Primo Semestre 2017 - ASPESI · real estate in generale sembra essere in ripresa dopo la crisi del...
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OSSERVATORIO SUGLI AFFITTI A BREVE TERMINE IN
ITALIA
Primo Semestre 2017
pag. 2
Documento realizzato dall’ufficio marketing di Halldis S.p.A.: Cecilia Brambilla, Jacopo Cazzaniga,
Marika Granato, Francesca Maira e Antonio Rainò.
Ufficio stampa: Ernesto Vergani
Coordinamento e supervisione: Antonio Rainò
Contatti: [email protected]
Il presente documento è soggetto alla licenza Creative Commons "Attribuzione 3.0 Italia (CC BY 3.0
IT)”. Maggiori informazioni: https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/it/deed.it
pag. 3
Osservatorio sugli Affitti a Breve Termine in Italia
Sommario
PREFAZIONE ..................................................................................................................... 5
PREMESSA ....................................................................................................................... 6
METODOLOGIA .................................................................................................................. 7
DEFINIZIONE DI “AFFITTO BREVE” ........................................................................................ 8
QUADRO CONGIUNTURALE DI SETTORE ............................................................................. 10
LE CASE COME OPPORTUNITÀ TURISTICHE: IL CASO DELLE ALPI ITALIANE ........................ 11
RICETTIVITÀ NELLE CASE VS RICETTIVITÀ ALBERGHIERA ................................................. 12
IL MONDO DELL'HOME RENTAL: DISTRIBUTORI E GESTORI ................................................ 13
L’OFFERTA: QUADRO GENERALE DELLE CITTÀ .................................................................... 15
SOGGIORNI SHORT-TERM BREVI (< 30 GIORNI) .............................................................. 15
SOGGIORNI SHORT-TERM LUNGHI (> 30 GIORNI) ............................................................ 16
MILANO .......................................................................................................................... 18
SHORT-TERM BREVI ..................................................................................................... 18
SHORT-TERM LUNGHI ................................................................................................... 19
ROMA ............................................................................................................................. 21
SHORT-TERM BREVI ..................................................................................................... 21
SHORT-TERM LUNGHI ................................................................................................... 22
FIRENZE ......................................................................................................................... 24
SHORT-TERM BREVI ..................................................................................................... 24
SHORT-TERM LUNGHI ................................................................................................... 25
BOLOGNA ....................................................................................................................... 26
SHORT-TERM BREVI ..................................................................................................... 26
SHORT-TERM LUNGHI ................................................................................................... 26
VENEZIA ......................................................................................................................... 28
SHORT-TERM BREVI ..................................................................................................... 28
LA DOMANDA: DATI DEMOGRAFICI DI INSIEME..................................................................... 29
FASCE DI ETÀ .............................................................................................................. 29
GENERE ...................................................................................................................... 30
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 30
INTERESSI ................................................................................................................... 31
LA DOMANDA A MILANO ................................................................................................... 33
FASCE D’ETÀ E GENERE ............................................................................................... 33
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 34
LA DOMANDA A ROMA ...................................................................................................... 36
FASCE D’ETÀ E GENERE ............................................................................................... 36
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 37
pag. 4
LA DOMANDA A BOLOGNA ................................................................................................ 39
FASCE D’ETÀ E GENERE ............................................................................................... 39
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 40
FIRENZE ......................................................................................................................... 42
FASCIA D’ETÀ E GENERE............................................................................................... 42
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 43
VENEZIA ......................................................................................................................... 45
FASCIA D’ETÀ E GENERE............................................................................................... 45
NAZIONALITÀ ............................................................................................................... 46
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE GENERALI.......................................................................... 48
FASCIA DI ETÀ 25-34 ANNI ............................................................................................ 50
GENNAIO-GIUGNO 2017 PER LE PRIME TRE NAZIONALITÀ PRESENTI................................. 51
LUGLIO-DICEMBRE 2016 PER LE PRIME TRE NAZIONALITÀ PRESENTI ................................ 51
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PREFAZIONE
Siamo lieti di presentare la prima edizione dell’”Osservatorio sugli affitti a breve termine in
Italia” che analizza i dati del primo semestre 2017, confrontandoli col secondo del 2016,
della nostra azienda, la cui origine risale al 1986 e che gestisce 1.600 proprietà in Italia e
in Europa. Questo strumento, che avrà scadenza semestrale, scatterà la fotografia di un
comparto in forte crescita i cui attori (gestori, distributori, clienti, proprietari… e non da
ultimo il legislatore) stanno prendendo sempre più consapevolezza.
L’Osservatorio si concentra sugli appartamenti da noi gestiti in cinque città italiane (Milano,
Roma, Firenze, Bologna, Venezia) e dettaglia, ma soprattutto spiega, fattori utili alla
interpretazione presente, e quindi alla programmazione e progettazione future, di quella
che è una delle declinazioni più interessanti della sharing economy: prezzi medi, profilo
dei clienti, booking window, durata del soggiorno, variazioni da quartiere a quartiere città
per città.
Questo studio conferma che il settore delle locazioni a tempo è in crescita – calcoliamo
che in Italia oltre 6 milioni di case potrebbero essere rette con tale modalità - e può essere
un volano per l’economia e per il turismo non solo delle città, dove la casa che non è prima
abitazione spesso rappresenta per i proprietari, più che una fonte di reddito, un problema
in termini di burocrazia e gestione, ma anche, per esempio, di località di montagna, che
stanno rischiando lo spopolamento anche perché le seconde case non vengono affittate
e rimangono vuote per gran parte dell’anno.
L’Osservatorio ribadisce quanto crediamo da tempo: il settore degli affitti brevi è
l’indicatore e in tale ottica va governato, dei cambiamenti epocali che caratterizzano le
persone, il loro modo di viaggiare, lavorare, vivere la città. C’è una definizione che ci
piace: quella di cittadino temporaneo. Già oggi le persone, vuoi per lavoro vuoi per turismo,
vivono e usufruiscono dei servizi di più città nel corso dell’anno. Domani ciò sarà la
normalità. Gli affitti brevi possono assecondare tale evoluzione e l’adesione a questo
paradigma portare alla soluzione di questioni – si pensi a Venezia – come la tassa di
soggiorno, lo spopolamento dei centri storici, il controllo dei flussi turistici.
Vincenzo Cella e Alberto Melgrati, CEO e Presidente CDA
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PREMESSA
L’Osservatorio sugli affitti brevi nasce da un’idea di Halldis S.p.A., società italiana
leader nella locazione temporanea di immobili gestiti per conto dei proprietari e
affittati principalmente per uso turistico ed esigenze di lavoro.
L’obiettivo di questo studio è fornire, con cadenza semestrale, informazioni
qualitative e quantitative relative al mercato degli affitti brevi, che rappresenta un
delle novità più interessanti e maggiormente in crescita nel settore immobiliare. Il
real estate in generale sembra essere in ripresa dopo la crisi del 2008: i dati
mostrano infatti che nell’ultimo biennio il mercato delle transazioni è tornato positivo
e anche le previsioni per i prossimi anni indicano una crescita nell’acquisto di
immobili come prima abitazione. Storicamente il mercato immobiliare italiano si
caratterizza come un mercato di sostituzione (vendere la prima casa per
acquistarne un’altra). Infatti, in Italia i proprietari sono il 73% a fronte del 66%
dell’area Euro.1
È proprio in questo contesto che si inserisce il concetto di affitto a breve termine:
un affitto che non costituisce una alternativa abitativa rispetto alla proprietà, sempre
privilegiata dagli italiani ma che è in grado di affiancarsi ad essa, in caso di
necessità temporanea per motivi lavorativi, di studio, di vacanza, ragioni sanitarie
o altro ancora.
Inoltre, se da un lato l’affitto a breve termine costituisce una valida soluzione alle
esigenze temporanee di abitazione, dall’altro è una eccellente alternativa di
investimento per i proprietari che hanno disponibilità di immobili liberi ma che
temono o non vogliono impegnarsi con le classiche formule di locazione a lungo
periodo.
