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Regione siciliana Assessorato del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti P P R R I I M M O O R R A A P P P P O O R R T T O O S S U U L L T T U U R R I I S S M M O O I I N N S S I I C C I I L L I I A A

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Regione sicilianaAssessorato del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti

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GGrruuppppoo ddii llaavvoorroo MMeerrccuurryy

Emilio Becheri Amministratore Unico [email protected]

Carlo Bartolini Direttore ricerche [email protected]

Ricercatori

Giacomo Becheri Senior

Sandro Billi Senior

Paolo Sani Senior

Cecilia Vicinanza Senior

Roberto Formato Senior

Andrea Agnoli Junior

Cinzia Mazzotta Junior

Matteo Montebelli Junior

Valeria Talinucci Junior

Monica Valeri Junior

Annalisa Tarasco Segreteria di redazione

Mercury S.r.l.Via De’Bardi, 3950125 Firenzetel. 055 2302470 – 888fax 055 [email protected]

La redazione del capitolo “Aree turistiche e sistemidi riferimento locali” è stata effettuata da:

Giovanni Montemagno - Università di CataniaVincenzo AseroPatrizia CostaGiovanna Lombardo

Laddove non indicato diversamente la fonte delleinformazioni quantitative sui flussi e l’offertaturistica è l’Istituto nazionale di Statistica - ISTAT

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia I

INDICE

I LA DOMANDA TURISTICA 11. L'andamento storico ed il trend di breve, medio e lungoperiodo

1

2. Il posizionamento della Regione Sicilia 42.1 Alcuni Indicatori di posizione 42.2 La quota di mercato nazionale 72.3 La quota di mercato nel Mezzogiorno d’Italia 9

3. Un confronto delle tendenze turistiche nel breve, medio elungo periodo

10

4. La composizione e la permanenza media della domandaturistica in Sicilia

14

5. La provenienza dei turisti in Sicilia 166. La stagionalità 217. La situazione delle provincie siciliane 24

7.1 Le quote di mercato e le macrotendenze 247.2 La stagionalità e la provenienza 33

8. Le Aziende di soggiorno turistico (AST) 389. Il sommerso ed il non rilevato: una stima 40

9.1 Premessa metodologica 409.2 Mezzogiorno 429.3 Sicilia 44

10. I desideri dei consumatori turistici della Sicilia 46II IL SISTEMA REGIONALE DI OFFERTA TURISTICA 49

1. Le attività turistiche 492. Le macro - tendenze della ricettività turistica 513. L'offerta alberghiera 524. L'offerta extralberghiera 535. Il ruolo dell'offerta ricettiva nelle provincie siciliane 556. L'impresa turistica: alcune considerazionisull'imprenditorialità e la natura giuridica delle aziendesiciliane

59

7. La formazione manageriale e professionale nel settoreturistico

67

III TRASPORTI 711. Situazione e prospettive: Piano Regionale dei Trasporti 71

1.1 Alcune considerazioni di programma 711.2 Il Trasporto aereo 721.3 Il Trasporto marittimo 72

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II Mercury S.r.l.

1.4 Il Trasporto ferroviario 731.5 Il Trasporto su strada 73

2. Le strategie nazionali 733. Voli charter 74

IV I TURISMI PRESENTI SECONDO I DATI ISTAT 771. La situazione delle città prodotto 772. Analisi di breve periodo 84

V L' ECONOMICA DEL TURISMO REGIONALE 87VI IL TURISMO CULTURALE: UN PRODOTTO LEADER 91

1. Le risorse culturali in Sicilia: verso una nuova offertaintegrata

91

2. Musei e parchi archeologici 952.1 Una breve riflessione storica: un processo di conservazionee fruibilità

95

2.2 Legislazione: uno strumento indispensabile per la tutela ed ilturismo

96

3. La Sicilia un museo all'aperto: un percorso per un autenticoturismo culturale

97

4. L'applicazione della "Legge Ronchey" 1055. L'esperienza dei Parchi letterari: una innovativa proposta diturismo culturale

107

5.1 Una strategia innovativa 1075.2 Parco Letterario - Giovanni Verga 1085.3 Progetto Parco Letterario - Leonardo Sciascia 1085.4 Parco Letterario - Salvatore Quasimodo La terraImpareggiabile

108

5.5 Parco Letterario - Luigi Pirandello - nel cerchio del Caos 1095.6 Parco Letterario - Giuseppe Tomasi di Lampedusa 1095.7 Parco Letterario - Horcynus Orca 109

VII L'IMMAGINE DELLA SICILIA E DELLE SUE CITTA'COME CONCETTO DI PRODOTTO E COME MARCA

111

1. Una breve introduzione 1112. La Sicilia nel contesto dei "luoghi italiani" 112

2.1 Il prodotto Sicilia 1122.2 L'immagine turistico/artistico delle città siciliane ed il loroposizionamento

113

VIII LE IMMAGINI ED I CONTENUTI DEL "PRODOTTOSICILIA"

119

1. Premessa 1192. L'immagine generale della Sicilia 1203. L'immagine della Sicilia come realtà economica 121

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia III

4. L'immagine della Sicilia come realtà turistica 1225. I punti di forza del prodotto turistico Sicilia 1246. I punti di debolezza del prodotto turistico Sicilia 1267. Le località più note 1288. I concorrenti 1299. I prodotti tipici 13110. Alcune considerazioni 132

IX INTERVENTI NEL SETTORE TURISTICO NELLAREGIONE SICILIA

135

1. Gli interventi finanziari della Regione Sicilia nel turismo 1352. Una politica di attenzione 1383. Programma operativo regionale Sicilia 2000 - 2006(obiettivo 1)

138

4. Piano Regionale di propaganda turistica della RegioneSicilia 2000 / 01

142

4.1 Gli Obbiettivi 1424.2 Il piano regionale di propaganda turistica 143

5. Aree progettuali e d'intervento regionale: il piano regionaledi propaganda

144

6. Il Monitoraggio degli investimenti e dell'occupazione nelturismo

151

6.1 Una breve premessa 1516.2 Finanziamento e tipologia degli investimenti 1516.3 Settori di attività 1526.4 Soggetti operanti nell'avvio e nello sviluppo della piccola emedia impresa

152

6.5 Il caso della Regione Sicilia 154X AREE TURISTICHE E SISTEMI DI RIFERIMENTOLOCALI

157

1. Premessa 1572. Il sistema degli O.P.T. in Sicilia 158

2.1 L'autonomia regionale. L'Assessorato Regionale al Turismo 1582.2 L'evoluzione dell' A.R.T. 1602.3 Le AAPIT 1622.4 Le AAST 1632.5 I Comuni, le Pro loco 165

3. Una proposta di sviluppo diffuso: gli STL 1653.1 I Sistemi Turistici Locali: definizioni e criteri diidentificazione

165

3.2 Alcuni esempi di Comprensori 167XI LA PROMOZIONE DEL PRODOTTO SICILIA 175

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IV Mercury S.r.l.

1. La necessità di un riferimento territoriale 1752. Il ruolo dei Distretti Turistici 1773. Dalla teoria alla pratica 1804. I Distretti Turistici secondo un'ottica di marketingterritoriale

182

5. I Distretti Turistici della Sicilia: una proposta operativa 1855.1 Elementi di caratterizzazione dei distretti turistici 1855.2 Una ipotesi di distrettualizzazione 1855.3 I club di prodotto 1865.4 Il Comarketing 187

XII ALCUNE RIFLESSIONI FINALI 1891. Le problematiche dell'economia siciliana e dell'industriaturistica regionale

189

2. Il potenziale artistico culturale di un'isola parco museale davivere: alcune proposte

192

APPENDICE 197

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia V

PRESENTAZIONE

Il primo “rapporto” sul turismo della Regione Siciliana, realizzato nell’ambitodell’Osservatorio del turismo, con la collaborazione della società Mercury S.r.l. di Firenze,rappresenta un documento di politica economica di grande rilevanza non solo per ilcomparto specifico, ma anche per tutta l’economia locale. L’obbiettivo per il qualeabbiamo voluto fosse realizzato è stato quello di definire un quadro di riferimento dellaevoluzione e delle prospettive del turismo siciliano nell’ambito di un più ampio paradigmanazionale ed internazionale, in modo da d’individuare i punti di forza e di debolezza dellanostra offerta, e da capire anche quali azioni svolgere sia sul piano della organizzazioneterritoriale che su quello della promozione.

La Sicilia, ed in genere tutto il Mezzogiorno, stanno vivendo un buon momento disviluppo turistico con saggi di crescita che sono più elevati di quelli nazionali. Gli stranierilentamente, ma sempre di più, si stanno avvicinando al Mezzogiorno e ne scoprono lemolteplici valenze. Anche in virtù di forti campagne promozionali effettuate si stariscoprendo la valenza della cultura e delle tradizioni locali.

