Private equity e infrastrutture Il portafoglio dei … gli in Àestitori del primo fondo e grazie...

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Private equity e infrastrutture Il portafoglio dei fondi in Italia Febbraio 2018

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Private equity

e infrastrutture

Il portafoglio dei fondi in Italia

Febbraio 2018

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Per Global Infrastructure Partners l’acquisizione di Italo-Ntv per 1,98 miliardi di euro (o 2,4 miliardi incluso il debito, si veda articolo di BeBeez) è già la terza del 2018. Il colosso Usa degli investimenti in infrastrutture ha infatti iniziato l’anno annunciando in gennaio l’acquisizione di Equis Energy (scarica qui il comunicato stampa), il più grande produttore indipendente di energia da fonti rinnovabili della regione Asia Pacifico, valutata 5 miliardi di dollari, mentre pochi giorni GIP ha comprato le attività dedicate agli investimenti in energie rinnovabili della quotata Usa NRG Energy, per 1,375 miliardi di dollari (scarica qui il comunicato stampa). Il tutto sottoscritto con il fondo GIP III, che ha chiuso la raccolta la scorsa primavera a quota 15,8 miliardi di dollari, portando il totale degli asset in gestione a GIP a quota 40 miliardi (scarica qui la classifica di Preqin dei più grandi fondi infrastrutture).

Nel settore trasporti, GIP ha oggi in portafoglio partecipazioni negli aeroporti di Londra Gatwick e di Edimburgo; nel porto di Melbourne in Australia; e nel principale gestore di trasporti ferroviari merci australiano Pacific National. In precedenza, sempre nel settore trasporti, GIP ha investito in London City Airport e nel Porto di Brisbane in Australia. In Italia, prima di conquistare Ntv, GIP era già presente da tempo, tramite la sua partecipazione del 35% in Terminal Investment Limited, la società di gestione internazionale di terminal container controllata dal gruppo Msc e a cui in Italia fa capo il Medcenter Container Terminal del porto di Gioia Tauro (si veda articolo di BeBeez) Ma quello delle infrastrutture è un business nel quale da tempo molti altri fondi infrastrutturali internazionali hanno messo piede in Italia, con investimenti importanti. Nei loro portafogli ci sono società di gestione di aeroporti, terminal container, interporti, centri logistici, infrastrutture tlc. Per contro, sul piano italiano gli asset manager specializzati sono soltanto due: in primo luogo F2i sgr con i suoi tre fondi miliardari e poi, molto a distanza, HAT-Orizzonte sgr, con il suo fondo infrastrutture da 130 milioni. Quest’ultimo ha comunque partecipazioni in Sia (pagamenti elettronici, monetica, servizi di rete); Ambra Verde Tre - Sorgent.e (energie rinnovabili); EGN (Gruppo CPL Concordia, reti di distribuzione gas); Anapo gas e Ebgas (Gruppo Conscoop, reti di distribuzione gas); Orizzonte RE parcheggi (parcheggi multipiano) ; Orizzonte Solare (energie rinnovabili) e Interporto Solare (energie rinnovabili) (si veda articolo di BeBeez). Quanto a F2i ha appena completato con successo il primo closing a 3,14 miliardi di euro del terzo fondo, con un’operazione complessa che è stata possibile soltanto grazie al supporto di praticamente tutti

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gli investitori del primo fondo e grazie all’apporto di nuovi capitali soprattutto da parte di investitori esteri (si veda articolo di BeBeez). Il terzo fondo, che come noto ha ereditato, mediante fusione, le dotazioni patrimoniali del primo fondo F2i, iniziando così la sua attività con un portafoglio infrastrutturale di grandissimo rilievo nel settore aeroportuale, delle reti gas, delle energie rinnovabili solari e del ciclo idrico integrato. La fusione tra i due fondi è stata approvata dall’assemblea degli investitori del primo fondo all’unanimità dei presenti. Il primo fondo ha infatti terminato le risorse a disposizione per nuovi investimenti o per seguire le aziende già in portafoglio, dopo aver richiamato complessivamente dagli investitori 1.823 milioni di euro, con un valore degli asset in portafoglio che a oggi è valorizzato 3,34 miliardi, in crescita dell’83% rispetto al capitale iniziale. Il primo fondo di F2i sgr, che è stata fondata nel 2007, ha partecipazioni nel settore aeroportuale (controlla gli scali di Napoli, Torino e Alghero, e ha partecipazioni qualificate in Sea Milano e nell’aeroporto di Bologna), nel settore delle rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico, dove è il principale operatore in joint venture con Enel, nella distribuzione del gas (2i Rete Gas è il secondo operatore con oltre 4,4 milioni di clienti e 2.200 concessioni in Italia), e nel ciclo idrico integrato (Iren Acqua). L’obiettivo a quel punto era di raccogliere nuovi capitali per continuare a sviluppare, in Italia e all’estero, la dotazione infrastrutturale costruita dal Primo Fondo F2i, che aveva chiuso la raccolta nel febbraio 2009 a quota 1.852 milioni di euro. Tra i principali investitori italiani, hanno confermato un forte sostegno all’iniziativa per il terzo fondo ci sono numerose fondazioni bancarie e casse di previdenza, assicurazioni e istituzioni finanziarie che hanno

