Prof. Giovanni Cutolo Anno scolastico 2018/2019...differenza degli elastomeri è importante eseguire...

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Prof. Giovanni Cutolo Anno scolastico 2018/2019

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  • Prof. Giovanni Cutolo

    Anno scolastico 2018/2019

  • GENERALITÀ Dato che la costruzione delle protesi dentali e di numerosi altri

    dispositivi viene eseguita fuori dalla bocca del paziente resta difondamentale importanza riprodurre nei dettagli i denti ed i tessutimolli della cavità orale dei pazienti. Tali riproduzioni prendono ilnome di modelli. Per poter eseguire un modello è necessarial’esecuzione dell’impronta delle strutture orali del paziente.L’impronta è definita come il negativo della zona da riprodurrementre il modello è lo sviluppo del negativo.

    Alcuni materiali da impronta servono come materiali per duplicazione,cioè per procedere alla duplicazione di un modello con materialediverso da quello di cui è costituito il primo.

    Alcune impronte possono essere sottoposte ad un trattamento notocome galvanoplastica delle impronte; in tale trattamento si deponeelettroliticamente uno strato metallico (Ag o Cu) sull’impronta. Sicola quindi nell’impronta il materiale per modelli. Quando il modelloviene estratto lo strato metallico resta aderente ad essoaumentandone la resistenza ad usura.

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  • REQUISITI DEI MATERIALI DA IMPRONTA Tempi di preparazione idonei Devono essere biocompatibili Devono essere facili da usare ed economiche Odore, sapore e colore gradevoli Resistenti alla lacerazione Elastici Cambiamenti dimensionali trascurabili durante il loro

    raffreddamento da temperatura orale ad ambiente Elevata stabilità dimensionale dopo l’esecuzione delle

    impronte fino alla preparazione del modello Compatibilità con i materiali per modelli Facilmente disinfettabili

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  • CLASSIFICAZIONE MATERIALI IMPRONTA

    MATERIALI NON ELASTICI Gesso da impronta Cere da impronta Materiali termoplastici Paste all’ossido zinco ed eugenolo

    MATERIALI ELASTICI (consentono di eseguire le impronte inpresenza di sottosquadri)

    Idrocolloidi reversibili (Agar) Idrocolloidi irreversibili (alginati) Elastomeri da impronta:

    a) Gomme al polisolfurob) Siliconi per condensazionec) Siliconi per addizioned) Gomme polietere

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  • CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI IMPRONTA

    Indurimento per reazione chimica (processo chimico): Ossidi di zinco - eugenolo Gessi Alginati Elastomeri

    Indurimento per azione della temperatura (processo termico): Materiali termoplastici Cere Agar

    In base alla viscosità possono essere classificati comemucostatici (fluidi) e mucocompressivi (ad elevataviscosità).

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  • TIPI DI IMPRONTEIMPRONTE PRELIMINARI: eseguite a scopi

    diagnostici o per la costruzione di portaimpronteindividuali.

    IMPRONTE PRINCIPALI: eseguite per costruirele protesi dentarie e gli altri dispositiviterapeutici.

    IMPRONTE CORRETTIVE: si definisconocorrettive quelle particolari impronte che sonoeseguite per migliorare la precisione ed i dettaglisuperficiali rilevati tramite un’improntapreliminare o per riadattare una protesipreesistente.

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  • PORTAIMPRONTARequisiti: rigidi, di forma adatta, devono consentire una

    tenace unione con il materiale da impronta in modo daevitare piccoli sollevamenti che creerebbero delledeformazioni dell’impronta, devono essere pocoingombranti e stabili dimensionalmente.

    PORTAIMPRONTA DI SERIE:Riutilizzabili: sono in genere metallici lisci o foratiA perdere: in plastica (resina sintetica) e sono foratiPORTAIMPRONTA INDIVIDUALI O SPECIALI:

    costruiti per singoli pazienti impiegando in genere unmodello preliminare dell’arcata, costruito tramite losviluppo di un’impronta preliminare. Sono plastici e nonriutilizzabili.

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  • PASTE TERMOPLASTICHE GENERALITÀ: sono stati tra i primi materiali ad essere impiegati

    come materiali da impronta. Sono materiali non elastici e quindinon sono in grado di rilevare impronte di zone che presentanosottosquadri.

