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Progetto di Formazione e Ricerca Rete CURRLAB 2013-2014

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Istituto capofila:

IC «GIOVANNI PAOLO II» EX“TORRIONE ALTO” SALERNO

DS Maristella D.R.Fulgione

Scuole della rete

VIII CIRCOLO DIDATTICO SALERNO

DS Luisa Del Forno

IC CALCEDONIA SALERNO

DS Cinzia Lucia Guida

VI CIRCOLO DIDATTICO “MEDAGLIE D’ORO” SALERNO

DS Franca Masi

IC “DE CARO” LANCUSI - FISCIANO (SA)

DS Lucia Melillo

IC DI BARONISSI (SA)

DS Ciro Amaro

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DIR. DIDATTICA DI BARONISSI (SA)

DS Antonietta Cembalo

SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “ S.TERESA DEL B. GESÙ’” (SA)

Mirella Albanese

SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “R. AGAZZI” (SA)

Diana Sardone

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GRUPPO DI PROGETTO

IC “TORRIONE ALTO”

D’Angelo Carmela, Sorgente Cristina

VIII CIRCOLO DIDATTICO

Amendola Angelamaria, Guarino Amalia, Imperiale Luigia, Lombardi Ida

IC CALCEDONIA

Di Lorenzo Rosaria, Di Mita, Giovanna, De Cusatis, Maria Teresa, Stabile Maria Grazia.

VI CIRC DIDATTICO “MEDAGLIE D’ORO

Pizzi Rosanna, Cangiano Antonietta

IC “DE CARO” LANCUSI_FISCIANO

Meriano Annamaria

IC di BARONISSI

Levita Eligia

DIR. DIDATTICA BARONISSI

Albano Fortura

SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “ S.TERESA DEL B. GESU” SALERNO

Della Rocca Cristina, Mastrangelo Cinzia

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SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “R. AGAZZI” SALERNO

Panza Marcella, Pisapia Antonella

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PROF. DOMENICO CARIELLO

Associazione MATHESIS in collaborazione Università di Perugia

PROF.SSA FRANCESCA D’ELIA

Università di Salerno

PROF.SSA MARIA MADDALENA ERMAN

Associazione C.I.D.M. NaturalMenteMusica – Centro Iniziative Didattiche Musicali

PROF. DOMENICO NOTARI

Scrittore e docente di creative/writing

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IC «GIOVANNI PAOLO II» EX“TORRIONE ALTO” SALERNO

Scuola Primaria:

Nosenzo Emilia cl.5B Italiano - Avallone Rossana cl 5 A matematica

Sc. Secondaria di Primo Grado:

Parente Rossella cl. 1 B Italiano - D’angelo Carmela cl.1 E matematica

VIII CIRCOLO DIDATTICO SALERNO

Sc. Infanzia:

Lombardi Ida, Gressani Sara

Sc. Primaria:

Imperiale Luigia, Petrullo Michela cl.3 D - Guarino Amalia, Amendola Angelamaria cl.4 B

IC CALCEDONIA SALERNO

Scuola Infanzia:

Dimita Giovanna, Del Sorbo Marina, De Rosa Severina

Scuola Primaria:

Di Lorenzo Rosaria cl. 1, Storace Salvatore cl. 1, Mandara Anna cl.5, Margiotta Carmela cl.5

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Sc. Secondaria di Primo Grado:

De Cusatis Maria Teresa cl 1D, Stabile Maria Grazia cl.1B

VI CIRCOLO DIDATTICO “MEDAGLIE D’ORO” SALERNO

Scuola Infanzia:

Cangiano Antonietta

Scuola Primaria:

Ablondi Lucia cl.4, Curcio Raffaella cl.4, Di Leva Virginia cl. 4, Di Lillo Lucia cl.5, Scardino Miriam cl 5

IC “DE CARO” LANCUSI - FISCIANO (SA)

Scuola Infanzia:

Giannattasio Antonietta

Scuola Primaria:

Meriano Annamaria cl. 2 B, Amendola Giovanna cl.3 B, Mariosa Ivana cl.3 A

Sc. Secondaria di Primo Grado:

Colucci Giovanni cl.1 A

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IC DI BARONISSI (SA)

Scuola Primaria:

Fasulo Marta cl. 5B

Scuola Secondaria di Primo Grado:

Levita Eligia, Mozzillo Antonio, Petrone , Brunetti Mario

DIR. DIDATTICA DI BARONISSI (SA)

Scuola Infanzia:

Apicella Simona sez.C, D’Auria Maria Pia sez.A, Di Domenico Licia sez.A, Sinopoli Roberto sez.A, Trucillo Maria Rosaria sez.A

Scuola Primaria:

Albano Fortura cl. 5°, Cammarota Angela cl.5°, Giordano Teresa cl.4B, Rapido Raffaella cl.4B

SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “ S.TERESA DEL B. GESÙ’” (SA)

Scuola Infanzia:

Benevento Luisa

Scuola Primaria:

Santoro Annunziata cl. 4 e 5

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SCUOLA PARITARIA AGGREGATA “R. AGAZZI” (SA)

Scuola Primaria:

Panza Marcella cl. 1, Corbi Concetta cl. 2, Pisapia Marcella cl. 3

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GRUPPO DI PROGETTO

DIRIGENTI SCUOLE

ESPERTI

DOCENTI CLASSI DI RICERCA -

AZIONE

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COMUNICARE:

coordinazione motoria

ASCOLTARE:

il rondo’

ARGOMENTARE

Misura dati e previsioni

SCRIVERE

testo argomentati

vo

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RETE CURRLAB

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013-2014

PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione

Disciplina: Italiano

Esperto: Domenico Notari

IL TESTO ARGOMENTATIVO

La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi, trovano stimoli per sviluppare

il pensiero analitico e critico, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della

realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte.

L’accesso alla disciplina diventa un punto di vista sulla realtà e una modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione

del mondo.

Esempi di testi argomentativi:

Arringa di avvocato, predica religiosa, articolo di opinione, saggio critico, dimostrazione scientifica, testo pubblicitario.

Struttura del testo argomentativo • Introduzione

• Tesi

• Argomento 1

• Prova 1

• Prova 2

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• Argomento 2

• Prova 1

• Prova 2

• Prova 3

• Argomento 3

• Prova 1

• Conclusione

Introduzione • Enunciazione della tesi

• Dati numerici (statistiche, costi, date…)

• Esempio concreto tratto da cronaca, storia, romanzo…

Tesi

Nucleo concettuale del testo argomentativo, consiste in una o più affermazioni fondate su argomenti, che a loro volta sono

suffragati da prove

Prove

• D’autorità: la verità di un assunto è comprovata dal valore e dall’autorità del suo sostenitore (spesso è prova tautologica)

• Scientifica: formule, sondaggi, tabelle, statistiche, analisi…

Conclusione

• Conclusione bilancio: propone una sintesi del testo, ribadendo la tesi

• Conclusione circolare: riafferma la tesi espressa all’inizio del testo

• Conclusione di tipo progressivo: la tesi non viene esplicitata all’inizio del testo ma si ricava via via che procedono le

diverse argomentazioni (la conclusione coincide con l’enunciazione della tesi)

• Conclusione aperta: rilancia la questione su altri piani, aprendo a nuove riflessioni

Consigli

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Prima della stesura:

• Interpretare correttamente il titolo

• Fare una lista delle idee pertinenti rispetto al tema

• Disporle secondo una struttura logica e consequenziale

Durante la stesura (o in fase di revisione):

• Dividere il testo in paragrafi o capoversi

• Attenzione ai connettivi: le prove delle argomentazioni sono efficaci se legate dal connettivo sintattico corretto

• Sviluppare le argomentazioni al tempo presente (per prove ed esempi si può usare anche il passato)

• Presentare le argomentazioni in forma impersonale («si può quindi concludere che», «tutti potranno convenire che»),

meglio evitare personalismi («secondo me», «sono fermamente convinto che»)

Analisi del titolo

• La violenza in TV e nel cinema

• Il problema degli immigrati in Italia

• Internet una realtà con cui fare i conti

• La globalizzazione

• La dieta può incoraggiare l’anoressia

Titolo – 1 L’aumento della violenza tra i minori ha acceso un vivace dibattito sull’influenza che TV e cinema esercitano sul

comportamento degli adolescenti per gli effetti imitativi che certi film violenti possono scatenare. Qual è la tua opinione in

proposito?

Tesi

• Tesi A: Sono d’accordo. Bersagliare di immagini violente le menti dei bambini predispone ad attitudini violente le fasce

dei giovani socialmente più deboli, che non dispongono di un valido appoggio nella famiglia e nella scuola.

• Tesi B: Non sono d’accordo. La violenza fa parte della natura umana e bisogna imparare a controllarla. Cause sociali e

un’educazione sbagliata la rendono invece esplosiva. Censurare i media è perciò un falso problema, occorre eliminare le

cause che innescano le tendenze distruttive.

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• Tesi C: Sono parzialmente d’accordo. L’aggressività è innata nell’uomo e la miseria e la degradazione sociale

aumentano le pulsioni violente; in tal caso certi film possono offrire facili modelli da imitare.

Titolo – 2

«Ti rispetto ma non ti accolgo» è una frase che esprime bene un atteggiamento diffuso tra la gente di fronte all’aumento degli

immigrati. Inquadra il problema ed esprimi il tuo giudizio in proposito.

Lista delle idee

• C’è chi pensa che l’immigrazione porti via lavoro e sia un danno

• La presenza degli immigrati è utile allo sviluppo dell’economia del nostro e del loro Paese

• L’immigrazione è sintomo della disuguaglianza tra Paesi ricchi e Paesi poveri

• È meglio lasciarsi cogliere impreparati o pensare a come gestire le future ondate migratorie?

• L’odierna immigrazione pone problemi nuovi di convivenza sociale e culturale

• Comportamenti ostili e aggressivi in realtà si intensificano ovunque

• In presenza di sacche di povertà gli immigrati possono scatenare una guerra tra poveri

• L’immigrazione comporta vantaggi demografici, ringiovanisce la popolazione

• Responsabilità storica dell’Europa e doveri attuali

• La pluralità etnica e culturale è elemento di ricchezza di un popolo

• Nei prossimi vent’anni la pressione delle masse affamate del sud del Mediterraneo è destinata ad aumentare

Tesi • Tesi 1: è comprensibile la diffidenza di molti italiani, soprattutto di fronte ad episodi di violenza: il reale inserimento

degli immigrati nella comunità sociale italiana è il primo strumento per arginare il disordine che la presenza di stranieri

può provocare

• Tesi 2: la presenza sempre più massiccia ed evidente di immigrati nella nostra società è motivo di arricchimento

economico e culturale

• Tesi 3: l’accoglienza è un atto di solidarietà e nel contempo di razionalità

Argomentazione della tesi – 1

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La paura degli immigrati

• C’è chi pensa che l’immigrazione porti via lavoro e sia un danno

• In presenza di sacche di povertà gli immigrati possono scatenare una guerra tra poveri

• Comportamenti ostili e aggressivi in realtà si intensificano ovunque

Argomentazione della tesi – 2

L’immigrazione invece è vantaggiosa, anche se pone dei problemi

• La presenza degli immigrati è utile per lo sviluppo dell’economia del nostro e del loro Paese

• L’immigrazione comporta vantaggi demografici, ringiovanisce la popolazione

• La pluralità etnica e culturale è elemento di ricchezza di un popolo

• L’odierna immigrazione pone problemi nuovi di convivenza sociale e culturale

Argomentazione della tesi – 3

L’accoglienza come atto di solidarietà e di razionalità

• L’immigrazione è sintomo della disuguaglianza tra Paesi ricchi e Paesi poveri

• Responsabilità storica dell’Europa e doveri attuali

• Nei prossimi vent’anni la pressione delle masse affamate del sud del Mediterraneo è destinata ad aumentare

• È meglio lasciarsi cogliere impreparati o pensare a come gestire le future ondate migratorie?

1 – La vacanza in montagna: un’alternativa alla vita di città

Introduzione La mia vita quotidiana è regolata dagli impegni scolastici: la mattina frequento le lezioni e il pomeriggio studio; anche il tempo

libero che si può ricavare nella giornata deve essere programmato con molta attenzione.

Tesi Quando mi è possibile cambiare binario, qualche giorno in montagna mi fa sentire padrona del mio tempo: disporre della

giornata come meglio credo mi fa sentire davvero libera.

Argomento 1

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Posso dormire senza aver regolato la sveglia, e se mi alzo più presto del solito è perché vado a letto prima che in città: ma ciò

che conta è la sensazione di potermi addormentare e svegliare al di fuori delle solite costrizioni.

Argomento 2

Il tempo può essere bello o brutto, ma c’è sempre qualcosa da fare e, soprattutto, sono io a decidere che cosa fare: scalate, sci,

bicicletta o chiacchiere con gli amici.

Argomento 3

La gente del posto è simpatica, e i proprietari della pensione (ne siamo clienti abituali da alcuni anni) sono molto cordiali.

Ragazzi e ragazze del luogo sono i miei compagni di sport invernali e di gioco, e al gruppo si uniscono altri forestieri, che sono

accettati purché siano simpatici.

Argomento 4

Lo sguardo e la mente non si stancano di percorrere i paesaggi ampi della montagna e delle valli, molto diversi dalle

prospettive pianeggianti della periferia di P., e l’aria che si respira è, in senso letterale e metaforico, molto diversa.

Conclusione Insomma, la montagna mi ricarica.

2 – La vacanza in montagna: un’alternativa alla vita di città (tesi contro)

Introduzione Nell’immaginario collettivo e nella pubblicità delle agenzie di viaggio la vacanza in montagna è una parentesi felice dalla vita

quotidiana.

Tesi Purtroppo, io non detesto il mio lavoro e nell’ambiente d’ufficio mi trovo bene, mentre mi mette a disagio il momento delle

vacanze, che da qualche anno trascorro a S. con la famiglia.

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Argomento 1

Non mi piace la gente di S., che non è socievole e tratta i turisti come polli da spennare: la qualità dei servizi è scadente

(pensione modesta, vitto mediocre, maestri di sci che non sanno fare il loro mestiere).

Argomento 2

Non mi piace l’ambiente, che si propaganda come puro e incontaminato, mentre si sono moltiplicate villette pretenziose ma

anonime, frutto della cementificazione; e non parliamo dell’aria, che sarà pura, ma non quando a S. vado io, perché insieme

con me si muovono, da P. e da altri centri, battaglioni di turisti, tutti a bordo delle loro auto, con il risultato di portare in paese

l’inquinamento e i rumori della città ma non i suoi servizi.

Argomento 3

Non mi piacciono, infine, gli sport di montagna: non riesco a sciare, e sono troppo sedentario per le marce e le lunghe

passeggiate che sono di rigore nelle località alpine.

Conclusione

Se sono costretto a divertirmi, divento furioso: lavorare stanca, ma almeno è utile a me e agli altri.

Animali sì o animali no, nei circhi? Animalisti vs circensi

Prigioni per animali Sin dai tempi più antichi, l’uomo cattura gli animali selvatici, sottraendoli al loro ambiente naturale e rinchiudendoli in gabbie

o recinti per esporli alla curiosità del pubblico. Si è sempre pensato che si trattasse di una cosa perfettamente naturale:

ma da alcuni anni giardini zoologici e circhi equestri sono messi sotto accusa. Si ritiene, infatti, che essi non siano altro che

delle prigioni che provocano grandi sofferenze ad animali nati per vivere in libertà e che causano profondi squilibri nel loro

comportamento. Molti fatti ed autorevoli opinioni di esperti e di scienziati depongono a favore di questa tesi, che è oramai

condivisa da gran parte della gente comune. Fra gli effetti più comuni dell’esistenza in cattività vi sono la pazzia e la

disperazione. Casi di follia o di grave turbamento nervoso sono stati registrati piuttosto frequentemente negli zoo europei.

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Molto spesso si verificano anche esplosioni di violenza, provocate dall’angoscia. A volte, la rabbia e i! tormento di vivere

dentro una gabbia scatenano veri e propri massacri tra le stesse specie di animali (cosa che non avviene mai in natura!), e

soccombono naturalmente i più deboli. Di fronte a questa situazione, gli esperti si pronunciano in modo molto netto. Gli zoo,

afferma l’etologo Danilo Mainardi, non possono essere difesi, e sono contrari ad ogni misura di decenza, di umanità, di

scientificità e di utilità didattica. Un altro esperto. Fulco Pratesi, afferma che zoo e zoo-safari vanno decisamente smantellati.

Proponiamo perciò che i giardini zoologici siano eliminati o profondamente modificati.

M. Della Casa, Scritto e parlato (Ed. La Scuola, 2008)

Circhi Nei circhi italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri: la maggior parte di loro, come tigri e leoni, sono nati in cattività,

mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente.

Sapevi che un leone o una tigre del circo vivono in uno spazio di 3 metri quadri? La tortura è reale, se consideri le dimensioni

medie di un circo e gli animali ospitati.

La realtà dell'addestramento si basa sulla violenza, fisica e psicologica. Sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo.

