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Piccola Antologia Milanese della Canzone Classica Napoletana dall'Ottocento ai Giorni nostri Voci dialettali milanesi cantano melodie napoletane PROGRAMMA DELLA SERATA CONCERTO DI NATALE 2017 Tratto dal CD omonimo CANTA MILAN! ... MILAN NAPOLETANA, EH...EH... EH... Con la partecipazione di (in ordine alfabetico): Gianfranco Balestrini Un po' crooner, un po' rocker Amici della Musica Tradizione della musica Lombarda I Amis de la Palmira Quèi che quand canten l'è on piasè La Nota Jazz Band Dixie, Swing & Simpatia Leo Carucci Minga domà el Jimi Hendrix de Milan Mario Leny Elvis canta milanese Mario Scurati El poetta de Derghen Mal Traa Insèma Musica cabaret semper ver Paola Cavanna L'interprete verace di Milano Quatter Malnatt Quèi de la musica per strada Salvatore Rizzi El tenor de Pòrta Cicca Scappaa de cà Duu pussee duu Sonia Spirito Dalla Sardegna con Melodia Una serata in favore di Palinuro Lunedì 4 Dicembre 2017 - ore 20:30 Ingresso libero fino a esaurimento dei posti Istituto Nazionale dei Tumori - Aula A - Via Venezian, 1 - Milano

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Piccola Antologia Milanesedella Canzone Classica Napoletana

dall'Ottocento ai Giorni nostri

Voci dialettali milanesi cantano melodie napoletane

PROGRAMMA DELLA SERATA

CONCERTO DI NATALE 2017Tratto dal CD omonimo

CANTA MILAN! ...MILAN NAPOLETANA, EH...EH... EH...

Con la partecipazione di (in ordine alfabetico):

Gianfranco Balestrini Un po' crooner, un po' rockerAmici della Musica Tradizione della musica LombardaI Amis de la Palmira Quèi che quand canten l'è on piasèLa Nota Jazz Band Dixie, Swing & SimpatiaLeo Carucci Minga domà el Jimi Hendrix de MilanMario Leny Elvis canta milaneseMario Scurati El poetta de DerghenMal Traa Insèma Musica cabaret semper verPaola Cavanna L'interprete verace di MilanoQuatter Malnatt Quèi de la musica per stradaSalvatore Rizzi El tenor de Pòrta CiccaScappaa de cà Duu pussee duuSonia Spirito Dalla Sardegna con Melodia

Una serata in favore di Palinuro

Lunedì 4 Dicembre 2017 - ore 20:30Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Istituto Nazionale dei Tumori - Aula A - Via Venezian, 1 - Milano

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

INDICE

DÒ CIACCER 4Associazione PALINURO 6

CD 01 Dall’ottocento alla seconda guerra mondiale 8 OH MIA BÈLLA MADONINA 9 TE VOGLIO BENE ASSAJE / MI TE VOEURI PRÒPPI BEN 10 ERA DE MAGGIO / L'ERA DE MAGG 11 A RISA / LA RIDADA 12 O' SOLE MIO / NÈBBIA E SCIGHERA 13 VOCE E NOTTE / VOS IN LA NÒTT 14 A VUCCHELLA / LA BOCCA BÈLLA 15 GUAPPARIA / LIGERA 16 'O SURDATO INNAMORATO / EL SOLDAA INNAMORAA 17 REGINÈLLA 18 LACRIME NAPOLETANE / LA MIGRAZION 19 'A CASCIAFORTE / LA CASSAFÒRTA 21 DICITENCELLO VUIE / CHE GHE LE DISA LEE 22 NOSTALGIA DE MILÁN / NUSTALGIA ‘E NAPULE 23 TAMMURIATA NEGRA 24 SIMME 'E NAPULE, PAISÀ / IN ITALIA INSCÌ LA VA 25

CD 02 - dal secondo dopoguerra ai giorni nostri 27 MUNASTERIO ' SANTA CHIARA / MONASTEE DE CIARAVALL 28 ANEMA E CORE / CON SENTIMENT 29 MALAFEMMENA / PELANDA D’ONA DÒNA 30 ‘NA VOCE, 'NA CHITARRA E 'O POCO 'E LUNA / 'NA VOS, ‘NA GHITARA 31 E ON POO DE LUNA TU VUÒ FA L'AMERICANO / TE PIAS FA L’AMERICAN 32 CHELLA LÀ / QUÈLLA LÀ 33 'O SARRACINO / EL SARACEN 34 O CCAFÈ - 'A PIZZA / LA PIZZA E POEU EL CAFÈ 35 TU SI 'NA COSA GRANDE / TE SEE ONA RÒBA GRANDA 37 TERRA MIA 38 CU MME / CON MÌ 39 'A CITTÀ 'E PULECENELLA / LA CITTÀ DE POLCINÈLLA 40 MATRIMONIO NAPULITANO / ON MATRIMONI NAPOLITÀN 42

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

DÒ CIACCER

Valerio Premuroso Presidente del Circolo Filologico Milanese

Gegè di Giacomo, estroso batterista-cantante di Renato Carosone, era solito iniziare ogni nuovo brano enunciando una frase che, con il tempo, è poi diventata un rituale, quasi un tormentone: “Cantanapoli, Napoli…eh!...Eh!...”. Nei “puntini di sospensione” che seguivano la parola Napoli veniva inserito un aggettivo, ogni volta diverso, che caratterizzava la canzone. Così è possibile ancora oggi sentire nelle vecchie registrazioni del gruppo di Carosone: Napoli petrolifera; Napoli in farmacia; Napoli in cassaforte, ecc...Il titolo proposto per il nuovo CD di Fiorini e dei suoi amici vuole rifarsi a quel-la storica frase: “Cantamilano , Milano napoletana, eh!...eh!...”.Non è nuovissima l’dea di tradurre in milanese le canzoni napoletane. Questo tentativo tuttavia si inserisce nel progetto molto più ampio di tradurre in me-neghino i più bei brani del repertorio musicale internazionale, dove la musica napoletana si inserisce a pieno titolo. Come per tutti gli altri generi trattati nessuna intenzione di sfottere o di parodiare ma la sana volontà di dare una nuova voce al dialetto meneghino. Certo, gli originali sono più belli!... Lo san-no benissimo anche gli esecutori di queste cover (usiamo il termine anglosas-sone perché quello più appropriato!), tuttavia posso dire di aver apprezzato lo sforzo che in alcune esecuzioni mi è parso veramente ben riuscito.

Come al solito buon ascolto!

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

Edoardo Fiorini Presidente Associazione Palinuro

Lo confesso, questo progetto è stato fortemente caldeggiato e voluto dall’a-mica Paola Cavanna che, tra l’altro, è autrice di ben nove testi tradotti o adattati dal napoletano. È vero, inizialmente non ci ho creduto molto; poi, strada facendo, ci ho preso gusto. Durante l’estate 2017 mi sono divertito a suonare e cantare le più belle canzoni napoletano in lingua originale e l’amore per questa musica è nato in modo profondo. Così profondo da portare gli originali venti brani previsti in origine a ben trenta!...Personalmente ne ho in-terpretati ben sei!...Sì, perché una parte affidata ad artisti è tornata al mittente in quanto, per loro ragioni, non se la sono sentita di interpretarli, ed una parte perché, sebbene oramai in ritardo sui tempi, ritenevo necessaria per fare di questo lavoro una piccola antologia. Tuttavia mancano ancora un sacco di brani molto importanti nel repertorio napoletano e mi scuso fino da ora con le persone che hanno sperato di sentire la loro canzone napoletana preferita nel nostro dialetto e non l’hanno trovata…Dai, accontentiamoci!...È presente anche Giovanni D’Anzi con ben due canzoni: “Òh mia bèlla Madonina” e “Nostalgia de Milan”. Qualcuno potrà domandarci: “Ma cosa c’entrano?...”. Per quanto riguarda la prima, che recita “A disen la canzon la nass a Napuli...” la risposta è “Questa è la canzone che più ci ricorda quanto i milanesi abbiano da sempre amato la canzone napoletana… al punto che D’Anzi, giovane pianista, non potendone più di dovere eseguire le richieste del suo pubblico del Trianon, quasi travolto da uno sfogo impetuoso, decise di comporre una canzone milanese che, in qualche modo, potesse contrap-porsi al repertorio partenopeo. Alla resa dei conti dobbiamo dire che ci riuscì abbastanza bene!... : “Òh mia bèlla Madonina” è considerata da allora l’inno della nostra città.Il secondo brano di D’Anzi è invece stato tradotto ed adattato a Napoli. Una sorta di “par condicio”. Che non si venga mai a dire che i milanesi hanno giocato con le canzoni napoletane senza lasciare agli amici partenopeii la possibilità di replicare!...Mai!...”.Anca quèst chì l’è on moeud d’avègg el coeur in man!

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Tutto il ricavato di questa iniziativa va a Palinuro, un’Associazione di sostegno e informazione per il Paziente malato di tumore alla vescica che affianca i medici nelle relazioni con l’ammalato.In particolare PaLiNUro:

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Canzoni nell'ordine dei CD

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

CD 01Dall'Ottocento alla seconda guerra mondiale

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

OH MIA BÈLLA MADONINA (Giovanni D'Anzi) Interprete: Sonia Spirito e la Nota Jazz Band

A disen la canzon la nass a Napoli e francament gh'han minga tutti i tòrt Sorriento, Margellina tucc i pòpoli i avrann cantaa on milion de vòlt mì speri che se offendarà nissun se parlom on ciccin anca de num.

Òh mia bèlla Madoninache te brillet de lontan tutta d'òra e piscinina,tì te dòminet Milàn sòtta a tì se viv la vita,se sta mai coi man in man.

Canten tucc "lontan de Napoli se moeur" ma poeu vègnen chì a Milàn...Adèss gh'è la canzon de Ròma magica de Nina er Cupolòne e Rugantin.Se sbatten in del Tever, ròba tragica esageren, me par on ciccinin.Sperèmm che vègna minga la mania de mèttes a cantà "Malano mia"

Òh mia bèlla Madoninache te brillet de lontan tutta d'òra e piscinina,tì te dòminet Milàn sòtta a tì se viv la vita,se sta mai coi man in man.

Canten tucc "lontan de Napoli se moeur" ma poeu vègnen chì a Milàn.Sì vègnii senza paura,num ve slongarèmm la man tucc el mond a l'è paes e sèmm d'accòrd ma Milàn, l'è on gran Milàn!

Si dice che la canzone nasce a Napolie francamente non hanno tutti i tortiSorrento, Margellina tutti i popolile avranno cantate on milione di voltespero che nessuno si offenderàse parliamo anche un po' di noi.

