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Prodotti 37 Relazione annuale delle attività 04 05

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Prodotti

37Relazione annuale delle attività 04 05

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L’indirizzo generale che il Consorzio ha assunto negli ultimi anni per lo sviluppo deisuoi prodotti tiene conto di alcuni parametri specifici:

• proporre prodotti alimentari trasformati di uso comune e valorizzare i prodotti diartigianato di uso quotidiano, dando la possibilità ai consumatori responsabili diconvertire in senso solidale i loro acquisti (fra gli esempi più recenti: le ricorrenzenatalizie, la linea bevande, i cosmetici naturali e l’abbigliamento per bimbi);

• proporre prodotti che valorizzino ingredienti e materiali poco conosciuti, dallestraordinarie proprietà: guaranà, erva mate, spirulina, olio di ungurahua, olio dicocco, burro di karité, fibre vegetali;

• valorizzare le tecniche di lavorazione originali, la creatività e l’abilità degli artigiani,frutto di antiche tradizioni;

• garantire sempre la qualità intrinseca dei prodotti, attraverso il costante lavoro diassistenza al produttore;

• adottare filiere corte e trasparenti in un’ottica di tracciabilità.

I prodotti alimentari

Attualmente la gamma altromercato comprende 230 prodotti alimentari confeziona-ti: caffè, cioccolato, tè e infusi, miele, zucchero di canna, biscotti e muesli, snackdolci, snack salati, legumi, cereali, spezie, bevande alcoliche e analcoliche, una pic-cola linea di integratori.

Poco a poco il cotone diventa

un panno

Detto africano

Prodotti

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Nell’ultimo anno si è scelto di definire prezzi e formati che non gravassero ulterior-mente sul bilancio familiare dei consumatori. Nessun prodotto ha subito aumenti, alcontrario è calato il prezzo delle miscele di caffè, della pasta, dei tè solubili. Il Consorzio ha inoltre investito su ricerca e valorizzazione dei prodotti con parti-colari caratteristiche di specialità dei paesi d’origine, ad esempio il riso basmatidell’India, la marmellata d’arance dell’Ecuador e la crema di frutta esotica delKenya.

I prodotti di artigianato

Due volte l’anno viene presentata una nuova collezione che include dai 500 agli 800nuovi prodotti. L’intera gamma comprende 3.000 prodotti proposti solo presso leBotteghe del Mondo: complementi di arredo, decorativi casa, tessili, artigianato ar-tistico, abbigliamento e accessori, strumenti musicali, giochi.

Con le collezioni autunno/inverno 2004 e primavera/estate 2005 si è cercato di sod-disfare un consumo legato alla funzionalità, offrendo per esempio prodotti coordinatiper l’arredo della casa, in modo da garantire un assortimento completo. Il conceptcasa elaborato dal Consorzio prende spunto dalle proposte dei produttori, dalle ma-terie prime che sono in grado di fornire, dall’attenzione e dalla valorizzazione di ma-teriali naturali e tecniche artigianali. Il Consorzio utilizza anche la consulenza di designer per valorizzare al meglio leproposte degli stessi produttori, adattandole alle esigenze del nostro mercato,mantenendo però il valore aggiunto che viene dalla materia prima e dal lavoro tra-dizionale.Il Consorzio ha iniziato anche un maggior presidio della qualità e della sicurezza deiprodotti: controllo qualità e certificazioni di tutti i prodotti, a tutela del consumatorefinale.

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Albania 3.479 0%Bangladesh 703.447 14%Bolivia 50.333 1%Brasile 42.980 1%Camerun 39.866 1%Cile 98.991 2%Ecuador 34.685 1%El Salvador 75.758 1%Filippine 366.603 7%Gambia 83 0%Ghana 32.272 1%Guatemala 185.676 4%Kenya 113.239 2%India 1.207.055 23%Indonesia 361.901 7%Messico 21.879 0%Mozambico 45.554 1%Nepal 195.236 4%Nicaragua 13.412 0%Niger 2.514 0%Perù 608.048 12%Senegal 2.900 0%Sri Lanka 228.515 4%Tanzania 10.582 0%Thailandia 143.343 3%Uganda 3.305 0%Uruguay 58.319 1%Venezuela 45.212 1%Vietnam 425.692 8%Zimbabwe 21.753 0%Altri 65.097 1%

Totale 5.207.731 100%

Paese luglio 2004 Peso % su giugno 2005 fatturato totale

Artigianato: fatturato per paese

Tipologia di prodotti: peso % su fatturato totale

59% alimentari

16% artigianato21% alimentari freschi

0,1% editoriali

1,9% cosmesi

1% materiali promozionali

1% varie

Fatturato nei diversi canali

56% BdM e gruppi[+7%]

4% altro[+92%]

5% ristorazione[+877%]

7% canali Rp[+1%]

8% estero[+35%]

21% GDO[-57%]

63% BdM e gruppi[+5%]

3% altro[+43%]

3% ristorazione[+501%]

7% canali Rp[-1%]

9% estero[+30%]

15% GDO[-42%]

Fatturato per canale con alimentari freschiPeso percentuale di ogni canale sul fatturato negli ultimi 12 mesi

Fatturato per canale senza alimentari freschiPeso percentuale di ogni canale sul fatturato negli ultimi 12 mesi

Nella parentesi quadra è indicata la variazione percentuale

rispetto all’anno precedente

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0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

2004/20052003/2004

2002/20032001/2002

2000/20011999/2000

1998/19991997/1998

1996/19971995/1996

19951994199319921991

* A partire dalla seconda metà del 1995 l’anno fiscale di Ctm altromercato inizia il primo luglio e finisce il 30 giugno.Il fatturato si intende al lordo dei ristorni corrisposti ai soci.Per fatturato del 2004/2005 si intende il fatturato consolidato.

