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Ministero della Salute Progetto Mattoni SSN Evoluzione del sistema DRG nazionale Attività di verifica delle SDO nazionali (anni 2000 vs 2002 e vs 2003) riguardo all’aggiornamento del sistema di codifica mediante l’adozione dell’ICD 9 CM

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Ministero della Salute

Progetto Mattoni SSN

Evoluzione del sistema DRG nazionale

Attività di verifica delle SDO nazionali (anni 2000 vs 2002 e vs 2003)

riguardo all’aggiornamento del sistema di codifica mediante l’adozione dell’ICD 9 CM

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

RIFERIMENTI

Redatto da: Gruppo di Lavoro Ristretto Società: Verificato da: Eleonora Verdini Società: Emilia Romagna Approvato da: Data

Comitato Scientifico del Mattone 19/10/2006

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

Indice

� OBIETTIVI � RAZIONALE � MATERIALI � METODI � RISULTATI � NOTA FINALE � APPENDICE

A cura di: M.G. D’Ambrosio, E. Leoncini, M. Nonis, P. Pasqualetti - Fatebenefratelli

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OBIETTIVI

Possiamo distinguere tra: 1) Obiettivo generale Verificare il grado di omogeneità/disomogeneità nell’adozione dell’ICD-9-CM a livello nazionale e regionale, a seguito della disposizione normativa che ne prevede l’obbligo a partire dal 01/01/2001 (DM 380/00). 2) Obiettivo specifico Dimostrare (e quantificare) la presenza o l’assenza di modificazioni nei pattern di codifica nei due periodi a confronto (pre- e post- DM 380/00) attribuibili alla introduzione dell’ICD-9-CM, ovvero riconducibili alla disponibilità di un “vocabolario” provvisto di 5.538 codici di diagnosi aggiuntivi rispetto a quello precedentemente utilizzato (v.di tabella confronto ICD-9 vs ICD-9-CM).

ICD9 ICD9CMcodici uguali nelle due classificazioni 4.487 4.487codici meno specifici ma convertibili in codici ICD9CM 1.351 1.351codici aggiuntivi 5.538

Totale codici 5.838 11.376

Fonte dati: F. Taroni DRG/ROD e nuovo sistema di finanziamento degli ospedali (pag. 104)

Rispetto alla tabella presentata sopra (riferita alla versione 1993 della ICD-9-CM) va tenuto presente che la versione 1997 dell’ICD-9-CM comprende in totale 11.493 codici di diagnosi, di cui 6.901 a 5 cifre (v.di sito web del Ministero della Salute). Lo studio, pertanto, non si propone di verificare la qualità della codifica né di saggiare la specificità della stessa nelle diverse regioni e/o istituti di ricovero.

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RAZIONALE

Con il DM 380/00 è stato introdotto l’obbligo, a partire dal primo gennaio 2001, di adottare la versione italiana 1997 della International Classification of Diseases - 9th revision - Clinical Modification (ICD-9-CM) per la codifica delle informazioni cliniche (tra cui le diagnosi, principale e secondarie) sulla SDO. Prima di tale data, infatti, le diagnosi codificate con l’ICD-9 venivano tradotte in codici ICD-9-CM mediante applicazione di una tabella di transcodifica sviluppata ad hoc. La necessità della traduzione dei codici derivava dal fatto che il software per l’attribuzione del DRG (DRG Grouper) utilizzava solo informazioni codificate in ICD-9-CM. Il provvedimento normativo riconduceva in questo modo ad un sistema di codifica comune tutte le regioni italiane che, a partire dalla introduzione della SDO e, successivamente, del sistema di remunerazione a prestazione, avevano manifestato velocità diverse di adeguamento alle disposizioni normative introdotte. La rilevanza di una raccolta di informazioni omogenea nasce dalla necessità, più volte sottolineata, di incrementare la confrontabilità dei dati rilevati nelle diverse regioni e utilizzati per il calcolo di indicatori tesi al monitoraggio dell’assistenza sanitaria. Come successivamente riportato nell’Accordo Stato Regioni del 6 giugno 2002, “nonostante precise disposizioni sviluppate in ambito regionale, sussistono ancora aree di variabilità nei comportamenti di selezione e di codifica delle informazioni cliniche della SDO” che hanno spinto all’adozione, a livello nazionale, di specifiche “Linee guida per la codifica delle informazioni cliniche presenti sulla SDO”. Ancor prima di verificare il grado di adesione a dette linee guida, il presente studio si prefigge di verificare il livello di adozione della versione 1997 della classificazione ICD-9-CM, attraverso la verifica della frequenza d’uso dei codici in essa contenuti. Accanto alle evidenze così ottenute è utile tener presente i risultati di una indagine conoscitiva condotta dalla Regione Emilia Romagna (nell’ambito dell’attività del Mattone “Evoluzione del sistema DRG nazionale”) e realizzata attraverso la predisposizione e la somministrazione di un questionario indirizzato alle singole Regioni e PP.AA. rivolto, tra l’altro, a conoscere la tempistica di adozione delle versioni successive dell’ICD-9-CM così come risulta dai provvedimenti normativi delle singole regioni. Le due tabelle successive riassumono i risultati:

- la prima (Tempistica di adozione…) riporta per ciascun anno e per ciascuna regione la versione adottata;

- nella seconda (Livello di adozione…) sono evidenziate le regioni che hanno dichiarato l’utilizzo delle tabelle di transcodifica per le diagnosi a livello regionale o subregionale.

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2000 2002 2003 2000 2002 2003Piemonte ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Valle D'Aosta ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Lombardia ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9CM2002 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9CM2002

PA Bolzano ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97PA Trento ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Veneto ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Friuli Venezia Giulia ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Liguria ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Emilia Romagna ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Toscana ICD-9 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Umbria ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Marche ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Lazio ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Abruzzo ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Molise ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Campania ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Puglia ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Basilicata ICD-9/ ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97CalabriaSicilia ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97Sardegna ICD-9 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 93 ICD-9-CM 97 ICD-9-CM 97

Diagnosi Interventi/Procedure

Tempistica di adozione delle vesrioni successive della ICD-9-CM nelle diverse regioni

Regione

Regione 2000 2002 2003

Piemonte REG REG REGValle D'AostaLombardia PA BolzanoPA Trento REG REG REGVenetoFriuli Venezia Giulia REGLiguria REG e LOCEmilia RomagnaToscana REG e LOC REG e LOC REG e LOCUmbria REG e LOCMarche LOC LOC LOCLazioAbruzzo LOCMolise REG REG REGCampania LOCPuglia REGBasilicata LOCCalabriaSiciliaSardegna LOC REG REG

Livello di adozione (locale e/o regionale) delle tabelle di transcodifica

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MATERIALI

I dati di riferimento per l’analisi sono ricavati dal database nazionale delle schede di dimissione dei ricoveri ospedalieri relative ai tre anni posti a confronto (2000, 2002 e 2003 - prima e dopo l’adozione della ICD-9-CM 1997) comprendente, rispettivamente, nei tre anni, un numero totale di record di 12.671.564 per il 2000, 12.948.710 per il 2002 e 12.818.905 per il 2003. Il numero totale di istituti di ricovero rilevati è cresciuto dal 2000 al 2003 passando da 1.322 a 1.398 (valori corrispondenti ad una percentuale di istituti di ricovero, rispetto al totale degli istituti, salita dal 95,2% al 97,2%). La copertura riferibile ai soli istituti di ricovero pubblici ha raggiunto, nel 2003, valori del 99,8% (per i privati la percentuale è più bassa e pari a 93,9%, indicativa comunque di un buon livello di completezza informativa raggiunto).

Le prime elaborazioni hanno interessato tutti i dimessi, disaggregati in tre gruppi: - degenza ordinaria, - day hospital (medico e chirurgico), - post acuzie, riabilitazione e lungodegenza.

Sono stati successivamente selezionati esclusivamente i dimessi da ospedali (e/o UO di degenza) per acuti (con esclusione dei record con disciplina del reparto di dimissione uguale a 28, 56, 75 e 60) e l’analisi è stata condotta solo sui ricoveri ordinari (regime di ricovero=1). I risultati riportati si riferiscono pertanto a quest’ultimo sottoinsieme di dati, corrispondente a circa il 90% dei record del database complessivo. Sarà possibile, in un secondo tempo, estendere anche alla degenza in day hospital ed alla attività di ricovero in riabilitazione/lungodegenza le analisi al momento presentate solo per i ricoveri ordinari. Dall’archivio nazionale sono stati quindi eliminati tutti i record che presentavano codici di diagnosi errati, cioè non inclusi, per quanto riguarda il 2000, tra i codici validi per le versioni 1993 e 1997 dell’ICD-9-CM e, per i due anni successivi, non appartenenti all’elenco di codici validi della versione 1997.

La tabella successiva mostra il risultato dell’intervento di “pulitura” del database in termini di numero di record eliminati, per ciascuno degli anni in esame, limitatamente ai casi in degenza ordinaria.

Anno

Casi eliminati

Casi validi

% casi eliminati su validi

2000 23.504 9.537.465 0,246

2002 2.875 9.251.730 0,031 2003 801 8.838.348 0,009

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Il risultato ottenuto a livello di ciascuna regione e per ciascuno degli anni considerati è presentato nella Tabella 1, la quale riporta sia il numero assoluto di record eliminati che la percentuale degli stessi sul totale dei record. Dal 2000 al 2003 si assiste ad un netto calo del numero di record con errori, che passano da 23.504 a 801. Nel 2000 gli scarti interessano pressocchè tutte le regioni pur riguardando prevalentemente la Sicilia (la quale, con 15.997 record, contribuisce per il 68% al totale di casi eliminati), la Sardegna (3.013) e la Basilicata (1.437); nei due anni successivi l’intervento di pulitura coinvolge un numero ridotto di regioni e, in principal modo, la Toscana e l’Abruzzo. L’eliminazione dei record con diagnosi errate produce un effetto differente a livello delle singole regioni in termini di percentuale di scarti rispetto al totale dei casi ricoverati. Nel 2000, per tutte le regioni, eccetto le tre sopra menzionate, l’eliminazione interessa meno dell’1% dei dimessi. Nel caso della Sicilia si arriva invece al 2,2 % della casistica trattata. Nei due anni successivi l’impatto della eliminazione dei record è molto più contenuto, attestandosi, al massimo, intorno a valori dello 0,3% e 0,2% nel 2002 e nel 2003 rispettivamente.

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 13 1 0 0,00Valle D'Aosta 9 0 0 0,05Lombardia 1.015 0 0 0,07PA Bolzano 101 0 0 0,11PA Trento 181 83 73 0,24 0,13 0,12Veneto 45 77 7 0,01 0,01Friuli Venezia Giulia 2 0 0 0,00Liguria 62 14 20 0,02 0,01 0,01Emilia Romagna 7 0 0 0,00Nord 1.435 175 100 0,03 0,00 0,00Toscana 133 1.734 158 0,02 0,33 0,03Umbria 76 19 17 0,05 0,01 0,01Marche 14 43 51 0,01 0,02 0,02Lazio 11 1 1 0,00 0,00 0,00Centro 234 1.797 227 0,01 0,10 0,01Abruzzo 659 822 472 0,25 0,30 0,18Molise 0 0 0Campania 171 0 2 0,02Puglia 527 0 0 0,06Basilicata 1.437 0 0 1,55Calabria 31 0 0 0,01Sicilia 15.997 81 0 2,19 0,01Sardegna 3.013 0 0 1,15Sud e Isole 21.835 903 474 0,62 0,03 0,01Italia 23.504 2.875 801 0,25 0,03 0,01

TAB 1: Numero e % di record eliminati, sul totale dei record, per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003Degenza Ordinaria

RegioneN. %

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METODI

Lo studio si articola in due livelli di analisi: 1) verifica delle diagnosi utilizzate (analisi quantitativa) L’adozione della ICD-9-CM ha messo a disposizione del clinico un vocabolario composto di circa 6.000 lemmi aggiuntivi. L’analisi quantitativa si prefigge di verificare se i codici aggiuntivi sono stati di fatto utilizzati nella codifica (almeno una volta), mediante il calcolo dei seguenti valori:

� numero di diagnosi diverse utilizzate come diagnosi principale nei tre anni a confronto a livello regionale;

� numero totale di diagnosi diverse utilizzate (come diagnosi principale o come diagnosi secondarie) nei tre anni a confronto a livello regionale;

� numero totale di diagnosi diverse a 5 cifre utilizzate (come diagnosi principale o come diagnosi secondarie) nei tre anni a confronto a livello regionale;

� percentuale di diagnosi a 5 cifre utilizzate (come diagnosi principale o come diagnosi secondarie) sul totale delle diagnosi riportate sulle SDO, nei tre anni a confronto a livello regionale.

