Programma 2011

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Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Bari, BAT e Foggia Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata Palazzo Lanfranchi - Matera Comune di Bitritto Comune di Mola di Bari Comune di Sannicandro di Bari Comune di Trani Pinacoteca Ivo Scaringi di Trani Università degli Studi della Basilicata Comune di Bari Assessorato al Marketing Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo Provincia di Barletta - Andria - Trani Provincia di Bari Sede di Bari · C.so Vittorio Emanuele I, 112 MOUSIKÉ Centro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo XII Festival di Musica Antica del Mediterraneo Membro del Réseau Européen des Festival de Musique Ancienne (REMA) 4 settembre - 26 novembre 2011 Bari · Bitritto · Matera · Mola di Bari · Potenza · Sannicandro · Trani Mousiké - L’Arte delle Muse

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Programma 2011

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Page 1: Programma 2011

Soprintendenza per i beni architettonici e

paesaggistici delle province di Bari, BAT e Foggia

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata

Palazzo Lanfranchi - Matera

Comune di Bitritto

Comune di Mola di Bari

Comune di Sannicandro di Bari

Comune di Trani

Pinacoteca Ivo Scaringi di Trani

Università degli Studi della Basilicata

Comune di BariAssessorato al Marketing

Regione PugliaAssessorato al Mediterraneo

Provincia diBarletta - Andria - Trani

Provincia di BariSede di Bari · C.so Vittorio Emanuele I, 112

MOUSIKÉCentro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo

XII Festival di Musica Antica del Mediterraneo

Membro del Réseau Européen des Festival de Musique Ancienne (REMA)

4 settembre - 26 novembre 2011Bari · Bitritto · Matera · Mola di Bari · Potenza · Sannicandro · Trani

Mousiké - L’Arte delle Muse

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Giunti dopo sedici anni di navigazione alla dodicesima edizione del nostro Festival di musica antica del Mediterraneo, proprio come un vero viaggio su quel mare ricco di insidie e meraviglie, abbiamo dovuto scansare venti e risacche, bonaccia e mulinelli, secche ed ostacoli d’ogni tipo nella congiuntura sempre meno favorevole alla cultura e alla musica di una Italia che sembra rinunciare alla memoria e allo splendore del suo patrimonio unico al mondo. Ma non si perde d’animo il viaggiatore in difficoltà, stende le sue mappe, guarda le stelle, cerca una guida. La nostra “carta de navegar” la fornisce Predrag Matvejevic, quando ricorda nel suo capolavoro, il Breviario Mediterraneo, i suoni di questo mare che unisce: il ruolo delle onde “nella drammaturgia del mare, negli spettacoli, negli avvenimenti”, con i loro suoni distinti: “rumore o voce, sussurri o mugghi, sciacquio o sciabordio”. Allora quest’anno non avremo un tema conduttore, ma un suono appunto, quelle delle onde che uniscono passato e presente, popoli e storie, in un lento andare e venire, sonoro, nel tempo e nello spazio.Si parte da una figura femminile del primo rinascimento ambigua e discussa, Lucrezia Borgia, figlia di un papa spagnolo, sposata tre volte (tra i mariti era Alfonso duca di Bisceglie) e accusata delle peggiori nefandezze, ma straordinaria mecenate e protettrice di letterati, artisti e musicisti tra Roma, Napoli e Ferrara. In collaborazione con il Festival di Utrecht, il castello di Bari – che ospitò la corte coeva a quella Borgia di Isabella e Bona Sforza – ospiterà la prima italiana dello spettacolo animato da Patrizia Bovi (premio Mousiké 2008). Gli altri concerti, come sempre in magnifici luoghi storici della Puglia, saranno dedicati al recitar cantando del Seicento (il francese Marco Horvat), ai capricci per tiorba del bizzarro Bellerofonte Castaldi (l’argentina Evangelina Mascardi), al confronto tra due tedeschi viaggiatori, Händel e Tele-mann (Bonello, Alcalay, Di Lorenzo e Massa), alle cantate barocche (Piromàfo Ensemble di Stoccolma), oltre a uno spettacolo degli amici di Terrae dedicato a Garcia Lorca e alla musica di autori spagnoli nati su “quella pelle di toro stesa fra Gibilterra e i Pirenei, l'Oceano ed il Mediterraneo”. Uno spazio speciale è dedicato quest’anno alla “città dei Sassi, rinsaldando un legame antico tra Puglia e Basilicata: Matera – città patrimonio dell’umanità UNESCO – , accoglie due appuntamenti musicali in ottobre e novembre. Grazie alla sensibilità cul-turale della Soprintendenza dei Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata, Palazzo Lanfranchi diventa “approdo” sicuro dei concerti itineranti nel capoluogo lucano. La produzione Mousiké di questa edizione verte sui “flussi di memoria”, tema anch’esso per definizione liquido, ispirato alle suggestioni di suoni e movimenti che scaturiscono dalla contemplazione di un mare ancora poco esplorato: il Medioevo. Questo progetto ha avuto origine grazie all’intuizione di un musicista che diversi mari sonori ha navigato, approdando su sponde di terre musicali lontane tra loro ma unite dalle stesse acque, motori inesauribili

Mousiké2011

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di un desiderio mai sopito di conoscenza. “Dulcis memoria” è dunque il progetto dedicato a lui, al nostro amico Massimo La Zazzera, che ci ha lasciato prematuramente nello scorso mese d’agosto. Inoltre saranno presentati libri ed edizioni musicali (Il primo libro di ma-drigali di Jachet Berchem in collaborazione con il Conservatorio Nino Rota di Monopoli), cd e dvd (La Partenope di Leonardo Vinci appena realizzata dalla Dynamic e un cofanetto della casa discografica Glossa con la partecipazione dei celebri Turchini di Antonio Florio). Tutto questo nel Castello Svevo di Bari (una felice coproduzione artistica con la Soprinten-denza e la Direzione del Castello che ringraziamo) e nei castelli di Sannicandro, di Mola di Bari, di Bitritto, nello splendido Palazzo Beltrani di Trani (nasce da quest’anno una proficua collaborazione con la Direzione della Pinacoteca Ivo Scaringi che vi è accolta). A tutti i re-sponsabili e custodi di questi meravigliosi luoghi, il nostro grazie più sentito. L’Associazione “I Luoghi della Musica” di Angelo De Marzo e Sergio Pirozzi ha ideato l’innovativo progetto di guide storiche ai monumenti in cui si svolgono i concerti, accessibili a tutti gli interessati su prenotazione. La stessa Associazione collabora anche all’organizzazione della quinta edizione dei Corsi Internazionali di Musica Antica, dopo il grande successo degli anni scorsi, con la partecipazione di straordinari maestri europei come il virtuoso di flauto dolce Dan Laurin e gli insegnanti di danze storiche Barbara Sparti e Lieven Baert.Abbiamo lasciato per ultimo l’incontro per noi più emozionante, quello con Ramzi Abu-redwan e il suo ensemble di musicisti palestinesi Dal’Ouna, in un concerto con musiche e strumenti tradizionali di alto significato artistico ed umano. Ramzi è un musicista eclettico divenuto famoso nel mondo sia per la sua partecipazione come violista alla Diwan Orchestra Israelo-Palestinese di Daniel Barenboim, sia per il suo progetto di scuola di musica a Ramal-lah che insegna ai bimbi palestinesi l’uso di strumenti musicali come alternativa all’odio e alla violenza. Sarà questa l’occasione per presentare in Puglia e in Basilicata, in collaborazione con diversi enti e istituzioni come l’Università e i Conservatori della Basilicata e numerosi nuclei già attivati il “Sistema nazionale dei cori e orchestre infantili e giovanili” voluto in Italia da Claudio Abbado sul modello del Sistema venezuelano di José Antonio Abreu e già operativo nei territori pugliese e lucano.

Bene, allora eccoci pronti a partire…

Dinko Fabris Patrizia Gesuita Debora Del Giudice

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calendarioDomenica 4 settembre - Bari, Castello Svevo - Ore 19

“Lucrezia…la figlia del Papa. 1480-1519”MEDUSA: Patrizia Bovi voce, arpa gotica, direzione Crawford Young liuto, viola da mano Leah Stuttard arpa con arpioni Gabriele Miracle dulcimer, percussioni - Ottave di Valeria Morini

Domenica 18 settembre - Trani, Palazzo Beltrani - Ore 19

“Cantar sulla tiorba, chitarra spagnola, o altro stromento... in Italia e in Francia nel Seicento”Marco Horvat canto, tiorba, chitarra

Sabato 24 settembre - Bitritto, Castello baronale - Ore 20.30

Presentazione de Il primo libro dei madrigali a quattro voci di Jachet Berchem. Venezia 1555Coordina Dinko Fabris alla presenza degli autoriInterventi musicali di Giovanni Rota violino barocco e Giovanna Tricarico clavicembalo

Venerdì 7 ottobre - Mola di Bari, Castello Angioino - Ore 20,30

“Ferita di Amore. Musiche in habito tiorbesco di Bellerofonte Castaldi”Evangelina Mascardi tiorba Presentazione del CD Arcana

Domenica 23 ottobre - Sannicandro di Bari, Castello Normanno-Svevo - Ore 19

“Händel e Telemann: un’amicizia di lunga vita” L’ARMONIOSA DISCORDANZA: Natalia Lucia Bonello flauto dolce, traversiere; Leonardo Massa violoncello barocco; Vera Alcalay, Claudia Di Lorenzo clavicembalo - Interventi di Julia Ponzio

Martedì 25 ottobre - Bari, Castello Svevo - Ore 20,30

“Cancionero. Poesía y pentagráma: de Albéniz a… Lorca”Rocco Capri Chiumarulo canto, voce Nando Di Modugno chitarra Mario Pugliese lavagna luminosa con la partecipazione di Anna Garofalo voce Coordina Francesco Patruno

Sabato 29 ottobre - Bitritto, Castello baronale - Ore 20,30

“Barocco mon Amour: bon-bon musicali da Napoli a Parigi”PIROMÀFO BAROQUE ENSEMBLE: Christina Larsson Malmberg voceDan Laurin, Kate Hearne flauti Anna Paradiso clavicembalo

Venerdì 4 novembre - Bari, Sala Convegni di Bancapulia - Ore 18

Omaggio a PartenopePresentazione dell’opera di Leonardo Vinci La Partenope e del cofanetto Il canto delle Sirene

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con la partecipazione di Antonio Florio direttore de I Turchini e di Danilo Prefumo direttore della casa discografica DYNAMICEsecuzioni musicali di Cristina Grifone sopranoTommaso Rossi flauto dolce, Paola La Forgia viola da gamba Paola Ventrella tiorba

Domenica 13 novembre - Trani, Palazzo Beltrani - Ore 19

“Dulcis memoria” Espressioni sonore e danze medievali in ricordo di Massimo La ZazzeraENSEMBLE LA CHIRINTANA e ENSEMBLE VIANDELASAngelo De Leonardis voce, Antonio Giummarella flauti Debora Del Giudice organetto portativo, Francesco Patruno percussioniDanzatori Mimmo Caruso, Patrizia Gesuita, Angela Maiorano, Marcella TaurinoCoreografie di Marcella Taurino - Costumi di Luigi Spezzacatene

Lunedì 21 novembre - Potenza, Teatro Stabile, Ore 20,30Sabato 26 novembre - Bari, Auditorium Vallisa

Musiche e canti tradizionali della PalestinaRamzi Aburedwan e l’ENSEMBLE di musicisti palestinesi DAL’OUNANell’occasione sarà presentato il “Sistema Orchestre Giovanili” Puglia