Fatturati Ctm altromercato (in migliaia di euro)

2.100 3.2004.000 4.900 5.500 5.900 6.600 7.100

8.4009.500

12.500

21.200

31.820

34.240

31.253

Tipologia di prodotti: evoluzione del fatturato

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

2004/20052003/2004

variemateriali promozionalieditorialicosmesifrescoartigianatoalimentari

18.300

19.740

5.020 5.210

10.300

7.090

480 260 250 230 240 130 440

Nella categoria fresco sono incluse anche le vendite di Ctm Agrofair.

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Prodotti editoriali

Quest’anno il catalogo editoriali, proposto dal Consorzio alle Botteghe del Mondo,ha visto un deciso rinnovamento: oltre un centinaio di titoli nuovi, su un’offerta di 300complessivi. I libri sono stati scelti dal Comitato selezione editoriali secondo criteririgorosi di qualità e attinenza degli argomenti trattati alle tematiche del commercioequo.Come avviene da anni, le Botteghe si sono impegnate in modo particolare nellapromozione dei libri editi dal Consorzio stesso, tra cui i dossier Utopie Concrete,dedicato ai 15 anni di Ctm, e Casco bene! che ha accompagnato la campagna Diritti che parlano. Continua anche la collaborazione con le edizioni Sonda attraverso la pubblicazio-ne del nuovo ricettario Tutto il riso del mondo e la nuova edizione di Cucina vege-tariana del sud del mondo. Infine, le agende altromercato 2005, giornaliera e men-sile, e il calendario altromercato 2005 sono stati completamente rivisitati,valorizzando le voci dei produttori.

Alcune novità dell’ultimo anno

Natyr: benessere solidaleLa linea di cosmesi naturale Natyr nasce da una semplice conside-razione: molti produttori di commercio equo che collaborano con ilConsorzio utilizzano materie prime di origine naturale – vegetale, ani-male o minerale – che ben si prestano anche a un uso cosmetico, se-condo molte delle tradizioni della cura del corpo del Sud del mondo.Il Consorzio ha lavorato su una linea che impiegasse al meglio lematerie prime tipiche di un certo paese, come ad esempio l’olio diungurahua, usato tradizio-nalmente in cosmesi inAmazzonia.Le principali materie primeutilizzate sono oli essenzialie vegetali processati local-mente in modo artigianale,acquistati da Ctm da organiz-zazioni di commercio equo aprezzi fair trade. Il processodi trasformazione si svolge in Italia – in piccoli laboratori artigia-nali specializzati – per l’elevato livello tecnologico e di competen-za richiesto e per la ragione che le materie prime non provengo-no tutte dallo stesso paese.Infine, la scelta di una linea di questo tipo è dettata dall’esigenzadi differenziare l’offerta di prodotti Ctm, entrando in un nuovo set-tore che dia al consumatore sensibile una possibilità ulteriore diconsumo, in un segmento che vede una forte ingerenza da partedelle grandi marche, e soprattutto che permette di mantenereun’attenzione al naturale che di solito è limitata a certi settori.L’altro aspetto da considerare è quello di offrire anche alle Botteghe del Mondo una diversa occasione difrequenza, di solito legata agli alimentari e all’artigianato. In questo senso la risposta delle Botteghe è sta-ta senz’altro positiva, così come il giudizio dei consumatori e delle riviste specializzate.

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I prodotti freschi: Ctm AgroFair

Il 3 settembre 2004 è nata Ctm AgroFair Italia, società specializzata dedicata alla di-stribuzione di frutta fresca del commercio equo e solidale, con partecipazione pari-taria tra AgroFair e Ctm altromercato.Ctm altromercato, quale principale organizzazione italiana di commercio equo e so-lidale, può estendere la proposta del fair trade al settore della frutta fresca grazie aquesta nuova partnership con AgroFair Europe, società transnazionale costituita al50% dalle stesse organizzazioni di produttori di frutta equo solidale e al 50% da Ongeuropee. AgroFair si occupa delle operazioni di assistenza tecnica ai produttori, svi-luppo e controllo qualità, nonché dello svolgimento delle operazioni logistiche di im-portazione e di commercializzazione. L’introduzione della frutta equa e solidale in Italia risale al 2000, quando Ctm altro-mercato realizzò Banane scatenate, la prima campagna relativa alla denuncia dellecondizioni di sfruttamento nelle quali versano i lavoratori delle piantagioni di bana-ne in tutto il Sud del mondo.

ctm

Tererito e BirraL’inserimento di Tererito – bevanda gassata all’erva mate – nella gamma dei prodotti al-tromercato è legato alla volontà di innovare l’offerta e renderla meno sbilanciata verso iprodotti invernali classici – come tè, caffè, cioccolata – puntando verso una bevanda piùestiva. Tererito è un prodotto che ha un legame molto forte con l’Argentina: in tutto il Su-damerica la bevanda più diffusa è il tererè, un misto di infuso di erva mate e succo difrutta.Anche per la birra valgono le stesse considerazioni: la necessità di diversificare l’offerta emigliorare la gamma con un prodotto di uso più comune. La proposta ci è giunta da Oxfam– organizzazione belga di fair trade – e ci è sembrata interessante.La risposta del consumatore è stata ottima e inaspettata.

