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Procedure e strumenti di costruzione della base empirica: l’analisi dei documenti Prof. Stefano Nobile Corso di Metodologia della ricerca sociale

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Procedure e strumenti di costruzione

della base empirica: l’analisi dei

documenti

Prof. Stefano Nobile Corso di Metodologia della ricerca sociale

L’uso dei documenti

(leggere): i pro

• Rispetto alle tecniche di osservazione e all’intervista, l’uso dei documenti presenta alcuni vantaggi: – Permette di raggiungere persone altrimenti non

raggiungibili (i defunti)

– È una tecnica non reattiva e, pertanto, è immune dalle comuni distorsioni che hanno luogo nell’interazione tra ricercatore e oggetto della ricerca

– Permette di studiare il passato

– Permette analisi longitudinali

– Assicura la maggiore spontaneità del materiale da analizzare

– Ha costi relativamente contenuti

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L’uso dei documenti

(leggere): i contro

• La distorsione dell’interpretazione

• I problemi di codifica

• La distorsione del campionamento

• La selettività della sopravvivenza

• L’incompletezza

• La scarsa disponibilità

• La mancanza di una forma standardizzata

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L’uso dei documenti

Analisi dei documenti

Documenti personali

Autobiografie (Thomes e Znaniecki)

Lettere (Thomas e Znaniecki)

Diari (Lynd & Lynd)

Testimonianze orali (Scotellaro)

Documenti istituzionali

Materiali storiografici (Foucault)

Materiale giudiziario (Barbagli)

Documenti della trazione orale (Propp)

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Documenti personali

• Hanno un carattere privato, sono stati compilati per un uso personale, come espressione di sentimenti e vicende della personalità di chi li ha compilati.

• Nelle scienze sociali i prodotti della gente comune vengono analizzati al fine di ricostruire dinamiche e relazioni sociali della vita di tutti i giorni.

• L’aspetto peculiare dei documenti personali sta nel fatto che si tratta di resoconti dell’esperienza individuale, che presentano la caratteristica di «visioni dal di dentro».

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Documenti personali: le

autobiografie

• Sono il resoconto scritto dell’intera vita di una persona, da lei stessa compilato in un periodo di tempo limitato e in una visione retrospettiva.

• Nella ricerca sociale è assai difficile accedere ad autobiografie spontanee. In genere sono provocate, ossia richieste espressamente a soggetti che si reputano interessanti ai fini della ricerca.

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Documenti personali: le

autobiografie

• Quando l’autobiografia è commissionata dal ricercatore, questi può anche indirizzare il resoconto ponendo delle domande o una scaletta di temi.

– (es.: il volume The Professional Thief di Sutherland (1937), autobiografia scritta per due terzi dal ladro sulla base di un elenco di argomenti preparati dal ricercatore e poi integrata con conversazioni tra autore e ricercatore).

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Documenti personali: le

autobiografie

• l caso classico resta l’autobiografia scritta

dall’autore e pubblicata come

testimonianza personale, senza commenti.

– (es. Storie di una malavita (1991), di Claudio

Foschini, che descrive le tappe della carriera

di un pregiudicato).

• Ovviamente, le autobiografie «pure» sono

più genere letterario che ricerca sociale.

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I limiti delle autobiografie

• L’autobiografia difficilmente può essere

oggetto di generalizzazioni, essendo il

resoconto della vita di una singola persona

• Spesso comprende solo quello che l’autore

ritiene interessante o drammatico, mentre

esclude ciò che lo può screditare;

• Presenta il rischio di una razionalizzazione a

posteriori degli avvenimenti del passato.

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Documenti personali: i diari

• Sono documenti scritti per uso strettamente personale e

simultaneamente agli avvenimenti descritti (evitano quindi il rischio

di distorsione del ricordo).

• L’uso dei diari nella ricerca sociale è assai limitato (e quando

presente non può dare luogo a generalizzazioni).