Oh mia bella Madonninache brilla da lontanotutta d'oro e piccolinatu domini Milanosotto di te si vive la vita,non si sta con le mano in mano.

Tutti contano "lontano da Napoli si muore"ma poi vengono quì a MIlano...Adesso c'è la conzone di Roma magicadi Nina il Cupolone e Rugantino.Si buttano nel Tevere, roba tragicaesagerano, un pochine mi pare.Speriamo che non venga la maniadi mettersi a cantare "Malano nia!.

Oh mia bella Madonninache brilla da lontanotutta d'oro e piccolinatu domini Milanosotta a te si vive la vita,non si sta con le mano in mano.

Tutti cantano "lontano da Napoli si muore"ma poi vengono qui a Milano...Sì venite senza paura,vi allungheremo la manotutto il mondo è paese e siamo d'accordoma Milano, è un grande Milano!

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TE VOGLIO BENE ASSAJE (R. Sacco/F. Campanella) - anno 1838Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Quatter Malnatt

MI TE VOEURI PRÒPPI BEN Ghe voeur pròppi on bèll coragga dì che son mì quèll fals.Tass che te see maestra.I ball hinn el tò mestee.E adèss mì maledissiquèll dì che t'hoo incontrada....

Perchè quand te me vedette boffet come on gatt?...Nina mì t'hoo minga faa nagòttper vèss trattaa inscì.E mì che t'hoo amada tantmì credi che t'el sappiet:

Te voeuri pròppi benma mì, ma mì son nient per tì.Mì te voeuri pròppi benma mì, ma mi son nient per tì.

De nòtt la gent la dòrmama mì pòdi nò dormì,pensi a la mia Ninèttae me senti rembambii.Gh'è el campanin ch'el sòna:la voeuna, i dò e i trè:

e adèss vardomm in faccia,varda 'me son consciaa:tròpp sècch, sbasii e brutt,Ninètta mia per tì.Cusii cont on fil doppicon tì saroo per semper:

Te voeuri pròppi benma mì, ma mì son nient per tì.Mì te voeuri pròppi benma mì, ma mi son nient per tì.Infin quand saroo mòrt per tìper el tròpp caragnà,tì te domandaree: “Dove l’è,el mè Ninètt doe l'è?.....”.

Sù derva la mia fòppate me troaree lì dènter:Te voeuri pròppi benma mì, ma mì son nient per tì.Mì te voeuri pròppi benma mì, ma mi son nient per tì.

TI VOGLIO PROPRIO BENECi vuole un bel coraggioper dire che sono io il mentitore.Taci che sei tu la maestra.Le frottole sono il tue mestiere.E adesso io maledicoquel giorno in cui ti ho incontrata.

Perché quando mi vedisoffi come un gatto?...Nina io non ti ha fatto alcunchéper essere trattato così.E io che ti ho amata tantocredo che tu la sappia-

Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.

Di notte la gente dormema io non posso dormire,penso alla mia Ninettae mi sento rimbambito.C'è il campanile che suona:l'una, le due e le tre:

e adesso guardami in faccia,guarda come sono conciato:troppo magro, emaciato e brutto,Ninetta mia per te.Cucito a filo doppiocon te sarò per sempre.

Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.Infine quando sarò morto per teper il troppo piangere,ti domanderai: "Dov'èil mio Ninetto dov'è?..."

Dai scopri la mia tombami troverai lì dentro.Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.Ti voglio proprio benema io, ma io sono nulla per te.

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ERA DE MAGGIO (S. Di Giacomo / M. Costa) - anno 1885 Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Salvatore Rizzi

L'ERA DE MAGGL’era de magg e te borlaven arenta mazz a mazz ‘sti scires maturIn l’aria fresca ‘sto giardin lusentspandeva in gir de ròs el sò profumm

El mes de magg, regòrdi ciaramentse cantaven canzon domà a dò vosPù passa ‘l temp, pù me rèsta in ment'l fresch de l’aria e ‘l dolz de la canzon

La diseva: «Coeur, mè coeuroh mè coeur te vee lontante ve via, mì cunti i ore te tornet chissà quand-

Ghe disevi: -Fatt coraggche quand fiorirann i ròscome i fior tornen a maggsta sicur , mì tornaroo

come i fior tornen a maggsta sicur , mì tornaroo

come i fior tornen a maggsta sicur , mì tornaroo

come i fior tornen a maggsta sicur , mì tornaroo

ERA DI MAGGIOEra di maggio e ti cadevano accantoa mazzo a mazzo queste ciliegie matureNell'aria fresca questo giardino luccicantespandeva in giro il suo profumo di rose

Il mese di maggio, ricordo chiaramentesi cantavano solo canzoni a due vociPiù passa il tempo, più mi resta in menteil fresco dell'aria e il dolce della canzone

La diceva: «Cuori, mio cuoreoh mio cuore tu vai lontanotu vai via, io conto le oree torni chissà quando»

Gli dicevo: «Fatti coraggioche quando fioriranno le rosecome i fiori tornano a maggiosta sicuro, io tornerò

come i fiori tornano a maggiosta sicuro, io tornerò

come i fiori tornano a maggiosta sicuro, io tornerò

come i fiori tornano a maggiosta sicuro, io tornerò»

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A RISA (B. Cantalamessa) - anno 1895Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Edoardo Fiorini

LA RIDADADe quand mì son nassuugh’hoo on vizzi pròppi gròssl’è semper insèma a mìe hoo capii nò el perchè.A mì me pias on fracchde vèss semper content,mì la malinconiasoo minga cosa l’è!

Ridi de tutt….e mì soo nò se fàAh ah ahMì me n’impippa se sont adree a sbagliàAh ah ah

Mì ridi se vun piang,quand mì son disperaa,se incoeu hoo minga mangiaaridi e ghe pensi pù.Poeu pensi che quand riditutt i mè infèsc vann vial’è come a l’ostéria:Allegher sù el biccer!

L’è ‘na magagna gròssa ma gh’è nient de fàAh ah ahMì ghe l’hoo indòss, la pòdi nò levàAh ah ah

El mè nòno el disevache intànt ch’el laoravala panscia el se tegnevae istèss mì voeuri fà.Inscì del mè difèttvialter sii al corrente allora siov contentl’è ben per la salut.

Ridem insèma, sù!Ah ah ahL’è on elisir pe’l mondAh ah ah

LA RISATADa quando sono natoho un vizio proprio grandeè sempre con mee non ho capito il perchéMi piace moltissimod'essere sempre contentoIo la malinconianon so cosa sia!

Rido di tutto... e non so cosa fareAh ah ahMe ne frego se sto sbagliandoAh ah ah

Rido se uno piangequando sono disperatose oggi non ho mangiatorido e non ci penso piùPoi penso che quando ridotutti i miei fastidi vanno viaè come all'osteria:Allegri su il bicchiere!

È un guaio grosso ma non c'è nulla da fareAh ah ahCe l'ho addosso, non posso levarlaAh ah ah

Il mio nonno dicevache intanto che lavoravasi teneva la panciae uguale voglio fare io.Così del mio difettovoi siete al correntee allora siate contentiè bene per la salute.

Ridiamo insieme, su!Ah ah ahÈ on elisir per il mondoAh ah ah

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'O SOLE MIO (G. Capurro / E. Di Capua) - anno 1898 Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Salvatore Rizzi

NÈBBIA E SCIGHERAVà che spettacolquand ven giò la nebbial’aria bagnadache i tò òss masaraTuscòss se vela‘me ‘na sposa in gesama come hinn beila nebbia e la scighera.

Nebbia e scigheraquattí toscòss!Quattí ‘sto voncche gh’è de sòttNebbiaquatta Milanche l’è pù quellcol coeur in man

‘Me l’era bellatutta imboraggiadala mia cittàindormentada‘Dess che la nebbial’è scappada vial’è soll n’i praa de la periferia

‘Dess soll el smòghquatta Milande gris le quattae i oeugg fa piangE mì, tutt magonentdel mè Milanvedi pù nient…

NEBBIA E BRUMAGuarda che spettacoloquando scende la nebbial'aria bagnatache inzuppa le tue ossaTutto si velacome una sposa in chiesama come sono bellila nebbia e la bruma.

Nebbia e brumacoprite tutto!"Coprite questo sporcoche c'è sottoNebbiacopri Milanoche non è più quellocol cuore in mano

Come era bellatutta impanatala mia cittàaddormentataOra che la nebbiaè scappata viaè solo nei prati della periferia

Adesso solo lo smogcopre Milanodi grigio la copree fa piangere gli occhiE io, tutto piagnucolantedel mio Milanonon vedo alcunché

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VOCE E NOTTE (E. Nicolardi / E. De Curtis) - anno 1903Traduzione: Paola Cavanna- Interprete: Edoardo Fiorini

VOS IN LA NÒTTSe 'sta vos te ciama in de la nòttintant ch'el tò marii l'è lì visindissedes, ma fa finta de nagòtttì fass vedè col coo sora el cusin

Lontan di veder se ved nò chi 'l siama tì t'el see: sta vos a l'è la miala stessa vos, quella di temp indreequand numm intregh, se davon soll del "lee"

Se 'sta vos in del tò coeur la cantatutt quell che pòdi nò vorè ne digghde 'sto lontan amor ch'el me tormenta'sto grand amor che l'è on torment antigh

E se te toeu la smania a vorè benben e basitt che fann scaldà i tò venon foeugh ch'el brusa dent come on velenbasa quell lì. De mì te pò fà a men.

Se 'sta vos che piang in la nottadael tò òmm diseda, ciappa nò paural'è senza nòmm, t'el see, la serenadadigh de dormì e ch'el se rassicura

Tì diggh inscì: «Chi canta giò in la stradao l'è gelos o el gh'ha la ment maladal'è forsi on tòrt che le fa caragnàma de per lù, se ghe var cantà?>> (dò vòlt)

VOCE NELLA NOTTESe questa voce ti chiama nella nottementre tuo marito è lì vicinosvegliati, ma fa finta di nullafatti vedere con la testa sopra il cuscino

Lontano dai vetri non si vede chi siama tu lo sai: questa voce è la miala stessa voce, quella dei tempi passatiquando noi impacciati, ci davamo solo del "lei"

Se questa voce nel tuo cuore cantatutto quello che non posso volere dirglidi questo lontano amore che mi tormentaquesto grande amore che è un tormento antico

E se prende la smania di voler benebene e bacini che fanno scaldare le tue veneun fuoco che brucia dentro come un velenobacia quello lì. Di me puoi farne a meno.

