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Istituto Packard per i Beni Culturali
Via Pasquale Paoli 25, Pisa
PROGETTO DEFINITIVO “RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE
COMPRESE TRA VIA CORTILI E VIA MARE”
ERCOLANO (NA)
Consegnato dall’Istituto Packard per i Beni Culturali alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Pompei Ercolano e Stabia nell’ambito dell’Accordo ai sensi degli artt. 111 e 112 DLgs 22.11.2004 n. 42 ‘per
la tutela e la valorizzazione del sito archeologico di Ercolano e per la riqualificazione delle aree comprese tra
via Cortili e Via Mare’ del 23 gennaio 2014, fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
il Ministro per la Coesione Territoriale, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei
Ercolano e Stabia, la Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per Napoli e Provincia, in virtù del quale l’Istituto Packard per i Beni Culturali si è
impegnato a realizzare a propria cura e spese una serie di attività per il sito archeologico di Ercolano e per la
riqualificazione delle aree di confine tra sito archeologico e città.
ELABORATO D2
Relazione Archeologica
Marzo 2014
Revisione n. _______ del ___________________
Elaborato A – Elenco degli Elaborati di Progetto – marzo 2014 Pagina 2 di 16
Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROGETTISTI:
Mandataria e Capogruppo di progettazione: Arch. Paola Matilde Pesaresi, Via Cadore 29, 20135 - Milano, Italia
E-mail: [email protected] Tel/Fax: +39 02 43118159
Arch. Paola Matilde Pesaresi Firma: ...................................................................
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Coordinatore per la progettazione ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.:
Arch. Salvatore De Rogatis, Studio Associati ArchiMedia, Corso Umberto I 341, 80058 – Torre Annunziata (NA), Italia
E-mail: [email protected] Tel/Fax: +39 081 5367542
Arch. Salvatore De Rogatis Firma: ...................................................................
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Geologo consulente per la progettazione: Dott. Ugo Ugati Via Lepanto 35, 80045 Pompei (NA), Italia,
E-mail: [email protected] Tel/Fax: +39 0818599053
Dott. Ugo Ugati Firma: ................................................................... _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Progettista delle opere architettoniche:
Studio di Architettura e Design Barbieri & Negri, Via Grancini 8, 20145 - Milano, Italia
E-mail: [email protected] Tel: +39 02 89057265 Fax: +39 02 89057585
Di Arch. Luca Barbieri e Arch. Giovanni Negri Con: Arch. M. Zandonadi, Arch. A. Capellini, Arch. A. Colombo, Arch. M. Cucco
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Progettista delle opere idrauliche:
Ing. Alessandro Iossa, Via Chioppera 1, 80061- Massa Lubrense (NA), Italia
E-mail: [email protected] Tel./Fax: +39 081 8780659
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Progettista degli impianti elettrici e di illuminazione:
Ing. Marco D’Esposito, via Gottola 47, 80063 – Piano di Sorrento (NA), Italia
E-mail: [email protected]. Tel/Fax: +39 081 5323313
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Progettista delle opere strutturali:
Ing. Antonio Visone via San Fermo 22, 80058 – Torre Annunziata (NA), Italia,
E- mail: [email protected]. Tel/Fax: +39 081 3442205 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Con:
Coordinamento Specialisti: Arch. Massimo Iovino, Studio Associato ArchiMedia
Corso Umberto I 341, 80058 – Torre Annunziata (NA), Italia, E-mail: [email protected] Tel/Fax: +39 081
5367542
Archeologo consulente per la progettazione: Dott. Domenico Camardo, Sosandra - Servizi per i Beni Culturali S.r.l C.so Pr. Amedeo 201, 84012 - Cava dei Tirreni (SA) Italia, E-mail: [email protected] Tel.: +39 3356280871
Archeologo consulente per i rilievi topografici: Dott. Massimo Brizzi Via Statonia 9, 00183 - Roma, Italia, E-mail: [email protected] Tel: +39 349 3747508
Studio Legale consulente per il Piano Particellare d’Esproprio: Studio Legale Ennio Magrì e Associati
Via G. Carducci 19, 80121 Napoli, Italia, E-mail: [email protected]
Comune di Ercolano:
DIRIGENTE PROGETTO PIU ERCOLANO
Arch. Olimpio Di Martino Firma: ...................................................................
R.U.P. PROGETTO
Arch. Pietro D’Angelo Firma: ...................................................................