1 fonte: Eurostat 2017
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METODOLOGIA
Lo studio è stato condotto esaminando i seguenti indicatori e con i seguenti
perimetri di indagine:
• ADP (Average Daily Price: prezzo medio giornaliero)
• Offerta (il totale degli appartamenti gestiti nelle città prese in esame)
• Domanda (profilo dei clienti Halldis)
• Booking Window (arco di tempo compreso tra il momento della prenotazione
e l’arrivo presso l’appartamento prenotato)
• Durata media del soggiorno
• Differenziazione per città e zone
• Distinzione tra short-term brevi (soggiorni di durata inferiore/uguale a 30
giorni) e short-term lunghi (soggiorni di durata superiore a 30 giorni)
• Trend del semestre precedente all’arco di tempo analizzato (luglio–dicembre
2016)
Le città oggetto di studio dell’Osservatorio sono le seguenti:
• Milano
• Roma
• Firenze
• Bologna
• Venezia
N.B.I dati raccolti non sono da considerarsi assoluti, in quanto l’ambito di osservazione è
limitato ai clienti Halldis. Inoltre, eventuali aumenti/diminuzioni del valore dell’ADP possono
essere attribuiti al numero di appartamenti presenti all’interno del portfolio Halldis durante
l’arco di tempo preso in analisi, che può variare da un semestre all’altro.
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DEFINIZIONE DI “AFFITTO BREVE”
L’affitto breve è la tipologia di contratto temporaneo che prevede una locazione di
durata inferiore rispetto all’affitto tradizionale. Indicativamente, tutti gli affitti al di
sotto dei 18 mesi rientrano in questa definizione, che tuttavia a sua volta presenta
due principali sottocategorie:
1. L’affitto turistico, che arriva a un massimo di 30 giorni
2. L’affitto transitorio, che generalmente non supera mai i 18 mesi.
L’affitto breve, che negli ultimi anni è diventato un fenomeno di costume come tutte
le manifestazioni di sharing economy, è nato principalmente per far fronte a varie
esigenze: è infatti la soluzione più amata da chi viaggia per svago e vuole sentirsi
a casa anche fuori città, ma negli ultimi tempi il target si è ampliato
considerevolmente, arrivando a includere anche lavoratori e studenti fuori sede,
pazienti in cura presso gli ospedali e altre tipologie di utenti.
Da un punto di vista economico l’affitto breve rappresenta una grande opportunità
per gli italiani proprio per la loro natura di proprietari di immobili che, spesso, hanno
più di un’unica casa di proprietà. Questa tipologia di affitto consente infatti di
incrementare il ritorno sull’investimento portando il rendimento dell’immobile fino al
7%, o comunque nella maggior parte dei casi, permette di coprire i costi che un
immobile inutilizzato genera in ogni caso.
Grazie all’affitto a breve termine, un appartamento può anche trasformarsi in una
struttura ricettiva, e quindi diventare un’importante fonte di reddito per i proprietari.
Nel dettaglio, per struttura ricettiva si intende un immobile la cui funzione principale
non è più l’uso abitativo ma diventa un uso puramente ricettivo, ovvero “accogliere”
i viaggiatori. In questo caso si parla di casa vacanza (CAV).
Tuttavia, come spesso accade nella sharing economy, il mercato è più veloce delle
norme giuridiche dei vari paesi e anche il mercato degli affitti brevi deve rientrare
nei modelli giuridici ed economici ordinari, a tutela sia degli attori coinvolti sia della
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società nel suo complesso. È per questa ragione che il 15 giugno 2017 è stata
approvata dal Parlamento la normativa italiana che regola gli aspetti fiscali
dell’affitto a breve termine, con l’introduzione della cedolare secca (l’imposta
speciale che sostituisce l’Irpef e l’imposta di registro) al 21%. Grazie alla nuova
normativa, i proprietari non dovranno più preoccuparsi dell’adempimento fiscale in
quanto la quota sarà interamente a carico dei gestori. In questo modo potranno
evitare incombenze fiscali e morosità e saranno finalmente tutelati nel mettere a
reddito le loro proprietà in modo flessibile e trasparente.
I proprietari di casa hanno due possibilità: possono optare per la cedolare secca al
21% o per il versamento dell’Irpef (aliquota minima del 23%), indicando nella
dichiarazione dei redditi i proventi delle locazioni. Inoltre, la nuova norma non
riguarda solo i proprietari di casa, ma anche gli intermediari immobiliari (tra cui
agenzie, società e portali): altri importanti attori in questo scenario.
Tutto questo è principalmente volto a evitare il mancato pagamento delle imposte,
considerando che nel 2015 sono stati oltre 40 milioni i pernottamenti non registrati
in strutture ricettive extra alberghiere, con un mancato gettito che ammonta a
circa 192 milioni di euro per le casse dello Stato e a circa 100 milioni di euro per
quelle dei Comuni, per il mancato versamento della tassa di soggiorno.2
2 fonte: Immobiliare, è boom degli affitti brevi, La Stampa, 25 febbraio 2017
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QUADRO CONGIUNTURALE DI SETTORE
Nell’ultimo biennio il mercato delle transazioni ha dato dei segnali positivi: la quota
di famiglie interessate all’acquisto di immobili risulta infatti consistente, e anche le
previsioni per i prossimi anni indicano delle crescite. I dati mostrano che nel 2016
in Italia sono stati acquistati circa 808 mila immobili, con un leggero incremento tra
il primo e il secondo semestre dell’anno.
Nel dettaglio, la regione nella quale sono stati acquistati più immobili è la
Lombardia, mentre le regioni in cui sono maggiori le compravendite per numero di
abitanti sono la Valle d’Aosta, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia.3
In Italia si contano 34,4 milioni di immobili: le abitazioni principali sono 19,8 milioni,
le seconde case 13 milioni, quelle già locate 2,8 milioni; tolte quelle destinate a
utilizzi altri o gratuiti, le abitazioni a disposizione sono oltre 6 milioni. Attualmente il
mercato degli affitti brevi in Italia riguarda 500 mila immobili, grazie ai quali il
Governo prevede di incassare col fisco 81,3 milioni di euro aggiuntivi nell’anno
2017.4
Mediamente in Italia il ricavo lordo potenziale per ogni proprietà messa a
disposizione può ammontare a 16 mila euro lordi annui. Al netto delle imposte e
dei costi di gestione, l’introito medio è di circa 8 mila euro, che arrivano a coprire
ampiamente i costi sostenuti per il mantenimento dell’abitazione. Nelle grandi città
(Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma) questi valori potrebbero addirittura
arrivare a raddoppiare o triplicare.5 Inoltre, i contratti di affitti brevi sempre più
spesso si rinnovano anno dopo anno, garantendo una maggiore redditività, con un
incremento del 30% nel 2016 rispetto al 2015.6
3 fonte: Rapporto sui dati statistici notarili, 2016 4 fonte: dati Agenzia delle Entrate e Abi, elaborati da Halldis 5 fonte: dati Agenzia delle Entrate e Abi, elaborati da Halldis 6 fonte: Immobiliare, è boom degli affitti brevi, La Stampa, 25 febbraio 2017
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TABELLA 1 - LE ABITAZIONI IN ITALIA
34,4 milioni Abitazioni totali
19,8 milioni Abitazioni principali
13 milioni Seconde case
2,8 milioni Case già locate
6,3 milioni Case disponibili sul mercato
>500 mila Abitazioni attualmente presenti sul mercato degli affitti
brevi
Le case come opportunità turistiche: il caso delle Alpi Italiane
In numerose località e cittadine delle valli italiane stanno nascendo progetti
finalizzati a recuperare posti letto e ricettività qualificata dalle case inutilizzate (i
cosiddetti 'letti freddi'). I dati mostrano infatti che in questi ultimi anni gran parte del
patrimonio costruito a scopo di seconda casa giace inutilizzato, a seguito della
perdita di potere d'acquisto delle famiglie italiane nonché della generale
demolizione del tradizionale status symbol legato all'acquisto del bene immobiliare
in località di villeggiatura. Inoltre, molti comuni montani sono alla disperata ricerca
di superfici per ampliare la propria offerta ricettiva e differenziarla per poter attirare
maggiore clientela. Le case vuote sono la soluzione che unisce i proverbiali due
piccioni con una fava, consentendo peraltro di non ricorrere a investimenti al
momento attuale non sostenibili.
