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A Nome commerciale Principio attivo CARDIOASPIRIN ACIDO ACETILSALICILICO Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antiaggregante piastrinico per inibizione del trombossano. INDICAZIONI Prevenzione della trombosi coronaria: dopo infarto del miocardio, in pazienti con angina pectoris instabile, angina stabile cronica ed in pazienti con fattori di rischio multipli (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, obesità, diabete mellito e familiarità per cardiopatia ischemica). Profilassi degli eventi ischemici occlusivi in pazienti con attacchi ischemici transitori e dopo ictus cerebrale. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico ed ai salicilati, tendenza accertata alle emorragie, ulcera gastrica e/o duodenale, asma, insufficienza renale. Non usare durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza. EFFETTI INDESIDERATI Disturbi gastrici in pazienti sensibili. In casi sporadici episodi emorragici, reazioni di ipersensibilità, riduzione delle piastrine e ritardo di parto. INTERAZIONI Può potenziare l'attività dei farmaci anticoagulanti, gli effetti indesiderati del metotrexate, gli effetti di tutti gli antireumatici non steroidei, l'effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfanilurea), il rischio di emorragia gastrointestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi. Può ridurre l'attività di spironolattone, furosemide e preparati antigottosi. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 cpr al giorno in un’unica somministrazione Le compresse vanno masticate e deglutite con abbondante liquido, preferibilmente a stomaco pieno. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nelle sindromi coronariche acute è indicata la somministrazione di una dose di carico per via orale di 300-325 mg, seguita da 75 mg al giorno.

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A

Nome commerciale Principio attivo

CARDIOASPIRIN ACIDO ACETILSALICILICO

Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antiaggregante piastrinico per inibizione del trombossano.

INDICAZIONI

Prevenzione della trombosi coronaria: dopo infarto del miocardio, in pazienti con angina pectoris

instabile, angina stabile cronica ed in pazienti con fattori di rischio multipli (ipertensione arteriosa,

ipercolesterolemia, obesità, diabete mellito e familiarità per cardiopatia ischemica).

Profilassi degli eventi ischemici occlusivi in pazienti con attacchi ischemici transitori e dopo ictus

cerebrale.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico ed ai salicilati, tendenza accertata alle emorragie, ulcera gastrica

e/o duodenale, asma, insufficienza renale.

Non usare durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza.

EFFETTI INDESIDERATI

Disturbi gastrici in pazienti sensibili. In casi sporadici episodi emorragici, reazioni di ipersensibilità,

riduzione delle piastrine e ritardo di parto.

INTERAZIONI

Può potenziare l'attività dei farmaci anticoagulanti, gli effetti indesiderati del metotrexate, gli effetti di

tutti gli antireumatici non steroidei, l'effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfanilurea), il rischio di

emorragia gastrointestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi.

Può ridurre l'attività di spironolattone, furosemide e preparati antigottosi.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1 cpr al giorno in un’unica somministrazione

Le compresse vanno masticate e deglutite con abbondante liquido, preferibilmente a stomaco pieno.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nelle sindromi coronariche acute è indicata la

somministrazione di una dose di carico per via orale di 300-325 mg, seguita da 75 mg al giorno.

Nome commerciale Principio attivo

KRENOSIN ADENOSINA

Sostanza medicinale ADENOSINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Farmaco antiaritmico, vagomimetico. L'adenosina è un nucleoside purinico presente in tutte le cellule

dell'organismo. Studi farmacologici condotti in diverse specie animali hanno mostrato che l'adenosina

rallenta la conduzione del nodo A-V.

INDICAZIONI

Rapida conversione a ritmo sinusale delle tachicardie parossistiche sopraventricolari incluse quelle

associate a vie accessorie di conduzione (sindrome di Wolff-Parkinson-White).

IMPIEGO NON CODIFICATO

Test diagnostico in pazienti con sospetta malattia coronarica.

CONTROINDICAZIONI

Blocco AV di secondo o terzo grado (non controllato da pacemaker).

"sick sinus" sindrome (non controllata da pacemaker), asma.

Non deve essere somministrato a pazienti trattati con dipiridimolo.

In gravidanza e allattamento somministrare solo in caso di effettiva necessità.

Deve essere usato con cautela in pazienti con intervallo QT prolungato, sia esso congenito o acquisito in

conseguenza di sequele da farmaci o metaboliche. Pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva.

EFFETTI INDESIDERATI

Sovente si presentano: arrossamento facciale, dispnea, broncospasmo, senso di costrizione toracica,

nausea, sensazione di "vuoto mentale", formicolii e dolori muscolari.

Più raramente: sensazione di pena, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione,oppressione cranica,

ansietà, disturbi visivi, sensazione di bruciore, bradicardia, asistolia, dolore toracico, cefalea, capogiri,

pesantezza agli arti superiori, dolori alle braccia, al collo e alla schiena, sapore metallico. Tali effetti

collaterali sono leggeri, di breve durata (generalmente meno di 1 minuto) e sono generalmente ben

tollerati dal paziente. Sono stati riportati casi di grave bradicardia e in alcuni pazienti è stata necessaria

una temporanea stimolazione. Gli effetti dell'adenosina non vengono inibiti dall'atropina. È stato

riportato un caso di aggravamento di pressione intracranica elevata che è stato transitorio e reversibile

in modo spontaneo e rapido.

Al momento della conversione a ritmo sinusale, l'ECG può evidenziare extrasistoli ventricolari o atriali,

bradicardia sinusale e/o blocco atrioventricolare. La bradicardia indotta predispone a disturbi

dell'eccitabilità ventricolare, incluse fibrillazione ventricolare e "torsades de pointe".

INTERAZIONI

Il dipiridamolo (farmaco della famiglia dei Cardiovascolari Antistenocardici Coronarodilatatori) quale

inibitore della captazione di adenosina può potenziarne l'azione. In uno studio il dipiridamolo ha

incrementato di 4 volte gli effetti dell'adenosina. Non deve quindi essere somministrato a pazienti

trattati con dipiridamolo.

La teofillina ed altre xantine come la caffeina sono forti inibitori dell'adenosina.

L'adenosina può interagire con i farmaci che modificano la conduzione cardiaca.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Adulti:

dose iniziale: 3 mg I.V. in bolo rapido (iniezione di 2 secondi).

seconda dose: se la prima somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2

minuti, deve essere effettuata un'ulteriore somministrazione di 6 mg in bolo rapido I.V..

terza dose: se la seconda somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2

minuti, devono essere somministrati 12mg in bolo rapido I.V..Non si consigliano dosi addizionali o più

elevate.

Bambini: Non è stato effettuato nessuno studio pediatrico controllato. Studi non controllati pubblicati

hanno dimostrato che l'adenosina nel bambino ha un effetto comparabile a quello dell'adulto: le dosi

efficaci erano comprese tra 0,0375 e 0,25 mg/kg.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): L'Adenosina è indicata nelle tachicardie a complessi stretti

e regolari (oppure tachicardia a complessi larghi di sicura origine sopraventricolare condotta con blocco

di branca) non interrotta dalle manovre vagali. Il dosaggio iniziale è di 6mg; in caso di insuccesso si

possono somministrare due ulteriori dosi da 12mg a distanza di un paio di minuti.

L'adenosina va somministrata in bolo rapido, seguita da un bolo di lavaggio di cristalloidi.

Nome commerciale Principio attivo

ADRENALINA ADRENALINA

Sostanza medicinale EPINEFRINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Agisce sui recettori alfa stimolando la vasocostrizione cutanea e renale, la contrazione della capsula

splenica, la contrazione del miometrio, la midriasi, provocando un rilasciamento della muscolatura

intestinale, stimolando la piloerezione.

Agisce inibendo i recettori beta, provocando: vasodilatazione dei muscoli scheletrici,

cardioaccelerazione, allungamento della fibra miocardica, rilasciamento del miometrio, rilasciamento

bronchiale, rilasciamento intestinale, glicogenolisi.

INDICAZIONI

Shock anafilattico. Asma bronchiale acuta.

CONTROINDICAZIONI

Ipertiroidismo, gravi aritmie cardiache.

EFFETTI INDESIDERATI

Ansietà, tremore, cefalea, palpitazioni, senso di paura.

INTERAZIONI

Effetti proaritmici sono potenziati da un sovradossaggio digitalico.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Solo per via parenterale.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nell'arresto cardiaco di qualsiasi eziologia somministrare

1mg di adrenalina per via endovenosa o intraossea ogni 3-5 minuti. Nell'impossibilità di reperire un

accesso venoso o intraosseo, l'adrenalina può essere somministrata attraverso il tubo endotracheale

nella dose di 3 mg diluiti in 10-20 ml di acqua sterile.

Nome commerciale Principio attivo

TEFAMIN AMINOFILLINA

Sostanza medicinale AMINOFILLINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Incrementa l'AMP CICLICO intracellulare provocando rilasciamento muscolare a livello dei bronchi,

agisce sul centro del respiro stimolandolo.

Riduce la pressione arteriosa sistemica e polmonare.

Ha effetto inotropo e cronotropo positivi con aumento conseguente della gittata cardiaca.

Ha un effetto diuretico in parte legato all'aumento del flusso renale.

INDICAZIONI

Asma bronchiale.

Broncopneumopatie croniche ostruttive.

Asma cardiaco.

Cuor polmonare.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza-allattamento.

Infarto del miocardio in fase acuta.

Stati ipotensivi.

Ulcera peptica.

Ipertiroidismo.

EFFETTI INDESIDERATI

Nausea, vomito, cefalea, irritabilità.

Insonnia, tachicardia, tachipnea.

Crisi convulsive.

Il fumo di sigaretta ne riduce l'emivita plasmatica.

INTERAZIONI

La contemporanea somministrazione di eritrocina, lincomicina e clindamicina può indurre aumento dei

livelli ematici di teofillina.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1/2 compressa - 1 compressa ogni dodici ore, a stomaco pieno.

