PROGETTO ESECUTIVO Comune di San Gemini · COMMITTENTE: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA PIANO DI...

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PROGETTO ESECUTIVO Comune di San Gemini Provincia di Terni OGGETTO: Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agli invasi collinari A-B-C nel comprensorio di irrigazione a pioggia in dx del Fiume Nera nei Comune di Terni, Narni e San Gemini - QUARTO STRALCIO: nodo "A" - Invaso "B" COMMITTENTE: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA PIANO DI MANUTENZIONE Documenti: I. Relazione II. Schede tecniche III.Manuale d'uso IV. Manuale di manutenzione V. Programma di manutenzione Terni , lì 10/06/2014 Il Progettista: Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Arch. Alessandro Bergonzi ______________________________

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PROGETTO ESECUTIVO

Comune di San GeminiProvincia di Terni

OGGETTO: Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agli invasicollinari A-B-C nel comprensorio di irrigazione a pioggia in dxdel Fiume Nera nei Comune di Terni, Narni e San Gemini- QUARTO STRALCIO: nodo "A" - Invaso "B"

COMMITTENTE: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA

PIANO DI MANUTENZIONE

Documenti:

I. RelazioneII. Schede tecnicheIII.Manuale d'usoIV. Manuale di manutenzioneV. Programma di manutenzione

Terni , lì 10/06/2014

Il Progettista:Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio diBonifica Tevere-Nera; Geom. Andrea Venturi - UfficioTecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Arch. AlessandroBergonzi

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I. RELAZIONE GENERALE

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RELAZIONE

PremesseIn data 29/02/2008 è stato redatto e consegnato all'Ufficio Tecnico del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, a cura dello “Studio Tecnico Associato – Ingegneria ed Architettura – Arch. AlessandroBergonzi, Ing. Gianmarco Trincia e Geom. Antonello Trincia” di Terni, in qualità di tecnico incaricato, il progetto esecutivo inerente i “Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agliinvasi collinari A-B-C nel Comprensorio di irrigazione a pioggia in dx del fiume Nera nei Comuni di Terni, Narni e San Gemini - dalla stazione di pompaggio "Le Sore" all'invaso B"Le motivazioni all'origine degli interventi previsti nel suddetto progetto sono da ricondursi alla variazione delle tecniche irrigue impiegate nella zona servita dall’impianto in oggetto, caratterizzatesempre più dall'uso di macchine semoventi con elevate portate idriche, inoltre a seguito della notevole espansione delle aree effettivamente irrigate e della prevalente presenza di culture monotipo,che rendono difficile l’imprescindibile funzionamento “a domanda”, si è accertato che l’impianto in oggetto si trova sempre più spesso in condizioni di disservizio sopratutto nel periodo di puntaLuglio-Agosto, con effetti negativi al normale sviluppo dei piani colturali delle utenze.Ritenuto da parte dell’ente gestore ormai insostenibile la situazione in cui versa l’impianto, ulteriormente aggravata da quella che la stessa Regione Umbria ha riconosciuto come una calamità,cioè l’emergenza idrica dall'anno 2002, il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera ha ritenuto imprescindibile la redazione del progetto sopra menzionato, i cui obiettivi fondamentali sono quelli delpotenziamento delle portate di servizio e la riduzione delle perdite, con miglioramenti nel risparmio idrico ed energetico.I lavori previsti ricadono nella tipologia di cui all’Asse 1 - Misura 1.2.5. azione c) del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 (interventi per la gestione della risorsa idrica) ed in particolare nellacosiddetta “Tipologia 2 (adeguamento ed aggiornamento tecnologico delle reti irrigue pubbliche)”.

Successivamente, nell'anno 2010, per cause connesse al finanziamento dei lavori, il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera è stato costretto a frazionare l'intera opera progettata in lottifunzionali: inizialmente nell'anno 2010 due primi stralci, quindi nell'anno 2011 un terzo stralcio.Ad oggi risultano approvati i progetti esecutivi ed eseguiti i relativi lavori, dei seguenti stralci:

1° stralcio - condotta dalla stazione di pompaggio Le Sore “nodo 0” al “nodo 1”(escluso);2° stralcio – condotta dal “nodo 1” (incluso) al “pozzetto di sfiato”;3° stralcio – condotta dal “pozzetto di sfiato” al “Nodo A” e lago "A".

Detti tre stralci riguardano appunto il rinnovo della condotta adduttrice principale, con aumento di sezione dall’attuale mm. 450 a mm. 600, a partire dalla Stazione di Pompaggio “Le Sore”, sinoal primo invaso di accumulo denominato Lago "A”.

Oggetto del presente progetto è l'esecuzione del QUARTO stralcio delle opere per l’adeguamento dell’attuale condotta adduttrice agli invasi collinari denominati A-B-C, con gli obiettivifondamentali del potenziamento delle portate di servizio e la riduzione delle perdite, con miglioramenti nel risparmio idrico ed energetico.Realizza l’ultimo lotto funzionale della condotta principale di adduzione, a partire dal pozzetto NODO "A” sino all'invaso "B”, per una lunghezza complessiva di circa m. 1200.Detto stralcio completa le previsioni dell'originario progetto esecutivo complessivo del 2008.

Interventi ricompresi nell'ambito del quarto stralcio

Come accennato nelle premesse, il quarto stralcio realizza l’ultimo lotto funzionale della condotta principale di adduzione, a partire dal pozzetto NODO "A” sino all'invaso "B”, per una lunghezzacomplessiva di circa m. 1200, completando il potenziamento e l'adeguamento funzionale della condotta nel tratto ricompreso tra i due invasi "A" e "B". La nuova condotta ricalcherà il percorso diquella esistente DN 450 mm., affiancandola in tutto il suo tragitto, ricadendo all’interno della fascia di servitù esistente.Nel tratto nodo "A"- nodo "B", della lunghezza di circa 1200 m., la condotta interrata di adduzione esistente, in c.a. DN 450 mm., sarà sostituita con una condotta in polietilene alta densità PE100RC (resistenti al creep) SDR 17, serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 560 (spessore mm. 33,2), idonea per la posa anche senza letto in sabbia. La posa avverrà mediante scavo intrincea sotto il piano di campagna della larghezza di m. 1,20 e profondità media di m. 1,80; ad una distanza di circa 80 – 90 cm dalla sommità della condotta verrà posto un nastro segnalatorelungo tutto il percorso, a protezione della stessa per futuri lavori di scavo.Tranne che per due piccoli tratti in corrispondenza di due fabbricati adiacenti al margine stradale, ove la trincea verrà eseguita su sede stradale, per la restante parte lo scavo avverrà su terrenoagricolo.All'interno dello scavo sarà posata altresì:- una linea di distribuzione di acqua a partire dal nodo "A", della lunghezza di circa 380 m. con tubazione in polietilene alta densità diametro esterno 110 mm.;

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RELAZIONE

- una linea in cavo ottico per il completamento del sistema di telecontrollo, per la l'intera lunghezza della condotta, protetta da relativa tubazione e con pozzetti di ispezione in cls prefabbricati, n°1 ogni 50 m. circaNel tratto nodo "B"-invaso "B", della lunghezza di circa m. 20, la condotta interrata di adduzione esistente, in acciaio DN 350 mm., sarà sostituita con una condotta in polietilene alta densitàPE100 RC (resistenti al creep) SDR 17, serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 500 (spessore mm. 29,7), idonea per la posa anche senza letto in sabbia.Elenco interventi previsti a partire dal pozzetto NODO "A":

· Nodo "A": all'interno del pozzetto esistente denominato nodo "A", ubicato ai piedi della collinetta in loc. il monte ove è sito l'invaso "A", verrà allacciata la nuova tubazione in PE 100RC D.e. 560 mm. mediante attacco flangiato al pezzo speciale in acciaio già predisposto e presente in opera (riduzione);

· Intersezione con strada di Valle Antica: a circa 100 m. dal nodo "A", in corrispondenza della particella catastale n. 346 foglio n. 23, per un tratto di circa 25 m. lo scavo in trincea dovràspostarsi su sede stradale al fine di superare la presenza in traiettoria di un fabbricato posto a ridosso del margine stradale.

