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PRODUZIONE E RECUPERO ENERGETICO DEL COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO “CarboNeXT®” NEL FORNO DA CEMENTO ottobre 2013

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PRODUZIONE E RECUPERO ENERGETICO DEL COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO “CarboNeXT®” NEL FORNO DA CEMENTO

ottobre 2013

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INDICE

1. Premessa pag. 3

2. Aspetti normativi pag. 3

3. Registrazione REACH pag. 7

4. Caratterizzazione chimico-fisica pag. 10

5. Scheda Informativa di Sicurezza pag. 11

6. Impianto di produzione “CarboNeXT®” pag. 12

7. Recupero energetico “CarboNeXT®” nel forno da cemento pag. 20

Allegati:

1. ECHA dossier “CarboNeXT® - Solid recovered fuel” (october 2013)

2. Scheda informativa sulla sostanza “CarboNeXT®”

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1. Premessa

La presente nota informativa intende illustrare in modo schematico, ma esaustivo, i presupposti tecnologici, ambientali, normativi ed impiantistici che assicurano l’ecocompatibilità della produzione e recupero energetico nel forno da cemento del combustibile solido secondario, denominato “CarboNeXT®” (nel seguito, per brevità, CBN), conformemente alle disposizioni contenute nelle vigenti disposizioni comunitarie e nazionali in materia di combustibili non convenzionali e di tutela della salute e della qualità dell’aria. 2. Aspetti normativi

La legislazione comunitaria, con l’art 6 della Direttiva 2008/98/CE del 19/11/2008, ha definito il cosiddetto “end of waste criteria”, che consente l’esclusione dalla nozione di rifiuto di sostanze rispondenti a specifici criteri e precise caratteristiche tecniche. Le disposizioni di questa nuova Direttiva comunitaria sono state recepite in Italia dal D.Lgs 3/12/2010 n. 205, attraverso la modifica della Parte IV del D.Lgs 152/2006 “Codice dell’Ambiente”. Di particolare interesse risultano le seguenti disposizioni:

a) art. 183, comma 1 “Definizioni”:

- lett. cc: “combustibile solido secondario” (CSS): il combustibile solido prodotto dai rifiuti, che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate dalle norme tecniche UNI EN 15359:2011 e smi.; fatta salva l’applicazione dell’art. 184-ter, il CSS è classificato come rifiuto speciale.

b) art. 184-ter “Cessazione della qualifica di rifiuto” (cd. “end of waste criteria”), comma 1: una sostanza cessa di essere “rifiuto” se viene sottoposta ad un’operazione di recupero e/o preparazione per il riutilizzo e rispetta le seguenti condizioni:

a) è comunemente utilizzata per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza; c) soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard

esistenti applicabili ai prodotti; d) l’utilizzo non porterà ad impatti ambientali complessivi negativi sull’ambiente o sulla

salute umana.

c) art. 184-ter, comma 2: questi criteri quali-quantitativi, elaborati secondo le predette condizioni (di cui ai pp. a-d), sono adottati in conformità con quanto stabilito dalla disciplina comunitaria, oppure, in mancanza di criteri comunitari, attraverso uno o più decreti del Ministero Ambiente per casi specifici di rifiuto (per esempio, con definizione di valori limite per il contenuto di inquinanti, limiti di emissione per gli impianti di coincenerimento, etc….).

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Quindi, la normativa europea e nazionale recepiscono la giurisprudenza comunitaria ormai consolidatasi attraverso numerose Sentenze della Suprema Corte di Giustizia UE, le quali hanno escluso la nozione di rifiuto nei casi in cui si possono invocare criteri o parametri, individuativi di un prodotto o di una materia prima secondaria, perché:

- hanno un valore commerciale e tale è apprezzato dal mercato; - costituiscono lo scopo di un processo produttivo; - presentano caratteristiche merceologiche-qualitative, che lo rendono idoneo a sostituire

un prodotto analogo (es. combustibili fossili); - non determinano alcun potenziale pregiudizio ambientale maggiore di quello

riconducibile alla materia prima secondaria o al prodotto.

Tali elementi probatori sono a fortiori invocabili nei casi, nei quali, come nella fattispecie del “CBN”, una disciplina giuridica e tecnica definisce l’obbligo di raggiungere una serie di parametri predefiniti con l’attività di recupero “completo” dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi. In questo contesto, si inserisce la pubblicazione del Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 22 del 14/02/2013 “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), ai sensi dell’art. 184-ter, comma 2 del D.Lgs 3/04/2006 n. 152 e smi.” (cfr. alla G. Uff. n. 62 del 14/03/2013). Infine, si evidenzia che l’attuale Parte IV del D.Lgs 152/2006 e la normativa tecnica europea collegata introducono la nozione di CSS in sostituzione alle precedenti definizioni (solo italiane) di CDR e di CDR-Q (ex “prodotto”, ai sensi dell’art. 229, comma 2, del D.Lgs. 152/2006 e dei requisiti del DM 2/05/2006). Conseguentemente, anche la normativa tecnica nazionale si sta progressivamente allineando alle nuove disposizioni comunitarie, con definizione di metodi standardizzati (riconoscuti dal legislatore italiano) per la produzione, il campionamento e l’analisi, idonei a rendere un CSS sempre più “prodotto di commercio” e sempre meno “rifiuto”; la revisione degli standard di riferimento e l’individuazione di specifiche classificazioni tecniche (cfr. alle norme EN serie 15400 e UNI EN/TR 15508:2008) sono infatti finalizzate ad ottenere un combustibile alternativo il più possibile omogeneo (con caratteristiche meccaniche e chimico-fisiche ben determinate ed idonee a garantirne la tracciabilità e l’accettabilità) e una sempre più sicura ed efficiente valorizzazione energetica. In ultimo, si rileva che, con Decreto del Ministero dell’Ambiente 20 marzo 2013 "Modifica dell'Allegato X della Parte Quinta del D.Lgs 3/04/2006 n. 152 e smi., in materia di utilizzo del combustibile solido secondario (CSS)” (cfr. alla G. Uff. n. 77 del 2/04/2013), il CSS, avente caratteristiche e condizioni di utilizzo conformi al DM n. 22/2013 (cosi’ come il CBN), è stato inserito al p. 10 del paragrafo 1 della Parte I - Sezione I e nella Sezione 7 della Parte II del suddetto Allegato X, acquisendo, quindi, a tutti gli effetti lo status di “combustibile esclusivamente consentito negli impianti industriali”, come il gasolio, l’olio combustibile, il carbon fossile, etc,(cfr. anche all’art. 293 del D.Lgs 152/2006).

Caratterizzazione dello EoW del “CSS” La norma tecnica armonizzata UNI EN 15359:2011 “Combustibili solidi secondari (CSS)” si basa sui requisiti della norma tecnica CEN/TS 15359:2006 “Solid recovered fuels” (SRF), che individua, a livello europeo, la classificazione dello SRF tenendo solamente conto di tre parametri (e relative classi), riconosciuti strategici per importanza ambientale, tecnologica e prestazionale/ economica, quali PCI (parametro commerciale), Cl (parametro di processo) e Hg (parametro ambientale), secondo il seguente prospetto 2.

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Prospetto 2 - Classificazione dei CSS (da UNI EN 15359:2011)

Caratteristiche di classificazione

Caratteristica Misura statistica

Unità di misura

Valori limite per classe

1 2 3 4 5

PCI media MJ /kg t.q. ≥ 25 ≥ 20 ≥ 15 ≥ 10 ≥ 3

Cl media % s.s. ≤ 0,2 ≤ 0,6 ≤ 1,0 ≤ 1,5 ≤ 3

Hg mediana mg /MJ t.q. ≤ 0,02 ≤ 0,03 ≤ 0,08 ≤ 0,15 ≤ 0,50

80° percentile mg /MJ t.q. ≤ 0,04 ≤ 0,06 ≤ 0,16 ≤ 0,30 ≤ 1,00

Il DM considera “prodotto” il CSS esclusivamente classificabile nelle classi 1,2,3 e relative combinazioni per quanto riguarda PCI e Cl e nelle classi 1, 2 per Hg (cfr. Allegato 1, Tab. 1).

Inoltre, per garantire la massima prevenzione dei potenziali impatti ambientali negativi sull’ambiente e/o sulla salute umana, lo stesso DM (cfr. Allegato 1, Tabella 2), anche in conformità alle indicazioni della UNI EN 15359:2011, definisce altre caratterisiche di specificazione, con valori limite di concentrazione, espressi come mediana dei singoli parametri (n. 11 metalli), indicati nel prospetto seguente:

Caratteristiche di specificazione

Parametro Misura statistica Unità di misura Valore massimo della mediana

Cd mediana mg /kg s.s. 4 Tl mediana mg /kg s.s. 5 As mediana mg /kg s.s. 5 Co mediana mg /kg s.s. 18 Cr mediana mg /kg s.s. 100 Cu mediana mg /kg s.s. 500 Mn mediana mg /kg s.s. 250 Ni mediana mg /kg s.s. 30 Pb mediana mg /kg s.s. 240 Sb mediana mg /kg s.s. 50 V mediana mg /kg s.s. 10 Hg fare riferimento al Prospetto 2 Cl fare riferimento al Prospetto 2

Le modalità di campionamento del CSS (cfr. a lotto, incrementi, etc…) e le metodiche di analisi e valutazione della conformità del campione finale, costituito da un campione composito per lotto di tipo "stratificato", come descritto nella UNI EN 15442 e UNI EN 15443, sono indicate nella UNI-TS (dicembre 2013), che sostituisce le “Linee Guida CTI 11 per l’applicazione delle UNI EN 15359 e UNI EN 15358, in relazione dalla Raccomandazione CTI 8 sui CSS” (agosto 2012) La rispondenza alle suddette prescrizioni viene sistematicamente verificata e formalizzata dal Produttore attraverso la “Dichiarazione di conformità” relativa a ciascun sottolotto e lotto (max 1500 t) di CSS (cfr. art. 8, comma 2 e Allegato 4 del suddetto DM), nonché ai successivi controlli effettuati dall’Utilizzatore, secondo le procedure operative del proprio sistema di gestione ambientale, con analisi eseguite da Laboratori accreditati ISO 9001:2008.

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Ovviamente, come dettagliatamente indicato nei capitoli seguenti, il “CarboNeXT®” ottempera pienamente ai requisiti merceologici e ambientali indicati nel suddetto Regolamento, con classificazione individuabile rispettivamente per PCI e Cl nella classe 3 e per Hg nella classe 2 e con costante rispetto dei limiti di specificazione.

Inoltre, conformemente all’art. 8, comma 1, lett. d) del DM, tenendo anche conto del peculiare processo tecnologico e delle specifiche caratteristiche di qualità, il “CarboNeXT®” - contraddistinto dalla classe: 3,3,2 (cfr. alla classificazione della UNI EN 15359) - viene sottoposto alle disposizioni del Regolamento 1907/2006/CE “REACH”, con specifica registrazione presso l’Agenzia ECHA. In questo contesto, nella primavera 2011, ECODECO (ora A2A AMBIENTE) in qualità di “Lead registrant” e BUZZI UNICEM come “Joint registrant” hanno costituto un apposito “consorzio”, con lo scopo di presentare l’istanza di registrazione, nonché gestire le fasi successive. A seguito della sottoscrizione del “Master Contract Agreement”, del “Consortium Management Service Agreement” e del “Consortium Management Technical Agreement”, sono state progressivamente implementate, secondo uno specifico cronoprogramma, l’iter tecnico-amministrativo e le attività di testing, con esecuzione di analisi chimico-fisiche, test tossicologici e eco-tossicologici, misure delle emissioni forni e adeguati reporting, necessari per la preparazione del dossier contenente tutti i dati di identità della sostanza e il Chemical Safety Report da presentare ai fini della registrazione presso l’Agenzia ECHA.

Dopo oltre 18 mesi, in data 17/09/2012, ECODECO ha ottenuto la registrazione n. 01-2119939968-13-0000 per CarboNeXT® di classe 3,3,3; a seguito di specifica enquiry, in data 24/04/2013 (RE: INC000000079487), ECHA comunica che la suddetta registrazione comprende la sostanza “Solid Recovered Fuel” (EC 700-869-2), con class code: NCV 3, Cl 3, Hg 3 and also the less hazardous version “....as long as the more hazardous version of the same product is covered by the registration, also the less hazardous version is covered.”

Successivamente, anche BUZZI UNICEM (Joint registrant) ha presentato la documentazione (caratterizzazione chimico-fisica di SSC MI, Chemical Safety Report, Iuclid joint dossier, etc…) per il CBN di classe 3,3,2, basato anche sui test eseguiti da A2A AMBIENTE,ottenendo la registrazione n. 01-2119939968-13-0001 in data 31/10/2013.

(vedere anche ECHA dossier (october 2013) – Allegato 1) Risulta quindi evidente che le rigorose procedure di monitoraggio e controllo e gli efficaci sistemi di prevenzione e protezione (descritti nei successivi cap. 6 e 7) sono in grado di assicurare la corretta gestione degli impianti e la minimizzazione di ogni possibile effetto ambientale negativo, così da escludere qualsiasi ipotesi di interferenze negative con la qualità dell’aria, l’idrografia sotterranea oppure il suolo e il sottosuolo.

