PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE - entescuolaedilecosenza.it · La comunicazione logica si serve delle...

28
PRINCIPI PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE PERCORSO FORMATIVO DESTINATO AI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RSPP in applicazione del D. Lgs 81/2008

Transcript of PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE - entescuolaedilecosenza.it · La comunicazione logica si serve delle...

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 1/28

PRINCIPI

PRINCIPIDELLA COMUNICAZIONE

PERCORSO FORMATIVO DESTINATO AI RESPONSABILI

DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RSPP

in applicazione del D. Lgs 81/2008

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 2/28

PRINCIPI

LA COMUNICAZIONE (una delle tante definizioni)

La trasmissione di una informazione, di un messaggio,

da parte di un emittente.

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 3/28

PRINCIPI

- l’emittente (una persona che invia un messaggio) - il mezzo (nelle comunicazioni verbali è la parola) - il segnale (il suono emesso) - il codice (il significato cioè che il suono emesso ha per l’emittente e per il ricevente)

- la percezione del segnale (la presa di coscienza del ricevente di essere designato a ricevere la comunicazione)

- la decodificazione del segnale (l’interpretazione del segnale in funzione del codice)

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 4/28

PRINCIPI

L’uomo utilizza due forme di comunicazione, connesse e inscindibili, quella logica e quella analogica. La comunicazione logica si serve delle parole, cioè di un numero finito di simboli convenuti all’interno di un determinato gruppo etnico i cui significati sono stabiliti convenzionalmente e coordinati da precise regole per la produzione e la comprensione dei messaggi, cioè la grammatica e la sintassi.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 5/28

PRINCIPI

La comunicazione analogica è per lo più non verbale e rappresenta un sistema istintuale arcaico di comunicazione espressiva composto da gesti, suoni vocali o strumentali, variazioni di postura e atti mimico-emozionali.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 6/28

PRINCIPI

La comunicazione analogica agisce in base al principio di analogia:

il rapporto tra il segno non verbale e ciò a cui rimanda è un rapporto di similitudine

(cioè di analogia).

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 7/28

PRINCIPI

NON SI PUÒ NON COMUNICARE: siccome non esiste il “non comportamento”

non esiste la “non comunicazione”.

Qualsiasi tipo di comportamento è comunicazione, anche l’assenza di dialogo è comunque comunicazione.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 8/28

PRINCIPI

La comunicazione può essere a una via o a due vie.

Nella comunicazione a una via non esiste relazione comunicativa reciproca: l’emittente invia un messaggio senza informazioni di ritorno (la televisione, la segreteria telefonica o, anche, la comunicazione scritta).

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 9/28

PRINCIPI

La comunicazione a una via è senza dubbio la più rapida, ma non consente all’emittente di verificare se e come il ricevente abbia capito, ed eventualmente interpretato, il messaggio; inoltre, non è possibile variare o correggere il messaggio in base alle reazioni del ricevente.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 10/28

PRINCIPI

Nella comunicazione a due vie, invece, si stabilisce quella che si chiama relazione di tipo circolare: entrambi gli interlocutori, cioè, sono coinvolti a dare e ricevere informazioni.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 11/28

PRINCIPI

Nella comunicazione a due vie c’è la possibilità di verificare subito le reazioni e quindi l’efficacia del messaggio, si rischiano meno malintesi perché si può subito approfondire quanto c’è di non chiaro; è però un tipo di comunicazione meno rapida, perché la nostra componente emotiva è più stimolata e perché c’è più possibilità di conflitti.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 12/28

PRINCIPI

Nella comunicazione a due vie si parla di interdipendenza ed è quindi molto importante essere consapevoli di quello che succede quando comunichiamo con gli altri. Per questo motivo, nella comunicazione a due vie, si parla di “feed-back” (informazione di ritorno) cioè : “controllo della corretta percezione e decodificazione del messaggio emesso”.

IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 13/28

PRINCIPI

Attraverso i vari passaggi di un dialogo può verificarsi una forte dispersione dei contenuti trasmessi.

PENSIERO: intendo dire 100 cose; EMISSIONE: riesco a dirne 70; ASCOLTO: l'interlocutore ne sente 50; COMPRENSIONE: l'interlocutore ne capisce 30

(ma è convinto di capirne 100).

