PROGETTO educativo-didattico 2017-2018 Buso FINITO DA RIV · Gianfranco Zavalloni. 1 IL DIRITTO...

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PREMESSA

Il progetto Educativo didattico 2017/2018, ricalca la mission educativa del progettotriennale che si conclude proprio in questo anno educativo e fa riferimento, nella suaesplicitazione al manifesto dei Diritti Naturali dei bambini e delle bambine diGianfranco Zavalloni.

1 IL DIRITTO ALL'OZIO a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2 IL DIRITTO A SPORCARSI a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti

3 IL DIRITTO AGLI ODORI a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

4 IL DIRITTO AL DIALOGO ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5 IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

6 IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7 IL DIRITTO ALLA STRADA a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

9 IL DIRITTO AL SILENZIO ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua

10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

Il progetto li declina, adattandoli all'età dei bambini, attraverso le attività educativeproposte sia durante le routine che durante le esperienze di laboratorio. I bambinigiocheranno assieme e assieme faranno esperienza del mondo cogliendo la ricchezza

che i grandi sanno dare ai più piccoli in termini di competenze e i più piccoli sannodare ai grandi in termini di affetto, attaccamento ed imitazione. Il Nido Integrato diBuso infatti è costituito da un'unica sezione di bambini di età eterogenea dai 12 ai 36mesi.

PRINCIPI GENERALI

Il Nido Integrato di Buso, per la sua particolare configurazione di struttura educativainserita in un contesto rurale e ubicato in una frazione, promuove lo sviluppo dicomunità, condividendo le iniziative educative promosse per i bambini e le famiglie;costituisce un volano di crescita non solo dei bambini ma dell'intera popolazione chepartecipa alla vita del Nido.Il Nido valorizza le differenze culturali esplicitando il rispetto di tempi e ritmi dicrescita dei bambini attraverso la conoscenza ed esplicitazione della cura, in armoniacon le tradizioni di ciascun paese di provenienza che le famiglie condividono con leEducatrici. Questi principi pedagogici vengono mantenuti vivi attraverso azioni edelementi che specializzano questa comunità educante e sono:

- i quaderni del cuore;- la lingua del cuore;- gli incontri fra genitori;- i laboratori a tema;- gli atelier pomeridiani.

Il Nido si configura pertanto come un luogo di incontro per accogliere i bambini e leloro famiglie; come un contesto interculturale in grado di valorizzare l’identità diciascuno, di costruire linguaggi comuni tramite lo scambio e la reciproca profondaconoscenza.

La vita all'aria aperta, la conoscenza degli elementi naturali e il rispetto dell'ambiente,costituiscono ulteriori elementi che caratterizzano la pedagogia del Nido Integrato.In riferimento a quest'ultimo orientamento pedagogico, ci si rifà al pensiero di PaolaTonelli (Insegnante di Scuola dell'Infanzia e formatrice), con la convinzione che lavita all'aria aperta è una condizione naturale oltre che un piacere per i bambini.L'esplorazione, il gioco libero, il movimento del corpo che corre, si arrampica, rotola,salta, si piega nonché l'utilizzo di tutti i sensi, permette, nei bambini, lo sviluppo dellacuriosità, la nascita di interrogativi; favorisce l'autonomia e la relazione senza pauracon il mondo circostante e getta le basi per una educazione alla sostenibilitàambientale. In base agli esposti presupposti teorici, la programmazione annuale prevedemolteplici proposte laboratoriali in modo da raggiungere gli obiettivi di crescita per

tutti i bambini, tenendo conto del loro sviluppo individuale e delle loro specifichepropensioni.

“Troverai più cose nei boschi che nei libri. Gli alberi e i sassi ti insegneranno cose che

nessun uomo ti potrà dire”. Bernard di Clairvaux

ACCOGLIENZA

• Metodologia di inserimento: ambientamento breve nel grande gruppo.

La metodologia adottata prevede l’ambientamento dei bambini in un gruppo allargatocomposto dai genitori e rispettivi figli, dai bambini già frequentanti il Nido e dalleEducatrici.Il processo di ambientamento prevede che la mamma o il papà, nei primi giorni, sianopresenti al nido per facilitare i bambini al distacco, acquisendo fiducia nelleEducatrici e nel nuovo ambiente che andranno a sostituire per un tempo limitato, igenitori e la propria casa.Tale modalità di ambientamento si basa appunto sul “sistema di riferimento” chenasce dall’esigenza di condivisione della professione educante con la famiglia; dallanecessità di individuare risorse maggiori e coordinate all’interno di un’equipe dilavoro che diventa riferimento per i bambini, evitando così un attaccamento che sifocalizzi su di un Educatore.

Le azioni che vengono intraprese si dividono in tre fasi:

1. le visite con i genitori che durano circa un’ora, per due giorni consecutivi;2. l’ambientamento che prevede tre ore di permanenza al giorno per tre giorni;3. il distacco che dura circa tre settimane.

In questo contesto, gli Educatori diventano per i bambini e i genitori, mediatori disituazioni; facilitatori del distacco e catalizzatori delle emozioni di ogni singolobambino ed adulto.