In particolare, le caratteristiche del CSS (sottoposto a una serie di idonei trattamenti meccanici di selezione, raffinazione, essiccazione e/o biostabilizzazione, unitamente alla registrazione REACH), le modalità di conferimento con automezzi chiusi (normalmente semirimorchi del tipo “sliding floor”) e, infine, la tipologia degli impianti di ricevimento e stoccaggio in tramogge/sili e degli specifici sistemi di trasporto chiusi e opportunamente depolverati con efficaci filtri a maniche, nonché le linee di trasporto pneumatico ai bruciatori, assicurano l’assenza di particolari rischi per gli ecosistemi nella zona circostante l’impianto.

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3. Registrazione REACH

Le disposizioni del Regolamento n. 1907/2006/CE del 18/12/2006 “concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH)” sono finalizzate ad assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente tramite la valutazione dei pericoli delle sostanze chimiche e la caratterizzazione dei rischi che derivano dall’uso delle stesse, nonché a garantire la libera circolazione delle sostanze chimiche in quanto tali o in quanto componenti di preparati o articoli. Il Regolamento si pone, dunque, come complementare, dal punto di vista logico e sistematico, rispetto alla disciplina comunitaria che regola la gestione dei rifiuti. Infatti, l’art. 2 (“Ambito di applicazione”) stabilisce che “i rifiuti quali definiti nella Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio non sono considerati né sostanze, né preparati, né articoli a norma dell’art. 3 del presente regolamento”. Di conseguenza, nel momento in cui il rifiuto cessa di essere tale, questo ricade nell’ambito di applicazione del Regolamento e, per poter essere commercializzato, deve essere registrato all’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (European Chemicals Agency, ECHA), come qualsiasi altra sostanza chimica (salvo le esenzioni previste).

La registrazione, ai sensi del Regolamento REACH, comporta che ogni produttore o importatore di una sostanza, in quanto tale o in quanto componente di uno o più preparati, prodotta o importata in quantitativi pari o superiori a 1 tonnellata all’anno, debba presentare all’ECHA un fascicolo tecnico sulla sostanza (Registration dossier). Tale fascicolo deve contenere le informazioni chimico-fisiche, tossicologiche e ecotossicologiche, necessarie per individuare le proprietà pericolose della sostanza, valutare i rischi che l’uso comporta e definire le misure di gestione dei rischi da applicare e da raccomandare agli utilizzatori per un “uso sicuro” della sostanza. In linea di principio, la tipologia di dati da includere nel dossier di registrazione è funzione del tonnellaggio prodotto o importato, indicativo del potenziale di esposizione che le sostanze presentano per l’uomo e l’ambiente.

Come anticipato nella capitolo precedente, il prodotto CarboNeXT®, registrato sia da A2A Ambiente, che da Buzzi Unicem, può essere prodotto all’interno della Comunità Europea e immesso sul mercato come sostanza chimica destinata ad essere utilizzata come combustibile, nelle condizioni di produzione ed utilizzo descritte nel fascicolo tecnico.

Ai fini della registrazione REACH, il CarboNeXT® è definito come sostanza UVCB (substance of Unknown or Variable composition, Complex reaction products or Biological materials; Sostanze di composizione sconosciuta o variabile, prodotti di una reazione complessa o materiali biologici); infatti, nella categoria delle sostanze UVCB rientrano quelle sostanze costituite da un numero di componenti relativamente elevato e/o dalla composizione chimica variabile e poco prevedibile, come il CBN, direttamente correlabile alla composizione variabile del materiale di partenza, cioè i rifiuti urbani. Di conseguenza, per conseguire la registrazione, oltre alle specifiche conoscenze sulla composizione chimico-fisica, le sostanze UVCB richiedono altri tipi di informazioni per la loro identificazione e in particolare:

- l’origine o le materie prime componenti; - il processo di produzione; - altri “identificatori” specifici per ciascuna tipologia di sostanza UVCB.

Nel caso del CarboNeXT®, le informazioni necessarie ad identificare la sostanza, incluse nel dossier di registrazione, sono le seguenti:

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I. Composizione merceologica:

Costituente (Classe merceologica)

Concentrazione tipica (% p/p)

Intervallo di concentrazione(% p/p)

Polietilene 32% 15 - 60% Polistirene espanso 1,8% 0 - 20% Plastiche rigide 11% 0 - 40% Materiale plastico non classificato 3% 0 - 20% Carta e cellulosa 26% 10 - 50% Tessuti 15% 0 - 30% Legno 3% 0 - 30% Solidi inerti 1,5% 0 -10% Gomma 1,7% 0 - 20% Alluminio 1,4% 0 - 5% Vetro 0,9% 0 - 5% Rame 0,5% 0 - 5% Spugna 0,5% 0 - 20% Materiale misto non separabile 8% 0 - 20%

II. Descrizione della materia prima per la produzione, in conformità con quanto previsto dall’art. 6 del Decreto: rifiuti urbani e i rifiuti speciali, purché non pericolosi, ad esclusione dei rifiuti non pericolosi identificati dai Codici CER elencati nell’Allegato 2 delo stesso decreto

III. Descrizione del processo di produzione, illustrato nel capitolo 6.

IV. Classificazione secondo la norma UNI EN 15359:2011: PCI 3; Cl 3; Hg 2

Caratteristica Intervallo di concentrazione Potere calorifico inferiore (Metodo ASTM D5865-01) 15 ÷ 20 MJ/kg

Contenuto di Cloro (Metodo EPA 9056A 2007) 0,6 ÷1% p/p

Contenuto di Mercurio (Metodi EPA 3051A 2007 e EPA 6010C 2007)

0,4 ÷ 0,6 mg/kg

V. Proprietà chimico-fisiche, descritte nel capitolo 4.

VI. Elementi metallici presenti in concentrazione > 0.1% p/p:

Elemento metallico (Met. EPA 3051A 2007 +EPA 6010C 2007)

Concentrazione tipica (% p/p)

Calcio 3,5% Alluminio 1,1% Potassio 0,5% Magnesio 0,3%

Sodio 0,2%

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VII. Contenuto totale di bromo, fluoro, iodio e zolfo:

Elemento (Met. EPA 9056A 2007)

Concentrazione tipica (% p/p)

Bromo < 0,01% Fluoro < 0,01% Iodio < 0,01% Zolfo 0,2%

VIII. Contenuto totale di silice cristallina:

la concentrazione di silice cristallina, determinata mediante diffrattometria a raggi X, risulta essere pari a circa 0,14 % p/p e, quindi, non comporta alcun rischio per la salute; inoltre, assumendo come respirabile tutta la frazione di particelle di CBN con diametro aerodinamico minore di 40 µm (circa il 10% p/p del prodotto), il contenuto stimato di silice cristallina respirabile è ulteriormente inferiore (circa 0,015% p/p).

IX. Test tossicologici e ecotossicologici Oltre alle informazioni necessarie per identificare la sostanza, il dossier di registrazione REACH deve anche contenere dati tossicologici e ecotossicologici, finalizzati a individuare le proprietà pericolose della sostanza, così da poter applicare i criteri di classificazione definiti dal Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e dalla Direttiva 67/548/CEE. Le informazioni tossicologiche e ecotossicologiche riportate nel fascicolo tecnico del CarboNeXT® e analizzate in modo approfondito nel Chemical Safety Report, verificato e validato da ECHA, sono riassunte nel seguente prospetto:

Informazioni tossicologiche End-point Risultato test sperimentale

Tossicità acuta per via dermale (Metodo OECD 402)

Nessun effetto negativo (dose massima applicata: 2000 mg/kg peso corpo).

Tossicità a dose ripetuta per via dermale (Metodo OECD 410)

Nessun effetto negativo (dose applicata: 2000 mg/Kg peso corporeo per 28 giorni).

Irritazione cutanea (Metodo OECD 439) Nessun effetto irritante per la pelle.

Irritazione oculare (Metodo OECD 437) Nessun effetto irritante per gli occhi.

Sensibilizzazione (Metodo OECD 429) Nessun effetto sensibilizzante.

Informazioni ecotossicologiche End-point Risultato test sperimentale

Tossicità acuta per i pesci (Metodo OECD 203) Nessun effetto negativo per i pesci (Brachydanio rerio).

Tossicità acuta per i crostacei (Metodo OECD 202) Nessun effetto negativo per la Daphnia Magna.

Tossicità acuta per le alghe (Metodo OECD 201)

Nessun effetto negativo per le alghe (Pseudokirchnerellasubcapitata).

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Gli studi sperimentali, eseguiti secondo le metodiche analitiche adottate a livello comunitario, sono stati selezionati considerando la destinazione d’uso della sostanza, oltre alle sue caratteristiche chimico-fisiche. Infatti, il CarboNeXT® è destinato ad un uso industriale, che ne prevede la combustione in impianti debitamente autorizzati e dotati di efficaci presidi tecnici antinquinamento, dove viene manipolato, unicamente da operatori adeguatamente formati, attraverso la costante applicazione delle buone pratiche lavorative e delle opportune misure di prevenzione e protezione, al fine di minimizzare ogni potenziale impatto negativo per l’uomo e l’ambiente. Considerando, quindi, gli scenari di produzione e d’uso del CarboNeXT®, sono state studiate:

- la tossicità per via dermale, a seguito di singola esposizione e/o di esposizioni ripetute; - il potenziale irritante per gli occhi e la pelle; - il potenziale sensibilizzante per la cute.

Il rischio di inalazione è stato valutato “trascurabile”, sulla base della granulometria del prodotto (solo il 10% circa delle particelle presenta un diametro aerodinamico inferiore a 40 µm) e delle misure di protezione adottate nelle fasi di produzione e di utilizzo. I risultati di tutti i test condotti non hanno registrato alcun effetto dannoso per la salute; quindi, il CarboNeXT® non è classificato come pericoloso per la salute, in base ai criteri di classificazione definiti dal Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP) e dalla Direttiva 67/548/CEE. Anche se durante il normale ciclo di vita, il rilascio nell’ambiente del CarboNeXT® è un evento improbabile, è stata comunque valutata la pericolosità per gli organismi acquatici; gli studi ecotossicologici non hanno però rilevato alcun effetto tossico per gli organismi acquatici, sia per esposizioni a breve che a lungo termine, essendo il prodotto esclusivamente utilizzato come combustibile in processi controllati e eco-compatibili. Anche i risultati dei test ecotossicologici confermano che il CarboNeXT® non è classificato come pericoloso per l’ambiente, in base ai criteri di classificazione definiti dal Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP) e della Direttiva 67/548/CEE. 4. Caratterizzazione chimico-fisica

Un aspetto fondamentale del Regolamento REACH consiste nella condivisione dei dati (data sharing) sulle sostanze fabbricate, importate, vendute e utilizzate nell'Unione Europea.

Lo scopo principale della condivisione dei dati, in particolare delle informazioni tossicologiche ed ecotossicologiche, è evitare inutili sperimentazioni su animali vertebrati; quindi, risulta prioritario condivdere gli studi che implicano la sperimentazione sugli animali vertebrati tra i registranti, così da evitare l'inutile ripetizione delle sperimentazioni. Nuovi studi sugli animali vertebrati possono essere condotti solo in caso di assoluta necessità; pertanto, quando una sostanza viene fabbricata o importata da più di un'azienda, la condivisione dei dati deve precedere la registrazione.

La prima fase del processo di registrazione e di condivisione dei dati comporta, da parte di ogni potenziale registrante, la verifica di conformità della propria sostanza ai cosiddetti “criteri di sameness”, definiti dal primo registrante; la conformità a tali criteri implica l’identicità della propria sostanza con quella già registrata (o da registrare) da altri fabbricanti e/o importatori.

I criteri di sameness sono facilmente definibili per le sostanze caratterizzate da una determinata composizione quali-quantitativa e identificabili sulla base dei parametri descritti nell’Allegato VI, Sezione 2 del REACH (es. formula molecolare, peso molecolare, grado di purezza, dati spettrali e cromatografici).

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Tali parametri non sono applicabili per le sostanze UVCB, per le quali devono essere definiti altri criteri di sameness, che, in linea generale, coincidono con le informazioni necessarie per identificare la sostanza e riportate nel dossier di registrazione. In questo contesto, oltre alla composizione merceologica e alla classificazione secondo la norma tecnica europea, sono state determinate sperimentalmente alcune proprietà chimico-fisiche del CBN. Quindi, i “criteri di sameness” del CarboNeXT® sono rappresentati sia dai parametri PCI e Cl, univocamente individuati almeno dalla classe 3, e Hg dalla classe 2 del prospetto della UNI EN 15359:2011 e dai parametri di specificazione del Decreto EoW italiano, sia dalle seguenti caratteristiche peculiari e significative.

Proprietà Risultato test sperimentali Intervallo previsto

Densità (Metodo A.3, Regolamento (CE) n. 440/2008) 1.27 - 1.64 g/ml

Punto di infiammabilità (Metodi ASTM D 3828-09 e ASTM E 502-07) 180 - 210 °C

Infiammabilità (solidi) (Metodo A.10, Regolamento (CE) n. 440/2008) Non facilmente infiammabile.

Infiammabilità (contatto con l’acqua) (Metodo A.12, Regolamento (CE) n. 440/2008) A contatto con l’acqua non si sviluppano gas.

Temperatura di autoaccensione (Metodo A.16, Regolamento (CE) n. 440/2008) 220 - 240 °C

Distribuzione granulometrica (Metodo ISO 13320:2009)

Diametro medio volumico: 50 % p/p: 450 - 900 micrometri. Distribuzione granulometria: 90 % p/p: 1050 - 1500 micrometri; 10 % p/p: 40 - 250 micrometri.

