Progetto RSA 2006 - Comune di Brescia - Portale …. 2 Il numero totale dei pazienti ospitati nelle...

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Pag. 1 Allegato 1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Classe di iscrizione all’albo: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A) Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il Comune di Brescia ha 194.100 abitanti, di cui circa il 20% ha superato i 65 anni. L’assistenza agli anziani non autosufficienti totali gestita direttamente dall’Ente – è costituita da una rete di servizi che si articola in assistenza domiciliare (SAD), servizi semiresidenziali (CDI) e servizi residenziali (RSA). 3 NZ00351

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Allegato 1

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Classe di iscrizione all’albo:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

A) Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Il Comune di Brescia ha 194.100 abitanti, di cui circa il 20% ha superato i 65 anni. L’assistenza agli anziani non autosufficienti totali – gestita direttamente dall’Ente – è costituita da una rete di servizi che si articola in assistenza domiciliare (SAD), servizi semiresidenziali (CDI) e servizi residenziali (RSA).

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NZ00351

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Il numero totale dei pazienti ospitati nelle tre Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A) del Comune di Brescia (Arici Sega, Arvedi e Villa Elisa) è di 161 unità di cui 34 maschi e 127 femmine. L’età media dei ricoverati è di 74,6 anni. Gli ospiti sono affetti da polipatologia (fisiche e psichiche) e presentano elevati bisogni sanitari e relazionali, pertanto sono molteplici le variabili e le dinamiche che influenzano il livello della loro qualità di vita. Infatti la situazione sanitaria degli ospiti è alquanto complessa, presentandosi, ad esempio, nella stessa persona problemi di memoria, disorientamento spazio-temporale e deficit motori, oppure cardiopatia in labile compenso associata a diabete mellito e forte depressione. È necessario quindi un approccio multidisciplinare e multidimensionale, utilizzando la flessibilità e la duttilità, indispensabili ad affrontare il dinamismo intrinseco della cronicità. Il progetto di servizio civile tutt’ora in corso si è sviluppato dando priorità alle attività di gruppo con sporadici e mirati interventi individuali. Questi ultimi hanno contribuito ad evidenziare, in particolare al personale medico, l’importanza ed opportunità di investire nella relazione “uno ad uno”. La situazione di ogni singolo ospite è monitorata bimestralmente e registrata sul PAI (Piano Assistenziale Individualizzato) (sotto la responsabilità della caposala) e sulle cartelle mediche da parte del personale medico e infermieristico. Il personale addetto soddisfa tutti i bisogni fisiologici degli ospiti e riesce anche ad instaurare forme di relazioni amicali che però, per motivi di tempo, risultano frammentarie, non continuative e non progettuali. L’istituzionalizzazione può comportare per molti ospiti l’acutizzarsi di forme di solitudine, di chiusura e di depressione. Esige inoltre l’adattamento ad un nuovo ritmo di vita che in breve tempo diviene ripetitivo e monotono: si innescano meccanismi di passività e di assenza di stimoli. Diversi ospiti potrebbero uscire dal reparto solo accompagnati, potrebbero partecipare alle attività dell’istituto solo se seguiti individualmente; molti hanno potenzialità e abilità residue che andrebbero mantenute e stimolate. A queste esigenze potrebbe rispondere in modo efficace una ‘relazione individualizzata’ in quanto innesca nella persona meccanismi affettivi, stimoli e gratificazioni personali, che altrimenti non potrebbe vivere: sarebbe un contributo notevole al ripristino del suo valore e alla conferma della sua

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dignità. Tali bisogni si possono sintetizzare come segue:

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto ruota attorno alla persona, alle sue esigenze e al suo benessere. Il canale individuato per veicolare vissuti positivi è la relazione: nella e attraverso la relazione potranno essere trasmesse emozioni, sperimentate gratificazioni e ricercate forme di benessere che compensano i disagi fisici e dell’istituzionalizzazione. Gli obiettivi di seguito esplicitati sono strettamente collegati tra loro da rapporti di interdipendenza: una relazione positiva con il volontario favorisce uno star bene anche nella struttura nonchè il mantenimento del rapporto con l’esterno, stimola al mantenimento/rinforzo delle abilità residue e la volontà