L’Assessorato al Turismo vuole intervenire per accompagnare questo processo di

sviluppo con misure adatte, individuando i filoni d’intervento più in linea con letendenze del mercato e favorendo quei prodotti che presentano caratteristiche ditipo innovativo.

Come noto la Sicilia è un’isola che presenta molti prodotti turistici, ma è anche unarealtà che continua ad essere percepita prevalentemente come “prodotto mare”. A talproposito questo rapporto evidenzia un fatto apparentemente contraddittorio: la Sicilia èpercepita essenzialmente come terra d’arte e di cultura con tutte le sue tradizioni, tantoda individuare un “concetto di sicilianità”, però sul piano della fruizione concreta, prevalenettamente l’offerta balneare destinata al turismo italiano. Questo gap che si verifica fraimmagine e fruizione è determinato dagli assetti organizzativi della domanda e daglistereotipi prevalenti ma anche da alcune difficoltà di tipo strutturale che ad esempioagiscono nel campo dei trasporti, per i quali l’isola è difficilmente raggiungibile e presenta

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VI Mercury S.r.l.

forti difficoltà di trasporti “in”, cioè per gli spostamenti interni.Alcune interessanti analisi innovative sono destinate all’immagine della Sicilia con la

definizione di punti di forza e di debolezza, del posizionamento rispetto alla concorrenzae del ruolo dei prodotti tipici e del modo come il turismo si potrebbe integrare con le altreattività produttive.

La parte finale del “rapporto” è destinata alla promozione del prodotto Sicilia, ed alproblema dei distretti turistici, con la proposta di alcune soluzioni che integrano la logicadelle reti dei prodotti con quella dei territori. Il “rapporto” propone di identificare l’isoladelle isole, l’isola dell’arte e della cultura, l’isola dei parchi e dell’ambiente, l’isoladell’archeologia, l’isola del benessere.

Inoltre afferma che possono essere anche impostate efficienti azioni di comarketingcon le altre attività produttive, in modo che quando si promoziona il turismo si trovi ilsistema di promozionare anche gli altri prodotti tipici e viceversa.

Come valutazioni di sintesi appare che le potenzialità dell’isola sono considerevoli enon ancora utilizzate in pieno, perché tutto il turismo si svolge lungo la fascia costiera.Occorre saper integrare in questo processo di valorizzazione turistica anche le zoneinterne di riferimento. Il “rapporto” di fatto risponde a queste domande e costituisce un

punto fondamentale perché definisce il paradigma della situazione turisticadell’isola, fornendo spunti per interventi e soluzioni di problemi.

Il Rapporto dice anche che per raggiungere livelli di efficienza, gli interventidevono essere di qualità ed avere certe dimensioni. E’ su questo punto che puògiocare un ruolo determinante l’intervento della Regione con lo scopo unico difavorire lo sviluppo e permettere agli imprenditori più innovativi di trovare spazioper le proprie idee.

Il fatto che questo documento sia stato chiamato “Primo Rapporto sul turismosiciliano” significa anche che c’è la volontà da parte dell’Amministrazioneregionale di continuare questa esperienza anche nei prossimi anni.

Le prospettive in atto indicano che bisogna guardare al turismo dell’Isola con

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia VII

fiducia e come è scritto nel rapporto crediamo che nei prossimi anni ci sarà una

valorizzazione delle risorse locali e che “ la Sicilia si potrà caratterizzare per un suo ruolo

fondamentale all’interno dell’Area Mediterranea come punto di riferimento anche per le

altre regioni. Un altro fatto importante è, infatti, la riscoperta dell’area mediterranea dopo

che per molto tempo le forze e le iniziative erano state concentrate tutte in chiave di

Unione Europea. Nell’ambito di una concezione mediterranea del turismo, dell’economia

e delle società, la Sicilia gioca un ruolo fondamentale e si deve proporre sul mercato del

turismo come mare pieno di arte, di cultura e di tante cose che nel loro complesso

possono essere definite “sicilianità”.

Domenico RotellaRegione Siciliana

Assessore al turismo, comunicazioni e trasporti

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 1

I LA DOMANDA TURISTICA

1. L’andamento storico ed il trend di breve, medio e lungoperiodo

La Sicilia è una regione che negli ultimi anni ha attivato un ottimo andamento dei flussituristici. Dal 1994, dopo due anni negativi per il turismo regionale, si osserva una crescitacostante sia delle presenze che degli arrivi.

Il 1999 si è così concluso con circa 3,3 milioni di persone che hanno pernottato inregione per 12 milioni di notti, con una permanenza media di 3,3 giornate.

Tab. 1 Flusso storico del movimento turistico complessivo in SiciliaAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 1.923.828 6.199.543 809.090 3.056.987 2.732.918 9.256.5301991 1.952.762 6.355.231 819.279 3.123.481 2.772.041 9.478.7121992 1.823.796 5.688.887 667.996 2.387.269 2.491.792 8.076.1561993 1.758.324 5.311.986 617.479 2.304.430 2.375.803 7.616.4161994 1.865.138 5.746.431 885.026 3.161.400 2.750.164 8.907.8311995 1.889.842 5.760.950 1.027.128 3.609.073 2.916.970 9.370.0231996 2.062.051 6.179.851 1.126.321 3.889.129 3.188.372 10.068.9801997 2.040.789 6.341.237 1.179.633 3.951.100 3.220.422 10.292.3371998 2.202.470 7.116.339 1.221.664 4.024.015 3.424.134 11.140.3541999 2.286.677 7.431.867 1.323.835 4.526.884 3.610.512 11.958.751

Tab. 2 Flusso storico del movimento alberghiero in SiciliaAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 1.788.264 5.281.060 753.431 2.784.564 2.541.695 8.065.6241991 1.805.708 5.339.445 752.164 2.816.081 2.557.872 8.155.5261992 1.681.236 4.785.220 621.966 2.208.243 2.303.202 6.993.4631993 1.619.516 4.578.857 571.574 2.068.633 2.191.090 6.647.4901994 1.729.633 4.868.071 836.686 2.912.540 2.566.319 7.780.6111995 1.732.502 4.794.311 971.995 3.341.558 2.704.497 8.135.8691996 1.891.489 5.237.209 1.065.698 3.607.026 2.957.187 8.844.2351997 1.871.796 5.399.348 1.111.672 3.647.358 2.983.468 9.046.7061998 2.020.693 6.092.415 1.147.993 3.675.387 3.168.686 9.767.8021999 2.087.115 6.311.930 1.234.210 4.083.950 3.321.325 10.395.880

Lo stesso andamento viene riscontrato sia nel settore alberghiero che extralberghiero.Il 1992 ed il 1993 sono state annate complesse per il turismo siciliano e per quellonazionale in generale.

L’alberghiero produce 6,3 milioni di pernottamenti, confermando e miglioramento il

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2 Mercury S.r.l.

superamento dei 2 milioni di utenti ottenuti già nel 1998; ciò ha prodotto una permanenzamedia di 3,3 giornate.

La domanda fruitrice dell’offerta extralberghiera regionale supera, per la prima volta neldecennio analizzato, il milione e mezzo di presenze per circa 290 mila clienti, ottenendouna permanenza media di 3,4 notti pro capite.

Tab. 3 Flusso storico del movimento extralberghiero in SiciliaAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 135.564 918.483 55.659 272.423 191.223 1.190.9061991 147.054 1.015.786 67.115 307.400 214.169 1.323.1861992 142.560 903.667 46.030 179.026 188.590 1.082.6931993 138.808 733.129 45.905 235.797 184.713 968.9261994 135.505 878.360 48.340 248.860 183.845 1.127.2201995 157.340 966.639 55.133 267.515 212.473 1.234.1541996 170.562 942.642 60.623 282.103 231.185 1.224.7451997 168.993 941.889 67.961 303.742 236.954 1.245.6311998 181.777 1.023.924 73.671 348.628 255.448 1.372.5521999 199.562 1.119.937 89.625 442.934 289.187 1.562.871

Graf. 1 Confronto storico del flusso delle presenze in Sicilia nel settore alberghiero,extralberghiero e complessivo.

1990 1991 19921993

19941995

19961997

19981999

Extralberghiero

Alberghiero

Complessivo0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

Extralberghiero Alberghiero Complessivo

In pratica il trend del movimento turistico della regione è di segno positivo sul breve,medio e lungo periodo. Rispetto ai dati del 1998, infatti, si registra un incremento di arrivi

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 3

e presenze nel complesso degli esercizi ricettivi, rispettivamente del 5,44% e del 7,35%;se si confrontano, poi, i dati del 1999 con quelli del 1995 e del 1990 la tendenzaall’incremento diventa ancora più marcata, come si può vedere dalla tabella sottoriportata, fino a raggiungere un +32,11% degli arrivi e un +29,19% per le presenzerispetto al 1990.