Analisi elementare di: - Carbonio, Idrogeno, Azoto (Metodo UNI EN 15407:2011) - Zolfo (Metodo UNI EN 15408: 2011).

Carbonio: 43 - 57 % p/p Idrogeno: 6 - 8 % p/p Azoto: 1 % p/p Zolfo: 0.1 - 0.3 % p/p

5. Scheda Informativa sulla Sostanza (SIS)

La valutazione delle caratteristiche chimico-fisiche, tossicologiche e ecotossicologiche del “CarboNeXT®”, documentata nel Chemical Safety Report unitamente alla dettagliata analisi della specifica destinazione d’uso (combustione), consentono di classificare il prodotto come sostanza non pericolosa per la salute umana e per l’ambiente, in conformità con i criteri di classificazione definiti dal Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e dalla Direttiva 67/548/CEE. Pertanto, per il suddetto combustibile, non è previsto alcun obbligo di etichettatura di pericolo, né di predisporre una scheda di sicurezza compilata secondo le disposizioni dell’Allegato II del Regolamento REACH.

La “Scheda informativa sulla sostanza (SIS)” (Allegato 2) ha unicamente lo scopo di fornire agli utilizzatori tutte le informazioni necessarie per consentire l’identificazione e l’applicazione delle misure appropriate di gestione dei rischi, derivanti dal proprio scenario di utilizzo.

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6. Impianto di produzione “CarboNeXT®” Il “CarboNeXT” viene prodotto presso impianti debitamente autorizzati con A.I.A. provinciale e dotati di sistema di gestione della qualità certificato, attraverso procedure operative conformi ai requisiti della norma UNI EN 14442 (metodi di campionamento) e UNI EN 1443 (preparazione del campione di laboratorio), così come anche definiti dalla UNI-TS / Linea Guida CTI 11 (2013) e dalla UNI EN 15358 (sistemi di gestione della qualità per la produzione di CSS).

In particolare, Buzzi Unicem ha realizzato un sistema moderno e completamente integrato1 per la massima valorizzazione energetica dei rifiuti solidi urbani e, in particolare, ha sviluppato una innovativa tecnologia di triturazione finalizzata alla produzione di un combustibile di pezzatura millimetrica, il “CarboNeXT®”, avente caratteristiche stabili e uniformi e conseguentemente un elevato rendimento termico, che ne consente l’utilizzo nei forni da cemento e/o nelle centrali termoelettriche, in co-combustione con il combustibile tradizionale (carbone) con previsione di sostituzione calorica fino al 70%. Il trattamento degli RSU, finalizzato alla preparazione del suddetto affidabile combustibile, utilizza il sistema ITS® (Intelligent Transfer Station). Questo trattamento per via aerobica elimina i problemi di igiene e di impatto ambientale ascrivibili alla presenza negli RSU della frazione organica putrescibile, maleodorante e ricca di patogeni. Infatti, il processo Biocubi® si basa sullo sfruttamento di processi biologici aerobici esotermici che impiegano la sostanza organica putrescibile, presente nei rifiuti, come fonte energetica per ridurrre drasticamente la fermentescibilità e il contenuto di acqua e ottenere, quindi, un materiale bioessiccato, con caratteristiche combustibili e con elevati gradi di stabilità biologica, igienizzazione e assenza di odori molesti; pertanto, alla fine del ciclo di trattamento, si ottiene un materiale di pezzatura omogenea e ridotta, con un contenuto di acqua significativamente inferiore al 20% e una riduzione di peso del 30% rispetto alle quantità in ingresso all’impianto.

Schema di flusso del processo ITS®

1 Gli studi, la progettazione e realizzazione del processo innovativo, le varie fasi di sperimentazione e ottimizzazione degli impianti e la successiva produzione industriale sono state effettuate presso la piattaforma di trattamento rifiuti urbani della Società S.T.R. di Sommariva Bosco (CN) negli anni 2007÷2012; queste attività sono state verificate e validate da numerosi documenti tecnici, quali la “Analisi LCA di diversi scenari di trattamento” (eseguita da Life Cycle Engineering - gennaio 2011), lo “Studio di fattibilità” (eseguito da POLI TO - Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, Prof. Genon - aprile 2011) e il “Certificato di collaudo dell’impianto di macinazione e impianti connessi” (predisposto da POLI TO - Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, Prof. Genon e Prof. Onofrio – 4/03/2013).

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I principali vantaggi del sistema ITS® sono dunque: • prioritario livello di tutela della salute e degli ecosistemi, attraverso l’eliminazione e/o la

prevenzione di ogni rischio di inquinamento dell'aria, acqua, suolo e sottosuolo, o di impatti derivanti da rumori e odori, nonché di ogni degrado residuale dell'ambiente e del paesaggio;

• massimizzazione del recupero, in termini di materia e di energia, delle risorse contenute nei rifiuti da trattare;

• ottimizzazione dei flussi dei rifiuti; • efficienza e economicità; • elevati standard tecnici e ambientali; • elevato grado di flessibilità, che consente di rispondere in tempi rapidi e in modo efficiente

all’evolversi della gestione dei rifiuti (es: stagionalità, variabilità delle percentuali di raccolta differenziata, diverse qualità e caratteristiche merceologiche delle frazioni raccolte negli anni futuri).

L’elemento principale dell’impianto ITS® è identificabile nella linea di bioessiccazione, il cui corretto dimensionamento è fondamentale per stabilizzare il flusso di RSU in entrata all’impianto (in base alle quantità e alla tipologia dei rifiuti).

La linea prevede le seguenti fasi: • ricezione rifiuti; • triturazione preliminare e miscelazione; • bioessiccazione statica dei rifiuti; • invio del bioessiccato alla successiva selezione meccanica e preparazione del CBN.

La movimentazione dei rifiuti all’interno del capannone di stabilizzazione è effettuata tramite gru a ponte automatiche, dotate di benna elettro-idraulica, senza il contatto diretto né con il personale, né con le pale gommate; le gru sono programmabili, completamente automatizzate e gestite dalla sala controllo centralizzata. In particolare, per la bioessiccazione, il materiale triturato e omogeneizzato viene convogliato, secondo il programma preventivamente impostato, dalla gru a ponte nell’area di bioessiccazione, cioè nell’area di fermentazione accelerata. Poiché tale operazione non richiede particolari controlli, essa avviene in automatico durante le ore notturne, in assenza di personale e unicamente con una segnalazione di allarme per eventuali anomalie di funzionamento, rilanciata presso una postazione remota di controllo. La pavimentazione dell’area è forata e consente all’aria di processo, una volta attraversati i rifiuti, di essere canalizzata nel sistema di depurazione (biofiltro); grazie alle elevate temperature che si raggiungono nella massa (50-60°C), il processo aerobico è un valido sistema di stabilizzazione, deodorizzazione e igienizzazione del materiale, con minimo consumo energetico; infatti, il rifiuto viene adeguatamente essiccato e stabilizzato, in un arco temporale di circa 14 giorni, grazie all'esotermia sviluppata dallo stesso processo. Il materiale bioessiccato viene poi trasferito con le gru automatiche alle sezioni di trattamento meccanico (cfr. produzione del CBN), con successivo “arricchimento”, con 20÷35% in peso di plastiche, gomme non clorurate, etc, così da raggiungere il contenuto calorico concordato con l’Utilizzatore.

Ovviamente, l’impianto è dotato di un controllo in linea del potere calorifico per garantire il giusto dosaggio dei due componenti (rifiuti urbani bioessiccati e rifiuti industriali) e di un sistema di monitoraggio a raggi infrarossi per verificare e ridurre il contenuto di cloro organico, così da massimizzare l’utilizzo senza compromettere il regolare esercizio del processo di cottura clinker.

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Peraltro, la costanza e l’omogeneità quali-quantitativa del CBN vengono garantite dalle sistematiche verifiche del ciclo produttivo e dal sistema di gestione integrato della qualità e dell’ambiente, che si estende fino ai bacini di raccolta e conferimento delle frazioni di rifiuto, costituenti le “materie prime” del processo produttivo.

Schema a blocchi del ciclo produttivo del CarboNeXT

TRITURAZIONE PRIMARIA

VASCA DI RICEZIONE

BIOESSICCAZIONE

VAGLIATURA

SEPARAZIONE AERAULICA

DEFERRIZZAZIONE

Fine

BIOFILTRO

Calo peso

Pesante

Leggero

Ferro

SEPARAZIONE OTTICA PVC

TRITURAZIONE SECONDARIA

CBN

CBN - CARICO CAMION PVC

FINE FERRO PESANTE POLVERE

FILTRO A MANICHE

FILTRO A MANICHE

Polvere

RAFFINAZIONE CBN

BIOESSICCAZIONE

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Impianto di raffinazione per produzione CarboNeXT®

La linea di raffinazione del bioessiccato finalizzata alla produzione di CarboNeXT è costituita dalle seguenti macchinari e attrezzature:

• vaglio rotante, con fori da 20 mm, per la prima separazione, su base dimensionale, tra sovvallo > 20 mm e sottovaglio < 20mm;

• separatore aeraulico per la successiva separazione su base ponderale del sovvallo; • scanner ottico con tecnologia Near InfraRed (NIR) per l’estrazione del PVC dalla frazione

leggera; • separatori magnetici per l’estrazione del ferro dagli scarti (PVC + frazione pesante), dal

sottovaglio e dal materiale a valle della triturazione secondaria; • separatori a correnti parassite per l’estrazione dei metalli non ferrosi dagli scarti (PVC +

frazione pesante) e dal materiale a valle della triturazione secondaria; • vaglio vibrante per la seconda separazione, su base dimensionale, del sottovaglio

(materiale fine < 8 mm, materiale grossolano > 8 mm); • doppio stadio di triturazione secondaria per la micronizzazione (*) del materiale e la

produzione del CBN in funzione della curva granulometrica concordata con Utilizzatore; • vaglio vibrante finale per la calibrazione dimensionale del combustibile; • nastri trasportatori per la movimentazione delle frazioni intermedie; • impianto di depolverazione per l’aspirazione e la filtrazione del polveri aerodisperse; • sistemi di automazione dell’intera sezione di raffinazione.

Il processo innovativo (*) consiste nel “trituratore” (da 7 t/h), composto da due rotori che lavorano in parallelo; l’utensile disgregante è rappresentato da semplici catene, installate in diverse posizioni e connesse ad una testa in rotazione, che gira a 700÷800 giri al minuto; il risultato finale è la produzione di un combustibile con granulometria prevalente inferiore a 5 mm. La gestione è completamente automatizzata e consente, attraverso un idoneo sistema di supervisione delle varie apparecchiature, di raggiungere un consumo energetico medio di circa 90 kWh/ton.

In particolare, il sopraindicato processo di produzione assicura al CarboNeXT® qualità migliori rispetto a quelle del CSS tradizionale per le seguenti caratteristiche:

• materiale micronizzato grazie alla nuova tecnologia di triturazione; • granulometria del materiale triturato tarabile a seconda delle peculiari esigenze

dell’impianto di recupero energetico; per es. 100% della curva granulometrica < 15 mm con prevalenza dimensionale inferiore a 4 mm (40-80%) e residuo < 1 mm per 20-35%.

• ridotta presenza di cloro, grazie alla rimozione delle plastiche clorurate (PVC) attraverso lo scanner ottico a tecnologia Near Infra Red (NIR);

• minore umidità residua e PCI (> 17 MJ/kg t.q.), con controllo off-line in grado di garantire costanti target di U% (±1%) e PCI (±1,5 MJ/Kg);

• maggiore omogeneità e conseguemtemente miglior rendimento di combustione.

Quindi, il CarboNeXT® si identifica come un combustibile di buona qualità e con prestazioni termiche allineate a quelle del carbone.

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Impianto produzione “CarbonNeXT” – Tramogge di carico

Impianto produzione “CarbonNeXT” – Nastro miscelatore

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Impianto produzione “CarbonNeXT” – Alimentazione trituratore

Trituratore a due rotori da 7 t/h

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Interno trituratore (catene rotanti a 800 giri/min)

Trituratore a due rotori – Schema di funzionamento

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Controllo degli impatti sulla salute e sull’ambiente

Come dimostrano le esperienze acquisite, attraverso l’operatività di oltre 20 impianti che in Europa utilizzano la tecnologia ITS®, il ciclo produttivo del CBN è realizzato e gestito in modo da minimizzare i potenziali impatti sull’ambiente interno e esterno e sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Infatti, si evidenzia che:

• lo scarico/ricezione, lo stoccaggio, la movimentazione e la bioessiccazione dei rifiuti in ingresso avvengono all’interno di edifici chiusi sottoposti ad idonea aspirazione;

• tutte le attività relative all’impianto di bioessiccazione, che possono causare emissioni polverigene e/o odorigene, sono effettuate all’interno di strutture chiuse in depressione e collegate con biofiltri, che ne abbattono le componenti inquinanti/sgradevoli; inoltre, sono attivati tutti gli accorgimenti funzionali (carterizzazione dei nastri, aspirazioni localizzate collegate alla filtrazione, etc.) per evitare emissioni non volute e/o anomale nelle aree non asservite ad ambiente chiuso in depressione;

• la gestione dei rifiuti e i controlli sono automatici, senza alcun intervento diretto degli operatori e, quindi, senza contatto con i rifiuti; in casi particolari (es: manutenzioni), gli operatori sono muniti di specifici dispositivi di protezione individuale e di cappe localizzate di aspirazione;

• ogni carico viene controllato visivamente dall’operatore presente nella sala comando, il quale eventualmente interviene azionando manualmente la gru a ponte per eliminare i rifiuti incompatibili con il processo; inoltre, tutte le successive operazioni di produzione del CBN sono effettuate a valle della bioessiccazione, ovvero su materiali secchi e a carica patogena ridotta;

• tutte le pavimentazioni degli impianti di trattamento sono opportunamente impermeabilizzate; i reflui liquidi provenienti dalla lavorazione dei rifiuti e dai biofiltri vengono captati ed inviati, a mezzo rete fognaria interna, nelle vasche di raccolta e stoccaggio impermeabilizzate;

• la rumorosità indotta dagli impianti è contenuta nei limiti di legge; ogni macchina e/o attrezzatura rispetta i livelli di pressione sonora previsti dalla normativa vigente.