BirbandaBirbanda è la linea di abbigliamento per bimbi in cotone biologico nativo del Perù.Coniuga i valori del rispetto ambientale e la tutela della biodiversità con l’applicazione dicondizioni eque e dignitose nelle relazioni con i lavoratori della catena produttiva tessile,tradizionalmente caratterizzata da forme di sfruttamento della mano d’opera. Vestire i no-stri bimbi con capi Birbanda significa prendersi cura della loro pelle fin dai primi mesi, gra-zie all’impiego di cotone biologico; contribuire al recupero di un’antica coltura tradizionalea rischio di estinzione; sostenere una produzione tessile responsabile, che rispetti i dirittidei lavoratori in ogni passaggio della filiera.

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Le attività principali svolte da Ctm AgroFair Italia nell’anno 2004/05 hanno riguarda-to il consolidamento dei canali distributivi: la Grande Distribuzione, negozi specia-lizzati in alimentazione biologica, Botteghe del Mondo e le mense scolastiche inquasi 100 comuni italiani, nell’ambito del progetto “Altromercato Ristorazione Soli-dale”. Rilevante è stata l’attività svolta per l’organizzazione della campagna informativa edi sensibilizzazione “Diritti che parlano”, nata con l’obiettivo di informare e di agirenell’ambito dei diritti negati per i lavoratori, per l’ambiente e per i consumatori nellafiliera delle banane del mercato tradizionale.Durante l’evento L’ora X delle banane buone che ha dato il via alla campagna, sonostati venduti 24 mila chili di banane, biologiche e a lotta integrata, raggiungendo ol-tre 200 piazze in tutta Italia.Ha avuto inoltre un grande successo il lancio di un nuovo prodotto, le baby bana-nas o oritos, una particolare varietà di banane dalle piccole dimensioni, che proven-gono dalle coltivazioni biologiche dei produttori dell’associazione El Guabo, in Ecua-dor.Con grande soddisfazione Ctm AgroFair ha ottenuto anche la certificazione bio ditutta la filiera delle banane da parte di Imc (Istituto Mediterraneo di Certificazione).Ctm AgroFair distribuisce frutta a marchio altromercato per il consorzio Ctm e pro-dotti a marchio di terzi. I prodotti in assortimento sono:• banane da agricoltura biologica (in vaschetta o sfuse); • banane a lotta integrata; • ananas; • oritos; • mango, convenzionale e da agricoltura biologica (solo in alcuni periodi dell’anno).

Le prospettive per il futuro vedono AgroFair impegnato nell’ampliare e diversificarei canali di distribuzione, sostenere la Ristorazione solidale per la fornitura del frescoin tutta Italia e contribuire a sensibilizzare il grande pubblico attraverso l’azione del-la campagna Diritti che parlano.

Fatturato alimentari freschi2002-2003 2003-2004 2004-200510.250.245 10.282.521 7.249.660*

* fatturato consolidato Ctm e Ctm AgroFair

banane: vendite per canale 2004-2005

Orito’s altromercato 0,2%

banane ristorazione collettiva8,6%

banane a marchio di terzi72,5%

vendite sul mercato di merce non confor-me1,7%

banane altromercato Gdo10,6%

banane altromercato Botteghe del Mondo6,4%

Produttori banane:90% El Guabo, Ecuador;

10% Coopetrabasur, Costa Rica

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La ristorazione solidale altromercato: il successo nasce dalla collaborazione

400.000 studenti in tutta Italia sono stati coinvolti dal progetto Ristorazione Solidale.Questo risultato assume proporzioni ancora più ragguardevoli se si pensa che lo siè ottenuto, in soli tre anni, in un segmento di mercato in cui da sempre vince la leg-ge del prezzo più basso: gli appalti pubblici nel settore della ristorazione scolastica. Oltre 150 Comuni sono stati coinvolti nel progetto, avvicinati nel corso di questi an-ni e sensibilizzati sul valore che può avere per una Pubblica Amministrazione la scel-ta di inserire il commercio equo nei bandi di gara.Roma, Firenze, Brescia, Modena, Piacenza, Ferrara, Alessandria, Cuneo, Bolzano,Rovigo, Udine, Cesena, Torino, Livorno, Ancona e La Spezia, sono solo alcuni dei44 comuni che hanno inserito i prodotti e i servizi del commercio equo e solidale nei

