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Tecnologie Didattiche & SPIP presenta PROF... PROF... ONDAMENTE TURBATI: ONDAMENTE TURBATI: LE RIFLESSIONI LE RIFLESSIONI DEI PROFOSAURI DEI PROFOSAURI Milano e dintorni - luglio 2004 1

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Tecnologie Didattiche & SPIP

presenta

PROF... PROF...

ONDAMENTE TURBATI:ONDAMENTE TURBATI:

LE RIFLESSIONILE RIFLESSIONI

DEI PROFOSAURIDEI PROFOSAURI

Milano e dintorni - luglio 2004

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Sommario

1 INTRODUZIONE........................................................................................................................... 32 COMMISSIONE D'ESAME........................................................................................................... 43 PRIMA PROVA.............................................................................................................................. 54 SECONDA PROVA........................................................................................................................65 APPUNTI PER LA CORREZIONE................................................................................................76 APPUNTI PER LA CORREZIONE 2.............................................................................................97 GIORNATA DI ORALI................................................................................................................ 108 GLI ERRORI GRAMMATICALI.................................................................................................129 LA RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA.............................................................................. 1310 IN PROVVEDITORATO..............................................................................................................1511 PER STRADA...............................................................................................................................1612 IN SPIAGGIA................................................................................................................................1813 LA SCUOLA NUOVA..................................................................................................................1914 IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA............................................................................................... 2115 IN SALA INSEGNANTI il secondo giorno di scuola...................................................................2216 PRIMA RIUNIONE PER MATERIA...........................................................................................2317 IL PRIMO COLLEGIO DOCENTI DELL’ANNO SCOLASTICO............................................. 2418 SCIOPERO GENERALE..............................................................................................................2619 IDENTITÀ’ CULTURALE...........................................................................................................2820 CERVELLI BRUCIATI................................................................................................................ 3021 CONSIGLIO DELLA CLASSE 5^B............................................................................................3122 OPEN DAY................................................................................................................................... 3323 AGENDA MORATTI................................................................................................................... 3524 ORDINE DEL GIORNO: SOFISMI............................................................................................. 3725 UN MINUTO DI SILENZIO.........................................................................................................3926 INTERVALLO.............................................................................................................................. 4127 VISITA DI ISTRUZIONE.............................................................................................................4328 COLLOQUI CON I GENITORI....................................................................................................4529 ANNO NUOVO............................................................................................................................ 4730 VIETATO AI BAMBINI..............................................................................................................4831 QUESTIONARIO..........................................................................................................................5032 DOPO LO SCRUTINIO................................................................................................................5233 DROGHE LEGGERE, DROGHE PESANTI............................................................................... 5434 ASSEMBLEA IN ORARIO DI LAVORO................................................................................... 5535 A CENA OVVERO DELLA RIFORMA......................................................................................5736 INVESTIMENTI IMMOBILIARI.................................................................................................5937 RIORDINANDO LA LIBRERIA..................................................................................................6138 ERMENEUTICA..........................................................................................................................6239 CLASSISMO.................................................................................................................................6440 AL SUPERMERCATO.................................................................................................................6541 CONVEGNO SULLA MOTIVAZIONE AD APPRENDERE.....................................................6742 IL LUNEDI' MATTINA DAVANTI AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO............................ 6943 COMMISSIONE SUI PROGETTI DI RIFORMA....................................................................... 71

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1 INTRODUZIONE

La vecchina gli chiese un po’ d’acqua e il professore, senza pensarci due volte, le offrì l’ultimosorso della sua borraccia. Nell’aria si diffuse un suono dolcissimo mentre un sipario di nuvolaavvolse l’anziana signora sottraendola alla vista. Rapidamente come si era formata, la nebbia sidissolse e sul prato rimase uno specchio, luccicante al sole. L’insegnante lo afferrò e vi guardò lasua immagine riflessa: il suo volto era deforme, gli occhi apparivano cosparsi di pustole gialle, dalleorecchie uscivano strisciando vermi immondi mentre la bocca si rattrapiva coprendo le gengivesenza denti e i capelli si liquefacevano in neri rigagnoli bituminosi.

i profosauri

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2 COMMISSIONE D'ESAME

Sembrava il prof. Aristogitone ("Quarant'anni di insegnamento, quarant'anni di duro lavoro inqueste quattro mura scolastiche..."), ma alla fine la situazione è apparsa diversa: "Quando lacommissione d'esame era composta di esterni, gli insegnanti interni si comportavano come avvocatidifensori degli studenti; ora che la commissione è composta dagli insegnanti di classe nasce ilrischio che i ruoli cambino secondo la nostra vecchia logica familista: i figli in pubblico sidifendono, ma in privato si picchiano".

Questa l'unica perla di saggezza e di umanità nella marea di disquisizioni e di sorteggi in ossequioalla Dea Burocrazia che ha caratterizzato la riunione plenaria di avvio degli esami.

Per i prossimi anni rimarrà da decidere, con una nuova riforma della scuola, quale rapporto saràutile instaurare tra insegnanti interni ed esterni per garantire giudizi obiettivi e soprattutto nuovirisparmi di bilancio. L'ipotesi più gettonata è quella che prevede certificazioni esterne da parte dienti privati, secondo la logica: "Più paghi, meglio ti valutano".

Ma tant'è, la macchina degli esami si è mossa. Gli insegnanti che hanno martirizzato gli studenti converifiche ed interrogazioni per decidere i voti di ammissione agli esami, ora dovranno nuovamentevalutarli con due possibili esiti:

confermare inutilmente i giudizi già espressi esaltando le proprie capacità valutative

oppure

smentire utilmente se stessi e i risultati conseguiti durante l'anno dagli studenti

Con il caldo torrido che imperversa, la prospettiva è entusiasmante.

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3 PRIMA PROVA

Attesa spasmodica, chiacchiere nervose delle studenti (tutte ragazze), ventilatori al massimo (gliunici nell'edificio), finestra affacciata su una pianta di fico (simbolo inequivocabile della situazionedella scuola)... finalmente arrivano i bustoni (accrescitivo per non confonderli con i vezzeggiativi dimanipulite).

Tu dai una busta a me, io restituisco una busta a te... i conti non tornano; ma nella prima busta cen'erano altre due, una di troppo (perchè non consegnarne una per volta? Mah! Le scienzematematiche sono sempre state bistrattate, da Gentile in poi).

Le tracce ... tracce di cultura ... solo tracce: c'è persino una citazione dal discorso sull'acqua delPresidente (o dal discorso del Presidente sull'acqua?) (forse galleggia perchè è unto!).

I temi comunque anche quest'anno sono apparsi interessanti:

- Pirandello moralista?!

- Foscolo che "sol da lunge" saluta i suoi tetti e che con il suo componimento poetico sugli affettifamiliari (?) si arruffiana la curia; anche quest'anno il tributo Al Vaticano è salvo. (P.S.per fortunanon è stato citato, di Leopardi, l'idillio "A Silvia", altrimenti il refuso avrebbe potuto esseredrammatico)

- le preghiere di Ungaretti (vedi sopra)

- il fascismo che non uccide nessuno (fonte del Ministero dell'Istruzione)

- Bossi come ostacolo all'affermazione dei diritti umani (tipologia C)

- la televisione dal punto di vista socio-economico (tipologia B 2)

- la televisione da un punto di vista generale (tipologia D)

- la televisione dal punto di vista del Presidente (tipologia Rete 4, Italia 1, Canale 5)

- la televisione ...

Stavamo dimenticando le "foibe"; non potevano mancare; sono il piatto forte del revisionismoimperante. Non sapevano dove metterle e le hanno infilate insieme ai crimini contro l'umanità del'900; più che di "foibe" sembra trattarsi di fobie. Per fortuna ci hanno risparmiato le altre foiericorrenti nel dibattito cultural-politico di questi ultimi anni: toghe rosse, congiure comuniste,rogatorie, lodi ed autoelogi.

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4 SECONDA PROVA

Seconda prova per Periti Aziendali e Corrispondenti in Lingue Estere; bisogna proprio dire che ilgoverno, a giudicare dal numero delle ”I” richiesta, si è dimostrato veramente coerente con le suedichiarazioni di intenti sulla scuola di qualche tempo fa:

INGLESE - la prova in lingua straniera è stata quasi da tutte le studenti svolta in inglese che risultanella stragrande maggioranza la prima lingua

IMPRESA - il testo dell’esame fa esplicito riferimento ad una azienda, ad una manifattura, ad unopificio, ad “un stabiliment”, ad una “fabrichèta”, ad una ditta, insomma ad una Impresa che ricevedel materiale scadente da un suo fornitore abituale

INTERNET - una volta redatta la lettera bisognerà spedirla: promosse solo coloro cheprovvederanno all’Invio per via telematica

INFORMAZIONE - bisogna Indicare tutti gli elementi utili ad Individuare l’ordinativo

INFINGIMENTO - è necessario fingere di credere nella buona fede del fornitore Invitandolo aconfrontare la merce spedita con quella di altri Inoltri

IMPRECAZIONI - è necessario manifestare contrarietà e disappunto per l’incidente(Improntitudine) verificatosi in occasione di un ordine insolitamente grosso (Imponente) dopo annidi collaborazione Indefessa

IMBROGLIO - bisogna cercare di rifilare il “pacco” a qualcun altro (Infinocchiare), ma sel’Intervento non riesce si deve minacciare il mancato pagamento (Insoluto)

INTESA - Immancabile, alla fine, l’auspicio di una Immutata collaborazione che, nel nome delprofitto, passi sopra l’Inganno.

C’è quasi tutto, mancano solo alcuni particolari:

IGNORANZA della normativa relativa alla certificazione di Qualità; ma come! Ci obbligano acertificare anche le scuole e poi in un caso come quello Ipotizzato non solo la Commissione delMinistero ci propone due ditte che non si preoccupano di farsi certificare, ma non si meraviglianemmeno che ciò accada.

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IMPUNITA’ - Nel testo non c’è nessun riferimento al possibile intervento della Magistratura; forsechi ha steso il testo era a conoscenza dei tempi di approvazione del Lodo Maccanico e ha preferitosoprassedere: qualcuno avrebbe potuto fare ipotesi Ingiuriose sulla proprietà della ditta fornitrice.

5 APPUNTI PER LA CORREZIONE

Il linguaggio medio in Pirandello

Allora...per cominciare perchè non parlare delle frasi nominali, senza verbo, ellittiche,numerosissime nel testo, soprattutto negli interventi di Fabio, ma non solo; che dire, allora, deiperiodi paratattici, costruiti con un uso abbondante della punteggiatura, delle esclamazioni, degliincisi, delle sospensioni. Trattando del linguaggio parlato, significative, allora, sono le ripetizioni(...e io la nasconderò. - Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell’interesse...; bisognache lei mi rispetti ... Rispetti, dico, dico, non propriamente me, ma la forma - la forma...). Anche leesemplificazioni (dietro le gelosie e le imposte; si fa pagare quell’uno di bene che concede, concento di noje e di dispiaceri) assumono, allora, un senso nel dialogo tra i due personaggi, rendendoil testo colloquiale. Forse avrei dovuto riflettere sull’uso del termine “allora”, usato solo comeavverbio e non come congiunzione tra reggente e subordinata come è facile trovare in un testoargomentativo, ma non saprei cosa dirne, l’argomento sembra così marginale rispetto alle altreconsiderazioni, soprattutto quelle di contenuto: insegniamo di Pirandello la concezione vitalistica, lacritica al meccanismo sociale che impone maschere fittizie, il rifiuto dei ruoli imposti ed ipocriti, lacritica all’idea dell’identità individuale, il relativismo conoscitivo, la frantumazione dell’io, il temadel doppio, l’umorismo, l’assurdo ... e poi si cita Pirandello per parlare dell’onestà e dell’”usomedio” della lingua.

Probabilmente sono rimasto un po’ indietro; se Maroni non imperversasse tutti i giorni con ilproblema dell’INPS, dovrei considerare seriamente la scelta di andare in pensione.

Appunti per la correzione della prima prova.

Tipologia B - ambito artistico-letterario

Promemoria

- rivedere la lezione sul sonetto di Foscolo “In morte del ...”: l’ho sempre presentato come uncomponimento sul tema dell’esilio, della tomba, della morte. Certo la madre lontana, gli affettifamiliari negati, ma li ho sempre affrontati come elementi dello sradicamento dell’eroe dal contestosociale e storico, come simboli della precarietà dell’esule senza patria, come illusione disopravvivenza nel ricordo. L’anno prossimo, se non sarò utilizzato per le supplenze, esule senzaclassi nei corridoi di qualche scuola della provincia, dovrò ricordarmi di cambiare tutto; se ilMinistero ha detto che gli affetti familiari sono centrali nel sonetto una ragione ci sarà pure.

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- non so se mai arriverò a spiegare Orelli in qualche quinta, ma se ciò dovesse accadere devoricordarmi di controllare se il figlio del poeta è rimasto traumatizzato dallo spavento della madrecaricata da una vacca in un alpeggio di alta montagna.

- verificare se, tra le poesie scritte da Montale sulle figure familiari, è possibile inserire “Ho scesodandoti il braccio...” ; i temi sono: lo sguardo della donna amata di origine stinovistica opetrarchesca anche se Mosca non è una donna angelicata, la capacità di vedere oltre la realtà “che sivede” grazie ad una saggezza ignota al poeta, la nullità dell’esistenza al di là della frenesia della vitamoderna . Se è possibile fare citazioni “ad capocchiam” di questo tipo ricordarsi di sollecitare lapoesia “Temporale” di Pascoli per la correzione del saggio sull’acqua (con la scusa del linguaggioanalogico tutto è possibile).

- verificare se il componente della commissione ministeriale che ha scelto i testi di questa traccia èun prete perchè:

• la poesia di Ungaretti, tutta tesa verso la dimensione metafisica, è stata collocata per ultima edè stata preferita a quella dedicata alla madre da Montale (A mia madre, nettamente contrappostaalla visione trascendente di Ungaretti)

• le autrici femminili non vengono citate

• la figura paterna non compare se non fuori scena (Raboni parla di sua figlia)

• non manca invece un nascituro

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6 APPUNTI PER LA CORREZIONE 2

3 Ambito Storico-Politico

Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del ‘900

schema dei contenuti relativi al tema, tratti dal programma svolto

NAZISMO

genocidio che ha causatomilioni di morti:

- quasi 6 milioni di Ebrei mortinei campi di concentramento edi sterminio

COMUNISMO

CAPITALISMO (escluse levarianti dittatoriali delfascismo e del nazismo)

genocidio che ha causatomilioni di morti:

- genocidio degli Amerindi adopera dei conquistadoresspagnoli

- genocidio degli indianicommesso dai bianchi nelXVIII secolo e dagli Americaninel XIX secolo

ha perseguitato ed eliminato glioppositori politici:

- 30/35.000 uomini e donnedetenuti politici per parlaresolo degli italiani deportati aMauthausen, Dachau,Buchenwald, Ravensbruck

- eliminazione di due milioni diprigionieri sovietici

ha perseguitato ed eliminato glioppositori politici:

- un milione di comunistideportati (purghe staliniane) dicui 60.000 senza ritorno (A.Moscato)

- deportazione nei gulag dimilioni di contadini benestanti

ha perseguitato ed eliminato glioppositori politici

- epurazione dei deputatifilomonarchici del Parlamentoinglese (1648) e stragi diIrlandesi durante la dittatura diCromwell (1650)

- 16.600 esecuzioni durante laRivoluzine francese (F.Furet)

- i fatti di Bronte (1860) eBrigantaggio meridionale (dal1861): migliaia di morti inscontri a fuoco e distruzioni diinteri paesi e 2.000 fucilazioni

ha scatenato guerre:

- Seconda guerra mondiale

ha scatenato guerre:

- Afghanistan

ha sostenuto i Movimenti diliberazione nazionale (colonieportoghesi, Vietnam, ecc.)

ha scatenato guerre:

- guerre coloniali eimperialistiche in tutto il mondo

- Prima guerra mondiale

- guerra del Vietnam

- guerra del Golfo

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Che sbadato, lo schema con i dati relativi al terrore e alla repressione politica lo ha già fornito ilMinistero; avrei potuto fare a meno di perdere tempo a costruirne uno nuovo. A volte noi insegnantiil lavoro ce lo andiamo a cercare senza motivo.

Fammi andare in cantina a riparare la bicicletta, altrimenti domani sarà difficile raggiungere lascuola (i bus, terminate le lezioni, sono spariti e la patente me l’hanno ritirata quei ca...campagnolivigili di Cernusco Lombardone in agguato, con il loro auto-velox, su quel bellissimo rettilineo cheporta a Milano, in mezzo alla campagna, classificato “centro abitato” per il bene del bilanciocomunale della ridente cittadina brianzola).

7 GIORNATA DI ORALI

- Bene Sara, spiega alla Commissione qual è il tema della tua tesina e quali sono i collegamentiinterdisciplinari.

- Il titolo della tesina è: “L’atarassia”. Per filosofia il nirvana di Schopenhauer, per letteratura ilLeopardi delle Operette morali e poi, partendo dall’uultimo Leopardi, quello della Ginestra, micollego con scienze trattando dei vulcani.

- Originale! Veramente originale il percorso; dai vulcani a Schopenhauer; inedito: dalla profonditàdella terra all’altezza eccelsa della filosofia. Da quale argomento vuoi partire?

- Dai vulcani.

- Ah!...Ti ascolta la collega di scienze.

- Dunque, i vulcani si formano quando il magma riesce ad aprirsi una via attraverso la crostaterrestre sino ad arrivare...

Ma guarda cume la s’è cunsciada la Sara per l’esame: l’ombelico scoperto è d’obbligo, ma lamagliettina scollata l’è un bijou, peccato il colore verde pezzato alla marines.

- ...Come dicevo, le eruzioni più violente sono quelle provocate dai magmi “acidi”, molto viscosi,ricchi di acqua e ...

- Silice; sì brava, vai avanti...

anche le braghette sono carine, a pinocchietto... Oh signur! Mi stavo dimenticando che devo passareall’Oviesse a comprare i pantaloni corti per quella stroliga de la mia tusa, che la va in gir, ma la sepreocupa minga de trua un quai cusurina de cascias sü.

- ...molte delle esplosioni più violente si verificano quando il magma viene a contatto..

- Va bene, va bene; basta così. Altrimenti dicono che monopolizzo il colloquio. Passa pure agli altri

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argomenti.

Sperem de finì in temp; se non trovo niente alla Oviesse dovrò passare anche alla Standa e poidiventa tardi. Uh, come la stüfis la Castellani! La va drè a fa questiun; come se non la conoscessela Sara, la secchiona della quinta C.

- ...mentre l’ascetismo a cui si riferisce Schopenhauer significa annullamento della personalità, unacondizione di estasi nella quale il soggetto cerca di conquistare in se stesso la massimaindifferenza...

Questi che fanno filosofia parlano sempre difficile; ma, basta che si sbrighi...E di che colori glieliprendo i pantaloni a quella pelandrona; al professionale st’inverno eren vestì de negeher; qui alliceo no... i ragazzi sono meno condizionati dalla moda... sono più “free”, vestono “casual”...e staprimavera, in del pustegg davanti all’Ipsia l’era pien de muturin; chi al liceo dumà biciclet: altrapruveniensa, altro ceto sociale...

Finalmente ha finito!

- Corrette le prove scritte? Sì? Bene puoi andare. Tutti fuori che dobbiamo decidere la valutazione.

Sentila quella stronza di scienze. Senti come urla! E’ rimasta imbambolata per tutto il colloquio eadesso si è svegliata. Chissà cosa pensava! Secondo me deve andare a fare shopping e dopo averrimuginato tutta l’ora adesso che ha deciso ha fretta di andare... dovrà comperare i pantaloni allafiglia, quell’intellettuale di cui ci ha parlato per tutto l’anno, prima, durante e dopo le lezioni! Mipiacerebbe proprio vedere che faccia ha. Sarà orribile come sua madre...lasciamo perdere,l’importante è che sia finita. Vaffanculo la scuola, gli esami e quella di scienze! Viva le vacanze!

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8 GLI ERRORI GRAMMATICALI

Ho proprio scritto “settantatre” senza accento...sì, ho pensato il tre non va accentato e diconseguenza non ho accentato nemmeno il settantatré senza ricordare che tutte le parole tronche nonmonosillabe devono essere accentate, compresi i composti di tre. Stanchezza? Confusione? Non so;quello che so è che ho fatto sicuramente una figuraccia con i colleghi che hanno letto la miatrascrizione...E poi c’è quella di geografia che mi ha trovato un errore non corretto nel saggio dellaBorgonovo...igiene senza “i”... Ma è possibile? Ti distrai un attimo e quelle ti infilano erroriovunque... Bella figura! Uno si scusa, si giustifica, ma la “macchia” rimane. Se insegni una materiatecnica importa poco, ma se insegni lettere non puoi fare queste sciocchezze...Tra l’altro c’è da direche magari le regole grammaticali le dimentichi, ma le “magre” mai: tornano in mente anche adistanza di decenni...come quella volta che per fare un complimento ad una collega vicepreside chesi faceva in quattro per organizzare la scuola l’ho paragonata ad una cariatide...Si è offesa...Volevodire colonna e l’idea di un sostegno in forma umana che sorregge un tempio sembrava rendere benel’idea... e poi faceva tanto cultura classica...Un cretino, a volte mi sembro cretino...avrei potuto starezitto, evitare di fare lo spaccone e invece...Le figuracce sono come tarli: quando c’è silenzio li sentilavorare e vanno avanti a scavare, scavare...ti mangiano l’anima.

Poi ci sono le situazioni nelle quali devi stare attento ad applicare le regole. La storia delcongiuntivo per esempio; si dice: “Credo che Luigi si sia sbagliato” con il congiuntivo, il modo deldubbio; se invece non c’è incertezza si deve dire: “Sono sicuro che Luigi si è sbagliato” conl’indicativo, il modo della realtà...ma se utilizzi l’indicativo nelle oggettive nessuno avrà dubbi sulletue difficoltà linguistiche.

