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Luigi Onnis Attraverso la cruna dell’ago: problemi metodologici della ricerca in psicoterapia sistemica. Una indagine multidimensionale sui DCA Una indagine multidimensionale sui DCA dell’adolescenza. Luigi Onnis Professore di Psichiatria Psicologia Clinica e Psicoterapia Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Direttore U.O.C. di Psicoterapia Direttore Didattico I.E.F.Co.S. (Roma) Presidente I.E.F.Co.S.T.RE (Cagliari) Presidente Onorario E.F.T.A. (European Family Therapy Association)

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Luigi Onnis

Attraverso la cruna dell’ago:problemi metodologici della

ricerca in psicoterapia sistemica.Una indagine multidimensionale sui DCA Una indagine multidimensionale sui DCA

dell’adolescenza.

Luigi Onnis Professore di Psichiatria Psicologia Clinica e Psicoterapia Università degli Studi di Roma “La Sapienza”Direttore U.O.C. di PsicoterapiaDirettore Didattico I.E.F.Co.S. (Roma)Presidente I.E.F.Co.S.T.RE (Cagliari)Presidente Onorario E.F.T.A. (European Family Therapy Association)

PROBLEMI METODOLOGICI DELLA RICERCA IN PSICOTERAPIA 1

• Tradizionali difficoltà e resistenze: preoccupazione diomologazione ai criteri di “oggettività” della ricerca sperimentaleche rischi di sottovalutare gli aspetti “soggettivi”, specifici dellapsicoterapiapsicoterapia

• Nuovo impulso promosso, negli ultimi 15 anni, dal paradigmadella “Evidence Based Medicine” (EBM) che propone l’esigenzadi una valutazione di efficacia dei trattamenti (“EmpiricallySupported Treatments”; EST) e attiva una nuova cultura dellaricerca, anche nel campo della psicoterapia così da legittimarnel’utilità, specialmente in ambito pubblico.

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PROBLEMI METODOLOGICI DELLA RICERCA IN PSICOTERAPIA 2

Ma cosa s’intende per “efficacia” in psicoterapia e come la si valuta?Nuovi problemi aperti (studi di Weisz, 1995; Fonagy e Target, 1996; Kardin e

Kendall, 1998; Weisz e coll. 2004; Dazzi e coll. 2006):

• L’efficacia non è solo misurabile sulla remissione dei sintomi, ma inrapporto a più livelli di funzionamento, individuale e di contesto.

• Esigenza di utilizzare strumenti adeguati alle complessità deifenomeni studiati, e di associare valutazioni quantitative (“oggettive”)a valutazioni qualitative, più sensibili alle valenze di “soggettività”.

• Importanza di valutazioni comparative con gruppi controllo(“Randomized Controlled Trials” RCT) e di follow-up multipli adistanza variabile.

• Necessita di chiarezza e rigore nei metodi e negli strumenti, cherendano possibile la replicabilità della ricerca e la verifica dei risultati.

PROBLEMI DELLA RICERCA IN PSICOTERAPIA SISTEMICA

1. Gli strumenti psicometrici abituali sono “tarati” per l’ indagine sugli individui e non sulle interazioni tra persone.

2. La famiglia è sistema complesso in cui vengono esplorati e valutati molteplici livelli:molteplici livelli:

• Interazioni ( comunicazioni ) osservabili nel “qui ed ora”

• Organizzazione ( struttura ) della famiglia in termini di confini, gerarchie, alleanze

• Legami affettivi reciproci tra i membri

• “Miti familiari”, intorno a cui la famiglia fonda il sentimento di appartenenza, ma che, se sono particolarmente rigidi, ne bloccano il processo evolutivo

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ATTRAVERSO LA CRUNA DELL’AGO 1

• La complessità del sistema-famiglia mette i ricercatoridavanti a una impresa ardua, quasi insormontabile tanto darichiamare l’immagine classica del “cammello che non puòpassare attraverso la cruna dell’ago”.

