PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE · •Servizio Igiene Pubblica – Distretto 2...

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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE TITOLO DEL PROGETTO (A.S.L.): Gli Alimenti nell’alimentazione, mangiare informati e consapevoli delle scelte alimentari, per crescere in armonia con il proprio corpo. SUB-TITOLO (SCUOLA, COMUNI, PROVINCIA): Allevamenti, ambiente e produzioni animali del nostro territorio tra passato e futuro, ricordando la tradizione popolare. PROGRAMMA (allegato). Cronogramma attività: Presentazione del progetto all’Istituto Scolastico, condivisione dello stesso e delle azioni da attivare il mese di settembre 2004; Inserimento del progetto nel P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) per l’anno scolastico 2004-2005; Attivazione della fase esecutiva del progetto il mese di novembre 2004, conclusione il mese di giugno 2005; Attività di didattica delle Scuole Elementari dal mese di novembre 2004, al mese di gennaio 2005; Attività di didattica delle Scuole Medie dal mese di febbraio 2005, al mese di maggio 2005; 1 Regione Lazio A.S.L. VITERBO U.O.C. VETERINARIO B - Distretto 2 Piazza Don L. Sturzo, snc – 01016 TARQUINIA (VT) Tel. 0766/856014 - fax 0766/840193

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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE EDALL’AMBIENTE

TITOLO DEL PROGETTO (A.S.L.):

Gli Alimenti nell’alimentazione, mangiare informati e consapevoli delle sceltealimentari, per crescere in armonia con il proprio corpo.

SUB-TITOLO (SCUOLA, COMUNI, PROVINCIA):

Allevamenti, ambiente e produzioni animali del nostro territorio tra passato efuturo, ricordando la tradizione popolare.

PROGRAMMA (allegato).

Cronogramma attività:

Presentazione del progetto all’Istituto Scolastico, condivisione dello stesso edelle azioni da attivare il mese di settembre 2004;

Inserimento del progetto nel P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) per l’annoscolastico 2004-2005;

Attivazione della fase esecutiva del progetto il mese di novembre 2004,conclusione il mese di giugno 2005;

Attività di didattica delle Scuole Elementari dal mese di novembre 2004, almese di gennaio 2005;

Attività di didattica delle Scuole Medie dal mese di febbraio 2005, al mese dimaggio 2005;

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Regione LazioA.S.L. VITERBO

U.O.C. VETERINARIO B - Distretto 2Piazza Don L. Sturzo, snc – 01016 TARQUINIA (VT)

Tel. 0766/856014 - fax 0766/840193

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Attività di Laboratorio (uscite didattiche, visite guidate nelle realtà produttivedel territorio), per le Scuole Elementari e Medie, i mesi di aprile e maggio2005;

Valutazione intermedia delle azioni del progetto con Operatori ASL e Scuolaed eventuali adeguamenti del piano, il mese di gennaio 2005;

Organizzazione delle anteprime dei materiali prodotti e scelta degli elaboratida inserire nella stampa dell’opuscolo e del CD-rom, il mese di aprile 2005;

Valutazione finale del progetto ed organizzazione della giornata conclusiva ilmese di maggio 2005.

RESPONSABILE DEL PROGETTO:

Dr. Vincenzo PRESCIUTTIQUALIFICA: Veterinario Dirigente

SERVIZIO: U.O.C. Veterinario B (Ispezione degli Alimenti di Origine Animale)del Distretto 2 di TARQUINIA.

STUTTURA AZIENDALE TITOLARE DEL PROGETTO:

U.O.C. Veterinario B (Ispezione degli Alimenti di Origine Animale) del Distretto2 di TARQUINIA.

