Progetto cromatico sim infanzia

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ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”

PROPOSTA DI INTERVENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE CROMATICA DELL’UNITA’ COMPLESSA DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL’ETA’ EVOLUTIVA - ASL 4 TERNI – SEDE DI VIA VIII MARZO

RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA PREMESSA

Un Volo per Anna ONLUS è un’associazione senza scopo di lucro riconosciuta civilmente.

Nasce per dare struttura e forza organizzativa all''impegno espresso da tempo, con azioni di volontariato a sostegno dei diversamente abili, dagli amici e parenti di Anna Malatesta, una bambina affetta dalla Sindrome di Rett. L'associazione promuove azioni di solidarietà, coerenti con i propri principi statutari, attraverso la raccolta di aiuti, donazioni, contributi materiali e morali finalizzati ad attività di beneficenza, informazione e solidarietà rivolte al sostegno di disabili fisici e psichici e relative famiglie in condizioni di svantaggio economico.

In quest’ottica ha avviato programmi di collaborazione con l’Unità Complessa di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva ASL 4 – Terni diretta dal prof. G. Mazzotta con una serie di iniziative che hanno permesso di raggiungere risultati importanti, soddisfacendo richieste specifiche del personale della struttura e ovviando, attraverso donazioni, ad alcuni bisogni fondamentali quali quello della carenza cronica di materiali ed ausili didattici per le terapie.

A seguito delle indicazioni provenienti dai numerosi nostri soci sostenitori, dalle famiglie di bambini presi in carico dalla U.O.C che sono vicine alla nostra associazione, è emersa la necessità di contribuire alla riqualificazione degli spazi che ospitano i nostri bambini, ora caratterizzati come ambienti anonimi, bisognosi di manutenzione ordinaria, spazi indifferenziati dalle parti comuni a quelle più propriamente destinate all’operatività in cui il paziente aspetta e riceve cura in una situazione di reale disagio.

L’obiettivo della nostra Associazione è quello di proporci come soggetto attivo e in collaborazione con la struttura tecnica di presidio per presentare ed attuare un’ipotesi di riqualificazione mediante progetto cromatico e successive opere di manutenzione, utilizzando i contributi dei nostri sostenitori e la nostra esperienza tecnica al fine di realizzare in tempi brevi, con operazioni economicamente sostenibili, un programma di fattibilità volto a dare una nuova veste alla struttura sanitaria, in modo che essa sia finalmente un punto confortevole sia per i bambini che per le loro famiglie.

EA GROUP. S.R.L. - ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS” Largo Villa Glori n. 4 – Tel/fax 0744 471255 406003 www.unvoloperanna.it [email protected]

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UMANIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI

Nel corso dell’ultimo ventennio sono notevolmente aumentate le conoscenze e l’interesse nei confronti dell’infanzia, in particolare si sono moltiplicate le azioni e le politiche in favore dei bambini, e i diritti del bambino ospedalizzato sono stati oggetto di dibattito nazionale e internazionale. Esiste un’ampia letteratura psicologica relativa alle interferenze dell’ospedalizzazione sullo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino, in base alla quale l’adattamento all’esperienza della malattia è il risultato dell’interazione di diversi fattori riferibili sia al bambino, che all’istituzione sanitaria (caratteristiche strutturali, organizzative e gestionali, competenze professionali e relazionali degli operatori). L’esperienza di presa in carico in presidi sanitari in età infantile costringe il bambino ad affrontare diversi disagi quali la difficoltà a comprendere la malattia, la separazione e il conseguente passaggio dall’ambiente familiare a quello sconosciuto del luogo di cura. E’ ormai una conoscenza consolidata che il mancato o carente rispetto delle esigenze psico-fisiche peculiari del bambino potrebbe favorire situazioni di rischio per il suo sviluppo, soprattutto in casi di esperienze fragili. Per i fanciulli e gli adolescenti l’esperienza di malattia, soprattutto se cronica, assumono il significato di ostacolo all’autonomia e all’espressione personale, interferendo con i processi di costruzione di un solido sentimento di identità personale. L’assistenza sanitaria si è progressivamente focalizzata sulla promozione di azioni in risposta alle esigenze psicofisiche dell’età evolutiva, con attenzione al miglioramento della qualità delle degenze e degli interventi diagnostico-terapeutici, in modo da essere sempre più rispettosi dei bisogni affettivi, cognitivi ed espressivi del bambino, in considerazione delle diverse fasi di sviluppo infantile. “Umanizzare” una struttura ospedaliera significa creare un ambiente attento alle esigenze globali sia fisiche che psichiche del paziente, tale operazione ha rilevanti risvolti terapeutici e si configura come elemento complementare all’assistenza sanitaria e tecnica. Il rapporto tra colore, salute e benessere è universalmente riconosciuto: un ambiente confortevole esercita un potere terapeutico aggiuntivo e può contribuire ad accelerare la guarigione; anche il personale sanitario, che tali ambienti usa giornalmente, ne beneficia dimostrando motivazione e disponibilità. L’influenza psicologica del colore è un valido supporto per combattere lo sconforto sempre latente nei luoghi di malattia, rappresentando il colore gioia, festa, attenzione, mentre il non colore caratterizza spazi introversi, asettici. Il colore diventa in questo modo un piccolo investimento di grande aiuto alla terapia considerando anche il fatto che un intervento cromatico costa quanto uno in “bianco e nero”, ma aggiunge un valore qualitativo supplementare. La varietà degli ambienti colorati contribuisce a spostare l’attenzione e l’interesse del piccolo paziente dalla propria condizione di disagio verso l’esterno immediato. I fruitori, resi ipersensibili dalla malattia, devono ritrovare nell’habitat gli stimoli necessari per reagire e collaborare alla guarigione, ma anche gli operatori sanitari devono poter svolgere le prestazioni professionali in luoghi funzionali e confortevoli, in cui trovare stimoli sempre rinnovati. In una struttura destinata all’età infantile ed evolutiva tale aspetto ha una rilevanza ancora maggiore, la presenza del colore e in particolare di forme artistiche come i decori a soggetto hanno una valenza terapeutica ancora prima che estetica.

