Progetto di istituto - I.C. Civezzano · formazione del Trentino ed i successivi ... scuola...

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1 Progetto di istituto | Progetto di istituto Istituto Comprensivo Civezzano

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Progetto di istituto

Istituto Comprensivo Civezzano

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Progetto di istituto

Istituto Comprensivo Civezzano

Sommario IL PROGETTO D’ISTITUTO NEL NUOVO QUADRO ISTITUZIONALE .............................................................. 4

CHE COS’È IL PROGETTO DI ISTITUTO ...................................................................................................... 5

CARTA D’IDENTITÀ DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO .......................................................... 7

UTENTI E PERSONALE ............................................................................................................................... 9

RECAPITI DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO CIVEZZANO ................................................... 9

ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO A.S. 2015-16 ........................................................................................... 11

Segreteria ............................................................................................................................................ 12

Funzioni Strumentali al Progetto di Istituto .................................................................................... 12

LA MISSIONE DELLA SCUOLA .................................................................................................................. 16

Aspirazioni comuni e strumenti di programmazione dell’azione educativa .............................. 18

Piani di Studio d’Istituto: suddivisione degli interventi per disciplina ......................................... 21

AREE PROGETTUALI DI RILIEVO ............................................................................................................... 23

AREA LINGUE COMUNITARIE ...................................................................................................... 24

PROGETTO CLIL .............................................................................................................................. 24

CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE ........................................................................................................ 25

INTERNAZIONALIZZAZIONE E SCAMBI CON L’ESTERO ..................................................................... 26

GIORNATA DELLE LINGUE ................................................................................................................ 26

AREA MUSICA................................................................................................................................... 27

AREA SALUTE E SICUREZZA ....................................................................................................... 27

PROGETTO “A PIEDI SICURI” ............................................................................................................ 27

PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA SALUTE E ALLA LEGALITÀ” ........................................................... 28

AREA SPORT E BENESSERE ....................................................................................................... 33

ATTIVITÀ COMPLEMENTARE DI EDUCAZIONE FISICA ....................................................................... 33

PROGETTO “SPORT IN CLASSE” ...................................................................................................... 33

PROGETTO PSICOMOTRICITÀ (PRIMA CLASSE SCUOLA PRIMARIA) ............................................... 33

AREA BISOGNI EDUCATIVI ........................................................................................................... 34

STRUMENTI INTEGRATIVI DSA ........................................................................................................ 34

LABORATORI DI ITALIANO L2 ........................................................................................................... 35

VALUTAZIONE DI ISTITUTO .............................................................................................................................. 37

ACCORDI RETE SCUOLE VALSUGANA ................................................................................................................ 37

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO E PROCEDURE ...................................................................................................... 38

Criteri per l’autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in ordine agli obiettivi 38

Autovalutazione di istituto ................................................................................................................... 38

Dalla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo Grado ............................ 38

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PROGETTI PONTE ............................................................................................................................ 38

Criteri di assegnazione dei docenti alle classi....................................................................................... 40

Criteri per la formazione delle classi .................................................................................................... 40

Indicazioni del Consiglio al DS sulle modalità organizzative per lo svolgimento dei rapporti con le

famiglie e gli studenti. .......................................................................................................................... 40

Procedure Condivise (per garantire il coordinamento delle azioni didattiche) ................................... 41

DOCUMENTI CONSULTABILI ONLINE .................................................................................................................. 42

LEGENDA ACRONIMI .......................................................................................................................... 43

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Il progetto d’Istituto nel nuovo quadro istituzionale

La scuola italiana è stata interessata negli scorsi anni da importanti riforme che ne stanno modificando gli assetti organizzativi e didattici. Le riforme più importanti attuate finora sono costituite dalla:

legge n. 59 del 1997 che, con il successivo Regolamento attuativo, ha concesso dal 1°

settembre 2000, la personalità giuridica e l’autonomia organizzativa, didattica e di

sperimentazione alle istituzioni scolastiche,

legge n. 53 del 17 aprile 2003, che detta norme generali in materia di istruzione,

legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 di riordino del sistema educativo di istruzione e

formazione del Trentino ed i successivi regolamenti attuativi,

la legge 6 agosto 2008, n. 133 ed i successivi regolamenti attuativi che revisionano

l’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, degli istituti tecnici e degli

istituti professionali. Ricordiamo alcuni fra i contenuti più significativi delle suddette leggi:

l’utilizzo strumentale dell’autonomia delle istituzioni scolastiche per potenziare l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, assicurando crescita personale, culturale, sociale e professionale dello studente, valorizzandone le attitudini, garantendo inoltre la libertà d’insegnamento e valorizzando la professionalità dei docenti;

istruzione e formazione per tutti fino a 18 anni, quindi almeno dodici anni d’istruzione/formazione necessari per ottenere una qualifica o un diploma;

la scuola dell’infanzia rimane facoltativa e di durata triennale;

il primo ciclo di istruzione di 8 anni comprende la scuola primaria, con durata di cinque anni e la scuola secondaria di I grado che dura tre anni e si conclude con un esame di stato. La scuola primaria e secondaria di I grado sono articolate, sulla base della nuova normativa provinciale, in quattro periodi biennali.

il secondo ciclo di istruzione comprende percorsi di istruzione della durata di cinque anni nonché l'istruzione e formazione professionale della durata, di norma, di quattro anni, in coerenza con l'articolazione prevista dalla normativa statale; i percorsi del secondo ciclo si strutturano in due periodi biennali e in un ulteriore periodo annuale per i percorsi di durata quinquennale;

l’alta formazione professionale, alla quale si accede con il titolo conseguito al termine dei percorsi del secondo ciclo di durata quinquennale o di durata almeno quadriennale per la formazione e istruzione professionale.

Nell'ambito del sistema educativo provinciale è assicurata la continuità educativa e didattica per l'intero percorso di istruzione e formazione. In particolare le istituzioni scolastiche del primo ciclo garantiscono il raccordo con la scuola dell'infanzia, anche per supportare l'inserimento del bambino nel primo anno, e con le istituzioni del secondo ciclo, anche per orientare la scelta del percorso.

Con decreti legislativi e/o con delibere della giunta provinciale, sono state emanate le disposizioni applicative in materia di iscrizioni alle scuole dell’infanzia e primaria e norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione corredate dalle indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati, che hanno sostituito i vecchi programmi delle scuole elementari e medie. A partire dall’anno scolastico 2009/10 sono entrati in vigore nelle classi prime delle scuole primarie i nuovi Piani di studio Provinciali che trovano applicazione graduale. Nell’anno scolastico 2012/13 i nuovi curricoli interessano tutte le classi del primo ciclo. Fra le principali innovazioni introdotte dalla legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 si ricordano quelle che riguardano:

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i piani di studio provinciali che stabiliscono: a. per il primo ed il secondo ciclo di istruzione, la quantificazione oraria annuale

d’insegnamento delle discipline obbligatorie e facoltative, comprensive dell’insegnamento di due lingue comunitarie con pari opportunità di apprendimento, di cui una è il tedesco per il primo ciclo, nonché dell’insegnamento della religione cattolica in conformità alle norme concordatarie e alle conseguenti intese;

b. i limiti massimi per la flessibilità oraria riservata alle istituzioni scolastiche e formative per le discipline opzionali obbligatorie per la compensazione fra discipline o aree disciplinari nonché per la personalizzazione dei percorsi di studio;

le nuove competenze attribuite agli organi collegiali della scuola (fra l’altro la conferma delle funzioni tecnico-professionali di competenza del collegio dei docenti e l’istituzione di un nuovo consiglio dell’istituzione scolastica con compiti di definire lo statuto, gli indirizzi generali per l’attività e la gestione della scuola, il progetto d’istituto, il bilancio e il conto consuntivo, il calendario scolastico sulla base di quanto determinato dalla Provincia, gli accordi e le intese con soggetti esterni);

la costituzione della consulta dei genitori che formula proposte ed esprime pareri richiesti dal consiglio dell’istituzione;

la conferma dei consigli di classe, mentre alla valutazione della qualità del servizio scolastico provvede un apposito nucleo di valutazione costituito in ogni istituto;

il diritto di riunione e di associazione garantito a studenti e famiglie ;

nuove norme in materia di valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti

Gli organi dell’istituto operanti obbligatoriamente secondo quanto previsto dalla legge provinciale n° 5 del 7 agosto 2006 sono:

il Consiglio dell’Istituzione,

il Dirigente dell’Istituzione,

il Collegio dei Docenti,

il Consiglio di Classe,

il Revisore dei conti

il Nucleo interno di valutazione.

Che cos’è il Progetto di istituto L’art. 18 della legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 dispone quanto segue relativamente al Progetto d’Istituto: 1. Le istituzioni scolastiche e formative adottano il progetto d'istituto, con la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le componenti della comunità scolastica, secondo principi di leale collaborazione e partecipazione e in coerenza con gli indirizzi generali e programmatici del governo provinciale e con gli obiettivi generali propri dei diversi cicli scolastici. 2. Il progetto d'istituto è il documento che esplicita l'identità culturale e progettuale delle istituzioni e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa e facendo riferimento alle iniziative individuate o da individuare in collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti del territorio per le finalità previste da questa legge. Il progetto d'istituto garantisce la coerenza dei propri contenuti e scelte con lo statuto dell'istituzione, con la dinamica delle risorse finanziarie, umane e organizzative assegnate all'istituzione. 3. Il progetto d'istituto, nel rispetto delle diverse opzioni metodologiche e della competenza didattica, metodologica e valutativa del personale docente, contiene l'offerta formativa e in particolare:

a) le scelte educative e i piani di studio dell'istituzione scolastica e formativa; b) i progetti e le attività che costituiscono l'offerta formativa complessiva anche con riguardo

alle iniziative di educazione permanente nonché di formazione in apprendistato e di alta formazione professionale, in attuazione delle politiche del lavoro;

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c) la progettazione curricolare ed extracurricolare che le singole istituzioni adottano nell'ambito della loro autonomia, pianificando tra l'altro le attività di sostegno, di orientamento e di formazione integrata e anche valorizzando l'acquisizione di esperienze nell'ambito del sociale, della cooperazione, della solidarietà;

d) le misure per l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali; e) la ripartizione dell'orario complessivo secondo quanto previsto dall'articolo 56, comma 2, e i

criteri per la formazione delle classi nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi dell'articolo 86;

f) criteri per l'autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in ordine agli obiettivi;

g) le effettive opportunità di coinvolgimento delle famiglie e degli studenti nell'attività della scuola;

h) le iniziative d'informazione e di comunicazione da realizzare, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 5 (5).

4. Nel rispetto degli indirizzi generali per l'attività, la gestione e l'amministrazione della scuola e tenendo conto delle proposte della consulta dei genitori e, per le istituzioni del secondo ciclo, della consulta degli studenti, il consiglio dell'istituzione approva il progetto d'istituto, sulla base di quanto deliberato dal collegio dei docenti in relazione agli aspetti di programmazione dell'azione didattico-educativa, secondo quanto previsto dall'articolo 24, comma 2. 5. Il progetto d'istituto è pubblico e reso disponibile all'interno dell'istituzione, che ne cura la consegna agli studenti all'atto dell'iscrizione, anche in estratto. Il progetto d'istituto è trasmesso al competente dipartimento provinciale.

Copia del progetto di istituto è presente in ogni plesso, e consultabile chiedendo al coordinatore di

sede. Il documento è scaricabile dal sito dell’istituto www.iccivezzano.eu Un estratto del progetto di

istituto viene consegnato alle famiglie al momento dell’iscrizione.

Nel progetto d’istituto indichiamo: i principi e i valori condivisi sui quali costruire tutte le progettualità della scuola gli obiettivi che la scuola si dà in coerenza con i principi e i valori indicati le procedure condivise che regolano il funzionamento della scuola le regole condivise alle quali tutti i soggetti si attengono nello svolgimento della vita e delle

attività scolastiche Nel progetto d’istituto raccogliamo: le progettualità annualmente programmate dai docenti, coerenti con i principi e i valori

indicati

Progetto di

Istituto

Condivisione di valori

Condivisione di analisi

Condivisione di scopi/obiettivi

Condivisione di progetti

Dispositivi organizzativi permanenti

Cosa chiede?

Co

sa chied

e?

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Carta d’identità dell’Istituto Comprensivo di Civezzano

NOME: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO DATA DI ISTITUZIONE : 01 SETTEMBRE 2000 SEDE: CIVEZZANO, VIA MURIALDO N°27 TELEFONO : 0461 858485 FAX: 0461/858901 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iccivezzano.eu CODICE ISTITUTO: 96056930223 Il territorio di competenza L’Istituto Comprensivo di Civezzano, ha sede a Civezzano in via Murialdo 27 e interessa i comuni di Civezzano, Fornace e Albiano.

CIVEZZANO

Superficie: 15,5 chilometri quadrati, abitanti 3322, altezza sul livello del mare 469 metri. Del comune di Civezzano fanno parte anche le frazioni di: Bampi, Barbaniga, Barisei, Bosco, Cogatti, Garzano, Magnago, Mazzanigo, Mochena, Penedallo, Orzano, Roverè, Sant'Agnese, Seregnano, Torchio e le località di : Campagnaga, Canova, Cantaghel, Fratte, Gentilotti, Masetto, ai Ochi, Osella, ai

Pini, Predolf, Santa Colomba, Sille, Slacche, Sussie.