RISORSE UMANE:

Dr. Vincenzo PRESCIUTTI Dr. Giuseppe NICOLINI Dr. Maurizio TOSI

ALTRE STUTTURE AZIENDALI COINVOLTE:

• U.O.C. Veterinario A (Sanità Animale) – Distretto 2• Servizio Igiene Pubblica – Distretto 2• Medicina di Base (pediatra di libera scelta) – Distretto 2• S.E.R.T. – Distretto 2

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RISORSE UMANE:

• Dr. Giuseppe CESETTI dell’U.O.C. Veterinario A (SanitàAnimale) – Distretto 2;

• Dott.ssa Carmela MARIANO del Servizio Igiene Pubblica– Distretto 2;

• Dott. Alessandro ANTIMI della Medicina di Base (pediatradi libera scelta) – Distretto 2;

• Sig.ra Ausilia PALMIERI Assistente Sociale del S.E.R.T. –Distretto 2.

SOGGETTI / AGENZIE ESTERNE COINVOLTE:

1) SOGGETTO 1: AGENZIA SCUOLA

RUOLO:

Definizione congiunta di contenuti, obiettivi e strategie del percorsooperativo.

DEFINIZIONE DEL COORDINAMENTO OPERATIVO:

Coordinamento congiunto.

RISORSE UMANE:

o N° 6 insegnanti:

o Canino Plesso “Galli”: Mercuri P., Simonetti I.o Canino Plesso “Socciarelli”: Passalacqua L., Nicolai A.o Cellere: Luciani E., Morelli A.o Arlena: Spada G., Brizi M.

N° 3 professori :

Canino: Bartolaccini I., Sborchia A.M. Cellere : Ciurmatori V.;

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RISORSE ECONOMICHE:

Anno scolastico 2004-2005 : Produzione di un CD-rom daltitolo “dal campo alla tavola passando dalla scuola”:

RISORSE STRUMENTALI:

Computer, lavagna luminosa, videoproiettore, videoregistratore,televisori a colori.

Aula didattica.

Laboratorio di informatica.

2) SOGGETTO 2: ENTI LOCALI.

Comuni di Canino, Cellere, Arlena di Castro eTessennano.

RUOLO:

Partecipazione al progetto.

DEFINIZIONE DEL COORDINAMENTO OPERATIVO:

Componente del progetto.

RISORSE UMANE:

Autisti Scuolabus per n° 6 Uscite didattiche.

RISORSE ECONOMICHE:

Anno scolastico 2004-2005: Comune di CELLERE, sponsor stampa opuscolidivulgativi relativi alla seconda annualità, sponsor giornata conclusiva perstampa manifesti, inviti e buffet;

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RISORSE STRUMENTALI:

Scuolabus dei Comuni di Canino, Cellere, Arlena di Castro e Tessennano.

DESTINATARI DEL PROGETTO (TARGET):

Alunni e ragazzi dell’Istituto Scolastico Comprensivo Paolo III° diCANINO (VT).

Alunni delle classi 4^ Elementare, n° 45 + 2 soggetti; Alunni delle classi 5^ Elementare, n° 52 soggetti;

Ragazzi delle classi 1^ Media, n° 55 soggetti; Ragazzi delle classi 2^ Media, n° 56 soggetti; Ragazzi delle classi 3^ Media, n° 52 soggetti;

per un totale di N° 262 alunni coinvolti.

CONTESTO (Setting) elementi descrittivi:

Il Servizio Veterinario B (Ispezione degli Alimenti di Origine Animale) delDistretto 2 di Tarquinia, ha progettato in collaborazione con l’IstitutoComprensivo Statale Paolo III° di Canino, a partire dall’anno scolastico 2001-2002, un percorso unitario di Educazione alla Salute ed all’Ambiente, rivoltoalle Scuole Elementari (con la prospettiva della continuità anche nelle ScuoleMedie), riscotendo la massima condivisione nelle sue fasi organizzative,operative e didattiche, destando interesse e partecipazione attiva da parte ditutti i soggetti interessati.Era l’anno della B.S.E. (mucca pazza), avevamo il problema dei consumi dicarne bovina nelle mense scolastiche, gli operatori del Servizio Veterinariosono stati chiamati nel 2001 da alcuni responsabili delle mense scolastiche delDistretto 2 per togliere dai menù scolastici le carni bovine, abbiamo fattoincontri pubblici con le Autorità Sanitarie Locali per una corretta informazionesulla B.S.E. e sui controlli messi in atto dal Servizio Veterinario a tutela dellaSalute Pubblica, nasce in questo contesto la necessità di un progetto diEducazione alla Salute sul tema dell’alimentazione.