ATTIVITÀ DI CURA

I momenti di cura costituiscono delle azioni che si ripetono nell’arco della giornata inmaniera costante. I bambini hanno bisogno di ripetitività che trasmette loro sicurezzae permette inoltre di comprendere la realtà che li circonda; essi non hanno laconcezione dello scorrere del tempo come ha un adulto, riescono a capire ciò cheaccade e ad orientarsi temporalmente solo attraverso “ciò che accade prima e ciò cheaccade dopo”.Durante le attività di cura, sono di primaria importanza gli aspetti affettivi, dirassicurazione, di conforto del bambino da parte dell’Educatrice. Si nota cheall’inizio il bambino accetta le cure, poi con il passare del tempo, le anticipa e lericonosce, rappresentandole successivamente nel gioco simbolico. Tutto questocostituisce “i riti” che aiutano i bambini a riconoscere la scansione del tempo, a fareesperienza di relazione e di condivisione e per sviluppare e incrementare gli aspetticomplessi dello sviluppo:

• senso di sicurezza;• autostima;• abilità cognitive e di linguaggio;• abilità pro-sociali;• senso del tempo, spazio e ritmo;• autonomia e percezione della propria efficacia.

Le interazioni durante i momenti di cura sono individualizzate, cioè sono specificheper e con ciascun bambino. Tale specificità viene evidenziata attraverso:

• l’uso del nome proprio;• il rispetto dei tempi di ciascun bambino;• la spontaneità nelle azioni (contatto visivo, vocale, tattile);• le risposte adeguate ai bisogni e attenzione alle iniziative del bambino.

ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA

L’ACCOGLIENZA (ore 7.45-9.30)

Un piccolo gruppo di bambini usufruisce del servizio del pulmino arrivando al Nidoverso le ore 8.30. Un’Educatrice rimane in sezione con i bambini che vengonoaccompagnati dal genitore, mentre l’altra si occupa dell'accoglienza dei bambini chearrivano con lo scuolabus. Una volta entrati, i bambini vengono accompagnati ai loroarmadietti (ogni armadietto riporta la foto del bambino a cui appartiene) ed aiutati asvestirsi e a riporre i proprio indumenti. Questi gesti che si ripetono ogni giornodiventano riti di accoglienza che danno sicurezza al bambino e lo aiutano ariconoscersi, a riconoscere le proprie cose, distinguendole da quelle dei compagni.Entrando poi in sezione, trovano i giochi sistemati per angoli di interesse in modo cheogni bambino può scegliere con cosa giocare e con chi (angolo delle bambole,biblioteca, piscina con le palline, cucina ecc.) Il termine accogliere acquisisce quindiil senso ampio di: andare incontro, ascoltare, tranquillizzare, contenere, aiutare adesprimere e denominare le emozioni ed i vissuti. Per facilitare il distacco abbiamo suggerito ai genitori di portare al Nido quell'oggettoche aiuta il bambino a sentirsi ancora con la mamma che odora di casa. Vienedefinito oggetto transizionale e aiuta i bambini a sentirsi più sicuri e ad affrontare imomenti difficili dove la nostalgia e il ricordo dei genitori riaffiora.

MERENDA (Ore 9.30)

Durante questo momento i bambini fanno merenda con frutta fresca e pane biologiciforniti dal Nido.Quotidianamente i bambini imparano ad attendere; il tempo lento all'interno delquale le Educatrici sbucciano la frutta, tagliano il pane, versano l'acqua nei bicchieri,rappresenta per i bambini la sicurezza in quei gesti che si ripetono, quei profumi chesi imprimono nella mente e quelle azioni che uniscono il gruppo. Alla fine si intonano canzoncine e si mimano tutti assieme per stare in allegria.

ESPERIENZE EDUCATIVE (ore 10-11.15)

Terminata la merenda, i bambini giocano liberamente per un po’ e poi sono introdottiin esperienze progettate e finalizzate al raggiungimento di abilità ed autonomieattraverso il metodo del provare a fare. Le esperienze sono condotte senzacostrizioni, favorendo la curiosità e l'interesse. Saranno realizzate attraverso ilaboratori e attraverso il gioco sia negli spazi interni alNido che all'aperto.

CAMBIO E IGIENE PERSONALE (ore 11.15- 11.30)

Ogni bambino viene accompagnato in bagno singolarmente per favorire tutta quellavarietà di atteggiamenti ed attenzioni di cui necessita in questo delicato e piacevolemomento. Sono importanti in questo rapporto con i bambini, il tono pacato dellavoce, il modo dolce di appoggiare il bambino sul fasciatoio, i gesti che rassicurano ilbambino, l'incontro di sguardi ed i sorrisi che danno fiducia ed esprimono affetto.

PRANZO (ore 11.45-12.30)

Il pranzo è un momento molto atteso da tutti i bambini; costituisce una grandeopportunità di sperimentare per arrivare ad una autonomia molto importante comequella della gestione del cibo attraverso competenze come quelle dell'uso delcucchiaio, della forchetta, del bicchiere. Durante il pranzo è fondamentale nonmettere fretta al bambino, rispettare i suoi gusti e la sua capacità di autoregolarsi,insegnargli le regole dello stare assieme a tavola. I bambini aiuteranno anche apreparare la tavola e a sparecchiare assieme alle Educatrici.

