PROGETTO BILANCIO PARTECIPATO · un’applicazione 3.0? ... Ma c'è di più! Anche i bambini...

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PROGETTO BILANCIO PARTECIPATO I.I.S. Savoia Benincasa Ancona - classe 5B TUR RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DI VIA MARINI

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  • PROGETTO BILANCIO PARTECIPATO I.I.S. Savoia Benincasa Ancona - classe 5B TUR

    RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DI VIA MARINI

  • “C’è chi cerca un palcoscenico, chi un ponte di comando, chi un piedistallo. Poi c’è chi vorrebbe solo una panchina in un parco, per fermarsi a respirare

    e guardare un filo d’erba che cresce”.  

    È con questo spirito che nasce la nostra idea: creare un luogo diverso, un’area a misura di cittadino che sappia dialogare con la tecnologia e coniugare innovazione e funzionalità.

    La nostra proposta ha l’obiettivo di riqualificare l’area verde di via Marini, conferendole un aspetto completamente nuovo: non sarà più un piccolo parco sconosciuto a molti anconetani, ma diventerà uno spazio di apprendimento, di condivisione, di scambio e di gioco dove poter imparare interagendo con l’ambiente circostante. Pensiamo quindi ad un’aula verde dedicata agli studenti e ai professori desiderosi di svolgere lezioni fuori dall’ordinario. Crediamo in uno spazio innovativo che dialoghi con la tecnologia, dotato di connessione wifi dove poter studiare in compagnia, seduti sui gradini dell’anfiteatro. Immaginiamo un parco dove i bambini possano riscoprire il piacere di giocare in un campetto, di correre all’aria aperta e di divertirsi con i loro coetanei. Sosteniamo un luogo che permetta di entrare in sintonia con la natura, dove imparare qualche nozione sulle piante, dove sentirsi piccoli botanici semplicemente accendendo lo smartphone. Desideriamo un’area da dedicare alle iniziative più varie: dall’organizzazione di eventi e spettacoli al mercatino dei libri usati. Siamo convinti che sia arrivato il momento di favorire una didattica diversa, basata sull’apprendimento interattivo all’aria aperta dove per “apprendimento” non si intende solamente lo studio o la lezione a scuola, bensì tutto ciò che si può imparare sfruttando i cinque sensi. Si apprende toccando, ascoltando, annusando, guardando, sperimentando: stando all’aria aperta e seguendo il ritmo della natura. Ecco quindi che il posto migliore per apprendere è il parco, sinonimo di rifugio dalla frenetica vita di città, nonché punto di riferimento e ritrovo per la comunità. Intergenerazionalità è la parola migliore per descrivere il parco, l’unico spazio dove è possibile vedere tutte le fasi della vita in un solo colpo d’occhio: bambini, giovani, mamme, papà e nonni che interagiscono e riscoprono il piacere di perdersi tra il fruscio delle foglie degli alberi. E’ poi importante l’ubicazione dell’area verde: una posizione strategica, lontana dai rumori della città e immersa nella tranquillità, vicina a ben quattro scuole quali I.I.S. Savoia Benincasa, Liceo Carlo Rinaldini, Liceo Edgardo Mannucci e Istituto comprensivo Cittadella- Margherita Hack. Insomma, una posizione ottimale che può, e deve, essere sfruttata e valorizzata. Ma perché scegliere di frequentare il nostro parco piuttosto che altri spazi situati nei dintorni? Il nostro progetto si articola in diversi step: 1. Riqualificazione area, potatura alberi e creazione di un percorso che faciliti l’accessibilità sistemando il sentiero già presente. L’intervento sarà effettuato utilizzando un materiale resistente e duraturo come il tufo. 2. Creazione di un’app con percorso virtuale 3. Inserimento di elementi funzionali quali: a. un anfiteatro in legno b. connessione wifi c. tavoli e panche in legno d. campetto polifunzionale

  • La riqualificazione del parco di Via Marini prevede un restyling complessivo dell’infrastruttura che diventerà una vera e propria “Oasi” all’avanguardia. Il parco dovrà diventare un fiore all’occhiello di una della zone del Comune di Ancona, un luogo in grado di ospitare il cittadino in modo accogliente, innovativo e sostenibile. I lavori prevedono la realizzazione di: ● Una pavimentazione dei principali percorsi pedonali, in modo da favorire l’accessibilità, fruibilità e sicurezza

    degli spazi del parco e dei suoi servizi. La pavimentazione prevede la messa in posa di piastre rettangolari in tufo, così da limitare l’impatto ambientale all’interno di un’area naturale;

    ● La manutenzione del verde, attraverso un’opera sistematica di intervento che prevede la potatura di arbusti e alberature di alto fusto, la rimozione di alberi e arbusti secchi e malati, la piantumazione di varietà arbustive presenti nell’areale del Parco del Conero (es. Corbezzolo).