Descrizione del contesto socio-economico e geografico-culturale:Il territorio è il Comune di Canino, ha una superficie di ettari 12.349, unaaltimetria s.l.m. di 436 metri, si trova nella Maremma Viterbese a confine conla Toscana.

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Confina a Nord-Ovest con i Comuni di Ischia di Castro e Cellere, ad Est con iComuni di Tuscania e Tessennano, a Sud con i Comuni di Montalto di Castroe Tuscania, ad Ovest con la Regione Toscana ed il Comune di Montalto diCastro.Dal censimento del 2001, la popolazione residente è di 5046 abitanti distinti inMaschi 2527, femmine 2519, il numero delle famiglie è 2050.Strade: sono presenti 9 Km di strade interne, 234 Km di strade esterne enumero 2492 abitazioni.Canino è un centro agricolo che ha saputo valorizzare la produzione dell’olioextra vergine di oliva per il quale ha ottenuto il D.O.P. nel 1996, cereali(frumento, orzo, avena, mais), uva, ortaggi (asparago verde di canino), con unaagricoltura intensiva e fortemente meccanizzata.L’allevamento ovino da latte e bovino (carne in particolare e latte) è legatoall’agricoltura.Per quanto riguarda le industrie di trasformazione, sono presenti oleifici, uncaseificio, aziende che lavorano carni fresche e prodotti a base di carne, ecooperative orto-frutticole. Contesto specifico di lavoro (SETTING SCOLASTICO):

Il setting e di tipo cooperativo e collaborativo, fa riferimento alledinamiche che si stabiliscono tra il soggetto, l’ambiente scolastico e altrecornici extra-scolastiche (mondo della produzione degli alimenti di origineanimale).

a) SCOLASTICO, ATTIVITA’ DIRETTA:

Scuole Elementari, n° 99 alunni (47 di classe quarta, 52 di classe quinta);

Scuole Medie, n° 163 ragazzi (55 di classe prima, 56 di classe seconda, 52 diclasse terza).

Nell’ottica della ciclicità e continuità nel tempo il progetto è stato portatoavanti attivamente negli anni scolastici 2002-2003 e 2003-2004 dagliOperatori della A.S.L. e dagli Operatori delle Agenzie Scuola e Comuni, sullabase di impegno, fiducia, obiettivi e regole comuni, coinvolgendo tutte leClassi Quarte e Quinte delle Scuole Elementari, e le Classi Prima e Secondadelle Scuole Medie dell’Istituto Scolastico Paolo III°.

Già a partire dall’anno scolastico 2001-2002 il progetto è stato inserito nelP.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) e nella programmazione Scolastica.

Nell’anno scolastico 2003-2004 per un miglioramento della qualità delprogetto è stata fatta una analisi dei bisogni dei ragazzi di età compresa tra i 9

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ed i 12 anni, tramite un questionario rivolto ai genitori, dal quale è emersoquanto segue:

1. il 74% dei bambini e ragazzi fa colazione a casa sempre, il 21% qualchevolta, il 5% mai;

2. il 92% dei bambini o ragazzi consuma una merenda tra la primacolazione ed il pranzo, il 7% no, l’1% qualche volta;

3. il 37% dei bambini o ragazzi mangiano volentieri tutti i cibi, il 63% no;

4. tra i cibi regolarmente rifiutati abbiamo verdura il 52%, pesce il 35%,carne il 4%, l’1% cibi che non piacciono ai genitori, l’8% altro;

5. il 7% dei bambini o ragazzi chiede di consumare i cibi reclamizzati dallaTV, il 63% qualche volta, il 30% mai;

6. i cibi maggiormente richiesti sono 77% snack e merendine, 9% bibite,11% precotti e surgelati, 11% altro;

7. alla domanda rivolta ai genitori se accontenti tuo figlio, il 61% harisposto qualche volta, il 39% spesso, nessun genitore ha risposto mai.