CORSI INTERNAZIONALI DI MUSICA ANTICA V EDIZIONEBarbara Sparti danza rinascimentale (8-9 ottobre)Lieven Baert danza del XIX secolo (28-30 ottobre)Dan Laurin flauto dolce (30 ottobre-1 novembre)

MOUSIKé NELLA CITTà DEI SASSIConcerti a Matera a cura di Natalia Bonello e Claudia Di LorenzoIn collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata

Sabato 22 ottobre - Matera, Chiesa del Carmine presso Palazzo Lanfranchi, Ore 20,30

“Händel e Telemann: un’amicizia di lunga vita”

Sabato 19 novembre - Matera, Palazzo Lanfranchi, Ore 20,30

“Dulcis memoria”Espressioni sonore e danze medievali

calendario

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MEDUSAPatrizia Bovi voce, arpa gotica, direzione

Crawford Young liuto, viola da manoLeah Stuttard arpa con arpioni

Gabriele Miracle dulcimer, percussioniOttave di Valeria Morini

Concerto di inaugurazione e presentazione delXII FESTIVAL DI MUSICA ANTICA DEL MEDITErrANEO

Domenica 4 settembre, ore 19Bari, Castello Svevo

in collaborazione con Centro Studi Europeo di Musica Medievale Adolfo Broegg

LUCREZIA…LA FIGLIA DEL PAPA1480-1519

frottole, aeri e danze del primo rinascimentoSoprintendenza per i beni

architettonici e paesaggisticidelle province di Bari, BAT e Foggia

Direzione del Castello Svevo di Bari

Centro Studi Europeodi Musica Medievale Adolfo Broegg

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Roma 1480-1498Benedetto Gareth detto Cariteo Amando e desiando (1450-1514) (Frottole libro IX. Modo per cantar le ottave: Venezia, Petrucci, 1508)

Heyne van Ghiseghem Amours Amours (1445c—post 1476) (“Ms. Thibault”: Parigi, Bibliothèque Nationale de France, rés Vmd Ms. 27)

Domenico da Piacenza Pizochara (1390c.-1470) (De arte saltandi et choreas ducendi: Parigi, Bibliothèque Nationale de France, Fonds Ital. Ms.972)

Juan del Encina Levanta Pasqual (festa a roma per la presa di Granada)(1420c.-1484) (Cancionero Musical de Palacio: Madrid, Biblioteca real, Ms.II - 1335) Mas ariva (morte del Duca di Gandia, fratello di Lucrezia: tradizione orale sefardita)

Matrimonio con Giovanni da Pesaro e annullamento del matrimonio: le maldicenzeGuillaume Dufay Departes vous male bouche (1397-1474) (Montecassino, Archivio dell’Abbazia, Ms. 871) Le Serviteur Hault Gueronnè

Matrimonio con Alfonso d’ Aragona duca di Bisceglie 1498Niccolò Piffaro Poi ch’io son in libertade (1480-1566?) (Frottole libro VIII: Venezia, Petrucci,1508)

Loyset Compere Scaramella (1445c.-1518)

Josquin des Prez Scaramella…fa la galla (1450c.-1521)

Assassinio di Alfonso d’Aragona 1500Heinrich Isaac Morte che fai (Testo di Serafino Aquilano)(1450-1517) (Parigi, Bibliothèque Nationale de France, rés.VM7 Ms.676)

Juan Urrede Nunca fue pena major (1430c.-1482) (roma, Biblioteca Vaticana, Fondo Cappella Giulia) Ohimè Signore cantasi come Ahime sospiri (Madrid, Biblioteca dell’Escorial, Ms. A 24) Ahime sospiri (Frottole libro IV: Venezia, Petrucci, 1505)

Duchessa di Ferrara: 2 febbraio 1502...Jannes Japart Nencioçça mia (fine sec.XV) (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Banco rari Ms. 229) …l’amore con BemboBartolomeo Tromboncino Muchos son che van perdidos (1570-1535) (Fioretti di Frottole Barzellette Capitoli Strambotti libro secondo: Napoli, De Caneto, 1519) Zappay lo campo (Montecassino, Archivio dell’Abbazia, Ms. 871)

Bartolomeo Tromboncino Queste non son più lagrime (testo di Ludovico Ariosto)

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La rivalità con Isabella: le feste e i giochi a corteRossino Mantovano Perché fai donna el gatton (fl.inizi sec. XVI) (Frottole libro III: Venezia, Petrucci, 1505) Tientalora (Parigi, Bibliothèque Nationale de France, rés.VM7 Ms.676)

Ultimo rifugio nella spiritualitàBartolomeo Tromboncino Vergene bella (testo di Francesco Petrarca)

Raccontare Lucrezia la figlia del papa Alessandro VI Borgia, attraverso la musica del suo tempo è impresa delicata perché non basta narrare la sua vita: si deve soprattutto ridisegnare il quadro storico che la vide protagonista per rendere giustizia alla non felice fama di questa donna straordinaria. Figlia di Vannozza Cattanei e Alessandro Borgia, nata quando non era ancora papa, e sorella di Cesare Borgia il duca Valentino, uno degli uomini piu sanguinari del suo tempo, per molti anni Lucrezia fu strumento per giochi politici, alleanze, vendette dei suoi potenti parenti. La prima parte della sua vita e la sua educazione si svolsero a roma: bilingue ebbe i migliori maestri di musica, danza e lettere classiche. Non le mancarono le sollecitazioni culturali: il mecenatismo di Alessandro VI apriva la corte principesca ad artisti, poeti, musi-cisti e maestri di ogni tipo del sapere, dalla pittura del Pinturicchio, alla scultura di Michelangelo, la poesia in musica di Serafino Aquilano, le composizioni di Josquin des Prez, Marbiano de Orto. In quanto oggetto di scambio per la realizza-zione degli obbiettivi politici, viene data in sposa a Giovanni Sforza da Pesaro ma presto il matrimonio viene annullato per organizzarne un secondo con la casata degli Aragonesi di Napoli. Giovanni probabilmente per vendicare l’orgoglio ferito (era stato tacciato d’impotenza), cominciò a spargere la voce che Lucrezia avesse una relazione incestuosa sia con il padre che con il fratello, prima di una serie di accuse infondate che circolavano al suo tempo.In realtà Lucrezia s’innamorò perdutamente del secondo marito, ucciso spietatamente dal fratello Cesare dopo solo due anni di matrimonio per liberare il campo a nuovi orizzonti e altre alleanze. Dopo un lungo lutto, vissuto nel ritiro di Nepi, Lucrezia decise provocatoriamente di sposare un membro della famiglia piu ostile ai Borgia: gli altezzosi Este di Ferrara. Le pressioni del re di Francia, del duca di Milano e di altri influenti alleati, oltre ad un’ ingente dote e ricche prebende che Lucrezia offre, le consentono di entrare sposa di Ercole d’Este nel 1502 a Ferrara, divenendone duchessa fino alla morte. Questa seconda parte della sua vita, lontana da roma e dai biechi giochi dei suoi parenti (ma anche dal figlio che ha dovuto abbandonare), la porterà ad essere un vitale motore per la vita letteraria, musicale e artistica dell’epoca: perfino la storia d’amore con Pietro Bembo ha consentito di creare, attraverso il loro epistolario, un capolavoro letterario dell’amor cortese del rinascimento. In quella corte raffinata agivano Ludovico Ariosto e Antoine Brumel, maestro di una cappella musicale composta da numerosi cantori e musicisti oltre a 11 trombetti e 8 piffari.La vicinanza e la parentela acquisita con Isabella d’este a Mantova, creò una forte competizione tra le due donne, so-prattutto da parte di Isabella preoccupata che la bellezza e la grazia di Lucrezia potessero offuscare la sua fama di grande mecenate e musicista. Preoccupazioni realistiche, vista la relazione che legò a lungo Lucrezia al marito di Isabella, France-sco Gonzaga. Bartolomeo Tromboncino, liutista cantore e frottolista della corte di Mantova, passò al servizio di Lucrezia intorno al 1510 e per lei scrisse frottole con testo italiano e spagnolo. Intorno a lei fiorivano inoltre le composizioni di Niccolò da Padova, rizardetto tamborino e Madonna Dalida de Puti.La musica che ha segnato la vita di Lucrezia è stata suddivisa nella prima parte del nostro programma in un periodo roma-no, caratterizzato dalla presenza dei grandi compositori alla corte papale, ma anche dalla musica spagnola e dalla danza (vista la sua valentia come danzatrice). La presenza di Serafino Aquilano a roma lascia credere che Lucrezia abbia avuto contatti con la sua arte di cantore e poeta improvvisatore sul liuto o viola da mano. Quest’ultimo strumento, raffigurato nelle stanze vaticane da Pinturicchio, è stato ricostruito proprio per questo programma. Nella seconda sezione abbiamo inserito invece la musica che di volta in volta Lucrezia incontrava nelle sue diverse esperienze matrimoniali a Pesaro, poi a Napoli e infine a Ferrara. Nel campo della “frottola” Lucrezia lasciò una forte impronta personale. Nelle corti si ascol-tava e si eseguiva la musica più disparata, dagli strambotti popolareschi alle raffinate esecuzioni di improvvisatori. Un posto speciale era dedicato alla poesia cantata e all’epica improvvisata sulla “lira da brazzo”, sul liuto, sulla viola da mano. Esistono numerose testimonianze di quest’arte improvvisativa, di cui sono giunti fino a noi solo i testi: abbiamo provato allora a ricostruire alcune formule di arie per cantare ottave capitoli terzine (tratte dai libri di frottole del Petrucci), per raccontare “cantando” la sua vita, terminata in maniera imprevedibile con una autentica conversione spirituale (con ritiri sempre più frequenti in convento) morendo di parto a soli 38 anni.

Patrizia Bovi

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MEDUSA

Crawford Young diplomato al New England Conservatoire, inizialmente studente di chitarra classica con robert Paul Sullivan, è stato anche invitato come suonatore di banjo dalla “New York Philarmonic Orchestra e dalla National Symphony Orchestra prima di dedicarsi completamente al liuto. Ha studiato musica medievale con Thomas Binkley all’Università di Stanford e nel 1978 ha iniziato la sua collaborazione con il gruppo Sequentia in Colonia. Young ha fondato due dei gruppi più importanti per l’interpretazione della musica antica, Project Ars Nova di Boston e l’en-semble Ferrara di Basilea che sotto la sua direzione hanno vinto il Diapason d’Or dell’anno e sono stati finalisti del Gramophone’s Early Music recording of the Year. È stato invitato come solista dall’Hesperion XX diretto da Jordi Savall e recentemente ha lavorato in duo con il liutista scomparso prematuramente Karl-Ernst Schroder. È in tour con il cantante Andreas Scholl con un programma dedicato alla musica di Dowland. Come ricercatore ha pubblicato nel Performer’s Guide to Medieval Music (2000), Basler Jahrbuch für historische Musikpraxis (1984) e Companion to Me-dieval and Reinassance Music (1992). La pubblicazione più recente: Sources of Early Lute Music in Facsimile (2003) una collazione dei manoscritti più antichi per liuto, pubblicati in collaborazione con Martin Kirnbauer. Dal 1982 insegna liuto medievale e prassi esecutiva alla Schola Cantorum di Basilea. Ha inoltre insegnato dal 1989 al 1994 liuto al Conservatoire National Supèrieur de Musique di Lione. Tiene regolarmente corsi nelle principali università europee, del Nord America e in Australia.