CONDIZIONE BISOGNO/RISPOSTE AL BISOGNO

Solitudine, depressione (malessere emotivo, ansia, disorientamento, chiusura, rifiuto) Difficoltà relazionali Mancanza di autonomia

Affettivo Conferme Relazionale Socializzazione Stimoli Condivisione di esperienze di diversi momenti della giornata

interne ed esterne all’istituto

di gruppo e individuali

Abilità residue (mestiche, manuali, corporee)

Mantenimento delle abilità personali Manteninimento delle abilità usuali Ricerca di nuove forme espressive e di comunicazione Stimolazioni verbali, uditive e manuali

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di realizzare qualcosa di gratificante. Il progetto individualizzato (vedi allegato 1) includerà tutti questi elementi: mostrerà la graduale conoscenza dell’ospite, l’analisi delle sue potenzialità, le esigenze relazionali, le abitudini e le necessità quotidiane nella loro evoluzione nel tempo fino all’individuazione di un aspetto dominante su cui lavorare per poter far vivere esperienze di gratificazione. OBIETTIVI: 1. Soddisfare il bisogno relazionale dell’ospite attraverso una relazione

che favorisca la compensazione socio-affettiva, la comprensione e condivisione e che fornisca rassicurazione e conferme;

2. Favorire il benessere dell’ospite nella struttura grazie all’organizzazione di momenti di socializzazione, di partecipazione alle attività strutturate e di orientamento nella struttura;

3. Contribuire al mantenimento del rapporto con l’esterno tramite uscite

in luoghi conosciuti e non;

4. Contribuire al mantenimento delle abilità residue mediante letture (quotidiani, settimanali, racconti, …), attività cognitive nonché attività manuali (dalla cura delle piante alla realizzazione di oggetti)

5. Realizzare un progetto individualizzato per ogni ospite assegnato articolato come segue: � raccolta di informazioni sull’ospite anche attraverso il confronto con il personale medico;

� compilazione dei fascicoli individuali (vd. allegato 1) � realizzazione della fase produttiva finalizzata alla gratificazione dell’ospite. Il prodotto corrisponderà alle esigenze e alle possibilità del singolo ospite e potrà, a titolo esemplificativo, corrispondere alla realizzazione di un giornalino, di un opuscolo o manuale che raccolga i suoi interessi/ricordi/esperienze, oppure produzioni grafico-pittoriche, mosaici, oggetti in legno,.

Il raggiungimento di risultati positivi potrà essere visibile in forma più sistematica attraverso l’uso dei seguenti indicatori che si fondano su un principio: il miglioramento della qualità di vita dell’ospite assegnato al volontario sarà l’evidenza massima dell’effetto positivo del suo intervento. A. Rilevazione di quantità e qualità della partecipazione alla vita della RSA:

- partecipazione alle attività settimanali della R.S.A (intrattenimenti musicali, tombola, uscita, …)

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B. Grado di partecipazione e coinvolgimento alle attività del progetto

individualizzato C. Osservazioni da parte del personale medico Si prevedono incontri inizialmente settimanali, poi gradualmente mensili con il responsabile del servizio. Questi si aggiungono agli incontri mensili con il medico geriatra, bimestrali per la stesura dei Piani Assistenziali Individualizzati (di cui è responsabile la caposala) e con il sevizio animazione. Il seguente schema intende far percepire, con un unico sguardo, l’effetto che la relazione individualizzata può avere sulla persona e, al tempo stesso, il ruolo del volontario. Tutto è graduato a partire dalla persona bisognosa di aiuto con le sue caratteristiche, potenzialità e limiti, collocata in un contesto relazionale – affettivo che vuole essere il più positivo possibile per far ritrovare uno stile di vita interno all’istituto che la valorizzi.