· Pozzetto di scarico: ubicato nei punti di minimo relativo della condotta, in corrispondenza della particella catastale n. 102 foglio n. 23, in cls prefabbricato, contiene saracinesca in ghisasferoidale DN 250 e tubazione in polietilene alta densità per convogliare l'acqua di scarico su fosso limitrofo

· Pozzetto di sfiato: ubicato nel punto di massimo relativo della condotta, in corrispondenza della particella catastale n. 62 foglio n. 22, in cls prefabbricato, contiene la valvola di sfiatoautomatica con attacco 200 mm. e dotata a monte di valvola di intercettazione DN 200;

· Intersezione con strada di Valle Antica: a circa 660 m. dal nodo "A", in corrispondenza della particella catastale n. 58 foglio n. 22, per un tratto di circa 25 m. lo scavo in trincea dovràspostarsi su sede stradale al fine di superare la presenza in traiettoria di un fabbricato posto a ridosso del margine stradale.

· Nodo "B": l'esistente pozzetto interrato verrà implementato di due ulteriori pozzetti interrati in cls prefabbricati per ospitare in sequenza:· una valvola di sfiato automatica con attacco 200 mm. e dotata a monte di valvola di intercettazione DN 200;· una derivazione a Ti per allacciare l'alimentazione verso l'invaso "C";· una riduzione ed una curva a 90° per l'alimentazione dell'invaso "B"· saracinesche di controllo e regolazione dei flussi verso l'invaso "B" e verso l'invaso "C"

· Invaso "B": alimentazione dell'invaso mediante diramazione dalla condotta principale realizzata mediante tubazione in polietilene alta densità PE100 RC (resistenti al creep) SDR 17,serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 500 (spessore mm. 29,7). Regolazione di flusso mediante installazione in uscita di saracinesca a ghigliottina motorizzata e modulabile.

SCOMPOSIZIONE DELL'OPERACODICE DESCRIZIONE CLASSI OMOGENEE

SP Scomposizione spaziale dell'operaSP.01 Parti interrateSP.02 Piano di campagna o stradaleSP.03 Parti aereeSP.04 Interrato e visibile all'esterno

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RELAZIONE

CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI

CODICETIPOLOGIA ELEMENTO

U.M. NUMERO DESCRIZIONE

1 O OPERE IDRAULICHE1.1 ET Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 C Tubi in polietilene alta densità (PEAD)10.1.21 C Tubazioni in acciaio zincato1.1.2 C Giunti a flangia1.1.3 C Pozzetti1.1.5 C Saracinesche (a ghigliottina)10.1.28 C Valvole a farfalla1.1.6 C Sfiati2 O OPERE STRADALI3.1 ET Strade9.1.3 C Carreggiata3.1.1 C Pavimentazione stradale in bitumi3.2 ET Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 C Altri segnali3.2.2 C Inserti stradali3.2.3 C Strisce di delimitazione3.2.4 C Strisce longitudinali3.2.5 C Strisce trasversali

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II. SCHEDE TECNICHE

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SCHEDE TECNICHE

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Tubazioni in acciaio zincato

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Giunti a flangia

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SCHEDE TECNICHE

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.3 Componente Pozzetti

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Pozzetti

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Saracinesche (a ghigliottina)

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Valvole a farfalla

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SCHEDE TECNICHE

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Sfiati

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade9.1.3 Componente Carreggiata

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Carreggiata

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Pavimentazione stradale in bitumi

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SCHEDE TECNICHE

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 Componente Altri segnali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Altri segnali

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.2 Componente Inserti stradali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Inserti stradali

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.3 Componente Strisce di delimitazione

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

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SCHEDE TECNICHE

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.3

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Strisce di delimitazione

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.4

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.4 Componente Strisce longitudinali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Strisce longitudinali

SCHEDA TECNICA COMPONENTE 3.2.5

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.5 Componente Strisce trasversali

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

Strisce trasversali

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III. MANUALE D'USO

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MANUALE D'USO

ELEMENTO TECNOLOGICO 1.1

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione

ELEMENTI COSTITUENTI

10.1.24 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)10.1.21 Tubazioni in acciaio zincato1.1.2 Giunti a flangia1.1.3 Pozzetti1.1.5 Saracinesche (a ghigliottina)10.1.28 Valvole a farfalla1.1.6 Sfiati

DESCRIZIONE

L'impianto adduttore è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione condurre e convogliare le acque di irrigazione verso i bacini di raccolta.

COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

DESCRIZIONE

I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in duecategorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministerodella Sanità. Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per iltipo di tubazione utilizzata.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

DESCRIZIONE

Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Non sono ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità; con i tubi zincati non sono ammesse saldature. Bisogna evitare di utilizzare contemporaneamente tubazioni di ferrozincato e di rame per evitare fenomeni elettrolitici indesiderati. Le tubazioni di adduzione dalla rete principale al fabbricato (in ghisa o in acciaio) devono essere opportunamente protette perconsentire l'interramento. (es. protezione con rivestimento di catrame).

COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Rendono possibile e agevole l'unione di due tronchi di tubazione di materiale differente e di diverso diametro e spessore; sono formati da un corpo di ghisa o di acciaio, da due ghiere di serraggiodotate di fori per l'inserimento dei bulloni di serraggio e da due guarnizioni in gomma per la tenuta

MODALITA' D'USO CORRETTO

Serrare ben stretti i dadi e i bulloni per evitare distacchi dei tubi. Verificare periodicamente la tenuta dei bulloni, delle guarnizioni e della ghiera di serraggio

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1.1.3 Componente Pozzetti

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Tutti gli elementi dell'acquedotto (sfiati, valvole riduttrici o regolatrici dei carichi, saracinesche, valvole a farfalla, ecc. ) previsti lungo la rete di adduzione esterna, quando non sono collocatiall'interno di determinati locali devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzettisono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiatureinstallate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e disostituzione delle apparecchiature

MODALITA' D'USO CORRETTO

L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro.Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione

COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo le tubazioni dell'acquedotto, delle valvole dette appunto diintercettazione e di regolazione. Fanno parte di questa categoria le valvole a saracinesca che sono più comunemente chiamate saracinesche. Sono realizzate in ghisa o in acciaio e sono dotate di unapparato otturatore (detto paratia) che si muove in apposita guida di scorrimento e movimentato da un albero a vite. Nel caso di basse pressioni di esercizio possono essere comandate anche amano agendo sull'apposito volantino o nel caso di grandi pressioni azionando appositi by-pass che consentono di ridurre, attraverso una serie di ingranaggi, la pressione. Possono essere azionateanche con servomotori idraulici o mediante motori elettrici

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 1.1.5

MODALITA' D'USO CORRETTO

Le valvole a saracinesca dovrebbero essere adoperate come organi di intercettazione ma possono essere ugualmente utilizzate come organi di regolazione della pressione. Evitare di forzare ilvolantino quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio. Le saracinesche azionate da servomotore idraulico devono essere utilizzateesclusivamente come organi di apertura e chiusura e non come parzializzatori. In caso di precipitazioni meteoriche al di sopra della norma verificare che l'alloggiamento delle valvole sia libero daostacoli (acqua di ristagno, terreno, radici) che possano creare danneggiamenti all'impianto

COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

DESCRIZIONE

Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo le tubazioni dell'acquedotto, delle valvole dette appunto diintercettazione e di regolazione. Le valvole a farfalla sono costituite da un disco circolare (realizzato in ghisa o in acciaio) e di diametro uguale a quello della tubazione su cui viene installato. Ildisco circolare viene fatto ruotare su un asse in modo da poter parzializzare o ostruire completamente la sezione del tubo. Gli sforzi richiesti per l'azionamento sono così modesti che le valvolepossono essere azionate facilmente anche a mano.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Verificare le prescrizioni fornite dal produttore prima di installare le valvole. Evitare di forzare il volantino quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi checausano il bloccaggio.

COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Per far si che l'aria venga spinta fuori il più rapidamente possibile, occorre evitare tratti di tubazione orizzontali e, quindi, in presenza di terreni pianeggianti, il profilo longitudinale della

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 1.1.6

DESCRIZIONE

tubazione viene fatto a denti di sega con tratti in salita nel senso del moto con una pendenza minima dello 0,2%-0,3% e tratti in discesa con una pendenza del 2%-3%; nei vertici più alti del profilosi collocano gli sfiati e in quelli più bassi gli scarichi, congegni che consentono lo svuotamento dei due tratti adiacenti di tubazione. È opportuno sottolineare che l'efficacia di uno sfiato è tantomaggiore quanto più elevata è la pressione nei punti di installazione. Lo sfiato, che serve ad espellere l'aria che si libera dall'acqua e che tende ad accumularsi nei punti più alti del profilo dellatubazione, può essere o libero o in pressione.Gli sfiati liberi più semplici sono formati da un tubo verticale di piccolo diametro (tubo piezometrico), con l'estremità inferiore collegata alla condottain pressione e l'estremità superiore libera per far fuoriuscire l'aria. Lo sfiato a sifone è un altro tipo di sfiato libero; è formato da tronchi verticali di tubo di piccolo diametro, lunghi 1,00-1,50 m ecollegati tra loro alle estremità superiori e inferiori da curve a 180°. Il primo tronco è collegato con la condotta in pressione e l'estremità dell'ultimo è a contatto con l'atmosfera.Gli sfiati inpressione sono formati da un galleggiante sferico racchiuso in una cassa metallica che, in base alla differente posizione di equilibrio, apre o chiude una piccola luce di comunicazione con l'esterno.La cassa è collegata alla condotta in pressione da una saracinesca di intercettazione per rendere agevole lo smontaggio dell'apparecchio in caso di necessità

MODALITA' D'USO CORRETTO

Gli sfiati devono essere collocati quando le tubazioni presentano un andamento orizzontale per evitare pericolosi accumuli di aria all'interno delle stesse tubazioni. Gli sfiati delle tubazioniinterrate devono essere opportunamente protetti o installati in appositi pozzetti per evitare ostruzioni o infiltrazioni di materiali estranei all'interno delle tubazioni

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade

ELEMENTI COSTITUENTI

9.1.3 Carreggiata3.1.1 Pavimentazione stradale in bitumi

DESCRIZIONE

Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade vienefatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: a) autostrade; b) strade extraurbane principali; c) strade extraurbane secondarie; d) strade urbane di scorrimento; e) strade urbane diquartiere; f) strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: a) la carreggiata; b) la banchina; c) il margine centrale; d) icigli e le cunette; e) le scarpate; f) le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione diveicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

9.1.3 Componente Carreggiata

DESCRIZIONE

È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficie stradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine(segnaletica orizzontale).

MODALITA' D'USO CORRETTO

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioniavendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazionistradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate: a) dai valori delle penetrazioni nominali; b) dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese diutilizzazione.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioniavendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale

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MANUALE D'USO

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.2

ELEMENTI COSTITUENTI

3.2.1 Altri segnali3.2.2 Inserti stradali 3.2.3 Strisce di delimitazione3.2.4 Strisce longitudinali3.2.5 Strisce trasversali

DESCRIZIONE

Si tratta di segnali orizzontali tracciati sulla strada per regolare la circolazione degli autoveicoli e per guidare gli utenti fornendogli prescrizioni ed indicazioni per particolari comportamenti daseguire. Possono essere realizzati in diversi materiali: a) pitture; b) materie termoplastiche con applicazione a freddo; c) materiale termoplastico con applicazione a caldo; d) materie plastichea freddo; e) materiali da postspruzzare; f) microsfere di vetro da premiscelare; g) inserti stradali; h) materiali preformati. Per consentire una maggiore visibilità notturna della segnaleticaorizzontale possono essere inserite in essa delle particelle sferiche di vetro trasparente (microsfere di vetro) che sfruttano la retroriflessione dei raggi incidenti provenienti dai proiettori dei veicoli.Inoltre per conferire proprietà antiderapanti alla segnaletica stradale possono essere inseriti dei granuli duri di origine naturale o artificiale (granuli antiderapanti). La segnaletica orizzontale puòessere costituita da: a) strisce longitudinali; b) strisce trasversali; c) attraversamenti pedonali o ciclabili; d) frecce direzionali; e) iscrizioni e simboli; f) strisce di delimitazione degli stalli disosta o per la sosta riservata; g) isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata; h) strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea;i) altri segnali stabiliti dal regolamento. La segnaletica stradale deve essere conformi alle norme vigenti nonché al Nuovo Codice della Strada.

COMPONENTE 3.2.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 Componente Altri segnali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Vengono elencati tra questi: a) i segnali orizzontali di cantiere; b) i spazi riservati allo stazionamento sulla carreggiata dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, mediante larealizzazione di una striscia gialla continua di larghezza 12 cm; c) segni orizzontali consistenti in segmenti alternati di colore giallo e nero tracciati sulla faccia verticale del ciglio delmarciapiede o della parete che delimita la strada in prossimità di tratti di strada lungo i quali la sosta è vietata; d) segnaletica in materiale lapideo in prossimità dei centri abitati con illuminazionepubblica sufficiente. La realizzazione degli "altri segnali" sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice dellastrada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs.23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006).

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 3.2.1

MODALITA' D'USO CORRETTO

I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza dicondizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruviditàdella superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllodello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati(pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.2 Componente Inserti stradali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di dispositivi che riflettendo la luce incidente proveniente dai proiettori degli autoveicoli guidano ed informano gli utenti della strada. Essi possono essere costituiti da una o più parti chepossono essere integrate, incollate e/o ancorate nella superficie stradale. Possono dividersi in: a) inserti stradali catarifrangente; b) catadiottri; c) inserti stradali non a depressione; d) insertistradali a depressione; e) inserti stradali incollati; f) inserti stradali autoadesivi; g) miglioratori di adesione; h) inserti stradali ancorati; i) inserti stradali incassati. La parte catarifrangentepuò essere del tipo unidirezionale, bidirezionale e/o a depressione e non. I dispositivi possono essere del tipo P (permanente) o del tipo T (temporaneo). I dispositivi utilizzati come inserti stradalisono soggetti all'approvazione del Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Gli inserti stradali devono essere installati seguendo tutte le istruzioni fornite dal produttore. Gli inserti stradali temporanei devono consentire la loro rimozione senza arrecare nessun danno allesuperfici in uso. Essi devono riportare in marchio le informazioni inerenti a: -nome e/o marchio del produttore; -tipo di classificazione dell'inserto stradale.Provvedere al loro ripristino e/ointegrazione con altri elementi di analoghe caratteristiche.

COMPONENTE 3.2.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.3 Componente Strisce di delimitazione

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 3.2.3

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di strisce per la delimitazione degli stalli di sosta o per le soste riservate. Esse vengono realizzate mediante il tracciamento sulla pavimentazione di strisce di vernice (o in alcuni casimediante plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo) della larghezza di 12 cm formanti un rettangolo, oppure con strisce di delimitazione ad L o a T, con indicazione dell'inizio e dellafine o della suddivisione degli stalli al cui interno dovranno essere parcheggiati i veicoli. La delimitazione degli stalli di sosta si differenzia per colore: a) il bianco per gli stalli di sosta liberi; b)azzurro per gli stalli di sosta a pagamento; c) giallo per gli stalli di sosta riservati. La realizzazione delle strisce di delimitazione sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006).

MODALITA' D'USO CORRETTO

I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza dicondizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruviditàdella superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllodello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati(pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.

COMPONENTE 3.2.4

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.4 Componente Strisce longitudinali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Le strisce longitudinali hanno la funzione di separare i sensi di marcia e/o le corsie di marcia e per la delimitazione delle carreggiate attraverso la canalizzazione dei veicoli verso determinatedirezioni. La larghezza minima della strisce longitudinali, escluse quelle di margine, è di 15 cm per le autostrade e per le strade extraurbane principali, di 12 cm per le strade extraurbanesecondarie, urbane di scorrimento ed urbane di quartiere e 10 cm per le strade locali. Le strisce longitudinali si suddividono in: a) strisce di separazione dei sensi di marcia; b) strisce di corsia;c) strisce di margine della carreggiata; d) strisce di raccordo; e) strisce di guida sulle intersezioni. Le strisce longitudinali possono essere continue o discontinue. Le lunghezze dei tratti e degliintervalli delle strisce discontinue, nei rettilinei, sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R.16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 3.2.4

DESCRIZIONE

n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006). Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza dicondizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruviditàdella superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllodello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati(pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.