Il resto lo fanno i bastoni, le percosse, a volte anche i pungoli elettrici. In gabbia gli animali soffrono, anche se i circensi

dicono di no. I segnali del loro malessere sono evidenti, basta solo saperli cogliere: in cattività sviluppano atteggiamenti

stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su sé stessi.

Noi pensiamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un'ingiustizia nei confronti di animali

innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo. Studi effettuati da psicologi ci hanno

dato ragione: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che

dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione.

L'unico circo che vogliamo sostenere è quello in cui sono gli uomini ad essere ammirati per la loro performance artistica.

www.lav.it/cosa-facciamo/animali-e-spettacoli/circhi

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Campagna contro l’uso di animali nei circhi Il circo con animali è una delle espressioni dello specismo e della riduzione in schiavitù più clamorose ed evidenti anche per

chi non abbia sviluppato particolarmente la sua coscienza.

Provengono da ogni parte voci di chi considera ormai il circo con animali inaccettabile.

Per questo motivo è una manifestazione in constante declino, che suscita sempre meno interesse e sempre più sdegno,

mantenuta in vita solamente con iniezioni di denaro pubblico grazie a un forte lavoro di lobby, unico lavoro in cui le famiglie

circensi hanno avuto successo.

La natura dello spettacolo offerto da animali che si umiliano durante brevi spettacoli che inframezzano una vita di completa

prigionia e torture chiamate “addestramento” è in antitesi anche con l’etica più germinale e semplice che si possa provare.

In questo contesto informare su quale sia la realtà quotidiana di animali costretti a subire un ergastolo senza possibilità di

appello, solo per il divertimento di una manciata di spettatori, è estremamente proficuo, ed è un espediente efficace per

trasmettere l’inaccettabilità di ogni forma di prigionia.

È il momento giusto per scrollarsi di dosso il circo con gli animali, seguendo una strada pragmatica già tracciata da esempi

nostrani molto positivi e da esempi internazionali entusiasmanti.

Ci troviamo nel momento in cui è possibile una volta per tutte lasciare le famiglie circensi che sfruttano animali alla storia.

COSA FACCIAMO:

Abbiamo pubblicato un dossier destinato alle amministrazioni locali, le figure che oggi possono con semplicità bloccare

l’attendamento dei circhi con animali e che, una dopo l’altra, possono spingere verso una decisione nazionale che segua

l’esempio di paesi come Grecia, Bolivia, Ecuador ed altri che hanno vietato completamente l’uso di animali negli spettacoli.

Nemesi Animale www.nemesianimale.net/campagna-contro-il-circo

Dieci buone ragioni per dire sì agli animali nei circhi La European Circus Association – organizzazione no-profit istituita per promuovere e conservare le arti e la cultura circensi e

che riunisce e rappresenta oltre 130 tra circhi, festival, addestratori e presentatori di animali in 29 paesi, compresi quasi tutti i

circhi più rinomati d’Europa – ha messo a punto quelli che si potrebbero definire i “dieci comandamenti” del circo con animali.

In buona sostanza, le 10 ragioni per dire sì alle specie esotiche e non, sotto i tendoni. Eccole.

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1. Il circo è cultura

Nel 2005 il Parlamento Europeo ha adottato a grande maggioranza una risoluzione in cui si richiedeva il sostegno del “circo

classico”, comprendendo la presentazione di animali, “in quanto parte del patrimonio culturale europeo”. Questa risoluzione

chiede agli Stati Membri di riconoscere il circo come parte della cultura.

In qualunque parte del mondo e a prescindere dai sistemi politici, il circo, con i suoi acrobati, clown e animali, garantisce

intrattenimento per milioni di persone.

2. Un contributo alla conservazione Molte specie animali sono a rischio di estinzione nei loro habitat naturali. Oggi vivono più tigri sotto la tutela degli umani che

in ambiente selvatico. In Africa gli elefanti vengono abbattuti poiché non vi è spazio sufficiente. Ma noi proteggiamo solo ciò

che conosciamo. Gli animali sotto la tutela degli umani fungono da ambasciatori per le loro controparti selvatiche. Solo al circo

possiamo ammirare tutta la bellezza degli animali nei loro comportamenti naturali. Di conseguenza, il circo rappresenta un

contributo importante alla conservazione della natura.

3. Luogo di incontro tra uomo e animale

A causa dell’urbanizzazione, sempre più persone perdono ogni contatto con gli animali. E’ quindi emozionante ed educativo,

soprattutto per i bambini, conoscere da vicino gli animali più diversi. Solo il circo è in grado di fornire questa opportunità di

contatto e mostrare la relazione di fiducia esistente tra uomo e animale.

Persino i circhi di giovani e i circhi sociali a volte lavorano con gli animali, poiché lavorare con un animale nell’ambiente

circense può essere l’unica possibilità per alcuni bambini di interagire positivamente con un animale.

4. Il circo fornisce stimoli e motivazione Diversi studi scientifici dettagliati hanno rivelato che, in termini di benessere degli animali (salute, riproduzione, condizioni

fisiche, longevità), i circhi sono in realtà superiori agli zoo e alle aree protette.

L’ambiente circense offre più tipi di stimoli rispetto ad altre forme di custodia; gli animali vi trovano continuamente nuovi

impulsi e il loro corpo e la loro mente vengono messi alla prova.

Le attività svolte presso il circo mantengono gli animali in forma. Il circo arricchisce la loro vita.

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5. L’addestramento di animali si è evoluto nel tempo Gli animali fanno parte dei programmi del circo fin da quando esso fu inventato, circa 250 anni fa. Tutto iniziò con i cavalli e

gradualmente furono aggiunti sempre più animali esotici. Allo stesso tempo, l’arte di ammaestrarli si è ulteriormente

sviluppata. Molto prima rispetto all’istruzione degli umani, gli addestratori di animali nel circo hanno notato che potevano

creare una relazione di fiducia con i loro animali solo con l’amore e la riconoscenza. Ecco perché oggi ogni istruttore di

animali moderno lavora sulla base di questi principi, ponendo al di sopra di tutto la dignità degli animali.

6. L’addestramento si basa su comportamenti naturali

Oggi gli spettacoli con animali al circo si concentrano sulla bellezza e sulle abilità degli animali, mentre gli addestratori fanno

leva i loro comportamenti naturali. Di conseguenza, ad esempio, le andature di alta scuola derivano dal comportamento

dimostrato dagli stalloni, il salto del leone in un cerchio deriva dal salto verso una preda e l’equilibrismo con la palla del leone

marino deriva dal suo istinto di gioco.

L’abilità dell’addestratore consiste nell’essere in grado di richiamare questi comportamenti. Come in natura, ciò comporta un

processo di apprendimento, oltre a tanta pazienza.

7. Custodia e tutela degli esemplari

La Germania è pioniera nel benessere degli animali nel circo. Gli addestratori necessitano di una licenza ufficiale e le linee

guida prescrivono gli standard minimi per ciascuna specie.

Veterinari autorizzati controllano in ogni città che i circhi rispettino le linee guida. Se un animale si ammala malgrado

l’assistenza fornitagli, il veterinario è subito disponibile. Gli animali da circo vivono così più a lungo rispetto ai loro simili in

ambiente selvatico.

Quando gli animali sono troppo vecchi per esibirsi, continuano ad essere tutelati e a viaggiare col circo oppure restano presso

stalle di proprietà dei circhi. Gli animali si sentono bene nel circo. Durante tutta la loro vita.

* Com’è noto, in Italia l’Ente Nazionale Circhi ha redatto, a seguito di un lavoro di studio e approfondimento che ha occupato

circa un anno, il “Regolamento per l’educazione e l’esibizione degli animali nei circhi”, facendo tesoro dell’apporto di

competenza ed esperienza specifica di una equipe formata da veterinari, docenti esperti del benessere animale, etologi,

ammaestratori e giuristi. Tale Regolamento, che non ha eguali in ambito internazionale, può essere considerato il primo

esempio di un affronto di tipo scientifico e completo di tutte le tematiche che afferiscono alla presenza degli animali nei circhi:

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sicurezza, gestione, trattamento medico, sistemazioni, trasporto, addestramento, presentazione e interazioni con gli animali,

fino alle regole che attengono al personale che a vario titolo entra in contatto con gli animali, la documentazione

indispensabile, e una parte sui requisiti per un corretto mantenimento degli animali (dimensioni delle recinzioni interne ed

esterne, arricchimenti ambientali, alimentazione, ecc.). Il Regolamento, che prevede anche una apposita autorizzazione

professionale all’addestramento, si completa con un allegato che precisa gli indicatori scientifici e misurabili sui quali deve

essere basata la valutazione del benessere animale.

*Nota dell’Ente Nazionale Circhi

8. Viaggiare comporta cambiamento Gli animali da circo si abituano molto bene ad essere trasportati. Alcuni scienziati hanno controllato i sintomi dello stress negli

animali da circo prima, durante e dopo il trasporto alla città successiva. Non hanno riscontrato alcun sintomo. Per gli animali,

viaggiare non comporta stress, bensì un cambiamento.

Di tanto in tanto possono scoprire qualcosa di nuovo al circo e, allo stesso tempo, gli animali si sentono al sicuro in ogni nuova

città all’interno delle stalle o dei recinti. Questo è stato provato da studi scientifici.

9. Animali nel circo: lo richiede il pubblico

Un sondaggio molto rappresentativo condotto in Germania ha dato voce alla maggioranza silenziosa: all’85,5% della

popolazione piace vedere gli animali al circo. E quali animali sono i preferiti? I primi in classifica sono i leoni, le tigri, gli

elefanti e i cavalli.

Questo risultato è anche evidenziato dal numero dei visitatori. Il voto viene dato alla cassa del circo: ogni giorno, in tutto il

mondo, milioni di persone assistono a spettacoli circensi con animali. E se il circo offre la possibilità di fare un giro su pony,

cavalli, cammelli ed elefanti, i bambini formano le lunghe file per entrare in contatto con i loro animali preferiti.

10. I circhi sono totalmente trasparenti

A differenza della maggior parte delle altre forme di custodia di animali sotto la tutela degli umani, nel circo il pubblico ha

pieno accesso agli animali.

Non solo i veterinari autorizzati, ma chiunque altro può guardare dietro le quinte e vedere con i propri occhi come vengono

custoditi, sfamati e governati gli animali.

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Oltre agli zoo, aperti tutti i giorni, i circhi offrono giornate a porte aperte e invitano le persone ad assistere agli addestramenti

degli animali.

I circhi non hanno nulla da nascondere, ma molto da raccontare.

circo.it www.circo.it/dieci-buone-ragioni-per-dire-si-agli-animali-nei-circhi

Gatto vs cane

Un testo argomentativo si articola nelle seguenti parti:

- Problema: alla base di ogni testo argomentativo c’è un problema, cioè qualcosa su cui prendere una decisione.

Prima di sera dobbiamo dire alla mamma se, per Natale, vogliamo in regalo un gattino o un cagnolino.

- Tesi: l’autore del testo esprime sul problema in questione la propria tesi, cioè la propria opinione.

So bene come la pensi tu ma, secondo me, sarebbe meglio se ci facessimo regalare un micio e non un cane.

- Argomento a favore della tesi: l’autore del testo, allo scopo di convincere i suoi interlocutori a condividere la sua tesi, porta

delle prove, dette argomenti a favore.

Un micio non l’abbiamo mai avuto, di cani, invece, quando eravamo più piccoli, ne abbiamo avuti due. Un gatto, poi, si adatta

meglio a vivere in un appartamento, visto che adesso abitiamo in città e non più in campagna. Ed è molto meno impegnativo

di un cane, per esempio non è necessario portarlo a spasso due volte al giorno, per fargli fare i suoi bisogni. Se poi anche

quest’anno andremo in vacanza in Sardegna... Come sai in albergo un gatto ce lo lasciano tenere, ma un cane no.

- Antitesi: per prevenire le possibili obiezioni dei suoi interlocutori, l’autore espone lui stesso la tesi da essi sostenuta e

contraria alla sua, cioè l’antitesi.

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Tu sostieni che un cane farebbe la guardia alla casa e sarebbe più affettuoso di un micio, ma io non sono d’accordo.

- Confutazione degli argomenti a favore dell’antitesi: l’autore espone gli argomenti che i suoi interlocutori potrebbero

portare a sostegno dell’antitesi e subito li confuta, dimostrando come e perché non sono validi.

In primo luogo non abbiamo bisogno di un cane da guardia perché adesso non viviamo più in campagna e il nostro

appartamento è dotato di un perfetto sistema d’allarme. In secondo luogo, per quel che riguarda l’affettuosità, ti assicuro che

il micio di Paola è affettuosissimo, molto più affettuoso di certi cani che conosco, che quando sono nervosi ringhiano anche al

padrone, se osa toccarli.

- Conclusione o sintesi: l’autore tira le somme della sua argomentazione in una conclusione che riprende in maniera originale

e molto più consapevole quanto detto all'inizio.

L’altra tesi (a favore del cane) - Problema

Prima di sera dobbiamo dire alla mamma se, per Natale, vogliamo in regalo un cagnolino o un gattino.

- Tesi

So bene come la pensi tu, ma, secondo me, sarebbe meglio se ci facessimo regalare un cane e non un micio.

- Argomento a favore della tesi

Un cane non l’abbiamo mai avuto, di gatti, invece, quando eravamo più piccoli, ne abbiamo avuti due. Un cane, poi, si adatta

meglio a vivere in una grande villa, visto che adesso abitiamo in campagna e non più in città. Lo so, è molto più impegnativo

di un gatto, è necessario portarlo a spasso due volte al giorno, per fargli fare i suoi bisogni, ma è l’occasione per fare un po’

di moto e tenerci più in forma. Se poi anche quest’anno andremo in vacanza in Sardegna... Come sai l’albergo ha organizzato

una pensione soltanto per cani.

- Antitesi

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Tu sostieni che non ci serve un guardiano, che inoltre un gatto è più affettuoso e indipendente di un cane, ma io non sono

d’accordo.

- Confutazione degli argomenti a favore dell’antitesi

In primo luogo, ora più che mai, abbiamo bisogno di un animale da guardia, visto che viviamo in campagna, abbastanza

isolati e lontani dal centro, e un buon sistema d’allarme, come ben sai, costa quattrini. In secondo luogo, per quel che

riguarda l’affettuosità, ti assicuro che il cane di Paola è affettuosissimo, molto più affettuoso di certi gatti che conosco, che

quando sono nervosi graffiano anche il padrone, se solo osa toccarli.

- Conclusione

Come vedi sono tante le ragioni che ci consigliano un cane. È quasi una scelta obbligata.

Il testo argomentativo a cinema

Profumo di donna (regia di Martin Brest, 1992)

Di modesta famiglia, Charlie Simms è riuscito a frequentare un college elitario a Baird, vivono a Boston. Per guadagnare un

po' di dollari, il giovane accetta di tener compagnia per un week-end a Frank Slade, un anziano colonnello, la cui nipote, con

marito e figli, vuole passare altrove il Giorno del Ringraziamento. Prima di entrare in servizio, Charlie insieme ad un amico,

George Willis Jr., ha assistito ai preparativi di uno scherzo contro il preside, che viene inondato da un liquido colorato. Il

preside apre una inchiesta ed esige dai due testimoni i nomi dei colpevoli: se non li avrà, Charlie perderà la borsa di studio per

Harward. Quanto a George, nulla potrà capitargli, perché il padre è uno dei finanziatori della Scuola. Intanto, i primi approcci

con il colonnello sono difficili: Slade è cieco, scorbutico, beone ed aggressivo, parla solo di servizio militare e disciplina. In

più, partiti i parenti, egli decide di divertirsi. Con l'aiuto di Charlie il colonnello vola a New York e prende una suite al Waldorf

Astoria, noleggia una limusine con l'autista e frequenta ristoranti di lusso. Una notte, di ritorno da una fugace avventura, tenta

di spararsi, perché si sente invecchiato e deluso. Charlie è solo, non ha accanto a se né padre, né patrigno (un bottegaio

dell'Oregon), ma insiste nel non voler denunciare, a costo di compromettere il proprio avvenire. Ma ecco presentarsi il

colonnello Slade, che esaltando i ragazzi onesti e non delatori e ridimensionando quelli fortunati, strappa l'applauso degli

allievi ed un verdetto favorevole dei professori.

comingsoon.it

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Unità di Apprendimento IL TESTO ARGOMENTATIVO

Dall’Infanzia alla Secondaria di 1° grado

DATI IDENTIFICATIVI Anno scolastico: 2013/2014

Scuola: dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado

Classi: di tutti e tre gli ordini di scuola

Destinatari: Gruppo classe

Esperto: Domenico Notari

Docenti coinvolti: Italiano

Periodo: Secondo quadrimestre (Aprile/Maggio)

Tempi: 9 ore per l’infanzia e la primaria, 6 per la secondaria di 1° grado.

