Prof. Paolo Moscatelli Direttore U.O.C. Medicina dUrgenza e P.S Azienda Ospedale-Università San...
-
Upload
romeo-lupo -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of Prof. Paolo Moscatelli Direttore U.O.C. Medicina dUrgenza e P.S Azienda Ospedale-Università San...
Prof. Paolo MoscatelliProf. Paolo MoscatelliDirettore Direttore U.O.C. Medicina d’Urgenza e P.SU.O.C. Medicina d’Urgenza e P.S
Azienda Ospedale-Università San Martino Genova
Le criticità all’interno Le criticità all’interno dei Dipartimenti di dei Dipartimenti di
Emergenza Emergenza
Genova, 16 ottobre 2010
CRITERI STRAFICAZIONE
• STORIA CLINICA• GRAVITA’ PAZIENTE
– ABC e Parametri alterati
• POTENZIALE INSTABILITA’• SINTOMI A POTENZIALE RISCHIO• NECESSITA’ MONITORAGGIO E
SORVEGLIANZA• NECESSITA’ ESECUZIONE
INDAGINI/INTERVENTI/TRATTAMENTI
Dati e informazioni
Spesso:
• Assenti
• Incompleti
• Inattendibili
Punti nodali di decisione
Genova, 16 ottobre 2010
Ambito
• Assistenziale
• Socio sanitario
Genova, 16 ottobre 2010
Genova, 16 ottobre 2010
• Rilevazione parameri e monitoraggio funzioni vitali:
–Stato di coscienza (scale,..)–SpO2, –Frequenza cardiaca PA–TA–ECG–Frequenza respiratoria–P/F–Misuratore COHb
Genova, 16 ottobre 2010
LOGICA HUB AND SPOKES• Dagli aereoporti…ai PS• Criteri di stratificazione per:
– Gravità (ATLS,politraumi…)– Esecuzione procedure/trattamenti (trombolisi
nell’ictus, angioplastica primaria, endoscopia digestiva, trattamento in camera iperbarica,…)
– Competenze– Possibilità di monitoraggio– Rientro dagli hub alla periferia….(?!!)
CENTRALIZZAZIONE SPONTANEA E PER PROTOCOLLI
Genova, 16 ottobre 2010DIMISSIONE
MEDICINA D’URGENZAREP. DEGENZA PER ACUTI
Ricovero ospedaliero
OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA
Consulenze
Indagini strumentali
Indagini di laboratorio
Valutazione clinica
SALE DI VISITATRIAGE
Arrivo diretto del pz
Dati SDO.Dati SDO.
Dati breve osserv.Dati breve osserv.
Dati sale visitaDati sale visita (Attribuz.codice di priorità)Dati triageDati triage
TER. SUBINTENSIVA
AMBUL CODI.BIANCHI
FASE EXTRAOSPED. PAZIENTE
1-1-8
ATTIVITA’ATTIVITA’
•POCO PREVEDIBILE
•POCO STANDARDIZZABILE
Palermo 8-10 ottobre 2009
DEFINIZIONE DI RISCHIO CLINICO
E’ la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso: cioè che subisca un qualsiasi
“danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte”.
(Kohn, IOM, 1999)
Palermo 8-10 ottobre 2009
COME AFFRONTARE IL RISCHIO CLINICO
Quando si affronta il tema del rischio clinico è necessario soffermarsi a definire l’errore e i possibili danni che ne possono derivare per il paziente.
Palermo 8-10 ottobre 2009
SICUREZZA DEL PAZIENTE (Patient safety)La garanzia della sicurezza del paziente include sistemi operativi e processi che minimizzano la probabilità di errore e massimizzano la possibilità di intercettarlo ove questo accada
(IOM 1999)
Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico:Manuale per la formazione degli operatori sanitari
FONTI
Palermo 8-10 ottobre 2009
EPIDEMIOLOGIA EVENTI AVVERSI 1:New York, 1992
Su 100 pazienti ricoverati in Ospedale il 3,7% incorre in un evento avverso che nel 13,6% dei casi ne causa il decesso
Proiezione su 33,6 milioni di ricoveri/anno negli USA 98 mila morti
Il 58% degli eventi avversi risulta prevenibile
Il 29% degli eventi avversi è dovuto a negligenza
(To err is human. Institute of Medicine, 2000)
Palermo 8-10 ottobre 2009
EPIDEMIOLOGIA EVENTI AVVERSI 2EPIDEMIOLOGIA EVENTI AVVERSI 2
Harvard study, Leape 1991 3,7%
UTCOS, Thomas 2000 (15000 cartelle, 1992) 2,9%
QAHCS, Wilson 1995 (14000 cartelle)16,6%
AEBH, Vincent 2001 (1100 cartelle) 10,8%
New Zealand Public Hospitals 2001 (6759 cartelle)12,9%
Adverse events in surgical patientsin Australia,
Kable AK, 2002 (5432 cartelle chirurgiche) 21,9% Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
STUDI SULLA SICUREZZA DEL PAZIENTE
Fonte: OMS, 2005La National Patient Safety Agency (NPSA) ha pubblicato nel 2005 i dati relativi all’Inghilterra e al Galles. Sono stati segnalati nel periodo novembre 2003 e marzo 2005:
85.342 incidenti che hanno interessato 86.142 pazienti.