  • “L’umanità ha imboccato la strada del fallimento nell’attimo in cui al parco «Mamma, mi dai il tablet?» ha sostituito il grido «PALLAAA!»” Ecco, il nostro spazio vuole invece dialogare con la tecnologia favorendo un uso consapevole, responsabile ed educativo dello smartphone, creando un percorso virtuale grazie al quale una semplice passeggiata nella natura diventa un’occasione per acquisire nuove conoscenze. Con il tempo l’idea di parco si è evoluta e sviluppata: oggi non è più un luogo riservato al culto delle divinità, ma uno spazio che deve fare i conti con le grandi città industrializzate e popolate. Nasce così il desiderio di unire le attività tradizionali a mezzi sempre più moderni, in linea con l’inevitabile sviluppo tecnologico, creando una relazione armonica tra due poli apparentemente opposti. Purtroppo però, quest’evoluzione non ha interessato le città più piccole dove, invece, è ancora diffusa la tradizionale area verde, fatta di piante, arbusti, alberi e zone ludiche, sempre meno frequentata dagli adolescenti in cerca di attività più coinvolgenti e alternative. È proprio da questa considerazione che siamo partiti: la realizzazione di un parco sempre più intrigante che stimoli l’apprendimento interattivo e che coinvolga non solo la nostra generazione, ma anche la comunità intera, attraverso un percorso multimediale. Quale modo migliore per favorire l’interconnessione tra natura-tecnologia e uomo-ambiente urbano di un’applicazione 3.0? Accantoniamo per un attimo i libri cartacei e diamo il benvenuto ad una nuova applicazione scaricabile direttamente dal web e compatibile con ogni tipo di smartphone, che combina la prontezza dei giovani, già inseriti appieno nel mondo della tecnologia, con la necessità di innovazione dei cittadini, ancora lontani dalla connessione col resto del mondo. Affiancati dal DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e dell’Architettura) dell’Università Politecnica delle Marche, il nostro intento è trasformare lo schermo piatto del cellulare, fedele compagno di avventure, in un libro a tre dimensioni dove toccare i pixel che compongono piante e arbusti: le foglie, i tronchi, i rami e le radici non saranno più semplici figure bidimensionali ma esperienze ravvicinate, attive e dirette. Uno strumento sempre a portata di mano, o meglio di smartphone, in grado di riconoscere diverse piante e trasmettere in tempo reale spiegazioni, quasi come a scuola: un percorso che trasforma una semplice area verde in una passeggiata all’esplorazione dell’ambiente in cui viviamo. E’ un’applicazione alla portata di tutti, semplice e funzionale che bambini, ragazzi, genitori e nonni possono utilizzare senza problemi. Grazie all’innovativa tecnologia iBeacons, attualmente conosciuta come benchmark nel campo della geo-localizzazione dei dispositivi mobili, sarà possibile collegare contenuti multimediali ad aree precise, precedentemente mappate, permettendo all’ambiente di interagire direttamente con l’utente. Basta installare un’applicazione sul proprio cellulare in grado di “dialogare” con tali dispositivi, avvicinarsi all’oggetto di indagine, arbusto o pianta che sia, ed il gioco è fatto. In pochi istanti l'user riceverà una notifica e potrà conoscere la specie in questione, le sue caratteristiche e, perché no, qualche curiosità. Attenzione dunque alle notifiche che vi guideranno lungo il percorso! I contenuti potranno essere fruibili anche semplicemente accedendo all’applicazione, così da poterli consultare in ogni momento.