Se quesat voce che piange nella nottatasveglòia il tuo uomo, non prendere pauraè senza nome, lo sai, la serenatdigli di dormire e che stia tranquillo

Tu digli così: «Chi canta giù in stradao è geloso o ha la mente malataè forse un torto che lo fa piangerema da solo, cosa gli vale cantare»

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A VUCCHELLA (G. D'Annunzio / F.P. Tosti) - anno 1907Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Edoardo Fiorini

LA BOCCA BÈLLATe see come'n fiorèllvardee che bocca bèllaon ciccin, ‘n ciccininsfiorida ma bèlla

Mah..... per piasè, sù dammel,l'è 'me 'na rosellinae dammel ‘sto basindai dammel Pierina! e dammel sto basine ciappa ‘sto basinche l'è pròppi pinin,l'è grand m'el tò bocchinch'el par 'na ròsa bèllaon ciccin, ‘n ciccininsfiorida ma bèlla

Dammillo e pigliatillonu vaso piccerillonu vaso piccerillocomm'a chesta vucchellache pare na rusellanu poco pucurilloappassuliatella…

Si, tu tiene ‘na vucchellanu poco pucurilloappassuliatella.

LA BOCCA BELLASei come un fiorellinoguardate che bella boccaun poco, un pochinosfiorita, ma bella

Mah... per piacer, su dammelo,è come una rosellinae dammelo sto bacinodai dammelo Pierina!

E dammelo questo bacinoe prendi questo bacinoche è proprio piccolinoè grande come la tua bocchinache sembra una rosa bellaun poco, un pochinosfiorita ma bella

Dammelo e prendiloun bacino piccolinoon bacino piccolinocome questa bocchinache sembra una rosellinaun poco, un pochinosfiorita

Sì, hai una boccucciaun poco, un pochinosfiorita

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GUAPPARIA (L. Bovio/R. Falvo) - anno 1914Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Quatter Malnatt

LIGERASu viscor bei fiolasc de la ligerache l'è inzigosa assee 'sta serenadason mì el moros che ghe parla a la Verala tosa pussee bella giò in la strada

Hoo cattaa foeura el mej di concertin soll per el gust de famm sentì a cantàson ciocch de tanta rabbia e tanto vinperchè me voeuri pròppi invelenà

Su viscor bei fiolasc de la ligera!

La ven foeura la luna tutt on bòttper mett in piazza come son consciaa'sta donna come on strasc la m'ha ridòttche fin la luna el coo la gh'haa quattaa

Quand lee la m'ha pontaa e miss sòtt tir in la Vedra s'eri rispettaaadess che fin i fioeu me ciappa in girgiremm i spall, l'è giust, l'hoo meritaa

Su viscor bei fiolasc de la ligera!

Sonii bagai, degh sòtta 'me se devche mì me senti in vos canti intonaacantà fin a doman me par nò grevse metti in cros chi in cros la m'ha inciodaa

Perchè l'è foeura temp el mandolin?E la chitarra se fa no sentìPiangen i sonador del concertininveci gh'hoo de piang mì depermì

Caragnen 'sti fiolasc de la ligera!

BANDASu in gamba bei soci della bandache è tanto stuzzichevole questa serenatasono il moroso che ci parla a la Verala ragazza più bella giù in strada.

Ho scelto il meglio delle orchestrinesolo per il gusto di farmi sentire a cantaresono ubriaco di tanta rabbia e tanto vinoperché mi voglio proprio invelenire

Su in gamba bei soci della banda!

All'improvviso salta fuori la lunaper mettere in piazza come sono conciatoquesta donna mi ha ridotto come uno straccioche perfino la luna le ha coperto la testa

Quando lei mi ha preso di mira e messo sotto tiroin piazza Vetra ero rispettatoadesso che persino i bambini mi prendono in girogiriamo le spalle, è giusto, l'ho meritato

Su in gamba bei soci della banda!

Suonate ragazzi, datategli dentro come si deveche mi sento in voce e canto intonatocantare fino a domani non mi pare grevese metto in croce chi in croce mi ha inchiodato

Perché è fuori tempo il mandolino?E la chitarra non si fa sentirePiangono i suonatori dell'orchestrinainvece devo piangere in da solo

Piangono questi soci della banda!

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'O SURDATO INNAMORATO (A. Califano / E. Cannio) - anno 1915 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Gli Amici della Musica

EL SOLDAA INNAMORAASta lontana de ‘sto coeur de tì voli col penser nient mì voeuri e nanca speriche tegnìtt semper arent a mì.Sta sicura de sto amor come son sicur de tì.

Òh vita, òh vita mia!Òh coeur de sto coeur Te see stada el primm amore el primm e l’ultim te saree per mì.

Quanti nòtt te vedi no,no te senti fra sti brasc, pòdi nò basà ‘sta facciananca strengètt fòrt in brascia a mì. Dessedandom de ‘sto sògnte me fee luccià per tì.

Òh vita, òh vita mia!Òh coeur de sto coeur Te see stada el primm amore el primm e l’ultim te saree per mì.

Scrivom semper, sta contenta,gh’hoo’l tò nòmm fissaa in la gola,gh’è’n penser ch’el me consola: domà mì son denter al tò coeurTì te see la pussee bèlla,ghe n’è nò compagn de tì!

Òh vita, òh vita mia!Òh coeur de sto coeur, te see stada el primm amore el primm e l’ultim te saree per mì.

IL SOLDATO INNAMORATOStai lontana da questo cuoreda te volo con il pensieronulla voglio e neppur sperodi tenerti sempre vicina a me.Sii sicura di questo amorecome sono sicuro di te.

Oh vita, oh vita miaOh cuore di questo cuoresei stata il primo amoree il primo e l'ultimo sarai per me.

Quante notti non ti vedo,non ti sento tra queste braccia,non posso baciare questa faccianeppure stringerti forte in braccioi a me.Svegliami da questo sognotu mi fai piangere per te.

Oh vita, oh vita miaOh cuore di questo cuoresei stata il primo amoree il primo e l'ultimo sarai per me.

scrivimi sempre, sii contentaho il tuio nome fissato in gola,c'è un pensiero che mi consola:solo io sono dentro il tuo cuore.Tu sei la più bella,non c'è nessuna come te.

Oh vita, oh vita miaOh cuore di questo cuoresei stata il primo amoree il primo e l'ultimo sarai per me.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

REGINÈLLA (L. Bovio / G. Lama) - anno 1917Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Paola Cavanna

REGINÈLLAT'hee compraa on vestidin bell scalfaaon capell cont i ròs e i bindeie lì in mezz a tutt chi gagareite parlavet in "lingua", ma va

L'è l'altrer che se semm incontraal'è l'altrer pròppi in zòna Lambraa

Mì sì che t'hoo vorsuu on gran bentì anca te m'hee vorsuu benadess se parlom pùma mì el soo:de tant in tant te vegni in ment!

Reginèlla quand stavom insemase mangiava polenta e castegnse viveva a basitt solamente mì s'eri el tò unich impegnl'uselin in la gabbia el cantavaReginella col Re eternament

Mì sì che t'hoo vorsuu on gran bentì anca te m'hee vorsuu benadess se parlom pùma mì el soo:de tant in tant te torni in ment!

Ravarin chi te spettet 'sta sera?Guarda ben, hoo dervii el tò sportellReginella l'è andada via, vola!Vola e canta e piang pù por pivellva a cercà chi te tegn a pensionenza poeu strasciatt coeur e canzon!

Mì sì che t'hoo vorsuu on gran bentì anca te m'hee vorsuu benadess se parlom pùma mì el soo:de tant in tant te torni in ment!

REGINELLAHai comperato un bel vestitino scollatoun cappello con le rose e i nastrie lì in mezzo a tutti quei gagàparlavi in "lingua", ma va

È l'altro ieri che ci siamo incontratiè l'altro ieri proprio in zona di Lambrate

Io sì che ti ho voluto un gran beneanche tu mi hai voluto beneadesso ci siamo lasciatima io l o so:ogni tanto ti vengo in mente!

Reginella quando stavamo insiemesi mangiava polenta e castagnesi viveva solo a bacie io ero il tuo unico impegnol'uccellino nella gabbia cantavaReginella con il Re eternamente

Io sì che ti ho voluto un gran beneanche tu mi hai voluto beneadesso ci siamo lasciatima io l o so:ogni tanto ti vengo in mente!

Cardellino chi aspetti questa sera?Guarda ben, ho aperto il tuo sportelloReginella è andata via, vola!Vola e canta e non piangere povero ragazzovai a cercare chi ti tiene a pensionesenza poi stracciarti il cuore e le canzoni

Io sì che ti ho voluto un gran beneanche tu mi hai voluto beneadesso ci siamo lasciatima io l o so:ogni tanto ti vengo in mente!

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

LACRIME NAPOLETANE (L. Bovio / F. Buongiovanni) - anno 1925Libero adattamento di: Mario Scurati - Interprete: Mario Scurati

LA MIGRAZIONI.El noeuvcent l'era péna cominciaaquand gh'è nassuu on certo movimenttanta gent l'ha taccaa a dass de fàper andà in on alter continenta cercà de podè sbarcà el lunarie campà cont el minim necessari!

In quèll temp gh'è nassuu 'na processionde òmen a bollètta e con coragg,quatter strasc in la valisa de carton,speranz in coeur, e hann sfidaa 'l viagg,staven in ball on mes...fòrsi pusseeprima de toccà tèrra coi sò pee!

Passa el temp... cambia el mond,on dì sèmm sora i stèllon dì toccom el fondma disen: “Inscì l'è bèll!Se gh'è monotoniaa vègn adòss l'arlia!”.

II.Adèss a gh'è cambiaa la ziffoladal'è nò che s'è smorzaa la migrazion,vun el catta foeura la sua stradama s'hinn mudaa on poo i destinazion,e riven chì i razz d'ògni paesbianch e negher e fina i giargianes!

Chi fa la migrazion al dì d'incoeul'è gent a moeuj in la disperazion,riven i dònn in cinta e coi fioeumettend in gioeugh la ghirba sui barcon !Scappen via da guerr e patimentper cercà de viv in pas...finalment.

Quand se diventa anziane nassen i penser,se pensa on poo al domanò l'era mèj ier?...La sòlita bugadade ment ingarbiada !

LA MIGRAZIONEI.Era appena iniziato il novecentoquando è nato on certo m,ovimentotanta gente ha cominciato a darsi da fareper andare in un altro continenteper cercare di poter sbarcare il lunarioe campare con il minimo necessario!

In quel tempo è cominciata una processionedi uomini a bolletta e con coraggio,quattro stracci nella valigia di cartone,speranza nel cuore, e hanno sfidato il viaggio,stavano in ballo un mese... forse di piùprima di toccare terra coi loro piedi!

