progettazione L’INVOLUCRO “scomposto”: FRAM MENTAZIONE … · La scomposizione...

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46 SERRAMENTI + DESIGN Febbraio 2015 progettazione Massimiliano Nastri, Politecnico di Milano©; fotografie: studio Giancarlo Marzorati L a poetica espressiva e la progettazione tecnico- esecutiva applicate nel si- stema di involucro relativo al Barcelò Hotel a Milano, pro- gettato da Giancarlo Marzo- rati, si rivolgono all’innesto di un landmark riconoscibile e simbolico all’interno di un settore urbano definito da in- terventi di trasformazione am- bientale e percettiva. Lo studio del sistema e dei componenti di fac- ciata è previsto, principalmente, rispetto alla tipologia a torre costituita dal corpo verticale a sezione rettangolare (contenente le camere, per sedici pia- ni): la soluzione della “lama monolitica” ideata da Marzora- ti, che si frammenta e segmenta nella modulazione dei pro- spetti esterni, è orientata a proporsi come dispositivo visivo nello skyline dell’intorno. La scomposizione dell’involucro è aggregata all’orditura prin- cipale verticale, stabilita dalle colonne metalliche, dai setti in c. a. e dai solai pieni nervati, che governa la determinazione plani-metrica circolare (di raggio pari a 21,50 m, per i primi tre piani) e l’estensione successiva rettangolare (di dimensio- ni pari a 25,83 x 32,77 m, per i diciannove piani superiori). Le chiusure verticali del corpo basamentale circolare, confi- gurato dall’intersezione prospettica dei profili in acciaio, so- no costituite mediante il sistema di facciata continua (a cel- lule indipendenti, di dimensioni comprese tra 1.468÷5.980 mm), modulato a unica specchiatura. La concezione progettuale dello schema di involucro si basa sulla configurazione scomposta, in-definita e disarticolata dei L’INVOLUCRO “scomposto”: FRAM moduli di rivesti- mento, tra i quali sono inclusi dei “vuoti” diretti all’applicazione delle aperture e dei relativi serramen- ti. La trama figurativa mantiene, in generale, le quote di li- vello in altezza, mentre le giustapposizioni si frammentano rispetto all’estensione orizzontale. Le chiusure verticali del corpo di tipologia a torre sono coor- dinate, in generale, nei confronti dello sviluppo strutturale interpiano (che considera la quota complessiva di solaio e di altezza interna pari a 3.500 mm) e dei piani netti interni (di altezza pari a 2.720 mm, conseguente alla disposizione dei livelli di solaio e di imposta intradossale del controsoffitto, pari a 780 mm). I componenti includono: Elaborazione concettuale, euristica e tecnico-esecutiva per il coordinamento geometrico e per le modulazioni del sistema di involucro applicato al Barcelò Hotel di Milano, progettato da Giancarlo Marzorati

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46SERRAMENTI + DESIGN Febbraio 2015

progettazione

Massimiliano Nastri, Politecnico di Milano©; fotografie: studio Giancarlo Marzorati

La poetica espressiva e la

progettazione tecnico-

esecutiva applicate nel si-

stema di involucro relativo al

Barcelò Hotel a Milano, pro-

gettato da Giancarlo Marzo-

rati, si rivolgono all’innesto

di un landmark riconoscibile

e simbolico all’interno di un

settore urbano definito da in-

terventi di trasformazione am-

bientale e percettiva. Lo studio

del sistema e dei componenti di fac-

ciata è previsto, principalmente, rispetto

alla tipologia a torre costituita dal corpo verticale a

sezione rettangolare (contenente le camere, per sedici pia-

ni): la soluzione della “lama monolitica” ideata da Marzora-

ti, che si frammenta e segmenta nella modulazione dei pro-

spetti esterni, è orientata a proporsi come dispositivo visivo

nello skyline dell’intorno.

La scomposizione dell’involucro è aggregata all’orditura prin-

cipale verticale, stabilita dalle colonne metalliche, dai setti in

c. a. e dai solai pieni nervati, che governa la determinazione

plani-metrica circolare (di raggio pari a 21,50 m, per i primi

tre piani) e l’estensione successiva rettangolare (di dimensio-

ni pari a 25,83 x 32,77 m, per i diciannove piani superiori).