    COMPOSIZIONE E CARATTERISTICHE GENERALI: sonomiscele di resine naturali, resine sintetiche, cere e plastificantietc.. Hanno caratteristica termoplastica, cioè rammoliscono adalta temperatura per poi tornare rigide a bassa temperatura. Siriscaldano fino alla Tg (temperatura di rammollimento) e poi silasciano raffreddare. Quando sono sufficientemente rigide siestraggono dalla bocca.

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  • PASTE TERMOPLASTICHEProprietà generali:

    Bassa conducibilità termica, quindi bisogna tenerne contonel riscaldamento del materiale.

    Coefficiente di dilatazione termica elevato. Il materialesubisce un’elevata contrazione lineare (circa 0.3%).

    Vi sono notevoli tensioni interne legate principalmente allebasse conducibilità termiche. La presenza di questetensioni interne può portare alla distorsione del materiale.

    Composizione:

    Le formule sono segrete per cui si può solo ipotizzare.Sicura la presenza di plastificanti (cera, lacca, ac.stearico)e di riempitivi che conferiscono ai materiali termoplasticimaggiore rigidità a basse temperature. Il riempitivo piùusato è il gesso di Parigi (tipo 1). 9

  • PASTE OSSIDO DI ZINCO EUGENOLOGENERALITA’: L’impiego delle paste all’ossido di zinco -

    eugenolo si basa sulla reazione tra ossido di zinco edeugenolo per dare eugenato di zinco. Son di natura nonelastica. Sono materiali dotati di buona stabilitàdimensionale.

    IMPIEGHI: esse vengono usate per eseguire le improntefinali di arcate edentule e per la costruzione di protesitotali, per l’esecuzione di impronte di zone edentule,per la costruzione delle basi delle protesi parzialiremovibili.

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  • PASTE OSSIDO DI ZINCO EUGENOLO STATO DI FORNITURA: due tubetti separati. Una

    pasta viene definita pasta base e l’altra viene definitapasta reagente o accelerante. Mescolando le due pastenelle quantità opportune si ottiene il materiale pereseguire l’impronta.

    PASTA BASE: bianca, costituita di ossido di zinco(87%), olio vegetale e minerale (13% per ridurreazione irritante eugenolo).

    PASTA REAGENTE: bruna rossastra, contieneeugenolo (12%), un olio che si trova in natura estrattodai chiodi di garofano, resina gommosa (50%),riempitivi (silice-20%), soluzione accelerante di CaCl2(5%), lanolina (3%). 11

  • PASTE OSSIDO DI ZINCO-EUGENOLO

    REAZIONE DI PRESA: è una reazione tra ossido di zinco+ acqua (anche umidità del cavo orale) a formareidrossido di zinco che a sua volta reagisce con eugenoloper dare l’eugenato di zinco. Dopo la presa il materiale ècostituito da eugenato di zinco solido in cui sonoinglobate particelle di ossido di zinco, riempitivi e piccolequantità di eugenolo libero.

    MANIPOLAZIONE: si spremono lunghezze eguali delle duepaste su apposito blocco di fogli a perdere fornito nelleconfezioni. Si mescolano con spatola, fino ad ottenereuna consistenza uniforme. Il miscuglio così ottenuto èspalmato nel portaimpronte, posto nel cavo orale. Unavolta indurita l’impronta viene estratta e lavata in acquacorrente ed infine disinfettata.

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  • PASTE OSSIDO DI ZINCO EUGENOLO

    PROPRIETA’ GENERALI:

    il materiale presenta una leggera contrazione(circa 0.1%).

    Eugenolo è sgradevole ed è spesso sostituito conacido laurico (componente principale dell’olio dicocco).

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  • IDROCOLLOIDI DA IMPRONTA Per l’esecuzione di impronte spesso si usano materiali elastici

    facenti parte del gruppo degli idrocolloidi. Gli idrocolloidiadoperati in odontoiatria per l’esecuzione di impronte sonoformati da macromolecole di polisaccaridi in acqua.