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
PROGETTO “RIQUALIFICAZIONE AREE COMPRESE TRA VIA DEI CORTILI E VIA MARE”
RELAZIONE ARCHEOLOGICA A SOSTEGNO DEL PROGETTO PRELIMINARE E DEFINITIVO
Dott. Archeol. Domenico Camardo
L’INDAGINE BORBONICA NELLA CITTA’ ANTICA NELL’AREA INTORNO A VIA MARE
Gli scavi borbonici realizzati per cunicoli e partiti dall’area del teatro nel 1738, giunsero nel corso
di circa un anno al margine di quello che sembrava essere il Foro della città di Ercolano.
Proseguendo verso Ovest furono individuate una serie di botteghe e case e quindi una enorme
piazza porticata che restituì alcuni tra i più importanti affreschi di Ercolano ed uno straordinario
ciclo di statue imperiali in marmo e bronzo. L’edificio era fornito di un ampio pronao o calcidico,
decorato con marmi e statue equestri, che invadeva il Decumano ed era inquadrato da due
imponenti archi quadrifronti rivestiti di stucchi e marmi1.
Questo fu a lungo identificato con la Basilica della città, generando molte confusioni nelle
descrizioni e negli studi che si sono succeduti negli anni. Oggi è comunemente ritenuto un edificio
pubblico collegato al culto imperiale ed è chiamato Augusteum o Porticus.
Significativo a tal proposito è l’intento di esaltazione della dinastia augustea attuato in questo
edificio, con i cicli statuari degli imperatori divinizzati e nel calcidico le statue equestri di
benefattori o importanti personaggi della città2.
Appare chiaro, anche alla luce di recenti studi, la funzione di solenne porticato d’ingresso del
chalcidicum posto dinanzi all’Augusteum che, come altri esempi del mondo romano hanno
mostrato, caratterizza gli edifici con primaria funzione sacrale3.
*Per semplificare l’identificazione degli orientamenti si è scelto di utilizzare il Nord convenzionale verso il Vesuvio che
è tradizionalmente utilizzato nella descrizione degli edifici nel sito di Ercolano. 1 PAGANO 1996, pp. 243-246.
2 ALLROGGEN BEDEL 1974, p. 106.
3 TORELLI 2003, p. 236.
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig.1: La pianta realizzata nel 1754 dal Bellicard in cui compaiono l’Augusteum (A),la Basilica (m), il Collegio
degli Augustali (i) ed i portici presenti lungo il Decumano Massimo (p).
Di fronte a questa struttura gli scavi misero in luce altri due edifici pubblici. Quello orientale è
stato completamente riportato in luce negli anni ’60. Questo è tradizionalmente identificato con il
Collegio degli augustali4, anche se recenti studi portano a privilegiare l’identificazione con la
Curia5.
Ad Ovest di questo fu esplorato in diversi momenti, a partire dal 1739, con ripresa delle
esplorazioni nel 1741 e nel 1745, un importante edificio pubblico dal quale furono recuperate
diverse statue ed alcuni frammenti di affreschi6. Furono realizzati cunicoli lungo il perimetro ed
all’interno dell’edificio che permisero la redazione di almeno due piante dell’edificio, una ad opera
del Bardet nel 17437 ed un’altra del Bellicard nel 1754
8. La sua planimetria e le statue recuperate
permettono di identificare in questo edificio la Basilica della città, fatta costruire in età augustea
4 GUADAGNO 1981, p. 137; GUADAGNO 1983, pp. 159-173.
5 WALLACE-HADRILL 2011, pp. 121-160.
6 PARSLOW 1995, pp. 36-73; PAGANO 1996, p. 239-40; TORELLI 2004, p. 118.
7 GUADAGNO 1983, p. 171, fig. 11; PARSLOW 1995, p. 54, fig. 13.
8 COCHIN-BELLICARD 1757, p. 15.
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
dal Proconsole Marco Nonio Balbo. Questa è menzionata nell’iscrizione che ricorda l’evergetismo
dell’importante personaggio che fece costruire a sue spese la Basilica, le mura e le porte della
città9.
Nel 1739 l’Alcubierre, responsabile degli scavi ad Ercolano, realizzò una rete di cunicoli esplorare il
sottosuolo di Resina. Per raggiungere il livello dell’antica città sfruttò alcuni pozzi già esistenti e ne
fece realizzare altri appositamente, in posizione vantaggiosa per la prosecuzione degli scavi10
.