Le chiusure verticali del corpo basamentale circolare, confi-

gurato dall’intersezione prospettica dei profili in acciaio, so-

no costituite mediante il sistema di facciata continua (a cel-

lule indipendenti, di dimensioni comprese tra 1.468÷5.980

mm), modulato a unica specchiatura.

La concezione progettuale dello schema di involucro si basa

sulla configurazione scomposta, in-definita e disarticolata dei

L’INVOLUCRO “scomposto”: FRAM MENTAZIONE E INTERFACCIA

moduli di rivesti-

mento, tra i quali

sono inclusi dei “vuoti”

diretti all’applicazione delle aperture e dei relativi serramen-

ti. La trama figurativa mantiene, in generale, le quote di li-

vello in altezza, mentre le giustapposizioni si frammentano

rispetto all’estensione orizzontale.

Le chiusure verticali del corpo di tipologia a torre sono coor-

dinate, in generale, nei confronti dello sviluppo strutturale

interpiano (che considera la quota complessiva di solaio e di

altezza interna pari a 3.500 mm) e dei piani netti interni (di

altezza pari a 2.720 mm, conseguente alla disposizione dei

livelli di solaio e di imposta intradossale del controsoffitto,

pari a 780 mm). I componenti includono:

Elaborazione concettuale, euristica e tecnico-esecutiva per il coordinamento geometrico e per le modulazioni del sistema di involucro applicato al Barcelò Hotel di Milano, progettato da Giancarlo Marzorati

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• la sezione stratificata e rivestita esternamente in lastre di ve-

tro temperato (per la quota pari a 1.900 mm);

• la sezione comprensiva del serramento apribile ad anta ribal-

ta (per la quota pari a 1.600 mm).

Oltre il piano di facciata allineato sull’intelaiatura e sulle se-

zioni stratificate di tamponamento, le lastre di rivestimento

esterno in vetro sono sovrapposte e sfalsate, in accordo alla

elaborazione morfologica scomposta dei moduli prospettici

e alle modalità di connessione tramite i perni (protesi dai te-

lai) in acciaio inox e in alluminio (immagine 1).

In accordo alle procedure di coordinamento geometrico e

modulare nei confronti delle strutture di elevazione e delle

sezioni di tamponamento, l’elaborazione progettuale si de-

linea attraverso la localizzazione delle diverse intensità e so-

vrapposizioni per le quadrature di facciata, rispetto alle se-

zioni aperte e di rivestimento: questo anche in relazione al-

le orditure portanti verticali, mascherate dalle parti opache

FRAM MENTAZIONE E INTERFACCIA

sia a livello intermedio sia nelle collocazioni angolari (imma-

gine 2). La costruzione del sistema di involucro (produzione

Permasteelisa) permette di assorbire le deformazioni cau-

sate dagli assestamenti, dalle variazioni termiche e dalle sol-

lecitazioni sismiche di ridotta intensità, per mezzo delle con-

nessioni realizzate dai giunti di tipo telescopico isolati dalle

guarnizioni in Epdm sia orizzontali sia verticali. I componen-

ti di facciata offrono l’isolamento termico medio di facciata

(che comprende la controparete interna) pari a 0,75 W/mq.K,

la trasmissione luminosa massima pari all’8%, la riflessione

luminosa pari al 12% e il potere fonoisolante pari a 46 dB.

STAFFAGGIO E SOSTEGNO

L’involucro è realizzato tramite il sistema di facciata continua (a

cellule indipendenti, di dimensioni comprese tra 1.330÷1.468

x 3.600 mm) definito secondo la modulazione a specchiatu-

re multiple (cieche e fisse): la pannellatura, composta in ve-

Immagine 1.