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FORNACE Superficie: 7,2 chilometri quadrati. Abitanti: 1300 Altezza sul livello del mare: 740 metri. Del comune di Fornace fanno parte anche le frazioni di Santo Stefano, Valle, Villaggio Pian del Gacc .

ALBIANO Superficie: 10,0 chilometri quadrati. Abitanti: 1500. Altezza sul livello del mare: 644 metri. Del comune di Albiano fanno parte anche le frazioni di Barco di Sopra e Barco di Sotto.

L’Istituto comprensivo di Civezzano è stato istituito l’1 settembre 2000. L’istituzione comprende:

la Scuola primaria Giovanni Battista Borsieri di Civezzano (tempo pieno); la Scuola Primaria Seregnano (tempo pieno); la Scuola Primaria Amabile Girardi di Fornace (tempo prolungato); la Scuola Primaria di Albiano (tempo prolungato); la Scuola Secondaria di primo grado Giulio Alessandrini di Civezzano; la Scuola Secondaria di primo grado di Albiano.

La popolazione scolastica si distribuisce di norma secondo il seguente schema.

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Utenti e Personale (Dati aggiornati al 24 novembre 2015)

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S B

PRIMARIA NUMERO 359 178 181 51 12 11

% 100% 49,58 %

50,41 %

14,20 % 3,34 % 3,06 %

SECONDARIA NUMERO 223 118 104 27 6 22

% 100% 52,91% 46,64% 12,10% 2,69 % 9,86 %

TOTALE NUMERO 582 296 285 78 18 33

% 100% 50,86% 48,97% 13,40 % 3,09 % 5,67 %

84 insegnanti (52 di SP e 32 di SSPG);

2 assistenti provinciali;

7 addetti alle funzioni di segreteria;

9 unità di personale ausiliario;

1 tecnico di laboratorio di informatica (a part-time);

Recapiti delle Scuole dell’Istituto Comprensivo Civezzano

SEDE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO Civezzano Gli uffici dell'Istituto Comprensivo sono situati presso la SSPG di Civezzano in via Murialdo 27

Scuola secondaria di primo grado di Civezzano

Indirizzo Via Murialdo 27- Civezzano

Telefono 0461-858485

Fax 0461-858901

e-mail dirigente [email protected]

e-mail segreteria [email protected]

indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola Primaria “G.B. Borsieri” Civezzano

Indirizzo Via Telvana 6 - Civezzano

Telefono 0461-858513

Fax 0461-857908

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola Primaria di Seregnano

Indirizzo Fraz. Cogatti 4 - Seregnano

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Telefono 0461-858307

Fax 0461-857908

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola Primaria di Fornace

Indirizzo Via dei Mori 2 - Fornace

Telefono 0461-849349

Fax 0461-849349

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola secondaria di primo grado di Albiano

Indirizzo Via Manzoni 10 - Albiano

Telefono 0461-689791

Fax 0461-689852

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola primaria di Albiano

Indirizzo Via Manzoni 10 - Albiano

Telefono 0461-689791

Fax 0461-689852

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

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Organigramma di Istituto a.s. 2015-16

COLLABORATORE VICARIO: Dott.ssa Laura Ambrosi

CONSIGLIO dell’ISTITUZIONE RAPPR. DEI GENITORI

Ambrosi Claudio Giampiccolo Giorgio Degasperi Alberta Odorizzi Sonia Scartezzini Nicoletta Paoli Marica

RAPPR. DEI DOCENTI RAPPR. ATA

Casagrande Roberta Toniolatti Mara Gaspertotti Cinzia Sartori Mariachiara Grassi Marisa Martinelli Elena

Fedel Elisabetta

MEMBRO DI DIRITTO

SEGRETARIO

Dirigente Prof. Piera Pegoretti

Leonardi Emma

SEGRETARIO: Leonardi Emma

COLLABORATORI SCOLASTICI

SSPG CI: Broseghini Katia, Tomasi Rosanna, Fedel Elisabetta

SSPG e SP AL: Gottardi Giovanna, Giuliano Rosa, Silvestri Emanuela;

SP Civezzano: Furlan Antonia

SP Seregnano: Casna Aldo

SP Fornace: Ceolan Elsa, Silvestri

Emanuela

Consigli di Classe

SEGRETERIA

Funzionario Amministrativo: Leonardi Emma

Contabilità e personale ATA: Paola Dalmaso

Protocollo e Uscite Didattiche: Stifano Antonietta

Alunni e Genitori: Gianordoli Alberta, Cinzia Conti

Docenti SP: Magnago Alessandra

Docenti SSPG: Bort Giuliana

Tecnico: Jacopo Iannielli

CONSULTA DEI GENITORI Presidente: Mariapia Scartezzini

SERVIZIO di PREVENZIONE e PROTEZIONE:

RSPP: Franceschini ML: Marco Fabbri ASPP: Gianordoli SSPG CI,

Bampi SP CI, Stenico B. SP SE, Dematté SP FO, Corteletti SP AL

RLS: Magri

NIV

DOCENTI Prada Roberta Tirino Domenico

GENITORI

Bortolotti Michele Telch Elena

ATA

Gianordoli Alberta

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa Piera Pegoretti

REFERENTI DI PLESSO:

SSPG Civezzano:

Prof. Marisa Grassi e

Sara Lasta

SSPG Albiano:

Prof. Battisti Marco

SP Civezzano:

ins. Anderle M. Livia

SP Albiano:

ins. Manfioletti Luisellla

SP Seregnano:

ins. Toniolatti Mara

SP Fornace:

ins. Ciurletti Barbara

FUNZIONI STRUMENTALI:

CLIL, lingue straniere, internazionalizzazione: Elen Martinelli;

Certificazioni linguistiche: Elena Faes;

Ampliamento offerta musicale (SSPG CI): Claudio Vadagnini;

Ed. Salute, alla Legalità, alla Sicurezza e alla Prevenzione dei Rischi: Lasta Sara

A piedi sicuri: Mauro Bampi, Laura Tomasella, Sonia OssBals - Teresa Pisetta, Paolo Cortelletti;

Prevenzione del disagio e alunni con BES (SP e SSPG): Caterina Parente, Vilma Dellai;

Prevenzione del disagio e alunni con BES (progetti ponte): Vilma Dellai;

Area per le iniziative interculturali e il laboratorio di L2: Marisa Grassi;

Continuità: Roberta Kerschbaumer;

Commissioni Referenti

Dipartimenti disciplinari

COMMISSIONE MENSA

RAPPR. GENITORI

RAPPR. DOCENTI

DIRIGENTE

Adami Ruben

Demozzi Karen

Facchinelli Monica

Pisetta Jessica

Ochner Fabiola

Scartezzini Nicoletta SE

Lorenzi Laura

Bampi, Lonzi, Stenico B.

Tirino, Battisti

Prof. Piera Pegoretti

SINDACI dei Comuni di: Albiano, Civezzano, Fornace

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Segreteria FUNZ IONARIO AMMINISTRATIVO SCOLASTICO

Responsabile servizi di segreteria: Emma Leonardi 0461-858485-6

COADIUTORI AMMINISTRATIVI SCOLASTICI

Supporto Dirigenza, Personale ATA e Segreteria: Paola Dalmaso 0461/858485-5 Gestione alunni e genitori: Gianordoli Alberta, Conti Cinzia 0461/858485-2 Gestione personale docente: Alessandra Magnago e Giuliana Bort 0461/858485-3 Centralino e appuntamenti col dirigente: Giuliana Bort 0461/858485-1 Protocollo posta, e uscite didattiche: Antonietta Stifano 0461/858485-4 SEGRETERIA: orario di apertura al pubblico La segreteria dell’Istituto Civezzano ha sede presso la SSPG Civezzano Gli uffici sono aperti al pubblico, dal LUNEDI’ al VENERDI’ dalle ore 7.30 alle ore 9.00 e dalle 12.00 alle

13.00.

Nei giorni di LUNEDI’-MERCOLEDI’ e GIOVEDI’ dalle ore 14.00 alle ore 16.00 è possibile accedere agli

uffici con preavviso telefonico.

Funzioni Strumentali al Progetto di Istituto

Ogni anno scolastico il Collegio Docenti elegge al suo interno chi si occupi delle varie aree progettuali per rendere possibile l’attuazione di quanto previsto dal progetto di istituto. Tali figure ricoprono un ruolo molto importante per il collegio docenti, in quanto anche grazie al loro apporto di supervisione e presa in carico di responsabilità più o meno ampie è possibile realizzare quanto dichiarato. Il lavoro svolto da tali figure viene riconosciuto grazie alla quota vincolata del fondo d’istituto: la suddivisione della quota tra le varie aree è oggetto di contrattazione sindacale decentrata.

FUNZIONE COMPITI

CLIL, LINGUE STRANIERE,

INTERNAZIONALIZ-ZAZIONE

1FS

MARTINELLI ELENA

mette a punto eventuali protocolli di gemellaggio e raccoglie i dati relativi alle iniziative di scambi di corrispondenza in essere nell'istituto;

è referente per la "giornata delle lingue SP-SSPG" e altre iniziative che potranno nascere;

svolge la funzione di tutor per insegnanti di CLIL (preparazione di UdL);

è punto di riferimento per il CLIL TEAM;

raccoglie e sistematizza la documentazione delle esperienze e migliora le procedure sulle modalità di diffusione/accesso alla documentazione prodotta;

si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione e per progettare miglioramenti;

partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti istituzionali

partecipa ad incontri di programmazione anche con gli insegnanti di disciplina di SP

predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE CLIL” con circolari, normative, tabelle funzionali all’organizzazione, …

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CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE

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FAES ELENA

è punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail

si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti

si occupa dell’iscrizione alle prove di esame; prende contatto con gli enti certificatori ed è loro punto di riferimento

collabora con la segreteria per le pratiche amministrative;

si occupa dell’organizzazione e distribuzione dei compiti relativi alle varie fasi di certificazione linguistica;

raccoglie la documentazione finale (esiti) e la elabora in un documento da presentare al collegio docenti

predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE CERTIFICAZIONI” con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

A PIEDI SICURI: PERCORSI CASA SCUOLA Bampi Mauro

Tomasella Laura Cortelletti Paolo

Oss Bals S. + Pisetta T.

è punto di riferimento per i soggetti coinvolti;

è responsabile per il raccordo organizzativo - attuativo dei progetti sulle varie municipalità, monitorandolo regolarmente;

è responsabile dell'aggiornamento della documentazione (elenco volontari e progetto operativo di plesso), in collaborazione con la FAS.

è referente di plesso al tavolo di lavoro, relazionandosi costantemente con i membri del tavolo e con la Dirigente

partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti istituzionali.

COORDINAMENTO OFFERTA MUSICALE

(SSPG CI) 1FS

VADAGNINI CLAUDIO

è punto di riferimento per i soggetti coinvolti;

si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per concordare attività e provvedimenti;

funge da raccordo tra esperti esterni, consigli di classe corso B, segreteria, DS;

in collaborazione con la DS, progetta e coordina eventi musicali e concorsi, prepara le locandine;

predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE MUSICALE” con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

EDUCAZIONE ALLA SALUTE, LEGALITA' E

PREVENZIONE DEI RISCHI (SSPG)

1FS

LASTA SARA

E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail;

Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti

Prende i contatti con eventuali esperti esterni, concorda i calendari di intervento e li comunica ai CdC (e alla segreteria);

Elabora una tabella riassuntiva dei progetti effettuati (argomento/obiettivi, plesso, destinatari, tempi, docenti/discipline coinvolti/e, dati dei contatti degli esperti esterni, valutazione del percorso…);

Elabora un documento di protocollo (chi fa, che cosa, quando, risorse, destinatari) delle azioni che tradizionalmente vengono attivate nell'istituto da sottoporre all'attenzione del Collegio Docenti;

Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti istituzionali, anche in collaborazione con le colleghe dell’area Disagio/Bes

Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE SALUTE/LEGALITA’/PREVENZIONE RISCHI” con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

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Pro

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ORIENTAMENTO VERSO SSSG 1FS

VIGGIANI SALVATRICE

E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, relazionandosi anche per e-mail;

Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti

Completa il progetto orientamento da inserire nel Progetto di Istituto

(Elabora un piano di intervento/ Prende i contatti con eventuali esperti esterni, referenti per l’orientamento di istituti superiori, ex-studenti della scuola ecc. per concordare il tipo di intervento e i calendari; comunica l’organizzazione ai CdC ed alla segreteria; )

Documenta i progetti effettuati ed elabora un resoconto delle azioni attivate;

Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti istituzionali

Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE ORIENTAMENTO” con

comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

PREVENZIONE DEL

DISAGIO E ALUNNI CON

BES

SP 1FS

PARENTE CATERINA

SSPG 1FS

DELLAI VILMA

Rappresentano un punto di riferimento per il settore BES nel proprio ordine di scuola, danno supporto nell’elaborazione dei documenti richiesti (PEI, PEP e PDP), contribuiscono alla soluzione dei problemi che insorgono.

Si relazionano con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti.