Il progetto per l’anno scolastico 2004-2005 riferendosi a evidenze di contestolocale e obiettivi quantificabili coerenti con gli obiettivi di salute indicati dalPiano Sanitario Nazionale, dal Piano Sanitario Regionale, nonché dall’AttoAziendale, ha lo scopo fondamentale di fornire agli alunni delle classiconsiderate, le conoscenze specifiche sugli alimenti e sull’alimentazione,stimolando la decisione di scegliere comportamenti corretti da un punto divista nutrizionale e motorio, per il mantenimento del proprio stato di salute dioggi e di domani.

Lo spazio fisico individuato nella scuola adeguato ad ospitare le attivitàdidattiche che si intendono svolgere è quello adibito alla psicomotricità, ingrado di far cogliere agli studenti il senso generale delle attività che siandranno a compiere all’interno del setting, sotto la guida degli insegnantia cui spetta la regia degli eventi e dell’individualità dei comportamentidegli attori.

b) FAMIGLIARE, ATTIVITA’ INDIRETTA:

Coinvolgimento delle famiglie attraverso i bambini.

c) ACQUISIZIONI DI INFORMAZIONI SU COMPORTAMENTI ALIMENTARIDEI RAGAZZI E DELLE LORO FAMIGLIE (il questionario è stato inviato a n°218 famiglie.

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Metodi e strumenti di raccolta delle informazioni:

a) Diretti:

Questionario per la rilevazione dei comportamenti alimentari dei ragazzi;

Interviste, rivolte a componenti adulti della famiglia (genitori, nonni), vengonofatte verbalmente dai ragazzi per acquisire informazioni sul consumo dialimenti di origine animale nel loro passato adolescenziale, saranno utilizzateper produrre vignette, disegni da riportare nell’opuscolo divulgativo e neicartelloni della mostra;

Dibattito-Confronto, con temi diversi per classi rispetto alle tematiche trattatenella fascia di età di riferimento;

Osservazioni sistematiche, strumenti utilizzati dalle maestre dove attraverso ildibattito-confronto, riescono a definire le criticità di apprendimento o dicontestualizzazione dell’area tematica trattata (indicatore di verifica delprocesso di apprendimento).

b) Indiretti:

Banca dati di contesto (Dati ISTAT e Rapporti OMS).

Nell’anno scolastico 2004-2005 il percorso di Educazione alla Salute verràesteso anche alle Classi Terze della Scuola Media.

PROBLEMA DI SALUTE DA AFFRONTARE:

Alimentazione sbilanciata rispetto ai bisogni dell’età, del sesso e dellecaratteristiche del proprio corpo, associata a scarsa attività fisica ed allamancanza di consapevolezza del rapporto quotidiano con il cibo, in alunni eragazzi di età compresa tra i 9 ed i 14 anni,

MIGLIORAMENTO ATTESO:

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I bambini ed ai ragazzi delle classi di età considerata, saranno in grado di conoscere gli alimenti ed in particolare quelli di origine animale ed il lorovalore nutrizionale, migliorando il rapporto quotidiano con il cibo;

Capacità dei ragazzi di esprimere giudizi personali su comportamenti idonei o errati rispetto all’alimentazione.