1 fiala ogni 12 ore.

La posologia va aggiustata in modo da ottenere livelli di teofillinemia fra 10 e 15 mcg/ml.

Nome commerciale Principio attivo

CORDARONE AMIODARONE CLORIDRATO

Sostanza medicinale AMIODARONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Derivato benzofuranico ad attività antiaritmica ed antianginosa.

a) attività ANTI ADRENERGICA NON COMPETITIVA nei confronti degli alfa e beta recettori. Antagonizza

la tachicardia, ipertensione e l'accresciuto consumo di ossigeno da parte del miocardio indotto dalle

amine simpaticomimetiche, senza inibire la contrattilità miocardica;

b) attività sul POTENZIALE D'AZIONE DELLA FIBROCELLULA CARDIACA consistente in un ritardo della

ripolarizzazione (CLASSE III). Gli effetti sul periodo refrattario e sulla conduzione intra cardiaca si

manifestano con un allungamento del tratto PR e dell'intervallo Q-T

INDICAZIONI

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche. Tachicardie

parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extra

sistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi da angina pectoris.

CONTROINDICAZIONI

Bradicardia sinusale, blocco seno atriale, disturbi gravi della conduzione non protetti da

elettrostimolatore.

Distiroidismo in atto o pregressi.

Gravidanza, allattamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Tosse, dispnea, nausea, vomito, anoressia, costipazione, alterazioni del ritmo cardiaco, bradicardia,

alterazione della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare, epatite cronica, ipo o ipertiroidismo,

microdepositi corneali, astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche

con turbe della sensibilità e della motilità, eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione.

PER VIA PARENTERALE: : irritazione o flebite, sudore, nausea, vampate di calore (via i.v. diretta); -

disturbi vari che si riscontrano eccezionalmente (pochi casi isolati) sono stati descritti dopo

somministrazione i.v. diretta: shock anafilattico, ipertensione intracranica benigna, broncospasmo e/o

apnea in caso di insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti asmatici.

Casi di ipotensione grave o di collasso sono stati riportati in caso di sovradosaggio o di

somministrazione troppo rapida (via i.v. diretta).

INTERAZIONI

Non somministrare con farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1A, altri antiaritmici

(chinidina, procainamide, disopiramide, flecainide), farmaci beta-bloccanti, calcioantagonisti (

verapamil, diltiazem, bepridil), farmaci che inducono ipokaliemia (certi diuretici e lassativi), farmaci

IMAO.

In caso di concomitante somministrazione di digossina o di anticoagulanti orali, l'associazione è

consentita procedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci, controllando frequentemente il

tempo di protrombina e l'ECG.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Trattamento dei disturbi del ritmo:

nel caso di disturbi del ritmo pericolosi per la vita, il trattamento può essere iniziato per via

endovenosa, sotto stretto controllo cardiologico, alla dose standard di 5 mg/kg da somministrare in un

intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, possibilmente diluiti in 250 ml di soluzione

glucosata al 5%. Questa dose può essere ripetuta fino a raggiungere 1200 mg nelle 24 ore ad una

velocità di infusione regolata sulla base della risposta clinica. In casi di estrema urgenza si possono

somministrare 150-300 mg in 10-20 ml di glucosio al 5% per via endovenosa lenta in 1-3 minuti. La

durata dell'iniezione non deve in alcun caso essere inferiore ai 3 minuti.

La terapia per via orale deve essere iniziata il più precocemente possibile dopo aver ottenuto una

soddisfacente risposta clinica. Nei casi in cui la terapia venga iniziata per via orale, il dosaggio

consigliato è di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro 2

settimane. Successivamente la dose può essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di

mantenimento abitualmente compresa tra 100 e 400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una

soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si può ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2-3

settimane al mese o 5 giorni alla settimana).

Trattamento profilattico delle crisi di angor:

Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400 mg al giorno o in maniera

discontinua (5 giorni alla settimana o 2-3 settimane al mese.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il Cordarone viene utilizzato nel trattamento della

Fibrillazione Ventricolare (FV) refrattaria, quando l'aritmia persiste dopo il terzo shock elettrico.

L'amiodarone deve essere somministrato in bolo endovenoso rapido nella quantità di 300mg, diluito in

20 ml di soluzione glucosata al 5%.

Nome commerciale Principio attivo

TRACRIUM ATRACURIO BESILATO

Sostanza medicinale ATRACURIO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Miorilassante ad azione periferica.

INDICAZIONI

Bloccante neuromuscolare non depolarizzante da utilizzare in anestesia per facilitare l'intubazione

tracheale e per ottenere il rilasciamento muscolare in un vasto ambito di procedure chirurgiche che lo

richiedono e nella ventilazione controllata. Mantenimento del rilasciamento muscolare durante

l'intervento di taglio cesareo.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità ai componenti. Cautela in caso di gravi malattie cardiovascolari, asma, ipersensibilità

verso allergeni multipli, miastenia grave, carcinomatosi, gravi disordini elettrolitici. Gravidanza,

allattamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Liberazione di istamina nei pazienti suscettibili con conseguente arrossamento della cute, episodi di

transitoria ipotensione, più raramente broncospasmo e reazioni anafilattoidi che eccezionalmente hanno

dato luogo ad arresto cardiaco. Raramente crisi convulsive in pazienti ricoverati presso reparti di terapia

intensiva a cui veniva somministrato atracurio besilato insieme ad altri farmaci.

INTERAZIONI

Anestetici inalatori come alotano, enflurano, isoflurano, antibiotici aminoglicosidici (neomicina) e

polipetidici (polimixina), sali di litio, sali di magnesio, procainamide e chinidina possono potenziare la

azione dell'atracurio besilato. Nella stessa siringa non miscelare con tiopentale o qualsiasi sostanza

alcalina poiché l'elevato pH lo rende inattivo. La somministrazione di miorilassanti depolarizanti come la

succinilcolina può dare origine ad un blocco misto difficile da risolvere con farmaci anticolinesterasici.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Adulti:

Uso per iniezione: 0,3-0,6 mg/kg sulla base della durata richiesta di blocco completo e determinano un

rilasciamento adeguato per tempi variabili da 15 a 35 minuti. Il blocco completo può essere prolungato

con dosi supplementari di 0,1-0,2 mg/kg, secondo necessità.

Uso per fleboclisi: dopo una dose iniziale di 0,3-0,6 mg/kg per iniezione e.v., può essere somministrato

per fleboclisi alle dosi di 0,005-0,01 mg/kg/min, per mantenere il blocco neuromuscolare nel corso di

lunghi interventi chirurgici.

Bambini oltre 1 mese di vita: stessa dose degli adulti su una base di mg/kg di peso.

In pazienti con gravi malattie cardiovascolari la dose iniziale deve essere somministrata lentamente

nell'arco di 60 secondi.

Nome commerciale Principio attivo

ATROPINA SOLFATO ATROPINA SOLFATO

Sostanza medicinale ATROPINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Spasmolitico, anticolinergico, antimuscarinico, vagolitico

INDICAZIONI

Medicazione preanestetica per prevenire secrezione salivare o bronchiali. Per ristabilire l'attività

muscolare al termine di interventi operatori quando sono stati usati anticolinesterasi. Per prevenire

disritmie cardiache in chirurgia, spasmi del tratto gastrointestinale e urogenitale e come antidoto in

caso di avvelenamento da anticolinesterasici (insetticidi inibitori della colinesterasi, Amanita muscaria)

Bradicardia e blocchi AV vagali.

CONTROINDICAZIONI

Negli anziani o nei pazienti con scompenso cardiovascolare, bradicardia da tireotossicosi, ipertensione,

insufficienza renale o epatica, deve essere ridotto il dosaggio.

Glaucoma ad angolo chiuso, miastenia grave, emorragia acuta.

EFFETTI INDESIDERATI

Sono comuni pelle e fauci secche, difetti di visioni, esantema della pelle.

Disritmie cardiache o tachicardia e confusione, tensione oculare. Possono verificarsi convulsioni,

specialmente nei bambini e aumento della temperatura corporea.

INTERAZIONI

L'effetto dell'atropina solfato sulla frequenza cardiaca è significativamente ritardata se somministrata

contemporaneamente a pralidossina in soluzione 300 mg/ml

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

MEDICAZIONE PRE-ANESTESIA: 20 mcg/kg per via i.m. 30-60 minuti prima dell'intervento.

RISTABILIMENTO DELL'ATTIVITÀDELLA MUCOSA: Somministrare per via e.v. 2-3 minuti prima della

somministrazione dell'agente colinesterasico -

adulti: 400-1000 mcg/kg per via e.v..; bambini: 30 mcg/kg per via e.v.

SPASMO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE-UROGENITALE: 500 mcg in una dose.

ANTIDOTO: 2 mg per via e.v. o i.m. ogni 20-30 min. finchè la pelle riprende colore, la pupilla si dilata e

si nota tachicardia.

TEMPI:

Comparsa in 2 minuti

Durata circa 45 minuti

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): l'atropina è indicata nell'arresto cardiaco asistolico e

nell'attività elettrica senza polso (PEA) con frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto, alla dose

singola, non ripetibile, di 3mg endovena.

E' indicata inoltre nel trattamento delle bradicardie sinusali, emodinamicamente stabili, alla dose di

0,5mg ripetibili fino a un massimo 3mg. In caso di mancata risposta al trattamento farmacologico o di

instabilità emodinamica considerare l'utilizzo del pacing transcutaneo.

B

Nome commerciale Principio attivo

CLENIL BECLOMETASONE DIPROPIONATO

Sostanza medicinale BECLOMETASONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Steroide particolarmente attivo per uso topico, con attività anti infiammatoria e antiallergica sulla

mucosa dell'apparato respiratorio a dosi prive di effetti sistemici. I dati di farmacocinetica suggeriscono

una biodisponibilità molto bassa per via orale (11% circa) a causa di una estesa metabolizzazione

epatica di primo passaggio.