    IDROCOLLOIDI REVERSIBILI: alcuni idrocolloidi passano da sola gel e viceversa solo per aumento o diminuzione di temperatura.La temperatura di passaggio di stato da sol a gel viene definita digelificazione mentre quella da gel a sol di liquefazione. Gliidrocolloidi allo stato di gel sono costituiti da macromolecoletenute insieme da deboli legami chimici che consentono lareversibilità.

    IDROCOLLOIDI IRREVERSIBILI: passaggio da sol a gel e nonviceversa. Si passa dallo stato di sol a gel grazie ad una reazionechimica che porta alla formazione di legami chimici forti che nonconsentono di tornare allo stato di sol

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  • IDROCOLLOIDI DA IMPRONTA Elasticità e resistenza dei gel: si comportano da materiali

    elastici. Se sollecitati eccessivamente in modo statico danno luogoa scorrimento viscoso e quindi rottura. Resistenza meccanicacomunque scarsa. L’aggiunta di opportuni riempitivi nei gel puòrenderli più rigidi e più resistenti.

    IMBIBIZIONE E SINERESI: Se un gel viene immerso in acquatende ad assorbirla ed aumentare di volume (fenomeno diimbibizione); se viene conservato all’aria tende a perdere acquariducendosi di volume (fenomeno di sineresi). Gli idrocolloidi daimpronta hanno bassa stabilità dimensionale. Un gel tuttaviasembra avere memoria dell’acqua che ha assorbito. Se quindi lo silascia essiccare e lo si rimette in acqua riacquista l’acqua persa. Adifferenza degli elastomeri è importante eseguire un’impronta inidrocolloide di spessore rilevante. Uno spessore alto, aumentandoil rapporto volume/superficie, riduce percentualmente la perditad’acqua

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  • IDROCOLLOIDI DA IMPRONTAISTERESI: Per Agar la temperatura di liquefazione

    è 90-100°C mentre la temperatura di gelificazioneè circa 30-37°C

    CLASSIFICAZIONE:

    REVERSIBILI AGAR

    IRREVERSIBILI ALGINATI

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  • AGARPoco usati in quanto sono necessari apparecchi

    per il riscaldamento piuttosto complessi dausare. Sono molto precisi e sono utilizzatiancora da taluni operatori per l’esecuzionedelle impronte per protesi fisse.

    Classificazione: bassa viscosità ed altaviscosità.

    Composizione: Agar (15%), Borati (0.2-0.5%),solfati (1-2%) acqua (fino a 100%)

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  • ALGINATISono forniti in polvere e sono mescolati con

    acqua. Sono facili da impiegare, hanno costibassi, sono elastici, hanno buona precisione,richiedono semplici attrezzature, hanno altresìbassa stabilità dimensionale.

    IMPIEGHI: quasi tutti gli usi

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  • ALGINATICOMPOSIZIONE:

    Alginato di Na o K (15%) e solfato di calciobiidrato (16%); essi reagiscono per dare il gel.L’acido alginico deriva da alcune alghe.

    Ossido di zinco (4%) e terre di diatomee(60%) come riempitivi (importante peraumentare la rigidità e la resistenza del gel eper diminuire il fenomeno di sineresi).

    Fluoruro di potassio (3%) come accelerante. Fosfato di sodio (2%) come ritardante.

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  • ALGINATIPROPRIETA’ GENERALI: resistenza: analogamente agli agar

    limitata resistenza meccanica. Minore riproduzione dei dettaglirispetto agli agar. Poco stabili dimensionalmente. L’impronta deveessere sviluppata immediatamente e la conservazione dovrebbeessere effettuata in ambiente al 100 % privo di umidità. Maiappoggiare l’impronta capovolta su un piano in quanto potrebbeavvenire scorrimento viscoso con deformazione dell’impronta. Nonlasciare il gesso a contatto con l’impronta per un tempo eccessivopoiché l’alginato potrebbe assorbire acqua dal gessodissolvendone le superfici e rendendo peggiore la riproduzionedei dettagli Non consentono la galvanoplastica dell’impronta.

    Stato di fornitura: o barattoli a chiusura ermetica o bustinemonodose una bustina = una arcata.