STRATEGIA ADOTTATA PER IL CAMBIAMENTO:

a. Valorizzare l’informazione e la comunicazione nell’ottica della culturadella salute, per consentire ai bambini ed ai ragazzi, attraverso ilmetodo del “laboratorio” e dell’apprendimento per scoperta, unavisione dell’alimentazione legata alla natura ed all’ambiente, occasioneper sviluppare conoscenze e saperi, rifletter sulle proprie abitudini,sviluppare un rapporto più responsabile con l’alimentazione, che liaiuti a fare scelte consapevoli e rendere possibili alcuni cambiamenti,che possono contribuire significativamente ad elevare la durata e laqualità della vita;

b. Conoscenza delle relazioni tra alimentazione, emozioni e salute fisica;

c. Avere a disposizione degli strumenti di valutazione per poter essere piùconsapevoli delle proprie scelte alimentari.

OBIETTIVI DEL PROGETTO DI INTERVENTO DI E.A.S.:

Introdurre gli alunni ad una visione dell’alimentazione legata al contesto socio-economico del territorio ed all’ambiente, acquisendo conoscenza econsapevolezza degli alimenti e dell’ambiente per stimolare le capacitàdecisionali di scelta e comportamenti comuni e corretti versol’alimentazione.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:

Fare acquisire conoscenze sull’alimentazione legata alla natura edall’ambiente;

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Fare conoscere gli alimenti di origine animale ed il peso dei nutrientienergetici di cui i ragazzi necessitano quotidianamente per una alimentazioneequilibrata;

Fare conoscere i fattori di rischio a cui va incontro un organismo nonsupportato da una corretta alimentazione;

Far comprendere le relazioni tra alimentazione, emozioni e salute fisica.

o ATTRAVERSO ATTIVITA’:

o Teoriche : lezioni frontali in classe come momentoinformativo, con i contenuti del progetto;

o Pratiche : laboratori, visite guidate sul territorio:esperienza diretta di esplorazione e ricerca;

o Relazionali:apprendimento cooperativo, apprendimentotra pari.

OBIETTIVI EDUCATIVI:

Educare ad una alimentazione equilibrata in cui sostanze nutritive, fibre edapporto calorico sono sufficienti al fabbisogno, promovendo nel contempol’attività fisica;

Educare i ragazzi ai principali fattori di rischio per la salute connessiall’alimentazione;

Educare i ragazzi a scegliere consapevolmente la propria dieta giornaliera allaluce delle conoscenze acquisite.

o ATTRAVERSO ATTIVITA’:

o Teoriche : lezioni frontali in classe come momentoinformativo, con i contenuti del progetto;

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o Pratiche: laboratori, visite guidate sul territorio:esperienza diretta di esplorazione e ricerca;

o Relazionali: capacità di applicare le conoscenze sul ciboe la nutrizione (analizzare ed identificare icomportamenti alimentari).

AREE TEMATICHE DEL PROGETTO:

Il progetto si articola in aree tematiche diverse in rapporto alle classi edall’età.

CLASSE QUARTA ELEMENTARE:

o La figura del veterinario nella tutela della salute pubblica, rispetto aglialimenti di origine animale (latte e derivati e miele), lungo tutta la filieraproduttiva;

• OBIETTIVO DI APRENDIMENTO:

Conoscere il valore nutrizionale del latte e derivati e miele, lecaratteristiche organolettiche e di conservazione.

• OBIETTIVO PRATICO:

Sapere come avviene la manipolazione degli alimenti.

• OBIETTIVO EDUCATIVO CLASSE QUARTA:

Far conoscere le caratteristiche del latte e derivati e del miele ed importanza diquesti alimenti nella dieta alimentare.

• INDICATORI:

Standard: le conoscenze dei ragazzi rilevate con questionarioprima dell’intervento di EAS (pre-test);

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Indicatore: misurazione delle conoscenze acquisite dopol’intervento di EAS;

Strumenti di misurazione: post test.

• OBIETTIVO RELAZIONALE:

L’alunno incontra la sua esperienza, riflette su di essa, la confronta conaltri, condivide il piacere del consumo degli alimenti.