Passa il tempo... cambia il mondo,un giorno siamo sopra le stelleon giorno tocchiamo il fondoma dicono: «Così è bello!Se c'è monotoniaci ammaliamo di malinconia!»

II.Adesso è cambiato il gironon si fermata la migrazione,uno sceglie la sua stradama si sono cambiate le destinazioni,e arrivano qui le razze di ogni dovebianchi e negri e perfino i giargianesi!

Chi emigra oggiè gente a mollo nella disperazione,arrivano donne in cinta e con i figlimettendo in gioco sui barconi la pelle!Scappano da guerre e patimentiper cercare di vivere in pace... finalmente.

Quando si diventa anzianie nascono i pensieri,si pensa on po' al domaniò era meglio ieri?...La solita storiadi mente offuscata!

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

III.E adèss andand intorna per Milánse sent parlà e se capiss nagòttl'è on miracol sentì parlà nostrantutt el rèst, per numm, l'è “ostrogòtt”,ò tucc sèmm diventaa di andegheeò a cà nòstra sèmm numm i forestee!

A se po' pù ciamala migrazion,coi barcon che riven sett a sett,ormai a l'è 'na pura invasion'na solfa che fa vegnì i sgaggètt,se spera in l'aiutt del nòst Signorper desfescià 'sta lagna de dolor.

Per viv al mond content:'na ciav...'me passapòrtper tucc i continentla dèrva tutti i pòrt...dovrà ma con calorla forza de l'amor!!

La forza de l'amor!!

III.E adesso girando per Milanosi sente parlare e non si capisce alcunchéè un miracolo sentir parlare nostranotutto il resto, per noi, è "ostrogoto",o siamo tutti diventati dei nostalgicio a casa nostra siamo noi i forestieri!

Non si può più chiamarla migrazione,coi barconi che arrivano sette a sette,ormai è una vera invasioneuna discorso che fa venire i brividi,si spera nell'aiuto del nostro Signoreper eliminare questa lagna di dolore.

Per vivere contenti al mondo:una chiave... come un passaportoper tutti i continentiapre tutte le porte...usare ma con calorela forza dell'amore!

La forza dell'amore!!!.......

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

'A CASCIAFORTE (A. Mangione / N. Valente) - anno 1928 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Mal Traa Insèma

LA CASSAFÒRTASon ‘dree a trovà ‘na cassafòrta,indovine on poo per fa cos’è?...Gh’hoo minga di titol,minga de renditané on bèll vestii de mètt ‘doss, ahimé!...‘sta cassa la me occur,per fòrza la devi avè!...

Gh’hoo de mettegh tutt i letterche l’ha scritt la Rosètta mia,el ritràtt grand come ‘na tessèrade la bònanima de zia Sofia.On ciuff de cavèi,‘n menabon de coralle poeu el bècch de quèll pappagallch’èmm perduu de cinch ann e pussee,

Pe-re-pe-re-pe-re-ppe-ré…A hinn i ricord che in la cassafòrta,domà là dent pòden sta quattaa.Quando mi privanodel companaticomì citto e mosca, senza sbrottà.El soo el viv l’è tragich,ma ‘sta cassa me deven dà!

Gh’hoo de mèttegh tutt i letterche l’ha scritt la Rosètta miae anca el mocc d’ona candilacasciaa denter la soa busia.El peluche d’on gattin,‘na lent col stuccine la coa d’on cavallinche me ricòrda quand seri fioeu.Pò-rò-pò-rò-pò-rò-ppò-rò…Son ‘dree a trovà ‘na cassafòrta,soo nò el negozzi che la po’ fornì,certe reliquie,certi cimelise te je mostret pòden sparì!...Te preghi San Nazzar‘sta grazia famm esaudì!Gh’hoo de mettegh tutt i letterche l’ha scritt la Rosètta mia,‘na cartèlla de dodes ghèiemettuda de l’Agenzia.On cald quattaoregg,‘na schèia de speggPoeu ‘na crosta da formagg vegge anca on frack de color kaki

LA CASSAFORTESto cercando una cassaforte,indovinate un po' per fare che cosa?...Non ho titoli,nessuna renditaneppure un bel vestito da indossare, ahimè!...Questa cassaforte mi serve,per forza la devo avere!...

Devo metterci dentro tutte le lettereche ha scritto la mia Rosetta,il ritratto grande come una tesseradella buonanima della mia zia Sofia.Un ciuffo di capelli,un portafortuna di coralloe poi il becco di quel pappagalloche abbiamo perso cinque anni fa o più.

Pe-re-pe-re-pe-re-ppe-ré…Sono i ricordi che solo la cassafortelà dentro può proteggere.Quando mi privanodel companaticoio zitto e mosca, senza fiatare.Lo so il vivere è tragico,ma questa cassa mi devono dare!

Devo metterci tutte le lettereche ha scritto la mia Rosettae anche il moccolo d'una candelacacciato dentro la sua bugia.Il peluche d'un gattino,un lente con l'astuccioe la coda di un cavallinoche mi ricorda di quando ero un bambinoPò-rò-pò-rò-pò-rò-ppò-rò…Sto cercando una cassafortenon so il negozio che può fornirmela,certe reliquie,certi cimilise li fai vedere posso sparire!...Ti prego san Nazzarofammi esaudire questa grazia!Devo metterci tutte le lettereche ha scritto la mia Rosetta,una cartella di dodici soldiemessa dall'Agenzia.On caldo copriorecchieona scheggia di specchioPoi una crosta divecchio formaggioe anche un frack di colore kaki

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

DICINTENCELLO VUIE (E. Fusco / R. Falvo) - anno 1930 Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Leo Carucci

CHE GHE LE DISA LEEChe ghe le disa lee a la soa amisache dòrmi pù e hoo perduu la fantasiache ghe l’hoo in mentche l’è la vita miaMe piasaria de dighelma pòdi minga dill…

Ghe voeuri benma tanto tanto benChe ghe le disa leeche mì ghe moeuri adreeL’è ‘na piassioncompagn d’ona cadenala me incadena l’animala me fa disperà

Che ghe le disa lee che l’è ona roeusache pussee bella l’è d’on dì de sôche da i sò laverch’hinn fresch com’ona vioeulame piasaria sentìparlà d’amor per mì

Ghe voeuri benma tanto tanto ben…

Rotola via on gotton tutt sbarlusentse po’ savè cos’è che le gh’ha in ment?cont ‘sti oeugg tenerl’è chi lee solamenttremm via donca ‘sta mascheradisemm la verità

Te voeuri benma tanto tanto bente see la mia cadenache salda la me tegnsògn delicaasgrisor tra carna e pellte cerchi istess de l’aria

CHE GLIELO DICA LEIChe lo dica lei alla sua amicache non dormo più e ho perso la fantasiache ce l'ho in menteche è la vita miaMi piacerebbe dirglieloma non posso dirlo...

Gli voglio benema tanto tanto beneChe glielo dica leiche gli muoio dietroÈ una passionecome una catenache mi incatena l'animache mi fa disperare

Che glielo dica lei che è una rosache è più bella di un giorno di soleche dalle sue labbrache sono fresche come una violami piacerebbe sentireparlare d'amore per me

Gli voglio benema tanto tanto bene...

Scende una lacrima tutto lucidosi può sapere che cosa ha in m entecon questi occhi tenerisolo lei è quidunque gettiamo via questa mascheradiciamo la verità

Ti voglio benema tanto tanto benetu sei la mia catenache fermamente mi trattienesogno delicatobrivido tra carne e pelleti cerco come l'aria

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

NOSTALGIA DE MILÁN (A. Braschi / G. D'Anzi) - anno 1940Traduzione: Pina Guicciardo - Interprete: Pina Guicciardo

NUSTALGIA 'E NAPULEStasera tengo ‘o genio 'e fa' 'a sentimentale,'a notte è accussì serena, ma io me sent' male.Ti scrivo cara mamma, nun ‘me fir cchiù 'e sta ccà,la mia Napoli mi chiamm’, nun’ m’a pozz' mai scurdà.

Maronna mia stà luntan,me ven’ ‘a nustalgia 'e Napule mia.Je vurria turnà dimane t’o ggiur’ je ‘o facesse,co' core’ 'mman.

Vedè 'o Vesuvio, sentì 'o prufum’ ‘e mare,scetanneme 'a matina rinte 'o liette mie.Maronna mia, è assaie luntane,Te’ giur’ je chiagnesse se’ nun’ turnasse a Napule.

Pare na' fessaria, se penz a Margellina,cantà na' canzuncella ca’ scaccia 'a malincunia.‘E quann’ ven’ 'a sera, m'arricordo e guagliune,rivec' 'e quartier e la mia gioventù…..

Maronna mia stà luntan,me ven’ ‘a nustalgia 'e Napule mia.Je vurria turnà dimane t’o ggiur’ je ‘o facesse,co' core’ 'mman.

Vedè 'o Vesuvio, sentì 'o prufum’ ‘e mare,scetanneme 'a matina rinte 'o liette mie.Maronna mia, è assaie luntane,Te’ giur’ je chiagnesse se’ nun’ turnasse a Napule.

NOSTALGIA DI NAPOLIStasera ho voglia di fare la sentimentalela notte è proprio serena, ma io mi sento male.Ti scrivo cara mamma, non mi va più di stare qui,la mia Napoli mi chiama, non me la posso mai dimenticare

La Madonna mia è lontana,mi viene la nostalgia della mia Napoli.Io vorrei tornare domani te lo giuro lo fareicon il cuore in mano.

Vedere il Vesuvio, sentire il profumo del mare,svegliarmi alla mattina nel mio letto.La Madonna mia è troppo lontana,ti giuro, piangere se non tornassi a Napoli.

Sembra una stupidata, se penso a Margellina,cantare una canzonetta per scacciare la malinconia.E quando viene sera, mi ricordo del ragazzo,rivedo il quartiere e la mia gioventù...

La Madonna mia è lontana,mi viene la nostalgia della mia Napoli.Io vorrei tornare domani te lo giuro lo fareicon il cuore in mano. Vedere il Vesuvio, sentire il profumo del mare,svegliarmi alla mattina nel mio letto.La Madonna mia è troppo lontana,ti giuro, piangere se non tornassi a Napoli.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

TAMMURIATA NEGRA (E. Nicolardi / E. A. Mario) - anno 1944 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: I Amis de la Palmira

TAMMURIATA NEGRADi vòlt capissi nò quèll che’l succede poeu quèll che se ved no se cred, no se cred.A l’è nassuu’n fiolin che l’è tutt negher,soa mama le ciama Peder, pròppi inscì, le chiama Peder.