Elaborazione

relazionale e

geometrica

(sezione verticale

e orizzontale,

prospetto)

dei moduli a

specchiature

multiple, secondo

l’assetto che

articola settori

sia ciechi e fissi

sia provvisti

dei serramenti

apribili

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progettazione

tro esterno stratificato-temperato, assume la serigrafia verti-

cale a due diverse colorazioni e i serramenti apribili (ad anta

ribalta verso l’interno, con profili a scomparsa dietro battu-

ta). La configurazione dei componenti di facciata rileva l’in-

telaiatura in profili di alluminio a taglio termico, disposti per

l’ancoraggio alle strutture di elevazione orizzontale per mez-

zo degli staffaggi (in estruso di alluminio o in acciaio zincato)

a loro volta combinati con elementi in alluminio per la regola-

zione tridimensionale in opera (immagine 3). In particolare, i

componenti sono realizzati dai moduli intelaiati dalla struttu-

ra in profili estrusi (da lega primaria di alluminio 6060), rifiniti

con trattamento di verniciatura a forno a polveri di poliestere.

Il sistema considera l’aggancio dei componenti di facciata a

cellule secondo l’ausilio delle staffe sagomate nella geome-

tria generale a “L”, con il collegamento per tassellatura all’e-

stradosso delle strutture di solaio: la sezione verticale di staf-

faggio, planare al perimetro strutturale, si conclude con il ri-

svolto di innesto agli elementi a “baionetta” protesi, verso

l’interno, dai profili montanti. Gli elementi di aggancio, fis-

sati (per bullonatura) ai profili di telaio e provvisti dei registri

Immagine 2.

Elaborazione

localizzativa

(sezione verticale

e orizzontale,

prospetto) delle

intelaiature

(geo-metriche,

strutturali e

dimensionali)

e dei moduli

di chiusura

caratterizzati

dalle sezioni di

rivestimento o di

facciata

per la regolazione in opera, raggiungono la quota di estra-

dosso strutturale: oltre questo livello, l’esecuzione comporta

la disposizione della lamiera piegata (fissata per tassellatura)

a contenimento dello strato di massetto (sul quale si proce-

de con la pavimentazione).

Allo stesso modo, al piano estradossale di solaio si svolge l’ap-

plicazione della lamiera piegata (per tassellatura) a conteni-

mento della stratificazione interpiano termo e fonoisolante

inserita tra i componenti di facciata e il perimetro strutturale.

L’intelaiatura principale dei componenti di facciata è realizzata

dai profili estrusi in alluminio a taglio termico, a sostegno de:

• la stratificazione isolante esterna, composta dalla lamiera

in alluminio, dalla coibentazione in lana minerale (densità

= 80 Kg/mc) e dalla carta alluminata;

• la proiezione delle lastre di rivestimento esterno in vetro

float temperato (sp. = 10 mm) serigrafato a due colori (alla

distanza pari a 40 mm dalla superficie planare della strati-

grafia isolante, eseguendo un’intercapedine).

L’estensione profilare dell’intelaiatura relativa ai componenti

di facciata comprende, rispetto all’estremità superiore:

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• la sezione scatolare a sviluppo trasversale, dalla quale si

protende un perno di innesto normale, rivolta a sostenere,

verso l’esterno, il telaio in elementi tubolari per il fissaggio

(in silicone strutturale) delle lastre di rivestimento esterno

in vetro temperato;

• la sezione scatolare a geometria quadrangolare, dalla qua-

le si protende un perno di innesto normale, collegata alla

precedente mediante gli inserti in poiliammide (per il taglio

termico), rivolta a sostenere, verso l’interno (per avvitatu-

ra), le lastre di rivestimento in cartongesso (sp. = 12,5 mm).

La proiezione dei perni realizza l’apparato di supporto e di

montaggio ai telai fissi dei serra-

menti, inserendosi entro due ca-

vità interposte alle camere profi-

lari. Inoltre, l’estensione profilare

dell’intelaiatura relativa ai com-

ponenti di facciata comprende,

rispetto all’estremità inferiore sia

la composizione a cavità, verso

l’esterno, laddove il setto pla-

nare realizza il piano di fissag-

gio (in silicone strutturale) delle

lastre di rivestimento esterno in

vetro temperato, sia la compo-

sizione a doppia camera colle-

gata alla precedente mediante

gli inserti in poliammide (per il

taglio termico), rivolta a soste-

nere, verso l’interno, la sezione

di contenimento per i dispositi-

vi di oscuramento. Questa, poi,

esegue il piano di collegamento

verso il profilo angolare a soste-

gno delle lastre di controsoffitto

in cartongesso, alle quali si po-

sa lo strato termoisolante. Anco-

ra, la composizione a doppia ca-

mera assume la funzione di tela-

io fisso per la battuta del serra-

mento apribile.