accompagnato sin dall’origine la crescita di F2i. Nel complesso, gli investitori italiani ed esteri già presenti nel primo fondo hanno deciso di reinvestire nel terzo fondo risorse per circa 1,74 miliardi di euro. A tali risorse si affianca la nuova raccolta per 1,4 miliardi, proveniente da primari investitori esteri, tra cui il fondi pensione, fondi sovrani, asset manager e assicurazioni. Tra questi c’è Psp Investments, uno dei maggiori fondi pensione canadesi, che ha sottoscritto la nuova raccolta per ben 500 milioni. Tra i nuovi investitori c’è anche Gic, il fondo sovrano di Singapore. F2i ha anche lanciato il secondo fondo nel 2014, che ha chiuso la raccolta nel luglio di due anni fa a quota 1.242,5 milioni di euro. Anche in questo caso tra gli investitori ci sono soggetti esteri di grande calibro come CIC (China Investment Corporation) e NPS (National Pension Service). Il 75% delle risorse del secondo fondo è già stato investito reti gas, aeroporti, rinnovabili eoliche e da biomassa, reti logiche nel settore della monetica, infrastrutture sanitarie, tlc (si vedano le partecipazioni nell’infografica a pag. 7). Il capitale dell’sgr, invece, è controllato da Cdp, Unicredit e Intesa Sanpaolo, ciascuno con il 14%, e dalla divisione infrastrutture del colosso europeo degli asset alternativi Ardian con l’8,4% e per il resto da fondazioni e casse di previdenza, con molti azionisti che sono anche i sottoscrittori dei fondi F2i. Su questo tema, Ardian ha annunciato lo scorso luglio che avrebbe rilevato le quote dei fondi F2i in portafoglio a Unicredit (si veda articolo di BeBeez). Ardian peraltro in joint venture con i fondi F2i partecipa al capitale di 2iAeroporti, la holding a cui fanno capo le società di gestione degli aeroporti di Milano Malpensa (Sea), Napoli (Gesac), Torino (Sagat), Bergamo (Sacbo) e Bologna (Sab). Mentre sul fronte gas la joint venture con F2i non c’è più: lo scorso dicembre è stata infatti

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annunciata la cessione di un portafoglio di partecipazioni di Ardian in asset infrastrutturali per un totale di oltre un miliardo di euro a APG Group e Axa Group (si veda articolo di BeBeez). E all’interno del portafoglio ceduto c’è anche la partecipazione in 2i Rete Gas, il gruppo leader a livello nazionale nel settore della distribuzione del gas metano controllato al 72% da F2i tramite i fondi due e tre, che lo scorso ottobre ha annunciato l’acquisizione da Gas Natural Fenosa del 100% del capitale delle due società di distribuzione di gas e servizi Nedgia spa e Gas Natural Italia spa (si veda articolo di BeBeez). A sua volta Gas Natural Fenosa è partecipata da Global Infrastructures Partners, lo stesso fondo che ha convinto gli azionisti di Ntv a rinunciare alla quotazione in borsa a fronte di un’offerta che non si poteva rifiutare. Le altre partecipazioni italiane cedute da Ardian ad a APG Group e Axa Group all’interno del portafoglio in questione sono quelle in 3 New & Partners (energie rinnovabili) e HISI (Holding di Investimenti in Sanità e Infrastrutture). Mentre restano quelle in 3New (solare, in joint venture con il gruppo Tozzi, si veda altro articolo di BeBeez), in Tolle Windfarms (eolico) e nei due impianti eolici Daunia. Restando in tema di energia, gli investimenti dei fondi stranieri nel tempo sono stati parecchi. Ultimamente su un paio di questi è subentrata l’italiana Green Arrow Capital, che, tramite il fondo Radiant Clean Energy, lo scorso ottobre ha comprato da TPG Sixth Street Partners l’80% della joint venture che le due società avevano creato per investire in impianti fotovoltaici italiani spa (si veda articolo di BeBeez). I due fondi avevano creato la joint venture e iniziato a investire nel 2015, con Green Arrow che originariamente possedeva una quota del 20% e che da oggi ne detiene invece il 100%. Quasi contemporaneamente lo stesso fondo Radiant ha annunciato l’acquisto delle partecipazioni detenute da SF Suntech