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  • Altre proprietàIdrofilia e bagnabilità: buona affinità per l’acqua

    Recupero elastico: gli alginati come gli agar recuperano tanto più completamente le loro dimensioni tanto più è breve il tempo di deformazione

    Accettabilità dai pazienti: ben tollerati

    Classificazione

    Tipo I ad indurimento rapido massimo 3 minuti a T=32°C sono utilizzati per protesi scheletrata, per impronte in ortodonzia ed in protesi mobile totale o parziale

    Tipo II ad indurimento normale con tempo compreso tra 3 e 5 minuti a T=32°C, sono idonei per lavori con tempi di presa lunghi o nella tecnica a doppia impronta

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  • REAZIONE DI GELIFICAZIONE I materiali da impronta contengono, nella polvere, alginato di

    sodio o potassio che si scioglie in acqua e forma, per reazionecol solfato di Ca, un GEL, alginato di Ca insolubile. Questareazione è irreversibile ( passaggio da SOL a Gel) che li rendiidonei ad essere usati come materiali da impronta. La polveretende ad assorbire l’umidità per cui deve essere conservata inambienti asciutti o in contenitori a chiusura ermetica.

    Le impronte in alginato hanno una buona elasticità e gli alginatidisponibili in commercio sono di due tipi e, come abbiamo visto,differiscono per il tempo di presa.

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    2 NaAlg + CaSO4 CaAlg2 + Na2SO4

    2 KAlg + CaSO4 CaAlg2 + K2SO4

  • ELASTOMERI DA IMPRONTA Sono polimeri sintetici che presentano alta elasticità e

    sono anche dette gomme sintetiche.

    Sono forniti sottoforma di due paste o di una pasta edun liquido che vengono mescolate prima dell’uso. Ilmateriale pastoso, utilizzato per prendere l’impronta,si trasforma in elastomero, per reazione chimica, inbocca al paziente. Gli elastomeri hanno maggiorestabilità dimensionale degli alginati ed hanno maggioreresistenza meccanica. Buona precisione, consentono lagalvanoplastica dell’impronta ma costano di più.

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  • CLASSIFICAZIONE DEGLI ELASTOMERI

    IN BASE ALLA NATURA CHIMICA:

    1. Gomme al polisolfuro

    2. Gomme siliconiche per condensazione osiliconi di condensazione

    3. Gomme siliconiche per addizione o siliconi diaddizione

    4. Gomme polietere

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  • CLASSIFICAZIONE DEGLI ELASTOMERI

    IN BASE ALLA VISCOSITÀ:

    Tipo 3 A viscosità bassa (light body)

    Tipo 2 A viscosità media (regular body)

    Tipo 1 A viscosità alta (heavy body)

    Tipo 0 A viscosità molto alta (putty)

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  • IMPIEGHI DEGLI ELASTOMERI Per impronte per protesi fisse, per arcate edentule

    (protesi totali), per impronte per ribasature, comemateriali per duplicazione insieme agli alginati.

    I materiali a bassa consistenza sono impiegatiapplicandoli intorno ai denti con siringa.

    Quelli a media o ad alta consistenza possono essereusati da soli con portaimpronta individuali o assieme aquelli a bassa consistenza.

    I materiali a consistenza molto alta sono usati pereseguire impronte preliminari con portaimpronta diserie. I portaimpronta individuali così ottenuti sonousati con elastomero a bassa consistenza.

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  • GOMME AL POLISOLFUROSono tra i primi elastomeri da impronta usati in odontoiatria

    (consistenza bassa, media ed alta). Sono forniti in due paste (pastabase e catalizzatore o accelerante). Per la seconda sarebbe piùcorretto il termine reagente. Sono spesso chiamate gomme thiokoldal nome dell’industria che produsse per prima tali materiali omercaptani per il gruppo tiolico.

    Pasta base: contiene un polimero (polisolfuro) liquido, costituito damacromolecole lineari con gruppi terminali e laterali tiolici (-SH) +riempitivi (TiO2), dibutilftalato e deodoranti. Colore bianco.

    Pasta reagente: contiene PbO2 che consente l’unione delle molecole dipolisolfuro ed ha colorazione marrone scuro o idrossido di rame cheda colore più gradevole (verde blu).