Patrizia Bovi nata ad Assisi, avvicinatasi precocemente allo studio della musica, ha studiato al Conservatorio Mor-lacchi di Perugia canto lirico, specializzandosi in seguito sotto la guida di Sergio Pezzetti. Si è occupata parallelamente di musica medievale e rinascimentale seguendo seminari sulla vocalità antica e divenendo apprezzata interprete di Monteverdi e del repertorio italiano barocco. Nel 1984, insieme ad Adolfo Broegg, Goffredo degli Esposti e Gabriele russo, ha fondato l’ensemble Micrologus, gruppo che lavora sulla ricerca e l’interpretazione della musica medievale, ormai celebre in Italia e all’estero. Nel 1990 è entrata a far parte del Quartetto Giovanna Marini, e da allora parte-cipa a tutte le sue creazioni e tournèe. Dal 2001 al 2003 è stata in residenza alla Fondazione royaumont per il primo allestimento moderno del “Jeu de robin et Marion” di Adam de la Halle, in collaborazione con la Sorbona di Parigi e altre università europee (regia di J. F. Dusigne. Direzione musicale Micrologus) di cui è stato realizzato un cd. Nel 2004 con Micrologus, è stata artista in residenza per il Flanders Festival-di Anversa: Laus Polyphoniae 2004. Nel 2006 è stata invitata dalla violinista Chiara Banchini a cantare in tournée e nel suo disco solista sulle sonate di Tartini. Nel 2007 è stata chiamata da Sidi Larbi Cherkaoui coreografo belga/marocchino alla direzione musicale del suo nuovo spettacolo Myth, Produzione congiunta di Toneelhuiss di Anversa,Theatre de la Ville di Parigi, Saddler’s Theatre di Londra, Teatro di Ottawa, Fondazione Musica per roma, in scena in tutte le capitali europee. Dal 2009 al 2011 è stata in tour con I Turchini di Antonio Florio, con il progetto “Intorno allo Stabat”, con le nuove produzioni del coreografo Sidi Larbi Cherkaoui “Babel” e “Play”, e con il progetto Isole di Beltà dell’ensemble La Fenice. Dopo aver messo a punto un metodo d’insegnamento relativo al canto medievale e in rapporto alla musica tradizionale, sta lavorando, in collaborazione con diverse istituzioni europee, ad un progetto internazionale sull’insegnamento della musica medie-vale. Tiene regolarmente seminari e master class in Italia presso il Centro Studi europeo di musica medievale Adolfo Broegg e all’estero e viene invitata nelle giurie di prestigiosi concorsi europei. Premio Mousike 2008. Nel 2008 è stata insignita del titolo di “Chevalier des Art set des Lettres” dal Ministro della cultura francese.

Leah Stuttard è nata in una piccola cittadina nel Lancashire, ha studiato alla Manchester University specializzandosi nell’esecuzione al clavicembalo e in musica medievale. È stata premiata per una dissertazione su un compositore ita-liano del trecento, Bartolino da Padova e ha vinto una borsa di studio dalla Leverhulme Study per specializzarsi alla Schola Cantorum di Basilea in musica medievale e arpa gotica.

Nel 2001 è stata selezionata per seguire una formazione professionale alla Fondation royaumont in Francia con l’En-semble Micrologus: da allora ha iniziato una collaborazione con questo gruppo prendendo parte a tutte le produzioni.Ha lavorato con molti gruppi in Gran Bretagna, come Mediva e Bardos. recentemente è stata invitata da Jordi Savall con Hesperion XXI (Spain). Si è esibita in importanti festival internazionali: York Early Music Festival, Boston Early Music Festival, Stockholm Early Music Festival e ravenna Festival.

Gabriele Miracle ha al suo attivo numerose collaborazioni con l’ Orchestra Sinfonica di Perugia, Orchestra di Sas-sari, Solisti Aquilani, Orchestra Verdi di Milano, Tetraktis Percussioni, Quadrivium Percussione-ricerca.Dal 1998 fa parte dell’ensemble Micrologus con questo gruppo ha partecipato a progetti in collaborazione con Quar-tetto Vocale di Giovanna Marini, Lina Sastri, Banco del Mutuo Soccorso, Daniele Sepe. Sidi Larbi Cherkaoui. Come musicista e percussionista si esibito in tutta europa con l’Orchestra Barocca Italiana, Stagione Armonica di Pa-dova, Orchestra de I Turchini di Antonio Florio, Skip Sempé, Olivier Fortin, Mike Fentross, Pierre Hantai, Pino De Vittorio, Antichi Strumenti, L’Arpeggiata, Angelo Branduardi, Magdalena Kozena. Come compositore scrive musica per il teatro , nel 2008 è uno dei compositori delle musiche per “La Vedova Scaltra” della regista Lina Wertmuller.

Angeli musicisti della Cappella Borgia,cattedrale di Valencia, fine sec. XV

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Marco Horvatcanto, tiorba, chitarra spagnola

Domenica 18 settembre, ore 19Trani, Palazzo Beltrani

in collaborazione con la PINACOTECA IVO SCArINGI DI TrANI

CANTAR SULLA TIORBA …chitarra spagnola, o altro stromento in Italia e in Francia nel Seicento

Palazzo delle ArtiPinacoteca

Ivo Scaringi

Associazione CulturaPuglia Antiqua

Mercato dell'Antiquariato

Comune di Trani

In collaborazione con:

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Bellerofonte Castaldi Hor meno lieti (1580 – 1649)

robert de Visée Chaconne en la mineur (1650 c. -1725)

Guglielmo Miniscalchi Amor, che deggio far? (fl. XVII sec.)

Giulio Caccini Funeste piagge(1550-1618) (L’Euridice)

Charles Hurel Prélude(1675 c.- ?)

Michel Lambert Vos mépris chaque jour(1610-1696)

Carlo Milanuzzi Non voglio amare (fine XVI sec – 1647 c.)

Barbara Strozzi Da gl’abissi del mio core (1619-1677)

Giulio Caccini Non ha’l ciel

Tu ch’ai le penne, Amore

Chi mi conforta (Il rapimento di Cefalo)

Angelo Michele Bartolotti Corrente(1615 c. -1682 c.)

Giovanni Girolamo Kapsberger Pietà, pietà (1580 c. – 1651)

Anonimo Depuis que j’aime Lisette (sec. XVII )

Tarquinio Merula Ninna nanna (1595 – 1665)

François Couperin Les Sylvains (1668 – 1733)

Honoré D’Ambruys Le Doux Silence(fl. XVII sec.)

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Marco Horvat, cantante e strumentista, è uno dei rari musicisti europei di musica antica ad accompagnarsi da solo, come avveniva invece quasi sempre per i cantanti dell’epoca anteriore al Settecento. Dopo aver studiato a Parigi, si è perfezionato alla Schola Cantorum di Basilea in musica del Medioevo e rinascimento. Alla ricerca delle radici profonde di uno stile di canto personale, si è recato per quattro anni in India per studiare il canto classico dell’India del sud con Aruna Sayeeram a Bombay.Come cantore e/o strumentista fa parte di diversi gruppi tra cui “La Chapelle royale”, l’ensemble “Jacques Moder-ne”, la “Simphonie du Marais”, l’ensemble “Gilles Binchois”, l’ensemble “Alla Francesca”, l’ensemble “Labyrinthe”, “La Canzona”, “Le Concert d’Astrée”, “Amadis”, la “Grande Ecurie et la Chambre du roy”, “XVIII-21 Musique des Lumières”, “Akadêmia”, “Le Concert Spiritue”l, “Artaserse”, “Ensemble William Byrd”, “Le Poème Harmonique”, “Huelgas Ensemble”.Come solista tiene regolarmente concerti in Europa, India e Brasile.Nel 1999 Marco Horvat ha fondato l’ensemble Faenza, che da allora dirige e per il quale crea programmi vocali e strumentali dedicati alla musica francese e italiana dal Trecento alla prima metà del XVII secolo.Faenza è un’ensemble dedicato all’interpretazione di musica dal Trecento al Seicento e alla creazione di spettacoli musicali di diversa collocazione. Il direttore artistico dell’ensemble, Marco Horvat, ama lavorare su progetti originali, di forte personalità e aperta sperimentazione. La sua duplice prospettiva, come cantante e strumentista, è tesa a co-struire un ponte tra queste due lingue, spesso separate l’una dall’altra. Un ruolo centrale spetta alla parola - cantata o parlata - veicolo imprescindibile di emozione e comunicazione con il pubblico. Faenza affronta il repertorio propo-nendo un incontro tra musica antica e musica contemporanea e, d’altro canto, ricreando le condizioni di trasmissione di una musica pensata per l’intimità. Estrema intimità da un lato, amplificazione dall’altro: due direzioni in teoria opposte, ma partecipi di una riedizione autentica della musica antica nel nostro paesaggio artistico.Principali registrazioni discografiche di Marco Horvat con Faenza: Il Giardino di Giulio Caccini (Alpha, 2004)La Semaine Mystique (Alpha, 2006)Les Musiques de l’Astrée (Alpha, 2008)

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La pratica del canto a liuto contribuì in maniera significativa a restituire alla monodia del Seicento la sua piena forza espressiva. Liberato dai condizionamenti ritmici, il cantore può dedicarsi a una musica realmente retorica, che possa suscitare gli affetti dell’ascoltatore. Usando tale pratica, Giulio Caccini – compositore e interprete della corte fiorentina dei Medici – aveva saputo rappresentare tutti i sentimenti dell’anima e dello spirito : gioia, tenerezza, col-lera, furore, dispetto, rabbia. In questo era realmente riuscito a trasportare in campo musicale quella sprezzatura che aveva predicato Baldassarre Castiglione nel Libro del Cortegiano (1528) : l’ideale di Caccini era in effetti di « fuggire ogni affettazione » e di dare l’impressione agli ascoltatori che ciò ch’egli faceva «era raggiunto senza difficoltà, quasi senza pensarci » Questa nobile disinvoltura è molto simile a quel « naturel » caro ai teorici francesi della stessa epoca. Alla sprezzatura di Giulio Caccini, infatti, doveva corrispondere una cinquantina d’anni più tardi il naturel di Michel Lambert, uno dei principali rappresentanti dell’arte del canto alla francese, e non a caso anche lui, come Caccini, si a ccompagnava da solo sulla tiorba.Proprio sul finire del secolo XVI la pratica del canto a liuto aveva giocato un ruolo importante nella nascita e nello sviluppo della monodia accompagnata dal basso continuo. ridare al testo la sua primogenitura, far nascere un vero recitar cantando, erano gli obiettivi dei compositori come Caccini. I loro sforzi permisero l’affermarsi di un nuovo stile di canto, capace di adattarsi alle inflessioni del testo e di renderne la potenza emozionale. Fu in questo contesto che ebbero luogo le prime rappresentazioni di opera in musica, di cui questo programma porta esempio di due arie. All’alba del Seicento, gli scambi tra Francia e Italia erano frequenti. I diplomatici attraversavano le Alpi, portando nel loro seguito spesso anche dei musicisti. Basti pensare a Pierre de Nyert, ritenuto l’inventore del canto « alla francese » e che nel 1633, partito al seguito del maresciallo de Créquy, ambasciatore di Francia a roma, poté assistere ai famosi spettacoli prodotti alla corte dei Barberini. Il legame tra le nazioni era rafforzato spesso dai matrimoni principeschi: per quello di Enrico IV e di Maria de Medici, si rappresentò a Firenze L’Euridice di Caccini e Peri e Il rapimento di Cefalo dello stesso Caccini – Marco Horvat interpreta un recitativo da quest’ultima opera di cui restano solo pochi frammenti. Il pensiero teorico sulla musica circolava attra-verso gli scambi epistolari tra eruditi, per esempio di Marin Mersenne con la cosiddetta « repubblica delle Lettere », con cui si faceva inviare partiture e cercava di costituire una biblioteca musicale internazionale. La diffusione degli strumenti musicali era agevolata dai musicisti viaggiato-ri: per questo tramite la Francia giunse ad adottare uno strumento tipicamente italiano come la tiorba – ascolte-remo questa sera un brano di Bartolotti, virtuoso italiano installato a Parigi, che contribuì fortemente al successo dello strumento. La tiorba, per sua natura uno strumento accordale, si impose progressivamente in Francia durante il seicento, contribuendo nel contempo allo sviluppo della monodia accompagnata in quella nazione. rapidamente divenne lo strumento prediletto degli habitués dei salotti parigini, che apprezzavano la sua delicatezza nell’accompa-gnare il canto. Marco Horvat ha voluto concepire questo programma con lo scopo di ricreare un rapporto immediato con il pubblico esattamente come in quei salotti italiani e francesi dell’età barocca, ponendosi da solo in scena con la sua voce e il suo strumento.