I serramenti apribili, collegati ai

componenti a cellula, con telaio

in alluminio, sono provvisti delle

chiusure in vetrocamera struttu-

rale costituite dalla lastra ester-

na in vetro selettivo (HP Neutral

50 MFG, sp. = 8 mm), dall’inter-

capedine con gas argon e cana-

lino inox (sp. = 18 mm) e dalla Immagine 4. Elaborazione tecnica (sezione verticale, con serramento apribile) delle procedure di assemblaggio dei componenti di

facciata, attraverso la staffatura a solaio, costituiti dalla pannellatura isolante esterna, interna e dalla schermatura in vetro float

Immagine 3.

Elaborazione del

modello esecutivo:

corpo basamentale

circolare, articolato

dalla tessitura

strutturale in

acciaio e racchiuso

dai moduli a cellula

di forma regolare

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progettazione

lastra in vetro float chiaro stratificato (sp. = 5/5.2 mm, con

PVB trasparente) (immagine 4).

La composizione del sistema di facciata, lungo lo svolgimen-

to orizzontale, rileva la configurazione della doppia articola-

zione a camere tubolari, con la cavità di innesto interposta,

protesa (con il collegamento operato dalle barrette in po-

liammide per il taglio termico) verso la sezione caratterizza-

ta da due cavità “femmina”: questa prima porzione di tela-

io, finalizzata alla combinazione, sia speculare sia aggrega-

ta tramite l’estensione dei perni di innesto, con il telaio fisso

del serramento apribile prosegue verso l’esterno per mezzo

di una sezione a sviluppo scatolare. Tale sezione raggiunge

la quota planare per il fissaggio delle lastre di rivestimento in

vetro temperato, prevedendo la connessione in silicone strut-

turale (immagine 5).

ARTICOLAZIONE PROSPETTICA

La composizione morfologica dei prospetti assume l’asset-

to disomogeneo, con la finitura delle parti esposte tramite

le chiusure in vetro isolante di tonalità neutra e tendente al-

la colorazione grigio-verde: queste sono sormontate per al-

cune porzioni dalle lastre stratificate applicate sulle sezioni

cieche, rappresentate dai vetri temperati e serigrafati a righe

verticali, per due colori distribuiti in modo irregolare sfalsato

rispetto ai giunti dei moduli di facciata. In questo modo, la

realizzazione esprime la conformazione a pannelli diseguali,

che si succede a moduli alternati. In particolare, la composi-

zione del sistema di involucro osserva l’impiego di una diver-

sa tipologia di staffatura caratterizzata dal montaggio (per

bullonatura) nei confronti dell’estradosso di solaio per mez-

zo dei profili halfen annegati nel getto strutturale: in questo

caso, le piastre di staffaggio culminano con il risvolto diretto

all’aggancio agli elementi a “baionetta” collegati ai montanti

dei componenti a cellula (e dotati dei registri di regolazione

tradizionali, sulla sezione verticale interna), secondo la solu-

zione definita dal carter di avvolgimento in lamiera (fissato

per tassellatura al solaio) con la proprietà di proteggere e di

contenere il massetto in cls. La concezione progettuale defi-

nita dalla scomposizione e dalla sovrapposizione delle lastre

di rivestimento esterne in vetro prevede l’apporto dei profi-

li montanti quali elementi di sostegno, mediante i perni tra-

sversali, ai profili di telaio a supporto delle lastre, e la con-

nessione dei traversi orizzontali intermedi ai profili montan-

ti, costituiti dalla sezione scatolare sviluppata, frontalmente,

Immagine 5.

Elaborazione tecnica

(sezione orizzontale,

con serramento

apribile) delle

interfacce tecniche

intorno ai traversi

in profili composti

di alluminio, protesi

alla giunzione

strutturale delle

schermature in vetro

sovrapposte

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tramite l’innesto degli elementi di ritegno alle lastre e trami-

te la proiezione inferiore della sezione scatolare estesa fino a

raggiungere la quota planare per il fissaggio delle lastre so-

vrapposte (immagine 6).

