Prof.ssa Dorena Caroli Storia dell San Filippo Neri (1515...

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Prof.ssa Dorena Caroli, 2018/2019Università di Macerata Prof.ssa Dorena Caroli Storia delleducazione- SEF- 2018/2019 San Filippo Neri (1515-1595): la pedagogia dellOratorio. Slides di commento per la visione del film State buoni se potete di Luigi Magni (1983).

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Prof.ssa Dorena Caroli, 2018/2019Università di Macerata

Prof.ssa Dorena CaroliStoria dell�educazione- SEF- 2018/2019

San Filippo Neri (1515-1595): la pedagogia dell�Oratorio.

Slides di commento per la visione del film �State buoni se potete� di Luigi Magni (1983).

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Quadro di Guido Reni, San Filippo Neri, 1622 (anno della sua canonizzazione)

¢ Biografia tratta da Alberto Venturoli, San Filippo Neri: vita, contesto storico e dimensione mariana, Casale Monferrato, Piemme, 1988

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Filippo Neri (1515-1595)

¢ Filippo Neri, che sarebbe stato chiamato �l�apostolo della città di Roma� era figlio di un notaio fiorentino nel 1515. Durante la sua adolescenza subì l�influenza dei domenicani del convento di San Marco ove risiedeva il noto frate Savonarola (1452-1498).

¢ Filippo trasferì a Montecassino da uno zio commerciante, dove entrò in contatto con i benedettini di Montecassino. Durante il soggiorno cassinese si recava a pregare nel Santuario della Trinità, nei pressi della montagna spaccata (secondo la leggenda la fenditura del monte sarebbe avvenuta per il dolore causato dalla morte di Cristo).

¢ Decise di abbandonare lo zio per recarsi a Roma dopo il sacco del 1527, che aveva causato devastazione e settemila morti. (Benché il sacco sia attribuito a Carlo V, pare che l�iniziativa sia stata dei soldati imperiali per mancanza di paga).

¢ Qualche anno dopo, Filippo lavorò come precettore in casa di un fiorentino, Galeotto di Caccia.

¢ Coltiva la fede e si dedica agli ammalati dell�Ospedale di San Giacomo, dando loro conforto religioso.

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Filippo Neri

¢ A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione.

¢ Nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e gradualmente creò il grande ospizio della Trinità.

¢ Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 (in occasione della Pentecoste) sperimentò un'estasi di amore divino. Secondo il racconto popolare, questo avrebbe provocato la rottura di alcune costole.

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L�estasi durante la pentecoste del 1544

La Pentecoste del 1544, a 29 anni, in prossimità della pentecoste, Filippo supplicò il Divino Spirito e vide un�enorme globo di fuoco acceso che entrò dalla bocca e si fermò nel petto.

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San Filippo Neri

¢ Filippo Neri venne ordinato sacerdote il 23 maggio 1551;

¢ Subito dopo i voti, andò a vivere nel convitto ecclesiastico di San Girolamo della Carità, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori.

¢ A San Girolamo della Carità, fonda la Confraternita della Trinità dei Pellegrini, per accogliere e curare viandanti, creando le basi dell�Oratorio per l�educazione dei giovani.

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Visita alle 7 Chiese di Roma, per la durata di un�intera giornata (1552)

¢ Giovedì grasso del 1552, data di inizio della visita alle sette chiese: San Filippo Neri per la prima volta oppose ai festeggiamenti paganeggianti del carnevale romano la devozione ai luoghi più santi di Roma, e la meditazione sulla Passione.

¢ Le sette Chiese sono le 4 basiliche maggiori: San Pietro, San Paolo, San Giovanni, Santa Maria Maggiore

¢ E le tre basiliche minori: San Sebastiano, San Lorenzo al Verano, Santa Croce in Gerusalemme.

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Filippo Neri e la Confraternita della Carità

¢ Lo sviluppo della Confraternita avvenne fra il 1550 e il 1575.

¢ La confraternita fu riconosciuta dal papa come accoglienza di pellegrini e l�assistenza ai convalescenti.

¢ Dopo il battesimo dell�anno Santo 1550, si ebbero quasi 120.000 pellegrini accolti e 6.000 convalescenti.

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Filippo Neri

¢ Nei pressi della Chiesa di San Girolamo, fu costruito un oratorio in cui furono celebrate per la prima volta funzioni sotto forma di musica su temi biblici e religiosi cantate da solisti e da un coro (da qui il nome "oratorio").

¢ San Filippo era assistito da altri giovani chierici.

¢ 1575, Gregorio XIII riconobbe la Congregazione dell�Oratorio, concedendo la Chiesa di Santa Maria al pozzo Bianco o Valicella;

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Filippo Neri

¢ Nel 1559 Filippo Neri entrò in contatto con Carlo Borromeo.

¢ Nel 1575 anche Carlo Borromeo voleva Fondare l�Oratorio di San Filippo Neri a Milano, ma il tentativo fallisce perché erano già attive Congregazioni come i i gesuiti, i barnabiti e i somaschi, ma anche perché lo spirito di libertà interiore e di iniziativa personale contrastava con l�idea riformatrice di Carlo Borromeo.