Anne-Madeleine Goulet

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Dinko Fabris presenta l’edizione de Il primo libro dei madrigali a quattro voci di JACHET BERCHEM (Venezia 1555)

a cura di Galliano Ciliberti e Giovanni Rota (Bari, Florestano 2010)trascrizioni di Luigi Loré, Giovanni Rota, Giovanna Tricarico

Interventi musicali di Giovanni Rota violino barocco

Giovanna Tricarico clavicembalo

Sabato 24 settembre, ore 20,30Bitritto, Castello Baronale

in collaborazione con il CONSErVATOrIO NINO rOTA DI MONOPOLI

JACHET BERCHEM un fiammingo del Cinquecento a Monopoli

Comune di Bitritto

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Jachet Berchem Nasce dal Pensier mio(1505 c. – 1567) (VI dal Primo libro dei madrigali a quattro voci, Venezia 1555)

Al più chocente raggio (XII dal Primo libro dei madrigali a quattro voci)

Visto ho più volte (XXVI dal Primo libro dei madrigali a quattro voci)

Glorioso Pastore (IX dal Primo libro dei madrigali a quattro voci)

Il particolare del Sonatore di liuto (ca. 1600) di Caravaggio qui riprodotto è una delle immagini di iconografia musicale del rinascimento più sfruttate ma mai come in questo caso più appropriate. Infatti nella parte sinistra del cartiglio musicale il grande pittore riproduce la parte del bassus del madrigale Perché non date voi (1539) di Jacquet Berchem (a destra sotto il violino è collocato, invece, il madrigale Lassar il velo di Francesco Layolle su testo del Petrarca). Jacquet Berchem (1505/1510-1567) è stato uno dei più grandi madrigalisti del XVI secolo. Attivo a Venezia, probabilmente in Francia e maestro di cappella nella cattedrale di Verona (dove ebbe come allievo Marcantonio Ingegneri poi maestro di Monteverdi) decise di trasferirsi misteriosamente in Puglia a Monopoli dal 1553 al 1567 (anno della sua morte) dove creò la sua famiglia. Proprio in questo periodo ebbe a pubblicare il suo Primo libro dei madrigali a quattro voci (1555) oggetto della presente edizione critica frutto di un lungo lavoro interdisciplinare svoltosi all’interno della Scuola di Didattica della Musica del Conservatorio Nino rota di Monopoli. La silloge è dedicata ad Andrea Marzato governatore della città pugliese mentre il IX madrigale (Glorioso Pastore) è indirizzato al vescovo di Monopoli il francescano Ottaviano Preconio. La novità che emerge dalle ricerche qui presentate sono i possibili legami di Berchem con l’ambiente controriformistico romano durante gli anni del suo soggiorno a Monopoli.

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Presentazione del CD “Arcana” a cura di Dinko Fabris

Evangelina Mascardi tiorba(Tiorba Cezar Mateus, New Jersey, 2004)

Venerdì 7 ottobre, ore 20,30Mola di Bari, Castello Angioino

FERITA DI AMOREMusiche in habito tiorbesco

di Bellerofonte Castaldi

Comune di Mola di Bari

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Bellerofonte Castaldi Lusinghevole Passeggio(1581 – 1649) Arpesca gagliarda Furiosa corrente

Fantasticaria detta giovanile Cecchina corrente Florida corrente

Tasteggio soave Sonata decima Fulminante gagliarda

Capriccietto galante Sonata seconda Ferita d’amore Gagliarda La follia

“Capricci a due stromenti e per sonar solo varie sorti di balli e fantasticarie” Modena 1622

Se si intende parlare di primo Seicento, dell'inizio del barocco e dei primi intenti di creare un nuovo stile musicale, è impossibile non avere a che fare con la tiorba. Questo strumento della famiglia del liuto è stato creato alla fine del secolo XVI per accompagnare la voce nella monodia ricreando

l’antica pratica del canto accompagnato dalla citara greca negli intenti di esaltare la declamazione del testo.Personaggi come Bellerofonte Castaldi (1580-1649), originale ed eccentrico, sono quelli adatti per creare queste nuove correnti di espressione. Musicista, poeta, artista, incisore, erudito Castaldi è una figura emblematica del gentiluomo dilettante del suo tempo, un tempo in cui l'aggettivo "dilettante" poteva anche indicare, come nel suo caso, una persona che avesse raggiunto le più alte vette della tecnica musicale. Pubblicò due libri di musica, i Capricci a due stromenti cioe tiorba e tiorbino e per sonar solo varie sorti di balli e fantasticarie (Modena 1622) e il Primo mazzetto di fiori musicalmente colti dal giardino bellerofonteo (Venezia 1623) per una o tre voci, con le sue incisioni e le sue rime. I suoi brani per tiorba sola sono un fedele esempio del nuovo stile strumentale. Brani come Tasteggio soave o Fulminante gagliarda sono novità assolute per il suo tempo e ancora oggi riescono a sorprenderci nella sua espressività e nel modo di esaltare gli affetti. A differenza di altri tiorbisti della sua epoca la scrittura di Castaldi è molto rispettosa del contrappunto e utilizza le prime due corde della tiorba in modo unico. I capricci per tiorba e tiorbino (piccola tiorba accordata un'ottava sopra) sono interessanti non solo per la ricchezza timbrica ma anche per lo spessore contrappuntistico e formale, sono vere canzoni pieni di giochi imitativi. Per finire questo portrait di Bellerofonte ho scelto alcune arie del Primo Mazzetto. Oltre alla bellezza delle melodie, le rime lasciano scoprire i suoi desideri, le sue pene e paure, come d'atra parte lo fa anche il suo personale stile tiorbistico.

Evangelina Mascardi

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ENSEMBLE L’ARMONIOSA DISCORDANZANatalia Lucia Bonello flauto dolce, traversiere

Vera Alcalay clavicembaloClaudia Di Lorenzo clavicembalo

Leonardo Massa violoncello baroccoInterventi narrativi e traduzione testi Julia Ponzio

Sabato 22 ottobre, ore 20,30Matera, Chiesa del Carmine presso Palazzo Lanfranchi

Domenica 23 ottobre, ore 19Sannicandro di Bari, Castello Normanno-Svevo

HäNDEL E TELEMANN: UN’AMICIZIA DI LUNGA VITA

Comune di Sannicandro di Bari

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici

della Basilicata

Palazzo Lanfranchi - Matera

con il patrocinio di

in collaborazione con

Forum nazionale del Libro

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Georg Friedrich Händel Suite a due clavicembali(1685-1759) (Allemande, Courante, Sarabande, Chaconne)

George Philip Telemann Sonata in do maggiore per flauto traverso e b.c(1681-1767) (Largo, Allegro, Largo, Vivace)

Triosonata in la maggiore per flauto traverso, clavicembalo concertato e b.c (Largo, Allegro, Largo, Vivace)

George Philip Telemann Sonata in re maggiore a due traversieri * senza basso (Dolce, Allegro, Largo, Vivace)

Georg Friedrich Händel Sonata in mi minore per flauto dolce e b.c. (Grave, Allegro, Adagio, Allegro)

George Philip Telemann Triosonata in si bemolle maggiore per flauto dolce, clavicembalo concertato e b.c (Dolce, Vivace, Siciliana, Vivace)

* traversiere Julia Ponzio

MOUSIKé NELLA cIttà dEI SASSI

con il contributo di

...è la varietà strumentale che ravviva lo spirito (Telemann)Non è casuale l’accostamento, in questo programma, di due compositori come George Philip Telemann e Georg Friedrich Händel. Oltre ad essere, insieme con Johann Sebastian Bach, i dominatori della scena musicale tedesca del primo settecento, essi furono uniti anche da una profonda amicizia iniziata in gio-vane età. racconta Telemann nelle sue memorie: “dalla mia conoscenza con Händel (aveva allora solo 15 anni), che era già famoso, succhiai così tanto il veleno della musica che quasi misi sottosopra tutte le mie risoluzioni”. Händel, dal canto suo, soleva ricordare che Telemann scrive un mottetto ad 8 voci con la stessa facilità e velocità con cui un altro scrive una lettera. Il concerto di questa sera presenta due trio- sonate per flauto dolce, cembalo obbligato e basso continuo, una suite per due cembali ed una per due traversieri, sonate per flauto traverso, traversiere e basso continuo sia di Händel che di Telemann, opere probabilmente d’occasione nell’ambito di una sterminata produzione che vide entrambi i compositori eccellere nell’opera e nella musica sacra, nonché nei generi del concerto, della sonata e della cantata. L’impianto strumentale händeliano non risponde ad uno schema rigorosamente contrappuntistico, ma presenta soluzioni più libere appena vincolate dal principio della variazione e fortemente improvvisative; la musica appare ariosa, equilibrata, sincera come il legame affettivo che accomunava il maestro di Halle al caro amico Telemann; entrambi condividevano la medesima concezione estetica e formale della com-posizione stessa, non più esaltazione della tecnica contrappuntistica ma arte del cantabile intesa come evoluzione della melodia nella sua accezione più propriamente “sentimentale”. In particolare la musica di Telemann è “musica per tutti e con tutti”, adattabile agli organici più disparati; musica d’intrattenimento, certo, ma tecnicamente impegnativa con una infinita varietà di soluzioni formali, differenze timbriche e dinamiche.“Musica respirata e limpidamente ispirata” che ravviva lo spirito e gioisce alla vita.

Claudia Di Lorenzo

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Vera Alcalay nata a Santiago del Cile, ha fatto i propri studi musicali a roma, dove si è diplomata in pianoforte nel 1984 sotto la guida di Adalberta Spada; in seguito ha intrapreso gli studi di composizione, diplomandosi in musica corale e direzione di coro nel 1987. Nel 1989 ha conseguito il diploma di clavi-cembalo sotto la guida di Paola Bernardi.Negli anni successivi si è perfezionata in clavicembalo con i più accreditati maestri fra cui Kenneth Gil-bert presso l’Accademia Chigiana di Siena, ottendendo il diploma di merito, Emilia Fadini alla Scuola di Musica di Milano, Christiane Jaccottet al Conservatorio Superiore di Ginevra, dove ha conseguito il Certificat di Perfectionnement e, infine, Jesper Christensen, con cui ha conseguito un master universitario biennale in ‘Teoria e pratica della musica antica’.Ha al proprio attivo la pubblicazione di articoli, apparsi sui Quaderni dell’I.r.TE.M., e di svariate edizioni moderne di musica barocca, sia solistica che cameristica. Collabora come curatrice delle collane Esacordo e Tastar del corde (con K. Gilbert) presso la casa editrice Ut Orpheus di Bologna. È titolare della cattedra di clavicembalo al Conservatorio di Bari e svolge attività concertistica come solista e in molti gruppi cameristici e orchestrali. Ha effettuato registrazioni per la rAI e la radio Vaticana nonché incisioni discografiche per la Fonit Cetra e la Brilliant.

