la p
redi
spos
izio
ne d
elle
istr
uzio
ni in
tem
a di
ad
egua
ta v
erifi
ca d
ella
clie
ntel
a, r
edat
te s
ulla
bas
e de
ll’es
peri
enza
m
atur
ata
dall’
entr
ata
in v
igor
e de
l de
cret
o ed
em
ersa
anc
he d
ai
cont
atti
tenu
ti co
n gl
i int
erm
edia
ri.
Tenu
to
cont
o de
i ri
dott
i m
argi
ni
di
disc
rezi
onal
ità
prev
isti
dalla
di
rett
iva
non
si
prev
ede
di
cond
urre
l’a
nalis
i di
im
patt
o de
lla
rego
lam
enta
zion
e.
fe
b. 2
012
mar
. 201
2 gi
u. 2
012
30
COM
PLET
AM
ENTO
DI P
ROG
ETTI
201
1
Obi
etti
vo s
trat
egic
o n.
2
Il co
nsol
idam
ento
del
qua
dro
norm
ativ
o su
lla tr
aspa
renz
a de
lle c
ondi
zion
i con
trat
tual
i e s
ulla
cor
rett
ezza
dei
rap
port
i con
la c
lient
ela
Fasi
e te
mpi
del
pro
cess
o di
em
anaz
ione
Pr
oget
to 2
011
4 D
escr
izio
ne
Scad
enza
In
izio
co
nsul
tazi
one
Fine
co
nsul
tazi
one
Eman
azio
ne
defin
itiva
Att
uazi
one
della
rifo
rma
della
di
scip
lina
degl
i in
term
edia
ri
finan
ziar
i, de
lle
soci
età
fiduc
iari
e,
di a
gent
i e m
edia
tori
La
cons
ulta
zion
e pu
bblic
a è
stat
a av
viat
a ne
l ge
nnai
o 20
12;
la
prop
osta
nor
mat
iva
è st
ata
acco
mpa
gnat
a da
ana
lisi d
i im
patt
o de
lla
rego
lam
enta
zion
e. T
utta
via,
l’em
anaz
ione
def
initi
va d
ella
nor
mat
iva
di v
igila
nza
da p
arte
del
la B
anca
d’It
alia
pre
supp
one
l’app
rova
zion
e de
i dec
reti
min
iste
rial
i di c
ompe
tenz
a de
l MEF
.
I t
rim
. 201
2 I t
rim
. 201
2