Fungono da interlocutrici delle strutture sanitarie per fissare e sollecitare gli incontri d’equipe, ma anche per richiedere consulenze e pareri; visioneranno i verbali dei diversi incontri in segreteria.

Seguono l’aggiornamento (in collaborazione con la segreteria) del file di mappatura degli studenti con BES A, B e C sollecitando la individuazione del docente tutor e la redazione dei documenti previsti dal regolamento sui BES

Si confrontano con il Dipartimento disciplinare per perfezionare gli strumenti in adozione da parte dell’istituto (registro, PEI; PEP; PDP; relazioni, ecc.)

In caso di necessità si interfacciano con il Dipartimento (Area BES) tenendosi aggiornate sui documenti normativi o le linee guida e informandone la Dirigente; su richiesta del DS partecipano ad incontri richiesti dal Dipartimento della conoscenza o dall’APSS, anche in collaborazione con la collega dell’area Salute

Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE PREVENZIONE DISAGIO/BES”

con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

PREVENZIONE DEL

DISAGIO E ALUNNI CON

BES: PROGETTI PONTE

SSPG

1FS

DELLAI VILMA

Progetta e organizza i progetti ponte stabilendo i contatti e gli accordi con le scuole, con le famiglie, e raccordandosi con i consigli di classe

E' responsabile della documentazione dei progetti; segue l'aggiornamento (in collaborazione con la segreteria) della parte relativa ai progetti ponte del file di mappatura degli studenti con BES;

Partecipa ai "CdC dedicati ai BES" delle classi ove ci siano alunni fruitori dei progetti ponte; partecipa ad altri CdC su invito del coordinatore del Consiglio;

Invia relazione scritta al coordinatore di classe alla conclusione di ciascun progetto ponte (relazione necessaria per valutazione formativa e sommativa); la relazione verrà inserita nel faldone dei verbali dei consigli di classe;

Accompagna gli alunni ai progetti ponte

Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE PROGETTI PONTE” con

comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

CONTINUITA'

1 FS

KERSCHBAUMER

ROBERTA

Rappresenta un punto di riferimento per i soggetti coinvolti, prendendo contatto con i coordinatori delle scuole dell'infanzia;

Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti

Sollecita le iniziative previste dai protocolli in essere (1.protocollo SI paritaria di Albiano e SP di Albiano; 2. protocollo SI paritaria Fornace e SP di Fornace; d. protocollo SI Circolo 3 e SP di Seregnano e Civezzano; protocollo SP di CI, SE , FO e SSPG di Civezzano) e le documenta.

Analizza i tre protocolli esistenti rispetto alle finalità e riporta in una tabella gli elementi di somiglianza e gli elementi distintivi. Tematizza gli esiti dell’analisi in un incontro di staff della dirigenza.

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AREA PER LE INIZIATIVE

INTERCULTURALI E IL

LABORATORIO DI L2

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GRASSI MARISA

E' punto di riferimento per i soggetti coinvolti, secondo quanto previsto dal protocollo alunni stranieri, relazionandosi anche per e-mail;

Si relaziona con la Dirigente per renderla partecipe della situazione, per chiedere e fornire consigli e suggerimenti;

Tiene i contatti con il Centro Millevoci e con facilitatori linguistici e mediatori;

Segue l'aggiornamento (in collaborazione con la segreteria) della parte relativa agli studenti stranieri del file di mappatura degli studenti con BES, sollecitando l’individuazione del docente tutor e la redazione dei documenti previsti dal regolamento sugli alunni stranieri

Dà supporto per la elaborazione dei PDP e partecipa a riunioni di equipe psico-educative su invito

Revisiona annualmente il protocollo di accoglienza alunni stranieri, proponendo eventuali modifiche od integrazioni al Collegio Docenti; tiene aggiornati e propone stampati vari di collegamento scuola-famiglia;

Partecipa ad incontri e riunioni indette dal Dipartimento della conoscenza e da altri soggetti istituzionali

Predispone, in collaborazione con la segreteria, un “FALDONE INTERCULTURA/L2” con comunicazioni a studenti e genitori, circolari e normative, …

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La Missione della Scuola COSTITUZIONE ITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

RAPPORTI ETICO-SOCIALI

Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30 È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Art. 33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34. La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

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La scuola è il più importante servizio formativo della persona messo a disposizione di famiglie e alunni dalla comunità sociale, per concretizzare il diritto-dovere all’istruzione e al successo formativo di ognuno, contribuendo a rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Insieme alla famiglia essa è compartecipe all’educazione, alla parità, alla democrazia, alla convivenza tra i popoli, al rispetto e alla valorizzazione delle diversità tra le persone di ogni genere, credo, razza e religione, al rispetto delle regole, alla solidarietà e alla cooperazione. Come previsto dal regolamento stralcio per la definizione dei piani di studi provinciali relativi al percorso del primo ciclo di istruzione DPP 10 giugno 2010, n. 16-48/Leg:

Le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti: - promuovono lo sviluppo del potenziale di crescita emotiva-intellettiva degli studenti; - promuovono negli studenti lo sviluppo delle loro competenze di autovalutazione e di

autorientamento e le capacità di scelta consapevole corrispondenti alle attitudini e alle vocazioni personali;

- operano per lo sviluppo della motivazione ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento durante tutta la vita, negli ambiti personale, culturale e professionale;

- sviluppano l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e sociale;

- contribuiscono alla costruzione del progetto di vita personale offrendo opportunità di conoscenza, esperienza e riflessione sui “perché della vita”;

- offrono opportunità per l’attività motoria e la pratica di sport, in particolare di sport vicini alla montagna, con l’effettuazione di periodi formativi a diretto contatto con la montagna;

- promuovono l’educazione e la fruizione della musica, dell’arte e dell’immagine, valorizzando le iniziative e le scelte dei giovani e delle comunità;

- assicurano lo studio della cultura della montagna e dei suoi valori, con il coinvolgimento di esperti locali;

- pongono le basi per una società democratica e aperta formando le persone all’essere cittadini

- solidali e a partecipare alla vita democratica in prospettiva internazionale e interculturale.

E ancora:

Gli studenti che hanno frequentato il percorso del primo ciclo di istruzione, attraverso le situazioni di apprendimento proposte dall’istituzione scolastica, lo studio personale, le diverse esperienze educative vissute in famiglia e nelle comunità locali, sono in grado di utilizzare le conoscenze e le abilità apprese per: - comprendere i valori e i sistemi simbolici e culturali necessari per vivere responsabilmente

nella società; - interagire in modo consapevole con l’ambiente sociale e naturale che li circonda; - esprimere la propria personalità assumendo positivamente le diversità di genere e di cultura; - riflettere su se stessi e gestire il proprio processo di crescita secondo i propri talenti,con l’aiuto

degli adulti;

- affrontare i problemi della vita quotidiana, con l’autonomia possibile in relazione all’età.

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Aspirazioni comuni e strumenti di programmazione dell’azione educativa

Anziché limitarsi ad una elencazione di ideali, si intende stilare una lista di ciò che perseguiamo e di ciò in cui non ci riconosciamo. Considerato che il percorso formativo del primo ciclo di istruzione ricade in un arco di tempo fondamentale per lo sviluppo dell’identità degli studenti (identità vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti, come persona unica e irripetibile; essa si costruisce grazie ad una ricca trama di relazioni significative):

CI RICONOSCIAMO IN: NON CI RICONOSCIAMO IN:

CO

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una comunità scolastica che testimoni i valori di dialogo e solidarietà;

il dialogo costruttivo e aperto tra tutti gli attori della scuola (studenti, docenti, genitori, dirigente, personale ATA);

un radicato senso di appartenenza all’istituzione scolastica, alla comunità e alla società;

la partecipazione attiva e costruttiva delle famiglie, la responsabilità rispetto all’impegno scolastico dei figli;

la definizione condivisa del problema e la ricerca di soluzioni;

l’autonomia degli alunni, il rispetto delle regole;

la visione del proprio ambito di azione all’interno dell’intero sistema scuola;

una efficiente comunicazione tra l’azione amministrativa (segreteria) e l’azione didattica (docenza) volta a risolvere problemi organizzativi, ad ottimizzare le tempistiche, l’utilizzo delle risorse umane…

la carenza di coordinazione con il gruppo classe, il consiglio di classe, gli organi dell’istituzione

la chiacchiera, le voci, il sentito dire;

l’idea che la scuola sia esclusivamente degli studenti e dei docenti e non si debba cercare uno stretto rapporto di collaborazione con la famiglia;

la pretesa di servizi e la critica sterile;

la mera denuncia del problema, demandando ad altri la ricerca di possibili soluzioni

il non riconoscere la propria parte di responsabilità;

la visione da un punto di vista meramente soggettivo;

il pensare al lavoro di segreteria come mero adempimento burocratico relativo alla propria parte di responsabilità, senza cogliere il quadro più ampio;

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CO

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GIO

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IME

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la responsabilità collettiva e la cultura cooperativa;

il riconoscimento delle decisioni collettive, dei valori e principi condivisi;

la necessità e l’utilità di lavorare insieme agli altri condividendo e concordando progetti e strategie d’azione;

la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente diretta a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni; la libertà di insegnamento è strumento per dare corpo alla libertà e ai diritti del discente (diritto all’apprendimento, diritto alla continuità dell’azione educativa inteso come azione educativa integrata e trasversale del team docente, diritto alla diversità)

la valorizzazione della dimensione collettiva dell’impegno professionale e di conseguenza la promozione negli studenti di modelli collaborativi e cooperativi

l’individualismo

la scarsa incidenza sulla sfera dei comportamenti individuali delle decisioni collettive, dei valori e principi condivisi;

il circoscrivere la propria sfera alla didattica, rinunciando all’esercizio delle competenze organizzato-progettuali

la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e libera espressione culturale del docente che permette la privatizzazione del lavoro confinato nella propria classe e nella propria disciplina;

la gestione privatizzata del fare scuola, inteso come didassi e come gestione delle relazioni e comunicazioni con studenti e famiglie

CO

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CL

AS

SE

la progettualità trasversale all’interno del team del consiglio di classe

la responsabilità e quindi la presa in carico da parte di tutto il consiglio di classe della alfabetizzazione funzionale (abilità di base di lingua e matematica)

l’analisi approfondita del consiglio di classe delle esigenze degli studenti con bisogni educativi speciali e la condivisione nel team di strategie e metodi efficaci per rispondere ai loro bisogni;

la collaborazione e presa in carico attiva di tutto il consiglio di classe degli studenti di recente immigrazione

la mancata coordinazione tra il team del consiglio di classe nell’affrontare tematiche transdisciplinari nella propria disciplina

la non correzione degli errori ortografici in tutte le discipline, la non ripresa di alcuni concetti matematici propedeutici all’attività proposta in tecnologia, in scienze, in informatica, in storia, in geografia…

il demandare all’insegnante di sostegno, al docente tutor o al collega in compresenza le problematiche degli studenti con bisogni educativi speciali

il presupporre che l’apprendimento dell’italiano come L2 (per la comunicazione e per lo studio) sia compito del facilitatore o dell’insegnante che segue lo studente nel laboratorio di L2

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DID

AT

TIC

A

la didattica operativa (apprendimento esperienziale e attività laboratoriali), la didattica metacognitiva, il metodo interrogativo, la didattica progettuale.

la personalizzazione e individualizzazione dei materiali e delle attività (nei casi e momenti che lo richiedano) e la capacità di gestire gruppi diversi contemporaneamente

la didattica inclusiva e metodologie opportune (apprendimento cooperativo, valorizzazione del gruppo e tutoraggio tra pari) in modo che lo studente con BES rappresenti una risorsa per tutta la classe;

il considerare l'errore come momento privilegiato dell'attività didattica ed altamente formativo, valorizzando il contributo sia di chi ha sbagliato, sia di chi ha scoperto l'errore, sia di chi riesce a trovare la giusta soluzione, nella consapevolezza che per apprendere ad evitare gli errori, dobbiamo imparare proprio da questi.

la lezione che si basa su almeno due attività (es. 1.spiegazione + 2.esercitazione; es. 1.assegnazione della consegna + 2.lavori di gruppo + 3.restituzione)

la lode e l’incoraggiamento finalizzati alla crescita dell’autostima

la metodologia basata unicamente sulla lezione frontale, sulla lettura del manuale in classe

la lezione con materiali uguali per tutti e con richieste che prevedono risposte standard o attività identiche

percepire l’alunno con BES come un problema, e non come una risorsa e opportunità

il dare all'errore una connotazione totalmente negativa, rendendolo fonte di imbarazzo e di frustrazione.

la lezione che prevede un solo tipo di attività

la critica sterile e non costruttiva

VA

LU

TA

ZIO

NE

la valutazione che si basa su criteri e livelli di padronanza chiari esplicitati fin da subito

la raccolta di rilevazioni sistematiche e osservazioni libere per raccogliere informazioni di processo

le prove per competenza (situazione problema, prove di realtà, progetto)

la valutazione che si risolve nel comunicare un giudizio sintetico senza assicurarsi che sia compresa la motivazione della stessa

la valutazione che si basa sulla media matematica delle verifiche e interrogazioni (valutazione quantitativa), senza tenere conto di osservazioni di processo (valutazione qualitativa)

La scuola programma attraverso:

- il Progetto d’Istituto → testo in cui sono illustrate le finalità educative dell’Istituto, le regole, le procedure, l’organizzazione della scuola e le aree di intervento (progetti);

- i Piani di studio d’Istituto → che declinano le competenze previste dai PSP nelle abilità e conoscenze previste per ciascun biennio;

- i Documenti elaborati nei Dipartimenti Disciplinari, nei gruppi di lavoro, dalle Funzioni Strumentali e proposti alla delibera del Collegio Docenti;

- il Piano di lavoro di classe → redatta dal Consiglio di Classe. Si ispira alle finalità e ai principi condivisi illustrati nel Progetto di Istituto ed adattata alle caratteristiche e alle esigenze specifiche della classe. Il piano di lavoro annuale del Consiglio di Classe comprende anche le iniziative che comportano la programmazione ed attuazione di progetti, uscite didattiche, viaggi e gite di istruzione, settimane formative e linguistiche;

- il Piano di lavoro del docente → in cui vengono esplicitate le attività, le unità di lavoro e le modalità di valutazione conformi ai Nuovi Piani di Studio Provinciali e le sue declinazioni concordate dalla Rete degli Istituti dell’Alta Valsugana e fa riferimento al piano di lavoro del Progetto d’Istituto e del Consiglio di Classe.