Attività Atteggiamento dell’ ospite _____________________ (nome)

Passivo Coinvolto Interviene Racconta

Attività del progetto

Reazioni dell’ ospite _____________________ (nome)

Attività Ore Propositivo

Esecutore Comm

enta

Chiede Valuta Confronta

Incontro con medico Data Osservazioni su _________________________ (nome) (rilevazione dei cambiamenti positivi)

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IMPEGNO GIOIA

CONDI

SODDISFAZIONE SERENITA’

CONDIVISIONE C I

O R N O F N R I O A C I N O N T M C O P O R R E A N G S G I I O A N M E E N T O

APPREZZAMENTO

Gratificazione emotivo-affettiva Fiducia in sé Ironia

PERSONA Bisogno di aiuto

Capacità produttiva

Creatività Immagine positiva di sé Accettazione di sé

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Al centro è posta la PERSONA (anziano istituzionalizzato), nello stesso cerchio gli aspetti positivi e le potenzialità che devono essere stimolate dal volontario (gratificazione emotivo-affettiva, accettazione di sé, immagine positiva di sé, fiducia in sé, ironia, creatività, capacità produttiva). Si tratta di raggiungere questi aspetti inerenti al vissuto personale, emotivo, relazionale che ognuno ha, in un contesto che è quello riassunto nel secondo cerchio (condivisione, confronto, ironia, comprensione, apprezzamento). Questi sono gli obiettivi da perseguire ad ogni incontro con l’ospite e che possono scaturire solo attraverso una relazione individualizzata, strutturata e continuata nel tempo. Esternamente ai due cerchi sono indicati gli atteggiamenti che l’ospite, nel tempo, farà propri grazie agli stimoli positivi e alle esperienze relazionali vissute con il volontario. Il volontario, coadiuvato dal personale dell’istituto, sarà il promotore diretto di questi obiettivi: le frecce indicano come sia colui che attiva questo processo graduale che parte dalla relazione con la persona per farla vivere con più serenità, con gioia, per farle ritrovare il desiderio di impegnarsi in qualcosa e trarne soddisfazione.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di

vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: Introdotto e guidato nella conoscenza dell’ospite, il volontario instaurerà una relazione che si connoterà per il suo essere di “aiuto” all’ospite: di supporto, di stimolo, di scambio, di riferimento, di guida. La qualità della relazione dipenderà dalle predisposizioni di ciascuno e darà i suoi frutti “naturali”: seguirà le necessità e le inclinazioni di ogni ospite. Il volontario dovrebbe dunque avere una predisposizione alla cura e alla amorevolezza verso l’altro, una buona capacità di osservazione e di pazienza; dovrà saper adottare modalità comunicative diversificate per poter raggiungere e rispondere a persone con particolari difficoltà; dovrebbe inoltre essere duttile al cambiamento (di umore o di salute dell’ospite) e predisposto all’adattamento alle diverse situazioni che potrebbero presentarsi. A livello quantitativo la relazione si connota per un minimo giornaliero di tempo, da concordare con il personale medico, dedicato alla relazione con l’ospite.

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Inizialmente il tempo quotidiano della relazione coprirà alternativamente diversi momenti della giornata: sarà così più facile per il volontario raccogliere informazioni sullo stile di vita dell’ospite e rilevare il suo ritmo quotidiano. Si individueranno poi i tempi definitivi finalizzati all’appagamento delle personali esigenze dell’ospite. La relazione acquisterà spessore e valore grazie alla continuità (l’abitudine di un vedersi piacevole), alla confidenza (il riconoscersi e l’aspettarsi), alla condivisione di vissuti diversificati e alla stimolazione di potenzialità residue. Si prevedono le seguenti fasi di attuazione del progetto: La fase conoscitiva viene integrata e completata grazie alla presenza di una psicologa che opera nella struttura e che è a disposizione dei volontari per chiarimenti ed approfondimenti sulle dinamiche mentali ed emotive degli ospiti.