INDICAZIONI

Controllo della evoluzione della malattia asmatica e delle condizioni di broncostenosi. Riniti allergiche e

vasomotorie. Affezioni infiammatorie delle cavità nasali e del tratto rinofaringeo.

CONTROINDICAZIONI

Infezioni virali e tubercolari attive o quiescenti locali. Gravidanza, allattamento, prima infanzia.

EFFETTI INDESIDERATI

Mughetto del cavo orale.

INTERAZIONI

Non significative.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

ADULTI: 1 flaconcino monodose per seduta 1-2 volte al giorno.

BAMBINI: 1/2 flaconcino per seduta 1-2 volte al giorno.

C

Nome commerciale

Principio attivo

CALCIO CLORURO CALCIO CLORURO

Sostanza medicinale CALCIO CLORURO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reintegratore elettrolitico.

INDICAZIONI

Ipocalcemie, iperkaliemia con segni ECG di tossicità cardiaca e quando è richiesta la somministrazione

di ioni calcio. Nella intossicazione da magnesio. Nella rianimazione cardiopolmonare quando esiste

inadeguata contrazione in seguito e defibrillazione o a iniezioni di

epinefrina.

INDICAZIONI NON CODIFICATE

Crampi addominali da punture di artropodi, intossicazione e ipotensione da calcioantagonisti, blocco

neuromuscolare da aminoglicosidi

CONTROINDICAZIONI

Fibrillazione ventricolare, ipercalcemia, pazienti con segni di intossicazione digitalica. Non iniettare per

via i.m. o s.c. o nei tessuti perivascolari. Somministrare con cautela in pazienti con insufficienza

renale o cardiaca, in pazienti cardiopatici in trattamento con digitale, in pazienti in trattamento con

depressori del SNC e bloccanti neuromuscolari. Non somministrare nei bambini e in gravidanza usare

solo in caso di effettiva necessità.

EFFETTI INDESIDERATI

Ipotensione e shock dovuti a rapida somministrazione. Vasodilatazione, ipotensione, onda di calore,

bradicardia, aritmie, sincope e arresto cardiaco, risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione,

trombosi venose, flebiti, stravaso e ipervolemia.

INTERAZIONI

Una trasfusione di sangue citrato può influenzare le concentrazioni di ioni calcio. Non somministrare

insieme a soluzioni che contengano vari farmaci.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Somministrare per via e.v. per infusione lenta, dopo diluizione.

La dose dipende dall'età, dal peso, dalle condizioni cliniche del paziente. Non superare la velocità di

somministrazione di 0,7-1,8 mEq/minuto. In corso di ipocalcemia somministrare 500-1000mg ad

intervalli di 1-3 gg. Nelle intossicazioni da magnesio 500mg ripetuti solo in caso di necessità. Nelle

iperkaliemie monitorizzare con ECG durante la somministrazione. Nella rianimazione cardiopolmonare

da 500 a 1g per via e.v. o 200-800 mg in cavità ventricolare, non iniettare nel miocardio. Qualora sia

necessario somministrare senza diluizione, si consiglia di non superare la velocità di infusione di

1ml/min.

TEMPI

Comparsa: 2 minuti

Durata: da 30 minuti a 2 ore

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di calcio è indicata nel trattamento

delle attività elettriche senza polso (PEA) causate da iperpotassiemia, ipocalcemia, ipermagnesemia e

intossicazione da farmaci calcio-antagonisti, alla dose di 10 ml di cloruro di calcio al 10% per via

endovenosa.

Nome commerciale Principio attivo

TRIMETON CLORFENAMINA MALEATO

Sostanza medicinale CLORFENAMINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antistaminico selettivo per i recettori H1 periferici, oltrepassa la barriera ematoencefalica e raggiunge i

recettori cerebrali inducendo sonnolenza.

Ha modesta attività anticolinergica e antichininica.

INDICAZIONI

Prevenzione e trattamento dei fenomeni allergici: congiuntiviti, riniti, dermatiti (orticaria), punture di

insetti, dermatite atopica, terapia coadiuvante delle reazioni allergiche da farmaci, da siero o da vaccini,

terapia delle chinetosi e del vomito.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità verso i componenti. Non utilizzare per il trattamento delle basse vie aeree compresa

l'asma bronchiale e nei pazienti epilettici.

Cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso,ulcera peptica stenosante, stenosi pilorica e

duodenale, ipertrofia prostatica o stenosi del collo vescicale, malattie cardiovascolari, ipertensione,

ipertensione intraoculare e ipertiroidismo.

Non utilizzare la forma iniettabile nei bambini al di sotto dei 12 anni. Non utilizzare la forma AR nei

bambini al di sotto dei 6 anni.

EFFETTI INDESIDERATI

Sedazione, sonnolenza, astenia, difficoltà della coordinazione motoria, vertigini, ronzii auricolari, visione

indistinta, secchezza delle fauci, del naso, stipsi, difficoltà ad urinare, ritenzione urinaria, riduzione ed

ispessimento delle secrezioni bronchiali con respiro difficoltoso e senso di oppressione toracica. Possibile

comparsa di nervosismo, insonnia, tremori e ad alte dosi convulsioni. Eccezionalmente agranulocitosi ed

altre gravi reazioni ematologiche ( trombocitopenia, anemia emolitica). Fotosensibilità. Possibile

anafilassi per impiego parenterale.

Dopo somministrazione parenterale: raramente sudorazione, pallore, pulsazioni deboli ed ipotensione

transitoria

INTERAZIONI

Gli anti-MAO prolungano e intensificano gli effetti degli antistaminici con possibilità di grave ipotensione.

L'uso concomitante di altri antistaminici, barbiturici, alcool, antidepressivi triciclici o altri depressivi del

SNC possono potenziarne l'effetto sedativo.

Può mascherare l'ototossicità di alcuni antibiotici.

Può ridurre la durata d'azione degli anticoagulanti orali.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

AR CONFETTI:

Adulti: 1 confetto 2-3 volte die e 1 prima di coricarsi.

Bambini da 6 a 12 anni: 1 confetto 1-2 volte die.

INIETTABILE:

Adulti: 1-2 fiale da 10mg die.

Nome commerciale Principio attivo

ENTUMIN CLOTIAPINA

Sostanza medicinale CLOTIAPINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Neurolettico maggiore con effetto antipsicotico e psicosedativo.

Riduce sollecitamente l'eccitamento psico-motorio e l'agitazione.

Ha effetto ansiolitico, con regolazione del sonno.

Determina la scomparsa dei fenomeni di depersonalizzazione e di dissociazione ideo-verbale ed

affettiva, migliora il contatto ambientale, determina la scomparsa delle produzioni deliranti e delle

allucinazioni.

INDICAZIONI

Psicosi acute e croniche. Schizofrenia. Stati di eccitamento psicomotori. Episodi deliranti. Accessi

maniacali.

CONTROINDICAZIONI

Glaucoma. Ipertrofia prostatica. Ileo paralitico. Stati comatosi o depressioni severe del SNC. Tendenza

alle convulsioni (epilessia). Evitare l'iniezione intra-arteriosa.

EFFETTI INDESIDERATI

Ipertensione arteriosa. Secchezza delle fauci. Disturbi della accomodazione. Sintomi extrapiramidali.

Sindrome neurolettica maligna (iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, stupore, coma).

INTERAZIONI

Potenzia gli effetti centrali dei sedativi, analgesici ipnotici antistaminici e narcotici.

Usare cautela nell'associazione di altri psicofarmaci.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

La prima fase del trattamento è da attuare, se possibile, in ambiente ospedaliero.

Dose di attacco: 100 - 200 mg per via i.m. o e.v. o per os, fino

ad un massimo di 360 mg al dì.

Dose di mantenimento: 10 - 60 mg per os al dì s.p.m..

D

Nome commerciale Principio attivo

VALIUM DIAZEPAM

Sostanza medicinale DIAZEPAM

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Presenta le proprietà farmacologiche di tutti i benzodiazepinici. Attua un pronto controllo degli squilibri

emozionali e di conseguenza tende a normalizzare le psicosomatizzazioni ( turbe viscerali

ipocondriache, contratture muscolari fibro-mialgiche, alterazioni del ritmo cardiaco). Particolamente

attivo come ipnoinducente.

INDICAZIONI

Ansia. Insonnia.

CONTROINDICAZIONI

Miastenia grave, gravidanza, allattamento, ipersensibilità alle benzodiazepine, grave insufficienza

respiratoria e/o epatica, sindrome da apnea notturna.

EFFETTI INDESIDERATI

Sonnolenza, sensazione di fatica, diminuzione del tono muscolare, ottundimento delle emozioni, psico-

depressione, amnesia anterograda, affaticamento, riduzione della vigilanza, confusione, cefalea,

vertigini, atassia, visione doppia. Occasionalmente: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido,

reazioni a carico della cute.

I seguenti effetti sono più probabili negli anziani e nei bambini: irrequietezza, agitazione, irritabilità,

aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni comportamentali.

Le benzodiazepine possono dare dipendenza fisica, anche alle dosi terapeutiche.

INTERAZIONI

Se associato a neurolettici, antidepressivi, ipnotici, analgesici narcotici, anestetici, antiepilettici, e

antistaminici sedativi può rinforzare l'azione sedativa o l'effetto depressivo centrale. Evitare l'assunzione

di alcool. I composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono

aumentarne l'attività.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Il dosaggio va adattato al singolo paziente ed alle caratteristiche del quadro clinico in atto.