CLASSE QUINTA ELEMENTARE:

o La figura del veterinario nella tutela della salute pubblica, rispetto aglialimenti di origine animale (carni fresche e loro derivati ed uova), lungotutta la filiera produttiva;

o Caratteristiche nutrizionali di questi alimenti e loro contributo allosviluppo fisico e mentale del bambino.

• OBIETTIVO DI APRENDIMENTO:

Fare acquisire le conoscenze delle caratteristiche organolettiche, diconservazione ed il valore nutrizionale delle carni fresche e loroderivati, ed uova e del contributo di questi alimenti per la crescita e losviluppo psico-fisico del ragazzo.

• OBIETTIVO PRATICO:

Sapere come avviene la manipolazione degli alimenti.

• OBIETTIVO EDUCATIVO CLASSE QUINTA:

Far conoscere le caratteristiche delle carni fresche e loro derivati e delle uova edimportanza di questi alimenti nella dieta alimentare.

• INDICATORI:

Standard: le conoscenze dei ragazzi rilevate con questionarioprima dell’intervento di EAS (pre-test);

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Indicatore: misurazione delle conoscenze acquisite dopol’intervento di EAS;

Strumenti di misurazione: post test.

• OBIETTIVO RELAZIONALE:

L’alunno incontra la sua esperienza, riflette su di essa, la confronta conaltri, condivide il piacere del consumo degli alimenti.

CLASSE PRIMA MEDIA:

o Far conoscere la qualità igienico-sanitaria dell’alimento in relazione aideterminanti dell’ambiente;

o La funzione dell’etichetta per definire l’alimento e la rintracciabilità;

o Far conoscere la conservazione degli alimenti.

• OBIETTIVO DI APRENDIMENTO:

Conoscenza dei contaminanti dell’ambiente e di come influiscono sullaqualità igienico-sanitaria degli alimenti.

• OBIETTIVO PRATICO:

Sapere individuare i prodotti deperibili e non, confezionati ed etichettatidecodificare tutte le informazioni che sono riportate nelle etichette deglialimenti, comprese le informazioni nutrizionali.

• INDICATORI:

Standard: le conoscenze dei ragazzi rilevate con questionarioprima dell’intervento di EAS (pre-test);

Indicatore: misurazione delle conoscenze acquisite dopol’intervento di EAS;

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Strumenti di misurazione: post test.

CLASSE SECONDA MEDIA:

o Far conoscere i principi nutritivi degli alimenti, le relazioni traalimentazione e malattie, i prodotti biologici, gli OGM.

o Proporre un modello alimentare bilanciato, stimolando sceltecomportamentali corrette da un punto di vista nutrizionale e motorio peril mantenimento di uno stato di benessere.

• OBIETTIVO DI APRENDIMENTO:

conoscere le differenze tra alimenti tradizionali, biologici e transgenici,ed avere la capacità di correlare le abitudini di vita con la salute.

• OBIETTIVO PRATICO:

Acquisire un orientamento critico e responsabile nei riguardi deicomportamenti alimentari.

• OBIETTIVO RELAZIONALE:

Condividere insieme ad altri il confronto tra esperienze e riflessionisulle informazioni acquisite (approccio al cibo come gusto di vita).

• INDICATORI:

Standard: le conoscenze dei ragazzi rilevate con questionarioprima dell’intervento di EAS (pre-test);

Indicatore: misurazione delle conoscenze acquisite dopol’intervento di EAS;

Strumenti di misurazione: post test.

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CLASSE TERZA MEDIA:

o Acquisire la consapevolezza delle relazioni tra emozioni edalimentazione e dell’insorgere dei rischi derivanti da una alimentazionesbilanciata.

o Far conoscere le tecniche di preparazione e conservazione degli alimentiprodotti con tecnologia industriale e famigliare ed i possibili rischialimentari che possono essere associati a queste produzioni se nonvengono rispettate le norme igieniche e le buone pratiche dilavorazione.

• OBIETTIVO DI APRENDIMENTO:

Conoscere i rischi che possono derivare da una alimentazione nonequilibrata.