Deutschland in Energia Rinnovabile e Energy Power, proprietarie di impianti fotovoltaici in Puglia (si veda articolo di BeBeez). Mentre a cavallo dell’estate 2017 il fondo ha comprato 2 Mw di impianti fotovolatici installati sui tetti dello stabilimento Lamborghini (gruppo Volkswagen) in Emilia Romagna. Resta invece saldamente presente in Italia Glennmont Partners, uno dei più grandi gestori di fondi infrastrutture per la produzione di energie rinnovabili in Europa, che nel nostro paese ha investito oltre 350 milioni di euro di capitale nel 50,1% di CEF 3 Wind Energy al fianco di Eolica bv, veicolo controllato dall’asset manager olandese PGGM. CEF 3 Wind Energy è una holding attiva nel settore delle energie rinnovabili e in particolare nella gestione di impianti eolici onshore che lo scorso ottobre ha quotato un bond da 170 milioni di euro all’ExtraMot Pro per rifinanziare il debito dei suoi impianti (si veda articolo di BeBeez). Sempre all’ExtraMot Pro sono quotati da tempo dal dicembre 2016 125 milioni di euro di bond di Azienda Solare Italiana spa (ASI), il nuovo nome di Antin Solar Investments, produttore fotovoltaico italiano da fine 2015 di proprietà di Quercus Swiss Life Italian Solar, che è a sua volta una joint venture tra Quercus Assets Selection e Swiss Life Asset Managers. I proventi dei bond sono serviti a rifinanziare il debito relativo agli impianti in essere e a dotare il gruppo di liquidità per nuovi investimenti, che sono già cominciati. Lo scorso agosto, infatti, ASI ha acquisito sei impianti fotovoltaici in Sicilia e Puglia. A vendere è stata X-Elio, società precedentemente conosciuta come Gestamp Solar, controllata da Kkr Global Infrastructure Investor II (si veda articolo di BeBeez). Antin Infrastructure Partners, colosso gestore di fondi infrastrutturali paneuropei fondato nel 2007 grazie al supporto di BnpParibas, aveva

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ceduto la controllata italiana Antin Solar Investments a Quercus Swiss Life Italian Solar nel dicembre 2015. Ma Antin Infrastructures è tornata in Italia nel giugno 2016, quando, in cordata con il fondo di real estate Icamap e BG Asset Management (Borletti Group) ha messo sul piatto ben 953 milioni di euro e ha conquistato GS Retail, la società di gestione degli spazi commerciali delle principali stazioni ferroviarie italiane (si veda altro articolo di BeBeez). Tornando invece al tema distribuzione di gas, la Società Gasdotti Italia (SGI), che trasporta gas naturale tra siti produttivi, aree di stoccaggio, distributori regionali attraverso una rete di proprietà di di 1550 Km di metanodotti in alta pressione, è dal 2016 in portafoglio a Macquarie European Infrastructure Fund 4, gestito da Macquarie Infrastructure and Real Assets, e Swiss Life Funds Global Infrastructure Opportunities II, gestito da Swiss Life Asset Managers (si veda articolo di BeBeez). I nuovi fondi azionisti l’avevano comprata a loro volta da un fondo, Eiser Infrastructure Partners, quando ancora si chiamava Abn Amro Global Infrastructure Fund, che nel 2007 lo aveva rilevato da Clessidra sgr. A sua volta il fondo italiano aveva rilevato la società da Edison nell’estate 2004 e l’aveva poi ribattezzata Sgi. E una delle operazioni più recenti nel settore è quella condotta dal fondo britannico Icon Infrastructure, che a metà dicembre ha comprato il 49% delle attività nei settori della distribuzione gas e teleriscaldamento nel Nord Italia del gruppo Egea, una delle maggiori multi-utility locali in Italia e principale operatore italiano nei settori della distribuzione gas e teleriscaldamento (si veda articolo di BeBeez). Icon è già presente nel teleriscaldamento di Oslo e nella distribuzione gas di Stoccolma, Nord Irlanda, West Virginia (Usa).