• Necessità quindi della consapevolezza degli inevitabililimiti di ogni ricerca sulla famiglia e della parzialità deirisultati.

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ATTRAVERSO LA CRUNA DELL’AGO 2

• Coscienti di questi limiti abbiamo tentato di realizzare unaindagine articolata sulle famiglie con problemi di anoressiae bulimia, elaborando strumenti di valutazione chepermettessero di esplorare una molteplicità di livelliassociando aspetti quantitativi e qualitativi, necessità dimisurazioni “oggettive” e esigenze imprescindibili dimisurazioni “oggettive” e esigenze imprescindibili di“soggettività”.

• Abbiamo inoltre cercato di rispettare la complementarietàindividuo/famiglia, esplorando anche alcune caratteristichesignificative dell’individuo paziente e valutandone lacorrelazione con le dinamiche familiari.

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TEST VALUTATIVI DELLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DELLE ADOLESCENTI CON DCA

Abbiamo, in particolare, considerato 2 principali strumenti di valutazione:

1. Disegno della figura umana di Machover2. Disegno della famiglia di Corman2. Disegno della famiglia di Corman

Permettono entrambi di indagare aspetti significatividell’individuo-paziente: in particolare, dimensioni legate alprofilo di personalità, all’immagine corporea e all’identità digenere.

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TEST VALUTATIVI DELLE DINAMICHE FAMILIARI UTILIZZATI PER LA NOSTRA RICERCA SUI D.C.A.

Prenderemo in considerazione 3 tra i principali strumenti di valutazione

1)Metodo dei compiti familiari o (Family Tasks Method, F.T.M. ), Versione modificata del Wiltwyck Family Task (W.F.T.)Versione modificata del Wiltwyck Family Task (W.F.T.)

2)Family Life Space (F.L.S.) o Disegno Simbolico dello Spazio Vitale della Famiglia (DSSVF)

3)“Metodo delle “Sculture del Tempo Familiare” (S.T.F.)

Per ognuno di essi esamineremo gli obiettivi, i metodi, il tipo divalutazione proposta. L. Onnis 2011

L’IMPORTANZA DEL GRUPPO DI CONTROLLO

Una metodologia scientifica rigorosa richiede che la ricerca clinica sia controllata ( RCT: randomized controlled trial), che preveda cioè un “gruppo di controllo”.

Abbiamo perciò valutato comparativamente, con i test individuali e familiari precedentemente indicati, due gruppi omogenei di 15 familiari precedentemente indicati, due gruppi omogenei di 15 pazienti ciascuno (8 con bulimia e 7 con anoressia):

• un gruppo sperimentale che è stato trattato con una psicoterapia familiare più l’abituale trattamento medico – nutrizionale;

• un gruppo controllo che è stato trattato col solo trattamento medico-nutrizionale.

I test valutativi sono stati somministrati ad entrambi i gruppi prima e dopo il trattamento.

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FINALITÀ DELL’INDAGINE

La valutazione comparativa tra i due gruppi, sperimentale e controllo, è evidentemente finalizzata a verificare l’utilità e l’efficacia di un trattamento integrato che comprenda una psicoterapia familiare, rispetto all’usuale ed esclusivo trattamento bio-medico-nutrizionale (con eventuale supporto psicologico episodico).

Più in generale, sono messi a confronto due filosofie concettuali e di intervento:

• una riduzionista che valorizza solo l’aspetto biologico e somatico del disturbo;

• l’altra ispirata alla complessità che, al contrario, vede nel disturbo un problema complesso in cui si articolano componenti molteplici.

In questo senso è immediatamente inclusa nel fuoco dell’indagine anche l’influenza dell’attegiamento dell’operatore verso il disturbo.

IL DISEGNO DELLA FIGURA UMANA

Utilizza il linguaggio analogico del disegno così

come nel disturbo anoressico e bulimico è il corpo a

parlare attraverso il linguaggio analogico.parlare attraverso il linguaggio analogico.

