PROGETTO 2012 - 2014 - biodynamic.it · Lo studio analizza inoltre le caratteristiche biologiche...

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1 Azienda Agricola Biodinamica MENICOCCI CRISTINA Azienda ad Alta Biodiversità Agricoltura Biologica Biodinamica Vegana PROGETTO 2012 - 2014 Incremento della biodiversità ornitologica in un’azienda viti-vinicola biologica, biodinamica e vegana ANNO 2012 Relazione Finale Committente Az. Agr. Biodinamica Menicocci Cristina Studio e Progetto Dott. For. Alessandro Quatrini Parte Veterinaria St.5°anno Menicocci Cristina Esecuzione Menicocci Claudio

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A z i e n d a A g r i c o l a B i o d i n a m i c a

MENICOCCI CRISTINA Azienda ad Alta Biodiversità

Agricoltura Biologica Biodinamica

Vegana

PROGETTO 2012 - 2014

“ Incremento della biodiversità ornitologica in un’azienda

viti-vinicola biologica, biodinamica e vegana ”

ANNO 2012 Relazione Finale

Committente Az. Agr. Biodinamica Menicocci Cristina

Studio e Progetto Dott. For. Alessandro Quatrini

Parte Veterinaria St.5°anno Menicocci Cristina

Esecuzione Menicocci Claudio

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Introduzione

Il presente elaborato si identifica come documento finale anno 2012, riguardante lo studio ornitologico in itinere nell’azienda agricola Cristina Menicocci. Tale studio si occupa principalmente di aumentare la biodiversità ornitica all’interno dell’azienda in oggetto, comprendere quale strategia attuare per indurre la nidificazione dell’avifauna (cassette nido o alberi di cipresso) e capire quanto influisce la presenza del bosco nell’occupazione dei siti di nidificazione artificiale. Lo studio analizza inoltre le caratteristiche biologiche delle specie che si riproducono ad oggi all’interno delle cassette nido appositamente realizzate e installate per favorire la nidificazione degli uccelli. L’azienda in oggetto, essendo biologica, biodinamica e vegana si potrà avvalere di tale studio come un naturale strumento di gestione faunistica. Il controllo delle cassette nido installate è iniziato il 14 marzo e terminato il 4 luglio 2012. Nei paragrafi successivi saranno descritti i risultati finali anno 2012 dello studio e alcune indicazioni preliminari per il miglioramento futuro del progetto. Attualmente, per favorire una colonizzazione delle cassette invernale come siti di svernamento e quindi aumentare il valore del presente progetto, l’azienda agricola Cristina Menicocci è a lavoro per inoltrare una richiesta di “Fondo Chiuso” (L.R. 17/1995), limitatamente alla superficie agricola ricoperta da vigneto. La riduzione del disturbo antropico dovuta alla sospensione delle attività di caccia e transito di cacciatori, secondo norma di legge, favorirà quindi l’occupazione invernale dell’area di studio da parte delle specie ornitiche e probabilmente anche il trend di occupazione delle cassette nido durante le prossime stagioni riproduttive (2013, 2014). Da evidenziare, che il bosco ceduo quercino (età media 15 anni) adiacente al vigneto è sottoposto a taglio intercalare di diradamento. Questo intervento mira nel tempo a predisporre la situazione favorevole per interventi selvicolturali che possano guidare una conversione dal ceduo all’alto fusto. La futura fustaia di cerro e roverella, ecosistema notoriamente più complesso e ricco di biodiversità rispetto al governo a ceduo attualmente presente, conferirà al territorio un valore aggiunto a livello naturalistico e paesaggistico. Nell’ambito del presente progetto di ricerca si è voluto inoltre ricercare una diversificazione verticale all’interno del vigneto, in specifico sono state selezionate delle piante rampicanti da mettere a dimora al posto di alcune piante di vite da sostituire. Questo intervento ha riguardato la scelta di piante rampicanti a impollinazione prevalentemente entomofila e caratterizzate da apparato fiorale vistoso (elemento non presente all’interno di tale sistema di coltivazione). Dai rilievi effettuati per verificare l’attecchimento delle piante, si evidenzia una maggiore rusticità per le diverse varietà di Rosa impiegate, unica specie che quindi sarà utilizzata talvolta nei prossimi rimpiazzi di vite. Nell’azienda oggetto di studio è in corso inoltre un esperimento riguardante la gestione dello strato erbaceo del vigneto. In specifico, all’interno delle file l’erba è stata gestita in tre maniere differenti. In un primo caso è stata lasciata completamente crescere senza tagliarla, in un secondo caso è stata tagliata quando aveva raggiunto un’altezza di 5-10 cm, in un terzo caso è stata pressata con un rullo provvisto di denti realizzato ad hoc. Da una prima analisi visiva delle condizioni dell’erba sottostante lo strato pacciamante, si è evidenziata una maggiore umidità presente nelle file gestite con il rullo pressante.