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7. Recupero energetico “CarboNeXT®” nel forno da cemento Il recupero energetico avviene utilizzando nei bruciatori del forno da cemento il “CarboNeXT” nell’ambito di ordinarie attività produttive, che, nell’effettuare tale “recupero”, non modificano in alcun modo né le forme, né i contenuti tecnici delle attività medesime.

Pertanto, l’attività in oggetto si identifica come operazione di completo recupero energetico del CBN, essendo utilizzato come combustibile destinato a produrre energia termica in un processo industriale (forno di cottura clinker), in co-combustione con i combustibili tradizionali (carbone fossile, petcoke, o.c.d.), in piena sicurezza e senza generare alcun ulteriore rifiuto.

Questo impiego consente, infatti, il risparmio di una quota percentuale di fonti non rinnovabili, con sostituzione del fabbisogno calorico apportato dal carbone. Inoltre, la valorizzazione energetica del CBN:

- contribuisce positivamente al bilancio globale delle emissioni di gas ad effetto serra, grazie alla sostituzione di combustibili fossili (fonti non rinnovabili) con materiali che dovrebbero comunque essere inceneriti in impianti dedicati o smaltiti in discarica, con conseguenti emissioni di CO2 aggiuntive;

- comporta minori emissioni di ossidi di zolfo e azoto e di anidride carbonica; in particolare, il recupero energetico di 1 t di CBN nel forno da cemento consente di evitare 1,75 t di emissioni CO2, ascrivibili al risparmio di una quota percentuale di carbone ed alle emissioni di metano per smaltimento in discarica. (cfr. studi Life Cycle Assessment);

- persegue anche gli obiettivi che l’Italia si è impegnata a rispettare fin dal 1997 con la ratifica del Protocollo di Kyoto, grazie alla minore generazione di gas ad effetto serra (correlata alla “fonte rinnovabile”, identificabile nella quota di contenuto biogenico presente nel CBN).

Gas di combustione: 2000-1000°C

Tempo di residenza: > 10 sec

Clinker : 1450°C.

Precalcinazione

Temperatura gas: 1150 - 850°C

Farina: 850 °C

Combustibili non convenzionali

Ambiente basico per CaO

Nessun rifiuto di scarto

Ottimizzazione del recupero energetico

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In particolare, l’Italia potrebbe ottenere importanti miglioramenti sia nella raccolta differenziata (media nazionale pari al 35%), sia nella sensibile riduzione dello smaltimento di rifiuti solidi urbani in discarica (nel 2011 pari a circa 50%), attraverso l’incremento del recupero energetico. Questa strategia ricalca esattamente le best practices implementate nei Paesi UE più virtuosi, quali Austria, Germania, Olanda e Svezia, che individuano - come mix ottimale per la gestione dei rifiuti e per annullare completamente il ricorso alla discarica - il 50-60% di raccolta differenziata (da destinare a riuso, riciclo e compostaggio) e 40-50% di recupero termico.

Ripartizione percentuale della gestione dei rifiuti urbani nella Comunità Europea

In questo contesto, l’Italia risulta essere in grave ritardo per gli scarsi livelli di recupero energetico e l’eccessivo conferimento in discarica di rifiuti (cfr. con PCI > 13 MJ/kg), che ha comportato n. 102 deferimenti alla Corte di Giustizia Europea, con sanzioni pecuniarie per oltre 56 Mio€.

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Quindi, la produzione e l’utilizzo di CSS nei forni da cemento e nelle centrali termoelettriche, già esistenti, consentirebbe di ridurre e/o eliminare gli elevati flussi di esportazione di rifiuti urbani verso i suddetti Paesi UE, dotati di un efficiente sistema di termovalorizzatori.

Infatti, nel 2010 sono state esportate circa 3,2 milioni ton di RSU, mentre nel 2011 il solo costo per lo smaltimento in Olanda dei rifiuti di Napoli (circa 250.000 t) è stato pari a 25 Mio€. Infine, le risultanze dello studio di Nomisma Energia (settembre 2011) evidenziano che la produzione di un combustibile dai rifiuti, con caratteristiche tecniche tali da rispetttare rigidi parametri qualitativi-ambientali, rappresenta un irrinunciabile strumento per le politiche integrate in campo ambientale, energetico, economico e sociale, in grado di assicurare benefici sul ciclo di gestione dei rifiuti validi per l’intero sistema paese, quali:

evitare/ minimizzare il conferimento in discarica di circa 17 milioni t/a di rifiuti urbani, che rappresenta un enorme spreco economico, soprattutto per l’Italia da sempre soggetta alla forte dipendenza energetica dalle importazioni dall’estero (aggravatosi negli ultimi anni a causa degli alti prezzi del petrolio). Ogni anno, vengono sprecati in discarica circa 3,7 milioni tep (cfr. al contenuto calorico medio del rifiuto urbano pari a 9,2 MJ/kg), corrispondenti a circa 1,2 miliardi €/anno;

stimolare alti livelli di raccolta differenziata, con costanti sinergie tra il recupero di materia e quello di energia;

raggiungere circa 200 kg di rifiuti/abitante avviati al recupero energetico (contro 76 kg/ab. del 2011), a fronte di una produzione di rifiuti annuale di circa 530 kg/abitante, perfettamente allineata con la media UE-27;

incrementare la produzione nazionale di CSS fino a circa 6 milioni t/a, derivanti da circa 40% dei 33 milioni t di rifiuti solidi urbani prodotti annualmente, con: - rispamio medio potenziale del 10÷14% sulla tariffa /tassa rifiuti per nucleo familiare

(circa 950 Mio€/anno); - risparmio di circa 260 Mio€/anno sulla bolletta energetica dei comparti industriali

interessati; - beneficio ambientale ascrivibile a circa 8 milioni di t/a di emisssioni di CO2 evitate; - occupazione di oltre 10.700 addetti/anno per il periodo degli investimenti necessari

nella filiera, stimabili in 2,1 miliardi €, oltre a circa 790 occupati permanenti negli impianti di produzione e utilizzo.

Simulazione previsionale di gestione rifiuti in Italia (Nomisma Energia - 2011)

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Impianti e sistemi di ricevimento, stoccaggio ed alimentazione del CBN ai

bruciatori del forno di cottura clinker L’Impianto specificatamente destinato alla co-combustione del CBN con gli altri combustibili tradizionali (carbone, petcoke, o.c.d.) è univocamente individuato nel forno di cottura clinker esistente, che, per assicurare la massima affidabilità ed efficacia di tale recupero energetico, non necessita di alcun intervento di adeguamento strutturale e/o gestionale. Unicamente il ricevimento e lo stoccaggio del CBN vengono effettuati in impianti specifici (tramogge, traportatori a coclea, etc), posizionati in prossimità della linea di cottura clinker.

Queste attrezzature ausiliarie costituiscono una struttura integrata negli impianti di produzione della Cementeria e, pertanto, possono usufruire di tutti i macchinari, infrastrutture e servizi facenti parte della stessa Unità Produttiva. L’impianto di ricezione, posizionato presso il preriscaldatore a cicloni, è costituito da :

• n. 3 corsie (con predisposizione di eventuale 4^ corsia, ove necessaria) per lo scarico del CBN da appositi semirimorchi, attrezzati con piano mobile ad azionamento automatico;

• sistema di trasporto a coclee; • trasportatore a catena trascinante chiusa per l’alimentazione della stazione di dosaggio e

pesatura; • impianto di depolverazione per eliminazione delle potenziali fonti di polverosità diffusa.

L’impianto di dosaggio è costituito da :

• tramoggia metallica (30 mc), dotata di misuratore di livello e di filtro di depolverazione;

• n. 2 trasportatori a coclea per estrazione dalla tramoggia;

• n. 2 nastri pondero-dosatori in gomma, completamente chiusi (portata max 10 t/h cad), dotati di nastro in verticale, che funziona da regolatore altezza dello strato;

• n. 2 rotocelle a tenuta per l’alimentazione della linea di trasporto pneumatico del CBN in parte al bruciatore principale del forno e in parte al bruciatore secondario del precalcinatore;

• bruciatore in testata formo, con n. 1 soffiante;

• bruciatore in precalcinazione, con n. 2 soffianti. (vedere flow sheet)

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Bilancia estrattrice e trasporto pneumatico ai bruciatori del forno

Il CBN viene conferito in Cementeria e movimentato a mezzo trattore e semirimorchi chiusi (da 80 mc/cad), che assolvono quindi alla funzione principale di "messa in riserva" (per cui la Cementeria non necessita di aree di stoccaggio interne) e sono dotati di un particolare sistema di carico/scarico automatico orizzontale a pianale mobile con azionamento idraulico.

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.

Il container, una volta staccato dalla motrice, viene collegato all’impianto di ricevimento e ne diventa parte integrante.

Stazioni di ricevimento semirimorchi “sliding floor”

Ogni veicolo è dotato di centralina elettro-idraulica destinata ad alimentare le varie utenze, quali pianale mobile, cilindri di azionamento, bloccaggio di sicurezza in assenza del trattore, centralina elettrica per la gestione di tutte le utenze, movimentazione e regolazione della velocità pianale; le funzioni sono comandate in remoto ed idonei sensori e sistemi di controllo, installati a bordo del semirimorchio, permettono il relativo riscontro da parte dell'operatore.

Il sistema di ricevimento e dosaggio è dimensionato per 30 mc/ora, così da poter gestire un'ampia varietà di materiali, con peso specifico variabile da 0,2 a 0,6 t/mc, e garantire la massima omogeneità e costanza di alimentazione, attraverso adeguati sistemi di dosaggio ponderale.

Inoltre, l'impianto è dotato di numerosi dispositivi di sicurezza, quali serranda a ghigliottina, posizionata allo scarico nello scambiatore a cicloni (per protezione a seguito di fermata improvvisa del forno), barriere elettroniche nel punto di scarico degli automezzi, nonché opportune passerelle che consentono l'accesso in sicurezza alle varie macchine per controlli e manutenzione.

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L'impianto di ricevimento, estrazione e dosaggio del CBN ai bruciatori viene gestito dal calcolatore di processo, nell'ambito dei controlli di gestione e di sicurezza previsti nel ciclo produttivo della linea di cottura clinker.

CDR e CBN

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ALLEGATO 1

CarboNeXT®

Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

CarboNeXT®

Substance name: 700-869-2 - Solid recovered fuel - class code: NCV 3, Cl 3, Hg 3 and also the less hazardous version (*) (*) ref. ECHA RE: INC00000007947 - 24/04/2013 : “....as long as the more hazardous version of the same product is covered by the registration, also the less hazardous version is covered.” - A2A AMBIENTE (ex ECODECO): registration no 01-2119939968-13-0000 - 17/09/2012 - BUZZI UNICEM : registration no 01-2119939968-13-0001 - 31/10/2013

ECHA dossier (october 2013)

INDEX

• General Information

o Identification o Compositions

CarboNeXT

• Classification and Labelling o GHS

Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) o DSD - DPD

Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

• Manufacture, Use & Exposure o Identified uses

• PBT assessment

o PBT assessment.001 o PBT assessment.002

• Physical and chemical properties

o Appearance/physical state/colour Other WoE Appearance/physical state/colour.001

o Melting point/freezing point NS NS Melting point/freezing point.001

o Boiling point NS NS Boiling point.001

o Density Exp Key Density.001

o Particle size distribution (Granulometry) Exp Key Particle size distribution (Granulometry).001

o Vapour pressure NS NS Vapour pressure.001

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o Partition coefficient NS NS Partition coefficient.001

o Water solubility NS NS Water solubility.001

o Surface tension NS NS Surface tension.001

o Flash point Exp Key Flash point.001

o Auto flammability Exp Key Auto flammability.001

o Flammability Exp Key Flammability.001 Exp Supporting Flammability.002

o Explosiveness NS NS Explosiveness.001

o Oxidising properties NS NS Oxidising properties.001

o Stability in organic solvents and identity of relevant degradation products NS NS Stability in organic solvents and identity of relevant degradation

products.001 o Dissociation constant

NS NS Dissociation constant.001 o Viscosity

NS NS Viscosity.001

• Environmental fate and pathways o Stability

Hydrolysis NS NS Hydrolysis.001

o Biodegradation Biodegradation in water: screening tests

NS NS Biodegradation in water: screening tests.001 Biodegradation in water and sediment: simulation tests

NS NS Biodegradation in water and sediment: simulation tests.001 Biodegradation in soil