L’articolazione prospettica del corpo di tipologia a torre ac-

coglie l’inserimento dei “tagli”, determinati per due livelli,

caratterizzati dalla “soffittatura” esterna in lastre rosse di

Alucobond. I componenti, realizzati dall’intelaiatura in pro-

fili estrusi di alluminio, sono applicati tramite l’innesto verso

le mensole in acciaio proiettate dalla sezione di intradosso

(secondo il collegamento effettuato per tassellatura) (imma-

gine 7). L’orditura di facciata dispone l’assetto di appoggio e

di contenimento alla stratificazione multipla termo e fonoiso-

lante, diretta fino al tamponamento composto esterno. Nel-

la fascia interna, l’interfaccia è completata per mezzo delle

lastre rivolte a produrre la compartimentazione REI 120, in

adesione ai traversi. Questi profili, definiti dalla sezione tu-

bolare principale, accolgono l’estensione del perno esterno

finalizzato alla giunzione strutturale delle chiusure in vetro-

camera. L’intelaiatura verticale (nel tipo a montanti) compor-

ta l’assemblaggio alle strutture di elevazione orizzontali me-

diante l’innesto alle staffe perimetrali, mentre i setti laterali

dei profili realizzano il piano di costruzione (per avvitatura)

ai risvolti perimetrali relativi alle cornici di contenimento agli

strati termo e fonoisolanti.

Immagine 7. Configurazione prospettica

e inserimento dei “tagli” frontali entro

la cortina di facciata: modulazione

chiaroscurale della trama, secondo le

sovrapposizioni tra le specchiature e la

marcatura delle fenditure sul piano

Immagine 6. Elaborazione tecnica

(sezione verticale, con stratificazione di

tamponamento) delle procedure di staffaggio

a sostegno dei montanti, dei criteri di

scomposizione planare e della connessione

dei traversi orizzontali intermedi per il

fissaggio delle lastre sovrapposte

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THE ENVELOPE ‘broken up’: FRAGMENTATION AND INTERFACE

Massimiliano Nastri, Politecnico of Milan©; photographs: Giancarlo Marzorati studio

Conceptual, heuristic and final technical-executive rendering geared to geometric co-ordination and to the modulation of the envelope system applied to Barcelò Hotel in Milan, designed by Giancarlo Marzorati The expressive poetics and technical-executive design applied in creating the envelope system used for the Barcelò Hotel in Milan, created by Giancarlo Marzorati, refer to the grafting of a distinct and symbolic landmark in the context of an urban-planning sector defined by interventions of environmental and visual transformation. The design of the system and the components of the façade regards primarily the tower type built with a vertical body and a rectangular cross-section (containing the rooms distributed on sixteen storeys). The so-called monolithic blade created by Marzorati, which is fragmented and segmented in the modulation of its facades, is made to act as a visual system in the skyline of its context. The fragmentary envelope is attached to the main

vertical framework, consisting of metal columns,

partition walls in reinforced concrete and solid

ribbed-slab floors, which defines the circular plan (of

a radius of 21.50 m, for the first three storeys) and

the subsequent rectangular extension (measuring

25.83 m x 32.77 m, for the upper nineteen storeys).

The vertical enclosures of the circular base element,

configured by the perspective intersection of the

steel profiles, are realised through the continuous

façade system (with independent cells measuring

1,468÷5,980 mm), modulated in a single glass panel.

The design concept of the envelope plan is based on

the fragmented, indefinite and disarticulated

configuration of its outer modules, between which

‘empty spaces’ are added for the insertion of the

windows and relative frames. In the overall figurative

pattern the height of the different levels remains the

same, while with regard to the horizontal extension

the juxtapositions are broken up.

The vertical enclosures of the tower element are

generally co-ordinated consistently with the

structural arrangement of the inter-floor distance

(which takes into account the total height comprising

the floor and the internal height of 3,500 mm) and

the net internal floors (of a height of 2.720 mm,

resulting from the arrangement of the levels of the

floor and the intradossal impost of the false ceiling,

measuring 780 mm). The components include:

the layered section covered on the outside with

sheets of tempered glass (for the windows

measuring 1,900 mm);

the section including the unfixed turn-and-tilt

window frame (for the windows measuring 1,600

mm).