Tab. 4 Variazione % del movimento turistico nel totale degli esercizi in SiciliaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze Arrivi presenze99/98 3,82 4,43 8,36 12,50 5,44 7,3599/95 21,00 29,00 28,89 25,43 23,78 27,6399/90 18,86 19,88 63,62 48,08 32,11 29,19

Disaggregando i dati per tipologie ricettive si osserva che il maggior incremento èdovuto al settore complementare nel quale si evidenzia un aumento di arrivi e presenzadel 13,21% e del 13,87%.

Una considerazione particolare merita il dato della permanenza media dei turisti nellaregione. Guardando i dati riferiti agli esercizi ricettivi nel complesso, si registranotendenze disomogenee: sul lungo periodo, infatti, (confronto 1999-1990) la permanenzamedia in Sicilia è diminuita, visto che gli arrivi non sono cresciuti allo stesso ritmo dellepresenze. La tendenza, invece, si inverte sul medio periodo, confermandosi tale anchesul breve.

Tab. 5 Variazione % del movimento turistico negli esercizi alberghieri in SiciliaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze99/98 3,29 3,60 7,51 11,12 4,82 6,4399/95 20,47 31,65 26,98 22,22 22,81 27,7899/90 16,71 19,52 63,81 46,66 30,67 28,89

Tab. 6 Variazione % del movimento turistico negli esercizi complementari in SiciliaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze99/98 9,78 9,38 21,66 27,05 13,21 13,8799/95 26,83 15,86 62,56 65,57 36,11 26,6499/90 47,21 21,93 61,03 62,59 51,23 31,23

Valutando poi la permanenza media per tipologia ricettiva, si può vedere come ilsettore alberghiero segua la tendenza sopra evidenziata, mentre per quanto riguarda ilsettore complementare l’aumento della permanenza media si verifica soltanto a partiredal 1998, interrompendo un trend in contrazione che caratterizza il 1990 e il 1995.

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4 Mercury S.r.l.

L’aumento di tale indicatore, quindi, è un fenomeno che interessa gli esercizicomplementari soltanto da poco tempo (i dati 99/95, infatti, presentano un +36,11% negliarrivi e un +26,64% nelle presenze), mentre sembra essersi consolidato maggiormentenel settore alberghiero in cui, nel raffronto 99/95, l’incremento degli arrivi è pari al 22,81%e quello delle presenze al 27,78%.

A questo punto è interessante verificare come si comportino i turisti, segmentatisecondo la loro provenienza o meno dall’Italia, nel decidere quanto tempo soggiornare inSicilia.

Dai dati riferiti alla totalità degli esercizi ricettivi, gli italiani manifestano una tendenzapiuttosto omogenea nel prolungare il soggiorno siciliano (tendenza confermata anchedalla serie storica), mentre la situazione degli stranieri è più problematica. Sul medio-lungo periodo, infatti, prevale una tendenza alla contrazione della permanenza media(+63,81% degli arrivi e +46,66% della presente nel raffronto 99/95, +26,98% degli arrivi e+22,22% delle presenze in quello 99/90), trend che si inverte nettamente soltanto sulbreve periodo (+7,51% degli arrivi e +11,12% delle presenze nel confronto 99/98).

Disaggregando i dati per tipologia ricettiva, tale descrizione rispecchia perfettamente lescelte che i turisti compiono per il settore alberghiero, mentre, considerando quellerelative agli esercizi complementari, si verifica una tendenza opposta a quanto appenaesposto: in questo caso sono gli stranieri a manifestare un trend crescente per quantoriguarda la permanenza media (confermata dalla serie storica), rispetto agli italiani chemanifestano, invece, una tendenza sempre negativa sul lungo, medio e breve periodo,pur verificandosi un progressivo avvicinamento tra i tassi di crescita di arrivi e presenze(il confronto 9/98 ha determinato un aumento di arrivi e presenze, del 9,78% e del 9,38%,rispetto a quello 99/95 che registrava un +26,83% per gli arrivi e un +15,86% per lepresenze).

Questo primo quadro d’insieme del turismo in Sicilia definisce uno scenario attualesenz’altro positivo ma non privo di aspetti problematici: in primo luogo si tratta diottimizzare l’attrattività degli esercizi complementari: nei confronti dei turisti stranierioccorre consolidare l’attuale trend, mentre in relazione ai turisti italiani è necessariostimolare la domanda e rendere più appetibili tali forme di soggiorno.

2. Il posizionamento della Regione Sicilia

2.1 Alcuni indicatori di posizione

La Sicilia è la decima regione in Italia per presenze turistiche e la seconda del SudItalia. È preceduta dal Veneto, dal Trentino Alto Adige, dalla Toscana, dall’EmiliaRomagna, dalla Lombardia, dal Lazio, dalla Campania, dalla Liguria e dalle Marche.

Il confronto tra le regioni italiane attraverso un indice di turisticità territoriale(popolazione residente/presenze turistiche sul distretto) sposta la Sicilia in quintultimaposizione: precede Basilicata, Puglia, Piemonte e Molise.

La densità turistica per chilometro quadrato (arrivi turistici/Km2) evidenza come laSicilia sia sotto la meda nazionale (140 arrivi per Km2 contro i 247) e si collochi intredicesima posizione.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 5

Allo stesso tempo, l’indice di sfruttamento territoriale1 mostra la Sicilia come unterritorio a basso impatto (3,4 contro i 4,4 della media italiana) collocandosi comeundicesima regione italiana.

Il parallelo tra questi ratio evidenza il territorio regionale come un area che può essereulteriormente fruita da un punto di vista turistico, avendo una bassa densità turistica e disfruttamento rispetto al dato nazionale.

La Sicilia, quindi, ha una immagine importante, qualificata e qualificante2 ed unterritorio ancora capace, se sfruttato sapientemente e con criteri di sostenibilità turistica,di accogliere ulteriori flussi turistici.

Graf. 2 Il posizionamento per numero di presenze della regione Sicilia nel contestonazionale.1999

-

5.000.000

10.000.000

15.000.000

20.000.000

25.000.000

30.000.000

35.000.000

40.000.000

45.000.000

50.000.000

Vene

to

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Tosc

ana

Emilia

-Rom

agna

Lom

bard

ia

Lazi

o

Cam

pani

a

Ligu

ria

Mar

che

Sici

lia

Sard

egna

Friu

li Ve

nezi

a G

iulia

Pugl

ia

Piem

onte

Cal

abria

Abru

zzo

Um

bria

Val D

'Aos

ta

Basi

licat

a

Mol

ise

1 (Arrivi turistici per Km2 + Residenti per Km2 )/100 ; misura la sostenibilità dell’impatto dei residenti e dei turisti.2 Vedi capitolo “L’immagine della Sicilia e delle sue città come concetto di prodotto e marca”

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6 Mercury S.r.l.

Graf. 3 Il posizionamento della Sicilia secondo un indice di turisticità territoriale.(presenze/popolazione residente). Dato 1999

��������

39,2

26,7

9,9 9,8 9,7 8,8 8,2 6,8 5,5 5,4 4,7 4,6 4,2 3,3 3,0 2,6 2,3 2,0 1,9 1,7 1,7

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Val D

'Aos

ta

Tosc

ana

Vene

to

Ligu

ria

Emilia

-Rom

agna

Mar

che

Friu

li Ve

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iulia

Sard

egna

Italia

Um

bria

Abru

zzo

Lazi

o

Cam

pani

a

Cal

abria

Lom

bard

ia

Sici

lia

Basi

licat

a

Pugl

ia

Piem

onte

Mol

ise

Graf. 4: Posizionamento della Sicilia in Base all’estensione del territorio (arrivi turistici per Km2).1999

��������������������

629

559

480 477

405

322 319 319

247 243199 192

155 140109 91 88 70 70

39 28

-

100

200

300

400

500

600

700

Ligu

ria

Vene

to

Lazi

o

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Tosc

ana

Lom

bard

ia

Emilia

-Rom

agna

Cam

pani

a

Italia

Val D

'Aos

ta

Friu

li Ve

nezi

a G

iulia

Mar

che

Um

bria

Sici

lia

Abru

zzo

Pugl

ia

Piem

onte

Cal

abria

Sard

egna

Mol

ise

Basi

licat

a

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 7

Graf. 5: Posizionamento della Sicilia secondo l’indice di sfruttamento territoriale [(Arrivi turistici perKm2 + Residenti per Km2 )/100]. 1999

��������������������

9,3

8,0 7,97,4

7,0

5,6 5,45,0

4,4

3,5 3,4 3,43,0 2,8 2,6 2,5 2,3 2,1

1,4 1,1 0,9

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Ligu

ria

Vene

to

Lazi

o

Cam

pani

a

Lom

bard

ia

Tosc

ana

Tren

tino

Alto

Adi

ge

Emilia

-Rom

agna

Italia

Friu

li Ve

nezi

a G

iulia

Mar

che

Sici

lia

Pugl

ia

Val D

'Aos

ta

Piem

onte

Um

bria

Abru

zzo

Cal

abria

Sard

egna

Mol

ise

Basi

licat

a

2.2 La quota di mercato nazionale

A conferma di quanto detto, la quota di mercato della domanda turistica in Sicilia tendead essere costante nel tempo; infatti, pur subendo una flessione rispetto alla mediadecennale (arrivi complessivi 4,5%; presenze totali 3,5%) durante l’arco temporale 1992– 1995, il dato è pressoché stabile. Questa riflessione è riscontrabile sia per i turistiitaliani che stranieri3; eventualmente si osserva che nel 1994, a differenza di quantoaccade nelle altre voci, il ruolo degli arrivi stranieri tende a superare la media decennale,preannunciando una tendenza complessiva che diventerà sistematica, per l’interocomparto, a partire dal 1995.