FASE CONOSCITIVA (l’osservazione guidata sarà seguita da una sperimentazione attiva in compresenza )

� osservazione delle attività abituali dell’istituto e

rielaborazione di quanto rilevato con il pedagogista (lettura giornale, tombola, uscite);

� compresenza durante le attività fisse per sperimentare approcci relazionali;

� osservazione delle abitudini quotidiane/ settimanali dell’istituto e rielaborazione di quanto rilevato con il pedagogista (pasti, passeggiate, parrucchiere, …)

� osservazione delle attività laboratoriali (manipolazione e uso del colore, coro, giornalino dell’istituto, …)

� partecipazione attiva alle attività laboratoriali per apprendere come raccogliere informazioni sulle possibilità e potenzialità di ogni ospite

FASE PROGETTUALE (raccolta di informazioni e stesura del progetto individualizzato)

� incontro con personale medico ed infermieristico per la conoscenza delle situazioni personali degli ospiti individuati come più bisognosi di relazioni individualizzate

� incontro con il servizio animazione per la raccolta di ulteriori informazioni sui ricoverati

� esperienze relazionali con gli ospiti individuati come bisognosi

� stesura del progetto (vedi allegato 1) in collaborazione con il personale medico e di animazione

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Ogni volontario instaurerà una relazione individualizzata partendo da un minimo di 2-3 ospiti; fungerà da mediatore sia facilitando le relazioni tra gli ospiti affidatigli e gli altri anziani presenti in istituti che partecipando alle attività quotidiane.

FASE DI VERIFICA

� Verifiche periodiche con personale medico,

infermieristico e di animazione; � Riprogettazione: individuazione di un percorso

da privilegiare per ogni ospite sulla base delle sue esigenze e possibilità

FASE OPERATIVA (relazioni giornaliere; attività di gruppo e individuali; risposta alle singole esigenze, stimolazione delle abilità residue, …)

� Realizzazione del percorso stabilito e registrato

sul progetto: accanto alle attività e agli stimoli quotidiani emergerà il vissuto che più di tutti procura piacere all’ospite e che quindi diventerà il percorso privilegiato.

� Attività esemplificative gestite dal volontario:

IPOTESI 1) � accompagnamento interno all’istituto; � presenza ad un pasto per giorno; � lettura del quotidiano; � annotazione dei suoi ricordi in merito alla

sua vita lavorativa e ai lavori ai suoi tempi; � realizzazione di un opuscolo divulgativo dei

suoi ricordi;

IPOTESI 2) � presenza agli incontri con il coro � ascolto di musica (due volte alla settimana

con un piccolo gruppo di ospiti) � attività grafico pittorica, individualmente o

in piccolo gruppo (con tele cartonate, polistirolo, gesso, creta, tempere, acquarelli, …);

IPOTESI 3) � lettura di brevi romanzi (in piccoli gruppi); � uscite in città � partecipazione a spettacoli – cinema -

teatro – concerti (in piccolo gruppo);

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Il volontario – nell’ambito del progetto individualizzato – risponderà alle esigenze dell’ospite svolgendo, a titolo esemplificativo, le seguenti attività: � Accudire l’ospite durante i pasti; � Accompagnare l’ospite all’interno dell’istituto (palestra ed altri locali)

nonché all’esterno per garantire momenti di socializzazione, per effettuare visite mediche, analisi o ritirare referti;

� Partecipare alle attività strutturate dall’istituto.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

N. 3 volontari per RSA Arvedi e n. 2 volontari RSA Villa Elisa

10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

5

0

0

5

1400

I volontari assegnati alle due RSA accederanno ai ristori convenzionati per la fornitura dei pasti ai dipendenti dell’Ente. L’articolazione oraria dei volontari prevede una pausa mensa di 45-60 minuti che non consentirebbe loro di raggiungere la propria abitazione qualora, peraltro, residenti in città.

Impegno minimo settimanale di 14 ore

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14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

L’orario settimanale sarà strutturato per rispondere alle esigenze dei singoli ospiti, garantirà la presenza del volontario nelle fasce orarie individuate come ottimali, tenendo conto anche delle eventuali esigenze del volontario. L’orario sarà, ordinariamente, articolato su cinque giorni settimanali con un impegno minimo di 14 ore. Si prevede la possibilità di impiegare il volontario sul sesto giorno in casi particolari (gite, partite di calcio, ecc.) concordati con congruo anticipo.