I pazienti raccontano il proprio modo di vivere il corpo,

le insicurezze , i conflitti ad esso legati, le identificazioni

rispetto ai ruoli di genere, le difficoltà nell’assunzione

dell’identità sessualeL. Onnis 2011

IL DISEGNO DELLA FIGURA UMANA

Tipi di valutazione

• Qualitativa: legata, come in tutti i test proiettivi, a un’analisi grafica, formale e di contenuto del disegno, che valorizza soprattutto la sua espressivitàsoprattutto la sua espressività

• Quantitativa: legata a una misurazione codificata di alcuni aspetti del disegno, secondo alcuni specifici parametri. Sotto questo profilo abbiamo seguito il metodo della Abraham utilizzando 5 dei 7 indici da lei proposti.

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L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA UMANA, CASO SPERIMENTALE PRE-

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA DELL’ALTRO SESSO,CASO SPERIMENTALE PRE-

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA UMANA, CASO SPERIMENTALE POST-

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA DELL’ALTRO SESSO, CASO SPERIMENTALE POST

Pre Post

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DISEGNO DELLA FIGURA UMANA CASO CONTROLLO PRE-

L. Onnis 2011

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA DELL’ALTRO SESSO, CASO CONTROLLO PRE-

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA UMANA,CASO CONTROLLO POST

L. Onnis 2011

DISEGNO DELLA FIGURA DELL’ALTRO SESSO, CASO CONTROLLO POST

Pre Post

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A. Abraham: lo studio delle identificazioni attraverso il disegno

Abraham (1976) propone un’analisi del test della figura umana

riferendosi alle problematiche legate ai processi di identificazione ed

alla definizione dell’identità, riuscendo a conciliare la ricchezza

proiettiva propria del D.F.U. con le dimensioni di valutazione e di

validazione psicometrica.validazione psicometrica.

Definisce 7 aree di valutazione.

Tali Aree vengono analizzate quantitativamente tramite l’individuazione

di tratti descrittivi del disegno e quindi definite a livello operazionale.

Il focus dello strumento è centrato sull’immagine di sé,

sull’identificazione e la differenziazione sessuale

L. Onnis 2011

NELLA NOSTRA RICERCA ABBIAMO PRESO INCONSIDERAZIONE 5 DELLE 7 AREEPROPOSTE DALLA ABRAHAMPROPOSTE DALLA ABRAHAM

AREA 1 Indaga quanto l’immagine di sé è instabile o

manca di chiarezza.

AREA 2 Valuta i processi di differenziazione sessuale

AREA 3 Valuta la preferenza degli attributi del proprio

sesso e quindi la capacità di assunzione dell’identitàfemminile

AREA 4 Valuta l’identificazione con il sesso opposto eAREA 4 Valuta l’identificazione con il sesso opposto equindi la tendenza all’assunzione di caratteristichemaschili

AREA 5 Valuta le caratteristiche intrapsichiche rispetto allapossibilità che ad una immagine corporea deformata e

indefinita si associ un mondo interiore popolato di

“oggetti cattivi, cioè ostili o svalutanti”.L. Onnis 2011

PARAMETRIPARAMETRI MEDIEMEDIE

PREPRE--

MEDIEMEDIE

POSTPOST--

tt pp

Instabilità dell’Immagine di

8,71 5,86 4,51 <,01

Differenziazione Sessuale 2,86 10,29 -3,57 <,05

DFU Valutazione quantitrativaMedie gruppo sperimentale :

Preferenza degli Attributi

del proprio Sesso

0,29 2,71 -3,97 <,01

Identificazione con il sesso

opposto

2,00 0,57 2,97 <,05

Immagine corporea

deformata da oggetti

cattivi

13,29 7,71 3,81 <,01

PARAMETRIPARAMETRI MEDIEMEDIE

PREPRE--

MEDIEMEDIE

POSTPOST--

tt pp

Instabilità dell’Immagine di

8,14 7,57 1,52 n.s.