- Disturbi d'ansia: Nella pratica ambulatoriale e domiciliare: 1,5 – 3 mg due o tre volte al giorno (1-2

capsule da 1,5 mg, 2-3 volte al giorno; oppure 1 capsula da 3 mg 2-3 volte al giorno; oppure 15-30

gocce

2-3 volte al giorno).Nei casi gravi, soprattutto in pazienti ospedalizzati, fino a 6-12 mg due o tre volte al

giorno.

- Insonnia: 1,5-3 mg alla sera. Il farmaco va assunto appena prima di andare a letto. Nel trattamento di

pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una

eventuale riduzione dei dosaggi sovraindicati. I pazienti con compromissione della funzionalità epatica

e/o renale devono assumere una dose ridotta.

Disturbi d'ansia: La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12

settimane, compreso il periodo di sospensione graduale.

Insonnia: Il trattamento deve essere il più breve possibile. In generale, la durata del trattamento varia

da pochi giorni a 2 settimane, fino ad un massimo di 4 settimane, compreso il periodo di sospensione

graduale.

Nome commerciale Principio attivo

DOPAMINA DOPAMINA CLORIDRATO

Sostanza medicinale DOPAMINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Cardiovascolare.

INDICAZIONI

Stati di shock di qualsiasi natura.

CONTROINDICAZIONI

Feocromocitoma, tachiaritmie non trattate e fibrillazione ventricolare. Cautela in caso di pazienti con

precedenti malattie occlusive vascolare o trattati con IMAO (è necessaria una riduzione del dosaggio). Il

potassio metabisolfito presente nel prodotto può provocare in soggetti sensibili reazioni allergiche.

Gravidanza.

EFFETTI INDESIDERATI

Battiti ectopici, nausea, vomito, tachicardia, dolore anginoso, palpitazione, mal di testa, dispnea,

ipotensione e vasocostrizione. Più raramente: conduzione aberrante, bradicardia, piloerezione,

ampliamento del complesso QRS, azotemia, pressione ematica elevata.

INTERAZIONI

Non aggiungere alla dopamina soluzioni alcaline.

I IMAO prolungano e potenziano l'effetto.

Deve essere usata con estrema cautela in pazienti che inalano ciclopropano o anestetici derivati da

idrocarburi alogenati a causa del pericolo di aritmie.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Il numero di gocce da infondere dipende dal peso corporeo del paziente. In genere sono sufficienti dosi

di 5-15 mcg/kg/min, ma in qualche caso può essere necessario raggiungere i 20 o più mcg/kg/min.

Il medicinale va sempre somministrato per infusione endovenosa lenta.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la Dopamina è indicata nelle situazioni di peri-arresto

cardiaco, in caso di ipotensione in assenza di ipovolemia, in infusione endovenosa continua al dosaggio

di 1-10mcg/kg/minuto.

E

F

Nome commerciale Principio attivo

FENTANEST FENTANIL CITRATO

Sostanza medicinale FENTANIL

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Analgesico centrale morfinosimile, la sua efficacia analgesica è 80 volte superiore a quella della morfina.

INDICAZIONI

Nella premedicazione in qualsiasi tipo di anestesia (anche locale) sia nel decorso postoperatorio come

durante l'intervento stesso. Si consiglia l'associazione con il protossido d'azoto e con un neurolettico

(droperidolo) che ne migliora l'attività analgesica e ne riduce gli effetti collaterali, realizzando così la

neuroleptoanalgesia. Può essere associato, a dosi opportunamente ridotte, anche ai barbiturici ed ai

comuni anestetici volatili.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza, allattamento, ipersensibilità ai componenti, età inferiore ai 2 anni. Prudenza nei pazienti

con pneumopatia ostruttiva cronica o con ridotta riserva respiratoria, con disfunzione epatica o renale,

con bradiaritmia cardiaca.

EFFETTI INDESIDERATI

Depressione respiratoria, apnea, rigidità muscolare, bradicardia, ipotensione, vertigini, visione confusa,

nausea, vomito, laringospasmo, sudorazione. Usato con un neurolettico come il droperidolo: tremori e/o

brividi, irrequietezza, episodi allucinatori postoperatori, sintomi extrapiramidali, aumenti pressori.

INTERAZIONI

Non somministrare insieme a MAO-inibitori.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via i.m.: 0,1 - 0,2 mg (2-4 ml) pro dose.

Per via i.v.: 0,4 - 0,8 mg

Neuroleptoanalgesia - Preanestesia: 0,1 mg di fentanil citrato e 5 mg di droperidolo per via i.m., 30 -

60 minuti prima dell'intervento; induzione: infusione e.v. rapida di 50-100 ml (1 mg di fentanil citrato e

50 mg di droperidolo) in 500 ml di soluzione glucosata al 5%. Contemporaneamente si somministra una

miscela di protossido d'azoto/ossigeno, ridotta al rapporto 2/1, in ragione di 12/15 litri/minuto;

mantenimento: la velocità media di infusione è compresa tra le 15-30 gtt al minuto e va adeguata ai

tempi operatori ed alla sensibilità individuale. Si continua la somministrazione di protossido

d'azoto/ossigeno nel rapporto 2/1.

Nome commerciale Principio attivo

ANEXATE FLUMAZENIL

Sostanza medicinale FLUMAZENIL

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

È una imidazobenzodiazepina, antagonista delle benzodiazepine che blocca, per inibizione competitiva,

specificamente l'effetto centrale dei farmaci che agiscono attraverso i recettori delle benzodiazepine e di

altri farmaci quali i ciclopirroloni ( es. zopiclone ) e le trazolo-piridine. L'effetto ipnotico-sedativo delle

benzodiazepine regredisce rapidamente ( 30-60 sec ) dopo somministrazione endovenosa. In alcuni casi

può riapparire gradatamente nelle ore successive. Può avere una debole attività intrinseca agonista ad

esempio anticonvulsivante.

INDICAZIONI

È indicato per neutralizzare gli effetti sedativi centrali delle benzodiazepine.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza. Overdose da triciclici.

EFFETTI INDESIDERATI

Nausea e vomito, sindrome da astinenza.

Convulsioni, agitazione, vertigini, tachicardie striali, precordialgie, ipertensione

INTERAZIONI

Blocca l'effetto centrale delle benzodiazepine.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Va usato per via endovenosa da un anestesista.

Comparsa in 1-2 minuti e durata di 6-10 minuti

Nome commerciale Principio attivo

LASIX FUROSEMIDE

Sostanza medicinale FUROSEMIDE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Diuretico dell’ansa e dilatatore venoso.

Saluretico di sintesi, determina aumento dell'eliminazione idrica e sodica persino nei casi in cui la

filtrazione glomerulare è fortemente limitata. L'effetto natriuretico è dose dipendente. Non modifica i

valori pressori nel normoteso, mentre risulta ipotensivo nell'iperteso.

INDICAZIONI

Edemi cardiaci, da insufficienza renale, nel cirrotico, ipertensione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI

Oligoanuria da avvelenamento con sostanze nefrotossiche o epatotossiche (funghi). Precoma epatico.

Intossicazione da digitale. Gravidanza, allattamento, gotta, marcata ipotensione o ipovolemia.

EFFETTI INDESIDERATI

Alterazioni del bilancio idroelettrolitico (ipopotassiemia).

Può inibire la lattazione. Può provocare iperuricemia.

In concomitanza con l'effetto diuretico, si possono manifestare stanchezza, vertigini, disturbi della

minzione. Ototossicità.

INTERAZIONI

La somministrazione contemporanea di cefalosporine ne aumenta la nefrotossicità.

Può provocare intossicazione da salicilati per inibizione competitiva della loro eliminazione renale.

Inducendo deplezione potassica rende possibili effetti tossici da digitale.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1-2 fiale al dì s.p.m., i.m. o e.v..

L'iniezione i.v. deve essere praticata lentamente (1-2 min.) e l'infusione i.v. di dosi elevate non deve

superare la velocità di 4 mg/min.

TEMPI:

Comparsa: 5 minuti

Durata: 4-6 ore

G

Nome commerciale Principio attivo

GLUCOSIO GLUCOSIO (destrosio) MONOIDRATO

Sostanza medicinale ALTRE SOLUZIONI ENDOVENA ADDITIVE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reidratante ed energetico.

INDICAZIONI

Terapia reidratante quando è necessario un apporto calorico, specie in pazienti che non necessitano di

sali o in cui questi vadano evitati. Ripristino delle condizioni ematiche di glucosio in caso di ipoglicemia.

CONTROINDICAZIONI

Concomitante trasfusione di sangue usando la stessa via venosa, a causa del rischio di

pseudoagglutinazione.

Usare con cautela in caso di: insufficienza renale grave, stati clinici associati ad edemi e ritenzione

idrosalina, trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici, diabete mellito, scompenso

cardiaco congestizio. Usare con cautela in neonati, bambini e anziani.

In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità.

EFFETTI INDESIDERATI

Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti. La somministrazione

continua può determinare un sovraccarico idrico, stato congestizio e riduzione di concentrazione degli

elettroliti; la somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipocaliemia.

INTERAZIONI

Farmaci corticosteroidei o corticotropinici.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche; l'infusione non deve superare

la velocità di 0,4-0,8 g/ora/kg peso corporeo.

H

I

Nome commerciale Principio attivo

FLEBOCORTID IDROCORTISONE EMISUCCINATO SODICO

Sostanza medicinale IDROCORTISONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

È un corticosteroide dotato di una intensa attività antinfiammatoria, anti reattiva, sodio ritentiva,

indicato in particolare in tutte le forme di shock ipovolemico o tossico.

INDICAZIONI

Asma bronchiale, allergopatie gravi, artrite reumatoide, collagenopatie, dermatosi infiammatorie,

neoplasie del tessuto linfatico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite terminale, pemfigo, sarcoidosi,

cardite reumatica, spondilite anchilosante, anemia emolitica, porpora trombocitopenica.

CONTROINDICAZIONI

Diabete mellito. Infezioni micotiche e virali.