loro capitolati d’appalto.Oggi i Prodotti “buoni per chi li consuma, buoni per chi li pro-duce” sono diventati pane quotidiano sui banchi di scuola masoprattutto sono sempre più frequentemente accompagnatida attività di sensibilizzazione, campagne e moduli didatticiche vengono ormai inseriti formalmente nelle richieste deiComuni alle ditte che gestiscono la ristorazione scolastica.Inoltre in questi tre anni per oltre 30 ditte di ristorazione in tut-ta Italia il commercio equo è diventato un elemento con cuinecessariamente confrontarsi: un grande ostacolo per molte,un’ottima opportunità e una scelta condivisa per alcune.L’esperienza della Bottega Solidale – il socio Ctm che gesti-sce per conto del Consorzio l’Ufficio Ristorazione Solidale –e del Comune di Genova ha dato il via a questo progetto nel2002, che si è poi alimentato dell’energia di una grande retedi collaborazione ed impegno che parte dall’ufficio ristorazio-ne e si rafforza attraverso tutte le persone coinvolte nelle se-di del Consorzio e nelle oltre 60 organizzazioni non profit chepartecipano, su tutto il territorio nazionale.Tutti elementi portanti di un progetto che ha avuto successoperché è fatto di persone e di relazioni consolidate che han-no consentito a 800 tonnellate di banane e quattro milioni emezzo di barrette di cioccolato di raggiungere, nell’anno sco-lastico 2004-2005, le mense scolastiche di tanti Comuni ita-

liani, anche quelli più piccoli dove sarebbe quasi impossibile portare le banane senon fosse per l’impegno operativo comune di Ctm e dei Responsabili Promozionedelle Botteghe.È grazie a questa fitta rete di collaborazione e competenze che sono stati raggiuntitre obiettivi fondamentali: • aumentare i volumi di prodotti distribuiti con le conseguenti notevoli ricadute sul-

le comunità dei produttori;• entrare, unendo alla professionalità lo spirito e l’energia delle motivazioni ideali, in

un segmento di mercato difficile e scardinarne le tradizionali dinamiche;• far conoscere il commercio equo e solidale agli studenti, agli insegnanti, agli impren-

ditori, ai politici, ai funzionari delle Pubbliche Amministrazioni e alle famiglie italiane.Il progetto ha aperto nuove e maggiori opportunità di crescita per tutto il movimento delcommercio equo italiano e rappresenta un modello per molti altri paesi europei (con iquali si sta lavorando al progetto Fair Procura) che stanno approcciando questo setto-re di attività ancora a livello teorico e progettuale e che quindi potranno avvalersi del-l’esperienza italiana per portare il fair trade nelle loro Pubbliche Amministrazioni.

AlessandriaCuneo

NichelinoCarmagnola

Torino Politecnico

Sesto S. GiovanniS. GiulianoS. DonatoGorgonzolaOperaBrescia

RoveretoBolzanoPergineTrento Udine

Rovigo

PiacenzaFerraraNonantolaForlìModenaCesena

Ancona

Marsciano

RomaFiumicino

FirenzeLivorno

PontederaCollesalvetti

GenovaSestri Levante

Rapallochiavari

Arcola

La mappa della ristorazione solidale

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Finanza solidale

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1 Trends in social cohesion, No. 12; Ethical, solidarity based

citizen involvment in the economy: a prerequisite for

social cohesion; Council of Europe Publishing 2004.

La finanza e l’investimento sono sempre stati misurati attraverso i parametri del ren-dimento, espresso in termini di tasso di interesse o remunerazione. Negli ultimi an-ni sempre di più si sta diffondendo una nuova cultura che mira all’investimento concaratteristiche etiche, dove l’investitore o il finanziatore sono alla ricerca di attivitàche rispondano a determinati requisiti di responsabilità sociale ed ambientale. E nonè un caso che il Consiglio d’Europa abbia adottato commercio equo e solidale, con-sumo critico e finanza etica e solidale come fattori di coesione sociale nei confrontidei nuovi paesi aderenti alla Comunità Europea e più in generale di responsabilitàsociale sia individuale che in riferimento alle aziende 1.Il Consorzio fin dalla sua costituzione ha privilegiato e promosso il ricorso ai propriSoci, attraverso gli strumenti del Capitale Sociale e del Prestito Sociale, per ricerca-re risorse finanziarie utili alla realizzazione di un’economia solidale.Oggi il Consorzio ed i Soci Botteghe del Mondo che lo compongono coinvolgono ol-tre 21.000 soggetti, persone fisiche e giuridiche, che hanno deciso di investire risorsefinanziarie come soci e soci sottoscrittori di Prestito Sociale remunerato (tabella 1).Queste risorse hanno finanziato importanti investimenti destinati al consolidamentostrutturale del Consorzio e delle Botteghe del Mondo, ma soprattutto, grazie ai vo-lumi ormai raggiunti dal Prestito Sociale, forniscono le risorse finanziarie necessarieper garantire un volume crescente di acquisti dai nostri partner del Sud del mondoe al contempo realizzano due delle regole commerciali che gli attori del commercioequo e solidale si sono dati, il prefinanziamento e la certezza dei Tempi di Paga-mento (tabella 2 e 3). Il prefinanziamento, inoltre, come strumento di credito forni-sce ai produttori le risorse per acquistare le materie prime, le sementi o gli altri ma-teriali necessari alla produzione ed in molti casi li sottrae all’usura.

Credere e promuovereun commercio equo e

solidale vuol dire ancheconsiderare l’aspetto

finanziario quale strumento necessarioper la realizzazione diun’economia solidale.

Finanza solidale

Soggetti coinvolti. Il Consorzioe i Soci Botteghe del Mondo.