Tramite queste gallerie tra il maggio ed il giugno del 1739 lo scavo giunse nell’area compresa tra il
Cammino Reale (attuale Corso Resina) ed il Via Mare, a circa 156 m. ad Est del teatro.
Fig. 2: Pianta dell’area archeologica di Ercolano con, a fondo bianco, la zona del parco oggi in luce e nel riquadro rosso
l’area tra Via Mare, Via dei cortili e Corso Resina dove giacciono nel sottosuolo il cosiddetto Augusteum (A), la Basilica
noniana (B), il cosiddetto Collegio degli augustali (C), un edificio pubblico non identificato (D) e la prosecuzione
porticata del Decumano (E).
9 L’epigrafe M.Nonius M.f. Balbus procos., Basilicam, portas, murum pecunia sua (CIL X, 1425) in cui si ricorda M.
Nonio Balbo come costruttore della Basilica, delle porte e delle mura di Ercolano fu trovata, durante gli scavi borbonici,
presso la Masseria Bisogno che era situata sull’estremità orientale dell’antica Ercolano. Ruggiero 1885, tav. XXVII, pp.
264-265. Tale situazione fa ipotizzare che fosse collocata presso una porta o sulle mura della città; TORELLI 2004 p.
125; TORELLI 2005, p. 114. 10
PARSLOW 1995, p. 32.
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Quest’area era cruciale nell’impianto urbano di Ercolano per la grande concentrazione di edifici
pubblici che rivelavano la vicinanza della piazza del Foro.
LA RIAPERTURA DI ALCUNI CUNICOLI BORBONICI
NELL’AREA DELLA BASILICA NEL 2009
Con la demolizione dei ruderi moderni presenti sull’area della Basilica si è concretizzata la
possibilità di realizzare una campagna di indagini archeologiche mirate a raccogliere elementi sulla
planimetria dell’edificio ed a verificare la correttezza delle planimetrie borboniche.
Tra gennaio e luglio del 2009, è stata realizzata una campagna di lavori per la riapertura di alcuni
dei cunicoli borbonici. Innanzitutto si è proceduto alla pulizia della sezione Est dello scavo
individuando l’accesso dei cunicoli tagliati all’interno dei crolli che caratterizzano la parte bassa
della sequenza stratigrafica che si individua nella Basilica.
L’approfondimento dello scavo in corrispondenza dell’ingresso principale Nord-Orientale della
Basilica ha rivelato la presenza di un grande svuotamento realizzato durante gli scavi borbonici,
per creare una sorta di grande camera, che serviva da punto di collegamento tra vari cunicoli,
evidentemente per la vicinanza ad uno dei pozzi di accesso allo scavo. Da questo spazio si
diramavano almeno sette cunicoli, due dei quali correvano lungo i lati Sud ed Est della Basilica, tre
erano diretti verso la parte centrale dell’edificio, due infine provenivano dall’area del Decumanus
Maximus e dell’arco quadrifronte occidentale.
Nel corso degli anni Sessanta del secolo scorso Maiuri aveva fatto già liberare ed allargare il
cunicolo che corre lungo la parete di fondo meridionale della Basilica, mettendo in luce l’accesso
all’ambiente absidato, inquadrato da una coppia di stipiti in opus testaceum, ai quali si
addossavano delle semicolonne realizzate nella stessa tecnica .
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 3: Il cunicolo che corre lungo il lato Sud della basilica svuotato dal Maiuri e risistemato nel corso dei
lavori del 2009
Il cunicolo, era stato messo in sicurezza realizzando dei muri di contenimento delle pareti e una
volta che sosteneva il peso del terreno soprastante.
Le operazioni di scavo del 2009 hanno anche parzialmente svuotato un cunicolo borbonico che
corre lungo il muro perimetrale Ovest della grande aula che si sviluppava sul lato Sud della basilica
mettendo in luce importanti affreschi.
Infine è stato svuotato, per alcuni metri, un cunicolo che porta all’esterno della Basilica, allo scopo
di capire se la stessa fossa circondata da un’area di rispetto o se vi fossero altri edifici contermini.
Lo scavo ha permesso di individuare un muro, dello spessore di circa 45 cm, costruito in opus
reticulatum, che si poggiava al muro della basilica Tale acquisizione è estremamente importante
perché dimostra l’esistenza di un altro edificio, immediatamente addossato alla Basilica.