Tab. 7 Il posizionamento dei flussi turistici in Sicilia nel panorama italiano ItaliaAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 5,0 3,7 3,9 3,6 4,6 3,71991 5,0 3,7 4,0 3,6 4,7 3,61992 4,6 3,3 3,3 2,9 4,2 3,11993 4,6 3,2 2,9 2,7 4,0 3,01994 4,7 3,3 3,6 3,1 4,3 3,21995 4,8 3,3 3,7 3,2 4,3 3,31996 5,1 3,6 3,8 3,3 4,6 3,51997 5,0 3,6 3,9 3,3 4,6 3,51998 5,3 4,0 3,9 3,3 4,7 3,71999 5,4 4,1 4,2 3,6 4,9 3,9

3 Media decennale italiani: arrivi 5,6%, presenze 3,6%; media decennale stranieri: arrivi 3,7%, presenze 3,3%.

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8 Mercury S.r.l.

Tab. 8 Il posizionamento dei flussi turistici alberghieri in Sicilia nel panorama italianoAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 5,3 4,2 4,2 4,2 4,9 4,21991 5,3 4,1 4,4 4,3 5,0 4,21992 4,8 3,7 3,6 3,5 4,4 3,61993 4,8 3,7 3,2 3,2 4,3 3,61994 5,0 3,9 4,0 3,8 4,6 3,91995 5,1 3,9 4,1 4,0 4,7 3,91996 5,5 4,3 4,3 4,1 5,0 4,21997 5,4 4,4 4,4 4,3 5,0 4,41998 5,7 4,8 4,4 4,2 5,2 4,61999 5,7 4,9 4,7 4,5 5,3 4,8

Anche nel settore alberghiero la tendenza ad acquistare un maggior ruolo nazionaleparte dal 1994, anno in cui la quota di mercato degli stranieri supera la media decennaledi comparto4 anticipando quello che complessivamente accadrà nel 1995 e diventerà unatendenza strutturale.

Il settore complementare, invece, ha perso quote di mercato. Pur con un andamentoaltalenante, l’extralberghiero non ha tenuto il passo dell’Italia, soprattutto per quantoriguarda i flussi stranieri. La media decennale5 è stata più volte superata in basso; è dasottolineare, comunque, che il peso degli italiani è pressoché tornato ai valori dei primianni Novanta.

Tab. 9 Il posizionamento dei flussi turistici complementari in Sicilia nel panorama italianoAnni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 3,1 2,2 1,9 1,5 2,6 1,91991 3,2 2,3 2,1 1,5 2,8 2,11992 3,0 2,0 1,5 0,9 2,4 1,71993 2,8 1,6 1,5 1,1 2,3 1,51994 2,6 1,8 1,3 1,0 2,1 1,51995 3,0 1,9 1,3 0,9 2,2 1,61996 3,1 1,9 1,4 0,9 2,4 1,51997 2,9 1,8 1,4 0,9 2,2 1,51998 3,1 2,0 1,5 1,0 2,4 1,61999 3,3 2,1 1,7 1,2 2,1 1,5

4 Media decennale italiani: arrivi 5,3%, presenze 4,2%; media decennale stranieri: arrivi 4,1%, presenze 4,0%; mediadecennale complessiva: arrivi 4,8%, presenze 4,1%.5 Media decennale italiani: arrivi 3,0%, presenze 2,0%; media decennale stranieri: arrivi 1,6%, presenze 1,1%; mediadecennale complessiva: arrivi 2,4%, presenze 1,6%.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 9

2.3 La quota di mercato nel Mezzogiorno d’Italia

La Sicilia, nelle ultime stagioni turistiche, ha riconquistato quelle posizioni che ha metàdegli anni Novanta aveva perso nei confronti del Mezzogiorno di Italia.

Tra il 1992 ed il 1997 la Sicilia ha perso “peso”; ciò implica, come vedremo anchesuccessivamente, che le altre regioni meridionali hanno ottenuto risultati migliori inquesto periodo.

Nel settore alberghiero è stato essenzialmente il 1993 l’anno ove il mercato sicilianonon è riuscito a tenere il passo delle altre regioni meridionali e soprattutto ilcomplementare ha subito una grave flessione degli italiani.

In breve, ad oggi, su cinque turisti che scelgono come destinazione il Mezzogiorno diItalia, sia nell’alberghiero che nel complementare o nel complessivo, uno di questi“scende” in Sicilia. Invece, su una settimana di turismo trascorsa nel Meridione un giornoè trascorso in Sicilia; questo vale sia per il complessivo che per extralberghiero, mentreper l’alberghiero i giorni sono 2.

Si osserva , quindi, un ruolo di leadership della Sicilia nel turismo nel Sud Italia,inferiore soltanto a quello imputabile alla Campania.

Tab. 10 Il posizionamento dei flussi turistici in Sicilia nel Mezzogiorno italiano (Sud + Isole)Anni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 23,2 17,5 34,7 25,6 25,8 19,51991 23,4 17,8 35,6 26,1 26,0 19,81992 21,6 15,9 31,3 22,3 23,6 17,41993 21,4 15,1 29,7 22,0 23,1 16,71994 21,6 15,2 33,5 24,1 24,4 17,51995 21,6 15,1 34,8 24,7 24,9 17,81996 22,3 15,6 34,6 24,9 25,5 18,31997 21,8 15,8 34,2 24,5 25,2 18,31998 22,6 16,8 34,3 24,0 25,8 18,91999 22,4 17,2 34,6 25,0 25,7 19,5

Tab. 11 Il posizionamento dei flussi turistici alberghieri in Sicilia nel Mezzogiorno italiano (Sud +Isole)Anni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 24,6 21,4 37,7 30,4 27,4 23,81991 24,9 21,2 38,7 31,2 27,8 23,81992 23,0 19,4 34,4 27,7 25,3 21,41993 22,8 19,2 32,5 27,0 24,7 21,11994 23,3 19,2 37,1 29,7 26,5 22,11995 22,9 18,5 38,4 30,3 26,8 22,01996 23,6 19,4 38,2 30,8 27,4 22,81997 23,1 19,5 37,5 30,2 27,0 22,71998 23,8 20,4 37,4 29,1 27,4 23,01999 23,5 20,6 37,6 30,1 27,3 23,5

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10 Mercury S.r.l.

Tab. 12 Il posizionamento dei flussi turistici complementari in Sicilia nel Mezzogiorno italiano (Sud+ Isole)Anni italiani stranieri totale

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1990 13,4 8,6 16,8 9,8 14,2 8,81991 13,6 9,6 18,5 10,5 14,8 9,81992 12,7 8,1 14,1 6,5 13,0 7,81993 12,4 6,4 14,3 8,4 12,8 6,81994 11,4 7,2 12,6 7,6 11,7 7,21995 13,1 8,0 13,1 7,5 13,1 7,91996 13,7 7,5 13,0 7,2 13,6 7,51997 13,5 7,6 13,9 7,5 13,6 7,61998 14,5 8,2 15,0 8,5 14,6 8,31999 15,2 8,9 16,3 9,8 15,6 9,1

3. Un confronto delle tendenze turistiche nel breve, medio elungo periodo

L’analisi, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, tra la Sicilia, il Mezzogiorno el’Italia evidenzia come fino a metà degli anni Novanta il trend di crescita del turismonell’Isola sia stato inferiore rispetto a quello prodotto nelle due macro - aree usate cometermine di paragone. Soltanto negli ultimi anni le tendenze regionali e quelle del Suddella nazione hanno superato il trend italiano per “coincidere” nel 1999.

Infatti, se poniamo 100 il valore delle presenze o degli arrivi nel 1990, nel 1999 le trezone territoriali pressoché coincidono (arrivi: Sicilia 132,1 – Mezzogiorno 132,2 – Italia130,3; presenze Sicilia 129,2 – Mezzogiorno 129,6 – Italia 129,1).

Nel settore alberghiero, nei primi anni del decennio analizzato, la Sicilia non avevaretto il “passo” né dell’Italia, né del Mezzogiorno. Soltanto alla fine degli anni Novanta,sotto la spinta di un ritrovato vigore per il turismo meridionale, il trend regionale è statosuperiore a quello nazionale e teso a coincidere con quello attivato dalle regioni del Sud.