    Reazione chimica: il biossido di piombo porta all’unione di piùmacromolecole per ossidazione dei gruppi SH terminali formando S-S. È una policondensazione che libera molecole d’acqua e PbO. E’unareazione leggermente esotermica. Si ha contrazione per laliberazione dell’acqua. Tale contrazione aumenta nel tempo per cui èbene costruire il modello entro 30-60 minuti.

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  • GOMME SILICONICHE A POLIMERIZZAZIONE PER CONDENSAZIONE

    Sono detti siliconi di condensazione (forniti con tutte e quattro leconsistenze)

    Pasta base: contiene un polimero siliconico liquido con PM basso (polidimetilsilossano) con gruppi terminali ossidrilici + riempitivo (silicecolloidale e sostanza colorante)

    Pasta reagente: contiene un silicato alchilico (tetraetilsilicato + uncatalizzatore quale il 2 etilesanoato stannoso).

    Reazione chimica: il silicato alchilico reagisce con gli OH terminaligenerando la loro reticolazione. E’ chiamata di condensazione in quantolibera alcol che si allontana per evaporazione. Se il silicato alchilico etetraetilsilicato si libera alcol etilico. Avviene contrazione a causaliberazione dell’alcol che aumenta gradualmente nel tempo per cui è benecostruire il modello entro 30-60 minuti.

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  • GOMME SILICONICHE A POLIMERIZZAZIONE PER ADDIZIONE

    Sono detti siliconi di addizione (forniti con tutte e quattro le consistenze

    Pasta base: contiene un polimero siliconico liquido con PM basso (polimetilidrogeno silossano) con gruppi laterali metilici ed idrogeno. Nella pastasono presenti un riempitivo ed un colorante.

    Pasta reagente: contiene un polimero siliconico (divinil-polidimetilsilossanocon gruppi laterali metilici e terminali vinilici). Sono presenti uncatalizzatore (acido cloroplatinico), un riempitivo ed un colorante.

    Reazione chimica: Reticolazione tramite le molecole siliconiche della pastabase e della pasta reagente (unione per apertura del doppio legamegruppi vinilici con gli idrogeni laterali. Non si ha liberazione di sostanze equindi modesta contrazione iniziale e quindi l’impronta può essere colatadopo alcuni giorni.

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  • GOMME POLIETEREQuesti elastomeri sono forniti sotto forma di due paste, con una

    consistenza (media) o due (bassa e alta). Quelli ad una consistenzasono accompagnati anche da una pasta diluente per rendere l’impastopiù fluido. Furono introdotti per migliorare la stabilità dimensionalerispetto agli allora esistenti siliconi di condensazione e gomme alpolisolfuro.

    Pasta base: contiene un polietere a PM basso con gruppi terminali adanelli etilenamminici . Nella pasta sono presenti un riempitivo disilice colloidale ed un colorante.

    Pasta reagente: contiene un solfonato aromatico come reticolante (2,5dicloro benzensolfonato di etile, un agente addensante e coloranti)

    Pasta diluente: ftalato di ottile e metilcellulosa come addensante

    Reazione Chimica: Polimerizzazione cationica che consiste nellareticolazione del polietere della pasta base che si realizza grazieall’apertura degli anelli etileneamminici delle macromolecole grazie alsolfonato. Avviene una polimerizzazione per addizione

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  • Proprietà generali

    Tempo di miscelazione: tra 30 e 60 secondi

    Tempo di lavorazione: variabile a seconda tipo di elastomero. Peri siliconi di condensazione e polietere ad esempio è circa 2 - 4minuti mentre per le gomme al polisolfuro può essere anche di 7minuti

    Tempo di presa: variabile, si considera come tempo di presa iltempo dall’inizio di miscelazione a quando il materiale può essereestratto dalla bocca (mediamente tra 3 e 6 minuti)

    Viscosità: combinazione migliore per migliori riproduzioni deidettagli è bassa consistenza insieme con consistenza elevata

    Riproduzione dei dettagli: viene valutata con la norma tramite lariproduzione di un incisione a forma di V, con larghezze variabilia seconda della consistenza, da riprodurre in gesso. I materialida impronta in commercio soddisfano generalmente talerequisito.