Differenziazione Sessuale 2,57 3,43 -1,44 n.s.

Preferenza degli Attributi 0,29 0,71 -2,12 n.s.

DFU Valutazione quantitativaMedie gruppo di controllo:

Preferenza degli Attributi

del proprio Sesso

0,29 0,71 -2,12 n.s.

Identificazione con il sesso

opposto

Identificazione con il sesso

opposto

0,71 1,29 -,57 n.s.

Immagine corporea

deformata da oggetti

cattivi

9,86 12,71 -2,30 n.s.

METODO DEI COMPITI FAMILIARIFAMILY TASKS METHOD (F.T.M.)

Cenni storici

• Prima versione : Minuchin e coll. Wiltwyik Family

in famiglie socialmente emarginate ( 1967 ) e con problemi in famiglie socialmente emarginate ( 1967 ) e con problemi psicosomatici ed anoressici (1980)

• Versione modificata : Onnis e coll. in famiglie con disturbi psicosomatici (1985) e del comportamento alimentare (1997)

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METODO DEI COMPITI FAMILIARI (F.T.M.) Obiettivi

Valuta i modelli d’interazione familiare, ne mette in evidenza gli aspettidisfunzionali e, quindi le influenze sul comportamento delpaziente che partecipa a queste reti d’interazione disfunzionali e ne èprofondamente coinvolto.

I principale parametri di disfunzionalità sono 4:

1) 1) INVISCHIAMENTO

tipo 1

2) IPERPROTETTIVITÁ

tipo 2

tipo A

3) EVITAMENTO DEL CONFLITTO tipo B

tipo C

4) RIGIDITÁL. Onnis 2011

METODO DEI COMPITI FAMILIARI (F.T.M.)

Metodi

Somministrazione alla famiglia riunita di 3 compiti intorno alla

cui esecuzione la famiglia si attiva, evidenziando i propri abituali

modelli d’interazione

• Durata di ogni compito: 10 minuti

• Videoregistrazione, trascrizione ed analisi delle sequenze interattive, secondo una griglia standardizzata che comprende indicatori per ognuno dei parametri e sotto-parametri di disfunzionalità considerati.

Questi possono essere codificati e quantificati

WYLTWICK FAMILY TASK MODIFICATOI compiti familiari

LA FAMIGLIA È INVITATA AD ESEGUIRE IN ASSENZA DELL’INTERVISTATORE I SEGUENTI TRE COMPITI:

• I “Supponete di dover preparare, tutti insieme, un menù per la cena distasera: un primo, un secondo con contorno, una bevanda e per finire undolce. Vorrei che ne parlaste adesso e decideste su questa cena in modo chepiaccia a tutti”piaccia a tutti”

• II “In ogni famiglia esistono motivi di discussione. Ora, vorrei chevoi ricostruiste, insieme, una discussione od un litigio, che a tutti, più omeno, è rimasto in mente. Dovreste ricordare insieme: chi cominciò, come,dove, che cosa fu detto nella discussione, come andò avanti e come siconcluse”

• III “Vorrei che ognuno di voi dicesse che cosa gli piace e che cosa non glipiace del comportamento di ciascun altro”

METODO DEI COMPITI FAMILIARI (F.T.M.)

Tipi di valutazione

• Qualitativa: Evidenzia l’esistenza e la tipologia di una

disfunzionalità delle interazioni familiari

• Quantitativa: Misura il grado di disfunzionalità che può

essere correlabile con la gravità del sintomo

INDICATORI PRE POST

Invischiamento 13.12 5.34

Offerta proiettività 4.54 2.17

Richiesta proiettività 3.39 1.66

MEDIE GRUPPO SPERIMENTALE:

