Progetto «Addobbi natalizi» - bosconetti.gov.it · sono state incise , con un punteruolo, alcune...

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Progetto «Addobbi natalizi» Scuola Secondaria di primo grado «Bosco-Netti»

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Progetto

«Addobbi natalizi»

Scuola Secondaria di primo grado «Bosco-Netti»

Luce sul nostro camminoLa lanterna vista nella sua essenza di essere Luce che porta alla Fede e alla speranza. E’ la luce che ognuno deve

portare con sé per illuminare il suo cammino e per continuare a credere nella più bella delle luci: quella che

illumina il mondo!!

Insegnanti:

Prof.ssa Maria Caponio

Prof.ssa Rossana Ferrante

Prof. Vito Lella

Prof.ssa Valeria Stano

Destinatari:

Alunni «Bosco-Netti»

Il Palazzo Marchesale fu edificato nel 1576 dal marchese OttavioCaracciolo, così come testimonia la scrittura scolpita sulla facciata che siapre su Piazza Garibaldi. Complessivamente l’edificio conserva l’originariastruttura caratterizzata dal tipico bugnato cinquecentesco. Sulla facciatache domina largo Piazzola si distingue per il grande portale a bugnealterne-piatte e a punte di diamante. Sul retro dell’edificio, si apre losplendido cortile “Cavallerizza”, così anticamente denominato dallafamiglia Caracciolo in quanto adibito al passaggio e ristoro dei cavalli.

RECUPERARE IL

MATERIALE (canne) PER

LA REALIZZAZIONE DI

STELLE

TAGLIARE, ASSEMBLARE,

RIFINIRE, DIPINGERE…….

PROGETTARE, ORGANIZZARE,

MISURARE…

OBIETTIVI

Rassegna dei presepi

(Dicembre2015/Gennaio2016)Palazzo Marchesale – Sala Don Tonino Bello

Presepe realizzato dagli alunni del plesso Bosco

Insegnanti: Caponio M. e Ferrante R.

Finalità: STIMOLARE I RAGAZZI AD INTERAGIRE E CONOSCERE

SCORCI E STORIA DEL PROPRIO TERRITORIO

Materiali utilizzati: cartone, gesso, terracotta e materiale di

recupero

Il piccolo santuario della Pietà (S. Effrem) risale al X secolo, quindi è antico, certo con una costruzione non come quella che vediamo oggi. Sicuramente era una possessione basiliana ed aveva anche dei beni immobili. Non si sa altro di questo piccolo santuario, tanto caro al popolo di Santeramo.

La lucerna può essere considerata, insieme alla torcia, il principale

strumento di illuminazione dell’antichità. Prima della scoperta

dell’energia elettrica e della lampadina fu il mezzo più efficace per

l’illuminazione, che, dall’invenzione della ceramica, in età neolitica,

rappresentò - accanto alla candela - uno dei manufatti più diffusi nelle

abitazioni dell’uomo.

Si ebbero lucerne nei più diversi materiali, in pietra, in vetro, o in metallo

- più elaborate e destinate a una classe sociale più ricca -, ma le più

diffuse furono certamente quelle in terracotta, materiale che presenta facilità

di lavorazione ed economicità. In esse veniva bruciato olio di oliva puro o

misto a sego, per produrre luce con l’aiuto di uno stoppino di fibra vegetale,

completamente immerso nel combustibile, ad eccezione di una delle due

estremità, appositamente allungata e fatta sporgere dal foro praticato nel

beccuccio, per essere poi accesa mediante zolfanelli.

Oltre alla funzione domestica, le lucerne avevano anche un uso

benaugurante, religioso, votivo e soprattutto funerario.

Sono stater realizzate le lucerne modellando l’argilla. Sui manufatti ottenuti

sono state incise , con un punteruolo, alcune iscrizioni presenti sulle pareti

del santuario di Sant’Angelo e il nome degli alunni che le hanno realizzate.( dal progetto «Adotta un monumento» prof.ssa Caponio M.)