PREREQUISITI 1. Ascoltare e comprendere testi orali diretti o trasmessi dai media,

cogliendone il senso, le informazioni principali

2. Leggere e comprendere testi di vario tipo, continui e non continui

individuandone il senso globale e le informazioni principali utilizzando

strategie di lettura adeguate agli scopi

3. Scrivere testi di vario genere chiari e coerenti legati all’esperienza offerta.

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COPETENZE TRASVERSALI • Saper riflettere e sviluppare una graduale consapevolezza

• Sapersi porre in atteggiamento di ascolto costruttivo, di comprensione e di esplicitazione delle diverse opinioni

• Saper porre domande, discutere e confrontare ipotesi e spiegazioni

• Saper dimostrare tolleranza e rispetto verso ogni forma di diversità

TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLA COMPETENZA

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI 1°

GRADO Il bambino 1. ascolta e comprende narrazioni, chie-

de e offre spiegazioni

2. usa la lingua, arricchisce e precisa il

proprio lessico, fa ipotesi sui significati

3. argomenta, si confronta, sostiene le

proprie ragioni

4. inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione ed altre attività manipolative.

L’allievo 1. ascolta e comprende testi di vario

genere cogliendone il senso, le informa-

zioni e lo scopo;

2. legge testi di vario genere e formula

su di essi giudizi personali argomentan-

doli;

3. scrive e rielabora testi chiari e coerenti di tipo argomentativo.

L’allievo 1. ascolta e interagisce in modo efficace

in diverse situazioni comunicative,

rispettando le idee altrui e utilizzando il

dialogo come strumento comunicativo

per apprendere informazioni e elaborare

opinioni su problemi culturali e sociali

2. legge semplici testi argomentativi per

individuarne tesi centrale e argomenti a

sostegno, valutandone le pertinenze e la

validità

3. scrive correttamente testi di tipo argomentativo/creativo adeguati a situazione, scopo, destinatari.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

1. Collaborare nella progettazione e

realizzazione di un elaborato comune

2. Mettere in atto comportamenti di

cooperazione accogliendo le differenze

individuali

3. Raccontare, narrare, comunicare

utilizzando la lingua italiana sempre con

maggiore proprietà

4. Cogliere e rispettare i diversi punti di

vista

5. Sviluppare un repertorio linguistico

adeguato alla persuasione

6. Rappresentare vissute e/o inventate utilizzando i linguaggi extraverbali

1. Ascoltare e comprendere l’argomento

e le informazioni principali di un testo

2. Cogliere in una discussione le posi-

zioni espresse dai compagni ed esprime-

re la propria opinione su un argomento

in modo chiaro e pertinente

3. Interagire in modo collaborativo in

una conversazione, in una discussione,

in un dialogo, formulando domande,

dando risposte e fornendo spiegazioni ed

esempi

4. Organizzare un semplice discorso

orale su un tema affrontato in classe

utilizzando una scaletta

5. Leggere e confrontare informazioni

provenienti da vari testi per farsi un’idea

di un argomento

6. Raccogliere le idee, organizzarle per

punti, pianificare la traccia di un raccon-

to o di un’esperienza

7. Scrivere semplici testi argomentativi..

1. Ascoltare testi applicando tecniche di

supporto alla comprensione (durante

l’ascolto/dopo l’ascolto)

2. Narrare esperienze, eventi, trame,

selezionando informazioni significative

in base allo scopo, esplicitandole in

modo chiaro ed esauriente e usando un

registro adeguato all’argomento e alla

situazione

3. Argomentare la propria tesi su un

tema precedentemente affrontato

4. Leggere semplici testi argomentativi

individuando tesi centrale e argomenti a

sostegno

5. Scrivere un testo di tipo argomentati-vo corretto dal punto di vista morfosin-tattico, lessicale, ortografico,coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinata-rio

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PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA

Attività

1. Racconto animato di una storia

2. Drammatizzazione

2. Conversazione guidata in circle- time utilizzando il gioco del “perché”

4. Rappresentazione grafica della storia

5. Scannerizzazione dei disegni realizzazione di una presentazione multimediale

6. Giochi di ruolo con argomentazione relativa alla scelta del personaggio rappre sentato

7. Produzione scritta di un testo argomentativo (scuola primaria).

Metodologia Si è scelto di utilizzare la metodologia ludico-cooperativa in quanto consente un approccio idoneo per educare all’incontro con

l’altro.

I giochi e le attività cooperative insegnano ad apprendere la collaborazione, l’inclusione, a superare ostacoli e a perseguire obiettivi comuni.

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SCHEDA PER L’OSSERVAZIONE VALUTATIVA: SCUOLA DELL’INFANZIA

Indicatori oggettivamente verificabili

Traguardi per lo sviluppo delle

competenze Il bambino

• gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

• riconosce l’appartenenza ad un gruppo

• partecipa attivamente a proposte im

plicanti la collaborazione con gli altri

• racconta con proprietà di linguaggio

• argomenta e si confronta con gli altri.

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SCHEDA PER L’OSSERVAZIONE VALUTATIVA: SCUOLA PRIMARIA

Indicatori oggettivamente verificabili

Traguardi per lo sviluppo delle

competenze L’allievo

• ascolta, comprende, legge , argomen-ta, produce testi argomentativi.

• si riconosce membro di un gruppo

• partecipa attivamente a proposte im

plicanti la collaborazione con gli altri

• utilizza un lessico adeguato alla

persuasione

• produce testi di tipo argomentativo.

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

SÌ □ NO □ IN PARTE □

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UNITA’ DI APPRENDIMENTO SCUOLA DELL’INFANZA / PRIMARIA

Scuola dell’infanzia / primaria - classe prima

Titolo: La diversità: il brutto anatroccolo

PRIMO STEP

Lettura fiaba Conversazione guidata: circle time (individuazione di diversi punti di vista e relative argomentazioni)

SECONDO STEP

Drammatizzazione: giochi di ruolo ( scelta del ruolo più congeniale e esplicitazione delle ragioni della scelta)

Trasposizione grafica

Stesura guidata argomentazioni dei personaggi: le ragioni del brutto anatroccolo/le ragioni della madre/le

ragioni dei fratelli

TERZO STEP

Verifica: cogliere i punti di vista degli altri personaggi della storia: il cane /il gatto/ la padrona della casa che prima

accoglie il brutto anatroccolo e poi lo caccia via.

Drammatizzazione: giochi di ruolo

Stesura finale diversa della storia

Tempi: n.3 incontri (3 ore ciascuno)

Ambiente: scuola primaria.

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PER LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

ATTIVITÀ

Lettura, comprensione attenta, individuazione delle diverse tipologie di argomentazione

Obiettivi formativi Il senso dell’esperienza educativa: la scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se

stessi, trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, si confrontano per ricercare significati e condividere possi-

bili schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte.

L’alfabetizzazione culturale di base: l’accesso alla disciplina diventa un punto di vista sulla realtà e una modalità di cono-

scenza, interpretazione e rappresentazione del mondo

Cittadinanza e costituzione: parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (art.21) il cui

esercizio deve essere tutelato e incoraggiato in ogni contesto scolastico e in ciascun alunno. È attraverso la parola e il dialogo

tra interlocutori che si rispettano reciprocamente, che si costruiscono significati condivisi e si opere per sanare le divergenze,

per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e dare un senso positivo alle differenze così come per prevenire e regolare i

conflitti

L’ambiente di apprendimento: favorire l’esplorazione e la scoperta al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze attraverso la problematizzazione che ha la funzione di sollecitare gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste di indagine, a cercare soluzioni originali.

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Metodologia: ricerca-azione, metodo euristico, scrittura creativa

Metodo / Strategie • Didattica laboratoriale

• Uso di strumenti logico-formativi

• Cooperative Learning

• Discussione mediata

• Brainstorming

• Giochi di ruolo.

Soluzioni organizzative: lavoro individuale e di gruppo.

Materiali e Sussidi • Lavagna

• Lim

• Internet

• Fotocopia del brano “Prigioni per animali” tratto da “Scritto e parlato” di M. Della Casa (Ed. La Scuola, 2008)

Spazi • Aula

• Laboratorio di informatica

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Verifiche: in itinere sulla capacità di individuare, all’interno di un brano mai analizzato in classe, gli elementi che carat-

terizzano il testo argomentativo. Verifica finale: Scrivere un testo argomentativo schierandosi dalla parte di un circense, di un

animalista o di un animale.

Valutazione:

Voto 10/9: Possiede conoscenze complete e mostra di possedere una competenza matura nel soddisfare al massimo grado tutte

le richieste del compito

Voto 8: Possiede adeguate conoscenze che utilizza operando e soddisfacendo con competenza tutte le richieste del compito

assegnato

Voto 7: Applica le fondamentali conoscenze acquisite in situazioni già sperimentate, così nell’esecuzione del compito asse-

gnato soddisfa quasi tutte le richieste con la guida dall’insegnante

Voto 6: Applica le conoscenze di base in situazioni controllate e soddisfa alcune richieste del compito assegnato

Voto 5: Possiede le conoscenze di base ma ha difficoltà nell’applicazione delle stesse riuscendo pertanto a soddisfare poche

richieste del compito assegnato

Voto 4: Non possiede né la conoscenza né la competenza atta a svolgere il compito assegnato.

Standard

Livello di accettabilità per l’inclusione = sa scrivere un testo coeso e coerente, a partire dalla sua esperienza personale.

Livello di eccellenza = è in grado di scrivere un testo argomentativo, rispettandone tutte le caratteristiche e dimostrando una buona capacità creativa e inventiva.

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Debriefing

Il debriefing è una modalità riflessiva che, solitamente, avviene successivamente ad un’azione didattica o ad una simulazione,

finalizzata alla coscientizzazione delle dinamiche relazionali e comunicative intercorse tra i partecipanti in modo da riappro-

priarsi progressivamente del vissuto esperienziale. Detto più semplicemente, è uno strumento utilizzato per mettere l’allievo

nella condizione di potersi auto valutare, attraverso una serie di domande che lo inducono a riflettere su quanto appreso, ma

anche sulle modalità di apprendimento. Il suo uso favorisce la metacognizione.

1. Cosa ho appreso svolgendo questa attività?

2. Quando l’ho appreso?

3. Facendo cosa l’ho appreso?

4. Come l’ho appreso?

5. In quali discipline o ambiti della vita potrei utilizzare quello che ho appreso?

6. Dai un voto a questa attività, utilizzando una scala da 1 a 10.

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Competenze

So interrogare un testo, individuandone gli elementi caratterizzanti. So raccogliere le informazioni e servirmene per elaborare,

da solo, autonomamente, un racconto SI NO

So interrogare un testo attraverso

• i diversi momenti di lettura selettiva SI NO

• di analisi SI NO

• di socializzazione, grazie alla quale ho potuto confrontare il mio lavoro con quello dei compagni SI NO

• operando direttamente sul testo ed utilizzando strumenti logico-formativi di sistemazione dei dati e di sintesi. SI NO

Ho raggiunto queste conoscenze e competenze in che modo?

Molto bene

Bene

Abbastanza bene, anche se devo perfezionare dei passaggi

Ho sbagliato, devo perciò ripetere i passaggi

Ho commesso tanti errori, da non riuscire neppure a ripetere i passaggi

Nella valutazione delle diverse situazioni reali in cui sono coinvolto mostro rispetto per le opinioni altrui SI NO

Ho imparato a confrontarmi con l’altro SI NO

Il mio voto è ……….

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UNITÀ DI APPRENDIMENTO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

PRIMO STEP: Dalla scrittura alla lettura selettiva

Consegna n.1 Prova a spiegare il perché ami/detesti il circo. Procedi nel convincere un tuo compagno ad andare/non

andare al circo.

Es. Assistere ad uno spettacolo circense è divertente, ti permette di vedere tanti animali, le loro esibizioni, l’abilità

degli

addestratori/ Andare al circo significa spendere dei soldi per assistere alle esibizioni di poveri animali costretti a

comportamenti innaturali e ridicoli.

Socializzazione: L’insegnante propone una seconda attività di Brainstorming, con cui stimolare l’intervento di

ciascun alunno, chiamato a dare una spiegazione circa quanto scritto sul quaderno. Le domande potrebbero essere di

questo tipo:

Qual è il fatto-problema considerato?

Quali sono le ragioni esposte?

Il tuo compagno ha presentato argomenti contrari alla tua idea?

Quali sono le tue intenzioni?

Come concludi la tua riflessione?

Consegna n.2 Leggi silenziosamente per cinque minuti il seguente brano in fotocopia e sottolinea le affermazioni

con cui sei d’accordo.1

(Il brano in questione è quello di Della Casa, Prigionieri per animali)

1

In questa fase si passa ad analizzare il modello letterario. L’attività del leggere e sottolineare è una strategia che consente di misurare la capacità dell’alunno di ricercare informazioni in maniera mirata. Si adotta, in questo modo, la metodologia della ricerca-azione, che consente di andare a lavorare sui testi al fine di coglierne lo stile specifico.

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SECONDO STEP: Dalla lettura selettiva alla comprensione come spunto di ricerca

Socializzazione: Confrontate e discutete i vostri lavori cominciando ad abbozzare sul quaderno una tabella a due

colonne contenenti le tesi “Pro” e quelle “Contro”il circo” .

Riflessioni: L’insegnante forma delle coppie non troppo dissimili per competenza e compatibili sul piano

relazionale. Segue un momento in cui i gruppi si confrontano, il che consente al docente di verificare l’esatta

comprensione dei contenuti del testo.

Consegna n.3 (parte prima) Utilizziamo la Lim e la navigazione su Internet per ricercare informazione sul circo

e sugli animali che vivono nel circo

L’insegnante mostra ai ragazzi un articolo pubblicato sul sito della Lega antivivisezione (www.lav.it/cosa-

facciamo/animali-e-spettacoli/circhi) e uno sul sito di Nemesi Animale (www.nemesianimale.net/campagna-contro-il-

circo), entrambi testi argomentativi contro l’uso degli animali nei circhi. Gli alunni, a turno, leggono ad alta voce gli

articoli. A ciò segue un filmato di un’intervista di un ex circense che mostra le atrocità che subiscono gli elefanti di un

circo durante gli addestramenti.

Socializzazione: L’insegnante invita i ragazzi a riflettere sulle tesi degli animalisti e dell’ex circense contrarie ai

circhi con gli animali. A questo punto il docente manda alla lavagna l’alunno che sembra aver compreso meno le

informazioni trovate su internet (inclusione), chiedendogli di disegnare una tabella di due colonne. La prima conterrà

tutte le tesi “Contro” gli animali nel circo, tesi che i ragazzi individueranno sintetizzando le notizie ricavate dal web

Consegna n.3 (parte seconda) Utilizziamo la Lim e la navigazione su Internet per ricercare informazione sul

circo e sugli animali che vivono nel circo

Ovviamente, dopo aver letto i pareri degli animalisti e visto il filmato/intervista, molti ragazzi si schiereranno a favore

del divieto degli animali nei circhi. Il docente, però, fa riflettere gli alunni che prima di esprimersi, sarebbe opportuno

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ascoltare anche le ragioni dei circensi. Mostra così loro un articolo pubblicato sul sito www.circo.it/dieci-buone-

ragioni-per-dire-si-agli-animali-nei-circhi in cui sono elencate le dieci buone ragioni per cui bisogna promuovere e

conservare le arti e la cultura circensi, ovviamente senza rinunciare agli animali. A ciò segue un filmato tratto dal

programma televisivo “Sabato al Circo” di uno spettacolo di Moira Orfei con i suoi elefanti.

Socializzazione: l’insegnante invita i ragazzi a riflettere sulle tesi dei circensi favorevoli ai circhi con gli animali. A

questo punto il docente manda alla lavagna un secondo alunno che sembra aver compreso meno le informazioni

trovate su internet (inclusione), chiedendogli di completare la tabella inserendo nella seconda colonna tutte le tesi

“Pro” animali nel circo, tesi che i ragazzi individueranno sintetizzando le notizie ricavate dal web.

Consegna n.3 (parte terza) Gli alunni ricopiano sul loro quaderno la tabella a due colonne.

CONTRO CIRCO PRO CIRCO 1. Animali rinchiusi in gabbie 1. Il circo è cultura

2. Gravi squilibri nel comportamento (nervosismo, gesti

stereotipati, pazzia)

2. È un contributo alla conservazione

3. Massacri tra le stesse specie di animali 3. È un luogo di incontro tra uomo e animale

4. Addestramenti violenti con bastoni, pungoli elettrici 4. Fornisce stimoli e motivazione

5. Comportamenti ridicoli e innaturali 5. Si basa su addestramenti evolutisi nel tempo

6. Importazione illegale di animali 6. L’addestramento si basa su comportamenti naturali

7. Insegnamenti pericolosi per i bambini 7. Gli esemplari vengono custoditi e tutelati

8. Il circo con gli animali piace sempre di meno 8. Il viaggio fa bene agli animali

9. È solo un business 9. Il pubblico vuole gli animali nel circo

10. Tanti paesi hanno vietato l’uso di animali nel circo 10. I circhi sono totalmente trasparenti

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TERZO STEP: Dalla comprensione e dal riconoscimento e all’analisi della tipologia testuale argomentativa

Consegna n.4 Costruzione del grafo ad albero della struttura del testo argomentativo

QUARTO STEP: Dal testo argomentativo alla scrittura creativa

Consegna n.5 Facciamo una ricerca sugli animali

Dopo aver ascoltato le tesi dei circensi e quelle degli animalisti, bisogna sentire anche il parere degli animali

(brainstorming). L’insegnante stimola gli alunni con domande del tipo:

Ma secondo voi, cosa ne pensano gli animali?