Questo però è un falso problema, se uno pensa che tu sia ignorante perché è lui a non sapere, lacoscienza è a posto...il problema si pone quando gli errori si fanno davvero.

Ci si limitasse alla grammatica poi...invece bisogna aggiungere la letteratura fino all’ultimoscribacchino di moda che vende tanto, bisogna aggiungere la storia e il dibattito storiografico checon i venti di revisione in atto non finisce mai, bisogna aggiornarsi sui temi di attualità politica,scientifica e culturale in previsione dei saggi da svolgere in classe...e le occasioni di fare figuracceaumentano in modo esponenziale.

A volte mi sento inadeguato; forse avrei dovuto scegliere un altro lavoro, con meno responsabilità,meno esposto al giudizio degli altri. studenti, genitori o colleghi che siano; in giro c’è tanta gentesicura di sé, di quello che sa, che ha giudizi precisi su tutto anche se a volte può sembrarecontraddittoria, gente che non vive la paura di sbagliare, che ti guarda dall’alto in basso.

In sala insegnanti, prima di aprire bocca devi fare mentalmente qualche prova: modi verbali,contenuti letterari, verifiche storiche...quando hai deciso la frase da comunicare alla collega è tardi,è suonata la campanella e devi correre in classe fino dall’altra parte dell’istituto.

Se poi qualche volta riesci a formulare qualche pensiero a voce alta...fino a sera a pensare a quelloche hai detto, a quello che possono aver capito, al giudizio che possono aver dato, ai fraintendimentiche possono essersi generati...

Quando ero all’università, preparandomi per l’esame di psicologia sociale ho studiato che laparanoia è tipica degli impiegati statali..., ma nel caso degli insegnanti non si tratta di malattia...leangustie della professione docente sono serie, non sono fissazioni mentali e poi noi insegnanti nonsiamo statali, siamo pubblica istruzione, abbiamo anche i contratti separati!

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9 LA RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA

Ma allora è proprio un cretino! Dieci giorni fa mi ha detto che ha sbagliato, che avrebbe dovutospedire la pratica sei mesi fa insieme alle altre; mi ha promesso di spedirla immediatamente. Mi haaddirittura consigliato di telefonare dopo tre giorni per recuperare numero di protocollo e data dellatrasmissione con i quali rintracciare la pratica al Tesoro. Sono passati dieci giorni e ladocumentazione non è ancora partita.

Sparare sugli impiegati pubblici è un luogo comune, ma, porca vacca, c’è qualcuno che ce la metteproprio tutta per far uscire dai gangheri la gente.

“La sua pratica andrà in lavorazione a dicembre (era il 16 aprile); c’è gente più sfortunata di leiperchè ha presentato la pratica molto prima, ma deve aspettare comunque la scadenza di dicembre.”I tempi della Ragioneria dello Stato sono biblici: mesi e mesi per delle pratiche che poi elabora unprogramma specifico del computer.

In fondo sto chiedendo l’applicazione di un diritto: ho cambiato ruolo e dopo quattro anni(sottolineo quattro anni) non sono ancora riuscito ad ottenere, non dico gli arretrati, ma nemmenol’adeguamento dello stipendio. Forse un metalmeccanico sarebbe andato in causa dopo i primi seimesi. Eh, ma, si sa, noi insegnanti non siamo sindacalizzati, non abbiamo coscienza dei nostridiritti... noi lavoriamo per vocazione, per adempiere una missione; lo stipendio è un accidentenecessario, ma così volgare!

A dire il vero ci sono anche quelli che fanno di tutto per apparire attenti agli aspetti sindacali delnostro contratto di lavoro: percepiamo gli stipendi più bassi d’Europa! Le ore di correzione deicompiti non le calcola nessuno. Ci paghiamo anche la cancelleria. A far bene i conti lavoriamo piùdi un siderurgico (?!).

Comunque quello lì è proprio un farabutto; come si chiama? Ragionier Sordastro, o qualcosa delgenere; sordo, di nome e di fatto, a qualsiasi richiesta di sollecitudine. Se fosse suo lo stipendiosarebbe sicuramente andato su tutte le furie perchè i diritti degli altri possono aspettare, ma i proprisono sacrosanti.

Che voglia di fargliela pagare! Fare intervenire il suo capufficio, depositare una denuncia inquestura, parlare con la stampa. Ecco, quando sono incazzato, sembra tutto facile: provocare unascintilla per incendiare tutto il fienile, ma poi ...

Chissà come si incazzerebbe nel sentire questi ragionamenti l’RSU della mia scuola!

“Siete dei piccolo borghesi, dei poveri frustrati, soprattutto quelli con qualche velleità intellettuale.Condividere con altri la riflessione sulla propria condizione, mai! Ma, come contraltare, sietesempre disponibile a viaggiare con la fantasia sulle orme del vendicatore solitario, dello Zorro diturno, come anonimi eroi di provincia a cui manca anche il coraggio di guardarsi allo specchio perscoprirsi piccoli e insignificanti come tutti gli altri esseri umani!”

Ha volte riesce a mettermi in crisi, ma tutto sommato è più frustrato lui di me: è da trent’anni che ènella CGIL e non è andato mai d’accordo con nessuno... Nemmeno Cofferati gli va giù.

L’altro giorno ha tenuto un arringa in sala insegnanti: “Siete convinti che la cultura sia in grado didonare la fama e l’immortalità, ma non vi accorgete che anche l’arte è soggetta al mercato.Schiacciati tra borghesi in grado di decidere il futuro economico di una nazione e operai in grado, avolte, di fermare gli ingranaggi del sistema, a voi vestali del ceto medio non resta che un’illusione:affidarsi all’uomo forte di ieri, di oggi o di domani per vendicarsi del proprio vicino di casa.”

E’ vero, i veri nemici sono i padroni!! Non bisogna dimenticarlo... Però quel cretino dellaRagioneria dello Stato non può passarla liscia.

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Il mio RSU direbbe che anche lui è un “colletto bianco”, un rappresentante del ceto medio... No!!Noi del ceto medio non siamo tutti uguali; io posseggo sicuramente un livello culturale superiorealla media e, di conseguenza, superiore a quella di quel buzzurro, scansafatiche, mangiapane atradimento del Rag. Sordastro o come diavolo si chiama.

Perchè mi è venuto in mente Bonvi? Ah, la vignetta del soldato in fila insieme a migliaia di recluteche pensa: “Io ho le scarpe più lucide degli altri!”... E’ un esempio che non c’entra nulla. Cherapporto c’è tra le scarpe e la cultura?! Nessun rapporto...o no.

Be’, questo è un altro discorso; troppo lungo; troppo impegnativo. Lasciamo perdere.

No, quel cretino la deve pagare. Devo immaginare qualcosa di esemplare e creativo al tempo stesso.

Ho deciso: scriverò una veemente protesta al direttore del Corriere della Sera.

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10 IN PROVVEDITORATO

Qui tra le due finestre c’è un refolo d’aria; con un po’ di vento anche l’attesa sembra più accettabile.Però se mi fermo troppo lontano dall’inferriata rischio di restare ultimo...meglio rimanere in coda easciugarsi il sudore. A cinque anni dalla pensione (speriamo che rimangano cinque) ancora qui incoda in Provveditorato ad elemosinare una sede! “Le assegnazioni d’ufficio le fa il computer!”Certo, ma chi ha detto al computer di assegnare la scuola più vicina a quella di titolarità invece chetener conto della residenza? Prima la sede era a quattro chilometri da casa, ora è a otto...e il disagionon è solo quello delle due cittadine congestionate dell’interland da attraversare tutte le mattine: cisono anche i costi!

“Mi hanno assegnato ad una scuola vicina a casa, ma sui corsi serali; ho due bambine piccole, unadi quattro e l’altra di sette anni; come pensano che io possa insegnare in queste condizioni?!”

“Io invece mi sono trovata assegnata alle DOP, dopo vent’anni di servizio...non ci sono più cattedredi tedesco e mi mettono in mobilità con la prospettiva di perdere il posto.”

“San Lorenzio di Parabiago, lì mi hanno spedito: trentacinque chilometri all’andata e trentacinque alritorno!!”

Be’ forse, a me non è andata poi così male; per fortuna non in tutti gli istituti si sono verificatesituazioni di sovrannumeraritetà come da me! Tra eliminazione dei distacchi, completamento orarioa diciotto ore, accorpamento delle classi poco numerose, riduzione delle iscrizioni, siamo trentaduein esubero quest’anno con la prospettiva di altri sovrannumerari per il prossimo.

Speriamo che sull’organico di fatto ci siano delle disponibilità e poi per un anno sarà quello chesarà...riprenderò a presentare la domanda di trasferimento.

Cos’è questo rumore di ferraglia...ah, hanno aperto l’inferriata... per un momento mi sono sentitonel Medioevo, in un castello lugubre e infestato da presenze inquietanti...sarà l’angoscia per quelloche mi aspetta al secondo piano...”Piano, piano, non spingete!” Anche all’Inps hanno installato ildistributore coni numeri... Qui in Provveditorato se non siamo nel Medioevo, poco ci manca.

Non avrei mai pensato che il 21 di luglio a Milano ci fossero ancora tanti insegnanti: gli esamifiniscono a metà luglio, ma se lo stipendio e scarso l’unica soluzione sono le piscine e i cinemaall’aperto.

Per fortuna quest’anno ho deciso di andare in montagna ad agosto...altrimenti la convocazione pertelefono il Sabato mattina...mi hanno detto che hanno spedito anche un telegramma, ma oggi sonoqui per la covocazione e non l’ho ancora ricevuto.

Non tutti i mali vengono per nuocere: tanto caldo, ma qualche possibilità in più di scegliere la sedealla faccia di chi è sotto l’ombrellone a godersi l’odore salmastro del mare e a riempirsi gli occhi dicolori cerulei...Ho passato i cinquant’anni da un pezzo; avrò diritto a qualche piccolo privilegionella scelta della sede!

Ma perchè non fanno come per i metalmeccanici: prepensionamento per i sovrannumerari...ultimamente le pensioni baby le ottengono solo loro!

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11 PER STRADA

Che caldo! Un mese e mezzo senza scuola, ma di villeggiatura solo tre settimane; con quello checostano le case-vacanza! Anche i bungalow sono diventati irraggiungibili. Forse però d’ora in avantiqualcosa cambierà. E’ vero che con la firma dell’ultimo contratto i Confederali hanno di fattoaccettato i tagli all’occupazione e il mancato passaggio in ruolo dei precari per il secondo annoconsecutivo, ma qualche aumento lo hanno ottenuto. Gli stipendi non sono ancora quelli europei,ma ormai ci stiamo nettamente staccando, come retribuzioni, dagli operai specializzati e turnisti.

Sono le dieci e venticinque! Ma quando passa questo bus!? Fammi controllare l’orario...comeprevedibile la tabella è illeggibile... cosa hanno scritto con il pennarello? Spiritosi! “Aspetta espera”; bisognerebbe spedire la targhetta alla direzione del Consorzio Trasporti!

Però si interessano dei loro utenti...dopo anni hanno installato delle pensiline...peccato che faccianoombra dall’altra parte... Se fossi andato a casa a piedi, forse sarei già arrivato... e avrei risparmiato ilbiglietto... un euro e dieci per questo schifo di servizio.

Guarda che macchina! Roba da centoventi milioni (sessantamila euro)...e poi bisogna mantenerlauna “bestia” simile. Sicuramente è un libero professionista, un industrialotto della Brianza...viene daquesta parte...ha abbassato il finestrino lato-passeggero, forse ha bisogno di un informazione.

“Salve prof.! Mi riconosce? Sono Massimo. Come va?”

“Ciao Massimo, con quell’acconciatura ho fatto fatica a riconoscerti... Come va? Allora hai decisodi riscriverti e finire la quinta? Oppure vai ancora in palestra fino a mezzanotte e poi ti alzi alleundici del mattino.”

“Eh, prof. la scuola l’ho mollata definitivamente; ho ventitré anni; basta! Adesso comincio alavorare.”

potrebbe almeno scendere dalla macchina...sono qui come un cretino, piegato in due per dare retta aquesto “babacchione” che mi parla dal fianco opposto della macchina.

“Ah, bravo e cosa fai? Parti dalla gavetta?”

“Tra un paio di mesi apro un locale qui vicino. L’ho appena rilevato e me lo stanno ristrutturando.”

“...”

“Vuole un passaggio prof.?” Vado verso Milano.”

“No grazie, devo andare dall’altra parte; grazie”

“E lei, prof., tutto bene? E’ ancora qui al Parco Nord?”

“No, mi hanno trasferito; quest’anno insegno a Lambrate” Potevo fare a meno di dirgli che sonosoprannumerario...Faccio sempre figure di ... “La specializzazione della scuola è suppergiù lastessa.”

“Allora non posso chiederle di salutarmi quella di matematica. Se la vede, comunque, gli dica che laricordo sempre con affetto...veramente, senza ironia”

Almeno ha imparato cosa significa la parola “ironia”.

“Non preoccuparti, anche lei si ricorda senz’altro di te... Massimo ti saluto, sta arrivando il pullman,ciao e auguri per la nuova attività.”

“Arrivederci prof., buona fortuna anche a lei.”

Timbrare il biglietto, asciugarsi il sudore, cercare un posto vicino al finestrino... perchè sono così

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agitato? Non sarà per caso invidia?! Macché; ...un locale... gli toccherà lavorare la sera... (perchénon capita spesso anche a me di preparare le lezioni alla sera quando ci sono attività nelpomeriggio?) Sì, va be’, ma a lui toccherà di lavorare anche la Domenica...(e invece io non lavoro laDomenica, quando devo correggere i compiti, soprattutto i saggi brevi, sostanzialmente dariscrivere, quaranta minuti l’uno, almeno due per classe al quadrimestre, e il giudizio in fondopersonalizzato, sui contenuti, sulla pertinenza, sulla correttezza formale?)

Si è comprato la macchinona nuova? Apre un locale? E chi se ne frega! Ma perché deve venire araccontarlo a me! Tirava dritto per la sua strada e io adesso sarei stato meglio...nella mia ignoranza,certo, ma sarei stato meglio... stavo pensando agli aumenti di stipendio, alle ferie del prossimo annoe sarei stato bene...no! Deve arrivare lui, con la sua boria, con i suoi soldi, con la sua inadeguatezzaallo studio che non gli impedisce di vivere un pezzo al di sopra del mio standard!

Un’altra giornata rovinata!

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12 IN SPIAGGIA

Eccolo, il profumo salmastro del mare, il rumore della risacca, l’immensità azzurra dell’acqua. Nonvedo l’ora di togliermi i sandali e di strofinare i piedi nella sabbia calda; è una sensazione cheaspetto dall’estate scorsa. Ah! Come scotta..., ma in profondità la temperatura è diversa. Il pruritosembra generarsi nel momento in cui tento di eliminarlo muovendo i piedi nella rena, come una“delizia” di Tantalo: soddisfare un bisogno che continua a generarsi; è quasi una risposta aiproblemi esistenziali di Leopardi.

Finalmente in spiaggia! L’unico problema è trovare un rettangolo di superficie per lo stuoino. Inacqua ci vado dopo, quando il caldo sarà insopportabile, per poi tornare a scaldarmi in unsusseguirsi infinito di mancanze e di appagamenti.

Mi guardano tutti...: paranoia o pelle chiara? Be’, forse tutte e due le ipotesi.

Spiaggia esclusiva; lo si capisce dal tono e dal contenuto delle conversazioni ai telefonini. Questoqui deve essere un padroncino, senti come alza la voce con il caporeparto che suda in quel diTorino, dentro un capannone vista ferrovia!

Sono qui sdraiato in spiaggia a godermi le ferie (la moglie arriverà più tardi perché deve salutareun’amica), ma c’è qualcosa che non va. Mi è andato qualcosa di traverso.

Ma...chissà cosa voleva dire l’espressione di quel tipo in coda al minimarket: mi ha visto con unlibro di storia in mano e si è sentito autorizzato a farmi delle domande...poi mi ha chiesto che lavorofaccio...l’insegnante, e allora? Cosa voleva dire quella faccia tra il compatimento e la sufficienza?L’ho visto fuori che saliva sul suo quattro per quattro; al market ha comperato solo cremeabbronzanti. Ho capito, avrà anche tanti soldi, ma nella vita quello che conta non è questo; magari èun ignorante arricchito con qualche speculazione che non gli ha nemmeno richiesto tantaintelligenza! E poi, la cultura? Dove la mettiamo? Per capire la storia non serve viaggiare su unajeep!

Uno sguardo così, ti rovina la giornata! Mia moglie mi direbbe che ho la coda di paglia; ma checoda di paglia! C’è chi si realizza buttandosi nei consumi di massa e chi svolge mansioniqualitativamente significative riservate alle élite erudite. C’è chi fa cultura e chi subisce! Guardaquel bellimbusto di Silvio: televisioni, giornali, case editrici, ma la cultura chi la fa? Gliintellettuali...che lavorano per lui...

Be’ però un aumento di stipendio più consistente potevano proprio concedercelo con l’ultimocontratto!

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13 LA SCUOLA NUOVA

Via Appiani, ci siamo, ancora poche pedalate; eccolo il numero 15. Non sembra una scuola e menche meno un istituto turistico-linguistico, realizzato com’è in un edificio che si allunga senzasoluzione di continuità in fila ad altri che ospitano ditte e uffici vari.

Il primo problema è trovare un palo a cui assicurare la bicicletta: non un palo dell’illuminazione, hauna sezione troppo grande e il “bloster” non è in grado di cingerlo. Quello di sicuro è un divieto disosta, ma è a cento metri dall’ingresso...cominciamo bene.

In guardiola non c’è nessuno, Nel cortile interno...sì c’è un bidello che parla con una studente. Laconversazione si fa lunga, forse è meglio orientarsi da soli...”perché la fonetica per l’inglese èimportante...l’ho chiesto anche alla professoressa che è rientrata ieri dalle ferie...”. Il caldo giocabrutti scherzi: un bidello che intrattiene conversazioni sulla fonetica a fine luglio non può che essereun brutto segno di quello che significano l’afa e la solitudine in una grande città industriale.

Questa è la bacheca sindacale: qualche extraconfederale c’è anche qui. Ecco la sala professori...praticamente un salottino rispetto a quella dello scorso anno...scuola piccola, ben curata...ci sonoritratti: il nome è quello di una pittrice del Seicento. Le voci provengono dal primo piano, megliosalire...devo presentarmi umilmente come un nuovo insegnante di lettere in attesa di indicazioni odevo chiedere con risolutezza della preside? Ma...la cosa ha poca importanza, anzi con il caldo chefa non ne ha affatto...

Né preside, né vicepreside, ma lo “stato personale” me lo hanno affibbiato ugualmente: trentariquadri in cui riportare informazioni, servizio preruolo, di ruolo in altre classi di concorso, di ruoloin questo istituto, in altro istituto, la data della laurea, i codici delle abilitazioni, il servizio militare,le pensioni in godimento, la composizione del nucleo familiare, le assenze dal servizio, ecc.... tra unpo’ ci chiederanno anche le impronte digitali..., chissà quando informatizzeranno i curricula degliinsegnanti. Ti obbligano a seguire corsi di informatica, ma sono loro quelli del Ministero e delProvveditorato o come diavolo si chiama ora, a non adottare le procedure computerizzate!

Per fortuna me la sono cavata in poco tempo: lo stato personale lo presenterò la prossima volta (hotutta l’estate per compilarlo!!!). L’uscita è da quella parte...ecco le scale...ma la voce è ancora quelladel bidello...

“Mi scusi quali sono i mezzi per raggiungere la scuola?”

“Lei chi è?!”

“Sono un nuovo insegnante”

“Cosa insegna?”

“Insegno lettere, vengo da Sesto e non conosco bene la zona”

“Visto che insegna lettere voglio farle una domanda; se lei conosce l’inglese...”

“No, veramente ho studiato francese, l’inglese quasi non lo conosco”

“Non importa; se un po’ conosce l’inglese saprà che la fonetica è indispensabile. Lei sa che le tortesenza lievito non riescono!”

“Ma, dipende, ci sono torte per le quali non è previsto il lievito”

“Comunque la fonetica per l’inglese è come il lievito per le torte. Lei sa come viene indicatol’accento tonico sui dizionari? Lei non guarda la trascrizione fonetica per capire come pronunciareun termine?”

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“A dire il vero non mi ricordo, dovrei prendere in mano un dizionario...”

“La fonetica è importante; io sto ripassando le mie conoscenze di inglese e la fonetica èfondamentale!!!”

Prima mi ero sbagliato, la fonetica non era una scusa per intraprendere una discussione in unaassolata mattina di fine luglio per fuggire alla malinconia e alla solitudine. L’accento tonico era unmodo per darsi un “tono”: in un istituto linguistico la conoscenza dell’inglese o il possesso di unacerta cultura generale un’araba fenice, attraente e nello stesso tempo irraggiungibile; chi riesce a farcredere di possederla può godere del rispetto e dell’ammirazione di tutti, ricchi o poveri, potenti oemarginati. Speriamo che nessuno umili il bidello poliglotta svelandogli che l’accento tonico siindica in due modi: con un apostrofo in alto prima della sillaba accentata, per indicare quelloprincipale, e in basso, per indicare quello secondario.

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14 IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

“Buongiorno ragazzi, anzi buongiorno ragazze, visto che siete in maggioranza, e buon inizio dianno!”

“Anche a Lei prof.; ha passato bene le vacanze?”“Sì, grazie: sono riuscito a fuggire il caldo almeno nel mese di agosto”

“Che novità ci sono prof. quest’anno?”

“Quello che devo dirvi non è proprio una novità: il programma di quinta è molto impegnativo, siaper letteratura (dobbiamo ancora affrontare Verga e dobbiamo arrivare alla crisi del Neorealismo!)che per storia: secondo le vecchie indicazioni del Ministro Berlinguer dobbiamo studiare ilNovecento, e la cosa non è semplice.”

“Perché non è semplice?”

