PROGETTO PON IMPARARE FACENDO - WordPress.comSalendo a sinistra dal bivio si arriva al Santuario di...

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R e gione : Calabria Provincia: Cose nza Altitudine : 500 m sul live llo de l m are Supe rficie : 35 k m ² Abitanti: 8.9 9 1 ne l 2007

Frazioni: Cande lis i, Pasq uali o S.Croce , Malauge llo, R osario, Tivolille , R izzuto, Palagani, Ponte di Carole i, S.Maria, S.Bartolo, Cappe lli.

Com uni vicini: Be lm onte Calabro, Carole i, Castrolibe ro, Ce risano, Cose nza, Dipignano, Dom anico, Fium e fre ddo Bruzio, Lago, Longobardi

CAP: 87040 Pre f. te l: 09 84

Nom e abitanti: m e ndicine s i Santo patrono: San Nicola

Nostra inte nzione è dare una rappre s e ntazione de l pae s e

in cui viviam o a partire dalla storia e dalla sua cultura,

non dim e nticandoci di de scrive re posti, us i e tradizioni, ch e ne

rappre s e ntano la pie na be lle zza, con la fantas ia de i bam bini de lla nostra e tà...

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SSTTOO RR IIAANel m ondo ci sono m olte re -gioni e pae s i. Noi abitiam o in Italia, nell'Appennino m eri-dionale, a Cos enza, una pro-vincia s ituata nella regione Calabria. Nella Calabria ci so-no m olte provincie fondate da varie popolazioni antich e , co-m e : Cos enza, Catanzaro, Cro-tone, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Il pae s e in cui vivia-m o è M endicino.M olte sono le origini narrate sul nostro pae s e , com unq ue antich is s i-m o.Viene cons iderato la s ede della m itica Pandos ia, as s ie -m e ad altri pae s i ad e s so vici-no. La s i accosta al fium e

Ach eronte posto vicino alla città scom parsa e divenu-to fam oso perch é pre s so le sue sponde vi trovò la

m orte Ales sandro il M olos so, re dell’Epiro e zio di Ales sandro M agno.Il nom e della contrada Pantusa e la tradizione orale spingono in tale s enso. R im ane com unq ue il fatto ch e l’antico nom e del pae s e ch e -è-M enecine -e -Pandos ia-risultano-centri-di-origine -enotra.

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AARR TTEEUn pae s e devoto e vicino alla fede . Tante sono le ch ie s e pre s enti. La Ch ie sa di San Pietro e Bartolo-m eo, nella parte bas sa del pae s e , un volta era la s econda parrocch ia, prim a ch e venis s e accorpata

all'attuale parrocch ia di San Nicola di Bari. Antistante Piazza Duom o s i può am m irare la ch ie sa di San Nicola di Bari, patrono del pae s e di M endicino, al cui interno s i trova-no divers i dipinti e alcune statue raffiguranti S. Nicola di Bari, S. R ita da Cascia e S. Gius eppe , una M adonna del Carm ine col bam bino e una dell’Addolorata. La ch ie sa più antica di M endicino è la Ch ie sa di San Sebastiano, posta vi-cino alla ch ie sa di San Nicola. Continuando nella "vecch ia piazza" ove h a s ede la Ch ie sa di San Nicola, a circa 300 m e -tri da e s sa, v'è la Ch ie sa di Santa Caterina, posta sulla via om onim a.Il nostro viaggio continua in salita dalla Piazza M unicipio,fianch eggiante la Ch ie sa M atrice (San Nicola) fi-no ad arrivare ad un bivio dove a de stra s i pros egue verso Contrada Rizzuto. Salendo a s inistra dal bivio s i arriva al Santuario di Santa M aria As sunta. Nel 1202, alla m orte di Gioacch ino da Fiore , vi era un m onastero m asch ile sotto il titolo di Santa M aria de i M artiri, e una congregazione fem m inile . In pieno centro storico s i e rge la bella m ole del palazzo Cam pagna appartenuto alla fam iglia Del Gaudio. Nella parte bas sa del pae s e detta m pede , colpisce la

Fontana de i dodici canali ch e sgorgano da una parete rocciosa con blocch i di tufo. Accanto, la ch ie sa dedicata ai Santi Pietro e Bartolom eo ch e fino a poch i anni or sono era la s econda parrocch ia del pae s e . Que sto edificio era appartenuto fino al 1809 ai padri predicatori, m eglio noti com e Dom enicani. I docum enti atte stanti la fondazione del convento scom parvero in s eguito al terrem oto del 1638. In un q uadro posto sull’altare m aggiore s i leggeva la data del 149 0, ch e , m olto pre sum ibilm ente, e ra la data di fondazione . I Dom enicani e rano stati introdotti a M endicino da padre Epifanio Cozza dello ste s so pae s e . Il convento fu soppre s so con decreto del 7 agosto 1809 m entre contava q uattro sacerdoti e un laico.