Il 68 % senza danni, a fronte di un 1% che ha portato a danni o alla morte.
Palermo 8-10 ottobre 2009
CONFRONTO CON ALTRE CAUSE DI MORTE
• eventi avversi in medicina 44,000-98,000• incidenti stradali 43,458• cancro del polmone 42,297• AIDS 16,516
(To err is human. Institute of Medicine, 2000)
Palermo 8-10 ottobre 2009
L'APPROCCIO SISTEMICO ALL'ERRORE
Gli errori sono conseguenze dell’agire
organizzato e non causa del fallimento del sistema.
(J. Reason 1990)
L’errore è inevitabile nei sistemi complessi. E’ necessario cercare di ridurli mettendo delle protezioni di sistema
Palermo 8-10 ottobre 2009
Input OutputDEA/PS
H/TERRITORIO
Palermo 8-10 ottobre 2009Genova, 16 ottobre 2010
SOVRAFFOLLAMENTOSOVRAFFOLLAMENTO:
•PRIVACY•RISCHIO CLINICO AUMENTATO
Palermo 8-10 ottobre 2009
PATOGENESI DELL’ERRORE IN MEDICINA
• L’errore medico viene considerato oggi l’evento conclusivo di una catena di fattori.
• Il contributo dell’individuo che l’ha effettivamente commesso è l’anello finale e non necessariamente il maggior responsabile.
Palermo 8-10 ottobre 2009Genova, 16 ottobre 2010
“sbatti il mostro in prima pagina”
RISCHIO CLINICO E MASS MEDIA
Palermo 8-10 ottobre 2009
Il rischio clinico esiste e viene regolarmente messo in prima pagina in occasione di denunce per errori nelle cure.
RISCHIO CLINICO E MASS MEDIA
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
CATEGORIE A RISCHIO
Il rischio clinico è particolarmente delicato
per alcune categorie di professionisti:
• ginecologi
• ortopedici
• anestesisti
• chirurghi
• medici dell’emergenza
Ne deriva un aumento dei premi assicurativi
Palermo 8-10 ottobre 2009Genova, 16 ottobre 2010
CATEGORIE A RISCHIO…………………….DI BOTTE
Palermo 8-10 ottobre 2009
GLOSSARIO MINISTERO DELLA SALUTE
ERRORE
EVENTO AVVERSO (ADVERSE EVENT, AE)
NEAR MISS EVENTS (Nashef; 2003)
•“NO HARM EVENTS”
MISTAKES (Reason, 1990)
INCIDENTE
Palermo 8-10 ottobre 2009
GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO: RISK MANAGEMENT
Attività cliniche ed amministrative intraprese
per identificare, valutare e ridurre i rischi per i pazienti, per lo staff, per i visitatori e i rischi di perdita per l’organizzazione stessa.
(JCAHO, 2001).
Palermo 8-10 ottobre 2009
Valutare le dimensioni del rischio; Definire e organizzare il flusso informativo del
rischio; Elaborare e interpretare i dati del rischio; Analizzare gli eventi; Attivare azioni correttive; Attivare azioni preventive; Gestire la comunicazione dell’informazione
OBIETTIVI DEL RISK MANAGEMENT
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
ANALISI REATTIVA: studio a posteriori degli incidenti volta a individuare le cause che hanno permesso il loro verificarsi.
ANALISI PROATTIVA: individuazione ed eliminazione delle criticità del sistema prima che l’incidente si verifichi analizzando i processi che costituiscono l’attività e individuandone i punti critici.