Seh, vòlta e gira, seh!Seh, gira e vòlta, seh!Che t’el ciamet Ciccio ò Antònio,che t’el ciamet Pèpp ò Peder‘sto fiolin l’è pròppi negher,negher, negher me’l cafè.

Inscì i comaa se conten ‘sto bèll fàtt:«sti ròbb hinn minga rar e ghe n’è in gir di cavagnad,Di vòlt l’è assee domà daggh ‘na vardadae la dònna l’è restada sòtt la bòtta impressionada».

Seh, ‘na vardada, seh!Seh, on’impression, seh!Va a trovà incoeu chi l’è staa,ch’el sciroeu l’ha ben miraa,‘sto fiolin l’è pròppi negher,negher, negher me’l cafè.

Adèss l’è’l paisan: «Ebben parlèmm!perché se numm ragionom in natura l’è ’l medèmm:a somenà el forment, forment el crèss,magara minga bon, ma l’è forment ch’el crèss istèss».

Meh, dighel ai marii,meh, dimmèl anca a mì,ma l’è andada pròppi inscìCiccio, Antònio, Pèpp ò Peder‘sto fiolin l’è pròppi negher,negher, negher me’l cafè.

Seh, ‘na vardada, seh!Seh, on’impression, seh!Va a trovà incoeu chi l’è staa,ch’el sciroeu l’ha ben miraa,‘sto fiolin l’è pròppi negher,negher, negher me’l cafè.

TAMMURIATA NEGRAAlle volte non capisco quello che succedee poi quello che si vede non lo si crede, non lo si crede.È nato un bimbo che è tutto nero,sua mamma lo chiama Pietro, proprio così, lo chiama Pietro.

Si, volta e gira, sì!Sì, gira e volta, sì!Che lo chiami Ciccio o Antonio,che lo chiami Peppo o Pietro,questo bimbo è proprio negro,nero, nero come il caffè.

Così le levatrici si raccontano questo bel fatto:«Questi fatti non sono rari e ce ne sono in giro delle cestate,Alle volte è abbastanza solo dare un'occhiatae la donna rimasta in cinta sotto il colpo io impressionata»

Sì, una guardata, sì!Sì, un'impressione, sì!Vai a trovare oggi chi è stato,che ha ben colpito il centro,questo bimbo è proprio negro,nero, nero come il caffè

Adesso è il contadino: «Ebbene parliamo!perchè se ragioniamo in natura è lo stesso:a seminare grano, grano cresce,magari non buono, ma è sempre grano che cresce».

Ma, diglielo ai mariti,ma, dillo anche a me,ma è andata proprio cosìCiccio, Antonio, Peppo o Pietroquesto bimbo è proprio negro,nero, nero come il caffè.

Sì, una guardata, sì!Sì, un'impressione, sì!Vai a trovare oggi chi è stato,che ha ben colpito il centro,questo bimbo è proprio negro,nero, nero come il caffè

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

SIMME 'E NAPULE , PAISÀ (P. Fiorelli / N. Valente) - anno 1944 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Edoardo Fiorini

IN ITALIA INSCÌ LA VAVita bèlla, se stèmm a fà i cunt,serviss pròppi a nientpensà ai temp andaa

Quand el tramm el riva nògh’è on tassì semper prontsul canton gh’è n'alter già:

Ciappa tosa el tò sciall giald,mettes quèll vestii inscì bèll,(... con 'na ròsa tra i cavèi,quanta invidia adòss a mì...)

Vita bèlla, se stèmm a fà i cuntserviss pròppi a nient"el per come e el per chi...".

L'è assee che ghe sia el sô,che ghe sia anmò el mar,‘na tosa 'rent al coeur,ona canzon de cantà...

Chi ha avuu, ha avuu, ha avuu...Chi ha daa, ha daa, ha daa...“desmentegà el passaa”,chì in Italia inscì la va!...

Vita bèlla, 'sto mond l'è 'na roeuda:chi l’è chì in salida,chi’l borla giò lì

L’è perfètt quèll moeud de dì:chì se scunten i peccaa...incoeu a tì... doman a mì!

Mì on poo faa sù de vinpensi al mal e pensi al ben...ma 'sta bocca de corallla voeur mì, la voeur basamm!

Vita bèlla, se'l mond l'è 'na roeuda:cattèmm , el minutt

IN ITALIA VA COSÌVita bella, se stiamo a fare i conti,non serve proprio a nullapensare ai tempi passati.

Quando il tram non arrivac'è sempre un taxi prontosull'angolo ce n'è già un altro:

Prendi ragazza il tuo scialle giallo,mettiti quel vestito così bello,(... con una rosa tra i capelli,quanto invidia verso di me...)

Vita bella, se stiamo a fare i conti,non serve proprio a nulla"il per come e il per chi...".

È sufficiente che ci sia il sole,che ci sia ancora il mare,una ragazza vicina al cuore,una canzone da cantare...

Chi ha avuto, ha avuto, avuto...Chi ha dato, ha dato, ha dato..."dimenticare il passato",qui in Italia va così!...

Vita bella, questo mondo è una ruota:chi è qui in salita,chi cade giù lì.

È perfetto quel modo di dire:qui si scontano i peccati...oggi a te... domani a me!

Io un pò brillo di vinopenso al male e penso al bene...ma questa bocca di corallovuole me, vuole baciarmi!

Vita bella, se il mondo è una ruota:cogliamo, il minuto

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

chè l'è adree a scappà...

L'è assee che ghe sia el sô,che ghe sia anmò el mar,‘na tosa 'rent al coeur,ona canzon de cantà...

Chi ha avuu, ha avuu, ha avuu...Chi ha daa, ha daa, ha daa...“desmentegà el passaa”,chì in Italia inscì la va!...

El tassista l'è nò on bon amis:el troeuva pù el vicoldoe el gh'ha de portamm...

e l’è lì che’l rid e el canta,intanta el gira el “ragionatt”,el par che’l voeura cojonamm...

Quand el sta in Piazza Missòri**,«Cari amis - el dis a numm -seri pront per la pension trii ann fa!” e poeu el fa on gèst

macarent e incazzaa el tira via...... ma poeu, la pecondria,la finiss prèst ...

L'è assee che ghe sia el sô,che ghe sia anmò el mar,‘na tosa 'rent al coeur,ona canzon de cantà...

Chi ha avuu, ha avuu, ha avuu...Chi ha daa, ha daa, ha daa...“desmentegà el passaa”,chì in Italia inscì la va!...

** In Piazza Missori ha sede l’INPS di MI

perchè sta scappando...

È sufficiente che ci sia il sole,che ci sia ancora il mare,una ragazza vicina al cuore,una canzone da cantare...

Chi ha avuto, ha avuto, avuto...Chi ha dato, ha dato, ha dato..."dimenticare il passato",qui in Italia va così!...

Il tassista non è un buon amico:non trova più il vicolodove deve portarmi...

e è lì che ride e canta,intanto gira il tassametro,e pare che voglia prendermi in giro...

Quando è in piazza Missori,«Cari amici - ci dice -ero pronto per la pensione tre anni fa»!e poi fa un gesto

Piagnucolento e arrabbiato tira drieeo...... ma poi, la malinconia,finisce presto...

È sufficiente che ci sia il sole,che ci sia ancora il mare,una ragazza vicina al cuore,una canzone da cantare...

Chi ha avuto, ha avuto, avuto...Chi ha dato, ha dato, ha dato..."dimenticare il passato",qui in Italia va così!...

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

CD 02Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri

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MUNASTERIO 'E SANTA CHIARA (M. Galdieri / A. Barberis) - 1945 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Gianfranco Balestrini

MONASTEE DE CIARAVALLDoman?...Mì voraria partì stasera!lontan nò,….mì ghe resisti pù,a disen: «Che gh’è restaa domà el ciel»!,l’è istèss de prima… quèll ciel inscì bloeu.

Monastee de Ciaravallel mè coeur l’è trist e scur,mì no voeuri dì di ball a cuntav Milán ‘me l’erae a cuntav Milán ‘me l’è.

Sit arios, quasi de sera,senti el coeur ch’el me se s'ciòppaquand la gent la dis daverach’el s’è fa ona lingera‘sto paes soo nò el perché.

Ghe credi nò,l’è minga verae moeuri con ‘sta smania de tornà,se gh’hoo de fàcon ‘sta paura de tornà?

Paura?...sì, ma se tutt el fuss verMa quand la gent la dis la verità?On temp Milán el gh’aveva el coeur in mana mì me par ch’èmm pèrs anca quèll là.

Monastee de Ciaravallsaraa dent ‘sti quatter murquanti òmen col coeur purche hann scartaa l’amor di dònnper sposà Maria e Gesù.

Sit arios, quasi de sera,incoeu se perden ‘na morosagià ne trouven alter cent,òmen bon, ma moralmentdis la gent adèss ghe n’è pù.

Ghe credi nò,l’è minga verae moeuri con ‘sta smania de tornà,se gh’hoo de fàcon ‘sta paura de tornà?...

MONASTERO DI CHIARAVALLEDomani?... Io vorrei partire stasera!lontano no,... non ci resisto più,dicono: «C'è rimasto sole il cielo»!è lo stesso di prima... quel cielo così blu.

Monastero di Chiaravalleil mio cuore è triste e scuronon voglio dire delle frottoleraccontarvi Milano come era e raccontarvi Milano com'è.

Posti aperti, quasi di sera,sento il cuore che mi scoppiaquando la gente dice davveroche si fa una bandaquesto paese non so perché.

Non ci credo,non è veroe muori con questa smania di tornare,cosa devo farecon questa paura di tornare?

Paura?... sì, ma se tutto fosse veroMa quando la gente dice la verità?Un tempo Milano aveva il cuore in manomi pare che abbiamo perso anche quello.

Monastero di Chiaravallechiuso dentro queste quattro muraquanti uomini con il cuore puroche hanno lasciato l'amore delle donneper sposare Maria e Gesù.

Posti all'aperto, quasi di sera,oggi si perdono ona fidanzatagià ne trovano altre cento,uomini buoni, ma moralmentedice la gente che adesso non ce n'è pià.

Non ci credo,non è veroe muoio con questa smania di tornare,cosa devo farecon questa paura di tornare?...