NANNA (ore 13.00 – 15.00)

I letti per i bambini che dormono vengono preparati dalle Educatrici e sono contenutinella pedana presente in sezione. Lo spazio nanna viene poi completato posizionandocuscini e tappeti intorno. I bambini riconoscono questo momento attraverso ilripetersi dei riti di preparazione. Il passaggio dalla veglia al sonno può avvenire conqualche difficoltà e per questo i rituali del ciuccio, del biberon, il cullare e cantarepiuttosto che la presenza di un oggetto che sostituisca la mamma, diventanosituazioni favorevoli e rassicuranti all'interno delle quali potersi abbandonare e poterfinalmente dormire.

RISVEGLIO E MERENDA (ore 15.00- 15.30)

Anche il risveglio necessità di tempi lunghi. Deve essere un ritorno alla realtàgradevole. Ci sono bambini che si svegliano da soli e altri che devono esseresvegliati, in tutti i casi è importante che gli Educatori siano vicini ai bambini perrassicurarli, dare certezza sul fatto che tutto è come prima di addormentarsi. Unavolta cambiati e rivestiti, i bambini fanno uno spuntino che varia da yogurt, frutta,latte, tè e l'acqua sempre. Così si aspetta il pulmino oppure l'arrivo del o dei genitoriper tornare a casa.

RICONGIUNGIMENTO / RITORNO IN PULMINO (ore 15.30 – 16.00)

Si aspetta questo momento, dopo lo spuntino, giocando in sezione con i compagni. Ibambini che usufruiscono del pulmino vengono preparati ed escono assieme. Gli altriattendono l'arrivo dei genitori. Anche questo momento è per loro riconoscibile poichépreceduto da situazioni che ogni giorno si ripetono e quindi sono attese e non temutee portano con loro l'aspettativa di rivedere il familiare. Durante il ricongiungimento,le Educatrici parlano con il o con i genitori e raccontano seppur brevemente come si èsvolta la giornata del proprio bambino al Nido; li coinvolgono nelle esperienze fatte;consegnano un vissuto che manca alla famiglia.

LABORATORI ED ESPERIENZE EDUCATIVE

Durante l’anno educativo verrannoproposte diverse esperienze dasvolgere all’interno di laboratori. Ibambini saranno suddivisi in duegruppi.

Gruppo bambini Medio- Piccoli : Gruppo bambini Medio-Grandi:

- Adele, - Amin;- Agata; - Camilla;- Carlo; - Gabriele;- Gabriel Bogdan; - Galileo;- Jasmina; - Gianmaria;- Maxim; - Ludovico;- Nicolò; - Maddalena;- Vittoria . - Paolo.

PROGETTARE PER LABORATORI SIGNIFICA:

- lavorare in piccoli gruppi in un clima tranquillo e stimolante;- avere un contatto più stretto con le Educatrici;- favorire l’approccio imitativo che diverte e stimola il bambino che sta raggiungendola sua autonomia e indipendenza;- che i bambini più grandi diventano fonte di curiosità, stimolo ed interesse per i piùpiccoli;- che i bambini più grandi diventano consapevoli del “prendersi cura” di qualcuno;- favorire nel gruppo la diminuzione dei conflitti e l’aumento degli atteggiamenti disostegno reciproco;- sostenere le relazioni verticali come opportunità emotiva e cognitiva dove il bambi-no più piccolo impara dal più grande, dove si crea complicità e coesione.

Il lavorare in piccoli gruppi permette un’osservazione più attenta e mirata ai bisognidei bambini in un clima sereno che favorisce la concentrazione e l'apprendimento.

I laboratori che saranno proposti ai bambini sono i seguenti:

- “Il nostro piccolo orto” (esperienze di vita all’aria aperta, a contatto con lanatura);

- “la lingua del cuore”: il mantenimento della lingua d’origine è fondamentale,sia per rafforzare le capacità di acquisizione della seconda lingua, sia perentrare in due mondi diversi. Le Educatrici con l’aiuto dei genitoriimpareranno alcune parole chiave per salutare, consolare il bambino quandovive il momento del distacco, oppure per entrare semplicemente in relazionecon loro;

- “il quaderno del cuore”: è un quaderno itinerante nelle case dei bambini. Ognifamiglia lo riempie con propri contenuti che riguardano il paese diprovenienza: racconti, testi di canzoni, ricordi, ricette, ecc.

- “il gioco euristico”: è un'attività di esplorazione e di ricerca, in cui i bambinipossono sperimentare o scoprire il "senso" e il significato degli oggetti e deimateriali (naturali e non) messi a loro disposizione dagli adulti, in modo auto-nomo e libero.

LABORATORIO “ il nostro piccolo orto”