ANALISI DEL RISCHIO
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
1. Cosa è accaduto
2. Come è accaduto
3. Perché è accaduto
ANALISI REATTIVA DEL RISCHIO
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
AN
ALI
SI PR
OA
TTIV
A
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
IMPORTANZA DEL MODELLO DI REASON NEL PROGETTO DI GESTIONE DEL RISCHIO
1) Superamento dei concetti di “colpa” ed “errore”per l’utilizzo gestionale delle informazioniderivate dallo studio dell’ “incidente”
2) Individuazione delle “cause - radice” degli eventi (tecniche varie) per la prevenzione
Palermo 8-10 ottobre 2009Genova, 16 ottobre 2010
BARRIERE VERIFICHE E CONTROLLI
DIFESE
DIFESE
DIFESE
Anche i sistemi di difesa possono avere lacune e non essere sufficienti per fermare “ la traiettoria delle opportunità” dell’incidente
MODELLO DI REASON
Palermo 8-10 ottobre 2009
1 - ERRORI ATTIVI: atti commessi da persone che sono in diretto
contatto con il paziente o con il sistema; hanno solitamente un impatto veloce e sono facilmente identificabili.
Sono atti non sicuri o omissioni
BUCHI NELLE DIFESE: CAUSE 1
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
Distrazioni o errori (slips): la pianificazione è valida, ma l’esecuzione è carente, sono errori nelle attività routinarie
Fallimenti cognitivi (lapsus, mistakes): errori nella pianificazione; giudizio e valutazioni sbagliate
Violazioni - scorciatoie: deviazioni intenzionali da procedure operative sicure, standard o regole
ERRORI ATTIVI
Sono errori da attribuire agli operatori direttamente coinvolti nelle attività e sono errori di esecuzione
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
2- CONDIZIONI LATENTI:risiedono inevitabilmente all’interno del sistema, sono presenti all’interno di procedure.
Possono creare situazioni che restano nell’ombra per molto tempo fino a che, sommandosi con errori attivi, si verifica l’evento avverso.
BUCHI NELLE DIFESE: CAUSE 2
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
SISTEMA DI DIFESA
Barriere di tipo “hard”: Costituite da allarmi, strumenti tecnologici, dispositivi di protezione;
Barriere di tipo “soft” procedure, protocolli, ecc.
Anche questi sistemi di difesa possono avere delle lacune e non essere sufficienti per fermare la “traiettoria delle opportunità” dell’incidente.
Palermo 8-10 ottobre 2009
ERRORE LATENTE
MODELLO DI REASON
genesi errore in sistemi complessi
ERRORE ATTIVO
DECISIONI
STRATEGICHE
PROCESSIORGANIZZATIVI
CONDIZIONI CHE
FAVORISCONO
L’ERRORE
CONDIZIONI CHEFAVORISCONOLE VIOLAZIONI
ERRORI
VIOLAZIONI
Organizzazione
Ambiente lavoro
Persone
ERRORE
DIFESEDIFESE
DIFESEDIFESE
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
ERRORE LATENTEERRORE LATENTE
Ambiente lavoroOrganizzazione
Carenza o cattivo uso
di risorse
Cattiva organizzazione
dei servizi
Sovraccarico di lavoro
Deficit di:supervisionecomunicazionetecnologiaconoscenzaabilità tecnica
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
ESEMPI DI CRITERI DI INDAGINEESEMPI DI CRITERI DI INDAGINEricovero per complicanze di trattamenti precedenti
ricovero ripetuto, accessi ripetuti per stesso motivo (RIENTRI)
intervento non pianificato
reazioni a farmaci o trasfusioni
infezione ospedaliera
trasferimento a corsia a maggior criticità
arresto cardiaco o respiratorio in non-terminale
incidenti (cadute, iniezioni errate)
morte
durata della degenza superiore allo standardGenova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
FATTORI DI AUMENTATO RISCHIO DI EVENTO AVVERSO (1)FATTORI DI AUMENTATO RISCHIO DI EVENTO AVVERSO (1)
Età >64 anni
Chirurgia cardiotoracica, vascolare, neurochirurgia
(difficoltà tecniche + condizioni paziente)
Terapia urgente ed intensiva (poco tempo per
riflettere, pericolo di vita, carico emotivo)
Degenza in terapia intensiva (attività variabile,
tempo scarso, alta percentuale di pazienti gravi)
Durata di ricovero (la probabilità di evento avverso
aumenta del 6% per ogni giorno di degenza)
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
FATTORI DI AUMENTATO RISCHIO DI EVENTO FATTORI DI AUMENTATO RISCHIO DI EVENTO AVVERSO (2)AVVERSO (2)
Utilizzo di personale temporaneo
(es. Pronto Soccorso, Terapie Intensive)
Spostamenti di personale
(carenze di organico, scelte delle persone, “coperta corta”)
Mancata uniformazione ed innovazione delle tecniche
(tecniche nuove, strategie diverse, usi diversi)
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
La presenza di personale in formazione non è motivo per ridurre il personale (utilizzando il personale stesso come risorsa) ma di aumentarlo in quanto:
il personale in formazione deve essere formato;
il personale in formazione non è esperto;
la formazione aumenta i rischi.