Il mercato complementare siciliano, invece, si caratterizza per non essere stato ingrado di crescere secondo il trend nazionale; infatti, mentre il complementare italiano neldecennio è cresciuto del 75%, la Sicilia si è “fermata” al 31,2%. Comunque, la Sicilia haottenuto un andamento di comparto superiore a quello prodotto dall’intero Mezzogiorno.

La spinta propulsiva del turismo regionale tende ad essere fortemente influenzatadall’hotelleriè, che caratterizza in pratica l’intero mercato turistico.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 11

Graf. 6 Un confronto tra la crescita degli arrivi turistici in Sicilia, il Mezzogiorno e l’Italia. Periodo1990 – 1999, 1990=100.

100

106,7

125,3

132,1

100

110,4

125,3

132,2

100

113,7

122,4

130,3

- 20 40 60 80 100 120 140

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

Graf. 7 Un confronto tra la crescita delle presenze turistiche in Sicilia, il Mezzogiorno e l’Italia.Periodo 1990 – 1999, 1990=100.

100

101,2

120,4

129,2

100

111,2

124,7

129,6

100

113,6

118,8

129,1

- 20 40 60 80 100 120 140

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

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12 Mercury S.r.l.

Graf. 8 Un confronto tra la crescita degli arrivi alberghieri in Sicilia, il Mezzogiorno e l’Italia.Periodo 1990 – 1999, 1990=100.

100,0

106,4

124,7

130,7

100,0

108,9

124,6

131,3

100,0

111,7

118,9

121,9

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

Graf. 9 Un confronto tra la crescita delle presenze alberghiere in Sicilia, il Mezzogiorno e l’ItaliaPeriodo 1990 – 1999, 1990=100.

100

100,9

121,1

128,9

100

109,2

125,5

130,7

100

108,9

111,7

114,3

- 20 40 60 80 100 120 140

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 13

Graf. 10 Un confronto tra la crescita degli arrivi turistici extralberghieri in Sicilia, il Mezzogiorno el’Italia. Periodo 1990 – 1999, 1990=100.

100

111,1

133,6

151,2

100

121,1

130,2

138,4

100

128,4

147,3

189,1

- 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

Graf. 11 Un confronto tra la crescita delle presenze extralberghiere in Sicilia, il Mezzogiorno el’Italia. Periodo 1990 – 1999, 1990=100

100

103,6

115,3

131,2

100

116,2

122,5

126,8

100

128,3

140,9

175,2

- 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

1990

1995

1998

1999

Sicilia Mezzogiono Italia

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14 Mercury S.r.l.

4. La composizione e la permanenza media della domandaturistica in Sicilia

Delle circa 12 milioni di presenze in regione circa il 60% interessa gli alberghi a trestelle, questo dato è moto elevato se confronta alla media italiana (33%).

Questa forte caratterizzazione dipende sia dalla tipologia dell’offerta locale, sia da unadomanda che si orienta prevalentemente verso le strutture ricettive alberghiere di medioalta qualità. A conferma di quanto sostenuto il confronto tra la composizione interna delflusso delle presenze alberghiere siciliane con quello nazionale evidenzia questaspecificità locale (Italia 3 stelle 46%, 5 lusso, 5 e 4 stelle 25%, 2 ed 1 stella 29%).Soprattutto la domanda italiana in Sicilia è orientato verso le strutture alberghiere di terzacategoria (Sicilia circa 69%, Italia 48), anche se quella straniera non si differenzia inmodo significativo ( Sicilia 60,6% ed Italia 43%).

All interno dei flussi turistici diretti verso l’offerta di ricettività complementare, si osservaun peso rilevante della domanda dei campeggi e villaggi turistici (70,4% contro il 66,3%nazionale): sono, quindi, i campeggi ad assumersi la leadership delle forme di ricettivitàextralberghiera.

La domanda turistica in Sicilia, quindi, si orienta fortemente negli alberghi: ciòcontraddistingue la regione sia nei confronti delle tendenza nazionali che delmezzogiorno di Italia.

L’extralberghiero siciliano è, quindi, almeno secondo le statistiche ufficiali,tendenzialmente meno attrattivo, tanto da ottenere un ruolo di complementarità, rispettoall’alberghiero, maggiormente marcato.

Un altro problema che caratterizza il turismo regionale è la bassa permanenza media.In tutti i comparti, ad eccezione degli italiani che pernottano in altre strutture ricettive edegli stranieri che pernottano negli alberghi a 3 stelle o negli alloggi iscritti al R.E.C., iltasso di permanenza media nazionale supera quello regionale. Il prolungamento dellapermanenza media in Sicilia è, quindi, uno degli obiettivi che la pianificazione territorialeed imprenditoriale si deve porre.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 15

Tab. 13 Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi ricettivi in Sicilia per provenienza deiclienti, categoria e tipo di esercizio. 1999Categoria e tipo diesercizio

Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Perm.Media

Arrivi Presenze Perm.Media

Arrivi Presenze Perm.Media

Alberghi 5 stellelusso, 5 e 4 stelle

535.338 1.059.426 2,0 444.925 1.180.191 2,7 980.263 2.239.617 2,3

Alberghi di 3 stelle 1.242.546 4.350.529 3,5 649.717 2.474.296 3,8 1.892.263 6.824.825 3,6Alberghi a 2 e 1stelle

309.231 901.975 2,9 139.568 429.463 3,1 448.799 1.331.438 3,0

Esercizi alberghieri 2.087.115 6.311.930 3,0 1.234.210 4.083.950 3,3 3.321.325 10.395.880 3,1Campeggi e villaggituristici

148.124 844.185 5,7 60.586 255.446 4,2 208.710 1.099.631 5,3

Alloggi in affittoiscritti al R.E.C.

33.944 161.356 4,8 17.201 151.091 8,8 51.145 312.447 6,1

Agriturismo 9.033 31.613 3,5 3.083 11.121 3,6 12.116 42.734 3,5Altre strutture 8.461 82.783 9,8 8.755 25.276 2,9 17.216 108.059 6,3Esercizicomplementari

199.562 1.119.937 5,6 89.625 442.934 4,9 289.187 1.562.871 5,4

Totale eserciziricettivi

2.286.677 7.431.867 3,3 1.323.835 4.526.884 3,4 3.610.512 11.958.751 3,3

Tab. 14 Incidenza delle voci della domanda in Sicilia sul complessivo movimento turistico inregione. 1999Categoria e tipo di esercizio Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeAlberghi di 5 stelle e 5 stelle lusso 23,4 14,3 33,6 26,1 27,2 18,7Alberghi di 3 stelle 54,3 58,5 49,1 54,7 52,4 57,1Alberghi a 2 stelle 13,5 12,1 10,5 9,5 12,4 11,1Esercizi alberghieri 91,3 84,9 93,2 90,2 92,0 86,9Campeggi e villaggi turistici 6,5 11,4 4,6 5,6 5,8 9,2Alloggi in affitto iscritti al R.E.C. 1,5 2,2 1,3 3,3 1,4 2,6Agriturismo 0,4 0,4 0,2 0,2 0,3 0,4Altre strutture 0,4 1,1 0,7 0,6 0,5 0,9Esercizi complementari 8,7 15,1 6,8 9,8 8,0 13,1

Totale esercizi ricettivi 100 100 100 100 100 100

Tab. 15 Peso della domanda alberghiera ed extralberghiera e confronto. 1999 (Inc. %)Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeSicilia Esercizi alberghieri 91,3 84,9 93,2 90,2 92 86,9

Esercizi complementari 8,7 15,1 6,8 9,8 8,0 13,1Italia Esercizi alberghieri 85,9 70,6 83,3 71,2 84,8 70,9

Esercizi complementari 14,1 29,4 16,7 28,8 15,2 29,1Mezzogiorno Esercizi alberghieri 87,2 70,9 85,7 75,0 86,8 72,1

Esercizi complementari 12,8 29,1 14,3 25,0 13,2 27,9

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16 Mercury S.r.l.