Scompenso cardiaco congestizio.

Ulcera peptica attiva.

In concomitanza di vaccinazioni con virus attenuati.

EFFETTI INDESIDERATI

Ipokaliemia, ritenzione idrosalina, osteoporosi, iperglicemia, cataratta posteriore, aumento del tono

oculare, turbe dell'accrescimento e dello sviluppo nei bambini.

INTERAZIONI

I corticosteroidi provocano deplezione di potassio. Se associati a diuretici tiazidici deve essere

monitorata la potassiemia. L'azione iperglicemizzante dell'idrocortisone può contrastare l'effetto della

insulina.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Da 25 mg a 2 g in dosi frazionate, a seconda della gravità per via parenterale s.p.m..

Nome commerciale Principio attivo

ATEM IPRATROPIO BROMURO

Sostanza medicinale IPRATROPIO BROMURO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antiasmatico anticolinergico ad uso inalatorio.

INDICAZIONI

Asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente asmatica.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità a sostanze atropino-simili, ipertrofia prostatica, glaucoma, sindromi di ritenzione urinaria

e occlusione intestinale. Somministrare con cautela nei cardiopatici e coronaropatici.

Gravidanza, allattamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Secchezza delle fauci. Raramente: vertigini, sonnolenza, turbe del ritmo cardiaco, sintomi di ritenzione

urinaria e costipazione, lievi disturbi dell'accomodazione.

INTERAZIONI

Non note.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

AEROSOL DOSATO: 2 spruzzidose 3-4 volte al giorno.

SOLUZIONE PER USO AEROSOLICO: 1 ml per ogni seduta aerosolica 1-2 volte al giorno.

Nome commerciale Principio attivo

CARVASIN ISOSORBIDE DINITRATO

Sostanza medicinale ISOSORBIDE DINITRATO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Vasodilatatore venoso e coronario.

Svolge attività preventiva nei confronti dei fenomeni coronarospastici e aritmizzanti della cardiopatia

ischemica. Farmaco antianginoso con attività simile a quella della nitroglicerina.

INDICAZIONI

Crisi anginosa, angina instabile, cardiopatia ischemica.

CONTROINDICAZIONI

Glaucoma, gravidanza, ipertensione endocranica

EFFETTI INDESIDERATI

Cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica, tachicardia.

INTERAZIONI

L'alcool può accentuarne gli effetti indesiderati.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1 cpr o cps 2-4 volte al dì s.p.m..

TEMPI

Comparsa: 1-2 minuti

Durata: 1 ora

J

K

Nome commerciale Principio attivo

IBIFEN KETOPROFENE

Sostanza medicinale KETOPROFENE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Farmaci antinfiammatori ed antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico di episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell'apparato

muscoloscheletrico.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità ai componenti, ai FAN. Terapia diuretica intensiva, ulcera peptica, gastrite, dispepsia

cronica, grave insufficienza renale, leucopenia piastrinopenia, diatesi emorragica, insufficienza cardiaca,

grave insufficienza epatica, trattamento con anticoagulanti.

Gravidanza, allattamento, età pediatrica.

Le supposte non devono essere somministrate in caso di disturbi emorroidari o proctite.

EFFETTI INDESIDERATI

Emorragie gastrointestinali, dispepsia, gastralgia, nausea, vomito, diarrea, flatulenza. Più raramente:

ulcera gastroduodenale, emorragie gastrointestinali, gastrite, disuria transitoria, astenia, cefalea,

sensazione di vertigine, sonnolenza, esantema cutaneo, edema e trombocitopenia, disturbi di

fotosensibilità (rari in caso di somministrazione sistemica). Con l'uso delle supposte possono

manifestarsi bruciori e tenesmo, diminuzioni della consistenza delle feci. Seppure estremamente rari

sono possibili: edema della laringe e della glottide, dispnea, palpitazione, sino allo shock anafilattico.

INTERAZIONI

ASA o altri FANS. La contemporanea somministrazione di litio provoca un aumento delle concentrazioni

plasmatiche del litio stesso. Gravi interazioni si verificano anche con l'uso concomitante di metotressato.

Interagisce con il metabolismo dell'acido arachidonico: in

soggetti asmatici possono sorgere crisi di broncospasmo.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

SOLUZIONE INIETTABILE: 100 mg 1-2 volte al giorno.

L

Nome commerciale Principio attivo

TRANDATE LABETALOLO CLORIDRATO

Sostanza medicinale LABETALOLO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antipertensivo, inibisce contemporaneamente sia gli alfa che i beta recettori.

INDICAZIONI

Ipertensione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI

Blocco atrio-ventricolare di II e III grado, insufficienza cardiaca resistente al trattamento con digitalici,

insufficienza renale grave, acidosi diabetica, bradicardia marcata, shock cardiogeno, ipersensibilità ai

componenti, primo trimestre di gravidanza.

EFFETTI INDESIDERATI

Congestione o secchezza della mucosa nasale, sogni vividi, ritenzione urinaria acuta, mancata

eiaculazione, disturbi gatrointestinali, cefalea, vertigini, letargia, astenia, crampi e formicolii al cuoio

capelluto. Più raramente e non sempre correlabili al trattamento con labetalolo: eruzioni cutanee,

secchezza degli occhi.

Si sono avute rare comunicazioni di epatite, ittero, valori aumentati dei test di funzionalità epatica e

necrosi epatica

INTERAZIONI

È incompatibile con sodio bicarbonato iniettabile 4,2% peso/volume.

Cautela nella somministrazione di labetololo ed antiaritmici di classe I ed evitare l'associazione con

calcio antagonisti del tipo verapamile. L'effetto dell'alotano sui valori pressori può essere aumentato

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

INIEZIONE E.V.: 50mg in un tempo non inferiore ad 1 minuto. Dosi da 50 mg possono venire ripetute

ad intervalli di 5 minuti fino ad ottenere una risposta soddisfacente. La dose complessiva non deve

superare i 200mg.

INFUSIONE E.V.: diluire il contenuto di 2 fiale (200mg) in 200ml di cloruro di sodio e destrosio per uso

parenterale. La velocità di infusione deve essere di circa 2mg per minuto. La dose utile è di solito si

colloca in un intervallo compreso tra 50 e 200mg.

IPERTENSIONE IN GRAVIDANZA: la velocità di infusione deve essere inizialmente di 20mg/ora e quindi

raddoppiata ogni 30', fino al raggiungimento di 160mg/ora. Episodi ipertensivi successivi ad infarto

miocardico: la velocità di infusione deve essere di 15mg/ora e aumentata gradualmente fino ad un max

di 120mg/ora.

Nome commerciale Principio attivo

LIDOCAINA CLORIDRATO LIDOCAINA CLORIDRATO

Sostanza medicinale LIDOCAINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antiaritmico con effetto anestetico locale

INDICAZIONI

Profilassi e trattamento delle aritmie ventricolari in fase acuta.

In ogni tipo di anestesia periferica: infiltrazione locale, tronculare, locoregionale, blocco simpatico.

CONTROINDICAZIONI

Blocchi cardiaci, fibrillazione striale, WPW, scompenso cardiaco congestizio.

Ipersensibilità verso la lidocaina e gli altri anestetici locali di tipo amidico.

Nell'infanzia il prodotto deve essere usato solo in caso di necessità

In gravidanza il prodotto deve essere usato solo in caso di effettiva necessità. L'anestesia paracervicale

può essere seguita da bradicardia e da acidosi fetale. Altri possibili rischi sono rappresentati da

insufficienza utero placentare e da alterazioni comportamentali del neonato.

EFFETTI INDESIDERATI

Dispnea, ipertermia maligna.

Il dosaggio massimo per un soggetto adulto e per una singola somministrazione non dovrebbe superare

i 200 mg. A dosaggi superiori si possono avere agitazione e tremore con convulsioni, per stimolazione

del S.N.C. La stimolazione del S.N.C. è seguita da depressione con possibile morte per insufficienza

respiratoria.

In caso di assorbimento sistemico può agire sul sistema cardiovascolare con diminuzione della

eccitabilità elettrica e della forza di contrazione e dilatazione arteriolare (collasso cardiovascolare).

La somministrazione di dosi ripetute può determinare sonnolenza.

INTERAZIONI

La cimetidina può innalzare i livelli plasmatici della lidocaina.

Il propanololo prolunga l'emivita plasmatica della lidocaina.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

La dose massima raccomandata è 200 mg ( pari a 20 ml della soluzione al 1% o a 10 ml della soluzione

al 2% ).

La posologia deve essere opportunamente ridotta nei bambini e negli ammalati in forma acuta.

TEMPI

Comparsa: 45-90 secondi

Durata:10-30 minuti

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di lidocaina, al dosaggio di 100mg

endovenza, è indicata nelle Fibrillazioni Ventricolari refrattarie e nelle Tachicardie Ventricolari senza

polso quando non è disponibile l'amiodarone.

Nome commerciale Principio attivo

FLECTADOL LISINA ACETILSALICILATO

Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Antalgico, antipiretico, anti infiammatorio, anti aggregante piastrinico per inibizione del trombossano.

INDICAZIONI

Dolore, flogosi articolare, iperpiressia.

Tutti gli stati di iperaggregabilità piastrinica.

CONTROINDICAZIONI

Malattia ulcerosa. Diatesi emorragica.

Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico.

Asma bronchiale. Gotta.

Gravidanza: fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardo di parto, precoce chiusura del dotto di

Botallo.

Pazienti in trattamento con anticoagulanti.

EFFETTI INDESIDERATI

Per dosi elevate: ronzii.

Ulcera gastrica. Emorragie digestive palesi od occulte.

Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche). Può ritardare e prolungare il

travaglio di parto.

INTERAZIONI

Può interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree ipoglicemizzanti.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1 fiala ogni dodici ore.