Inoltre il cunicolo borbonico taglia una serie di setti murari, con andamento Est-Ovest, ortogonali
dunque al muro dell’edificio che si addossa alla Basilica. E’ stato possibile ricostruire tre ambienti,
dei quali solo uno è stato in parte scavato, che sembrano tuttavia essere pressoché identici per
dimensioni, proporzioni e decorazione.
Addossato al lato Ovest della Basilica Noniana esisteva dunque un edificio, del quale non si
possono precisare, allo stato attuale delle nostre conoscenze, le dimensioni e soprattutto la
funzione.
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 4: Gli ambienti intonacati in bianco e pavimentati in cocciopesto appartenenti all’edificio che si
addossa al lato Ovest della Basilica
Di questo edificio sono stati parzialmente esplorati tre ambienti di forma approssimativamente
quadrangolare, pavimentati in cocciopesto e con le pareti rivestite di semplice intonaco bianco.
Questi ambienti presentavano delle porte con saracinesca scorrevole, che si aprivano verso
un’area scoperta pavimentata semplicemente in terra battuta. Proprio le esigue dimensioni e la
semplicità degli apparati decorativi delle stanze indagate induce a pensare che ci si possa trovare
di fronte agli ambienti di servizio, ovvero a botteghe che facevano parte di un complesso pubblico.
LO SCAVO DEL CUNICOLO SUL DECUMANO MASSIMO
Contemporaneamente alle indagini di scavo dei cunicoli borbonici all’interno della Basilica è stato
intrapreso lo scavo di un cunicolo borbonico che correva lungo il Decumano Massimo in direzione
del Teatro, che ancora oggi giace sotto i palazzi della città moderna. Dai documenti borbonici
sappiamo dell’esistenza di un cunicolo diretto che andava dal teatro all’area dell’Augusteum e
della Basilica11
.
L’esplorazione del cunicolo del Decumano Massimo aveva lo scopo di recuperare informazioni utili
a precisare i rapporti topografici tra la Basilica Noniana e gli edifici o comunque gli spazi circostanti
ed acquisire informazioni sulla topografia di Ercolano in relazione all’importantissimo problema
dell’individuazione dell’area del Foro della città, che dovrebbe svilupparsi proprio, a ridosso del
Decumano Massimo, tra il Teatro e la zona dove si trovano la Basilica Noniana e l’Augusteum,
11
Lettera di Camillo Paderni alla Royal Society di Londra, Roma 20 febbraio 1740: “Il posto dove stanno lavorando
dev’essere stato un edificio stupendo. Senza dubbio, dalla circonferenza dei muri e dai grandi gradini che sono
perfettamente conservati, si può supporre trattasi d’un anfiteatro (si tratta in realtà del teatro ). Ma è impossibile
apprezzare la simmetria dell’insieme dato che occorre viaggiare attraverso stretti passaggi simili a quelli delle nostre
catacombe di Roma. Dopo aver camminato parecchio tempo sotto terra sono arrivato nel punto ove i dipinti sono stati
scoperti, e dove ogni giorno ne vengono trovati altri. Il primo errore commesso da questi uomini che chiamano
Intendenti è stato di portar via i dipinti senza disegnare la situazione dei luoghi, ovvero le nicchie in cui essi si
trovavano (si riferisce agli affreschi dell’Augusteum)”.
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 5: L’accesso al cunicolo del Decumano Massimo
dopo le operazioni di pulizia.
Fig. 6: La sezione di scavo ripulita in corrispondenza
dell’ingresso del cunicolo.
Dopo aver liberato e messo in sicurezza l’acceso al cunicolo sono iniziate le operazioni di scavo
vero e proprio che hanno subito evidenziato la presenza di un pozzo di forma
approssimativamente rettangolare svuotatosi, per l’avvenuto cedimento del terreno che lo
ostruiva, per un’altezza di circa m 5,50. La parte superiore del pozzo, invece, per uno spessore non
inferiore ai 5 m, risulta ancora occlusa da materiale di riporto costituito da strati di sabbia e limi di
origine alluvionale, misti ad abbondante materiale ceramico.
Per poter procedere in sicurezza con le operazioni di scavo è stato necessario innanzitutto
rimuovere il terreno che si era raccolto alla base del pozzo e poi sono state ripulite tutte le sue
pareti, per poter realizzare un’impalcatura atta a sostenere il terreno non franato che ancora
occlude la parte superiore della canna del pozzo. Nel compiere queste operazioni, lungo le pareti
Est-Ovest, sono state individuate delle ‘pedarole’, incassi realizzati a distanze regolari lungo le
pareti di fango vulcanico del pozzo, per facilitare la discesa e la risalita degli operai.