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LA VALENZA TERAPEUTICA DEL COLORE

Colore e stato d’animo Il colore è una sensazione, percepita dagli occhi e dal cervello, in grado di influenzare la relazione che un paziente, in particolare se bambino, stabilisce con l’ambiente e i suoi interlocutori, contribuendo a determinare stati d’animo, comportamenti e atteggiamenti verso gli operatori sanitari e la struttura ospedaliera. Il colore è un linguaggio di comunicazione che informa, evoca emozioni e contribuisce a valutare la qualità del servizio. Colore e miglioramento del rapporto medico - paziente L’adeguatezza delle atmosfere di alcuni particolari ambienti riduce la percezione di medicalizzazione e questa immagine positiva contribuisce a creare un clima di fiducia e di collaborazione tra il piccolo paziente, la famiglia e lo staff curante. Colore come guida rassicurante in uno spazio sconosciuto La decorazione pittorica e l’utilizzo del colore sono in grado di accompagnare il bambino lungo un percorso che inizia dalla fase dell’accoglienza e dell’accettazione a quella della diagnosi e cura, aiutando così il piccolo paziente ad affrontare un iter sia fisico che psichico legato alla malattia e all’ambiente estraneo. Colore e luogo di cura L’uso del colore deve essere studiato e dosato in rapporto al luogo specifico di cura: macchinari per la diagnosi saranno così sdrammatizzati e le stanze per la terapia o le visite decorate studiando colori e forme adeguate al luogo, all’età dei pazienti e al tipo di malattia. Colore e gioco I familiari e gli operatori saranno aiutati nel loro compito di intrattenimento dei bambini grazie a piccole storie, giochi e soggetti presenti nelle decorazioni, che oltre a coinvolgere e distrarre i bambini faranno interagire il bambino con l’ambiente attraverso l’osservazione dei colori e la lettura delle figure dipinte.

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GLI OBIETTIVI

Migliorare l'utilizzo funzionale del colore e dei suoi effetti sul bambino come contributo determinante per la diminuzione della “Sick Building Sindrome” e per il miglioramento della relazione uomo-ambiente;

migliorare la progettazione degli interni delle strutture sanitarie finalizzandola all'ergonomia visiva ed al comfort ambientale;

favorire la riduzione dell'inquinamento visivo attraverso un consapevole uso del colore e della luce;

utilizzare l'analisi del colore per un migliore equilibrio di sensazioni e percezioni, per un incremento delle risposte fisiologiche e psicologiche ai diversi stimoli prodotti all'interno degli ambienti;

fare del progetto cromatico un piccolo investimento di grande aiuto alla terapia ed alla integrazione, in un contesto ambientale caratterizzato dalla sofferenza.

L’IDEA CREATIVA COLORE, INFORMAZIONE, EDUCAZIONE Nel progetto cromatico i colori vengono applicati “per quel che servono” e non “perché piacciono”, in modo funzionale e non estetico, in considerazione soprattutto delle ambiguità e delle illusioni a cui il colore ci sottopone costantemente ed inconsapevolmente. Il progetto di riqualificazione cromatica dell’Unità Complessa di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva ASL 4 Terni – sede di via VIII Marzo si sostanzierà con opere di manutenzione ordinaria effettuate attraverso:

una nuova tinteggiatura che seguirà un progetto cromatico articolato a seconda dell’uso del colore nei vari ambienti;