COMPONENTE 3.2.5

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.5 Componente Strisce trasversali

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Le strisce trasversali definite anche linee di arresto possono essere continue o discontinue e vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere divetro, entrambe di colore bianco. Le strisce continue hanno larghezza minima di 50 cm e vengono utilizzate in prossimità delle intersezioni semaforizzate, degli attraversamenti pedonalisemaforizzati ed in presenza dei segnali di precedenza. Le strisce discontinue vanno usate in presenza dei segnali di precedenza. In particolare: a) la linea di arresto va tracciata con andamentoparallelo rispetto all'asse della strada principale; b) la linea di arresto deve essere realizzata in modo tale da collegare il margine della carreggiata con la striscia longitudinale di separazione deisensi di marcia. Per le strade prive di salvagente od isola spartitraffico, la linea dovrà essere raccordata con la striscia longitudinale continua per una lunghezza non inferiore a 25 m e a 10 m,rispettivamente fuori e dentro i centri abitati; c) la linea di arresto, in presenza del segnale di precedenza è realizzata mediante una serie di triangoli bianchi tracciati con la punta rivolta verso ilconducente dell'autoveicolo obbligato a dare la precedenza; tali triangoli hanno una base compresa tra 40 e 60 cm ed un'altezza compresa tra 60 e 70 cm. In particolare: base 60 ed altezza 70 cmsu strade di tipo C e D; base 50 e altezza 60 cm su strade di tipo E; base 40 e altezza 50 su strade di tipo F. La distanza tra due triangoli è pari a circa la metà della base. In prossimità delleintersezioni regolate da segnali semaforici, la linea di arresto dovrà essere tracciata prima dell'attraversamento pedonale e comunque ad una distanza di 1 m da quest'ultimo. La realizzazione dellestrisce trasversali sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495),dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150;D.M. 29.12.2006).

MODALITA' D'USO CORRETTO

I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 3.2.5

MODALITA' D'USO CORRETTO

condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruviditàdella superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllodello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati(pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.

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IV. MANUALE DI MANUTENZIONE

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MANUALE DI MANUTENZIONE

ELEMENTO TECNOLOGICO 1.1

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione

ELEMENTI COSTITUENTI

10.1.24 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)10.1.21 Tubazioni in acciaio zincato1.1.2 Giunti a flangia1.1.3 Pozzetti1.1.5 Saracinesche (a ghigliottina)10.1.28 Valvole a farfalla1.1.6 Sfiati

DESCRIZIONE

L'impianto adduttore è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione condurre e convogliare le acque di irrigazione verso i bacini di raccolta.

COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

DESCRIZIONE

I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in duecategorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.Errori di pendenza Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 10.1.24

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.24.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificarela presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.24.1 Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. Idraulico

COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

DESCRIZIONE

Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato da cambio di colore e presenza diruggine in prossimità delle corrosioni.

Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.Difetti di coibentazione Difetti dei rivestimenti di protezione che causano corrosione delle tubazioni, evidenziati da cambio di colore e presenza di ruggine in

prossimità delle stesse.Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.21.3 Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. IdraulicoC10.1.21.4 Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. Idraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 10.1.21

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.21.5 Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. IdraulicoC10.1.21.6 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.21.1 Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. IdraulicoI10.1.21.2 Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Idraulico

COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Rendono possibile e agevole l'unione di due tronchi di tubazione di materiale differente e di diverso diametro e spessore; sono formati da un corpo di ghisa o di acciaio, da due ghiere di serraggiodotate di fori per l'inserimento dei bulloni di serraggio e da due guarnizioni in gomma per la tenuta

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti della ghiera Difetti di tenuta della ghiera di serraggioDifetti di serraggio Difetti di serraggio dei dadi e bulloniDifetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni dei giunti con conseguente perdite di fluido

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 1.1.2

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.5.3 Verificare lo stato di tenuta delle guarnizioni, della ghiera di serraggio, e dei bulloni e dei dadi Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.5.1 Serrare i dadi e i bulloni dei giunti quando si verificano piccole perdite di fluido dalle tubazioni IdraulicoI10.1.5.2 Sostituire le guarnizioni quando usurate Idraulico

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.3 Componente Pozzetti

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Tutti gli elementi dell'acquedotto (sfiati, valvole riduttrici o regolatrici dei carichi, saracinesche, valvole a farfalla, ecc. ) previsti lungo la rete di adduzione esterna, quando non sono collocatiall'interno di determinati locali devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzettisono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiatureinstallate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e disostituzione delle apparecchiature

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzoDeposito superficiale Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzettiDifetti dei chiusini Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc.Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla

loro sedeEfflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 1.1.3

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza

Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversaEsposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura,dovuti a fenomeni di corrosione per l'azione

degli agenti atmosfericiPenetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acquaPresenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.13.3 Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili Tecnici di livello superiore

C10.1.13.4 Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzionedel copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo deldegrado e/o eventuali processi di carbonatazione

Tecnici di livello superiore

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.13.1 Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato Specializzati variI10.1.13.2 Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti Tecnici di livello

superiore

COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 1.1.5

DESCRIZIONE

Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo le tubazioni dell'acquedotto, delle valvole dette appunto diintercettazione e di regolazione. Fanno parte di questa categoria le valvole a saracinesca che sono più comunemente chiamate saracinesche. Sono realizzate in ghisa o in acciaio e sono dotate di unapparato otturatore (detto paratia) che si muove in apposita guida di scorrimento e movimentato da un albero a vite. Nel caso di basse pressioni di esercizio possono essere comandate anche amano agendo sull'apposito volantino o nel caso di grandi pressioni azionando appositi by-pass che consentono di ridurre, attraverso una serie di ingranaggi, la pressione. Possono essere azionateanche con servomotori idraulici o mediante motori elettrici

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti albero di manovra Difetti di funzionamento dell'albero di manovra che non consentono la movimentazione delle paratie della saracinescaDifetti dei chiusini Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, eccDifetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluidoDifetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluidoDifetti guide di scorrimento Difetti di funzionamento delle guide di scorrimento dovuti a mancanza di sostanza lubrificante (oli, grassi, ecc.)Incrostazioni Depositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti degli organi di manovra delle saracineschePresenza di vegetazione Depositi di terreno e fogliame che provocano ostruzioni allo scorrimento della saracinesca

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.16.4 Verificare la funzionalità dell'albero di manovra effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura IdraulicoC10.1.16.5 Verificare che i chiusini di chiusura dei pozzetti, dove sono installate le paratie, siano ben funzionanti. Verificare che non vi siano

impedimenti alla loro movimentazioneIdraulico

C10.1.16.6 Effettuare una verifica della funzionalità delle guide di scorrimento accertando che non vi siano ostacoli che impediscono il corettofunzionamento della paratia

Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.16.1 Eseguire una disincrostazione della paratia con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità della saracinesca IdraulicoI10.1.16.2 Effettuare un ingrassaggio degli elementi di manovra della paratia per evitare malfunzionamenti IdraulicoI10.1.16.3 Eseguire una registrazione della paratia e delle guarnizioni per evitare fuoriuscite di fluido Idraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

