PROGETTO Piano di Miglioramento INVALSI · PRIMA FASE: analisi degli errori e proposte per il...
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IC Berti Bagnacavallo PROGETTO Piano di Miglioramento INVALSI (matematica)
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Bagnacavallo
PROGETTO Piano di Miglioramento
INVALSI (matematica)
IC Berti
Bagnacavallo
PERCHÉ QUESTO PROGETTO?
Il RAV ha messo in luce diversi aspetti da migliorare:
1. Prestazioni dei nostri alunni 2. Collaborazione in parallelo e in verticale Incontri e attività in continuità 3. Utilizzo di modelli comuni per la progettazione
didattica 4. Curricolo per lo sviluppo delle competenze 5. Criteri condivisi per la valutazione delle
competenze 6. Certificazione condivisa delle competenze 7. Prove strutturate comuni per classi parallele
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Considerazioni di partenza
Le prove INVALSI come PRETESTO per: - analizzare gli errori - trovare un punto da cui partire
Siamo TUTTI suscettibili ad errore
Più si collabora e meno errori si fanno
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...il progetto PRIMA FASE: analisi degli errori e proposte per il
miglioramento
1. Vengono individuati gli item INVALSI risultati più critici (02, 05 e 08)
2. Viene formulato un questionario con le seguenti finalità:
◦ riflettere sugli item critici (indagare le cause)
◦ stimolare le proposte (come migliorare)
3. I docenti compilano il questionario
4. Incontro condiviso per conoscere il progetto, i primi risultati e proposte d’intervento in verticale a partire dalla scuola dell’infanzia
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SECONDA FASE: formazione
1. Dall’analisi degli item e dei questionari scaturisce l’argomento su cui la scuola inizia a lavorare
2. Incontri con esperto sul tema
3. Lavori di gruppo con infanzia e primaria
4. Lavori di gruppo con primaria e secondaria di I grado
...il progetto
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TERZA FASE: progettualità in verticale
LAVORI DI GRUPPO PER:
progettare percorsi in verticale basati su attività pratiche strutturate sui vari ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria)
stilare prove comuni (eventualmente stile INVALSI o Ocse-PISA) da svolgere in parallelo per una verifica periodica
stabilire i criteri di valutazione della prova
I docenti dovranno scegliere un percorso (fra quelli proposti), eseguire le prove comuni nelle proprie classi e le relative correzioni nei tempi concordati.
...il progetto
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...INUTILE DIRLO, MA...
Le prove comuni NON avranno come scopo quello di esplicitare differenze fra l’operato dei docenti (strettamente correlato al tipo di classe) ma quello di unificare, per quanto possibile, gli obiettivi e i traguardi.
Verranno analizzati i risultati delle prove e, in sede comune, si prenderanno in considerazione i quesiti che avranno evidenziato criticità nel processo di apprendimento.
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L’aver lavorato ASSIEME agevolerà:
Progetti di recupero e potenziamento a classi parallele (avvalendosi anche dell’organico potenziato)
Esperienze / collaborazioni su più livelli “Sfruttamento” del laboratorio altrui sulla
propria classe Migliore conoscenza delle competenze
richieste nel livello successivo
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COSA È EMERSO DAI QUESTIONARI CHE AVETE COMPILATO?
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1. Scarsa unanimità
2. Poche risposte a domande aperte
3. Pochissime proposte di lavoro
QUESTIONARI L_02
CARATTERIZZATI DA:
poco lavoro comune (?)
vedute divergenti (?)
classi eterogenee fra loro (?)
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Media Nazionale
errate o mancanti
81%
Media classi seconde IC Berti
errate o mancanti
93%
ITEM D7
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Avete tutte scelto la risposta:
“non sanno operare correttamente con una tabella a doppia
entrata”
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Avete tutte scelto la risposta:
“faticano a passare dalla
rappresentazione bidimensionale a
quella a tridimensionale”
Tutte meno una: non abbiamo lavorato molto su questo
Una sola: abbiamo lavorato molto su questo ma gli alunni non hanno riconosciuto
il contesto noto
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26,7%
46,7%
36,7%
20,0%
3,3%
QUESTIONARI L_02
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IC Berti
Bagnacavallo
1. Discreta unanimità
2. Poche proposte di lavoro
3. Importanza a situazioni concrete e attività pratiche
4. Scarsa lettura di grafici e tabelle (lavorato poco)
5. Scarsa comprensione del testo
QUESTIONARI L_05
CARATTERIZZATI DA:
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41,7 %
27,8 %
0,0 %
11,1 %
13,9%
QUESTIONARI L_05
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RFA.
DPB.