Icon Infrastructure in Italia ha anche altre due partecipazioni nel settore della logistica dei porti. Nel settembre 2015 Icon ha acquisito il 45% di Gruppo Spinelli, società a cui fanno capo il Genoa Port Terminal nel porto di Genova, oltre a varie attività di autotrasporto, logistica e deposito e riparazione container (si veda articolo di BeBeez). E nel giugno 2017 il gruppo Spinelli ha annunciato l’acquisizione dell’80% del Terminal Rinfuse Genova, società terminalistica che ha in concessione una banchina e un’area sotto la Lanterna da circa 160 mila mq adibita finora allo sbarco di carbone e altre merci alla rinfusa. A vendere è Italiana Coke (si veda articolo di BeBeez). Nelle mire del duo Spinelli-Icon Infrastructure sembra esserci poi il progetto della Piattaforma Europa di Livorno la nuova infrastruttura portuale dedicata in una prima fase alla movimentazione delle grandi navi portacontainer e in una seconda fase ai traffici di rotabili. A quest’ultimo investimento si dice guardi con grande interesse anche Gruppo Investimenti Portuali (GIP), che controlla il terminal container Sech di Genova, il Terminal Darsena Toscana di Livorno e il 40% del Voltri Terminal Europa. GIP da inizio 2017 fa capo ai fondi InfraCapital, la divisione di investimenti in infrastrutture di M&G, e Infravia (si veda articolo di BeBeez). InfraCapital controlla tra l’altro anche l’Associated British Ports, gestore di 21 porti in Gran Bretagna. In Italia, Infracapital nel 2016 ha rilevato dal gruppo Condotte l'80% di un portafoglio di opere realizzate tramite partnership pubblico private (Ppp) dal gruppo italiano che include asset operativi e di nuova realizzazione del valore complessivo di oltre 700 milioni di euro (si veda articolo di BeBeez). Si tratta, in particolare, di opere destinate a fornire servizi pubblici essenziali nei settori dei trasporti, della sicurezza e soprattutto della salute, anche grazie alla controllata Inso, attiva nelle concessioni ospedaliere. Fra gli asset in portafoglio

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ci sono l'Ospedale di Vimercate, a nord di Milano; l'Ospedale di Empoli, a ovest di Firenze; la futura Città della Salute, un nuovo ospedale che sarà realizzato nel capoluogo lombardo; People Mover a Pisa, un servizio navetta ferroviario che collega l'aeroporto di Pisa alla stazione centrale della città; Careggi, centrale di trigenerazione energetica da 10 MWe per l'Ospedale Universitario di Careggi a Firenze e la Nuova Casa Circondariale di Bolzano. Quanto invece a Infravia, tramite la sua partecipata Alkion Terminals, lo scorso agosto ha comprato da Eni un terminale per lo stoccaggio e movimentazione di prodotti petroliferi a Vado Ligure (si veda articolo di BeBeez). Fondata nel 2016 come nuovo operatore indipendente di terminali per lo stoccaggio di idrocarburi, con questa operazione Alkion arriverà a possedere e gestire 10 terminali in 5 paesi. Sempre lo scorso agosto, poi, Infravia, questa volta insieme al fondo Pan-European Infrastructure II di Deutsche Asset Management ha affiancato l’imprenditore veneto Enrico Marchi in una complessa operazione di riassetto dell’azionariato del gruppo bancario Finint e di Save, concessionaria degli scali aeroportuali Marco Polo di Venezia e Canova di Treviso (si veda articolo di BeBeez). Marchi ha infatti ceduto la partecipazione di controllo del gruppo Finint in Save a una newco controllata congiuntamente dallo stesso Marchi e dai due fondi infrstrutturali e nell’ambito dell’operazione, Star Holdings, società controllata indirettamente da Morgan Stanley Infrastructure, ha venduto la sua partecipazione indiretta in Save. La società è poi stata delistata nell’ottobre 2017 da Piazza Affari a seguito di un’opa obbligatoria lanciata dal veicolo Agorà Investimenti. Lo stesso fondo Pan European Infrastructure II gestito da Deutsche asset management, poi, lo scorso novembre ha comprato il 35% di