  • I dispositivi potranno inoltre essere installati in posizioni difficilmente raggiungibili così da evitare eventuali fenomeni di vandalismo, anch’essi divenuti, purtroppo, parte integrante della vita del parco. E’ questa la risposta che vogliamo dare: un piccolo passo verso l’innovazione, un grande passo per la comunità. Ma c'è di più! Anche i bambini potranno imparare divertendosi, in compagnia del simpaticissimo personaggio del Sig. Marini che li accompagnerà alla scoperta del magico mondo della natura. Un percorso di educazione sostenibile fatto di piccoli testi dal linguaggio semplice pensati apposta per i piccoli botanici del futuro, letti dallo stesso Sig.Marini. (traccia audio in allegato) Questo percorso interattivo è l’idea perfetta per i bambini che sognano originali feste di compleanno con amici e compagni di scuola, per tutti i nonni che vogliono trasmettere ai loro nipoti il piacere di esplorare l’ambiente incontaminato e per gli studenti interessati alla botanica. Ad affiancare l’applicazione ci saranno appositi pannelli, posti alle entrate, raffiguranti la mappa del parco e le varie specie naturali da approfondire. Infine, va precisato che i testi saranno redatti dagli alunni del nostro istituto, che, in collaborazione con il dipartimento di scienze, potranno avere modo di cimentarsi in una più concreta esperienza, mettendo in gioco le proprie competenze. I contenuti potranno essere aggiornati in qualsiasi momento e in tempo reale, semplicemente depositandoli su un server: diventerà un vero e proprio progetto portato avanti di anno in anno dalla scuola e dai suoi studenti. Smartphone alla mano, si parte alla scoperta della vegetazione! Per i più curiosi e per tutti gli interessati ad una conoscenza approfondita dell'applicazione, lasciamo in allegato una scheda contenuti (allegato n.1) e la scheda tecnica redatta dall’Università Politecnica delle Marche (allegato n.2).

    Esistono lezioni indispensabili, nozioni che ogni bambino deve apprendere che non possono essere insegnate né dai libri né dai professori, di cui la natura è l’unica maestra. La nostra area verde è uno spazio ricreativo e di studio, rinnovato e attrezzato: un parco da vivere! Un’idea di parco 3.0 che si presenta come luogo ideale per diffondere un nuovo metodo di apprendimento favorendo l’incontro tra compagni che, affiancati dalla tecnologia, potranno svolgere lavori di gruppo o semplicemente confrontarsi sulle tematiche affrontate a scuola dando vita a quel Peer Learning di cui oggi tanto si parla. L’intera area sarà dotata di connessione Wi-Fi. Quale miglior posto per diffondere una nuova idea di scuola e di studio di un parco situato in prossimità di ben quattro scuole? Panchine e tavoli sono una valida alternativa ai tipici banchi scolastici per svolgere attività didattiche in compagnia o per un semplice incontro all’aria aperta. Particolare attenzione è stata riservata all’accessibilità dell’aula verde alle persone diversamente abili progettando un percorso alternativo d’accesso e scegliendo una tipologia di arredo funzionale alle particolari esigenze. Da un tuffo nell’antica Grecia, poi, nasce l’idea di realizzare un anfiteatro in legno, dove svolgere lezioni alternative, grazie ad apposite attrezzature scolastiche, come la classica lavagna, ma anche attività extra-scolastiche o eventi: dal “Il Mercatino del Libro Usato” alle esibizioni di gruppi musicali, organizzati dal Comune o dalle stesse scuole. Insomma, un’installazione dove poter svolgere le attività più varie lasciandosi cullare dai suoni e dai profumi della natura fino a perdere il senso del tempo tra le foglie degli alberi. Non a caso, abbiamo deciso di chiamare il nostro anfiteatro Agorà, dal greco ἀγορά, termine che nell’antica Grecia identificava la piazza principale della pòlis, centro della vita politica, giudiziaria e commerciale, nonché luogo di riunione. L’aspetto innovativo di quest’area apparentemente così semplice è in realtà tutto da scoprire e provare!