Allo scopo di aumentare la confrontabilità dei risultati ottenuti in considerazione della ampia differenza nel numero di ricoveri effettuati a livello di singola regione (da 16.976 per la Valle d’Aosta a 1.559.991 per la Lombardia per l’anno 2000), è stato sviluppato un modello probabilistico che tiene conto della relazione esistente (di tipo non lineare) tra numero di ricoveri e numero di diagnosi diverse. Dei vari modelli di crescita ritenuti adatti a descrivere tale relazione, il migliore è risultato il “saturation growth model” corrispondente all’equazione y = ax / (b+x), dove y sta per il numero di diagnosi diverse e x per il numero di ricoveri. Per misurare la bontà dell’adattamento del modello è stata riportata la percentuale di varianza spiegata.

2) analisi di singoli DRG (analisi qualitativa) Oltre a disporre di un numero maggiore di codici, l’ICD-9-CM permette una codifica più specifica di alcune condizioni cliniche. Allo scopo di condurre una analisi qualitativa dei codici impiegati per la codifica della diagnosi principale, sono stati selezionati tre DRG medici (il 127 e la coppia 182/183) e due DRG chirurgici (162 e 209) scelti tra i più frequenti a livello nazionale (escludendo i DRG di relativi alla gravidanza e al parto) e per i quali il passaggio dalla ICD-9 alla ICD-9-CM permette una maggiore specificità di codifica. Per ciascun DRG sono stati quindi calcolati i seguenti indicatori:

� Numero di diagnosi principali diverse; � Numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale a 5 cifre; � Numero e percentuale di dimessi con codice di diagnosi principale non specifico sul totale

dei dimessi attribuiti alla diagnosi più frequente, per ciascun DRG o coppia di DRG.

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Per i soli DRG chirurgici è stato inoltre riportato il seguente dato: � Numero di procedure/interventi principali diversi.

RISULTATI 1) Analisi quantitativa 1.1. Dimessi in DO nel periodo considerato La distribuzione del numero di dimessi in degenza ordinaria, per regione, nei tre anni a confronto, risultante a seguito della eliminazione dal database di tutti i record con diagnosi principale non valida, è mostrata nella Tabella 2. Come già noto, l’andamento dei ricoveri ospedalieri nei tre anni in esame è stato caratterizzato da una progressiva riduzione del ricorso al ricovero ordinario, con trasferimento della casistica al day hospital e, in alcune regioni, da quest’ultimo alla assistenza ambulatoriale. La riduzione dei ricoveri ordinari, evidente in tutte le regioni, presenta entità diverse nelle singole realtà regionali, con un gradiente geografico nord-sud. Nell’intero arco temporale, infatti, le regioni del nord mostrano complessivamente una riduzione del 10%; al centro si assiste ad un calo dei dimessi dell’8%; al sud la diminuzione è di minore entità (pari al 4%). Nell’ambito dei tre gruppi vi sono evidenti eccezioni (ad es Emilia Romagna -5,5%, Puglia -14,8%) meglio interpretabili alla luce di dati aggiuntivi, quali l’andamento del tasso di ospedalizzazione, per tipo di ricovero, nei tre anni. 1.2. Numero di diagnosi (DP e DS) presenti sulle SDO del periodo considerato Nella Tabella 3 è mostrato il numero di diagnosi complessivamente riportate sulle schede di dimissione dei ricoveri inclusi nello studio, che comprende cioè sia le diagnosi principali che le diagnosi secondarie. Il valore calcolato a livello nazionale è di 19.195.101 nel 2000, 20.177.241 nel 2002 e di 19.681.485 nel 2003, valori che corrispondono ad un numero medio di diagnosi per record rispettivamente di 2,0 nel primo anno e di 2,2 nei due anni successivi. L’insieme di diagnosi riportato in Tabella 3 rappresenta l’oggetto di analisi di questo lavoro: tutti i risultati descritti oltre, fanno riferimento a questa base di dati.

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2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003

Piemonte 594.708 518.705 501.223 -76.003 -17.482 -93.485 -12,8% -3,4% -15,7%Valle D'Aosta 16.976 15.294 14.949 -1.682 -345 -2.027 -9,9% -2,3% -11,9%Lombardia 1.559.530 1.505.531 1.431.093 -53.999 -74.438 -128.437 -3,5% -4,9% -8,2%PA Bolzano 94.890 92.031 88.114 -2.859 -3.917 -6.776 -3,0% -4,3% -7,1%PA Trento 74.532 65.536 59.637 -8.996 -5.899 -14.895 -12,1% -9,0% -20,0%Veneto 698.677 659.311 633.617 -39.366 -25.694 -65.060 -5,6% -3,9% -9,3%Friuli Venezia Giulia 182.913 169.543 162.183 -13.370 -7.360 -20.730 -7,3% -4,3% -11,3%Liguria 288.476 260.083 242.246 -28.393 -17.837 -46.230 -9,8% -6,9% -16,0%Emilia Romagna 658.496 626.152 622.513 -32.344 -3.639 -35.983 -4,9% -0,6% -5,5%Nord 4.169.198 3.912.186 3.755.575 -257.012 -156.611 -413.623 -6,2% -4,0% -9,9%Toscana 552.725 526.007 495.905 -26.718 -30.102 -56.820 -4,8% -5,7% -10,3%Umbria 143.516 130.004 125.863 -13.512 -4.141 -17.653 -9,4% -3,2% -12,3%Marche 251.432 231.261 215.835 -20.171 -15.426 -35.597 -8,0% -6,7% -14,2%Lazio 904.253 884.463 868.218 -19.790 -16.245 -36.035 -2,2% -1,8% -4,0%Centro 1.851.926 1.771.735 1.705.821 -80.191 -65.914 -146.105 -4,3% -3,7% -7,9%Abruzzo 266.028 272.625 262.585 6.597 -10.040 -3.443 2,5% -3,7% -1,3%Molise 64.969 65.124 60.175 155 -4.949 -4.794 0,2% -7,6% -7,4%Campania 947.650 906.367 875.167 -41.283 -31.200 -72.483 -4,4% -3,4% -7,6%Puglia 819.704 755.559 698.492 -64.145 -57.067 -121.212 -7,8% -7,6% -14,8%Basilicata 92.474 85.045 78.786 -7.429 -6.259 -13.688 -8,0% -7,4% -14,8%Calabria 333.388 333.283 309.794 -105 -23.489 -23.594 0,0% -7,0% -7,1%Sicilia 730.523 882.130 826.645 151.607 -55.485 96.122 20,8% -6,3% 13,2%Sardegna 261.605 267.676 265.308 6.071 -2.368 3.703 2,3% -0,9% 1,4%Sud e Isole 3.516.341 3.567.809 3.376.952 51.468 -190.857 -139.389 1,5% -5,3% -4,0%Italia 9.537.465 9.251.730 8.838.348 -285.735 -413.382 -699.117 -3,0% -4,5% -7,3%

TAB 2: Numero di dimessi per regione per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDimessi Variazioni assolute Variazioni %

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003

Piemonte 1.168.779 1.117.289 1.113.019 -51.490 -4.270 -55.760 -4,4% -0,4% -4,8%Valle D'Aosta 32.267 32.366 33.262 99 896 995 0,3% 2,8% 3,1%Lombardia 3.167.606 3.327.385 3.149.529 159.779 -177.856 -18.077 5,0% -5,3% -0,6%PA Bolzano 170.313 170.998 163.357 685 -7.641 -6.956 0,4% -4,5% -4,1%PA Trento 162.933 150.266 143.212 -12.667 -7.054 -19.721 -7,8% -4,7% -12,1%Veneto 1.435.889 1.463.146 1.419.689 27.257 -43.457 -16.200 1,9% -3,0% -1,1%Friuli Venezia Giulia 425.643 420.270 403.402 -5.373 -16.868 -22.241 -1,3% -4,0% -5,2%Liguria 588.028 571.973 555.624 -16.055 -16.349 -32.404 -2,7% -2,9% -5,5%Emilia Romagna 1.415.169 1.462.943 1.483.249 47.774 20.306 68.080 3,4% 1,4% 4,8%Nord 8.566.627 8.716.636 8.464.343 150.009 -252.293 -102.284 1,8% -2,9% -1,2%Toscana 1.113.751 1.157.963 1.134.350 44.212 -23.613 20.599 4,0% -2,0% 1,8%Umbria 304.801 304.340 304.570 -461 230 -231 -0,2% 0,1% -0,1%Marche 536.314 521.248 498.298 -15.066 -22.950 -38.016 -2,8% -4,4% -7,1%Lazio 1.746.362 1.887.269 1.890.375 140.907 3.106 144.013 8,1% 0,2% 8,2%Centro 3.701.228 3.870.820 3.827.593 169.592 -43.227 126.365 4,6% -1,1% 3,4%Abruzzo 535.770 583.938 585.840 48.168 1.902 50.070 9,0% 0,3% 9,3%Molise 152.069 172.146 163.425 20.077 -8.721 11.356 13,2% -5,1% 7,5%Campania 1.746.946 1.812.301 1.796.143 65.355 -16.158 49.197 3,7% -0,9% 2,8%Puglia 1.659.392 1.664.156 1.575.802 4.764 -88.354 -83.590 0,3% -5,3% -5,0%Basilicata 178.281 178.262 174.824 -19 -3.438 -3.457 0,0% -1,9% -1,9%Calabria 668.166 718.442 688.197 50.276 -30.245 20.031 7,5% -4,2% 3,0%Sicilia 1.477.071 1.910.543 1.843.527 433.472 -67.016 366.456 29,3% -3,5% 24,8%Sardegna 509.551 549.997 561.791 40.446 11.794 52.240 7,9% 2,1% 10,3%Sud e Isole 6.927.246 7.589.785 7.389.549 662.539 -200.236 462.303 9,6% -2,6% 6,7%Italia 19.195.101 20.177.241 19.681.485 982.140 -495.756 486.384 5,1% -2,5% 2,5%

TAB 3: Diagnosi principali e secondarie per regione per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDiagnosi Variazioni assolute Variazioni %

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1.3. Numero di codici di DP e DP+DS diverse utilizzate nelle SDO nel periodo considerato Su questo insieme di diagnosi è stato quindi dapprima calcolato il numero di diagnosi diverse utilizzate come diagnosi principale (Tabella 4), ovvero sono stati conteggiati tutti i codici di diagnosi utilizzati, almeno una volta, per la codifica della diagnosi principale. Nella successiva Tabella 5, è stato riproposto lo stesso tipo di conteggio, sul totale di diagnosi riportato in Tabella 3, calcolando tutti i codici utilizzati almeno una volta nella codifica di qualsivoglia diagnosi, indipendentemente dalla sua posizione sulla SDO. Per quanto riguarda la DP, il numero di codici diversi utilizzati a livello nazionale, è di 10.256 nel 2000, 10.761 nel 2002 e 10.629 nel 2003. Sempre a livello nazionale, si assiste ad un incremento del numero di codici utilizzati pari al 4,9% nel periodo 2000-2002 e ad una riduzione del 1,2% nell’anno successivo.