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  • Proprietà generali Recupero elastico: percentuale di ritorno alla forma originale dopo

    che esso ha subito una deformazione. Superiori al 98% e deveessere alto per poter prendere correttamente l’impronta inpresenza di sottosquadri.

    La velocità di recupero è variabile a seconda del materiale daimpronta ed è minore per i polisolfuri. Oltre i 30-60 minutidovrebbe avvenire completamente (consigliabile aspettare qualcheora per sicurezza).

    Stabilità dimensionale: durante la polimerizzazione si hacontrazione che è maggiore per quelli che polimerizzano percondensazione. La contrazione minore la hanno i siliconi diaddizione. L’effetto del coefficiente di dilatazione termica è resominore dall’adesione del materiale al portaimpronte.

    Durezza,, rigidità: Metodo shore A ed aumenta passando damateriali a consistenza bassa a quella più alta. I polieteri sono ipiù duri.

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  • Proprietà generali Resistenza alla lacerazione: capacità di un’impronta a resistere

    alla lacerazione nelle sue parti sottili.

    Bagnabilità: sono materiali idrofobi e quindi hanno bassabagnabilità e quindi durante l’esecuzione delle impronte bisognaessere in un ambiente adeguatamente asciutto. Durante la colatadel gesso attenzione alla formazione di bolle.

    Usare riduttori di tensione ma con cautela per non alterare lariproduzione dei dettagli dei gessi (rendendo tenere e friabili lesuperfici del modello in gesso).

    Proprietà biologiche: biocompatibilità soddisfacente anche sealcune reazioni allergiche sono state osservate nei pazienti acontatto con siliconi di addizione e polieteri.

    Durata di inutilizzo: soddisfacente.

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  • RIASSUMENDO

    Gli elastomeri sono dei polimeri dotati di elevate caratteristicheelastiche. Essi sono forniti sotto forma di una pasta base e di unreagente ( pasta o liquido) e possono essere classificati in TIPOI, TIPO II,TIPO III in relazione alla consistenza della pasta. Imateriali di TIPO I e III sono adoperati per intarsi, corone eponti, quelli di tipo II sono utilizzati per le ribasature e in protesimobile totale.

    Le impronte in elastomero sono compatibili con i gessi e possonoessere sottoposte al processo della galvanoplastica. La lorobagnabilità è inferiore a quella degli alginati per cui c’è maggiorpericolo di intrappolare bolle di aria nel gesso a contatto con lesuperfici dell’impronta. Essi hanno migliore stabilità dimensionaledegli alginati.

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  • DISINFEZIONE DELLE IMPRONTE

    La disinfezione delle impronte serve per ridurre alminimo il rischio di trasmissione di malattieinfettive dai pazienti agli operatori dentali.

    Le soluzioni che si usano per disinfettare leimpronte sono le seguenti: aldeide glutarica edipoclorito di sodio.

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  • Importanza e come si agisce su disinfezione

    La prevenzione del rischio infettivo nel laboratorio odontotecnico si èsviluppato molto in questi ultimi anni con la comparsa di gravipatologie come HIV, la miglior comprensione di patologiepreesistenti come epatite B e C e l’aumento di malattieepidemiologiche che si ritenevano in diminuzione come la tubercolosi.Fanno parte di questo protocollo anche i procedimenti didisinfezione delle impronte, rappresentati dalla nebulizzazione conspray e dall’immersione. Quest’ultima è la più efficace e viene quasisempre eseguita con glutaraldeide al 2%. Le impronte in idrocolloide(idrofile) richiedono particolare attenzione per evitare alterazionevolumetriche dovute all’assorbimento di acqua (imbibizione), si usanospray od immersioni per un breve periodo. E’ comunque impossibileottenere una buona disinfezione ed è opportuno manipolarli conguanti. Le impronte in silicone sono idrofobe per cui possonosopportare le procedure di disinfezione con minor conseguenze e,pertanto, sono consigliate nel trattamento di pazienti a rischio. Unadecontaminazione valida può essere ottenuta con l’immersione inNaClO allo 0,5 – 1% o in glutaraldeide al 2% per 30’.

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