DESCRIZIONE

Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo le tubazioni dell'acquedotto, delle valvole dette appunto diintercettazione e di regolazione. Le valvole a farfalla sono costituite da un disco circolare (realizzato in ghisa o in acciaio) e di diametro uguale a quello della tubazione su cui viene installato. Ildisco circolare viene fatto ruotare su un asse in modo da poter parzializzare o ostruire completamente la sezione del tubo. Gli sforzi richiesti per l'azionamento sono così modesti che le valvolepossono essere azionate facilmente anche a mano.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti del volantino Difetti di funzionamento del volantino di manovra dovuti a mancanza di lubrificante (oli, grassi, ecc.).Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.28.3 Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura. Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.28.1 Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso. IdraulicoI10.1.28.2 Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per il

funzionamento.Idraulico

COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 1.1.6

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Per far si che l'aria venga spinta fuori il più rapidamente possibile, occorre evitare tratti di tubazione orizzontali e, quindi, in presenza di terreni pianeggianti, il profilo longitudinale dellatubazione viene fatto a denti di sega con tratti in salita nel senso del moto con una pendenza minima dello 0,2%-0,3% e tratti in discesa con una pendenza del 2%-3%; nei vertici più alti del profilosi collocano gli sfiati e in quelli più bassi gli scarichi, congegni che consentono lo svuotamento dei due tratti adiacenti di tubazione. È opportuno sottolineare che l'efficacia di uno sfiato è tantomaggiore quanto più elevata è la pressione nei punti di installazione. Lo sfiato, che serve ad espellere l'aria che si libera dall'acqua e che tende ad accumularsi nei punti più alti del profilo dellatubazione, può essere o libero o in pressione.Gli sfiati liberi più semplici sono formati da un tubo verticale di piccolo diametro (tubo piezometrico), con l'estremità inferiore collegata alla condottain pressione e l'estremità superiore libera per far fuoriuscire l'aria. Lo sfiato a sifone è un altro tipo di sfiato libero; è formato da tronchi verticali di tubo di piccolo diametro, lunghi 1,00-1,50 m ecollegati tra loro alle estremità superiori e inferiori da curve a 180°. Il primo tronco è collegato con la condotta in pressione e l'estremità dell'ultimo è a contatto con l'atmosfera.Gli sfiati inpressione sono formati da un galleggiante sferico racchiuso in una cassa metallica che, in base alla differente posizione di equilibrio, apre o chiude una piccola luce di comunicazione con l'esterno.La cassa è collegata alla condotta in pressione da una saracinesca di intercettazione per rendere agevole lo smontaggio dell'apparecchio in caso di necessità

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti della cerniera Difetti di funzionamento della cerniera che provoca malfunzionamenti alla valvolaDifetti dei leverismi Difetti di funzionamento dei dispositivi di leverismo del galleggianteDifetti del galleggiante Rotture o malfunzionamenti del galleggianteDifetti delle molle Difetti di funzionamento delle molle che regolano le valvoleDifetti di tenuta Difetti di tenuta della valvola che consentono il passaggio di fluido o di impurità

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.18.2 Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle molle IdraulicoC10.1.18.3 Verifica del corretto funzionamento del galleggiante. Controllare che i dispositivi di leverismo siano ben funzionanti Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.18.1 Sostituire gli sfiati quando usurati Idraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade

ELEMENTI COSTITUENTI

9.1.3 Carreggiata3.1.1 Pavimentazione stradale in bitumi

DESCRIZIONE

Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade vienefatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: a) autostrade; b) strade extraurbane principali; c) strade extraurbane secondarie; d) strade urbane di scorrimento; e) strade urbane diquartiere; f) strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: a) la carreggiata; b) la banchina; c) il margine centrale; d) icigli e le cunette; e) le scarpate; f) le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione diveicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade9.1.3 Componente Carreggiata

DESCRIZIONE

È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficie stradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine(segnaletica orizzontale).

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolarispesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.).

Cedimenti Consistono nella variazione della sagoma stradale caratterizzati da avvallamenti e crepe localizzati per cause diverse (frane, diminuzione e/o insufficienza della consistenza degli strati sottostanti, ecc.).

Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale.Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 9.1.3

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C9.1.3.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza,fessurazioni, ecc.). Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaletica di margine verso la banchina.

Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I9.1.3.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali conl'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.

Specializzati vari

COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazionistradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate: a) dai valori delle penetrazioni nominali; b) dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese diutilizzazione.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolarispesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.).

Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne.Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla

loro sede.Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale.Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.1.1

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.1.9.1 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti dipendenza, fessurazioni, ecc.).

Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.1.9.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchiomanto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo.

Specializzati vari

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale

ELEMENTI COSTITUENTI

3.2.1 Altri segnali3.2.2 Inserti stradali 3.2.3 Strisce di delimitazione3.2.4 Strisce longitudinali3.2.5 Strisce trasversali

DESCRIZIONE

Si tratta di segnali orizzontali tracciati sulla strada per regolare la circolazione degli autoveicoli e per guidare gli utenti fornendogli prescrizioni ed indicazioni per particolari comportamenti daseguire. Possono essere realizzati in diversi materiali: a) pitture; b) materie termoplastiche con applicazione a freddo; c) materiale termoplastico con applicazione a caldo; d) materie plastichea freddo; e) materiali da postspruzzare; f) microsfere di vetro da premiscelare; g) inserti stradali; h) materiali preformati. Per consentire una maggiore visibilità notturna della segnaleticaorizzontale possono essere inserite in essa delle particelle sferiche di vetro trasparente (microsfere di vetro) che sfruttano la retroriflessione dei raggi incidenti provenienti dai proiettori dei veicoli.Inoltre per conferire proprietà antiderapanti alla segnaletica stradale possono essere inseriti dei granuli duri di origine naturale o artificiale (granuli antiderapanti). La segnaletica orizzontale puòessere costituita da: a) strisce longitudinali; b) strisce trasversali; c) attraversamenti pedonali o ciclabili; d) frecce direzionali; e) iscrizioni e simboli; f) strisce di delimitazione degli stalli di

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MANUALE DI MANUTENZIONE

ELEMENTO TECNOLOGICO 3.2

DESCRIZIONE

sosta o per la sosta riservata; g) isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata; h) strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea;i) altri segnali stabiliti dal regolamento. La segnaletica stradale deve essere conformi alle norme vigenti nonché al Nuovo Codice della Strada.

COMPONENTE 3.2.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 Componente Altri segnali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Vengono elencati tra questi: a) i segnali orizzontali di cantiere; b) i spazi riservati allo stazionamento sulla carreggiata dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, mediante larealizzazione di una striscia gialla continua di larghezza 12 cm; c) segni orizzontali consistenti in segmenti alternati di colore giallo e nero tracciati sulla faccia verticale del ciglio delmarciapiede o della parete che delimita la strada in prossimità di tratti di strada lungo i quali la sosta è vietata; d) segnaletica in materiale lapideo in prossimità dei centri abitati con illuminazionepubblica sufficiente. La realizzazione degli "altri segnali" sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice dellastrada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs.23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006).

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosfericidisgreganti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.1.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee (strisce di vernice, elementi in materiale lapideo, ecc.). Controllarel'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza dellasegnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare ladisposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Specializzati vari

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.2.1

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.1.1 Rifacimento dei segnali mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali, elementi lapidei, ecc.). Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.2 Componente Inserti stradali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di dispositivi che riflettendo la luce incidente proveniente dai proiettori degli autoveicoli guidano ed informano gli utenti della strada. Essi possono essere costituiti da una o più parti chepossono essere integrate, incollate e/o ancorate nella superficie stradale. Possono dividersi in: a) inserti stradali catarifrangente; b) catadiottri; c) inserti stradali non a depressione; d) insertistradali a depressione; e) inserti stradali incollati; f) inserti stradali autoadesivi; g) miglioratori di adesione; h) inserti stradali ancorati; i) inserti stradali incassati. La parte catarifrangentepuò essere del tipo unidirezionale, bidirezionale e/o a depressione e non. I dispositivi possono essere del tipo P (permanente) o del tipo T (temporaneo). I dispositivi utilizzati come inserti stradalisono soggetti all'approvazione del Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Sporgenza Sporgenza degli elementi in uso oltre le altezze consentite dal piano della superficie stradale.Usura Usura degli elementi in uso (chiodi, inserti, ecc.) con fuoriuscita dalla sede stradale.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.5.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità dei dispositivi in uso. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenzadei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare la disposizione dei dispositivi in funzione degli altri segnali e comunque nelrispetto del Nuovo Codice della Strada.

Specializzati vari

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.2.2

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.5.1 Ripristino degli elementi e/o sostituzione con altri analoghi mediante applicazione a raso nella pavimentazione e con sporgenza non oltre ilimiti consentiti (3 cm).

Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.3 Componente Strisce di delimitazione

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Si tratta di strisce per la delimitazione degli stalli di sosta o per le soste riservate. Esse vengono realizzate mediante il tracciamento sulla pavimentazione di strisce di vernice (o in alcuni casimediante plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo) della larghezza di 12 cm formanti un rettangolo, oppure con strisce di delimitazione ad L o a T, con indicazione dell'inizio e dellafine o della suddivisione degli stalli al cui interno dovranno essere parcheggiati i veicoli. La delimitazione degli stalli di sosta si differenzia per colore: a) il bianco per gli stalli di sosta liberi; b)azzurro per gli stalli di sosta a pagamento; c) giallo per gli stalli di sosta riservati. La realizzazione delle strisce di delimitazione sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006).