Natalia Bonello si diploma brillantemente in flauto presso il Conservatorio di Musica di Matera. Prose-gue gli studi con la flautista Annamaria Morini diplomandosi con il massimo dei voti presso l’Accademia Internazionale di Alto Perfezionamento di riccione. Intraprende lo studio del flauto dolce e traversiere rinascimentale e barocco presso il Conservatorio di Bari diplomandosi con il massimo dei voti nel 2000. Prosegue lo studio della prassi antica con i flautisti Marcello Gatti e Kate Clark presso i Corsi di Musica Antica di Urbino. Nell’Ottobre 2006 consegue il Diploma di Master in ‘Teoria e pratica della musica antica’ presso l’Università della Basilicata e nel 2009 consegue, con il massimo dei voti e la lode, il di-ploma accademico di II livello in flauto dolce. È impegnata nella riscoperta della musica di autori lucani del settecento formatisi a Napoli tra cui il compositore Carlo Cecere. All’interesse per la musica antica affianca anche la passione per quella contemporanea. Ha realizzato prime esecuzioni assolute. Vincitrice del premio Luigi Nono (1999) in duo con la flautista J. Ponzio. Ha collaborato all’incisione della compo-sizione Studi sull’intonazione del mare di S. Sciarrino (Stradivarius). Nel 2010 ha realizzato due incisioni discografiche con musiche di D. D’ambrosio sonata Sol Hirajoshi e di raffaele Gervasio Invenzioni d’Aprile. Ha al suo attivo diverse registrazioni e collabora con diversi ensemble musicali, orchestre sinfoniche e compagnie teatrali. Primo flauto dell’Orchestra Sinfonica delle province di Matera e Potenza dal 1998 al 2004, attualmente insegna flauto traverso nella scuola media ad indirizzo musicale.

Claudia di Lorenzo si è diplomata in pianoforte, clavicembalo e si è laureata col massimo dei voti in ma-terie letterarie ad indirizzo musicologico all’Università di Parma. Dal 1995 si dedica all’approfondimento teorico e pratico della musica antica, collaborando con diverse formazioni strumentali della sua città, an-che come solista. Ha partecipati al II Convegno Internazionale “Il clavicembalo in Europa” (L’Aquila): Si è perfezionata alla Scuola Musicale di Milano con Emilia Fadini, Giorgio Matteoli ed Andrea Di rienzo. Dal 2000 è componente dell’orchestra barocca del Festival “Duni” di Matera diretta da Vito Paternoster, fondata con l’intento di produrre le opere di Egidio romualdo Duni, con cui ha inciso il Giuseppe ricono-sciuto, oratorio eseguito in prima assoluta. Ha partecipato al XXV Festival di Musica Antica di Urbino, frequentando i corsi di clavicembalo con Enrico Baiano e di basso continuo con Andrea De Micheli. Ha realizzato seminari e curato pubblicazioni sulla retorica di Girolamo Frescobaldi, Su Bernardo Storace. Ha tenuto un laboratorio di diteggiature storiche al Conservatorio D’Annunzio di Pescara. Ha conseguito il Master di Musica Antica dell’Università della Basilicata perfezionandosi con Daniela Dolci per la musica da camera e Jesper Christensen per il clavicembalo e basso continuo.

ABBIGLIAMENTO UOMO • DOMMA

MOUSIKé NELLA cIttà dEI SASSI

con il contributo di

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Leonardo Massa si è diplomato e perfezionato con maestri di fama internazionale internazionale quali M. Flaxsman, K. Haenkel, M. Centurione. Ha seguito dal 1992 al 1997 i corsi di perfezionamento di musica da camera di Portogruaro. Si è perfezionato nello studio e nella prassi esecutiva in violoncello barocco con il G. Nasillo e in quello di strumenti a pizzico antichi con F. Marincola. Ha conseguito il Diploma di II livello accademico in Musica da Camera presso il Conservatorio “Duni” di Matera e studia Musicotera-pia presso l’ISFOM di Napoli con il IV livello di Musicoterapia Didattica Tecnico del modello Benenzon. Ha studiato teoria, basso continuo e prassi esecutiva rinascimentale e barocca con i maggiori specialisti del settore: Christensen, Coen, Smith, Dolci, Dall’Albero, Della Sciucca, Balestracci, Acciai, Meucci conseguendo il master in ‘Teoria e pratica della musica antica’ presso l’Università di Potenza.È direttore artistico dell’Accademia Mandolinistica Napoletana; collabora come continuista (violoncello barocco e calascione) e violoncellista col Teatro San Carlo di Napoli, Teatro dell’Opera di roma, l’En-semble Daedalus, Collegium Pro Musica, Musica Fiorita, con l’Ensemble Vocale di Napoli, col Misterium vocis, con l’Europa Galante di Fabio Biondi con il quale ha realizzato per il Teatro Massimo di Palermo il Massimo Puppieno di Alessandro Scarlatti in prima esecuzione moderna. Ha curato la revisione della parte di violoncello di due sonate di Domenico Scarlatti per Trio con man-dolino e chitarra (Santabarbara). La sua discografia spazia dalla musica rinascimentale a quella contem-poranea, incidendo per Accent, Opus 111, Tactus, Felmay, rAITrADE, Amadeus, Eloquentia, Sony; ha effettuato registrazioni per la rAI, rAI International, Hessen, Fr, USA, Svizzera, radio Europa.

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musiche di Albéniz · CAstelnuovo-tedesCo · turinA · Jiménez · de FAllA · llob · lorCA

testi diCAlderon de lA bArCA · Jiménez · lorCA

Rocco Capri Chiumarulo canto, voce

Nando Di Modugno chitarraMario Pugliese lavagna luminosa

con la partecipazione di Anna Garofalo vocecoordina Francesco Patruno

Martedì 25 ottobre, ore 20,30Bari, Castello Svevo

in collaborazione con la ASSOCIAZIONE CULTUrALE TErrAE

CANCIONEROPoesía y pentagráma: de Albéniz a…Lorca

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici

delle province di Bari, BAT e Foggia

Direzione del Castello Svevo di Bari

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“... La poesia è qualcosa che cammina per le strade. Che si muove, che passa

a fianco a noi. Tutte le cose hanno il loro mistero, e la poesia è il mistero che hanno tutte le cose...”

Federico García Lorca

Cancionero è un dichiarato quanto ghiotto pretesto per rileggere pagine di Spagna, ma anche l’intima impellenza di voler creare un ordito organico che trapassi alcuni autori generati da “quella pelle di toro stesa fra Gibilterra e i Pirenei, l'Oceano ed il Mediterraneo”. Albéniz, Turina, Jiménez, de Falla, Lorca, come vasi comunicanti e ognuno di loro travasato negli altri: se il pianista Isaac fu il creatore di uno stile ispirato al folclore e impreziosito da influenze europee, il compositore Joaquín ne mise a frutto tutto l’insegnamento codificando la nuova scuola musicale spagnola del Novecento; se il poeta Juan ramón è stato il padre di una straordinaria generazione di poeti e Manuel di una poetica musicale che ha coniugato al meglio capacità creativa con tradizione, l’artista Federico García è stato la sintesi più felice, la Poesia che straborda dal pentagramma e si fa appunto Arte azzerando i singoli linguaggi... Cancionero, canzoniere: canzoni e poesie, quindi. Ma anche singoli fogli di musica che riepilogano e stilizzano quello che il Poeta di Granada ha chiamato “il paese dei profili”.La performance gode di una formula nuova, fresca e godibile: le “visioni” oniriche e sognanti su lavagna luminosa di un raffinato artista di arti figurative.

Rocco Capri Chiumarulo (attore, cantore). Si forma nel 1985 con F. Damascelli (Cut-Bari) e frequentando uno stage diretto da G. Strehler (“Teatro d'Europa”). Lavora in produzioni radiotelevisive rAI, mentre in teatro è diretto da P. de Cristofaro, A. reggiani, V. Signorile, A. Pugliese, r. Negri, G. Albertazzi, W. Manfrè, D. Houghton, S. di Lauro, M. Znaniesky, A. Zucchi, r. Caporossi, D. Mongelli, G. De Feudis, Adam Pollock al fianco di C. Costantini, C. Croccolo, r. Cucciolla, N. Gazzolo, r. De Carmine, A. Foà, M. Mirabella, C. Vertova. Svolge attività concertistica come cantante e, spesso, anche come regista. Insegna recitazione e ricerca teatrale presso varie accademie teatrali.

Nando Di Modugno (chitarrista). Cresciuto in un ambiente musicale ha proseguito la sua formazione musicale nel Conservatorio “N. Piccinni” di Bari con L. Calsolaro, quindi con A. Diaz, con J. Tomas e all'Accademia Chigiana di Siena ed alla Musik Akademie di Basilea con O. Ghiglia. L’interesse particolare per le diverse forme di espressione musicale gli hanno consentito di svolgere, accanto all’attività didattica nel conservatorio della sua città, esperienze musicali molto varie e di collaborare con musicisti di differenti estrazioni quali fra gli altri P. Eotvos, N. Piovani, E. Morricone, B. McFerrin, r. Ottaviano, P. Favre.

Mario Pugliese (disegnatore, grafico). Diplomato al liceo artistico di Bari si specializza in grafica pubblicitaria ad Udine. Partecipa a numerose mostre e fiere nazionali ed internazionali. Collabora con molti artisti e musicisti alla diffusione dell’arte come strumento di comunicazione. È presidente, nonché attivissimo animatore, di Artensione e Spaziounotre a Gioia del Colle nelle cui sedi organizza e pratica, oltre ad esposizioni di pittura e fotografia, la sperimentazione e la contaminazione.

Anna Garofalo (attrice). Si forma con la scuola del maestro Orazio Costa. Attrice, insegnante di recitazione e dizione Italiana. Lavora in diversi allestimenti, ai quali segue un lungo impegno di tournée in tutta Italia con compagnie nazionali e titoli importanti (Verga, Cocteau, Moravia, Lorca). L’ultima messinscena teatrale è “contr’Odissea” (Terrae/Faraualla), attualmente nei cartelloni teatrali. Per la televisione e produzioni cinematografiche, lavora con rai, Mediaset e Telenorba. Partecipa alla presentazione di vari autori e premi letterari (Presìdi del Libro), nonché a diversi progetti scolastici europei. TERRAE (associazione culturale). Oltre a centinaia di repliche dei suoi spettacoli in Italia ed all’estero, ha all’attivo 4 cd a suo nome (Puglia canti e disincanti, La favola di Bellafronte e altre storie, espaGNa, Bari sole & cerase) e alcune collaborazioni importanti, tra cui quelle con r. Cucciolla, A. Salis, r. Caporossi, A. Foà, G. Marini e gli scrittori K. Suárez, V. M. Manfredi, M. Fermine, V. Magrelli, L. Sepúlveda. Fra i suoi riconoscimenti ed affermazioni, ricordiamo la selezione per la IV rassegna "Scena aperta" (Palazzo delle Esposizioni, roma), la vittoria dell'VIII edizione (1997) del "Premio Musicultura Città di recanati" e l’esibizione nella sede del Parlamento Europeo (Bruxelles).