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Tipologie delle cassette nido Esistono varie tipologie di cassette nido per la nidificazione degli uccelli, tra le più utilizzate, funzionali ed economiche quelle di forma parallelepipeda (cfr. Figura 2) con foro circolare di entrata e tetto spiovente per evitare l’entrata di acqua durante le piogge. Il materiale più utilizzato per la realizzazione delle cassette nido è il compensato multistrato marino. Esso viene impiegato perché molto durabile nel tempo e adatto per la realizzazione delle cassette nido installate all’aperto, usato comunemente nella costruzione di imbarcazioni.

Figura 1. Cassetta nido di forma classica

La cassetta nido in Figura 2 è adatta per molte specie di uccelli sia insettivori di piccola taglia come cince, passeri, codirossi, picchi muratori, sia per specie di dimensioni maggiori come torcicolli, upupe, picchi, storni ecc. Le dimensioni del foro di entrata e della cassetta sono funzione delle caratteristiche della specie target. Per il progetto si suggerisce di installare cassette nido della forma appena descritta differenziando le stesse almeno in due categorie di grandezze (tipo standard e grande) e in tre diversi diametri (d) del foro di entrata (d 32 mm, d 40 mm per tipo standard; d 60 mm per tipo grande ), con l’aggiunta di una seconda tipologia adatta per pettirossi, scriccioli, ballerine bianche (cfr. Figura 3). In totale quindi si propone l’installazione di quattro tipi differenti di cassette nido per uccelli, in modo da fornire più tipologie di siti di nidificazione per aumentare la biodiversità e la consistenza demografica dell’avifauna in ecosistemi agricoli monoculturali estensivi, elettivi per molte specie di passeriformi e non passeriformi.

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Figura 2. Cassetta nido per pettirosso, scricciolo e ballerina bianca.

Tipi di cassette nido utilizzate:

1. Modello classico (tipo standard) in compensato marino di legno Okoumè 10 mm di spessore (Figura 2) con foro di entrata di 32 mm di diametro per cinciarella, cinciallegra, cincia bigia, cincia mora, codirosso, passera domestica, passera mattugia, rampichino, ecc.

2. Modello classico (tipo standard) in compensato marino di legno Okoumè 10 mm di spessore (Figura 2) con foro di entrata di 40 mm di diametro per torcicollo, picchio muratore, cinciallegra.

3. Modello classico (tipo grande) in compensato marino di legno Okoumè 10 mm di spessore (Figura 2) con foro di entrata di 60 mm di diametro per upupa, picchio verde, assiolo, picchio rosso maggiore. Modello di tipo aperto (Figura 3) in compensato marino di legno Okoumè 10 mm di spessore per pettirosso, scricciolo, ballerina bianca con apertura nel lato anteriore.

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Figura 1. Area di studio A e B a confronto (in evidenza i settori 1, 2, 3, 4 dell'area B)

Figura 3. Area di studio: disposizione casette nido (in rosso le cassette con foro di 30 mm, in blu quelle con foro di 40 mm, in giallo quelle con foro di 60 mm ed infine in verde le cassette con apertura frontale).

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Studio e Verifica per eventuali parassitosi e/o muffe nelle cassette nido.

Durante le attività di monitoraggio non sono stati riscontrati parassiti all’interno delle cassette nido, piuttosto in una gran parte di casi è stata evidenziata la presenza di specie antagoniste, come vespe e dermatteri, insetti che hanno impedito l’occupazione delle cassette da parte di uccelli. Infatti durante il periodo di occupazione della cassetta da parte di vespidi e dermatteri non sono state mai riscontrate nidificazioni. La popolazione di vespidi occupante è stata oggetto di eliminazione, pertanto si è operato a mano a togliere i favi permettendo così una eventuale e successiva occupazione da parte degli uccelli delle cassette nido. Non sono state utilizzate trappole e altri insetticidi, poiché interdetti nella stessa azienda biologica e biodinamica. Su un campione di 57 cassette nido installate, 29 sono state colonizzate da vespidi (ca. il 51% rispetto al totale), mentre la percentuale di dermatteri colonizzatori è stata esigua, probabilmente inferiore al 10% delle cassette. Non sono state riscontrate muffe all’interno delle cassette, questo grazie ai quattro fori sul pavimento della cassetta, realizzati al fine di far defluire l’acqua durante le piogge ed evitare la proliferazioni di funghi.