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

ANEMA E CORE (T. Manlio / S. D'Esposito) - anno 1950 Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Scappaa de Cà

CON SENTIMENTNumm ch'èmm perduu la pas e i sògnsenza spiegass ben el perchènumm de basitt ghe n'èmm bisògnne pòdom nò fà a menma se te ciami, te fee i rògnper damm on dispiasee

Ven chì, strenges a mì, con sentimentte voeuri lassà pù nanca on momentel mè cercatt, de bonme fa paurarestà con tì, domà con tìper no morìPerchè se tremm adòssparòll cattivse basta per viv bendomà on respirSe 'sta passion la tescorliss de dentven chì, strenges a mì, con sentiment

Quand piang el coeur teneramentl'è on piang ch'el pò sanàQuand mì me senti bèll contentl'è nò felicitàAnca se tì, distrattamentt'hee dii la verità

Ven chì, strenges a mì, con sentimentte voeuri lassà pù nanca on momentel mè cercatt, de bonme fa paurarestà con tì, domà con tìper no morìPerchè se tremm adòssparòll cattivse basta per viv bendomà on respirSe 'sta passion la tescorliss de dentven chì, strenges a mì, con sentimen

CON SENTIMENTONoi che abbiamo perso la pace e i sognisenza spiegarsi per bene il perchénoi di baci ne abbiamo bisognonon possiamo farne a menoma se ti chiamo , tu fai storieper darmi un dispiacere.

Vieni qui, stringiti a me, con sentimentonon ti voglio lasciare più neanche un momentoil mio cercarti, per davveromi fa paurarestare con te, solo con teper non morire.Perché ci buttiamo addossoparole cattivese per vivere bene bastasolo un respiroSe questa passione tiscuote di dentrovieni qui, stringiti a me, con sentimento.

Quando il cuore piange teneramenteè un piangere che può guarireQuando io mi sento ben contentonon è la felicitàAnche se tu, distrattamentehai detto la verità.

Vieni qui, stringiti a me, con sentimentonon ti voglio lasciare più neanche un momentoil mio cercarti, per davveromi fa paurarestare con te, solo con teper non morire.Perché ci buttiamo addossoparole cattivese per vivere bene bastasolo un respiroSe questa passione tiscuote di dentrovieni qui, stringiti a me, con sentimento.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

MALAFEMMENA (A. De Curtis) - anno 1951 Libera traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Beppe Pavan

PELANDA D'ONA DÒNAFudess toccada a tìtutt quell che te m’hee faase l’avaria coppaate cunti la resonPerchè sora ‘sto monddi dònn compagn de tìgh’hann nanca de cognossvun s’cett come son mì

Dònapelanda d’ona dòna‘sti oeugg quant hann piangiuumagon de disperaaDònate see pesg d’ona viperate m’hee invelenii l’animae pòdi pù scampàDònati dolza com’el zucchercon la toa faccia d’angiolbòna domà a imbrojàDònabèlla ‘me ona madònate voeuri ben, te òdivoeuri desmentegà

Te voeuri ben anmòte pòdet nò capìperchè te see la solla e l’unica per mìTì dòna bolgiròna‘me on strasc te m’hee trattaananca el Signor perdònatutt quell che te m’hee faa

PUTTANAFosse toccato a tetutto quello che mi hai fattose l'avrei uccisoti racconto la ragioneperché a questo mondodi donne come tenon devono neppure conoscereuno schietto come me

Donnaputtana dio una donnaquesti occhi quanto hanno piantomagone di disperatoDonnasei peggio di una viperami hai avvelenato l'animanon posso più campareDonnatu dolce come lo zuccherocon la tua faccia d'angelocapace solo di imbrogliareDonnabella come una madonnati voglio bene, ti odiovoglio dimenticare

Ti voglio bene ancoratu non puoi capireperché sei la solae l'unica per meTu donna truffatricemi hai trattato come uno straccioneppure il Signore perdonatutto quello che mi hai fatto

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

'NA VOCE, 'NA CHITARRA E 'O POCO 'E LUNA(U.Calise - C.A. Rossi) - anno 1955

Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Gianfranco Balestrini

'NA VOS, 'NA GHITARA E ON POO DE LUNA ‘Na vos, ‘na ghitara e on poo de luname par assee per fà ‘na serenada.Per sospirà d’amor pian pianinparòll dolz per n’innamorada:«Te voeuri ben ma tanto tanto ben,lontan de tì mì pòdi nò campà»!

‘Na vos, ‘na ghitara e on poo de lunacome l’è dolza quèsta serenada.La toa bocca adèss l’è inscì vesinae te se stringet a mì pussee ciappada.Con ‘na ghitara e on ciccinin de vosarent a tì mì canti e son felis.«Amor, semper te restaret in del mè coeur»!

UNA VOCE, UNA CHITARRA E UN PO' DI LUNAUna voce, una chitarra e un po' di lunami pare sufficiente per fare una serenata.Per sospirare d'amore piano pianinoparole dolci per una innamorata:«Ti volgio tanto bene ma tanto bene,lontano da te non posso vivere»!

Una voce, una chitarra e on po' di lunacome è dolce questa serenata.La tua bocca adesso è così vicinae ti stringi a me più attratta.Con una chitarra e un po' di vocevicino a te io canto e sono felice.«Amor, per sempre resterai nel mio cuore»!

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

TU VUÒ FA L'AMERICANO (Nisa- R. Carosone ) - anno 1956Traduzione: Mario Leny - Interprete: Mario Leny

TE PIAS FA L'AMERICANTe gh’hee i calzon cont on stèmma dedreeon cappellin con la visiera sùte vee sù e giò per i Navili'me on bauscia per fass vedè.

Te voeuret fà l'americanmerican, merican.Ma te see de NapoliTi te seguet la mòdaMa se te bevet whisky & sodapoeu te se sentet disturbà

Te ballet el Rock’n Roll,te giughet a baseballma i ghèi per i Camelte je toeuvet?... in la borsètta de mama

Te voeuret fà l'americanmerican, merican.Ma te see de NapoliDamm a trà: gh’è pròppi nient de fàTe see napoletanTe voeuret fà l'american,Te voeuret fà l'american.

Come la fa capì chi te voeur bense tì te parlet on poo l'amarican?...quand te fee l'amor sòtta la lunate see nanca bon de dì: «I love you»!

Te voeuret fà l'american,merican, merican..Ma te see de NapoliTi te seguet la mòdaMa se te bevet whisky & sodapoeu te se sentet disturbà

Te ballet el Rock’n Roll,te giughet a baseballma i ghèi per i Camelte je toeuvet là,in la borsètta de mama

Te voeuret fà l'americanmerican, merican.Ma te see de NapoliDamm a trà: gh’è pròppi nient de fàTe see NapoletanTe voeuret fà l'american,Te voeuret fà l'american.

TI PIACE FARE L'AMERICANOHai i pantaloni con dietro lo stemmaun cappellino con la visiera in suvai su e giù per i Naviglicome uno sbruffone per farti vedere.

Tu vuoi fare l'americano'mericano, 'mericano.Ma sei di NapoliSegui la modaMa se bevi Whisky & sodapoi ti senti male

Tu balli il Rock 'n Roll,giochi a baseballma i soldi per le Cameltu li trovi?...nella borsetta della mamma

Tu vuoi fare l'americano'mericano, 'mericano.Ma sei di NapoliAscoltami: non c'è proprio nulla da fareTu sei napoletanotu vuoi fare l'americano,tu vuoi fare l'americano.

Come fa a capirti chi ti vuole benese tu parli un po' l'americano?...quando fai l'amore sotto alla lunanon sei neppure capace di dire: «I love you»!

Tu vuoi fare l'americano'mericano, 'mericano.Ma sei di NapoliSegui la modaMa se bevi Whisky & sodapoi ti senti male

Tu balli il Rock 'n Roll,giochi a baseballma i soldi per le Cameltu li trovi?...nella borsetta della mamma

Tu vuoi fare l'americano'mericano, 'mericano.Ma sei di NapoliAscoltami: non c'è proprio nulla da fareTu sei napoletanotu vuoi fare l'americano,tu vuoi fare l'americano.

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CHELLA LÀ (U. Bertini / S. Taccani - E. Di Paola) - anno 1956Traduzione: Paola Cavanna - Interprete: Paola Cavanna

QUÈLLA LÀ'Sto amor el me tegneva incadenaaMa mì hoo dii: «Basta»! e me son disfesciaaEl ciel serèn l’è finalmentEl sô l’è pròppi sberlusentE mì son ‘dree a godèmm la libertà

Quèlla là, quèlla làLa dis in gir che la me voeur pietàLa cred de bon che me ven la pelagraChe mì me coppio voo a finì in SenavraQuèlla là, quèlla làLee la sa nanch el benChe la me fa….Catti foeura la pussee bèllaE zitèlla la saràQuèlla là, quèlla là, quèlla là!

L’altrer la tosa de la portinaiaLa m’ha portaa ona lettera ben ciaraLa scriv che lee la voeur scusassLa voeur che tornom a parlassMa mì son ‘dree a godèmm la libertà.

Quèlla là, quèlla làLa dis in gir che la me voeur pietàLa cred de bon che me ven la pelagraChe mì me coppio voo a finì in SenavraQuèlla là, quèlla làLee la sa nanch el benChe la me fa….Catti foeura la pussee bèllaE zitèlla la saràQuèlla là, quèlla là, quèlla là!

QUELLA LÀQuesto amore mi teneva incatenatoma ho detto: «Basta» e mi sono liberatoIl cielo e finalmente serenoIl sole è proprio luccicantee mi sto godendo la libertà

Quella là, quella làDice in giro che mi vuole lasciareCrede davvero che mi venga la pellagraChe mi ammazzoo vado a finire in manicomioQuella là, quella làLei non sa neppure il beneChe mi faScelgo la più bellae zitella lei saràQuella là, quella là, quella là!

L'altro ieri la figlia della portinaiaMi ha portato una lettera molto chiaraLei scrive che vuole scusarsiVuole che torniamo assiemeMa io mi sto godendo la libertà.

Quella là, quella làDice in giro che mi vuole lasciareCrede davvero che mi venga la pellagraChe mi ammazzoo vado a finire in manicomioQuella là, quella làLei non sa neppure il beneChe mi faScelgo la più bellae zitella lei saràQuella là, quella là, quella là!

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

EL SARACENEl Saracen, el Saracen,Lù l’è’n on bèll fioeu.El Saracen, el Saracen,tutt i dònn je fa sospirà.

L’è bèll de faccia,l’è bèll de coeur,el sa fà l’amor. Poeu l’è’n balòss, l’è tentadorse t’el vardet el te fa innamorà.

El gh’ha i cavèi rizz rizz,duu oeugg de tèppa e el sol in faccia,ògni tosètta la se pizza se le ved passà.‘na sigarètta in bocca,la man in la saccòcciae l’è’l pussee bauscia che gh’è chì in città.

El Saracen, el Saracen,Lù l’è’n on bèll fioeu.El Saracen, el Saracen,tutt i dònn je fa sospirà.

L’è bèll de faccia,l’è bèll de coeur,el sa fà l’amor. Poeu l’è’n balòss, l’è tentadorse t’el vardet el te fa innamorà.