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- le Azioni di progetti che prevedono il coinvolgimento di più docenti o di esperti esterni; - i PEI e PEP per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e i PDP per gli alunni stranieri.

Piani di Studio d’Istituto: suddivisione degli interventi per disciplina

Scuole Primarie di CIVEZZANO E SEREGNANO

(30 interventi settimanali di un’ora) suddivisi come segue:

Cl. prima Cl. seconda Cl. terza Cl. quarta Cl. quinta Italiano 6 6 6 6 6

Matematica 9 di cui

almeno sette

di

matematica

9 di cui

almeno sette

di

matematica

6 5 5

Scienze 1 2 2

Tecnologia 1 (CLIL) 1 1

Storia con ed. alla

cittadinanza 2 2 1 1 1

Geografia 1 1 1

Musica

5 5

1 1 1

Arte 2 (CLIL) 1 1

Scienze motorie 2 2 2

Lingue comunitarie:

Tedesco 2 2 2 2 2

Lingue comunitarie:

Inglese 0 0 1 2 2

Religione Cattolica 2 2 2 2 2

AOF 4 4 4 4 4

Scuole Primaria di FORNACE (33 interventi settimanali di 50 minuti) suddivisi come segue:

Cl. prima Cl. seconda Cl. terza Cl. quarta Cl. quinta Italiano 7 7 7 7 7

Matematica 11 di cui

almeno

ottodi

matematica

11 di cui

almeno otto

di

matematica

6 6 6

Scienze 2 2 2

Tecnologia 1 (CLIL) 1 1

Storia con ed. alla

cittadinanza 2 2 2 2 2

Geografia 1 1 1

Musica

5 5

1 1 1

Arte 2 (CLIL) 1 1

Scienze motorie 2 2 2

Lingue comunitarie:

Tedesco 2 2 2 2 2

Lingue comunitarie:

Inglese 0 0 2 2 2

Religione Cattolica 2 2 2 2 2

AOF 4 4 4 4 4

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Pro

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Scuole Primaria di ALBIANO

(33 interventi settimanali di 50 minuti) suddivisi come segue:

Cl. prima Cl. seconda Cl. terza Cl. quarta Cl. quinta Italiano 7 7 7 7 7

Matematica 11 di cui

almeno

ottodi

matematica

11 di cui

almeno otto

di

matematica

6 6 6

Scienze 1 2 (CLIL) 2

Tecnologia 2 (CLIL) 1 (CLIL) 1

Storia con ed. alla

cittadinanza 2 2 1 2 2

Geografia 1 1 1

Musica

5 5

1(CLIL) 1 (CLIL) 1

Arte 2 (CLIL) 1 (CLIL) 1

Scienze motorie 2 2 (CLIL) 2

Lingue comunitarie:

Tedesco 2 2 2 2 2

Lingue comunitarie:

Inglese 0 0 2 2 2

Religione Cattolica 2 2 2 2 2

AOF 4 4 4 4 4

Scuole Secondarie di Primo Grado di CIVEZZANO e ALBIANO

CLASSE DI CONCORSO interventi alla settimana per tutte le classi

028 arte 2

030 scienze motorie 2

032 musica 2

033 ed tecnica 2

043 italiano 6

043 storia ed civica geografia 4

059 matematica 4

059 scienze 2

245A inglese 3

245 tedesco 3

Religione 1

TOT 31

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Aree progettuali di rilievo

Nel nostro istituto poniamo particolare attenzione all’apprendimento delle lingue comunitarie con

progetti di CLIL, di insegnamento della lingua da parte di insegnanti di madrelingua e di attività di

preparazione alle certificazioni linguistiche internazionali per gli studenti della terza scuola

secondaria di primo grado.

Riteniamo che l’apprendimento del canto e di uno strumento musicale rappresenti una marcia in

più per educare all’ascolto di se stessi e dell’altro, per educare allo spirito di collaborazione nella

realizzazione di progetti di gruppo, per educare ad un diverso linguaggio della mente che ne

migliora la flessibilità, così come accade quando si apprende un’altra lingua.

La salute dell’individuo è un bene primario sancito da dichiarazioni universali e dalla nostra

costituzione. Individuare una persona che si occupi delle attività di educazione alla salute ci pare

una necessità. Le attività relative a quest’area si concentrano prevalentemente negli anni della

preadolescenza e adolescenza (alunni si scuola secondaria di primo grado), in quanto in questa

età ci si incomincia a fare delle scelte consapevoli e ci si pone delle domande sui valori in cui ci si

riconosce e sul proprio stile di vita. Ci pare anche importante creare opportunità per gettare

uno sguardo a quello che la legge permette (ed. alla legalità), per capire come certe scelte che

sembrerebbero puramente soggettive, possono avere degli effetti negativi non solo su se stessi,

ma anche sugli altri e che pertanto vengono sanzionati dal legislatore. In relazione ai valori

democratici del rispetto delle proprie ed altrui identità, della partecipazione attiva nella vita di

comunità, della consapevolezza dell’esistenza di alcune regole di convivenza civile, abbiamo

elaborato un “regolamento degli studenti e delle studentesse” che possa essere piacevolmente

letto e interiorizzato anche da alunni nella fascia d’età dai 6 ai 13 anni. Inseriamo in quest’area

anche i progetto di attività complementare di educazione fisica, riprendendo un estratto dall’art. 45

del CCPL in vigore: “Le ore eccedenti le 18 settimanali effettuabili, fino a un massimo di 6

settimanali, dal personale insegnante di educazione fisica nell’avviamento alla pratica sportiva,

vanno individuate ed erogate nell’ambito di uno specifico progetto contenuto nel Progetto d’Istituto,

progetto che può riguardare anche la prevenzione di paramorfismi fisici degli studenti.

Il progetto “A Piedi Sicuri” si occupa di monitorare la sicurezza dei percorsi a piedi che i bambini

delle scuole primarie percorrono ogni giorno all’uscita da scuola: è un progetto complesso che

vede più attori coinvolti:gli insegnanti, i bambini, i genitori volontari, le amministrazioni comunali.

L’area dei bisogni educativi speciali (prevenzione del disagio e sostegno alla disabilità) e

dell’attenzione verso i bisogni di apprendimento dell’italiano come lingua seconda è

costantemente monitorata oltre che dalle funzioni strumentali (intercultura e BES) e dal gruppo di

lavoro per i BES anche da tutti i consigli di classe: presso le scuole medie un consiglio di classe

per quadrimestre è interamente dedicato all’analisi e messa a punto degli interventi relativi a

questa problematica, mentre nelle scuole primarie i due progetti di prevenzione “dettato

ortografico” e “psicomotricità” sono fondamentali per dare delle indicazioni operative nella

progettazione di interventi didattici. I consigli di classe hanno anche a disposizione la consulenza

della psicologa di istituto, che aiuta a mettere a fuoco le problematiche e suggerisce strategie da

seguire.

L’istituto segue gli studenti in tutti i passaggi del loro iter formativo, predisponendo dei protocolli di

continuità tra SI e SP, tra SP e SSPG e tra SSPG e SSSP.

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AREA LINGUE COMUNITARIE

Progetto CLIL

Affrontare i contenuti di una materia specifica con una seconda lingua come veicolo di

trasmissione è un’occasione di crescita formativa sia per gli insegnanti che per gli alunni. Da un

lato coinvolge i primi in una riflessione profonda e condivisa sulla modalità di proporre tali contenuti

e spinge all’adozione di un approccio language sensitive, ovvero sensibile a vari tipi di linguaggio,

dall’altro fornisce ai secondi un’esposizione alla seconda lingua maggiore di quanto non avrebbero

nelle ore di insegnamento curricolare della stessa e favorisce un graduale e progressivo

miglioramento della loro competenza linguistica in L2.

La metodologia è student centered e cerca di incentivare la modalità di lavoro per compiti di

apprendimento (task). Progressivamente si introducono attività al computer che rinforzano la

capacità di utilizzo dello strumento informatico.

Progetto CLIL presso la Scuola Primaria

Nella scuola Primaria di Albiano il progetto è presente dall’anno scolastico 2011-12, le attività

di CLIL in lingua inglese si distribuiscono sulle classi III (5 ore di CLIL) e IV (7 ore di CLIL).

Nelle altre scuole primarie è stata introdotto il CLIL in lingua inglese nelle classi terze (3 ore di

CLIL in lingua inglese)

Progetto CLIL di geografia Scuola Secondaria di Primo Grado di Albiano e Civezzano

Dall’anno scolastico 2011-12 è iniziato un percorso di geografia in inglese presso la classe

prima della SSPG di Albiano, che ad oggi copre tutte le tre classi per due ore settimanali.

Nella SSPG Pur nella distinzione dei ruoli, i docenti di lingua e di disciplina sono

corresponsabili sia della valutazione degli alunni che dei risultati della sperimentazione. Il

docente di lingua assegnato alla classe per le ore di inglese valuta gli apprendimenti linguistici

degli alunni nelle ore curricolari di L2. Nelle verifiche di geografia in inglese e nella loro

valutazione si dà invece la preminenza agli apprendimenti e alle competenze raggiunte nella

materia non linguistica. Affinché la L2 utilizzata non diventi un ostacolo all’apprendimento è

compito dell’insegnante di lingua fornire agli alunni il lessico di base e le strutture necessarie

per comprendere ed esprimere i contenuti di geografia concordati preventivamente con

l’insegnante di materia.

Si valutano sia il contenuto che la lingua in questi termini:

- inizialmente il valore dato al contenuto è pari al 100% per dare tempo agli alunni di acquisire

gradualmente le abilità di produzione in L2, più tardive rispetto a quelle di ricezione; il supporto

linguistico è quindi consistente e la richiesta di produzione minima;

- nel corso dell’anno si concorda il momento opportuno per dare al contenuto un valore attorno al

75% e alla lingua il restante 25% e per aumentare la richiesta di produzione. Ulteriori modifiche si

prendono in considerazione in itinere, a seconda della risposta da parte degli alunni.

Si attua una valutazione in itinere (assessment) che mette in luce il raggiungimento delle

competenze e una valutazione a medio e lungo termine (evaluation) sugli obiettivi disciplinari. Le

verifiche possono essere scritte (domande chiuse, domande aperte, abbinamenti, soluzione di

task, questionari di autovalutazione, ecc.) o orali (domande chiuse, domande aperte, discussione,

argomentazione, presentazione, ecc.).

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Le verifiche scritte sono graduate e concordate e la valutazione delle stesse è fatta in equipe tra

l’insegnante di lingua e l’insegnante di disciplina. I criteri di valutazione sono l’acquisizione dei

contenuti disciplinari, del lessico specifico e progressivamente dell’espressione in L2.

Si prevedono momenti di valutazione tra pari e di autovalutazione da parte degli studenti.

Certificazioni linguistiche

Ogni anno viene offerta la possibilità agli alunni delle classi terze che lo desiderano di prepararsi

agli esami delle certificazioni linguistiche (FIT2 e KET). La certificazione attesta il grado di

conoscenza di una lingua straniera, secondo il “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le

Lingue” approvato dal Consiglio d’Europa1. Si può ottenere la certificazione dopo aver superato

una serie di prove in tutte e quattro le abilità linguistiche (comprensione scritta e orale, produzione

scritta e orale).

La preparazione offerta ai nostri studenti, che può durare da un quadrimestre a tutto l’anno

scolastico ed è a cura delle insegnanti, consiste in esercizi specifici sulla falsa riga di quelli

proposti durante gli esami, simulazioni vere e proprie proponendo esami già somministrati negli

anni passati sia per la parte scritta che orale, in modo tale che gli studenti possano familiarizzare

con questa tipologia di esercizi.