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosfericidisgreganti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.8.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza deicolori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse(diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazionedei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Specializzati vari

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.2.3

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.8.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsferedi vetro, ecc.).

Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.4

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.4 Componente Strisce longitudinali

CLASSI OMOGENEE

SP.02 Scomposizione spaziale dell'opera Piano di campagna o stradale

DESCRIZIONE

Le strisce longitudinali hanno la funzione di separare i sensi di marcia e/o le corsie di marcia e per la delimitazione delle carreggiate attraverso la canalizzazione dei veicoli verso determinatedirezioni. La larghezza minima della strisce longitudinali, escluse quelle di margine, è di 15 cm per le autostrade e per le strade extraurbane principali, di 12 cm per le strade extraurbanesecondarie, urbane di scorrimento ed urbane di quartiere e 10 cm per le strade locali. Le strisce longitudinali si suddividono in: a) strisce di separazione dei sensi di marcia; b) strisce di corsia;c) strisce di margine della carreggiata; d) strisce di raccordo; e) strisce di guida sulle intersezioni. Le strisce longitudinali possono essere continue o discontinue. Le lunghezze dei tratti e degliintervalli delle strisce discontinue, nei rettilinei, sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R.16 dicembre 1992 n. 495), dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150; D.M. 29.12.2006). Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosfericidisgreganti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.9.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei coloricorrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne,

Specializzati vari

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.2.4

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione deiveicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.9.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsferedi vetro, ecc.).

Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.5

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.5 Componente Strisce trasversali

CLASSI OMOGENEE

SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate

DESCRIZIONE

Le strisce trasversali definite anche linee di arresto possono essere continue o discontinue e vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere divetro, entrambe di colore bianco. Le strisce continue hanno larghezza minima di 50 cm e vengono utilizzate in prossimità delle intersezioni semaforizzate, degli attraversamenti pedonalisemaforizzati ed in presenza dei segnali di precedenza. Le strisce discontinue vanno usate in presenza dei segnali di precedenza. In particolare: a) la linea di arresto va tracciata con andamentoparallelo rispetto all'asse della strada principale; b) la linea di arresto deve essere realizzata in modo tale da collegare il margine della carreggiata con la striscia longitudinale di separazione deisensi di marcia. Per le strade prive di salvagente od isola spartitraffico, la linea dovrà essere raccordata con la striscia longitudinale continua per una lunghezza non inferiore a 25 m e a 10 m,rispettivamente fuori e dentro i centri abitati; c) la linea di arresto, in presenza del segnale di precedenza è realizzata mediante una serie di triangoli bianchi tracciati con la punta rivolta verso ilconducente dell'autoveicolo obbligato a dare la precedenza; tali triangoli hanno una base compresa tra 40 e 60 cm ed un'altezza compresa tra 60 e 70 cm. In particolare: base 60 ed altezza 70 cmsu strade di tipo C e D; base 50 e altezza 60 cm su strade di tipo E; base 40 e altezza 50 su strade di tipo F. La distanza tra due triangoli è pari a circa la metà della base. In prossimità delleintersezioni regolate da segnali semaforici, la linea di arresto dovrà essere tracciata prima dell'attraversamento pedonale e comunque ad una distanza di 1 m da quest'ultimo. La realizzazione dellestrisce trasversali sono stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495),dalle altri leggi vigenti (Legge 7.12.1999 n.472; Legge 24.11.2006 n.286; Legge 27.12.2006 n.296; Legge 2.4.2007 n.40; D.L. 27.6.2003 n.151; D.Lgs. 23.2.2006 n.149; D.Lgs. 13.3.2006 n.150;D.M. 29.12.2006).

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 3.2.5

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosfericidisgreganti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.10.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei coloricorrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne,notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione deiveicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.10.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsferedi vetro, ecc.).

Specializzati vari

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V. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Documenti:

V.I. Sottoprogramma prestazioniV.II. Sottoprogramma controlliV.III. Sottoprogramma interventi

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Le tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.PRESTAZIONE:Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalità ed i tempi indicati dalla norma UNI specifica.LIVELLO PRESTAZIONALE:I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 0,05 MPa e ad una temperatura di 20 °C per i tubi della serie 303 e con acqua ad una pressione pari ad 1,5 volte la pressione diesercizio per i tubi della serie 312. Si deve verificare la assenza di perdite.REGOLARITÀ DELLE FINITUREREQUISITO:Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.PRESTAZIONE:I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE non devono presentare anomalie. In particolare si deve verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazionie striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deve verificare l'assenza di bolle o cavità.LIVELLO PRESTAZIONALE:I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:- 5 mm per le lunghezze;- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;- 0,01 mmper le dimensioni degli spessori.La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve essere accertata la freccia massimache si verifica.RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.PRESTAZIONE:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senzapregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere la pressione interna alla temperatura prescritta per la prova (variabilein funzione del diametro e degli spessori). Deve essere rilevata per ogni provino se la rottura si è verificata prima del tempo stabilito. Per la validità della prova non devono verificarsi rotture.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

ASSENZA DI EMISSIONI DI SOSTANZE NOCIVEREQUISITO:I materiali costituenti le tubazioni non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive per la salute degli utenti.PRESTAZIONE:I materiali e i componenti degli impianti idrosanitari non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti e/o corrosive che alterino le caratteristiche (organolettiche, fisico-chimiche,microbiologiche, ecc.) dell'acqua destinata al consumo umano, sia in condizioni ordinarie che alla massima temperatura di esercizio (60 °C).LIVELLO PRESTAZIONALE:In particolare le reti di distribuzione dell'acqua potabile all'interno delle abitazioni devono essere realizzate in:- acciaio zincato;- rame, con titolo di purezza non inferiore al 99.90% e con fosforonon superiore a 0,04%;- materiale plastico (polietilene ad alta densità, PVC, ecc.) purché corredato di certificato di atossicità rilasciato da laboratori autorizzati.E' comunque vietato l'uso di tubi inpiombo. Accertare che le tubazioni, i raccordi ed i pezzi speciali in genere di cui si prevede l'utilizzazione siano rispondenti alle specifiche prestazionali richieste, verificando la loro marchiatura e/o certificazione di accompagnamento.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA DEI FLUIDIREQUISITO:Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.PRESTAZIONE:Le prestazioni delle tubazioni e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotate sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verificadi detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per la verifica idrostatica effettuare una prova di tutte le tubazioni con una pressione pari ai valori derivanti dalla formula P = 20 ds/D e per un periodo minimo di 10 secondi, dove d è lasollecitazione unitaria pari al 60% del carico unitario di snervamento (N/mm2); s è lo spessore nominale del tubo espresso in mm; D è il diametro esterno della tubazione. Per i tubi aventidiametro esterno maggiore di 219,1 mm i risultati della prova idraulica devono essere forniti dal fabbricante.RESISTENZA ALLA CORROSIONEREQUISITO:Le tubazioni destinate ad essere interrate devono essere opportunamente coibentate con rivestimenti per evitare fenomeni di corrosione.PRESTAZIONE:Per ottenere un adeguato strato di rivestimento possono essere utilizzati vari tipi e sistemi di rivestimento. La capacità di protezione dei rivestimenti varia in funzione delle loro caratteristichemeccaniche che devono essere ottenute con le seguenti prove:- resistenza all'urto;- resistenza alla penetrazione;- resistenza elettrica specifica di isolamento;- resistenza al distacco catodico;- resistenza alla pelatura nastro su nastro;- resistenza alla pelatura da superficie tubolare e da rivestimento di stabilimento.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere garantiti i requisiti ed i relativi minimi indicati nel punto 5 della norma UNI EN 12068.RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATURE

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 10.1.21

DESCRIZIONE

REQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Pertale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti.PRESTAZIONE:Le tubazioni devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento; pertanto gli isolanti termici ed i materiali di tenuta in genere non devonodeteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche anche nelle condizioni di massima o minima temperatura di progetto dell’acqua distribuita dalla rete.LIVELLO PRESTAZIONALE:I rivestimenti che possono essere utilizzati per le tubazioni sono: cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resine epossidiche, materie plastiche, ecc..RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.PRESTAZIONE:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senzapregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata per determinare il carico di rottura Rm, lo snervamento Re e l'allungamento percentuale A. Tali valori così determinati vanno poiverificati con quelli indicati dal produttore (secondo norma UNI).STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:I componenti dell'impianto devono essere realizzati con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosione elettroliticaevitando in particolare contatti diretti fra rame e zinco (o acciaio zincato) o fra metalli e materiali aggressivi (alluminio o acciaio e gesso).LIVELLO PRESTAZIONALE:Verificare che la composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni per la condotta dell'acqua non superi le tolleranze ammissibili indicate dal produttore. Per il prelievo dicampioni da sottoporre ad analisi chimico fisiche seguire le modalità indicate dalla norma UNI.

COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 1.1.2

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:I giunti ed i relativi elementi devono essere in grado di evitare fuoriuscite di fluido.PRESTAZIONE:La prova per determinare la tenuta dei giunti deve essere effettuata secondo quanto indicato dalla norma tecnica. I tubi devono rimanere sotto pressione per 15 s.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere verificati i livelli minimi indicati dalla norma tecnica e non devono verificarsi, al termine della prova, fuoriuscite di acqua, difetti o anomalie

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.3 Componente Pozzetti

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:I pozzetti ed i relativi componenti devono essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi,forze sismiche, ecc.).PRESTAZIONE:La verifica della resistenza meccanica e di tenuta idraulica può essere eseguita in base al punto 5.2 del prEN 1253-2 e la pressione da applicare (che può causare il passaggio di aria) deve esseremaggiore 400 Pa.LIVELLO PRESTAZIONALE:Si ritiene che pozzetti con separatore di sedimenti con tenuta idraulica avente profondità maggiore di 60 mm soddisfino il presente requisito

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile(PEA).PRESTAZIONE:La tenuta tra il coperchio e l'albero di manovra deve essere garantita da almeno due guarnizioni del tipo toroidale (O-Ring) e da una guarnizione supplementare. Deve essere garantita la tenuta allepolveri e anticondensa.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i valori minimi indicati per ciascun elemento della saracinescaRESISTENZA ALLA CORROSIONEREQUISITO:Le saracinesche devono essere realizzati con materiali idonei a resistere a fenomeni di corrosione.PRESTAZIONE:Il corpo della saracinesca deve essere realizzato in un unico elemento di fusione metallica di ghisa del tipo sferoidale. L'albero di manovra deve essere realizzato in unico pezzo in acciaioinossidabile di qualità non minore di X 20 Cr 13.LIVELLO PRESTAZIONALE:I materiali utilizzati per la realizzazione delle saracinesche devono essere esclusivamente ghisa sferoidale del tipo GS 400-15 o del tipo GS 500-7. Tutte le superfici esterne devono essere rivestitecon trattamenti epossidici del tipo a spessore con uno spessore minimo di 200 micronRESISTENZA A MANOVRE E SFORZI D'USOREQUISITO:Le saracinesche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.PRESTAZIONE:Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque ilivelli prestazionali di specifica.LIVELLO PRESTAZIONALE:I valori dei momenti massimi di manovra per le saracinesche sono quelli riportati nella norma UNI EN 1074

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile(PEA).PRESTAZIONE:Le valvole ed i relativi accessori oltre a garantire la tenuta alla pressione interna devono garantire la tenuta all’entrata dall’esterno di aria, acqua e ogni corpo estraneo.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per verificare questo requisito una valvola (montata in opera) viene sottoposta a prova con pressione d’acqua secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 1074 o ad una prova con pressioned’aria a 6 bar. Al termine della prova non deve esserci alcuna perdita rilevabile visibilmente.RESISTENZA A MANOVRE E SFORZI D'USOREQUISITO:Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.PRESTAZIONE:Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque ilivelli prestazionali di specifica.LIVELLO PRESTAZIONALE:Il diametro del volantino e la pressione massima differenziale (alla quale può essere manovrata la valvola a saracinesca senza by-pass) sono quelli indicati nel punto 5.1della norma UNI EN 1074.

COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

REQUISITI E PRESTAZIONI

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 1.1.6

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Gli sfiati devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile(PEA).PRESTAZIONE:Per verificare questo requisito una valvola finita viene sottoposta a prova con pressione d’acqua secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 1074 o ad una prova con pressione d’aria a 6 bar.LIVELLO PRESTAZIONALE:Al termine della prova non deve esserci alcuna perdita rilevabile visibilmenteRESISTENZA ALLA CORROSIONEREQUISITO:Gli sfiati devono essere realizzati con materiali in grado di resistere a fenomeni di corrosione.PRESTAZIONE:Le varie parti che costituiscono gli sfiati devono essere in grado di resistere ad eventuali fenomeni di corrosione che dovessero verificarsi durante il funzionamento.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalle norme

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade9.1.3 Componente Carreggiata

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

ACCESSIBILITÀREQUISITO:La carreggiata deve essere accessibile ai veicoli ed alle persone se consentito.PRESTAZIONE:La carreggiata dovrà essere dimensionata secondo quando previsto dalle norme in materia di circolazione stradale.LIVELLO PRESTAZIONALE:Dimensioni minime:- la carreggiata dovrà avere una larghezza minima pari a 3,50 m; - deve essere dotata di sovrastruttura estesa per una larghezza di 0,30 m da entrambi i lati della carreggiata.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 9.1.3

COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

REQUISITI E PRESTAZIONI

NRG - RISPARMIO ENERGETICO E RITENZIONE DEL CALORE

NRG 01 - Contenimento dei consumi energetici

DESCRIZIONE

ACCETTABILITÀ DELLA CLASSEREQUISITO:I bitumi stradali dovranno possedere caratteristiche tecnologiche in base alle proprie classi di appartenenza.PRESTAZIONE:I bitumi stradali dovranno rispettare le specifiche prestazionali secondo la norma UNI EN 12591: 2002.LIVELLO PRESTAZIONALE:I livelli prestazionali delle classi di bitume maggiormente impiegato in Italia dovranno avere le seguenti caratteristiche:VALORE DELLA PENETRAZIONE [x 0,1 mm]Metodo di Prova: EN1426Classe 35/50: 35-50; Classe 50/70: 50-70; Classe 70/100: 70-100; Classe 160/220: 160-220.PUNTO DI RAMMOLLIMENTO [°C]Metodo di Prova: EN 1427Classe 35/50: 50-58; Classe50/70: 46-54; Classe 70/100: 43-51; Classe 160/220: 35-43.PUNTO DI ROTTURA FRAASS - VALORE MASSIMO [°C]Metodo di Prova: EN 12593Classe 35/50: -5; Classe 50/70: -8;Classe 70/100: -10; Classe 160/220: -15.PUNTO DI INFIAMMABILITA' - VALORE MINIMO [°C]Metodo di Prova: EN 22592Classe 35/50: 240; Classe 50/70: 230; Classe 70/100: 230;Classe 160/220: 220.SOLUBILITA' - VALORE MINIMO [%]Metodo di Prova: EN 12592Classe 35/50: 99; Classe 50/70: 99; Classe 70/100: 99; Classe 160/220: 99.RESISTENZAALL'INDURIMENTOMetodo di Prova: EN 12607-1Classe 35/50: 0,5; Classe 50/70: 0,5; Classe 70/100: 0,8; Classe 160/220: 1.PENETRAZIONE DOPO L'INDURIMENTO - VALOREMINIMO [%]Metodo di Prova: EN 1426Classe 35/50: 53; Classe 50/70: 50; Classe 70/100: 46; Classe 160/220: 37.RAMMOLLIMENTO DOPO INDURIMENTO - VALOREMINIMOMetodo di Prova: EN 1427Classe 35/50: 52; Classe 50/70: 48; Classe 70/100: 45; Classe 160/220: 37.VARIAZIONE DEL RAMMOLLIMENTO - VALORE MASSIMOMetodo diProva: EN 1427Classe 35/50: 11; Classe 50/70: 11; Classe 70/100: 11; Classe 160/220: 12.