Un esempio è Madesimo, in Valchiavenna, dove il consorzio di promozione turistica
rappresenta da 3 anni anche la struttura operativa di gestione degli appartamenti
non utilizzati dai proprietari. Grazie a questo progetto, la maggiore offerta
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qualificata per una clientela specialmente estera, insieme ad un flusso maggiore
nei periodi di picco, produce un reddito che consente di sostenere le spese di
gestione e miglioria degli immobili, e porta nelle casse del comune i contributi della
tassa turistica. Ma soprattutto, comunica alla clientela internazionale una formula
ricettiva più dinamica, fatta di soluzioni diverse e complementari (la casa, l'hotel),
in grado di rendere subito più appetibile la località stessa. Progetti come quello di
Madesimo sono attualmente in via di sviluppo anche in Val d'Aosta e Val Camonica
e località come Bormio e San Sicario.
Ricettività nelle case vs ricettività alberghiera
Parlando di ricettività, non si può non far menzione della tipologia di ricettività per
antonomasia: quella alberghiera. I diversi studi condotti sostengono che il tasso di
crescita della ricettività nelle case risulta essere superiore a quello della ricettività
alberghiera:
Uno studio7 ha fotografato la differenza di crescita negli ultimi 10 anni tra il settore
alberghiero e gli alloggi in affitto. Questi i dati relativi alle città di interesse storico e
artistico, che corrispondono alle location di maggiore interesse per Halldis:
TABELLA 2 - CONFRONTO TRA RICETTIVITA' ALBERGHIERA E RICETTIVITA' NELLE CASE
Tipologia 2004 2015 Crescita
Hotel 5 stelle 75 143 +90.6%
Hotel 4 stelle 778 1353 +73.90%
Hotel 3 stelle 1801 2186 +21.3%
Alloggi in affitto 3916 14211 +262,90%
Case per ferie 497 815 +63.99%
Ciò si deve principalmente al fatto che questa importante economia, largamente
sommersa e non 'industrializzata' fino all'avvento delle nuove tecnologie e del
7 Rapporto 2017 sul mercato immobiliare alberghiero, Giugno 2017 – Scenari Immobiliari
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fenomeno Airbnb, sta godendo proprio dei frutti della progressiva affermazione
come vero e proprio settore a sé stante.
Un altro importante dato che emerge da diverse indagini è l’interesse sempre
maggiore con cui gli hotel guardano al mondo delle case: a riprova di ciò sono le
prime operazioni di acquisizione di operatori di home rental da parte di catene o
soggetti alberghieri.
Il mondo dell'home rental: distributori e gestori
Il settore della gestione di case ad uso ricettivo e locativo, che sia esso business o
leisure, si può suddividere in due grandi segmenti: il segmento della gestione e
quello della distribuzione.
Il segmento della gestione è costituito dagli operatori che nello specifico si
occupano di tutte le fasi della gestione (accoglienza clienti, pulizia e manutenzione
degli immobili, gestione di contratti e pagamenti, ecc.) per conto dei proprietari.
Questi soggetti agiscono principalmente su 3 livelli:
• città (operatori con portafogli compresi tra 50 e 300 unità, localizzate
prevalentemente in una sola metropoli)
• Livello nazionale/internazionale (operatori con portafogli compresi tra 1000 e
5000 unità, prevalentemente anche se non esclusivamente in un paese)
• Livello mondiale (operatori con una consolidata rete internazionale di unità,
superiore alle 5000).
Le dimensioni degli operatori nel mondo dell'home rental si stanno pian piano
evolvendo considerevolmente, e si stanno strutturando a fianco della parallela
espansione degli operatori di hôtellerie.
Il segmento della distribuzione è invece rappresentato dagli operatori che mettono
in contatto cliente e proprietario/gestore senza gestire direttamente le case; questa
categoria si è consolidata tra il 2007 e il 2015, tramite la capitalizzazione e la
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successiva imposizione sul mercato mondiale di marchi come Booking.com,
Airbnb, HomeAway, FlipKey e Trivago e altri. Questo segmento in alcuni casi si
muove di pari passo con la distribuzione degli hotel (è il caso ad esempio di
Booking.com, che promuove indifferentemente sia case sia alberghi), tuttavia
esistono numerosi marchi focalizzati verticalmente sul solo segmento home.
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L’OFFERTA: QUADRO GENERALE DELLE CITTÀ
All’interno di questo studio verranno prese in analisi 5 località italiane (Milano,
Roma, Firenze, Bologna e Venezia), focalizzando l’attenzione sui seguenti
indicatori:
• Prezzo Medio Giornaliero (indicato come ADP, Average Daily Price)
• Booking Window (arco di tempo compreso tra il momento della prenotazione
e l’arrivo presso l’appartamento prenotato)
• Permanenza media del soggiorno
L’indagine è stata effettuata confrontando i dati del primo semestre 2017 con i dati
del secondo semestre 2016, distinguendo i soggiorni definiti short-term brevi (di
durata inferiore ai 30 giorni) da quelli short-term lunghi (di durata uguale o superiore
ai 30 giorni), fatta eccezione per Venezia, che non riporta soggiorni lunghi.
Soggiorni Short-term brevi (< 30 giorni)
ADP 2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016
(II sem.)
Permanenza media 2017 (I
sem.)
Permanenza media 2016 (II
sem.)
MILANO € 151,93 € 138,90 39,84 24,81 7,8 8,5
ROMA € 122,14 € 123,83 51,54 41,64 7,9 7,8
FIRENZE € 162,78 € 172,20 79,58 80,4 6 5,2
BOLOGNA € 152,59 € 164,58 63,90 50,93 5,9 5,5
VENEZIA € 295,94 € 227,91 70,83 66,92 2,1 2,3
La città di Venezia, con i suoi € 227,91 (II semestre 2016) e € 295,94 (I semestre
2017) risulta la destinazione più costosa in entrambi i semestri analizzati. Il
notevole incremento è imputabile in primis a una riportafoliazione delle proprietà
gestite e, in secondo ordine, è dato da fattori come fiere ed eventi, con un
conseguente aumento della domanda. Seguono Firenze, Bologna, Milano e per
ultima Roma, il cui valore risulta leggermente decrescente da un semestre all’altro,
con € 123,83 e € 122,14.
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Sebbene facciano riferimento a due diverse stagionalità, è evidente il forte
incremento dei prezzi di Venezia (+29,8%). L’incremento dei prezzi di Milano
(+9,3%) è invece imputabile in maggior parte agli eventi fieristici e di richiamo
internazionale che si concentrano nel primo semestre.
Escludendo Milano, la booking window è ampia nella maggioranza dei casi, a
dimostrazione che vi è una tendenza a prenotare con largo anticipo. Questo vale
soprattutto per Firenze, prima destinazione tra tutte con una booking window di
80,4 e 79,58 giorni rispettivamente, nel secondo semestre 2016 e nel primo 2017.
Le città in cui si soggiorna più a lungo sono Milano e Roma, città con grande
afflusso turistico ma anche notoriamente frequentate da chi viaggia per lavoro. In
entrambe le destinazioni la permanenza media, relativamente agli short-term brevi,
si aggira attorno agli 8 giorni. Ultima Venezia, il cui valore di permanenza media è
leggermente superiore ai 2 giorni.
Soggiorni Short-term lunghi (> 30 giorni)
ADP 2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window
2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Permanenza media 2017
(I sem.)
Permanenza media 2016
(II sem.)