Tab. 16 Incidenza nel settore alberghiero e complementare delle varie componenti del flussodella domanda in Sicilia. 1999Categoria e tipo di esercizio Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeAlberghi 5 stelle lusso, 5 e 4 stelle 25,6 16,8 36,0 28,9 29,5 21,5Alberghi di 3 stelle 59,5 68,9 52,6 60,6 57,0 65,6Alberghi a 2 e 1 stelle 14,8 14,3 11,3 10,5 13,5 12,8Esercizi alberghieri 100 100 100 100 100 100Campeggi e villaggi turistici 74,2 75,4 67,6 57,7 72,2 70,4Alloggi in affitto iscritti al R.E.C. 17,0 14,4 19,2 34,1 17,7 20,0Agriturismo 4,5 2,8 3,4 2,5 4,2 2,7Altre strutture 4,2 7,4 9,8 5,7 6,0 6,9Esercizi complementari 100 100 100 100 100 100

Tab. 17 La permanenza media in Sicilia ed in Italia. 1999p.m. italiani p.m. stranieri p.m. complessiva

Sicilia Italia Sicilia Italia Sicilia Italia

Alberghi 5 stelle lusso, 5 e 4stelle

2,0 2,5 2,7 2,9 2,3 2,7

Alberghi di 3 stelle 3,5 3,5 3,8 3,6 3,6 3,5Alberghi a 2 e 1 stelle 2,9 4,6 3,1 4,2 3 4,5Esercizi alberghieri 3,0 3,5 3,3 3,4 3,1 3,5Campeggi e villaggi turistici 5,7 9,2 4,2 7,1 5,3 8,2Alloggi in affitto iscritti al R.E.C. 4,8 10,6 8,8 8,5 6,1 9,6Agriturismo 3,5 4,8 3,6 6,9 3,5 5,8Altre strutture 9,8 7,7 2,9 3,3 6,3 6,0Esercizi complementari 5,6 8,9 4,9 6,9 5,4 8,0Totale esercizi complessivi 3,3 4,3 3,4 4,0 3,3 4,1

5. La provenienza dei turisti in SiciliaAltro aspetto di forte caratterizzazione è una presenza turistica straniera inferiore al

dato nazionale. In Sicilia, il 36,7% degli arrivi ed il 37,9% delle presenze è un cliente di unaltro paese, mentre in Italia gli stranieri ottengono un 42,8% negli arrivi ed un 41,1%nelle presenze.

Questa è una costante che qualifica tutta la compagine turistica meridionale;comunque, si può sottolineare come la Sicilia, nei confronti del Sud Italia, abbia unamaggior capacità attrattiva per gli stranieri. L’intero Mezzogiorno, infatti, produce unturismo che solamente per il 27,3% degli arrivi ed un 29,5% delle presenze proviene daaltre nazioni.

La Sicilia, pur non rispettando l’andamento nazionale, si colloca in una posizione divantaggio rispetto alle altre aree meridionali.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 17

Tab. 18 L’incidenza per macro destinazioni di provenienza dei turisti e confronto. 1999Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeSicilia Esercizi alberghieri 62,8 60,7 37,2 39,3 100 100

Esercizi complementari 69,0 71,7 31,0 28,3 100 100Totale esercizi 63,3 62,1 36,7 37,9 100 100

Italia Esercizi alberghieri 57,9 58,7 42,1 41,3 100 100Esercizi complementari 43,0 49,9 57,0 50,1 100 100Totale esercizi 57,2 58,9 42,8 41,1 100 100

Mezzogiorno Esercizi alberghieri 73,0 69,3 27,0 30,7 100 100Esercizi complementari 70,4 73,6 29,6 26,4 100 100Totale esercizi 72,7 70,5 27,3 29,5 100 100

Un’analisi più approfondita relativamente ai flussi per macro provenienza, evidenziacome la compagine straniera si sia evoluta ad un ritmo superiore di quello prodotto daituristi italiani. Ovvero ha reagito più gravemente nei periodi di inviluppo turistico, ma harisposto con più veemenza nella fase di crescita del comparto.

Nel settore extralberghiero, tuttavia, la crescita degli italiani, soprattutto per quantoriguarda gli arrivi, non è trascurabile; tuttavia il trend dei turisti nazionali che fruisconodella ricettività complementare, pur inferiore rispetto a quello attivato dagli stranieri, sicaratterizza per una flessione della permanenza media a causa di un incremento degliarrivi superiore a quello delle presenze.

Tab. 19 Evoluzione dei flussi turistici in Sicilia prendendo come riferimento il 1990 (’90 =100)Arrivi Presenze

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

1990 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,01991 101,5 101,3 101,4 102,5 102,2 102,41992 94,8 82,6 91,2 91,8 78,1 87,21993 91,4 76,3 86,9 85,7 75,4 82,31994 96,9 109,4 100,6 92,7 103,4 96,21995 98,2 126,9 106,7 92,9 118,1 101,21996 107,2 139,2 116,7 99,7 127,2 108,81997 106,1 145,8 117,8 102,3 129,2 111,21998 114,5 151,0 125,3 114,8 131,6 120,41999 118,9 163,6 132,1 119,9 148,1 129,2

In sintesi il trend della domanda straniera, pur essendo inferiore rispetto a quelloattivato nel resto dell’Italia, ha prodotto un andamento superiore rispetto a quello attivatodai turisti italiani.

Siamo, quindi, in presenza di una clientela estera che scopre la Sicilia con sempre

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18 Mercury S.r.l.

maggior interesse.

Tab. 20 Evoluzione dei flussi turistici alberghieri in Sicilia prendendo come riferimento il 1990(’90 =100)

Arrivi PresenzeItaliani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

1990 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,01991 101,0 99,8 100,6 101,1 101,1 101,11992 94,0 82,6 90,6 90,6 79,3 86,71993 90,6 75,9 86,2 86,7 74,3 82,41994 96,7 111,1 101,0 92,2 104,6 96,51995 96,9 129,0 106,4 90,8 120,0 100,91996 105,8 141,4 116,3 99,2 129,5 109,71997 104,7 147,5 117,4 102,2 131,0 112,21998 113,0 152,4 124,7 115,4 132,0 121,11999 116,7 163,8 130,7 119,5 146,7 128,9

Tab. 21 Evoluzione dei flussi turistici extralberghieri in Sicilia prendendo come riferimento il 1990(’90 =100)

Arrivi PresenzeItaliani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

1990 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,01991 108,5 120,6 112,0 110,6 112,8 111,11992 105,2 82,7 98,6 98,4 65,7 90,91993 102,4 82,5 96,6 79,8 86,6 81,41994 100,0 86,9 96,1 95,6 91,4 94,71995 116,1 99,1 111,1 105,2 98,2 103,61996 125,8 108,9 120,9 102,6 103,6 102,81997 124,7 122,1 123,9 102,5 111,5 104,61998 134,1 132,4 133,6 111,5 128,0 115,31999 147,2 161,0 151,2 121,9 162,6 131,2

Il 56% dei turisti italiani in Sicilia non è siciliano. In termini di presenze la primaRegione di provenienza, esclusa la Sicilia, è la Lombardia che precede il Lazio, laCampania ed il Veneto. Caso particolare la Calabria che, pur collocandosi in quintaposizione negli arrivi, si trova nel decimo posto nelle presenze; quello calabro è, dunque,per la Sicilia un turista di breve raggio e di breve durata, una sorta di “mordi e fuggi” cheproduce un basso tasso di permanenza media in regione (2,9). La tendenza ad uno shorttrip del turista è ancora più elevata nel viaggiatore autoctono (2,9) e in quello provenientedal Lazio (2,8). Parrebbe essere in presenza di turismi di breve durata o di elevata

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 19

mobilità, quali il turismo d’arte o quello di affari.Tab. 22 Incidenza in Sicilia degli arrivi italiani per Regione di provenienza. 1999n° Regione Inc. % n° Regione Inc. %1 Sicilia 43,9 12 Marche 1,02 Lombardia 10,4 13 Friuli V. Giulia 0,93 Lazio 9,8 14 Sardegna 0,94 Campania 6,8 15 Abruzzo 0,85 Calabria 4,0 16 Umbria 0,76 Puglia 3,8 17 Trentino Alto - Adige 0,67 Veneto 3,7 18 Basilicata 0,58 Emilia - Romagna 3,5 19 Trento 0,49 Piemonte 3,4 20 Bolzano 0,210 Toscana 3,4 21 Molise 0,211 Liguria 1,6 22 Val D'Aosta 0,1

Tab. 23 Incidenza in Sicilia delle presenze italiane per Regione di provenienza. 1999n° Regione Inc. % n° Regione Inc. %1 Sicilia 39,4 12 Marche 1,12 Lombardia 12,4 13 Abruzzo 0,93 Lazio 8,6 14 Friuli V. Giulia 0,94 Campania 7,9 15 Sardegna 0,85 Veneto 4,2 16 Trentino Alto - Adige 0,86 Piemonte 4,2 17 Umbria 0,87 Puglia 4,1 18 Basilicata 0,68 Emilia - Romagna 3,9 19 Trento 0,59 Toscana 3,7 20 Bolzano 0,310 Calabria 3,6 21 Molise 0,211 Liguria 1,8 22 Val D'Aosta 0,2

Tab. 24 Permanenza media dei turisti italiani per regione di provenienza. 1999Posizione Regione Per. Media Posizione Regione Per. Media

1 Val D'Aosta 4,8 13 Liguria 3,52 Bolzano 4,1 14 Umbria 3,53 Trentino Alto - Adige 4,0 15 Toscana 3,54 Trento 4,0 16 Puglia 3,55 Piemonte 3,9 17 Marche 3,46 Basilicata 3,9 18 Friuli V. Giulia 3,37 Lombardia 3,9 MEDIA 3,28 Campania 3,8 19 Sardegna 3,09 Abruzzo 3,7 20 Calabria 2,9

10 Molise 3,7 21 Sicilia 2,911 Veneto 3,6 22 Lazio 2,812 Emilia - Romagna 3,6

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Il turista straniero proviene prevalentemente da uno dei Paesi dell’Unione Europea(74,2%). Elevato, comunque, è l’incidenza delle provenienze extraeuropee (15,8%); sitratta di un turismo di bassa permanenza media nel complessivo (2,6) e nell’alberghiero(2,4) tipico del turismo d’arte. Da sottolineare l’alta incidenza, per la compagineterritoriale analizzata, della componente extralberghiera dei turisti europei non UE;questi, quindi, sono clienti che si orientano prevalentemente verso strutture ricettive diminor costo.

