Progetto educativo d istituto 2016-2020 - Scuola media ... · Il gruppo operativo ... è stato...

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Progetto educativo d’istituto 2016-2020 Scuola media Castione Carrale di Bergamo 6532 Castione 091 814 79 11 www.smcastione.ti.ch Un ponte per crescere insieme

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Messaggio della Direzione ....................................................................................................... 3

1. Presentazione della nostra sede ........................................................................................... 4

2. Autovalutazione dell’istituto e stato della situazione ............................................................... 7

3. Il gruppo operativo (GOPEI) e l’elaborazione del progetto ...................................................... 8

4. Dalla visione all’azione: il progetto educativo d’istituto per il quadriennio 2016-2020 ............. 10 4.1 La nostra visione ................................................................................................... 10 4.2 La nostra missione ................................................................................................ 10 4.3 I nostri obiettivi ...................................................................................................... 12 4.4 Le nostre azioni ..................................................................................................... 16

5. Messa in atto, coordinamento e monitoraggio del PEI ............................................................ 24

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“L’educazione è una questione di costruzione di ponti”.

Ralph Ellison

“La scuola media secondo me è un posto dove si sta bene, dove pensi acostruire ponti che ti legheranno ai tuoi docenti, ai tuoi compagni e ai tuoiamici. Ponti che si riveleranno forti come l’acciaio, ponti che ti renderanno

pronto per una scuola futura o un lavoro. Grazie a questi ponti imparerai acrescere perché ti legheranno a tutto ciò che hai vicino”.

Paulo, allievo di quarta

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Messaggio della direzione

La scuola dell’obbligo si trova oggi confrontata con importanti sfide. In una società sempre più complessa e globale, nella quale si assiste a una moltiplicazione delle esperienze e delle occasioni di apprendimento fuori dalle mura scolastiche, la scuola è chiamata a riflettere sul suo ruolo, sulla sua missione e sulle sue priorità. La Legge della scuola, nonostante abbia ormai più di vent’anni, offre una chiave di lettura ancora attuale. Ci ricorda, infatti, che il compito principale della scuola con-siste nel promuovere, in collaborazione con la famiglia e con le altre istituzionieducative, “lo sviluppo armonico di persone in grado di assumere ruoli attivi e respon-sabili nella società e di realizzare sempre più le istanze di giustizia e libertà.” (art. 2). Per riuscire a svolgere al meglio questa missione, la scuola deve diventare sempre più un luogo in cui si condividono e si rielaborano criticamente le esperienze, si svilup-pano la collaborazione e l’empatia, si creano orizzonti di senso condivisi. In altre parole, la scuola diventa un’officina in cui si costruiscono ponti: tra l’individuo e la società innanzitutto, ma anche tra le esperienze, le conoscenze, le generazioni e le culture. La scuola diventa in questo senso un baluardo della democrazia, dell’integrazione e del rispetto, configurandosi come un antidoto alla frammentazione, alla dispersione e all’individualismo. I ponti rappresentano la curiosità, la possibilità d’incontro e l’apertura verso il prossimo, l’ambiente e la società. Simboleggiano l’esperienza dell’apprendimento, che permette di crescere, di sviluppare le proprie competenze e di ampliare le proprie prospettive, superando i muri del pregiudizio. Sono l’emblema del passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta, in cui i nostri allievi sono chiamati ad aprirsi al mondo e a compiere scelte responsabili e rispettose della propria persona e della col-lettività. Costruire ponti non è un’operazione facile: richiede tempo, costanza, sacrifi-cio, collaborazione, esperienza; ma è un’azione necessaria e senza dubbio arricchente. Con questo spirito è stato redatto il nostro progetto educativo d’istituto, che è il frutto di una proficua collaborazione e di un vivace confronto sulla visione, sui valori fondanti e sugli obiettivi della nostra scuola. Mi auguro perciò che esso possa davvero porre le basi per lo sviluppo consape- vole del nostro istituto e di tutte le persone che in esso si incontrano, apprendono e crescono insieme.

Dario Ciannamea, direttore

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1. Presentazionedella nostra sede

La scuola media di Castione, insieme alla scuola media di Gordola, ha dato inizio alla storia della Scuola Media in Ticino. Nel settembre del 1976, 125 allievi, ripar-titi in 6 sezioni, hanno inaugurato la nuova sede. Il numero di allievi e di sezioni è cresciuto in modo considerevole nel corso del tempo, tanto che nei primi anni del 2000, con 20 sezioni, si è resa necessaria la posa di un prefabbricato che ospitasse 2 nuove aule.Il nostro istituto scolastico accoglie attualmente oltre 400 allievi provenienti daiComuni di Arbedo-Castione, Claro, Lumino, Gorduno e Gnosca. Questa zona del Bellinzonese conta 10’000 abitanti in totale: i nuclei dei villaggi sorgono nelle zone pianeggianti del fondovalle, alla confluenza delle valli del Ticino (Valle Ri-viera) e della Moesa (Valle Mesolcina), e sono sovrastati da versanti alpini piuttosto ripidi che salgono ben oltre i 2’000 m di altitudine (Pizzo di Claro, 2727 m). Gli abitati sorgono in gran parte su coni di deiezione ai fianchi delle montagne: un tempo zone in prevalenza agricole, negli ultimi decenni sono diventate, sotto la spinta di una forte periurbanizzazione, territorio pregiato con la costruzione di nuove abitazioni e nuove attività industriali e commerciali.Dall’aprile del 2017, gli attuali Comuni di Claro, Gorduno e Gnosca formerannoassieme ad altri 10 Comuni la nuova città di Bellinzona, che comprenderà 43’000abitanti.Il tessuto sociale del comprensorio è caratterizzato da un lato dalla persistenza diuna cultura locale, con famiglie stabilite da tempo, e dall’altro da un movimentato flusso demografico di partenze e arrivi. Questa forte mobilità sociale rende i nostriComuni delle realtà ormai suburbane molto attrattive per diversi fattori: per la qualità di vita, per l’elevata accessibilità e centralità (ancor più accresciuta da Alp-transit), per il territorio inserito in un contesto alpino e relativamente naturale, per la presenza di un tessuto sociale ancora “di paese” e per le molteplici opportunità ricreative, sportive e culturali presenti in generale nel Bellinzonese. La scuola media di Castione ha registrato un notevole incremento di allievi negli ultimi anni, sia per il trasferimento di famiglie provenienti da altre zone del Ticino sia per l’arrivo di famiglie dall’estero, specialmente dall’Italia. Negli ultimi due anni il nostro istituto ha anche accolto ragazze e ragazzi fuggiti con le loro famiglie da guerre, persecuzioni e dittature.