MILANO € 74,79 € 85,81 23,36 19,92 97,7 107,5
ROMA € 69,66 € 75,98 35,76 38,55 80,1 88,7
FIRENZE € 79,17 € 80,85 108,56 91,7 70,5 102,7
BOLOGNA € 67,75 € 56,80 30,25 41,4 55,7 113,6
VENEZIA ND ND ND ND ND ND
Nel caso dei soggiorni di tipologia short-term lunghi, si notano delle differenze tra il
secondo semestre 2016, che vede Milano come destinazione più cara, e il primo
semestre 2017, i cui dati mostrano invece Firenze come prima destinazione per
ADP.
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Sempre in merito al prezzo medio giornaliero, in tutti i casi si registrano dei cali tra
un semestre e quello successivo, fatta eccezione per Bologna, che registra un
incremento del 19%.
Anche in questo caso, Firenze risulta essere la città con la booking window
sensibilmente più ampia, con un valore di 108,56 giorni, mentre le altre destinazioni
si mantengono in una forbice compresa tra i 20 e i 40 giorni.
La permanenza media è in calo in tutte le destinazioni: nel caso di Roma, la
diminuzione è minima (del 10% circa), mentre in tutti gli altri casi si registra un calo
più consistente, soprattutto nel caso di Bologna, in cui la permanenza media è
diminuita del 49%.
È importante sottolineare come le variazioni della permanenza media e il rapporto
tra short-term lunghi e brevi, siano quasi sempre imputabili allo stock limitato di
prodotti sul mercato, più che a variazioni delle abitudini degli utenti. Infatti, nel
settore degli affitti a breve termine la domanda è sempre superiore all’offerta e se
si verifica una variazione significativa in una delle due sottocategorie (short-term
lungo o breve), anche l’altra categoria ne risente a causa del ridursi dello stock
disponibile.
Non si registrano dati per Venezia, che in qualità di destinazione prettamente
turistica non presenta nessun soggiorno di durata superiore ai 30 giorni.
Nei paragrafi successivi verranno riportati, sempre attraverso delle tabelle, i dati
relativi alle varie città differenziati per quartieri. Fa eccezione Venezia che, per
dimensione urbana e localizzazione degli immobili facenti parte del campione, si è
scelto di non suddividere per zone.
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MILANO
Short-term brevi
ADP 2017 (I
sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window
2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Permanenza media 2017
(I sem.)
Permanenza media 2016
(II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 367 Loreto-Viale Monza € 193,06 € 134,53 20,21 23 7,3 7,2
Conciliazione-Cadorna € 138,89 ND 1 ND 12,7 ND
Brera € 167,89 € 135,62 47,63 27,11 7,7 11
Rho Fiera € 93,32 € 87,27 49,59 29,14 6,8 7,1
Stazione Centrale € 107,08 € 132,19 19,6 14,38 11,9 10,2
Porta Venezia € 141,52 € 158,05 32,55 20,97 9,1 7,8
Palestro-San Babila € 204,35 € 138,14 29,07 19,35 5,4 8,1
Fiera Milano € 109,19 € 98,99 21,84 14,61 11,1 10,3
Garibaldi-Isola € 125,60 € 129,06 33,44 19,35 10,2 10
Sant'Ambrogio-Cattolica € 181,23 € 157,22 56,17 20,26 5,8 10
Sempione € 141,16 € 123,94 24 16,88 12,5 12,7
Quadrilatero della Moda € 339,06 ND 5,67 ND 5,4 ND
Gambara-Bande Nere € 110,83 € 92,19 23,75 7 12,9 9,4
Bovisa-Politecnico € 130,42 € 99,45 22,46 13,77 11,4 10,7
Lodi-San Donato € 245,60 ND 59,39 ND 4,7 ND
Vercelli-Sant'Agostino € 216,70 € 191,46 51,92 45,85 5,5 7,9
Duomo-Centro € 151,93 € 251,69 39,84 34,1 7,8 5
Bicocca-Zara € 99,72 € 80,79 39,45 8,86 10,8 14,1
Linate € 126,22 € 110,71 49,67 42,43 9 11
Navigli € 138,12 € 127,82 25,59 17,73 11,3 9,9
Bocconi € 113,82 € 91,98 13,82 10,16 7 10,4
Città Studi € 145,56 € 97,12 8,33 12,42 9,7 9,2
Porta Romana € 149,87 € 131,02 57,05 29,58 5,6 8,2
pag. 19
Nell’ambito dei soggiorni short-term brevi, il Quadrilatero della Moda risulta essere
il quartiere con l’ADP più alto (circa € 339), valore che non stupisce affatto data la
quantità di immobili di prestigio presenti in zona.
Seguono i quartieri Vercelli-Sant’Agostino (€ 216,70) e Palestro-San Babila (€
204,35), anch’esse aree di Milano ricche di immobili di prestigio. L’alto ADP di zone
periferiche come Lodi-San Donato (€ 245,60) è da ricondurre alla disponibilità in
zona di appartamenti di ampie metrature, destinati ad utenza business.
Short-term lunghi
ADP 2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window
2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 367
Loreto-Viale Monza € 61,25 € 90,59 21,8 28,5 49,4 88,5
Conciliazione-Cadorna € 119,28 ND 10,5 ND 157,5 ND
Brera € 98,85 € 112,37 33,65 19,08 107,9 157
Rho Fiera € 47,49 € 59,12 32,54 16,76 57,1 56,4
Stazione Centrale € 75,19 € 77,43 28,28 22,11 110,2 93,6
Porta Venezia € 87,75 € 83,82 24,38 16,12 89,1 89,6
Palestro-San Babila € 84,46 € 88,02 46,38 12,75 62,1 51,5
Fiera Milano € 73,27 € 72,58 21,96 19,27 86 144,3
Garibaldi-Isola € 78,81 € 104,41 18,17 16,8 86,4 97,6
Sant'Ambrogio-Cattolica € 74,65 € 107,80 11,78 21,21 105 75,2
Sempione € 123,58 € 101,27 20,75 21,07 152,1 170,4
Quadrilatero della Moda ND ND ND ND ND ND
Gambara-Bande Nere € 71,93 € 86,16 6,86 29 78,9 180,3
Bovisa-Politecnico € 61,70 € 51,63 10,88 17 64,1 97,6
Lodi-San Donato € 73,53 € 90,59 37 28,5 108 88,5
Vercelli-Sant'Agostino € 92,94 € 89,00 17,33 9,2 168,3 142,4
Duomo-Centro € 108,21 € 111,94 31,89 31,18 127,4 237,7
Bicocca-Zara € 58,22 € 59,52 24,81 16,4 134,7 105,1
Linate € 66,15 ND 5,33 ND 97,7 ND
Navigli € 46,65 € 76,86 28,85 26,89 139,1 112,6
pag. 20
In merito ai soggiorni short-term lunghi, nel secondo semestre 2016 il quartiere
Brera risulta essere il più caro, con un ADP di € 112,37, seguito da Duomo-Centro
(€ 111,94) e Sant’Ambrogio-Cattolica (€ 107,80): si conferma dunque il primato del
centro città. Situazione diversa per il semestre successivo, che vede la zona di
Sempione al primo posto per ADP (€ 123,58), seguita ancora una volta dal
quartiere Duomo. Entrambe le zone spiccano nettamente sulle restanti, il cui valore
più alto è quello del quartiere Brera, che si attesta intorno ai € 98.
Per il Quadrilatero della Moda non si registra alcun dato, data la mancanza di
prenotazioni superiori ai 30 giorni.
Bocconi € 66,52 € 60,41 15,16 15,69 57,8 110,4
Città Studi € 77,88 € 66,32 22,6 13,68 50,1 86,5
Porta Romana € 91,22 € 86,38 21,88 34,32 94,9 107,4
pag. 21
ROMA
Short-term brevi
Per quanto concerne la città di Roma nell’ambito dei soggiorni di durata inferiore ai
30 giorni, nel secondo semestre 2016 la zona di Campo de’ Fiori-Piazza Navona
riporta il più alto ADP (circa € 153), seguita da Trevi e Piazza di Spagna (€ 139) e
il quartiere Flaminio-Parioli (€ 137).