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Al Volontario viene richiesto: � Rispetto delle prescrizioni poste a protezione dei dati sensibili di cui il volontario viene a conoscenza nell’ambito del progetto;

� Rispetto del progetto individualizzato concordato, dell’ospite e delle sue esigenze nonché delle figure professionali presenti;

� Disponibilità alla guida e all’utilizzo dei mezzi dell’Ente; � Disponibilità a flessibilità oraria, a presenze saltuarie il sabato o la domenica per eventuali attività di animazione sul territorio (L’articolazione oraria è comunque oggetto di specifica programmazione che terrà conto degli eventuali impegni personali dei volontari compatibilmente con le esigenze del progetto);

� Adottare un comportamento educato e paziente che sia rispettoso dei ritmi lenti dell’anziano.

5

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto N.

Ente presso il quale si

realizza il progetto ed a cui indirizzare

le domande

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Telefono sede

Fax sede

Personale di riferimento (cognome e

nome) Cognome e nome

Data di nascita C.F.

1 COMUNE DI

BRESCIA Brescia Via Mantova 99 30506 3 030

3776670 030

2807766 Ravellini Carmen

Capra Monica

17/10/60 CPRMNC60R57B157A

2 COMUNE DI

BRESCIA Brescia Via San Polo 2 30514 2 030

2977560 030

2977584 Peroni Anna

Rosa Peroni

Anna Rosa 14/01/62 PRNNRS62A54E271X

3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

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17) Altre figure impiegate nel Progetto:

TUTOR

RESP. LOCALI ENTE ACC.

N.

Ente presso il quale si

realizza il progetto ed a cui indirizzare

le domande

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome

e nome Data di nascita C.F.

1 COMUNE DI

BRESCIA Brescia Via Mantova 99 30506 3

Manzoni Daniela

09.08.54 MNZDNL54M49D918K Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

2 COMUNE DI

BRESCIA Brescia Via San Polo 2 30514 2

Manzoni Daniela

09.08.54 MNZDNL54M49D918K Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

3

4

5

6

7 8 9 10 11 12 13 14 15

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18) Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto:

Il progetto verrà pubblicato sul sito del Comune di Brescia, pubblicizzato sulla stampa e sulle tv locali, promosso dallo sportello Informagiovani. Inoltre, manifesti saranno affissi sul territorio della città, nelle università cittadine e nelle sedi più significative.

19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

Verranno adottati i criteri elaborati dall’UNSC e definiti con determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002.

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

No 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Il piano di monitoraggio si realizzerà tramite incontri di gruppo, colloqui individuali, interviste ai responsabili ed agli operatori locali di progetto. Saranno verificati gli obiettivi, le attività del progetto e quanto è stato realmente realizzato con i responsabili, la formazione specifica, le attività svolte, l’acquisizione di capacità, le conoscenze, gli atteggiamenti dei volontari coinvolgendo nel processo tutti i soggetti attivi del progetto: volontari, operatori della struttura e dell’Ufficio preposto all’interno dell’Ente alla gestione dei volontari. FASE ACCOGLIENZA: � incontro tra tutor progetto, operatore locale di progetto e volontari per la conoscenza del contesto operativo e della tipologia dell’intervento affidato alle volontarie.

� predisposizione del “PATTO DI SERVIZIO”. Il patto di servizio indicherà in dettaglio, nell’ambito degli obiettivi specifici del progetto: singole attività svolte, mansioni, orario, calendario e quant’altro sarà ritenuto indispensabile ai fini della verifica del servizio svolto.

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FASE MONITORAGGIO:

Sui processi:

� Valutazione delle azioni e dei prodotti previsti con una ricostruzione dei momenti propositivi, attuativi e valutativi;

� Strumenti di valutazione dell’apporto dei volontari; � Colloqui, partecipazione alle riunioni di équipe, eventuali relazioni su singole questioni, riunioni periodiche tra volontari e tutor del progetto.

Sui prodotti:

Valutazione dei risultati rispetto alle risorse effettivamente messe a disposizione (es. qualità degli spazi, del materiale tecnico, tempo dedicato dagli operatori all’accompagnamento del volontario, ecc.)