“Avrete sentito sicuramente il discorso del Presidente delle Repubblica in occasione della ricorrenzadell’armistizio dell’8 settembre: difesa della Costituzione repubblicana, critica alla sceltairresponsabile del re, difesa della Resistenza e dell’antifascismo...e poi a distanza di pochi giorni ilPresidente del Consiglio, con le sue esternazioni, ha detto cose diverse.”

“Ha detto che Mussolini non ha ucciso nessuno e che ha spedito i suoi oppositori in posti divilleggiatura”

“Il problema sta tutto qui: se scelgo di ascoltare il Presidente della Repubblica dovrò informarvi peresempio che solo nel periodo compreso tra il novembre del 1920 e il 1° settembre del ‘21 le squadred’azione fasciste hanno devastato 726 sedi socialiste e sindacali provocando la morte di 166militanti di sinistra e ferendone 500; e sono dati ricavati dalle relazioni delle questure e delleprefetture e non dati di parte. Dovrò dirvi che nel novembre del 1920, a Bologna, durante unamanifestazione in cui i socialisti festeggiavano la vittoria nelle elezioni comunali, i fascistispararono sulla folla uccidendo 10 persone e ferendone 100. Se scelgo Ciampi dovrò dirvi che ilregime ha pianificato la soppressione delle opposizioni: Don Minzoni, animatore del PartitoPopolare, fu aggredito e ucciso da sicari fascisti nel 1923 per la sua opposizione al fascismo,Giacomo Matteotti nel 1924 fu rapito e assassinato da esponenti del partito fascista perché avevadenunciato i brogli elettorali operati dai fascisti nelle elezioni di quello stesso anno, Gobetti, diformazione liberale, morì in seguito alle percosse subite nel 1924 ad opera dei fascisti, GiovanniAmendola, fondatore dell’Unione Democratica Nazionale, morì in Francia nel 1926 per le feriteriportate in un’aggressione fascista avvenuta l’anno prima, Gramsci, fondatore del PartitoComunista d’Italia, morì nel 1937, in seguito ai maltrattamenti subiti in carcere dopo sette anni didetenzione perché oppositore del fascismo, Carlo e Nello Rosselli, tra i fondatori del movimentoGiustizia e Libertà, furono uccisi nel 1937 in Francia dai fascisti francesi su ordine di Mussolini.Poi ci sono 36.000 ebrei italiani deportati in seguito alle leggi razziali del 1938 che non sono piùtornati dai campi di concentramento, 31 condanne a morte eseguite, gli etiopi e i libici uccisi per lepolitiche espansionistiche del regime..., Ma se dico queste cose contraddico quello che sostiene ilPresidente Berlusconi... Sono molto combattuto tra il rispetto della costituzione che ho giurato dionorare quando sono entrato in ruolo e il timore che la Ministra alla Pubblica Istruzione, in lineacon il Presidente, possa prendere provvedimenti nei miei confronti, magari su segnalazione diqualche genitore forzista....”

“Prof., a cosa sta pensando!?”

“Sto pensando che, per fortuna, mi mancano solo cinque anni per andare in pensione...forse.”

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15 IN SALA INSEGNANTI il secondo giorno di scuola

- Ciao, sei tu la nuova insegnante di lettere; anche io sono in utilizzo per quest’anno.

- Insegni lettere anche tu...come ti trovi qui?

- Sembra una scuola ben organizzata...e anche abbastanza viva..

- Ma, lo scorso anno non hanno nemmeno votato la mozione contro la riforma; dove ero io abbiamopreso molte iniziative...abbiamo rifiutato anche l’adozione dei libri di testo...Questa scuola sembraun mortorio!

- Sono appena arrivato...non sono ancora in grado di dare giudizi.

- Alcune cose si notano subito: dalle facce sembrano tutti qualunquisti o al massimo confederali.Oddio, anche alle riunione della rete si sentono certi interventi loffi, ma almeno lì qualche discorsointransigente ogni tanto lo si sente.

- E della struttura cosa dici? A me sembra ben sistemata; probabilmente hanno appena ristrutturato:serramenti nuovi, mensa luminosa, laboratori funzionanti, server centrale, collegamento internet...

- Ma no, i laboratori sono pochi e la dotazione di computer è obsoleta e poi, hai visto lafotocopiatrice...mi viene la morte a pensare che dovrò usarla...nell’istituto dello scorso anno eradisponibile un modello avanzatissimo...

- Era un buon istituto quello dello scorso anno da tutti i punti di vista...

- Macchè, quest’anno ho chiesto l’assegnazione per un’altra scuola perchè lì non riuscivo più astarci.

- Cambiando discorso, ti sei già procurata i libri di testo in adozione?

- Sì, sì, ho telefonato al rappresentante...me li faranno aspettare delle settimane!

- Veramente il testo di storia me lo hanno consegnato in due giorni.

- Che schifo il manuale di storia, lo hai guardato?

- Be’, sì: la solita mania di riempire il testo di riassunti, schemi, mappe tematiche...e alla fine iragazzi si trovano tutti i problemi risolti e non acquisiscono un metodo di studio. Lo scorso annoavevo adottato il Fabia Cabietti: è chiaro, completo, senza tanti fronzoli...

- Ma il Fabia Cabietti è superato...e la letteratura l’hai vista? Non è aggiornata, è banale...

- Ti stanno chiamando; devi parlare con la vicepreside?

- Ah sì, voglio ridiscutere l’assegnazione delle classi e poi mi hanno confezionato un orarioallucinante, a me diciassette ore e alla collega dell’altro corso quattordici più quattro...Mi devonospiegare quali criteri hanno adottato, non possono trattarmi così perché sono in assegnazioneprovvisoria! Ci vediamo.

(Forse io sono troppo accomodante, non sono arrabbiato e risoluto come lei... ha le idee chiare suogni questione, si dimostra aggiornata qualsiasi argomento si tocchi, sembra così sicura...eaggressiva, anche nella pettinatura: capelli corti, gellati, sembra un guerriero romano con il cimiero.

Ecco, quando incontro gente così, vado in crisi...i capelli irti non posso permettermeli perché sonocalvo, ma l’atteggiamento potrei forse imitarlo. Nel colloquio con la vicepreside, ho spiegato inmodo chiaro quali erano le mie aspettative, però mi sono dimostrato riconoscente quando mi hannoaccontentato assegnandomi il triennio; non ho chiesto nulla come un diritto, non ho affermato nullaperentoriamente. E’ l’ennesimo segno delle mie insicurezze. Quando esce dal colloquio le chiedo

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come è andata e le faccio i complimenti per la sua risolutezza...ecco che arriva...perché gira daquella parte? Cosa ha di strano? Le luccicano gli occhi...forse è meglio lasciarla in pace.)

16 PRIMA RIUNIONE PER MATERIA

Come sempre il rapporto maschi/femmine è molto basso. Oggi la riunione è congiunta biennio etriennio, ma il rapporto cambia di poco: due uomini su dieci nel triennio, nessuno nel biennio.Assemblea congiunta per discutere dell’assegnazione delle cattedre, consesso piuttostoinformale...dopo le vacanze estive sembra più una riunione tra amici che un appuntamento dilavoro, ma tant’è...tutto serve per iniziare.

Ci siamo proprio tutti: la collega che deve andare in pensione tra pochi mesi, quella che “da ventitrèanni mi toccano gli esami di quinta”, il collega che legge il giornale con aria di sufficienza, lacollega che “se dividono italiano da storia per me non fa differenza perchè ho l’abilitazione ancheper storia e filosofia”, quella che è in assegnazione provvisoria, quello che è in utilizzo per un anno,quella che ha chiesto il part-time, non per accudire i figli piccoli (l’età lo esclude), ma permantenere una propria attività intellettuale e non sparire di fronte al reddito colossale del maritoprofessionista.

Ma, la collega che mi sta di fronte, cosa fa!? La giacca aperta sulla maglietta elastica lascia vedere ilseno in trasparenza...tira indietro le spalle...e così i grandi capezzoli scuri appaiono nitidi e lamaglietta disegna la forma della mammella...a chi si sta mostrando?...Non è possibile...staguardando me...mentre interviene nella discussione, si rivolge a me...e intanto lascia cadere unlembo della lunga gonna aperta da profondi spacchi...e appare, abbronzato e liscio, il quadricipitefino alla sua inserzione nella parte alta della coscia. Dopo un’estate passata in spiaggia, in mezzo agente in costume, l’apparizione delle nudità perde molto della sua suggestione..., ma, in ogni caso,quella presenza provocatoria in un ambiente austero come quello di un’aula scolastica fa il suoeffetto...mi sento a disagio...non riesco quasi più a governare gli occhi, continuano a dirigersi versola collega e a scrutarne il corpo: è una bella donna, non più giovane, ma attraente e disinvolta.Faccio fatica a mettere a fuoco le cose che devo dire, ma devo recuperare la mia concentrazione eforzarmi ad intervenire nella discussione...io posso fare di tutto per distogliere l’attenzionedall’oggetto del desiderio, ma se lei continua nei suoi movimenti voluttuosi la situazione diventaincandescente... continua a dirigere gli occhi su di me...dove vorrà arrivare?...adesso mi muovo sullasedia, mi sposto leggermente, per darmi un contegno, per distogliermi dall’assalto..., ma con la codadell’occhio non posso fare a meno di guardarla: continua a guardare nella direzione di prima..., maallora chi guarda? Eccolo lì, non mi ero accorto che sulla sedia vicino alla porta dietro di me si èseduto (e chissà da quanto tempo) il seducente collega di educazione fisica. Per fortuna sonoriuscito a controllarmi; non sarei in grado adesso di sopportare la delusione e la brutta figurainsieme. Mi sono sentito quasi inorgoglito per quelle attenzioni e adesso la mortificazione èamara...chissà cosa è stato deciso poi alla fine della riunione, non ho nemmeno voglia didomandarlo...I peccati di presunzione si pagano...speriamo che la depressione non duri troppo alungo.

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17 IL PRIMO COLLEGIO DOCENTI DELL’ANNO SCOLASTICO

“Ciao, come sei abbronzata; sei stata al mare? Ah, io, con il caldo che ha fatto sono scappata inmontagna, ma anche lì, un’afa!”

(Non ha ancora nominato la sua villa a Cervinia!)

“Non me ne parlare; ho passato quasi tutto agosto con mia madre a Milano. Oh guarda chi arriva!”

“Liliana, allora sei ancora con noi, come sono contenta; ti hanno ripescato con l’organico di fatto!”

(Gli ultimi arrivati si devono adattare...)

“Così sembrerebbe, ma la conferma definitiva l’aspetto alla fine del collegio. Avete visto lostipendio di agosto? Ci sono gli aumenti del contratto e tutti gli arretrati: per fare uno stipendio“europeo” ci vogliono quasi due anni di conguagli!!”

(Io non me ne sono nemmeno accorta; gli accrediti non li controllo mai; faccio prima a staccare unassegno dal libretto di mio marito)

“Ci sono i conguagli del contratto? Lo stipendio più milletrecento euro di arretrati? Meno male: ieriho sbagliato il bucato e ho rovinato il corredo di mia figlia...ora posso rimediare!”

(o erano tutti vestiti da sera o ha una lavatrice che lava trenta chili di biancheria per volta oppureabbiamo firmato un contratto bidone!)

“Vogliamo accomodarci! Siamo in ritardo, è ora di iniziare!”

(Non entra più in classe da una vita, ma si comporta ancora da insegnante pedante e arretrato.)

“Sai qualche cosa di Mariella? Ha trovato una sistemazione?”

(Chi se ne frega di Mariella; mi sta pure antipatica!)

“Non l’ho ancora sentita, ma era convocata in Provveditorato a fine luglio.”

(Speriamo di non incontrarla alla mattina sulla metropolitana!)

“Per favore un po’ di silenzio...Per favore...Iniziamo il Collegio con una buona notizia! Abbiamofatto due nuove prime!” (Ovazione generale) “Gran parte del merito va alle colleghe dellacommissione orientamento in entrata!” (Brave!) “In questo modo non abbiamo docentisoprannumerari” (i soprannumerari ce li hanno nelle altre scuole, ma di loro chi se ne frega!) “E’ unrisultato che ci deve riempire di orgoglio per il lavoro che abbiamo fatto” (nel vendere fumo con unPof da fuochi di artificio... finchè regge!) “Nel gioco della libera concorrenza tra scuole, abbiamoriportato un primo significativo risultato!” (invece di programmare, con gli altri istituti, indirizzi dispecializzazione e percorsi scolastici, è più bello farsi la guerra: abbasso la programmazione! Tantopoi chi ne fa le spese sono gli utenti che pagano gli sprechi e gli insegnanti che cambiano scuola)“Ora lascio la parola alla professoressa Peruzzi che spiegherà come abbiamo ottenuto lacertificazione per i corsi post diploma”

“Ottenere la certificazione non è stata una cosa semplice perché i commissari sono arrivati a musoduro, ma alla fine abbiamo ottenuto il riconoscimento che aspettavamo!” (Un pezzo di carta checosta tanti soldi, che crea tanti posti di lavoro tra coloro che certificano e che spesso, al di là delleintenzioni, aumenta solo il peso delle carte da produrre) “Parte della certificazione riguarda settoridi attività che sono fondamentali per il funzionamento della nostra attività nel suo complesso percui a presto arriveremo alla certificazione di qualità per tutto l’istituto” (certificazione ormaiobbligatoria per ottenere qualsiasi cosa, anche i finanziamenti per il materiale di consumo;obbligatoria come le cinture di sicurezza. il casco in moto, l’assicurazione pensionistica integrativa,

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ecc.).

“Le attività dei prossimi giorni e il calendario scolastico nel dettaglio vi verranno illustrati dallavicepreside; io mi allontano un attimo, ma vi lascio in buone mani” (E bravo: anche questa volta seiriuscito a svigliartela)

“Prima di passare ad elencare gli impegni dei prossimi giorni vorrei sottolineare una piccolaquestione: ci sono colleghi che non hanno ancora consegnato il registro...Ciò vuol dire ostacolare illavoro di chi, invece di andare in vacanza è rimasto a scuola a mettere un po’ di ordine e che non hapotuto completare le operazioni di archiviazione così fondamentali per la serena vita di unaistituzione. Mi raccomando, cerchiamo di essere più diligenti e di rispettare le consegne nei tempiprevisti come pretendiamo che facciano i nostri alunni” (Anche quest’anno la ramanzina è arrivata;attenzione la prossima volta potrebbero arrivare le busse!)

“Nei giorni 3, 4, 5 settembre ci saranno gli esamiintegrativi......................................................... ..............................................................................................................; in ogni caso tutte le scadenze sono riportate sul tabellone in sala professori; miraccomando non sbagliate a prendere nota di scadenze e orari!” (Un’ora di collegio per invitarci aconsultare il calendario scolastico in sala insegnanti! Per fortuna la riunione è finita: un altro quartod’ora e sarebbe stata una moria generalizzata!)

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18 SCIOPERO GENERALE

- Ciao Giorgio, come va?

- Il solito grigiore, comunque questa mattina il clima è diverso; c’è un sacco di gente!

- Sì, è vero! Ho incontrato persino Luigi che in manifestazione non viene mai.

- Ho appena lasciato Andrea, te lo ricordi? Quello del quartiere Rondinella che faceva parte delgruppo parrocchiale!

- Saranno vent’anni che non lo incontro! E’ finito nel sindacato anche lui...ci vogliono lemanifestazioni per rivedere un po’ di gente; pensa che ho incontrato anche Giovanna con il suogruppo di cinefile sfegatate e poi ho rivisto i compagni del Vittoria; adesso che la fabbrica ha chiusosono dispersi qua e là, ma in manifestazione vengono ancora insieme.

- Per fortuna che c’è Berlusconi che fa cazzate una dietro l’altra; altrimenti i vecchi compagni nonriusciremmo più a vederli!

- Hai ragione! Se aspettiamo che sia la sinistra a proporre un programma capace di rimettere in pistala gente che si è sbattuta in tutti questi anni, stiamo freschi!

- Comunque lo sciopero è riuscito, alla faccia di chi voleva calare le braghe in cambio di qualchemodifica della finanziaria.

- Ho appena sentito Radio Popolare, sembra che in piazza ci sia un sacco di gente che ha votato ilBerlusca, ma che non ne può più.

- Per forza! Sulle pensioni hanno passato il limite: noi insegnanti prima andavamo in pensione dopoi vent’anni di contributi, ed era un privilegio assurdo; però poi lo hanno abolito senza sganciarenulla in cambio e ci hanno parificato agli altri: trentacinque anni tondi tondi. Poi è arrivato Dini,governo di sinistra, a fottermi con la finestra dei trentasette anni di contributi e quando ho messo inconto di andare in pensione nel 2008 a cinquantotto anni di età arriva il pirla di turno e sposta illimite a quaranta di contributi. Colpo secco: in poco tempo da venti a quarant’anni di lavoro. Diquesto passo alla pensione non ci arrivo più!

- E’ un problema serio; dicono che noi insegnanti non facciamo un cazzo, ma quarant’anni acontatto con i ragazzi non sono molto sopportabili, senza un periodo di sospensione, senza unostraccio di anno sabbatico per l’aggiornamento lontano dalle aule.

- Non ti resta che chiedere il trasferimento alle Poste o fare il concorso per diventare preside; non cisono più nemmeno i distacchi su progetto!

- Ma tu mi vedi in palestra a sessantacinque anni che faccio vedere i saltelli ai ragazzi e mi cade fuori la dentiera?

- E io che sputo saliva sui primi banchi tutte le volte che spiego o che dico qualcosa?

- E mia moglie, alla scuola materna che si inginocchia per terra per giocare con i bambini e poi nonriesce più ad alzarsi e devono chiamare l’infermiera?

- Abbiamo davanti un futuro radioso!...Se penso a quel pirla di Cofferati...ci ha illuso per due anni epoi, tanti saluti, si è sistemato a fare il Sindaco.

- Ci avevo creduto anch’io, che di solito sono diffidente, soprattutto se si tratta di dirigentisindacali! Non so se lo avrei votato, ma porca miseria la prospettiva di un partito veramenteriformista in Italia non era poi tanto male; avrebbe dato la scossa a tutti: a destra come a sinistra!

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- Ma cosa credi! La vita non è mica una telenovela che quando tutto sembra perduto, quando i tuoisogni rischiano di infrangersi arriva il super eroe di turno che con qualche milione di persone inpiazza risolve tutto. Troppo facile. Le storie con il lieto fine sono una noia!

- Senti, Nando, vai a cagare sulle ortiche con l’ombrello aperto!

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19 IDENTITÀ’ CULTURALE

professore: Chi ha tolto il crocifisso dal muro sopra la cattedra?

studente: Prof., non è un crocifisso!

professore: Cosa vuol dire “non è un crocifisso”?!

studente: Ma sì, fa parte della suppellettile, è un crocemobile e quindi si può togliere.

professore: Ragazzi, su queste cose non si scherza; dove l’avete messo?

studente: E’ nell’armadio! E’ nell’armadio. Non lo abbiamo bruciato sulla pubblica piazza.

professore: Per una cosa del genere, in altri tempi, l’avreste pagata cara!

studente: Appunto, in altri tempi. Prof., ma le sembra che un cattolico per affermare il suo credodebba ricorrere ad un amuleto...questa è superstizione! Gli illuministi saranno vissuti per qualcosa!

professore: Molto bene il riferimento all’Illuminismo; ne terrò conto in sede di scrutinio! Ma ora laquestione è un’altra. Avete sentito che polverone ha sollevato l’ordinanza del giudice Montanaro?

studente: Appunto prof., sembra di essere tornati nel Medioevo, al tempo delle Crociate per la difesadella fede contro gli infedeli!

professore: Non è questione di fede, il crocifisso non riguarda solo i cattolici. Venuto menol’articolo 1 del Trattato dei Patti lateranensi non c’è più l’obbligo ad esporre il crocifisso, lareligione cattolica non è più considerata religione di stato. La croce però rimane un emblema, lacroce è un simbolo per tutti coloro che sono nati e sono vissuti in un paese occidentale.

studente: Ma noi siamo iconoclasti!

professore: No; noi occidentali non siamo mai stati iconoclasti; solo in oriente l’iconoclastia hatrovato seguito; da noi non ha mai trovato seguito di massa nonostante gli sforzi di imperatori,vescovi e intellettuali.

studente: Prof., io non sono cattolico e quel simbolo mi dà fastidio. I cattolici devono spendersi nelmondo e devono smetterla di “vivere alle spalle del crocifisso”. Altrimenti anche io voglio sullaparete l’immagine simbolica della mia fede!

professore: Non avete capito nulla. La questione del crocifisso non ha nulla a che fare con ilconfronto tra cattolici e appartenenti ad altre confessioni o tra credenti e atei; è una questione diciviltà: il crocifisso nelle aule scolastiche deve essere considerato un segno laico, una tradizione. ilsimbolo della civiltà occidentale!

studente: Ma quale civiltà occidentale; quella dei genocidi, delle guerre, dello sfruttamentocoloniale?

professore: Sei sempre pronto a buttarla in politica! Non ci sto! Io non sono un crociato eppuredifendo la croce!

studente: Ma quale croce? Quella greca, quella di Sant’Andrea, quella patriarcale, quella di Malta,quella pisana o quella uncinata?

professore: Le solite provocazioni da pseudointellettuali!

studente: Mi scusi prof., ma in Occidente non tutti si riconoscono nella tradizione cattolica; anche lescuole di pensiero atee o gnostiche hanno avuto un ruolo importante; il pensiero moderno scaturisceanche da questi orientamenti filosofici. Anche Dante dimostra profondo rispetto per Farinata che,

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anche se è all’inferno perchè epicureo, emerge come figura nobile e generosa!

professore: D’accordo, ma i valori morali, il senso dell’esistenza, la visione della natura li abbiamoacquisiti soprattutto attraverso il pensiero religioso. Soprattutto noi italiani, che nel nostro paeseospitiamo la capitale del cattolicesimo, dovremmo essere fieri di difendere l’immagine che più dialtre ci identifica, ci propone come riferimento nel mondo.

studente: A prof. se il problema è quello di farci identificare, in fianco al crocefisso alloradovremmo metterci anche la miniatura di una pizza e una coppola! Quando vai all’estero e dici chesei italiano mica ti rispondono “Crocifisso” ti dicono “Pizza, spaghetti e mafia”!

professore: Con voi non si può discutere! Banalizzate tutto! Lasciamo perdere le discussioni efacciamo finalmente lezione!

studente: Prof. è suonata la campanella!

professore: Ecco! Come sempre avete trovato la scusa per saltare la lezione di letteratura! Maledetti;ma prima o poi me la pagate!