Il comportamento delle regioni è difforme: un gruppo di regioni (P.A. Bolzano, P.A. Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) presenta infatti, dal 2000 al 2002, un forte incremento del numero di codici di diagnosi utilizzate (compreso, in percentuale, tra il 16% dell’Umbria ed il 60% della Sicilia), per poi presentare una lieve riduzione nel 2003, che attenua solo di poco il risultato complessivo di crescita dell’intero periodo in studio; altre due regioni (Basilicata e Sardegna) fanno registrare variazioni più contenute (tra il 9% della prima ed il 6% dell’ultima) nel periodo 2000-2002, percentuali in riduzione nell’anno successivo; infine, un terzo gruppo di regioni (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 7.555 7.330 7.217 -225 -113 -338 -3,0% -1,5% -4,5%Valle D'Aosta 1.989 1.987 2.000 -2 13 11 -0,1% 0,7% 0,6%Lombardia 8.709 8.700 8.619 -9 -81 -90 -0,1% -0,9% -1,0%PA Bolzano 3.305 4.816 4.760 1.511 -56 1.455 45,7% -1,2% 44,0%PA Trento 2.946 4.049 3.835 1.103 -214 889 37,4% -5,3% 30,2%Veneto 7.811 7.860 7.618 49 -242 -193 0,6% -3,1% -2,5%Friuli Venezia Giulia 3.774 5.311 5.159 1.537 -152 1.385 40,7% -2,9% 36,7%Liguria 4.477 6.401 6.271 1.924 -130 1.794 43,0% -2,0% 40,1%Emilia Romagna 7.471 7.452 7.409 -19 -43 -62 -0,3% -0,6% -0,8%

Toscana 4.749 7.477 7.243 2.728 -234 2.494 57,4% -3,1% 52,5%Umbria 4.170 4.838 4.743 668 -95 573 16,0% -2,0% 13,7%Marche 6.071 5.749 5.698 -322 -51 -373 -5,3% -0,9% -6,1%Lazio 8.086 8.159 8.088 73 -71 2 0,9% -0,9% 0,0%

Abruzzo 4.152 6.333 6.241 2.181 -92 2.089 52,5% -1,5% 50,3%Molise 3.469 3.455 3.401 -14 -54 -68 -0,4% -1,6% -2,0%Campania 5.028 7.967 7.754 2.939 -213 2.726 58,5% -2,7% 54,2%Puglia 6.400 7.794 7.605 1.394 -189 1.205 21,8% -2,4% 18,8%Basilicata 3.789 4.138 3.883 349 -255 94 9,2% -6,2% 2,5%Calabria 4.320 6.411 6.217 2.091 -194 1.897 48,4% -3,0% 43,9%Sicilia 4.874 7.802 7.629 2.928 -173 2.755 60,1% -2,2% 56,5%Sardegna 5.830 6.160 6.114 330 -46 284 5,7% -0,7% 4,9%

Italia 10.256 10.761 10.629 505 -132 373 4,9% -1,2% 3,6%

TAB 4: Diagnosi principali (DP) diverse per regione per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDP diverse Variazioni assolute Variazioni %

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Romagna, Marche, Lazio e Molise) mostra variazioni nulle o addirittura negative nel periodo 2000-2002 (Marche -5%), confermate anche nell’anno successivo. Il dato osservato a livello nazionale indica una propensione ad utilizzare, nella codifica, quasi tutto il pool di codici a disposizione (oltre il 90%). Questa percentuale è già osservabile per l’anno 2000 in alcune Regioni (p.e. Lombardia o Emilia Romagna) che avevano già provveduto ad adottare già in quell’anno l’ICD-9-CM (vedi tabelle risultati dell’indagine sull’adozione nel paragrafo razionale): in questo caso diviene conseguente l’assenza di uno scarto percentuale positivo nel periodo 2000-02. Includendo nel conteggio anche il pool di diagnosi utilizzate come secondarie, si ottiene un numero di codici di diagnosi diversi complessivamente utilizzati, ovviamente superiore (Tabella 5) e corrispondente al 97% dell’intero vocabolario a disposizione per la codifica. L’andamento osservato per le sole diagnosi principali si ripropone anche per il totale delle diagnosi (principali + secondarie), anche se in questo caso quasi tutte le regioni presentano comunque scarti percentuali positivi tra il 2000 ed il 2002.

1.4. Codici di diagnosi a 5 cifre E’ stata quindi focalizzata l’attenzione sui codici di diagnosi a 5 cifre. Questi codici non sono presenti nella ICD-9. Nel database del 2000, tuttavia, codici a 5 cifre si ritrovano sia sulle SDO delle regioni che già a quella data avevano adottato l’ICD-9-CM (versione 1993 o 1997) sia sulle SDO di regioni che ancora usavano l’ICD-9. In quest’ultimo caso, infatti, i codici venivano resi leggibili dal Grouper, per l’attribuzione del DRG, mediante

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 8.673 8.680 8.604 7 -76 -69 0,1% -0,9% -0,8%Valle D'Aosta 2.778 2.986 3.055 208 69 277 7,5% 2,3% 10,0%Lombardia 9.630 9.816 9.743 186 -73 113 1,9% -0,7% 1,2%PA Bolzano 3.902 6.033 5.892 2.131 -141 1.990 54,6% -2,3% 51,0%PA Trento 3.725 5.399 5.199 1.674 -200 1.474 44,9% -3,7% 39,6%Veneto 8.880 9.090 8.811 210 -279 -69 2,4% -3,1% -0,8%Friuli Venezia Giulia 4.601 6.857 6.713 2.256 -144 2.112 49,0% -2,1% 45,9%Liguria 5.166 7.801 7.685 2.635 -116 2.519 51,0% -1,5% 48,8%Emilia Romagna 8.666 8.865 8.770 199 -95 104 2,3% -1,1% 1,2%

Toscana 5.240 8.742 8.614 3.502 -128 3.374 66,8% -1,5% 64,4%Umbria 5.114 6.169 6.146 1.055 -23 1.032 20,6% -0,4% 20,2%Marche 7.325 7.264 7.171 -61 -93 -154 -0,8% -1,3% -2,1%Lazio 8.946 9.206 9.212 260 6 266 2,9% 0,1% 3,0%

Abruzzo 4.739 7.579 7.507 2.840 -72 2.768 59,9% -0,9% 58,4%Molise 4.672 4.876 4.803 204 -73 131 4,4% -1,5% 2,8%Campania 5.441 9.020 8.958 3.579 -62 3.517 65,8% -0,7% 64,6%Puglia 7.418 8.950 8.774 1.532 -176 1.356 20,7% -2,0% 18,3%Basilicata 4.683 5.313 5.132 630 -181 449 13,5% -3,4% 9,6%Calabria 4.877 7.686 7.521 2.809 -165 2.644 57,6% -2,1% 54,2%Sicilia 5.375 8.977 8.815 3.602 -162 3.440 67,0% -1,8% 64,0%Sardegna 6.932 7.433 7.420 501 -13 488 7,2% -0,2% 7,0%

Italia 10.723 11.167 11.116 444 -51 393 4,1% -0,5% 3,7%

TAB 5: Diagnosi principali e secondarie diverse per regione per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDiagnosi diverse Variazioni assolute Variazioni %

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applicazione di una tabella di transcodifica che convertiva automaticamente alcuni codici a 4 cifre in codici a 5 cifre. Mentre, tuttavia, i codici a 5 cifre della ICD-9-CM disponibili per la codifica sono oltre 6.000, i codici a 5 cifre ottenibili mediante transcodifica superano di poco le 1000 unità. Nella Tabella 6 è mostrato il numero totale di codici a 5 cifre utilizzato nella codifica delle diagnosi principali e secondarie riportate sulle SDO nei tre anni a confronto, per regione. Il numero assoluto di diagnosi codificate con codice a 5 cifre passa, a livello nazionale, da 6.637.623 nel 2000, a 8.002.843 nel 2002, a 7.815.027 nel 2003, con un incremento del 20,6% nel periodo 2000-2002 e una riduzione del 2,3% nell’anno successivo. Tutte le regioni mostrano un andamento positivo nel primo periodo. Per molte regioni la crescita rilevata tra il 2000 ed il 2002 è addirittura superiore al 20%. Nell’anno successivo le variazioni riscontrate a livello regionale sono quasi tutte nel senso di una riduzione del numero assoluto di diagnosi a 5 cifre, con l’eccezione della Valle d’Aosta (+2,8%), Sardegna (+2,1%).

Le informazioni contenute nella tabella 6 risultano molto più esplicative se rapportate all’andamento del numero totale delle diagnosi riportate sulle SDO, nelle diverse regioni, nei tre anni a confronto, già mostrato nella Tabella 3. La percentuale di diagnosi a 5 cifre presentata nella successiva (Tabella 7), rappresenta, infatti, la frequenza d’uso di questo gruppo di codici sul totale di codici a disposizione, evidenziando in modo più diretto la diversa propensione delle regioni all’utilizzo di codici a cinque cifre. Oltre ad un incremento, in termini assoluti, del numero di diagnosi a 5 cifre utilizzate si assiste, di fatto, alla crescita (nell’intervallo 2000-2003) della percentuale di codici di diagnosi a 5 cifre sul totale delle diagnosi complessivamente codificate. Dal 2000 al 2002 tale percentuale cresce di 5 punti a livello nazionale, passando dal 35 al 40%, per poi

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 418.483 444.761 445.148 26.278 387 26.665 6,3% 0,1% 6,4%Valle D'Aosta 10.778 12.697 13.213 1.919 516 2.435 17,8% 4,1% 22,6%Lombardia 1.069.427 1.273.333 1.202.862 203.906 -70.471 133.435 19,1% -5,5% 12,5%PA Bolzano 55.974 69.803 68.321 13.829 -1.482 12.347 24,7% -2,1% 22,1%PA Trento 56.959 61.971 58.601 5.012 -3.370 1.642 8,8% -5,4% 2,9%Veneto 505.237 601.285 586.547 96.048 -14.738 81.310 19,0% -2,5% 16,1%Friuli Venezia Giulia 141.525 165.468 158.169 23.943 -7.299 16.644 16,9% -4,4% 11,8%Liguria 200.712 221.563 213.602 20.851 -7.961 12.890 10,4% -3,6% 6,4%Emilia Romagna 486.403 579.193 585.564 92.790 6.371 99.161 19,1% 1,1% 20,4%Nord 2.945.498 3.430.074 3.332.027 484.576 -98.047 386.529 16,5% -2,9% 13,1%Toscana 371.847 451.799 441.625 79.952 -10.174 69.778 21,5% -2,3% 18,8%Umbria 101.337 120.034 120.521 18.697 487 19.184 18,5% 0,4% 18,9%Marche 187.931 208.051 198.932 20.120 -9.119 11.001 10,7% -4,4% 5,9%Lazio 595.796 730.982 729.506 135.186 -1.476 133.710 22,7% -0,2% 22,4%Centro 1.256.911 1.510.866 1.490.584 253.955 -20.282 233.673 20,2% -1,3% 18,6%Abruzzo 187.703 238.674 238.969 50.971 295 51.266 27,2% 0,1% 27,3%Molise 54.511 68.601 65.404 14.090 -3.197 10.893 25,8% -4,7% 20,0%Campania 634.851 762.726 757.914 127.875 -4.812 123.063 20,1% -0,6% 19,4%Puglia 580.580 675.348 636.937 94.768 -38.411 56.357 16,3% -5,7% 9,7%Basilicata 66.529 78.501 76.241 11.972 -2.260 9.712 18,0% -2,9% 14,6%Calabria 234.758 298.603 288.083 63.845 -10.520 53.325 27,2% -3,5% 22,7%Sicilia 503.717 726.244 709.864 222.527 -16.380 206.147 44,2% -2,3% 40,9%Sardegna 172.565 213.206 219.004 40.641 5.798 46.439 23,6% 2,7% 26,9%Sud e Isole 2.435.214 3.061.903 2.992.416 626.689 -69.487 557.202 25,7% -2,3% 22,9%Italia 6.637.623 8.002.843 7.815.027 1.365.220 -187.816 1.177.404 20,6% -2,3% 17,7%

TAB 6: Diagnosi principali e secondarie a 5 cifre per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003 (numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDiagnosi a 5 cifre Variazioni assolute Variazioni %

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rimanere stabile nell’anno successivo. L’andamento a livello delle singole regioni è, in questo caso, molto più uniforme. Il range di variabilità è compreso tra il 33 e 37% nel 2000 e tra il 38 e 44% nel 2002 e nel 2003.