A loro fa piacere vivere nel circo? Esibirsi negli spettacoli?

Forse ci sono degli animali a cui fa bene stare nel circo, e altri no?

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Forse gli animali si affezionano ai loro addestratori e alla fine preferiscono rimanere nel circo, piuttosto che tornare in

libertà?

La classe viene portata in aula computer dove i ragazzi, suddivisi in piccoli gruppi, fanno delle ricerche sulle varie

specie di animali presenti nei circhi, su come e dove vivono, sui pericoli a cui vanno incontro nel loro habitat, sui loro

comportamenti in natura, ecc.

Riflessioni: Dopo l’iniziale brainstorming, si passa alla ricerca-azione con cui i ragazzi provano ad individuare le tesi

degli animali.

Socializzazione: Si ritorna in classe e, adottando il role playing, i ragazzi fingono di essere un animale, un circense

o un animalista e spiegano le loro tesi pro o contro il circo con animali.

Consegna n.6 Scrivi un testo argomentativo in cui fingi di essere un circense, un animalista o un animale e spieghi

le ragioni per cui sei favorevole/contrario agli animali nei circhi.

Riflessioni: Quest’ultima attività consente di verificare se gli alunni hanno compreso come è strutturato un testo

argomentativo e se sono in grado da soli di produrre questa tipologia testuale. Inoltre, trattasi anche di un esercizio di

scrittura creativa giacchè a loro viene chiesto di indossare i panni del circense, dell’animalista ma, soprattutto,

dell’animale a cui finalmente si divertono a dare voce.

Seguono la valutazione e il debriefing illustrati sopra.

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DIARIO DI BORDO

Titolo attività: Il testo argomentativo dall’infanzia alla secondaria di I grado

Esperto: Domenico Notari

Docenti: Tutti i docenti del gruppo di italiano coinvolti nel progetto

Scuole: IC “Torrione Alto”di Salerno, VIII Circolo Didattico di Salerno, IC Calcedonia di Salerno,, IC “De Caro” di Lancusi

(Sa), IC di Baronissi (Sa), Direzione Didattica di Baronissi (Sa), VI Circolo Didattico “Medaglie D’Oro” di Salerno

Tipo di Scuola: scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado

Classi coinvolte: classi di tutti e tre gli ordini di scuola

Data inizio esperienza: 25 febbraio 2014

Data fine esperienza: 27 maggio 2014 N° ore di sperimentazione in classe: 6

N° ore di impegno personale al di fuori dell’orario di lezione: 4

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA L’attività è stata svolta nelle diverse classi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado. Attraverso la ricerca-

azione, il progetto si è proposto di trattare il testo argomentativo in tutti e tre gli ordini di scuola, ovviamente proponendo

materiali e stimoli adeguati alle fasce di età su cui si è lavorato, con l’obiettivo di realizzare un’unità di apprendimento

inseribile in un curricolo verticale. Lo scopo è stato quello di attivare una didattica per competenze, anche di tipo digitale,

favorendo l’inclusione e individuando adeguati strumenti di valutazione e certificazione.

L’esperienza nasce dalla volontà di dimostrare, a partire dalle recenti Indicazioni Nazionali per il curricolo, come si possa

trattare concretamente uno stesso argomento a partire dalla scuola dell’infanzia fino ad arrivare alla secondaria di I grado,

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sulla base di un percorso che conduca i ragazzi, via via, ad acquisire conoscenze e competenze sempre più complesse.

L'attività ha permesso agli studenti di lavorare sul testo argomentativo e, nel caso della scuola secondaria, di produrre,

attraverso un laboratorio di scrittura creativa, un testo argomentativo. Le lezioni sono state progettate utilizzando gli spazi

messi a disposizione dalla scuola, ovvero le aule e i laboratori multimediali.

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Lavoro di gruppo

Gruppi eterogenei

Coinvolta l’intera classe/sezione.

Sono stati realizzati collegamenti trasversali con altre discipline/campi di esperienza

COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI

Gli alunni si sono sentiti molto coinvolti nell’attività, hanno lavorato con entusiasmo e in maniera propositiva instaurando validi rapporti interpersonali,

creando un ambiente di apprendimento stimolante e motivante.

APPRENDIMENTO: SUCCESSI E DIFFICOLTÀ

Commenti ai risultati

Risultati positivi dal punto di vista motivazionale o Interesse

o Partecipazione attiva

o Curiosità

o Proposte di lavoro alternative

Gli alunni hanno lavorato lasciandosi coinvolgere completamente in tutte le attività loro proposte; anzi loro stessi hanno fornito frequentemente spunti di riflessione che hanno consentito di ampliare quanto inizialmente programmato dai docenti.

Risultati positivi dal punto di vista cognitivo o Creazione di un ambiente di apprendimento non convenzionale,

caratterizzato da una forte autonomia nell’elaborazione di nuovi concetti; o Interesse per la disciplina

o Stimolazione del pensiero critico

o Drammatizzazione

Gli alunni hanno imparato a lavorare su un testo argomentativo. I più piccoli si sono serviti del gioco e della drammatizzazione per avvicinarsi al genere; quelli più grandi sono riusciti, invece, a cogliere le caratteristiche del testo argomentativo e a riprodurlo, seppure nei suoi aspetti più semplici e essenziali. Hanno imparato a formulare giudizi, a difendere le proprie idee, ma, contemporaneamente, ad ascoltare le opinioni altrui

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o Giochi di ruolo

o Scrittura creativa

rispettando il pensiero dei compagni. In alcuni casi, sono arrivati a rivedere la loro posizione rispetto al problema preso in esame, giungendo a nuove conclusioni.

Metodologie di superamento

Difficoltà dal punto di vista motivazionale (atteggiamento/interesse/impegno) Non sono state riscontrate difficoltà dal punto di vista motivazionale, anche perché l’argomento è stato trattato evitando la solita lezione frontale e utilizzando nuove strategie di insegnamento, compreso anche l’uso delle TIC.

Difficoltà dal punto di vista cognitivo Sono stati scelti degli argomenti accattivanti che hanno permesso di coinvolgere l’intero gruppo classe/sezione senza che si presentassero difficoltà dal punto di vista cognitivo; il tutto anche per favorire il processo di inclusione

DIFFICOLTÀ ORGANIZZATIVE Difficoltà Strategie di superamento

L’unica difficoltà riguarda l’esiguità del numero di ore a disposizione dell’Esperto e degli stessi docenti che hanno dovuto produrre i lavori impiegando tempi superiori a quelli inizialmente programmati.

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VALUTAZIONE

Stesura di un testo finale espositivo

Gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, a conclusione del percorso, hanno rafforzato lo spirito collaborativo del gruppo la capacità

argomentativa individuale e hanno colto i diversi punti di vista nel rispetto delle opinioni altrui.

Gli alunni della classe quinta della scuola primaria hanno dimostrato di saper argomentare, analizzando i contenuti letti e operando la sintesi, collegando

gli argomenti, inserendo i propri commenti. Gli alunni della secondaria di I grado hanno prima partecipato ad un dibattito-discussione in cui ognuno ha esposto le proprie argomentazioni favorevoli o

contrarie al problema preso in esame, in seguito, hanno prodotto un testo creativo di tipo argomentativo.

L’unità di lavoro proposta ha permesso di effettuare una efficace azione di recupero per gli studenti in difficoltà.

L’unità di lavoro proposta ha permesso di effettuare una efficace azione di stimolo per gli studenti più brillanti.

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Istituto Comprensivo “Calcedonia”

DIARIO DI BORDO

Primo step

Lettura fiaba: Il brutto anatroccolo

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Conversazione guidata: circle time (individuazione di diversi punti di vista e relative argomentazioni)

Dopo la lettura si procede ad una serie di domande per verificare la comprensione del testo

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Secondo step

Drammatizzazione: giochi di ruolo (scelta del ruolo più congeniale e esplicitazione delle ragioni della scelta)

Le uova chiuse

Le uova si schiudono

Gli anatroccoli muovono i primi passi

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Il brutto anatroccolo cerca i suoi fratelli, ma viene allontanato

Il brutto anatroccolo è solo e decide di lasciare la fattoria

Il brutto anatroccolo si specchia nello stagno e si accorge di essere diventato un cigno

Il cigno si riunisce ai suoi simili

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Trasposizione grafica

Stesura guidata argomentazioni dei personaggi: le ragioni del brutto anatroccolo / le ragioni della madre/le ragioni dei fratelli

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PARLANO I FRATELLI

- Sei grigio e spelacchiato.

- Sei antipatico perché ti lamenti sempre.

- Sei diverso da noi.

- La mamma ti difende sempre e ci rimprovera.

PARLA LA MAMMA - Ma che male ho fatto per aver un figlio così !

- Sono proprio stufa delle chiacchiere delle comari.

- Non capisco la gelosia dei miei figli.

- Perché i miei figli e gli altri animali non accettano il mio figliolo grigio?

- A chi somiglia questo mio figlio?

PARLA IL BRUTTO ANATROCCOLO - Perché non sono bello come i miei fratelli?

- Tutti mi prendono in giro.

- Mi sento triste e solo.

- Perché gli altri animali mi evirano?

- Mi sento solo e me ne vado.

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Terzo step

Verifica: cogliere i punti di vista degli altri personaggi della storia: il cane /il gatto/ la padrona della casa che prima accoglie il

brutto anatroccolo e poi lo caccia via

PARLA LA PADRONA DI CASA

- Ho accolto l’anatroccolo perché avevo paura che morisse,

ma sono dispiaciuta perché da subito ha combinato solo

pasticci. Il mio cane e il mio gatto l’hanno accolto, ma sono

stati rifiutati.

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Drammatizzazione: giochi di ruolo

Stesura finale diversa della storia Il brutto anatroccolo, dopo essere diventato un cigno, si

innamora e non è più solo.

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 8° CIRCOLO “DON MILANI”

Testo argomentativo

La cicala e la formica

IV B 8° Circolo “Don Milani” Salerno Insegnanti Guarino Amalia – Amendola Angelamaria

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• Creare un contesto accogliente e motivante per favorire lo star bene a scuola al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini al progetto educativo. • Comprendere un testo narrativo in funzione di tre livelli: Livello letterale – referenziale Livello inferenziale Livello interpretativo • Analizzare il testo a livello di coreferenza. Per coreferenza si intendono le espressioni, i sintagmi di un testo che si riferiscono ad uno stesso personaggio, ad uno stesso fatto. • Analizzare il testo a livello espressivo ed estetico. • Parafrasare le espressioni del testo per esprimere in modi diversi lo stesso significato (Arricchimento lessicale). • Dividere la favola in sequenze, cioè nei diversi episodi che la compongono. • Riassumere in modo sintetico solo i fatti importanti di essa. • R.L. Analisi grammaticale. • Testo informativo sui due animali. 1. Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e, allo stesso tempo, il dialogo e la riflessione su quello che si fa, in modo condiviso e partecipato. 2. Visione con la LIM della favola “La Cicala e la Formica” al fine di utilizzare i vari canali di apprendimento. - Narrazione e drammatizzazione del testo. - Laboratorio delle emozioni, prendere coscienza dei propri punti di forza e di debolezza. - Laboratorio informatico per sviluppare le abilità informatiche degli alunni. 3. Prendere coscienza delle differenze individuali per accogliere la diversità come valore positivo.

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Testo Argomentativo Mappa: ha lo scopo di convincere gli altri a condividere opinioni, idee, soluzioni di un problema. Presenta un argomento di discussione o problema al quale si cerca di dare una risposta. Nella vita c’è solo divertimento o solo dovere? Sostiene una tesi o più opinioni espresse da una o più persone. Riporta gli esempi, cioè argomentazioni con cui ciascuno sostiene la propria tesi. Si conclude con una soluzione al problema.

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Cenni biografici sugli autori. Brainstorming: attraverso tale tecnica si propone ai ragazzi di elencare le caratteristiche della cicala e della formica. Giochi didattici: si prova a prendere le parti del personaggio “diverso”, presentato come negativo secondo l’ottica normale e rivalutato da un altro punto di vista. (Alla formica e Rivoluzione di G. Rodari)

La ricerca della bellezza e il perseguimento della solidarietà sono – o dovrebbero essere – valori fondamentali dell’esistenza umana. L’essere umano diventa davvero tale quando incomincia a sentire dentro di sé un decisivo anelito (desiderio ardente) verso la bellezza e un sentimento di compassione verso gli altri.

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Il gruppo-cicala e il gruppo-formica si scambiano i ruoli, cercando di mettersi “dal punto di vista” l’uno dell’altro, per cercare di capire meglio le motivazioni che ne determinano i modi di vita. Riscrittura della favola di Esopo, con la stessa struttura dell’originale, ma cambiando i fatti.

E FU COSÌ CHE ... LA CICALA DIVENTA UN PO’ FORMICA E LA FORMICA DIVENTA UN PO’ CICALA. NESSUNO È ESCLUSO NELLA STORIA DELLA VITA.

ED ECCO A VOI, SIGNORE E SIGNORI

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LA FORMICALA

Un nuovo animaletto con le virtù della cicala e della formica.

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E ALLORA ... TUTTI INSIEME PER L’INCLUSIONE

I nsieme

N oi

C on

L oro

U niti

S empre

I n

O gni

N uova

E mozione

Per concludere … gli alunni diventano “cantastorie” e narrano la “nuova” Favola della cicala e della formica.

La favola della cicala e la formica scritta da noi …… Le formiche stavano tappate nel formicaio, mentre fuori soffiava la tramontana. “Come si sta bene qui al riparo!” “E senza preoccupazioni: le provviste sono abbondanti!” “Abbiamo lavorato tanto nella buona stagione e ora ci godiamo i frutti della fatica.”

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“Sì ….però a me manca qualcosa, non so …” “Lo so io: c’è troppo silenzio quaggiù.” “Ci mancano i rumori, i canti, i suoni che si sentivano in estate.” “Ti ricordi che bello era il frinire delle cicale? Ma … chi bussa?” “Toc, toc! Sono una cicala infreddolita e affamata. Aprite, per favore!” “Vieni, vieni dentro! Come sei ridotta!” “Ti rifocilleremo e poi ci canterai qualcosa …” “Per fortuna sei venuta tu, cara cicala. Stavamo proprio morendo di noia. Continuiamo la storia … Cicala: “Che bello! Allora anch’io servo a qualcosa! Non sono del tutto inutile! Sono felice, grazie, formichine.” “Ah ... ho imparato la lezione! Vi prometto che l’estate prossima un po’ canterò e un po’ … lavorerò con voi.” Formiche: “Anche noi abbiamo imparato la lezione, cosa credi? La prossima estate, sapremo apprezzare il tuo canto allegro, non ti terremo lontana, ti chiederemo, anzi di seguirci.” “E poi … un po’ lavoreremo, un po’ ci riposeremo, ascoltando il tuo canto e godendoci la bella stagione.” Cicala e Formica: “Evviva! Tutti per uno, uno per tutti … questo sarà il nostro motto!”

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«Calimero e l’amico speciale»

Uno strumento per parlare alla classe del loro amico

con «disturbo dello spettro autistico»

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«Una buona scuola primaria si costruisce come un contesto idoneo a promuovere

apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni».

Dalle «Indicazioni nazionali per il curricolo».

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Questo progetto, verte sulla conoscenza e sull’accettazione della diversità come fonte di ricchezza

e fornisce occasioni di scambio e crescita reciproca.

La diversità è caratteristica di ogni essere vivente e come tale deve essere accettata e riconosciuta.

In questo modo ogni bambino, accettandosi con i propri limiti, si confronterà con la diversità

dell’altro, arricchendosi vicendevolmente. Si sono proposte, pertanto, varie attività nell’ottica della

trasversalità delle discipline che si sono concluse con la rielaborazione di una storia, che contiene

il messaggio della diversità e che ha permesso ai bambini di riflettere e argomentare sul

significato implicito in essa contenuto.

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FINALITA’ Diffondere tra i bambini, cittadini di domani, una cultura del rispetto della diversità, basata sulla

conoscenza di tale realtà e sul superamento degli stereotipi e dei pregiudizi ad essa relativi.

OBIETTIVI Guidare gli alunni nell’acquisizione di una criticità di giudizio che permetta loro di approcciarsi

«all’altro» in modo positivo e costruttivo nella consapevolezza che ognuno a suo modo è portatore

di una diversità che lo rende unico.

STRUMENTI E METODOLOGIE DIDATTICHE Creare contesti di apprendimento motivanti e validi per tutti;

favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze;

curare l’ accesso facilitato per gli alunni con disabilità;

valorizzare il talento e le inclinazioni di ciascuno;

valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti;

favorire l’apprendimento metacognitivo;

didattica laboratoriale per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che

si fa;

tutoring;

brainstorming;

didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi;

uso di tecnologie multimediali.

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DIARIO DI BORDO

Titolo «L’amico speciale»

Uno strumento per parlare alla classe del loro amico con «Disturbo dello spettro autistico».

Descrizione dell’esperienza

L’attività è stata svolta nella classe IVB formata da 21 alunni, 9 maschi e 12 femmine, di cui un alunno con

disturbo dello spettro autistico e uno con DSA. L’esperienza è nata da una problematica sorta in seguito alle

richieste da parte dei nostri alunni, di maggiori informazioni sul loro compagno speciale.