una nuova veste materica ottenuta con la rimozione dei pavimenti e rivestimenti esistenti e la loro sostituzione con nuovi colorati negli ambienti di transito o caldi come il legno nelle stanze dedicate specificamente alle terapie;

un’ articolazione del tema figurativo attraverso lo sviluppo di una storia narrata, una favola disegnata che accompagna il bambino dall’ingresso e lo conduce nel percorso attraverso il mondo delle figure animate che si trovano negli ambienti di passaggio e nelle stanze di lavoro seguendo un unico filo conduttore;

una decorazione pittorica con disegno di temi familiari al bambino perché presenti nel mondo dei cartoni animati, delle favole e della pubblicistica della prima infanzia;

stralci e componenti funzionali attuabili in funzione dei canali di finanziamento e

La scelta dei colori nei vari ambienti sarà vivacizzata dai dipinti sulle pareti che accompagneranno il piccolo paziente attraverso la sua permanenza nella struttura sanitaria e costituiranno elemento di coordinamento tra le sue diverse zone funzionali.

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I personaggi della fantasia saranno protagonisti in alcuni ambienti di situazioni o di storie con l’obiettivo di spiegare al bambino (ma anche alle famiglie) cosa succede in quel luogo collegando la terapia all’idea del gioco e all’intrattenimento. In tal modo all’effetto terapeutico del colore, si aggiunge l’aspetto informativo e didattico della decorazione artistica con l’obiettivo di distogliere il piccolo paziente dal pensiero della malattia, per alleviarne il disagio e diminuirne la diffidenza verso le apparecchiature medico-diagnostiche, gli ausili e gli attrezzi. Tutti gli ambienti riceveranno non solo colore ma anche una veste che, attraverso la fantasia dei più piccoli, trasformerà attività di terapia, rilevazione diagnostica e momenti di attesa in gioco e avventura. ….

LA FAVOLA In ultimo la favola…. il testo narrativo di una fiaba per bambini diventa il tracciato direttore del progetto e definisce i vari ambienti coi nomi di fantasia dei luoghi del racconto…..lo spazio fisico viene strutturato secondo l’immaginario infantile fatto di colori, forme, ambienti accoglienti e personalizzati……per una visione del mondo attraverso gli occhi dei piccini… La hall di ingresso prende quindi il nome della “radura senza vento”, l’inizio della favola, in cui il piccolo ospite viene preso per mano e portato in uno spazio familiare…..o per lo meno non ostile… Lo spazio connettivo, costituito dalla rete dei corridoi e percorsi interni, diventa il “sentiero incantato” in cui i bambini si avvicinano a un esperienza multisensoriale attraverso la vista o il tatto di figure del mondo dei cartoni e delle fiabe, realizzate con i materiali più vari e dalle sagome colorate. Gli spazi dedicati alle attività prenderanno anch’essi i nomi dalla fantasia, per cui la logopedia diverrà “il prato dei fiori parlanti” e la palestra per la fisioterapia “l’officina allegra”….simpatiche formichine, bolle colorate e fiori parlanti coloreranno le pareti delle stanze… L’aula di musicoterapia sarà invece “il prato della musica” dove i disegni daranno parola alla musica delle stelle….

“…… In un giorno di primavera, sul limitare del bosco, nella Radura Senzavento si svolgeva una

grande festa:

tutti erano accorsi per festeggiare la nascita di Gea, la farfallina rosa. Appena uscita dal bozzolo che

l’aveva protetta, Gea si guardò intorno meravigliata: quante cose strane e bellissime! E soprattutto che

luce! Il sole brillava nel cielo col suo faccione sorridente e regalava al mondo colori fantastici. La

farfallina, dopo essersi stropicciata un po’ gli occhi abituati all’oscurità, salutò tutti con entusiasmo e si

avvicinò timidamente ad un grillo dall’aspetto saggio e rassicurante.

“Scusi signor Grillo, cosa facciamo ora che la festa è quasi finita?” Il grillo, nel suo elegante abito verde

e marrone, le sorrise e le disse: “Immagino tu sia curiosa di vedere cosa c’è qua intorno e, per evitarti di

combinare guai, ti accompagnerò……Ti va?”.

“Sì!” Esclamò Gea con entusiasmo e, dopo qualche ruzzolone, riuscì ad alzarsi in volo e seguì il grillo

lungo il Sentiero Incantato che attraversava il bosco con mille stradine che sembravano i fili di una

ragnatela.

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Gea si soffermava ad osservare tutte le cose intorno con stupore e meraviglia: gli alberi dalle lunghe

braccia, le foglie che frusciavano, gli arbusti spinosi, le pietre dalle facce strane, gli insetti che la

salutavano, e intanto respirava i profumi delle resine e del muschio.