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

3.2.2 Componente Inserti stradali

REQUISITI E PRESTAZIONI

NRG - RISPARMIO ENERGETICO E RITENZIONE DEL CALORE

NRG 01 - Contenimento dei consumi energetici

DESCRIZIONE

ADATTABILITÀ DIMENSIONALEREQUISITO:Gli inserti devono poter essere adattati dimensionalmente rispetto al tipo di superficie e in riferimento alle condizioni di traffico.PRESTAZIONE:Gli inserti stradali vanno installati in modo da emergere dalla superficie stradale secondo le classi di destinazione d'uso H.LIVELLO PRESTAZIONALE:-CLASSE H 0 - ALTEZZA: (non idonei al carico di traffico stradale);-CLASSE H 1 - ALTEZZA <= 18 mm;-CLASSE H 2 - ALTEZZA >18 mm e <= 20 mm;-CLASSE H 3- ALTEZZA >20 mm e <= 25 mm.

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.24.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni odi sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

Ispezione a vista

12 Mesi 1 Alterazioni cromaticheDeformazioneDifetti ai raccordi o alle connessioniErrori di pendenza

No Idraulico

COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.21.3 Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. Controllo a vista

12 Mesi 1 No Idraulico

C10.1.21.4 Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare chesi blocchino.

Controllo 12 Mesi 1 Difetti ai raccordi o alle connessioniDifetti alle valvole

No Idraulico

C10.1.21.5 Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tratronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.

Controllo a vista

Annuale 1 Difetti ai raccordi o alle connessioni

No Idraulico

C10.1.21.6 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzionedegli organi di tenuta.

Registrazione Annuale 1 Difetti alle valvole No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.5.3 Verificare lo stato di tenuta delle guarnizioni, della ghiera di serraggio, e deibulloni e dei dadi

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti della ghieraDifetti di serraggioDifetti di tenuta

No Idraulico

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.3 Componente Pozzetti

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.13.3 Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che sianofacilmente removibili

Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti dei chiusini No Tecnici di livello superiore

C10.1.13.4 Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventualianomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro erelativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dellostato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o eventuali processi dicarbonatazione

Controllo a vista

Annuale 1 Cavillature superficialiDeposito superficialeEfflorescenzeEsposizione dei ferri di armaturaPresenza di vegetazione

No Tecnici di livello superiore

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.16.4 Verificare la funzionalità dell'albero di manovra effettuando una serie di manovredi apertura e chiusura

Verifica Semestrale 1 Difetti albero di manovraIncrostazioni

No Idraulico

C10.1.16.5 Verificare che i chiusini di chiusura dei pozzetti, dove sono installate le paratie,siano ben funzionanti. Verificare che non vi siano impedimenti alla loromovimentazione

Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti dei chiusini No Idraulico

C10.1.16.6 Effettuare una verifica della funzionalità delle guide di scorrimento accertandoche non vi siano ostacoli che impediscono il coretto funzionamento della paratia

Registrazione Semestrale 1 Difetti guide di scorrimentoIncrostazioniPresenza di vegetazione

No Idraulico

COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.28.3 Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre diapertura e chiusura.

Verifica Semestrale 1 Difetti del volantinoDifetti di tenuta

No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C10.1.18.2 Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamentodelle guarnizioni, delle cerniere e delle molle

Controllo a vista

Semestrale 1 Difetti della cernieraDifetti delle molleDifetti di tenuta

No Idraulico

C10.1.18.3 Verifica del corretto funzionamento del galleggiante. Controllare che i dispositividi leverismo siano ben funzionanti

Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti dei leverismiDifetti del galleggiante

No Idraulico

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade9.1.3 Componente Carreggiata

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C9.1.3.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o altreanomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaleticadi margine verso la banchina.

Controllo Mensile 1 BucheCedimentiSollevamentoUsura manto stradale

No Specializzati vari

COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 3.1.1

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.1.9.1 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie dellapavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni,ecc.).

Controllo Trimestrale 1 BucheDifetti di pendenzaDistaccoFessurazioniSollevamentoUsura manto stradale

No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 Componente Altri segnali

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.1.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee (strisce divernice, elementi in materiale lapideo, ecc.). Controllare l'aspetto cromatico ed inparticolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie.Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizionidiverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare ladisposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli ecomunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.2 Componente Inserti stradali

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 3.2.2

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.5.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità dei dispositivi in uso.Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei coloricorrispondenti alle diverse simbologie. Controllare la disposizione dei dispositiviin funzione degli altri segnali e comunque nel rispetto del Nuovo Codice dellaStrada.

Controllo Semestrale 1 SporgenzaUsura

No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.3 Componente Strisce di delimitazione

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.8.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllarel'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti allediverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare lavisibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia,ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina dicircolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.4

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.4 Componente Strisce longitudinali

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 3.2.4

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.9.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllarel'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti allediverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare lavisibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia,ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina dicircolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.5

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.5 Componente Strisce trasversali

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C 5.7.10.1 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllarel'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti allediverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare lavisibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia,ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina dicircolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.

Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 10.1.24

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.24 Componente Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.24.1 Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. Semestrale 1 No Idraulico

COMPONENTE 10.1.21

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.21 Componente Tubazioni in acciaio zincato

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.21.1 Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. Semestrale 1 No IdraulicoI10.1.21.2 Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Quando

occorre 1 No Idraulico

COMPONENTE 1.1.2

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.2 Componente Giunti a flangia

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.5.1 Serrare i dadi e i bulloni dei giunti quando si verificano piccole perdite di fluido dalle tubazioni Quando 1 No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 1.1.2

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

occorreI10.1.5.2 Sostituire le guarnizioni quando usurate Quando

occorre 1 No Idraulico

COMPONENTE 1.1.3

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.3 Componente Pozzetti

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.13.1 Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause deldifetto accertato

Quando occorre

1 No Specializzati vari

I10.1.13.2 Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti Semestrale 1 No Tecnici di livello superiore

COMPONENTE 1.1.5

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.5 Componente Saracinesche (a ghigliottina)

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.16.1 Eseguire una disincrostazione della paratia con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità della saracinesca Semestrale 1 No IdraulicoI10.1.16.2 Effettuare un ingrassaggio degli elementi di manovra della paratia per evitare malfunzionamenti Quando

occorre 1 No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 1.1.5

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.16.3 Eseguire una registrazione della paratia e delle guarnizioni per evitare fuoriuscite di fluido Semestrale 1 No Idraulico

COMPONENTE 10.1.28

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione10.1.28 Componente Valvole a farfalla

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.28.1 Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso. Semestrale 1 No IdraulicoI10.1.28.2 Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste

per il funzionamento.Quando occorre

1 No Idraulico

COMPONENTE 1.1.6

IDENTIFICAZIONE

1 Opera OPERE IDRAULICHE1.1 Elemento tecnologico Impianto di adduzione acque di irrigazione1.1.6 Componente Sfiati

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I10.1.18.1 Sostituire gli sfiati quando usurati Quando occorre

1 No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 9.1.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade9.1.3 Componente Carreggiata

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I9.1.3.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli stratisuperficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.

Quando occorre

1 No Specializzati vari

COMPONENTE 3.1.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.1 Elemento tecnologico Strade3.1.1 Componente Pavimentazione stradale in bitumi

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.1.9.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione edasportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego dibitumi stradali a caldo.

Quando occorre

1 No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.1

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.1 Componente Altri segnali

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 3.2.1

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.1.1 Rifacimento dei segnali mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali, elementilapidei, ecc.).

Annuale 1 No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.2

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.2 Componente Inserti stradali

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.5.1 Ripristino degli elementi e/o sostituzione con altri analoghi mediante applicazione a raso nella pavimentazione e consporgenza non oltre i limiti consentiti (3 cm).

Quando occorre

1 No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.3

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.3 Componente Strisce di delimitazione

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.8.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali conl'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).

Annuale 1 No Specializzati vari

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 3.2.4

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.4 Componente Strisce longitudinali

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.9.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali conl'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).

Annuale 1 No Specializzati vari

COMPONENTE 3.2.5

IDENTIFICAZIONE

2 Opera OPERE STRADALI3.2 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale3.2.5 Componente Strisce trasversali

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I 5.7.10.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali conl'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).

Annuale 1 No Specializzati vari

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