Esperienza di lancio

Festeggiamento del primo compleanno dell’alberello piantato dalla classe lo scorso anno sul marciapiede di

fronte la nostra scuola per la «Festa dell’albero». In tale occasione nell’ora di scienze gli alunni hanno

disegnato con tecniche diverse alcuni tipi di albero, la loro «carta d’identità» e alla fine hanno realizzato un

cartellone dal titolo «Tutti diversi ma straordinariamente utili».

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Domanda di lancio La diversità appartiene solo al mondo vegetale?

Trasversalità delle discipline Ogni insegnante ha trattato l’ argomento della diversità nelle varie discipline.

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TRASVERSALITA’DELLE DISCIPLINE

RELIGIONE Leggere pagine evangeliche, individuare

il messaggio principale (parabola dei

talenti).

ITALIANO Leggere e produrre semplici testi

narrativi, descrittivi, argomentativi.

ARTE E IMMAGINE Realizzare elaborati personali e creativi

sulla base di un’ideazione e

progettazione originale. Realizzare

immagini con Paint al computer.

SCIENZE Individuare somiglianze e differenze tra

alcuni tipi di alberi (carta d’ identità)

TECNOLOGIA Pianificare la fabbricazione di un

semplice oggetto impiegando materiali

di uso quotidiano.

INGLESE Descrivere persone e animali dalle

caratteristiche diverse.

MATEMATICA Rappresentare relazioni e dati in

situazioni significative; utilizzare

rappresentazioni per ricavare

informazioni; formulare giudizi;

prendere decisioni.

MUSICA Eseguire collettivamente la canzone

«Calimero».

ED. FISICA Utilizzare in forma originale e creativa

modalità espressive e corporee, anche

attraverso forme di drammatizzazione e

coreografie.

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SCIENZE Obiettivi – Individuare somiglianze e differenze tra alcuni tipi

di alberi.

Attività – cartellone con carta d’identità di alcuni alberi.

INGLESE Obiettivi – Descrivere persone e animali.

Attività – Classificare persone e animali in base a diversi

attributi ed azioni.

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ED. FISICA Obiettivi – Utilizzare in forma originale e creativa modalità

espressive e corporee anche attraverso forme di

drammatizzazione e coreografie.

Attività – Simulare i movimenti di diversi tipi di animali.

MUSICA Obiettivo – Eseguire collettivamente la canzone «Calimero

dance».

Attività – Cantare la canzoncina «Calimero dance»

accompagnata da una semplice coreografia.

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TECNOLOGIA Obiettivi - Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto

impiegando materiali di uso quotidiano.

Attività – Realizzazione di un’altalena, di una scatola con le

stecche di gelato, di Calimero con i gusci di uovo e con il

feltro e l’ovatta.

ITALIANO Obiettivi - Leggere e produrre semplici testi narrativi,

descrittivi, argomentativi.

Attività

1) Lettura del testo « Massimo è fatto a modo suo».

2) Racconta di una persona «speciale» a cui sei

particolarmente legato.

3) Visione del cartone «Calimero e l’amico speciale ».

4) Illustrazione di una scena del cartone che ti ha

maggiormente colpito.

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6) Drammatizzazione della favola «Calimero e l’ amico

speciale».

7) Realizzazione del libricino «Calimero e l’amico speciale»

dopo la

riscrittura da parte dei ragazzi e di un altro libricino con

l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa.

8) Testo argomentativo «E’ possibile l’amicizia con un

bambino speciale?». Brainstorming e intervista.

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MATEMATICA Obiettivo – Rappresentare relazioni e dati in situazioni

significative; utilizzare le rappresentazioni per ricavarne

informazioni; formulare giudizi; prendere decisioni.

Attività – Intervista alle classi quarte del plesso: «E’ possibile

l’amicizia con un bambino speciale?». Registrazione con

grafico a colonne dei risultati ottenuti.

E’ interessante notare come le risposte dei bambini che

hanno in classe un compagno con disabilità sia unanime.

Mentre, nell’unica classe che non ha il compagno speciale, si

sono registrati tre no. Questi risultati hanno fornito

l’occasione alle insegnanti di affrontare in classe il tema

della diversità come ricchezza e opportunità di crescita.

sì no sì no sì no sì no

Classe

IVA

Classe

IVB

Classe

IVC

Classe

IVD

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ARTE E IMMAGINE Obiettivi - Realizzare elaborati personali e creativi sulla base

di un’ideazione e progettazione originale. Realizzare

immagini con Paint al computer.

Attività – Striscia con bozzetti di disegni da realizzare per

illustrare la favola di «Calimero e l’amico speciale». Disegni

in Paint.

RELIGIONE Obiettivi - Leggere pagine evangeliche, individuare il

messaggio principale (parabola dei talenti).

Attività – BRAIANSTORMING su: punti di forza e punti di

debolezza di ognuno di noi.

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CONCLUSIONI

Per poter argomentare, bisogna conoscere…

Ecco alcune attività che abbiamo condiviso con il nostro compagno autistico e che ci hanno permesso di dimostrare che…

«Sì…, è possibile essere amico di un bambino speciale.

Sono suo amico, con lui… ballo, disegno, gioco, festeggio, vado a teatro, al parco, alla caserma dei Vigili del Fuoco…».

A questo punto i ragazzi sono pronti per realizzare un testo argomentativo

UNITA’ DI APPRENDIMENTO Il testo argomentativo

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno:

1) ascolta e comprende testi di vario tipo, cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo

2) legge e comprende testi di vario tipo, cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo

3) scrive e rielabora testi di vario genere, corretti, chiari e coerenti

Obiettivi di apprendimento

1) ascoltare e comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi e testi di vario tipo

2) raccontare storie personali in modo chiaro e corretto

3) ricostruire verbalmente le fasi di un’esperienza vissuta

4) leggere testi di vario tipo per ricavarne informazioni utili ad argomentare su temi noti

5) cogliere in una discussione la posizione altrui per esprimere la propria

6) rielaborare un testo in modo creativo

7) scrivere un semplice testo argomentativo

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Attività

visione del cartone animato «Calimero e l’amico speciale»

illustrazione delle sequenze selezionate

brainstorming sul tema della diversità

drammatizzazione del testo

giochi di ruolo con argomentazione relativa alla scelta del personaggio rappresentato

stesura della mappa del testo argomentativo

questionario per alunni e genitori

produzione scritta di un testo argomentativo

test finale sull’amicizia

scheda per l’osservazione valutativa

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SCHEDA PER L’ OSSERVAZIONE VALUTATIVA

Traguardi per lo sviluppo delle

competenze

Indicatori oggettivamente verificabili

L’alunno:

- ascolta, comprende, legge, argomenta,

produce testi argomentativi

- si riconosce membro di un gruppo

- partecipa attivamente a proposte

implicanti la collaborazione con

gli altri

- utilizza un lessico adeguato alla

persuasione

- produce testi di tipo

argomentativo

SI NO IN PARTE

SI NO IN PARTE

SI NO IN PARTE

SI NO IN PARTE

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UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Il testo argomentativo

Titolo: «Calimero e l’amico speciale»

Primo step

Si propone ai bambini la visione del cartone animato «Calimero e l’amico speciale»

Secondo step

Viene chiesto ai bambini di illustrare la sequenza della storia che li ha maggiormente colpiti

Terzo step

Si discute sulla possibilità o meno di poter fare amicizia con un bambino speciale e si scrivono alla lavagna le

argomentazioni a sostegno della propria tesi

Quarto step

La classe viene divisa in due gruppi: quello dei sostenitori della possibilità di fare amicizia e quelli che sostengono il

contrario

Quinto step

Ogni gruppo ha a disposizione 15-20 minuti per proporre una traccia scritta di argomentazioni in difesa della propria

tesi. Successivamente viene chiesto ai bambini di scegliere quattro avvocati difensori che dovranno perorare la causa del

gruppo. Gli avvocati dei due schieramenti si affrontano a turno al fine di far valere le proprie argomentazioni

Sesto step

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Quando le arringhe diventano troppo incandescenti e le tesi proposte ripetitive, il moderatore (l’insegnante) interviene a

fermare la discussione per far notare la situazione che si è creata. Si attira così l’attenzione dei bambini su quanto essi

hanno vissuto e su come la discussione si prolunghi in un irrigidimento dei punti di vista senza che si trovi una soluzione

Settimo step

Si fa notare come ogni argomento sostenuto da un gruppo possa essere rovesciato a vantaggio del gruppo opposto. Si

propone, allora, di scambiare i ruoli: chi prima era contro, ora è a favore

Ottavo step

Si propone di formare nuovi gruppi di quattro bambini, di cui una coppia è a favore e l’altra contro. Ogni gruppo, dovrà

cercare di creare una situazione in cui si possa trovare un accordo

Nono step

Ogni gruppo presenta agli altri le sue proposte e si discute insieme su quelle che rispondono meglio all’esperienza che

gli alunni vivono in classe con il loro compagno speciale

Decimo step

Alla fine ognuno scrive il proprio testo argomentativo

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ANALISI VALUTATIVA E VALUTAZIONE DEL PROCESSO

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013-2014

PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA

RETE CURRLAB

ANALISI QUALITATIVA E VALUTAZIONE DI PROCESSO

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO a cura di ogni alunno

( scuola dell’Infanzia e scuola Primaria) ITALIANO Gli alunni, ad ogni domanda, hanno assegnato, con una X, un valore secondo la seguente legenda:

POCO MOLTO MOLTISSIMO

Il progetto mi ha dato la possibilità di:

provare più interesse nella materia oggetto del corso

apprendere metodi nuovi di lavoro

utilizzare strumenti diversi

farmi stare meglio con i compagni di classe

imparare cose nuove con maggiore facilità

Come sono stati gli insegnanti?

Chiari nelle spiegazioni

Bravi a rendere gli argomenti divertenti

Disponibili con noi alunni

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RISULTATI E COMMENTI

RRiissuullttaattii ppoossiittiivvii ddaall ppuunnttoo ddii vviissttaa

mmoottiivvaazziioonnaallee

• Interesse

• Partecipazione attiva

• Cooperazione

Gli alunni hanno lavorato in un contesto

accogliente, cooperativo e stimolante, in cui

la valorizzazione di ciascuno è diventata il

punto di partenza per ottimizzare i risultati

di tutti, diffondendo valori inclusivi condivisi

Risultati positivi dal punto di vista cognitivo

• Creazione di un ambiente di

apprendimento non convenzionale,

caratterizzato da una forte

autonomia nell’elaborazione di nuovi

concetti

• Interesse per la disciplina

• Stimolazione del pensiero critico

Gli alunni hanno compreso che in fondo

siamo un po’ simili e un po’ diversi. Ciascuno

di noi però ha qualcosa che lo rende speciale.

Hanno appreso la tecnica dell’argomentare,

dopo aver fatto numerose esperienze

significative sull’argomento trattato.

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METODOLOGIE DI SUPERAMENTO

Difficoltà dal punto di vista motivazionale

(atteggiamento/interesse/impegno)

Ad alcuni alunni non è piaciuto l’eccessivo

pietismo e moralismo contenuto nella favola

originaria di «Calimero e l’amico speciale» nei

confronti del compagno con disabilità

Abbiamo perciò riscritto la favola

depurandola da tutti quegli

elementi che infastidivano i nostri

alunni o li rattristavano

eccessivamente

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MATEMATICA: MATEMATICA E REALTÀ

“Spazio, Ordine, Misura, ovvero: parole-chiave

per indicare la Matematica non come disciplina a sé stante,

avulsa da un contesto reale, ma come campo di esperienza.

La Matematica è una forma di conoscenza

che si può rintracciare e scoprire in molte attività dell’uomo,

pratiche o anche solo linguistiche”.

Bruno D’Amore ( DIE, Universidad Distrital Josè de Caldas, Bogotà)

Le applicazioni della matematica, infatti, hanno non solo ricadute, ma radici nella vita di tutti i giorni.

Nell'apprendimento della matematica è fondamentale il rapporto con i fatti concreti, con le esperienze vissute, la

costruzione di oggetti, con la realtà.

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MATEMATICA nella PRIMARIA

TITOLO ATTIVITÀ: BAMBINI IN MONTAGNA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Ricercare dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).

Ricavare informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.

Descrivere il procedimento seguito e riconoscere strategie di soluzione diverse dalla propria.

Riconoscere e rappresentare forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si

trovano in natura o che sono state create dall’uomo.

Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze

significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad

utilizzare siano utili per operare nella realtà

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MATEMATICA nella secondaria 1° grado

TITOLO ATTIVITÀ: alunni in movimento

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Percepire la propria posizione nello spazio e stimare distanze e volumi a partire dal proprio

corpo.

Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad

altre persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra,

dentro/fuori).

Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno, descrivere un

percorso che si sta facendo e dare le istruzioni a qualcuno perché compia un percorso

desiderato.

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Matematica per il cittadino 2001-2003-2004

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MATEMATICA & REALTÀ (M & R) è un progetto di innovazione didattica che promuove l’interazione dinamica tra

mondo reale e mondo matematico come elemento chiave del processo insegnamento-apprendimento. In sintonia con la

Matematica per il cittadino e con le indicazioni ministeriali (MIUR) per i nuovi curricula, in linea con le indagini INVALSI e

OCSE PISA, si propone di stimolare i ragazzi ad utilizzare le conoscenze e le competenze matematiche acquisite a scuola, per

orientarsi nella moderna società della conoscenza e gestire le proprie scelte in modo consapevole e attivo. (Da

www.matematicaerealta.it).

GARA DI MODELLIZZAZIONE MATEMATICA

SFIDE SEZIONI AVANZATA

IV e V anno SS II grado

BASE

I biennio SS II grado

INTERMEDIA

II biennio SS II grado

JUNIOR

II e III anno SS I grado

SUPERJUNIOR

V anno SP e I anno SS I grado

SCUOLA PRIMARIA

“Spazio, Ordine, Misura, ovvero: parole-chiave per indicare la Matematica non come disciplina a sé stante, avulsa da un

contesto reale, ma come campo di esperienza. La Matematica è una forma di conoscenza che si può rintracciare e scoprire in

molte attività dell’uomo, pratiche o anche solo linguistiche”.

Bruno D’Amore ( DIE, Universidad Distrital Josè de Caldas, Bogotà)

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ATTIVITÀ PROPOSTE NELLA CLASSE II B

SCUOLA PRIMARIA LANCUSI 1) GIOCO DELLE COSTRUZIONI, LIBERO / STRUTTURATO - GIOCO CON I REGOLI (CUBETTI BIANCHI).

(Attività profondamente matematica, legata ad accostamenti di pezzi, a progettazione preliminare, con dichiarazione esplicita,

di quel che si vuole ottenere).

Esempio- Realizzare l’iniziale del proprio nome con i regoli bianchi (cubetti da 1 cm³ ) nel carattere di stampa, stampato

maiuscolo. (Esempio la “L”)

L’alunno deve saper descrivere la conoscenza (obiettivo di altissimo livello metacognitivo).

Esempio di descrizione- La fila davanti e la fila dietro sono uguali. A questo punto posso procedere in due modi. 1°) Contare

tutti mattoncini visibili, compreso quello nascosto 2°) Contare i mattoncini della fila davanti e moltiplicare per 2.

Se si aggiunge un’altra torre alla costruzione per creare la lettera “U”. Quanti mattoncini si dovranno aggiungere?

Esempio di descrizione – Non è sufficiente aggiungere solo la fila davanti.

Non bisogna contare tutta la fila partendo dalla base, perché la base c’è già.

Ci sono mattoncini nascosti.

2) GIOCO DEGLI STAMPI E DELLE IMPRONTE (SPAZIO E FIGURE – DAI SOLIDI ALLE FIGURE PIANE –

LE IMPRONTE).

Stampi con le fette di patata.

Associare il solido alla sua impronta (figura piana).

Realizzare un poster con la tecnica dello stampo (timbri con le patate).

Esempio di descrizione- Mi concentro sulla forma ritagliata dalla maestra e immagino di farla coincidere con la parte scartata.

Ripasso la parte alta del solido della maestra: ……

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3) I NUMERI DELLA PROBABILITÀ E DELLA STATISTICA.

Lettura di grafici e tabelle per la raccolta dei dati.

La biblioteca di classe – Calcolo dei prelievi effettuati in una settimana.

Esempio di descrizione- Qual è il giorno della settimana in cui sono stati presi in prestito più libri?

Per rispondere devo considerare qual è il giorno della settimana in cui ci sono più caselle colorate……

Conclusione L’alunno deve dimostrare di saper rappresentare situazioni, organizzare strategie, spiegare cosa sta facendo.

Docente

Meriano Anna Maria

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SCUOLA PRIMARIA – CLASSE II B

RELAZIONI, MISURE, DATI E PREVISIONE

ASPETTI COSTITUTIVI DELLA DISCIPLINA

DATI E PREVISIONI: STATISTICA

Il termine statistica

La statistica descrittiva

La statistica induttiva

Il calcolo delle probabilità

Una popolazione

I caratteri

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DATI E PREVISIONI Traguardi di sviluppo

Obiettivi di apprendimento

Raccogliere dati relativi a un certo carattere

Compiere semplici indagini: raccogliere i dati,

rappresentarli graficamente e interpretarli.