– Mowrer (1927): studio sulla disorganizzazione della famiglia

– Cavan (1928): studio sul suicidio

• Un caso particolare di diario utilizzato nella ricerca sociale sono i

resoconti giornalieri compilati su richiesta del ricercatore (es.: uso

dei «bilanci di tempo»).

• Ovviamente, come nel caso delle autobiografie, le forme di diari

«commissionati» presentano caratteri diversi dai diari «spontanei».

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Documenti personali: le

lettere

• Le lettere sono importanti strumenti dell’interiorità degli individui. Tuttavia, non esprimono solo il mondo dello scrivente ma anche l’interazione con un'altra persona.

• Le ricerche basate su materiale epistolare sono ormai rare, in quanto la comunicazione per lettera ha perso importanza.

• Torna ad essere uno strumento importante solo nelle situazioni di separazione forzata come le guerre o l’emigrazione.

• Tuttavia, oggi questa possibile fonte si apre potenzialmente ad altri orizzonti di ricerca.

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Documenti personali: le

lettere

• Thomas e Znaniecki (Il contadino polacco in Europa e in America): corrispondenza tra gli emigrati polacchi negli Stati Uniti e i loro parenti in Polonia. – Circa 800 lettere. Usate per descrivere le forme tradizionali di

vita nella campagna polacca, i primi mutamenti sociali a seguito dell’industrializzazione, la disorganizzazione della società contadina tradizionale.

• Strauss: 25 anni di lettere da un amico alcolista

• Salzinger (1958): lettere scritte da bambini emotivamente disturbati

• Janowitz (1958): lettere di soldati tedeschi.

• Barbagli: studio sui mutamenti della famiglia in Italia tra il XV e il XX secolo, basato sull’analisi di 200 carteggi tra membri di famiglie nobili.

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Le testimonianze orali

• Questi limiti all’uso di documenti esistenti hanno spinto la ricerca sociale a sviluppare un nuovo approccio basato sulla raccolta di testimonianze di vita dalla voce degli individui. Ossia, autobiografie orali

• I racconti orali non hanno le caratteristiche peculiari dei documenti (sono sollecitati dal ricercatore e non preesistono alla ricerca), ma possono essere considerati «documenti viventi» (non è intaccato il senso generale del leggere documenti).

• Tale approccio presenta similitudini con l’intervista non strutturata, ma se ne differenzia per il fatto che: – si racconta l’intera vita (dimensione autobiografica);

– il ruolo dell’intervistatore è assai più limitato (è un semplice «registratore»);

– non c’è alcuna preoccupazione sulla numerosità dei casi (poche unità o addirittura un solo caso).

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Le testimonianze orali: pro

e contro

• Pro: – Rispetto a documenti scritti, le testimonianze orali evitano

la sporadicità dei casi studiati operando su un campione potenzialmente sistematico;

– Possibilità di coprire, con l’interrogazione, eventuali lacune della narrazione;

– Possibilità di ricostruire la storia «dal basso», delle classi subalterne, delle espressioni popolari, della cultura materiale (degli individui «comuni»).

• Contro: – reattività : la presenza dell’intervistatore può provocare

reazioni da parte dell’intervistato

– limiti della memoria (colpirebbe soprattutto la memoria recente).

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Le storie di vita

• Le due forme principali di testimonianze orali sono le storie di vita e la storia orale.

• Storie di vita

– Sono racconti autobiografici centrati sul proprio vissuto personale. Hanno per oggetto un individuo, le sue vicende personali, le sue emozioni.

– In genere la ricerca si basa su un numero limitato di racconti (da uno a una decina).

– Le storie di vita possono essere soggette ad un uso prescientifico (raccolte di autobiografie nella loro veste originaria, senza selezione, commento o interpretazione).

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Le storie di vita

• Rocco Scotellaro (1954) sulla cultura e la vita sociale di una zona arretrata della Basilicata (cinque storie di vita di «ignoti protagonisti»);

• Danilo Dolci (1956) sui senza lavoro nella provincia di Palermo (30 casi, racconti di esperienze centrate sul lavoro);

• Edio Vallini (1957) storie di 25 operai del Nord

• Danilo Montaldi (1961), cinque racconti autobiografici di emarginati e sottoproletariato della bassa Padana.