Le uscite in giardino rappresentano per i bambini non solo occasioni per giocare conle macro strutture presenti, ma opportunità estimolo per andare alla ricerca di scenari diversi edi nuovi punti di riferimento. I bambini sonocuriosi ed entusiasti di uscire in giardino, sannomeravigliarsi di tutto ciò che trovano, come seentrassero in un mondo magico. Il rispetto delleemozioni dei bambini, delle loro parole e dei lorosilenzi deve costituire il comportamento primariodegli Educatori. Essi inoltre condividono con i bambini le meraviglie della natura, liaccompagnano nelle loro scoperte, aiutandoli a denominare oggetti, animali,sensazioni. Così facendo i bambini imparano in modo naturale a rispettare eproteggere la natura e l'ambiente; acquisiscono le piccole regole del vivere civile etutto diventerà positiva quotidianità. Le Educatrici creano delle opportunità perconoscere la natura sia in modo diretto in giardino, attraverso la coltivazione e lacura di ortaggi e fiori e la scoperta di piccoli animali, sia in sezione tramite giochi diriconoscimento degli elementi naturali con l'ausilio di foto, disegni, oggetti. LeEducatrici saranno attente, vicine, propositive nei confronti dei bambini durantel'esplicitazione delle esperienze. Con i bambini si osserveranno i fenomeniatmosferici e le loro caratteristiche. Ogni famiglia porterà al Nido l'abbigliamentoadeguato affinché i bambini possano uscire comodamente in giardino. Dal punto divista delle competenze sociali e relazionali, i bambini potranno interagire con icoetanei ma anche sperimentare il “fare da soli”. Potranno inoltre correre, saltare,rotolarsi, aumentando quindi le loro capacità motorie e rafforzarecontemporaneamente la fiducia in sé stessi. Le azioni che il laboratorio prevede,riguardano la cura di un piccolo orto costruito all'interno di pallet. Saranno messe adimora piante aromatiche, ortaggi, piccole piante da frutta, fiori. Saranno donati dallaCentrale ortofrutticola di Lusia, terra, sementi, attrezzi. Da molti anni infatti, questa

organizzazione promuove la cultura della verdura e della frutta a tavola coinvolgendoin questo progetto tutte le Scuole del territorio provinciale. A seconda delle età deibambini e del loro grado di autonomia, si promuoveranno attività di manipolazione,giochi con la terra e l'acqua, giochi di riconoscimento dei colori, degli odori, delleforme. Il laboratorio prevede anche la creazione di un SEMENZAIO che saràrealizzato con i cartoni delle uova.

Il laboratorio nel laboratorio

“Nel meraviglioso orto di Evelina la lumachina”

Il laboratorio dell'orto sarà accompagnato da un personaggio gui-da che i bambini ritroveranno ogni qualvolta usciranno in giardi-no: è la piccola lumaca Evelina. Le Educatrici prima di iniziare leattività di laboratorio, racconteranno la storia della lumachina.

Obiettivi del singolo bambino dai 12 ai 24 mesi

- esplorare utilizzando i diversi sensi: il vedere, l’ascoltare, l’annusare, l’assaggiare,- conoscere ed esplorare spazi esterni;- sviluppare la capacità motoria;- condividere momenti di socializzazione e cooperazione;- esprimere emozioni e sentimenti attraverso il corpo, la gestualità e la mimica.

Obiettivi del singolo bambino dai 24 ai 36 mesi:

- esprimere emozioni e sentimenti;- esplorare l’ambiente esterno e scoprire gli elementi della natura;- ampliare il linguaggio verbale e non verbale;- affinare capacità percettive (tattili, uditive, olfattive e visive);- scoprire diversi fenomeni naturali e come il giardino cambia;- agevolare il fare da soli nel vestirsi e svestirsi per andare fuori;- rendersi conto dei cambiamenti dell’ambiente secondo le condizioni climatiche

e le stagioni;- verbalizzare esperienze e situazioni e condividerle con gli altri;- sperimentare sensazioni uditive, olfattive, visive e gustative;- riconoscere e discriminare suoni, rumori, odori;- dimostrare cura e attenzione verso l'ambiente;- non avere paura di sporcarsi;- coordinare il movimento oculo-manuale;- saper aspettare.

Finalità del laboratorio :

Garantire ai bambini un’esperienza all’insegna della lentezza, a contatto con la terra,per imparare a prendersi cura dei semi prima e delle piante poi, per occuparsi dellacorretta crescita e ricevere in cambio i frutti e i fiori.

Obiettivi generali di gruppo :

• Saper riconoscere le caratteristiche di un giardino e di un orto;• educare alla cura delle piante insegnando loro a riconoscere quando esse hanno

bisogno di acqua, di ombra, di essere tagliate, pulite, ecc. • promuovere il benessere attraverso la manipolazione della terra;• favorire la motricità fine;• acquisire competenze spazio temporali in base al cambiamento delle stagioni,

al passaggio dalla luce del giorno al buio della sera; alle manifestazioniatmosferiche;

• associare odori e forme nelle piante aromatiche;• riconoscere i fiori;• associare la pianta al frutto che produce;• assaggiare i prodotti della terra.

Il laboratorio sarà inoltre accompagnato dalla lettura di due testi:

IL PICCOLO ORTO DI ANNA;

TEODORO COLTIVA I FAGIOLI.

Spazi : le esperienze si svolgeranno in giardino e all'interno del Nido.

Tempi : il laboratorio verrà proposto a partire dalla prossima primavera.

LABORATORIO la “lingua del cuore”

“Se parli a un uomo nella lingua che comprende, arriveraialla sua testa.

Se gli parli nella sua lingua madre, arriverai al suo cuore” Nelson Mandela

LABORATORIO : il “quaderno del

Che cos’è il quaderno del cuore?

È un quaderno itinerante nelle case dei bambini; ogni famiglia lo compila con propricontenuti che riguardano il paese di provenienza: racconti, testi di canzoni, ricordi,ricette, ecc. Il quaderno si arricchisce man mano che passa di casa in casa. Nellepagine bianche che ogni famiglia ha a disposizione, possono essere riportate storie,racconti, pensieri, ricette, ecc. che ricordano o caratterizzano il paese d'origine.