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Nel nostro piccolo sentiamo di partecipare agli avvenimenti che su più ampia scala stanno caratterizzando il nostro tempo, accogliendo storie e vissuti che ci arricchiscono e ci permet-tono di crescere.Per far fronte alla sensibile crescita del numero di allievi sono previsti dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della sede che dovrebbero concludersi, nella migliore delle ipotesi, nel 2020. La consapevolezza che questi lavori sono necessari per poter rendere la nostra scuola più funzionale e accogliente ci aiuterà ad affrontare con maggiore serenità i numerosi disagi ad essi connessi. Il personale è composto da circa 60 docenti – alcuni dei quali insegnano anche in altre sedi – una bibliote-caria, una segretaria, un custode e alcune signore addette alle pulizie. Nella sede sono presenti – come in tutte le scuole del Cantone – una biblioteca scolastica aperta al 50%, il servizio di orientamento scolastico-professionale (rivolto prevalente-mente agli allievi di terza e di quarta media) e il servizio disostegno pedagogico. La scuola può inoltre contare sulla col-laborazione di una docente di lingua e integrazione, che segue gli allievi alloglotti nell’apprendimento della lingua italiana e nel loro percorso di integrazione. Previa iscrizione, è inoltre disponibile per tutti gli allievi il servizio dentario scolastico. In caso di necessità o di attività di prevenzione e di promozio-ne della salute, la scuola può avvalersi anche della consulenza del medico scolastico.Ogni anno vengono pure organizzate, al di fuori dell’orario di scuola, delle attività parascolastiche in collaborazione con un’animatrice teatrale. All’interno della nostra sede tutte le componenti definite dall’articolo 3 della legge della scuola – docenti, allievi e genitori – sono adeguatamente rappresentate. L’assemblea dei genitori si riunisce annualmente ed elegge un Comitato che la rappresenti e collabori attivamente con la di-rezione. Le riunioni di comitato si svolgono con cadenza men-sile, solitamente in presenza di un membro della direzione.I genitori collaborano con la sede anche per l’organizzazione di alcune attività di prevenzione (sull’uso responsabile di internet e dei social network, sul bullismo, ecc.); inoltre, da alcuni anni, organizzano delle attività di studio assistito e la festa di chiu-sura nel mese di giugno.

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L’assemblea degli allievi elegge annualmente il Consiglio degli allievi, che si riu-nisce regolarmente con la direzione dell’istituto per discutere problemi e promuo-vere iniziative di vario genere all’interno della scuola. Per l’elezione del consiglio degli allievi, è stato mutuato il meccanismo delle vere elezioni democratiche: candi-dature, campagna elettorale, elezioni, spoglio.I docenti sono rappresentati nel Consiglio di direzione da due collaboratori, elettiogni due anni dal collegio dei docenti. Il plenum elegge un presidente che presiede i collegi annuali.Ogni anno viene inoltre organizzata, come previsto dal regolamento, una riunione della Direzione con la Commissione scolastica intercomunale, formata dai rap-presentanti dei Comuni appartenenti al nostro comprensorio. La commissione for-nisce dei feedback alla direzione, discute eventuali problemi o iniziative e verifica che i contributi versati alla scuola siano utilizzati in modo adeguato.La scuola media di Castione svolge inoltre un ruolo importante per l’intera comu-nità, in quanto i nostri spazi sono molto sfruttati dal Cantone e da altre società perl’organizzazione di corsi sportivi e culturali.

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2. Autovalutazionedella nostra sede

Nell’anno scolastico 2014-2015 un gruppo di lavoro, nell’ambito di un progetto sulla promozione dell’interdisciplinarità, si è occupato di svolgere un’analisi delle uscite e delle attività presenti nella nostra sede. Questo lavoro ha offerto una vi-sione globale della nostra sede e ha aperto la strada all’autovalutazione dell’istituto svolta all’inizio dell’anno scolastico 2015-2016 dal plenum della sede tramite un questionario. Allo scopo è stato usato uno strumento adattabile, già sperimentato in diverse sedi del nostro Cantone, e non solo, per valutare in modo semplice e rapidol’istituto nei suoi aspetti fondamentali. Il risultato restituisce una sorta di “radiogra-fia” della sede nei suoi aspetti positivi e in quelli critici, dando al gruppo operativo (GOPEI) una visione dello stato attuale prima di iniziare la riflessione sul progetto e fornendo un’indicazione di massima sugli aspetti nei quali il plenum desidera in-vestire maggiore energia nei prossimi anni.