Per quanto riguarda, infine, il numero di codici a 5 cifre diversi utilizzati nella codifica (ricordando che la ICD-9-CM ne contempla, in totale, 6.901) ne sono stati impiegati complessivamente, in Italia, 6.110 nel 2000, 6.631 nel 2002 e 6.583 nel 2003 (Tabella 8). Ciò indica che si è passati ad usare dall’88% al 95% del totale dei “vocaboli” a disposizione. Nel passaggio dal 2000 al 2002 si evidenziano notevoli differenze di comportamento tra le regioni: un gruppo di queste (PA Trento, PA Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia), che utilizzava nel 2000 un numero di codici di diagnosi molto basso, di poco superiore a 1.000 (derivanti verosimilmente dal processo di transcodifica descritto sopra) fa registrare incrementi significativi del numero di codici impiegati nel 2002, raddoppiando, di fatto, il vocabolario in uso; per altre due regioni (Umbria e Puglia) le variazioni sono dell’ordine del 50-60%; le rimanenti regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Lazio) costituiscono il gruppo che aveva già adottato nel 2000 l’ICD-9-CM 97 e che, nel 2002, affina il processo di codifica ampliando il range dei codici impiegati. Fa eccezione la Valle d’Aosta (che passa da 1.151 a 1.448 codici) mentre il Molise, la Basilicata, e la Sardegna evidenziano percentuali di crescita intermedie (comprese tra 13 e 37%) in linea con il passaggio dalla vecchia alla nuova versione della ICD-9 ed il contemporaneo utilizzo delle tabelle di transcodifica (v.di

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003

Piemonte 36 40 40 4 0 4 11,2% 0,5% 11,7%Valle D'Aosta 33 39 40 6 0 6 17,4% 1,3% 18,9%Lombardia 34 38 38 5 0 4 13,3% -0,2% 13,1%PA Bolzano 33 41 42 8 1 9 24,2% 2,5% 27,3%PA Trento 35 41 41 6 0 6 18,0% -0,8% 17,1%Veneto 35 41 41 6 0 6 16,8% 0,5% 17,4%Friuli Venezia Giulia 33 39 39 6 0 6 18,4% -0,4% 17,9%Liguria 34 39 38 5 0 4 13,5% -0,8% 12,6%Emilia Romagna 34 40 39 5 0 5 15,2% -0,3% 14,9%Nord 34 39 39 5 0 5 14,4% 0,0% 14,5%Toscana 33 39 39 6 0 6 16,9% -0,2% 16,6%Umbria 33 39 40 6 0 6 18,6% 0,3% 19,0%Marche 35 40 40 5 0 5 13,9% 0,0% 13,9%Lazio 34 39 39 5 0 4 13,5% -0,4% 13,1%Centro 34 39 39 5 0 5 14,9% -0,2% 14,7%Abruzzo 35 41 41 6 0 6 16,7% -0,2% 16,4%Molise 36 40 40 4 0 4 11,2% 0,4% 11,6%Campania 36 42 42 6 0 6 15,8% 0,3% 16,1%Puglia 35 41 40 6 0 5 16,0% -0,4% 15,5%Basilicata 37 44 44 7 0 6 18,0% -1,0% 16,9%Calabria 35 42 42 6 0 7 18,3% 0,7% 19,1%Sicilia 34 38 39 4 0 4 11,5% 1,3% 12,9%Sardegna 34 39 39 5 0 5 14,5% 0,6% 15,1%Sud e Isole 35 40 40 5 0 5 14,8% 0,4% 15,2%Italia 35 40 40 5 0 5 14,7% 0,1% 14,8%

TAB 7: Percentuale diagnosi principali e secondarie a 5 cifre sul totale delle disgnosi (DP e DS) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003

Regione% diagnosi a 5 cifre Variazioni assolute Variazioni %

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tabelle relative alla tempistica di utilizzo ed alla adozione delle tabelle di transcodifica riportate all’inizio della relazione).

Nota L’unità elementare di analisi, considerata nelle tabelle sinora presentate, è stata sempre la singola Regione. Nell’Appendice, a titolo esemplificativo, vengono presentati alcuni ed ulteriori approfondimenti a livello di singola struttura di ricovero, per tre Regioni, al fine di verificare, in ambito sub-regionale l’andamento degli indicatori considerati e l’eventuale omogeneità e/o disomogeneità dei comportamenti dei diversi IRC: un solo ospedale ‘virtuoso’ potrebbe infatti condizionare positivamente il risultato riguardo al pool di codici di DP utilizzati. A questo proposito si ritiene parimenti utile una stratificazione (cut-off) diversa dalla singola unità per quanto riguarda l’identificazione del numero di diagnosi diverse. Si è notato infatti che ponendo un limite di almeno 100 casi per codice diverso, si eliminerebbero circa il 40% dei codici (ma meno del 5% dei casi). Adottando questa tecnica, le inferenze sui risultati potrebbero divenire più robuste.

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 4.660 4.839 4.783 179 -56 123 3,8% -1,2% 2,6%Valle D'Aosta 1.151 1.355 1.448 204 93 297 17,7% 6,9% 25,8%Lombardia 5.369 5.642 5.596 273 -46 227 5,1% -0,8% 4,2%PA Bolzano 993 3.071 3.064 2.078 -7 2.071 209,3% -0,2% 208,6%PA Trento 1.011 2.781 2.650 1.770 -131 1.639 175,1% -4,7% 162,1%Veneto 4.832 5.118 4.946 286 -172 114 5,9% -3,4% 2,4%Friuli Venezia Giulia 1.234 3.638 3.580 2.404 -58 2.346 194,8% -1,6% 190,1%Liguria 1.461 4.198 4.102 2.737 -96 2.641 187,3% -2,3% 180,8%Emilia Romagna 4.729 4.993 4.945 264 -48 216 5,6% -1,0% 4,6%NordToscana 1.344 4.857 4.767 3.513 -90 3.423 261,4% -1,9% 254,7%Umbria 1.980 3.176 3.184 1.196 8 1.204 60,4% 0,3% 60,8%Marche 3.826 3.926 3.862 100 -64 36 2,6% -1,6% 0,9%Lazio 4.854 5.168 5.156 314 -12 302 6,5% -0,2% 6,2%CentroAbruzzo 1.214 4.057 3.981 2.843 -76 2.767 234,2% -1,9% 227,9%Molise 2.088 2.370 2.334 282 -36 246 13,5% -1,5% 11,8%Campania 1.378 4.959 4.956 3.581 -3 3.578 259,9% -0,1% 259,7%Puglia 3.304 4.962 4.820 1.658 -142 1.516 50,2% -2,9% 45,9%Basilicata 1.936 2.654 2.586 718 -68 650 37,1% -2,6% 33,6%Calabria 1.261 4.124 3.970 2.863 -154 2.709 227,0% -3,7% 214,8%Sicilia 1.482 4.973 4.875 3.491 -98 3.393 235,6% -2,0% 228,9%Sardegna 3.302 3.913 3.938 611 25 636 18,5% 0,6% 19,3%Sud e IsoleItalia 6.110 6.631 6.583 521 -48 473 8,5% -0,7% 7,7%

TAB 8: Diagnosi principali e secondarie a 5 cifre diverse per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003 (numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

Degenza Ordinaria

RegioneDiagnosi a 5 cifre diverse Variazioni assolute Variazioni %

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1.6. La correlazione tra numero di ricoveri e codici di diagnosi diverse (DP, DP+DS) I dati riportati nelle tabelle 3, 4, e 6 relativamente al numero di diagnosi diverse utilizzate nelle singole regioni sono dati grezzi, non direttamente impiegabili per confrontare tra loro le diverse regioni. In considerazione della ampia differenza nel numero di ricoveri effettuati a livello di singola regione (da 16.976 per la Valle d’Aosta a 1.559.530 per la Lombardia per l’anno 2000), e della influenza del numero di ricoveri sul numero di diagnosi diverse utilizzate è stato sviluppato un modello probabilistico che tiene conto, appunto, della relazione esistente (di tipo non lineare) tra numero di ricoveri e numero di diagnosi diverse. A tale proposito, nelle pagine seguenti, vengono proposti i grafici che illustrano i risultati dell’applicazione del modello statistico probabilistico individuato, con riguardo, rispettivamente all’insieme dei codici diversi di DP (A1-A4), ovvero all’insieme DP+DS (B1-B4): A.1. DO: N di codici di DP diversi in funzione del N di dimessi, per regione, nel periodo A.2. DO: scarti assoluti tra numero osservato ed atteso di DP nel 2000 e nel 2002, per regione A.3. DO: scarti assoluti tra numero osservato ed atteso di DP nel 2002 e nel 2003, per regione A.4. DO: variazioni temporali del numero di DP diverse, aggiustate per numero di dimessi, p.r. B.1. DO: N di codici di DP+DS diversi in funzione del N di dimessi, per regione, nel periodo B.2. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP+DS nel 2000 e nel 2002, per regione B.3. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP+DS nel 2002 e nel 2003, per regione B.4. DO: variazioni temporali del numero di DP diverse, aggiustate per numero di dimessi, p.r.

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GRAFICI A.1. e B.1.

DO: N di codici di DP (e DP+DS) diversi in funzione del N di dimessi, per regione, nel periodo

A.1. CODICI DI DP B.1. CODICI DI DP +DS Nota bene: in blu la curva inferiore (2000), in rosso quella superiore (2002), quasi sovrapposta all’intermedia, verde (2003). Varianze spiegate: A1 65% (2000), 97% (2002 e 2003); B1 54% (2000), 96% (2002 e 2003).

Per quanto riguarda il numero di DP (A.1.) e DP+DS (B.1.) diversi in funzione del numero di ricoveri, le percentuali di varianza spiegata indicano che negli anni 2002 e 2003 solo il 100-97=3% (A1) e il 100-96=4% (B1) della variabilità tra le regioni non è attribuibile al numero di ricoveri effettuati nelle regioni stesse. Nel 2000 la variabilità non spiegata dal numero di ricoveri è pari invece a circa il 35% (A.1.) e il 46% (B.1.), in quanto l’omogeneità di adozione di un unico “vocabolario ICD-9-CM”, non era evidentemente ancora raggiunta e distribuita uniformemente tra le diverse regioni. La sovrapposizione delle curve relative agli anni 2002 e 2003, indica un grado di omogeneità elevato (oltre il 95%) e distribuito secondo i valori attesi in base alla numerosità dei ricoveri. Da notare la maggiore variabilità quando sono state considerate tutte le diagnosi, DP+DS (B1), ma senza variazioni sostanziali sull’applicabilità del modello

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A.2. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP nel 2000 e nel 2002, per regione i B.2. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP+DS nel 2000 e nel 2002, p.r. Nei quadranti i e iii (rispettivamente superiore ed inferiore a sinistra) sono rappresentate le regioni che, nel 2000, hanno riportato un numero di diagnosi diverse inferiore rispetto a quello atteso (medio) sulla base del numero di ricoveri effettuati, mentre nei quadranti ii e iv (rispettivamente superiore ed inferiore a destra) le regioni con uno scarto positivo. La notevole variabilità è dovuta principalmente alla non omogenea adozione dell’ICD-9-CM. Analogamente, tagliando in due parti con l’asse delle ordinate, si individuano le regioni che nel 2002 hanno riportato un numero di diagnosi maggiore rispetto a quello atteso (quadranti superiori i e ii) e quelle con uno scarto negativo (quadranti inferiori iii e iv). Da notare che la dispersione (dev. st.) intorno alla media nel 2002 è meno di un terzo di quella del 2000: 321/1112=0.29 per le sole DP (A.2.) e 364/1388=0.26 per le DP+DS (B.2.).

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A.3. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP nel 2002 e nel 2003, per regione B.3. DO: scarti assoluti tra N osservato ed atteso di DP+DS nel 2002 e nel 2003, p.r. La relazione tra gli scarti del 2002 e del 2003 indica una notevole concordanza: le regioni che riportano un numero più elevato di diagnosi rispetto a quello atteso (sulla base del numero di ricoveri effettuati) sono le stesse nei due anni (Valle d’Aosta, Lombardia, PA Trento, PA Bolzano), così come sono le stesse nel 2002 e nel 2003 le regioni con numero di diagnosi diverse inferiore rispetto a quello atteso (Calabria, Marche, Friuli, Sardegna). Dopo aver tenuto conto del numero di ricoveri (modello rappresentato in Fig.1), si possono quindi evidenziare sottili ma ripetibili diversità tra regioni in termini di utilizzo dell’ICD-9-CM

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GRAFICI A.4. e B.4. DO: variazioni temporali del numero di Diagnosi diverse (DP e DP+DS), aggiustate per numero di dimessi, p.r.