Conoscere i rischi alimentari ed il sistema di controllo che l’impresaalimentare mette in atto per prevenire, eliminare o ridurre ad un livelloaccettabile il rischio.

• OBIETTIVO PRATICO:

Essere in grado di saper mettere in atto azioni per abbassare i rischialimentari.

• OBIETTIVO RELAZIONALE:

Mettere in comune quanto acquisito promuovendo un confronto tra paried in famiglia.

• INDICATORI:

Standard: le conoscenze dei ragazzi rilevate con questionarioprima dell’intervento di EAS (pre-test);

Indicatore: misurazione delle conoscenze acquisite dopol’intervento di EAS;

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Strumenti di misurazione: post test.

DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI DI MISURAZIONE EVALUTAZIONE DEI RISULTATI ATTRAVERSO LA DEFINIZIONEPUNTUALE DEGLI OBIETTIVI:

OBIETTIVO: AUMENTO DELLE CONOSCENZE(APPRENDIMENTO):

Criteri: somministrazione di questionari che prevedono rispostemultiple su quanto appreso. Confronto dei risultati con i questionarieseguiti prima dell’intervento (test iniziali).

Indicatori: numero delle risposte esatte.

Standard: confronto con i questionari degli altri anni.

Strumenti di misurazione: questionari.

OBIETTIVO: ACQUISIRE CONSAPEVOLEZZA, CAMBIAREABITUDINI, PRENDERE DECISIONI (CAMBIAMENTO NELLACONSAPEVOLEZZA E NELL’ATTEGGIAMENTO):

Criteri: somministrazione di questionari che chiedono agli utenti(ragazzi) di elencare attitudini e principi su una scala di valori.

Indicatori: scala dei valori.

Standard: il dato di conoscenza acquisito con il pre-test.

Strumenti di misurazione: questionari.

OBIETTIVO: GRADIMENTO:

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Criteri: somministrazione del questionario di gradimento con i treindicatori di verifica di risultato (qualità educativa, efficaciadell’intervento e rilevanza), agli insegnanti ed agli alunni.

Indicatori: qualità educativa, efficacia dell’intervento e rilevanza.

Standard: il dato che si ottiene deve essere superiore al 50%..

Strumenti di misurazione: questionari.

METODOLOGIE DI INTERVENTO:

1. METODOLOGIE EDUCATIVE (DIDATTICA):

Gli obiettivi saranno conseguiti attraverso una serie di attività didattiche cheprivilegiando le seguenti metodologie:

Metodologia della ricerca/scoperta,

Metodologia della ricerca/azione

mireranno a sviluppare uno spirito esplorativo che permetta di scoprire i valoriche ispirano un sano e corretto rapporto con l’alimentazione, con se stessi, congli altri.

L’approfondimento dei temi trattati e le modalità di esposizione sono modulatiin relazione all’età dei discenti, nel rispetto del diverso grado di possibilità dicomprensione e di acquisizione dei concetti, utilizzando un linguaggiodecodificabile per l’ascoltatore che renda comprensibile il messaggio.

LA METODOLOGIA ADOTTATA SI BASA SULL’APPRENDIMENTOATTIVO ATTRAVERSO ATTIVITA’ DI STUDIO, DISCUSSIONE,VISITE GUIDATE E LAVORI DI GRUPPO.

Gli interventi degli esperti sono ripresi dagli insegnanti ed i ragazziriprendono il lavoro con le insegnanti, CHE AMPLIFICANO GLIINTERVENTI INTEGRANDOLI NEL LAVORO SCOLASTICO.

2. EVIDENZE BASED MEDICINE:

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Le tematiche degli argomenti trattati risultano dall’integrazione tra l’esperienzadegli operatori ASL e l’utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliorievidenze scientifiche disponibili.