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Storia orale

• È il racconto di una persona su avvenimenti ai quali ha preso parte. Ha per oggetto la società, i costumi, gli avvenimenti sociali

• È stata sviluppata per la prima volta alla fine degli anni ’40 presso la Columbia University e poi negli anni ’70 in Gran Bretagna.

• La storia orale è nata con l’obiettivo di contrapporre alla storia delle élite, delle battaglie, dell’imperialismo, la storia del popolo, la vita materiale, la storia dei movimenti di liberazione.

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Documenti istituzionali

• Anche la sfera pubblica di ogni società produce una serie infinita di documenti.

• Sono il prodotto della vita istituzionalizzata.

• Si tratta di testi scritti generati soprattutto dalla vita ordinaria della gente comune.

• I documenti prodotti dagli atti amministrativi sono generalmente raccolti per produrre statistiche ufficiali (nascite, morte, matrimoni, denunce, reati, statistiche culturali, ecc.).

• Si tratta in questo caso di documenti organici e uniformi adatti all’analisi quantitativa.

• In generale, però, non è possibile distinguere nettamente tra documenti adatti per l’analisi quantitativa e documenti trattabili qualitativamente.

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Gli ibridi: le tracce materiali

e la sociologia visuale

• Le tracce materiali Sono «documenti materiali» dai quali è possibile risalire alle attività che li hanno prodotti (Webb e altri, 1966). – Misure di erosione (segno dell’usura di un supporto fisico

come le pagine dei libri, la rapidità di consumo delle scarpe dei bambini o il pavimento delle sale dei musei)

– Misure di accrescimento (indicano deposito di materiale, come la presenza di rifiuti, di polvere, la quantità di posta ricevuta da persone in condizioni di isolamento, la popolarità dei programmi televisivi, eccetera).

• La sociologia visuale si occupa di documenti visivi (fotografia, cinema e televisione).

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Come analizzare i

documenti

Approccio standard

Analisi del contenuto

Analisi testuale

Approccio non standard

Grounded theory

Fenomenologia schütziana

Idealtipo weberiano

Impiego di Caqdas

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L’analisi dei dati nella ricerca non-

standard: la griglia d’analisi

• Una volta raccolte le informazioni in forma non standardizzata (tramite osservazione, focus group, interviste in profondità, storie di vita, etc.) è necessario organizzarle per poterle analizzare, ma non si può ricorrere alla matrice dei dati, che richiede un livello di analiticità, sintesi e standardizzazione eccessivo. In luogo di essa, una strategia diffusa, ma non paradigmatica, è quella di ricorrere a delle griglie di analisi.

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L’analisi dei dati nella ricerca non-

standard: la griglia d’analisi

• La griglia di analisi serve a organizzare il materiale empirico in

base a una serie di concetti sensibilizzanti individuati dal

ricercatore. Le differenze con la matrice sono diverse:

– non ci sono vere e proprie “variabili”, ma piuttosto categorie

concettuali a cui il ricercatore riconduce interi stralci di testo;

– le informazioni non vengono codificate, ma solo

classificate;

– il tracciato record della matrice è definito ex ante e non può

essere modificato, mentre le categorie incluse nella griglia

possono modificarsi, scomparire o moltiplicarsi in itinere

durante e dopo la fase di organizzazione dei dati;

– lo stesso stralcio di materiale empirico può essere classificato

diverse volte in riferimento a diverse categorie.

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La costruzione della griglia

di analisi

• La costruzione della griglia di analisi non prevede, come quella della matrice dei dati, regole precise e in questo caso gli obiettivi del ricercatore, le sue ipotesi teoriche e quelle emerse nel corso della ricerca risultano determinanti.