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20 CERVELLI BRUCIATI

Chi ha promosso la ricerca? La Fondazione Iard..., ma questi sono visionari! Cosa credono di fare!Vogliono finire sui mezzi di informazione? Farsi pubblicità? Finire in televisione...magari con unaserie intitolata “Iard, psicologi in prima linea”? E questi dell’Espresso che danno retta alla primafondazione di ciarlatani che accozza quattro dati per creare sensazione!

Milleduecentocinquantadue questionari... e i decimali non li segnano? E poi come fai a fidarti per ladistribuzione dei questionari del “Sole 24 ore”, andiamo, un giornalaccio padronale che ha tuttol’interesse a distruggere la scuola...E poi le storie che dicono di aver raccolto! Si è mai visto uninsegnante che allunga la strada per non passare davanti alla scuola...al massimo uno studente chebigia...e quella-che-la-collega-la tratta-male-e-va-in-depressione...ma dove si è visto, all’asiloMariuccia?

Anche i medici dell’Inpdap saltano fuori... medici fantasma come l’Ente per cui lavorano...cheprima aveva un po’ di case per garantire gli assicurati e ora le ha cartolarizzate tutte! Per forza gliinsegnanti chiedono di andare in pensione per motivi psichiatrici! Prima potevano smettere dilavorare con vent’anni di contributi e adesso glieli hanno portati a quaranta! E staremo a vederedopo il 2008 se sarà ancora possibile andarci, in pensione. Se non ti inventi che sei fuori di testa nonti mollano più.

Ti sembra che potessero mancare i sindacalisti? Eccolo lì il segretario nazionale che pontifica! (nonho ancora capito se fosse suo padre quello delle figurine dei calciatori...quanti ricordi!) ...

Ecco, quando non sanno più cosa dire, tirano in ballo anche gli svizzeri; cosa ne vuol sapere questoqui del Cantone di Ginevra: “L’insegnamento era considerato una professione di prestigio”! Parlaper invidia...sarà gratificante la sua di professione! Almeno noi insegnanti possiamo considerarciancora vestali della cultura! Se non ci fossimo noi la barbarie si impadronirebbe del mondo!

Come di rito in chiusa non poteva mancare la psicologa di grido! E la colpa è sempre degli adulti!Degli insegnanti! I bambini non studiano, si sbandano, diventano delinquenti? La colpa è nostra...icapri espiatori di turno, che abbiamo i cervelli “bruciati”! Burnout saranno loro, gli psicologi e tuttiquelli che si fanno abbindolare! “Gli insegnanti devono sapere che non sono soli.” Credono diirretirci con due paroline dolci...ma con chi credono di avere a che fare! Se c’è una categoria che hamantenuto vive le vecchie tradizioni, il significato della parola sacrificio, il valore della disciplina, ilrispetto per l’autorità, quella è la nostra! Sono trentacinque anni che lavoro duramente dentroquattro mura scolastiche e vogliono insegnarmi come bisogna tenere una classe!

Lasciamo perdere! Il giornale lo mettiamo nel cestino dell’immondizia...chissà che non sia più utileuna volta riciclato, magari sotto forma di carta per alimenti... a proposito, è ora di pranzo...è meglioche mi sbrighi altrimenti in mensa non rimane più nulla da mangiare...

Vediamo se la vicepreside è già entrata...dietro di lei mi sento più sicuro...prendo quello che prendelei...ha dei gusti un po’ strani...però i piatti che sceglie sono sicuri...se li mangia lei li possomangiare anche io senza pericolo di essere avvelenato! In questa scuola non si può staretranquilli...ci sono tanti malintenzionati...poi io ho un sacco di nemici che non vedono l’ora di farmifuori...sono uno dei pochi che ancora non ha tradito l’impegno assunto con il giuramento di fedeltàalla monarchia!

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21 CONSIGLIO DELLA CLASSE 5^B

Coordinatrice: -Trascorso il rituale quarto d’ora accademico, possiamo iniziare... il primo puntoall’ordine del giorno è. “Andamento della classe dal punto di vista disciplinare e didattico”...chiprende la parola?-

Insegnante di geografia: - Parlo io per prima! Non ne posso più. Con l’inizio di quest’anno ècambiato qualcosa...l’anno scorso i ragazzi non si comportavano così...qualche alzata di testa, èvero, c’era già stata, ma quest’anno mi sembra si sia passato il limite!

(traduzione: fino allo scorso anno era una classe di bambini adorabili che studiavano senza chiederemai niente e invece quest’anno hanno sempre da dire, chiedono sempre il perché di tutto quello chesi propone e chiedono conto anche delle valutazioni! Non si è mai vista una cosa del genere! Aimiei tempi non erano permesse certe libertà!)

Insegnante di diritto: - Sono d’accordo con la collega; proprio ieri hanno inscenato una protestaperché volevano che restituissi la verifica corretta...sono diventati proprio insolenti.

(traduzione: cosa pretendono, ho un mare di incombenze a cui provvedere...la correzione deicompiti può aspettare, in fondo sono solo sei settimane che ho assegnato la verifica! Ho una casa dagestire, due figli scapestrati da seguire, il guardaroba da riorganizzare, la parrucchiera, il té con laGina che è tornata dagli States, insomma cosa pretendono? Non posso arrivare dappertutto!)

Insegnante di lettere: - La Corello com’è con voi? Con me è di un polemico! Pretende di saperne piùdegli insegnanti e contesta, contesta in continuazione...se imparasse un po’ dalla Cesari, la suacompagna di banco, a stare tranquilla!

(traduzione: Mi ha contestato perché ho detto che la seconda guerra di indipendenza è iniziata nel1861 invece che nel 1859...cosa sono due anni di differenza...cosa vuol saperne lei. Uh come laodio, sempre pronta a polemizzare! C’è una moltitudine di alunni che dormono dalla primaall’ultima ora, che si confondono con il banco, che non si scompongono mai...proprio a me dovevacapitare una come lei?!)

Insegnante di matematica: - Anche con me la Corello si comporta male; durante l’ultima lezione hacontestato la valutazione che ho dato alla De Andrea; ma come si permette!

(traduzione: che cosa ha da dire! Certo che a lei non darò mai un “otto” con tutta la polemica chefa...e poi che cosa ha da dire della De Andrea...è così carina ed educata...se non li assegno a lei i votialti a chi li devo dare!?)

insegnante di storia dell’arte: - E con la frequenza come la mettiamo? Con la scusa che ormai hannodiciotto anni, si firmano i ritardi, le uscite anticipate, le assenze! Dopo tre assenze o dopo sei ritardiil regolamento prevede che siano i genitori ad accompagnarle!

(traduzione: ma chi ha inventato la maggiore età a diciotto anni? Pensano di essere adulti...ma se noinon li trattiamo da adulti loro non possono pretendere di esserlo! Quando andavo a scuola io lamaggiore età era a ventun anni...per gli insegnanti di allora era un altro fare scuola!)

insegnante di inglese: - Per non parlare di quelli che non stanno fermi nel banco, che si alzano, chechiedono di andare in bagno ogni ora, il bagno è diventato un luogo di ritrovo; me le immagino lecase di questi ragazzi quando decideranno di abitare per conto loro: cucina, anticamera e poi cinquebagni: quelli per dormirci, per pranzare e poi quello per ricevere gli ospiti, magari con le turche e gliorinatoi a parete!

(traduzione: devono imparare a stare nel banco, devono imparare a contenersi, devono smettere di

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pensare alla minzione come ad un momento di evasione...come faranno, una volta finita la scuola, arestare fermi dietro una scrivania a svolgere un lavoro noioso per otto ore al giorno! Se la scuolanon riesce a insegnare nemmeno la disciplina ha proprio fallito il suo scopo!)

insegnante di francese: - Scusate, cambiando discorso, cosa ne dite dell’alzata di scudi sullaquestione dello stage? Vi sembra giusto che siano loro a decidere la località? Dicono che i soldi limettono loro e che quindi l’ultima parola deve essere loro. Io non sono d’accordo!

(traduzione: Il fatto che qualche studente abbia lavorato tutta l’estate per pagarsi lo stage nonsignifica che abbia acquisito il diritto di decidere! E’ vero che Montpellier costa poco, ma ci sonogià stata lo scorso anno...quest’anno avevamo deciso per Parigi!)

Coordinatrice: - La questione stage è al secondo punto all’ordine del giorno..., ma l’ora è giàterminata, non abbiamo tempo di affrontare l’argomento adesso, sono già le diciotto...direi che nepossiamo parlare la prossima volta; io devo scappare, questa sera ho gente a cena e non ho ancorapreparato nulla! Ciao a tutti!

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22 OPEN DAY

Cosa sta succedendo? Chi sono tutti questi pinguini, in abito da sera nell’ingresso della scuola? Ohguarda, c’è anche Christian! Ah, già; oggi c’è l’Open Day! Come sono distratto! Per fortuna cheabbiamo una vicepreside che non perde un colpo. Ottima iniziativa l’Open Day! Anche la scelta diutilizzare l’inglese è perfetta. In italiano “Scuola aperta” richiama troppo gli slogan sessantottini cheho dovuto sopportare quando alle superiori c’ero io. Open Day sinonimo di trasparenza,democrazia, efficienza.

Guardali lì, tutti impettiti, compresi nella loro parte, vestito intero scuro e fazzoletto bordeaux,elegante. Sembra di partecipare ad una di quelle iniziative che prende ogni tantol’ASSOLOMBARDA: guardarobiere ossequiose, accompagnatrici di sala attente a che non timanchino i fogli per gli appunti e la locandina con l’ordine del giorno, gonne appena sotto ilginocchio, aria elegante e magari anche un po’ impacciata, che fa molto “fine”. Devono abituarsi astare in società, non come è successo a me che sono cresciuto in una famiglia di impiegatucci senzaaspirazioni.

E poi la gente, i genitori degli studenti futuri, che girano curiosi nei corridoi e nelle aule...fa tantoscuola aggiornata, al passo con i tempi...forse in alcune aule è meglio che non entrino, speriamo cheabbiano provveduto a lasciarle chiuse!

E’ vero che poi alcune teste calde, dopo un Open Day, pensano che la scuola rimanga aperta tuttol’anno e pretendono di decidere su tutto...come è successo sul problema degli stage...per fortuna cheil Collegio non si è fatto condizionare e ha votato contro le scelte delle famiglie...chissà dovesaremmo finiti se avessimo abdicato al nostro ruolo di tutori dell’ordine e della cultura!

Anche il Christian, come vedo, si è uniformato...dopo tutto il suo contestare, guardalo lì, con il suodoppiopetto, al servizio dell’istituzione. Proprio azzeccata questa iniziativa...criticano tutto e tutti, silamentano dei programmi, dell’inutilità delle nozioni, della disciplina che li costringe nel ruolo diragazzini anche dopo i diciotto anni, ma poi, quando è il momento di difendere la scuola, tutti inprima linea!

Eh sì, è una vera e propria guerra contro gli altri istituti, a colpi di pieghevoli a colori con faccesorridenti e schiere di computer, comunicati stampa ai giornali, contatti con le scuole medie...cheimporta se non tutto corrisponde al vero...quello che importa è lo spirito e l’abnegazione con i qualici si batte...è così che gli adulti di domani si formano nella prospettiva di affrontare la giungla delliberismo sfrenato, finalmente liberi di competere e di prevalere se lo meritano, fuori dall’ambienteprotetto della scuola dove la meritocrazia piano piano purtroppo scompare. Chissà se quel fanaticodel corso B che pretende che l’insegnamento si basi sull’interesse e sulla partecipazione invece chesul sacrificio si rende conto che l’Open Day gli rema contro! Magari è tra gli organizzatori! Sarebbetroppo bello! Questi insegnanti “democratici” che si danno da fare qualsiasi cosa la scuola propongae che poi si incartano da soli! Io almeno sono coerente: diciotto ore a scuola, qualche consiglio diclasse e poi ancora insegnamento...in una scuola privata serale, senza tante perdite di tempo incommissioni e iniziative varie, fatte solo per percepire i quattro soldi del fondo di incentivazione!

Oh guarda, qui nel corridoio hanno esposto i lavori dell’anno scorso, proprio come alle elementari:cartelloni colorati con le foto, gli istogrammi, i titolo scritti con la Word Art...per crescere c’ètempo, per il momento quello che conta è il rispetto dei ruoli, l’osservanza delle regole...guardalicome chiedono l’attenzione...si rendono conto finalmente che cosa significa il brusio...con quellasorte di divisa che indossano sono diventati delle autorità e pretendono che nessuno sidistragga...cosa importa se quello che devono dire è scontato e dopo un po’ annoia...rispetto,perdinci!

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- Mi scusi; volevo chiedere a lei che insegna qui...è possibile entrare in un aula per assistere ad unalezione, per farsi un’idea?

- Ma lei è pazzo! Interrompere un rito sacro solo per una sua curiosità! Ma dove crede di essere! Icomunisti non l’hanno ancora conquistato questo istituto! Esiste ancora la libertà di insegnamento!

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23 AGENDA MORATTI

Silvano: - Hai visto, Berto, l’agenda che ci regala il ministero?

Berto: - L’ho appena ritirata; mi sembra una buona idea! Peccato che l’abbiano recapitata a finenovembre...dopo due mesi di scuola l’agenda uno se l’è già procurata e riempita di appunti.

Silvano: - Cosa fai, Berto, ti metti anche tu a contestare? Come quei comunisti scalmanati che, percriticare la Moratti, strumentalizzano anche i loro bambini? Centocianquantamila in piazza Sabatoscorso...e poi dicono che in Italia c’è il calo delle nascite!

Carlo: - Hai ragione Silvano, è uno scandalo! Quei genitori incoscienti avrebbero dovutostrumentalizzare i loro figli tenendoli a casa a sostegno della Moratti!

Silvano: - Carlo, non cominciare con le tue provocazioni gratuite!

Carlo: - Non sono gratuite, sono a pagamento! Offrimi un caffè!

Silvano: - D’accordo...andiamo al bar. Tocca e me oggi..., però l’idea dell’agenda è una buona idea!Ci sono indicate tutte le scadenze e le ricorrenze importanti.

Carlo: - Vedo... Kippur ebraico il 6 ottobre...Succoth ebraico l’11 e 12 ottobre...Festa ebraica dellecapanne il 17 e 18 ottobre...Simachat Torà il 19 ... Pasqua ebraica il 6 aprile...scadenze di altrereligioni non ce ne sono!

Silvano: - Cosa vuoi dire!? Sei diventato anche tu razzista!?

Carlo: - No, no...pensavo che anche il ministero è favorevole a togliere i crocifissi dalle aulescolastiche! E poi essere contro gli Israeliani non vuol dire essere contro gli Ebrei!

Silvano: - Va bene! Anche per oggi la tua frecciata l’hai scagliata...Ma non vedi che sono segnateanche tutte le date significative della costruzione della Comunità europea? Cosa hai da dire? Nonerano tutti antieuropeisti? Guarda qui una bella smentita!

Carlo: - Veramente sono segnate solo due o tre date, Amsterdam, Maastricht e Nizza...i fatti piùsignificativi mancano: non c’è l’ingresso nella Comunità della Gran Bretagna, dell’Irlanda, dellaDanimarca, quello della Grecia nel 1981 e quello della Spagna e del Portogallo dell’86...e poi laConvenzione dei diritti dell’uomo del ‘50, la nascita dell’Unione Europea il 1° novembre del 1993,Schengen nel 1995...

Silvano: - Basta! Ho capito... stai spiegando in classe la nascita della Comunità Europea... Certoavrebbero potuto essere più completi...questo non toglie che l’agenda sia un regalo utile...unpensiero alla categoria...un riconoscimento per il nostro lavoro...

Carlo: - Il tentativo di far passare il taglio della spesa pubblica per una riforma...un depliantelettorale per le prossime scadenze di primavera stampato con i soldi dei contribuenti... unosproloquio per pagine e pagine per vantarsi di cose che c’erano già o per spiegare banalità sapute erisapute...

Silvano: - Come sei pesante Carlo!...Se non ti conoscessi da quando giocavamo a biglie in cortile tiavrei già mandato a quel paese! Pensa che bello, tra un paio di settimane, quando andrai in banca epotrai fare a meno di elemosinare l’agenda; una volta “te la tiravano dietro” adesso la devi chiederee ti tocca anche di subire il sorrisetto compatito dell’ultimo impiegato dello sportello!

Carlo: - Caro Silvano...sarò anche pesante, ma te lo giuro: non ce la faccio più a sopportare questogoverno di reazionari ignoranti e narcisisti...

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Silvano: - Se un’agenda ti sconvolge così la vita, restituiscila...lo stanno facendo in molti e Rosa, lacollega del corso G, se ne sta già occupando. Liberati dall’ossessione!

Carlo: - Magari fosse così semplice; quello che mi sconvolge di più da un po’ di tempo a questaparte è il pensiero che tra un paio di anni, alla mattina, quando mi sveglierò con le notizie dellaradio, mi toccherà di sentire le stesse cose che mi fanno incazzare oggi con la differenza chesaranno decise dalla sinistra... ma arrabbiarsi con la destra è fisiologico, avere da dire contro lasinistra, fa male alla salute.

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24 ORDINE DEL GIORNO: SOFISMI

Preside: Bene, possiamo iniziare il Collegio docenti e come primo punto in discussione abbiamo il Fondo incentivante. Come potete vedere dalla fotocopia che avete trovato all’entrata, abbiamoutilizzato i criteri di distribuzione del Fondo già utilizzati lo scorso anno: compensi maggiori allecommissioni più importanti indipendentemente dal numero dei componenti... Professor. Grignoliniperché si agita tanto...

Professore: Preside, è un anno che cerco di spiegarle che mi chiamo Nebbiolini e non Grignolini,ma cosa si può sperare da uno che beve solo acqua...comunque, questioni enologiche a parte, voglioribadire la mia opposizione ai criteri di distribuzione del Fondo di incentivazione; l’unico modo perevitare divisioni nella categoria e per garantire parità di diritti è distribuire la somma di competenzadella nostra scuola in parti uguali a tutti i docenti in servizio.

Professoressa: E no! Caro il mio Barolini, non ci siamo. Io passo i mesi di luglio e di agosto amettere in ordine l’archivio mentre lei se la spassa in vacanza nelle Langhe per trovarmi poi apercepire quattro soldi perché lei chiede un compenso che non si è guadagnato... Non ci sto, non mifaccio ubriacare dai suoi discorsi egualitari!

Preside: Per favore colleghi, non vale la pena di litigare: la questione è già stata decisa nel Collegioscorso.

Rsu: No signor Preside, prima di chiedere l’approvazione dell’assemblea lei deve sottoporre le sueproposte alle Rappresentanze sindacali, così come è previsto dai protocolli di intesa!

Preside: Mi scusi prof. Rompini, ma non le ho già presentato il piano di distribuzione dei fondi?

Rsu: No, non lo ha presentato né a me, né all’altra rappresentante sindacale dello Snals, laprofessoressa Venduti!

Preside: Be’, che importa, tanto la normativa prevede che comunque, indipendentemente dalgiudizio delle Rsu, l’approvazione del piano di spesa compete al Collegio... Vogliamo fare come loscorso anno con le Rsu che distribuiscono un volantino con una proposta e l’assemblea che nedecide un’altra?

Insegnante di diritto: Mi scusi Preside una domanda: chi decide la partecipazione degli insegnantialle varie commissioni? C’è il rischio che i giochi siano già stati fatti e che i più svelti o i più furbisi siano già accomodati nelle commissioni più convenienti!

Preside: Nessun pericolo: affiggeremo un foglio in sala insegnanti con l’elenco delle commissionipreviste per il prossimo anno e ognuno potrà iscriversi nel gruppo di lavoro di suo gradimento.

Insegnante di matematica: Va bene la scelta democratica, ma poi, se il numero di adesioni è troppoelevato, il compenso diventa irrisorio.

Preside: Non c’è problema professoressa Radice: ricalibreremo il compenso complessivo dellacommissione sulla base delle iscrizioni alle commissioni.

Insegnante di Educazione Fisica: Così tutti sceglieranno la commissione meglio retribuita e le altreresteranno sguarnite.

Preside: Non si preoccupi professoressa Sbilenca, metterò io stesso un limite al numero deicommissari valutando i carichi di lavoro che ogni gruppo dovrà sopportare. Così, se ognuno potràscegliere la sua commissione, se gli importi assegnati alle commissioni verranno calcolati sulla basedel numero dei partecipanti, se il numero massimo dei partecipanti alle varie commissioni verràdefinito a priori, la correttezza dei criteri sarà assicurata. Mi sembra che in questo modo tuttotorni...con il metodo democratico si trova sempre una soluzione a tutti i problemi.