A4. DP DIVERSE B4. DP+DS DIVERSE Per apprezzare le variazioni intra-regionali tra il 2000 e il 2003 in termini di utilizzo dell’ICD-9-CM, indipendentemente dal numero di ricoveri, sono state applicate le formule ottenute dai modelli di regressione non-lineare. Risulta evidente l’incremento tra il 2000 e il 2002 di tutte quelle regioni che non avevano ancora adottato il nuovo “vocabolario” e di quelle che l’avevano adottato (probabilmente) a metà dell’anno 2000 (Umbria, PA Trento, Puglia). Nel complesso, non appare alcuna variazione significativa tra il 2002 e il 2003. In altre parole, si ha la conferma che:

- la variabilità così come è stata sinora definita, riguardo all’uso del vocabolario ICD-9-CM era molto ampia nell’anno 2000;

- questa non si è solamente ridotta nel 2002 (e confermata nel 2003), ma nel biennio 2002-3, la funzione ‘ricchezza di codici DP o DP+DS’ si è attestata su valori più alti ed è molto omogenea in pressoché tutte le regioni.

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2. Analisi qualitativa Allo scopo di verificare se, pur in assenza di differenze sostanziali tra le regioni per quanto riguarda il numero di diagnosi utilizzate nella codifica, permangano disuguaglianze nella specificità dei codici maggiormente impiegati, indicative di una disomogeneità di comportamenti, è stata condotta una analisi qualitativa dei codici impiegati per la codifica della diagnosi principale. Sono stati selezionati tre DRG medici (il 127 e la coppia 182/183) e due DRG chirurgici (il 162 ed il 209), scelti tra i più frequenti a livello nazionale (escludendo i DRG relativi alla gravidanza e al parto) e per i quali il passaggio dalla ICD-9 alla ICD-9-CM permette una maggiore specificità di codifica. Per ciascun DRG sono stati quindi calcolati i seguenti indicatori:

� Numero di diagnosi principali diverse; � Numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale a 5 cifre; � Numero e percentuale di dimessi con codice di diagnosi principale non specifico sul totale

dei dimessi attribuiti alla diagnosi più frequente, per il DRG 127 e per la coppia di DRG 182/183.

Per i soli DRG chirurgici è stato inoltre riportato il seguente dato: � Numero di procedure/interventi principali diversi.

2.1. IL DRG 127 (M) Nella tabella 9 è presentato il numero di diagnosi principali diverse nei tre anni in studio, per regione. A livello nazionale non si evidenziano variazioni: il numero di codici diversi utilizzati nella codifica della diagnosi principale è, in tutti e tre gli anni, pari a 15. Le regioni mostrano, al contrario, una difformità di comportamenti che risulta più ampia nel 2000 (range di variabilità da un minimo di 4 a un massimo di 15) e minore nel 2002 e nel 2003 (rispettivamente da 9 a 15 e da 7 a 15). Le regioni che nel 2000 mostrano una propensione all’utilizzo di un numero esiguo di codici (PA Bolzano, PA Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia) raddoppiano nel 2002 le diagnosi diverse impiegate nella descrizione della diagnosi principale. Le regioni che manifestano fin dal 2000 la propensione all’utilizzo del numero massimo di codici (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Basilicata, Sardegna) mantengono invariato tale pattern di codifica.

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La Tabella 10 mostra il numero totale di ricoveri attribuiti al DRG 127, per regione, nei tre anni, e la porzione di tali ricoveri con codice di diagnosi principale a 5 cifre. Le dimissioni sono aumentate, complessivamente, dell’11%. Solo tre regioni (Lombardia, PA Bolzano e Emilia Romagna) mostrano una variazione negativa del numero totale di dimessi nel periodo, per tutte le altre il delta tra 2003 e 2000 è positivo. La percentuale di dimessi con codice di diagnosi a 5 cifre cresce in totale di tre punti dal 2000 al 2003. Il range di variabilità delle variazioni percentuali riscontrate a livello regionale, nei tre anni, è molto ampio ed è compreso tra –3,6 (Umbria) e +12,6 (Abruzzo). La propensione all’utilizzo di un codice a 5 cifre si dimostra, pertanto, nel caso del DRG 127, molto eterogenea. La Tabella 11 mostra per quanto riguarda il biennio 2002 – 2003, rispettivamente i codici di DP appartenenti alla categoria 428.- e, tra questi, il codice 428.9, da considerarsi come il meno specifico. La categoria 428.- è impiegata nella codifica della diagnosi principale dei dimessi attribuiti al DRG 127 nell’88% dei casi in entrambi gli anni considerati. La percentuale di utilizzo del codice aspecifico 428.9 è costante nei 2 anni, attestandosi, a livello nazionale al 5,7%. Si registra peraltro un gradiente verso il meridione, con crescente prevalenza di questo codice (intorno al 4,5% al nord, al 5% al centro ed intorno all’8% per sud e isole). La variazione nei tre anni non sembra significativa e, nel caso, tendente alla diminuzione al nord, costante al centro ed in aumento al sud ed isole.

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003

Piemonte 15 15 15 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%Valle D'Aosta 8 11 7 3 -4 -1 37,5% -36,4% -12,5%Lombardia 15 15 15 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%PA Bolzano 4 10 11 6 1 7 150,0% 10,0% 175,0%PA Trento 4 12 10 8 -2 6 200,0% -16,7% 150,0%Veneto 15 14 15 -1 1 0 -6,7% 7,1% 0,0%Friuli Venezia Giulia 4 13 15 9 2 11 225,0% 15,4% 275,0%Liguria 5 14 14 9 0 9 180,0% 0,0% 180,0%Emilia Romagna 15 14 14 -1 0 -1 -6,7% 0,0% -6,7%

Nord

Toscana 4 14 15 10 1 11 250,0% 7,1% 275,0%Umbria 7 10 9 3 -1 2 42,9% -10,0% 28,6%Marche 12 12 12 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%Lazio 15 15 15 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%

Centro

Abruzzo 4 14 14 10 0 10 250,0% 0,0% 250,0%Molise 8 9 10 1 1 2 12,5% 11,1% 25,0%Campania 4 14 14 10 0 10 250,0% 0,0% 250,0%Puglia 8 15 15 7 0 7 87,5% 0,0% 87,5%Basilicata 11 12 9 1 -3 -2 9,1% -25,0% -18,2%Calabria 4 14 12 10 -2 8 250,0% -14,3% 200,0%Sicilia 4 14 14 10 0 10 250,0% 0,0% 250,0%Sardegna 13 10 11 -3 1 -2 -23,1% 10,0% -15,4%

Sud e Isole

Italia 15 15 15 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%

TAB 9: Numero di diagnosi principali diverse (DP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

DRG 127

RegioneDP diverse Variazioni assolute Variazioni %

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2000 2002 2003 2000 2002 2003 2000 2002 2003

Piemonte 10.005 10.558 10.287 1.247 1.206 1.382 12,5% 11,4% 13,4%Valle D'Aosta 300 354 332 27 44 35 9,0% 12,4% 10,5%Lombardia 27.634 28.312 27.483 2.536 2.848 2.540 9,2% 10,1% 9,2%PA Bolzano 1.406 1.464 1.378 43 117 115 3,1% 8,0% 8,3%PA Trento 1.540 1.602 1.564 93 146 178 6,0% 9,1% 11,4%Veneto 14.688 16.368 16.142 1.764 1.944 2.155 12,0% 11,9% 13,4%Friuli Venezia Giulia 5.684 5.974 6.100 158 495 605 2,8% 8,3% 9,9%Liguria 5.525 6.196 6.857 543 713 849 9,8% 11,5% 12,4%Emilia Romagna 18.170 17.679 17.721 1.640 2.172 2.183 9,0% 12,3% 12,3%

Nord 84.952 88.507 87.864 8.051 9.685 10.042 9,5% 10,9% 11,4%Toscana 13.810 13.762 14.030 949 1.136 1.272 6,9% 8,3% 9,1%Umbria 2.471 2.886 2.972 270 240 218 10,9% 8,3% 7,3%Marche 5.793 6.516 6.565 497 489 438 8,6% 7,5% 6,7%Lazio 13.711 14.897 15.990 1.294 1.648 1.814 9,4% 11,1% 11,3%

Centro 35.785 38.061 39.557 3.010 3.513 3.742 8,4% 9,2% 9,5%Abruzzo 3.817 4.498 5.215 237 761 981 6,2% 16,9% 18,8%Molise 1.624 1.718 1.778 174 144 134 10,7% 8,4% 7,5%Campania 11.796 13.572 13.812 881 1.533 1.730 7,5% 11,3% 12,5%Puglia 11.231 13.053 12.868 1.075 2.531 2.258 9,6% 19,4% 17,5%Basilicata 1.560 1.707 2.074 137 160 297 8,8% 9,4% 14,3%Calabria 6.071 6.925 7.831 310 980 1.221 5,1% 14,2% 15,6%Sicilia 11.515 15.021 15.804 1.092 1.712 1.584 9,5% 11,4% 10,0%Sardegna 3.126 3.884 4.181 407 616 683 13,0% 15,9% 16,3%

Sud e Isole 50.740 60.378 63.563 4.313 8.437 8.888 8,5% 14,0% 14,0%Italia 171.477 186.946 190.984 15.374 21.635 22.672 9,0% 11,6% 11,9%

TAB 10: Numero totale di dimessi, numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) a 5 cifre per regione, per gli anni 2

RegioneDimessi con DP a 5 cifre % dim. con DP a 5 cifreDimessi

Variazioni percentuali

2002 2003 2002 2003 2002 2003 2002-2003

Piemonte 9.352 8.905 487 370 5,2 4,2 -20,2Valle D'Aosta 310 297 44 60 14,2 20,2 42,3Lombardia 25.464 24.943 1159 1330 4,6 5,3 17,2PA Bolzano 1.347 1.263 28 26 2,1 2,1 -1,0PA Trento 1.456 1.386 123 114 8,4 8,2 -2,6Veneto 14.424 13.987 834 767 5,8 5,5 -5,2Friuli Venezia Giulia 5.479 5.495 53 74 1,0 1,3 39,2Liguria 5.483 6.008 258 260 4,7 4,3 -8,0Emilia Romagna 15.507 15.538 664 449 4,3 2,9 -32,5Nord 78.822 77.822 3650 3450 4,6 4,4 -4,3Toscana 12.626 12.758 250 248 2,0 1,9 -1,8Umbria 2.646 2.754 168 210 6,3 7,6 20,1Marche 6.027 6.127 284 305 4,7 5,0 5,6Lazio 13.249 14.176 984 1013 7,4 7,1 -3,8Centro 34.548 35.815 1686 1776 4,9 5,0 1,6Abruzzo 3.737 4.234 337 312 9,0 7,4 -18,3Molise 1.574 1.644 67 61 4,3 3,7 -12,8Campania 12.039 12.082 437 409 3,6 3,4 -6,7Puglia 10.522 10.610 865 924 8,2 8,7 5,9Basilicata 1.547 1.777 225 378 14,5 21,3 46,3Calabria 5.945 6.610 388 469 6,5 7,1 8,7Sicilia 13.309 14.220 1296 1453 9,7 10,2 4,9Sardegna 3.268 3.498 443 438 13,6 12,5 -7,6Sud e Isole 51.941 54.675 4058 4444 7,8 8,1 4,0Italia 165.311 168.312 9394 9670 5,7 5,7 1,1

Dimessi con DP 428_ Dimessi con DP 428.9 % DP 428.9

TAB 11: Percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) aspecifica (428.9) sul totale dei dimessi con diagnosi principale di dolore addominale (428_)

DRG 127

Regione

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

2.2. LA COPPIA DEI DRG 182 E 183 (M) La Tabella 12 riporta, per la coppia di DRG 182 e 183, il numero di diagnosi principali diverse per regione, nei tre anni considerati. Si passa dai 148 codici utilizzati nel 2000, ai 183 codici presenti nel database del 2002, ai 179 impiegati nel 2003. Nei tre anni si osserva, a livello italiano, una crescita del 21%. La Tabella 13 mostra, sempre per quanto riguarda questi due DRG, il numero totale di dimessi, il numero assoluto di dimessi con diagnosi principale a 5 cifre e la percentuale rispetto al totale. Al contrario di quanto osservato per il DRG 127, per i DRG 182 e 183 si rileva una marcata riduzione del numero totale di casi (-26%) passati da 238.417, nel 2000, a 176.228. La riduzione è inoltre confermata a livello delle singole regioni, con percentuali di riduzione comprese tra –8 (Sardegna) e -51% (Marche).

