Prodotti di rete e tv

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INFORMATION GOODS

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INFORMATION GOODS

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INFORMATION GOODS

Si considerano tali tutti gli oggetti che possono essere digitalizzati, come i libri, la musica, le foto, i film, ecc.

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CARATTERISTICHE ECONOMICHE

VS

1. ELEVATI COSTI FISSI DI PRODUZIONE

2. BASSI COSTI MARGINALI DI RIPRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

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CHE COSA NE CONSEGUE?

Le aziende che operano nel settore dei beni dell’informazione devono saper sfruttare le cosiddette economie di scala, distribuendo il loro prodotto al numero più elevato possibile di clienti.

Per recuperare gli investimenti iniziali è necessario vendere moltissime copie del prodotto

Il costo medio di produzione diminuisce con l’incremento del numero di copie vendute.

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ECONOMIE DI SCALA

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PRODOTTI DI RETE

La maggior parte dei beni dell'informazione sono anche considerati prodotti di rete, perché connettono, in modo diretto o indiretto, le persone che li utilizzano.

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ESEMPI DI PRODOTTI DI RETE

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CARATTERISTICHE ECONOMICHE

Complementarietà, compatibilità e standard

Esternalità positive nel consumo

Costi di transizione ed effetto lock-in

Significative economie di scala

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L’INDUSTRIA

TELEVISIVA

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I SOGGETTI DELLA FILIERA TELEVISIVA

Produttori di programmi audiovisivi

Imprese televisive (broadcaster), ovvero editori dei palinsesti

Imprese di telecomunicazione, ovvero stazioni tv e diversi soggetti che distribuiscono contenuti.

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IL BROADCASTING

È il modello diffusivo tipico della televisione tradizionale.

Si caratterizza per una comunicazione centralizzata (uno a molti) e lineare.

Si contrappone al modello di comunicazione bidirezionale (uno a uno), tipico dei sistemi di telecomunicazione (es. Telefono, Internet).

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DEFINIZIONE DI BENE PUBBLICO

Si definisce bene pubblico un bene non escludibile e non rivale.

Un bene non è escludibile quando non si può in alcun modo vietare a un soggetto di utilizzarlo

Un bene non è rivale quando il consumo da parte di un dato soggetto non ne ostacola il consumo da parte di un altro.

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BROADCASTING COME BENE PUBBLICO

1928: Anno della prima programmazione regolare negli Stati Uniti.

1941: La Federal Communications Commission riconosce ai broadcaster la possibilità di trasmettere la pubblicità all’interno della loro programmazione. Sancisce così la nascita della tv commericiale.

1930-1935: Anche in Europa si avviano le prime trasmessio televisive, ma qui il mezzo assume una mission culturale e quindi si afferma come un servizio pubblico.

In entrambi i contesti si ha una tv free to air.

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IL SERVIZIO PUBBLICO

Si rivolge a tutti i cittadini con fini culturali ed educativi.

Lo scopo è massimizzare l’audience in termini di accesso al mezzo.

In orgine si finanzia esclusivamente attraverso il canone.

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LA TV COMMERCIALE

Si finanzia attraverso la pubblicità.

Il palinsesto diventa un mero fattore di produzione per attirare l’attenzione di un ampio pubblico, che viene “venduta” alle aziende inserzioniste.

Two sided market.

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LA PUBBLICITA’

IN ITALIA LA PUBBLICITA’ RIMANE ANCORA LA PRINCIPALE RISOSRSA DI FINANZIAMENTO

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LA PUBBLICITA’

NEL 2008, IN ITALIA, GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI SONO CRESCIUTI DEL 2%, A CAUSA DEI RISULTATI NEGATIVI DELLA STAMPA. E’ CRESCIUTA INVECE LA TELEVISIONE.

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BROADCASTING COME BENE DI CLUB

Si definisce bene di club un bene escludibile, ma non rivale.

Il broadcasting diventa un bene di club quando, grazie alle tecnologie di accesso condizionato, diventa possibile escludere alcuni soggetti dalla fruizione dei contenuti sulla base di un prezzo economico.

Nasce la pay tv.

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LA TV A PAGAMENTO

L’obbiettivo del broadcaster è massimizzare il numero degli abbonati e fidelizzarli alla sua offerta.

Gli abbonati presentano una precisa disponibilità a pagare per dati contenuti.

La tv a pagamento si afferma effettivamente soltanto con lo sviluppo delle piattaforme digitali, che favoriscono la nascita delle tv tematiche.

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IL MERCATO TELEVISIVO ITALIANO

TV PUBBLICA TV COMMERCIALE TV A PAGAMENTO

DUOPOLIO TERZO POLO CONCORRENZA

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IL MERCATO TELEVISIVO ITALIANO

EMITTENTE 2002 2003 2008

RAI 2.385 2.394 3.100 (canone 55%)+ 32,1%

MEDIASET 1.851 1.973 3.400 +35,2%

SKY ITALIA 928 1.098 2.680 (pay 95%)+27,7%

MTV/La7 70 95 210

ALTRE EMITTENTI(circa 400)

316 320 335

TOTALE RISORSE 5.550 5.880 9.725

Ricavi dell’attività televisiva per emittente (in milioni di euro).