Princeton University: la Coscienza Globale esiste davvero · inflazionate pillole di fisica...

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27/5/2016 Princeton University: la Coscienza Globale esiste davvero https://hearthaware.wordpress.com/2013/01/30/princetonuniversitylacoscienzaglobaleesistedavvero/ 1/9 Princeton University: la Coscienza Globale esiste davvero La notizia del giorno non è tanto il fatto che gli esseri umani siano parte di una coscienza globale più vasta che li comprende e li interconnette. «Già si sapeva…» dirà qualcuno, in barba al detto “repetita iuvant”. Negli ambienti dei ricercatori spirituali il fatto è ormai assodato, ammesso pure dalle tanto inflazionate pillole di fisica quantistica a buon mercato. Logo della Princeton University La notizia del giorno è invece il fatto che ad affermarlo sia la prestigiosa Università di Princeton , mettendo in ballo la sua fama e la sua storia di “academically correct” in uno studio che dagli altri ricercatori è stato definito eufemisticamente «una perdita di tempo» ma che, se correttamente

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Princeton University: la Coscienza Globale esistedavvero

La notizia del giorno non è tanto il fatto che gli esseri umani siano parte di una coscienza globale piùvasta che li comprende e li interconnette. «Già si sapeva…» dirà qualcuno, in barba al detto “repetitaiuvant”. Negli ambienti dei ricercatori spirituali il fatto è ormai assodato, ammesso pure dalle tantoinflazionate pillole di fisica quantistica a buon mercato.

Logo della Princeton University

La notizia del giorno è invece il fatto che ad affermarlo sia la prestigiosa Università di Princeton,mettendo in ballo la sua fama e la sua storia di “academically correct” in uno studio che dagli altriricercatori è stato definito eufemisticamente «una perdita di tempo» ma che, se correttamente

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interpretato, porrebbe una pietra miliare su una verità scientifica ormai acquisita per altre vie. L’esitonon viene da un piccolo esperimento di laboratorio fatto da qualche stagista assistito, ma da ben 14anni (!) di monitoraggio dati forniti da elaboratori informatici disseminati su tutto il globo rispettoall’impatto di eventi collettivi che hanno emozionato, coinvolto e/o sconvolto l’umanità, a vari gradi.

Lo studio, denominato Global Consciousness Project (cioè “Progetto Coscienza Globale”, abbr.GCP), va avanti ininterrottamente dal 1998: i dati definitivi, rilasciati proprio nel gennaio 2013,dimostrano in maniera incontrovertibile che gli esseri umani siano più interconnessi di quantonon credano e che il loro sentire collettivo riesca a deviare perfino le risposte dei computer.Come? Questo rimane ancora da stabilire. Ma andiamo con ordine.

Come funziona il Global Consciousness Project?

14 anni fa, i creatori del GCP piazzarono in tutto il mondo generatori di numeri casuali, cheribattezzarono “eggs”, cioè “uova”. Ad oggi, ci sono 134 uova sparse fra Europa, Stati Uniti, Canada,India, Isole Fiji, Nuova Zelanda, Giappone, Cina, Russia, Brasile, Africa, Thailandia, Sud America edAustralia. Qui sotto c’è la mappa completa delle geolocalizzazioni: un click sopra l’immagine e saretereindirizzati alla tabella che elenca i dettagli (periodo di operatività, coordinate geografiche e addettoal monitoraggio) di ciascun dispositivo.

La funzione di queste uova è quella di generare costantemente i numeri “0” e “1” a caso. Oltre aciò, i dispositivi sono anche in grado di formulare anticipatamente previsioni sui numeri casualiche stanno per generare. Secondo i principi della “Expected Randomness” (ovvero, della “CasualitàPrevista”) essi misurano la frequenza delle coincidenze fra i numeri casuali estratti e le ipotesipreformulate ad essi relative: in pratica, tirano ad indovinare («Uscirà “0” oppure “1”?»), estraggonoun numero (che può essere “0” o “1”) e contano le volte che ci azzeccano.

Immaginate che ogni uovo funzioni come il lancio della monetina: se azzecchiamo il pronosticoabbiamo indovinato, altrimenti abbiamo sbagliato. Le uova compiono questa triplice operazione di“pronostico → estrazione → verifica” 100 volte al secondo. Dopo un numero sufficiente alto di

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tentativi, in genere i risultati si normalizzano intorno alla probabilità del 50/50, cosaassolutamente naturale e contemplata dalla statistica: testa e croce hanno infatti la stessaprobabilità di uscire, proprio come “0” e “1”.

Tuttavia, questo NON è ciò che è accaduto quando le uova erano monitorate contemporaneamenteal verificarsi di un qualche evento significativo per la coscienza dell’umanità.

Cosa è successo di anomalo?