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003

Piemonte 95 117 119 22 2 24 23,2% 1,7% 25,3%Valle D'Aosta 47 52 50 5 -2 3 10,6% -3,8% 6,4%Lombardia 118 147 143 29 -4 25 24,6% -2,7% 21,2%PA Bolzano 57 86 88 29 2 31 50,9% 2,3% 54,4%PA Trento 58 70 69 12 -1 11 20,7% -1,4% 19,0%Veneto 113 135 127 22 -8 14 19,5% -5,9% 12,4%Friuli Venezia Giulia 68 88 92 20 4 24 29,4% 4,5% 35,3%Liguria 85 109 105 24 -4 20 28,2% -3,7% 23,5%Emilia Romagna 101 124 122 23 -2 21 22,8% -1,6% 20,8%

Nord

Toscana 97 123 128 26 5 31 26,8% 4,1% 32,0%Umbria 79 95 91 16 -4 12 20,3% -4,2% 15,2%Marche 80 103 91 23 -12 11 28,8% -11,7% 13,8%Lazio 109 138 133 29 -5 24 26,6% -3,6% 22,0%

Centro

Abruzzo 76 112 105 36 -7 29 47,4% -6,3% 38,2%Molise 55 76 60 21 -16 5 38,2% -21,1% 9,1%Campania 92 136 129 44 -7 37 47,8% -5,1% 40,2%Puglia 102 121 126 19 5 24 18,6% 4,1% 23,5%Basilicata 58 91 79 33 -12 21 56,9% -13,2% 36,2%Calabria 87 118 112 31 -6 25 35,6% -5,1% 28,7%Sicilia 85 132 130 47 -2 45 55,3% -1,5% 52,9%Sardegna 84 111 107 27 -4 23 32,1% -3,6% 27,4%

Sud e Isole

Italia 148 183 179 35 -4 31 23,6% -2,2% 20,9%

TAB 12: Numero di diagnosi principali diverse (DP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali).

DRG 182 e 183

RegioneDP diverse Variazioni assolute Variazioni %

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Per questa coppia di DRG si osserva, inoltre, una propensione all’utilizzo di codici di diagnosi a 5 cifre molto più elevata rispetto a quanto mostrato per il DRG 127. Il valore della percentuale di diagnosi a 5 cifre, infatti, già alto nel 2000, raddoppia nel 2003 passando dal 32 al 68%. Nel 2003, infine, si assiste ad una maggiore omogeneità tra le regioni, in quanto diminuisce anche il range di variabilità della percentuale di codici a 5 cifre sul totale. La Tabella 14 prende in esame la diagnosi di dolore addominale (789.0_), la diagnosi principale più frequentemente utilizzata sulle SDO attribuite ai DRG 182 e 183. Viene calcolata, per ciascuna regione, negli anni 2002 e 2003 (cioè dopo l’adozione dell’ICD-9-CM) la percentuale di codici aspecifici (789.00) impiegati nella descrizione del dolore addominale sul totale delle diagnosi di dolore addominale riportate sulle SDO.

2000 2002 2003 2000 2002 2003 2000 2002 2003

Piemonte 9.560 6.709 5.638 3.460 4.527 3.764 36,2% 67,5% 66,8%Valle D'Aosta 343 238 204 83 163 123 24,2% 68,5% 60,3%Lombardia 29.705 23.491 19.849 10.160 16.482 13.768 34,2% 70,2% 69,4%PA Bolzano 2.564 2.297 2.297 849 1.434 1.490 33,1% 62,4% 64,9%PA Trento 1.585 962 799 516 664 542 32,6% 69,0% 67,8%Veneto 15.356 11.696 10.920 4.885 8.393 7.909 31,8% 71,8% 72,4%Friuli Venezia Giulia 2.596 1.810 1.946 1.064 1.134 1.258 41,0% 62,7% 64,6%Liguria 6.992 5.325 4.978 2.295 3.690 3.368 32,8% 69,3% 67,7%Emilia Romagna 14.677 11.936 10.586 5.133 7.670 6.966 35,0% 64,3% 65,8%

Nord 83.378 64.464 57.217 28.445 44.157 39.188 34,1% 68,5% 68,5%Toscana 11.129 8.863 6.919 3.663 6.142 4.645 32,9% 69,3% 67,1%Umbria 3.684 3.356 3.184 1.168 2.322 2.231 31,7% 69,2% 70,1%Marche 5.940 3.946 2.922 1.942 2.673 1.895 32,7% 67,7% 64,9%Lazio 24.053 20.361 19.526 7.534 14.771 14.227 31,3% 72,5% 72,9%

Centro 44.806 36.526 32.551 14.307 25.908 22.998 31,9% 70,9% 70,7%Abruzzo 9.111 9.027 7.978 2.736 6.132 5.751 30,0% 67,9% 72,1%Molise 2.160 2.090 1.678 674 1.403 1.114 31,2% 67,1% 66,4%Campania 28.041 24.109 22.051 8.896 17.319 15.962 31,7% 71,8% 72,4%Puglia 24.976 21.144 17.530 7.025 13.729 11.443 28,1% 64,9% 65,3%Basilicata 3.385 2.461 1.997 1.076 1.616 1.299 31,8% 65,7% 65,0%Calabria 12.451 10.731 9.360 4.010 6.858 6.117 32,2% 63,9% 65,4%Sicilia 21.882 21.033 18.338 6.985 13.011 11.142 31,9% 61,9% 60,8%Sardegna 8.227 7.724 7.528 3.214 5.177 5.134 39,1% 67,0% 68,2%

Sud e Isole 110.233 98.319 86.460 34.616 65.245 57.962 31,4% 66,4% 67,0%Italia 238.417 199.309 176.228 77.368 135.310 120.148 32,5% 67,9% 68,2%

TAB 13: Numero totale di dimessi, numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) a 5 cifre per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003.

DRG 182 e 183

DimessiRegione

Dimessi con DP a 5 cifre % dim. con DP a 5 cifre

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

A livello nazionale la frequenza d’uso del codice aspecifico è elevata e si attesta intorno al 60%, non variando in modo sostanziale nei due anni. La variabilità osservata è ampia, con un minimo del 45,8% del Piemonte ed un massimo di 83,2 del Molise. Tale eterogeneità di comportamenti si mantiene anche nell’anno successivo pur associandosi ad una riduzione del valore massimo osservato (75,6 %). 2.3. IL DRG 162 (C) Per quanto riguarda i casi attribuiti al DRG 162 nelle due tabelle successive è riportato il numero di diagnosi principali diverse utilizzate nei tre anni in studio, per regione (Tabella

15), ed il numero di dimessi in totale e con diagnosi principale a 5 cifre, nonché la percentuale di questi sul totale dei dimessi (Tabella 16) per anno. Contrariamente a quanto osservato per la coppia di DRG precedentemente analizzata, si osserva in questo caso, a livello nazionale, una tendenza a codificare la diagnosi principale utilizzando un numero inferiore di codici (da 132 a 118). Fenomeno, questo, opposto a quello riscontrabile nella maggior parte delle regioni che, ad eccezione di Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Marche e Basilicata, nel triennio mostrano una crescita del numero di diagnosi diverse impiegate. Il numero di dimessi attribuiti al DRG 162 mostra parallelamente, nel periodo 2000-2003, un netto calo (mediamente del 26%). La tendenza alla riduzione dei casi trattati si osserva

Variazioni percentuali

2002 2003 2002 2003 2002 2003 2002-2003

Piemonte 1.691 1.360 774 671 45,8% 49,3% 3,6%Valle D'Aosta 43 48 13 5 30,2% 10,4% -19,8%Lombardia 6.996 5.809 3.480 2.747 49,7% 47,3% -2,5%PA Bolzano 551 586 255 224 46,3% 38,2% -8,1%PA Trento 271 204 105 109 38,7% 53,4% 14,7%Veneto 3.775 3.723 2.017 1.720 53,4% 46,2% -7,2%Friuli Venezia Giulia 333 360 166 180 49,8% 50,0% 0,2%Liguria 1.764 1.617 1.128 921 63,9% 57,0% -7,0%Emilia Romagna 2.677 2.396 948 852 35,4% 35,6% 0,1%

Nord

Toscana 2.896 1.997 1.929 1.298 66,6% 65,0% -1,6%Umbria 1.143 1.109 894 797 78,2% 71,9% -6,3%Marche 1.022 720 602 435 58,9% 60,4% 1,5%Lazio 6.945 6.666 4.548 4.326 65,5% 64,9% -0,6%

Centro

Abruzzo 2.610 2.419 1.283 1.227 49,2% 50,7% 1,6%Molise 620 471 516 356 83,2% 75,6% -7,6%Campania 9.268 8.929 6.456 6.270 69,7% 70,2% 0,6%Puglia 6.785 5.899 4.757 3.942 70,1% 66,8% -3,3%Basilicata 741 598 533 432 71,9% 72,2% 0,3%Calabria 2.260 2.539 1.420 1.614 62,8% 63,6% 0,7%Sicilia 4.443 4.079 2.722 2.626 61,3% 64,4% 3,1%Sardegna 1.675 1.845 1.199 1.288 71,6% 69,8% -1,8%

Sud e Isole

Italia 58.509 53.374 35.745 32.040 61,1% 60,0% -1,1%

TAB 14: Percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) aspecifica (789.00) sul totale dei dimessi con diagnosi principale di dolore addominale (789.0_) per regione, per gli anni 2002 e 2003.

DRG 182 e 183

Regione% DP 789.00Dimessi con DP 789.0_ Dimessi con DP 789.00

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

in tutte le regioni, anche se con intensità diverse probabilmente in considerazione del più o meno completo trasferimento alla day surgery di questa tipologia di attività.