E ‘na bionda se tossegaE ‘na tencia la se coppa L’è velen ò calamita?... Ma quèst chì a tutt i dònn s’el fa?...

El Saracen, el Saracen,Lù l’è’n on bèll fioeu.El Saracen, el Saracen,a tutt i dònn el ghe fa perd el coo.

Ma ‘na rossa l’altra serala t’ha daa on basin per scusaper rubatt l’anima e el coeurvoej Saracen te see pù tì!

El Saracen, el Saracen,Lù l’è’n on bèll fioeu.El Saracen, el Saracen,tutt i dònn lù je fa innamorà.Saracen, Saracen.

IL SARACENOIl Saraceno, Il Saraceno,è un bel figliolo.Il Saraceno, Il Saraceno,tutte le donne le fa sospirare.

È bello di faccia,è bello di cuore,sa fare l'amore,poi è un malizioso,è un tentatorese lo guardi ti fa innamorare.

Ha i capèelli ricci, ricci,due occhi da malandrino e il sole in faccia,ogni ragazzina si accende se lo vede passare.Una sigaretta in bocca,la mano in tascaè il più millantatore che c'è qui in città.

Il Saraceno, Il Saraceno,è un bel figliolo.Il Saraceno, Il Saraceno,tutte le donne le fa sospirare.

È bello di faccia,è bello di cuore,sa fare l'amore,poi è un malizioso,è un tentatorese lo guardi ti fa innamorare.

E una biona si avvelenae una bruna si uccideÈ veleno o calamitàMa questo qui cosa ci fa a tutte le donne?...

Il Saraceno, Il Saraceno,è un bel figliolo.Il Saraceno, Il Saraceno,a tutte le donne fa perdere la testa.

Ma una rossa l'altra serati ha dato un bacio per scusaper rubarti l'anima e il cuoreohi Saraceno non sei più tu!

Il Saraceno, Il Saraceno,è un bel figliolo.Il Saraceno, Il Saraceno,tutte le donne le fa innamorare.Sarceno, Saraceno.

'O SARRACINO (E. Nisa / R. Carosone) - anno 1958Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: I Amis de la Palmira

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

LA PIZZA E POEU EL CAFÈMì t’hoo incontrada‘na bocca rossacome ‘na sciresa‘na pèll cont el profumm di foeuj de ròs,mì t’hoo incontrada.

Volevo offrirtipagandolo anche a rateon brillant de squas quindes caraa,

Ma t’hee vorsuu la pizza, la pizza, la pizzacon de sora i tomates,con de sora i tomates,Ma t’hee vorsuu la pizza, la pizza, la pizzacon de sora i tomates,la pizza e nient pussee.

Mì t’hoo sposada‘na fòlla de visin e de parente tutti a fà on fracch de compliment,mì t’hoo sposada.

A l'imprevista tra evviva e battimanl’ha fa’l sò ingrèss ‘na torta de cinch pian.

Ma t’hee vorsuu la pizza, la pizza, la pizzacon de sora i tomates,con de sora i tomates,Ma t’hee vorsuu la pizza, la pizza, la pizzacon de sora i tomates,la pizza e nient pussee.

E ciàppatela 'sta pizza, 'sta pizza, 'sta pizzacon de sora i tomates,con de sora i tomates,E ciàppatela sta pizza, sta pizza, sta pizzacon de sora i tomates,sta pizza e nient de pù

El latt l’è bon, l’è dolz el cicolàtte con la camamèlla te stee quiètt,l’òrz el rinfresca, el vin te fa beatt

LA PIZZA E POI IL CAFFÈTi ho incontratauna bocca rossacome una ciligiauna pelle con il profumo di foglie di rose,io ti ho incontrata

Volevo offrirtipagandolo anche a rateun brillante di quasi quindici carati,

Ma hai voluto la pizza, la pizza, la pizzacon sopra i pomodori,con sopra i pomodoriMa hai voluto la pizza, la pizza, la pizzacon sopra i pomodori,la pizza e niente più.

Ti ho sposatauna folla di vicini e parentie tutti a fare un mucchio di complimenti,io ti ho sposata

All'immprovviso tra evviva e battimaniha fatto il suo ingresso una torta di cinque piani.

Ma hai voluto la pizza, la pizza, la pizzacon sopra i pomodori,con sopra i pomodoriMa hai voluto la pizza, la pizza, la pizzacon sopra i pomodori,la pizza e niente più.

E prenditela questa pizza, questa pizza, questa pizzacon sopra i pomodori,con sopra i pomodoriE prenditela questa pizza, questa pizza, questa pizzacon sopra i pomodori,la pizza e niente più.

Il latte è buono, è dolce il cioccolatoe con la caramella tu stai tranquillo,l'orzo ribfresca, il vino ti fa beato

O CCAFÈ (R. Pazzaglio / D. Modugno) - anno 1958'A PIZZA (Nisa - A Testa / B. Marttelli) - anno 1966

Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Edoardo Fiorini

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

e domà l’acqua la pò scoeud la setma on milion de genta Napoli se sa nò comè la voeur savè ’n bèll nient e la campa cont el cafè!

Ah, che bèll l’è ’l cafèdomà a Napoli le sann fae nissun ch’el se spiega ’l perchèl’è ‘na vera specialità,ah, che odor de cafèche gh’è in gir per ‘sta cittàe el nervos, nervos come l’è,dent per dent se’l va a ciappà.Quand el nass come 'l vosa ’l bebèch’el dis: «Oèe – Oèe, ‘n ciccin de cafè»!e l’inglès el ghe pensa pù al tès’el ven a savè‘n esprèss come l’è!

Ah, che bèll l’è ’l cafèdomà a Napoli le sann fae l’è inscì ch’el se spiega ’l perchèche l’intera giornada‘na tazza, poeu n’antra,la se toeu, la se scalda,e se bev el cafè.

e solo l'acqua può dissetarema un milione di gentea Napoli, non si sa perché,non ne vuole sapere un bell nientee vive con il caffè!

Ah, che bello è il caffèsolo a Napoli lo sanno faree nessuno che si spieghi il perchéè una vera specialitàah, che profumo de caffèche c'è in giro per questa cittàe il nervoso, nervoso come è,di tanto in tanto se lo va a prendere.Quando nasce come urla il neonatoche dice: «Uei - uei, un po' di caffè»!e l'inglese non pensa più al tèse viene a saperecome è un espresso!

Ah, che bello è il caffèsolo a Napoli lo sanno faree nessuno che si spieghi il perchéche l'intera giornatauna tazza, poi un'altra,la si prende, la si scaldae si beve il caffè.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

TU SI 'NA COSA GRANDE (R. Gigli / D. Modugno) - anno 1964Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Guido Andreoni

TE SEE ONA RÒBA GRANDATe see 'na ròba granda per mì'na ròba che la me fà innamorà,'na ròba che se tì te vardet mìmì moeuri inscìa vardatt, a tì.

Mì voraria savè 'na ròba da tìperchè quand mì te guardi inscìse anca a tì te ven de morì,te taset e te me fee capì nagòtt... ma perchè?...

E dimmel domà 'na vòltaanca se te seet adree a tripillàe dimmel: «Te voeuri ben»!'me mì, 'me mì,'me mì voeuri ben a tì.

Te see 'na ròba granda per mì'na ròba che anca tì te see nò'na ròba che gh'hoo avuu nonanmòon amor inscì, iscì grand.Inscì grand.

TU SEI UNA COSA GRANDETu sei una cosa grande per meuna cosa che mi fa innamorareuna cosa che se tu mi guardiio muoio cosìa guardarti, te.

Io vorrei sapere una cosa da teperchè quando io ti guardo cosìse anche a te ti viene di moriretaci e non fai capire alcunché... ma perché?

E dimmelo solo una voltaanche se stai scoppiando dalla gioiae dimmelo: «Ti voglio bene»!come io, come io,come io voglio bene a te.

Tu sei una roba grande per meuna cosa che anche tu non saiuna cosa che non ho ancora avutoun amore così, così grande.Così grrande.

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TERRA MIA (P. Daniele) - anno 1977 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Gianfranco Balestrini

TERRA MIA‘Me l’è trist, come l’è grammrestà settaa giò e vardàtucc i ròbb, tucc i paròll che nagòtta pòden fà.

Se me mazzi mì troo viaquèll ciccin de libertàche ‘sta tèrra, quèsta genton bèll dì me deven dà.

Tèrra mia, tèrra mia‘me l’è bèll stà chì a pensatt.Tèrra mia, tèrra mia‘me l’è bèll stà chì a vardatt.

L’è vera, no l’è semper istèss,tutt i dì la po’ cambià,incoeu l’è drizz, doman l’è stòrte quèsta vita via la va.

I dònn vègg vann in la gesacol rosari per pregà,l’è la s’gaggia de ‘sta mòrtche la voeur minga lassagh.

Tèrra mia, tèrra miapiena inscì de libertàTèrra mia, tèrra miasenti indòss la “libertà”

TERRA MIACome è triste, come è bruttorestare seduto e guardaretutte le cose, tutte le paroleche nulla possono fare.

Se mi ammazzo io butto viaquel poco di libertàche questa terra, questa genteon bel giorno mi devono dare.

Terra mia, terra miacome è bello star qui a pensarti.Terra mia, terra miacome è bello star qui a guardarti.

È vero, non è sempre uguale,tutti i giorni può cambiare,oggi è dritto, domani è stortoe questa vita va via.

Le donne vecchie vanno in chiesacon il rosario per pregare,è la paura di queata morteche non vuole lasciarci.

Terra mia, terra miacosì piena di libertà.Terra mia, terra miasenti addosso la "libertà"

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CU MME (E. Gragnaniello) - anno 1991 Interprete: Sonia Spirito e la Nota Jazz Band

CON MÌVen giò con mì,in fond al mar a trovàtutt quèi còss che gh’èmm minga chì.Insèma a mìtì te pòdet capìche l’è inutil sta chì a patì.Varda 'sto marche ghe fa tant stremìlù l’è adree a fann capì:

ah come se faa dà i torment a l’animache voeur volà,se te vee minga a fondte pòdet nò capì.Nò, come se fagh'hoo de cattà domàel mar che gh'è làe poeu lassà sto pòver coeurin mèzz a la via.

Ven sù con mì e tacca sù a cantàinsèma ai nòt che l’aria la fa.Senza vardà tì va adree a volàintanta el vent el ne pòrta làdoe ghe stann i paròll pussee bèllche te voeuren per imparà

Ah come se faa dà i torment a l’animach’ la voeur volà,Se te vee minga a fondte pòdet nò capì.Nò, come se faa cattatt sù come te seee poeu lassàsto pòver coeur in deperlùin mèzz a la via.