Infatti, in concomitanza con tali eventi globali, i dispositivi iniziavano ad azzeccare un numeroenorme di risultati, deviando molto dal range di attendibilità statistica. Per esempio, i ricercatoriiniziarono a notare enormi picchi di risultati azzeccati qualche ora prima (prima, non solo durante…)che il primo aeroplano colpisse le Torri Gemelle l’11 settembre 2001 (vedi lo screenshot qui asinistra). Questi picchi continuarono a verificarsi in prossimità di disastri aerei, eruzioni vulcaniche,tsunami ed eventi come la cerimonia di apertura delle Olimpiadi.

Una volta appurato che il modello rispondeva ad eventi importanti, si è cominciato a monitorare leuova con maggiore attenzione in periodi vicini ad eventi di portata mondiale, quali festeggiamenti otragedie. Ad esempio, vediamo come interpretare il grafico registrato in concomitanza con lo tsunamiche ha colpito il Giappone l’11 marzo 2011:

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La linea curva in blu demarca il valore p=0,05 che, in un test di verifica d’ipotesi, indica il livello disoglia oltre cui un risultato si discosta da quello normalmente atteso. Il valore­p viene anchechiamato livello di significatività osservato: l’evento è considerato statisticamente non­significante, cioè irrilevante, se il valore­p è superiore a 0,05 (previsioni azzeccate e sbagliate circa inegual numero, come da copione); se il valore­p è inferiore a 0,05 l’evento è assolutamente inatteso erilevante: in questo caso, le previsioni sui numeri estratti tendono ad essere quasi tutte azzeccate, inmaniera del tutto divergente dalla logica probabilistica.

Nel grafico si vede bene come la linea spezzata in rosso, indicante i risultati calcolati integrando idati forniti da 66 uova disseminate nel mondo, sia chiaramente al di sotto del livello di riferimento inblu (p=0,05). In aggiunta, considerando i soli dati forniti dall’uovo E1101 ubicato a Meiji in Giappone(direttamente sul luogo del disastro), si nota il discostamento decisamente più evidente marcato inverde: ciò suggerisce che l’effetto sia percepito più intensamente quanto più si è prossimi alpunto geografico in cui un determinato evento ha avuto luogo.

Provate ad ingrandire e controllare qui sotto i grafici di tre recenti eventi di diversa natura cheabbiamo selezionato fra quelli monitorati: sono, da sinistra a destra, la morte di Michael Jackson(25/06/2009), la grande meditazione mondiale del 2011 (11/11/2011) e la rielezione di Obama(06/11/2012). Se volete approfondire oltre, cliccate qui per vedere l’elenco di tutti i 426 eventi seguitidal GCP dal 1998 al 2012.

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Morte di Michael Jackson

25 giugno 2009

Grande meditazione globale

11 novembre 2011

Rielezione di Obama

6 novembre 2012

La parola al responsabile del progetto

Dr. Roger Nelson

Il Dr. Roger Nelson, a capo del GCP, ha mantenuto il progetto attivo per quasi 15 anni e continuaancora oggi a ricevere dati sorprendenti. In effetti, i risultati che ha appena divulgato, sono così tantoal di fuori del calcolo delle probabilità da risultare realmente sconvolgenti: infatti, non solo in tutti i 426eventi analizzati nell’intero progetto le corrispondenze registrate sono state maggiori del 50% (cioètutti gli eventi si sono statisticamente qualificati come “significativi”, con p<0,05, cfr. con la lineablu nel grafico qui sotto), ma circa la metà dei casi ha avuto un valore p ancora inferiore (p<0,001,qualificandosi come “molto significativa”, cfr. con la linea verde) e l’altra metà di casi si è qualificatacome “estremamente significativa”, con p addirittura inferiore a 0,000001 (cioè 10 , cfr. con la linea­6

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celeste).

Considerati questi risultati straordinari, i ricercatori comprendono bene che lo studio ha implicazioniche entrano nel campo della metafisica e della religione, ambiti questi che esulano dalla loro strettacompetenza. Una corretta interpretazione del fenomeno richiederà tempo, collaborazioni e confrontiprofessionali trasversali. Così per ora gli scienziati non intendono sbilanciarsi: i dati sonoinoppugnabili, ma l’interpretazione accademica è ancora tutta da costruire. Riluttanti ai facilientusiasmi, li considerano ufficialmente “degni di considerazione” ma per chi ha occhi per vedere,sono in realtà semplicemente stupefacenti, da farci sobbalzare sulla sedia: la PrincetonUniversity ha dimostrato scientificamente che la Coscienza Globale esiste davvero, non èsoltanto fuffa new­age e che la Noosfera – cioè la mente umana collettiva – influenza in qualchemodo anche gli elaboratori informatici.