Obiettivi generali:

• conoscere le usanze e i costumi delle diverse culture di appartenenza;

• stimolare la partecipazione delle famiglie a compilare il proprio quaderno con originalità e spontaneità;

• valorizzare le diversità come risorsa e come ricchezza;

• promuovere le differenze culturali e religiose;

• valorizzare le specificità ed originalità di tutti i bambini;

• favorire l’incontro tra le famiglie;

• promuovere un dialogo ed una conoscenza reciproca;

• promuovere l’incontro e lo scambio tra le culture;

• stimolare la creatività e la cooperazione.

Finalità del laboratorio:

- promuovere lo scambio e la conoscenza delle culture di appartenenza;

- favorire l'apertura verso altri modelli culturali.

Il laboratorio nel laboratorio

“Lo scrigno dei colori del mondo”: si predispone un angolo all'interno dellasezione, allestito con uno specchio, un baule, degli appendiabiti, dei cuscini, untavolino, dei cesti. Questi ultimi contengono vari oggetti provenienti dai diversi paesidi origine dei bambini. Questo spazio plurifunzionale viene fruito dai bambini inmaniera libera o guidata affinché le Educatrici, attraverso la promozione eosservazione del gioco di role playing possano comprendere l'uso funzionale deglioggetti nelle diverse culture ad esempio gli oggetti di cucina (tazze, piattini, teiera,ecc); quali abiti i bambini preferiscono indossare, come i bambini si muovono alsuono della musica, che tipo di gioco simbolico mettono in atto alla presenza dicompagni che sono immersi linguisticamente in ambienti diversi. Infine percomprendere se le differenze linguistiche cambiano oppure no la percezione delmondo.

Obiettivi:

- coinvolgere i bambini in giochi di ruolo;

- giocare sul piano della realtà e del far finta;

- far scattare processi di identificazione e differenziazione;

- favorire le relazioni interpersonali.

LABORATORIO : “Il gioco euristico”

CHE COS’E’?

È un'attività di esplorazione e di ricerca, in cui i bam-bini possono sperimentare o scoprire il "senso" e il si-gnificato degli oggetti e dei materiali (naturali e non)messi a loro disposizione dagli adulti, in modo liberoe autonomo. Il termine deriva dal greco antico e nellospecifico dal verbo eurisko che significa trovare.

COME SI SVOLGE?

Il gioco euristico è inteso come attività di esplorazione spontanea che il bambinocompie su materiale di tipo povero e generalmente naturale e di uso comune”. Essen-do oggetti di uso domestico, sono stati coinvolti i genitori per reperirne un quantitati-vo consistente per la creazione delle sacche che discriminano i diversi materiali.

Fa parte del gioco la collaborazione da parte dei bambini al riordino dei materiali ri-ponendoli nelle rispettive sacche.

Obiettivi generali del gioco euristico:

- esplorare oggetti e scoprirne le diverse caratteristiche;

- incoraggiare l’esplorazione e la discriminazione degli oggetti in base alle loro caratteristiche;

- sviluppare le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditivo (varirumori), la nascita dei primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso);

- sviluppare la motricità fine.

Obiettivi specifici del gioco euristico:

- sperimentare la capacità di infilare, svuotare, allineare, impilare, fare e disfare;

- esprimere le proprie emozioni e rafforzare la fiducia nelle proprie capacità;

- interagire con i coetanei favorendo il mutuo aiuto.

Tempi: il gioco euristico verrà proposto indicativamente dal mese di gennaio dopoaver raccolto i materiali per le sacche.

Spazi: si utilizzerà generalmente la stanza motoria oppure lo spazio sezioneadeguatamente liberata da giocattoli e complementi di arredo che possano distoglierel'attenzione dei bambini dal gioco euristico.

Progetto di Nido

“Mano nella mano: tante esperienze ci aiutano a crescere”

Partendo dalla considerazione che la differenza di età dei bambini è una ricchezza intermini di diminuzione dell'aggressività per la contesa dei giochi, di cura da parte deibambini più grandi nei confronti dei più piccoli, di mutuo aiuto per favorire l'acquisi-zione delle autonomie di base, sono stati inseriti nel progetto educativo/didattico, deilaboratori che possono essere condivisi anche se di diverse età e favoriscono lo svi-luppo in egual misura andando ad incidere nelle varie aree di esperienza ed attuandouna vicinanza ai bambini che possono fare riferimento all'Educatore in caso di richie-ste di aiuto o domande.

I laboratori individuati sono i seguenti:• i sentieri sensoriali;• le scatole azzurre;• english time;• teniamoci per mano.

I SENTIERI SENSORIALI

I sentieri sensoriali sono dei percorsi tattili da utilizzare conmani e piedi. Saranno realizzati con patchwork di materialidifferenti con la finalità di far percepire e verbalizzare aibambini le sensazioni suscitate dai materiali: liscio, ruvido,morbido, duro, freddo, caldo, arrotondato, spigoloso. Imateriali potranno essere facilmente spostati dai bambini percreare a loro volta percorsi personalizzati. Potranno inoltreessere realizzati sia all'aperto che al chiuso utilizzando comebase di supporto dei cartoni rigidi riciclati.