NS NS Biodegradation in soil.001 o Bioaccumulation

Bioaccumulation: aquatic / sediment NS NS Bioaccumulation: aquatic / sediment.001

o Transport and distribution Adsorption / desorption

NS NS Adsorption / desorption.001

• Ecotoxicological Information o Ecotoxicological Information.001 o Aquatic toxicity

Short-term toxicity to fish Exp Key Short-term toxicity to fish.001

Long-term toxicity to fish NS NS Long-term toxicity to fish.001

Short-term toxicity to aquatic invertebrates Exp Key Short-term toxicity to aquatic invertebrates.001

Long-term toxicity to aquatic invertebrates NS NS Long-term toxicity to aquatic invertebrates.001

Toxicity to aquatic algae and cyanobacteria Exp Key Toxicity to aquatic algae and cyanobacteria.001

Toxicity to microorganisms NS NS Toxicity to microorganisms.001

o Sediment toxicity NS NS Sediment toxicity.001

o Terrestrial toxicity Toxicity to soil macroorganisms except arthropods

NS NS Toxicity to soil macroorganisms except arthropods.001 Toxicity to terrestrial arthropods

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NS NS Toxicity to terrestrial arthropods.001 Toxicity to terrestrial plants

NS NS Toxicity to terrestrial plants.001 Toxicity to soil microorganisms

NS NS Toxicity to soil microorganisms.001 Toxicity to birds

NS NS Toxicity to birds.001

• Toxicological information o Toxicological information.001 o Toxicokinetics, metabolism and distribution

Basic toxicokinetics NS NS Basic toxicokinetics.001

o Acute Toxicity Acute toxicity: oral

NS NS Acute toxicity: oral.001 Acute toxicity: inhalation

NS NS Acute toxicity: inhalation.001 Acute toxicity: dermal

Exp Key Acute toxicity: dermal.001 o Irritation / corrosion

Skin irritation / corrosion Exp Key Skin irritation / corrosion.001 NS NS Skin irritation / corrosion.002

Eye irritation Exp Key Eye irritation.001 NS NS Eye irritation.002

o Sensitisation Skin sensitisation

Exp Key Skin sensitisation.001 o Repeated dose toxicity

Repeated dose toxicity: oral NS NS Repeated dose toxicity: oral.001

Repeated dose toxicity: dermal Exp Key Repeated dose toxicity: dermal.001

o Genetic toxicity Genetic toxicity in vitro

NS NS Genetic toxicity in vitro.001 o Toxicity to reproduction

Toxicity to reproduction NS NS Toxicity to reproduction.001

Developmental toxicity / teratogenicity NS NS Developmental toxicity / teratogenicity.001

• Guidance on safe use

o Guidance on safe use.001

• Reference substances o Rubber o Cellulose o Aluminium o Polyetylene plastic o Plastic material not classified o Inert solid o Copper o Glass o Hard plastics o Sponge o Polystyrene foam o Inseparable mixture o Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) o Fabric o Wood

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General Information Identification Substance identification Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) List Number 700-869-2 IUPAC Name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) Type of substance Composition UVCB Origin other: Municipal Solid Waste and similar wastes

Composition CarboNeXT Constituents Fabric IUPAC Name Fabric Cellulose EC Number 232-674-9 EC Name Cellulose CAS Number 9004-34-6 IUPAC Name Paper and cellulose Wood IUPAC Name Wood Aluminium EC Number 231-072-3 EC Name aluminium CAS Number 7429-90-5 Molecular formula Al IUPAC Name aluminum Glass IUPAC Name Glass Polyetylene plastic IUPAC Name Polyetylene plastic

Polystyrene foam IUPAC Name Polystyrene foam Hard plastics IUPAC Name Hard plastics Plastic material not classified IUPAC Name Plastic material not classified Sponge IUPAC Name sponge Inseparable mixture IUPAC Name Inseparable mixture Copper EC Number 231-159-6 EC Name copper CAS Number 7440-50-8 Molecular formula Cu IUPAC Name copper(1+) Rubber IUPAC Name Rubber Inert solid IUPAC Name Inert solid Classification and Labelling

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GHS Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) General Information

Not classified Classification Physical hazards Exposives conclusive but not sufficient for classification Flammable gases conclusive but not sufficient for classification Flammable aerosols conclusive but not sufficient for classification Oxidizing gases conclusive but not sufficient for classification Gases under pressure conclusive but not sufficient for classification Flammable liquids conclusive but not sufficient for classification Flammable solids conclusive but not sufficient for classification Self-reactive substances and mixtures data lacking Pyrophoric liquids conclusive but not sufficient for classification Pyrophoric solids conclusive but not sufficient for classification Self-heating substances and mixtures conclusive but not sufficient for classification Substances and mixtures which in contact with water emits flammable gases conclusive but not sufficient for classification Oxidising liquids conclusive but not sufficient for classification Oxidising solids conclusive but not sufficient for classification Organic peroxides conclusive but not sufficient for classification Corrosive to metals data lacking Health hazards Acute toxicity - oral data lacking Acute toxicity - dermal conclusive but not sufficient for classification Acute toxicity - inhalation data lacking Skin corrosion / irritation conclusive but not sufficient for classification Serious eye damage / eye irritation conclusive but not sufficient for classification Respiratory sensitization data lacking Skin sensitization conclusive but not sufficient for classification Aspiration hazard data lacking Reproductive toxicity Reproductive toxicity data lacking Effects via lactation data lacking Germ cell mutagenicity Germ cell mutagenicity data lacking Carcinogenicity Carcinogenicity data lacking Specific target organ toxicity - single Specific target organ toxicity - single data lacking Specific target organ toxicity - repeated Specific target organ toxicity - repeated conclusive but not sufficient for classification Environmental hazards Hazardous to the aquatic environment (acute/short-term) conclusive but not sufficient for classification Hazardous to the aquatic environment (long-term) conclusive but not sufficient for classification hazardous to the ozone layer data lacking Labelling Signal word No signal word DSD-DPD Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

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General Information

Not classified Status 67/548/EEC self classification Classification Explosiveness conclusive but not sufficient for classification Oxidising properties conclusive but not sufficient for classification Flammability conclusive but not sufficient for classification Thermal stability data lacking Acute toxicity conclusive but not sufficient for classification Acute toxicity - irreversible damage after single exposure data lacking Repeated dose toxicity conclusive but not sufficient for classification Irritation / Corrosion conclusive but not sufficient for classification Sensitisation conclusive but not sufficient for classification Carcinogenicity data lacking Mutagenicity - Genetic Toxicity data lacking Toxicity to reproduction - fertility data lacking Toxicity to reproduction - development data lacking Toxicity to reproduction - breastfed babies data lacking Environment conclusive but not sufficient for classification

Manufacture, use and exposure Identified uses Information on uses Manufacture Manufacturing process of the material Process category PROC 3: Use in closed batch process (synthesis or formulation) PROC 1: Use in closed process, no likelihood of exposure Environmental release category ERC 1: Manufacture of substances Uses at Industrial Sites Solid Recovered Fuel Process category PROC 16: Using material as fuel sources, limited exposure to unburned product to be expected PROC 1: Use in closed process, no likelihood of exposure PROC 2: Use in closed, continuous process with occasional controlled exposure Chemical product category PC 13: Fuels Environmental release category ERC 7: Industrial use of substances in closed systems Substance supplied to that use in form of As such Sector of end use SU 13: Manufacture of other non-metallic mineral products, e.g. plasters, cement Subsequent service life relevant for that use? no   

PBT assessment.001 Assessed Substance Assessed substance Substance itself Results of detailed PBT / vPvB assessment Persistence Conclusion Conclusion on P / vP properties P not vP No experimental data are available on biodegradation and hydrolysis of CarboNeXT, because the material is not soluble in water and its main components are plastics, not biodegradable, and paper. Therefore the material has to be considered not easily degradable. However, no environmental emissions of the material are foreseen: CarboNexT is produced, transported to the sites of use and there completely burnt, in a closed life-cycle. According to requirements of REACH Regulation, CarboNeXT meets the criteria for the classification as “Persistent”. Bioaccumulation Conclusion

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Conclusion on B / vB properties not B/vB No bioaccumulation assessment has been carried out, because no exposure of aquatic organisms is foreseen for CarboNeXT. Moreover it is a not easily degradable material, mainly composed of plastics and paper, whose particle dimension is expected to avoid absorption in living organisms. On the basis of the above considerations, CarboNeXT is not expected to bioaccumulate. Toxicity Conclusion Conclusion on T properties not T Main components of CarboNeXT are plastics and paper, deriving from not hazardous wastes. The L(E)C50values obtained in the ecotoxicity tests showed a lack of toxicity for aquatic organisms. Moreover the acute dermal toxicity test and the 28-day repeated toxicity test on rodents showed no effects related to the exposure to the material. On the basis of the above consideration, it can be reasonably assumed that the substance does not meet the criteria of Annex XIII of Regulation EC 1907/2006 for the classification as “Toxic”.

PBT assessment.002 PBT assessment: overall result The substance is not PBT / vPvB Justification The assessment of PBT/vPvB properties has been done on the basis of the data available from the testing programme and considering the origin and composition of CarboNeXT. Persistent assessment No experimental data are available on biodegradation and hydrolysis of CarboNeXT, because the material is not soluble in water and its main components are plastics, not biodegradable, and paper. Therefore the material has to be considered not easily degradable. However, no environmental emissions of the material are foreseen: CarboNexT is produced, transported to the sites of use and there completely burnt, in a closed life-cycle. According to requirements of REACH Regulation, CarboNeXT meets the criteria for the classification as “Persistent”. Bioaccumulation assessment No bioaccumulation assessment has been carried out, because no exposure of aquatic organisms is foreseen for CarboNeXT. Moreover it is a not easily degradable material, mainly composed of plastics and paper, whose particle dimension is expected to avoid absorption in living organisms. On the basis of the above considerations, CarboNeXT is not expected to bioaccumulate. Toxicity assessment Main components of CarboNeXT are plastics and paper, deriving from not hazardous wastes. The L(E)C50values obtained in the ecotoxicity tests showed a lack of toxicity for aquatic organisms. Moreover the acute dermal toxicity test and the 28-day repeated toxicity test on rodents showed no effects related to the exposure to the material. On the basis of the above consideration, it can be reasonably assumed that the substance does not meet the criteria of Annex XIII of Regulation EC 1907/2006 for the classification as “Toxic”. Summary and overall conclusions on PBT or vPvB properties: CarboNeXT is a material, mainly composed of plastics and paper, deriving from not hazardous wastes. Although environmental emissions are not foreseen, the material, if released into the environment, is expected to be persistent (P), but it is not expected to be neither bioaccumulable (B) nor toxic (T). CarboNeXT is not considered to be neither a PBT nor a vPvB substance. Emission characterization: Because the material does not fulfil the PBT and vPvB criteria, no emission characterisation is performed. Furthermore on the basis of the pattern of use, emissions are evaluated as negligible during all steps of life cycle of CarboNeXT.

Other WoE Appearance/physical state/colour.001 Administrative Data Purpose flag weight of evidence Study result type other: visual determination Reliability 1 (reliable without restriction)

Materials and methods Test guideline Qualifier no guideline followed Principles of method if other than guideline Visual determination GLP compliance no Test materials

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Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes Test material form powder

Results and discussion Physical state at 20°C and 1013 hPa solid Form powder Substance type other: Municipal Solid Waste and similar wastes

Applicant's summary and conclusion Conclusions CarboNeXT is a low dustiness powder.

NS NS Melting point/freezing point.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Boiling point.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

Exp Key Density.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-27

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline EU Method A.3 (Relative Density) Type of method pycnometer method GLP compliance yes Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes Test material identity

Identifier Identity

IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) EC number 700-869-2 Test material form other: solid in non-homogenous pieces

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Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag

Results and discussion Density Type relative density Density 1637 g/L Temp. 23 °C

Applicant's summary and conclusion Conclusions The density of the CarboNeXT determined at the ambient temperature of 23°C is 1.637 g/ml.

Exp Key Particle size distribution (Granulometry).001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-27

Materials and methods Type of distribution volumetric distribution Test guideline Qualifier no guideline followed Principles of method if other than guideline Siever and sieves with case and screen in stainless steel of the ISO 3310-1 series (sieve opening 5 mm, 4 mm, 2.8 mm and 2 mm). GLP compliance yes Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes Test material identity

Identifier Identity

IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) EC number 700-869-2 Test material form other: solid in non-homogenous pieces

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag

Results and discussions Mass median diameter < 2 mm Particle size Percentile D90 Mean 1077 µm

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Percentile D50 Mean 316 µm Percentile D10 Mean 40 µm Any other information on results incl. tables Sieves: The particle size distribution obtained for sieving sampleCarboNeXTis showed in Table 1. The%, cumulativecolumn, contains for each fraction obtained the percentage in weight of the same fraction and of those of the lower fractions. Table 1 Particle size distribution ofCarboNeXTsample SIEVE OPENING, mm %, in weight %, cumulative

>5,0 46,0 100,0

5,0 ÷ 4,0 3,3 54,0

4,0 ÷ 2,8 3,6 50,7

2,8 ÷ 2,0 5,5 47,1

< 2,0 41,6 41,6

Particle size analyzer: Tests were conducted dispersing the fraction in the air with particle size lower than 2.0 mm of theCarboNeXTsample using the specific sampling unit called SCIROCCO 2000. The results of the determination on the fraction with particle size lower than 2.0 mm are shown in Fig. 2. The figure shows the average voluminal diameter as well as that for which the accumulative particle size distribution assumes a respective value of 90%, 50% and 10% in addition to the differential distribution for each fraction and the corresponding graph as well as the measurement parameters and the indications of the powder sample and the operator.