Il GCP potrebbe aiutarci a spiegare fenomeni come il déja­vu? O episodi simili a quando avete lasensazione che un amico stia per chiamarvi ed in quel momento il telefono squilla? O quelpresentimento che, tornando a casa, vi fa seguire un percorso alternativo, per poi apprendere dalnotiziario che sulla vostra solita rotta vi sareste trovati in un ingorgo? Allargando gli orizzonti, questidati potrebbero essere usati eventualmente per prevedere enormi eventi a livello mondiale?

Per Roger Nelson e il GCP sembrerebbe di sì e nell’ultimo supplemento del Rhine Institute ofParapsychology (il “Journal of Parapsychology” del dicembre 2012 – pag. 36, n.d.t.) ha dichiarato:

“Ho deciso di chiedere se ci potrebbe essere qualche segnale dell’esistenza di una noosfera, unaversione globale della coscienza di gruppo che avevamo già visto con gli strumenti messi a puntoper lo studio delle interazioni mente­macchina. Insieme ad alcuni colleghi e volontari, ho creato il

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GCP per cercare tali prove. Abbiamo costruito uno strumento con degli RNG (“Random NumberGenerator”, cioè “Generatori di Numeri casualI”, n.d.t.) piazzati in tutto il mondo, che invianocontinuamente flussi di dati casuali che vengono archiviati all’Università di Princeton. Abbiamocreato un protocollo per definire quali siano gli eventi chiave in cui aspettarsi che molte personepossano condividere uno stato di coscienza e delle emozioni. Abbiamo previsto cambiamentisignificativi nei dati casuali durante grandi tragedie e grandi celebrazioni e da qui abbiamo iniziatoa raccogliere una enorme quantità di dati. L’ipotesi generale è che avremmo trovato nellanostra struttura di dati, altrimenti casuali, correlazioni con eventi di grande importanza perl’uomo.Il GCP compie 14 anni nel 2012 ed ha portato a termine più di 400 esperimenti indipendenti cheavvalorano l’ipotesi generale. L’insieme dei dati provenienti da tutti i siti mette in evidenza unadeviazione maggiore di Sei Sigma [v. Nota], con un margine d’errore inferiore a 1 probabilità su100 miliardi.La spiegazione più plausibile è che noi umani influenziamo in parte la Noosfera di Theilhard, incorrispondenza di grandi emergenze e celebrazioni. La cosa più importante per la parapsicologiadei prossimi 25 anni, è che ora ci sono dati che potranno essere usati direttamente come modelli,suggerendo quello che eventualmente potrebbe essere il significato. I modelli come questi, chesuggeriscono il risultato, servono per gestire meglio la mole di dati. Da qui possiamo partire conuna nuova ricerca sulla coscienza.Esiste davvero un’interconnessione globale fra gli esseri umani anche se non ne siamoconsapevoli, ad eccezione di quando ci innamoriamo, oppure di quando «sappiamo» che il nostroamico del cuore ci chiamerà a telefono? I poeti ed i saggi ce lo stanno dicendo da sempre, ma laricerca scientifica sostiene che è impossibile. Adesso sembra che la nuova scienza stia peraprire di nuovo questo ambito di ricerca. Nei prossimi decenni dovremo sfruttare l’opportunitàche si è creata con questi dati eclatanti provenienti dai database 6σ. Contengono delleinformazioni non ancora analizzate che porteranno in futuro a nuovi risultati ancora più chiari.Abbiamo bisogno di altre menti brillanti per sviscerare questi dati, analizzarli e lavorare sullenuove intuizioni che ci faranno cambiare l’attuale visione del mondo.“

[Nota] La denominazione Sei Sigma o 6σ (dal termine statistico di origine anglosassone Six Sigma) indica un programma di

controllo della qualità monitorato sulla deviazione standard (indicata con la lettera greca σ = sigma), che ha lo scopo di portare

un prodotto o un servizio (in questo caso, un’indagine statistica) ad un determinato livello di qualità, compreso fra un valore

minimo di 1σ e un massimo di 6σ. L’obiettivo della metodologia è di raggiungere un tale controllo del processo da avere soltanto

3,4 parti difettose per milione, corrispondente al livello 6σ. In questo caso, gli esperimenti del GCP hanno raggiunto margini

d’errore addirittura 30.000 volte inferiori (!) a quelli ritenuti a livello d’eccellenza Sei Sigma.

Mentre gli scettici continueranno a sostenere che la ricerca fra i dati casuali è una perdita di tempo,sarà interessante analizzare i risultati dei dati provenienti dal GCP alla fine del prossimo decennio. Sela tendenza rilevata dal Dr. Nelson e la sua equipe di Princeton continuerà, potremo chiederci severamente gli eventi del mondo siano poi così casuali…

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La telepatia è stata dimostrata scientificamente