Rimorchiatori Mediterranei da Rimorchiatori Riuniti che ha mantenuto il restante 65% (si veda articolo di BeBeez). Rimorchiatori Mediterranei, che fa parte del gruppo armatoriale genovese guidato dalle famiglie Gavarone e Delle Piane, è il principale operatore nel settore del rimorchio portuale italiano, e secondo nel Mediterraneo, titolare di concessioni a lungo termine in molteplici porti italiani e maltesi . In tema di infrastrutture tlc, invece, i fondi F2i sono al momento protagonisti indiscussi. Finita l’avventura Metroweb, ora F2i ha in portafoglio Infracom (acquisita da Serenissima Partecipazioni , gruppo Abertis, si veda articolo di BeBeez) e Mc-Link (delistata da Piazza Affari, si veda articolo di BeBeez), in entrambi i casi affiancato al 20% dal fondo Marguerite. E lo scopo degli acquirenti è proprio quello di integrare Mc-link con Infracom in una piattaforma unica cui aggiungere altri operatori attivi nel frammentato mercato dei servizi di telecomunicazione per la clientela business. Sempre in tema di tlc, sul mercato oggi c’è il dossier Persidera, la società che gestisce cinque mux digitali terrestri (attualmente ospitano più di 60 canali tra i quali Nove, Cielo, SkyTg24, Giallo, Super!, DMax, Tv2000, Focus, K2, Paramount Channel e il segnale tv di Radio Maria), oggi controllata al 70% da Telecom Italia e per il resto dal gruppo Gedi. La società fa gola a F2i, a RaiWay e EiTowers, ma non è esclusa la strada dell’ipo (si veda articolo di BeBeez).

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Le principali partecipazioni italiane (o estere ma con infrastrutture in Italia) dei fondi infrastrutturali esteri

Società Investitori Settore Link articoli

2i Aeroporti Ardian infrastructure aeroporti Milano, Napoli, BeBeez Torino, Bergamo e Bologna

3New Ardian infrastructure fotovoltaico BeBeez

attività distribuzione gas Egea Icon Infrastructure distribuzione gas BeBeez

Azienda Solare Italiana Quercus Swiss Life Italian Solar fotovoltaico BeBeez

CEF 3 Wind Energy Glennmont Partners e PGGM eolico BeBeez

Daunia Wind Ardian infrastructure fotovoltaico Ardian

ex portafoglio Condotte di opere in PPP InfraCapital ospedali e altri servizi trasporti pubblici BeBeez

Gruppo Spinelli Icon Infrastructure (con famiglia Spinelli) terminal container (Genoa Port Terminal BeBeez e terminal rinfuse Genova)

Gruppo Investimenti Portuali InfraCapital e Infravia Capital terminal container (Sech di Genova) BeBeez

GS Retail Antin Infrastructure Partners gestione spazi retail in stazioni ferroviarie BeBeez (con Icamap e Groletti Group)

Infracom Marguerite (con F2i sgr) tlc BeBeez

Mc-Link Marguerite (con F2i sgr) tlc BeBeez

Nuovo Trasporto Viaggiatori (Italo-Ntv) Global Infrastructure Partners treni alta velocità BeBeez

Rimorchiatori Mediterranei Deutsche asset management rimorchio portuale BeBeez (con Rimorchiatori Riuniti)

SGI Macquarie Infrastructure e Swiss Life distribuzione gas BeBeez

Terminal Investment Limited Global Infrastructure Partners terminal container (Gioia Tauro) BeBeez

Alkion Terminal Vado Ligure (ex Eni Petrolig) Alkion Terminals (Infravia Capital terminale stoccaggio BeBeez e Coloured Finches) e movimentazione idrocarburi

Tolle Windfarms Ardian infrastructure eolico Ardian

Save Deutsche am e Infravia Capital aeroporti Venezia e Treviso BeBeez (con Enrico Marchi)

Fonte: BeBeez

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BeBeez (www.bebeez.it)

BeBeez is a news provider focused on private capital and alternative assets issues in Italy, such as private equity, venture capital, private debt, equity crowdfunding, infrastructures, non-performing loans and real estate.

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