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(Sarà, ma mi sembra che qualcosa non funzioni; il preside è un insegnante di filosofia, ma i suoisillogismi non mi convincono...e poi non riesco a capire perché continui a venirmi in mente quelnapoletano che quest’estate, faceva il gioco delle tre carte con un gruppo di turisti giapponesi fuoridalla stazione)

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25 UN MINUTO DI SILENZIO

professore: - Ragazzi, avete letto la circolare? Oggi dobbiamo osservare un minuto di silenzio per icarabinieri morti a Nassiriya.

studente: - Professore, io propongo che il minuto di silenzio sia per tutti i morti delle guerre!

professore: - Nando, non fare il polemico come al solito; non è il caso. E’ un momento tragico per ilnostro paese e quindi è meglio evitare le polemiche.

studente: - Mi scusi prof., se la polemica serve a chiarire il significato di una azione che dobbiamofare insieme, ben venga la polemica!

professore: - In momenti come questi le differenze devono scomparire; dobbiamo essere tutti uniticontro il terrorismo!

studente: - Tutti uniti e insieme per sostenere una guerra dichiarata dagli Usa per il petrolio! No, ionon ci sto!

professore: - Ragazzi, siamo impazziti? Di fronte a diciannove corpi inanimati si sta in silenzio,appunto, non si contesta! E poi ci troviamo di fronte a degli eroi morti per ricostruire la normalità inun paese martoriato, sfiancato da una crudele dittatura, non per fare la guerra!

studente: - Sarà per quello che siamo andati in Iraq con mezzi blindati, armi, reparti militari!

professore: - Giuliano, un po’ di rispetto! Almeno per le famiglie che piangono i loro cari!

studente: - Professore, mi spiega perché i militari francesi e tedeschi in Iraq non ci sono? Significache Francia e Germania sono contro gli interventi umanitari? O le ragioni sono altre?

professore: - Basta! Non vi permetto di continuare con questo atteggiamento sacrilego!

studente: - Mi scusi, prof., mi sembra un po’ squallido utilizzare i ricatti morali per impedirci diesprimere la nostra opposizione alla guerra! Se lei ha dei motivi per appoggiare la guerra di Bush, liesponga, non si nasconda dietro la retorica.

professore: - Ribadisco che il nostro intervento in Iraq presenta due aspetti: il mantenimento dellapace e la ricostruzione.

studente: - Sui due aspetti della guerra in Iraq sono d’accordo, però per me non sono quelli che haelencato lei; i due volti della guerra sono: il militarismo e la difesa dell’economia dei paesioccidentali con tutti gli intrecci di interessi che comportano!

professore: - Avete sentito l’intervento del cardinal Ruini? Anche la chiesa, che durante il conflittosi è così vivacemente battuta contro la guerra, oggi condivide il nostro intervento in Iraq!

studente: - Ma quale chiesa, prof.? La curia o il popolo di Dio che ha ancora le bandiere della pacefuori dalle finestre?

professore: - La chiesa è la parola del pontefice, non quella dei fedeli! Il conciliarismo è statobattuto da tempo! Anche i tentativi di Giovanni XXIII di democratizzazione della chiesa sono ormaistati cancellati! Ci sono voluti quarant’anni, ma alla fine è prevalsa la concezione monarchica.

studente: - Ma la chiesa dovrebbe essere dalla parte dei poveri...e invece questa guerra sembrasempre più la guerra dei ricchi...come fa, prof., a difenderla?!

professore: - La guerra contro il terrorismo è la guerra della civiltà contro la barbarie!

studente: - Prof., mi scusi, io non capisco una cosa: quando gli italiani facevano saltare in aria icamion pieni di tedeschi, venivano chiamati partigiani...E’ vero che gli iracheni si fanno saltare

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insieme alle loro bombe, ma perché loro sono terroristi, perché la loro reazione contro l’invasorenon viene chiamata Resistenza?

professore: - Ma la Resistenza si nutriva di alti ideali, come la democrazia, la libertà; invece ci sonosolo gli interessi di ristrette oligarchie economiche dietro gli atti di violenza in Iraq.

studente: - Dietro gli atti di violenza degli americani o degli iracheni?

professore: - Insomma “Ci sei o ci fai?”. Basta discussioni; è arrivata l’ora del minuto di silenzio!

studente: - Prof., quando è nervoso parla come noi studenti! Non si inquieti...faremo il minuto disilenzio così come vogliono tutti: presidenti, presidi, prelati anche se i motivi addotti per l’iniziativami sembrano fondati su pregiudizi, presuntuosi e preconcetti poco pregnanti.

professore: - Ernesto! Ci mancava il tuo giochino di parole!

(studente: Giovanni, hai visto, durante il silenzio, il sorrisetto ironico di Nando? Chissà cosapensava! Mi sa che anche questa volta l’ultima parola, anche se in silenzio, l’abbia detta lui.)

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26 INTERVALLO

Carlo: - Allora, Silvano, l’hai sentito il tuo ministro che attacca il diritto di sciopero?

Silvano: - Prima di tutto non è il mio ministro, in secondo luogo mi sembra che abbia detto dellecose sensate.

Carlo: - Dici così perché pensi che la gente che lunedì era per strada sia incazzata con i lavoratoridell’ATM, ma non mi sembra che le cose stiano in questi termini.

Laura: - Guarda, Silvano, lunedì, sentita la notizia, ho deciso di venire a scuola in bicicletta e io nonsono un tipo sportivo, ma ho deciso di farlo senza tentennamenti anche se pioveva. “Seri masaradacome un puresin”, ho fatto lezione a tre o quattro ragazzi per classe, ma ero felice. Non so dire dipreciso perché, ma mi sentivo liberata.

Giacomo: - Sono stati dei grandi, dei grandi...tutti uniti, senza tanta retorica, in barba ai regolamenti.Sapevano di rischiare delle denunce, ma lo sciopero lo hanno fatto tutti. Sono stati dei grandi.

Giuseppe: - Io sono stato uno dei pochi studenti che sono venuti a scuola perché abito vicino, masarei dovuto rimanere a casa per solidarietà.

Silvano: - Ecco, siete sempre pronti a sfruttare l’occasione per saltare la scuola, siete degliirresponsabili così come lo sono stati gli autoferrotranvieri!

Carlo: - A volte sembra che tu non voglia capire quello succede: dopo due anni di scioperi perrinnovare il contratto, dopo aver chiesto, non degli aumenti, ma solo il recupero del potered’acquisto dei salari, dopo essere stati presi in giro con l’offerta di pochi euro secondo te gliirresponsabili sono i lavoratori?

Silvano: - Sono dei corporativi che pensano solo ai loro interessi anche a discapito degli altrilavoratori.

Carlo: - Guarda che lunedì, di lamentele in giro se ne sono sentite pochissime. Certo qualcuno si èlamentato per le ore in coda con l’auto, per i taxi che non si trovavano, per la ressa nelle stazioni,ma la maggior parte lo faceva con il sorriso sotto i baffi.

Rosa: - Sono anni che subiamo angherie di tutti i tipi; se qualcuno riesce ad alzare la testa, a direbasta fa un favore a tutti. Se mi avessero chiesto l’appoggio prima dello sciopero, pur sapendo deidisagi glielo avrei dato con entusiasmo!

Silvano: - Ma hanno fermato una città, hanno danneggiato l’economia della capitale economicad’Italia per un aumento di salario!

Giacomo: - Mi spiace contraddirti, Silvano, di solito siamo d’accordo, ma oggi mi sembra che tustia sbagliando: quello che hanno fatto i tranvieri non è stato solo uno sciopero per chiedere unaumento; hanno detto che non sono più disponibili a farsi prendere in giro! Che le regole, quandoservono solo ad impedirti di dire quello che pensi, vanno violate!

Rosa: - Poi queste regole sono davvero uno schifo: devi dare il preavviso di dieci giorni, devepassare una settimana tra uno sciopero e un altro, anche se indetto da sindacati diversi, devigarantire i servizi essenziali, per i trasporti devi fare in modo che il 50% dei viaggi venga comunqueeffettuato, se il prefetto decide che la cosa è sconveniente, può precettarti, insomma, che razza discioperi sono; sono solo un risparmio per le aziende di trasporto perché tanto la gente al lavoro ciarriva lo stesso, i tesserini settimanali li incassano in ogni caso. Più che degli scioperi sono deifavori alle aziende.

Berto: L’unica categoria che non crea disagio quando sciopera siamo noi: gli studenti sono contenti

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di stare a casa, il ministero risparmia, l’economia della “capitale economica d’Italia” non si fermaminimamente e gli unici che ci rimettono siamo noi che tra l’altro o scioperiamo un’ora senza chese ne accorga nessuno, o scioperiamo una giornata con una salassata micidiale sullo stipendio.

Carlo: - E’ vero, non colpiamo nessun profitto, però quando l’adesione agli scioperi è alta se neaccorgono eccome al ministero: se la riforma Moratti non ci ha ancora travolto è perché hannocapito che devono andare cauti. In ogni caso il blocco di Milano dà un aiuto anche a noi

Silvano: - Ma che aiuto; non avete sentito i giornali radio, non avete letto i giornali: sono tutticontro i tranvieri compresi CGIL, CISL e UIL.

Carlo: - Le notizie le devi ascoltare bene: i dirigenti dei confederali non potevano dire che eranod’accordo però dopo le condanne formali hanno spiegato le ragioni dei lavoratori e non solo quelledei tranvieri; in ogni caso nei radiogiornali, compreso il Gazzettino padano, le ragioni dei lavoratorile hanno spiegate in lungo e in largo; in tutti i servizi, dopo la condanna dello sciopero, c’era un“però” grande come un tram e da lì partivano le recriminazioni che poi sono quelle di tutti,giornalisti compresi!

Silvano: - Finito il comizio! E’ suonata la campanella, ci tocca tornare in classe a recuperare le oreperse lunedì.

Berto: Guarda che l’ultima parola non è la tua: i tranvieri hanno già deciso un’altra giornata disciopero per settimana prossima.

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27 VISITA DI ISTRUZIONE

professore: - Ecco ragazzi, finalmente stiamo varcando la soglia di palazzo Forti e tra pocoinizieremo il nostro viaggio infernale nei gironi della mostra “La creazione ansiosa” che cipermetterà di cogliere il senso dell’urlo angoscioso dell’artista che ci proviene dal secolo appenapassato e che ancora rieccheggia nell’aria.

Andrea: - Più che un urlo angoscioso di artista, io sento il rantolo dei milioni di persone che sonostate dilaniate dalla ferocia delle guerre e del genocidio!

professore: - Bene, Andrea, le tue capacità espressive stanno migliorando..., ma l’urlo dell’artista èsintomo di una coscienza che avanza, il rantolo è solo il lamento disumano di una vittimaincosciente.

Giuseppe: - Prof. se l’artista ha trovato modo di esprimere i suoi brividi esistenziali su una tela vuoldire che l’ha scampata o perchè è riuscito ad evitare le bombe o perchè è riuscito ad evitare ilservizio militare.

professore: - Giuseppe! Il tuo intervento è sacrilego! Pensa una volta di più a quello che vuoi direprima di proferire parola! Renditi conto che sei di fronte ad opere fondamentali per la comprensionedella nostra cultura...che hanno richiesto tempo e denaro per essere raccolte e organizzate in questopercorso attraverso il XX secolo.

Giovanna: - Prof., perchè darsi da fare tanto per recuperare gli originali quando siamo in grado diriprodurre perfettamente qualsiasi opera, anche quelle tridimensionali, con l’ologramma?

professore: - Ma Giovanna! Non mi sarei mai aspettato da te una domanda tanto ingenua!Dall’originale autentico emana l’aura. In una riproduzione manca l’”hic et nunc” dell’opera d’artecioè la sua unicità nel luogo in cui si trova!

Giovanna: - Ma Bejamin dice che l’aura, nell’epoca della riproducibilità tecnica dell’opera d’arte,viene meno e che tale scomparsa è legata alla fruibilità di massa dell’opera stessa! Già esporre unoriginale in una galleria alla visione di migliaia di persone ne distrugge l’aura, perchè la attualizza,la sottrae alla tradizione...e forse questo non è un male.

Giuseppe: - E poi il quadro è diventato una merce e come tale viene comperato e venduto; secondome gli affreschi non vanno più di moda perchè non possono essere commerciati.

professore: - Scusate, ragazzi, ma un’opera originale ci fa intravvedere l’artista all’opera, ciemoziona perchè in esso rintracciamo il gesto che l’ha creata.

Giuseppe: - E’ il contenuto dell’opera che mi emoziona. Il fatto che sia un originale mi disturbaperchè mi fa pensare al suo valore monetario.

Giovanna: - Anche a me succede: pensare al valore commerciale di un’opera d’arte mi svela ilruolo dell’artista schiacciato dalle regole del mercato, condizionato dalle mode, schiavo deigalleristi, succube dei critici.

professore: - E’ vero che oggi è difficile trovare ancora l’artista misconosciuto che patisce la fameperchè non si prostituisce alle lusinghe del successo facile e della vita lussuosa, ma solo un secolo faartisti importanti hanno condotto la loro vita tra privazioni e delusioni.

Giuseppe: - Ecco, secondo me, l’importante per un artista è trasmettere qualcosa: per mel’importante è il significato; il significante, l’oggetto materiale attraverso la quale il significato miraggiunge, può benissimo essere una riproduzione, anzi, di solito io conosco gli artisti, più o menolontani da noi, attraverso le riproduzioni che vengono proposte dai libri e dalle riviste. Dare troppaimportanza all’oggetto è feticismo.

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professore: - Ragazzi, voi studiate troppo filosofia e troppo poco storia dell’arte, vi state inaridendo.Lasciate da parte i vostri sillogismi e lasciatevi trasportare in un volo lirico attraverso le sale dellamostra.

Andrea: - Ma come si può fare se tutto intorno a noi non ci sono che rappresentazioni di tormenti, divere e e proprie ferite, di sguardi spaesati e allucinati, di vertigini?

professore: - Ragazzi, mi avete stancato! Questa è l’ultima visita ad una mostra d’arte!

Giovanna: - Va bene prof.; la prossima volta ci spariamo qualche CD d’arte con il videoproiettoresullo schermo gigante a scuola che tra l’altro ci permette di ingrandire i particolari, isolare le figuresignificative, indagare le campiture e il tutto comodamente seduti nelle poltroncine della salaaudiovisivi, senza correre da mane a sera e senza spendere uno sproposito per il biglietto ferroviarioe per l’ingresso alla mostra.

Andrea: - Ma sei scema! Andare alle mostre vuol dire perdere un giorno di scuola ed esseregiustificati se non hai studiato per il giorno dopo!

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28 COLLOQUI CON I GENITORI

(Polli...polli...perché mi sono venuti in mente i polli? Sarà perché tra poco iniziano i colloqui con igenitori: via uno sotto l’altro, come nelle aziende avicole. Dalle 14 alle 20, sei ore di catena dichiacchieraggio.)

Professore: -Buongiorno!-

Genitrice: -Buongiorno professore, sono la mamma di Andrea di terza B.-

Professore: -Ah! Andrea...(elenco sotto mano, controllare i nomi, Andrea, porca miseria ce ne sonodue) Andrea Speralli!?-

Genitrice: -Sì Speralli, scusi, con tutti i ragazzi che avete chissà quanti con lo stesso nome! Sonovenuta al colloquio per sapere come va mio figlio.-

Professore: (e per quale altro motivo altrimenti) -Nella mia materia...vediamo un sei nellaverifica...un cinque nel saggio...i risultati sono contraddittori (secondo me è un inetto) forse con unpo’ più di attenzione ai contenuti e un po’ meno ai “fronzoli” i risultati potrebbero migliorare(questo Andrea mi richiama qualcuno, ma non riesco a metterlo a fuoco) comunque non sipreoccupi; dica a suo figlio di applicarsi di più e tutti i problemi si risolveranno prima della fine delquadrimestre.-

Genitrice: -E’ quello che dico sempre a mio figlio: “Impegnati di più”, ma lui non miascolta...grazie professore, la saluto di corsa perché ho visto che fuori la fila è lunga!-

Professore: -Arrivederci!...(Ecco che arriva la mamma di Pantelmo con suo figlio Claudio al fianco;vengono ai colloqui solo per farsi fare i complimenti, almeno una volta ogni due mesi) BuongiornoSignora, non la faccio nemmeno accomodare...suo figlio è proprio bravo, é superiore a tutti gli altri;continua così Claudio...ho visto che sei stato eletto nel Consiglio di Istituto (l’unico della lista diComunione e liberazione), bravo, non di sola contemplazione vive l’uomo! Ci vediamo domani inclasse.-

Genitore: -E’ Lei il professor Aristogitone? Buongiorno, sono Sinzio il padre di Ippolita.-

Professore: -Buongiorno, lei vuole sapere come se la cava sua figlia in letteratura vero? (Diciottoanni compiuti e suo padre viene ancora a rompere le palle per sapere come va a scuola!) Sua figliale avrà riferito i voti dell’ultimo compito, no?-

Genitore: -Sì, mi ha detto che ha preso sette, ma volevo sentire il suo giudizio. Come si comporta ascuola, fa il suo dovere?-

Professore: -Non si preoccupi se qualche volta i risultati non sono pienamente positivi. Dica a suafiglia di applicarsi di più e vedrà che tutti i problemi si risolveranno prima della fine delquadrimestre. (Accidenti, oggi è già la quarta volta che ripeto la stessa frase...al prossimo colloquiodevo ricordarmi di dire “impegnarsi di più” invece che “applicarsi”).-

Genitrice: -Buongiorno professore, sono la mamma di Elena Moti; sono venuta a farmi vederealmeno una volta prima della fine del quadrimestre e poi sono qui anche per conoscere il nuovoinsegnante di mia figlia.-

Professore: (Che è venuta a farsi conoscere lo si capisce da come si è agghindata...mi immaginoquando scenderà la scalinata per uscire dalla scuola...ci vorrà l’accompagnamento dell’orchestra!)-Le votazioni nelle mie materie per il momento non sono molto positive e anche il comportamentoin classe lascia a desiderare...la vedo spesso disattenta o quantomeno coinvolta da altri interessi; latrovo spesso intenta a leggere riviste di moda o rotocalchi mondani.-

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Genitrice: -Be’, professore, dirò a mia figlia di impegnarsi di più per tentare di risolvere qualcheproblema prima della fine del quadrimestre! Piacere di averla conosciuta!-

Professore: (Il pomeriggio dei colloqui non finisce mai! Sembra che tutti questi genitori si sentanoin obbligo di partecipare ai colloqui...pensano di farci un piacere; magari se ne stessero a casa!...epoi se vengono a parlare con gli insegnanti vuol dire che non si fidano dei loro figli!)-

Genitrice: -Sono la madre di Maria Serres-

Professore: -Sua figlia, cara Signora Serres, è un’impertinente; polemica, disordinata, sempre soprale righe...-

Genitrice: -Professore, mi sembra strano che mia figli si comporti così...è sempre stata timida edintroversa...-

Professore: -Mi scusi, ho sbagliato persona (che figura...comunque me la sono cercata...se fossistato sulle generali...avrei potuto rimediare a metà percorso). E’ vero sua figlia è timida eimpacciata; ha un atteggiamento molto immaturo.-

Genitrice: -Deve sapere professore, che mia figlia ha deciso di lavorare per rendersi un po’autonoma economicamente per cui il pomeriggio è impegnata per cinque ore tutti i giorni: inseriscedati al computer. -Sono in sei della sua classe occupate nella stessa ditta.-

Professore: -A me, questa smania di autonomia, sembra francamente fuori luogo; i ragazzi devonopensare a studiare, il loro lavoro è quello. Ci penseranno a tempo debito a trovarsi un impiego!

Genitrice: -Vedrò di parlare con Maria, ma non sono convinta di riuscire a convincerla a rinunciareal suo lavoro.-

Professore: -Mi scusi signora Gina, quanti genitori si sono registrati per il colloquio?-

Sig.ra Gina: -Mi sembra siano circa trenta-trentacinque.-

Professore: -Che afflusso! (Mannaggia a chi ha inventato i colloqui e ai genitori...che devono capireche partecipare vuol dire firmare le assenze e i pagellini senza rompere le scatole!).....-

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29 ANNO NUOVO

Caro Giovanni

finalmente mi decido a prendere carta e penna, o meglio mi decido ad accendere il computer,per rispondere alla tua ultima con la quale mi chiedi insistentemente le mie previsioni per l’annonuovo; non ho capito cosa c’entri l’agenda Smemoranda con la tua richiesta, ma non importa,l’argomento mi “intrippa” e provvedo alla bisogna.

Allora io penso che, dopo le elezioni europee nelle quali il governo di centro-destra prenderà unabatosta in seguito alle intemperanze del presidente del consiglio, i conflitti all’interno della Casadelle libertà diventeranno insanabili secondo il principio “Uno può anche essere simpatico edanticomunista, ma all’indecenza c’è un limite”. Esploderà un feroce dissidio tra separatisti lombardie patrioti dell’unità nazionale sul problema se la Padania debba essere intesa come Valle del Po equindi debba comprendere anche la riva destra del fiume o se con quel termine si debbano intenderesolo quelle località geografiche che di solito vengono considerate omogenee (direi quasi unite dallastessa nazionalità) per industriosità, tradizionale attaccamento alla religione, pervicace difesa dellapratica dell’evasione fiscale e ostilità ai fenomeni di immigrazione coniugata con la convintadisponibilità ad assumere, in nero, gli stranieri. Lo scontro precipiterà in una crisi di governo.

Dalla crisi si uscirà non con nuove elezioni, ma con l’assegnazione dell’incarico di formare unnuovo governo ad uno degli esponenti del centro; c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Partitopopolare, Democratici europei, UDC e poi l’ultima formazione preparata fresca fresca per lascadenza elettorale: Alleanza popolare.

Ne uscirà un nuovo governo di centro che otterrà l’appoggio della sinistra tutta, secondo il principio“I nemici dei miei nemici sono miei amici” di lontana memoria.

Poiché, come hanno sottolineato numerosi esponenti della cosiddetta sinistra, non sarà possibilecambiare ogni cinque anni quello che è stato messo in atto dai governi precedenti, i provvedimentigià decisi in campo economico, fiscale, giuridico, scolastico e nel campo delle comunicazioniverranno riconfermati secondo il principio “Il lavoro sporco bisogna farlo fare agli altri”.

Sarà, tutto sommato, la riproposizione di un governo democristiano, con una politica di destra , maun’immagine democratica e di sinistra...e questo, per noi insegnanti di ruolo, è quello che ci vuole:riduzione dell’investimento sull’istruzione con tagli al personale precario, riduzione del temposcuola con definitiva esclusione delle nuove generazioni dall’insegnamento, consistente risparmioeconomico e quindi, anche una volta detratto il finanziamento della scuola privata, serie possibilitàdi aumenti salariali per l’adeguamento al livello retributivo europeo.