LA DISPERSIONE LA DISPERSIONE NELLA COMUNICAZIONENELLA COMUNICAZIONE

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 14/28

PRINCIPI

Il processo di codifica consiste nella scelta dei simboli ritenuti più adeguati a far comprendere i messaggi. I simboli possono essere: gesti, toni, espressioni facciali, persino silenzi. Anche le parole sono un simbolo (solo gli italiani o coloro che conoscono la lingua italiana capiscono a cosa si fa riferimento quando viene usata la parola CASA).

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 15/28

PRINCIPI

Il significato dei simboli, pertanto, non è contenuto nel simbolo stesso (non è intrinseco), ma gli viene attribuito da colui che codifica.

Chi riceve il messaggio attribuisce a sua volta un significato ai simboli, e questo significato può essere diverso da quello che intende chi ha lanciato il messaggio.

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 16/28

PRINCIPI

Dobbiamo essere certi che la nostra simbologia sia conosciuta e accettata da chi ci sta ascoltando.

(La probabilità che i messaggi vengano compresi nel significato attribuito loro da chi li trasmette, è infatti direttamente proporzionale al grado di condivisione del significato dei simboli tra l'emittente ed il ricevente)

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 17/28

PRINCIPI

Il processo di decodifica si svolge in due fasi:

- percezione del messaggio

- interpretazione del messaggio.

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 18/28

PRINCIPI

Nella fase di percezione, il messaggio raggiunge il ricevente così come raggiungerebbe chiunque (un eschimese).

Nella fase di interpretazione, se il ricevente (il nostro eschimese) non è in grado di attribuire un significato ai simboli percepiti, percepisce solamente un “suono”.

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 19/28

PRINCIPI

La percezione selettiva è quell’atteggiamento - del tutto naturale - che rende più facilmente recepibile ciò che è considerato utile, piacevole o in accordo con le opinioni del ricevente. Tale tipo di percezione può portare anche ad ignorare ciò che è spiacevole, poco utile o discordante con le opinioni del ricevente.

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 20/28

PRINCIPI

conoscenze, cultura, status, atteggiamenti, emozioni, abilità comunicative.

CODIFICA E DECODIFICACODIFICA E DECODIFICA

Sulla codifica e sulla decodifica influiscono fattori di personalità quali:

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 21/28

PRINCIPI

Ascoltare è un processo mentale più sofisticato di sentire

Ascoltare in modo efficace è un processo attivo

e non passivo

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 22/28

PRINCIPI

- raccogliere informazioni, sospendendo il giudizio; - dimostrare attenzione, in modo da incoraggiare la continua comunicazione;

- intervenire con osservazioni limitate (ma incoraggianti), portando un po’ più avanti l’idea del nostro interlocutore.

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Ascoltare significa:

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 23/28

PRINCIPI

Fare domande è un’arte ed è utilissimo per un ascolto attivo e intelligente

Domande di precisazione Domande di chiarimento

Domande passive Domande aperte

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 24/28

PRINCIPI

Domande di precisazione (tese a raccogliere le informazioni mancanti) Domande di chiarimento (tese a ricercare spiegazioni, interpretazioni, motivazioni) Domande passive (tese a fornire un supporto, un commento; ma anche incoraggiamenti non verbali) Domande aperte (tese a verificare, focalizzare, comparare; ma anche di estensione, di ricerca, di sintesi, di spiegazione)

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 25/28

PRINCIPI

Ascolto finto (lasciandosi catturare da distrazioni e comunque

fidandosi dell'intuito che precocemente cattura le cose "importanti“; è un ascolto passivo, senza reazioni, vissuto solo come opportunità per poter parlare);

LL’’ASCOLTOASCOLTO

L’ascolto in tre modi diversi:

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 26/28

PRINCIPI

Ascolto logico (ci si sente già soddisfatti quando ci si scopre ad ascoltare

applicando un efficace controllo del significato logico di quello che ci viene detto; l'attenzione sarà concentrata sul

contenuto di ciò che viene espresso ed anche l'interlocutore potrebbe avere l'errata convinzione di essere stato capito);

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 27/28

PRINCIPI

Ascolto attivo empatico (ci si mette in condizione di "ascolto efficace"

provando a mettersi "nei panni dell'altro", cercando di entrare nel punto di vista

del nostro interlocutore e comunque condividendo, per quello che è umanamente possibile,

le sensazioni che manifesta).

LL’’ASCOLTOASCOLTO

Percorso formativo destinato ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione 28/28

PRINCIPI

Saper "ben ascoltare" aiuta la crescita professionale,

porta ad aprire la mente, a nuove idee, a nuove soluzioni, ad arricchire la persona.

LL’’ASCOLTOASCOLTO