In addition to the façade plane aligned to the

framework and the layered sections of the curtain

wall, the outer glass panels are overlapped and

staggered, in keeping with the fragmented

morphological arrangement of the façade modules

and the techniques of attachment using steel and

aluminium pins (frame prostheses) (Figure 1).

Consistently with the procedures of geometric and modular co-ordination regarding the elevation structures and panel sections, the project involves the localization of the varying intensities and overlappings of the façade squares, in relation to the open and covering sections. This regards also the vertical supporting structures, which are camouflaged by the opaque parts both on an intermediate level and at the corners (Figure 2). The construction of the envelope system (manufactured by Permasteelisa) allows the absorption of deformations caused by settlements, temperature variations and minor seismic strain, by means of connections made with telescopic-type joints isolated by EPDM seals, both horizontal and vertical. The façade components provide an

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average thermal insulation per face (which includes the interior false ceiling) of 0.75W/m².K, maximum light transmission of 8%, light reflection of 12% and phono-isolating power of 46 dB. CLAMPING AND SUPPORT The envelope is realised by means of a continuous façade system (with independent cells measuring 1,330÷1,980 x 3,600 mm), defined on the basis of modulation using multiple glass panels (closed and fixed). The system is composed of panelling, made in tempered laminated outdoor glass serigraphed vertically in two different colours, and unfixed windows (with inward opening tilt-and-turn feature and profiles concealed behind the ledge). The façade components are arranged on a frame made of aluminium thermal-break profiles, which are anchored to the horizontal elevation structure with clamps (in aluminium or zinc-plated steel) that are in turn combined with aluminium elements for 3-dimensional regulation (Figure3). Specifically, components are made from the frame-mounted modules with structure of extruded profiles (of 6060 prime alloy), finished in heat-treated polyester powder coating. The system achieves the hooking together of the cell components of the façade through the use of L-shaped brackets, with the connection for tessellation to the extrados of the floor structures: the vertical clamping section, planar to the perimetral structure, concludes with the fixtures overlapping the bayonet attachments projecting inwards from the upright profiles. The hooking elements, fixed with bolts to the frame profiles and fitted with adjustment registers, extend as far as the height of the structural extrados; beyond this level the operation involves the positioning of folded sheet metal (fixed by tessellation) arranged to contain the layer of screed on which the flooring is laid. Likewise, to the extradossal plane of the floor folded sheet metal (fixed by tessellation) is applied to contain the inter-floor thermo- and phono-isolating layers inserted between the façade components and the structural perimeter. The main frame of the façade components is composed of aluminium thermal-break extruded profiles supporting:

the external isolating stratification, composed of sheet aluminium, insulation in mineral wool (density = 80 Kg/mc) and aluminium paper;

protection for the outer covering in tempered float glass (thk = 10 mm) serigraphed in two colours (at a distance of 40 mm from the planar

surface of the isolating stratigraphy, creating an interspace).

The profile extension of the framework in relation to the façade components includes, with regard to the upper extremity:

a box section of transversal design, fitted with a projecting regular mounting pin, with the task of supporting outwardly the frame in tubular elements for fixing (with structural silicone) the outer panels in tempered glass;

a box section with four-cornered geometry, fitted with a projecting regular mounting pin and connected to the previous by means of polyamide inserts (for the thermal break), with the task of supporting inwardly (with screws) the outer plasterboard panels (thk = 12.5 mm).

The projecting pins act as the apparatus for supporting and mounting onto the fixed structures of the window frames, by fitting into two cavities situated between the profile chambers. In addition, in relation to the lower extremity the profile extension of the framework for the façade components includes a) the cavity composition, in an outward direction, where the planar partition wall forms the surface onto which the external panels in tempered glass are fixed (with structural silicone) and b) the dual-chamber composition connected to the previous by means of polyamide inserts (for the thermal break) for supporting, inwardly, the containment section for the dimming system. This then enables attachment to the corner profile supporting the plasterboard panels of the false ceiling, onto which the thermo-isolating layer is placed. The dual-chamber composition acts as a fixed structure for the ledge of the unfixed window frame. The unfixed window frames connected to the cell components, with aluminium structure, are fitted with windows in structural double glazing consisting of an outer pane in selective glass (HP Neutral 50 MFG, thk = 8 mm), an interspace with argon gas and stainless steel channel (thk = 18 mm) and a sheet of light layered float glass (thk = 5-5.2 mm, with transparent PVB) (Figure 4). The composition of the façade system on a horizontal level reveals the configuration of the double articulation based on tubular chambers, with the interposed attachment cavity projecting (and connected by means of polyamide rods for the thermal break) towards the section characterised by two ‘female’ cavities. This first part of the frame, which has the task of performing the combination, both specular and aggregated through the