Tu mi dirai che questo è già il programma della Moratti: privatizzare il settore e conquistare lacomponente corporativa della categoria degli insegnanti per ridimensionare l’egemonia dellasinistra sul ceto medio intellettuale.

Ma la mobilitazione della categoria contro il governo di destra di fatto blocca la situazione eimpedisce il progredire della riforma.

Caduto il governo Berlusconi, la gente tirerà un bel sospiro di sollievo e inghiottirà qualsiasi cosa,se gli verrà proposta dalla cosiddetta sinistra.

Come vedi non sono di destra! Il mio problema è la retribuzione, è lo status dell’insegnante. I mieicompagni di liceo che hanno fatto medicina prendono quattro volte quello che prendo io, si possonopermettere altri livelli di consumo. Quando ogni tanto qualcuno organizza una rentrée tra quelli delcorso “C”, io faccio sempre la figura dell’inetto!

Be’, alla fine di tutto il discorso, non so se ho risposto alla tua domanda. Più che proporti una

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previsione ti ho parlato delle mie aspettative, ma forse tra le due cose non c’è molta differenza!

Aristogitone

30 VIETATO AI BAMBINI

− Buongiorno prof!

− Come mai queste smancerie, ragazzi? Da quando avete preso a salutarmi all’inizio delle lezioni?Guardate che gli scrutini li abbiamo già svolti ieri...quello che era da decidere è stato deciso!

− Guardi professoressa Stancari che noi la salutiamo sempre all’inizio dell’ora!

− Davvero?... Non me ne ero accorta; bene oggi cosa abbiamo?

− Prof! Prima di iniziare la lezione vorremmo farle una domanda. Visto che lei insegna diritto, cosane pensa del disegno di legge che vuole vietare le piazze ai bambini?

− Quale disegno di legge!?

− Prof, c’è su tutti i giornali. Dopo le manifestazioni contro la Moratti a Roma, Forza Italia vuolepresentare una legge che vieti la presenza dei bambini ai cortei.

− Ah, ho capito...Ma, secondo me fanno bene a imporre il divieto: non bisogna coartare i piccoliche non possono conoscere in modo adeguato le ragioni dei genitori.

− Mi scusi prof, quando ero piccola i miei mi hanno portato ad una manifestazione per la pace,allora si trattava di opporsi alla Guerra del Golfo. Di quell’esperienza io ho un ricordobellissimo: abbiamo fatto il viaggio in treno di notte nelle cuccette, siamo arrivati a Roma eabbiamo camminato in una città aperta con grandi spazi, durante il corteo c’erano danze,musicisti che si esibivano in mezzo alla gente...è stata un’esperienza meravigliosa!

− Cara la mia Stefania, tu eri piccola ed ingenua, ma i tuoi, lasciamelo dire, ti hanno plagiato! Tihanno nascosto una faccia della realtà! Ti hanno fatto fare una scelta mostrandoti soloparzialmente la realtà delle cose!

− Mi scusi, prof, ma i miei non mi hanno indottrinato prima della manifestazione, facendomiimparare a memoria qualche sciocca poesia sentimentale come avviene spesso in occasione peresempio di molte ricorrenze religiose, mi hanno portato con loro perchè non potevano lasciarmi acasa e perché sentivano l’importanza di quella mobilitazione!

− In ogni caso ti hanno imposto il loro modo di vedere le cose!

− Ma con quello che trasmettono in televisione sulla guerra, se non mi avessero fatto capire cheloro erano contrari all’aggressione militare, mi avrebbero lasciato plagiare da altri, da quelli chegestiscono i mezzi di informazione di massa!

− Intanto in televisione sono presenti le opinioni di tutti, e poi quella del 1991 non è stata unaaggressione, è stata una iniziativa internazionale per tentare di abbattere una dittaturasanguinaria!

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− (Stefania, lascia perdere; quella lì dice le stesse cose che dice mio padre...probabilmente votaBerlusconi anche lei!) In ogni caso, prof., il governo vuole una legge che vieti la presenza deibambini nelle manifestazioni, perché vogliono vendicarsi della contestazione pesante che hannosubito sul progetto di riforma della scuola!

− Non sono assolutamente d’accordo con il tuo giudizio sommario e fazioso! La realtà è che imanifestanti, genitori o insegnanti che fossero, hanno usato dei bambini innocenti come fosserodegli scudi umani dietro i quali difendersi e questo è inaccettabile!

− Allora, prof, anche lei pensa che se non ci fossero stati i bambini, la polizia avrebbe caricato ilcorteo come hanno fatto a Genova due anni fa contro i no-global?

− Cosa c’entrano i no-global! Tu, Antonio, sei sempre pronto a buttarla in politica! Se a Genova lapolizia ha deciso di massacrare i manifestanti, vuol dire che se lo meritavano!

− (Antonio, non risponderle; quando fa così non ragiona...quando perde il controllo usa le parolecome fossero candelotti lacrimogeni)

− Cosa hai da bofonchiare sottovoce, Carlo; abbi il coraggio delle tue opinioni e non coartare il tuocompagno!

− Prof, si rende conto che mentre lei accusa i genitori e gli insegnanti con parole roboanti, intelevisione sulla riforma scolastica fanno sentire solamente i pareri di quelli che sono d’accordocon la Moratti? Ma dove sono questi bambini strumentalizzati, conculcati, plagiati,coartati...insomma basta! Io, alle elementari, ho avuto delle maestre meravigliose! Se qualcunoavesse tentato di cambiare il loro modo di fare scuola, io in piazza ci sarei andato di mia volontà!

− Federico modera il tono...accidenti la campanella...devo andare di corsa in terza...ti è andata benequesta volta, ma ti avviso: se ti azzarderai ancora ad utilizzare con me quell’atteggiamentosfrontato, una sospensione non tela leverà nessuno!

− (Ragazzi, a cosa serve discutere con quella pazza reazionaria! Lasciamola perdere!)

− (Almeno serve a perdere un’ora di diritto che con quella lì è diventata una materia che fa cagare!)

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31 QUESTIONARIO

Lui: - Cara, mi fai un favore?...Oggi a scuola mi hanno consegnato un questionario, ma mi sonodimenticato di compilarlo; domani devo consegnarlo alla vice-preside.

Lei: - Cosa devo fare, rispondere per te?

Lui: - No, le risposte te le do io mentre lavo i piatti; tu mi leggi le domande e segni le crocette sulfoglio.

Lei: - Non è proprio quello che avevo in mente per la serata, ma tant’è...è questo il questionario,quello intestato Iard-sociologi in prima linea?

Lui: - La battuta è vecchia, ma il modulo è quello. Grazie, dopo ti preparo un caffè come piace a te.

Lei: - Non fare il ruffiano e stai attento alle domande! Prima di tutto ti chiedono sei hai partecipato aviaggi di istruzione. Be’ a questa domanda sono in grado di rispondere io: lo scorso anno quindicigiorni in Irlanda e io da sola a mandare avanti la casa con quegli scansafatiche dei tuoi figli che nonhanno mosso un dito!

Lui: - D’accordo, ma poi cosa chiedono?

Lei: - Devi ordinare secondo il tuo giudizio le funzioni svolte dalla scuola superiore..., poi diconoche sono dati raccolti in modo oggettivo e scientifico: come funzione politico-culturale tipropongono “Trasmettere i valori della società”, ma quali valori, quelli che propone Berlusconi,quelli che suggerisce la chiesa o quelli sostenuti dal movimento no-global?

Lui: - Dai non mettere sempre tutto in politica! Metti i numeri a caso e andiamo avanti!

Lei: - Ecco, ti pareva! La domanda è sulla riforma della Moratti! E cosa ti chiedono come primogiudizio? Ti chiedono se sei d’accordo con gli investimenti a favore dell’alfabetizzazioneinformatica, così se dici che sei contrario fai la figura del retrogrado e se dici che sei favorevole tisegnano tra quelli che sono a favore della riforma!

Lui: - Dai smettila di fare polemica: il questionario è anonimo, che figure vuoi che faccia!

Lei: - Guarda quante domande sugli stage presso imprese private! Ma il questionario è sulla scuolao sul tirocinio in azienda? Che poi, per quello che so io, questi poveri studenti li cacciano in unosgabuzzino per ore ed ore a fare fotocopie o a svolgere mansioni ripetitive e tutto senza una lira dicompenso!

Lui: - Cosa vuoi saperne degli stage tu che lavori in un’azienda sotto i quindici dipendenti che ilproblema della formazione non se l’è mai posto!

Lei: - Perché, in azienda cosa imparano i ragazzi delle superiori? L’unica cosa che capiscono cheuna ditta non funziona come una scuola, che c’è una rigida gerarchia, che la disciplina è assoluta,che bisogna imparare a sopportare la noia, che i percorsi interdisciplinari proposti dalla scuola lipuoi buttare nel cestino perché tanto il tuo lavoro, anche se finisci in banca, è un lavoro di routineper di più svolto con un contratto a termine e senza garanzie contrattuali!

Lui: Ma cos’hai mangiato questa sera? Come mai tutta questa polemica? E’ un questionario, non èuna condanna! Fammi un favore, continuiamo la compilazione che io, qua, ho quasi finito.

Lei: - Senti questa: “Chi dovrebbe essere principalmente responsabile di trasmettere le conoscenzedi base tra scuola, CFP, Imprese?” e poi ti dicono che puoi dare una sola risposta così sei costretto adire che i Centri di Formazione Professionale devono occuparsi solo di insegnare un mestiere.

Lui: - Scusami, ma adesso ho finito i piatti e il questionario me lo riprendo io, altrimenti qui non si

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finisce più!

Lei: - Prendi, prendi; a me sembra che se molti ragazzi nel pomeriggio cercano di svolgere qualchelavoro, lo facciano per imparare un mestiere perché tanto sanno già cosa riserverà loro il mercatodel lavoro. Se cercano un lavoro lo fanno per sentirsi autonomi, per guadagnare qualche soldo,magari per sprecarlo in qualche discoteca o per comperare qualche maglietta firmata, ma perdecidere finalmente loro almeno sul loro tempo libero!

Lui: - I ragazzi fino alla fine della scuola devono pensare a studiare e basta!

Lei: - Cosa vuol dire fino alla fine della scuola? I diciotto anni delle superiori? i ventidue previstidalla riforma della tua Moratti? I ventiquattro dell’Università? I ventotto dei Master? E questiragazzi quando incominciano a scrollarsi di dosso i genitori? L’alternanza scuola-lavoro per me ètutta un’altra cosa: ha al centro i bisogni dei ragazzi, non gli interessi delle imprese!

Lui: - Ho capito, vado in bagno! Forse lì riuscirò a terminare il questionario!

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32 DOPO LO SCRUTINIO

Giovanni: - Sta arrivando quella di arte!

Laura: - Raga! Arriva “mamma Teresa”! Se le facciamo due domande sullo scrutinio ci va via l’ora!

Giovanni: Sei scema! Io preferisco spupazzarmi un’ora di arte che ascoltare le sue elucubrazionimielose da mamma mancata!

Prof. Teresa: - Buongiorno ragazzi, tutto bene?

Coro: - Sì, grazie prof; e lei come sta?

Prof. Teresa: - Ma, non so; ieri c’è stato lo scrutinio e dopo le cose che ho sentito sono un po’angosciata.

Coro: - Che cosa ha sentito ieri?

Prof. Teresa: - Qualcuno si lamenta per la vostra indisciplina, le assenze numerose e chiede diincominciare a non accettare in classe chi arriva in ritardo, a sospendere chi si rifiuta di eseguire unaconsegna...a me sembrano esagerati! La gioventù deve essere un periodo della vita spensierato esenza regole, da ricordare quando si è adulti e invece i giovani oggi vivono spesso con angoscia; iosono contro la repressione e le pretese degli adulti incapaci di comprendere.

Giovanni: - Ma prof. applicazione delle regole e repressione non sono la stessa cosa. Vede io sonoconvinto che creare sia un po’ come forzare i limiti, ma per farlo i limiti devono essere conosciuti,devono esistere delle norme. Non c’è creatività senza barriere da infrangere.

Laura: -Abbiamo studiato Vigotskij; per spiegare cosa sia la creatività, ha fatto l’esempio della casacon le gambe di gallina...è un modo di utilizzare i dati della realtà in modo insolito, trasgressivo;però i limiti devono esserci, devono esistere degli ostacoli da oltrepassare, dei rituali da trasgredire!

Prof. Teresa: - Ma no, Laura, Giovanni, cosa dite?! Così la vita diventa fatica e sofferenza!

Laura: - Mio padre mi dice sempre che un’esistenza viva non è facile, ma dice anche che una vitadifficile è bella.

Piero: - Mio padre dice che anche trasgredire a volte è bene, ma le trasgressioni senza rischio disanzione non solo non servono, ma possono essere pericolose. Il rischio gratuito è sinonimo diindifferenza.

Prof. Teresa: - E’ per questo che tu Piero sei sempre ombroso, diffidente, imprevedibile!

Piero: - E’ l’unico atteggiamento che mi permette di essere anticonformista e creativo.

Prof. Teresa: - Ma non puoi essere un po’ meno creativo e un po’ più disponibile?

Piero: - Una creatività moderata non esiste, è un ossimoro! Ecco cos’è la scuola: il tentativo dimettere insieme capra e cavoli abbassando i limiti da una parte e pretendendo compromessiavvilenti dall’altra.

Laura: - E’ vero, in fondo anche lei, prof, preferisce vederci un po’ piagnucolosi per potercicoccolare, ma la nostra maturazione non passa attraverso la commiserazione o l’accattonaggio degliaffetti!

Prof. Teresa: - Ragazzi, voi dovrete affrontare la realtà esterna alla scuola, dovete apprendere perinserirvi nel mondo del lavoro, dovete pensare a formarvi una famiglia. Dovete prepararvi un futurotranquillo, un futuro senza contrasti.

Laura: - Sì, un futuro rosa! Come nei romanzi di appendice! Per poi piangerti addosso per tutta la

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vita perché la realtà non corrisponde ai sogni... che poi sei costretta a prendere psicofarmaci“appalla” contro la depressione!

Piero: - Bell’esempio che ci date voi insegnanti: parlate di futuro e poi voi vi lamentate sempre,siete rancorosi, sembrate in perenne credito con il mondo!

Prof. Teresa: - Ragazzi, perché ve la prendete con me? Vi voglio così bene che farei i compiti pervoi, che vi promuoverei tutti subito!

Coro: - Prof, ma lei ci è o ci fa? Anche il suo pietismo non ci piace.

Giovanni: - Voi prof da una parte assumete atteggiamenti repressivi per scaricare su di noi, capriespiatori, le colpe della società e da un’altra adottate atteggiamenti giustificatori fondati sui sensi dicolpa; ma esiste una terza possibilità? Siete in grado di considerarci degli individui capaci diprenderci delle responsabilità?

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33 DROGHE LEGGERE, DROGHE PESANTI

- Professore, c’è la nuova circolare sull’uso di sostanze stupefacenti.

- Grazie, la leggo ai ragazzi e poi gliela riporto; dunque: “In seguito alle nuove disposizioni relativeall’uso di sostanze stupefacenti di recente approvata dal parlamento, si fa presente che chi, nei localidell’istituto, venisse scoperto a far uso di sostanze allucinogene, siano esse classificate pesanti sianoesse considerate leggere, verrà immediatamente sospeso dalle lezioni e consegnato alle Forzedell’Ordine previa denuncia all’autorità giudiziaria”.

- Buuu! Che stronzata! Ma pensa te sti bburini!

- Ragazzi, un po’ di contegno; le decisioni del parlamento hanno una loro ragion d’essere!

- Ma quale ragion d’essere, prof., quelli si stanno preparando per le prossime elezioni; si strafannodi alcol e farmaci tutte le sere e poi vengono a rompere le palle a noi per una canna che non ha maifatto male a nessuno!

- Ragazzi, vi prego, adottate un linguaggio più consono. In ogni caso l’uso di droghe, anche quelleche non causano dipendenza fisica, è sbagliato.

- Prof., fa più male alla salute una grappa che una canna, è provato scientificamente!

- Il problema non è questo ragazzi: fumare uno spinello...

- Prof., cos’è lo spinello?

- E’ quello che voi chiamate “canna”; dicevo, che fumare una canna è un modo di fuggire dallarealtà, di isolarsi...è come la masturbazione, la ricerca del piacere fine a se stesso e quindi ècondannabile anche dal punto di vista morale

- Prof., non è vero: noi le canne ce le facciamo in compagnia, la canna ci disinibisce, ci fa sentirepiù naturali, ci aiuta a star bene insieme!

- In ogni caso dimostrate di aver bisogno di un aiuto per apparire quello che siete realmente, pertogliervi la maschera. La canna per voi è come una protesi!

- Prof., ammesso e non concesso che lei abbia ragione, cosa fanno, d’ora in poi arresteranno tuttiquelli che vanno in giro con le grucce o sulla sedia a rotelle?

- Ragazzi, non avete capito: lo spino, cioè, la canna vi pone in una situazione di dipendenzapsicologica dalla quale è poi difficile uscire!

- Prof., da questo punto di vista quella di matematica è dipendente dai dolci, ma nessuno la arresta.

- Alessandro non fare lo spiritoso, il tuo ragionamento è fuori luogo.

- No prof., anche la scusa che la canna fa male (cosa non dimostrata scientificamente) non è unaragione sufficiente per proibirla perché altrimenti la polizia potrebbe arrivare a casa sua una sera earrestarla perché la fetta di salame che sta mangiando supera la percentuale di grassi ritenutapericolosa per la salute, oppure perché sta bevendo il vino che, quello sì, dà dipendenza fisica!

- Ma un bicchiere di vino a pasto non ha mai fatto male, anzi..

- Sì la scuola medica siciliana lo ha sempre consigliato come coadiuvante della digestione...

- Vedo che siete informati, ragazzi. Comunque fate come volete. Siete polemici contro qualsiasicosa decidano le autorità e questo atteggiamento mi infastidisce. In ogni caso per me insegnare in unistituto come il nostro o al Beccaria, quando vi avranno arrestato tutti, non fa differenza.

- Prof., la campanella.

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– Oh finalmente! Dopo un’ora così stressante, ci vuole proprio un buon caffè con sigaretta acclusa.

34 ASSEMBLEA IN ORARIO DI LAVORO

R.S.U.: - Possiamo cominciare? Non siamo molti, ma il tempo a disposizione è limitato per cuiintroduco velocemente il tema previsto dall’ordine del giorno, cioè la “Riforma Moratti”, per poiaprire la discussione. Come sapete tutti i Decreti attuativi delle riforma per le superiori sono giàpronti e c’è il rischio che vengano emanati anche se la discussione con le organizzazioni sindacalinon è, di fatto, ancora iniziata. La collega di Diritto ha partecipato ad una riunione di coordinamentonazionale di tutti gli istituti come il nostro per capire quale sarà la nostra sorte, o meglio per capirese una scuola come la nostra, composta di un indirizzo professionalizzante e di uno linguistico,verrà trasformata in Liceo o verrà inclusa nella formazione professionale ed affidata alla regione. Ionon sarei ottimista, secondo me è reale il pericolo di finire accorpati agli istituti professionali perl’avviamento al lavoro.

Diritto: - Io non sono pessimista, nella riunione a cui ho partecipato, il sottosegretario ha lasciatoben sperare nella possibilità di un innalzamento al rango dei licei. Come impianto didattico, comestrutture tecnologiche e come formazione sul campo, non abbiamo nulla da invidiare ai licei...e inogni caso il sottosegretario ci ha detto che anche sua moglie insegna in una scuola come la nostra!

Francese: -L’idea di essere declassata nei ranghi della Regione, dopo tutto il lavoro che abbiamofatto per qualificare il nostro Istituto, mi fa paura. Dobbiamo fare come hanno fatto nelle elementari,dobbiamo mobilitarci tutti contro la Moratti.

Filosofia: -Scusate, il mio intervento può apparire provocatorio, ma se accettiamo questo livello didiscussione vuol dire che la riforma l’abbiamo già accettata! E’ così?

....

Filosofia: - Non volevo troncare la discussione, anzi, volevo ravvivarla partendo da altre premesse,altrimenti rischiamo di innescare una guerra tra poveri a tutto vantaggio di chi questa riforma lavuole!

Lettere: - “Ed alle offese dell’uom armar la destra, e laccio porre al vicino ed inciampo, stolto credecosì qual fora in campo cinto d’oste contraria, in sul più vivo incalzar degli assalti, gl’inimiciobliando, acerbe gare imprender con gli amici, e sparger fuga e fulminar col brando infra propriguerrieri.”

Geografia: -Senza scomodare Leopardi, mi sembra che i colleghi abbiano ragione! Dobbiamo primadi tutto capire quali sono gli obiettivi di questo governo di destra e poi dobbiamo individuare qualeprogramma di riforma ci interessa. Per esempio la riforma mette al centro gli studenti? Le assenzenumerose in tutte le quinte classi sono indicative di un disagio? La riforma affronta il problema? Lepasserelle di passaggio tra un ordine di scuola e l’altro sono veramente praticabili o sono dellemenzogne? Come può un ragazzo al terzo anno del professionale inserirsi in un liceo se non hastudiato filosofia e storia dell’arte, se non ha seguito un corso strutturato di letteratura, ma haconosciuto solo qualche autore, se in matematica è lontano anni luce da quanto viene svolto in unliceo?

Matematica: -Ma a questi problemi non rispondeva nemmeno la Riforma Berlinguer! Il biennio eraunico solo per definizione e le passerelle senza supporti e corsi di preparazione non servono a nulla!

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Lettere: -Anche la centralità degli studenti è una farsa dell’una e dell’altra riforma. Nessuno si èposto il problema di verificare da cosa sono provocate le angosce degli studenti, nessuno si è postoil problema di capire perché si verifica in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, un drammaticocrollo delle motivazioni!

