Problematiche da Escherichia coli verocitotossici e ... CERTA/ARTICOLI, TESI DI LAUREA... ·...
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Problematiche da Escherichiacoli verocitotossici e
Campylobacter termotolleranti
Prof. Silvia Bonardi, Medico VeterinarioUniversità degli Studi di Parma
“Malattie trasmesse da alimenti di origine animale:pericoli e rischi microbiologici”
Casalecchio di Reno (BO), 8 aprile 2011
Direttiva Zoonosi 2003/99/CEAllegato I/ parte A
Sorveglianza obbligatoria per le infezioni sostenute da
Escherichia coli produttori di verocitotossine
Campylobacter
termotolleranti
Escherichia coli
Famiglia Enterobacteriaceae
bacilli Gram negativi
mobili
anaerobi facoltativi
mesofili
asporigeniE. coli
commensali patogeni
Tossinfezione da E. coliverocitotossici
Escherichia coli
produttori di verocitotossine
VT1
VT2, VT2c
VTEC (Verocytotoxin-producing E. coli)
STEC (Shiga-like toxin-producing E. coli)
Europa
USA
E. coli produttori di verocitotossine
Oltre 200 sierotipi patogeni per l'uomo
Il più noto è E. coli O157:H7
Emergente in Italia: E. coli O26
“Top five”
diffuso in UE anche E. coli O91
Sierogruppi:O157O26
O1o3O145O111
VTEC non-O157
A livello intestinale ….
Gravi lesioni causate dai VTEC, capaci di aderire alle cellule dell’epitelio intestinale
Lesione A/E (adesione/elisione)
Perdita di villi
Diarrea da:
1. malassorbimento
2. aumentata permeabilità intestinale
3. alterazione scambi ionici
A livello sistemico….
VEROCITOTOSSINE
Tossine molto potenti, capaci di legarsi a recettori glicolipidici (Gb3) di membrana, localizzati su cellule endoteliali di alcuni distretti vascolari (ad es. rene e colon).
Effetti delle Verocitotossine
In vitro:
Effetto citopatico irreversibile
su cellule VERO
In vivo:
Effetto citopatico su cellule degli endoteli vascolari
I serbatoi animali
Il bovino è il serbatoio principale di VTEC O157.
Si riscontrano anche altri sierogruppi
Portatore asintomatico
Altri ruminanti si comportano da reservoir di VTEC O157
VTEC: vie di trasmissione all'uomo
1. contatto indiretto con animali
portatori
(ingestione alimenti contaminati)
2. contatto diretto con animali
portatori
(contatto con feci)
3. trasmissione interumana
VTEC O157 e alimenti
Acido-tolleranza (salami, yogurt,
maionese)
Batterio: inattivato da pastorizzazione e cottura
FDA: T min. 68,3°C a cuore
Buona resistenza al congelamento
Gli alimenti a rischio
Carne di bovino, cruda o poco cotta
Carne di altri ruminanti
Prodotti carnei fermentati
Latte crudo
Formaggi a latte crudo
Vegetali
Acqua
Il ruolo del latte crudo
Casi di SEU accertati in Italia
per consumo di latte crudo
vaccino (2008)
Ordinanza Ministeriale 10.12.2008
“ Misure urgenti in materia di produzione,
commercializzazione e vendita diretta di
latte crudo per l'alimentazione umana".