• In genere una griglia riporta una colonna per ciascuna categoria concettuale (o dimensione), e tante righe quanti saranno gli stralci classificati sotto un’unica categoria

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La costruzione della griglia

di analisi

Categoria 1 Categoria 2 Categoria… Categoria n

S1 S5 S4 S2

S2 S2 S2 S6

S3 S9 S11 S3

S… S8 S2 S…

Sn S2 Sn S2

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L’analisi dei documenti secondo l’approccio non

standard. Un esempio con le rappresentazioni dei leader

politici

• A titolo di esempio riportiamo alcune delle griglie utilizzate per l’analisi di

quattro focus group realizzati nel corso della campagna elettorale del 2006

sulla rappresentazione dei leader politici. I focus group erano strutturati,

prevedevano dunque la somministrazione di una serie di quesiti nel corso

della discussione: – Secondo voi quali caratteristiche possiedono i due leader dell’Unione e della Casa delle

Libertà?

– Quali caratteristiche dovrebbe avere un leader?

– I leader (Prodi e Berlusconi) possiedono alcune di queste caratteristiche?

– Quali sono le tematiche prevalenti nelle campagne elettorali dei due leader?

– Quali dovrebbero essere le tematiche prevalenti nelle campagne elettorali?

– Quanto pensate abbia contribuito la televisione sulla formazione delle immagini dei due

leader?

– Seguite delle trasmissioni per conoscere le campagne elettorali dei due leader? Se si quali?

E perché proprio quelle?

– Secondo voi chi dei due candidati premier vincerà le prossime elezioni politiche? Perché?

– Cosa succederebbe in Italia se vincesse Berlusconi? E se vincesse Prodi?

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L’analisi dei documenti secondo l’approccio non

standard. Un esempio con le rappresentazioni dei leader

politici

Qualità caratteriali

Qualità etico-morali Qualità oratorie

Qualità

politiche

Qualità

relazionali

Car

ism

a

Co

ncr

etez

za

Ind

ipen

den

za

Co

eren

za

Leal

On

està

Seri

età

Ab

ilità

esp

osi

tiva

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ersu

asio

ne

Vit

alit

à

Pre

par

azio

ne

Co

esio

ne

intr

a-gr

up

po

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«(Berlusconi) personalmente mi prende di più anche come discorso, cioè nel parlare io

sono più attratta da una persona così, comunque anche il suo tono di voce, sembra una persona più

giovanile, più al passo con i tempi»

«(Prodi) è il prototipo di un persona seria e

che cerca di affrontare con serietà i problemi

e anche così di sviscerarli da ogni tipo

di polemica»

L’analisi dei documenti secondo l’approccio non

standard. Un esempio con la professione di musicista

• Griglia d’intervista guidata:

– L’attività svolta

• Quali sono le attività che svolgi attualmente come musicista?

• Con quali criteri scegli i tuoi lavori?

• In che misura hai la possibilità di scegliere?

– La formazione musicale

• Quale tipo di studi musicali hai svolto?

• In base a quali criteri hai scelto il tuo percorso di formazione musicale?

• Che tipo di studi hai svolto oltre a quelli musicali?

– Il percorso • Quando hai scoperto il tuo particolare interesse per la musica?

• A quale genere di musica ti sei avvicinato per primo?

• Quando hai deciso di farne un lavoro?

– Le caratteristiche della professione

• In che cosa consiste l'etica professionale del musicista?

• Come lavoratore ti senti tutelato?

• Ritieni più importante il riconoscimento da parte degli altri musicisti, dei critici o del

pubblico in generale?