In Table 2, the average voluminal diameter is found as well as that for which the accumulative particle size assumes a respective value of 90%, 50% and 10%. Table 2 Characteristic diameters of the particle size distribution

SAMPLE D[4,3] mm

d(90%) mm

d(50%) mm

d (10%) mm

CarboNeXT 451,68 1077,86 316,39 40,30

Applicant's summary and conclusion Conclusions The particle size is lower than 2.0 mm

NS NS Vapour pressure.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Partition coefficient.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Water solubility.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Surface tension.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

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Exp Key Flash point.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-27

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline EU Method A.9 (Flash-Point) Type of method closed cup GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) EC number 700-869-2

Test material form other: solid in non-homogenous pieces

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag

Results and discussions Flash point 180 °C at 1011 mBar

Applicant's summary and conclusion Conclusions The flash point of the sample indicated as CarboNeXT is 180°C.

Exp Key Auto flammability.001

Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction) Data source Reference Reference type study report Year 2011

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Report date 2011-09-27

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline EU Method A.16 (Relative Self-Ignition Temperature for Solids) GLP compliance yes Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form other: solid in non-homogenous pieces

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag

Results and discussions Autoflammability / Self-ignition temperature 231 °C Remarks pressure not available

Applicant's summary and conclusion Conclusions The self-ignition temperature of the sample unmodified indicated as CarboNeXT is 231 °C.

Exp Key Flammability.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-27

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline EU Method A.10 (Flammability (Solids)) GLP compliance yes Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity

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Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form other: solid in non-homogenous pieces

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag

Results and discussions Solid: Burning time (s) Remarks No propagation on 200 mm within 4 minutes Any other information on results incl. tables Preliminary screening test The specimen prepared with the ground sample ignites on contact with a Bunsen burner flame and after being removed from the burner, the flame goes out; after, the generated smoke and presence of embers that propagate slowly are observed. After 4 minutes, from when it is removed from the Bunsen burner flame, one notes propagation for approximately 15 mm in length on the specimen without any further embers or smoke. The sample indicated asCarboNeXT, not propagating combustion on 200 mm within 4 minutes, must not be considered easily flammable and further tests were not conducted, pursuant to the method.

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results non flammable Conclusions CarboNeXT does not propaga combustion on 200 mm within 4 minutes and must not be considered easily flammable.

Exp Supporting Flammability.002 Administrative Data Purpose flag supporting study Study result type experimental result Study period August 18th and 30th, 2011. Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-27

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline EU Method A.12 (Flammability (Contact with Water)) GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes Test material identity

Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Page 41: PRODUZIONE E RECUPERO ENERGETICO DEL COMBUSTIBILE … SIA_5_CARBONEXT... · Registrazione REACH pag. 7 4. Caratterizzazione chimico-fisica pag. 10 5. Scheda Informativa di Sicurezza

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Test material form other: solid in non-homogenous pieces

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: solid in non-homogenous pieces Odour: characteristic Container: plastic bag The fine part of the sample unmodified was used or testing.

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results non flammable Conclusions The sample indicated as CarboNeXT does not produce gas in contact with water.

NS NS Explosiveness.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Oxidising properties.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Stability in organic solvents and identity of relevant degradation products.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Dissociation constant.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Viscosity.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Hydrolysis.001 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

NS NS Biodegradation in water: screening tests.001 Administrative Data Data waiving other justification

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NS NS Biodegradation in water and sediment: simulation tests.001 Administrative Data Data waiving other justification

NS NS Biodegradation in soil.001 Administrative Data Data waiving other justification

NS NS Bioaccumulation: aquatic / sediment.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Adsorption / desorption.001 Administrative Data Data waiving other justification

-------------------------------------------------------------------------------------------

Ecotoxicological Information.001

Hazard for aquatic organisms Freshwater Hazard assessment conclusion No hazard identified Marine water Hazard assessment conclusion No hazard identified Intermittent releases Hazard assessment conclusion No hazard identified STP Hazard assessment conclusion No hazard identified Sediment (freshwater) Hazard assessment conclusion No hazard identified Sediment (marine water) Hazard assessment conclusion No hazard identified Hazard for air Air Hazard assessment conclusion No hazard identified Hazard for terrestrial organisms Soil Hazard assessment conclusion No hazard identified Hazard for predators Secondary poisoning Hazard assessment conclusion No potential to cause toxic effects if accumulated (in higer organisms) via the food chain

Exp Key Short-term toxicity to fish.001 Administrative Data Purpose flag key study

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Study result type experimental result Study period From August 30 to September 3, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-18

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 203 (Fish, Acute Toxicity Test) Qualifier according to Guideline other guideline: EN 14735:2005 Characterization of waste-preparation of waste sample for ecotoxicity tests. GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

Details on test material Product: CarboNeXT Physical state: solid Batch: 08-07-2011 Test organisms Test organisms (species) Brachydanio rerio (new name: Danio rerio) Details on test organisms 14 fishes have been used, 7 of them treated with the extract of the test substance, the other 7 fishes were used as control.

Study design Test type static Water media type freshwater Limit test yes Total exposure duration 96 h

Test conditions Hardness 245 mg CaCO3/L Test temperature 23+/-2°C pH pH has remained within required limits (6.0 - 8.5). Nominal and measured concentrations 100 mg/l Details on test conditions Medication: Animals, 7 for group, have been added to the assay tanks with a biomass density lower than 1 g/L. Exposition: The treated group and the control group have been observed for 96 hours with a photoperiod of 12 hours of light and 12 hours of darkness.

Results and discussions Effect concentrations Duration 96 h Endpoint LC50 Effect conc. > 100 mg/L Nominal/Measured nominal

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Conc. based on test mat. Basis for effect mortality

Any other information on results incl. tables Mortality No case of mortality has been detected in treated animals and in control ones: Symptomatology No toxic symptom has been detected in treated animals and in control ones: % of oxygen saturation The percentage of saturation has remained for the whole length of the assay above 60% both in control and in treated.

Applicant's summary and conclusion Validity criteria fulfilled yes Conclusions The obtained results, in compliance with assay validity criteria, shows that n dead fishes at the concentration of 100 mg/L of the extract of the test substance after 96 hours were observed; the LC50 value after 96 hours results higher than 100 mg/L of the extract of the test substance.

NS NS Long-term toxicity to aquatic invertebrates.001

Administrative Data Data waiving other justification

Exp Key Toxicity to aquatic algae and cyanobacteria.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period From September 5 to September 9, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-09-14

Materials and methods Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 201 (Alga, Growth Inhibition Test) Qualifier according to Guideline other guideline: EN 14735:20058 Characterization of waste-preparation of waste sample for ecotoxicity tests Qualifier according to Guideline other guideline: EN 12457-2:2002 - Characterisation of waste - Leaching - Compliance test for leaching of granular waste materials and sluges; Part 2: One stage batch test at a liquid to solid ratio of 10 L/kg for materials with particle size below 4 mm GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes Test material identity

Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

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Details on test material Product: CarboNeXT Physical state: solid Batch: 08-07-2011

Test organisms Test organisms (species) Pseudokirchnerella subcapitata Details on test organisms culture medium : sterile 250 ml Erlenmeyer flasks temperature: 23 +/- 2 °C lightning: greater than 4300 lux stirring: steady with electrical stirrer

Study design Test type no data Water media type freshwater Limit test yes Total exposure duration 72 h

Test conditions Test temperature 23 +/- 2 °C Details on test conditions starting cellular density: 10^4 no. of replications: 6 no.of concentrations: 1 (100 mg/l) lightning: continuous uniform fluorescent lamp 6000 lux stirring: orbital shaker (continuous)

Results and discussions Effect concentrations Duration 72 h Endpoint other: Ir % (algae growth Inhibition) Effect conc. 4 other: % Basis for effect growth rate Duration 72 h Endpoint EC50 Effect conc. > 100 mg/L Basis for effect growth rate Any other information on results incl. tables Days Result Validity criteria

Growth rate 0 -1 1.58 >0.92

1 -2 1.38

2 -3 1.53

%CV for section by section 0 -1 9.44 <35%

1 -2 10.56

2 -3 2.72

%CV whole period 0 -3 0.78 <7%

The cell concentration in the control culture are increased of a factor greater than 16 in three days that corresponds to a specific growth rate of 0.92 day^-1. A normal and healthy appearance of the algae at the end of the test was observed at microscopic.

Applicant's summary and conclusion Validity criteria fulfilled yes Conclusions The obtained results, in compliance with assay validity criteria, showed that the Algae Growth inibitition (Ir %) after 72 hours and at the concentration of 100 mg/L of the extract of the test substance is equal to 4%.

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NS NS Toxicity to microorganisms.001 Administrative Data Data waiving other justification

NS NS Sediment toxicity.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Toxicity to soil macroorganisms except arthropods.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Toxicity to terrestrial arthropods.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Toxicity to terrestrial plants.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Toxicity to soil microorganisms.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Toxicity to birds.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

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Toxicological information.001 Workers - Hazard via inhalation route

Systemic effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Local effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Workers - Hazard via dermal route

Systemic effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Most sensitive endpoint repeated dose toxicity Route of original study Dermal Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Most sensitive endpoint acute toxicity Route of original study Dermal Local effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Most sensitive endpoint repeated dose toxicity Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Most sensitive endpoint skin irritation/corrosion Workers - Hazard for the eyes Local effects Hazard assessment conclusion No hazard identified General Population - Hazard via inhalation route Systemic effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Local effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified General Population - Hazard via dermal route Systemic effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified

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Local effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified General Population - Hazard via oral route Systemic effects Long term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified Acute/short term exposure Hazard assessment conclusion No hazard identified General Population - Hazard for the eyes Local effects Hazard assessment conclusion No hazard identified

NS NS Basic toxicokinetics.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Acute toxicity: oral.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Acute toxicity: inhalation.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

Exp Key Acute toxicity: dermal.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period 21 July, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-08-30

Materials and methods Test type standard acute method Limit test yes Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 402 (Acute Dermal Toxicity)

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49

GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

Test animals Species rat Strain Crj: CD(SD) Sex male/female

Administration / exposure Type of coverage occlusive Vehicle unchanged (no vehicle)

Details on dermal exposure Skin preparation: 24 hours before the beginning of the test the back and the sides of the animals have been shaved on an area of about 20 cm2. Application: The test sample has been given, a ratio of 2000 mg/kg, with a square of gauze directly on animals' skin humidified with sodium chloride injection and fixed with a skin patch in a area of about 10% of the total body surface. the square has been put on the back of animals and further fixed with hypo-allergenic occlusive adhesive tape. The whole trunk of the animal has been protected with an elastic bandage. Bandage has been left in situ for 24 hours, during this period animals have been kept in single cages. Removal: 24 hours after application bandage and adhesive tape have been remove. Skin has been cleaned from sample excess by a tampon soaked in physiological solution.

Duration of exposure 24 hours Doses The test sample has been given, a ratio of 2000 mg/kg, with a square of gauze directly on animals' skin humidified with sodium chloride injection and fixed with a skin patch in a area of about 10% of the total body surface. No. of animals per sex per dose 10 (5 males and 5 females)

Control animals no data

Details on study design Observations The general status of all animals has been daily monitored after 1-3-5 hours from the start of treatment and daily (5 days per week) for 14 days. All activies related to the study, as well as remarks and exams have been daily registered in dated and signed forms. During the study the following observations have been done: - Mortality Animals have been observed in the morning of each working day (5 days/week). - Clinical symptomatology Every clinical symptom, including possible variations of somato-motory activity, was daily registered for each individual animal. Clincial observations included a general objective exam (G.O.E.) above: 1.assessment of major organic functions; 2. assessment of the status of integumentary apparatus; 3. assessment of the status of mucosae; 4. assessment of somato-motory activity and of the sensory status. - Body weight Animals have been weighted before experiment, after 7 days and at the end of the experiment. - Post mortem At the end of the observation period, animals have been sacrificed and a post-mortem examination has been carried out.

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Results and discussions Effect levels Sex male/female Endpoint LD50 Effect level > 2000 mg/kg bw Based on test mat.

Mortality During the study no mortality was detected.

Clinical signs During the study neither symptoms nor signs of toxicity were recorded.

Body weight Treated animals' weight was complied with the stardard of species and race in first and in the second week of the study. Following table shows weight increases of individual treated animals: MALE RATS (No) WEIGHT INCREASE (g) FEMALE RATS (No) WEIGHT INCREASE (g) 1 129 1 41 2 119 2 34 3 98 3 42 4 95 4 55 5 118 5 42

Other findings - Post mortem observations At the autopsy no abnormalities have been detected.

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results not classified Criteria used for interpretation of results EU Conclusions The test substance has a LD50 > 2000 mg/kg bw and can be considered NOT TOXIC - NOT HARMUFUL.