¢ Dal 1581 fino alla sua morte 1595, Filippo Neri si trovò spesso a combattere contro numerosi problemi di salute.

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Filippo Neri e le critiche verso la sua concezione

¢ I metodi educativi di Filippo vennero criticati a questi tempi. Egli non aveva una mentalità clericale, e pensava che il sentiero della perfezione fosse aperto tanto ai laici quanto al clero, ai monaci e alle monache.

¢ Nelle sue prediche insisteva più sull'amore e sull'integrità spirituale che sul disciplinamento del corpo e dell�anima che abbiamo incontrato ad esempio nell�opera di Silvio Antoniano (e di Carlo Borromeo che non abbiamo studiato in modo approfondito).

¢ I valori da lui proposti erano amore per Dio e per l'uomo, umiltà e moderazione gentilezza e gaiezza.

¢ Gli Oratoriani proponevano una pedagogia diversa fondata su religione e canto musicale, gioco e spontaneità

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Giaculatorie per la Madonna

San Filippo Neri non ha lasciato trattati educativi come l�Antoniano. Ha però redatto delle giaculatorie cioè preghiere �lanciate verso il cielo come dardi�. Egli pensava che:

¢ Per tenere vivo il pensiero della divina presenza e stimolare la fede in Dio sono utilissime alcune orazioni brevi e quelle spesse volte lanciare verso il cielo tra il giorno, alzando la mente a Dio da questo fango del mondo: e chi le usa, ne ricaverà frutto incredibile con poca fatica.

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Giaculatorie (orazioni pronunciate con slancio) per la Madonna

¢ Vergine Maria Madre di Dio,¢ 1) Pregate il vostro Divin Figliuolo Gesù per noi;¢ 2) Vergine Madre, Madre Vergine¢ Queste due giaculatorie formavano una specie

di corona. Si ripeteva 10 volte la prima mentre la seconda era una sorta di ritornello.

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Massime e i ricordi di San Filippo Neri, tratti dal sito

http://www.oratoriosanfilippo.org/massime-sanfilippo.pdf

La preghiera – a)

¢ - L'uomo che non fa orazione è un animale senza ragione.¢

¢ - Il nemico della nostra salute di nessuna cosa più si contrista, e nessuna cosa cerca più impedire che l'orazione.

¢¢ - Non vi è cosa migliore per l'uomo che l'orazione, e senza di essa non si

può durar molto nella vita dello spirito.¢

¢ - Per fare buona orazione deve l'anima prima profondissimamente umiliarsi e conoscersi indegna di stare innanzi a tanta maestà, qual è la maestà di Dio, e mostrare a Dio il suo bisogno e la sua impotenza, ed umiliata gettarsi in Dio, che Dio le insegnerà a fare orazione.

¢

¢ - La vera preparazione all'orazione è l'esercitarsi nella mortificazione: perché il volersi dare alla orazione senza questa è come se un uccello avesse voluto incominciar a volare prima di metter le penne.

¢

¢ - Ai giovani diceva: Non vi caricate di troppe devozioni, ma intraprendetene poche, e perseverate in esse. Non tante devozioni, ma tanta devozione.

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Fra le massime e le orazioni: l�umiltà – b)

- Figliuoli, siate umili, state bassi: siate umili, state bassi.¢

¢ - Umiliate voi stessi sempre, e abbassatevi negli occhi vostri e degli altri, acciò possiate diventar grandi negli occhi di Dio.

¢

¢ - Dio sempre ha ricercato nei cuori degli uomini lo spirito d'umiltà, e un sentir basso di sè. Non vi è cosa che più dispiaccia a Dio che l'essere gonfiato della propria stima.

¢

¢ - Non basta solamente onorare i superiori, ma ancora si devono onorare gli eguali e gli inferiori, e cercare di essere il primo ad onorare.

¢ …

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Fra le massime e le orazioni: l�umiltà – c)

¢ - Per fuggire ogni pericolo di vanagloria voleva il Santo che alcune devozioni particolari si facessero in camera, ed esortava che si fuggisse ogni singolarità. A proposito della vanagloria diceva: Vi sono tre sorta di vanagloria. La prima è Padrona e si ha quando questa va innanzi all'opera e l'opera si fa per il fine della vanagloria. La seconda è la Compagna e si ha quando l'uomo non fa l'opera per fine di vanagloria, ma nel farla sente compiacenza. La terza è Serva e si ha quando nel far l'opera sorge la vanagloria, ma la persona subito la reprime.

¢¢ - Per acquistare il dono dell'umiltà sono necessarie quattro cose:

spernere mundum, spernere nullum, spernere seipsum, spernere se sperni: cioè disprezzare il mondo, non disprezzare alcuno, disprezzare se stesso, non far conto d'essere disprezzato. E soggiungeva, rispetto all'ultimo grado: A questo non sono arrivato: a questo vorrei arrivare.