Dai risultati del questionario sono emersi dati globalmente positivi e una certa co-erenza nella percezione generale. I punti di maggiore forza della nostra sede sono stati identificati nella collaborazione tra direzione e insegnanti, nell’impegno generale a favore della riuscita scolastica, cioè affinché gli allievi riescano nel loro compito di apprendere e di formarsi, e nel clima generale di lavoro.Il plenum ritiene invece importante migliorare e approfondire maggiormente gli aspetti legati alla valorizzazione dei talenti degli allievi e alla valutazione, unita-mente alle modalità per accrescere in loro l’autostima e l’autoefficacia. Temi, que-sti, fondamentali e strettamente legati anche alle riforme in atto nella scuola media a livello cantonale. Infatti, il plenum ha espresso inoltre il desiderio di lavorare sulla capacità della sede di cambiare e continuare ad imparare.I risultati del questionario sono stati poi discussi in modo approfondito nel GOPEI e presentati all’incontro successivo del plenum. Questi dati sono stati tenuti in con-siderazione nell’elaborazione degli obiettivi e delle azioni del PEI e serviranno per stabilire su quali priorità dirigere l’attuazione concreta del progetto.

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3. Il gruppooperativo (GOPEI)e l’elaborazionedel progetto

Il gruppo operativo che ha coordinato i lavori per la redazione del PEI nell’anno scolastico 2015-2016 era costituito dal Consiglio di direzione al completo e da duerappresentanti del collegio docenti:

Dario Ciannamea, direttore, docente di storia e di italianoClaudia Mattei, vicedirettrice, docente di matematica, di pratica professionale edi differenziazione curricolareDavide Delorenzi, collaboratore di direzione, docente di geografia e storiaCristina Modolo, collaboratrice di direzione, docente di arti plasticheAlessandra Broggi, docente di italiano e di pratica professionaleSimona Trezzi, docente di sostegno pedagogico

Fin dall’inizio dell’anno il GOPEI si è prefissato quale obiettivo quello di elaborare un progetto che potesse essere rappresentativo del nostro istituto, valorizzando lepositive esperienze condotte negli anni precedenti, riflettendo sugli aspetti da migliorare e valutando nuove possibili attività in sintonia con le riforme in atto nella scuola ticinese. Il gruppo di lavoro si è riunito con cadenza settimanale. Le riunioni si sono svolte in un clima sereno e costruttivo, ma non sono mancate lunghe discussioni in cui è stato necessario trovare un’efficace sintesi tra punti di vista talvolta diversi. Questo lavoro è dunque il frutto di lunghi dibattiti, approfondite riflessioni e progressivi affinamenti, maturati durante un lungo percorso nel quale abbiamo potuto contare sull’impianto di intervisione con i colleghi di un’altra sede scolastica, a sua volta im-pegnata nell’elaborazione del progetto, e sulla consulenza scientifica da parte della prof.ssa Monica Gather Thurler. V

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Il lavoro svolto è stato periodicamente presentato al collegio dei docenti, che, oltre a esprimere osservazioni, suggerimenti, riflessioni, ha di volta in volta dato la sua approvazione formale.L’autovalutazione svolta all’inizio dell’anno ha permesso di scattare una fotogra-fia della sede, dei suoi punti di forza e degli aspetti più critici. I risultati emersi da questo lavoro di autovalutazione sono stati utili per definire le principali direttrici del nostro progetto.Il documento elaborato diversi anni fa e approvato dal collegio docenti non è stato stravolto nelle sue intenzioni, ma rielaborato, modificato e ridefinito alla luce degli sviluppi e degli orientamenti pedagogico-didattici e organizzativi degli ultimi anni. Si è dunque cercato di inserire armonicamente il progetto d’istituto nell’ambito del contesto attuale della scuola dell’obbligo ticinese, facendo costantemente ri-ferimento al nuovo Piano di studio – basato sul paradigma delle competenze – alle idee/proposte di riforma de La Scuola che verrà e alla Legge sulla formazione continua dei docenti. Il nostro progetto non vuole rappresentare un carico supple-mentare per il docente, già confrontato oggi con continue sollecitazioni, ma piut-tosto una bussola grazie alla quale orientarsi e trovare una chiave di lettura coerente nel complesso panorama pedagogico-didattico.

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4. Dalla visioneall’azione:il progetto educativo d’istituto

per il quadriennio 2016-2020

La scuola promuove, in collaborazionecon la famiglia e con le altre istituzionieducative, lo sviluppo armonico dipersone in grado di assumere ruoli attivi eresponsabili nella società e di realizzaresempre più le istanze di giustizia e di libertà.

(Art. 2 della Legge della scuola)

4.1La nostra visione

Ci piace immaginare la nostra scuola come un luogo in cui si costruiscono ponti tra le persone, le conoscenze e le culture, contribuendo così allo sviluppo armonico edemocratico della società.

La scuola media di Castione promuove la crescita culturale, sociale ed emotiva degli allievi, aiutandoli a sviluppare le loro competenze individuali e sociali e a diventarecittadini maturi, responsabili e consapevoli. La scoperta, la conoscenza, la collaborazione con il prossimo e l’esercizio quotidiano della democrazia costituiscono i perni di questa crescita.