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 58 48 42 -10 -6 -16 -17,2% -12,5% -27,6%Valle D'Aosta 9 7 10 -2 3 1 -22,2% 42,9% 11,1%Lombardia 55 50 45 -5 -5 -10 -9,1% -10,0% -18,2%PA Bolzano 14 17 22 3 5 8 21,4% 29,4% 57,1%PA Trento 10 14 15 4 1 5 40,0% 7,1% 50,0%Veneto 50 38 37 -12 -1 -13 -24,0% -2,6% -26,0%Friuli Venezia Giulia 16 19 23 3 4 7 18,8% 21,1% 43,8%Liguria 29 39 29 10 -10 0 34,5% -25,6% 0,0%Emilia Romagna 38 38 40 0 2 2 0,0% 5,3% 5,3%

Nord

Toscana 38 47 37 9 -10 -1 23,7% -21,3% -2,6%Umbria 24 23 27 -1 4 3 -4,2% 17,4% 12,5%Marche 32 33 29 1 -4 -3 3,1% -12,1% -9,4%Lazio 55 57 65 2 8 10 3,6% 14,0% 18,2%

CentroAbruzzo 28 40 40 12 0 12 42,9% 0,0% 42,9%Molise 16 15 18 -1 3 2 -6,3% 20,0% 12,5%Campania 50 61 52 11 -9 2 22,0% -14,8% 4,0%Puglia 42 44 53 2 9 11 4,8% 20,5% 26,2%Basilicata 29 30 27 1 -3 -2 3,4% -10,0% -6,9%Calabria 30 39 41 9 2 11 30,0% 5,1% 36,7%Sicilia 31 40 41 9 1 10 29,0% 2,5% 32,3%Sardegna 25 37 42 12 5 17 48,0% 13,5% 68,0%

Sud e Isole

Italia 132 124 118 -8 -6 -14 -6,1% -4,8% -10,6%

TAB 15: Numero di diagnosi principali diverse (DP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

DRG 162

RegioneDP diverse Variazioni assolute Variazioni %

2000 2002 2003 2000 2002 2003 2000 2002 2003Piemonte 10.508 6.128 4.353 10.456 6.099 4.320 99,5% 99,5% 99,2%Valle D'Aosta 122 102 72 122 102 72 100,0% 100,0% 100,0%Lombardia 20.037 18.925 17.111 19.964 18.859 17.071 99,6% 99,7% 99,8%PA Bolzano 944 880 702 938 876 699 99,4% 99,5% 99,6%PA Trento 744 484 187 740 484 185 99,5% 100,0% 98,9%Veneto 5.253 3.889 2.976 5.183 3.870 2.945 98,7% 99,5% 99,0%Friuli Venezia Giulia 2.090 1.881 1.512 2.072 1.878 1.503 99,1% 99,8% 99,4%Liguria 3.851 2.172 1.010 3.785 2.146 994 98,3% 98,8% 98,4%Emilia Romagna 7.705 6.098 6.072 7.667 6.081 6.046 99,5% 99,7% 99,6%

Nord

Toscana 7.561 5.827 3.829 7.446 5.785 3.811 98,5% 99,3% 99,5%Umbria 1.872 958 748 1.858 948 742 99,3% 99,0% 99,2%Marche 3.719 3.912 3.316 3.690 3.897 3.302 99,2% 99,6% 99,6%Lazio 11.598 10.395 9.177 11.484 10.236 9.064 99,0% 98,5% 98,8%

CentroAbruzzo 3.559 3.317 2.966 3.488 3.289 2.928 98,0% 99,2% 98,7%Molise 687 669 572 685 667 570 99,7% 99,7% 99,7%Campania 12.463 10.795 8.643 12.224 10.699 8.558 98,1% 99,1% 99,0%Puglia 9.969 10.310 8.906 9.835 10.246 8.850 98,7% 99,4% 99,4%Basilicata 1.277 1.278 966 1.261 1.257 957 98,7% 98,4% 99,1%Calabria 3.728 3.955 3.362 3.665 3.923 3.343 98,3% 99,2% 99,4%Sicilia 7.994 9.670 7.688 7.926 9.607 7.627 99,1% 99,3% 99,2%Sardegna 2.900 3.426 3.388 2.876 3.402 3.356 99,2% 99,3% 99,1%

Sud e Isole

Italia 118.581 105.071 87.556 117.365 104.351 86.943 99,0% 99,3% 99,3%

TAB 16: Numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) a 5 cifre per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003

DRG 162

RegioneDimessi Dimessi con DP a 5 cifre % dim. con DP a 5 cifre

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

Anche il numero di dimessi con diagnosi principale a 5 cifre mostra una riduzione nei tre anni in tutte le regioni. La frequenza d’uso di un codice a cinque cifre nella codifica della diagnosi principale del DRG 162 è, comunque, elevatissima. La percentuale di dimessi con diagnosi principale a 5 cifre si attesta, infatti, in tutti gli anni considerati e per tutte le regioni, intorno a valori sempre superiori al 98%. La Tabella 17 mostra che, sebbene sia frequente l’utilizzo, in diagnosi principale, di un codice a 5 cifre, questo si rivela aspecifico nel 79,3% dei casi (per l’anno 2002). Nell’anno successivo si assiste a livello nazionale ad una riduzione di un punto di tale percentuale. Il dato riferito alle singole regioni segnala un diffuso elevato ricorso all’impiego del codice aspecifico, sempre superiore al 55% nel 2002 e di poco inferiore l’anno successivo.

Per quanto riguarda la varietà di codici utilizzati nel codificare l’intervento principale la Tabella 18 ne mostra l’andamento nei tre anni: a livello nazionale si registra un aumento da 18 a 117. Le regioni manifestano tutte, eccetto la Provincia Autonoma di Trento ed il Molise, un tendenza all’aumento. Le regioni con variazioni più significative in questo senso sono la Toscana, la Campania ed il Veneto.

Variazioni percentuali

2002 2003 2002 2003 2002 2003 2002-2003

Piemonte 5.690 3.974 4.246 2.885 74,62% 72,60% -2,0%Valle D'Aosta 99 67 58 27 58,59% 40,30% -18,3%Lombardia 18.132 16.426 14.808 13.104 81,67% 79,78% -1,9%PA Bolzano 827 660 621 439 75,09% 66,52% -8,6%PA Trento 467 168 396 120 84,80% 71,43% -13,4%Veneto 3.590 2.721 2.799 2.082 77,97% 76,52% -1,5%Friuli Venezia Giulia 1.803 1.373 1.493 1.105 82,81% 80,48% -2,3%Liguria 2.024 917 1.432 569 70,75% 62,05% -8,7%Emilia Romagna 5.733 5.711 4.059 4.082 70,80% 71,48% 0,7%

Nord

Toscana 5.483 3.563 3.868 2.483 70,55% 69,69% -0,9%Umbria 886 696 557 451 62,87% 64,80% 1,9%Marche 3.761 3.178 3.057 2.529 81,28% 79,58% -1,7%Lazio 9.859 8.723 7.770 6.800 78,81% 77,95% -0,9%

Centro

Abruzzo 3.175 2.810 2.353 1.916 74,11% 68,19% -5,9%Molise 635 545 548 453 86,30% 83,12% -3,2%Campania 10.284 8.259 8.136 6.638 79,11% 80,37% 1,3%Puglia 9.889 8.517 8.195 6.873 82,87% 80,70% -2,2%Basilicata 1.162 877 986 729 84,85% 83,12% -1,7%Calabria 3.780 3.213 3.209 2.633 84,89% 81,95% -2,9%Sicilia 9.253 7.314 7.571 6.031 81,82% 82,46% 0,6%Sardegna 3.246 3.162 2.971 2.871 91,53% 90,80% -0,7%Sud e IsoleItalia 99.778 82.874 79.133 64.820 79,31% 78,22% -1,1%

TAB 17: Percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) aspecifica (550.90) sul totale dei dimessi con diagnosi principale (550_) per regione, per gli anni 2002 e 2003

DRG 162

Regione% DP 550.090Dimessi con DP 550_ Dimessi con DP 550.090

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2.4. IL DRG 209 (C) Per quanto riguarda l’ultimo dei DRG considerati la tabella successiva (Tab. 19) riporta l’andamento regionale del numero di diagnosi principali diverse nei tre anni in studio. A livello nazionale si assiste ad una sostanziale stabilità (variazione media nel triennio pari a –1,9%). Le regioni manifestano comportamenti assai differenti e in prevalenza orientate nel senso di un incremento sia al Nord (PA di trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia) che al Sud (Calabria e Campania). Molise, Sardegna e Valle d’Aosta fanno registrare, al contrario, variazioni negative del numero di diagnosi diverse utilizzate nella codifica della diagnosi principale pari rispettivamente a –21,6%, -13,3% e –12,5%. La Tabella 20 mostra l’andamento nel tempo del ricorso all’utilizzo di una diagnosi principale a cinque cifre. Si osserva, questa volta in tutte le regioni, un’andamento crescente sia del numero di dimessi che del numero di diagnosi principali a cinque cifre che determina un lieve aumento della percentuale di diagnosi principali a cinque cifre sul totale di diagnosi principali codificate. Tale percentuale si rivela comunque già particolarmente elevata nel 2000, superiore al 90% a livello nazionale. Non tutte le regioni, all’inizio del periodo considerato, si collocano intorno a quei valori: alcune, come la PA di Trento, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Sardegna presentano percentuali più basse (73, 89, 89 e 88 rispettivamente). Mentre, tuttavia, queste ultime regioni mostrano negli anni un maggiore ricorso ad una diagnosi principale a cinque cifre, nell’Emilia Romagna si osserva una sostanziale stabilità del fenomeno.

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 18 31 27 13 -4 9 72,2% -12,9% 50,0%Valle D'Aosta 8 14 12 6 -2 4 75,0% -14,3% 50,0%Lombardia 18 40 38 22 -2 20 122,2% -5,0% 111,1%PA Bolzano 16 16 17 0 1 1 0,0% 6,3% 6,3%PA Trento 16 12 10 -4 -2 -6 -25,0% -16,7% -37,5%Veneto 18 43 45 25 2 27 138,9% 4,7% 150,0%Friuli Venezia Giulia 18 29 30 11 1 12 61,1% 3,4% 66,7%Liguria 18 35 27 17 -8 9 94,4% -22,9% 50,0%Emilia Romagna 18 34 31 16 -3 13 88,9% -8,8% 72,2%

Nord

Toscana 18 57 49 39 -8 31 216,7% -14,0% 172,2%Umbria 16 20 18 4 -2 2 25,0% -10,0% 12,5%Marche 18 23 25 5 2 7 27,8% 8,7% 38,9%Lazio 18 46 37 28 -9 19 155,6% -19,6% 105,6%

CentroAbruzzo 18 25 25 7 0 7 38,9% 0,0% 38,9%Molise 16 16 14 0 -2 -2 0,0% -12,5% -12,5%Campania 18 47 47 29 0 29 161,1% 0,0% 161,1%Puglia 18 27 32 9 5 14 50,0% 18,5% 77,8%Basilicata 17 18 19 1 1 2 5,9% 5,6% 11,8%Calabria 17 40 35 23 -5 18 135,3% -12,5% 105,9%Sicilia 18 45 43 27 -2 25 150,0% -4,4% 138,9%Sardegna 17 23 19 6 -4 2 35,3% -17,4% 11,8%

Sud e Isole

Italia 18 136 117 118 -19 99 655,6% -14,0% 550,0%

TAB 18: Numero di interventi/procedure principali diversi (IP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

DRG 162

RegioneIP diverse Variazioni assolute Variazioni %

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 162 156 154 -6 -2 -8 -3,7% -1,3% -4,9%Valle D'Aosta 16 19 14 3 -5 -2 18,8% -26,3% -12,5%Lombardia 190 185 181 -5 -4 -9 -2,6% -2,2% -4,7%PA Bolzano 27 39 42 12 3 15 44,4% 7,7% 55,6%PA Trento 17 27 28 10 1 11 58,8% 3,7% 64,7%Veneto 158 137 148 -21 11 -10 -13,3% 8,0% -6,3%Friuli Venezia Giulia 43 77 78 34 1 35 79,1% 1,3% 81,4%Liguria 71 105 87 34 -18 16 47,9% -17,1% 22,5%Emilia Romagna 134 115 129 -19 14 -5 -14,2% 12,2% -3,7%

Nord

Toscana 111 163 147 52 -16 36 46,8% -9,8% 32,4%Umbria 56 55 55 -1 0 -1 -1,8% 0,0% -1,8%Marche 97 79 83 -18 4 -14 -18,6% 5,1% -14,4%Lazio 174 168 179 -6 11 5 -3,4% 6,5% 2,9%

CentroAbruzzo 58 84 88 26 4 30 44,8% 4,8% 51,7%Molise 37 30 29 -7 -1 -8 -18,9% -3,3% -21,6%Campania 88 149 132 61 -17 44 69,3% -11,4% 50,0%Puglia 100 118 104 18 -14 4 18,0% -11,9% 4,0%Basilicata 32 37 42 5 5 10 15,6% 13,5% 31,3%Calabria 45 83 77 38 -6 32 84,4% -7,2% 71,1%Sicilia 69 104 102 35 -2 33 50,7% -1,9% 47,8%Sardegna 75 64 65 -11 1 -10 -14,7% 1,6% -13,3%

Sud e Isole

Italia 416 418 408 2 -10 -8 0,5% -2,4% -1,9%

TAB 19: Numero di diagnosi principali diverse (DP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