Aggiornato al 2004

18.569Soci Capitale Sociale

2.896Soci Prestito Sociale

Relazione annuale delle attività 04 05

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tabella 2 Prefinanziamento e tempi certi di pagamento. Il meccanismo finanziario di un’organizzazione del commercio equo e solidale

Conferma Ordine Arrivo della merce Vendita

Prefinanziamento Saldo Incasso 50% valore ordine

100% Valore ordine

▼ ▼ ▼

▼▼▼

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

n. soci 95 91 93 120 125 128 130 128capitale sociale 100.399 105.461 381.971 841.928 1.134.434 1.335.229 1.524.973 1.684.181,20

n. soci 6 15 17 24 33 35 37 38prestito sociale 44.261 2.898.274 3.811.761 3.851.224 5.235.073 5.817.541 6.488.353 7.610.624

tabella 3Capitale sociale e Prestito sociale. Il Consorzio

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Ma non è solo il prefinanziamento che caratterizza ilnostro modo di operare, altre regole, o meglio valori,costituiscono la ragione di fondo del nostro agire daImpresa Sociale, attore economico che agisce nelsociale muovendosi con fare imprenditoriale, orga-nizzando quindi risorse e beni per rispondere a deibisogni, nel modo più efficace ed efficiente possibile,producendo direttamente utilità sociale, attraverso laproduzione/erogazione di beni/servizi caratterizzatida una reciprocità tra destinatario ed erogatore e peril quale l’equilibrio economico e finanziario è un vin-colo da rispettare, proprio per mantenere inalteratanel tempo la continuità dell’attività.

Queste regole/valori costituiscono un insieme di indicazioni operative che caratte-rizzano il nostro modo di agire anche da un punto di vista finanziario. Un modo diagire che è nato e che si muove all’interno del commercio equo e solidale e che perquesto chiamiamo Finanza Solidale.

Finanza Solidale, gli indirizzi del consorzio Ctm altromercato:

• Capitali Coraggiosi.Per il consolidamento patrimoniale e per gli investimenti del Consorzio e delle Bot-teghe del Mondo.

• Credito Made in DignityPer il prefinanziamento ai produttori e, in generale, per il finanziamento di tutto ilciclo di sviluppo, importazione e distribuzione dei prodotti dei nostri partner delSud del mondo.

• BanquitoPer rispondere in modo diretto, semplice e a tassi sostenibili alle esigenze finan-ziarie correlate alla crescita delle comunità dei produttori.

Nelle società cooperative il Prestito Sociale è un istituto che,pur non sempre presente nelle singole realtà, trova general-mente ampia diffusione e rappresenta una possibilità aggiun-tiva e diretta per i soci di contribuire al raggiungimento del-l’oggetto sociale.Il Prestito Sociale costituisce una forma di finanziamento dellasocietà cooperativa che si concretizza nell’apporto, da partedei soci, di capitali rimborsabili, a fronte del quale vengonocorrisposti degli interessi per remunerare l’investimento.Le risorse finanziarie raccolte con il Prestito Sociale possonoessere destinate solo al raggiungimento dell’oggetto sociale.

Relazione annuale delle attività 04 05

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Azione sociale

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52 Relazione annuale delle attività 04 05

Finestra sull’utopia.

Mi avvicino di due passi,lei si allontana di duepassi. Cammino per

dieci passi e l’orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto

io cammini, non la raggiungerò mai.

A cosa serve l’utopia?Serve proprio a questo:

a camminare.

Eduardo Galeano

Ctm altromercato ha sempre avuto l’ambizione di non limitarsi a fare commercio equo,ma anche di contribuire all’identità del movimento, proponendo orientamenti sul mododi essere del fair trade. Per esempio sostenendo che il commercio equo non è un’isolaa sé stante, che deve essere attento e connesso a quanto accade attorno a sé, che de-ve mantenere una forte identità sociale cui corrisponda un visibile ruolo politico-sociale.Nonostante il Consorzio non abbia mai dismesso tale impostazione, negli anni dellagrande crescita economica ed organizzativa (2000-2004) si è spesso confrontato condiffidenza e timori su una strategia che ha perseguito di ingrandirsi e rafforzarsi, causa ilfatto che una parte del movimento e degli osservatori riteneva che la crescita economi-ca ed organizzativa sarebbe andata a discapito dell’impegno politico e sociale, e che sa-rebbe stato assorbito dal business e dalle esigenze di mantenimento della struttura. Og-gi si può tranquillamente dire che non è così, e che anzi il consorzio Ctm altromercato èla dimostrazione che crescita economica e potenziamento organizzativo non vanno adeprimere il profilo politico del Consorzio e del commercio equo e solidale, ma anzi necomportano il potenziamento: Ctm altromercato, che ha associato in questi anni a unagrande visibilità politica un grande aumento di fatturato, è osservato con esplicita atten-zione nel fair trade europeo, e sempre più il suo approccio sociale provoca interesse.Per Ctm altromercato tutto ciò si è tradotto in un’azione ad ampio raggio sintetizzabilein tre direzioni: a) attenzione ai principali ambiti dove a livello internazionale si determinano le regole

economiche/commerciali che incidono sulla qualità della vita delle popolazioni delSud del mondo;

b) promozione di alleanze e contatti per diffondere il commercio equo e solidale ed i te-mi dell’economia sociale;

c) formazione/informazione sulle tematiche Nord-Sud, sulle Botteghe del Mondo, sulconsumo critico.