Qualificare l’incertezza in base alle informazioni

possedute

Individuare la possibilità o l’impossibilità del verificarsi di un evento.

Esplorare, rappresentare e risolvere situazioni

problematiche.

Analizzare situazioni problematiche e produrre soluzioni.

Contenuti La raccolta dei dati – La rappresentazione grafica dei dati

( ideogramma, diagramma a punti, a barre, a linee spezzate) – Istogramma – L’analisi di situazioni problematiche e la

produzione di soluzioni.

Attività Sistema di riferimento cartesiano (diagramma a punti, a barre, a linee spezzate) – La biblioteca di classe (rilevazione statistica

– organizzazione dei dati – frequenza assoluta – frequenza relativa) – Analisi di un testo problematico (borsette di cartoncino

realizzate per la “Festa della Mamma”) con l’individuazione di dati e domande.

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Matematica&realtà

DATI E PREVISIONI/ MISURA

Obiettivo di Apprendimento – Compiere semplici indagini: raccogliere i dati, rappresentare graficamente e interpretarli.

Le domande che seguono chiedono di ricavare informazioni da grafici e tabelle.

Rispondere alle domande motivando le risposte.

I bambini della II B hanno allestito la biblioteca di classe.

Da lunedì a venerdì possono prelevare un libro da leggere in due settimane.

La maestra ha registrato su un grande cartellone i libri presi in prestito in cinque giorni.

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

= 4 libri

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a. Qual è il giorno della settimana in cui sono stati presi in prestito più libri?

Risposta: …………………………………………………………………

- Per rispondere devo considerare qual è il giorno della settimana in cui ci sono:

più caselle colorate.

b. Quanti libri sono stati presi in prestito in tutto quella settimana?

b

A. 20 B. 40 C. 16

- Per rispondere devo considerare:

tutte le caselle colorate del grafico.

Devo fare attenzione all’ indicazione: ogni casella colorata vale 4.

- A questo punto posso procedere in due modi, entrambi corretti.

1. Conto tutte le caselle colorate sul grafico seguendo la tabellina del 4.

2. Conto tutte le caselle colorate del grafico e moltiplico il risultato per 4.

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Obiettivo di Apprendimento – Analizzare situazioni problematiche e produrre soluzioni.

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QUANTI GRUPPI?

- Segui le indicazioni e risolvi il problema.

I 18 alunni della II B hanno realizzato una graziosa borsetta di cartoncino colorato da regalare alla mamma per la sua festa.

In ogni borsetta vanno messi cioccolatini e caramelle.

L’insegnante dice: “Prendete 2 cioccolatini ciascuno, così non facciamo ingiustizie”.

Quanti cioccolatini c’erano nella confezione intera se ne rimane 1 solo?

- “…… Poi dovete prendere 3 caramelle ciascuno da inserire nella propria borsetta.”

Quante caramelle occorrono in tutto?

Quanti dolciumi ci sono in ogni borsetta?

Quanti dolciumi in 18 borsette?

CONTINUA TU

Numero dei cioccolatini presi da ciascun bambino ...

Numero dei cioccolatini dell’intera scatola ...

Con quali operazioni si può scoprire il numero dei cioccolatini contenuti nella scatola intera?

.... .... = .... .... .... = ....

Sono rimasti dei cioccolatini? .... Quanti? ....

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"LA FRUTTA... TI FRUTTA"(INDAGINE STATISTICA)

CLASSE III D

INSEGNANTI:

LUIGIA IMPERIALE

MICHELA PETRULLO

SABRINA D'ORSO

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Competenze e obiettivi di apprendimento

Contenuti

Nuclei coinvolti

Collegamenti esterni

Saper osservare eventi e fenomeni.

Rilevare dati significativi, analizzarli,

sviluppare ragionamenti sugli stessi,

utilizzando consapevolmente

rappresentazioni grafiche e strumenti di

calcolo.

Confrontare tra loro modi

diversi di rappresentare gli

stessi dati.

Comprendere le funzioni

principali del foglio di calcolo.

Prevedere lo svolgimento e il

risultato di processi e procedure.

Realizzare oggetti digitali seguendo una

precisa metodologia progettuale.

Caratteri quantitativi e

caratteri qualitativi.

Diagrammi diversi.

Questionari .

I dati e le previsioni.

Argomentare e

congetturare.

Lingua italiana

Scienze

Geografia

Tecnologia

Soluzioni organizzative

FASE INIZIALE In aula, lavoro collettivo

FASE CENTRALE Al computer, lavoro a coppie

FASE CONCLUSIVA Lavoro a coppie

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Contesto: aspetti della realtà extrascolastica

Punti di attenzione:

Gestione della discussione;

Rapporto tra la realtà e le sue forme di rappresentazione numerica tabellare.

Prima di cominciare l’attività l’insegnante ricorda agli alunni che:

la lettura della realtà avviene tramite rappresentazioni statistiche che con un linguaggio chiaro, efficace e sintetico, forniscono

informazioni che devono essere interpretate.

La costruzione di un’indagine statistica avviene secondo alcune “regole di procedura”:

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118

Nella proposta dell’attività abbiamo i seguenti elementi concettuali statistici:

Elementi concettuali statistici

Esplicitazione degli elementi concettuali nelle attività

Fenomeno collettivo

Informazioni sulle preferenze relative al

consumo della frutta e su alcune personali

abitudini di tipo alimentare

Collettivo statistico Bambini della classe

Unità statistica Singolo alunno

Carattere Frutta scelta tra mela,arancia,pera, altro

Modalità Indagini tra bambini

Strumenti di rilevazione Risposte orali e attraverso rappresentazioni grafiche

Raccolta dati La classificazione si attua raggruppando le rappresentazioni

materiali rispetto a ciascuna delle modalità scelte

Classificazione del collettivo statistico Effettuare il conteggio degli elementi del gruppo

corrispondenti ad ogni modalità e scrivere il numero ottenuto

( frequenza assoluta)

Enumerazione delle unità statistiche: frequenza Utilizzando un criterio di classificazione, costruire i gruppi

corrispondenti alle varie modalità ed effettuare il conteggio

degli elementi ad essi corrispondenti: il numero ottenuto è la

frequenza

Tabella di frequenza Costruire la tabella di frequenza(titolo, modalità, frequenza)

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“TI PIACE LA FRUTTA”

PROPOSTA OPERATIVA

Prendendo spunto da una situazione concretamente vissuta nell’ambito della classe “Frutta nelle scuole… Se la mangi ti frutta”

è stata suggerita agli alunni un’ indagine statistica. Si pensa che in tal modo essi possano comprendere la vera utilità di una

raccolta dati da tabulare e tradurre poi in una rappresentazione grafica per mezzo di diagrammi. Attraverso l’utilizzo di un

questionario con risposta a scelta multipla, gli alunni esprimono le proprie preferenze relative al consumo della frutta e

registrano alcune personali abitudini di tipo alimentare.

QUESTIONARIO

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Si annota sulla lavagna la tabulazione delle risposte al questionario e si registrano tutti i dati.

Ti piace la frutta? Preferenza Frequenza

Si XXXXXXXXXXXXXXX 15

Così così XXXXXXXX 8

No

0

Ti piace la frutta? Frequenza

Si 15

Così così 8

No 0

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Gli stessi dati vengono registrati in questo istogramma

Dopo aver letto l’istogramma gli alunni riflettono insieme all’insegnante sui dati emersi attraverso il controllo delle frequenze

e concludono che il valore che si è manifestato con più frequenza è che la frutta piace.

“La frutta piace”è la moda di questa INDAGINE STATISTICA.

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INDAGINE SULLA FRUTTA CHE PIACE DI PIU’

Gli alunni hanno continuato le loro indagini statistiche raccogliendo dati sul tipo di frutta che piace di più.

Ecco i risultati inseriti prima in tabella e poi in IDEGRAMMI, ISTOGRAMMI, AEREOGRAMMI A TORTA:

10 alunni hanno scelto l’arancia;

6 alunni hanno scelto la mela;

3 alunni hanno scelto la pera,

4 alunni hanno scelto altro

FRUTTA PREFERITA PREFERENZA FREQUENZA

ARANCIA XXXXXXXXXX 10

MELA XXXXXX 6

PERA XXX 3

ALTRO XXXX 4

FRUTTA PREFERITA FREQUENZA

ARANCIA 10

MELA 6

PERA 3

ALTRO 4

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IL TUO FRUTTO PREFERITO

IDEOGRAMMA

FRUTTA PREFERITA FREQUENZA

ALTRO

Osservando l’ideogramma e sapendo che uno “smile” corrisponde a un bambino o a una bambina, rispondi alle seguenti

domande:

- Qual è il frutto che i bambini o le bambine preferiscono?

- Quanti bambini o bambine hanno scelto altro?

- Quanti bambini o bambine hanno scelto la mela?

- Quanti bambini o bambine hanno scelto la pera?

- Quanti erano i bambini o le bambine che hanno partecipato all’indagine?

- Il numero delle bambine e dei bambini corrisponde al numero delle risposte date?

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ISTOGRAMMA

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AEROGRAMMA CON VALORE

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AEROGRAMMA CON VALORE E PERCENTUALI

Successivamente gli alunni hanno preso un arancia e l'hanno spremuta ottenendo così 9 cl di succo.

A questo punto si sono chiesti:

Quante arance devo spremere, per ottenere 1 litro di succo?

Se si vuole dare ad ogni alunno della classe III D (alunni 23) un bicchiere da 15 cl di succo di arancia, quanti bicchieri si

riescono a riempire con un litro di succo?

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ITALIANO E SCIENZE

L' ARANCIA ATTRAVERSO I CINQUE SENSI

L' ARANCIA VISTA DA FUORI:

VISTA: l' arancia è arancione e di forma rotonda.

TATTO:la buccia è ruvida e dura.

UDITO: se la faccio cadere produce un tonfo abbastanza forte. Se la gratto con le unghie sento un leggero rumore.

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L' ARANCIA VISTA DA DENTRO:

GUSTO: se ne mangio uno spicchio è dolce e succoso.

Se invece la spremo diventa un liquido gustoso e dissetante.

OLFATTO: l' arancia ha un leggero profumo che ricorda quello del suo fiore.

L'arancia è ricca di vitamina C, sali minerali e anti ossidanti che ci aiutano a stare meglio in salute.

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NELL’ARANCIA UN MONDO DI SALUTE

Composizione e valore energetico dell'arancia (100gr . di prodotto)

Parte edibile 80%

Acqua 87,2%

Proteine 0,47%

Lipidi 0,2%

Glucidi disponibili 7,8%

Fibra alimentare 1,6%

Energia 34Kcal

Sodio 3mg

Potassio 200mg

Ferro 0,2mg

Calcio 49mg

Fosforo 22mg

Niacina 0,2

Vitamina C 50

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INDAGINE SULLE AZIENDE CHE PRODUCONO ARANCE IN CAMPANIA

Gli alunni hanno continuato le loro indagini statistiche ,raccogliendo dati sulle aziende che Producono arance in Campania.

Ecco i risultati inseriti prima in tabella e poi in aerogramma a torta:

5471- aziende a Salerno

4845 - aziende a Napoli

1149 - aziende a Caserta

55 - aziende a Benevento

125 - aziende ad Avellino

PROVINCIA NUMERO DI AZIENDE

SALERNO 5.471

NAPOLI 4.845

CASERTA 1.149

BENEVENTO 55

AVELLINO 125 Dallo studio della nostra regione è emerso che SALERNO ha il maggior numero di aziende che producono arance e in

seconda battuta NAPOLI.

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AEREOGRAMMA A TORTA

Quante sono in tutto in CAMPANIA le aziende produttrice di arance?

In tutto sono 11.695.

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LA PRODUZIONE DI ARANCE IN ITALIA

A conclusione dell’ indagine gli alunni hanno scelto, come argomento di verifica, di raccogliere dati sulla produzione di arance

in ITALIA.

Gli alunni hanno così prodotto i dati avuti dall’ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA:

CAMPANIA 42.700 tonnellate di arance 2,4 %

PUGLIA 81.800 tonnellate di arance 4,5%

BASILICATA 89.400 tonnellate di arance 5,0%

CALABRIA 572.900 tonnellate di arance 31,7%

SICILIA 950.400 tonnellate di arance 52,6%

SARDEGNA 52.900 tonnellate di arance 2,9%

ALTRE 15.900 tonnellate di arance 0,9%

ITALIA 1.806.000 tonnellate di arance 100%

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REGIONI TONNELLATE %

CAMPANIA 42.700 2,36%

PUGLIA 81.800 4,53%

BASILICATA 89.400 4,95%

CALABRIA 572.900 31,72%

SICILIA 950.400 52,62%

SARDEGNA 52.900 2,93%

ALTRE 15.900 0,88%

ITALIA 1.806.000 100% Quali sono le regioni che producono un maggiore quantitativo di arance?

Quante tonnellate di arance si producono in Italia?

Qual è la regione che produce un numero minore di arance?

Quali sono le regioni che producono un minore numero di arance?

Quali sono le regioni che producono oltre alle 400.000 tonnellate di arance?

Quali sono le regioni che producono oltre alle 800.000 tonnellate e prima di 100.000 tonnellate di arance?

La maggiore concentrazione di arance dove si ha?

La minore concentrazione nella produzione di arance dove si ha?

L’insegnante propone agli alunni un questionario conclusivo di verifica con risposte aperte.

Chi ha svolto l’indagine?

Qual è il collettivo statistico?

Qual è il carattere indagato?

Con quale modalità è stato espresso?

Quali sono le frequenze relative ai dati raccolti?

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DIARIO DI BORDO

Titolo attività:

“Ma quanto sono alti?”

Carmela D’ Angelo

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Nome della scuola “I.C. Torrione Alto”

Tipo di Scuola: Secondaria di I Grado

Classe coinvolta: Prima

Data esperienza: 7 maggio2014

N° ore di sperimentazione in classe : due

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA

L’attività è stata svolta in una classe prima formata da 20 alunni, 9 maschi e 11 femmine, di cui 4 con Bisogni Educativi

Speciali.

La classe può essere divisa in tre fasce di livello:

pochi alunni con buone capacità di osservazione, di analisi, di corretta decodifica dei messaggi scritti e orali. Capacità di

riproporre abilità in modo esplicito, comunicazione orale e scritta efficace; corretta esecuzione di consegne, impegno e

utilizzo di tecniche di studio;

alcuni alunni con capacità di acquisire generalmente conoscenze per mezzo anche di schemi semplificati e di collegarne

i contenuti. Capacità di comprendere ed eseguire consegne e di portare a termine compiti assegnati;

un gruppo di alunni con capacità di acquisire generalmente conoscenze dopo adeguate stimolazioni didattiche e/o

schemi semplificati. Capacità di portare a termine il lavoro solo se opportunamente guidati.

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L’esperienza nasce dall’esigenza di avviare gli allievi di una classe prima di Scuola Secondaria di I Grado alla lettura

qualitativa di un grafico, consolidando la sua conoscenza intuitiva a partire da una situazione reale.

L'attività, legata al nodo concettuale proprietà e relazioni in vari contesti, ha permesso agli studenti

- di descrivere e costruire relazioni significative;

- usare tabelle per rappresentare relazioni;

- costruire semplici modelli per descrivere fenomeni;

- usare coordinate cartesiane per rappresentare relazioni e funzioni.

PROGETTAZIONE DEL LAVORO

La lezione è stata progettata utilizzando:

• un LO per la LIM che, oltre a riportare i vari tipi di grafico, in una tabella riassume dati riferiti all’altezza e al peso

di alunni di classe prima.

• un foglio di calcolo per la determinazione delle percentuali.

• un sensore di posizione collegato al Computer e al videoproiettore(software TI-nspireCAS) per l’osservazione,

l’analisi e l’interpretazione dei grafici generati e per un primo approccio al concetto di funzione empirica e matematica.

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

Lavoro per piccoli gruppi

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Gruppi omogenei

Numero di studenti per gruppo : due

Coinvolta l’intera classe

Sono stati realizzati collegamenti trasversali con altre discipline

COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI

Gli studenti si sono sentiti protagonisti del processo di apprendimento,intervenendo in modo pertinente e costruttivo.

Il clima di lavoro è stato collaborativo, coinvolgente e accattivante grazie all’interattività e alla condivisione con il gruppo

classe.

Il livello di partecipazione della classe all’attività di sperimentazione è stato pienamente positivo.

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APPRENDIMENTO: SUCCESSI E DIFFICOLTA’

Successi Commenti ai risultati

dal punto di vista motivazionale

Interesse

Partecipazione attiva

Approccio ludico alla disciplina

Gli alunni hanno lavorato con entusiasmo; è stato osservato un influsso positivo sull’attenzione, sulla motivazione e sul coinvolgimento. L’utilizzo del sensore di posizione collegato al Computer e al videoproiettore(software TI-CAS), ha favorito l’approccio ludico alla disciplina, che sicuramente gioca un ruolo fondamentale sia nell’apprendimento, sia nella promozione della motivazione dei “nativi digitali” .

dal punto di vista cognitivo Creazione di un ambiente di

apprendimento non convenzionale, caratterizzato da autonomia nell’elaborazione di nuovi concetti.