4.2La nostra missione

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La scuola media di Castione UN PONTE PER CRESCERE INSIEME

1. Costruire ponti tra le persone e verso la società

2. Sviluppare un ambiente di insegnamento e apprendimento efficace e stimolante

3. Favorire la crescita individuale e collettiva

a) coltivando la collaborazione e il dialogo all’interno della scuola

b) promuovendo un’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile

c) favorendo la conoscenza del territorio e l’inserimento degli allievi nel tessuto socio-culturale

a) riconoscen-do e valoriz-zando lecaratteristiche e le potenzia-lità dei singoli allievi

b) proponendo esperienze didattiche e un curricolo basato sulle competenze

c) elaborando criteri e metodi di valutazione condivisi

a) promuoven-do la capacità degli allievi di effettuare delle scelte che contribuiscano alla crescita personale

b) riconoscen-do evalorizzando le competenze dei docenti per promuovere l’efficienza collettiva

c) dotandosi degli strumenti per essere una sede apprendente

A) Promuovere e consolidare una didattica per progetti sui contesti di formazione generale e sulle competenze trasversali

C) Creare e ottimizzare spazi e occasioni per la progettazione comune e la collaborazione didattica

D) Strutturare un programma di uscite di studio sul territorio di carattere interdisciplinare

E) Promuovere la personalizzazione

B) Creare occasioni di confronto sul tema della valutazione e della differenziazione

F) Favorire la condivisione di esperienze, risorse e competenze

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4.3I nostri obiettivi

1 Da un’intervista a Giorgio Blandino sul saggio “Le risorse emotive nella scuola”, scritto con Bartolomea Granieri. Tratto da “Le interviste di Psiconline” www.psiconline.it

In particolare, come si può vedere nello schema della pagina precedente, con il nostro progetto educativo perseguiamo tre grandi obiettivi:

1. Costruire ponti tra le persone e verso la società a) coltivando la collaborazione e il dialogo all’interno della scuola; b) promuovendo un’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile; c) favorendo la conoscenza del territorio e l’inserimento degli allievi nel tessuto socio-culturale.

“Una scuola si dovrebbe valutare come moderna soprattuttoquando è caratterizzata da un buon clima interno impostato alrispetto reciproco e al dialogo, all’ascolto e a una collaboratività

che non esclude conflitti, ma ha la capacità di riconoscerli edelaborarli per metterli al servizio dello sviluppo e non delle forze

regressive della mente.” 1

Una scuola che voglia essere aperta e democratica e contribuire a realizzare le istanze di libertà e giustizia di cui si parla nell’articolo 2 della Legge della Scuola, deve es-sere in grado di sviluppare, tra tutte le componenti dell’istituto, una cultura col-laborativa improntata al dialogo, al confronto dialettico e alla gestione pacifica dei conflitti.La nostra scuola si impegna dunque a promuovere e a mettere in atto quotidiana-mente valori quali l’ascolto, la disponibilità, la tolleranza e il rispetto, educando a una dimensione civica che permetta agli allievi di diventare cittadini maturi, respon-sabili di se stessi e dell’ambiente, onesti e con una propria capacità critica.La conoscenza del territorio e della cultura locale, essendo un aspetto fondantedell’identità di ciascuno di noi, costituisce un valore importante e imprescindibile che continueremo a coltivare anche in futuro. In quest’ottica è anche da leggere la necessità di comunicazione e collaborazione con i Comuni del nostro comprenso-rio e l’apertura verso le iniziative da essi promosse, nonché gli scambi sempre più frequenti con le scuole elementari e le attività per armonizzare il passaggio da queste ultime alle medie. La conoscenza del territorio si estende, lungo il percorso

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dei quattro anni, al Cantone, alla Svizzera e alla vicina Italia.Tuttavia è importante sottolineare che la consapevolezza delle proprie radici e dellapropria identità non deve in alcun modo diventare un pretesto per ripiegarsi nellapropria piccola realtà ed erigere muri verso l’esterno, ma, al contrario, costituisce le fondamenta per intraprendere un costruttivo e arricchente dialogo interculturale e costruire ponti che permettano di comprendere, di accogliere e di integrare la di-versità dell’altro. Nella scuola deve esserci spazio per identità, culture e idee diverse e complemen-tari, che permettano a ciascun individuo di definirsi, di crescere e di arricchirsi nell’incontro con l’altro.

2. Sviluppare un ambiente di insegnamento e apprendimento efficace estimolante a) Riconoscendo e valorizzando le caratteristiche e le potenzialità dei singoli allievi; b) proponendo esperienze didattiche aperte a un curricolo basato sulle competenze; c) elaborando criteri e metodi di valutazione condivisi.

La nostra scuola considera importante la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento: si impegna perciò, in un’ottica di differenziazione pedagogi-co-didattica, a cercare per ciascun allievo le condizioni e gli strumenti più adattiaffinché egli possa sviluppare le competenze, le abilità e le conoscenze più idonee alla sua crescita, alla valorizzazione delle sue qualità e al prosieguo del suo percorso.La didattica incentrata sulle competenze, che è alla base del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo, permette, da questo punto di vista, di andare oltre il con-cetto di “istruzione”. Non si tratta, infatti, di limitarsi a trasmettere concetti e nozioni che l’allievo deve assimilare, ma di creare situazioni di apprendimento stimolanti e il più possibile autentiche, mettendo al centro del contesto didattico l’allievo, con le sue risorse e i suoi stili di apprendimento. La competenza esprime infatti il “saper agire del sog-getto, ovvero la capacità di far fronte ad un compito mobilitando le proprie risorse interne (cognitive, affettive, relazionali, motivazionali, ecc.) e utilizzando funzional-mente le risorse e i vincoli posti dal contesto d’azione” (v. Piano di studio, p. 19).La scuola non può non tenere conto delle importanti evoluzioni che hanno ca-ratterizzato la nostra società negli ultimi decenni e deve perciò essere in grado di andare oltre la semplice acquisizione di saperi e informazioni, che oggi, nell’era delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono facilmente accessibili.