ADP 2017 (I
sem.) ADP 2016 (II
sem.) Booking window
2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 166
Piazza Bologna-Nomentana € 92,14 € 128,38 19,67 32,5 14,7 8,5
Colosseo-Monti € 148,81 € 131,70 47,82 38,7 6,5 7,8
Campo de' Fiori-Piazza Navona € 148,31 € 153,05 66,34 61,67 6,6 6,4
San Giovanni € 117,62 € 91,49 37,67 9,88 9,7 10,9
Ostiense-Piramide € 93,07 € 113,12 39,75 20,1 12,2 8,8
Balduina € 116,07 € 107,44 23 23,29 9,6 13,6
Trevi € 134,56 € 139,41 44,97 29,85 6,4 6,3
Prati € 99,36 € 117,76 52,78 22,83 10,6 7,5
Trieste-Nomentano € 97,43 € 103,94 11 19 11 14,4
Piazza di Spagna € 142,99 € 139,39 49,63 44,33 6,5 7,6
Trastevere-Monteverde € 94,98 € 109,34 28,25 33,08 9,5 9,1
Vaticano € 94,56 € 90,17 65,98 30,41 9,2 8,2
Termini-San Lorenzo € 139,77 € 116,58 50,89 28,19 6,3 7,5
Eur-Marconi € 75,43 € 85,72 12 23 14 10,2
Flaminio-Parioli € 111,97 € 137,06 43,89 40,13 12,7 10,8
pag. 22
Nei sei mesi successivi, Campo de’ Fiori si conferma come quartiere più costoso
insieme alla zona del Colosseo (€ 148); seguono Piazza di Spagna (€ 142,99) e la
stazione Termini (€ 139,77). In calo il quartiere Flaminio-Parioli, con un ADP di €
111,97 (-18% circa).
Short-term lunghi
ADP 2017
(I sem.) ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 166
Piazza Bologna-Nomentana € 68,94 € 84,51 20,5 49,33 63,3 164,7
Colosseo-Monti € 80,16 € 69,32 59,69 16,57 61,7 64,6
Campo de' Fiori-Piazza Navona € 80,95 € 81,20 79,19 73 44,2 52,1
San Giovanni € 50,12 € 65,07 ND 27,29 120,4 96,1
Ostiense-Piramide € 62,12 € 74,52 11,18 14 73,3 74,8
Balduina € 65,91 € 63,08 18 ND 57 88,5
Trevi € 104,47 € 65,95 61,4 105,75 72,6 145
Prati € 66,08 € 82,24 4,5 27 226,5 152
Trieste-Nomentano € 82,50 € 81,41 28,83 22,1 134,2 90,9
Piazza di Spagna € 107,36 € 105,01 38 51,5 69,3 97,7
Trastevere-Monteverde € 62,75 € 67,59 55,77 16,36 45,8 70,6
Vaticano € 65,58 € 71,44 44,33 27,24 76 105
Termini-San Lorenzo € 64,41 € 68,40 17 20,25 53,8 64,5
Eur-Marconi € 54,96 € 73,67 0,25 38 133,3 30
Flaminio-Parioli € 68,67 € 74,43 34,25 66,19 99,8 80,3
I dati relativi ai soggiorni di durata superiore ai 30 giorni mostrano Piazza di Spagna
come la zona con l’ADP più alto, che risulta nettamente superiore rispetto agli altri:
nella seconda metà del 2016 è pari a circa € 105, mentre durante la prima metà
del 2017 si nota un leggero incremento (€ 107,36).
Solo la zona di Trevi tiene testa al quartiere Spagna, passando da un valore ADP
di € 65,95 nel secondo semestre a € 104,47 nella prima metà del 2017, che risulta
comunque leggermente inferiore all’ADP di Piazza di Spagna.
pag. 23
I restanti quartieri presentano dei valori che oscillano tra € 50 e 82, risultando
chiaramente inferiori ai primi due.
pag. 24
FIRENZE
Short-term brevi
ADP 2017 (I
sem.) ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 237
Fortezza da Basso € 115,11 € 169,84 41,89 23,69 10 5,2
Ponte Vecchio € 130,95 € 170,87 76,52 82,35 6,8 4,3
Santa Maria Novella € 151,28 € 141,06 85,82 82,39 5,2 4,3
Oltrarno € 170,40 € 176,46 75,21 77,28 5,9 6
Santa Croce € 145,03 € 170,16 81,62 75,87 6,6 5,4
Duomo € 180,16 € 184,74 87,09 81,25 5,2 5,2
Piazza della Libertà € 156,39 ND 42,18 ND 4,4 ND
Come mostra la tabella, la zona con il più alto ADP è quella del Duomo, con un
valore di € 184,74 durante la seconda metà del 2016 e € 180,16 nel primo semestre
2017; tra i due semestri si registra quindi una leggera diminuzione, pari al 2,5%.
In tutti i restanti casi si registrano dei cali nel passaggio da un semestre all’altro,
tranne per la zona circostante la stazione Santa Maria Novella, in cui invece viene
mostrato un incremento nel valore del prezzo medio giornaliero del 7% (da €
141,06 a 151,28).
Ne consegue che Santa Maria Novella, che durante la seconda metà del 2016
risultava essere la zona meno costosa, nei primi sei mesi del 2017 lascia il posto
al quartiere di Fortezza da Basso, che passa da un valore di € 169,84 a € 115,11.
pag. 25
Short-termfas lunghi
ADP 2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 237
Fortezza da Basso € 49,89 € 70,24 26 45 64 126,3
Ponte Vecchio € 97,84 € 68,32 129 78,33 42,7 92,7
Santa Maria Novella € 60,90 € 70,80 98,11 88,08 90 105,3
Oltrarno € 67,58 € 74,22 127,03 77,36 72,2 117,1
Santa Croce € 118,18 € 82,40 123,82 119,36 58,2 95,2
Duomo € 84,91 € 74,04 106,19 106,32 65,9 85,8
Piazza della Libertà € 74,95 € 65,70 56 72,5 125 105,5
Nell’ambito dei soggiorni di durata superiore ai 30 giorni, nel secondo semestre
2016 la zona con il più alto prezzo medio giornaliero è quella di Santa Croce (€
82,40), seguita da Oltrarno e Duomo, i cui valori si attestano intorno ai € 74.
Nel primo semestre 2017 il centro città risulta essere ancora la zona con l’ADP più
alto: Santa Croce rimane infatti il quartiere con il più alto ADP, registrando un
incremento del 30%. A seguire la zona di Ponte Vecchio, che nell’arco dei due
semestri presi in esame passa da un valore di € 68,32 a € 97,84, riportando
anch’essa un aumento del 30% nell’ADP. Per ultima la zona di Fortezza da Basso,
con un ADP di € 49,89.
Santa Maria Novella, a differenza dei soggiorni brevi dove riportava il valore più
alto tra tutti i quartieri analizzati, presenta un calo nel prezzo medio giornaliero del
14%, risultando la seconda zona più economica a Firenze nei soggiorni di durata
superiore ai 30 giorni.
pag. 26
BOLOGNA
Short-term brevi
ADP
2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 122
Centro città € 186,19 € 192,19 72,82 58,69 5,1 4,9
Stazione € 120,05 € 126,05 51,61 28,65 7,8 6,3
S. Vitale - S. Orsola € 98,79 € 128,94 41,56 28,26 7 5,5
Saffi - Osp. Maggiore € 109,84 € 134,04 39,32 21,3 7,8 5,7
Fiera € 124,30 € 118,09 35,08 41,78 5,9 7,7
Su 122 appartamenti presi a campione a Bologna per i soggiorni inferiori ai 30
giorni, il prezzo medio giornaliero (ADP) si conferma più alto nel centro città in
entrambi i semestri analizzati, sebbene si registri un calo del 3% tra la seconda
metà del 2016 e la prima metà del 2017.