Interesse per la disciplina

Stimolazione del pensiero critico

Personalizzazione

Gli alunni hanno:

messo in connessione elementi

interpretato e utilizzato rappresentazioni basate su varie fonti di informazione ,partendo sempre da situazioni reali;

elaborato brevi comunicazioni per esporre le proprie interpretazioni, i propri risultati.

Hanno inoltre appreso che: le rappresentazioni grafiche sono utili nel fornire una visione immediata e complessiva

di un fenomeno; sono di diverso tipo e vanno scelte in relazione al tipo di

dati da rappresentare; l’utilizzo della tecnologia consente di migliorare la didattica in termini di ricaduta

sull’apprendimento degli alunni con BES.

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Difficoltà Metodologie di superamento dal punto di vista motivazionale Interesse Impegno

Gli studenti, in qualche occasione, si sono mostrati più attenti alla

strumentazione utilizzata e al suo funzionamento che non ai contenuti

presentati. Si è reso necessario richiamare la loro attenzione con domande e richieste

di intervento attivo.

dal punto di vista cognitivo Eccessiva semplificazione

Gli studenti a volte sono stati più interessati al movimento

degli oggetti che non ai contenuti veicolati; la lezione a volte è stata centrata sul docente alla lavagna.

Gli alunni sono stati coinvolti : con interventi alla lavagna per la costruzione dei

grafici invitati a muoversi per a turno nell’aula, mentre il

resto della classe osservava il generarsi del grafico sulla LIM.

DIFFICOLTA’ ORGANIZZATIVE

Durante tutta l’attività non sono state registrate difficoltà organizzative e gli alunni hanno lavorato con entusiasmo sia

singolarmente che in gruppo, condividendo e confrontandosi sui risultati ottenuti

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Per verificare l’efficacia di quanto attuato è stato proposto agli allievi il seguente questionario:

Dopo aver esaminato le tabelle ed aver calcolato le percentuali, rispondi alle seguenti domande

DOMANDA 1: Rappresentazione dei dati

Quale grafico è più adatto per mostrare la distribuzione dell’età degli studenti, espresse in percentuale?

• Grafico a torta

• Istogramma

• Diagramma cartesiano

• Ideogramma

Motiva la tua risposta e spiega i vari passaggi che faresti per costruire questo grafico

DOMANDA 2: Rappresentazione dei dati

Quale grafico è più adatto per mostrare la distribuzione delle altezze degli studenti?

• Grafico a torta

• Istogramma

• Diagramma cartesiano

• Ideogramma

Motiva la tua risposta e spiega i vari passaggi che faresti per costruire questo grafico.

DOMANDA 3: Rappresentazione dei dati

Quale grafico è più adatto per mostrare la relazione tra altezza e peso?

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• Grafico a torta

• Istogramma

• Diagramma cartesiano

• Ideogramma

Motiva la tua risposta e spiega i vari passaggi che faresti per costruire questo grafico.

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La valutazione del questionario è stata effettuata secondo le seguenti modalità:

Punteggio pieno

Risposta corretta con spiegazione adeguata dei vari passaggi che si devono effettuare per costruire i diagrammi indicati

Punteggio parziale

Indica il grafico corretto, ma la spiegazione non è sufficiente

Nessun Punteggio

Qualsiasi altra risposta

Dalla valutazione del questionario è emerso che gli alunni, al termine dell’attività , seppure con una

diversità di traguardi, per una diversità nei livelli di partenza,sono in grado di:

Conoscere le fasi di un’indagine statistica .

Raccogliere i dati relativi a un’indagine statistica, organizzarli in tabelle ed analizzarli.

Rappresentare graficamente i dati statistici; eseguire combinazioni diverse tra gli elementi di un insieme.

Costruire semplici modelli per descrivere fenomeni.

Usare coordinate cartesiane per rappresentare relazioni e funzioni

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IMPOSTAZIONE DIDATTICA

L’unità di lavoro proposta ha permesso di effettuare un’ efficace azione di recupero per gli studenti in difficoltà e al contempo

un’ azione di stimolo per gli studenti più brillanti, attivando tutti i canali sensoriali con risposta efficace ai vari stili cognitivi e

alle intelligenze multiple degli alunni.

L’utilizzo della tecnologia ha cambiato le dinamiche relazionali e metodologiche ed ha avuto una ripercussione positiva sull’

apprendimento : è emerso un fare scuola che si costruisce insieme agli alunni.

Gli alunni si sono sentiti coinvolti in un nuovo spazio nel quale imparare insieme ai compagni e all’insegnante.

Da docente attento essenzialmente ai contenuti, il mio ruolo si è trasformato in docente Tutor, attento sicuramente ai

contenuti, ma anche ai processi di apprendimento, alla preparazione del materiale didattico e all’utilizzo dei vari strumenti.

La lezione frontale non è stata più considerata l’unica modalità da proporre, ma sostituita da un’impostazione dinamica che ha

richiamato l’attenzione degli allievi a riflettere sulle problematiche proposte.

E’ stato inoltre dato spazio al dialogo prendendo avvio dalle conoscenze iniziali dei singoli studenti e procedendo per

problemi, ad ipotesi risolutive differenti , promuovendo il confronto e la condivisione delle scelte effettuate.

La presenza della tecnologia ha aperto un varco ad un nuovo modo di apprendere: gli allievi hanno appreso in modo

collaborativo ,e facendo esperienza di una pratica concreta, hanno tratto beneficio dall’ attività interattiva proposta.

In un contesto interattivo gli alunni, soprattutto quelli meno motivati o con difficoltà di apprendimento, sono diventati

protagonisti e il trasferimento di conoscenze, abilità e competenze è avvenuto in modo più naturale.

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Modulo di Musica

Ins. Esperta

Direzione Didattica Statale

di Baronissi

Scuola dell’Infanzia

San Francesco d’Assisi

Viale Sandro Pertini,

C.A.P. 84080, Baronissi (SA)

Progetto Curricolare di Educazione Musicale

Sez. C, Bambini di anni 3

Ins. Simona Apicella

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Premessa

«La passione per la musica è già da sola una confessione. Sappiamo di più su uno

sconosciuto appassionato di musica che su qualcuno che alla musica è insensibile

e che incontriamo ogni giorno» Emil Cioran

Nella Scuola dell’Infanzia la musica è parte fondamentale della didattica e dell’azione educativa. Essa consente, ad esempio,

di scandire i tempi della giornata scolastica (c’è una canzone per augurarsi il buongiorno, una per riordinare, una per

prepararsi al pranzo, una per imparare a stare in fila, etc.) o di memorizzare i nomi delle parti del corpo, dei giorni della

settimana, dei mesi e delle stagioni dell’anno, delle forme geometriche, dei colori, etc.

La musica permette d’insegnare termini nuovi, anche in lingue diverse da quella materna, di classificare, di misurare il tempo,

di esprimere se stessi attraverso la voce e i gesti… di cantare, mimare, danzare… di emozionarsi liberamente e di essere liberi

di emozionarsi!

Lo scopo di tale progetto è, dunque, quello di educare all’ascolto di questa straordinaria forma d’arte, di formare individui

capaci di amarla, tanto da diventarne in futuro esperti o cultori o semplici fruitori, sensibili e appassionati.

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Progetto Curricolare di Educazione Musicale - Scuola dell’Infanzia

Traguardi per lo sviluppo della competenza

L’alunno/a gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri.

Usa la lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio

lessico.

Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo.

Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie

possibilità che il linguaggio del corpo consente.

Sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.

Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.

Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti

e riprodurli.

S’interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.

Tratti dalle

Indicazioni Nazionali per il Curricolo della

Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione del 2007

e dalle Misure di Accompagnamento delle

Indicazioni Nazionali del 2013,

Campi d’Esperienza

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Nucleo tematico

Il Rondeau (o Rondò)

E’ una forma musicale profana, derivata dal responsorio liturgico, propria del Medioevo francese, caratterizzata dal costante

riapparire di un refrain (ritornello).

Il rondeau segue uno schema del tipo ABACAD..., dove A sta per refrain e le altre lettere indicano le variazioni.

Essendo una forma musicale molto diversa da quella dei brani che generalmente vengono proposti nella Scuola dell’Infanzia,

dove, considerata l’età dei piccoli alunni (dai tre ai sei anni) si favoriscono, in genere, schemi musicali più ripetitivi, che

consentono una più semplice e immediata memorizzazione delle musiche e dei testi, si è deciso di giungere all’ascolto del

rondeau dopo un percorso di «Educazione Musicale» che ne consenta una migliore comprensione e fruizione.

Il progetto è stato dunque diviso in unità didattiche di apprendimento di circa mezz’ora o un’ora ciascuna, che concorrono a

formare il monte ore previsto di otto ore frontali.

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Unità di Apprendimento

U. d. A. n°1: I suoni. Il silenzio.

U. d. A n°2: Il forte e il piano.

U. d. A n°3: Il crescendo e il diminuendo.

U. d. A n°4: Il lento e il veloce.

U. d. A n°5: L’acuto e il grave.

U. d. A n°6: La casa delle note e i suoi abitanti.

U. d. A n°7: Il rondeau con le maracas.

U. d. A n°8: Il rondeau in compagnia dei bambini di IV e V.

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Unità didattica n°1.

Titolo: I suoni, il silenzio.

PERCEPIRE

I suoni, il silenzio.

ESPLORARE Il mondo dei suoni e il silenzio.

INVENTARE Nuove sonorità con la bocca e col corpo.

ESEGUIRE

Schede didattiche prestabilite.

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE Un’alternanza suoni/silenzio con la voce e col corpo.

RAPPRESENTARE

Graficamente un’alternanza suoni/silenzio.

DOCUMENTARE Con una relazione scritta il percorso svolto.

DEFINIRE Gli obiettivi di apprendimento raggiunti dagli alunni al termine dell’ U. d. A., da annotare nelle apposite griglie di verifica.

Tempo d’esecuzione: un’ora.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, files

musicali.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video

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I suoni. Il silenzio.

OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Ascoltare, distinguere e nominare suoni tipici dell’ambiente circostante; riconoscerne l’immagine corrispondente. Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Ascolto di files audio, stando in silenzio. Conversazioni libere e guidate in circle time. Giochi con la voce e coi gesti, alternando il silenzio alla produzione di suoni. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata suono/silenzio. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Ascoltare i suoni proposti dall’insegnante, distinguerli e nominarli. Giocare con la voce e coi gesti producendo e seguendo una sequenza alternata, anche accompagnata da una raffigurazione grafica. Colorare come indicato e cerchiare l’immagine corrispondente ad alcuni suoni ascoltanti.

VVeerriiffiicchhee

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I suoni. Il silenzio.

Descrizione e fasi dello svolgimento dell’unità di apprendimento:

Sono stati sottoposti all’attenzione degli alunni vari files audio corrispondenti a dei suoni che essi ascoltano quotidianamente a

casa, in strada, a scuola: l’acqua che bolle, le campane, il clacson delle automobili, la sveglia, il telefono, etc. E’ stato chiesto

loro di riconoscerli, nominarli e riprodurli, con la voce, le mani ed i piedi, usando il banco e il pavimento come strumenti a

percussione. I suoni erano intervallati da momenti di silenzio che ne favorivano l’ascolto.

La maestra ha spiegato loro che l’attività appena svolta poteva essere rappresentata alla lavagna attraverso un disegno: una

linea nera raffigurava il silenzio che veniva più volte interrotto da una sequenza alternata di suoni rappresentati dall’immagine

degli oggetti da cui provengono (un tamburo, un’auto, un gatto, etc…).

Sulla lavagna era stata affissa la scheda da eseguire.

Gli alunni hanno colorato come indicato e cerchiato gli oggetti corrispondenti ad alcuni suoni ascoltati, lasciando, invece, in

bianco quelli di cui non è stato proposto l’ascolto. Tale scheda ha consentito di valutare innanzitutto l’attenzione posta

all’ascolto e la capacità di individuazione grafica degli oggetti (foto dell’U.d.A., fig. b, c, d, e).

FIG. A FIG. B

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FIG. C FIG. D

FIG. E

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154

Unità didattica n°2.

Titolo: Il piano e il forte.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: trenta minuti.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, files

musicali.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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155

OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Imparare a distinguere, la “dinamica” di una composizione musicale (gestione delle intensità sonore), il piano dal forte. Riconoscere l’immagine a cui essi vengono associati. Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Ascolto e canto della canzone «Il mio corpo». Giochi imitativi con la voce e coi gesti. Conversazioni libere e guidate in circle time. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Ascoltare il brano musicale proposto. Cantarlo con la maestra prima piano, poi forte. Seguire un percorso rappresentato graficamente, alternando il silenzio al rumore dei piedini che battono piano sul pavimento (raffigurati dall’immagine della bimba che cammina), a quello dei piedi che battono forte (rappresentati dal bambino che corre, i cui passi hanno un suono più forte). Colorare come indicato, ovvero, solo il bimbo/la bimba appartenente al proprio genere sessuale.

VVeerriiffiicchhee

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156

Unità didattica n°3.

Titolo: Il crescendo e il diminuendo.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: trenta minuti.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, brani

musicali.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Imparare a distinguere, “l’intensità” di un suono, il crescendo dal diminuendo. Riconoscere l’immagine a cui essi vengono associati. Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Ascolto della canzone «Il treno fischia». Giochi imitativi con la voce e coi gesti. Conversazioni libere e guidate in circle time. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Ascoltare il brano musicale proposto. Giocare con la maestra ad imitare il rumore del treno che avvicinandosi cresce e allontanandosi decresce. Seguire un percorso rappresentato graficamente, alternando il silenzio a suoni prima crescenti (raffigurati dall’immagine del treno grande che si avvicina), poi decrescenti (rappresentati dal treno piccolo che si allontana). Colorare come indicato.

VVeerriiffiicchhee

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Unità didattica n°4.

Titolo: Il lento e il veloce.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: un’ora.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, files

musicali, cartoni animati.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Imparare a distinguere “il tempo”(l’andamento, la velocità) di una composizione musicale, il lento dal veloce. Riconoscere l’immagine a cui essi vengono associati. Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Ascolto della favola «La lepre e la tartaruga» e

visione del cartone animato della Disney’s del 1935. Giochi imitativi con la voce e coi gesti. Conversazioni libere e guidate in circle time. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Ascoltare la storia proposta, guardare il cartone animato di riferimento Seguire un percorso rappresentato graficamente, alternando il silenzio a suoni emessi prima lentamente (in corrispondenza all’immagine della tartaruga) e poi velocemente (in corrispondenza all’immagine della lepre). Colorare come indicato.

VVeerriiffiicchhee

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LA FAVOLA:

LA LEPRE E LA TARTARUGA

di Esopo

La lepre un giorno si vantava con gli altri animali: Nessuno può battermi in velocità - diceva - Sfido chiunque a correre come

me.

-La tartaruga, con la sua solita calma, disse: - Accetto la sfida.

-Questa è buona! - esclamò la lepre; e scoppiò a ridere.

-Non vantarti prima di aver vinto replicò la tartaruga.

- Vuoi fare questa gara? -

Così fu stabilito un percorso e dato il via.

La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo

verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la

lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere

la gara.

La tartaruga sorridendo le disse:

"Non serve correre, bisogna partire in tempo."

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161

Le foto dell’ U. d. A.

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162

Unità didattica n°5.

Titolo: L’acuto e il grave.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: trenta minuti.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, files

musicali.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

Page 164: Progetto di Formazione e Ricerca Rete CURRLAB …...[PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA RETE CURRLAB 2013-2014] 2013 - 2014 1 Istituto capofila: I «GIOVANNI PAOLO II» EX“TORRIONE

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OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Imparare a distinguere “l’altezza” di un suono, l’acuto dal grave. Riconoscere l’immagine a cui essi vengono associati. Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Imitazione del verso degli animali, cercando di riconoscere quelli che emettono un suono acuto e quelli che invece ne emettono uno grave. Conversazioni libere e guidate in circle time. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Giocare ad imitare il verso degli animali che emettono versi acuti e gravi. Seguire un percorso rappresentato graficamente, avvicendando suoni acuti (come il cinguettio di un uccellino) a suoni gravi (quali il muggito di una mucca). Colorare come indicato.

VVeerriiffiicchhee

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Unità didattica n°6.

Titolo: La casa delle note e i suoi abitanti.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione:

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, lavagna bianca, pennarello, fogli A4, colori, files

musicali.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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165

OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Ascoltare, distinguere e nominare il pentagramma, la chiave di violino e le note musicali; riconoscerne l’immagine corrispondente. Ascoltare e memorizzare il testo della canzone «Do re mi». Riprodurre una sequenza alternata, sia con la voce sia coi gesti, anche seguendone una rappresentazione grafica.