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CONTESTI DI FORMAZIONE

GENERALE

L’idea di progetto diventa dunque il perno del processo di apprendimento, poiché permette di creare contesti autentici e interdisciplinari in cui l’allievo può mobili-tare le sue risorse (conoscenze e abilità) e gli apprendimenti acquisiti in precedenza, nonché selezionare criticamente le informazioni e rielaborarle. Ciò non significa rinunciare alle singole discipline, ma cercare di integrare mag-giormente gli apprendimenti settoriali in contesti inter- o trans- disciplinari complessi e dotati di senso.Nel nuovo Piano di studio l’apprendimento si basa su tre dimensioni che sonostrettamente collegate tra loro e che concorrono a uno sviluppo globale dell’allievo,come esplicitamente indicato nella Legge della scuola:

1. le discipline di insegnamento; 2. le sei competenze trasversali, che tutte le discipline devono contribuire a sviluppare: sviluppo personale, collaborazione, comunicazione, pensiero riflessivo e critico, pensiero creativo, strategie di apprendimento; 3. i contesti di formazione generale, che offrono degli orizzonti di senso e stabiliscono delle priorità rispetto ai grandi temi sociali: tecnologie e media, salute e benessere, scelte e progetti personali, vivere assieme ed educazione alla cittadinanza, contesto economico e consumi.

Per poter rispondere al meglio alle nuove esigenze formative, è importante avviare un’approfondita riflessione interna anche sul senso della valutazione e sulle modalità attraverso le quali renderla uno strumento efficace per la crescita dell’allievo. In que-sto senso la valutazione si configura non tanto come valutazione dell’apprendimento, ma come valutazione per l’apprendimento (v. Piano di studio).Lo scopo della valutazione non è infatti esclusivamente sommativo e certificativo, ma anche e soprattutto formativo. La valutazione non va dunque considerata neces-sariamente come un momento di verifica separato dal processo di apprendimento, ma come uno strumento all’interno del processo formativo stesso, utile per au-mentare la consapevolezza dell’allievo rispetto allo sviluppo delle sue competenze e per riorientare efficacemente il processo di apprendimento e insegnamento. L’allievo deve dunque essere coinvolto il più possibile nella valutazione, al fine di sviluppare sempre più la sua capacità di riflettere sul suo apprendimento e di au-tovalutarsi.

COMPETENZETRASVERSALI

DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO

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3. Favorire la crescita individuale e collettiva a) promuovendo la capacità degli allievi di effettuare scelte che contribuiscano alla crescita personale; b) riconoscendo e valorizzando le competenze dei docenti per promuovere l’efficienza collettiva; c) dotandosi degli strumenti per essere una sede apprendente.

Uno degli obiettivi fondamentali di un luogo di formazione non può che essere quello di favorire la crescita degli individui e al contempo – grazie alla valorizza-zione delle competenze e delle caratteristiche di ciascuno – della collettività.Promuovere la crescita degli allievi significa anche e soprattutto aiutarli a diventare degli individui autonomi, capaci di compiere delle scelte consapevoli e responsa-bili. Da questo punto di vista riveste un’importanza fondamentale il discorso rela-tivo alla consapevolezza delle proprie attitudini, competenze e peculiarità, consape-volezza che costituisce la base per un efficace percorso di orientamento. La collaborazione tra docenti, famiglie e servizio di orientamento riveste un’importanza fondamentale, in quanto permette di lavorare in sinergia per aiutare i ragazzi a trovare la strada a loro più congeniale.La scuola media è frequentata da ragazzi in età adolescenziale, età di passaggio delicata nello sviluppo psicofisico. Per questo la scuola, in collaborazione con la famiglia e con consulenti esterni (Gruppo Visione Giovani della polizia canto-nale, medico scolastico, ecc.), deve promuovere una crescita equilibrata degli allievi, proponendo percorsi di prevenzione e di promozione della salute che permettano ai ragazzi di acquisire strumenti adatti a compiere scelte consapevoli. Tutto ciò con un’attenzione particolare alla sfera dell’affettività e della sessualità, che, sebbene sia affrontata in modo più specifico in terza media durante le lezioni di scienze, non è di competenza esclusiva del docente di scienze, ma dell’intero corpo docenti, che può avvalersi degli spunti forniti dal libro L’incontro, elaborato appositamente per gli allievi delle scuole medie.L’istituto potrà essere tanto più efficace in questi suoi propositi quanto più sarà in grado di sfruttare le competenze dei docenti mettendole al servizio della collet-tività. È fondamentale quindi che la nostra scuola incrementi le occasioni di con-fronto, di condivisione delle esperienze e di valorizzazione delle competenze, creando così le premesse per diventare una sede apprendente, ovvero una sede che sfrutta l’esperienza e le sue risorse umane per crescere costantemente.