BMJ, 2002: SITUAZIONI DI RISCHIO:BMJ, 2002: SITUAZIONI DI RISCHIO:
PERSONALE IN FORMAZIONEPERSONALE IN FORMAZIONE
Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
L’ERRORE NEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA (DEA)
Percentuale complessiva: dal 15,9% al 20%
• La percentuale degli eventi avversi nel DEA potenzialmente prevenibili varia dal 53 all’ 82%
• La percentuale degli eventi avversi in altro ambiente ospedaliero varia dal 27% al 51%.
Palermo 8-10 ottobre 2009
CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI NEL DEA(Karen Cosby, 2003, Annals of Emergency
Medicine)
Fattori umani:
paziente
medico
Intra-ospedaliero
Extra-ospedaliero
Fattori del sistema:
Palermo 8-10 ottobre 2009
FATTORI RELATIVI AL PAZIENTE
Gravità della patologia
Presenza di alterazioni cerebrali, patologie psichiatriche, uso di alcool o droghe
Difficoltà di comunicazione o barriere linguistiche
Stili di vita o comportamento
Palermo 8-10 ottobre 2009
RISCHIO CLINICO AL TRIAGE
Violazioni di regole stabilite
Insufficienza delle regole presenti
Errori nella valutazione e nel giudizio per l’assegnazione del codice colore (codice di priorità alla visita)
Palermo 8-10 ottobre 2009
DOMANDA ASSISTENZIALE:
• “ a bassa priorità”• “non urgente”• “inappropriata”
?
Palermo 8-10 ottobre 2009
ERRORI DI VALUTAZIONE DEL TRIAGE
SOTTOSTIMA: può provocare danni diretti al paziente con conseguente ritardo per l’accesso alla visita
SOVRASTIMA: è un errore che può provocare danni indiretti a molti pazienti: il singolo può trarre vantaggi a discapito di ritardi di assistenza per altri pz
Errore di IT deve rimanere al di sotto del 5% Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
VISITA E DIAGNOSI: ERRORE UMANO
Errori nella pianificazioneErrori nella pianificazione:
errori cognitivi (la valutazione clinica era errata o l’intervento programmato difettoso)
Errore nell’esecuzioneErrore nell’esecuzione:
il piano diagnostico o terapeutico non è stato eseguito come era nelle intenzioni (problemi del sistema, cattiva comunicazione, fallimento del lavoro di gruppo)
Palermo 8-10 ottobre 2009
FATTORI RELATIVI AL SISTEMA
Ambiente del DEA (microsistema)Ambiente del DEA (microsistema)Presenza di personale adeguatoStrumenti funzionantiRiserve sufficientiLinee di comunicazione efficientiLinee-guida idonee
Ambiente ospedaliero (macrosistema)Ambiente ospedaliero (macrosistema)Il DEA è la porta d’ingresso dell’ospedaleSi basa sulle risorse dell’ospedale per procedure diagnostiche e terapeutiche
I problemi dell’ospedale diventano i problemi I problemi dell’ospedale diventano i problemi del DEAdel DEA
ISO 9001:2000
JCI
Palermo 8-10 ottobre 2009
RISCHIO CLINICO:RITARDI DI TRATTAMENTO NEL DEA
- diagnosi (42%)
- arrivo esami (15%)
- indisponibilità medici (13%)
- terapia incompleta (13%)
- valutazione iniziale ritardata (7%)
- paziente non controllato (4%)
- malfunzionamento sistemi di chiamata (2%)
Palermo 8-10 ottobre 2009
L’ERRORE NEL DEA: CAUSEaumentata complessità dei pazienticoncentrazione variabile di casi acutiaumento del numero di accessiutilizzo del DEA per evitare ricoveri acutiritardi indotti da radiologia, laboratorio, consulenze, trasportiscarso personale di nursingmancanza di spazio fisicobarriere linguistiche e culturalimancanza di supporto amministrativodifficoltà di organizzare il follow-updisponibilità ridotta di letti per acutidiscontinuità di attività
Palermo 8-10 ottobre 2009
INDICATORE SENTINELLA o EVENTO SENTINELLA: CHE COS’E ?