RFB.
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COSA EMERGE IN L02 E IN L05?
LA DIFFICOLTÀ NEL COMPRENDERE IL TESTO
LAVORIAMO SUL
TESTO DEI PROBLEMI
(in parallelo e in
verticale)
COINVOLGIAMO I
DOCENTI DI
ITALIANO
(lavoro trasversale)
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Punto di partenza per un lavoro in verticale e in trasversale:
Testo e risoluzione del problema
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PROBLEMA
situazione NUOVA
la risoluzione prevede la messa in gioco di strategie “originali” (non ancora sperimentate dall’alunno)
richiede un atto “creativo”
favorisce i processi
l’alunno è protagonista
ESERCIZIO
situazione CONOSCIUTA
utilizzo di procedure già viste assieme al docente
non richiede un atto “creativo”, ma la messa a punto di strategie già introdotte
favorisce i prodotti
l’alunno è operatore
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Il pulmino della scuola stamattina trasportava 7
maschi e 12 femmine.
Quanti bambini trasportava in tutto?
INVALSI PROPONE...
12 + 7 = 19
9 + 10 + 2 = 21
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Il maestro ha 7 scatole da 9 matite ciascuna e
vuole distribuirle ai suoi 21 alunni in modo che
ognuno abbia lo stesso numero di matite.
Quante matite darà il maestro ad ogni alunno?
INVALSI PROPONE...
7 x 9 = 63
63 : 21 = 3
3 x 8 = 24
24 – 22 = 2
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Dove sono le parole “resto o restano”, “differenza”, “rimangono”, “in più”, “in meno”?
Mario ha costruito una torre fatta di 34 mattoncini di costruzioni.
Giacomo ha costruito una torre di 22 mattoncini.
Quanti mattoncini deve mettere Giacomo per costruire una torre alta quanto quella di Mario?
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Che fare delle “parole chiave”?
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LAVORARE SUI PROBLEMI È IMPORTANTE PERCHÉ:
Abitua il discente all’analisi di un testo
Permette di sperimentare l’aspetto pratico, sperimentale, induttivo della matematica
Caratterizza la matematica
Stimola il lato creativo dello studente
Permette la messa in gioco delle competenze (anche trasversali)
“Prepara” alla vita reale
Stimola il PENSIERO CRITICO
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PENSIERO
CRITICO
induttivo
Parte da diversi casi
particolari per trarne la
regola generale
deduttivo
Applica regole generali (già
dimostrate) per studiare o
risolvere un caso particolare
correlativo
Mette in relazione ambiti
diversi: immagini con cifre o
parole
laterale (o
divergente)
“lampo di genio”
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Caratteristiche di un buon problema (François Jaquet)
gli allievi devono poter partire in
modo autonomo
consegne o enunciati semplici
situazione motivante, tale da
suscitare un comportamento di
ricerca
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Proprietà del buon problema
Può essere autovalidante
Può presentare diverse strategie risolutive
Può essere occasione per attivare diversi registri
Può essere adatto a costruire nuove conoscenze
Può essere adatto a verificare conoscenze
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ABBIAMO PENSATO DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE 4 “TIPOLOGIE” DI PROBLEMI
DI REALTÀ
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Favole
Racconti
Filastrocche
Indovinelli
Miti e leggende
Detective stories
...
Narrativo
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PER IMMAGINI
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DI REALTÀ
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Di quanto va accorciato il tirante lungo 1,4 m affinché l’albero sia perpendicolare al terreno?
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RMT • gara matematica per classi che consiste
nella risoluzione di problemi
• rivolta agli alunni dalla classe 3^primaria alla
seconda superiore
• nata nel ‘92 in Svizzera ma poi si è estesa
ad altri Paesi (Italia, Francia, Belgio,
Lussemburgo,Quebec, Israele, Argentina,
Algeria)
www.armtint.org
www.math.unipr.it/~rivista/RALLY/home.html
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problemi RMT non sono “classici”
ma:
• Originali
• Inediti
• Senza parole-chiave
• Con richiesta esplicita di
spiegazione
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IC Berti
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Su cosa vogliamo lavorare?
1. Sulle tipologie di problemi
2. Sul testo
3. Sui metodi risolutivi
In che modo?
IC Berti
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SCOPO?
COLLABORAZIONE E SCAMBIO DEVONO DIVENTARE LA BASE DEL NOSTRO LAVORO
DOBBIAMO CREARE MATERIALE PER UN CURRICOLO VERTICALE CONCRETO
LAVORARE ANCHE PER COMPETENZE
Migliorare le
prestazioni
dei nostri
alunni
Arricchimento
reciproco