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4.4Le nostre azioni

Per concretizzare gli obiettivi sopra esposti, abbiamo definito sei azioni prioritarie sulle quali concentrare i nostri sforzi nel quadriennio 2016-2020. La scelta di queste azioni è stata effettuata sulla base dell’impatto che potrebbero avere sulla sede, della trasversalità rispetto ai nostri obiettivi e della compatibilità con le discussioni e iprogetti che stanno maturando a livello cantonale.

A) Promuovere e consolidare una didattica per progetti sui contesti di formazione generale e sulle competenze trasversali

Come indicato in precedenza, tre sono le componenti fondamentali del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo: discipline di insegnamento, competenze trasversali (sviluppo personale, collaborazione, comunicazione, pensiero riflessivo e critico, pensiero creativo, strategie di apprendimento) e contesti di formazione generale (tecnologie e media, salute e benessere, scelte e progetti personali, vivere assieme ed educazione alla cittadinanza, contesto economico e consumi).Queste tre dimensioni trovano un punto di convergenza nel progetto didattico, che ruota attorno a un contesto autentico e complesso (situazione-problema) e mette in gioco apprendimenti (inter- o trans-)disciplinari e competenze trasversali, coinvolgendo tutte le discipline.Promuovere e consolidare una didattica per progetti significa dunque creare deicontesti di apprendimento significativi e avviare percorsi di ricerca che si esten-dono a medio-lungo termine e permettono di consolidare la collaborazione e la progettazione comune.Alcuni progetti già presenti nella nostra sede – quali per esempio gli scambi lin-guistici, La gioventù dibatte e l’educazione alle scelte, che nell’anno scolastico 2015-2016 si è concretizzata con l’organizzazione di una giornata delle professioni per le classi quarte – possono senz’altro essere riproposti e sviluppati in questa pro-spettiva.Alla luce delle discussioni plenarie svolte nella fase di elaborazione del PEI, La gio-ventù dibatte si configura come uno dei progetti sui quali la nostra sede potrebbe maggiormente investire, in quanto permette di lavorare su diversi aspetti ritenuti prioritari nella formazione dei giovani allievi. La gioventù dibatte rappresenta, in-fatti, un importante strumento dell’educazione alla cittadinanza e contribuisce in modo determinante a salvaguardare i meccanismi democratici su cui si fonda la nostra società. Nell’anno scolastico 2015-2016, un’esperienza interessante è stata

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svolta in tal senso grazie ai dibattiti e alle attività organizzate in vista della votazione sull’aggregazione dei Comuni del Bellinzonese.A questo progetto è possibile ricondurre o collegare altri progetti e ricorrenze importanti, quali per esempio la Giornata della memoria del 27 gennaio, in cui si commemorano le vittime della Shoah e, più in generale, tutti coloro che hanno subito o subiscono tuttora qualsiasi forma di discriminazione o persecuzione.Un altro ambito nel quale la nostra sede è molto attiva e promuove delle attività ormai consolidate è quello della promozione della lettura, che si concretizza in pro-getti che ruotano attorno a manifestazioni quali la Notte del racconto – organizzata in collaborazione con la biblioteca scolastica – il Festival Storie controvento – in occasione del quale gli allievi hanno la possibilità di incontrare gli autori dei libri letti in classe – e altri eventi, grazie ai quali si possono sviluppare e approfondire tematiche importanti inerenti ai contesti di formazione generale (in particolare Vivere assieme ed educazione alla cittadinanza, Salute e benessere e Scelte e progetti personali).Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione rappresentano oggi uno strumento prezioso per lavorare sulla didattica per progetti. Occorre dunque promuovere un uso costruttivo e consapevole di questi strumenti ed effettuare adeguati investimenti per rendere la sede più attrezzata da questo pun-to di vista. I corsi di alfabetizzazione informatica previsti in prima pri-ma media svolgono indubbiamente un ruolo essenziale per sviluppare e potenziare le competenze mediali degli allievi, ma è altresì importante la piattafor-ma mediatica Media Skuola, che promuove un uso intelligente delle tecnologie e dei loro canali comunicativi (blog, social media, ecc.).

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Ancorare i progetti già esistenti e i progetti futuri al nuovo Piano di studio, facendo riferimento ai contesti di formazione generale e promuovendo lo sviluppo delle competenze trasversali. - Sviluppare ed estendere il progetto La gioventù dibatte. - Integrare maggiormente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, promuovendo e consolidando Media Skuola e altri progetti analoghi.

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B) Creare occasioni di confronto sul tema della valutazione e della differenziazione

Nella scuola media ticinese, che è sin dalla sua nascita una scuola integrativa con-notata da una forte eterogeneità, è ormai radicato il principio della differenziazione pedagogica, che si fonda sulla consapevolezza che non esiste un’unica intelligenza e che ciascun allievo ha tempi e stili di apprendimento diversi.Affinché tale consapevolezza possa tradursi in pratiche didattiche e modalità di valutazione adeguate, occorre creare occasioni di scambio e di discussione tra i docenti su questi temi. Solo attraverso un confronto serio e costruttivo è infatti pos-sibile sviluppare una cultura di sede solida e coerente, nella quale i docenti col-laborano e creano le condizioni più idonee per favorire sia l’apprendimento degli allievi sia l’acquisizione da parte di questi ultimi di personali strategie di apprendi-mento. Da questo punto di vista svolgono un ruolo determinante sia le riunioni dei gruppi di materia sia i consigli di classe. Sarebbe inoltre interessante creare mag-giori occasioni di scambio tra i vari gruppi di materia, per esempio attraverso degli incontri tra i rispettivi capigruppo.La differenziazione e la valutazione vanno ripensate anche alla luce della didattica per competenze, che presuppone il superamento di una visione unidimensionaledell’apprendimento a favore di una concezione più ampia e olistica dello stesso, in cui si possano coltivare e valorizzare le peculiarità e le competenze dei singoli al-lievi, incentivando la loro autostima e il senso di autoefficacia.Per sviluppare quella che nel piano di studio viene definita valutazione per l’apprendimento, è importante dunque non limitarsi allo svolgimento delle ve-rifiche tradizionali, ma adottare una pluralità di strumenti valutativi (rubriche va-lutative, griglie di osservazione, ecc.) e incrementare le forme di autovalutazione.