Richiesta proiettività 3.39 1.66

Conflitto A 9.73 3.21

Conflitto B 3.90 2.30

Conflitto C 7.27 2.58

Rigidità 13.99 7.92

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INDICATORI PRE POST

Invischiamento 12.18 13.00

Offerta proiettività 3.89 5.09

Richiesta proiettività 2.43 3.78

MEDIE GRUPPO DI CONTROLLO:

Richiesta proiettività 2.43 3.78

Conflitto A 7.50 8.00

Conflitto B 3.92 4.06

Conflitto C 6.91 8.09

Rigidità 14.67 17.85

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FAMILY LIFE SPACE (F.L.S.)Cenni storici

• Ideato da Danuta Mostwin (1980) e denominato anche

Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare (DSSVF)

• Strumento di carattere proiettivo congiunto: rappresentazione• Strumento di carattere proiettivo congiunto: rappresentazione“spaziale” della realtà psichica individuale e familiare

• Matrici culturali: Teoria del campo di K. Lewin

Interazionismo simbolico

Orientamento sistemico (“indirizzo strutturale”)

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FAMILY LIFE SPACE (F.L.S.)Obiettivi

• Valuta il grado di coesione intrafamiliare e l’ entità dei legami affettivi che vincolano i membri della famiglia

paziente: “Perno” della coesione familiare

• Rappresenta la configurazione strutturale della famiglia, • Rappresenta la configurazione strutturale della famiglia, definendo: confini, gerarchie, alleanze, triangolazioni

posizione del paziente e suo coinvolgimento nel gioco delle

alleanze e triangolazioni

• Valuta l’influenza sull’organizzazione familiare di “eventi critici” della storia della famiglia

correlazione tra questi e la malattia,

malattia come “evento critico” L. Onnis 2011

FAMILY LIFE SPACE (F.L.S.)Metodi

• Uso di un cartoncino bianco (o di una lavagna) in cui è tracciato un cerchio che delimita lo spazio interno alla famiglia e quello esterno

• Ogni membro della famiglia utilizzando opportuni simboli grafici, deve, in fasi successive, segnare nello spazio:

Se stessoSe stesso

Gli altri membri della famiglia o altre persone significative

(parenti, amici, conoscenti, etc.)

Gli eventi che abbiano recato alla famiglia una particolare tensione emotiva (triangolo per i fatti, quadrato per gli incontri)

La qualità delle relazioni tra se stesso e le persone e gli eventi indicati:

_____ linea continua: relazione buona

-------- linea tratteggiata: relazione “così-così”

—//— linea interrotta: relazione conflittuale

Presentando il foglio dove è già stato disegnato il cerchio, il ricercatore spiega:

“Questo cerchio rappresenta lavostra famiglia, mentre lospazio circostante è l’ambienteche la circonda. Pertanto ciòche sentite come parte dellache sentite come parte dellafamiglia lo disegnerete dentroal cerchio ciò che invecesecondo voi fa partedell’ambiente che la circondalo disegnerete nello spaziointorno al cerchio”.

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FAMILY LIFE SPACESomministrazione:

Rappresentate voi stessi…Rappresentate altre persone Rappresentate i gruppi, le

Rappresentate gli eventi che vi Tracciate linee\legame…

Rappresentate voi stessi…Rappresentate altre persone che ritenete significative…Rappresentate i gruppi, le

organizzazioni, le istituzioni…

Rappresentate gli eventi che vi hanno procurato particolare tensione emotiva…

Tracciate linee\legame…

FAMILY LIFE SPACE (F.L.S.)Tipi di valutazione

QUALITATIVA: Fornisce una “mappa” della struttura familiare, dei suoi legami interni, dei rapporti con gli eventi significativi della storia familiare. Dà una rappresentazione colletiva e, al tempo stesso, dei singoli membri

QUANTITATIVA: Programma di analisi metrica del disegnoQUANTITATIVA: Programma di analisi metrica del disegno(Gozzoli e Tamanza, 1998; con integrazioni più recenti di Vietri, Fusco, Onnis 2009)