• E’ un un avvenimento inatteso che comporta un evento di morte o di grave danno fisico e/o psicologico.
• Misura un evento o un processo grave, indesiderabile e spesso evitabile.
Joint Commission on Accreditation of Health Care Organizations (JCAHO)
Palermo 8-10 ottobre 2009
PERCHE’ SI CHIAMANO EVENTO SENTINELLA ?
Tali eventi sono denominati "sentinella", poiché segnalano la necessità di un’immediata inchiesta volta più alla comprensione delle cause che non alla punizione di un colpevole.
Palermo 8-10 ottobre 2009
INDICATORE SENTINELLAEVENTO SENTINELLA
E’ un indicatore a soglia zero in quanto anche il verificarsi di un solo caso deve dare luogo ad un indagine conoscitiva volta ad accertare la presenza di fattori eliminabili o migliorabili.
La sua frequenza è molto bassa e teoricamente non ammette un denominatore. In tal modo non è possibile parlare di un’ incidenza attesa o accettabile.
OSSERVATORIO NAZIONALESUGLI EVENTI SENTINELLA
Palermo 8-10 ottobre 2009
EVENTO SENTINELLA=INDICATORE NEGATIVO
L’ evento sentinella è un un INDICATORE NEGATIVO (di gravità).
Un solo caso è sufficiente al malato o alla sua famiglia, ai professionisti o alla istituzione per attuare ulteriori approfondimenti .
Palermo 8-10 ottobre 2009
ESEMPI DI INDICATORI SENTINELLAIN PRONTO SOCCORSO
Esempio:• auto-estubazione in terapia intensiva, • exitus di paziente in attesa di visita, • exitus in sala visita di pronto soccorso senza
assistenza,• exitus di paziente contenuto,• Cadute da lettino, barelle
Palermo 8-10 ottobre 2009
TAKE HOME MESSAGES
COSA FARE PER GESTIRE IL RISCHIO CLINICO COSA FARE PER GESTIRE IL RISCHIO CLINICO
IN PRONTO SOCCORSO ?IN PRONTO SOCCORSO ?
Palermo 8-10 ottobre 2009
Identificazionedei rischi
Valutazionedei rischi
Trattamento dei rischicorrezione e prevenzione
Monitoraggiocontinuo
Coniugare interventi Coniugare interventi reattivi e interventi reattivi e interventi proattiviproattivi Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
PER RIDURRE L’ERRORE:UTILIZZO DI PROTOCOLLI E PROCEDURE
1. Tempi e modi di rivalutazione del pz in attesa
2. Tempi di attesa triage – visita a seconda del codice colore assegnato al triage
3. Gestione delle patologie “di gruppo” (intossicazione da funghi e da monossido, malattie infettive, ecc)
4. Percorsi privilegiati per determinate categorie di pz (bambini con patologie traumatologiche,
grandi anziani, pz invalidi, pz psichiatrici, codice giallo ictus, ecc.)Società scientifiche
Palermo 8-10 ottobre 2009
RACCOMANDAZIONE PER PREVENIRE GLI ATTI DIVIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI SANITARI
Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitaricostituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione
Raccomandazione n. 8, novembre 2007,
Ministero della Salute
Palermo 8-10 ottobre 2009
AZIONI PER LA PREVENZIONE ATTI DI VIOLENZA CONTRO OPERATORI SANITARI
4.3. Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo
4.2. Analisi delle situazioni lavorative
4.4. Formazione del personale
4.1. Elaborazione di un programma di prevenzione
Palermo 8-10 ottobre 2009
AUDIT
• analizzare i risultati • discutere l’errore• discutere near miss• discutere evento sentinella• fare verifiche • diffondere l'informazione • capire cosa è più importante• progettare ipotesi di miglioramento• verbalizzare la riunione• lavorare in squadra Genova, 16 ottobre 2010
Palermo 8-10 ottobre 2009
GRAZIE
Genova, 16 ottobre 2010