Progetto Violenza

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Liceo delle Scienze Sociali Bari

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. . .TUTTO INIZIO’ A SETTEMBRE QUANDO

ABBIAMO SCELTO IL TEMA DELLO STAGE

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2 FASE

• Campagna di sensibilizzazione all’interno della scuola in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne con pannelli di denuncia e spettacolo “Nelle segrete stanze”

• Adesione alla manifestazione del 25 novembre a Roma della giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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3 FASE

• Interviste• Elaborazione di uno spot con la regista Elena Fedeli• • Presentazione dello stage mediante power point e• Presentazione dello spot televisivo• Elaborazione di un questionario somministrato a un campione di alunni dell’istituto e successiva elaborazione dei dati

Conoscenza diretta del centro anti violenza “Desirèe” Bari

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… non c’è quindi nessuna attività di coloro che amministrano la città che sia della donna in quanto donna, né dell’uomo in quanto uomo, ma le nature sono disseminate in ambedue gli animali e di tutte le attività partecipa la donna secondo natura, e di tutte del pari l’uomo.Platone, V Libro della Repubblica, 455d

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Liberare la donna significa rifiutare di chiuderla nei rapporti che ha con l’uomo, ma non negare tali rapporti; se essa si pone per sè continuerà ad esistere anche per lui: riconoscendosi reciprocamente come soggetto ognuno tuttavia rimarrà per l’altro un altro; (…) quando sarà abolita la schiavitù di una metà dell’umanità e tutto il sistema dell’ipocrisia implicatovi, allora la “sezione” dell’umanità rivelerà il suo autentico significato e la coppia umana troverà la sua vera forma. S.De Beauvoir, Il secondo sesso

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SOLO FISICA E SESSUALE?

LA VIOLENZA E’ ANCHE

PSICOLOGICA ED ECONOMICA

NO

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VIOLENZA FISICA

Qualsiasi tentativo o atto volto a far male o a spaventare qualcuno, comprende ogni atto fisico finalizzato a creare un vero e proprio clima di terrore ( esempio: picchiare con o senza l’uso di oggetti, strattonare, tirare i capelli, tentativi di strangolamento, dare calci o schiaffi, ustioni)

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VIOLENZA PSICOLOGICA

Include una serie di atteggiamenti e comportamenti che si insinuano nella relazione in maniera graduale al punto che la donna non riesce più a vedere quanto siano dannosi e minino la sua identità ( esempio: controllo dei comportamenti, sul come vestire, svalutazioni, umiliazioni, insulti, ricatti, controllo delle relazioni con gli altri).

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VIOLENZA ECONOMICAInclude comportamenti che impediscono o concorrono a fare in modo che la donna sia costretta in una situazione di dipendenza delle risorse economiche ( esempio: sottrarre lo stipendio, vietare l’uso dell’automobile o il conseguimento della patente, limitare l’accesso alle finanze familiari, impedire alla donna di trovare lavoro fuori casa oppure obbligarla a lasciare il lavoro).

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VIOLENZA SESSUALEImposizione della vittima ad avere rapporti sessuali non desiderati, attraverso l’uso della forza, minacce, ricatti ( esempio: mettere in ridicolo i comportamenti sessuali della vittima, stupro, tentativo di stupro, rapporti sessuali non voluti, visione forzata di materiale pornografico, attività sessuali umilianti e dolorose).

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LE MOLESTIE VERBALILE MOLESTIE VERBALICommenti pesanti sul corpo della donna, battute a sfondo sessuale, telefonate oscene

LE MOLESTIE FISICHELE MOLESTIE FISICHE

Palpeggiamenti, carezze e baci non graditi dalla donna

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SENZA DIMENTICARE . . . LO STALKINGComportamento persecutorio da

parte dell’ex compagno nei confronti delle donne in seguito alla rottura della relazione

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La violenza sessuale era un reato contro la morale e il buon costume e si distingueva in

Congiunzione carnaleART: 519 c.p.Pena: da 3 a 10 anni di restrizione di libertà personale

Atti di libidineART: 521 c.p.Pena: veniva punito chi compiva l’atto su un soggetto passivo

Questa distinzione imponeva al giudice accertamenti minuziosi sulle modalità dell’atto.

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• LEGGE n ° 66 del 1996 unifica le due ipotesi di reato nel reato di violenza sessuale (reati contro la persona)rientrandovi “tutti gli atti aventi significato erotico e gli atti sessuali che possono qualificarsi come:-violenti-abusivi-fraudolenti

• LEGGE n°154 del 2001“misure contro la violenza nelle relazioni familiari”

• LEGGE REGIONALE n°7 del 21/03/07“Norme per le politiche di genere e servizi di conciliazione vita-lavoro in puglia”

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LA VIOLENZA AVVIENE SOLO ALL’ESTERNO ?