LE SCATOLE AZZURRE

Il laboratorio delle scatole azzurre rappresenta una esperienza educativa pensata peravvicinare i bambini agli elementi naturali. L'attività delle scatole azzurre, trasferitada Paola Tonelli nelle Scuole dell'Infanzia e ormai da alcuni anni anche nei Nidi, havisto trasformare la tecnica terapeutica con la sabbia, elaborata dalla psicologa DoraKalff negli anni '70 in gioco espressivi e creativo.

Obiettivi:

• offrire ai bambini la possibilità di sentire attraverso i sensi, di conoscere emanipolare materiali diversi: sabbia, farina gialla, conchiglie, rametti, foglie,granaglie, pigne, fiori secchi, tappi di sughero;

• consentire ai bambini di esprimere la propria creatività e fantasia e di esternarele proprie emozioni;

• favorire durante il gioco il racconto di storie, la creazione dentro la scatola dicomposizioni artistiche, realizzate sia singolarmente che assieme ad altricompagni.

“English time”

bilinguismo precoce italiano-inglese

La lingua che più accomuna le varie culture è l’inglese e per tale motivo si è pensatodi avvicinare i bambini del nido a questa lingua straniera attraverso alcune azioni chevengono ripetute nel corso della giornata e ritmate da alcune canzoncine da cantareanche a casa con i genitori. Parlare ai bambini in inglese in alcuni momenti delleroutine e in specifici momenti di gioco aiuta i bambini ad avvicinarsi a questa linguain maniera naturale e divertente, con risultati sorprendenti.

I vantaggi del bilinguismo al Nido

Migliora la capacità di concentrazione e l’attenzione selettiva;

favorisce la creazione di una mente flessibile che passa con facilità da unapprendimento ad un altro con meno fatica;

facilita l'abilità di risolvere problemi;

stimola la socializzazione fra bambini di etnie diverse;

favorisce la capacità linguistica durante il percorso di studi della vita.

Obiettivi generali :

-promuovere un primo approccio con la lingua inglese attraverso il gioco;

-rinforzare l'apprendimento tramite la ripetizione di parole, frasi, canzoni che renden-do abituale l'ascolto di suoni diversi da quelli della lingua italiana;

-proporre la contaminazione linguistica nei momenti delle routines dell'accoglienza,del pasto, della nanna inoltre attraverso una specifica attività di gioco che sia ricono-scibile dai bambini attraverso il rito di inizio e fine, un personaggio guida, un settingaccattivante e anch'esso riconoscibile.

Spazi: le proposte educative saranno effettuate sia in sezione che nella sala da pranzoe anche fuori all'aperto.

Teniamoci per mano

Durante il corso dell’anno con piccoli gruppi dibambini, saranno effettuate passeggiate e piccoleescursioni nella frazione di Buso di Rovigo per allar-gare il contesto educativo. Inoltre con lo scuolabus sivisiterà una fattoria didattica e si incontreranno ibambini degli altri Asili Nido.

Obiettivi generali delle uscite didattiche:

- far conoscere l’ambiente in cui si vive tanta parte della giornata;

- condividere con i bambini la conoscenza di persone, luoghi, situazioni che ar-ricchiscono dal punto di vista relazionale e sociale;

- promuovere giochi simbolici che restituiscano ai bambini quanto hanno vissutoper dare loro sicurezza e consolidare gli apprendimenti.

Obiettivi specifici delle uscite didattiche:

- esplorare ed osservare l’ambiente circostante;

- far conoscere i bambini del nido alla comunità affinché possano sentirli partedi essa;

- insegnare ad apprezzare le piccole cose (sedersi in piazza a mangiare un gelato,ballare a piedi scalzi nell'erba, prendersi cura di piccoli animali).

Tempi : le passeggiate si effettueranno una volta lasettimana, a partire dal mese di Aprile e i bambinisaranno accompagnati oltre che dalle Educatrici an-che dal personale ausiliario.

A fine Maggio si organizzerà la giornata alla fat-toria didattica.

Spazi :le strade del paese, la piazza, i prati vicini alNido, i negozi.

Calendario dei Laboratori

Gennaio -Giugno

Prima e Terza settimana del mese

LABORATORI

Seconda e Quarta settimana del mese

LABORATORI

MEDI GRANDI MEDI PICCOLILUNEDÌ Gioco euristico Gioco euristicoMARTEDÌ Progetto continuità Esperienze musicaliMERCOLEDÌ stanza del “movimento” percorso sensorialeGIOVEDÌ Progetto multicultura Progetto multiculturaVENERDÌ Esperienze naturali Esperienze naturali

MEDI GRANDI MEDI PICCOLILUNEDÌ Scatole azzurre Percorsi sensorialiMARTEDÌ Progetto Continuità Pittura e /o manipolazioneMERCOLEDÌ Pittura e/o manipolazione Stanza del “movimento”GIOVEDÌ Lettura e/o drammatizza-

zioneLettura e/o drammatizza-zione

VENERDÌ esperienze naturali esperienze naturali

Gruppo bambini Medio-Piccoli : Gruppo bambini Medio-Grandi:

- Adele, - Amin;- Agata; - Camilla;- Carlo; - Gabriele;- Gabriel Bogdan; - Galileo;- Jasmina; - Gianmaria;- Maxim; - Ludovico;- Nicolò; - Maddalena;- Vittoria. - Paolo.