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L’analisi dei documenti secondo l’approccio non

standard. Un esempio con la professione di musicista

C.1 C.2 C.3 C.4 C.5 C.6

C

anal

i di

rep

erim

ento

del

la

voro

Per entrare in orchestra ho dovuto fare una audizione

Autopromozione presso le associazioni concertistiche

Concorsi, che oltre a premi in denaro, offrono concerti presso le associazioni

Conoscenze personali Agganci fortuiti

Avevo un agente ma l'ho mollato, perché non aveva opportunità di muoversi

Per il teatro si fanno le audizioni

Per l'attività concertistica è più per conoscenza del lavoro, per nome

Nei primi anni della mia attività ho fatto tante audizioni e concorsi, però da una certa età in poi non possono essere più la norma

Le persone che mi chiamano a lavorare lo fanno perché mi conoscono

Proposte da parte delle associazioni concertistiche

Proposte mie alle associazioni concertistiche

Situazioni occasionali, create da un incontro

Passaparola: io in due anni mi sono ritrovato catapultato nel mondo del cinema

Fai un lavoro con un regista e poi ti fanno fare tutti gli altri

C

anal

i di a

uto

p

rom

ozi

on

e

Cerco di farmi conoscere, di farmi sentire; quando ho tempo preparo un repertorio e mi faccio ascoltare da qualche insegnante

Autopromozione diretta attraverso curriculum, registrazioni, inviti ai concerti

Mi sto muovendo per entrare a far parte di una agenzia

Vorrei farmi un sito Internet ma non credo che ti possa cambiare la vita

Finché avevo l'agente mi promuoveva lui, coi miei dépliant e i miei demo; ora vado molto per conoscenze

Non mi promuovo, non esistono canali; la qualità è l'unica forma di promozione che cerco di attuare. Non sono portato perciò ci ho messo una pietra sopra

Non ho agenti; mi propongo da solo là dove mi devo proporre

Con il lavoro e il lancio da parte di registi ed editori

B

asi d

elle

co

llab

ora

zio

ni

arti

stic

he

Si formano su conoscenze, soprattutto i gruppi più ridotti;

Per i progetti più grossi di solito ci sono dietro le Fondazioni che hanno i soldi da investire; le orchestre devono per forza essere a concorso

Predilezione per un determinato repertorio; da questo consegue la scelta dell'organico

All'inizio, affinità umana ed artistica, poi la "testa" rivolta a questo mestiere e comuni obbiettivi artistici; se si trova corrispondenza dal punto di vista umano, bene, sennò pazienza

Io faccio parte di due gruppi stabili, uno barocco e uno da camera: il primo è nato perché io e il capo studiavamo insieme; il secondo è formato da colleghi del conservatorio dove insegno

Bisogna distinguere dal tipo di musica, credo che le motivazioni siano diverse

In Italia gruppi stabili di musica classica ce ne sono pochi; nasce intorno al progetto e finisce lì

Nascono dalla qualità che si pensa che le altre persone possono garantire

Il mondo della musica è molto collegato da rapporti interpersonali: è normale scambiare idee e programmazioni; per quello che mi riguarda mi sono trovato spesso a collaborare con le stesse persone per svariati anni

Ovviamente uno si fa dei registi fissi con cui lavora sempre

R

app

ort

o c

on

l'ev

olu

zio

ne

tecn

olo

gica

Ho un po' paura che il musicista possa essere in certi casi soppiantato, anche se non lo sarà mai del tutto

Per quanto riguarda il computer, sono contenta del fatto che si siano specializzati molti sistemi di scrittura

Per quanto riguarda il violino, per noi è abbastanza marginale, perché è lo stesso da tanti anni; però sono cambiati i supporti, ad esempio le corde e le spalliere

Il computer aiuta per la comunicazione e le informazioni, ma non per la tecnica

Anche la fisiologia, lo studio dei movimenti applicati al suonare, è progresso

È cambiato parecchio, a livello pubblicitario: ora mi faccio i miei demo da sola col DAT e il computer

Il mio lavoro non è mutato moltissimo, se non in piccole cose: per esempio uso il computer per fare arrangiamenti per me o per i miei allievi

Ho limitate esperienze con la musica elettronica

La tecnologia del pianoforte è stabile da anni

Con il computer sono un "bimbo inesperto"

Il cambiamento più importante nel cinema è stato quello del suono.