Il calo più consistente lo riporta la zona di S. Vitale – Ospedale Sant’Orsola, in cui
l’ADP ha subito una diminuzione del 23% circa, risultando così il quartiere meno
costoso nel primo semestre 2017 (a differenza della seconda metà del 2016, in cui
la zona Fiera riportava un ADP più basso).
Short-term lunghi
ADP 2017
(I sem.) ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
Tot. Appartamenti campione: 122
Centro città € 87,13 € 68,60 42,82 73,76 62,4 105,01
Stazione € 56,80 € 58,98 27,26 25,21 53,9 109,2
S. Vitale - S. Orsola € 62,78 € 54,50 45,33 58,4 45,3 95,6
Saffi - Osp. Maggiore € 83,30 € 66,65 70,5 20 122 62,5
Fiera € 58,39 € 47,47 13 45,6 39,3 99
pag. 27
Anche nell’ambito dei soggiorni di durata superiore ai 30 giorni l’area del centro
città si conferma quella con l’ADP più alto, che da un semestre all’altro è aumentato
del 21%, seguito dal quartiere Saffi – Ospedale Maggiore (+13%).
Un dato degno di nota riguarda la permanenza media a Bologna, che, rispetto al
2016, nel 2017 ha riportato un sensibile calo, parzialmente dovuto alla diversa
stagionalità: Bologna è infatti una città dove importanti fiere giocano un ruolo
fondamentale nella domanda di alloggio. In controtendenza risulta la zona intorno
all’Ospedale Maggiore, dove la lunghezza del soggiorno medio è invece
raddoppiata.
pag. 28
VENEZIA
Short-term brevi
ADP 2017 (I sem.)
ADP 2016 (II sem.)
Booking window 2017 (I sem.)
Booking window 2016 (II sem.)
Durata media
soggiorno 2017 (I sem.)
Durata media
soggiorno 2016 (II sem.)
VENEZIA € 295,94 € 227,91 70,83 66,92 2,1 2,3
A Venezia sono stati presi in considerazione solo i dati relativi a soggiorni inferiori
ai 30 giorni, in quanto il numero di soggiorni di durata superiore al mese si è rivelato
non significativo per costituire un campione statistico rappresentativo. Questo
perché Venezia è una meta principalmente leisure, che attrae per la stragrande
maggioranza turisti e pochissimi viaggiatori business, almeno nell’area insulare. Il
soggiorno medio è infatti molto breve: 2,3 giorni nel secondo semestre 2016 e 2,1
nel primo semestre 2017, il più basso se paragonato a tutte le altre città italiane
prese in esame. La booking window è piuttosto lunga, denotando un ampio margine
temporale tra il momento della prenotazione e l’arrivo, e i prezzi risultano più elevati
rispetto alle altre città esaminate, a testimonianza di una generale domanda
turistica più elevata rispetto all’offerta di strutture.
pag. 29
LA DOMANDA: DATI DEMOGRAFICI DI INSIEME
Accanto all’analisi dell’offerta, è stata anche esaminata la domanda, attraverso i
valori demografici degli utenti dei siti Halldis, ovvero età, genere, provenienza
geografica e interessi.
Fasce di età
Nei due periodi presi a confronto, le fasce di età si confermano identiche. In
particolare quella tra i 25 e i 34 anni risulta essere la più interessata agli affitti brevi,
rappresentando da sola quasi il 30% del campione preso in esame.
Ripartizione per fascia di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 15,32% 18,13%
25-34 29,49% 29,98%
35-44 19,85% 18,64%
45-54 15,93% 15,49%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
pag. 30
55-64 12,08% 12,03%
65+ 7,33% 6,72%
Genere
Ripartizione per genere
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 62,20% 62,70%
Uomini 37,80% 37,30%
In entrambi i semestri, le donne rappresentano l’utenza predominante con il 62%,
due terzi del totale.
Nazionalità
Ripartizione per nazione di origine
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 31
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 53,01% 55,17%
Stati Uniti 7,21% 6,03%
Regno Unito 4,55% 3,29%
Francia 4,22% 3,86%
Spagna 3,14% 3,17%
Germania 2,38% 1,94%
Russia 2,09% 2,15%
Giappone 1,78% 1,70%
Belgio 1,70% 1,82%
Canada 1,14% 0,76%
Il mercato italiano costituisce la fetta più grossa degli utenti che si approcciano ad
Halldis: il 53% nel primo semestre 2017, il 55% nel secondo semestre 2016. Segue
il mercato statunitense, la cui quota rappresenta rispettivamente il 7,2% e il 6%. Al
terzo posto il mercato inglese, che ha registrato un incremento dei viaggiatori da
un semestre all’altro (+ 2,5 %). In crescita tra il 2016 e il 2017 anche i viaggiatori
canadesi (+12%) e indiani (+4,8%).
Interessi
Sulla base dei dati estrapolati, gli utenti Halldis risultano interessati principalmente
al settore turismo, con particolare riferimento all’area dei viaggi in Italia ed Europa,
e al settore del real estate, con il mercato degli affitti e delle proprietà residenziali
come sotto segmenti.
pag. 32
Prevalgono la passione per la cucina, per i viaggi e per l’arredamento d’interni; in
particolare il 2017 ha visto in crescita gli amanti della buona cucina e dello
shopping, i quali prediligono l’appartamento come accommodation per i loro
soggiorni.
pag. 33
LA DOMANDA A MILANO
Fasce d’età e genere
A Milano nel primo semestre 2017 è in crescita la fascia di età 25-34 anni, che
passa da 27,29% a 29,36%. È invece in sensibile calo la fascia 18-24 anni, che
passa dal 21,52% del secondo semestre 2016 al 16,9% dei primi sei mesi del 2017.
Sostanzialmente costanti le altre fasce di età.
Milano – Ripartizione per fascia di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 16,9% 21,52%
25-34 29,36% 27,29%
35-44 16,85% 15,52%
45-54 15,82% 15,09%
55-64 13,45% 13,47%
65+ 7,61% 7,11%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 34
Milano – Ripartizione per genere
Leggermente più bassa la percentuale delle donne (61%) rispetto alla media
generale di tutte le città prese in esame (che supera il 62%), ma che risulta in
crescita di circa un punto percentuale nell’arco dei due semestri analizzati.
Nazionalità
Milano – Ripartizione per nazione di origine
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 59,73% 62,09%
Stati Uniti 5,48% 4,59%
Regno Unito 4,28% 3,12%
Francia 2,86% 2,49%
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
Italia Stati Uniti RegnoUnito
Francia Spagna India Germania Russia Svizzera Turchia
1° sem. 2017 2° sem. 2016
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 61,70% 60,80%
Uomini 38,30% 39,20%
pag. 35
Spagna 2,63% 2,37%
India 1,56% 1,01%
Germania 1,49% 1,56%
Russia 1,44% 1,04%
Svizzera 1,33% 1,11%
Turchia 1,00% 1,46%
L’Italia rappresenta la maggioranza delle presenze a Milano, il 59% nel 2017, in
leggera diminuzione rispetto al 2016 dove arrivava al 62%; le presenze italiane a
Milano sono comunque superiori rispetto alla media generale, il cui valore ammonta
al 54%. Sempre rispetto alla media generale, sono molto più presenti gli indiani (dal
14° al 6° posto, con un +26% nell’arco dei due semestri). In crescita anche i russi
(+13,8%). Sebbene in leggero calo tra i due semestri, a Milano i clienti di nazionalità
turca rientrano tra le prime dieci nazionalità presenti.
pag. 36
LA DOMANDA A ROMA
Fasce d’età e genere
Sebbene anche nella capitale la fascia 25-34 anni si confermi la maggiore utenza
per gli affitti brevi, a Roma la percentuale è più bassa (di poco superiore al 27% sia
nel primo semestre 2017 sia nel secondo del 2016) rispetto alla media del quadro
generale, che si attesta quasi al 30% per entrambi i periodi. Nel 2017 è diminuita
la percentuale di utenti 18-24 anni, dal 18% al 13,2%, mentre la media nazionale
supera il 15%. In leggero aumento le rimanenti fasce di età.