Inglese: -E poi c’è il problema del valore legale del titolo di studio! Siamo d’accordo che lecommissioni di esame siano interne? Che le certificazioni vengano assegnate da commissioni cheprevedono la partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali? Siamod’accordo poi con l’alternanza scuola-lavoro? Gli stage che propone il Ministro a me non sembranofinalizzati all’acquisizione di competenze professionali, ma ad insegnare agli studenti cos’è la“gerarchia aziendale” o la “disciplina sul luogo di lavoro”.

Filosofia: -Forse è il caso che le R.S.U. su questi temi si impegnino a raccogliere del materiale e apromuovere momenti di riflessione in aggiunta a quello assemblea re che se mai dovrebbe seguire illavoro per piccoli gruppi sui singoli temi.

R.S.U.: -Certo, avete ragione, ma ora dobbiamo liberare l’aula e tornare in classe perché il tempo adisposizione è terminato e come al solito il punto all’ordine del giorno relativo alle condizioni dlavoro del personale A.T.A. non può essere discusso e viene rimandato alla prossima assemblea.

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35 A CENA OVVERO DELLA RIFORMA

Lui: - Per favore, Luigi, passami un cucchiaio.-

Lei: - Allora sono dieci le aree dell’istruzione professionale!: agricoltura, tessile, meccanica,chimica, grafica, elettronica, edile, turistica, aziendale e sanitaria.

Lui: - E tu cosa ne sai?! Carlo, l’RSU, a scuola ha cercato in internet tutta la mattina e non è riuscitoa trovare né le aree né le altre notizie sulle scelte del ministro e tu te ne esci bella bella con l’elencocompleto!-

Lei: - L’ho letto su Donna moderna dal parrucchiere...un articolo su due facciate zeppo diindiscrezioni e di anticipazioni. L’articolo sembrava scritto da un sottosegretario.

Figlio: - Non siete nemmeno in grado di conoscere le informazioni sulla riforma che vi sta cadendosulla testa! Siete proprio una categoria di inetti!-

Lui: - Ti pensa ai tuoi collettivi che non sanno fare altro che autogestioni per saltare le lezioni!-

Figlio: - Sei monotono pà! Sempre le stesse battute senza senso! Piuttosto, se fossi in te, mipreoccuperei: visto che insegni una materia tecnica, con le proposte della Moratti rischi di finiresotto la Regione.

Lui: - Oh, siamo in Lombardia, mica siamo in Calabria. L’unica cosa che si rischia qui al Nord è diavere un aumento di stipendio. Con la Devolution le tasse non le mandiamo più a Roma, restano inzona e si possono pagare di più gli insegnanti.-

Figlio: - Bella soddisfazione! Ti fanno una scuola di “serie A” e una di “serie B”, ti cacciano in unascuola professionale regionale, ti declassano ad insegnante di materie pratiche e tu sei contento?Non sei nemmeno sicuro che con il cambio di carriera non ti rivedano in peggio anche lo stipendio!

Lui: - Ma cosa stai dicendo...” com’è che dite voi? “Non sai niente epparli”. Insegnare materieprofessionalizzanti è fondamentale!-

Figlio: - Certo, invece di utilizzare il metodo dimostrativo e strumenti teorici, proporrai ai tuoistudenti un corso matematica pratica con l’uso di bastoncini e pezzi di cartoncino; invece di usare ilbinario astratto-concreto per fornire strumenti intellettuali utili per risolvere problemi ti ridurrai aproporre semplici istruzioni con un certo numero di soluzioni già pronte da acquisiremeccanicamente.-

Lui: - Scusa, Luigi, chi ti ha messo in testa tutte queste fesserie? Non bastava un insegnante dilettere comunista, adesso anche quello di matematica si mette a fare il bolscevico?-

Figlio: - Ma cosa stai dicendo? Qui si tratta solo di buon senso! La scuola si stadeconcettualizzando, gli insegnamenti scientifici si stanno trasformando in senso prescrittivo, ilsapere viene trasmesso in pillole della grandezza massima di una videata di computer e trasformatoin figure con brevi didascalie.-

Lui: - Cosa hai da dire delle immagini...le mappe concettuali sono utilissime per apprendere!-

Figlio: - Certo, se le costruiscono gli studenti, ma oggi i libri di testo fanno a gara a risolvere tutti iproblemi: i testi sono già sottolineati, per ogni paragrafo c’è la sintesi a lato in stile nominale, allafine del capitolo c’è il riassunto, gli interventi critici e i testi storiografici vengono rappresentatigraficamente, la linea del tempo è già fatta e viene proposta all’inizio di ogni capitolo, l’apparatoiconografico è ridondante, in allegato ci sono tesine su singoli temi e se il libro non basta ci sonofascicoli con bibliografie ragionate già pronte da imparare a memoria, eserciziari basati sul vero-falso, percorsi interdisciplinari preconfezionati, eccetera, eccetera.-

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Lui: - Non ho capito! Se il libro ti risolve il problema non è un bene? Impari più velocemente!-

Figlio: - Sì, è quello che vuole la Moratti: imparare a memoria una serie di istruzioni per l’uso perprepararsi ad un futuro di esecutori e di consumatori passivi!

Lui: - Sei il solito fazioso; pur di andare contro il governo ti metti anche a fare l’intellettuale! Macosa credi che la tua riforma “Berlinguer” fosse meglio?

Figlio: - Non ho mai detto che andassero bene le proposte di Berlinguer. Sia lui che la Moratti sisono guardati bene dal consultare l’utenza. A noi studenti la scuola sta stretta, soprattutto dopo isedici anni, con l’inizio del triennio, ma nessuno ha tentato di capire cosa non va e di fare proposte concrete.-

Lui: - Ma cosa dici?! Prima di parlare gli studenti devono incominciare a venire a scuola invece difare decine di assenze per quadrimestre; devono imparare a conquistarsi la cultura con il sudoredella fronte!-

Figlio: - Intanto le assenze sono lì a dimostrare che la scuola così come è non va bene; le assenzedimostrano che un disagio gli studenti lo vivono e poi chi ha detto che l’acquisizione di unapreparazione intellettuale debba per forza essere faticosa e noiosa? Studiare può essere piacevole ecreativo!-

Lui: - Ue, bel fiö! Dal paradiso terrestre ci hanno cacciato già da un pezzo!

Figlio: - Pà, per favore non ricominciare con le solite battute; se non sai cosa rispondere e non vuoidarmi ragione, puoi anche cambiare argomento! Non te lo ha detto il dottore di sparare stupidate!

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36 INVESTIMENTI IMMOBILIARI

Clara: - A che ora entri questa mattina? Non sei in ritardo?

Andrea: - Non preoccuparti, entro in terza ora; ormai dovresti saperlo che il Mercoledì ho pocheore.

Clara: - Oh che bello! Allora mi puoi dare un passaggio in macchina fino alla metropolitana; aquest’ora ormai il pullman l’ho perso! Ma cosa stai leggendo così avidamente!?

Andrea: - Sono listini immobiliari...sai, stavo pensando che adesso che abbiamo finito di pagare ilmutuo della casa e che siamo ancora abituati a fare sacrifici, varrebbe la pena di fare un altroinvestimento.

Clara: - Ma Mimmo dice che la casa non è una merce, che non deve essere considerata un bene diinvestimento! Ti ricordi quando abbiamo comperato questa casa che prezzo abbiamo pagato almetro quadro? Tutta colpa di chi specula sul mattone che costringe la gente che ha bisogno di unalloggio a svenarsi per tutta la vita con dei mutui da capogiro.

Andrea: D’accordo però da quando abbiamo comperato questo appartamento i prezzi sono lievitatiancora e quella che ci sembrava una pazzia si è rivelata un ottimo investimento!

Clara: - Ma quale investimento! E’ vero che la casa, vent’anni fa l’abbiamo pagata ottanta milioni eoggi a venderla potremmo ricavarne almeno duecentocinquanta, ma poi saresti costretto acomperarne un’altra allo stesso prezzo di questa. Con il mito della casa in proprietà si sono bevutitutti i nostri risparmi per vent’anni!

Andrea: - Va bene, ma se la prima casa non è un investimento, la seconda casa lo è, eccome!

Clara: - A parte il fatto che io sono un po’ stanca di tirare la cinghia per pagare mutui, ma poi,quando hai comperato un’altra casa cosa fai? La tieni vuota? Ti metti anche tu a speculare sullapelle di chi cerca un alloggio?

Andrea: - Cosa ci sarebbe di male, lo fanno in tanti...e poi potremmo affittarla; oggi per unmonolocale, solo di affitto chiedono cinquecento euro al mese. Con il mio misero stipendio diinsegnante e il tuo di contabile sarebbe un arrotondamento interessante!

Clara: - Caro, non ti avevo ancora conosciuto da questo punto di vista. Così tu vorresti comperareun immobile, metterci dentro magari tre famiglie di immigrati perché una sola non è in grado dipagare l’affitto e in questo modo pagarti il mutuo! La casa la pagano loro, ma alla fine la proprietà ètua! Come tutti gli aguzzini che si rispettano!

Andrea: - La solita estremista, lo fanno tutti non capisco perché non dovremmo farlo noi. E poi cheinvestimenti vuoi fare? I Bot non danno più quasi niente, in banca il saldo tra interessi e spese èsempre negativo, comprare azioni dopo la Cirio e la Parmalat è un rischio...non rimane che ilmattone.

Clara: - E poi cosa fai se gli inquilini non sono più in grado di pagare l’affitto? Prendi un avvocato eli sbatti in strada? Così poi, oltre a rimetterci i soldi ti rimane sulla coscienza la disperazione dellefamiglie che hai sfrattato?

Andrea: - Ma se non pensiamo a salvare i nostri risparmi, domani ci verranno i rimorsi per non averfatto le scelte giuste! Mi sono appena arrivati gli arretrati per il passaggio di ruolo di cinque anni ecosa devo fare? Metterli in banca per vederli sparire, come valore, nel giro di un paio di anni?

Clara: - E allora fatteli rubare subito! Hai visto i prezzi degli appartamenti? Leggi qui: “Sottotetto

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ristrutturato, quinto piano senza ascensore, quaranta metri quadri, all’estrema periferia di un paesedella cintura di Milano, 95.000 euro più tasse, notaio, provvigione del 3% all’agenzia...

Andrea: - Ma scusa, tu non hai detto che sei in ritardi per il lavoro?

Clara: - Oddio! Ecco cosa succede a darti retta! Guarda che ore sono!!

Andrea: (Come sempre la colpa è mia) Dai sbrigati che ti accompagno alla Metrò!

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37 RIORDINANDO LA LIBRERIA

Finalmente una domenica tranquilla in casa...nemmeno durante le vacanze sono riuscito a riordinarela libreria...c’è una confusione tremenda e non riesco più a trovare quello che cerco...soprattuttoquando ho urgenza...guarda qui i saggi storici...cacciati un po’ dappertutto...e poi i fascicoletti diappunti e ritagli messi alla rinfusa sono introvabili...ecco questo per esempio...ma cos’è... “Se siconsidera che la piccola borghesia è spezzettata in tanti gruppi e che non pochi di questi sonocostituiti in misura notevole di individui famelici, servili e culturalmente rozzi (da quelli chechiamerei i topi nel formaggio) si comprende perché nella nostra vita pubblica siano così diffusecerte pratiche non di rado sgradevoli e perfino ripugnanti...” sembrano passi tratti da una rivista diattualità politica...chissà perché li ho raccolti...”L’instabilità politica e la superficialità culturale checaratterizzano numerosi strati della piccola borghesia, insieme con l’acuto desiderio di sfuggire aduna vita mediocre e squallida e di “emergere” ad ogni costo, possono contribuire a spiegare i saltiacrobatici compiuti da certi individui dall’estrema sinistra all’estrema destra (molto raramente nelladirezione opposta): uno dei più noti campioni di questo genere di salti è, nella nostra storia, BenitoMussolini...” No, no, deve essere una raccolta di testi storiografici...devo ricordarmi di sistemare ilfascicolo nel reparto dei saggi di storia...”Per ottenere il “consenso” e la lealtà dei ceti piccolo-borghesi verso il così detto “sistema” e, possibilmente, per mantenerli in uno stato disubordinazione, in una parola per rafforzare e allargare le propensioni conservatrici di quei ceti, laclasse dominante tende, da un lato a facilitare moderatamente la mobilità ascendente e dall’altro autilizzare le diverse istituzioni...” Deve essere un volantino, di quelli che distribuivano in università,che se non lo prendevi ti dicevano: “Guarda che non scotta” e ti guardavano male e allora facevifinta di leggerlo..., ma come è finito qui in mezzo! “Non si tratta di un programma razionalmenteelaborato e consapevolmente perseguito dalla classe dominante; si tratta piuttosto di un processoche viene alimentato in modo quasi automatico...che è analogo a quello che è alle origine delle“istituzioni” (magistratura, scuola, esercito, polizia ed altre), che costituiscono l’area sociale dovetipicamente opera la piccola borghesia impiegatizia del settore pubblico.” Accidenti, non sarà percaso un documento delle B.R.!?... senti i termini che utilizza...”Per altri strati della piccolaborghesia specialmente nel settore pubblico, si è avuta invece una proletarizzazione...che puòspingerli, per un desiderio di rivalsa e di differenziazione sociale, non verso posizioni sindacali epolitiche di sinistra, ma, proprio al contrario, verso posizioni di destra o di estrema destra” Ma èpossibile che questo foglio non sia firmato...ah! continua ancora...”L’instabilità politica dellapiccola borghesia ha rilevanti conseguenze: quando, in periodi di crisi, ampi strati di questa quasiclasse si alleano con i gruppi dominanti della grande borghesia, il paese corre il rischio delfascismo.” Visto che non ne vengo a capo, adesso strappo e butto tutto! Aspetta, aspetta...eccocos’è: tratto da Sylos Labini “Saggio sulle classi sociali” tascabili Laterza 1988. Ma guarda un po’,Sylos Labini ai tempi passava per un moderato...ne è passata di acqua sotto i ponti!...Comunqueavevano ragione a prendersela con questo sociologo da strapazzo! Senti quante stupidate è riuscito ascrivere in un saggio solo. Senti cosa scrive ancora! “...considerata la comparsa di strati nuovi diintellettuali e di tecnici, oggi le spinte di tipo fascista sono ben diverse da quelle del primodopoguerra. Ma le varietà del fascismo -è triste riconoscerlo- sono molteplici...esiste pur sempre ilpericolo di un peggioramento della situazione economica e di un aumento delle tensioni sociali,tensioni che potrebbero venire aggravate da errori di tattica e di strategia dei sindacati e dei partiti disinistra.” Cose da matti! E’ un po’ che non sento parlare di questo imbecille. Mi ha fatto prendereun colpo...e mi ha fatto perdere un sacco di tempo! Piccolo borghese e fascista sarà lui! Io sono unintellettuale cosciente del mio ruolo culturale e sociale...sono i governanti che non hanno ancoracapito l’importanza degli insegnanti!

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38 ERMENEUTICA

Sulla base delle ultime teorie, l’insegnamento della letteratura deve essere basato non più sullacentralità del testo, ma sull’ermeneutica cioè sulla centralità della lettura, intesa come esperienzavitale e partecipazione interpretante. Sulla base di questo principio oggi svolgeremo un esercizio, unpo’ schematico, ma divertente ed interessante.

Prenderemo un brano dal libro di letteratura sulla cavalleria medioevale (Baldi, Giusso “Dal testoalla storia e dalla storia al testo” - Paravia) e lo riscriveremo cambiando i termini relativi alle classisociali (ceto medio intellettuale al posto di cavalleria; imprenditori al posto di nobiltà; cultura alposto di imprese eroiche; incarichi culturali al posto di terre) e aggiusteremo il testo cambiando ilminimo indispensabile.

“Della cavalleria vennero a far parte i figli cadetti dell’antica classe nobiliare ... ma almeno i trequarti della cavalleria erano costituiti da gente nuova, proveniente dal rango dei ministeriales:amministratori e castaldi, sovintendenti di corte, membri del seguito, scudieri, staffieri. Per granparte costoro erano di origine servile. I grandi feudatari, dal secono XI, si indussero a concedere alnuovo ceto militare le terre superflue... Questa ascesa dei ministeriales al livello della nobiltà è unsegno eloquente di un inizio di mobilità nella struttura sociale del feudalesimo... Però, alla fine delXII secolo, il nuovo ceto cavalleresco comincia a diventare un ceto chiuso: l’accesso alla nobiltàviene di nuovo sbarrato e possono divenire cavalieri solo filgi di cavalieri... E’ per opera di questoceto che si forma l’ideale cavalleresco: sono i cavalieri che divengono gli interpreti più consapevolie intransigenti della visione della vita e dell’etica feudale... Questo fatto non deve meravigliare: èconsueto che i nuovi membri di un ceto privilegiato siano quelli che ne propugnano con più rigore iprincipi. Infatti è proprio il senso di inferiorità che spinge i membri della nuova classe feudale adinasprire i presupposti morali dei propri privilegi, per compensare la propria debolezza. “Là dove ilnobile di antica schiatta agisce quasi per istinto e con perfetta naturalezza, il cavaliere scorge uncompito speciale, una difficoltà, l’occasione di un atto eroico e la necessità di far forza su sestesso...Ed anche là dove il gran signore non si cura minimamente di distinguersi dagli altri, ilcavaliere esige dai membri della sua classe che si distinguano a ogni costo dai comuni mortali...Tale zelo è solo indizio di un’incertezza e di una debolezza che l’antica nobiltà non conosce”(Hauser). Nasce così, per opera della cavalleria, un’autorappresentazione idealizzata ed eroica dellanobiltà feudale... Un altro principio fondamentale proposto dalla visione cavalleresca è che la veranobiltà è quella intima, dell’animo, non quella esteriore, della nascita e del tenore di vita: è laconcezione tipica di chi è entrato a far parte di un ceto privilegiato provenendo dal basso, e tende adesaltare le doti della persona al di sopra di quelle ereditarie.”

Versione ricontestualizzata:

“Del ceto medio intellettuale vennero a far parte i figli inetti dell’antica classe imprenditoriale ... maalmeno i tre quarti erano costituiti da gente nuova, proveniente dal rango dei ministeriales:amministratori, sovintendenti, portaborse, insegnanti, scribacchini. Per gran parte costoro erano diorigine servile. I grandi borghesi, dallinizio del secono XX, si indussero a concedere al nuovo cetoprestigiosi incarichi di tipo culturale ... Questa ascesa dei ministeriales al livello della grandeborghesia è un segno eloquente di un inizio di mobilità nella struttura sociale del capitalismo... Però,alla fine del XX secolo, il nuovo ceto medio intellettuale comincia a diventare un ceto chiuso:l’accesso alla classe alto borghese viene di nuovo sbarrato e possono divenire intellettuali solo figli

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di intellettuali... E’ per opera di questo ceto che si forma l’ideale borghese: sono i ceti mediintellettuali che divengono gli interpreti più consapevoli e intransigenti della visione della vita edell’etica borghese... Questo fatto non deve meravigliare: è consueto che i nuovi membri di un cetoprivilegiato siano quelli che ne propugnano con più rigore i principi. Infatti è proprio il senso diinferiorità che spinge i membri della nuova classe ad inasprire i presupposti morali dei propriprivilegi, per compensare la propria debolezza. “Là dove il borghese di antica schiatta agisce quasiper istinto e con perfetta naturalezza, l’appartenente al ceto medio scorge un compito speciale, unadifficoltà, l’occasione di un atto eroico e la necessità di far forza su se stesso...Ed anche là dove ilgran signore non si cura minimamente di distinguersi dagli altri, l’intellettuale esige dai membridella sua classe che si distinguano a ogni costo dai comuni mortali... Tale zelo è solo indizio diun’incertezza e di una debolezza che l’antica borghesia non conosce” (Hauser). Nasce così, peropera della piccola borghesia intellettuale, un’autorappresentazione idealizzata ed eroica dellaborghesia capitalistica... Un altro principio fondamentale proposto dalla visione piccolo borghese èche la vera grandezza è quella intima, dell’animo, non quella esteriore, della nascita e del tenore divita: è la concezione tipica di chi è entrato a far parte di un ceto privilegiato provenendo dal basso, etende ad esaltare le doti della persona al di sopra di quelle ereditarie.”

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39 CLASSISMO

Carlo: - Chissà quando ripareranno l’ascensore...dicono che salire e scendere le scale faccia bene alcuore, ma raggiungere il sesto piano è un impegno fisico non indifferente, soprattutto se sei costrettoa spostare su e giù per i piani anche una decina di chili di pancia!

Aristogitone: - E’ tutta colpa di quell’incompetente del preside ...iscritto alla CGIL... invece di farepolemica con la Moratti dovrebbe darsi da fare per far funzionare questo schifo di istituto.

Carlo: - Certo che tu hai un bel coraggio a difendere una riforma come quella della Moratti chevuole due percorsi netti: licei e professionali.

Aristogitone: Perché, cosa c’è che non va?

Carlo; -Non credo che il problema del nostro sistema scolastico sia quello di incrementare il numerodi iscritti al settore tecnico.

Aristogitone: - Certo che è un problema la scelta delle superiori. Oggi tutti vogliono i figli laureati;anche se sono zucche vuote devono fare il liceo, magari in sette o otto anni, ma il liceo...è dimanovalanza che abbiamo bisogno: un corso intenso metà scuola e metà lavoro e poi in fabbrica!

Carlo: - Guarda che anche in fabbrica, i datori di lavoro non vogliono operai capaci di svolgere soloalcune operazioni; hanno bisogno di gente che sa adattarsi alle innovazioni. Il ciclo produttivo siaggiorna con tempi più rapidi di quelli previsti dai corsi di studio. Anche la Confindustria ha dettoche questa riforma non va.