Dopo aver volato per un tempo che sembrava lunghissimo, gli alberi cominciarono a diradarsi e

dinnanzi ai loro occhi si aprì una grande distesa verde. “Che bello!!!” La farfallina era affascinata “Dove

ci troviamo Signor Grillo?”

“Questo è il Prato dei Fiori parlanti”. Gea non vedeva l’ora di avvicinarsi ad una di quelle splendide

creature dall’aspetto regale e dai colori smaglianti, Non appena si trovarono di fronte ad un grande fiore

giallo la farfallina si presentò e, con molto garbo, fece mille domande al fiore che, sorridendo di fronte a

tanta curiosità, rispose cortesemente: “Ciao Gea, e benvenuta. Come vedi noi non possiamo spostarci

come fai tu e allora, per ingannare il tempo, abbiamo imparato a parlare tutte le lingue delle creature del

bosco. Abbiamo imparato suoni e parole difficili ..Parlare e parlare è tutto ciò che possiamo fare…..e

ascoltare anche….Conosciamo tante storie e, ogni volta che vorrai venire a farci visita te ne

racconteremo una….ne sappiamo di strane, commoventi, tristi, allegre……Torna presto Gea, ti aspetto.” Il

fiore le sorrise ancora e la salutò agitando la sua corolla abbagliante.

Lungo il sentiero il grillo dovette più volte richiamare la farfallina che si fermava curiosa ad osservare la

vita laboriosa di piante ed animali finché arrivarono vicino ad un formicaio. Era qualcosa di strano

davvero, Gea era troppo curiosa di sapere cosa fosse quel mondo indaffarato e brulicante.

“E’ l’Officina allegra. E’ abitata dalle formiche che non si stancano mai di lavorare. Fin da piccole

esercitano le loro zampette, la schiena, per abituare il loro fisico al lavoro, perché una volta cresciute,

sono sempre in attività” E così Gea si mise a guardare a bocca aperta le formiche più piccole che

facevano ginnastica vicino alle mille gallerie della loro città, mentre quelle più adulte camminavano

velocemente sotto pesanti fardelli. Camminavano tutte in fila, agili e silenziose. Soltanto una si

soffermò e disse alla farfallina: “Ciao piccolina, sei già brava nel volo, allena anche tu il tuo corpicino

perché diventi forte….vedrai…..ti servirà” Poi riprese il suo carico e sparì dentro una galleria.

In effetti Gea era stata brava: per essere il primo giorno di vita all’aperto aveva volato a lungo, ma,

d’improvviso, uno sbadiglio si dipinse sul suo faccino. Il grillo capì che era ora di fare ritorno: non

bisognava esagerare. Ripresero il sentiero ma Gea era davvero troppo stanca.

Decisero di fermarsi sotto le foglie accoglienti di una primula e, mentre scendeva la notte e tutto intorno

era silenzio, la farfallina sollevò lo sguardo e disse con meraviglia: “Signor Grillo, che bello quel prato

lassù! E che belli quei fiori!” Il grillo sorrise e le disse: “Non è un prato Gea, è il cielo e quelle che vedi

non sono fiori ma stelle…..lo senti il loro canto?” “Sì…..è una musica bellissima. Lo chiamerò Il Prato

della musica…..“Sì, è come un grande prato….ma sai perché le stelle cantano? Racconta una

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leggenda che un tempo tanto lontano, all’inizio del mondo……” Ma Gea, ascoltando le stelle che le

cantavano la ninna nanna si era già addormentata……”

METODOLOGIA

Il progetto cromatico seguirà le seguenti fasi operative:

sopralluogo nei locali oggetto di intervento, acquisizione del materiale cartografico di base e definizione delle aree di intervento. Coordinamento con l’area tecnica ASL4 Terni;

rilevazione metrica e fotografica dei locali interessati dalle opere; restituzione digitalizzata dello stato di fatto, documentazione fotografica dello stato dei lavori ex

ante; elaborazione di progetto preliminare composto di elaborati grafici e descrittivi accompagnati da

stima sommaria dei lavori per la verifica dei budget necessari; verifica di progetto con la direzione generale e di presidio per valutazione degli aspetti tecnici ed

economici, taratura in funzione delle risorse disponibili o attese ed eventuale aggiornamento di progetto;

elaborazione del progetto esecutivo, del capitolato e del computo metrico estimativo definitivo dei lavori;

ricerca dei soggetti attuatori attraverso analisi di preventivi di offerta richiesti a più imprese; appalto dei lavori, direzione e misura degli stessi.

L’associazione Un Volo per Anna ONLUS è in grado di seguire tutte le fasi del processo metodologico sopra descritto avvalendosi della sua struttura tecnica e della consulenza di EAgroup s.r.l. società di ingegneria.. La disponibilità ad attuare il programma degli interventi è immediata.

Terni, lì 09.09.2010

Il presidente

Marco Turilli

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