¢¢ - Fuggiva con tutta la forza ogni sorta di dignità: Figliuoli miei, prendete

in bene le mie parole, piuttosto pregherei Iddio che mi mandasse la morte, anzi una saetta, che il pensiero di simili dignità. Desidero bene lo spirito e la virtù dei Cardinali e dei Papi, ma non già le grandezze loro.

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Fra le massime e le orazioni: la tentazione – d)

¢ - Le tentazioni del demonio, spirito superbissimo e tenebroso, non si vincono megli oche con l'umiltà del cuore, e col manifestare semplicemente e chiaramente senza

¢ coperta i peccati e le tentazioni al confessore.¢ - Contro le tentazioni di fede invitava a dire: credo, credo, oppure che si

recitasse il¢ Credo.¢ - La vera custodia della castità è l'umiltà: e però quando si sente la caduta di¢ qualcuno, bisogna muoversi a compassione, e non a sdegno: perché il non

aver pietࢠin simili casi, è segno manifesto di dover prestamente cadere.¢ - Ai giovani dava cinque brevi ricordi: fuggire le cattive compagnie, non

nutrire¢ delicatamente il corpo, aborrire l'ozio, fare orazione, frequentare i

Sacramenti¢ spesso, e particolarmente la Confessione.

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Curiosità: San Filippo Neri protettore di Insegnanti ed educatori

¢ Il 26 maggio si celebra San Filippo Neri detto "Pippo il Buono", patrono degli insegnanti ed educatori in genere.

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Per l�elenco degli attori e dei protagonisti del film di Luigi Magni, si veda:http://it.wikipedia.org/wiki/State_buoni_se_potete

¢ La cronologia di seguito presentata deve essere presentata per poter utilizzare questo film come per lo studio dell�opera di Filippo Neri.

¢ L�opera di Filippo Neri permette di riflettere sulle diverse tendenze della Riforma cattolica

nel campo dell�educazione dei fanciulli.¢ Filippo Neri (1515-1595); Sacerdote dal 1551

¢ Confraternita della Trinità dei Pellegrini, 1551-1575; pone le basi dell�Oratorio

¢ Congregazione dell�Oratorio, riconosciuta nel 1575;

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Personaggi storici citati nel film �State buoni se potete�

¢ Paolo IV (Giovanni Pietro Carafa), 1476-1559;¢ (scena in cui Filippo Neri minaccia il duca di Caprarola di riferire a

Paolo IV) di tenere con sé Leonetta,

¢ Sisto V, Papa dal 1585 (1521-1590), proposta della veste rossa cardinalizia;

Citati in una conversazione fra Ignazio di Loyola e Filippo Neri:¢ Tommaso da Kempis (1380-1471) monaco olandese del convento

agostiniano di Utrecht, presunto autore dell�opera �De imitatione Christi� (Sull�imitazione di Cristo);

¢ Erasmo da Rotterdam (1466-1536), umanista olandese, autore delle opere: Manuale del soldato cristiano, 1503, Elogio della follia, 1509. Molto probabilmente, nel film, Ignazio di Loyola si riferisce al �Manuale del soldato cristiano�.

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Invitati al pranzo di fidanzamento

¢ Ignazio di Loyola (1491-1556), ferito nella battaglia di Pamplona nel 1521. Durante la degenza scrive gli �Esercizi spirituali� (nel film Ignazio di Loyola chiede insistentemente a Filippo Neri se ha letto gli Esercizi spirituali). Studia a Parigi dove fonda la Compagnia del Gesù (i Gesuiti) nel 1534;

¢ Francesco Saverio (1506-1552), missionario della Compagnia del Gesù;

¢ Carlo Borromeo (1538-1584), arcivescovo di Milano, principale rappresentante della Riforma cattolica italiana

¢ Teresa d�Avila (1515-1582), fondatrice dei Carmelitani scalzi nel 1567, aiutata da Giovanni della Croce;

¢ Giovanni della Croce (1542-1591), presbitero spagnolo, fondatore dei Carmelitani scalzi;

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Ignazio di Loyola (1491-1556)

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Gli Oratoriani in Francia

¢ 1611 fondato in Francia grazie a Pierre de Berulle, amico di Cartesio (ostile ai Gesuiti).

¢ Per non urtare i Gesuiti aprono collegi nelle città minori

¢ Gli Oratoriani hanno il monopolio dell�insegnamento secondario francese dopo l�espulsione dei Gesuiti dalla Francia sono.

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Curriculum degli Oratoriani

¢ Al contrario dei Gesuiti, propongono un curriculum con la conoscenza della lingua nazionale; solo al terzo anno quella latina; storia e geografia in francese, scienze matematiche e naturali (molto importanti);

¢ L�insegnante segue la sua classe per il�intero ciclo degli studi;

¢ Disciplina mite- tipica degli oratoriani¢ 1634-1635 Ratio Studiorum … per opera

dei padri Condren e Morin

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Chiesa di S. Filippo Neri a Macerata

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