Exp Key Skin irritation / corrosion.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period From August 2 to August 4, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-08-08

Materials and methods Type of method in vitro

Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 439 (In Vitro Skin Irritation) GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

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Test material form powder

Details on test material Product: CarboNeXT Physical state: solid Batch: 08-07-2011

Results and discussions Any other information on results incl. tables

INTERPRETATION OF RESULTS According to EU classification, the irritancy potential of test substances is predicted for distinguish between R38 skin irritating and no-label (non skin irritating) test substance OECD 404 and Regulation (EC) No 1272/2008. In this study the irritancy potential of test substances is predicted by mean tissue viability of tissues exposed to the test substance. The test substance is considered to be irritant to skin (R38), if the mean relative viability after 42 minutes exposure and 42 hours post incubation is less or equal to 50% of the negative control. ACCEPTABILITY CRITERIA The negative control data meet the acceptance criteria if the mean OD value of the 3 tissues at 570 nm is: 1.2 ≤ OD ≤ 2.5 The positive control data meet the acceptance criteria if the mean viability, expressed as % of the NC, is ≤ 40%. In both case, the standard deviation value will be considered valid if it is ≤ 18% according to the performance standard (ECVAM SIVS, 2007). RESULTS Optic density (OD) at 570nm REPLICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Black 0.089 0.092 0.089 0.088 0.087 0.089 - - -

Negative Control 1.535 1.614 1.638 1.61 1.592 1.461 1.54 1.536 1.544

Positive Control 0.124 0.13 0.123 0.131 0.12 0.122 0.128 0.121 0.122

Sample 1.37 1.462 1.473 1.462 1.452 1.448 1.431 1.426 1.407

Average OD Acceptability Result SD% Acceptability (%) Result

Negative Control 1.47 1.2 ≤ OD ≤ 2.5 Complying 3.519 ≤ 18 Complying

Positive Control 2.43 < 40 % Complying 3.200 ≤ 18 Complying

SAMPLE % VIABILITY ACCEPTABILITY

CarboNeXT 91.68 > 50%

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results not irritating Criteria used for interpretation of results EU Conclusions The test substance must be considered NOT IRRITANT for the skin.

NS NS Skin irritation / corrosion.002 Administrative Data Data waiving study scientifically unjustified

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Exp Key Eye irritation.001

Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period September 7, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2011-10-18

Materials and methods Type of method in vitro Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 437 (Bovine Corneal Opacity and Permeability Test Method for Identifying Ocular Corrosives and Severe Irritants) GLP compliance yes (incl. certificate)

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

Details on test material Name: CarboNeXT Physical state: fine powder Colour: greyish Storage conditions: at room temperature, protected from light

Results and discussions Overall irritation / corrosion results Irritation parameter other: opacity Basis mean Time point 90 minutes Score 2.88 Reversibility fully reversible

Any other information on results incl. tables The eye irritancy potential of CarboNeXT was invistigated in the bovine corneal opacity and permeability assay. The test item was diluted with physiological saline 0.9% NaCl to gain a 20% concentration. The following mean in vitro score was calculated: 2.88 Therefore the test item was classified as non irritant.

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results not irritating Criteria used for interpretation of results EU Conclusions According to the evalutation criteria the test item CarboNeXT is classified as non eye irritant.

NS NS Eye irritation.002 Administrative Data Data waiving other justification

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Exp Key Skin sensitisation.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period 28 September - 27 October, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction) Data source Reference Reference type study report Year 2011 Report date 2012-01-22 Materials and methods Type of method in vivo Type of study Mouse local lymphnode assay (LLNA)

Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 429 (Skin Sensitisation: Local Lymph Node Assay) Qualifier according to Guideline EU Method B.42 (Skin Sensitisation: Local Lymph Node Assay) Qualifier according to Guideline EPA OPPTS 870.2600 (Skin Sensitisation) Qualifier according to Guideline other guideline: ISO 10993-12:2007 "Sample preparation and reference materials" GLP compliance yes (incl. certificate)

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

Details on test material Name: CarboNeXT Colour: greyish Storage conditions: at room temperature, protected from light

Test animals Species mouse Strain CBA Sex female

Test system LLNA Vehicle acetone/olive oil (4:1 v/v) Concentration 25%, 50% (v/v) and 100% (undiluted) No. of animals per dose 20 animals in the main test

Results and discussion LLNA

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Stimulation index None of the three tested concentrations of the item reached the stimulation index of 3. The stimulation index at a concentration of 25% was 0.8 The stimulation index at a concentration of 50% was 0.8 The stimulation index at a concentration of 100% was 1.0 All animals survived throughout the test period without showing any clinical signs.

Any other information on results incl. tables Body weight development All animals showed the expected weight development, which includes a weight loss of up to 2g throughout the study.

Measurement of ear thickness Directly prior to the first application, approximately 48 hours after the first application and shortly before excising the lymph nodes the thickness of both ears from all animals was measured.

The means of the ear thickness per group showed no significant difference compared to the negative control. The mean ear thickness on Day 1 Day 2 Day 3

for 25% test group was 0.18 mm 0.21 mm 0.20 mm

for 50% test group was 0.18 mm 0.20 mm 0.20 mm

for 100% test group was 0.18 mm 0.20 mm 0.20 mm

for the negative control group was 0.19 mm 0.19 mm 0.21 mm

Applicant's summary and conclusion Interpretation of results not sensitising Criteria used for interpretation of results EU Conclusions The EC3 value (derived by linear interpolation) could not be calculated as the stimulation indices of all concentrations were below 3. The results of radioactivity determination were supported by the means of the ear thickness per group, which showed no significant difference compared to the negative control. Consequently, according to OECD 429 the test item CarboNeXT as described in this report is expected to have no sensitising properties and therefore should not be regarded as a dermal sensitiser. According to Commission Regulation (EU) No. 286/2011 as well as GHS the test item CarboNeXT has no obligatory labelling requirement for skin sensitation and is unclassified.

NS NS Repeated dose toxicity: oral.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

Exp Key Repeated dose toxicity: dermal.001 Administrative Data Purpose flag key study Study result type experimental result Study period From November 8, 2011 Reliability 1 (reliable without restriction)

Data source Reference Reference type study report Year 2012 Report date 2012-03-25

Materials and methods Test type subacute Limit test yes Test guideline Qualifier according to Guideline OECD Guideline 410 (Repeated Dose Dermal Toxicity: 21/28-Day Study)

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GLP compliance yes

Test materials Identity of test material same as for substance defined in section 1 (if not read-across) yes

Test material identity Identifier Identity

EC number 700-869-2 IUPAC name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Test material form powder

Details on test material Product: CarboNeXT Batch: 08/07/11

Test animals Species rat Strain Crj: CD(SD) Sex male/female

Administration / exposure Type of coverage occlusive Vehicle unchanged (no vehicle)

Details on exposure TEST SAMPLE PREPARATION The test product was neat. Sodium chloride injection was used as control.

EXPERIMENTAL DESIGN To perform the assay were used 30 rats, 15 male and 15 female. 10 animals (5 per sex) were treated with the neat test substance at a dose level of 2000 mg/kg, 10 animals (5 per sex) were treated with sodium chloride injection at a dose level of 2000 mg/kg and were used as controls and 10 animals were used as satellite group, so were treated in the same way of the group treated with the test sample, but observed for 14 more days from the end of the treatement period to determine the reversibility, persistence, o delayed occurrence of toxic effects. The limit test was conducted at a dose level of 2000 mg/kg since the sample has already proven to be non irritant and not toxic after a test conducted according to OECD 402 and a dose range finding test of repeated exposure. It was decide to perform the test at a dose double respect the limit test considering the risk for human exposure. Duration of treatment / exposure TREATMENT Skin preparation 24 hours before the beginning of the test the back and the sides of the animals was shaved on an area of about 30cm2. This procedure was repeated periodically when necessary. Application The test sample and the control solvent were given, at a ratio of 2000 mg/kg, with a square of gauze directly on animals skin after humidification with sodium chloride injection and fixed with a skin patch in an area of about 10% of the total body surface. The gauze was put on the back of animals and further fixed with hypo-allergenic occlusive tape. The whole trunk of the animal was protected with an elastic bandage. 6 hours after application bandage and adhesive tape were removed. The same treatment was repeated daily (5 days/week) for 28 days. Removal 6 hours after application bandage and adhesive tape were removed. Skin was cleaned form sample excess by a tampon soaked with sodium chloride injection. Frequency of treatment daily Doses/concentrations 2000 mg/kg

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No. of animals per sex per dose 30 rats (15 male and 15 females) divided in : - treated group (5 male and 5 females) - control group (5 male and 5 females) - satellite group ((5 male and 5 females)

Details on study design - Dose selection rationale: during the Dose Range Finging the test product has been daily administered with a dose of 2000, 1000 and 500 mg/kg by topical application to 3 groups of 5 female rats for 14 days by topical application. In all groups no mortality has been detected; neither symptoms nor signs of toxicity were recorded. At the autopsy no abnormalities were detected. On the basis of the results the dose of 2000 mg/kg was selected for the Repeated Dose Dermal Toxicity, OECD 410.

Examinations Observations and examinations performed and frequency OBSERVATIONS Body weight Every week, before the first treatment, each animal was weighted. Clinical observations A clinical examination was made every day and any clinical symptoms were recorded. Clinical observations have include: - evaluation of organic bodies functions - evaluation of tegumentary apparatus - evaluation of mucus conditions - evaluation of somatomotor activity and sensorial conditions. Clinical pathology 24 hours after the last treatment, to animals of treated and control group was made a blood levy with the purpose to analyze all hematologic and chemistry parameters. Analysed hematologic parameters were: leukocytes, erythrocytes, plateletes, haemoglobin concentration, haematocrit, mean corpuscular value. Analysed chemistry parameters were: CPT, GOT, gamma GT, creatinine, glucose, total protein, Azotaemia, Sodium, Potassium and Albumin. These parameter weren't executed on satellite group because no abnormalities were detected in analysed blood sample of the other two group. Gross pathology 24 hours after the last application the rats were sacrificed and a full necroscopy was performed. The following organs were collected and weighted: treated skin, spleen, liver, kidneys, ovaries, testicles, heart, lungs and thyms. This operation wasn't executed on satellite group because no abnormalities were detected in organs sample of the other two group. Hystopathology An histological evaluation was performed on: - treated skin, kidney, liver, gonads, thyms. Organs were put in formalin solution 10% and sent to Accelera test site. The specimens of treated skin, kidney, liver, gonads and thymus were trimmed, embedded in paraffin, sectioned, stained with hematoxylin and erythorin and examined histologically, according to the methods described in the "Standard Operating Procedures" adopted at Accelera pathology facilities. Residual tissues were preserved in fixative. To improve the input of the data, macroscopic changes recorded on the necropsy forms at the Test Facility were trasferred into the Pristima (R) System. Hystological evalutation data were directly entered into the Pristima (R) System.

Results and discussions Effect levels Endpoint NOAEL Effect level > 2000 mg/kg bw/day Based on test mat. Sex male/female

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Results of examinations Clinical signs and mortality no effects Body weight and weight gain no effects Haematology no effects

Details on results During the study no mortality case or toxic symptoms has been detected in male and female rats. The weight increase is complied to the standards of species and race. No abnormalities have been detected comparing treated and control groups. At the autopsy no injuries has been detected, all collected organs haven't shown any abnormalities. No abnormalities in hematologic and chemistry parameters analysed in male and female rats. No treatment-related lesions were observed in the skin. On the whole, cutaneous changes mainly characterized by squamous cell hyperplasia and hyperkeratosis were noted in control and treated groups with a siilar incidence and severity. Similarly, findings noted in the examined internal organs were not considered related to the treatment as they occurred with similar incidence and severity in control and treated animals and/or they are known to occur in laboratory experience as background pathology in this species.

Applicant's summary and conclusion Conclusions No toxic symptoms have been observed after 28 day repeated exposure at the dose of 2000 mg/kg of the test substance CarboNeXT.

NS NS Genetic toxicity in vitro.001 Administrative Data Data waiving study technically not feasible

NS NS Toxicity to reproduction.001 Administrative Data Data waiving exposure considerations

NS NS Developmental toxicity / teratogenicity.001

Administrative Data Data waiving exposure considerations

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Guidance on safe use First-aid measures Skin contact: Wash affected area with soap or mild detergent and large amount of water until no evidence of substance remains (15-20 minutes). Eye contact: Wash with large amounts of water or normal saline. Keep eyelid open with the finger. Ingestion: If swallowed and if victim is conscious and alert wash mouth with water. Treat symptomatically and supportively. Inhalation: Avoid breathing aerosols or vapours that may be generated by handling of the product. Remove the person from the exposed area to fresh air. Get medical attention if adverse symtoms appear and if the exposure was significant in terms of quantity or time.

Fire-fighting measures Toxic gases may be generate during a fire. Suitable extinguishing Media: Dry chemical, CO2, Foam, water or water spray. Wear special protective equipment for firefighters.

Accidental release measures Personal Precaution: Clean-up personnel should wear appropriate personal protective equipment . Remove source of ignition. Remove the person to safe place. Soak up any remaining material with inert absorbent material , organic, sand then place in a well sealed container and clean the area with plenty of water. Prevent the substance from reaching drains, surface water and ground water. In case of accidental release in the environment inform the competent authorities.

Handling and storage Avoid contact with skin and eyes; avoid inhalation of vapors and fogs. Use only clean containers. Remove contaminated clothing and protective equipment before entering eating areas. Do not eat, drink or smoke when using this product. Wear suitable Personal Protection Equipment . Handle away from sparks and flames and all sources of ignition.