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GGLLII AANNTTIICCHH II MMEE SSTTIIEE RR II

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Una im portante ricch ezza del pae s e è stata la coltivazione del lino, diffusa nelle fam iglie m endicine s i per e s igenze interne . O gni fam iglia pos s edeva un orto di lino ch e veniva raccolto e poi sottoposto prim a a m anganatura e poi a cardatura. La sua lavorazione era m olto lunga e delicata prim a di ridurlo in fibre e poi con fatica in filam enti de stinati alla te s s itura ne i telai. Oltre ai filam enti del lino s i ricavavano anch e i filam enti della lana e della s eta dove s i telavano stoffe per gli indu-m enti. R isa-le agli anni 50 l’alleva-m ento del baco da s e -ta in q uanto fonte di com m ercio. Una lavora-

zione m olto faticosa in q uanto il baco da s eta nasce da un uovo piccolis s im o s i nutre di foglie di gelso, te s s e un bozzolo per il le -targo durante il q uale s i trasform a in crisali-de e in farfalla tutto nel giro di poch i giorni. La vendita fruttava agli allevatori ingenti guadagni.

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AAnnttiiccaa FFiillaannddaa

Una delle attività più redditizia è ancora oggi a M endicino la coltivazione del castagno da frutto ch e e ra e re sta, una delle fonti di ricch ezza di q ue sto pae s e . Que sto frutto viene lavorato in divers i m odi, infornato, bollito o arrostito al fuoco per le clas s ich e caldarroste . Le castagne ch e non vengono consum ate, sono utilizzate per nutrire i m aiali. Le fam iglie invece venivano utilizzate com e sottofondo per le pale a forno q uando s i cuoceva il pane . In Piazza M unicipio, la II° dom enica di novem bre s i tiene la sagra della-castagna.

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PPAAEE SSAAGGGGIIOO

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La sua caratteristica è ch e l'intero territorio co-m unale conta divers e frazioni , salendo, da Co-s enza troviam o q uas i a ridos so la frazione di C/da Rosario con le sue attività com m erciali e i suoi palazzi, la scuola e la ch ie sa. La frazione succe s s iva nel nostro percorso è C.da Pas q uali , un area densa s ia dal punto di vista dell'urba-nizzazione , s ia per la pre s enza di divers e attività com m erciali, due as ili nidi, una banca, riforni-m ento di carburanti , la ch ie sa della M adonna di Fatim a. Pros eguendo più avanti nel nostro percorso in salita arriviam o a Contrada Tivo-lille, altra area urbana in cui l'edilizia re s idenzia-le nell'ultim o decennio s i è sviluppata in m aniera e sponenziale. Punto caratteristico della zona è il bivio delle q uattro vie , snodo per il collegam ento stradale verso altri pae s i delle Serre Cos entine q uali Cerisano e i com uni di M arano Principato e Castrolibero. Pros eguendo in direzione Cerisano s i incontrano altre q uattro frazioni ch e appartengono al com une di M endici-no e precisam ente la Contrada Cappelli Superio-re , Contrada Cappelli Inferiore , Contrada

Palagani, e Contrada M alaugello. Se al bivio di Contrada Tivolille invece s i pros egue a s inistra provenendo da Cos enza, incontriam o in salita a de stra la scuola elem entare e Contrada San Pao-lo, altra area re s idenziale ad elevata dens ità. Su-perata la Contrada San Paolo giungiam o ad un ulteriore bivio dove a de stra s i pros egue verso le frazioni di Candelis i e San Bartolo ch e confi-na con Cerisano, m entre svoltando a s inistra s i accede al centro storico di M endicino. Nel territorio m endicine s e s i eleva un' im portante altura: M onte Cocuzzo. Alta 1541 m etri s i tratta della vetta più alta della Catena Costie ra cos entina.La m ontagna è di form azione dolom itica, e non un vulcano spento.