Studio e Verifica per eventuali presenze di antiparassitari nelle cassette nido.

Durante l’attività di monitoraggio il vigneto ha subito trattamenti con prodotti a base di rame e zolfo, ma dopo attente ispezioni delle cassette, all’interno delle stesse non sono state ritrovate evidenti tracce (accumoli e/o resti) di tali prodotti, pertanto si può asserire che non c’è stata la possibilità di inquinamento degli animali. Infatti, proprio al fine di evitare al massimo il contatto con i suddetti prodotti chimici, la cassetta nido è stata posizionata con l’apertura sempre orientata nel verso di avanzamento del trattore gommato (direzione di avanzamento del mezzo durante i trattamenti da est a ovest).

Monitoraggio della comunità ornitica riproduttiva

Durante lo svolgimento della ricerca sono state oggetto di controllo tutte le cassette nido installate (n=57), in modo da acquisire informazioni per il calcolo dei parametri definiti nella relazione progettuale generale, in specifico:

Tasso di occupazione delle cassette nido; Produttività media della specie nidificante (n. di juv. involati per coppia controllata);

I risultati dello studio dimostrano un tasso di occupazione complessivo delle cassette nido del 30% (17 siti occupati su 57 installati), mentre ragionando per tipologia, i dati dimostrano una netta preferenza per le cassette di tipo grande con foro di entrata da 60 mm di diametro (100% di occupazione), seguite da quelle di tipo standard con foro di entrata da 40 mm (16,6%) e dalle cassette standard con foro da 30 mm. Nessuna cassetta di tipo aperta è stata colonizzata per attività riproduttive, ma si notano evidenti segni di presenza ornitica all’interno (escrementi e piumini)

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probabilmente utilizzati come posatoio. Le specie che sino ad ora hanno colonizzato i siti di nidificazione artificiale sono cinque: cinciallegra (Parus major), cinciarella (Cyanistes caeruleus), rampichino comune (Certhia brachydactyla), scricciolo (Troglodytes troglodytes) e storno comune (Sturnus vulgaris). Mentre le prime tre specie hanno avuto una ridotta espansione nel vigneto per ovvie ragioni ecologiche, ben si è adattato lo storno con una occupazione dei siti artificiali pressoché totale. La produttività media dello storno è di 3,6 giovani involati per coppia controllata, mentre per cinciarella, cinciallegra e scricciolo è rispettivamente di 5, 3 e 1 giovani involati per coppia osservata (dati su un’unica coppia per specie). Nessuna pianta di cipresso (Cupressus sempervirens) è stata occupata per la nidificazione, probabilmente di dimensioni ridotte e quindi non ancora capace di offrire siti di riparo adatti alla riproduzione degli uccelli. La presenza del bosco nell’area di studio B (cfr. Figura 1) non può essere valutata per carenza di dati, infatti ridotte sono le nidificazioni in tale area, tutte riconducibili allo storno (specie generalista e poco selettiva), specie su cui sarebbe inutile fare un’analisi per trovare l’influenza della vicinanza del bosco sulla riproduzione delle specie.

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Tabella 1. Quadro sinottico dell'occupazione delle cassette nido aggiornato al 1 giugno 2012. Legenda: foro 30mm = cassetta tipo standard chiusa con foro da 30 mm; foro 40mm = cassetta tipo standard chiusa con foro da 40 mm; foro 60mm = cassetta tipo grande con foro da 60 mm; tm = specie in costruzione nido; juv. = individui giovani al nido ancora non volanti; ? = specie non osservata.

Idbox

tipo14-m

arspecie

01-aprspecie

23-aprspecie

03-mag

specie20-m

agspecie

01-giuspecie

15-giuspecie

04-lugspecie

17

foro 30mm

tmcinciallegra

4 pullicinciallegra

3 juv. cinciallegra

1 uovocinciallegra

3 uovacinciallegra

1 juv.cinciallegra

225

foro 40mm

1 uovoram

pichino

38

foro 30mm

tm?