MMeettooddoollooggiiee Messa in scena di uno spettacolo di burattini. Ascolto del brano «Do re mi» tratto dal Musical «Tutti insieme appassionatamente». Conversazioni libere e guidate in circle time. Giochi con la voce e coi gesti, alternando il silenzio alla produzione di suoni corrispondenti alle note musicali. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata suono/silenzio. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Assistere alla rappresentazione teatrale presentata dall’insegnante. Ascoltare e memorizzare il brano proposto. Distinguere e nominare simboli nuovi. Giocare con la voce e coi gesti producendo e seguendo una sequenza alternata, anche accompagnata da una raffigurazione grafica. Colorare come indicato.

VVeerriiffiicchhee

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Unità didattica n°5.

Titolo: Il Rondeau con le maracas.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: due giorni; un’ora al giorno.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, uova in PVC, pennelli, colori a tempera, sabbia

colorata.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Creare strumenti musicali con l’ausilio di diversi materiali e l’utilizzo di tecniche differenti. Ascoltare il «Rondeau from Abdelazer» di Henry Purcell e distinguere il ritornello dalle variazioni; Riprodurre una sequenza alternata, con gli strumenti prodotti, anche seguendone una rappresentazione grafica. Cercare ed eseguire la pagina del libro operativo corrispondente all’attività proposta.

MMeettooddoollooggiiee Creazione di maracas, usando le uova pasquali in PVC, i colori a tempera e la sabbiolina profumata. Giochi tipici della festività pasquale (raccolta delle uova). Ascolto del Rondeau di Purcell ed esecuzione del brano con l’ausilio delle maracas prodotte. Impiego di rappresentazioni grafiche e di pagine del libro operativo relative all’attività svolta.

AAttttiivviittàà Creare maracas, dipingendo coi colori a tempera le uova pasquali in PVC, riempiendole di sabbiolina profumata e richiudendole. Giocare alla raccolta delle uova pasquali nel giardino antistante l’aula. Ascoltare il rondeau di Purcell e suonarlo con le maracas, riproducendo lo schema indicato, anche graficamente, ovvero: il suono in corrispondenza al ritornello, il silenzio in corrispondenza alle variazioni. Colorare come indicato la pagina del libro operativo corrispondente.

VVeerriiffiicchhee

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Unità didattica n°5.

Titolo: Il Rondeau in compagnia dei bambini di IV e V.

PERCEPIRE

ESPLORARE INVENTARE

ESEGUIRE

IILL

RROONNDDEEAAUU

INTERPRETARE

RAPPRESENTARE DOCUMENTARE DEFINIRE

Tempo d’esecuzione: due giorni; un’ora al giorno.

Raccordi interdisciplinari: tutti i campi d’esperienza.

Strumenti e materiali: tablet/PC, docking station, fotocamera digitale, maracas create con le uova in PVC.

Risorse umane: Docenti ed alunni della sezione C e delle classi IV B e V A di Scuola Primaria.

Documentazione e allegati: elaborati di testo, schede didattiche, griglie di verifica, foto e video.

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OObbiieettttiivvii ddii

AApppprreennddiimmeennttoo Condividere un’esperienza con bambini più grandi d’età, anche diversamente abili, e con altre insegnanti, esplorando nuovi spazi e nuove sonorità, giocando e suonando in loro compagnia il «Rondeau from Abdelazer» di Henry Purcell, seguendo la rappresentazione grafica dell’attività svolta.

MMeettooddoollooggiiee Esecuzione del rondeau di Purcell, in compagnia dei compagni delle classi IV e V e con l’utilizzo delle maracas prodotte. Rappresentazione grafica di una sequenza alternata suono/silenzio. Esecuzione di schede operative.

AAttttiivviittàà Suonare le maracas a forma di uova in compagnia dei bambini di IV e V, riprodurre vocalmente e graficamente lo schema seguito, ovvero: il suono in corrispondenza al ritornello, il silenzio in corrispondenza alle variazioni. Colorare come indicato.

VVeerriiffiicchhee

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170

La coordinazione motoria:

aspetti specifici e indicazioni

didattiche e docimologiche

Francesca D’Elia

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171

ASPETTI SPECIFICI DELLO SVILUPPO

3-6 ANNI

• Periodo auxologico: Proceritas prima

(3-6 anni)

• Aumento staturale

• Evoluzione complessiva della qualità dei movimenti

• Fase dello sviluppo psicomotorio:

Corpo percepito

• Passaggio da una conoscenza corporea globale e approssimativa

a una conoscenza analitica dei segmenti corporei

• Aspetti tecnici delle attività • Prevalente miglioramento e delle capacità coordinative rispetto a

quelle condizionali e articolari

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ASPETTI SPECIFICI DELLO SVILUPPO

3-6 ANNI

Auxologia • Si completa il periodo di proceritas prima nei bambini dei due

sessi

• Si svolge un periodo di turgor secundus nei maschi dagli 8 agli

11 anni e nelle femmine dai 7 ai 10 anni

• Per le femmine comincia la proceritas secunda

Sviluppo psicomotorio • Fase del corpo rappresentato che si completa con la totale

organizzazione dello schema corporeo e del conseguente

controllo posturale

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173

COORDINAZIONE DINAMICA GENERALE

Capacità coordinative • Le capacità coordinative si caratterizzano per l’impegno

nervoso che si accompagna all’organizzazione, alla regolazione

e al controllo del movimento. Esse si manifestano nell’esatto

dosaggio degli impegni muscolari.

Coordinazione • La coordinazione è una capacità di tipo percettivo cinetico, in

quanto il movimento si coordina ad una percezione.

Coordinazione dinamica generale • La coordinazione dinamica generale si esprime nei movimenti

globali del corpo.

INDICAZIONI DIDATTICHE

Primo ciclo Secondo ciclo

• Attività espressive anche a carattere imitativo, contestualizzate

a giochi di movimento

• Drammatizzazione con l’uso anche di piccoli attrezzi

• Percorsi ed esercitazioni per l’associazione simultanea e

multipla di esecuzioni motorie

• Giochi sportivi e di movimento sempre più codificati nei quali

far emergere la capacità interpretativa, il ballo e la danza

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174

COORDINAZIONE OCULO MANUALE SEGMENTARIA

È un caso particolare di

coordinazione senso-motoria in

cui l’attività di un segmento (arto)

si coordina alla vista, basandosi

sull’integrazione tra percezione

visiva e attività della mano o del

piede

Ai fini dello sviluppo della

coordinazione oculo-manuale

segmentaria risulta fondamentale

il processo di lateralizzazione

in quanto consente l’instaurarsi

di equilibri ed economie motorie

L’arto superiore è precocissimo nel

manifestare il fenomeno, che nelle

prime fasi va assecondato, cercando

di far scegliere spontaneamente

l’arto più idoneo e in seguito va

rafforzato

INDICAZIONI DIDATTICHE

Attività motorie fini • Manipolazione

• Lancio e tiro di palle, palloni, palline, palle spugna e oggetti

di vario tipo

Associazione di movimenti in giochi sportivi, danza e

ballo

• Attività ludiche

• Giochi di movimento

• Giochi sportivi

• Danza e ballo

• Attività polivalenti

Attività di orientamento spaziale • Riconoscimento dei riferimenti topologici corporei e

ambientali

• Giochi sportivi (orienteering)

• Percorsi a tappe sul modello della caccia al tesoro

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Obiettivo: saper compiere percorsi utilizzando la senso-motricità su base propriocettiva e tattile.

Entrare e uscire dai cerchi variamente disposti a terra,

assumendo diverse posizioni o modificando il modo di

muoversi (camminare, saltare, in quadrupedia).

Entrare e uscire dai cerchi tenuti con le mani.

Entrare e uscire dai cerchi disposti in modo diverso nello

spazio: appoggiati l'uno all'altro, in sospensione...

Entrare e uscire da un sentiero formato accostando

tappetoni da salto, senza toccarne le pareti. Dopo ogni

passaggio i tappetoni vengono avvicinati, restringendo il

percorso.

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Entrare sotto la coperta, come in un'immersione, e

uscirne muovendosi sotto di essa in modo spontaneo

(carponi, strisciando...).

Entrare ed uscire da un labirinto formato dalle corde

tenute dai compagni: le corde non possono essere toccate

con alcuna parte del corpo.

Creare percorsi utilizzando sedie, sgabelli; i bambini li

eseguiranno strisciando pancia a terra.

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SCOPO COMPRENDERE LE DIFFICOLTÀ MOTORIE NEI

BAMBINI

AMBITO EDUCATIVO E CLINICO

FUNZIONE VALUTARE GLI ASPETTI QUANTITATIVI E QUALITATIVI DELLA PERFORMACE, INCLUSI I FATTORI

EMOTIVI E COMPORTAMENTALI

CONTENUTO E STRUTTURA TEST

32 Items

4 sets di otto prove

4 fasce di età

1. 4-6 anni

2. 7-8 anni

3. 9-10 anni

4. 11-12 anni

LISTA DI CONTROLLO

60 Items

5 sezioni

1. Bambino fermo – ambiente fermo

2. Bambino in movimento – ambiente fermo

3. Bambino fermo – ambiente in movimento

4. Bambino in movimento – ambiente in

movimento

5. Comportamenti correlati all’attività fisica

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LISTA DI CONTROLLO

1. Bambino fermo – ambiente fermo

2. Bambino in movimento – ambiente fermo

3. Bambino fermo – ambiente in movimento

4. Bambino in movimento – ambiente in movimento

5. Comportamenti correlati all’attività fisica

Proposte Sezione 1:

• Equilibrio

• Controllo degli arti superiori (scrivere, disegnare,

tagliare ecc.)

Proposte Sezione 2:

• Camminare in una stanza

• Camminare intorno ad oggetti fermi

• Camminare per prendere un oggetto

Proposte Sezione 3:

• Afferrare una palla

• Fare goal

• Calciare

• Girare la corda per far saltare i compagni

Proposte Sezione 4:

• Correre ed afferrare un altro bambino

• Correre per prendere la palla

• Camminare su una strada trafficata

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ITEMS SEZIONE 1 Bambino fermo/Ambiente stabile

I.1 Indossare e togliere i vestiti senza aiuto

I.2 Rimanere in posizione stabile su una gamba

I.3 Allacciarsi le scarpe, la cintura, chiudere la cerniera e un bottone

I. 4 Dimostrare competenze nell'igiene personale

I.5 Dimostrare una buona postura da seduto o in piedi

I.6 Applicare a strumenti la forza e la presa adeguate

I.7 Tagliare/disegnare/tracciare con precisione

I.8 Formare lettere, numeri e forme geometriche semplici in modo accurato e leggibile

I.9 Raccogliere oggetti piccoli

I.10 Utilizzare blocchi, puzzle per completare immagini o oggetti

I.11 Girare le pagine di un libro, distribuire fogli singoli da una pila di carta

I.12 Riconoscere le parti del proprio corpo e distinguere la destra dalla sinistra

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ITEMS SEZIONE 2 Bambino in movimento/Ambiente stabile

II.1 Camminare in classe evitando oggetti o persone ferme

II.2 Trasportare oggetti in classe evitando oggetti o persone ferme

II.3 Correre e fermarsi per evitare oggetti o persone ferme

II. 4 Saltare o galoppare per una distanza di 4,5 m

II.5 Saltare con entrambi i piedi in modo controllato

II.6 Saltare ostacoli che si possono incontrare nell'ambiente di gioco

II.7 Usare attrezzature fisse come lo scivolo e/o trave

II.8 Superare un percorso ad ostacoli appropriato per la propria età

II.9 Lanciare un oggetto in un contenitore con un'azione dal basso verso l'alto

II.10 Lanciare un oggetto in un contenitore con un'azione dall'alto verso il basso

II.11 Correre per calciare una grande palla non in movimento

II.12 Dimostrare di capire comandi direzionali muovendosi a destra, a sinistra, sopra, sotto, avanti indietro, dentro,

fuori

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ITEMS SEZIONE 3. Bambino fermo/Ambiente in movimento

III.1 Passare ad un altro bambino oggetti al di sotto di una linea

III.2 Mantenere una posizione stabile all'interno di un'attività fisica di gruppo

III.3 Intercettare e fermare un oggetto in movimento qundo si avvicina

III. 4 Afferrare una palla grande usando due mani

III.5 Afferrare una palla piccola con una mano

III.6 Calciare una palla che si avvicina

III.7 Colpire una palla in movimento usando un bastone o una racchetta

III.8 Far rotolare una palla per colpire o fermare un bambino in movimento

III.9 Lanciare una palla per colpire un bambino in movimento

III.10 Palleggiare continuamente una palla grande restando fermo

III.11 Girare uan corda con sufficiente forza e accuratezza per permettere ad un altro bambino di saltare

III.12 Tenere il tempo di una battuta musicale battendo le mani o i piedi

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ITEMS SEZIONE 4

Bambino in movimento/Ambiente in movimento

IV.1 Muoversi in classe/a scuola evitando di scontrarsi con altre persone in movimento

IV. 2 Usare senza aiuto attrezzature non fisse come l'altalena

IV. 3 Andare su veicoli come un'auto a pedali, un triciclo, una bicicletta( a seconda dell'età)

IV. 4 Tirare e spingere veicoli con le ruote come camioncini e carrelli

IV. 5 Partecipare a giochi di inseguimento

IV. 6 Correre per afferrare una palla che si avvicina

IV. 7 Correre per calciare una palla che si avvicina

IV. 8 Correre per colpire una palla in avvicinamento usando una racchetta, un bastone, ecc…

IV. 9 Usare abilità come calciare, afferrare, lanciare per partecipare a giochi di squadra

IV. 10 Muoversi controllando una palla che rimbalza

IV. 11 Saltare su una corda che gira

IV.12 Muoversi in una varietà di direzioni, stili e velocità tenendo il tempo di una battuta musicale

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ITEMS SEZIONE 5 Comportamenti correlati all’attività

V. 1 E' iperattivo (irrequieto; si muove costantemente quando ascolta le istruzioni; gioca con i vestiti)

V. 2 E' passivo( difficile da coinvolgere; richiede più incoraggiamento a partecipare; sembra fare poco sforzo)

V. 3 E' timido ( ha paura di saltare; non vuole muoversi velocemente; chiede assistenza costantemente)

V. 4 E' teso (appare nervoso; gioca con piccoli oggetti; diventa nervoso in situazioni di stress)

V. 5 E' impulsivo (inizia prima di terminare la dimostrazione; non sopporta i dettagli)

V. 6 E' distratto ( guarda attorno a sé; risponde ai rumori e ai movimenti esterni alla stanza)

V. 7 E' disorganizzato/confuso( ha difficoltà pianificare una sequenza di movimenti; dimentica il passo successivo)

V. 8 Sopravvaluta la sua abilità ( cerca di modificare i compiti per renderli più complicati, cerca di fare le cose troppo

velocemente)

V. 9 Sottovaluta la sua bilità ( dice che i compiti sono troppo difficili; si scusa che non farà bene il compito prima di

iniziare)

V. 10 Manca di resistenza ( termina velocemente; è facilmente frustrato)

V. 11 E' seccato dal fallimento ( si rifiuta di provare ancora ad eseguire un compito)

V. 12 Sembra non provare piacere dal successo (non risponde ai feedback; ha un'espressione vaga)

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Proposte Sezione 1:

Equilibrio

Controllo degli arti superiori (scrivere, disegnare, tagliare ecc.)

Proposte Sezione 2:

Camminare in una stanza

Camminare intorno ad oggetti fermi

Camminare per prendere un oggetto

Proposte Sezione 3:

Afferrare una palla

Calciare

Girare la corda per far saltare i compagni

Proposte Sezione 4:

Correre ed afferrare un altro bambino

Correre per prendere la palla

Camminare su una strada trafficata

Sezione 1 - Bambino fermo – ambiente fermo

Sezione 2 - Bambino in movimento – ambiente fermo

Sezione 3 - Bambino fermo – ambiente in movimento

Sezione 4 - Bambino in movimento – ambiente in movimento

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MOVEMENT ABC

FASCIA D’ETÀ 1

4-5-6 ANNI

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Abilità Manuali 1

Fascia d’età 1

4-5-6 anni

SALVADANAIO

PERCORSO CON LA BICICLETTA

ROTOLARE LA PALLA FRA DUE

PALI

INFILARE CUBI

AFFERRARE IL SACCHETTO

EQUILIBRIO SU UNA GAMBA

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SALTARE SU UNA CORDA

CAMMINARE SU DI UNA LINEA SULLE

PUNTE

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199

MOVEMENT ABC

FASCIA D’ETÀ 3

9-10 ANNI

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200

SPOSTARE LE FILE DI CHIODINI

INFILARE BULLONI AD UNA

SBARRA

SAGOMA DEL FIORE

AFFERRARE LA PALLA CON

DUE MANI

LANCIARE IL SACCHETTO

NELLA SCATOLA

EQUILIBRIO SU UNA TAVOLA

SALTARE NEI QUADRATI (SU

UNA GAMBA)

EQUILIBRIO CON LA PALLA

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201

INDICE SINTETICO

Istituzioni scolastiche della rete 1

Gruppo di progetto 3

Esperti 5

Docenti e classi coinvolte 6

Organizzazione 10

In rete per... 13

Fasi di attuazione 14

Disciplina: Italiano 26

Il testo argomentativo 42

Trasversalità delle discipline 83

Disciplina: Matematica - Matematica & realtà 98

Disciplina: Musica 145

Disciplina: coordinazione motoria 170