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extension of the mounting pins, with the fixed frame of the unfixed window continues outwards by means of a section with box-like progression. This section extends as far as the planar limit for fixing the outer panels in tempered glass, which are attached with structural silicone (Figure 5). PERSPECTIVE ARTICULATION The morphological composition of the façades takes on a non-homogeneous arrangement, with the parts exposed through the enclosures in insulated glass finished in neutral grey-green shades. In several parts these are surmounted by layered panels applied to the closed sections, represented by tempered glass sheets serigraphed with vertical lines, and with two colours staggered unevenly in relation to the joints of the façade modules. Thus the design creates a pattern of unequal panels arranged in alternating modules. In particular, the composition of the envelope system adopts the use of a different type of bracket support characterised by mounting (with bolts) on the extrados of the floor using halfen profiles sunk into the structural casting. In this case, the tooling plates culminate with a return hooking onto the bayonet elements connected to the uprights of the cell components (and fitted with traditional adjustment registers on the inner vertical section), based on the solution defined by the winder guard in sheet metal (fixed by tessellation to the floor) with the property of protecting and containing the concrete screed. The design concept defined by the breaking up and overlapping of the outer glass panels involves the use of the upright profiles as elements for supporting, with the use of transversal pins, the frame profiles supporting the panels, and the connection of the horizontal rails between the upright profiles, made up of the box section realised, frontally, by fitting the retaining elements onto the panels and by means of the lower projection of the box section that extends as far as the planar level for the attachment of the overlapping panels (Figure 6). The perspective articulation of the tower element is based on the creation of a series of ‘cuts’, on two levels, characterised by the external ‘ceilings’ in red Alucobond panels. The components, made with a frame featuring extruded aluminium profiles, are fitted onto to the steel shelves projecting from the intrados section (based on the connection made by tessellation) (Figure 7). The façade framework determines the supporting and containing structure of the multiple thermo- and phono-isolating

stratification applied up to the outer enclosure wall. In the internal fascia the interface is completed with panels arranged to produce REI 120 compartmentation, which are fixed to the rails. These profiles, defined by the main tubular section, support the extension of the external pin which structurally joins together the double-glazed windows. The vertical frame (in the type with uprights) is fitted onto the horizontal elevation structures using the perimetral clamps, while the side partitions of the profiles form the construction plane (by means of screws) of the perimetral returns relating to the corners of containment on the thermo- and phono-isolating layers.

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Figure 1. Relational and geometric rendering (vertical and horizontal cross-section of façade) of multiple glass modules, based on how the sectors are arranged, both closed and fixed and fitted with unfixed windows. Figure 2. Localising rendering (vertical and horizontal cross-section of façade) of the frames (geometric, structural and size-related) and enclosure modules characterised by paneling or façade sections. Figure 3. Rendering of working model: circular base element, articulated by a steel structural network and enclosed by cell modules of regular shape. Figure 4. Technical rendering (vertical cross-section, with unfixed window frame) of the procedure for the assembly of the façade components by means of clamping to the floor, composed of external and internal insulating panels and screening in float glass. Figure 5. Technical rendering (horizontal cross-section, with unfixed window frame) of the technical interfaces around the rails in aluminium compound profiles projecting towards the structural joint of the overlapping glass screening. Figure 6. Technical rendering (vertical cross-section, with curtaining stratification) of the clamping procedures for supporting the uprights, the planar fragmenting criteria applied and the connection of the intermediate horizontal rails for attaching the overlapping panels. Figure 7. Configuration of the façade with insertion of frontal ‘cuts’ into the curtain wall: chiaroscural modulation of the structure, based on the overlapping of the window panels and the marking of the gaps on the plane.