Per quanto riguarda l’organizzazione si fa riferimento alla Funzione Strumentale

Si ritiene che l’esperienza di affrontare un esame esterno (e per di più in lingua straniera) abbia

una valenza importante per avere un giudizio esterno oggettivo riconosciuto a livello

internazionale. I ragazzi sono inoltre costretti a mettersi in gioco ed affrontare per la prima volta

nella loro vita scolastica un esame, a superare l’ansia, ad avere un giudizio esterno oggettivo, e ad

accettare anche l’imponderabile, che è intrinseco in ogni prova d’esame. Questo tipo di esami

fornisce infatti uno specchio fedele delle competenze linguistiche raggiunte.

E’ in valutazione la proposta di organizzare un esame con commissione esterna formata da

insegnanti di lingua comunitaria di istituti della rete Valsugana, e di certificare la competenza

raggiunta con attestato interno. In questo caso non sarebbe previsto nessun costo di iscrizione per

le famiglie, con il probabile vantaggio che più studenti parteciperebbero all’esperienza, ma

l’organizzazione delle procedure potrebbe essere complessa per l’istituto, per poter mantenere uno

standard rigoroso.

1 Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), dell'inglese Common European Framework of Reference for

Languages (CEFR) è un sistema descrittivo messo a punto dal Consiglio d'Europa come parte principale del progetto Language Learning for

European Citizenship (apprendimento delle lingue per la cittadinanza europea) tra il 1989 e il 1996. Suo principale scopo è fornire un metodo per accertare e trasmettere le conoscenze che si applichi a tutte le lingue d'Europa. Nel novembre2001 una risoluzione del Consiglio d'Europa

raccomandò di utilizzare il QCER per costruire sistemi di validazione dell'abilità linguistica.

Il Quadro comune di riferimento europeo distingue tre ampie fasce di competenza ("Base", "Autonomia" e "Padronanza"), ripartite a loro volta in due livelli ciascuna per un totale di sei livelli complessivi, e descrive ciò che un individuo è in grado di fare in dettaglio a ciascun livello nei diversi ambiti

di competenza: comprensione scritta (comprensione di elaborati scritti), comprensione orale (comprensione della lingua parlata), produzione scritta e

produzione orale (abilità nella comunicazione scritta e orale)

A - Ba se A1 - Livello base

A2 - Livello elementare KET (Key English Test) e FIT2 (Fit in Deutsch 2) Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dell’ambiente

circostante; sa esprimere bisogni immediati.

B - Au tonomi a B1 -Livello intermedio o "di soglia"

B2 -Livello intermedio superiore

C - Pa dr on an za C1 -Livello avanzato o "di efficienza autonoma"

C2 -Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse

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Internazionalizzazione e scambi con l’estero Scambi di corrispondenza con scuole di lingua straniera

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO

A partire dall’anno scolastico 2008-09 il corso A e corso B della SSPG di Civezzano corrispondono in inglese con la scuola Institution Saint Louis di Pont L’Abbé D’Arnoult nella regione francese di Poitou-Charentes. A partire dall’anno scolastico 2011-12 le classi della SSPG di Albiano corrispondono in tedesco con la scuola media "Dr. Fritz Ebner" di Silandro, e una volta all’anno hanno la possibilità di incontrare i compagni di lingua tedesca per una giornata di socializzazione. SCUOLE PRIMARIE

Si sta lavorando per attivare per le classi III e IV uno scambio di corrispondenza con bambini delle stesse età che frequentano una Scuola Primaria nel Regno Unito. Per il momento si sta ancora selezionando alcuni degli interlocutori, al fine di evitare di sovrapporsi a scambi attualmente già attivi con altre scuole sul territorio trentino. E’ invece già iniziato lo scambio di corrispondenza tra la classe quinta di Albiano e year 5 class at Jubilee Park Primary School (West Midlands, UK).

Al fine di preparare i bambini a esperienze di scambio di mail, si sta curando un passaggio di lettere interno all’Istituto, tra le classi quinte del plesso di Seregnano e Albiano.

Settimane linguistiche

La SSPG di Civezzano organizza in periodo estivo una settimana linguistica in Tirolo; vengono inoltre mantenuti i contatti con la Volksschule di Untergriesbach (viaggio di istruzione). Le classi 2^ e 3^ SSPG di Albiano trascorrono una settimana in Germania o nel Regno Unito in periodo primaverile. Nell’a.s. 2012/2013 l’Istituto ha aderito al progetto di rete National College – Trentino sullo sviluppo

della middle leadership che vede la partecipazione di 15 Istituti scolastici della provincia.

Accoglienza testimonial stranieri

Nel corso dell’anno scolastico 2012-13 si è accolto in classe terza, quarta e quinta presso i plessi di Albiano (classi III, IV, V) e Seregnano una studentessa rumena che nelle ore di compresenza messe a disposizione ha comunicato con i bambini in lingua inglese. In 3 occasioni ha presentato un powerpoint sulla sua nazione d’origine, in tutte le altre occasioni ha collaborato allo svolgimento della lezione.

Giornata delle Lingue

A partire dall’anno scolastico 2009-10 il dipartimento delle lingue comunitarie organizzata ogni anno alla fine di Maggio la “Giornata delle Lingue”. E’ un evento che coinvolge gli scolari delle classi V di tutto l’istituto e i ragazzi delle classi prime SSPG.

La prima edizione ha visto partecipare solo gli alunni delle primarie, e nelle ultime due edizioni anche alcune classi prime SSPG. A partire dall’anno scolastico 2012-13 partecipano tutte le classi previste dal progetto.

Si tratta di un incontro di una mattina in una palestra dell’istituto, durante il quale i diversi gruppi classe affrontano dei giochi che permettono di valorizzare e mettere in pratica le conoscenze e abilità disciplinari (lingua tedesca e lingua inglese) e le competenze di collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune. Il percorso è strutturato a stazioni ed ogni gruppo classe ha l’opportunità di misurarsi con diversi livelli di difficoltà proposti da ogni attività.

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AREA MUSICA

La musica è un linguaggio universale che riesce a creare legami tra le persone più diverse. Due esempi illustri che sono testimonial nel mondo di questo assunto sono:

Daniel Barenboim (1942 – vivente), pianista e direttore d'orchestra argentino-israeliano.

In una intervista al Corriere della sera afferma2: “[Riferimento alla musica] Purtroppo negli ultimi tempi

troppe persone vivono senza mai nessun contatto con essa. La musica è finita in una torre d'avorio, puro piacere estetico per pochi eletti. Mentre invece dovrebbe essere prima di tutto educazione alla vita. Se impari a "pensare la musica" capisci tutto: che il tempo può essere oggettivo e soggettivo, la relazione tra passione e disciplina, la necessità di aprirsi agli altri... Se suoni il violino e non ascolti allo stesso tempo il clarinetto non si può far musica.”

José Antonio Abreu (1939 - vivente) musicista, educatore e accademico venezuelano, che ha fondato nel 1983 El Sistema, una fondazione per la promozione sociale dell'infanzia e della gioventù attraverso un percorso innovativo di didattica musicale. E’partito dalla convinzione che l’educazione musicale mette in moto un circuito positivo che tira fuori il meglio di ogni persona. Noi crediamo che una buona educazione musicale aiuti i bambini a crescere meglio e a sviluppare precocemente le risorse della loro mente. Ascoltare musica, cantare, ma anche destreggiarsi con uno strumento, favorisce, nei bambini di tutte le età, anche un aumento della concentrazione e delle capacità cognitive, e un miglioramento nel linguaggio e nella comunicazione. Inoltre si vuole fornire agli alunni una sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione di sé, razionale ed emotiva e si vuole metterli in relazione fattiva e consapevole con altri soggetti. Per questo motivo nel nostro istituto si promuove capillarmente l’educazione corale. Nella Scuola Secondaria di Primo Grado di Civezzano nell’anno 2009-10 è nato il progetto di “Ampliamento dell’offerta musicale”

AREA SALUTE E SICUREZZA

Progetto “A piedi sicuri”

Il nostro Istituto Comprensivo intende affrontare il problema dell’uscita dei bambini da scuola, individuando delle soluzioni legittime, che tengano conto prioritariamente dell’incolumità dei bambini e della loro crescita nell’autonomia, ma anche delle esigenze delle famiglie. Per rendere compatibili queste diverse istanze, è necessario che le soluzioni che qui di seguito si

descrivono siano condivise da tutte le componenti della Scuola e partecipate dagli stessi alunni.

Principi fondanti del progetto “A piedi sicuri” sono la condivisione e la corresponsabilità. Ciò

consente ad ogni famiglia iscritta di non doversi fare carico ogni giorno di andare a prendere il

proprio bambino/a all'uscita della scuola, a fronte di un impegno di poche giornate nell'arco

dell'anno. Tale collaborazione fra le famiglie e la scuola apre anche alla possibilità di creare una

rete di contatti fra le famiglie, che potrà avere una ricaduta positiva al di là del progetto stesso,

soprattutto per le famiglie in difficoltà.

Il progetto risponde ad alcune esigenze “forti”, apparentemente contrapposte tra loro.

La prima, di assicurare – nel rispetto pieno della normativa di riferimento – l’esatta competenza e

responsabilità in capo alla Scuola, in particolare al personale insegnante, direttamente e

personalmente responsabile dei bambini loro affidati, dall’inizio delle lezioni fino alla consegna a

fine orario alle loro famiglie.

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Citato in Corriere della sera, 16 gennaio 2007

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La seconda di venire incontro alle esigenze sia organizzative che di lavoro delle famiglie, tenendo conto

anche della difficoltà per molti genitori di arrivare per tempo all’uscita della scuola ogni giorno o di

organizzarsi per individuare altre persone disposte ad accettare la delega.

Infine, ma non da ultimo, si evidenzia l’impegno congiunto di scuola e famiglia rivolto a crescere i propri

figli/studenti nell’autonomia personale, con risultati per i più grandi di piena soddisfazione: lavoro

importante per la loro crescita, che subirebbe una battuta d’arresto qualora non si esplorassero altre

soluzioni.

Progetto “Educazione alla salute e alla legalità”

Il progetto di educazione alla salute e alla sicurezza ha lo scopo di promuovere e stimolare negli alunni

quei comportamenti che favoriscono il benessere psico-fisico proprio e di tutti i componenti della

comunità scolastica. Rientrano pertanto in questo ambito, non solamente progetti proposti agli alunni in

riferimento a particolari tematiche, ma tutta l’attività dei docenti e del personale della scuola che agisce

avendo come obiettivo lo Stare Bene a scuola. Tale obiettivo implica l’accettazione, il rispetto e la

valorizzazione di sé stessi e degli altri, il sapersi relazionare positivamente con i compagni e gli adulti

che fanno parte della nostra comunità, rispettando i ruoli di ciascuno.

Si pone inoltre particolare attenzione ai seguenti aspetti:

Promuovere la cura e l’igiene personale.

Favorire l‘abitudine ad una corretta alimentazione.

Promuovere sani stili di vita.

Educazione socio-affettiva e sessuale

Nella consapevolezza del ruolo che l’educazione socio-affettiva può svolgere nel facilitare gli alunni ad

acquisire conoscenza delle proprie emozioni e di quelle degli altri, valorizzando competenze e abilità

nella comunicazione interpersonale e nelle relazioni con i coetanei e gli adulti, visto anche quanto

disposto dal Decreto legge 14 agosto 2013 (convertito nella legge n.193/2013), l’Istituto attiva progetti

che affrontino in modo adeguato questi aspetti.

Scuola Primaria

L’educazione alla affettività, nella fase della pre-adolescenza, è necessaria per una graduale presa di

coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi estendendo tale consapevolezza agli

aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge.

Per questo motivo in tutte le classi quinte di Scuola Primaria è attivato da alcuni anni un percorso

seguito dall’esperta psicologa Dott.ssa Francesca Dorigatti.

Gli obiettivi dell’intervento sono quelli di:

favorire il rispetto di sé e dell’altro.

favorire uno sviluppo armonico della personalità.

favorire un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità.

fare agli alunni gli strumenti per interpretare in modo corretto messaggi ambigui e fuorvianti che

arrivano quotidianamente sia dai media che dall’ambiente sociale.

Il progetto generalmente è così strutturato:

6 ore con gli alunni per ciascuna classe quinta

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due incontri con i genitori (uno iniziale per presentare il progetto e uno finale come restituzione

dell’attività svolta in classe)

Scuola Secondaria di Primo grado

Nella Scuola Secondaria di Primo grado il progetto viene attuato per le classi terze della SSPG in

collaborazione con il servizio di educazione alla salute della APSS di Pergine. Il ruolo che l’educazione

socio-affettiva può svolgere è quello di facilitare i ragazzi e le ragazze ad acquisire conoscenza e

consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle degli altri, valorizzando competenze e abilità nella

comunicazione interpersonale e nelle relazioni con i coetanei e gli adulti. L’educazione alla sessualità,

nella fase dell’adolescenza che comprende lo sviluppo della dimensione sessuale, consente di

stimolare i ragazzi ad una graduale presa di coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi

estendendo tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge. Gli obiettivi del

progetto sono:

Favorire un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità.

Favorire il rispetto di sé e dell’altro.

Favorire il raggiungimento di uno sviluppo armonico della personalità.

Stimolare la capacità di scelte autonome e responsabili.

Favorire la conoscenza dei servizi di prevenzione presenti sul territorio.