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LLAA NNOO SSTTRR AA SSCCUU OO LLAA

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Nel nostro pae s e ci sono tante scuole: la scuola verde ch e è scuola d’ infanzia, la scuola elem entare ch e è m olto bella perch é h a un salone m olto grande , una sa-la de i com puter ed è m olto accogliente . La nostra scuola s i trova a Tivolille; è grande e h a un salone enorm e . All'e sterno

vi è un am pio cortile ed un parch eggio per le autom obili delle nostre m ae stre . Nell'im m agine sopra c'è la scuola com e noi la vediam o. Ci so-no due s ezioni: la A e la B. Le nostre m ae -stre sono super; vorrem m o stare s em pre con loro, perch è rie scono ad ins egnarci tante cos e intere s santi, in m odo

divertente . Nella m ia scuola svolgiam o tante cos e com e progetti, concors i ed ini-ziative nuove ed im portanti, tra cui ad e s em pio il concorso sull'A.I.D.O , As socia-zione Italiana della donazione degli orga-ni. Gli alunni della scuola sono protagonisti di un cortom etraggio, cioè un film ch e dura 10 m inuti, vincitore del pre -m io il m igliore cortom etraggio a livello

........llee ffoottoo ddeellllaa nnooss ttrraa ss ccuuoollaa

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PPOO EE SSIIEE

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""IIll mm iioo ppaaee ss ee MM ee nnddiicciinnoo""

Il m io pae s e M endicino è un pae s ino m olto carino,

tutti gli abitantison cantanti.

Sono tutti feliciPerch é san vivere com e am ici.

Io sto bene q uaE ne s suno m i sposterà.

SARA NIGRO

""MM ee nnddiicciinnoo""

Il m io pae s e è m endicino anch e s e è piccolino

è m olto carino.Ci sono scuole vie e cartolerie ,

le strade sono m olte stretteè ci puoi andare con le biciclette .

Ci sono m olte cas e vecch ie e m aleandate .

DE VICO PIETRO ALESSANDRO

GGIIOO CCHH IILLaa ccaamm ppaannaa oo ss ee ttttiimm aannaa

I bam bini dis egnavano a terra un tracciato a form a di grande cam pana diviso in cas elle. Quando non pioveva lo sch em a s i cons ervava a lungo e per giocare bastava rim arcarlo con un coccio. Era un pas satem po di fortuna e rich iede -va abilità q uas i acrobatich e perch é s i doveva saltare con un solo piede nelle cas elle, dopo aver lanciato il proprio coccio all’interno delle zone num erate . O gni bim bo aveva il suo coccio m agico, ognuno com piva piccoli riti-scaram anti-ci-per-vincere .

''UU ss ttiirriiggggddrruu

Servendos i di una paletta s i lanciava un pezzo di le -gno con le punte affilate all’interno di un grande cerch io. Il lancio avveniva dall’e sterno o dall’interno della circonferenza, spe s so s enza poter controllare la traiettoria. Ch i perdeva doveva e s egui-re la penitenza fra gli sch iam azzi della brigata.

‘‘UU rruuooggggddrruu

I ragazzi s i divertivano a far rotolare ‘u ruoggdru, un cerch ione di bicicletta, per le stra-de del pae s e in interm inabili scorribande s e rvendos i del m attacirch iu, una specie di basto-ne di scorrim ento, ch e im poneva il ritm o al cerch io facendolo scivolare più veloce al tra-guardo.

‘‘UU ss ttrruumm mm oolloo

I bam bini giravano con in tasca uno strum m olo e uno spago per farlo srotolare . Per far girare la trotto-la s i arrotolava lo spago e s i lanciava strattonando il capo della funicella stretto fra le dita, con forza e abi-lità per im prim ere un rapido m ovim ento rotatorio; poi appena ‘u strum m ulo rallentava lo s i sferzava per farlo continuare a girare il più a lungo pos s ibile .

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CCII PPRR EE SSEE NNTTIIAAMMOO ......GGLLII AALLUUNNNNIIBBoorrrreellllii EEnnrriiccoo ((55 BB))

BBiittoonnttii MM aarrccoo ((44 BB))

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IL DIRIGENTE SCOLASTICODott. s sa Paola Bisonni

L'ESPERTO ESTERNO : Ing. Irm a Bucarelli

LE INSEGNANTI:Docente Antonella PelusoDocente M aria TarantinoDocente Letizia Anile