L’azione politico-sociale di Ctm altromercato ruota attorno a tre valori: nonviolenza, al-leanze, contenuti. E si pone i seguenti obiettivi: 1) perseguire al Sud il benessere dei produttori del commercio equo e solidale (e di co-

loro che sono nelle loro stesse condizioni), e al Nord favorire lo strutturarsi della retedi organizzazioni/imprese sociali attive nel fair trade;

2) proporsi come struttura economicamente sostenibile, attiva anche sul piano politico-sociale, in grado di utilizzare al meglio le potenzialità derivanti dall’essere un Con-sorzio di Botteghe del Mondo;

3) agire per un cambiamento delle regole attuali che sovrintendono l’economia ed ilcommercio internazionale, causa di sfruttamento, emarginazione, mancanza di diritti.

Durante il 2005 il Consorzio ha avuto la concreta dimostrazione di tutto ciò con la cam-pagna Diritti che parlano, nel cui documento di presentazione si è scritto: «Il commercio equo e solidale è obbligato a lavorare in una doppia dimensione: per il pre-sente e per il futuro. Se nel presente si tratta di sostenere l’attività ed i processi dei picco-li produttori oppressi dal mercato globale, e rendere permanenti le esperienze di economiaequo-solidale, occorre anche lavorare per normative internazionali, condizioni economichee stili di vita sostenibili, in grado di permettere nel prossimo futuro a tutti i piccoli produt-tori del Sud del mondo di poter godere delle condizioni offerte oggi dal commercio equoe solidale ad una ristretta fascia di popolazione mondiale. Questa associazione tra azione

Azione sociale

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economica tesa ad allargare il mercato equo, ed azione politica tesa a modificare le rego-le del gioco, non è un’utopia. Lo dimostra anche l’introduzione a cura di Ctm altromerca-to della prima banana equa e solidale in Italia (il primo prodotto fair trade a superare la quo-ta dell’1% del mercato italiano); l’interlocuzione con gli enti locali per l’inserimento deiprodotti del commercio equo (tra cui le banane) nella ristorazione collettiva; la promozionedella cultura del consumo critico-responsabile; le tante campagne politico-sociali (dai “Fo-rum Sociali” al Wto a “Sbilanciamoci”) attivate da alcune organizzazioni fair trade».E proprio questa campagna sulle banane costituisce la migliore dimostrazione di questomanifesto: il 7 maggio 2005 in 230 città italiane si sono svolte iniziative, promosse dalleBotteghe del Mondo anche non socie del Consorzio, di informazione sulle problemati-che Nord-Sud connesse alla produzione-commercio delle banane, e firma di cartolinetese a richiedere ai comuni l’utilizzo nelle mense collettive di banane e prodotti equi so-lidali. Ma tale evento, insieme nazionale e locale, è solo parte di un percorso pluriennalein cui Ctm si è occupata delle problematiche connesse a questo prodotto simbolo delmercato iniquo e dello sfruttamento di persone e natura, partecipando ad una rete di or-ganizzazioni (Euroban) che unisce produttori, sindacati ed Ong. Culmine di questa atti-vità e del lavoro di lobby è stata la Conferenza internazionale di Bruxelles di fine aprile2005 ( Invertire la corsa al ribasso), dove tutti i soggetti a vario titolo interessati da questitemi (istituzioni internazionali, sindacati, imprese multinazionali…) erano presenti per unconfronto che non ha voluto essere solo teorico: dai lavori è scaturito un gruppo di la-voro a livello mondiale che si occuperà dei principali temi della conferenza: prezzi di ac-quisto, condizioni di lavoro, regole internazionali… Non ultimo, costituisce per noi fattore fondamentale coinvolgere in questa attività dilobby ed informativa le Botteghe del Mondo e produrre ricadute positive ed occasioni diprotagonismo anche a livello locale. Esattamente quanto accade con questa campagna,che ha prodotto materiali informativi, eventi esterni, occasione di contatto con gli enti lo-cali, e che è stata preparata da sette seminari (gli Inforum) svoltisi in varie parti d’Italiacui hanno partecipato centinaia di rappresentanti di Botteghe del Mondo.

L’anno passato ha segnato un altro passaggio positivo su un altro tema, ancor più glo-bale: l’attenzione ai temi del Wto (World Trade Organization) e la partecipazione alla pros-sima Conferenza ministeriale del Wto a Hong Kong (dicembre ’05). In questo casol’azione del Consorzio e di pochi altri all’interno dei quattro network mondiali del com-mercio equo (F.I.N.E. = Flo + Ifat + Efta + News!*) e di Ifat ha portato ad un risultato con-creto. La lunga marcia per convincere tanti scettici che non ci si può non occupare diquanto accade nella sede ove si decidono le regole del commercio internazionale, chequanto là negoziato ha conseguenze dirette (e spesso negative) sulle condizioni di vitadei produttori e di tutti coloro che sono nelle stesse condizioni. E che non possono nonessere presenti laddove tanti soggetti della società civile si attivano per manifestare cri-tiche e proposte. Superando le perplessità presenti su questo tema, è stata decisa lapartecipazione formale del commercio equo alla contro-conferenza che verrà organiz-zata in contemporanea alla Conferenza del Wto a Hong Kong. Ctm altromercato vi partecipa, ma ritiene molto più importante del suo specifico ruolol’aver contribuito al fatto che: a) per la prima volta la rete mondiale del commercio equo (F.I.N.E.) avrà un proprio do-

cumento ufficiale in merito che verrà inviato a tutte le organizzazioni; b) gli accordi commerciali internazionali sono parte dei temi che il fair trade porta all’at-

tenzione dell’Unione Europea nel suo lavoro di lobby; c) il coinvolgimento attraverso Ifat del mondo dei produttori fair trade; d) l’Asia Fair Trade Forum è tra gli organizzatori del controvertice di Hong Kong ed in

specifico del fair trade fair and symposium.Lo stesso potremmo dire per la presenza del fair trade e dell’economia sociale al-l’interno del Forum Sociale Mondiale, altro obiettivo “storico” del Consorzio (inizia-