M

Nome commerciale Principio attivo

MAGNESIO SOLFATO MAGNESIO SOLFATO

Sostanza medicinale MAGNESIO SOLFATO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reintegratore elettrolitico, anticonvulsivante, riduce le resistenze vascolari e conduzione.

INDICAZIONI

Trattamento delle crisi convulsive nell’eclampsia.

Prevenzione e controllo degli attacchi convulsivi nella grave tossiemia gravidica. Controllo di attacchi

convulsivi in corso di encefalopatia ipertensiva in corso di glomerulonefrite, specie se associati a basse

concentrazioni plasmatiche di Mg++ .Trattamento di deficit acuto di magnesio associato con diversi

stati patologici (sindrome da malassorbimento, alcoolismo, cirrosi, pancreatiti, acute o croniche)

esprimentesi con tetania. Nella prevenzione dei deficit da magnesio nei soggetti sottoposti a nutrizione

parenterale totale. Nel trattamento di stati clinici che si giovano della somministrazione di ioni

magnesio, nelle aritmie ipercinetiche sopraventricolari e ventricolari.

Prevenzione delle aritmie associate con la intossicazione digitalica e della fase acuta dell'infarto del

miocardio.

IMPIEGO NON CODIFICATO

Trattamento dell’asma (broncodilatatore), dell’edema polmonare, della tachicardia atriale parossistica,

trattamento aritmie ventricolari e torsione di punta.

CONTROINDICAZIONI

Frequenza respiratoria inferiore a 16 atti respiratori/min., insufficienza renale oligurica, disturbi di

conduzione o danno miocardico, stati comatosi. Somministrare con cautela in caso di insufficienza

renale o cardiaca, in cardiopatici specie se digitalizzati, in caso di trattamento con farmaci depressori

del SNC e bloccanti neuromuscolari. In gravidanza somministrare solo in caso di necessità. Non

somministrare nei bambini e durante l'allattamento.

Non iniettare come tale, ma diluito opportunamente con soluzione di glucosio 5% o fisiologica.

EFFETTI INDESIDERATI

Vasodilatazione, sudorazione, ipotensione, bradicardia, aritmie, sincope, arresto cardiaco, coma,

depressione respiratoria, iporeflessia, paralisi flaccida, ipocalcemia con segni di tetania, risposte febbrili,

trombosi venose o flebiti, stravaso, ipervolemia, infezioni nella sede di iniezione.

INTERAZIONI

Non note.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dall'età, dal peso e dalle condizioni del paziente. La velocità di

somministrazione non deve superare 1,5ml/min di una soluzione concentrata al 10%. Nella pre-

eclampsia ed eclampsia grave la modalità di somministrazione deve essere la seguente: per via e.v.

somministrare una soluzione di 40ml al 10% o 20ml per 3-4 min, monitorizzare la magnesiemia i cui

livelli ottimali devono mantenersi attorno ai 6mg/dl. All'infusione i.v. deve seguire un trattamento i.m.

fino alla cessazione del parossismo. Monitorizzare la magnesiemia, non superare i 30-40 g di magnesio

solfato nelle 24 ore in presenza di normale funzionalità renale.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il solfato di magnesio è indicato nel trattamento della FV

refrattaria alla terapia elettrica in presenza di ipomagnesemia alla dose di 2g in bolo endovena e nelle

tachiaritmie ventricolari in presenza di ipomagnesemia, torsione delle punte, fibrillazione atriale e

intossicazione da digitale al dosaggio di 2g endovenza in 10 minuti.

Nome commerciale Principio attivo

NOVALGINA METAMIZOLO SODICO (DIPIRONE MONOIDRATO)

Sostanza medicinale METAMIZOLO SODICO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Derivato del pirazolone a spiccato effetto analgesico, antinevralgico antipiretico. L'attività analgesica si

esplica sia a livello centrale che periferico. L'attività antipiretica è tanto più marcata quanto più elevata

è la febbre. Ha attività antinfiamamtoria e spasmolitica sulla muscolatura liscia intestinale, bronchiale

ed uterina.

INDICAZIONI

Terapia sintomatica delle affezioni febbrili, delle nevralgie, e del dolore di qualsiasi natura.

CONTROINDICAZIONI

Pazienti con precedente storia di reazioni di ipersensibilità, anafilassi o agranulocitosi, in associazione

con metamizolo o con altri derivati del pirazolone.

EFFETTI INDESIDERATI

Agranuclocitosi-iperuricemia, granulocitopenia, trombocitopenia.

Transitori disturbi renali caratterizzati da oliguria od anuria, proteinuria e nefrite interstiziale. Reazioni

di ipersensibilità cutanea o alle mucose degli occhi naso e gola, che, in rarissimi casi possono aggravarsi

(sindrome di Stevens-Johnson o sindrome di Lyell).

Occasionalmente possono manifestarsi disturbi gastrointestinali.

In soggetti già predisposti possono verificarsi attacchi di asma.

INTERAZIONI

Può spiazzare altri farmaci antinfiammatori, anticoagulanti orali, ipoglicemizzanti orali, sulfonamidi ed

altri farmaci dal legame con le proteine plasmatiche.

Il risultato può essere una netta accentuazione degli effetti farmacologici o tossici del farmaco

spiazzato.

In caso di somministrazione contemporanea di ciclosporina può determinarne una riduzione dei livelli

ematici.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

GOCCE:

Adulti e ragazzi oltre 15 anni: 20-40 gtt fino a 4 volte al dì.

Bambini dai 5 ai 14 anni: 10-15 gtt fino a 4 volte al dì.

Lattanti oltre i 4 mesi e bambini fino a 4 anni: 2-6 gtt fino a 4 volte al dì.

Nome commerciale Principio attivo

SOLUMEDROL METILPREDNISOLONE EMISUCCINATO SODICO

Sostanza medicinale METILPREDNISOLONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

È un corticosteroide di sintesi dotato di una intensa attività antiinfiammatoria ed anti reattiva.

INDICAZIONI

Asma bronchiale, allergopatie gravi, artrite reumatoide, collagenopatie, dermatosi infiammatorie,

neoplasie del tessuto linfatico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite terminale, pemfigo, sarcoidosi,

cardite reumatica, spondilite anchilosante, anemia emolitica, porpora trombocitopenica.

CONTROINDICAZIONI

Diabete mellito. Infezioni micotiche e virali. Scompenso cardiaco congestizio. Ulcera peptica attiva.

In concomitanza di vaccinazioni con virus attenuati.

EFFETTI INDESIDERATI

Ipokaliemia, ritenzione idrosalina, osteoporosi, iperglicemia, cataratta posteriore, aumento del tono

oculare, turbe dell'accrescimento e dello sviluppo nei bambini.

INTERAZIONI

Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai

corticosteroidi.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1 fiala i.m. al dì

Nome commerciale Principio attivo

SUPRESOL METILPREDNISOLONE EMISUCCINATO SODICO

Sostanza medicinale METILPREDNISOLONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

È un corticosteroide di sintesi dotato di una intensa attività antiinfiammatoria ed anti reattiva.

INDICAZIONI

Disordini endocrini, malattie del collagene, alterazioni dermatologiche, stati allergici, malattie

gastrointestinali.

Può essere usato anche nelle seguenti condizioni:

-febbre reumatica acuta, neurodermite generalizzata, shock grave, stati infettivi con grave tossiemia,

ustioni esofagee, controllo di gravi affezioni allergiche non rispondenti alle terpapie convenzionali.

CONTROINDICAZIONI

Infezioni micotiche sistemiche, età inferiore ai 2 anni (per la presenza di alcol benzilico), gravidanza,

ipersensibilità ai componenti.

EFFETTI INDESIDERATI

Alterazioni del bilancio idroelettrico, alterazioni muscolo-scheletriche, complicanze a carico dell'apparato

gastrointestinale, alterazioni cutanee, alterazioni neurologiche, disendocrinie, disturbi della crescita nei

bambini, diminuita tollerabilità ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente,

complicazioni oftalmiche, negativizzazione del bilancio dell'azoto.

INTERAZIONI

Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai

corticosteroidi. I pazienti durante il trattamento con corticosteroidi non devono essere vaccinati contro il

vaiolo.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Da 10 a 125 mg al giorno. La dose iniziale dovrebbe essere somministrata per via e.v. nell'arco di 1 o

più minuti. Le dosi successive dovrebbero essere somministrate per via e.v. o i.m. ad intervalli, in

relazione alla risposta del paziente.

Quando è richiesto un trattamento ad alte dosi, la dose raccomandata e 'di 30mg/kg, per via e.v. in un

tempo non inferiore a 30'. Questa dose può essere ripetuta ogni 4-6 ore per un periodo di 48 ore.

Nome commerciale Principio attivo

PLASIL METOCLOPRAMIDE CLORIDRATO

Sostanza medicinale METOCLOPRAMIDE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Incrementa il tono e l'ampiezza delle contrazioni gastro duodenali ed anche, ma sempre meno in senso

distale, le attività motorie del digiuno dell'ileo e del colon. Non agisce sulla increzione gastrointestinale

né sulle secrezioni gastrica, enterica, pancreatica e biliare.

Riguardo al meccanismo d'azione pare in grado di sensibilizzare i tessuti all'azione dell'acetilcolina.

L'effetto della metoclopramide sulla motilità non dipende dalla innervazione vagale integra, ma può

essere abolita da farmaci anticolinergici. Queste azioni si risolvono in un accelerato svuotamento

gastrico e transito intestinale. La metoclopramide agisce anche aumentando il tono dello sfintere

cardiale a riposo.

INDICAZIONI

Disturbi dispeptici in assenza di lesioni organiche del tubo digerente. Reflusso gastro esofageo.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza, allattamento, epilessia. Da non usarsi in caso di feocromocitoma.

EFFETTI INDESIDERATI

Addominalgie, diarrea, iperprolattinemia con galattorrea e ginecomastia.