I rapporti con le famiglia

Coinvolgere le famiglie significa favorire la loro collaborazione alla vita del Nido, laloro presenza è un elemento qualificante e il rapporto con ognuna è necessario efondamentale per "progettare assieme l'educazione dei bambini”.

Per comunicare il più efficacemente possibile con le famiglie al fine di creare unaeffettiva alleanza educativa, sono previsti una serie di incontri oltre alle normalicomunicazione giornaliere:

assemblea di inizio anno: ha lo scopo di favorire una conoscenza reciproca e dipresentare il Nido e la sua organizzazione; il progetto educativo con le linee guidapedagogiche che lo caratterizzano;

colloquio di pre-ambientamento: ha lo scopo di favorire lo scambio di informazionitra genitori ed Educatori per conoscere adeguatamente le abitudini del bambino, lasua vita in famiglia, come si trascorre la giornata al Nido, quali sono le piccole regoledella comunità infantile;

comunicazioni quotidiane sulle routines: ogni giorno, al momento dell’ingresso edell’uscita del bambini dal Nido, genitore ed Educatrice si scambiano brevementealcune informazioni; in particolare durante il ricongiungimento familiare,l’Educatrice racconta come il bambino ha trascorso la sua giornata (come ha giocato,che cosa ha mangiato e quanto, quanto e come ha dormito, come si è comportato, se èstato sereno o ha avuto dei momenti di tristezza, ecc.);

incontro con le scuole dell’infanzia del territorio: momento di incontro e dialogocon le referenti delle Scuole dell’infanzia del territorio; è una occasione utile per lefamiglie al fine di conoscere le diverse realtà presenti, per fare domande e avere in-formazioni;

colloquio di post-ambientamento: questi colloqui sono finalizzati a capire come igenitori stanno vivendo l'esperienza del Nido; se hanno suggerimenti o richiestespecifiche da fare, se vi sono accomodamenti da apportare. Per le Educatrici è unmomento di prima verifica rispetto all'ambientamento e una occasione per raccontaread ogni famiglia come il bambino sta vivendo il Nido;

assemblea finale con le famiglie: questo incontro di fine anno vuole essere unaoccasione per un confronto tra le due agenzie educative: la famiglie e il Nido. Si parladel progetto, di come è stato condotto, della crescita dei bambini e delle competenzeche hanno acquisito. Le famiglie portano le loro impressioni ed osservazioni cheaiutano a far crescere la comunità educante e a rinsaldare l'alleanza educativa.

Momenti conviviali con famiglie ed il territorio:

- festa di Natale in piazza: in occasione delle festività natalizie, si invitano lefamiglie in piazza per lo scambio degli auguri e per aspettare l’arrivo di BabboNatale sotto il grande albero illuminato; le famiglie promuovono larealizzazione di un mercatino fatto di oggetti costruiti e confezionali conmateriali di riciclo e naturali;

- l’ora del tè: si organizzano alcuni pomeriggi in cui il tè preparato in variemaniere a seconda del paese di provenienza dei genitori, diventa un mediatoreper aprire un dialogo confidenziale e conoscersi meglio in un clima rilassato eun tempo dilatato;

- laboratorio creativi : con le famiglie ed i bambini si passeranno alcunipomeriggi insieme per realizzare dei giocattoli, dei libri per i bambini. Sarà unmodo per creare un legame attraverso un oggetto realizzato assieme che passadal Nido alla casa e viceversa;

- una giornata in fattoria: verso la fine di Maggio con i bambini passeremouna giornata appassionante presso un fattoria. La scelta cadrà su una aziendache offra sicurezza, la presenza di animali, la possibilità di fare un pic nic,dove si possa correre liberamente e godere la bellezza della natura, che siavicina da raggiungere con lo scuolabus;

- festa di benvenuto all'estate: nella piazza della frazione di Buso, si festeggeràl'arrivo dell'estate. Sarà un occasione per condividere con la cittadinanza ungrande girotondo, alcuni canti, un laboratorio sporchevole per tutti, dolci efrutta per tutti.

Oltre a questi appuntamenti, ci sono le informazioni quotidiane che le Educatrici e lefamiglie si scambiano per la normale gestione della giornata. Per i bambini chearrivano con lo scuolabus, le informazioni personali vengono annotate su di unascheda riposta nello zainetto. Il Nido inoltre dispone di una bacheca informativaNido-Famiglia dove vengono esposte varie comunicazioni ed informazioni nonchéil Regolamento dei Nidi comunali, la Carta dei servizi, la Guida ai servizi, il Progettoeducativo triennale, il progetto educativo-didattico annuale.

Progetto continuità

Il Nido si definisce integrato proprio perché la propria azione educativa è integratacon quella della Scuola dell’Infanzia e in questo specifico caso, con la Scuoladell’Infanzia Statale di Buso che si trova nel medesimo edificio del Nido Integrato, alprimo piano. Le due strutture: educativa e scolastica, hanno messo a punto unprogetto di continuità che prevede una stretta programmazione di azioni educativefinalizzate a facilitare il passaggio dal Nido alla Scuola dell’Infanzia. Le azioni che sicompiono sono strutturate in modo da far incontrare i bambini in maniera abituale,facendo merenda assieme, giocando ora al Nido, ora alla Scuola dell'Infanzia, fuori ingiardino, condividendo anche momenti di festa. Del gruppo di 16 bambini del NidoIntegrato, 7 il prossimo anno passeranno alla Scuola dell'Infanzia.