Transport information Marine transport (IMDG) Marine pollutant no Exposure controls / personal protection Eye and Face protection: Safety goggles Skin protection: suitable protective equipment Hands protection: Suitable gloves Respiratory protection: Use only devices approved by the Competent Authorities .

Stability and reactivity Stable at the normal condition. Keep away from hot temperatures, ignition sources.

Disposal considerations Refer to Community/National/Local requirements concerning the waste disposal.

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REFERENCE SUBSTANCES Rubber General information Reference substance name Rubber

Reference substance information IUPAC Name Rubber

Cellulose General information Reference substance name Cellulose

EC Inventory EC Number 232-674-9 EC Name Cellulose CAS Number 9004-34-6

Reference substance information IUPAC Name Paper and cellulose

Aluminium General information Reference substance name aluminium

EC Inventory EC Number 231-072-3 EC Name aluminium CAS Number 7429-90-5 Molecular formula Al

Reference substance information IUPAC Name aluminum Synonyms Aluminum Aluminum

Molecular and structural information Molecular formula Al Molecular weight range 26.9799 SMILES notation [Al] InChI InChI=1/Al Structural formula

Polyetylene plastic General information Reference substance name Polyetylene plastic

Reference substance information IUPAC Name Polyetylene plastic

Molecular and structural information Molecular formula (C2H4)n Structural formula

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Plastic material not classified General information Reference substance name Plastic material not classified

Reference substance information IUPAC Name Plastic material not classified

Inert solid General information Reference substance name Inert solid

Reference substance information IUPAC Name Inert solid

Copper General information Reference substance name copper

EC Inventory EC Number 231-159-6 EC Name copper CAS Number 7440-50-8 Molecular formula Cu

Reference substance information IUPAC Name copper(1+) Synonyms Copper Copper

Molecular and structural information Molecular formula Cu Molecular weight range 63.5455 SMILES notation [Cu] InChI InChI=1/Cu/q+1 Structural formula

Glass General information Reference substance name Glass

Reference substance information IUPAC Name Glass

Hard plastics General information Reference substance name Hard plastics

Reference substance information IUPAC Name Hard plastics

Molecular and structural information Structural formula

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Sponge General information Reference substance name sponge

Reference substance information IUPAC Name sponge

Polystyrene foam General information Reference substance name Polystyrene foam

Reference substance information IUPAC Name Polystyrene foam

Molecular and structural information Structural formula

Inseparable mixture General information Reference substance name Inseparable mixture

Reference substance information IUPAC Name Inseparable mixture

Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed) General information Reference substance name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

EC Inventory List Number 700-869-2

Reference substance information IUPAC Name Solid Recovered Fuel (Municipal Solid Waste and similar wastes, processed)

Molecular and structural information Molecular formula Not applicable Molecular weight range 0.0

Fabric General information Reference substance name Fabric

Reference substance information IUPAC Name Fabric

Wood General information Reference substance name Wood

Reference substance information IUPAC Name Wood

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ALLEGATO 2

SCHEDA INFORMATIVA SULLA SOSTANZA Data redazione:

31/10/2013 CarboNeXT®

1

Sulla base delle informazioni disponibili sul prodotto stesso(1) e sui materiali componenti, il CarboNeXT®:

- non risponde ai criteri di classificazione come sostanza pericolosa, ai sensi della Direttiva 67/548/CEE (o D.Lgs. 52/1997) o del Regolamento (CE) N. 1272/2008;

- non soddisfa i criteri di classificazione di sostanza PBT (Persistenti Bioaccumulabili Tossiche) o vPvB (molto Persistenti, molto Bioaccumulabili), definiti dall’Allegato XIII del Regolamento (CE) n. 1907/2006 “REACH”;

- non è incluso nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC, Substance Very High Concern).

Pertanto, per il prodotto CarboNeXT® non è previsto l’obbligo di fornire una scheda di sicurezza compilata a norma dell’Allegato II del Regolamento REACH.

La presente scheda informativa ha solamente lo scopo di fornire, agli utilizzatori di tale prodotto, le informazioni necessarie per consentire l’identificazione e l’applicazione delle misure appropriate di gestione dei rischi, derivanti dall’utilizzo specifico.

Le raccomandazioni indicate dipendono dalle proprietà chimico-fisiche del prodotto.

Le appropriate misure di gestione dei rischi, da adottare nel luogo di lavoro, devono essere selezionate ed applicate a seguito della valutazione dei rischi effettuata dal datore di lavoro, in relazione alla propria attività lavorativa (in accordo con il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.).

IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO e DELLA SOCIETA’ Nome del prodotto: CarboNeXT® Codice prodotto: EC 700-869-2

Classe prodotto: CSS con PCI e Cl di classe 3 e Hg di classe 2 (cfr. UNI EN 15359.2011) Uso del prodotto Combustibile solido secondario (CSS) Informazioni sul Produttore

Produttore: A2A AMBIENTE - BUZZI UNICEM

Impianto: ………………………….

Telefono: …………………………. Fax: …………………………. Indirizzo e-mail: ………………………….

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ALLEGATO 2

SCHEDA INFORMATIVA SULLA SOSTANZA Data redazione:

31/10/2013 CarboNeXT®

2

COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUI COMPONENTI

Composizione merceologica:

Costituente (Classe merceologica)

Concentrazione tipica (% p/p)

Intervallo di concentrazione (% p/p)

Polietilene 32% 15 - 60% Polistirene espanso 1,8% 0 - 20% Plastiche rigide 11% 0 - 40% Materiale plastico non classificato 3% 0 - 20% Carta e cellulosa 26% 10 - 50% Tessuti 15% 0 - 30% Legno 3% 0 - 30% Solidi inerti 1,5% 0 - 10% Gomma 1,7% 0 - 20% Alluminio 1,4% 0 - 5% Vetro 0,9% 0 - 5% Rame 0,5% 0 - 5% Spugna 0,5% 0 - 20% Materiale misto non separabile 8% 0 - 20% Silice cristallina 0,15% 0 - 0,2%

PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE DEL PRODOTTO Aspetto: solido (in polvere) Colori: vari Odore: -- Punto di fusione: non applicabile; il prodotto è costituito da diversi tipologie di materiali, come

plastica, carta, tessuto, legno. Densità: 1.27÷1..64 g/ml Solubilità: insolubile in acqua e nei solventi organici Granulometria:

Diametro medio volumico: 450÷900 µm; Distribuzione granulometria: 90% p/p =1050÷1500 µm; 10% p/p = 40÷250 µm

Infiammabilità: Combustibile. Non facilmente infiammabile (in base al metodo A.10, Regolamento (CE) n. 440/2008).

Punto di infiammabilità: 180÷210 °C Temperatura di autoaccensione:

220÷240 °C

Proprietà ossidanti: Non ossidante

MANIPOLAZIONE e CONTROLLO DELL' ESPOSIZIONE / PROTEZIONE PERSONALE e AMBIENTALE

Esposizione per inalazione: Il prodotto non presenta una pericolosità intrinseca per la salute umana e, data la sua distribuzione granulometrica (solo il 10% circa delle particelle presenta un diametro aerodinamico inferiore a 40 µm), il rischio di inalazione è considerato trascurabile.

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ALLEGATO 2

SCHEDA INFORMATIVA SULLA SOSTANZA Data redazione:

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Si raccomanda in ogni caso di manipolare il prodotto adottando misure di prevenzione e protezione tali da minimizzare l’esposizione alle polveri (es. metodi di lavorazione che ne limitano la dispersione; dispositivi individuali di protezione respiratoria conformi alle norme UNI EN 149, 140 o 136; buone condizioni di igiene professionale). L’ACGIH raccomanda di mantenere le concentrazioni delle polveri inerti aerodisperse al di sotto di 3 mg/m3 per le particelle respirabili e sotto 10 mg/m3 per le particelle inalabili, fino a che non sia fissato uno specifico TLV per la sostanza. In caso di inalazione di quantità elevate di prodotto, spostare la persona all’aria aperta, in luogo ben ventilato, e consultare un medico se insorgono sintomi avversi. Contatto con gli occhi: Il contatto diretto delle polveri con gli occhi, può causare fenomeni di arrossamento e lacrimazione. Non sono previste misure di primo soccorso specifiche; si raccomanda di lavare immediatamente ed abbondantemente gli occhi con acqua e di consultare un medico se insorgono sintomi avversi. Nel caso le misure di prevenzione non siano sufficienti a ridurre il rischio di contatto con gli occhi, devono essere impiegati adeguati occhiali di protezione (conformi alla norma UNI EN 166). Contatto con la pelle: Il contatto prolungato e ripetuto con la pelle può provocare fenomeni di arrossamento e secchezza cutanea. Si raccomanda di indossare guanti protettivi in lattice, gomma o in altro materiale adatto alla lavorazione specifica (conformi alla norma UNI EN 374) e opportuni abiti da lavoro. Ingestione: Data l’applicazione del prodotto, il rischio di ingestione è considerato un evento improbabile e/o accidentale. In caso di ingestione accidentale, sciacquare la bocca e bere acqua; consultare un medico in caso insorgano sintomi avversi. Pericoli chimico-fisici: Il prodotto è un combustibile, che può formare in determinate condizioni (es. temperatura, pressione, umidità, concentrazione comburente) miscele di polveri esplosive con l’aria (cfr. a classe 21 e/o 22 della norma CEI EN 60079-10-2 e della Guida CEI 31-56); in base all’effettiva distribuzione granulometrica e alle caratteristiche dei sistemi di ricevimento e movimentazione, l’Utilizzatore deve adottare adeguate misure di sicurezza, a seguito delle preventiva classificazione degli impianti. Protezione ambientale: Evitare di disperdere il prodotto nell’ambiente. In caso di fuoriuscita accidentale, raccogliere il prodotto con idonei mezzi meccanici, evitando la dispersione delle polveri; recuperare, se possibile, e lavare la zona con acqua.

INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Informazioni tossicologiche. (1)

Tossicità acuta:

Dermale: Nessun effetto negativo (test su ratti) (dose massima applicata: 2000 mg/kg peso corpo).

Corrosione /irritazione: Cutanea: Nessun effetto irritante per la pelle (test in vitro) Occhi: Nessun effetto irritante per gli occhi (test in vitro) Sensibilizzazione: Cutanea: Nessun effetto sensibilizzante (test LLNA, Local Lymph Node Assay) Nessun effetto negativo (test su ratti)

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Tossicità a dose ripetuta (dermale):

(dose applicata: 2000 mg/Kg peso corporeo per 28 giorni).

Effetti CMR: Mutagenicità: Test sperimentali non fattibili tecnicamente Cancerogenicità: Dati sperimentali non disponibili Tossicità per la riproduzione: Dati sperimentali non disponibili

INFORMAZIONI ECOLOGICHE Informazioni ecotossicologiche: (1) Tossicità per organismi acquatici: Tossicità per i pesci: Nessun effetto negativo per i pesci (Brachydanio rerio);

CL50 >100 mg/l/96 ore

Tossicità per la Daphnia Magna: Nessun effetto negativo: CE50 > 100 mg/l/48 ore

Tossicità per le alghe: Nessun effetto negativo per le alghe (Pseudokirchnerella subcapitata); CE50 > 100 mg/l/72 ore

Persistenza, degradabilità, potenziale di bioaccumulo, destino ambientale: Il prodotto è costituito principalmente da plastica non biodegradabile e carta. Considerate le caratteristiche chimico-fisiche, si prevede che non sia bioaccumulabile.

STABILITA’ CHIMICA e CONDIZIONI PER L’IMMAGAZZINAMENTO Il prodotto è stabile nelle normali condizioni di temperatura e pressione. E’ un combustibile e può formare, in determinate condizioni (es. temperatura, pressione, umidità, concentrazione comburente), miscele esplosive con l’aria. Conservare i recipienti in luoghi ben areati; non esporre a fonti di calore. I luoghi di stoccaggio dovrebbero essere messi a terra per evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche. In caso di incendio possono liberare fumi (o gas) contenenti sostanze pericolose (es. COx, NOx). Estinguere l’incendio utilizzando acqua nebulizzata, schiuma o polvere chimica. Fonti Bibliografiche: (1) CarboNeXT®: Chemical Safety Report, REACH Registration dossier (n. 01-2119939968-13-0000/0001). Abbreviazioni e acronimi: - ACGIH: American Conference of Governmental Industrial Hygienists - CMR: (sostanze) Cancerogene, Mutagene o Tossiche per la riproduzione - CL50: Concentrazione letale media - CE50: Concentrazione efficace media - PBT: Persistente, Bioaccumulabile e Tossica - vPvB: molto Persistente e molto Bioaccumulabile - TLV: Valore limite di soglia (Threshold Limit Value)

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AVVISO AGLI UTILIZZATORI

Questo documento ha lo scopo di fornire una guida per una manipolazione appropriata di questo prodotto da parte di personale qualificato o che opera sotto la supervisione di personale esperto nella manipolazione di sostanze chimiche. Il prodotto non deve essere utilizzato per scopi diversi da quello indicato, tranne nel caso in cui siano state ricevute adeguate informazioni sulle modalità di manipolazione. Qualunque altro utilizzo del prodotto non conforme alle indicazioni di questo documento o l’impiego dei prodotti in combinazione con qualunque altro prodotto o in qualunque altro processo, ricadono sotto l’esclusiva responsabilità dell’utilizzatore. Le informazioni riportate nel documento non sono da considerarsi una dichiarazione o una garanzia di commerciabilità, di adeguatezza ad un particolare scopo o di qualità.