INTERAZIONI

Può far diminuire l'assorbimento intestinale degli anticoagulanti.

È inattivata dagli anticolinergici.

Fenotiazine, butirrofenoni, tioxanteni possono far comparire, se associati, fenomeni extra piramidali.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Da 5 a 10 mg tre volte al dì

Nome commerciale Principio attivo

IPNOVEL MIDAZOLAM

Sostanza medicinale MIDAZOLAM

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Svolge un effetto sedativo ed ipnoinducente molto rapido, intenso e di breve durata. È dotato anche di

un effetto anticonvulsivante e leggermente miorilassante.

INDICAZIONI

Via i.m.: premedicazione prima di interventi chirurgici.

Via e.v.: induzione e mantenimento dell'anestesia.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza, allattamento, miastenia grave, ipersensibilità ai componenti, grave insufficienza

respiratoria, grave insufficienza epatica.

EFFETTI INDESIDERATI

Alterazioni della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e del respiro. In casi isolati: reazioni

generalizzate di ipersensibilità (laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche e cutanee),

agitazione, iperattività, aggressività. Inoltre si possono verificare disturbi psichiatrici e del S.N.C. e

periferico, disturbi gastrointestinali.

INTERAZIONI

Composti in grado di inibire alcuni enzimi epatici ( in particolare il citocromo P 450 III A). Cimetidina,

eritromicina, diltiazem, verapamil, ketonazolo, itraconazolo possono prolungare l'effetto sedativo. Può

potenziare l'azione sedativa centrale dei neurolettici, tranquillanti, antidepressivi, ipnotici, analgesici.

Non assumere alcool.

Sono possibili in vivo interazioni con amiodarone, ciclosporina e neurolettici, già osservate in vitro.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Il dosaggio e la via di somministrazione dipendono dall'indicazione terapeutica per cui il farmaco è

utilizzato, dall'età e dallo stato generale del paziente.

Nome commerciale Principio attivo

MORFINA CLORIDRATO MORFINA CLORIDRATO

Sostanza medicinale MORFINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Analgesico centrale stupefacente della famiglia degli oppiacei associato a sostanza parasimpaticolitica.

INDICAZIONI

Dolori cronici intensi e/o resistenti agli altri antidolorifici, in particolare dolori di origine cancerosa.

Infarto del miocardio. Edema polmonare acuto.

CONTROINDICAZIONI

Grave insufficienza respiratoria. Allergia alla morfina.

Ipertensione endocranica, trattamento contemporaneo con antiMAO.

Gravidanza e allattamento.

Bambini di età inferiore a 12 anni.

EFFETTI INDESIDERATI

Sedazione e sonnolenza, depressione respiratoria, farmaco dipendenza, stipsi.

INTERAZIONI

La contemporanea somministrazione di altri agenti che deprimono il S.N.C. (alcool, anestetici generali,

ipnotici, sedativi, ansiolitici, neurolettici, antidepressivi triciclici, antistaminici) può potenziare gli effetti

della morfina, particolarmente quello di inibizione sulla funzione respiratoria. La morfina, inoltre, può

ridurre l'azione dei diuretici e potenziare gli effetti degli agenti di blocco neuromuscolare e dei

miorilassanti in genere.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Nel dolore acuto: per iniezione sottocutanea o intramuscolare, alla dose di 10 mg da ripetere, se

necessario, ogni 4 ore; nel dolore post-operatorio, per iniezione epidurale, alla dose di 2 - 4 mg.

Nell'edema polmonare acuto: per iniezione endovenosa lenta (2 mg/min), fino a 5 -10 mg.

Nell'infarto del miocardio: per iniezione endovenosa lenta (2 mg/min), 10 mg seguiti, se necessario, da

altri 10 mg.

La durata del trattamento con morfina richiesta da ciascun paziente varia in rapporto all'intensità della

sintomatologia dolorosa ed al tipo di patologia.

N

Nome commerciale Principio attivo

NARCAN NALOXONE CLORIDRATO

Sostanza medicinale NALOXONE

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

È un antagonista degli stupefacenti naturali e sintetici per meccanismo competitivo a livello dei recettori

su cui agiscono le sostanze morfinosimili. Non possiede proprietà agoniste (morfinosimili).

In soggetti che non abbiano assunto stupefacenti non manifesta alcun effetto farmacologico. A seguito

della somministrazione per via endovenosa, la sua attività è evidente dopo 2 minuti

La comparsa della sua attività è lievemente ritardata se il prodotto viene somministrato per via sotto

cutanea o i.m.

INDICAZIONI

Antidoto nel trattamento delle intossicazioni acute da analgesici, narcotici.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza.

EFFETTI INDESIDERATI

Nessuno, salvo sindrome da astinenza.

INTERAZIONI

Non note.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via endovenosa, intra muscolare o sotto cute: 0,4 mg = 1 ml.

La sua durata d'azione può essere inferiore a quella della sostanza oppiacea di cui si vuole eliminare

l'effetto, si può quindi rendere necessaria la somministrazione di un ulteriore dose dopo 20 - 30 minuti

(se in vena), dopo 2 - 3 ore (se in muscolo).

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): l'utilizzo del naloxone è indicato nelle intossicazioni da

oppiacei alla dose di 400-800mcg endovena ripetibili, se necessario, ogni 2-3 minuti fino alla dose

massima di 10 mg.

Nome commerciale Principio attivo

ADALAT NIFEDIPINA

Sostanza medicinale NIFEDIPINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D’AZIONE

Calcioantagonista, inibisce selettivamente il flusso del calcio a livello coronarico e del muscolo cardiaco.

Interviene direttamente sul metabolismo energetico del miocardio, diminuisce le resistenze coronariche

e periferiche e riduce il fabbisogno di ossigeno nel muscolo cardiaco. Aumenta pertanto la resistenza

cardiaca agli sforzi, previene lo spasmo coronarico e diminuisce la frequenza delle crisi sintomatiche e

asintomatiche della cardiopatia ischemica.

INDICAZIONI

Cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno dei componenti del prodotto. Marcata stenosi aortica.

Gravidanza e allattamento. Terapia concomitante con rifampicina. Angina instabile e dopo infarto del

miocardio recente (almeno 4 settimane dall'infarto del miocardio). Prudenza in caso di ipotensione,

manifesta insufficienza cardiaca ed in pazienti in trattamento con farmaci beta bloccanti o farmaci

ipotensivi. Deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica.

EFFETTI INDESIDERATI

In più dell'1% dei casi: astenia, vasodilatazione, palpitazioni, nausea, edema periferico, capogiro,

cefalea.

In meno dell'1% dei casi: sintomatologia simil-anginosa, tachicardia, ipotensione, dolore toracico,

stipsi, diarrea, mialgia, irritabilità, parestesia, tremore, vertigine, prurito, rash, alterazione della vista,

dispnea, aumento dell'escrezione urinaria giornaliera.

Sporadicamente: iperglicemia, disturbi gastroenterici, alterazione degli indici di funzionalità epatica,

orticaria, dermatite fotosensibile, porpora, iperplasia gengivale, agranulocitosi, ginecomastia,

eritromelalgia, dermatite esfoliativa.

Occasionalmente: anemia, leucopenia, trombocitopenia, epatite, aumento della fosfatasi alcalina, LDH,

disturbi della sfera sessuale, ipotensione, pirosi gastrica, flatulenza, insonnia, crampi intestinali,

congestione nasale, tosse, asma, mal di gola, febbre, brivido, sudorazione, rigidità e infiammazione

articolare, reazione anafilattica.

INTERAZIONI

Potenzia l'effetto degli altri ipotensivi, accentua l'effetto inotropo negativo dei beta bloccanti, degli anti

aritmici e della digitale. Potenzia l'effetto antianginoso della trinitrina e dei nitroderivati.

L'induzione enzimatica provocata dalla rifampicina non consente di ottenere livelli plasmatici efficaci di

nifedipina. Si raccomanda particolare cautela quando si somministri in associazione a solfato di

magnesio per via endovenosa a causa di possibile eccessiva caduta pressoria.

In singoli casi durante la contemporanea sommnistrazione di nifedipina e chinidina sono stati osservati

livelli ridotti di chinidina, oppure dopo la sospensione di nifedipina, un netto aumento dei livelli

plasmatici di chinidina. Il diltiazem diminuisce la clearance della nifedipina. L'assunzione contemporanea

di succo di pompelmo inibisce il metabolismo ossidativo della nifedipina con conseguente aumento della

sua concentrazione plasmatica.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

1-2 cpr al giorno, fino a un massimo di 60mg al giorno, a seconda della patologia.

Nome commerciale Principio attivo

PERGANIT NITROGLICERINA

Sostanza medicinale NITROGLICERINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Vasodilatatore usato nelle malattie cardiache

INDICAZIONI

Angina instabile, angina variante, angina di Prinzmetal. Insufficienza ventricolare sinistra acuta

susseguente o meno ad infarto miocardico acuto in particolare con elevata pressione di riempimento e

con gettata cardiaca ridotta. Edema polmonare acuto e pre-edema polmonare. Crisi ipertensiva.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità alla nitroglicerina ai nitrati organici in genere o ad uno qualsiasi degli eccipienti;

glaucoma ad angolo chiuso; insufficienza circolatoria acuta (shock cardiogeno, collasso

cardiocircolatorio); ipotensione arteriosa sistemica (pressione sistolica inferiore a 100 mmHg, pressione

diastolica inferiore a 60 mmHg);- pericardite costrittiva;- tamponamento cardiaco;-

cardiomiopatia restrittiva;- infarto miocardico acuto con bassa pressione di riempimento, eccetto che

nei reparti di terapia intensiva sotto monitoraggio emodinamico continuo. Il sildenafil potenzia gli effetti

ipotensivi dei nitrati e, pertanto, la sua co-somministrazione con nitrati organici è controindicato. Il

trattamento con nitroglicerina per infusione venosa, va effettuato esclusivamente in ambiente

ospedaliero sorvegliando la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e lo stato clinico dei pazienti. Nei

pazienti gravi monitorizzare la pressione venosa centrale e/o la pressione polmonare e la portata

cardiaca e tenere sotto controllo elettrocardiografico. Va usata estrema cautela:- in pazienti con traumi

e con emorragia celebrale;- in caso di infarto miocardico acuto associato a ipertensione e/o tachicardia

e/o insufficienza cardiaca congestizia;- ipovolemia;- ipotensione posturale;- ipertiroidismo.