Roma – Ripartizione per fascia di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 13,24% 17,90%
25-34 27,20% 27,65%
35-44 20,21% 18,56%
45-54 17,24% 16,05%
55-64 13,32% 12,66%
65+ 8,80% 7,17%%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 37
Roma – Ripartizione per genere
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 62,20% 62,70%
Uomini 37,80% 37,30%
Le donne rappresentano il 64,3% dell’utenza su Roma nel 2017, in leggera
crescita rispetto al 2016 e di poco al di sopra della media generale (62%).
Nazionalità
Roma – Ripartizione per nazione di origine
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
Italia Stati Uniti Spagna RegnoUnito
Francia Germania Argentina Australia Canada Giappone
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 38
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 59,23% 66,57%
Stati Uniti 8,72% 5,11%
Spagna 5,17% 4,16%
Regno Unito 3,58% 1,88%
Francia 2,70% 2,65%
Germania 2,09% 1,88%
Argentina 1,49% 1,38%
Australia 1,43% 0,92%
Canada 1,32% 0,99%
Giappone 0,96% 0,81%
Si confermano in maggioranza gli italiani, anche se in calo tra il 2016 (66,5%) e il
2017 (59,2%), ma comunque superiori alla media generale del 54%. Crescono
invece gli americani, passando dal 5,1% all’8,7% del totale. Un’altra crescita
significativa nel 2017 è quella degli inglesi, che nel passaggio da un semestre
all’altro raggiungono il 3,6% del totale dell’utenza.
pag. 39
LA DOMANDA A BOLOGNA
Fasce d’età e genere
La fascia 25-34 anni raggiunge quasi il 30%, in crescita nel 2017 e in linea con i
dati generali. Nel 2017 si registra anche un sensibile calo della fascia 18-24 anni:
13,8% nel primo semestre 2017 contro il 20,7% del periodo precedente.
Bologna – Ripartizione per fascia di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 13,77% 20,76%
25-34 29,18% 27,89%
35-44 19,83% 17,20%
45-54 17,13% 15,70%
55-64 12,24% 12,53%
65+ 7,85% 5,92%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 40
Bologna – Ripartizione per genere
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 60,70% 63,90%
Uomini 39,30% 36,10%
Dati di genere in linea con il quadro generale, con un leggero calo della percentuale
che riguarda la presenza femminile, che passa dal 63,9% nel secondo semestre
2016 al 60,7% nel 2017.
Nazionalità
Bologna – Ripartizione per nazione di origine
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 65,08% 75,51%
Regno Unito 7,01% 3,85%
Stati Uniti 5,44% 3,36%
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
80,00%
Italia RegnoUnito
Stati Uniti Francia Australia Germania Spagna Turchia Canada Irlanda
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 41
Francia 1,73% 1,14%
Australia 1,68% 0,93%
Germania 1,55% 0,70%
Spagna 1,37% 0,97%
Turchia 1,09% 0,87%
Canada 1,03% 0,53%
Irlanda 0,87% 1,47%
Si registra un netto calo delle presenze italiane a Bologna, dal 75,5%, del 2016 al
65% del 2017, dato che comunque resta più alto della media generale (54%).
Crescono invece in percentuale gli inglesi (dal 3,8% al 7%) e gli statunitensi (dal
3,8% al 5,5%).
pag. 42
FIRENZE
Fascia d’età e genere
A Firenze, la fascia 25-34 anni si conferma la fetta più consistente, anche se in
percentuale leggermente più bassa (26,8% nel 2016 e 26,1% nel 2017) della media
generale, che si avvicina al 30%. Quello che distingue Firenze dalle altre mete
italiane è una sostanziale omogeneità delle altre fasce di età, tutte in media più
presenti rispetto al quadro generale. In particolare sono più alte le medie delle fasce
56-64 e oltre i 65 anni: segno questo che molte persone, soprattutto stranieri, in età
adulta scelgono Firenze per soggiornare, o magari anche frequentare corsi di
lingua italiana o scuole di cucina.
Firenze – Ripartizione per fasce di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 16,90% 18,11%
25-34 26,02% 26,71%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 43
35-44 17,42% 15,53%
45-54 15,82% 17,16%
55-64 14,50% 13,88%
65+ 9,34% 8,61%
Firenze – Ripartizione per genere
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 68,20% 65,90%
Uomini 31,80% 34,10%
Le donne sono in aumento nel 2017 (da 65,9% a 68,2%) e superiori alla media
generale del 62%.
Nazionalità
Firenze – Ripartizione per nazione di origine
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
Italia Stati Uniti RegnoUnito
Spagna Francia Australia Japan Canada India Germania
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 44
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 31,48% 30,58%
Stati Uniti 22,34% 18,89%
Regno Unito 5,94% 5,60%
Spagna 4,48% 3,35%
Francia 3,76% 2,65%
Australia 3,50% 1,72%
Giappone 2,50% 3,86%
Canada 2,32% 1,47%
India 1,56% 0,61%
Germania 1,36% 0,54%
Su Firenze l’utenza italiana è molto più bassa della media generale (54%):
ammonta infatti al 30,6% nel periodo luglio – dicembre 2016 e al 31,5% nei mesi
tra gennaio e giugno 2017. Sono invece molto più elevate della media (che si
attesta intorno al 6,5%) le presenze statunitensi, in crescita tra un semestre e l’altro,
passando dal 18,9% del 2016 al 22,3% nel 2017. Decisa crescita degli spagnoli,
quarta nazionalità per presenze, che registra un incremento del +21,7% rispetto al
semestre precedente e dei francesi, al quinto posto con un +28,1%.
Sono numerosi anche i giapponesi presenti a Firenze, al settimo posto tra le
nazionalità.
pag. 45
VENEZIA
Fascia d’età e genere
A differenza delle città precedentemente analizzate, a Venezia non si riscontra un
picco della fascia 25-34 anni (che nella media generale tocca quasi il 30%), ma si
ha una più equa distribuzione delle fasce: quella 25-34 anni raggiunge il 23,8% nel
2016 e il 23,4% nel 2017, mentre la fascia 35-44 è solo di poco più bassa,
rispettivamente 22,4% nel 2016 e 21,4% nel 2017. Più alta della media nazionale
anche la fascia 45-54: a Venezia ha un valore del 19% per entrambi i periodi
analizzati, mentre la media generale si attesta intorno al 15%. Questo dato
potrebbe essere indice del fatto che a Venezia il costo medio degli appartamenti è
più alto rispetto alle altre destinazioni, e attira dunque fasce di utenti di età più alta.
Venezia – Ripartizione per fascia di età
Fascia di età 1° sem. 2017 2° sem. 2016
18-24 16,90% 18,11%
25-34 26,02% 26,71%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 46
35-44 17,42% 15,53%
45-54 15,82% 17,16%
55-64 14,50% 13,88%
65+ 9,34% 8,61%
Milano – Ripartizione per genere
Sesso 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Donne 66,70% 64,70%
Uomini 33,30% 35,30%
La percentuale della presenza femminile a Venezia si attesta intorno ai due terzi,
mantenendosi quindi in linea con il trend generale, riportando tuttavia una crescita,
passando dal 64,7% nel secondo semestre 2016 al a 66,7% nel primo trimestre
2017.