Oggi è più facile registrare e l'effetto che hai è più pulito, però se ti dicessi che sono innamorato del suono digitale direi una fesseria

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L’analisi dei documenti secondo l’approccio

standard: l’analisi del contenuto

ANALISI DEL CONTENUTO

Approccio standard

Analisi del contenuto quantitativa

Analisi del contenuto come inchiesta

Analisi automatica dei testi

Approccio non standard

Analisi semi-automatica dei testi

Analisi del discorso

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Analisi del contenuto: livelli

metodologici

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ANALISI DEL CONTENUTO

Analisi testuale

Analisi delle frequenze

Analisi del contenuto come

inchiesta

Analisi del discorso

Analisi semi-automatica dei dati

testuali

Analisi automatica dei dati testuali

Ricerca standard

Ricerca non standard

L’analisi del contenuto

quantitativa

Analisi delle frequenze

Analisi delle coincidenze

Costruzione degli indici verbali

Analisi degli asserti valutativi

Analisi del contenuto computerizzata

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Analisi delle frequenze di unità

d’analisi classificate in categorie

• Le categorie possono essere di diverso tipo – categorie tematiche, in ciascuna delle quali sono

classificate unità d’analisi che si riferiscono allo stesso tema o argomento;

– categorie semantiche, in ciascuna delle quali sono classificate unità d’analisi che assumono, nell’unità di contesto, lo stesso significato o significati simili.

• Nella costruzione e nella utilizzazione delle categorie è necessario rispettare le regole della classificazione: unicità del criterio di classificazione, mutua esclusività delle categorie, esaustività dell’insieme delle categorie.

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Un esempio: le categorie relative al

contenuto (Lasswell, 1949)

• May Day Slogans in Soviet Russia 1918-1943 (Yakobson, Lasswell, 1949)

• L’ ipotesi:

– i mutamenti nei contenuti degli slogan riflettono i mutamenti nella linea politica del PCUS.

• Le unità d’analisi:

– sono i simboli chiave presenti negli slogan, ovvero gli elementi testuali centrali dal punto di vista ideologico, capaci di raggiungere il centro dell’attenzione dei destinatari.

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Un esempio: le categorie relative al

contenuto (Lasswell, 1949)

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• simboli rivoluzionari – (dittatura del proletariato,

rivoluzione d’ottobre, ecc.);

• simboli contro-rivoluzionari – (capitalismo, borghesia, ecc.);

• simboli nazionali – (patria, sicurezza interna,

ecc.);

• simboli universali – (umanità, internazionale

comunista, ecc.);

• simboli di politica interna – (piano quinquennale, fattorie

di stato, ecc.);

• simboli di politica estera – (riferentisi agli atti ufficiali

dell’Urss nelle relazioni internazionali);

• simboli di entità sociali – (armata rossa, intellettuali,

ecc.);

• nomi propri di persone – (Lenin, Marx, ecc.);

• simboli liberali tradizionali – (libertà, democrazia, ecc.);

• simboli morali – (lealtà, onestà, ecc.);

• simboli d’azione – (vittoria!, evviva!, ecc.)

Le categorie relative alla

strategia comunicativa

• Descrizione (“Il Primo Maggio è la festa del lavoro”);

• Sostegno (“Lunga vita al Partito Comunista!”);

• Denuncia (“Abbasso le potenze imperialiste!”);

• Ammonizione (“Vigiliamo sui complotti del nemico!”)

• Indirizzo (“Operai, contadini, soldati dell’Armata Rossa”)

• Autoidentificazione (“Il Partito Comunista, il Partito della classe operaia”)

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Simboli “nazionali” e “universali” negli slogan del 1

maggio del Partito Comunista dell’Unione Sovietica

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Gli indici verbali In

dic

i les

sica

li

TTR (type-token ratio) = p/P

Ind

ici s

eman

tici

DRQ (discomfort-relief quotient) = M/(M+B)

Ind

ici g

ram

mat

ical

i

VAQ (verbe-adjective quotient) = V/A

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L’analisi degli asserti

valutativi

• Procedura finalizzata a rilevare la direzione (positiva o negativa) e l’intensità della valutazione nei confronti di uno o più oggetti di atteggiamento (attitude object, AO) in un testo o in un insieme di testi (Osgood, Saporta e Nunnally, 1956).