3. NARRATVE BASED MEDICINE:

L’integrazione dei dati “evidence-based” derivanti dalle Linee Guida e dalleRaccomandazioni già esistenti sul tema dell’alimentazione con la soggettivitàdelle narrazioni dei ragazzi quando confrontano la propria dieta con il decalogo diuna corretta alimentazione, esprimendo emozioni di gusto o disgusto versoalimenti nuovi rispetto alla dieta abituale, ci permette di costruire uno spaziod’azione partecipato e condiviso con il coinvolgimento diretto dei ragazzi edindirettamente delle loro famiglie.

MODALITA’ DI DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO:

• Stampa di un elaborato finale comune prodotto dagli alunni dell’IstitutoComprensivo sulle tematiche affrontate.

• Allestimento di una mostra di cartelloni, fotografie, disegni ed elaboratiscritti che documentino il percorso educativo-didattico attuato;

• La realizzazione di un CD-rom;

• Una manifestazione pubblica (giornata conclusiva), per la presentazionedegli elaborati realizzati.

BIBLIOGRAFIA:

Progetto-obiettivo 9 all’interno del Piano Sanitario Nazionale2002-2004: promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione ela comunicazione sulla salute per sensibilizzare la popolazione adadottare un corretto modello alimentare ed a migliorare ilcontrollo sul proprio stato di salute;

Campagna sulla corretta alimentazione del Ministero della Salute;

“Evidence based pediatrics: Evidence based management ofchildhood obesity”. Laurel Edmunds, Elizabeth Waters, and

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Elizabeth J Elliot, BMJ 2001; 323: 916.919. Studio sull’obesitàinfantile pubblicato sul British medical Jornal il 20 ottobre 2001;

Linee guida per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità.Azienda Sanitaria Regionale dell’Umbria - USL 2 - Dipartimentodi Prevenzione;

Livelli di assunzione giornalieri raccomandati di energia enutrienti per la popolazione italiana. Revisione 1996. A cura dellaSocietà Italiana di Nutrizione Umana;

Rapporto stilato dall’O.M.S. e dalla F.A.O. (Agenzia Alimentare):“La strategia globale sulla dieta, attività fisica e la salute”;

“obesità e soprappeso”. EUFIC (European Food InformationCouncil);

Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Revisione 1997.Istituto Nazionale della Nutrizione;

Consensus SINUPE: Terapia dietetica sull’obesità essenziale inetà evolutiva. SOCIETA’ ITALIANA DI NUTRIZIONEPEDIATRICA;

Educazione alla salute. Standard e linee guida dalle ScuoleElementari alle Scuole Superiori. Istituto di Igiene e MedicinaPreventiva.

Studio HBCS (Health Behavior in School – aged Children.Comportamenti legati alla Salute in ragazzi di età scolarecondotto dall’O.M.S.;

Ministero della Salute - Speciali – stili di vita – l’importanzadell’attività fisica nei bambini e negli adolescenti;

Rapporto sulla salute in Europa nell’anno 2002 a curadell’O.M.S., relativamente all’obesità infantile;

Ministero della Salute – Speciali. Obesità infantile;

Ministero della Salute – Speciali. La cultura della correttaalimentazione inizia dalla mamma;

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Ministero della Salute – Speciali. La cultura della correttaalimentazione s’impara da bambini;

Rapporto sull’obesità in Italia. IRCCS – Istituto AuxologicoItaliano;

Linee guida per programmi sanitari scolastici volti allapromozione di una sana alimentazione lungo tutto il corso dellavita. CDC di Atlanta;

The World health report 2002. Reducing risks, promoting healtylife. Geneva, World Healty Organization, 2002;

FIFTY-SEVENTH WORLD HEALTH ASSEMBLY. Glogalstrategy on diet, physical activity and health. Eighth plenarymeeting, 22 may 2004;

Atti dell’Evento formativo “ Salute del bambino e sicurezzaalimentare: valutazione e comunicazione del rischio”, tenutosi aRoma all’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ dal 21 al 23giugno 2004.

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