Tab. 25 I flussi di provenienza straniera per macro - aree e caratteristiche. 1999 Presenze

complessiveQuota

mercatoInc. alb. Inc. extralb perm. media

alb.perm. media

extralb.perm. media

compl.Paesi extraeuropei 716.111 15,8 88,8 11,2 2,4 10,9 2,6Paesi europei nonUE

450.207 9,9 84,0 16,0 3,4 4,2 3,5

Unione europea –Italia

3.360.566 74,2 91,4 8,6 3,6 4,5 3,7

Tot. Stranieri 4.526.884 100,0 90,2 9,8 3,3 4,9 3,4

L’analisi dei primi dieci Paesi di provenienza, che compongono l’85% della domandaestera regionale, sottolinea l’eterogeneità dei comportamenti di questi. Presentano,infatti, caratteristiche peculiari spiegabili da comportamenti esogeni quali l’andamento deicambi, le offerte di tour operator, le variabili culturali e quelle politico sociali. Questadimensione spiega, per esempio, la bassa permanenza media (1,7) dei giapponesi(turismo d’arte) e quella elevata degli statunitensi nelle strutture complementari (turismobalneare).

Tab. 26 I top 10 Paesi di provenienza quota mercato e caratteristiche. 1999 Presenze

complessiveQuota

mercatoInc. alb. Inc. extralb perm. media

alb.perm. media

extralb.perm. media

compl.Germania 1.167.114 25,8 93,1 6,9 3,5 3,6 3,5Francia 1.065.367 23,5 91,8 8,2 3,5 4,5 3,5Stati Unitid’America

436.295 9,6 85,0 15,0 2,7 15,5 3,1

Regno Unito 259.867 5,7 94,4 5,6 4,3 5,2 4,3Svizzera 209.656 4,6 89,8 10,2 3,1 3,6 3,2Paesi Bassi 199.133 4,4 80,8 19,2 3,5 5,7 3,8Belgio 182.462 4,0 90,7 9,3 3,9 4,9 4,0Austria 138.541 3,1 92,8 7,2 3,6 4,0 3,6Svezia 103.093 2,3 78,7 21,3 5,2 6,0 5,3Giappone 91.934 2,0 99,0 1,0 1,6 3,3 1,7

Top 10 3.853.462 85,1 86,9 13,1 3,4 5,0 3,5

L’indice di attrattività degli stranieri6, che individua la quota mercato dei turisti stranieri 6 Presenze straniere regionali / presenze straniere nazionali X 100

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 21

posseduta dalla località, evidenzia come soltanto i Paesi dell’area UE (3,8) superano ilvalore medio (3,6%) di riferimento. Il turista francese, per esempio, sceglie comedestinazione il nostro Paese più che quello proveniente dalla Germania; infatti, il 15,1%dei francesi che vengono in Italia pernotta in Sicilia, mentre per i tedeschi la quota siaggira intorno al 2,4%.

Da sottolineare come tendenzialmente il tasso di crescita annuo sia incrementato inSicilia più che proporzionalmente che nel resto dell’Italia, soltanto il turista svizzero ebelga perde quote di mercato. Da notare come la clientela giapponese in Sicilia abbiaattivato un trend positivamente antitetico a quello prodotto in chiave nazionale: cresce inregione (+12%), cala in Italia (-1,3%).

Tab. 27 Alcuni indicatori di sviluppo delle principali macro - aree di provenienza della clientelaturistica straniera della Sicilia

Capacità diattrazione '99

Capacità diattrazione '98

Tasso annuo di crescitapres.'99/'98 in Sicilia

Tasso annuo di crescitapres.'99/'98 in Italia

Paesi extraeuropei 3,2 3,0 11,8 4,5Paesi europei non UE 2,9 2,9 2,3 1,5Unione europea - Italia 3,8 3,5 14,2 5,0Tot. Stranieri 3,6 3,3 12,5 4,5

Tab. 28 Alcuni indicatori di sviluppo dei principali Stati di provenienza della clientela turisticastraniera della Sicilia

Capacità di attrattiva'99

Capacità di attrattiva'98

Tasso annuo di crescita'99/'98 in Sicilia

Tasso annuo dicrescita '99/'98 in Italia

Germania 2,4 2,1 16,9 3,5Francia 15,1 14,3 10,2 4,6Stati Uniti d’America 4,6 4,2 19,2 8,1Regno Unito 3,0 3,0 7,2 6,3Svizzera 3,6 3,6 -1,3 0,2Paesi Bassi 3,5 2,8 43,9 14,6Belgio 5,7 6,0 -2,2 3,3Austria 1,8 1,8 4,0 2,9Svezia 6,3 5,4 28,3 8,9Giappone 2,3 2,0 12,2 - 1,3Top 10 3,8 3,5 13,1 4,4Tot. Stranieri 3,6 3,3 12,5 4,5

6. La stagionalitàLa stagionalità dei flussi turistici in Sicilia risente notevolmente del clima mite e

temperato. Infatti nei periodo di aprile e maggio e di settembre ed ottobre si osservaun’incidenza più elevata che nel resto di Italia, soprattutto per quanto riguarda glistranieri. Il lungo periodo “caldo” (da aprile a ottobre) concentra l’83,5% delle presenze

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sull’isola; questo dato, superiore alla media nazionale dell’81,0%, è, tuttavia, inferiore alrisultato del Mezzogiorno (87,3%). In effetti, la stagionalità prettamente balneare (dagiugno ad agosto) copre in Sicilia il 45,2% delle presenze complessive contro il 56,7%del Sud Italia più Isole e del 51,1% nazionale. Le condizioni climatiche quindidisincentivano ampliano la stagione, ma, allo stesso tempo, disincentivano una eccessivaconcentrazione. Da sottolineare che la permanenza media è tendenzialmente più bassarispetto sia al tasso unitario di soggiorno nazionale sia a quello relativo ala macro – areadel Mezzogiorno, soltanto nei cosiddetti periodi di “bassa stagione” (inizio anno e fineanno) i dati diventano simili.

Tab. 29 Incidenza degli arrivi turistici per macro area di provenienza, destinazione turistica emese. 1999

MACROPROVENIENZA

DESTINAZIONE MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Complessivi Sicilia 3,0 3,7 5,9 11,6 12,2 10,0ITALIA 4,8 5,1 6,4 8,3 10,1 10,6MEZZOGIORNO 3,3 3,7 5,5 8,5 10,0 10,6

Italiani Sicilia 3,8 4,5 6,1 9,6 10,0 9,8ITALIA 5,6 5,6 6,5 8,2 8,7 10,2MEZZOGIORNO 3,9 4,2 5,7 7,7 8,6 10,2

Stranieri Sicilia 1,6 2,3 5,6 15,1 16,0 10,3ITALIA 3,6 4,4 6,2 8,4 12,1 11,2MEZZOGIORNO 1,7 2,3 5,0 10,7 13,9 11,8

MACROPROVENIENZA

DESTINAZIONE MESI

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoComplessivi Sicilia 10,9 13,5 11,9 8,6 4,3 4,4 100,0

ITALIA 13,2 14,2 10,5 7,7 4,6 4,5 100,0MEZZOGIORNO 13,6 16,9 11,4 7,7 4,3 4,4 100,0

Italiani Sicilia 11,3 15,7 10,8 7,5 5,0 5,7 100,0ITALIA 12,9 15,7 9,1 6,7 5,0 5,7 100,0MEZZOGIORNO 13,8 18,6 10,3 7,0 4,7 5,3 100,0

Stranieri Sicilia 10,1 9,7 13,7 10,4 3,1 2,1 100,0ITALIA 13,6 12,3 12,3 9,0 4,0 2,8 100,0MEZZOGIORNO 13,0 12,4 14,4 9,7 3,1 2,1 100,0

La permanenza media è in effetti un problema sia a livello aggregato, sia relativamentealle articolazione per macro area di provenienza del turista. Siamo davanti ad unaproblematicità spiegabile sia dalle tipologie di turismo praticate sull’isola, sia da unsommerso composto da seconde case in affitto, verso il quale gran parte dei turistibalneari si dirigono.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 23

Tab. 30 Incidenza delle presenze turistiche per macro area di provenienza, destinazione turisticae mese. 1999