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to con la realizzazione del primo seminario sul commercio equo, organizzato a Por-to Alegre nel febbraio 2002). Nel gennaio 2005 Ctm scriveva dal V Forum Sociale Mondiale: «Commercio equo ed economia solidale protagonista al Forum. (…) Lo comunichiamocon soddisfazione a tutti quelli coinvolti nel commercio equo: essi possono essere con-sapevoli che l’area nella quale si riverbera la loro azione oggi si è notevolmente allargata,che tutti noi abbiamo acquisito maggiore autorevolezza, e che il messaggio e l’alfabetodel commercio equo oggi trovano riscontro e comprensione anche in questi ambiti. (…)Sono diversi i motivi che ci portano a dire ciò: al tema dell’economia sociale è (final-mente!) dedicato uno degli 11 temi del Forum. Che finalmente ha nelle sue forniture co-me priorità i prodotti dell’economia sociale, e in una fiera dell’economia solidale e popo-lare, ristorazione inclusa, uno dei suoi punti di maggiore visibilità. (…) Poi c’è il numerodelle iniziative che parlano dei nostri temi: solo contando seminari e workshop, sono 84quelli che trattano dell’economia solidale, di cui 39 parlano solo di commercio equo».

Nel bilancio dell’azione politico-sociale dell’anno 2004-2005 non può non emerge-re, dopo le soddisfazioni e le conferme (tra le quali citiamo la partecipazione attivadi Ctm altromercato alla campagna Sbilanciamoci, rete di una trentina di Ong ed as-sociazioni italiane che si occupa di elaborare proposte per inserire i temi della giu-stizia sociale, della cooperazione e dell’economia sociale nelle scelte economicheitaliane), anche la grande novità dell’impegno sul versante legislativo e del ricono-scimento istituzionale del commercio equo. Tema quanto mai caldo (anche in altripaesi europei e nell’Unione Europea), reso prioritario proprio dalla crescita del fairtrade e dalla necessità di dargli un riconoscimento formale (e tutelarlo dalle imita-zioni), ma complicato dal fatto che all’opportunità si associa anche il grande rischiodi vedere annacquato per via legislativa il senso complessivo del commercio equo,o di perdere in prospettiva il controllo sull’evoluzione dei criteri alla base del fair tra-de. In Italia le cose si sono mosse velocemente nell’ultimo anno: oltre al confrontocon la neonata Associazione Interparlamentare per l’Equo e Solidale (Aies) per lapresentazione di una legge sul commercio equo, il mondo del fair trade italiano èstato ufficialmente coinvolto nel fare una proposta che lo includesse nella definizio-ne della normativa relativa alle imprese sociali. Ctm altromercato ha dato – tramite Agices, l’associazione del commercio equo ita-liano – un contributo significativo. Infatti occorre dare grande rilevanza alla ricerca diuna definizione legale del commercio equo e solidale, ma ciò non può avvenire a tut-ti i costi; occorre quindi presidiare almeno i seguenti obiettivi: 1) evitare di far espropriare il Consorzio dal governo dei criteri operativi del com-

mercio equo e solidale; 2) puntare al riconoscimento delle organizzazioni fair trade, non dei prodotti; 3) mantenere il limite del not for profit; 4) ribadire come nessuna legge sia meglio di una cattiva legge.

Il movimento del fair trade non consiste solo nel produrre sviluppo per i soggetti concui viene in contatto. L’obiettivo di rafforzamento e consapevolezza (empowerment)che sta alla base del lavoro del Consorzio con produttori e consumatori non si ridu-ce al pur importante (e letteralmente rivoluzionario nel contesto del commercio in-ternazionale) pagamento di prezzi equi. Ctm altromercato sostiene la responsabilitàdi contribuire alla modifica delle pratiche economiche e commerciali che produconosottosviluppo e sfruttamento. Ctm altromercato è consapevole che la sua azione suquesto ambito è limitata, e che può fare di più per valorizzare questo versante del-l’attività del Consorzio. Ma è anche convinto che questo ruolo sociale costituiscauna delle principali differenze di un commercio equo centrato sulle Botteghe delMondo e sul protagonismo delle organizzazioni eque e solidali, e non solo sulla dif-fusione di prodotti certificati fair trade.

* Flo = Fair Labelling Organiza-tionIfat = International Fair TradeAssociationEfta = European Fair TradeAssociationNews! = Network EuropeanWorld Shop

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Un Consorzio internazionale

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Ctm altromercato è per dimensioni la seconda organizzazione al mondo del fair trade.Ciò, unito alla propensione del Consorzio ad occuparsi dell’identità e delle prospet-tive del commercio equo e solidale, lo porta continuamente ad essere presente ne-gli appuntamenti internazionali del commercio equo e a frequentare con assiduità lesue reti globali. Ciò, unito al fatto che negli ultimi anni ha sviluppato vari progetti dipartnership con altre organizzazioni fair trade, fa sì che Ctm altromercato abbia ora-mai consolidato la dimensione internazionale della propria azione e risulti una delleorganizzazioni fair trade più note al mondo.