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Ai candidati viene richiesta una buona capacità relazionale, di osservazione e di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità comunicative diversificate al fine di raggiungere e rispondere a persone con particolari difficoltà. Costituiranno titolo preferenziale in ordine di priorità e a parità di punteggio: 1. Il possesso del diploma di scuola media superiore; 2. La frequenza a corsi universitari della facoltà di Scienze dell’Educazione

e della facoltà di Sociologia nonché attinenti le figure professionali di educatore professionale e assistente sociale;

3. Il possesso della patente B nonché la disponibilità ad utilizzare gli automezzi dell’Ente.

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24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Il Comune di Brescia ha costituito - all’interno delle previsioni del Bilancio 2006 - un capitolo specificatamente destinato ai volontari in servizio civile, mirato, in particolare, a rispondere ai bisogni formativi dei volontari. La previsione di spesa dello stesso è di €. 27.000. Il Comune di Brescia investe nel progetto: � Risorse umane per affiancare, monitorare, sostenere e formare i volontari €. 4.300 (animatrice €. 1.800 - OLP €. 2.000 – tutor €. 500);

� Risorse economiche: la formazione specifica dei volontari comporterà un costo di €. 3.430 per il pacchetto formativo;

� Risorse strumentali e tecniche €. • Materiale per attività manuali €. 750 • Costo manifesti e volantini € 250

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto

rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Il Comune di Brescia investe nel progetto le seguenti risorse tecniche e strumentali:

Obiettivo Strumenti Per il perseguimento dell’obiettivo n. 3 (Contribuire al mantenimento del rapporto con l’esterno tramite uscite in luoghi conosciuti)

Automezzi a disposizione dell’Ente

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Obiettivo Strumenti Per il perseguimento dell’obiettivo n. 4 (Contribuire al mantenimento delle attività residue)

Materiale per le attività manuali (carta da spolvero, cartoncini, tele cartonate, polistirolo, compensato, tempere ad acqua, tempere acriliche, acquarelli, pastelli, pennarelli, spray lucidante, colori per vetro, colori per stoffa, spray colorati, gesso, creta, stoffe, cotone, lana, graffettatrici, taglierini, forbici, chiodi, martelli); attrezzi per il giardinaggio

Per il perseguimento dell’obiettivo n. 5 (Realizzazione di un progetto individualizzato)

computer, stampante, macchina fotografica, cinepresa.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

La Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia riconosce 6 crediti formativi riferiti agli approcci di “metodologia dell’intervento sociale ed educativo” del modulo professionalizzante del I anno del corso di laurea in Educazione Professionale.

28) Eventuali tirocini riconosciuti:

La Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano riconosce: � un numero non inferiori a 6 crediti formativi come tirocinio nell’ambito

del II anno del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale;

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� un numero non inferiore a 10 crediti formativi come tirocinio nell’ambito del III anno del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale.

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il Servizio civile aiuterà il volontario a migliorare la conoscenza del valore delle persone, a riflettere sulla centralità della figura umana e sul concetto di dignità di ogni cittadino. A conclusione del progetto si ritiene che i volontari abbiano acquisito le seguenti competenze,: Competenze di base

capacità di: √ svolgere la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità; √ adeguarsi al contesto: linguaggio, atteggiamenti, rispetto delle regole

e degli orari; √ riconoscere il ruolo e le funzioni dei servizi alla persona e delle

diverse professionalità in essi presenti; √ organizzare i propri impegni sotto il profilo dei tempi, dei mezzi e

delle risorse; √ fronteggiare le situazioni impreviste. Competenze tecnico-professionali:

capacità di: √ riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia d’utenza; √ collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività

di socializzazione e di ricostruzione della rete relazionale; √ calibrare la propria relazione d’aiuto in rapporto ai bisogni dell’utente; √ trasferire agli operatori professionali le specifiche richieste degli

utenti; √ acquisire tecniche specifiche di animazione: attività di

intrattenimento, attività occupazionali, attività culturali e di sostegno ai legami familiari;

√ riconoscere le figure professionali operanti nel servizio, i loro ruoli specifici e le competenze nonchè collaborare con le stesse.

Le competenze sopradescritte verranno certificate con un attestato rilasciato dal Comune.