• L’EAA si articola in più fasi: – individuazione, nei testi in esame, dell’oggetto d’atteggiamento

considerato e di quelli posti in relazione con esso. Questi oggetti d’atteggiamento vengono “mascherati” nella trascrizione dei testi, ovvero indicati con la sigla AO e un esponente numerico (AO1, AO2, ecc.);

– individuazione delle proposizioni in cui compare l’AO considerato e che:

• contengano una valutazione nei confronti di esso;

• lo pongano in relazione con altri AO;

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Master, 2 settembre 2016 Prof. Stefano Nobile - Content Analysis Pagina 39

L’analisi degli asserti

valutativi

• Procedura finalizzata a rilevare la direzione (positiva o negativa) e l’intensità della valutazione nei confronti di uno o più oggetti di atteggiamento (attitude object, AO) in un testo o in un insieme di testi (Osgood, Saporta e Nunnally, 1956).

• L’EAA si articola in più fasi:

– individuazione, nei testi in esame, dell’oggetto d’atteggiamento considerato e di quelli posti in relazione con esso. Questi oggetti d’atteggiamento vengono “mascherati” nella trascrizione dei testi, ovvero indicati con la sigla AO e un esponente numerico (AO1, AO2, ecc.);

– individuazione delle proposizioni in cui compare l’AO considerato e che: • contengano una valutazione nei confronti di esso;

• lo pongano in relazione con altri AO;

Le fasi dell’analisi del

contenuto come inchiesta

Individuazione delle unità

di contes

to

Individuazione delle unità

di registrazione

Creazione

dello strumento di raccolta dei dati

Addestramento degli analisti

I

Pre-test

Controllo di

validità e

attendibità degli item, delle

alternative di rispost

a e degli

analisti

Ulteriore

rodaggio della scheda

Addestramento degli analisti

II

Rilevazione dei dati

Pulizia e

controllo dei dati

Analisi dei dati

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L’analisi computerassistita

e l’analisi testuale

• L’analisi del contenuto computerassistita è quella che più si è avvalsa, a partire dagli anni ’90, dell’incremento delle potenzialità dei software.

• Questi software possono essere distinti in due grandi famiglie: – Quella caratterizzata dal fatto che ogni passo dell’attività

analitica è mediato da un lavoro di interpretazione e di elaborazione teorica. Sono questi i cosiddetti CAQDAS (Computer-aided qualitative data analysis software).

– Quella caratterizzata dal fatto che l’attività di interpretazione è prevalentemente concentrata sugli output dell’analisi, in gran parte automatica e mediata dall’applicazione di tecniche statistiche (Lancia, 2004: 44-45)

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L’analisi testuale automatica e

semi-automatica

• I software in commercio per l’analisi del contenuto computerassistita possono essere distinti in due grandi famiglie.

• Alla prima famiglia (CAQDAS: Computer Aided Qualitative Data Analysis Software) appartengono programmi come:

– Atlas.ti

– NVivo

– Aquad

– Kwalitan

– HyperResearch

• Della seconda (CATA: Computer Assisted Text Analysis) fanno parte programmi come:

– Lexico

– Spad-T

– Taltac

– Alceste

– T-Lab

– R

Prof. Stefano Nobile L'analisi dei documenti 42

Le fasi dell’analisi testuale

Raccolta del materi

ale docu

mentario

Pulizia e

revisione del corpu

s

Attribuzione

di variabili di

contesto

Individuazio

ne delle polirematic

he

Disambiguazione

Normalizzazione del

corpus

Lemmatizzazione del

corpus

Costruzione

del dizionario

Analisi dei dati

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