Il percorso prevede il coinvolgimento degli insegnanti di riferimento e dei genitori dei ragazzi

coinvolti. In particolare, dopo una prima fase di progettazione con il docente referente

(generalmente in ottobre), i docenti di scienze delle singole classi, nel mese di novembre,

incontrano la psicologa, dott.ssa Francesca Fontana, e presentano gli alunni con particolare

riferimento a situazioni che richiedano particolare attenzione o a dinamiche complesse e delicate

nell’ambito del gruppo classe. Di tali incontri verranno stilati i verbali. A seguire si tiene un incontro

serale tra la psicologa e l’ostetrica che lavoreranno con i ragazzi ed i genitori degli stessi con la

partecipazione del docente referente del progetto. Nell’ambito di tale riunione le esperte illustrano ai

genitori il percorso proposto agli alunni e rispondono alle domande e richieste dei genitori.

Il percorso si articola, per ogni classe, in quattro incontri della durata di due ore ciascuno effettuati nei mesi di dicembre e gennaio. Gli incontri vengono svolti nel primo quadrimestre in seguito alla trattazione dell’apparato riproduttore e pubertà da parte dei docenti di scienze e lettere che avviene, in linea di massima, nei mesi di settembre e ottobre. Nella stesura del calendario, compatibilmente con la disponibilità degli esperti, si utilizzano i seguenti criteri: -utilizzare preferibilmente ore di matematica-scienze o lettere -non occupare ore di materie che ne hanno in numero minore Nell’ambito degli interventi vengono affrontate le seguenti tematiche:

I cambiamenti psico-fisici nell’adolescenza: esperienze e confronto sui vissuti e le emozioni che ne derivano.

La sessualità e i suoi significati: psicologico, sociologico, affettivo-relazionale e valoriale.

Il rapporto di coppia: confronto e discussione su opinioni e atteggiamenti riguardanti la sfera dei ruoli sessuali e della loro rilevanza nell’ambito della coppia e della società.

I diversi aspetti del rapporto sessuale: relazionali e comunicativi, biologici e procreativi, emotivo-affettivi e socio-culturali, ludici e piacevoli.

I metodi contraccettivi e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Durante gli incontri viene utilizzato un approccio educativo teso a valorizzare il confronto delle opinioni

in un clima di rispetto reciproco. Vengono utilizzati giochi di ruolo e lavori di gruppo valorizzando

l’ascolto attivo e favorendo un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità. Alla fine degli

incontri ai ragazzi viene proposto un questionario anonimo nel quale possono esprimere le proprie

opinioni sul percorso svolto. I risultati dell’elaborazione dei dati raccolti verranno richiesti all’ASPP che li

raccoglie.

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A conclusione del percorso con gli alunni si tiene un incontro tra i docenti di scienze della classe e la

psicologa nell’ambito del quale l’esperta restituisce agli insegnanti, in gennaio, l’esito dell’attività. Anche

dell’incontro conclusivo verrà stilato un verbale che verrà illustrato ai colleghi nel corso del successivo

consiglio di classe soli docenti.

Tutti i verbali verranno resi noti ai colleghi di classe allegandone copia nel faldone del Consiglio di

Classe relativo.

Educazione alla legalità

Il progetto di educazione alla legalità, proposto dal nostro istituto agli alunni delle classi II e III della

SSPG, ha come obiettivo quello di promuovere nei ragazzi l’assunzione di comportamenti corretti e la

consapevolezza dei rischi legati al proprio modo di agire in diversi contesti oltre che stimolare il senso

civico e la solidarietà, per sentirsi cittadini attivi portatori di diritti e doveri.

Per il plesso di Civezzano l’attività viene concordata dal docente referente con il tenente dei carabinieri

di Trento dott. Alberto Azzalini, e successivamente autorizzata dal comando dei Carabinieri.

L’incontro con gli esperti si tiene in genere nel mese di marzo ed ha una durata di 3 ore durante le quali

vengono proposti ai ragazzi alcuni spunti di riflessione e partendo dalle loro risposte si approfondisce il

tema. Le principali tematiche affrontate durante l’incontro sono:

Il concetto di legalità. Si parte da esempi di comportamenti civili per passare all’analisi di comportamenti “scorretti”. Si introduce quindi il concetto di responsabilità e imputabilità, in riferimento al codice penale, declinandoli a seconda dell’età di chi commette l’azione (minore di 14 anni, dai 14 ai 17 anni, maggiorenne).

Il bullismo. Partendo da esempi reali raccontati dal relatore e dalla visione di un filmato si propone ai ragazzi di esprimere la propria opinione in merito a ciò che hanno visto e sentito e farli riflettere su come avrebbero agito in prima persona, per arrivare a definire quale sia il modo migliore di agire sia per chi è vittima sia per chi, anche non direttamente coinvolto, è a conoscenza del verificarsi di atti di bullismo.

Internet e chat. All’inizio dell’anno scolastico si propone ai docenti di lettere la visione e discussione in classe del film “Trust”3 consigliato dagli esperti sia nell’ambito del progetto di educazione alla legalità sia in quello di educazione socio-affettiva e sessuale. Durante l’incontro con il tenente Azzalini si introduce il concetto di privacy e si evidenzia l’importanza della tutela della propria immagine così come quella degli altri. Si riportano queste riflessioni ai comportamenti dei ragazzi ed al loro utilizzo in particolare di facebook, o reti analoghe, mettendo in rilievo l’impossibilità del controllo di quanto pubblicato in rete da se stessi o da altri. Si affronta infine il rilievo penale del mancato rispetto della privacy. Partendo da filmati si affronta il tema del cyberbullismo ricollegandosi a quanto prima esposto sul tema del bullismo. Vengono inoltre affrontati i rischi legati al truffe messi in atto via internet, vendita e ricettazione di materiale rubato, commercio di materiale scaricato illegalmente dalla rete.

Armi e petardi. I diversi tipi di armi e le condizioni per il possesso e l’uso. Particolare riferimento alle armi da taglio e armi improprie.

Per il plesso di Albiano, che fa parte della comunità della valle di Cembra, si propone generalmente la

stessa attività sopra descritta per il plesso di Civezzano ma in collaborazione con il Comando dei

Carabinieri di Cavalese che è competente per territorialità.

In alternativa si collabora con il comune di Albiano aderendo a progetti e iniziative di particolare

interesse promosse dallo stesso. Nell’anno scolastico 2012-13 il plesso ha aderito al progetto “Rotte

per intern@uti responsabili. Identità digitale e Social Network”. Il percorso formativo si articola in due

incontri della durata di due ore ciascuno, il primo in forma seminariale e il secondo in forma

laboratoriale.

3 Trust , 2010, psychological thriller film, regista David Schwimmer

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I principali obiettivi sono:

Approfondire la conoscenza degli strumenti di comunicazione anche da un punto di vista tecnico.

Valorizzare il corretto utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di comunicazione.

Rendere consapevoli delle implicazioni di tipo sociale e giuridico dell’utilizzo di internet.

Saper gestire le proprie identità virtuali.

Saper proteggere la propria privacy in ambienti sociali virtuali.

Educare al valore dei rapporti interpersonali diretti: è utile ma non è necessaria la mediazione delle nuove tecnologie per conoscere e comunicare con gli altri (chat e social network).

Le tematiche affrontate sono: I. Incontro “L’identità digitale e i social network”

definizione di identità digitale

identità digitale e comportamento in rete

norme e sanzioni collegate all’identità digitale

reati più frequenti commessi dai minori in rete

definizione di social network

problematiche di identità digitale nei social network II. Laboratorio “Facebook e i social network”:

funzionamento dei social network

Facebook e normativa che regola questa comunità

analisi di alcuni profili dei ragazzi per evidenziare gli aspetti problematici collegati alla privacy

regolare i livelli di privacy all’interno di Facebook. In riferimento alle nuove tecnologie ed ai rischi correlati al loro utilizzo, sul sito della scuola, sono

disponibili alcuni materiali di particolare interesse. Gli stessi possono essere utilizzati dai docenti per

svolgere in classe alcune attività mirate a stimolare nei ragazzi un più consapevole e responsabile

utilizzo delle nuove tecnologie.

Educazione alla sicurezza e alla prevenzione dei rischi

Il progetto ha lo scopo di informare gli alunni sulle situazioni di rischio legate ad incendi, terremoti o

altre emergenze ed iniziare la loro formazione rispetto ai comportamenti da mettere in atto in tali

situazioni.

Il progetto viene proposto dal dipartimento della conoscenza in collaborazione con la scuola provinciale

antincendio di Trento a tutte le classi terze della SP.

L’intervento degli esperti ha la durata di un’ora e trenta minuti durante i quali si affrontano le seguenti

tematiche:

Combustione ed incendio, cause e prevenzione.

Come comportarsi in caso di emergenza.

Cartellonistica e segnaletica. Accanto a questa attività ad inizio anno si propone, ai consigli di classe dei vari plessi, la partecipazione

al progetto NAPO, sulla salute e la sicurezza, promosso dalla PAT in collaborazione con l’INPS. Tale

progetto ha come obiettivi:

Riconoscere i rischi per la salute e la sicurezza

Prevedere rischi simili in situazioni nuove

Spiegare come evitare i rischi

Mettere in atto comportamenti adeguati Sono disponibili 6 pacchetti didattici, scaricabili gratuitamente on line. Le lezioni proposte hanno un

approccio didattico divertente e fantasioso, utilizzando gli episodi di Napo e attività creative.

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I pacchetti didattici presentano esempi di lezioni utilizzabili per sensibilizzare i bambini di età compresa

tra i sette e gli undici anni all’importanza della salute e la sicurezza. Gli strumenti didattici dei pacchetti

comprendono: istruzioni complete, le attività suggerite e risorse di ausilio all’insegnante scaricabili dal

web, allo scopo di fornire agli insegnanti ed educatori il sostegno e la guida necessari per introdurre gli

argomenti di SSL negli attuali programmi scolastici. Le lezioni sono state progettate in maniera

flessibile per poter essere inserite in alcune delle materie previste dall'attuale curriculum allo scopo di

rinforzarne e sostenerne l’insegnamento, ovvero:

Educazione alla salute e alla cittadinanza

Scienze

Sicurezza stradale

Apprendimento di lingue

Arte I pacchetti didattici che affrontano varie tematiche e sono suddivise per fascia d’età:

Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di avvertimento e di divieto (7-9 anni)

Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di prescrizione e di salvataggio (7-9 anni)

Tratta bene il tuo corpo con Napo – La schiena (7-9 anni)

Napo a caccia di pericoli – Identificazione di rischi e pericoli (9-11 anni)

Napo a caccia di pericoli – Intervenire e prevenire i rischi (9-11 anni)

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AREA SPORT E BENESSERE

Attività complementare di educazione fisica

Come previsto dall’art 45 CCPL 29.11.2004 e s.m., li insegnanti di Ed. Fisica propongono attività complementari rivolte agli alunni della SSPG di Civezzano e Albiano e alle classi 5^ della Scuola Primaria. Gli obiettivi sono:

Il Consolidamento delle capacità coordinative

miglioramento delle capacità condizionali

conoscenza degli elementi tecnici e regolamenti di alcuni sport

Conoscenza del proprio corpo , sua utilizzazione e ricerca del benessere fisico e psichico

Consolidamento lateralizzazione ed educazione al ritmo

Orientamento spazio-temporale

Esprimersi attraverso il proprio corpo

Pratica sportiva di alcune discipline (atletica leggera, pallavolo, pallacanestro...)

Progetto “Sport in classe”

Il progetto promosso dal MIUR presenta caratteristiche comuni e omogenee su tutto il territorio

nazionale e il suo coordinamento è affidato ad un nuovo sistema di governance per lo sport a scuola

che prevede un Organismo Nazionale e Organismi territoriali regionali e provinciali dei quali fanno parte

rappresentanti del MIUR, del CONI e del CIP.

L’attività ha le seguenti caratteristiche generali:

insegnamento dell’educazione fisica per due ore settimanali impartite dall’insegnante titolare

della classe;

inserimento della figura del “Tutor Sportivo Scolastico” all’interno del Centro Sportivo Scolastico

per la scuola primaria;

piano di informazione/formazione iniziale ed in itinere dell’insegnante titolare della classe;

realizzazione di attività che prevedono percorsi d’integrazione degli alunni con “Bisogni

Educativi Speciali (BES);

realizzazione dei Giochi invernali e dei Giochi di fine anno scolastico;

coinvolgimento delle Regioni e degli Enti Locali per possibili implementazioni del progetto e

l’estensione anche alle classi prime e seconde.

Nell’a.s. 2013-14 hanno aderito all’iniziativa le classi terza e quarta della SP di Seregnano.

Progetto psicomotricità (prima classe scuola primaria)

Il progetto psicomotricità, rivolto ai bambini delle classi prime della Scuola Primaria all’interno dell’Istituto Comprensivo, si propone di integrare il progetto educativo attraverso l’organizzazione di percorsi laboratoriali di psicomotricità. Si tratta di un’iniziativa, che vuole favorire un processo di maturazione complessiva dei bambini, offrendo loro un’opportunità di arricchimento delle competenze corporee, motorie, relazionali, emotive, partendo dal presupposto che, per loro, il corporeo rappresenta la totalità dell’esperienza. Le attività vengono proposte nei primi mesi dell’anno, e comprendono il saltare, il correre, il rotolare, il giocare a corpo libero o con diversi materiali, tutti giochi di movimento che esplorano e chiamano in causa l’espressività dei bambini e/o le loro competenze cognitive. Ogni laboratorio è strutturato in dieci incontri della durata di un’ora ciascuno, che coinvolgono una decina di bambini e che si svolgono nella prima parte dell’anno scolastico. Ogni incontro laboratoriale ha la stessa organizzazione e successione temporale delle attività, per consentire ai bambini di percepire la specificità dell’esperienza che stanno vivendo e di viverne l’omogeneità.