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 7: Il pozzo di individuato lungo il cunicolo che porta al teatro e le pedarole che ne segnano le pareti.
Il terreno che occludeva il pozzo, ha rivelato la presenza di molti frammenti ceramici medievali di
XIII-XIV secolo ed un ricco nucleo di ceramiche inquadrabili tra la seconda metà del XVI e l’inizio
del XVII secolo
Il rinvenimento di questi frammenti testimonia, quindi, una lunga continuità di vita ed un’intensa
frequentazione dell’area di Via Mare, ma costituisce anche un indizio di un’intensa attività di
spoliazione delle rovine sottostanti di tutti i materiali ‘preziosi’, in primo luogo i marmi e le statue
ed i materiali da costruzione, perpetrata in maniera discontinua ed in forme che ancora sfuggono,
ma che sicuramente ha avuto inizio già parecchi secoli prima degli scavi del principe d’Elboeuf e
della grande impresa di scavo borbonica.
Lo sterro del primo tratto del cunicolo ha permesso di individuare il piano di calpestio originario
dell’arco quadrifronte occidentale che si trovava davanti la facciata della Basilica e che nel corso
dell’eruzione crollò sulla stessa.
Le strutture pertinenti all’alzato dell’arco si rinvengono tutte in posizione di crollo sub-orizzontale,
oltre ad essere state in parte intercettate e tagliate dallo scavo del cunicolo borbonico.
Fig. 8 : Tratto del cunicolo che attraversa
l’arco quadrifronte settentrionale
tagliandone la pavimentazione.
Fig. 9: Le strutture in crollo dell’arco visibili nel
‘cielo’
del cunicolo a scavo ultimato.
Dopo il basamento dell’arco quadrifronte si è raggiunto il piano stradale in terra battuta del
Decumano. Questo era fiancheggiato da una canaletta di raccolta delle acque piovane pertinente
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al portico che correva lungo il lato Sud del Decumano. La canaletta, come in altri punti del
Decumano Massimo oggi in luce, era rivestita da ciottoli allettati in uno strato di malta.
Fig. 10: La canaletta rivestita di ciottoli, il
marciapiede del lato Sud del Decumano Massimo ed
il fusto di una colonna dipinto in rosso visibile nel
cunicolo.
Fig. 11: La canaletta rivestita con ciottoli in luce
lungo il Decumano Massimo a Sud della Basilica.
Il marciapiede presentava una crepidine in blocchi di tufo di forma parallelepipeda, sui quali si
impostavano le colonne del portico del Decumano, mentre l’ambulacro era pavimentato in
cocciopesto.
Le colonne del portico sono state costruite con laterizi e sono rivestite nel terzo inferiore di
intonaco rosso, mentre la parte superiore del fusto non si conserva alcun rivestimento. Lo scavo
ha permesso di individuare anche una seconda colonna, in modo tale da poterne ricostruire
l’interasse (ca m 2,50).
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Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 12: Il portico Sud del Decumano Massimo:
dettaglio di una colonna.
Fig. 13: Il portico Sud del Decumano Massimo:
veduta di un intercolunnio.
Lo scavo del cunicolo dunque ha consentito, ben oltre le aspettative iniziali, di precisare la
topografia dell’area antistante la Basilica Noniana chiarendone in molti punti i rapporti con gli
edifici circostanti, quali l’Augusteum, con l’arco quadrifronte occidentale e soprattutto con il
Decumano Massimo, confermando tra l’altro l’esistenza di un portico, anche nel tratto
settentrionale dello stesso, composto da colonne rivestite di stucco in tutto simili al tratto del
Decumano Massimo oggi in luce.
50 m0
Elaborato A – Elenco degli Elaborati di Progetto – marzo 2014 Pagina 13 di 16
Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
Fig. 14: L’angolo Nord-Est del parco archeologico con la Basilica noniana e, campito in giallo, il tracciato del
cunicolo sul Decumano Massimo svuotato dalle nostra esplorazioni. In rosso il tracciato del Decumano
Massimo fino al teatro, in blu le planimetrie degli edifici indagati in epoca borbonica ed oggi sepolti, in
azzurro il teatro ed infine, campiti in verde, i cunicolo svuotati presso il teatro
Appare quindi probabile che il cunicolo prosegua oltre la parte svuotata seguendo il marciapiede
del Decumano in modo da ricongiungersi, dopo circa 70 m., ad alcuni cunicoli, attualmente vuoti,
provenienti dal teatro e che sembrano seguire con una certa linearità il marciapiede della strada.