Aristogitone: - Intanto con la separazione netta tra i due canali si porterebbe un po’ d’ordine: i pochiche hanno capacità e voglia di studiare sceglieranno le scuole di serie “A”, tutti gli altri andranno inserie “B”

Carlo: Guarda che anche se fosse questa la scelta da fare, con questa riforma il governo rischia:declassando l’istruzione professionale e passandola sotto le regioni non otterrà certo il rilancio dellescuole di avviamento al lavoro!

Aristogitone: - Ma la Moratti ha in mente altre cose!

Carlo: - E cosa ha in mente?! Vuole fare come in Germania o in Spagna dove i ragazzi a undici annise, alla fine della prima media non raggiungono una buona media, sono costretti a scegliere ilpercorso professionalizzante perché l’altro è precluso?

Aristogitone: - Be’, non sarebbe male come idea! Così imparerebbero a rigare dritto subito!

Carlo: - Credi veramente che sia questo che vuole la Moratti? Allora per assurdo si potrebbe pensareche la Moratti, al di là dei risultati della riforma, ha in mente di forzare la separazione tra licei eprofessionali facendo sparire gli istituti tecnici per affermare con più forza che la società è divisa inclassi! Farebbe la riforma solo per conquistare il consenso dei ceti medi più retrivi che pensano chei diritti siano una invenzione dei comunisti e che pensano che la scuola e il lavoro per i ragazzidebbano essere scelti sulla base del ceto sociale di provenienza!?

Aristogitone: - Perché no!... Tanto poi, se le famiglie dei ceti subalterni iscriveranno i figli al liceo,ci penserà la selezione a riequilibrare i numeri.

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40 AL SUPERMERCATO

- Per favore mi cambia un euro in due da cinquanta centesimi per il carrello?

- Guardi che il carrello funziona anche con la moneta da un euro.

- Sì lo so, ma poi all’uscita devo lasciarlo a Mamadu, il senegalese che vende accendini fuori dalnegozio.

Cinquanta centesimi al giorno sono una miseria, ma un euro è troppo...non compro più il secondoquotidiano e quello che risparmio lo dividiamo in due: una parte per recuperare l’inflazione e unaparte per quello che lava i vetri all’incrocio o per quello che staziona fisso davanti al negozio dibricollage e che ogni volta mi vende un braccialetto brasiliano o per Mamadu che sistema il carrellonella rastrelliera. Che tristezza dover camuffare un’elemosina! D’altra arte ha un bel dire il mioamico brasiliano che bisogna rifiutare l’elemosina perché è umiliante per chi la riceve, lui si èsistemato: ha un lavoro fisso, ha trovato una casa...ma quelli per strada...

Be’, prendiamo questo carrello e incominciamo...Peperoni...peperoni...eccoli...ma cazzo! 2,80 euroal chilo i peperoni! Più di cinquemila lire! Dove siamo arrivati...no, no, facciamo a meno deipeperoni...li comprerò quando scenderanno di prezzo. Vediamo l’insalata...cribbio 4 euro e rotti, treeuro, l’unica insalata abbordabile è questa, la solita, un euro e 60. Lei, “la regiura” dice che nonsono tre etti di insalata a mandarci in rovina, ma un euro di qua e uno di là non va mica bene: unpaio di anni fa con duecentomila si faceva la spesa grossa, adesso nel borsellino bisogna mettercialmeno 150 euro!

Poi dicono che hanno sbagliato i conti, che anche l’Istat ha ammesso che l’inflazione è al 6%; altroche 6% per la frutta e la verdura! Perché poi i prodotti da forno? Sono quasi raddoppiati di prezzo!E’ vero che si può fare a meno dei biscotti, ma alla mattino se non mangi quelli cosa fai? Salti? Tifai due uova con la pancetta? Bah! E chi ci riesce a mangiare roba fritta appena alzati!

L’unica soluzione è prendere i biscotti “marca puzza” come dice “la regiura”...si spende come primae ci si accontenta della qualità più bassa! E sì perché gli aumenti dell’ultimo contratto nonrecuperano l’inflazione e lo stipendio era già basso prima!

Con la carne è uguale...coniglio, tacchino, maiale...mucca pazza sì, mucca pazza no, ormai la carnedi vitello o vitellone la si lascia per le ricorrenze! E con il vino è lo stesso: bottiglie “indicazionegeografica tipica” invece che “denominazione di origine controllata”.

Però non posso nemmeno farmi vedere a spaccare la lira su tutto! E’ la fregatura di insegnare nelquartiere dove abiti! Ti conoscono tutti e sai le figure se prendi i prodotti “prezzo discount”...nelcarrello si vede tutto...anche la spesa fa parte dello status simbol...un insegnante, un laureato, undottore in lettere non può fare certe magre.

- Buongiorno prof. come va?

Ecco appunto...-Ciao, io sto bene..., ma questa piccina è tua?

- Sì, è la seconda. Il primo ha già tre anni.

- Accidenti come passa il tempo... proprio carina, complimenti... tua madre come sta? Bene?Salutamela.

Guardalo lì, ignorante come una capra, cacciato fuori dalle medie a calci nel sedere ed eccolo lìvestito come un ministro, con il carrello pieno, tutti prodotti pubblicizzati alla TV... succube dellemode come i par suo...meno sono acculturati e più sono preda del consumismo!

Un titolo di studio ha ancora un significato, per Diana!...ma i soldi per comperare tutto quel ben di

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dio dove li trova?

E io...che figura! Speriamo che non abbia visto la confezione-offerta della carte igienica...ventirotoli tutti insieme per risparmiare due euro!...ma nel carrello ce l’ho solo io?! Quello lì, peresempio, fa l’operaio, lo conosco...però la carta igienica l’ha comperata di marca!

Ma cosa sono diventato! Mi sto abbrutendo e non me ne accorgo! Torna subito indietro e rimetti giùquell’offerta maledetta! Hai un immagine da difendere! Per forza poi in classe i ragazzini timancano di rispetto, auto di dodici anni, vestiti dell’Oviesse, carta igienica in offerta... E’ un pianoinclinato che porta dritto dritto verso la proletarizzazione, il degrado, l’ignominia. Non sei unoperaio e nemmeno un impegato...c’è ancora una differenza tra un lavoratore dipendente e uninsegnante! Mettiti in coda alla cassa, ma datti un tono, non confonderti con la massa degliavventori.

E anche questa sera un tranquillante per dormire...altrimenti “col quasi” che prendi sonno dopol’umiliazione subita!

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41 CONVEGNO SULLA MOTIVAZIONE AD APPRENDERE

Finalmente un convegno come si deve: sala lussuosa, accoglienza professionale, cartelletta conblocco per gli appunti e penna, registrazione per rilascio certificato di partecipazione; certo, quandosi muove l’Assolombarda le cose hanno un altro sapore. Come tutte le iniziative che si rispettanoc’è il finanziamento dell’Unione Europea e del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ec’è l’apporto di una Cooperativa onlus.

La poltrona è proprio comoda, spero di non addormentarmi.

Oh finalmente si inizia! Quindici minuti accademici di ritardo...tutto perfetto; anche l’interventorituale del responsabile dell’associazione degli industriali, che non ha detto niente di fondamentale,ma che era necessario per definire lo stile dell’iniziativa...e poi sapere che sono presenti cinquantapresidi e ventisette funzionari della Pubblica Amministrazione è importante.

“...le difficoltà che si incontrano nel raggiungere buoni risultati scolastici non sono sempre dovute aproblemi cognitivi, a mancanza di competenze o a caratteristiche del contesto sociale, ma anche adaspetti del comportamento e della personalità dei soggetti...”

Ma chi è questo qui; ah ecco si chiama Dott. Montone... un nome indicativo; senti che sciocchezzesta raccontando; se uno studente non rende a scuola è perché non studia...non cominceranno anchequi a prendere le difese degli scansafatiche come fanno quelli di sinistra; sono venuto al convegnoperché sapevo che era organizzato da gente fidata..., tirem innanz...chi parla adesso? Ah l’Assessoredella Provincia...speriamo che le introduzioni non siano troppe altrimenti facciamo tardi per ilrinfresco...

“...le azioni della Provincia...la legge 1/99...il decreto legislativo 469/97...le AmministrazioniLocali...i finanziamenti...abbiamo rinnovato...vorremmo coinvolgere...gli utenti dei servizi...ilnostro ruolo fondamentale...la nostra pubblicazione dello scorso anno...per scelta miapersonale...successo di richieste...ci stiamo già attrezzando... l’Assessorato che ho il pregio didirigere...monitoraggio dei diversi territori...opportunità occupazionali...per aiutare i nostriallievi...la parte più bella del nostro lavoro.”

Be’, per essere un saluto della Provincia forse è stato un po’ troppo lungo...e poi alcuni passaggi misembra di averli già ascoltati lo scorso anno all’altro convegno sull’imprenditorialità... ma, vediamochi parla adesso...Oh no! Anche il funzionario del Provveditorato e dopo di lui quello dellaRegione...vado a farmi un caffè che, se mi va bene, è pure gratis...quando organizzano gliimprenditori c’è da aspettarsi questo ed altro!

“...come diceva Alexander Pope: - Bisogna insegnare agli uomini avendo l’aria di non insegnareaffatto, proponendo loro cose che non sanno come se le avessero soltanto dimenticate -...”

Questa è una congiura! Si sono messi d’accordo per farmi incazzare! Sarebbe come dire che devofare finta di non essere un insegnante e magari gli studenti devono fare finta di non essere studenti;ma questo lo stanno già facendo e con risultati disastrosi! E poi l’affermazione che le cose le sannogià è una stupidata colossale; sono ignoranti ed è necessario che qualcuno glielo dica altrimenti simontano la testa e non studiano!

“...Qualche volta la relazione è posta su basi come: - Tu devi fare questo, se lo vuoi fare lo fai,altrimenti io vado avanti lo stesso -. Nessuno di noi è posto nelle migliori condizioni di spirito,quando si accorge che l’altro può fare benissimo a meno di noi...nella nostra dotazione di partenzac’è anche la capacità di corteggiare, girare attorno, esplorare, preparare un incontro pacifico conl’altro...”

Questo è fuori di melone. Esci un attimo e al tavolo dei relatori invitano il primo demente che passa

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per strada! Quinto intervento...quindi è lo psicologo di turno! Ti pareva! Ci manca solo che mimetta a corteggiare gli alunni...io sono un professionista serio...ho studiato anni e anni percostruirmi il mio bagaglio di conoscenze e adesso in classe dovrei fare il giullare facendo finta dinon sapere nulla per correre dietro a quei fannulloni che non sanno fare altro che scaldare i banchida mane a sera?

“ ...i ragazzi molte volte vengono da ambienti, quello familiare in primo luogo, dove non c’è amore,non c’è fascino, c’è violenza, c’è povertà materiale e morale. Per potermi interessare a qualcosa hobisogno di essere sviato da queste preoccupazioni. Sono queste pre-occupazioni che miimpediscono di occuparmi d’altro...”

Eccolo, l’ho riconosciuto! La colpa è della famiglia, della società, mai degli studenti che non hannovoglia di fare fatica! Lo conosco questo ritornello...Estremista! Ecco cos’è quel bellimbusto: unestremista che vende sogni, come un diavolo ammaliatore; come avrà fatto ad intrufolarsi in unconvegno della Confindustria non riesco proprio ad immaginarmelo!

“...non è affatto scontato che l’incantamento della seduzione porti benefici ai sedotti: non è un casoche il Maligno sia sempre stato presentato come un grande seduttore, il tentatore pereccellenza...possiamo essere imbrogliati, plagiati, usati, ricattati, spinti a distruggere. Resta però ilfatto che tutto ciò che di bello e memorabile è avvenuto nella nostra esistenza, lo si deve al fascinoesercitato su di noi da esperienze di seduzione...”

Ma cosa dice! Apprendere significa faticare! Per crescere bisogna soffrire! La cultura è frutto disacrificio, di sudore e di sangue! Chi sopravvive ha diritto di fregiarsi del nome di intellettuale; glialtri, secondo la legge di natura, devono rassegnarsi!

“...Riproduzione non vuol dire soltanto fare dei figli: vuol dire essere fertili. Quando siamoinsoddisfatti siamo tristi, “depressi”; in realtà proviamo una sensazione di infertilità...Penso che laparola “fertilità” sia molto vicina alla parola “felicità”. E’ bello sapere che possiamo produrrequalcosa, dove per “produrre” s’intende una ricetta di cucina, una buona relazione, unarrangiamento musicale, qualunque cosa, ma produrre, generare, creare!...”

Basta! Non lo sopporto più e non sopporto più nemmeno che gli ha dato la possibilità di profferiretante scempiaggini! Me ne vado...anche senza la certificazione di frequenza...vista l’ora, magari unpassaggio al buffè lo faccio..., ma poi a casa a fare cose serie...senza perdere altro tempo con questebaggianate!

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42 IL LUNEDI MATTINA DAVANTI AL DISTRIBUTOREAUTOMATICO

- Posso offrirti un caffè?

- Sì grazie Antonella, ne ho proprio bisogno! Lunedì è sempre dura riprendere, poi quest’anno cheho il Sabato libero, con due giorni di interruzione, lo stacco è ancora più drastico.

- Non dirmelo; ieri poi è stata una giornata meravigliosa! Sono stata con Bruno a Como, alla mostrasu Mirò, una cosa meravigliosa!

- Ah sì ho letto sul Corriere... a Villa Olmo, vero?

- Sì, una mostra fantastica: non hanno raccolto solo le pitture, ma anche le litografie, lesculture...insomma hanno presentato un quadro di insieme notevole.

- Anche a me piace Mirò, le sue visioni surreali...ti guardi qualche quadro e puoi fare a meno diandare dallo psicanalista!

- A me piace moltissimo “Personaggi, uccelli, stella” dipinto nel 1978 che hanno utilizzato comemanifesto della mostra, è proprio una rappresentazione del subconscio.

- No, io non mi sono mossa da Milano, sono andata a vedermi, a Palazzo reale, “Il volto delSettecento” me ne avevano tutti parlato così bene, ma alla fine sono rimasta delusa... Oh mi scusi, leho fatto male? La macchina del caffè è proprio appiccicata all’ascensore!

- Non si preoccupi professoressa, abbiamo quasi finito...ma cosa ci fate a questo ascensore? Questasettimana è la terza volta che usciamo a ripararlo!

- Guardi, i ragazzi non si fanno problemi e lo usano anche per scendere, nonostante le circolari dellapreside e poi, un ascensore unico per una scuola su sei piani...è in continuo movimento...

- Mimmo, passami la chiave del 14, quella a stella...che forse regolando il fermo la sistemiamo unavolta per tutte sta porta del...cavolo!

- Cosa stavamo dicendo? Ah sì della mostra a Palazzo reale; ho sentito che l’hanno messa inpromozione insieme al Poldi Pezzoli!

- Sì, prendi due e paghi uno!

- Uhe, Mimmo, mi sembra di essere davanti alla macchinetta del caffè quando siamo in ditta...soloche lì parliamo di calcio, ci incazziamo sui rigori, tiriamo fuori le date delle partite storiche, quiinvece parlano di arte, di mostre...ma alla fine mi sembra un po’ la stessa cosa!

- Se togliessero le mostre e il calcio, operai e insegnanti non saprebbero più cosa dire il Lunedìmattina; sarebbe un mondo senza relazioni sociali!

- A proposito hai visto il foglio appeso nella bacheca degli studenti?

- Quale? Questo qui di Gramsci?

- Sì, proprio quello...leggilo un po’.

- “...Bisogna disabituarsi e smettere di concepire la cultura come sapere enciclopedico, in cuil’uomo non è visto se non sotto forma di recipiente da empire e stivare di dati empirici, di fatti brutie sconnessi che egli dovrà poi casellare nel suo cervello come nelle colonne di un dizionario perpoter poi in ogni occasione rispondere ai vari stimoli del mondo esterno. Questa forma di cultura èveramente dannosa...serve solo a creare degli spostati, della gente che crede di essere superiore alresto dell’umanità perché ha ammassato nella memoria una certa quantità di dati e di date, che

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snocciola ad ogni occasione per fare quasi una barriera fra sé e gli altri. Serve a creare quel certointellettualismo bolso e incolore che ha partorito tutta una caterva di presuntuosi e di vaneggiatori,più deleteri per la vita sociale di quanto siano i microbi della tubercolosi o della sifilide per labellezza e la sanità fisica dei corpi.”

- Ci andava giù pesante il Gramsci!

- Senti ancora “...La cultura è una cosa ben diversa. E’ organizzazione, disciplina del proprio iointeriore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per laquale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri dirittie i propri doveri. “

- Mi sa che questi studenti ne sanno di più dei loro insegnanti!

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43 COMMISSIONE SUI PROGETTI DI RIFORMA

- Finalmente ce l’abbiamo fatta; eccoci alla prima riunione della commissione sui progetti diriforma! E’ stata dura convincere colleghi e preside della necessità di approfondire la conoscenzadei due testi di riforma della scuola superiore...

- Dei due testi?

- Sì certo, tutti e due: quello della Moratti e quello di Berlinguer. Bene, io direi che la prima cosa dafare sia quella di leggere le parti dei testi che ci interessano e di metterli a confronto; primoargomento propongo che sia il rapporto con il mondo del lavoro.

- “...esercitazioni pratiche, esperienze formative e stages possono essere realizzati in Italia oall’estero anche con brevi periodi di inserimento nelle realtà culturali, produttive, professionali e deiservizi...”

- Be’, mi sembra che la Moratti non dica niente di sostanzialmente nuovo rispetto a quello che cihanno propinato negli ultimi anni!

- Hai ragione! Infatti non è la Moratti, ma l’art.4 della Legge 10 di Berlinguer... La Moratti alproposito dice altre cose: “Nel secondo ciclo, esercitazioni pratiche, esperienze formative e stagerealizzati in Italia o all’estero anche con periodi di inserimento nelle realtà culturali, sociali,produttive, professionali e dei servizi, sono riconosciuti con specifiche certificazioni”

- Ah, ho capito.

- Andiamo avanti “Il secondo ciclo, finalizzato alla crescita educativa, culturale e professionale deigiovani attraverso il sapere, il fare e l’agire, e la riflessione critica su di essi, è finalizzato asviluppare l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e sociale.”

- Vedi, è tutta un’altra cosa: la Moratti ha in mente il lavoro, la professione, il mercato, inveceBerlinguer parla di riflessione critica, di capacità di giudizio...

- Guarda che stavo leggendo dall’art. 2 della legge 53 della Moratti!

- Cosa fai, mi tendi i trabocchetti? Per favore, leggi la parte relativa alla trasformazione degli istitutitecnici in licei!

- Quale, quella della Moratti o quella di Berlinguer?

- Perché ne parlano tutti e due?

- Certo! Il problema è il progressivo spostamento di iscrizioni dai tecnici ai licei per cui l’unicasoluzione è quella di trasformare una parte delle scuole di serie “B” in scuole di serie “A” ...e tutto èrisolto!

- Sentite questa: “Le aperture moderniste di prevalente importazione americana non godevano dibuona stampa in quel gruppo dirigente, in maggioranza figlio della cultura politica gramsciano-togliattiano-crociana”

- Però la Moratti si è ben documentata! Mica male mettere insieme Croce con Gramsci, una bellalegnata alla sinistra!

- Ma cosa hai capito! E’ Berlinguer che critica il vecchio gruppo dirigente della sinistra sul suolibretto “La scuola nuova”!

- Cosa vuoi dire, che non c’è differenza tra i due progetti? Lo sai che nel gruppo di lavoroministeriale di Berlinguer c’era il fior fiore degli intellettuali italiani?

- Se togli un paio di preti che la curia ha imposto alla Moratti, il gruppo di lavoro è ancora lo stesso!

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- Ma non dire sciocchezze! I documenti che sforna la Moratti sono di parte addirittura nelvocabolario che utilizzano: mercato, efficienza, domanda, produttività e chi più ne ha più ne metta!Già da qui si può capire dove vuole parare la riforma!

- Scusa, ma il POF chi l’ha inventato? Il Piano dell’Offerta Formativa c’era già quando hannonominato la Moratti! E se non ricordo male in alcune circolari di quegli anni si utilizzava addiritturail termine “clienti” per indicare le famiglie degli studenti.

- Scusate, possiamo andare avanti? sentite cosa dice la Moratti “...è garantita la possibilità di passareda un modulo all’altro anche di aree e di indirizzi diversi, mediante l’attivazione di appositeiniziative didattiche e finalizzate all’acquisizione di una preparazione adeguata alla nuova scelta.”

- Ma cosa stai leggendo? Quella è la riforma di Berlinguer! La Moratti dice ben altre cose! “E’assicurata e assistita la possibilità di cambiare indirizzo all’interno del sistema dei licei, nonché dipassare dal sistema dei licei al sistema dell’istruzione e della formazione professionale, e viceversa,mediante apposite iniziative didattiche, finalizzate all’acquisizione di una preparazione adeguataalla nuova scelta”

- Oggi non ne azzecco una, ma a me sembra che vendano fumo tutti e due. Anche oggi sono previstele passerelle per spostarsi da un indirizzo ad un altro, ma quello che si è verificato fino ad oggi sonoquasi unicamente passaggi dai licei agli istituti tecnici o dagli istituti tecnici ai professionali; ilpercorso inverso è solo teorico!

- Sentite cosa ho trovato! Cito dal libretto verde di Berlinguer: “ Resta il fatto che la costruzione diun rapporto continuativo con le famiglie aggiunge altri aspetti alla varietà delle funzioni della scuolae dell’insegnamento, alla loro complessità organizzativa. Tali realtà non possono più essere lasciateal buon cuore di alcuni singoli soggetti, ma vanno invece affrontate e riconosciuteprofessionalmente ed economicamente. Si tratta di articolare funzioni diverse e affidarle a chi èinteressato a svolgerle...” Avete capito da dove nasce la figura del maestro-tutor?

- Se lo viene a sapere mia moglie che si è fatta plagiare da quelli della Rete-scuole e che da mesispara a zero sulla figura del tutor, manda a quel paese me, la riforma Berlinguer e i miei amici dipartito che di solito mi sostengono nelle discussioni!

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