Il passaggio dal Nido alla Scuola dell’Infanzia è identificato spesso come il passaggioda una situazione protetta, familiare, calda e rassicurante, ad una situazione cheprevede in primis gli apprendimenti e quindi più vicina alla realtà scolastica: maggiornumero di bambini, meno insegnanti, programmi e regole da rispettare. Entrare nellascuola dell’Infanzia significa cambiare il gruppo di amici e le Educatrici conosciute,stabilire nuove relazioni, acquisire nuove abitudini. Il nostro obiettivo è quello direndere graduale questo passaggio, trasformando la paura per le cose sconosciute incuriosità per il nuovo; di stabilire stili educativi ed occasioni di apprendimento chefavoriscano la cooperazione fra bambini e il senso di appartenenza ad una comunitàche si sta creando. Il nostro intento è di far cadere barriere e di sostituirle con nuoverelazioni stimolanti per i bambini, per gli Educatori e gli Insegnanti, con una ricadutasulle famiglie in termini di serenità e fiducia. In questo senso, sono particolarmentecurati i momenti di incontro progettati. Si favorirà così la conoscenza reciproca deglispazi e la loro fruibilità per fare merenda insieme, per giocare, per farli propri.

Progetto continuità educativa Nido-Scuoladell'Infanzia condiviso

Le Scuole dell'Infanzia partner attive di questo anno educativo sono:

Scuola dell'Infanzia Rodari;

Scuola dell'Infanzia Sant'Antonio;

Scuola dell'Infanzia Merlin;

Scuola dell'Infanzia Principe di Napoli;

Centro infanzia Sichirollo.

Il progetto prevede situazioni educative progettate allequali parteciperanno i bambini dei Nidi comunali assieme ai bambini delle Scuoledell'Infanzia individuate. Queste esperienze saranno condivise con le famiglie, allequali viene presentato ed inviato il progetto. I genitori potranno quindi assieme a noi,accompagnare i bambini al passaggio alla “Scuola dei bambini grandi”. In questomodo ci ritroviamo assieme ad altro soggetti a traghettare il cambiamento attraverso

l'esplorazione di ambienti nuovi; la conoscenza di altri bambini e di altri spazi digioco. Queste azioni, trovano origine nella condivisione dell'idea progettuale con leInsegnati di tutte le Scuole dell'Infanzia del territorio.

Spazi d’incontro:

Prima fase

I primi incontri si concentrano su un momento forte dedicatoall'accoglienza che sia rassicurante per i i bambini del Nido.Infatti, durante queste esperienze, vivranno spazi nuovi e simetteranno in relazione con bambini ed adulti sconosciuti.

Si racconterà la storia del palloncino rosso, guardando le immagini e soffermandosi aparlare con i bambini e ad ascoltare le loro impressione ed emozioni.

Seconda fase

Gli incontri successivi vedranno i bambini impegnati nella realizzazione dell'oggetto di continuità. Si leggerà sempre la storia per rinforzare i concetti di accoglienza, amicizia, solidarietà, allegria.

Obiettivi

• progettare e consolidare “ riti di passaggio comprensibili, significativi ed interessanti per i bambini;

• favorire un clima di accoglienza e di curiosità verso il nuovo ambiente;

• accompagnare i bambini nelle esperienze di cooperazione sia con i coetanei deiNidi che con i bambini più grandi delle Scuole dell'Infanzia.

DOCUMENTAZIONE

Le esperienze educative, saranno documentate sia al fine di verificare i processi sia alfine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo di ciascun bambino.

Gli strumenti di valutazione vengono condivisi dall'equipe di sezione per quanto ri-guarda gli obiettivi di Nido assieme alla Coordinatrice psicopedagogica della Coope-rativa e alla Coordinatrice psicopedagogica del Comune di Rovigo.

Bibliografia:

Tonelli P., “usciamo all’aperto. Portare i bambini di 0/6 anni a contatto con la natura e le sue meraviglie anche in città”, Roma, Anicia, 2015.

Phillips A., “ i no che aiutano a crescere”, Milano, Feltrinelli, 2003.

Loschi T., Benessere al nido. Guida didattica per le strutture della primainfanzia, Milano, Feltrinelli, 2004.

Rivista “Nidi d’infanzia”, Giunti scuola , bimestrale Marzo-Aprile 2017.

Rivista “Nidi d’infanzia”, Giunti scuola , bimestrale Gennaio-Febbraio.

Portera A., Manuale di pedagogia interculturale, Manuali Laterza, 2016.

Restiglian, E. “ Progettare al nido. Teorie e pratiche educative”. Roma, Carrocci, 2012. Elinor Goldschmied, Sonia Jackson, “ Persone da zero a tre anni. Vivere e lavorare nell’ambiente del nido”. Junior Edizioni, 1996.

Sitografia :

www.scuolacreativa.itwww.zeroseiplanet.comwww.operanazionalemontessori.itwww.natiperleggere.itwww.bilinguepergioco.comwww.rivistainfanzia.itwww.informainfanzia.net