Ctm altromercato fa parte di:Efta: coordinamento degli 11 principali importatori fair trade europei, nucleo storicodal quale sono partite tante attività di promozione e rappresentanza del commercioequo a livello europeo.Ifat: organizzazione mondiale del fair trade, attualmente presieduta da uno dei fon-datori di Ctm altromercato; Ctm altromercato fa anche parte di Ifat Europa, coordi-namento continentale di Ifat.Fine Advocacy Office: dal 2004 Ctm altromercato partecipa stabilmente ai lavoridel Comitato di Pilotaggio (Steering Committee) del FINE Advocacy Office di Bruxel-les, ufficio di consulenza e progettazione del coordinamento delle reti mondiali dicommercio equo (F.I.N.E. = Flo + Ifat + NEWS! + Efta).

Ctm altromercado nel mondo

Pur rimanendo decisamente ancorato in Italia, da tempo il Consorzio ha sviluppatoriflessioni ed attività per dare una base stabile alla sua presenza in alcuni contesti in-ternazionali, e a partnership con produttori e altre organizzazioni fair trade. Le ini-ziative prese rispondono ai seguenti obiettivi:• promuovere il fair trade in contesti dove non era sviluppato;• promuovere dinamiche di commercializzazione Sud-Sud tra produttori di com-

mercio equo;• associare alla presenza di prodotti altromercato una presenza di Ctm come orga-

nizzazione ed una partnership con organizzazioni locali.

Otromercado al Sur - ArgentinaA seguito di contatti avviati dalla Cooperativa Chico Mendes di Milano (socia del Con-sorzio), Ctm ha investito energie nel promuovere il fair trade in un importante paese su-damericano; l’attività del Consorzio di ricerca e coordinamento tra gruppi di produttori adalto potenziale fair trade ha raggiunto nel 2004 l’obiettivo: la nascita dell’AssociazioneOtromercado (di cui il Consorzio fa parte) che riunisce le organizzazioni fair trade argen-tine, con l’obiettivo di promuovere il commercio equo in Argentina, promuoverne leesportazioni e l’azione politica, promuovere il mercato locale equo e solidale e lo scam-bio interamericano.

Sasha altromercato Company - IndiaSasha Export (Calcutta) è una delle organizzazioni storiche del commercio equo in-diano e mondiale, partner da molti anni di Ctm altromercato. Sasha Altromercato

Un Consorzio internazionale

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Company, società di diritto indiano promossa al 50% dai due partner, è nata per da-re una base permanente alla relazione con il Consorzio, e sviluppare il protagonismonel commercio equo di una organizzazione del Sud del mondo, anche oltre la com-mercializzazione di prodotti: Sasha Altromercato si occuperà di sviluppare designper prodotti di artigianato fair trade, destinati a tutto il mondo (non solo all’Italia), rea-lizzabili prioritariamente da produttori di Sasha, ma anche da altri produttori fair tra-de. Obiettivo futuro di Sasha Altromercato Company è anche quello di gestire in In-dia Botteghe del Mondo.

Associação de Comércio Justo (Acj) - PortogalloÈ un’associazione senza fini di lucro, nata il 19 agosto 2004 per espressa volontà dialcune organizzazioni portoghesi del commercio equo, Aventura Marão Clube (inAmarante), Associazione Reviravolta (a Porto) e Associazione Alternativa (a Barce-los), di creare una prima organizzazione portoghese di distribuzione e importazionedi prodotti del commercio equo. L’Acj propone due importanti linee strategiche di sviluppo:• distribuire all’interno del Portogallo prodotti del commercio equo già presenti sul

mercato europeo e importati attraverso relazioni commerciali con importatori eu-ropei, in particolare Ctm altromercato, di cui Acj è socia dal novembre 2002;

• introdurre nel mercato nazionale ed europeo nuovi prodotti del commercio equoattraverso l’importazione da paesi di lingua portoghese, nello specifico il Brasile,Timor Est, Angola, Mozambico, Guinea Bissau, San Tomè e Principe e CapoVerde.

Nel prossimo futuro Acj si prefigge come meta di rafforzare il concetto di rete dei ne-gozi del commercio equo e di favorire l’entrata di nuovi soci all’Acj e la nascita dinuove realtà in Portogallo, soprattutto nelle città delle zone più interne del paese.Allo stesso modo vuole sfruttare al meglio le sinergie esistenti in Europa e rafforza-re la posizione rispetto alle istituzioni pubbliche, appellandosi alla formula dell’ac-quisto dei prodotti del commercio equo.Acj si propone infine di cercare fonti di finanziamento diversificate che permettanodi progredire nella divulgazione di informazioni sui prodotti e produttori (nello speci-fico delle etichettature in portoghese) e nell’importazione, che vedrà concretizzarsile prime esperienze con piccoli produttori di artigianato di Timor Est e del Brasile.Inoltre Acj intende mantenere e consolidare la partnership con il consorzio Ctm al-tromercato.

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