• Misura: La quantità dei legami intrafamiliari / extrafamiliari

Il grado di coesione / distinzione familiare

La proporzione tra relazioni centripete /centrifughe/ bilanciate (configurazioni strutturali “quantificate”)

• Correla: I dati quantificati tra loro

I dati con la posizione del paziente e l’ entità del disturbo

FLS di una famiglia con un componentecon Anr

Valutazione pre-

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FLS della stessafamiglia

Valutazione Valutazione post-

L. Onnis 2011

SPERIMENTALE

PRE-TERAPIA

Valutazione graficoValutazione grafico--simbolicasimbolicaAnoressia restrittivaAnoressia restrittiva

CONTROLLO

PRE-TERAPIA

NEL CAMPIONE SPERIMENTALE e CONTROLLO PREPRE-- : possiamo notare come i colori sono limitati al cerchio, quindi, la famiglia sembra essere ristretta all’interno dello spazio familiare, ciò che è in collegamento con un sintomo restrittivo come quello del rifiuto alimentare dell’anoressica. Il confine è difficile da oltrepassare, rappresenta un limite invalicabile, oltre il quale non c’è nulla di significativo. Il centro dello spazio familiare, luogo di maggiore tensione, rimane relativamente deserto ed è questo vuoto che spesso viene occupato dalla paziente.

SPERIMENTALE

POST-TERAPIA

SPERIMENTALE

POST-TERAPIA

Valutazione grafico-simbolicaAnoressia restrittiva

CONTROLLO

POST-TERAPIA

NEL CAMPIONE SPERIMENTALE POSTPOST-- vediamo invece che le relazioni dei membri della famiglia si dilatano all’esterno articolandosi in uno spazio che va al di la del cerchio familiare. È evidente un’apertura verso l’esterno sia di punti che di legami, questa apertura non si verifica nel campione controllo post , che rimane rigidamente circoscritto all’interno dello spazio familiare.

Valutazione grafico-simbolicaBulimia Nervosa

NEL CAMPIONE SPERIMENTALE/CONTROLLO PREPRE-- La rappresentazione della famiglia è spesso, in analogia con le caratteristiche del sintomo, riempita di presenze, e svuotata di significato. La famiglia occupa lo spazio sia interno che esterno, considerandolo come un’estensione del cerchio, viene riempito da una “esplosione” di presenze e legami che si intrecciano, sovrapponendosi e confondendosi.

SPERIMENTALE

PRE-TERAPIA

CONTROLLO

PRE-TERAPIA

Valutazione grafico-simbolicaBulimia Nervosa

NEL CAMPIONE SPERIMENTALE POSTPOST-- la rappresentazione sembra essere stata riordinata, con la famiglia che torna ad abitare lo spazio di vita familiare, che è caratterizzato da una occupazione più equilibrata e diffusa dello spazio. Cosa che non avviene per quello di controllo.

SPERIMENTALE POST-TERAPIA CONTROLLO POST-TERAPIA

Famiglie sperimentali con anoressia

PRE POST T P

PESO 39,7 47,7 -8,81 <,01

BODY MASS

INDEX

14,517,4 -9,92 <,01

AMENORREA 100% 0%

PARAMETRI CLINICI ANORESSIAPARAMETRI CLINICI ANORESSIA

AMENORREA 100% 0%

PRE POST T P

PESO 36,4 35,7 -2,22 n.s

BODY MASS

INDEX14,2 14,1 ,83 n.s.

AMENORREA 100% 100%

Famiglie controllo con anoressia

Famiglie sperimentali con bulimia

PRE POST T P

ABBUFFATE 100% 0

CONDOTTE

COMPENSATORIE

100% 0

PESO 49,37 (4,27) 56,12(3,93) -3,69 <,05

PARAMETRI CLINICI BULIMIA

PESO 49,37 (4,27) 56,12(3,93) -3,69 <,05

PRE POST T P

ABBUFFATE 100% 100%

CONDOTTE

COMPENSATORIE

100% 100%

PESO 53,44 (7,38) 53,75 (5,55) - ,32 N.S.