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PIROMÀFO BAROQUE ENSEMBLE

Christina Larsson Malmberg voceDan Laurin flauto

Kate Hearne flauto e violoncello Anna Paradiso clavicembalo

Sabato 29 ottobre, ore 20,30Bitritto, Castello Baronale

BAROCCO MON AMOUR bon-bon musicali da Napoli a Parigi

Comune di Bitritto

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Domenico Sarro Se pur fosse il cor capace (1679-1744) Cantata per soprano, flauto e b.c.

Mr Quignard Printemps - Rossignols amoureux (attivo 1715 ca.) Cantata per soprano, flauto e b.c.

André Cheron Chaconne (Modérément ) (1695 – 1766) per flauto e b.c.

Joseph-Nicolas-Pancrace Royer Le Vertigo (ca. 1705 – 1755) per cembalo solo Alessandro Scarlatti Augellin vago e canoro (1660-1725) Cantata per soprano, due flauti e b.c.

Variazioni sulla Folia per clavicembalo solo

Francesco Maria Veracini Sonata Sesta (1690 - 1768) per flauto e b.c. (Largo, Allegro, Allegro, Allegro)

Antonio Vivaldi All´ombra di sospetto(1678 - 1741) Cantata per soprano, flauto e b.c.

Durante il 1600 e soprattutto il 1700, Napoli fu il centro musicale più importante d'Europa, così che si può dire a buon diritto che i capolavori dei più grandi compositori europei del '700 ed '800 - specie in riferimento al repertorio vocale e all'opera - non sarebbero stati la medesima cosa senza l'influenza della “scuola napoletana”. Una delle città dove i maestri napoletani lasciarono un segno profondo fu indub-biamente un'altra grande capitale della musica di quell'epoca, ossia Parigi, dove i principi della “scuola italiana”, ed in particolare del metodo napoletano di comporre su dei bassi dati (i “Partimenti”), fu ac-colto per secoli. Il nostro programma vuole essere un viaggio ideale tra queste due città illustri, con tappa intermedia a Venezia, la città adriatica più importante, anche in campo musicale, nel 1600 e 1700. Tra i protagonisti del concerto ci sono la voce e la cantata napoletana, con un esponente di spicco quale Ales-sandro Scarlatti, ed uno meno conosciuto ma dal grande talento, il tranese Sarro (o Sarri). Quest'ultimo mostrò nella sua carriera notevole gusto nel comporre per il flauto dolce – altro protagonista della nostra serata – e lo inserì, ad esempio, nella composizione che presentiamo. Se nella cantata di Antonio Vivaldi la funzione del flauto è quella di illustrare il testo, spesso in questo genere l'uso del flauto dolce richiama invece il suono degli uccellini, come avviene nel caso di Alessandro Scarlatti (che ne usa due), oppure in quella del raffinato Mr. Quignard. Il flauto dolce è anche solista, in questo concerto, nella Ciaccona del francese Cheronne e nell'estroso compositore italiano Veracini, il quale pure spese una parte della sua vita sulla sponda adriatica, tra Venezia ed Ancona. Se nel 1700 tra i tipici strumenti d'accompagnamento ci sono il violoncello barocco ed il clavicembalo, quest'ultimo assurge anche a protagonista virtuoso nell'opera di A. Scarlatti e del naturalizzato parigino royer, il quale lascia alla tastiera il compito di pre-sentare i coloriti caratteri dell'opera. Anna Paradiso Laurin

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PIROMàFO BAROQUE ENSEMBLENato in Svezia, Dan Laurin è riconosciuto come uno dei più grandi virtuosi del flauto dolce. Le sue eccezionali qualità didattiche sono inoltre riconosciute in tutto il mondo. Dopo aver insegnato in Dani-marca ed aver vinto il posto di Professor in flauto dolce presso l'Università della Musica di Brema, Dan insegna attualmente presso il royal College of Music di Stoccolma. Tiene corsi di perfezionamento in Europa, USA, Giappone e Australia. Ha suonato nelle maggiori città europee e del mondo e ha collaborato con note orchestre (Berliner Philharmoniker, Drottningholm Baroque Ensemble, Bach Collegium Japan, ecc.). La quantità di incisioni da solista (più di 30) e l’esteso repertorio fanno di Dan Laurin un unicum nel panorama mondiale del flauto dolce. Tra i numerosi premi, Dan ha ricevuto un Grammy Award, un premio come interprete della musica contemporanea svedese e la medaglia “Litteris et Artibus” consegnatagli dal re di Svezia. È membro della prestigiosa Accademia reale di Musica Svedese.

Christina Larsson Malmberg è una soprano svedese specializzata nella musica antica. Con un Master presso il royal College di Stoccolma, nel 2010 è risultata finalista nel prestigioso concorso scandinavo “Soloist Pri-ze”. Nello stesso anno, ha debuttato come solista nello “Stockholm Concert Hall” con il Lamento d’Arianna di Monteverdi e, sempre da solista, nel “Gävle Concert Hall”, con la Gävle Symphony Orchestra. Ha can-tato nel ruolo di Anima nell’opera di Cavalieri Rappresentatione di Anima et di Corpo durante il Copenhagen Renaissance Music Festival (2010), e in quello principale nell’opera da camera Lovisa Ulrika (2010-2011). La critica definisce la sua voce potente e appassionata ma pura. Christina si dedica come solista anche alla musica da camera, all’oratorio e alle cantate del repertorio barocco, con prestigiose orchestre scandinave e partecipazioni a noti festival del Nord Europa.

Nata a Bari, Anna Paradiso si è diplomata con lode in pianoforte con Angela Annese nonché in clavi-cembalo, studiando anche a Vienna con Gordon Murray. Dopo un dottorato in filologia classica e il lavoro in prestigiose università europee, si è trasferita in Svezia e si è dedicata interamente alla musica con un Master in clavicembalo a Stoccolma e regolari lezioni con C. rousset ed E. Baiano. Per il basso continuo, però, come per l’uso delle diteggiature originali, suoi maestri sono i trattati antichi su questi argomenti. Si è esibita in molte nazioni dell’Europa, in USA e Giappone, nonché per la TV svedese e giapponese, come continuista e solista anche con orchestra. In una tourne fatta con “Paradiso Musicale”, l’ensemble barocca svedese da lei co-fondata, la critica l’ha definita una “nuova stella”. Ha inciso diversi CD per la BIS con il plauso della critica internazionale e sta al momento registrando il suo primo CD da solista per BCr.

Nata a Dublino, Kate Hearne si è diplomata in flauto dolce presso la royal Irish Academy of Music e ha poi proseguito i suoi studi in Svezia -dove vive attualmente- presso il royal College of Music di Stoccolma, con un Master in flauto dolce sotto la guida di Dan Laurin. Si è inoltre dedicata allo studio del violoncello barocco conseguendo un Master presso la stessa accademia con Chrichan Larson. Nel 2005, ha vinto il concorso internazionale di flauto dolce di Montréal, imponendosi come una delle giovani stelle emergenti del flauto. Kate collabora regolarmente con noti gruppi quali: Irish Baroque Orchestra, Concerto Copenha-gen, Arte dei Suonatori, Barokkanerne, the Drottningholm Court Theatre Orchestra, ecc. Assieme ad altri pluripremiati colleghi scandinavi formatisi con Dan Laurin, Kate ha fondato il quartetto “Woodpeckers”, con cui mira anche ad attrarre un pubblico infantile.

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Presentazione dell’opera di Leonardo Vinci La Partenope (DVD DYNAMIC) e del cofanetto Il canto della sirena (3 CD GLOSSA)

a cura di Dinko Fabris

con la partecipazione di Antonio Florio direttore de I Turchini e di Danilo Prefumo direttore della casa discografica DYNAMIC

Esecuzioni musicali di Cristina Grifone sopranoTommaso Rossi flauto dolce, Paola La Forgia viola da gamba Paola Ventrella tiorba

Venerdì 4 novembre, ore 18Bari, Sala Convegni di BancApulia

OMAGGIO A PARTENOPE

Sede di Bari · C.so Vittorio Emanuele I, 112

Giusi [email protected]

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in ricordo di Massimo La Zazzera

Angelo De Leonardis voce, Antonio Giummarella flauti Debora Del Giudice organetto portativo, Francesco Patruno percussioni

Danzatori Mimmo Caruso, Patrizia Gesuita, Angela Maiorano, Marcella TaurinoCoreografie di Marcella Taurino, Costumi di Luigi Spezzacatene

Domenica 13 novembre, ore 19Trani, Palazzo Beltrani

Domenica 19 novembre, ore 20,30Matera, Palazzo Lanfranchi

“DULCIS MEMORIA” Espressioni sonore e danze medievali

Palazzo delle ArtiPinacoteca

Ivo Scaringi

Comune di Trani

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici

della Basilicata

Palazzo Lanfranchi - Matera

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per l'amico musicistaMassimo La Zazzera (14.07.1972 - 12.08.2011)

Un percorso nella memoria attraverso il repertorio medievale,dall' Ars Antiqua all' Ars Nova,nella forma definita di un concerto del quale Massimo vide e udì solo le primissime note.

Dolce è la memoriadi tempi e di luoghi di suoni e paroledi gesti e di sguardidi sogni e visionidi incontri e di addiidi cose e personedi fedi e di affettidi un amicodi un amoredell'Uomodi Dio. (A. D. L.)