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Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

Servizio Formazione del Settore Personale del Comune di Brescia 31) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente avvalendosi di personale dipendente con provata esperienza nelle materie oggetto del programma formativo. I docenti sono individuati dal servizio formazione che ha istituito un elenco di formatori interni preparati e formati. L’ente intende inoltre avvalersi di formatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni, metodologie attive, role playing, stage presso il servizio 34) Contenuti della formazione:

� I Modulo (8 ore) La collocazione del corso di formazione e dell’attività di volontariato nella Legge istitutiva del Servizio Civile (normativa di riferimento);

� II Modulo (8 ore) Il significato etico e solidale del servizio civile e dell’attività di volontariato nella società di oggi;

� III Modulo (8 ore) Politica sociale in Italia tra bisogni e risorse formali ed informali;

� IV Modulo (8 ore) Presentazione del Servizio Anziani del Comune di Brescia e ruolo del volontario (descrizione del servizio: caratteristiche, organizzazione, funzioni, tipologia utenti; visita ed accompagnamento nelle RSA, conoscenza dei responsabili);

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� V Modulo (8 ore) Aspettative e problemi dell’essere volontari: analisi psicologica e dinamiche nel Servizio Civile;

� VI Modulo (8 ore) Valutazione della formazione ricevuta, bisogni insoddisfatti e risorse attivate nell’attività formativa svolta.

35) Durata:

48 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36) Sede di realizzazione:

Servizio Formazione del Settore Personale del Comune di Brescia. Il corso di informatica si terrà presso l’aula appositamente attrezzata del Settore Informatica del Comune di Brescia.

37) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente avvalendosi: � di personale dipendente con provata esperienza nelle materie oggetto

del programma formativo. A tale proposito si precisa che i docenti sono individuati dal servizio formazione che ha istituito un elenco di formatori interni preparati e formati.

� di professioniste esterne che collaborano con l’Amministrazione in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche.

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

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1) Dr.ssa A.Maria Scotuzzi nata a Brescia il 13.10.1958; 2) Dr.ssa M.Carmela Ravellini nata a Darfo il 26.09.1966; 3) Dr.ssa De Peri Rossella, nata a Brescia il 15.06.1964; 4) Gusmeri Paola, nata a Brescia il 29.07.1976; 5) Berther Annamaria, nata a Brescia il 25.04.1954;

39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

1 – Medico geriatra 2 – Pedagogia clinica 3 – Psicologo 4 – Animatrice 5 – Istruttore Informatico (vedasi curricula allegati)

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali, sussidi visivi, cooperative learning, simulazioni, osservazioni guidate.

41) Contenuti della formazione:

� Informazioni generali sui processi di invecchiamento; l’approccio al paziente geriatrico;

� Valutazioni multidimensionale e individuazione dei bisogni dei ricoverati;

� Concetti generali del P.A.I.; � Cenni su: demenze e disturbi del comportamento, deficit sensoriali,

incontinenza, disfagia e problemi di imboccamento, deficit motori, problemi cardiaco-respiratori;

� Cenni di pronto soccorso.

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� I diversi approcci relazionali (relazione, comunicazione, parole e gesti dell’incontro);

� La relazione emotivo-affettiva: l’emozione come veicolo privilegiato della relazione e il suo contenimento;

� La relazione di aiuto: il bisogno e le modalità della risposta; l’incontro, l’empatia, la gratificazione; � La conoscenza dell’ospite: guida alla realizzazione di un quadro

generale di informazioni che integrano i diversi aspetti personologici; � Guida all’osservazione delle attività di animazione, e alla rielaborazione

dei dati raccolti insieme alle animatrici; � Guardare – sentire, osservare – ascoltare. Osservazione ed ascolto

dell’altro, individualizzazione dei suoi bisogni e delle sue potenzialità; � Simulazione di progettazione.

� Informazioni sui meccanismi psicologici fondamentali nell’età anziana; � Informazioni sui meccanismi specifici della demenza; � Conoscenza dei bisogni fondamentali (autostima, valorizzazione di sé); � Informazioni sui meccanismi relazionali;

� Manipolazione ed uso dei colori. Presentazione dell’attività e del progetto. Osservazione dell’attività. Analisi dell’attività osservata e delle dinamiche attivate negli ospiti;

� Lettura del giornale/di romanzi. Presentazione dell’attività e del progetto. Analisti dell’attività osservata e delle dinamiche attivate negli ospiti.