Famiglie controllo con bulimia

LE SCULTURE DEL TEMPO FAMILIARECenni Storici

• “Scultura familiare”:richiede alla famiglia di creare unarappresentazione visiva e spaziale della propria immagine, edelle relazioni tra i membri attraverso la disposizione dei corpinello spazio, l’atteggiarsi delle fisionomie e delle posture, ilgioco delle vicinanze e delle distanze, la direzione degli sguardi.gioco delle vicinanze e delle distanze, la direzione degli sguardi.

• Prima utilizzazione in terapia familiare: Virginia Satir (1972); poirielaborazioni di P. Papp (1976); P. Caillè (1990).

• Specificità del metodo del nostro gruppo: S.T.F. esplorano

l’evoluzione della famiglia nel tempo (Onnis e coll.1990).L. Onnis 2011

LE SCULTURE DEL TEMPO FAMILIAREMetodi

• Ogni membro della famiglia, spiegate le modalità tecniche, è invitato, a rotazione, a produrre una scultura della famiglia, prima nel presente, poi nel futuro e finalmente nel passato

• La scultura viene eseguita senza l’ uso del verbale, ma, dopo ognuna, i membri della famiglia sono invitati a esprimere i propri vissuti e le proprie emozionipropri vissuti e le proprie emozioni

• Sulla base dell’ osservazione diretta e con l’ ausilio delle videoregistrazioni, l’ esaminatore fa una valutazione comparativa delle sculture familiari; quelle del futuro sono spesso identiche a quelle del presente, o scenari più dinamici evocano angosce di perdita (“Tempo congelato o sospeso”); la frequente tendenza della famiglia è il rifugio nella nostalgia del passato

L. Onnis 2011

LE SCULTURE DEL TEMPO FAMILIAREObiettivi

• Indagano la potenzialità evolutiva della famiglia, attraverso

rappresentazioni nel passato, presente, futuro.

• Evidenziano i blocchi del ciclo vitale familiare, facendo emergere i “miti” rigidi di unità e le angosce di separazione (“fantasmi di rottura”) che li condizionano

• Permettono di correlare le difficoltà evolutive della famiglia con i problemi di sviluppo psicologico del paziente (tentativo comune di “sospensione del tempo”)

• Consentono di restituire al sintomo anoressico e bulimico un

significato metaforico (la negazione del cibo e del corpo nasconde

una “paura di crescere”)

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LE SCULTURE DEL TEMPO FAMILIARETipi di valutazione

• Qualitativa:

Fornisce una rappresentazione congiunta e al tempo stesso individuale delle difficoltà evolutive della famiglia e evidenzia come i miti familiari siano diretta espressione di un mondo interno familiare condiviso, una sorta di “inconscio familiare”interno familiare condiviso, una sorta di “inconscio familiare”

• Mancano, per ora, sistemi di quantificazione dei dati, visto il carattere squisitamente proiettivo del metodo, così collegato a fantasie ed emozioni.

• Strumento di grande utilità diagnostica e soprattutto terapeuticaL. Onnis 2011

L’ESPLORAZIONE DEI MITIUTILITA’ DEL LINGUAGGIO ANALOGICO

• Il linguaggio analogico permette di far emergere il livellomitico perché si adatta e si sintonizza con gli aspettiinconsapevoli e non verbalizzabili che lo caratterizzano.

• Inoltre, sotto il profilo psicologico (Ricoeur) il linguaggioanalogico e metaforico, si avvicina al piano affettivo, in largamisura inconscio, degli individui, e ha il vantaggio di“evocare” il mito, senza esplicitarlo, aprendo spazi perchépossa emergere in maniera più libera e creativa.