Caratteristiche dell’infezione
Bassa dose infettante (< 10-100 cellule)
Forme cliniche severe sia nei bambini di età inferiore ai 5 anni, sia negli anziani
Stagionalità (mesi estivo-
autunnali)
Quadri clinici nell’uomo
1. Infezioni asintomatiche
2. Intestinali:
Diarrea non complicata
Colite emorragica
3. Sistemici:
Sindrome emolitico-uremica (SEU)
Colite emorragica
Crampi addominali
Diarrea acquosa
Nausea e vomito (30-60%)
Diarrea emorragica: “all blood and no stool”
Febbre assente o modesta
Decorso : 4-10 giorni
Sindrome emolitico-uremica (SEU)
5% - 10% dei casi di infezione
da VTEC
Triade sintomatologica:
1. Anemia emolitica (microangiopatica)
2. Trombocitopenia
3. Insufficienza renale acuta
Trattamento dialitico a breve o lungo termine
Nel 5% circa dei pazienti: insufficienza renale cronica
Glomerulo renale
Dal 2005 :Registro italiano della SEU pediatrica
Età media: 2 anni e 4 mesi
2005-2006: 76 casi
2007: 47 casi
2008: 33 casi
Mortalità: circa 2%
Predominano i sierogruppi O157 e O26, seguiti da O103, O111 e O145
Casi italiani di SEU pediatricaper mese (anno 2008)
Laboratorio Nazionale di Referenza per Escherichia coli, 2009
Distribuzione dei casi notificati di SEU in base all’età (UE – 2009)
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
“The Hamburger disease”
Dal 1982: Numerosi focolai in USA per consumo di hamburger
1993: Grande focolaio (oltre 700 casi) in 4 stati USA. Hamburger della catena di ristoranti fast-food “Jack in the box”
Focolai recenti nella UE
Hamburger congelati : 69 casi da VTEC O157(2005, Francia)
Fattoria aperta Goldstone Farm93 casi da VTEC O157(2009, Surrey, UK)
Gelato di un'azienda agricola: 12 casi da VTEC O145 e O26(2007,Belgio)
Carne bovina – mense scolastiche: 157 casi da VTEC O157 (2005,Galles)
Il caso più recente: “Lebanon Bologna”
Focolai da E. coli O157 in Maryland, New Jersey, North Carolina, Ohio ePennsylvania (marzo 2011).
USDA/FSIS (20.03.2011):
richiamo di oltre 10 tonnellate di “Lebanon Bologna”, salsicce semi-stagionate affumicate a base di carne bovina (ditta Palmyra Bologna Company)
Dati EFSA (2009)
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Malattia Incidenza /100.00 abitanti
N° casi confermati
Campilobatteriosi 45.6 198.252
Salmonellosi 23.7 108.614
Yersiniosi 1.7 7.595
Infezioni da VTEC 0.75 3.573
Listeriosi 0.36 1.645
Brucellosi 0.08 401
Tassi di notifica delle infezioni umane da VTEC nella UE (2009) –
valori espressi su 100.000 abitanti (EFSA, 2011)
Conclusioni
VTEC O157: bassa prevalenza negli alimenti in UE (0,7% carne bovina; 0,4% latte vaccino)
VTEC non-O157 : informazioni molto scarse nei prodotti alimentari
L’incidenza delle infezioni umane non è confrontabile all’interno della UE
Difficoltà diagnostiche (VTEC non-O157)
Campylobacter spp.
Famiglia Campylobacteriaceae
bacilli Gram negativi (0.2-0.9 x 0.5-5 µm) spiraliformi - “ad ali di gabbiano”
mobili per la presenza di un flagello polare
asporigeni
microaerofili (5 % O2; 10% CO2)
Campylobactertermotolleranti
genere Campylobacter: 16 specie
Campylobacter “termotolleranti” : temperatura ottimale di crescita = 42°c
responsabili di infezioni foodborne
Dati EFSA (2009)
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Malattia Incidenza /100.00 abitanti
N° casi confermati
Campilobatteriosi 45.6 198.252
Salmonellosi 23.7 108.614
Yersiniosi 1.7 7.595
Infezioni da VTEC 0.75 3.573
Listeriosi 0.36 1.645
Brucellosi 0.08 401
Specie Serbatoio animale prevalente
C. jejuni• Pollo, tacchino, anatra – volatili selvatici
• Bovino
C. coli• Pollo, tacchino, anatra • Suino
C. lari ?
C. upsaliensis • Cane, gatto
Campylobacter termotolleranti e
serbatoi animali
Le più importanti vie di trasmissione all’uomo di C. jejuni
acqua
Carne di pollo
Lattecarne
Da Dasti et al., 2010 (modificato)
Buona resistenza alla refrigerazione (4°C)in latte, acqua e altri alimenti idonei (ad es. carne di pollame)
Sopravvivenza ambientale
Le forme coccoidi “VBNC “(vitali ma non coltivabili) ne favoriscono la persistenza ambientale
Inattivati da pastorizzazione e cottura
Ruolo del pollame nell’epidemiologia
C. jejuni, C. coli :
106 – 108UFC/g di contenuto ciecale
Contaminazione
carcasse: spiumatura,
eviscerazione.