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Svolgere riunioni più regolari dei gruppi di materia per condividere criteri di valutazione, strategie di differenziazione e materiali. - Elaborare nei consigli di classe progetti differenziati condivisi. - Sperimentare e adottare una pluralità di strumenti valutativi e autovalutativi. - Elaborare una carta della valutazione e della differenziazione, contenente i principi fondamentali definiti dalla sede sulla base delle indicazioni contenute nel Piano di studio.

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C) Creare e ottimizzare spazi e occasioni per la progettazione comune e la col-laborazione didattica

Per poter realizzare i nostri obiettivi e creare una vera e propria cultura collaborativa all’interno dell’istituto, è necessario creare e ottimizzare gli spazi e le occasioni per condividere idee e realizzare dei progetti didat-tici comuni.Come si sottolinea nel documento La scuola che verrà, “ricerche interna-zionali dimostrano […] come la presenza di gruppi di insegnanti che collaborano, condividono tra loro idee, esperienze, riflessioni, ma-teriali e anche modalità di insegnamento, determinino una qualità dell’apprendimento decisamente superiore rispetto ad ambienti in cui a prevalere è l’individualismo.” In questo senso le interessanti esperienze di coinsegnamento svolte negli ultimi anni da alcuni docenti possono essere valorizzate e agevolate. Occasioni preziose di co-teaching sono oggi già possibili nell’ambito dell’alfabetizzazione informatica, in cui il docente responsabile è affiancato dal docente di materia, nella collaborazione tra docente titolare e docente di sostegno e nelle interessanti collaborazioni tra docenti di pratica professionale e docenti in formazione presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento.Siccome non vi sono attualmente le condizioni ideali per poter incremen-tare le forme di collaborazione – in particolare a causa dell’impostazione della griglia oraria e della mancanza di spazi e di aule per il lavoro in team – sarà fondamentale da un lato strutturare in modo efficace le riunioni dei consigli di classe e dei gruppi di materia e dall’altro riuscire a ot-timizzare spazi e tempi, esplorando anche altre modalità di condivi-sione e di incontro.

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Creare occasioni di progettazione del lavoro in un’ottica interdisci- plinare (per es. nei consigli di classe). - Strutturare e ottimizzare le riunioni dei consigli di classe e dei gruppi di materia. - Sperimentare l’uso di piattaforme virtuali per la collaborazione didat- tica e condivisione di materiali e/o idee. - Valorizzare e agevolare le esperienze di co-insegnamento. - Promuovere la collaborazione tra docenti creando spazi e occasioni di incontro.

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D) Strutturare un programma di uscite di studio sul territorio di carattere interdisciplinare

Nella nostra sede esiste un interessante programma di uscite che si articola nel cor-so del quadriennio – tra cui ricordiamo, in particolare, Parusciana, Zurigo, Berna, Milano – e che coinvolge tutte le classi. Questo programma è il frutto di un lavoro svolto nell’ambito di un progetto monte ore qualche anno fa.Attraverso questa azione non si intende stravolgere il prezioso lavoro svolto in pas-sato, ma attualizzarlo alla luce delle mutate esigenze. In una scuola in cui si intende lavorare sempre più su progetti interdisciplinari, la gita costituisce un momento formativo fondamentale, che può introdurre, completare o coronare un progetto didattico più ampio. Anche se inevitabilmente, quando si organizza una gita, bi-sogna compiere delle scelte, è importante che le uscite si configurino sempre più come momenti privilegiati per mettere in atto una didattica interdisciplinare e per sviluppare le competenze trasversali.

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Rendere le uscite maggiormente interdisciplinari, pianificandole a livello di consigli di classe o di gruppi di docenti. - Creare legami più espliciti tra le uscite e i progetti didattici (v. per esempio uscita a Milano nel 2015), prevedendo sviluppi e approfondimenti interdisciplinari prima e dopo l’uscita e valutando la possibilità di svolgere le uscite nell’ambito di giornate/settimane progetto. - Essere più flessibili e valorizzare interessi, conoscenze e competenze dei docenti e degli allievi nella progettazione e nell’organizzazione delle uscite.

E) Promuovere la personalizzazione

Per permettere di gestire al meglio l’eterogeneità e fare in modo che tutti gli allievi possano apprendere in modo efficace, coerentemente con quanto prospettato nelle idee di riforma della Scuola che verrà, il nostro PEI prevede di incrementare non solo le pratiche della differenziazione pedagogico- didattica ma anche, nel limite del possibile, la personalizzazione dei per-corsi formativi, creando le condizioni più adatte anche sul piano strutturale, attraverso attività e forme didattiche diversificate in base agli interessi e alle competenze degli allievi.