L. Onnis 2011

UTILITÁ DEL LINGUAGGIO ANALOGICO NELLA PROSPETTIVA DELLE NEUROSCIENZE(1)

Oggi possiamo proporre anche una interpretazione dei meccanismi neurofisiologici che sottendono questi problemi.

• Esiste, come hanno dimostrato Kandel e Le Doux, una “memoria implicita”, in cui si depositano ricordi e tracce mnesiche fortemente emozionali, affettive, legate alle percezioni mnesiche fortemente emozionali, affettive, legate alle percezioni corporee, che sono probabilmente alla base di quegli aspetti latenti e profondi della vita affettiva familiare che sono i miti familiari;

• L’attivazione di questa memoria può essere, allora, facilitata dall’uso di linguaggi capaci di sintonizzarsi con le sue caratteristiche, linguaggi che, utilizzano, cioè, l’emozionalità e la corporeità;

L. Onnis 2011

UTILITÁ DEL LINGUAGGIO ANALOGICO NELLA PROSPETTIVA DELLE NEUROSCIENZE(2)

Scrive Rizzolatti (che con i colleghi dell’Univ. di Parma, harealizzato l’importante scoperta dei “neuroni specchio”):

“Il cervello umano ha la straordinaria capacità di risuonare“Il cervello umano ha la straordinaria capacità di risuonarealla percezione dei volti e dei gesti altrui e, codificandoliimmediatamente in termini viscero-motori, fornisce ilsubstrato viscerale per una compartecipazione empatica”.

L. Onnis 2011

LA DIMENSIONE MITICA NELLE SCULTURE DEL TEMPO FAMILIARE

• La dimensione mitica che più frequentemente vienerappresentata attraverso le S.T.F. nei disturbi delcomportamento alimentare è caratterizzata da:

- “miti di unità”- “miti di unità”

- “fantasmi di rottura”

• Ma ciò che colpisce è la coerenza della “narrazioneanalogica”, del tutto implicita, dunque, che si dipanaattraverso il succedersi delle varie sculture, come se unavera “sintonizzazione” affettiva le attraversasse e leaccomunasse.

L. Onnis 2011

ANCORA UNA INTERPRETAZIONE ALLA LUCE DELLE NEUROSCIENZE

Una possibile chiave interpretativa ci viene ancora dallafunzione dei neuroni specchio.

Come se quella capacità del cervello di “risuonare allaCome se quella capacità del cervello di “risuonare allapercezione dei gesti e dei volti degli altri” di cui parlaRizzolatti, permettesse una mutua condivisione diaffetti, e attivasse quegli stessi “rispecchiamentiincrociati” che, in tempi lontani, hanno portato allaformazione entro la memoria implicita, dei mitifamiliari.

L. Onnis 2011

UTILITÁ DEGLI STRUMENTI VALUTATIVI NELLA TERAPIA CON LA FAMIGLIA

• Valutazioni diagnostiche (Pre-terapia )

• Valutazioni clinico-terapeutiche (Pre e post-terapia)

• Valutazioni di efficacia del trattamento

(Pre e post-terapia con campione di controllo)

Ogni tappa della ricerca rinvia ad un'altra e ad un altrove.

L. Onnis 2011

CONCLUSIONI

• La ricerca sulla famiglia è necessariamente una ricerca sulleintegrazioni: non solo tra i molteplici livelli checaratterizzano la famiglia come sistema complesso, ma trala famiglia e l’individuo, perché non è possibile nonchiedersi quanto le dinamiche familiari influiscano sulmondo interno del soggetto, sulle sue reazioni psico-mondo interno del soggetto, sulle sue reazioni psico-emozionali, sulla sofferenza del suo corpo

• Questo ulteriore aspetto di complessità rende l’avventuradella ricerca ancora più ardua, ma, al tempo stesso più riccadi sorprese, di imprevedibilità, di suggestioni.È per questo che il ricercatore-cammello, anche se “nonpasserà mai attraverso la cruna dell’ago” non per questo saràindotto a interrompere il percorso.

L. Onnis 2011