La macellazione del pollame rende quasi inevitabile la contaminazione tra carcasse contaminate e non
Sopravvivenza di Campylobactersulle carcasse di pollo
Favorita da:
follicoli delle penne,
in cui Campylobacter si annida e forma biofilm
notevole idratazione delle carcasse
Cute spesso non rimossa
Monitoraggio obbligatorio EU su carcasse di pollo (2008)
Prevalenze molto elevate (cute collo e del petto):
– Dal 4,9% (Estonia) al 100% (Lussemburgo)
– Italia: circa 50%
Media EU: 62,5%
Prevale C. jejuni (68%), seguito da C. coli (39%) e C. lari (o,3%)
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Campylobacter e bovini
Il bovino alberga Campylobacterspp. a livello intestinale e mammario.
Bassa prevalenza di Campylobacter sulle carni bovine; più frequente l'isolamento dal latte.
Nel bovino prevale C. jejuni
C. coli 10,8%
C. jejuni 63,7%
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Campylobacter spp. e suini
Il suino alberga Campylobacter spp. a livello intestinale
Bassa prevalenza di Campylobacter spp. sulle carni suine
Nel suino prevale
C. coli
C. coli 84,2%
C. jejuni 4,7%EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Gli alimenti a rischio
Acqua non potabile
Latte crudo
Formaggi a latte crudo
Carni crude o poco cotte
(soprattutto di pollame)
Carni cotte al barbecue (pollo,
salsicce)
Fegatini di pollo
CAMPILOBATTERIOSI UMANA
dose infettante: bassa
in alcuni casi: < 500 microrganismi
dipende da:
1. virulenza del ceppo
2. sensibilità ospite
3. alimento
Campylobacter:fattori di virulenza
Mobilità
Adesione
Attitudine invasiva
Citotossina CDT(Cytolethal Distending Toxin)
Da Krause-Gruszczynska et al., 2007 – Cell. Microbiol., 9, 2431-2444.
Aspetti clinici della campilobatteriosi umana
Asintomatica
Enterite
Infezioni extra-intestinali
Batteriemia –meningite
Sequele
Sindrome di Guillan-Barrè
(GBS)
Sindrome di Reiter’s
Enterite
p.i.: 2-5 giorni
Febbre
Nausea, vomito
Dolori addominali
Diarrea acquosa, talvolta ematica
Sindrome di
Guillan-Barrè
Rara
C. jejuni (O:19 e altri sierotipi)
Neuropatia da demielinizzazione
Paralisi flaccida acuta generalizzata
Campylobacter spp. e antibiotico-resistenza
Resistenze ai fluorochinoloni in Campylobacter isolati dall'uomo
Legata all'impiego di fluorochinoloni in ambito veterinario
2008: resistenti alla ciprofloxacina il 37,5% dei Campylobacter isolati dall'uomo (UK)
Trend in aumento:
1995: 7%
2004: 25,1 %
(Cody et al., Lancet, 2010)
Distribuzione in base all’età dei casi di campilobatteriosi umana – UE 2009
EFSA Journal, 2011: 9 (3): 2090
Focolai recenti nella UE
Insalata di pollo: 79 casi (2005,Copenaghen)
Crema a base di latte: 81 casi (2005, Madrid)
Acqua di rubinetto: 105 casi (2007, Røros; Norvegia)
Crema a base di latte: 81 casi (2003, Madrid)
Paté di fegatini di pollo: 24 casi (2010, UK)
• 65°C: 10 minuti
• 70°C: 2 minuti
• 75°C: 30 secondi
• 80°C: 6 secondi
Food Standard Agency, UK (2011)
28.03.2011: “Avvertenze ai ristoratori sui fegatini di pollo”
La cottura non deve riguardare solo la superficie.
Va garantita la temperatura a cuore di 70° C, o i seguenti tempi/ temperature
Tassi di notifica della campilobatteriosi umana in UE e Norvegia (2009) –
valori espressi su 100.000 abitanti (EFSA, 2011)
Conclusioni
Nonostante la campilobatteriosi rappresenti la malattia foodborne più notificata in UE, pochi sono i casi umani confermati nel nostro Paese.
Tuttavia, i “viaggi nei paesi del Mediterraneo” sono compresi tra i fattori di rischio per la campilobatteriosi umana (SCVM - 12.04.200o)
1,10,9
Grazie per l’attenzione
“Malattie trasmesse da alimenti di origine animale:pericoli e rischi microbiologici”
Casalecchio di Reno (BO), 8 aprile 2011