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42) Durata:

68 ore

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il piano di monitoraggio della formazione è finalizzato a verificare: � L’adeguatezza dei contenuti proposti in relazione alla realizzazione del

progetto; � La validità del metodo formativo adottato; � I risultati ottenuti con la formazione in relazione alle conoscenze

acquisite dai volontari. Per la realizzazione del piano di monitoraggio si prevedono diverse azioni: 1) Incontri, in itinere e alla fine del corso, dello staff di formazione (composto dal responsabile della formazione, del monitoraggio, da tutor e dai docenti/formatori) per valutare: � la rispondenza tra obiettivi, contenuti e tempi della formazione; � il clima d’aula, le dinamiche del gruppo; � eventuali criticità emerse; � gli apprendimenti individuali e di gruppo realizzati; � esame del questionario finale somministrato ai volontari;

2) Somministrazione del questionario finale da sottoporre in forma anonima ai volontari. Il questionario è in uso presso il servizio formazione del Comune e prende in considerazione i seguenti elementi: pianificazione formativa, aspettative e bisogni attesi, obiettivi formativi, contenuti, articolazione

� Sistema Operativo Windows; � Cenni sull’utilizzo di Word; � Cenni sull’utilizzo di Excel; � Cenni sull’utilizzo della Posta Elettronica e di Internet.

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del corso, metodologia, conduzione e docenza, organizzazione e grado di soddisfazione;

3) Incontro finale con il gruppo dei volontari, il tutor ed il responsabile del monitoraggio, per una verifica complessiva del corso che favorisca l’acquisizione di consapevolezza sulle conoscenze e competenze acquisite, sui valori trasmessi, sulle modalità individuali di relazionarsi con il contesto.

4) E’ prevista la possibilità di colloqui individuali con il tutor a richiesta del singolo volontario.

Data 14.09.2005 Il Progettista

Il Responsabile legale dell’ente/ Il Responsabile del Servizio civile

nazionale

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ALLEGATO 1

UNO PER UNA

RELAZIONE di AIUTO ALLA PERSONA

OSPITE _________________________________ ETA’ ______

VOLONTARIO ______________________________________ INFORMAZIONI GENERALI Atteggiamento aperto scontroso solitario socievole ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Abitudini all’interno della R.S.A. (allettato, dorme nel pomeriggio, mangia da solo, livello di autonomia, …) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Abitudini personali (appassionato di …, hobbies, …) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Rapporti con l’esterno (ha mantenuto rapporti parentali / amicali frequenti, saltuari, rari) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Attitudini (predisposizioni e potenzialità operative: ascolto, lettura, manualità, …) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Difficoltà (si sposta con ausili, sedia a rotelle, verbalizzazione, udito, …) ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

RILEVAZIONI SPECIFICHE POTENZIALITA’: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ PERCORSI POSSIBILI: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ PERCORSI PRIVILEGIATI: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ PERCORSO INDIVIDUATO COME PIU’ COINVOLGENTE E GRATIFICANTE ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

ASPETTO OPERATIVO DEFINIZIONE DEI METODI DA UTILIZZARE PER OGNI PERCORSO ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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INDICAZIONE DEI MATERIALI NECESSARI ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

PROGRAMMAZIONE SETTIMANALE GIORNO ATTIVITA’

INIZIATIVE SALTUARIE (uscite particolari, …) GIORNO ATTIVITA’

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RAPPORTO DI AIUTO ALLA PERSONA

DATA ………………. INCONTRO CON ……………………………………………………………………………… LUOGO DELL’INCONTRO …………………………………… ORA INIZIO …………………… ORA FINE …………………. VISSUTI PRIMA DELL’INCONTRO ……………………………………………………….. METODI UTILIZZATI ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… OSSERVAZIONI SULLE REAZIONI ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………. DA VALORIZZARE ………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………. DA LIMITARE ……………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………..

VOLONTARIO __________________________

Da compilare settimanalmente