Nazionalità
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
Italia Stati Uniti RegnoUnito
Spagna Francia Australia Japan Canada India Germania
1° sem. 2017 2° sem. 2016
pag. 47
Paese 1° sem. 2017 2° sem. 2016
Italia 31,48% 30,58%
Stati Uniti 22,34% 18,89%
Regno Unito 5,94% 5,60%
Spagna 4,48% 3,35%
Francia 3,76% 2,65%
Australia 3,50% 1,72%
Giappone 2,50% 3,86%
Canada 2,32% 1,47%
India 1,56% 0,61%
Germania 1,36% 0,54%
A Venezia la media degli italiani presenti è in linea con il quadro generale (che era
del 55% nel 2016 e del 53% nel 2017), ma più bassa di città che attraggono
un’utenza business come Milano, Bologna e Roma, dove la media di italiani risulta
superiore al 60%. Seguono statunitensi e inglesi: questi ultimi sono in crescita
rispetto al 2016, passando dal 4,1% al 7,8% del totale, appena un punto
percentuale sotto gli USA e con una rilevante crescita del 53%. Nel 2017 sono
aumentati rispetto al semestre precedente anche tedeschi (+12,4%), australiani
(+13,1%) e svizzeri (+9,5%), mentre gli spagnoli hanno subito un calo nelle
presenze del 40,1%.
pag. 48
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE GENERALI
Dall’analisi effettuata su 950 immobili situati a Milano, Roma, Firenze, Bologna e
Venezia, nell’arco dei due semestri presi a campione (luglio–dicembre 2016,
gennaio–giugno 2017), si evince che il mercato degli affitti brevi è stato soggetto a
diversi cambiamenti, soprattutto da un punto di vista economico.
Tra un semestre e l’altro infatti sono stati riscontrati degli incrementi nel prezzo
medio giornaliero in certe località e zone: un esempio può essere il quartiere
Sempione di Milano, il cui ADP è aumentato del 22% nell’arco dei due semestri (da
€ 101,27 a € 123,58 per i soggiorni di più mesi). Così come la zona Fiera di
Bologna, che ha riportato un incremento del 23% nei soggiorni superiori al mese
(da € 47,47 a € 58,39).
Degno di nota è anche il notevole aumento del ADP nella città di Venezia8, che in
entrambi i semestri analizzati risulta essere la destinazione più costosa tra quelle
prese in esame, e che ha visto crescere il prezzo medio giornaliero del 23%.
Per quanto riguarda i soggiorni di tipologia short-term lunghi (superiori al mese),
Milano risulta essere la destinazione più cara durante la seconda metà del 2016 (€
86,07 come ADP), mentre nel semestre successivo viene scalzata da Bologna, che
invece riporta un incremento del 19% nel passaggio tra i due semestri (da € 56 a €
68), diventando così la meta più costosa durante la prima metà del 2017.
In questi casi, fattori scatenanti possono essere la stagionalità, la presenza di fiere
e il calo della permanenza media che, in genere, è inversamente proporzionale al
prezzo.
In altri casi, sono stati riscontrati anche dei cali sostanziali nel prezzo medio
giornaliero: l’esempio più evidente è Roma, che ha registrato un calo, anche se
lieve, nel ADP generale (da € 123,83 a € 122,14) e in 6 dei 15 quartieri presi a
campione (Piazza Bologna-Nomentana, Ostiense-Piramide, Prati, Trastevere-
8 Si tratta di dati relativi esclusivamente ai soggiorni di durata inferiore ai 30 giorni, data la mancanza di prenotazioni superiori ai 30 giorni a Venezia.
pag. 49
Monteverde, Eur-Marconi, Flaminio-Parioli), sia nell’ambito dei soggiorni di durata
inferiore ai 30 giorni sia per quelli di durata superiore.
Come era facile ipotizzare, dai dati emerge che nella maggior parte dei casi le zone
più vicine al centro hanno un ADP più alto rispetto alle zone periferiche: si conferma
quindi la proporzionalità dei prezzi alla prossimità al centro città. Per esempio a
Milano nel 2017 l’ADP del Quadrilatero è stato 3,4 volte più alto dell’ADP di Bicocca
(€ 339,06 contro € 99,45).
Per quanto riguarda la booking window, si ha una tendenza generale a prenotare
con largo anticipo, soprattutto a Firenze (fino a 87 giorni per la zona centrale),
mentre fa eccezione Milano (22 giorni come media), dove l’arco di tempo tra la
prenotazione e l’arrivo risulta più breve del trend generale (40 giorni).
La permanenza media presenta un trend piuttosto altalenante, caratterizzato in
alcuni casi da cali drastici e da leggeri incrementi in altri. In particolare spicca
Bologna, che nell’arco dei due semestri riporta un grande calo nella permanenza
media nei soggiorni di tipologia short-term lunghi e che allo stesso tempo mostra
un leggero incremento nell’ambito dei soggiorni di durata inferiore ai 30 giorni.
I due eventi sono sicuramente collegati: visto che l’aumento dei soggiorni di breve
periodo ha comportato un calo dell’offerta disponibile per i soggiorni superiori al
mese.
Nei soggiorni short-term brevi primeggiano Milano e Roma, città con grande
afflusso turistico ma anche note destinazioni privilegiate da chi viaggia per lavoro.
Venezia è invece la destinazione con il valore di permanenza media più basso,
essendo una destinazione prevalentemente leisure e con prezzi particolarmente
alti.
In merito ai dati demografici presi in esame si evincono caratteristiche comuni tra
la media del quadro generale in Italia e le singole città analizzate (per esempio la
netta predominanza della fascia 25-34 anni e le donne come decisori di acquisto),
pag. 50
con qualche differenza per le destinazioni che attraggono un’utenza business
(Milano, Roma, Bologna) rispetto a mete principalmente leisure come Firenze e
Venezia.
I dati di genere appaiono omogenei tra le varie località: le donne rappresentano
ovunque i quasi due terzi dell’utenza, con picco a Firenze (67,5%), mentre il minimo
si tocca a Milano, con il 61%.
Le fasce di età si rivelano abbastanza costanti: la fascia 25-34 anni è quella che
maggiormente usufruisce degli affitti brevi, in media quasi un terzo del totale nel
panorama generale italiano. Si avvicinano a questa media Bologna e Roma,
mentre Milano la supera; al contrario Venezia e Firenze, destinazioni più turistiche
e che attraggono un’utenza meno business, hanno percentuali più basse per
questa fascia di età. In entrambe le città sono molto più presenti gli over 45: questo
dato si potrebbe spiegare alla luce del costo medio del soggiorno, che a Venezia è
il più alto tra le località prese in esame, subito seguito da Firenze, che risulta essere
una meta frequente per coppie mature e pensionati che spendono lunghi periodi in
città per frequentare corsi di cucina o di lingua italiana.
Fascia di età 25-34 anni
Italia Milano Roma Bologna Firenze Venezia
1° semestre 2017 29,5% 32,3% 27,2% 29,1% 26,1% 23,4%
2° semestre 2016 29,1% 30,1% 27,6% 28,4% 26,8% 23,8%
La nazionalità più presente è quella italiana, che costituisce la percentuale
maggiore sia nel quadro generale delle località italiane sia nelle singole città
esaminate, seguita da Stati Uniti e Gran Bretagna. In generale gli italiani si
avvicinano ovunque alla media generale del 54%, con un picco massimo di
pag. 51
presenze a Bologna, dove nel secondo semestre 2016 hanno rappresentato il
75,5% e in media nei due periodi esaminati il 71,8%. L’unica città che presenta dati
dissimili è Firenze: qui gli italiani nei due periodi confrontati sono in media il 31%,
mentre ben più presenti sono gli Stati Uniti con il 20,5%, contro valori che nelle altre
località oscillano dal 3,4% all’8,7%.
Gennaio-giugno 2017 per le prime tre nazionalità presenti
Italia Milano Roma Bologna Firenze Venezia
Italia 53% 59,7% 52,6% 65% 31,5% 52,1%
Stati Uniti 7,2% 5,5% 8,7% 5,4% 22,3% 7,8%
Regno Unito 4,5% 4,3% 3,6% 7% 5,9% 7,9%
Luglio-dicembre 2016 per le prime tre nazionalità presenti
Italia Milano Roma Bologna Firenze Venezia
Italia 55,1% 62% 66,6% 75,5% 30,6% 57,8%
Stati Uniti 6% 4,5% 5,1% 3,4% 18,9% 7,2%
Regno Unito 3,2% 3,1% 1,9% 3,8% 5,6% 4,2%