MOUSIKé NELLA cIttà dEI SASSI

con il contributo di

Massimo La Zazzera, specialista di flauti e ance (ciaramello, duduk, chalumeau, cromorno, cornamuse), si è occupato per diversi anni della musica dei popoli interessandosi in particolare alle sonorità degli strumenti a fiato. Ha studiato flauto traverso con Laurent Claude Masi e ha formato il Follorum Ensem-ble, iniziando lo studio e la pratica della musica antica. Dopo gli studi in conservatorio ha fatto parte dei gruppi Ziringaglia (musica d’autore), radicanto (musica popolare del Sud Italia) e O’Brian’s favourites (musica celtica) e ha collaborato con rosa Paeda e con Stephane Delicq. Ha suonato con gli ensemble di musica antica Calixtinus e Musica Officinalis, con i gruppi di musica celtica The Charmin’ Elf, No Man’s Land e Kiltartan e con la Compagnia Tubbacatubba (teatro e musica popolare del Sud Italia), tenendo con tutti loro concerti e spettacoli in Italia e all’estero, con l’organettista Alessandro Pipino, la violinista Stefania Ladisa e il chitarrista Adolfo La Volpe, nel quartetto L’Escargot. Ha partecipato con l’Ensemble Calixtinus al progetto Castel Del Monte II del musicista francese Michel Godard; ha collaborato con Mirko Lodedo ed Attilio Turrisi, partecipando ai progetti “Il grande racconto” e “Diazeusi e Sinafè” e con l’ensemble di musiche e danze rinascimentali La Chirintana.Ha lavorato con il percussionista Pino Basile sia come ospite nel progetto “In cupa trance” sia come parte integrante del quartetto “Tarandiràn”, a fianco dell’interprete della tradizione lucana del canto e della cupa-cupa rino Locantore e del percussionista iraniano Mohssen Kasirossafar. Ha inciso con i ra-diodervish In search of Simurgh. Nel maggio 2004 ha seguito un master-class di bansuri tenuta da rakesh Chaurasia. Con l’Ensemble Janì ha suonato al festival IMAGES ’04 di Vevey, sonorizzando dal vivo il film muto Zemlja (La terra, UrSS 1930), del regista ucraino Alexandre Dovjenko, Ha seguito corsi e ma-sterclass con Gevorg Dabaghyan, con Faheem Mazhar (maestro di canto pakistano) e Bobby McFerrin.Discografia: Meglio saltimbanco che un rango da curar, Ziringaglia (1998); Echi di gente, radicanto (1999); Aqua Mater, Musica Officinalis (2000); Terra Arsa - corde pelli e papiri, radicanto (2001); Castel del Monte II, Michel Godard (2002), Ondas, Ensemble Calixtinus (2002); Stralunando, Ziringaglia (2002); Il grande racconto, musiche originali di Mirko Lodedo (2003); The Gaelic Club, Kiltartan (demo, 2003); In search of Simurgh, radiodervish (2004); Siro Yerk – musiche dei Balkani e del vicino oriente, Musica Officinalis (demo, 2004); Amorei d’amore e di passione…esplorazione sonora tra musica antica e musica dei popoli, Musica Officinalis (2004); Mattino”, The Charmin’ Elf (2004); L’Escargot, L’Escargot (demo, 2005); Impro vis-à-vis action, con Pino Basile e Mirko Lodedo (2005); Sedjanki – canti attorno al fuoco, Musica Officinalis (2006); 25-60-38. Breve saggio sulla canzone italiana, Folkabbestia (2006); The Doorways (2007); Vita da coni, Fanfara Populara (2007); Come le parole, Enzo Granella (2007); Corri, L’Escargot (2007); Il segreto della felicità, Folkabbestia (2008). raccolte: Con Ziringaglia: Circo Inferno Cabaret, Santarcangelo dei Teatri – il manifesto (2001); Matteo Salvatore – La luna aggira il mondo e voi dormite (libro + CD), Stampa Alternativa (2002).

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Debora Del Giudice si è diplomata in pianoforte con Italia Salerno e in clavicembalo con Francesco Baroni, ha frequentato corsi di perfezionamento in clavicembalo, basso continuo, musica da camera, di-dattica della musica, presso importanti istituzioni in Italia e all’estero sotto la guida di prestigiosi Maestri: Guido Morini, Emilia Fadini, Ketil Haugsand, Bob Van Asperen, Marco Bisceglie, Enrico Baiano, raffa-ele Vrenna, Vera Alcalay, Franco Pavan, Terrell Stone, Enrico e Marcello Gatti, Giovanni Piazza, Ciro Paduano. Ha concluso i corsi per il conseguimento della laurea di II livello in Musica da Camera presso il Conservatorio di Bari. Ha suonato e suona come solista e in varie formazioni cameristiche e orchestrali. Ha diretto al cembalo in qualità di maestro concertatore Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di C. Monteverdi,nell’edizione 2008 del Festival di Musica Antica del Mediterraneo Mousikè. Ha intrapreso lo studio dell’organo storico, soprattutto per le pratiche di accompagnamento di cori e di voci soliste; approfondisce la prassi filologica della musica pre-polifonica suonando l’organetto portativo in ensemble di stampo medievale. Per il teatro ha ideato ed eseguito musiche di scena per vari allestimenti teatrali, tra cui Il sogno di Armida con Michele Mirabella. Collabora assiduamente con l’attore Paolo Panaro con il quale ha preparato gli spettacoli La Favola di Zoza, I Viceré, La Gerusalemme Liberata, La Commedia delle monache di Santa Pasca, Le religiose alla moda, portati in tournée in Italia e all’estero. Ha composto e concertato la colonna sonora di uno spot di pubblicità progresso per la rete Città Sane dell’O.M.S. È in-segnante di ruolo nella Scuola Primaria, dove è stata referente per le attività musicali del Circolo Didat-tico, svolgendovi anche attività didattica specifica della disciplina e curando progetti di pratica musicale.

Antonio Giummarella musicista pugliese, a diciotto anni si diploma brillantemente in flauto traverso presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Si perfeziona successivamente a roma presso l’Accademia Italiana del Flauto e da allora svolge un’ intensa attività concertistica in diverse formazioni. Accostatosi giovanissimo allo studio del flauto dolce, frequenta i corsi di perfezionamento e nel 2008 si diploma con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze. Nello stesso anno è ammesso al Master of Arts in “Early Music” presso il royal College of Music di Stoccolma dove, sotto la guida di Dan Laurin, continua ad esplorare le possibilità interpretative del repertorio rinascimen-tale e barocco del flauto dolce.

Angelo De Leonardis dopo gli studi classici ha conseguito con ottimi voti i diplomi di Canto, Musica Vocale da Camera, Prepolifonia. Ha seguito i corsi internazionali di Musica Antica a Urbino con C. e L. Caffagni dell’ensemble medievale La reverdie e Corsi di perfezionamento in Musicologia Liturgica e Canto Gregoriano con i maestri Baroffio, Albarosa, Susca, Turco, nonché di canto lirico e musica da ca-mera. Si è perfezionato in Didattica della musica presso l’Università di roma “Tor Vergata”. Ha compiuto studi di Filosofia e Teologia. Collabora stabilmente come solista con affermati ensemble di musica vocale medievale quali Oktoechos di roma, Schola Gregoriana di Venezia, Calixtinus di Bari, Novum Gaudium dell’Abbazia “S. M. della Scala” di Noci, realizzando con essi numerosi concerti in Italia e all’estero e in-cisioni quali i CD OrIENTE/OCCIDENTE (Gregoriano e musica Qawwali), NICOLAUS (Cattedrale di Bari sec. XIII), rESONET INTONET (Cattedrale di Padova sec. XII – XV), VISITATIO SEPUL-CHrI (Cattedrale di Padova sec. XII – XV), e i CD-rOM Exultet e Le Crociate.

Francesco Patruno avvocato, con master in Management ed Economia Ambientale presso la Bocconi, ha studiato basso elettrico da autodidatta, tamburi a cornice della tradizione del sud Italia e del Medi-terraneo all’Università di Lecce e con Arnaldo Vacca, Alfio Antico, Fabio Tricomi. Successivamente si è dedicato allo studio dell’organetto con Stephane Delicq, Vincenzo Caglioti ed Andrea Capezzuoli. Si occupa di ricerca sul campo in materia di canto, ballo, tamburi a cornice dal 1998. Ha partecipato in qualità di musicista e di insegnante di danza tradizionale a numerosi festival internazionali fra cui: Biennale Giovani Artisti Del Mediterraneo (Lisbona), Premio recanati, Festival 2002 (Gooik, Belgio),

ABBIGLIAMENTO UOMO • DOMMA

MOUSIKé NELLA cIttà dEI SASSI

con il contributo di

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Saint Chartier, Le Chavannée, Carpino Folk Festival, Entrudanças, Stimmen festival, Le Bal Trad – Gen-netines, Santarcangelo Dei Teatri, Musique Du Large, Paleariza, Andanças, Social Forum (FI), Damadà. Giornalista, ha scritto per la Gazzetta Del Mezzogiorno dal 1994 al 1999 (settore spettacolo) e per il mensile World Music. Conduttore radiofonico di Ialma; programma di musiche etniche e tradizionali su Controradio/Popolare Network e redattore del sito www.pizzicata.it <http://www.pizzicata.it>

Ensemble medievale VIANDELAS trae la sua denominazione da una dizione alternativa del virelai, forma poetico-musicale propria dei trovieri francesi. Con questo nome, inoltre, si vuole alludere, grazie a una complice parentela di suoni, al viaggio di pellegrini e viandanti attraverso i temi e le forme che ca-ratterizzano le variegate categorie della cultura medievale. Il gruppo ha realizzato diverse rappresentazioni in costume presso castelli, dimore e ambientazioni storiche e si avvale della collaborazione dell’ ensemble di danze antiche La Chirintana

L’ensemble di danze antiche LA CHIRINTANA, nato nel 1995, è impegnato nella ricerca e divulgazione della cultura coreutica dal Medioevo all’Ottocento, in particolare del rinascimento Italiano, ricostruendo danze ed atteggiamenti descritti nei manoscritti dei primi maestri di ballo nobile, divulgatisi dalla metà del secolo XV in poi. Ha collaborato con i più valenti ensemble di musica antica tra cui Calixtinus dal 1996 al 1999, e partecipa ad iniziative per la valorizzazione della cultura e della storia in collaborazione con Enti pubblici e privati. L›ensemble è diretto da Marcella Taurino, che è da tempo dedita alla ri-cerca delle danze storiche italiane e francesi. Si è specializzata con esperti di fama internazionale, quali Barbara Sparti, Veronique Daniels, Deda Cristina Colonna, Gloria Giordano, Sophie rousseau, Carles Mas, Christine Bayle, Caroline Pingault. Il suo lavoro consiste nella ricerca delle coreografie originali sui manoscritti del tempo curando la interpretazione dei passi, delle danze stesse e delle musiche, elaborando inoltre coreografie ispirate al Medioevo. Esperta di danze popolari tradizionali ed etniche, è docente in corsi e stage.

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RAMZI ABUREDWAN ENSEMBLE DAL’OUNA

bouzouk, viola, canto, oud, fisarmonica, percussioni

Guest Performer Nabil Salameh - radioderwish

Lunedi 21 novembre, ore 20,30Potenza, Teatro Stabile

Nell’ambito di UNIVErSA MUSICA rassegna dell’Università della BasilicataIn collaborazione con UNIVErSITÀ DELLA BASILICATA

Sabato 26 novembreBari, Auditorium Vallisa

Nell’ambito di Medimex Fiera delle Musiche Mediterreanee a cura di Puglia SoundsIn collaborazione con PUGLIA SOUNDS

MUSICHE E CANTI TRADIZIONALI

DELLA PALESTINA

nell’occasione sarà presentato in Puglia

e Basilicata ilSistema delle

Orchestre e Cori Infantili e Giovanili

presidenti onorari Claudio Abbado

e José Antonio Abreu

Regione Basilicata

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Ramzi Aburedwan e l'ensemble dAl'ounA, dal nome della tipica musica festiva palestinese, canta-no e suonano la vita quotidiana in Palestina. Grazie alla forza della musica, che valica le frontiere, il gruppo esprime le speranze di un popolo accogliente che ama vivere, ridere e cantare. Il loro repertorio si estende dall'Egitto all'Andalusia passando per la musica tradizionale del Medio Oriente. Sotto influenze classiche e barocche, il gruppo of-fre una miscela di musica orienta-le e occidentale, a cui si uniscono accenti jazz. ramzi Aburedwan e l'Ensamble Dal'Ouna ci conducono nel loro universo, nella loro musica, nella loro poesia e nelle loro tradizioni. Ci fanno così viaggiare al suono di strumenti tipicamente arabi come il bouzoki, l'oud, le percussioni orientali, accompagnati dal classico suono della viola e della fisar-monica. La loro musica può essere strumentale, ma anche accompagnata da canti poetici che parlano d'amore, libertà e natura.L'Ensemble Dall'Ouna è una storia d'incontri, di condivisione, un collegamento sensibile che unisce, senza frontiere, uno stesso messaggio di speranza. La loro musica si sviluppa in un contesto in cui compor-re e suonare è un atto creativo d resistenza all'oppressione quotidiana di cui soffre il popolo palestinese.