DRG 209

RegioneDP diverse Variazioni assolute Variazioni %

2000 2002 2003 2000 2002 2003 2000 2002 2003Piemonte 7.461 8.180 9.523 6.973 7.667 9.021 93,5% 93,7% 94,7%Valle D'Aosta 134 158 162 129 152 160 96,3% 96,2% 98,8%Lombardia 18.618 23.492 24.345 17.169 21.802 22.642 92,2% 92,8% 93,0%PA Bolzano 1.063 1.272 1.325 974 1.150 1.219 91,6% 90,4% 92,0%PA Trento 603 591 614 443 562 585 73,5% 95,1% 95,3%Veneto 9.446 10.994 11.772 8.473 10.153 10.933 89,7% 92,4% 92,9%Friuli Venezia Giulia 2.942 3.433 3.564 2.685 3.226 3.335 91,3% 94,0% 93,6%Liguria 3.151 3.725 3.853 2.994 3.365 3.548 95,0% 90,3% 92,1%Emilia Romagna 8.168 8.568 9.192 7.255 7.613 8.198 88,8% 88,9% 89,2%

Nord

Toscana 7.419 9.056 9.723 6.602 8.470 9.141 89,0% 93,5% 94,0%Umbria 1.894 2.303 2.431 1.690 2.114 2.200 89,2% 91,8% 90,5%Marche 2.613 2.797 2.899 2.429 2.671 2.761 93,0% 95,5% 95,2%Lazio 6.890 8.506 9.059 6.361 7.912 8.458 92,3% 93,0% 93,4%

CentroAbruzzo 2.379 3.012 3.107 2.250 2.900 3.004 94,6% 96,3% 96,7%Molise 403 448 495 393 439 476 97,5% 98,0% 96,2%Campania 4.649 5.505 6.057 4.302 5.254 5.759 92,5% 95,4% 95,1%Puglia 4.097 5.043 5.232 3.713 4.734 4.904 90,6% 93,9% 93,7%Basilicata 438 538 666 421 509 598 96,1% 94,6% 89,8%Calabria 1.453 1.864 1.883 1.371 1.794 1.818 94,4% 96,2% 96,5%Sicilia 4.266 5.227 6.311 3.844 4.866 5.942 90,1% 93,1% 94,2%Sardegna 1.292 1.628 1.658 1.132 1.516 1.542 87,6% 93,1% 93,0%

Sud e Isole

Italia 89.379 106.340 113.871 81.603 98.869 106.244 91,3% 93,0% 93,3%

TAB 20: Numero e percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) a 5 cifre per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003

DRG 20

RegioneDimessi Dimessi con DP a 5 cifre % dim. con DP a 5 cifre

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Parallelamente all’utilizzo prevalente di diagnosi a cinque cifre nella codifica della diagnosi principale si osserva (Tab. 21) un ridotto impiego di diagnosi poco specifiche (che scende ulteriormente dal 3 al 2% dal 2002 al 2003). La selezione di codici aspecifici è veramente poco frequente nella maggior parte delle regioni (con percentuali mai superiori al 7%) con un’unica eccezione rappresentata dalla Sardegna che, invece, in entrambi gli anni rimane intorno al 23-24%.

Sempre per quanto riguarda il DRG 209, il numero di codici diversi di intervento/procedura principale è notevolmente cresciuto al passaggio dal 2000 al 2002 (da 9 a 226), come mostrato nella Tabella 22. Nell’anno successivo il valore si mantiene a livelli elevati (218). Gli incrementi maggiori si registrano in Toscana e in Veneto, seguite da Lombardia, Campania e Calabria. Tutte le regioni fanno registrare lo stesso andamento ad eccezione di Valle d’Aosta, PA Bolzano e Molise.

Variazioni percentuali

2002 2003 2002 2003 2002 2003 2002-2003

Piemonte 4.951 6.249 332 301 6,71% 4,82% -1,9%Valle D'Aosta 94 96 3 5 3,19% 5,21% 2,0%Lombardia 15.780 16.798 67 32 0,42% 0,19% -0,2%PA Bolzano 907 976 3 1 0,33% 0,10% -0,2%PA Trento 285 322 1 0 0,35% 0,00% -0,4%Veneto 7.336 8.056 97 37 1,32% 0,46% -0,9%Friuli Venezia Giulia 2.089 2.317 11 13 0,53% 0,56% 0,0%Liguria 2.019 2.209 123 13 6,09% 0,59% -5,5%Emilia Romagna 5.325 5.915 68 42 1,28% 0,71% -0,6%

Nord 0 0Toscana 5.465 6.043 64 115 1,17% 1,90% 0,7%Umbria 1.612 1.727 1 0 0,06% 0,00% -0,1%Marche 1.764 1.798 39 35 2,21% 1,95% -0,3%Lazio 5.229 5.619 297 190 5,68% 3,38% -2,3%

Centro 0 0Abruzzo 2.169 2.223 135 29 6,22% 1,30% -4,9%Molise 248 280 1 0 0,40% 0,00% -0,4%Campania 3.291 3.695 117 149 3,56% 4,03% 0,5%Puglia 2.892 3.004 117 66 4,05% 2,20% -1,8%Basilicata 295 356 1 0 0,34% 0,00% -0,3%Calabria 1.061 1.106 70 56 6,60% 5,06% -1,5%Sicilia 2.532 3.505 176 207 6,95% 5,91% -1,0%Sardegna 891 907 209 219 23,46% 24,15% 0,7%Sud e Isole 0 0Italia 66.235 73.201 1.932 1.510 2,92% 2,06% -0,9%

TAB 21: Percentuale di dimessi con diagnosi principale (DP) aspecifica (715.10, 715.20, 715.30, 715.80, 715.90) sul totale dei dimessi con diagnosi principale (715_) per regione, per gli anni 2002 e 2003

DRG 209

RegioneDimessi con DP 715_ Dim. con DP aspecifica % DP aspecifica

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

2000 2002 2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003 2000-2002 2002-2003 2000-2003Piemonte 6 32 31 26 -1 25 433,3% -3,1% 416,7%Valle D'Aosta 4 6 4 2 -2 0 50,0% -33,3% 0,0%Lombardia 7 68 63 61 -5 56 871,4% -7,4% 800,0%PA Bolzano 6 5 5 -1 0 -1 -16,7% 0,0% -16,7%PA Trento 5 12 9 7 -3 4 140,0% -25,0% 80,0%Veneto 6 75 65 69 -10 59 1150,0% -13,3% 983,3%Friuli Venezia Giulia 7 37 32 30 -5 25 428,6% -13,5% 357,1%Liguria 6 50 47 44 -3 41 733,3% -6,0% 683,3%Emilia Romagna 7 47 48 40 1 41 571,4% 2,1% 585,7%

Nord

Toscana 6 95 103 89 8 97 1483,3% 8,4% 1616,7%Umbria 5 16 19 11 3 14 220,0% 18,8% 280,0%Marche 5 18 21 13 3 16 260,0% 16,7% 320,0%Lazio 7 43 34 36 -9 27 514,3% -20,9% 385,7%

CentroAbruzzo 6 26 19 20 -7 13 333,3% -26,9% 216,7%Molise 6 7 8 1 1 2 16,7% 14,3% 33,3%Campania 6 42 45 36 3 39 600,0% 7,1% 650,0%Puglia 7 22 25 15 3 18 214,3% 13,6% 257,1%Basilicata 5 6 12 1 6 7 20,0% 100,0% 140,0%Calabria 5 37 31 32 -6 26 640,0% -16,2% 520,0%Sicilia 6 38 35 32 -3 29 533,3% -7,9% 483,3%Sardegna 6 10 13 4 3 7 66,7% 30,0% 116,7%

Sud e Isole

Italia 9 226 218 217 -8 209 2411,1% -3,5% 2322,2%

TAB 22: Numero di interventi/procedure principali diversi (IP) per regione, per gli anni 2000, 2002 e 2003(numeri assoluti, variazioni assolute e percentuali)

DRG 209

RegioneIP diverse Variazioni assolute Variazioni %

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NOTA FINALE 1. elementi per la discussione:

- Dalla lettura dei risultati riportati sopra è possibile sostenere che l’adozione

dell’ICD-9-CM, in termini di utilizzo del nuovo vocabolario messo a disposizione, è da considerarsi, nel 2002, pienamente avvenuta. Se prima d’allora, la situazione italiana si presentava estremamente variegata, successivamente al DM 380/00 tutte le Regioni ancorate alla vecchia codifica sono intervenute per realizzare l’adeguamento richiesto dalla normativa. L’adozione della ICD-9-CM non è stata, quindi, un mero adempimento formale, come dimostrato dalla percentuale elevata di codici di diagnosi utilizzati nella codifica rispetto al totale di codici disponibili.

- L’analisi dei singoli DRG dimostra, inoltre, come una cosa sia l’adozione di un

vocabolario, altra la specificità di codifica. Le regioni mostrano comportamenti difformi sia nell’andamento temporale del numero di casi attribuiti ai tre DRG selezionati (indicativi probabilmente di politiche tariffarie e incentivi diversi da regione a regione) sia nella frequenza di utilizzo di codici specifici nell’ambito di una stessa categoria diagnostica (effetto, probabilmente, di interventi sulla qualità della codifica più o meno pervasivi nelle diverse realtà regionali).

- E’ probabile, infine, che il metodo proposto possa dare utili suggerimenti, se

impiegato a livello subregionale, per individuare eventuali disomogeneità di comportamenti tra ospedali mettendo a fuoco rapidamente gli ospedali che presentano una bassa eterogeneità di codifica rapportata al numero di casi trattati (vedi Appendice).

2. approfondimenti ed elaborazioni ulteriori: E’ in corso l’applicazione del modello e quindi delle elaborazioni presentate anche per gli altri regimi di ricovero:

o assistenza a ciclo diurno (day hospital e day surgery) o assistenza ospedaliera in post acuzie e riabilitazione

Questi due insiemi rappresentano parte significativa, ma assolutamente minoritaria, nella descrizione dell’attività di ricovero (e quindi di codifica). Inoltre l’applicazione del modello SDO-DRG pone diversi problemi di metodo ( ad esempio: minore specificità dell’ICD-9-CM per la post acuzie; numero di casi vs. numero di accessi, codici per SDO, appropriatezza ed up-grading di prestazioni ambulatoriali per i ricoveri diurni). Pertanto si pensa ad una ricognizione a livello dell’insieme DP+DS e senza approfondimenti su singoli DRG.

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AAPPPPEENNDDIICCEE::

EESSEEMMPPII DDII AAPPPPLLIICCAAZZIIOONNEE DDEELL MMEETTOODDOO IINN AALLCCUUNNEE

RREEGGIIOONNII

• VENETO • LAZIO • CAMPANIA

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

97% 96% 97% 2000 2002 2003 Varianza spiegata

Figura 1 A: Veneto-Ricoveri Ordinari: relazione tra numero di diagnosi diverse

e numero di ricoveri nei singoli istituti

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

Aziende ospedaliere

Figura 1 B: Veneto-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di diagnosi

osservato e il numero di diagnosi atteso (2000-2002)

Aziende ospedaliere

Figura 1 C Veneto-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di diagnosi

osservato e numero diagnosi atteso (2000-2002)

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93% 94% Varianza spiegata 94% 2000 2002 2003

Figura 2 A: Lazio-Ricoveri Ordinari: relazione tra numero di diagnosi diverse e

numero di ricoveri nei singoli istituti

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Mattoni SSN – Mattone 3 - Evoluzione del Sistema DRG Nazionale

Figura 2 B: Lazio-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di diagnosi

osservato e il numero di diagnosi atteso (2000-2002)

Aziende ospedaliere

Aziende ospedaliere

Figura 2 C: Lazio-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di diagnosi

osservato e il numero di diagnosi atteso (2002-2003)

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87% 86% 86% 2000 2002 2003

Figura 3 A: Campania-Ricoveri Ordinari: relazione tra numero di diagnosi

diverse e numero di ricoveri nei singoli istituti

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Aziende ospedaliere

Figura 3 B: Campania-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di

diagnosi osservato e il numero di diagnosi atteso (2000-2002)

Aziende ospedaliere

Figura 3 C: Campania-Ricoveri Ordinari: scarti assoluti tra il numero di

diagnosi osservato e il numero di diagnosi atteso (2000-2002)