favovespidae

433

foro 40mm

tmcinciallegra

5 uovacinciallegra

4 pullicinciallegra

3 juv.cinciallegra

548

aperta

624

foro 30mm

favovespidae

727

foro 30mm

tmcinciarella

6 pullicinciarella

5 juv.cinciarella

838

aperta

928

foro 40mm

1047

apertafavo

vespidaefavo

vespidae11

50foro 60m

mfavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidae4 uova

storno3pulli+1uovo

storno

1256

foro 60mm

tmstorno

tmstorno

5 uovastorno

4pulli+1uovostorno

2pulli morti

storno

1343

apertafavo

vespidae

1418

foro 30mm

1544

apertafavo

vespidaefavo

vespidae

1636

foro 40mm

favovespidae

1721

foro 30mm

favo vespidae

1816

foro 30mm

favo vespidae

favo vespidae

1958

foro 60mm

favovespidae

tmstorno

tmstorno

favovespidae

2014

foro 30mm

2149

foro 60mm

favovespidae

favovespidae

tmstorno

5 uovastorno

4 pulli storno

3 juv.storno

2230

foro 40mm

favovespidae

favovespidae

favovespidae

2332

foro 40mm

favovespidae

2419

foro 30mm

259

foro 30mm

2617

foro 30mm

2754

foro 60mm

tmstorno

tmstorno

2811

foro 30mm

favovespidae

favovespidae

296

foro 30mm

favovespidae

3039

apertafavo

vespidae31

45aperta

favovespidae

favovespidae

3255

foro 60mm

tmstorno

5 uovastorno

5 uovastorno

3310

foro 30mm

favovespidae

favovespidae

favovespidae

3434

foro 40mm

favovespidae

3529

foro 40mm

favovespidae

364

foro 30mm

1 pulloscricciolo

3753

foro 60mm

tmstorno

6 uovastorno

5 juv.storno

4 pullistorno

3823

foro 30mm

favovespidae

favovespidae

favovespidae

3926

foro 40mm

favovespidae

favovespidae

favovespidae

4060

foro 60mm

4 uovastorno

4 pullistorno

1 uovostorno

3 pullistorno

2 juv.storno

4137

aperta42

13foro 30m

m43

46aperta

favovespidae

442

foro 30mm

favovespidae

favo vespidae

favovespidae

favo vespidae

4515

foro 40mm

4651

foro 60mm

1 uovostorno

4 pullistorno

3 juv.storno

5 uovastorno

5 pullistorno

5 juv.storno

4720

foro 30mm

favovespidae

favovespidae

4840

apertafavo

vespidaefavo

vespidae49

3foro 30m

mfavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidae50

35foro 40m

mfavo

vespidaefavo

vespidae51

59foro 60m

mtm

storno4 pulli

storno4 juv.

storno2 uova

storno3 uova

storno2 juv.

storno52

12foro 30m

mfavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidae53

5foro 30m

mfavo

vespidae54

52foro 60m

m4 uova

storno3 pulli

storno5 uova

storno3 pulli

storno55

22foro 30m

mfavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidaefavo

vespidae56

31foro 40m

mfavo

vespidaefavo

vespidae57

41aperta

favovespidae

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Tabella 2. Numero delle occupazioni per intervallo di rilevamento (uccelli e vespidi)

Mesi (15gg/15gg) marzo aprile maggio giugno luglio presenza di uccelli per 15gg 0 0 8 11 14 7 9 8 2 presenza di favi per 15gg 0 0 8 12 25 15 6 0 0 totale uccelli per mese 0 0 19 21 17 2 totale favi per mese 0 0 20 40 6 0

Figura 4. Frequenza assoluta del numero di cassette nido occupate per intervallo di 15 giorni da uccelli e vespidi.

Il tasso di occupazione della comunità ornitica si attesta al massimo durante il mese di maggio con il 25%, mentre l’occupazione dei vespidi sale in maggio al 44% sul totale delle cassette nido. Si può notare dal grafico in Figura 4 che il trend di occupazione delle vespe decresce molto rapidamente, al contrario il tasso di occupazione delle cassette nido degli uccelli, pur decrescendo, rimane al di sopra di quello dei vespidi durante i mesi estivi (giugno e luglio). Da questo grafico si può evidenziare la caratteristica delle vespe di avere una strategia demografica più a “r” selezione, rispetto agli uccelli (animali con strategia “k” selezione, pertanto con maggiori possibilità di adattamento), che dimostrano una capacità di colonizzare i siti riproduttivi artificiali inferiore per quanto riguarda il primo periodo, ma di gran lunga superiore nel lungo periodo. Inoltre dalla spezzata della comunità ornitica si evidenziano due massimi, rappresentanti i periodi di deposizione delle specie ornitiche. Il primo è sicuramente più robusto (25% ca.), poiché fa riferimento all’inizio della stagione riproduttiva, il secondo (16% ca. di cassette nido occupate rispetto al totale) denota comunque il secondo periodo di deposizione, che gran parte delle specie è solita avere. Prendendo in considerazione un monitoraggio mensile come riscontrato in Figura 5 non è possibile notare quanto detto poc’anzi sulla tendenza delle specie ornitiche di avere due momenti di riproduzione e due fecondazioni.