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La personalizzazione vuole dunque rappresentare una risposta all’esigenza di superare la concezione tradizionale di scuola, che Gardner definisce “scuola uniforme” e che “presuppone una visione unidimensionale dell’intelligenza, posta a sua volta alla base dell’uniformità curricolare e soprattutto dell’unidimensionalità della valutazione2”.Alcune interessanti esperienze e progetti proposti nella nostra sede (scambilinguistici, giornata delle professioni con possibilità di scelta per gli allievi, uscite precedute o seguite da atelier a scelta, progetto Media Skuola, pre-parazione della Notte del racconto, giornate sportive, corso polisportivo, ecc.) possono essere riproposte e sviluppate in questa prospettiva, coinvol-gendo il più possibile anche le discipline artistiche e l’educazione fisica. Un ambito privilegiato nel quale promuovere la personalizzazione sono inol-tre le opzioni in terza e in quarta media, le attività parascolastiche (come per esempio il teatro) nonché le giornate e le settimane progetto, che potreb-bero essere riproposte in futuro in modo più sistematico e strutturato, coin-volgendo attivamente il Consiglio degli allievi, risorsa sempre più preziosa della nostra sede.

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Consolidare e sviluppare i progetti di sede nei quali è possibile valoriz- zare e sviluppare le competenze e gli interessi specifici degli allievi. - Sfruttare maggiormente le competenze degli allievi nell’allestimento di progetti di sede, di uscite e di programmi di prevenzione (peer education)3.

2 Mincu M., A ciascuno la sua scuola. Teorie, politiche e contesti della personalizzazione, Società editrice interna- zionale, Torino, 2011, p.7

3 Si potrebbe per esempio approfondire la possibilità di formare degli allievi affinchè collaborino nella media- zione, nella gestione dei conflitti e nel mantenimento di un clima sereno e costruttivo.

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F) Favorire la condivisione di esperienze, risorse e competenze

Per diventare una sede apprendente, cioè capace di apprendere, di crescere e di rinnovarsi costantemente, bisogna essere in grado di valorizzare al meglio le esperienze, le risorse (anche e soprattutto umane) e le competenze di cui si dispone all’interno dell’istituto scolastico. Ciò significa creare le condizioni affinché i docenti possano sfruttare le loro peculiarità e le loro competenze individuali, mettendole al servizio dell’intera sede. È dunque fondamentale che vi siano delle occasioni per condividere le esperienze di formazione con-tinua svolte dai docenti e per far conoscere in sede le rispettive competenze specifiche, in particolare quelle che possono in qualche modo essere sfruttate in ambito pedagogico-didattico e organizzativo.Se da un lato le riunioni in sede (collegi docenti, consigli di classe, gruppi di materia), i corsi di formazione interna e la relazione annuale costitu-iscono fondamentali occasioni per la condivisione di esperienze, progetti e competenze, dall’altro è importante incrementare le possibilità di scambio e di confronto attraverso cartelle comuni, bacheche e piattaforme virtuali, presentazioni e momenti conviviali.

PRIORITÀ PER IL QUADRIENNIO - Creare specifici momenti di condivisione di esperienze e competenze (riunioni dei gruppi di materia, presentazioni, momenti conviviali, spazi di intervisione e supervisione, ecc.). - Condividere materiali, idee e competenze tramite cartelle comuni, bacheche e piattaforme virtuali. - Valorizzare maggiormente le competenze e gli interessi dei docenti per la realizzazione di progetti di sede e per la crescita collettiva. - Proporre corsi di formazione interna strettamente inerenti agli obiettivi e alle azioni del PEI. P

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5. Messa in atto,coordinamentoe monitoraggiodel PEI

Nel corso del quadriennio 2016-2020 resterà attivo il gruppo operativo, formato in linea di principio dal Consiglio di direzione e da 2-4 docenti che potranno cambiare di anno in anno. Uno dei compiti del GOPEI sarà quello di coordinare e moni-torare la messa in atto del progetto educativo d’istituto, alla cui realizzazione col-laboreranno tutti i docenti della sede.Per evitare che i principi qui esposti rimangano nobili intenzioni, ogni anno verran-no definiti dei criteri e degli indicatori di riuscita che permetteranno di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la concreta realizzazione delle azionida parte del collegio docenti.Le attività e i progetti che saranno proposti in sede dovranno essere strettamenteinerenti alle azioni e agli obiettivi descritti in questo documento. Per i nuovi progetti sarà fondamentale definire a priori dei parametri per poterne valutare, alla fine dell’anno scolastico, l’impatto e l’efficacia.Tutti i servizi attivi nella sede (sostegno pedagogico, biblioteca, orientamentoscolastico e professionale) costituiranno una risorsa fondamentale per la messa in atto del progetto educativo d’istituto.Alla fine di ogni anno scolastico il gruppo operativo svolgerà – consultando il col-legio docenti, il Consiglio degli allievi, il Comitato dei genitori e la Commissione scolastica intercomunale – un bilancio di quanto svolto nel corso dell’anno e stabi-lirà le priorità e i criteri di riuscita per l’anno successivo.I feedback forniti dalle varie componenti della scuola – allievi, genitori, Comuni – e lo scambio dialettico con le altre sedi del Cantone, con l’Ufficio dell’insegnamento medio e con il Dipartimento Formazione e Apprendimento saranno una fontepreziosa per riflettere sull’operato della sede e, se necessario, per riorientareefficacemente il lavoro.

Il documento è stato approvato all’unanimità dal collegio docenti il 17 giugno 2016.