Fig. 15: I cunicoli svuotati presso il teatro che seguono il marciapiede del Decumano Massimo.
CONCLUSIONI
I dati provenienti dagli scavi borbonici per cunicoli uniti a quelli desunti dalle indagini recenti
inducono a pensare che tutta la zona sottostante il piazzale compreso tra il bordo dello scavo
archeologico Via dei cortili e Via Mare, ma in realtà tutta l’area fino a Corso Resina, sia stata parte
Elaborato A – Elenco degli Elaborati di Progetto – marzo 2014 Pagina 14 di 16
Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
di un’area fittamente urbanizzata della città romana di Herculaneum sepolta dall’eruzione del
Vesuvio del 79 d.C.
In particolare in questa zona sembra collocabile il Foro della città e quindi sembra ricostruibile la
presenza di diversi altri edifici pubblici, che per le loro caratteristiche costruttive e spessori murari
hanno in molti casi resistito meglio delle abitazioni private al potere distruttivo dei flussi vulcanici.
In particolare il livello di conservazione dei muri della Basilica, soprattutto dei lati Sud e Ovest della
stessa, rivela che questo edificio conserva strutture in alzato per oltre 4 metri, attestandosi con il
colmo della parte conservata a poco più di 1 m. al di sotto del piano di campagna moderno.
Questo dato dovrà essere tenuto in debito conto nel corso dei lavori, così come bisognerà agire
con estrema cautela lungo le sezioni dello piazzale verso l’area archeologica dove sono fittamente
presenti sia i muri antichi che i crolli.
Inoltre non bisognerà sottovalutare nei lavori sul piazzale il rischio di incontrare l’estradosso della
volta di cunicoli borbonici solo parzialmente riempiti, e quindi pericolosi per persone e mezzi che
dovranno operare nell’area.
Un altro elemento di rischio sarà dato dai diversi pozzi risalenti ad epoca borbonica, ma anche
precedente, che raggiungono il piano della città romana e che non sempre sono totalmente
riempiti da terra ben compattata.
Allo stesso modo sarà possibile incontrare i resti di pilastri di sostegno che in epoca borbonica
furono costruiti nei cunicoli per evitare possibili crolli dei soprastanti edifici oggi demoliti.
Elaborato A – Elenco degli Elaborati di Progetto – marzo 2014 Pagina 15 di 16
Progetto Definitivo “Riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”, Ercolano (NA)
ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE
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von 1739, in “Cronache Ercolanesi”, 4 (1974), pp. 97-109.
COCHIN- BELLICARD 1757
COCHIN CH. N. - BELLICARD J. CH., Observations sur les Antiquitès d’Herculanum; avec quelques
reflexions sur la peinture et la sculpture des anciens; et une courte description de plusieurs
antiquités des environs de Naples, Paris 1757.
GUADAGNO 1981
GUADAGNO G., Supplemento epigrafico ercolanese II, in “Cronache Ercolanesi”, 11-1981, pp. 129-
164.
GUADAGNO 1983
GUADAGNO G., Herculanensium Augustalium Aedes, in “Cronache Ercolanesi”, 13-1983, pp. 159-173.
PAGANO 1996
PAGANO M., La nuova pianta della città e di alcuni edifici pubblici di Ercolano, in “Cronache
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PARSLOW C., Rediscovering Antiquity, Karl Weber e gli scavi di Pompei, Ercolano e Stabia, Cambridge
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M. Ruggiero, Storia degli scavi di Ercolano ricomposta su’ documenti superstiti, Napoli 1885.
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TORELLI M., Chalcidicum. Forma e semantica di un tipo edilizio antico, in “Ostraka” XII-2003, p. 215-
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TORELLI M., La basilica di Ercolano. Una proposta di lettura, in “Eidola International Journal of
Classical Art History”, I- 2004, pp.117-149.
TORELLI 2005
TORELLI M., La basilica di Ercolano. Una proposta di lettura, in Noctes Campanae, Napoli 2005,
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WALLACE-HADRILL 2011
WALLACE-HADRILL A., The monumental centre of Herculaneum in search of the identities of the
public buildings, JRA 24-2011, pp. 121-160.