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Figura 5. Frequenza assoluta del numero di cassette nido occupate per intervallo di 30 giorni da uccelli e vespidi.

In totale sono state installate 57 cassette nido, di cui, considerando tutto l’arco di tempo di monitoraggio, 29 cassette hanno subito l’occupazione di vespidi (circa il 51% rispetto al totale), mentre soltanto 17 cassette sono state occupate da uccelli. Infine si evidenzia anche un’aliquota di siti artificiali (n=11; 19% rispetto al totale) che non ha subito alcuna occupazione, e tendenzialmente sono riconducibili alle cassette nido con grande apertura (cfr. Figura 2).

Tabella 3. Numero e tasso di occupazione complessivo animale dei siti di nidificazione artificiali

Distribuzione occupazione cassette nido n.

tasso di occ. (%)

Totale cassette installate 57 100 Totale cassette occupate da favi

29 50.9

Totale cassette occupate da uccelli

17 29.8 Totale cassette vuote 11 19.3

Figura 6. Occupazione delle cassette nido: ospiti a confronto.

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Le specie che hanno occupato i siti di nidificazione artificiali sono soltanto 5, il rampichino (Certhia brachydactyla), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), la cinciallegra (Parus major), la cinciarella (Cyanistes caeruleus) e lo storno (Sturnus vulgaris). Alcune di queste non hanno avuto un buon successo poiché di ecologia tipicamente forestale, infatti le uniche occupazioni di cinciarella, cinciallegra e rampichino sono localizzabili al margine del vigneto, nei pressi del bosco ceduo a prevalenze di cerro (Quercus cerris). Lo storno ha colonizzato quasi ovunque le cassette nido chiuse grandi con foro di entrata di 60 mm di diametro. La specie si è adattata molto bene alla realtà agricola dell’azienda denotando anche un ottimo successo riproduttivo, infatti ben 12 coppie su 16 che hanno occupato le cassette, hanno riprodotto e in seguito i giovani delle stesse si sono involati.

Tabella 4. Numero di occupazioni e successo riproduttivo per specie ornitica

Specie n. occ. coppie ripr. succ. ripr.(%) Rampichino 1 0 0 Scricciolo

1 1 100

Cinciallegra

3 3 100 Cinciarella

1 1 100

Storno 16 12 75 Totale 22 17 77.3

Figura 7. Frequenza di occupazione e del successo riproduttivo delle specie ornitiche colonizzatrici.

Considerazioni e indicazioni di gestione per l’anno 2013

Nell’area di studio, i risultati finali della stagione riproduttiva 2012 dimostrano una ridotta colonizzazione di specie ornitiche forestali (sensu latu), mentre lo storno si è rivelata l’unica specie colonizzatrice delle cassette nido di tipo grande, non permettendo quindi la riproduzione in tali siti artificiali di specie target come l’upupa, il picchio verde (per quelle vicine al bosco), l’assiolo. Dalle osservazioni effettuate si evidenzia una maggiore occupazione delle cassette nido lungo la

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fascia di vigneto adiacente il bosco, segno che l’ecosistema forestale contribuisce non poco alla diversificazione specifica della comunità ornitica nidificante all’interno del vigneto. Pertanto, alla luce di questi risultati (durante la prima stagione riproduttiva di rilevamento 2012), si suggerisce per il prossimo anno di spostare le cassette nido (relativamente a quelle più lontane dal bosco) verso il limite del bosco, inducendo probabilmente una occupazione ornitica del lato nord del vigneto lenta ma costante. Il numero delle cassette nido installate per unità di superficie (ettaro) sembra soddisfacente, poiché non è stata notata competizione per la colonizzazione delle cassette nido, inoltre anche la tipologia di cassette nido è risultata soddisfacente, eccetto che per le cassette come in Figura 2, che però potrebbero essere oggetto di occupazione con una disposizione differente delle stesse. Di seguito si riporta uno schema di localizzazione delle cassette nido da implementare per la prossina stagione di rilevamento. Tale disposizione mira ad aumentare la biodiversità ornitica nel vigneto dell’azienda in oggetto, partendo da una fascia ecotonale che si materializza lungo confine nord dell’area di studio.

Figura 8. Proposta di disposizione spaziale delle cassette nido all'interno del vigneto per la stagione riproduttiva e di monitoraggio 2013.

Ronciglione 07/02/2013 Dott. For. Alessandro Quatrini