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LE DINAMICHE

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IL CICLO DELLA VIOLENZAIL CICLO DELLA VIOLENZA

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Perché la violenza domestica è trasversale e non si verifica solo in determinati contesti familiari, economici e sociali

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Tanti sono i fattori che non permettono alla donna di denunciare la violenza e di interrompere la relazione violenta:-paura di perdere i figli-difficoltàeconomiche-isolamento-disapprovazione da parte della famiglia-biasimo sociale

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Gli uomini violenti tendono ad umiliare le donne, a farle sentire inadeguate e ad attribuire loro le cause della violenza. La violenza non è mai giustificata

Perché esistono alcoolisti e drogati che non commettono violenza sulle donne così come esistono uomini violenti che non assumono droghe e altro

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Perché ogni tipo violenza incide sull’equilibrio psico-fisico della donna

Perché l’atto di violenza è quasi sempre un atto premeditato perché risponde alla necessità di controllo sulla donna (picchiare è una strategia per migliorare il comportamento della donna)

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PROGETTO “RETE ANTIVIOLENZA TRA LE CITTA’ URBAN D’ITALIA”

Mira a favorire l’emersione di domande di aiuto mediante due aree operative:

• l’attivazione di un servizio di accoglienza telefonica (1522)• la creazione in progress di una rete nazionale antiviolenza

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DATI STATISTICI DATI STATISTICI

• la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 60 anni.• sono 6 milioni 743 mila le donne che nel corso della vita sono state vittime di violenza fisica o sessuale.• c’è un omicidio in famiglia ogni 2 giorni, in 7 casi su 10 la vittima è una donna.• la maggior parte di queste violenze arrivano dal partner( come il 69,7% degli stupri) o dall’ambito familiare• solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto• oltre il 90% delle violenze non è mai stata denunciata.• solo il 18,2% delle donne è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente “qualcosa di sbagliato” e ben il 36% solo “qualcosa che è accaduto”.

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% di Tipologie di violenza

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

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una

fisica

verb

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logica

-mole

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Reazione agli atti di violenza

sono rimasta indifferenete

8%

ho chiamato la polizia denunciando

l'accaduto9%

sono intervenuto/a14%

altro10%

nessuna risp59%

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Reazioni alla violenza fisica

7%5%

20%

39%

5%

5%

2%

17%

hanno sportodenuncia

hanno sporto e poihanno ritirato ladenunciane hanno parlato coni famigliari

ne hanno parlato congli amici

si sono rivolti aiservizi sociali

si sono rivolte alPronto Soccorso

ne hanno parlato conuno psicologo

altro

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Reazioni alla violenza verbale

16%

13%

0%

19%

37%

6%

3%

3%

3%

nessuna

hanno sportodenuncia

hanno sporto e poihanno ritirato ladenunciane hanno parlato coni famigliari

ne hanno parlato congli amici

si sono rivolti aiservizi sociali

si sono rivolte alPronto Soccorso

ne hanno parlato conuno psicologo

altro

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Reazioni alla violenza psicologica

0%

25%

5%

30%

25%

0%

0%

5% 10%

nessuna

hanno sporto denuncia

hanno sporto e poi hannoritirato la denuncia

ne hanno parlato con ifamigliari

ne hanno parlato con gliamici

si sono rivolti ai servizi sociali

si sono rivolte al ProntoSoccorso

ne hanno parlato con unopsicologo

altro

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Reazioni alla violenza sessuale