CON MEVieni giù con me,in fondo al mare a trovaretutte quellwe cose che non abbiamo qui.Insieme a metu puoi capireche è inutile stare qui q soffrire.Guarda questo mareche ci fa tanto impaurirelui sta facendoci capire:

ah come si faa dare i tormenti a l'animache vuole volare,se non vai a fondonon puoi capire.Nò, come si fadevo prendere soloil mare che c'è làe poi lasciare questo povero cuorein mezzo alla via.

Vieni su con me e comincia a cantareinsieme alle note che fa l'aria-Senza guardare tu continua a volareintanto il vento ci porta làdove ci sono le parole più belleche ti ci vogliono per imparare

ah come si faa dare i tormenti a l'animache vuole volare,se non vai a fondonon puoi capire.Nò, come si faa prenderti come seie poi lasciarequesto povero cuore soloin mezzo alla via.

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'A CITTÀ 'E PULECENELLA (C. Mattone) - anno 1992 Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Leo Carucci

LA CITTÀ DE POLCINÈLLAMì te segui col sorrisper ‘sti vicol, car amis.Te me mostret di rionch’hann mai vist el sol debonma se ved tutt el rèstquand se derven i finestere capissi quant l’è bèllala città de Polcinèlla

Quant l’è bèlla, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.Quant l’è bèlla, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.

Te me spieghet caragnentche l’orgòli de ‘sta gentl’è mortificaa ògni dìd’on brutt ròsc de malviventche gh’hann minga ‘na coscenza,che gh’hann minga del rispètt,come fann a ciappà el sògnquand l’è sera dent al lètt?...

Dent al lètt, dent al lèttquand l’è sera dent al lètt.Dent al lètt, dent al lèttquand l’è sera dent al lètt.

Te me pòrtet a Margellina,intanta mì son nò de prèssa.L’è i cinch or de la mattina:«Gh’è nò traffich!...», ‘na scomèssa.Chì l’è permettuu tusscòss,nò perchè te gh’abbien el dirittoma perché l’hann semper faaò domà per fà on dispètt.

Per dispètt, per fà’n dispèttò domà per fà on dispètt.Per dispètt, per fà’n dispèttò domà per fà on dispètt.

Te me spieghet caragnent

LA CITTA DI PULCINELLAIo ti seguo col sorrisoper questi vicoli caro amicoTu vi fai vedere dei rioniche davvero non hanno mai visto il solema si cede tutto il restantequando si aprono le finestree capisco quanto è bellala città di Pulcinella

Quanto è bella, quanto è bellala città di Pulcinella.Quanto è bella, quanto è bellala città di Pulcinella.

Mi spieghi piangendoche l'orgoglio di questa gentee tutti i giorni mortificatoda un brutto gruppo di malviventiche non hanno coscienza,che non hanno rispetto,come fanno a prendere sonnoquando è sera dentro il letto?...

Dentro il letto, dentro il lettoquando è sera dentro il letto.Dentro il letto, dentro il lettoquando è sera dentro il letto.

Mi porti a Mergellina,intanto non sono di fretta.Sono le cinque del mattino:«Non c'è traffico!...», una scommesssa.Qui è permesso tutto,non perché abbiano il dirittoma perché l'hanno sempre fattoo solo per farte un dispetto.

Per dispetto, per fare un dispettoo solo per fare un dispetto.Per dispetto, per fare un dispettoo solo per fare un dispetto.

Mi spieghi piangendo

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

che l’orgòli de ‘sta gentl’è mortificaa ògni dìcon vergògna de morìma nissun ghe pò fà nientma ciuccià ‘sta caramèlla:quant l’è dolza, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.

Quant l’è dolza, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.Quant l’è dolza, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.

Ah!...Ah!...Ah!...(voci).

Quant l’è dolza, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.Quant l’è dolza, quant l’è bèllala città de Polcinèlla.

Tì te seet on musicista,te se sentet caviggiaa,canta e sòna, sòna e cantaquèsta bèlla serenada.“Voregh ben a toa città”l’ha straccaa la toa menadama vedèmm come l’è bèllala città de Polcinèlla.

'Me l’è dolza, 'me l’è bèllala città de Polcinella.'Me l’è dolza, 'me l’è bèllala città de Polcinella. (rip. sfumando)

che l'orgoglio di questa gentee tutti i giorni mortificatocon vergogna da morirema nessuno ci può fare alcunchéma succhia questa caramella:quanto è dolce, quanto è bellala città di Pulcinella.

Quanto è dolce, quanto è bellala città di Pulcinella.Quanto è dolce, quanto è bellala città di Pulcinella.

Ah!...Ah!...Ah!...(voci).

Quanto è dolce, quanto è bellala città di Pulcinella.Quanto è dolce, quanto è bellala città di Pulcinella.

Tu sei un musicistatu ti senti fortunatocanta e suona, suona e cantaquesta bella serenata"Voglici bene alla tua città"ha stancato la tua tiriterama vediamo come è bellala citta di Pulcinella.

Come è dolce, come è bellala città di Pulcinella.Come è dolce, come è bellala città di Pulcinella.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

MATRIMONIO NAPULITANE (D.Bianco) - anno 2008Traduzione: Edoardo Fiorini - Interprete: Edoardo Fiorini

ON MATRIMONI NAPILITÀNOn matrimòni napoletan’l comincia incoeu e’l finiss doman‘na bombonera che la fa parlàanca i mur de la città.

Ghe voeur ses mes per scernì’l vestii de mètt indòssintanta i parent già tripillen perchèel testimòni l’è anmò de decid.La stanza de lètt la mètt el papàe la cusina la paga mamà,al ristorant sta minga a pensaghcoi bust se va a pareggià.

On matrimòni napoletan’l comincia incoeu e’l finiss doman‘na bombonera che la fa parlàanca i mur de la città.

On matrimòni napoletanin mèzz al buffé come volen i manOvej staggh attent a vonciamm el vestiich’el m’ha prestaa zia Marì.El po’ nò mancà el cantante el miglior ristorantcont i amis e i coi parentte gh’hee de festeggià.On matrimòni napoletanL’è minga facil de capì chì a Milán,se te seet in compra te se pòdet sposàanca s’el voeur nò el papà.

Non hai dormito nemmeno un po’mentre già bussa il fotografoel perucchee l’è giamò rivaael te fa cercà per tutta càEl spos 'me’n pirla l’è lì a spettattma tì te se anmò a mètt sù’l vestiitutt el rion el te voeur vedèincoeu te cuntet per trè.

UN MATRIMONIO NAPOLETANOUn matrimonio napoletanocomincia oggi e finisce domaniuna bomboniera che fa parlareanche i muri della città.

Ci vogliono sei mesi per sceglierei vestiti da indossareintanto i parenti sono già sulle spine perchéc'è ancora da decidere il testimonio.La stanza da letto la mette il papàe la cucina la paga la mamma,non pensarci al ristorantecolle buste si va in pareggio.

Un matrimonio napoletanocomincia oggi e finisce domaniuna bomboniera che fa parlareanche i muri della città.

Un matrimonio napoletanoin mezzo alla credenza come volano le maniOei stacci attento a sporcarmi il vestitoche me lo ho a prestato zia Maria.Non può mancar il cantantee il miglior ristorantecon gli amici e i parentidevi festeggiare.Un matrimonio napoletanonon è facile da capire qui a Milano,se sei in cinta ti puoi sposareanche se il papà non vuole.

Non hai dormito nemmeno un po'mentre già bussa il fotografoil parrucchiere è già arrivatae ti fa cercare per tutta la casaLo sposo come un pirla è lì ad aspettartima tu stai ancora mettendoti il vestitotutto il rione ti vuole vedereoggi vali per tre.

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Canta Milan...! Milan Napoletana, eh... eh... eh...

On matrimòni napoletan’l comincia incoeu e’l finiss doman‘na bombonera che la fa parlàanca i mur de la città.

On matrimòni napoletanin mèzz al buffé come volen i manOvej staggh attent a vonciamm el vestiich’el m’ha prestaa zia Marì.El po’ nò mancà el cantante el miglior ristorantcont i amis e coi parentte gh’hee de festeggià.On matrimòni napoletanL’è minga facil de capì chì a Milan,se te seet in compra te se pòdet sposàanca s’el voeur nò el papà.

On matrimòni napoletan’l comincia incoeu e’l finiss doman‘na bombonera che la fa parlàanca i mur de la città.

Un matrimonio napoletanocomincia oggi e finisce domaniuna bomboniera che fa parlareanche i muri della città.

Un matrimonio napoletanoin mezzo alla credenza come volano le maniOei stacci attento a sporcarmi il vestitoche me lo ho a prestato zia Maria.Non può mancar il cantantee il miglior ristorantecon gli amici e i parentidevi festeggiare.Un matrimonio napoletanonon è facile da capire qui a Milano,se sei in cinta ti puoi sposareanche se il papà non vuole.

Un matrimonio napoletanocomincia oggi e finisce domaniuna bomboniera che fa parlareanche i muri della città.

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PROGRAMMA DEL CONCERTO

Titolo Interprete CD1 CD2

1. Òh mia bèlla Madonina Sonia Spirito & Nuova Jazz Band * 2. Mì te voeuri pròppi ben Quatter Malnatt * 3. Ligera Quatter Malnatt * 4. La città de Polcinèlla Leo Carucci *5. Nebbia e scighera Salvatore Rizzi * 6. Vos in la nòtt Edoardo Fiorini * 7. El soldà innamoraa Gli Amici della Musica *8. La ridada Edoardo Fiorini * 9. La bocca bèlla Edoardo Fiorini * 10. Reginèlla Paola Cavanna * 11. Quèlla là Paola Cavanna *12. La migrazion Mario Scurati * 13. Nustalgia 'e Napule Pina Guicciardo * 14. La cassafòrta Mal Traa insèma * 15. Che ghe le disa lee Leo Carucci * 16. Tammuriata negra I amis de la Palmira * 17. El Saracen I amis de la Palmira *18. Monastee de Ciaravall Gianfranco Balestrini *19. Con sentiment Scappaa de cà *20. Pelanda de ona dòna Beppe Pavan *21. 'Na vos, 'na guitarra e on poo de luna Gianfranco Balestrini *22. Te voeurevet fà l'american Mario Leny *23. La pizza e poeu el cafè Edoardo Fiorini *24. Te see 'na ròba granda Guido Andreani *25. Tèrra mia Gianfranco Balestrini *26. Con mì Gli Amici della Musica *27. On matrimòmi napoletan Edoardo Fiorini *

Tutte le traduzioni e/o adattamenti di Edoardo Fiorinisono con la supervisione dialettale di Armando Semplice