  • Nel nostro parco non si apprendono solamente concetti e conoscenze accademiche, ma si acquisiscono competenze e valori autentici che solo lo sport può dare. Vorremmo diffondere l’idea di uno sport che non è solo competizione, ma componente essenziale dell’uomo, capace di trasmettere le regole della vita sociale e i quei valori educativi fondamentali quali tolleranza, spirito di squadra e lealtà. Crediamo inoltre nell’importanza di conciliare la pratica sportiva con il rispetto della natura circostante e, come diverse associazioni, tra cui la UISP, sosteniamo la promozione dello sport quale strumento per vivere gli spazi aperti, attraverso l’esperienza diretta dell’ambiente e l’educazione, innanzitutto, dei giovani. È per questo che abbiamo deciso di destinare parte del budget alla riqualificazione del campetto già esistente, salvandolo dallo stato di degrado in cui si trova attualmente per trasformarlo in uno spazio attrezzato che permetta di praticare attività sportive in sicurezza: un altro luogo dove è possibile relazionarsi e creare momenti di interazione unendo apprendimento collaborativo e sport. Diventerà così un punto di incontro per bambini, ragazzi e per tutti i cittadini che vogliono trascorrere del tempo con gli amici o conoscerne di nuovi: non c’è modo migliore per stringere legami che divertirsi insieme praticando attività differenti. Inoltre, l’anno scorso il nostro istituto ha introdotto l’indirizzo sportivo che ha accolto tantissimi ragazzi provenienti da tutta la provincia. Gli alunni sono tanti e le attività non sono da meno: il campetto potrebbe risultare un’ottima alternativa alla classica palestra scolastica al coperto per svolgere le lezioni pratiche. Allo stesso modo, anche gli altri istituti potranno usufruire delle attrezzature offerte. Una volta terminato, il campetto sarà uno spazio polifunzionale che permetterà di praticare più sport, quali pallavolo, calcetto e basket. Il progetto di riqualificazione inizierà con lo smontaggio dell’attuale recinzione e l’adeguamento di alcuni pali esistenti così da poter installare una nuova rete. Successivamente, ci si occuperà della resa omogenea della pavimentazione e la sistemazione degli avvallamenti laterali per preparare il suolo al nuovo manto, attraverso il risanamento delle crepe e delle lesioni con idonei prodotti. La nuova pavimentazione sarà in erba sintetica e modificherà totalmente l’aspetto del campetto permettendo di viverlo in sicurezza e all’insegna del divertimento. Saranno montati due frontoni di testata attrezzati con la porta da calcetto e il tabellone da basket. Inoltre sarà possibile utilizzare lo spazio anche per giocare a pallavolo grazie ad un impianto con pali esterni e rete scorrevole adattabile a varie altezze. 

     

            

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    Com’è 

     

    Come sarà 

  • QUADRO ECONOMICO

    A1- Lavori di ristrutturazione campetto polivalente € 40.800,00

    A2- Lavori di realizzazione tribuna in legno a tre gradoni su anfiteatro

    € 14.200,00

    A3- Interventi di sistemazione verde € 12.000,00

    A4- Lavori di realizzazione percorsi pedonale € 8.500,00

    A5- Fornitura e posa in opera di arredi e pannelli informativi € 10.000,00

    A6- Realizzazione e gestione sistema wi-fi € 5.000,00

    A7- Impianto illuminazione € 7.000,00

    A8- Imprevisti € 2.500,00

    Totale importo interventi € 100.000,00

    Iva 22% € 22.000,00

    Totale iva compresa € 122.000,00

    A8- Creazione APP su caratteristiche flora del parco (collaborazione Università Politecnica delle Marche)

    € 12.000,00

    TOTALE INTERVENTO COMPLESSIVO € 134.000,00

         

  •  Allegato n.1

    La quercia La quercia, il cui nome deriva dalla parola latina Quercus e appartiene alla famiglia delle Fagacee, è un albero di grandi dimensioni sempreverde o deciduo, con cui si intende indicare che le sue foglie sono destinate a cadere. L’areale del genere Quercus comprende Europa, America, Nord Africa e Asia. Le querce presentano una chioma ampia, che si sviluppa assumendo una forma tondeggiante, o ovale oppure a guisa di ombrello. La sua corteccia è di colore grigio e se nei primi anni di vita ha superficie liscia, col trascorrere del tempo presenta sempre più fessure che compaiono longitudinalmente. Una sua particolare caratteristica è la longevità: infatti molte di queste piante possono superare i cento anni. Inoltre, può raggiungere i trenta metri di altezza. Esistono numerose specie come quelle a foglia caduca diffuse in aree il cui clima è temperato e gli inverni più rigidi. Alcuni esemplari, caducifoglie, sono la farnia, il rovere e la roverella che hanno foglie con margini incisi a formare lobi più o meno arrotondati. Le querce a foglia persistente, o comunemente conosciute come “sempreverdi”

    sono, invece, più adatte a un clima mediterraneo dove le precipitazioni sono scarse e le temperature elevate. Soprattutto verso il sud crescono il leccio e la sughera, adatte a vivere in ambienti caldi. Oltre che per scopi ornamentali, la quercia è utilizzata dall'uomo anche in virtù del suo legname robusto e duraturo, specialmente quando la pianta raggiunge un'ampia misura, ossia dopo almeno un secolo di vita.

     Foglie e semi 

    Le foglie della quercia si presentano lobate e di differente forma. Hanno inoltre dei margini tondeggianti o angolari e un colore verde che nel corso della stagione autunnale va a tendere verso il rosso o il giallo arancione. Il suo seme è ovale ed è mantenuto in una specie di coppa che prende il nome assai celebre di “ghianda”.