Il percorso di Ramzi Aburedwan non è banale. Questo artista palestinese ha passato la sua infanzia nel campo di rifugiati di Al Amari, dove la sua famiglia è stata obbligata a migrare nel 1948. La prima Intifada (1987/1992), la violenza e l’occupazione israeliana hanno fortemente segnato la sua infanzia e adolescen-za. A 16 anni ramzi ha partecipato ad un atelier di musica: questa esperienza cambierà la sua vita. Dal 1996 al 1998 ha studiato musica al Conservatorio Nazionale di Musica Edward Saïd di ramallah. Nel 1998 ottiene una borsa dal Consulat Général de France a Gerusalemme che gli ha permesso di studiare la viola al Conservatoire National régional d’Angers (Francia) fino al 2005. ramzi ottiene il suo Diploma di Studi Musicali (DEM) in viola e musica da camera. Sarà proprio in questo conservatorio francese che incontrerà altri studenti con i quali, nel 2000, creerà l’Ensemble Dal’Ouna, dedicandolo alla musica e alla causa palestinese. Oggi ramzi si dedica a numerosi progetti: è membro e fondatore dell’Ensemble Dal’Ouna, direttore artistico dell’Ensemble Nazionale delle Musiche Arabe della Palestina, oltre che compositore e arrangiatore.Parallelamente, il suo profondo impegno e la sua umanità l’hanno condotto a creare nel 2005 l’associa-zione Al Kamandjâti, il suo obiettivo è quello di creare scuole di musica per i bambini palestinesi, in particolare i più vulnerabili che vivono nei campi di rifugiati.Al Kamandjâti scolarizza oggi più di 500 ragazzi dei campi di rifugiati di Al Amari, Jalazon, Tulkarem e Qalandiah, del villaggio di Deir Ghassana e delle città di ramallah, Jenin, Gaza e Hebron. Al Kamandjâti insegna al tempo stesso la musica nei campi di rifugiati di Bourj el Barajneh e Shatila in Libano.

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SISTEMA DELLE ORCHESTRE E DEI CORI INFANTILI E GIOVANILI D’ ITALIA

La musica trasforma le diversità in speranza, ogni sfida in azione, i sogni in realtà.J. A. Abreu

Da più di 30 anni in Venezuela opera la Fondazione per il Sistema Nazionale delle Orchestre Giovanili e Infantili, nata su iniziativa del Maestro Josè Antonio Abreu, direttore d’orchestra ed ex Ministro della cultura nel suo Paese, che coinvolge oggi 250.000 bambini e ragazzi, riuniti in 140 compagini giovanili (da 12 a 26 anni), 125 infantili (da 7 a 12 anni) e nelle nuove orchestre pre-infantili (da 4 a 7 anni), oltre a 300.000 coristi. Si tratta di un vero e proprio sistema integrato di formazione musicale che emancipa i giovani dalla strada, dalla criminalità, dalla droga, offrendo loro un’occasione di riscatto esistenziale, la possibilità gratuita di farsi una cultura - cioè una vita - in un Paese in cui il 75% degli abitanti vive sotto la soglia della povertà. Un allievo, compreso lo strumento che suona, costa al governo venezuelano circa 100 dollari l’anno: infinitamente meno di quanto non costi tenerlo in prigione. Si può parlare, dunque, di un vero investimento, basato sul valore sociale della musica come strumento della formazione dell’in-dividuo e fondamento della cultura. A tutt’oggi il Sistema venezuelano persegue l’obiettivo di offrire a un numero sempre maggiore di ragazzi del Venezuela la stessa opportunità di accesso gratuito alla musica.IL PROGETTO ITALIANO. Nonostante una tradizione musicale eccelsa, l’Italia non riconosce espressamente la musica come elemento essenziale dell’educazione e risulta tra i Paesi europei più arretrati sotto il profilo dell’educazione musicale. Inoltre, nel nostro Paese, a causa delle diverse riforme dell’organizzazione scolastica, la musica è sempre più marginale tra le materie di insegnamento, fino a non accompagnare più il processo di crescita dei giovani, mentre l’accesso alla formazione musicale profes-sionale è riservato ad un numero ristretto di ragazzi attraverso i Conservatori. Gli investimenti pubblici in questo settore, soprattutto per gli aspetti educativi, sono praticamente inesistenti. Intanto, il disagio giovanile è un fenomeno in preoccupante crescita, soprattutto nei grandi centri urbani ed è stato ormai ampiamente verificato come un coinvolgimento in una fondamentale esperienza creativa e culturale possa costituire un momento di rivalsa e di crescita sociale.Per tutte queste considerazioni, proprio dallo stimolo proveniente dall’emblematica esperienza del mo-dello venezuelano è nata l’idea di dare inizio anche in Italia a una nuova stagione di rinnovamento so-ciale basato sulla fondamentale esperienza della musica. Con il progetto italiano delle Orchestre e Cori giovanili si vuole, infatti, avviare un’azione di sistema volta a offrire a livello nazionale opportunità di

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accesso gratuito alla musica a un numero sempre maggiore di ragazzi. Lo scorso 16 dicembre 2010 è nato il Comitato Sistema delle Orchestre e dei Cori Infantili e Giovanili d'Italia attraverso la costituzione di un Comitato Onlus guidato da Federculture (presieduta da roberto Grossi) e dalla Scuola di Musica di Fiesole, di cui sono presidenti onorari i maestri Claudio Abbado e José Antonio Abreu.Nasceranno in ogni regione i “Nuclei”, ossia centri didattici distribuiti su tutto il territorio che, avvalen-dosi anche dell’esperienza di iniziative affini sviluppatesi autonomamente in Italia negli ultimi decenni, coinvolgeranno bambini di età compresa fra i 4 e i 14 anni nell’apprendimento della musica, secondo il metodo venezuelano di Abreu.Il Comitato Sistema delle Orchestre e dei Cori Infantili e Giovanili d'Italia, basato sul valore di inclusione socio-culturale della musica, si pone l’obiettivo di emancipare bambini e ragazzi dal disagio, offrendo loro un’opportunità di riscatto sociale tramite l’accesso gratuito allo studio della musica.

Il Comitato italiano del Sistema, presieduto da roberto Grossi e con Andrea Lucchesini coordinatore didattico nazionale, ha individuato in Puglia e Basilicata i seguenti coordinatori e i primi nuclei operativi:

Dinko Fabris (Coordinatore Amministrativo Puglia e Basilicata)Francesco D’Orazio (Coordinatore Didattico Artistico Puglia)Tonino Battista (Coordinatore Didattico Artistico Basilicata)Musicaingioco, BariArt Village, San Severo Circolo Acli, TraniAssociazione LAMS Montescaglioso, Matera

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Premio Mousikéregione Puglia 2011

per la diffusione della musica antica del MediterraneoVI EDIZIONE

Il premio regionale Mousiké è assegnato a

ramzi Aburedwancon la seguente motivazione:

“Per la sua carriera artistica svolta ai più alti vertici sia nella musica colta occidentale, con l’Orchestra Diwan di Daniel Barenboim, sia nella musica tradizionale palestinese e mediterranea con gruppi di strumenti popolari e con l’ìmpegno didattico in Palestina

con scuole di musica contro la barbarie e l’odio del nostro tempo.”

Il premio sarà consegnato dall’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli

Bari, Sabato 26 novembre

Il I Premio Mousiké Regione Puglia 2006 assegnato ad Antonio Florio direttore e fondatore della Cappella della Pietà dei Turchini II Premio Mousiké Regione Puglia 2007 assegnato a Vladimir Ivanoff e complesso SarbandIII Premio Mousiké Regione Puglia 2008 assegnato a Patrizia Bovi e complesso Micrologus

IV Premio Mousiké Regione Puglia 2009 assegnato a Katarina Livljanic e complesso DialogosV Premio Mousiké Regione Puglia 2010 assegnato a Hopkinson Smith

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CORSI INTERNAZIONALIDI MUSICA ANTICA

V EDIZIONE

Bari, Casa PiccinniBarbara Sparti danza rinascimentale

(8-9 ottobre)

Lieven Baert danza del XIX secolo (28-30 ottobre)

Dan Laurin flauto dolce (30 ottobre-1 novembre)

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FESTIVAL MOUSIKÉ

Presidente e coordinamento generale Patrizia GesuitaVice presidente Debora Del Giudice

Direttore artistico Dinko FabrisCoordinamento concerti MOUSIKÉ NELLA CITTÀ DEI SASSI Natalia Bonello e Claudia Di Lorenzo

Consulente per le musiche di tradizione orale Francesco PatrunoUfficio stampa e segreteria Angelo De MarzoDocumentazione sonora Giorgio Cavaglieri

Regista del suono Sergio PirozziStaff Francesca Fabris, Ferdinando Gallo, Silvia Gesuita

si ringrazia: Giuseppe Affatato (Funzionario del Comune di Trani), Salvatore Buonomo (Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Bari, BAT e Foggia), Luigi Caccuri (Comune di Mola di Bari), Angelo De Leonardis, Verio Fiore e Progetto

Vallisa, Filomena Lapenna (Rettorato Università della Basilicata), Annamaria Lorusso (Direttrice Castello Svevo di Bari), Alessandro Mastrorillo (Provincia di Barletta-Andria e Trani), Lucia Rosa Pastore (Direttrice della Pinacoteca Ivo Scaringi, Palazzo Beltrani,

Trani), Lisa Pietropaolo (Dirigente Provincia Barletta-Andria-Trani), Marta Giuseppina Ragozzino (Soprintendente dei Beni Storici, Artistici e Antropologici della Basilicata), Michele Saponaro (Soprintendenza dei Beni Storici, Artistici e Antropologici della Basilicata), Raffaella Ronchi

(Vice Direttore del Conservatorio di Monopoli), Carmela Surace, (Castello di Mola di Bari). Nabil Salameh voce e leader dei Radiodervish, Saverio Viziello (Direttore Conservatorio di Matera).

MOUSIKÉCentro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo

Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Mousiké: tel./fax 080 553 4590 • cell. 339.1156857 · 339.8449605

[email protected][email protected] • www.festivalmousike.it

Redazione programma di sala a cura di Giulia Veneziano con la collaborazione di Patrizia GesuitaRealizzazione grafica e webmaster: Cosimo Damiano Guarini - Stampa: Pubblicità & Stampa - Modugno (BA)

La Cecchina ristorante - Bari

I Luoghi…del Festival

(Bari, Bitritto, Matera, Mola di Bari, Sannicandro di Bari,Trani)

Partecipa alla visita che è racconto e incanto, nei personaggi e nei suoni, attraverso le epoche più affascinanti…

Attraverseremo i luoghi che ricordano i vari volti delle città pugliesi nelle culture che si sono succedute.

L’Associazione Culturale “I Luoghi della Musica” in collaborazione con il Centro Studi Arti dello Spettacolo nel Mediterraneo Mousiké propone I Luoghi…del Festival, visite guidate nei luoghi della musica e del turismo dei Comuni coinvolti dal Festival Mousiké accompa-

gnate da coinvolgenti lezioni-concerto. Scopo dell’iniziativa è anche la riscoperta e valorizza-zione di strumenti e forme della musica del passato e dei più affascinanti edifici antichi sacri e

profani, sedi un tempo di una attività musicale di alto livello oggi totalmente dimenticata.

Per info e prenotazioni:Associazione Culturale “I Luoghi della Musica”

tel. 3314730531 · [email protected]

Regione PugliaAssessorato alle Politiche Giovanili

e Cittadinanza Sociale