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I laboratori si integrano con le altre attività, didattiche e non didattiche, per poter offrire ai bambini la possibilità di percepire la continuità dell’esperienza quotidiana, sia che essa si svolga in classe, sia nello spazio palestra. I laboratori hanno ricaduta nella gestione quotidiana delle relazioni, in quanto le psicomotriciste possono suggerire agli insegnanti approcci mirati, ovvero i docenti possono chiedere che la psicomotricista osservi con particolare attenzione aspetti dei bambini emersi in corso di inizio anno in classe. Gli esperti psicomotricisti offrono supporto ai Consigli di Classe nella comprensione delle dinamiche relazionali dei vari gruppi classe. A fine percorso (entro Natale) presentano agli insegnanti il profilo di ciascun bambino. È un contributo importante che favorisce una migliore accoglienza degli alunni nel passaggio alla scuola primaria e un approccio calibrato sulle esigenze specifiche di ciascuno. Tale profilo della classe e dei singoli alunni viene inserito nel faldone del consiglio di classe

AREA BISOGNI EDUCATIVI

Strumenti integrativi DSA

I Disturbi Specifici di Apprendimento rappresentano una realtà con la quale la scuola deve confrontarsi sempre più spesso. L’Istituto è molto sensibile e attivo su questo aspetto: cerca di migliorare le competenze del corpo docente, attraverso specifici momenti formativi, che contemplino anche l’insegnamento per mezzo della LIM; acquisisce testi e pubblicazioni del settore; si dota di strumenti compensativi in grado di facilitare il percorso didattico di alunni e studenti. A questo proposito, l’Istituto ha posto particolare attenzione alle nuove tecnologie, acquisendo e mettendo a disposizione dei suoi studenti software didattici, che vengono di seguito illustrati. CARLO MOBILE è un software che si rivolge a persone con difficoltà di lettura, in genere a ragazzi con dislessia, a chi è impegnato nell'apprendimento orale delle lingue straniere, ma anche a persone con ipovisione. CARLO MOBILE mette in grado di ascoltare la lettura di qualsiasi testo scegliendo la lingua, la velocità di lettura o la lettura scandita; consente la registrazione di un testo, permette di ascoltare testi nelle principali lingue europee. CARLO MOBILE è anche dotato di una calcolatrice dotata di sintesi vocale, che permette di ascoltare l'intero numero digitato, con segno e risultato, di vedere la procedura nel suo completo svolgimento, recuperando i calcoli precedenti, e di copiare l'intera operazione nel testo, in modo da evitare errori di trascrizione. CARLO MOBILE viene fornito in comodato gratuito agli studenti con DSA. ALFa READER è la più recente risorsa di cui si è dotata la scuola e che viene fornita in comodato gratuito agli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento su supporto di chiavette USB, per poter affrontare l’attività didattica a scuola e l’effettuazione dei compiti a casa. Il programma si integra con il software di costruzione di mappe concettuali IperMAPPE: l’utilizzo combinato dei due strumenti moltiplica l’efficacia didattica e compensativa. TUTORE DATTILO è un'applicazione pensata per aiutare nell'uso corretto della tastiera del computer”, e sviluppare l’automatismo nel reperimento delle lettere, diminuendo la 'fatica di scrivere', velocizzando e migliorando il risultato. Altri due strumenti di cui si è dotata la scuola per compensare efficacemente le difficoltà di letto-scrittura sono i software BALABOLKA, che converte testi in audio, e ClipClaxon, che consente di far pronunciare alla sintesi vocale qualunque testo. Software SYMWRITER: per realizzare testi corredati di simboli allo scopo di rendere fruibili i

contenuti

a bambini con difficoltà di lettura.

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E’ in discussione la proposta di un percorso di avvicinamento guidato a queste tecnologie con dei corsi offerti dalla scuola per i ragazzi e le loro famiglie. Sarebbe auspicabile che un docente si specializzasse nella conoscenza di tali strumenti e offrisse tali percorsi; altra strada, proporre attività di questo tipo con istituti limitrofi. A partire dall’anno scolastico 2012-13 si è formato un gruppo di mutuo aiuto tra genitori di alunni con BES. Sarebbe auspicabile che la FS o un insegnante referente si facesse promotore di incontri per scambio di informazioni e esperienze, raccolta di idee, corsi.

Laboratori di italiano L2

Le figure che si occupano dell’insegnamento dell’italiano L2:

Funzioni strumentali, una per la SP e una per la SSPG

docenti non necessariamente appartenenti al Consiglio di Classe, con ore a disposizione per l’insegnamento della L24,

l’insegnante referente nominato dal Consiglio di Classe, figura non prevista dal regolamento per gli stranieri, ma organizzativamente utile: si occupa di coordinare la stesura del PDP dal parte del CdC, mantiene i contatti con la famiglia e con eventuali mediatori culturali, in collaborazione con la FS.

tutto il Consiglio di Classe (non solo l’insegnante di lingua italiana) Il Coordinatore di Classe e/o il docente referente, possono richiedere la presenza della FS e/o degli insegnanti facilitatori in una o più sedute del CdC, contattandoli direttamente. L’alunno straniero a scuola è impegnato sia ad apprendere una nuova lingua che ad apprendere grazie a questa nuova lingua: deve infatti sia imparare l’italiano per la comunicazione quotidiana che l’italiano per studiare. Il laboratorio di italiano L2 è una realtà dinamica attivata all’interno della scuola per permettere agli studenti non italofoni di sviluppare competenze linguistiche in situazioni di insegnamento mirato, rispondenti ai loro specifici bisogni. Esso sistematizza ed integra quanto gli alunni stranieri acquisiscono nel quotidiano e offre loro opportunità mirate per progredire ulteriormente nella lingua, grazie agli approcci metodologici applicati, alle attività e alle strategie utilizzate. L’inserimento nel laboratorio viene deciso di comune accordo dal CdC, dall’insegnante referente in collaborazione con la Funzione Strumentale, che si occupa di coordinare le attività didattiche dei docenti di L2 e delle compresenze messe a disposizione, o delle azioni proposte da altri colleghi, di individuare l’orario del laboratorio tenendo presente le varie esigenze degli alunni rispetto alle materie curricolari che gli alunni non italofoni possono seguire, a prescindere dal loro livello di conoscenza della L2. Nel nostro Istituto si è attenti a far sì che gli alunni stranieri rimangano nelle classi di appartenenza durante le lezioni di inglese, CLIL, ed. artistica, matematica e sport, in quanto l’ utilizzo di linguaggi extraverbali (immagini, uso del corpo, manipolazione di oggetti, numeri) sono fattori sicuramente facilitanti ai fini della comprensione e dell’apprendimento linguistico. Quindi il laboratorio viene frequentato dagli alunni in tempi adeguati, che garantiscano ai ragazzi l’opportunità di socializzare con i loro compagni ed essere pienamente inseriti nella loro classe. I laboratori sono dinamici in quanto possono essere intensivi e svolti prevalentemente all’inizio dell’anno scolastico o al momento dell’arrivo di un nuovo alunno straniero, a scalare con una graduale diminuzione degli interventi e il mantenimento di momenti di consulenza/confronto con i docenti di classe o continuativi per tutto l’anno scolastico in giorni e orari concordati. Per quanto riguarda gli approcci metodologici applicati, le attività e le strategie utilizzate, si ritiene di fondamentale importanza la considerazione e la valorizzazione dei saperi, delle pre-conoscenze, della cultura d’origine e del vissuto personale degli alunni. Ciò contribuisce a creare

4 Alle SSPG in genere si affidano le ore date sull’organico per l’insegnamento dell’italiano come L2 a docenti di lingua

straniera, in quanto già formati nella didattica delle lingue.

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un clima disteso di apprendimento, in cui l’alunno può apprendere in serenità. I temi iniziali proposti riguardano proprio l’alunno, la sua storia, le caratteristiche principali del paese da cui proviene e del suo ambiente di vita quotidiana. Con l’aiuto dell’insegnante di L2 l’alunno prepara un lavoro su di sé (cartelloni, power point…) che poi presenta alla classe. Infatti riteniamo importante che il lavoro svolto dallo studente straniero sia un momento di arricchimento anche per la classe. Lingua per comunicare: l’obiettivo del laboratorio di italiano L2 per la comunicazione è lo sviluppo della competenza comunicativa e il conseguente apprendimento della lingua italiana, orale e scritta, per rispondere a consegne e sollecitazioni, esprimere i propri bisogni e il proprio pensiero. Gli alunni sono seguiti individualmente o in piccolo gruppo, con attività diversificate a seconda del loro livello di conoscenza linguistica. Fine di tale percorso è mettere gli alunni in grado di usare l’italiano in maniera corretta, appropriata ed efficace in differenti situazioni, per sperimentare e realizzare i propri intenti comunicativi, conoscitivi ed operativi. Gli argomenti vengono presentati secondo la seguente impostazione:

presentazione del lessico di base relativo al tema proposto con l’utilizzo di oggetti, foto, immagini, disegni, video, situazioni utili alla contestualizzazione;

memorizzazione del lessico e riutilizzo anche in contesti diversi;

introduzione del nuovo vocabolario in strutture semplici e via via più complesse;

esercizi di riconoscimento, discriminazione;

espressione orale e scritta ( risposta a semplici domande, produzione di frasi di brevi testi, produzione di lavori in power point) con riutilizzo del lessico e delle strutture presentati.

Lingua dello studio: è evidente che lo studio delle materie scolastiche richiede competenze linguistiche specifiche, a partire dalla conoscenza dei micro-linguaggi settoriali per arrivare ad avanzate abilità di lettura e rielaborazione di testi. Questo comporta la necessità di acquisire la cosiddetta lingua per lo studio, che è proprio quella che permette di seguire le lezioni in classe, di interagire nelle interrogazioni, di comprendere e utilizzare i testi disciplinari. Questo livello implica l’uso di processi cognitivi di ordine superiore (analisi, sintesi, valutazione, generalizzazione, ipotesi) e proprio a causa del coinvolgimento di abilità complesse l’apprendimento della lingua per studiare richiede tempi lunghi e interventi mirati. Gli alunni, in questa fase, individualmente o in piccolo gruppo a seconda della classe frequentata, sono supportati nello studio delle discipline utilizzando testi semplici detti anche ‘ad alta comprensibilità’ o a ‘scrittura controllata’, semplificati e/o adeguati alle capacità di decodifica del destinatario. Il materiale è disponibile on-line (bibliografia e sitografia del progetto di accoglienza), ma anche i nuovi libri di testo offrono spesso sezioni dedicate. Si propongono anche testi autentici preparati attraverso attività di pre-lettura (ad esempio brainstorming e associogrammi per l’attivazione del lessico e delle conoscenze implicite e dei pre-requisiti), attività durante la lettura (esame del titolo, ricerca delle parole chiave, suddivisione in paragrafi) e attività di post-lettura (attività di fissazione oppure di reimpiego dei contenuti o degli elementi lessicali, morfo-sintattici o testuali, tipici della lingua dello studio, focalizzati nella fase di lettura: elaborazione di mappe, schemi, diagrammi di flusso). Grazie a questi strumenti e a queste strategie, gli alunni potranno avere accesso ai contenuti e ai saperi in maniera gradualmente sempre più autonoma e completa. E’ evidente l’estrema importanza che il Consiglio di Classe sia sempre consapevole del percorso di apprendimento della L2 dello studente straniero, in quanto tutti ne sono responsabili. Più siamo in grado di creare sinergia di sforzi, più il risultato sarà soddisfacente. E’ auspicabile raccogliere informazioni e idee per rendere più efficaci le modalità di comunicazione all’interno di ogni team docente. Alle SSPG si utilizza un registro di laboratorio sul quale tutti gli insegnanti di L2 annotano argomenti svolti, impressioni e considerazioni circa i punti di forza e le difficoltà rilevate riguardo ai

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vari alunni stranieri; esso costituisce lo strumento di monitoraggio dell’attività svolta e dei progressi compiuti dall’alunno nel suo percorso di apprendimento. Valutazione. Ogni valutazione (in itinere e finale) è strettamente collegata al percorso didattico personalizzato. Nella valutazione, almeno per il primo anno di apprendimento, si privilegia la valutazione formativa, che tiene conto della situazione di partenza, considera il percorso effettuato, i progressi, la motivazione, l’impegno e soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, in un’ottica di promozione del soggetto in apprendimento. A partire dal secondo anno almeno gli obiettivi minimi devono venire raggiunti.