     

     

  • Lo sapevi che… LA QUERCIA E IL DIAVOLO

    Una delle tante leggende riguardanti quest’albero narra la favola della quercia e del diavolo, secondo la quale Lucifero si recò da Dio per chiedergli un posto nella creazione del mondo. Il Signore decise di donargli il bosco solo nel periodo in cui esso fosse stato spoglio. Le piante, terrificate da questa idea, si rivolsero alla quercia, considerata la più saggia e forte. Quest’ultima decise che avrebbe trattenuto le sue foglie, lasciandole cadere solo nel momento in cui almeno un cespuglio si fosse rivestito del proprio fogliame, in modo tale da non lasciare mai il bosco spoglio.

    QUERCIA MILLENARIA IN PUGLIA La quercia vallonea di Tricase è considerata il più antico monumento del Salento, questo albero ha un tronco dalla circonferenza di 4,25 metri e una foltissima chioma che copre la superficie di quasi 700 metri quadrati. E’ conosciuta anche come la quercia dei cento cavalieri, perchè la leggenda narra che Federico II durante la sua visita in Terra d’Otranto in seguito agli scontri avvenuti a Barletta abbia trovato riparo sotto la chioma della quercia insieme ai suoi cento cavalieri durante un temporale. Inoltre nel 2000 è stata scelta dal WWF come albero-simbolo della Puglia per l’iniziativa finalizzata a difendere il patrimonio nazionale degli alberi secolari.

    LA CERQUATONDA DI MONTALTO DELLE MARCHE La Cerquatonna o Cerquatonda, che dà il nome anche alla contrada dove si trova, è una rovella con più di 300 anni. Seconda l’ultima rivelazione l’albero ha un diametro di 5,20 metri mentre la chioma della quercia ha una circonferenza di 27 metri. Il suo fascino deriva dall’equilibrio di forme e dimensioni, infatti il suo nome “cerqua tonna” richiama questa rotondità di fusto e chioma molto evidente,  

     La Quercia spiegata ai bambini  

    Ciao amici, io sono il signor Marini! Oggi vi vorrei raccontare una storiella divertente che parla della quercia, un albero grande e forte che resiste alle tempeste e al freddo. In più, ha molte sorelle sparse per il mondo, come in Nord Africa e nella lontana Asia e America. Il suo frutto si chiama ghianda, proprio quello di cui gli scoiattoli vanno ghiotti. Un giorno, dal ramo nodoso della maestosa quercia cadde una piccolissima ghianda testarda che batté forte la testa a terra. Rotolò e finì incastrata nel terreno: non poteva più muoversi. Nonostante la disavventura, non era triste perché, dovete sapere, la nostra ghianda era un frutto paziente e sorridente. La sua missione era continuare a vivere e crescere giorno dopo giorno. Però sapeva di non potercela fare da sola. Così, come tutte le eroine ogni mattina chiedeva aiuto alle sue amiche gocce di rugiada che l’accompagnavano nell’avventura di diventare grandi, finchè, un bel giorno, non c’era più la nostra ghianda, ma una piccola grande pianticella. Adesso, anni e anni dopo, nel prato abita un’imponente quercia che sorride: è proprio la nostra piccola ghianda che, con costanza e pazienza, è cresciuta alta e robusta. Ricordate, amici, quando vi sentite deboli e un po’ tristi, che anche voi siete come delle piccole ghiande: per diventare grandi querce dovete tenere duro e sorridere! Ci vediamo alla prossima avventura!