13%

13%

0%

13%

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0%

0%

8%

25%

nessuna

hanno sporto denuncia

hanno sporto e poi hannoritirato la denuncia

ne hanno parlato con ifamigliari

ne hanno parlato con gliamici

si sono rivolti ai servizisociali

si sono rivolte al ProntoSoccorso

ne hanno parlato con unopsicologo

altro

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0%

34%

33%

33%

0%0%

0% 0%

0%

Reazione alle molestie sul luogo di lavoro/scolastico nessuna

hanno sporto denuncia

hanno sporto e poi hanno ritirato la denuncia

ne hanno parlato con i famigliari

ne hanno parlato con gli amici

si sono rivolti ai servizi sociali

si sono rivolte al Pronto Soccorso

ne hanno parlato con uno psicologo

altro

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Luogo della violenza

39%

16%6%

6%

2%

7%

1%

2%

6%

2%

1%

1%

1%

8%2%

nesssuna

casa propria

parco,giardino pubblico,spiaggia,mare

automobile,parcheggio,garage

mezzo di trasporto pubblico,stazione

scuola o spazi attinenti

lavoro o spazi attinenti

casa di amici,conoscenti

strada.mercato

casa/lavoro dell'offensore

cinema,teatro,discoteca,pub,ristorante,bar

studio medico,struttura sanitaria

albergo,campeggio,casa per le vacanze

non so

altro

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POCHE DONNE DENUNCIANOPOCHE DONNE DENUNCIANO

IN QUESTO MODO CHIEDONO AIUTOIN QUESTO MODO CHIEDONO AIUTO

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-crederle e ascoltarla-mantenere la riservatezza- non giustificare mai il comportamento violento, anzi condannarlo sempre- evitare di minimizzare l’episodio violento e di colpevolizzare la vittima- non giudicare le decisioni della donna anche se non le condividiamo- dare informazioni sui centri antiviolenza: non si può risolvere da soli la situazione di violenza

-crederle e ascoltarla-mantenere la riservatezza- non giustificare mai il comportamento violento, anzi condannarlo sempre- evitare di minimizzare l’episodio violento e di colpevolizzare la vittima- non giudicare le decisioni della donna anche se non le condividiamo- dare informazioni sui centri antiviolenza: non si può risolvere da soli la situazione di violenza

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USCIRE DALLA VIOLENZA SI PUO’!USCIRE DALLA VIOLENZA SI PUO’!IL RUOLO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA:

- servizio gratuito 24 ore su 24- ascolto telefonico e diretto- attività di counseling e sostegno psicologico- attività socio-assistenziale- consulenza e assistenza legale- gruppi di auto-aiuto- rapporto con le risorse del territorio- attività di sensibilizzazione, informazione e formazione- attività di prevenzione per contenere e ridurre il fenomeno della violenza- tutela dei diritti e della sicurezza delle donne anziane- collegamento con la rete dei Centri Antiviolenza e strutture di accoglienza in Italia- gestione casa rifugio con indirizzo segreto

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SI SVILUPPANO SU DUE LIVELLI :

- formazione e sensibilizzazione nelle scuole- formazione agli insegnanti

- più centri anti-violenza e case rifugio- sportello anti-violenza presso il pronto soccorso- creazione di un centro di soccorso per violenze sessuali- distribuzione di un manuale tascabile

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- contesta il linguaggio sessista e le battute umilianti per le donne- critica un uomo che sta abusando della sua partner- non approvare trasmissioni che danno un’ immagine negativa della donna

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LA VIOLENZA DI GENERE:

• e’ un fenomeno trasversale e universale• e’ un fenomeno di rilevanza pubblica • e’ una manifestazione di disuguaglianza tra uomini e donne, che ha nelle relazioni di coppia la sua massima espressione

Si basa sull’ assegnazione di ruoli in funzioni del sesso definiti da stereotipi che pongono le donne in una situazioni di inferiorità e di sottomissione rispetto agli uomini• è un fenomeno difficile da percepire, riconoscere valutare ed allontanare

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• conoscere il fenomeno della violenza nelle sue forme, dinamiche, conseguenze

• riconoscere su noi stesse e sulle altre i segni della violenza

• acquisire gli strumenti per denunciare la violenza

• cercare di creare le basi per contrastare la violenza e per promuovere modelli socio-culturali in cui le funzioni tradizionali di dominio siano percepite come un deficit

• conoscere il fenomeno della violenza nelle sue forme, dinamiche, conseguenze

• riconoscere su noi stesse e sulle altre i segni della violenza

• acquisire gli strumenti per denunciare la violenza

• cercare di creare le basi per contrastare la violenza e per promuovere modelli socio-culturali in cui le funzioni tradizionali di dominio siano percepite come un deficit

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Amoruso FrancescaBorracci AnnaBottalico MarikaCellamare RossellaCaravella GraceCorallo Valeria

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Daddiego ChiaraDe Filippis AntonellaDe Marzo RosaDi Maso ElisabettaFerrante RosariaHamed Adib Poor Leyla

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Leccese LauraMangiullo SabrinaMaselli AnnaMercadante AntoniettaMorisco FrancescaPalazzo Giulia Picca Claudio

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Quaranta DalilaSassanelli BarbaraStefanachi LuciaStella SeleneViesti GildaZonno CaterinaZotti Sara

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SI RINGRAZIA Il centro anti-violenza“ Desirèe”di Bari ,la

regista Elena Fedeli, tutti gli esperti esterni , tutto il corpo docente della classe IV B e il dirigente scolastico prof. A. Greco

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E . . . SOPRATTUTTO LA NOSTRA PROFESSORESSA

SALDARELLI