Durante i primi tre mesi di gravidanza e durante l'allattamento, il farmaco va somministrato solo nei

casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.

INTERAZIONI

L'etanolo può esaltare la risposta della nitroglicerina; i vasodilatatori, gli antipertensivi ed i diuretici

aumentano l'effetto ipotensivo. La dilatazione periferica della nitroglicerina viene ostacolata dalla

somministrazione di indometacina. La co-somministrazione di sildenafil

potenzia l'effetto ipotensivo dei nitrati organici

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

La soluzione di Nitroglicerina iniettabile è prevista per somministrazione endovenosa goccia a goccia

oppure con l'impiego di un dispositivo automatico per infusione. L'infusione, che può essere sia

ulteriormente diluita sia non diluita, è pronta per la pompa per infusione. La posologia va stabilita

secondo la necessità individuale del singolo paziente e secondo la risposta dei parametri da monitorare.

Secondo le esperienze fin qui riportate, il dosaggio è compreso tra 0.5 e 6 mg/ora.

Spiccata caduta pressoria specie in soggetti con labilità cardiovascolare, tachicardia, lipotimia, pallore

con vomito e sudorazione. Talora può verificarsi cefalea che tende a scomparire con la prosecuzione del

trattamento.

O

Nome commerciale Principio attivo

SYNTOCINON OXITOCINA

Sostanza medicinale OXITOCINA

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Ormone ipofisario di sintesi, a differenza dell'ormone naturale non possiede vasopressina, e quindi non

esplica effetti secondari sulla pressione arteriosa e sulla diuresi.

Agisce direttamente sui recettori della muscolatura liscia uterina al momento del parto, come pure sulla

ghiandola mammaria aumentando o inducendo l'eiezione del latte.

L'accellerazione del parto indotta da detto farmaco è ampiamente documentata.

INDICAZIONI

Induzione medica del travaglio di parto.

Emorragie post partum.

CONTROINDICAZIONI

Inerzia uterina ipertonica, sproporzione cefalo pelvica.

Anomalie della presentazione, eccessiva distensione dell'utero (gravidanze multiple, poliidramnios,

pluripare anziane).

Pregresso taglio cesareo. Tossiemia grave.

EFFETTI INDESIDERATI

Effetto anti diuretico, stato convulsivo epilettiforme, ipoelettrolitemia.

Reazioni anafilattiche.

INTERAZIONI

Le prostaglandine possono potenziarne l'effetto.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per infusione endovenosa sotto stretto controllo ostetrico.

P

Nome commerciale Principio attivo

POTASSIO CLORURO POTASSIO CLORURO

Sostanza medicinale POTASSIO CLORURO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reintegratore elettrolitico.

INDICAZIONI

Nel trattamento delle deficienze di potassio quando la reintegrazione per via orale non è possibile.

CONTROINDICAZIONI

Ipercaliemia, ritenzione di potassio. Somministrare con cautela in cardiopatici specie se digitalizzati,

nell'insufficienza renale e surrenale, in soggetti con paralisi periodica familiare e miotonia congenita,

nelle prime fasi post-operatorie. In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità. Nei

bambini non sono state determinate la sicurezza e l'efficacia.

EFFETTI INDESIDERATI

Disturbi gastrointestinali e neuromuscolari, parestesie, paralisi flaccide, debolezza, confusione mentale,

ipotensione, aritmie, disturbi della conduzione, scomparsa dell'onda P, allargamento del QRS nel

tracciato elettrocardiografico e arresto cardiaco, risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione,

trombosi venose o flebiti, stravaso, ipervolemia.

Infusioni troppo rapide possono causare dolore locale.

INTERAZIONI

Non note.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente, considerando il

fatto che il fabbisogno giornaliero ordinario di potassio è nell'adulto circa 40-80 mEq e nel bambino 2-3

mEq/kg e la dose totale per l'adulto non deve superare i 200 mEq/die. In condizioni di urgenza non

superare la velocità d'infusione di 40 mEq/ora, sotto monitorizzazione ECG e non superare la dose di

400mEq/die.

Q

R

Nome commerciale Principio attivo

RINGER

ACETATO

SODIO CLORURO / POTASSIO CLORURO / CALCIO CLORURO / SODIO

ACETATO

Sostanza medicinale ELETTROLITI

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reidratante, reintegratore elettrolitico, alcalinizzante.

INDICAZIONI

Terapia sostitutiva delle perdite di fluidi extracellulari ed elettroliti, quando è necessario correggere stati

acidosici lievi e moderati ma non gravi.

CONTROINDICAZIONI

Concomitante trasfusione di sangue usando la stessa via venosa, a causa del rischio di

pseudoagglutinazione, ipercaliemia, ritenzione di K, ipercalcemia, grave insufficienza epatica. Usare con

cautela in caso di: scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave, edema

con ritenzione salina, trattamento con farmaci ad azione inotropa cardiaca o con farmaci corticosteroidei

o corticotropinici. In gravidanza somministrare solo in caso di necessità. Nei bambini la sicurezza e

l'efficacia non sono state determinate.

EFFETTI INDESIDERATI

Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti, necrosi tissutale.

INTERAZIONI

Farmaci corticosteroidei o corticotropinici, farmaci ad azione inotropa cardiaca.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente.

S

Nome commerciale Principio attivo

BRONCOVALEAS SALBUTAMOLO

Sostanza medicinale SALBUTAMOLO

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Agonista selettivo dei recettori beta 2 adrenergici a lunga durata d'azione con effetti broncodilatatori.

INDICAZIONI

Asma bronchiale. Broncopatia ostruttiva con componente asmatica.

CONTROINDICAZIONI

Gravidanza. Nei pazienti con malattie quali: coronaropatie, aritmie, ipertiroidismo, feocromocitoma,

diabete, ipertrofia prostatica, ipertensione arteriosa e nei pazienti affetti da glaucoma.

EFFETTI INDESIDERATI

Tremore, cefalea, cardiopalmo.

INTERAZIONI

Di norma i farmaci beta 2 stimolanti e i betabloccanti non selettivi, come il propranololo, non devono

essere prescritti contemporaneamente.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Due spruzzi 3-6 volte al dì

Nome commerciale Principio attivo

SODIO BICARBONATO 8,4% SODIO BICARBONATO

Sostanza medicinale ELETTROLITI

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reidratante, alcalinizzante.

INDICAZIONI

Nel trattamento degli stati di acidosi metabolica e nelle intossicazioni da barbiturici, salicilati, alcool

metilico, nelle sindromi emolitiche, nelle sindromi rabdomiolitiche e nelle iperuricemie. È indicato nelle

perdite intestinali di bicarbonato (diarrea) e nello shock.

CONTROINDICAZIONI

Alcalosi metabolica o respiratoria, specie se ipocloremiche. Usare con cautela in caso di scompenso

cardiaco congestizio, insufficienza renale grave, stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina.

In gravidanza usare solo in caso di effettiva necessità. Nei bambini non sono state determinate la

sicurezza e l'efficacia. Non usare come veicolo per noradrenalina e dobutamina.

Controindicato nelle ipernatriemie e nelle pletore idrosaline.

EFFETTI INDESIDERATI

La somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipocaliemia. Alcalosi metabolica,

ipernatriemia, cellulite chimica con necrosi tissutale, episodi febbrili, infezioni nella sede di iniezine,

trombosi venose o flebiti.

INTERAZIONI

Farmaci corticosteroidei o corticotropinici. Non aggiungere a soluzioni contenenti calcio. Non usare come

veicolo per noradrenalina e dobutamina.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dall'età, dal peso e dalle condizioni cliniche del paziente. Nelle forme

subacute e croniche di acidosi metabolica somministrare da 2 a 5 mEq di bicarbonato per kg di peso

durante 4-8 ore. Nei bambini, in caso di necessità, somministrare molto lentamente e non più di 8

mEq/kg di peso corporeo per evitare diminuzione della pressione cerebrospinale e possibili emorragie

intracraniche. Si consiglia di non ottenere una piena correzione dell'acidosi

nelle prime 24 ore, per evitare un'alcalosi legata ad un successivo ipercompenso respiratorio.

Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il bicarbonato di sodio 8,4% è indicato nel trattamento

dell'iperpotassiemia pericolosa per la vita o arresto cardiaco associato a iperpotassiemia e intossicazione

da antidepressivi triciclici, alla dose di 50 ml endovena.

Nome commerciale Principio attivo

SOLUZIONE FISIOLOGICA – SODIO CLORURO 0,9% SODIO CLORURO

Sostanza medicinale ELETTROLITI

MONOGRAFIA

MECCANISMO D'AZIONE

Reintegratore elettrolitico.

INDICAZIONI

Terapia degli stati patologici in cui è necessario reintegrare l'osmolarità fornendo ioni sodio e cloro.

CONTROINDICAZIONI

Ipernatriemia. Usare con cautela in casi di scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e

in stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina; in pazienti in trattamento con farmaci

corticosteroidei o corticotropinici, in gravidanza. Nei bambini non sono note la sicurezza e l'efficacia.

EFFETTI INDESIDERATI

Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti.

INTERAZIONI

Non note.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE

Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche, quadro elettrolitico ed

osmolarità del paziente, in rapporto al deficit calcolato di sodio.