  • Allegato n.2

    ICT MENÙ – Una proposta per il Parco Gli asset principali della proposta mirano: - alla creazione di una connessione (diretta o mediata) e fruizione di una area della città tramite lo sviluppo di tecnologie abilitanti e l’innovazione di prodotti multimediali; - al rafforzamento di un senso di appartenenza a livello di distretto dei cittadini, nonché al rafforzamento del carattere attrattivo per nuove forme interazione con lo spazio urbano stesso. A tale riguardo, il progetto è il pretesto per la creazione di un laboratorio partecipativo del verde pubblico per rivalutare l’area parco con attività sociali, come incubatori di idee. Quindi all’ interno del parco ci saranno dei laboratori per stimolare la cittadinanza e le giovani generazioni alla valorizzazione del verde sociale che possano in futuro diventare attività permanenti nel parco. Questa gestione partecipata del verde pubblico avrà un impatto determinante in termini di inclusione culturale e impatto sociale Il vantaggio nell’utilizzare i nuovi canali digitali per la valorizzazione degli spazi urbani risiede nel fatto che, tali tecnologie, consentono di promuovere il processo di sviluppo endogeno di un’area, creando i presupposti per mettere a sistema il patrimonio naturale e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Esse concorrono alla crescita dell’attrattività̀ e della competitività̀, allo sviluppo della creatività̀ e dell’innovazione, al miglioramento della qualità̀ della vita. La proposta si articola su 4 elementi, ognuno separato dagli altri ma allo stesso tempo propedeutici alla creazione di un ecosistema ICT a servizio del Parco, che può essere visto come progetto pilota, ma facilmente estendibile al resto del territorio comunale. 1 - Creazione di una Piattaforma di Archiviazione Gestione dati sia per lo storage dei contenuti sia per il servizio di data collection. 2 - Installazione di dispositivi hardware per l’interazione in loco e in real time con i visitatori 3 - Sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche mobile-based per la valorizzazione e fruizione delle aree oggetto del progetto 4 – Laboratori didattici Di seguito verranno illustrate nel dettaglio i 4 pillars della proposta. 1 – PIATTAFORMA DI ARCHIVIAZIONE GESTIONE DATI EVENTO I contenuti multimediali che verranno visualizzati tramite la app (punti di interesse, testi, immagini etc.) saranno archiviati all’interno di una repository che verrà messa a disposizione

  • da UNIVPM. I dati, disponibili on line, potranno essere aggiornati in itinere garantendo la massima scalabilità e la minima necessità di manutenzione. Inoltre, uno dei maggiori impact che si prevede con questo intervento è proprio quello di fornire alla pubblica amministrazione un’importante fonte di dati dagli utenti che vivono il parco cittadino. Grazie ai dispositivi mobili infatti, gli utenti lasciano continuamente le cosiddette “Digital Footprints”, ovvero le loro tracce geolocalizzate. 2 – DISPOSITIVI HARDWARE Questo intervento prevede la messa in loco di alcuni dispositivi utili all’interazione dell’utente con il luogo che sta visitando. Nello specifico si è pensato di utilizzare i cosiddetti Active Beacon, degli emettitori di segnale bluetooth (BLE) che, correttamente programmati, sono in grado di comunicare con i ricevitori dei dispositivi degli utenti ( e quindi con le rispettive App), garantendo in loco dei servizi di notifica e push. Il Beacon emette un segnale con una certa potenza (Received Signal Strength Intensity o RSSI) sulla base del quale il telefono, su cui deve essere attivo il modulo BLE, calcola la distanza dal Beacon stesso. In funzione di essa si possono programmare le notifiche, che sono archiviate direttamente dentro la APP. Quindi il beacon non fa altro che geolocalizzarsi, demandando poi alla APP il compito di proporre contenuti, come se fosse il parco stesso ad essere parlante. Ogni Beacon ha un suo ID, così come il telefono, per cui c’è corrispondenza biunivoca tra quale telefono entra nel suo raggio, e il Beacon stesso, che avendo un suo chip interno salva il “time stamp” sia di quando il telefono entra, sia di quando esce. Le info che vengono raccolte dall’ utilizzo della App e in particolare dall’interazione in loco con i Beacon garantisce una fonte dati direttamente dagli utenti che visitano il parco, consentendo di collezionare dati sulla loro esperienza. 3 – APPLICAZIONE MOBILE L’intervento prevede lo sviluppo di una APP specifica per la fruizione dei punti di interesse o percorsi. L’applicazione sarà studiata per essere fruita da diversi tipi di utenti (visitatori abituali, studenti, turisti) in modo da veicolare i contenuti secondo le reali esigenze. L’interfaccia della app sarà user-friendly ed intuitiva e sviluppata per essere compatibile per dispositivi Android e iOS. I contenuti saranno implementati dagli stessi studenti e quindi costantemente aggiornati. 4 – LABORATORI DIDATTICI Creazione di un laboratorio partecipativo del verde pubblico per rivalutare l’area parco con attività sociali, come incubatori di idee. Quindi all’ interno del progetto ci saranno dei laboratori per stimolare la cittadinanza e le giovani generazioni alla valorizzazione del verde sociale che possano in futuro diventare attività permanenti nel parco. Questa gestione partecipata del verde pubblico avrà un impatto determinante in termini di inclusione culturale e impatto sociale