Valutazione di Istituto Diamo molta importanza alla riflessione su noi stessi in quanto agenzia di istruzione ed

educazione: ecco perché abbiamo individuato un area di progetto legata all’autovalutazione di

istituto. Ogni anno il collegio dovrà identificare uno o più docenti che ricoprano questa funzione

strumentale al progetto di istituto. Tali persone coordineranno il NIV (Nucleo Interno di Valutazione,

organo previsto dalla legge 5/06) e produrranno il documento annuale di “Autovalutazione di

istituto” da inviare agli uffici del dipartimento istruzione.

La funzione ricoperta da quest’area è vitale per l’istituzione, in quanto solamente grazie all’analisi

del contesto, delle percezioni e desideri degli stakeholder e dei risultati di apprendimento si

possono ripensare gli obiettivi che ci si pone, in linea con le indicazioni alle scuole emanate dalla

Provincia.

Accordi Rete Scuole Valsugana

L’accordo ha per fine la collaborazione tra Istituzioni scolastiche e formative presenti sul territorio

della Valsugana, secondo il principio di sussidiarietà ed al fine di perseguire obiettivi comuni

rientranti negli ambiti di seguito riportati.

AMBITO: DIDATTICA

Attivare gruppi di studio disciplinari per un confronto sui piani di studio degli Istituti

comprensivi e dei bienni della scuola superiore, in modo da favorire una continuità ed una

integrazione all’interno del ciclo dell’obbligo scolastico.

Promuovere attività comuni di accoglienza soprattutto nei confronti degli studenti

frequentanti l’ultimo anno del primo ciclo.

Condividere iniziative e percorsi di orientamento, sia informativo che formativo, per favorire

negli studenti e nelle famiglie scelte il più possibile consapevoli nel passaggio alla scuola

superiore.

Favorire momenti di confronto ed attivare procedure comuni per rispondere in modo

sempre più efficace ai Bisogni Educativi Speciali (BES) degli studenti dei diversi Istituti.

Attivare gruppi di studio e di sperimentazione per l’innovazione didattica, in modo da creare

e diffondere esempi di didattica laboratoriale.

AMBITO: GESTIONE DEGLI ISTITUTI E DEL PERSONALE

Attivare un confronto sugli esiti dell’attività di autoanalisi di istituto per individuare azioni

condivise di miglioramento dell’offerta formativa.

Attivare un coordinamento fra i vari Istituti della rete e la Comunità di valle, in modo da

rilevare le questioni problematiche presenti sul territorio inerenti le politiche sociali, sulle

quali intervenire insieme agli enti competenti

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Promuovere azioni congiunte di formazione per incrementare le competenze didattiche e

professionali dei docenti, dei tecnici e del personale ATA.

Ottimizzare e condividere le risorse strutturali e professionali per rispondere alle esigenze

dei singoli Istituti.

Favorire la circolazione delle informazioni e la diffusione di buone pratiche in un’ottica di

miglioramento della qualità dei servizi.

ALTRI AMBITI

Educazione permanente.

Trasporti.

Sicurezza e privacy.

Acquisti.

Nuove tecnologie.

Consulenza e supporto ai Dirigenti Scolastici.

Documenti di riferimento e procedure

Criteri per l’autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in

ordine agli obiettivi Allegato: Delibera del Collegio Docenti (art. 15 Regolamento sulla valutazione)

Autovalutazione di istituto Report annuale di autovalutazione.

Dalla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo Grado

Incontri con gli insegnanti referenti dell’orientamento della classe per strutturare attività orientanti

da includere nel percorso dei ragazzi di terza e monitoraggio dell’attività in corso con le classi (da

novembre a gennaio);

Incontro – conferenza indirizzato a tutti i genitori, in particolare delle classi terze che intendono

esercitare al meglio il loro ruolo per sostenere e aiutare i ragazzi in una scelta non sempre facile

Attivazione di uno sportello orientativo all’interno della scuola in orario scolastico per alunni ancora

incerti, ma che vogliono arrivare a una scelta più consapevole e mirata.

Progetti Ponte

Le attività di orientamento denominate “progetti/ponte” sono disciplinate dall’art. 58 “Percorsi

integrati” della Legge Provinciale 7 agosto 2006 n. 5: “Le istituzioni scolastiche del primo ciclo

possono promuovere attività d'integrazione con i percorsi del secondo ciclo per realizzare iniziative

volte alla prevenzione dell'abbandono scolastico e al sostegno di studenti con bisogni educativi

speciali.”

I progetti-ponte possono essere attivati:

tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado

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tra scuola secondaria di I grado e istituti/centri di formazione professionale.

Sono riservati agli studenti iscritti alla scuola secondaria di I grado che necessitano di iniziative di

orientamento volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione.

In particolare sono rivolti a:

- alunni disabili certificati ai sensi della Legge 104/92 o in situazione di disagio certificato - alunni a rischio di abbandono e di dispersione scolastica.

Gli obiettivi fondamentali sono:

prevenire il disadattamento e l’abbandono scolastico;

riacquisire o consolidare le motivazioni per proseguire in modo significativo il ciclo dell’obbligo scolastico;

rendere meno traumatico il passaggio dalla realtà della scuola secondaria di primo grado a quella del Centro/Istituto di Formazione Professionale o alla scuola secondari di secondo grado;

orientare all’inserimento lavorativo per facilitare la scelta del ragazzo ed in seguito il suo accesso al mondo del lavoro.

Il Progetto-Ponte offre quindi all’alunno una conoscenza particolare e basata sull’esperienza

personale delle proposte formative proprie della formazione professionale/scuola secondaria di

secondo grado. Aiuta perciò lo studente e la sua famiglia in un momento delicato, quale è quello

della scelta al termine del percorso di studi del 1° ciclo.

Per gli studenti inseriti regolarmente nel percorso scolastico tale attività di orientamento è prevista

solo nel terzo anno di scuola secondaria di I° grado. Per gli studenti ripetenti e/o pluriripetenti è

possibile attivare i progetti ponte anche durante il secondo anno di scuola secondaria di I° grado.

Le tipologie progettuali previste sono le seguenti:

percorsi di orientamento: sono strutturati in moduli brevi, articolati circa in 30 o più ore di

attività e possono spaziare all'interno di uno o più macrosettori. Per un solo studente si

possono attivare progetti-ponte all’interno di più centri di formazione professionale/scuole

secondarie di secondo grado.

percorsi di preinserimento: vengono effettuati all'interno di un solo istituto/centro di

formazione professionale per un totale di ore variabile dalle 60 ad un massimo di 150

Riguardano ragazzi certificati ai sensi della Legge 104/92 o in grande difficoltà sul piano

dell’apprendimento per i quali si individua un percorso specifico legato alle abilità che

possono conseguire rispetto ad un futuro inserimento nel mondo lavorativo.

L’attivazione dei P-P va effettuata nel corso del secondo anno di scuola secondaria di primo grado

(entro maggio), a cura del referente scolastico dei progetti-ponte e prevede:

definizione da parte del CdC, dopo attenta valutazione di ogni singola situazione personale, degli alunni a cui si vuole proporre l’iniziativa,

colloquio con alunno e genitori, per spiegare l’iniziativa ed individuare i settori scolastici di interesse,

accordi con le scuole professionali/secondarie di secondo grado,

predisposizione del materiale (modulistica) da inviare alle scuole scelte,

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eventuali incontri informativi / di verifica prima / al termine del percorso del progetto ponte,

stesura della verifica finale del progetto ponte effettuato.

Criteri di assegnazione dei docenti alle classi Nell’assegnare i docenti alle classi, il Dirigente Scolastico terrà conto che è prioritario l’interesse pedagogico-didattico degli studenti e dell’intero istituto rispetto a qualsiasi esigenza o aspirazione dei singoli docenti. Inoltre valuterà: una equa distribuzione del personale stabile fra le varie sezioni, le competenze personali e le esperienze pregresse dei docenti e la continuità metodologico-didattica.

Criteri per la formazione delle classi Nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi dell’art.86

Criteri per la formazione delle classi

I seguenti criteri non sono elencati in ordine di priorità: tutti devono essere presi in considerazione allo stesso livello.

Equilibrio tra il gruppo dei maschi e delle femmine

Costituzione di gruppi omogenei per età/competenze

Valutazione delle informazioni passate dagli insegnanti (scuola infanzia o scuola primaria)

Attenzione alla distribuzione degli alunni con BES (A, B, C) provvisti di PEI o PEP

Attenzione alla distribuzione degli alunni di origine straniera provvisti di PDP

Attenzione alla distribuzione degli alunni rispetto alla classe di provenienza

Valutazione delle richieste dei genitori

NB: Si fa salva la formazione della sezione musicale per coloro che hanno aderito all’offerta (precedenza nella formazione della sezione musicale mista a chi segue dei percorsi musicali al di fuori della scuola).

Suggerimento di procedura per una prima bozza delle tre classi; tale prima proposta dovrà essere

poi ulteriormente analizzata e modificata alla luce dei criteri suindicati.

Provvedere a costituire un elenco dei maschi in ordine di età e un altro elenco delle femmine in ordine di età. Prendere il nominativo del primo maschio e dell’ultima femmina che andrà nella prima sezione, e successivamente della prima femmina e dell’ultimo maschio per la seconda sezione e così via fino ad esaurimento.

Indicazioni del Consiglio al DS sulle modalità organizzative per lo svolgimento

dei rapporti con le famiglie e gli studenti.

“Art. 26 Attività funzionali all’insegnamento e di potenziamento formativo

6. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d'istituto, acquisite le proposte del collegio dei docenti, approva nel progetto d’istituto le effettive opportunità di coinvolgimento delle famiglie fornendo in particolare indicazioni al dirigente scolastico sulle modalità organizzative per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.

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Procedure Condivise (per garantire il coordinamento delle azioni didattiche)

Azioni Per coordinare le attività progettuali che coinvolgono più persone (docenti interni o esterni), che

prevedono l’utilizzo di risorse aggiuntive (vuoi in termini di tempo lavoro, vuoi in termini di sussidi e

facile consumo) o che necessitano l’utilizzo di spazi comuni (teatro, laboratori…), i docenti sono

tenuti a presentare delle programmazioni che definiamo AZIONI (a preventivo e consuntivo),

compilando un modulo predisposto. Tali azioni vengono in prima battuta discusse a livello di

plesso (programmazioni di plesso nelle SP, commissione dei coordinatori dei Consigli di Classe

nelle SSPG) in relazione alle risorse a disposizione e a criteri di priorità precedentemente

concordati, e poi autorizzate dalla dirigenza, coadiuvata dallo staff della dirigenza e dalla

segreteria.

Allegato n. 1: modulo “Azioni”

Uscite didattiche Le modalità di organizzazione delle uscite didattiche sono stabilite nel regolamento interno. La

procedura consiste nella programmazione delle uscite nei consigli di classe e nella presentazione

delle proposte di uscita tramite il modulo “Uscite didattiche”

Allegato n. 2: modulo “Uscite didattiche”

Continuità tra SP e SSPG L’istituto si è dotato di un protocollo di continuità per garantire il tempestivo fluire di informazioni

sugli alunni e l’orientamento degli alunni nel passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola

Secondaria di Primo Grado.

Allegato n. 3: “Protocollo di Continuità tra SP e SSPG”

Continuità tra SI e SP Il progetto si articola secondo i diversi protocolli concordati con le diverse realtà.

Allegati n. 4: “Protocolli di continuità SI-SP”

Continuità tra SSPG e Istituti superiori Monitoraggio scelte alunni a livello di rete territoriale.

Procedure amministrative Anche la Segreteria ha definito delle procedure per chiarire i compiti di ciascun impiegato

nell’espletare azioni che coinvolgono più persone, o per esplicitare i passaggi da seguire per

portare a termine procedure delicate. Tali procedure sono raccolte e sempre aggiornate sul server

di segreteria e in forma cartacea in un raccoglitore delle procedure custodito in segreteria.

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Documenti consultabili online

Regolamento Interno

Regolamento degli Studenti e delle Studentesse

Regolamento del Collegio Docenti

Regolamento della Consulta dei Genitori

Protocollo di accoglienza alunni stranieri Allegato n. 5 Protocollo di Accoglienza per gli Alunni Stranieri:

Protocollo di accoglienza alunni con bisogni educativi speciali Allegato n. 6: Protocollo di Accoglienza per Alunni con BES

Modelli per PEI A, PEP b, PEP c, PDP Allegati n. 7: modelli di PEI, PEP B, PEP C, PDP:

Procedura per incontri di equipe psicopedagogica Allegati n.8: procedura e stampato per la richiesta di incontro

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LEGENDA ACRONIMI

BES Bisogni Educativi Speciali (“Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

CD Collegio dei Docenti

CdI Consiglio dell’Istituzione

CdC Consiglio di Classe

CdG Consulta dei Genitori

DS Dirigente Scolastico

DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento (art. 6 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

ICD Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of Diseases)

LIM Lavagne Interattive Multimediali

PDF Profilo Dinamico Funzionale (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

PDP Percorso Didattico Personalizzato (art. 10 “Regolamento per l'inserimento e l'integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale”)

PEI Piano Educativo Individualizzato (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

PEP Progetto Educativo Personalizzato (art. 6 e 7 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

PSI Piani di Studio di Istituto

PSP Piani di Studio Provinciali

SI Scuola dell’Infanzia

SP Scuola Primaria

SSPG Scuola Secondaria di Primo Grado

SSSG Scuola Secondaria di Secondo Grado