MACROPROVENIENZA

DESTINAZIONE MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Complessivi Sicilia 2,5 2,8 4,6 8,6 9,8 10,7ITALIA 4,0 4,2 4,7 5,7 7,7 11,2MEZZOGIORNO 2,1 2,2 3,3 5,3 6,9 11,0

Italiani Sicilia 3,3 3,5 4,7 6,5 7,2 10,1ITALIA 4,6 4,3 4,4 5,0 5,7 10,4MEZZOGIORNO 2,4 2,5 3,2 4,3 5,1 10,1

Stranieri Sicilia 1,2 1,8 4,5 12,0 14,0 11,6ITALIA 3,2 4,0 5,0 6,8 10,6 12,3MEZZOGIORNO 1,1 1,5 3,3 7,6 11,4 13,2

MACROPROVENIENZA

DESTINAZIONE MESI

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoComplessivi Sicilia 14,8 19,7 12,6 7,3 3,3 3,3 100,0

ITALIA 17,6 22,3 10,9 5,6 3,0 3,1 100,0MEZZOGIORNO 18,7 27,0 12,8 5,6 2,6 2,5 100,0

Italiani Sicilia 15,4 23,9 11,5 6,0 3,7 4,2 100,0ITALIA 18,4 26,7 9,5 4,3 3,1 3,7 100,0MEZZOGIORNO 19,7 31,1 11,5 4,5 2,7 2,9 100,0

Stranieri Sicilia 13,9 12,8 14,3 9,5 2,7 1,7 100,0ITALIA 16,6 15,9 13,0 7,4 2,9 2,3 100,0MEZZOGIORNO 16,3 17,2 16,2 8,3 2,4 1,5 100,0

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Tab. 31 Permanenza media per macro area di provenienza, destinazione turistica e mese. 1999MACRO

PROVENIENZADESTINAZIONE MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Complessivi Sicilia 2,7 2,6 2,6 2,5 2,7 3,5ITALIA 3,5 3,4 3,0 2,9 3,2 4,3MEZZOGIORNO 2,7 2,6 2,6 2,7 3,0 4,5

Italiani Sicilia 2,8 2,5 2,5 2,2 2,3 3,4ITALIA 3,5 3,3 2,9 2,6 2,8 4,3MEZZOGIORNO 2,7 2,5 2,4 2,4 2,5 4,2

Stranieri Sicilia 2,6 2,7 2,7 2,7 3,0 3,9ITALIA 3,5 3,6 3,2 3,2 3,5 4,4MEZZOGIORNO 3,1 3,2 3,1 3,4 3,9 5,3

MACROPROVENIENZA

DESTINAZIONE MESI

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoComplessivi Sicilia 4,5 4,8 3,5 2,8 2,6 2,5 3,3

ITALIA 5,5 6,5 4,3 3,0 2,7 2,9 4,1MEZZOGIORNO 6,1 7,1 4,9 3,2 2,7 2,5 4,4

Italiani Sicilia 4,4 4,9 3,5 2,6 2,4 2,4 3,3ITALIA 6,1 7,3 4,5 2,8 2,6 2,8 4,3MEZZOGIORNO 6,1 7,2 4,7 2,7 2,5 2,4 4,3

Stranieri Sicilia 4,7 4,5 3,6 3,1 2,9 2,9 3,4ITALIA 4,9 5,1 4,2 3,3 2,8 3,2 4,0MEZZOGIORNO 5,9 6,6 5,3 4,1 3,6 3,4 4,7

7 La situazione delle province siciliane

7.1 Le quote di mercato e le macrotendenze

Disaggregando i dati per provincia è possibile fare il punto della situazione a livellolocale mettendo in evidenza omogeneità e disomogeneità del territorio siciliano. Ciòsignifica che sarà possibile individuare quali province detengono la maggior quota dimercato su scala regionale, darne, ove possibile, una ragionevole spiegazione everificare l’andamento delle quote di mercato in serie storica.

In Sicilia ci sono due province che ricoprono il ruolo di leader di mercato raccogliendooltre il 50% della domanda turistica regionale: si concentrano nell’area nordorientale ecorrispondono ai comprensori di Palermo e Messina che detengono rispettivamente il28,54% degli arrivi e il 26,61% delle presenze e il 24,49% degli arrivi e il 29,64% dellepresenze, riferite al 1999.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 25

Graf. 12 Posizionamento delle province siciliano in base alle presenze

29,2

26,0

13,2

9,17,3 7,2

5,6

1,4 0,9-

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

Mes

sina

Pale

rmo

Cat

ania

Agrig

ento

Sira

cusa

Trap

ani

Rag

usa

Cal

tani

sset

ta

Enna

Tab. 32 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a PalermoItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 28,22 25,13 29,07 28,91 28,54 26,611998 27,14 23,61 27,69 27,15 27,34 24,941995 27,42 27,14 29,23 29,94 28,07 28,291990 26,52 29,08 29,41 30,37 27,37 29,53

Tab. 33 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a PalermoItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 16,85 17,00 27,63 34,68 20,19 22,011998 15,44 18,16 28,02 33,98 19,06 22,181995 15,22 17,03 20,95 24,08 16,71 18,561990 16,13 13,93 26,21 27,37 19,06 17,00

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26 Mercury S.r.l.

Tab. 34 Incidenza della quota mercato totale del turismo a PalermoItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 27,23 23,90 28,97 29,48 27,87 26,011998 26,17 22,82 27,71 27,74 26,72 24,601995 26,40 25,44 28,79 29,51 27,24 27,011990 25,78 26,84 29,19 30,10 26,79 27,91

Tab. 35 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a MessinaItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 21,67 24,33 29,27 37,84 24,49 29,641998 21,60 24,12 30,17 39,84 24,70 30,031995 22,68 26,16 28,78 35,69 24,87 30,081990 22,96 24,85 28,28 37,65 24,54 29,27

Tab. 36 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a MessinaItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 22,72 28,70 26,40 20,07 23,86 26,261998 22,36 30,70 27,92 21,70 23,96 28,421995 26,44 33,01 28,69 26,13 27,02 31,521990 25,45 38,40 27,31 34,79 25,99 37,57

Tab. 37 Incidenza della quota mercato totale del turismo a MessinaItaliani Stranieri Complessivi

Anni Arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 21,76 24,99 29,07 36,10 24,44 29,201998 21,66 25,06 30,03 38,26 24,65 29,831995 22,99 27,31 28,78 34,98 25,03 30,271990 23,14 26,86 28,21 37,40 24,64 30,34

Probabilmente il loro ruolo di primato è determinato dalla notorietà della città diPalermo e dalla centralità che Messina ricopre come snodo di comunicazionepreferenziale con la penisola. Le analisi storiche confermano il ruolo di leader delmercato siciliano delle due province. Soltanto il confronto sul lungo periodo dellaprovincia di Palermo registra un lieve decremento di circa due punti percentuali nellepresenze, dato, comunque, più che compensato sul medio e breve periodo.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 27

A distanza, con una differenza di oltre 10 punti percentuali, seguono le province diCatania e di Agrigento che detengono rispettivamente una quota di mercato del 15,07%degli arrivi e del 13,22% delle presenze, del 10,61% degli arrivi e del 9,10 % dellepresenze.

Tab. 38 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a CataniaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 17,93 14,78 10,65 8,35 15,22 12,251998 17,20 15,96 10,66 8,47 14,83 13,141995 17,35 14,97 11,10 9,06 15,10 12,541990 18,97 16,50 10,79 7,55 16,54 13,41

Tab. 39 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a CataniaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 11,38 17,72 17,53 24,43 13,29 19,621998 11,37 14,67 12,38 21,27 11,66 16,341995 8,10 12,63 15,38 23,46 9,99 14,981990 9,19 12,34 9,68 7,40 9,33 11,21

Tab. 40 Incidenza della quota mercato totale del turismo a CataniaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 17,35 15,22 11,11 9,93 15,07 13,221998 16,72 15,78 10,77 9,57 14,60 13,541995 16,58 14,58 11,33 10,12 14,73 12,861990 18,28 15,88 10,72 7,54 16,04 13,13

Tab. 41 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a AgrigentoItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 9,77 11,01 12,94 8,33 10,95 9,961998 10,13 12,10 13,47 8,87 11,34 10,891995 9,47 7,68 14,01 8,71 11,10 8,101990 8,04 5,80 12,06 5,23 9,23 5,60

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28 Mercury S.r.l.

Tab. 42 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a AgrigentoItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 7,87 3,70 4,04 2,62 6,68 3,391998 9,74 4,46 5,74 3,32 8,59 4,171995 10,79 4,89 7,84 4,48 10,02 4,801990 8,66 5,20 8,98 5,91 8,75 5,36

Tab. 43 Incidenza della quota mercato totale del turismo a AgrigentoItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 9,60 9,91 12,34 7,77 10,61 9,101998 10,10 11,01 13,00 8,39 11,13 10,061995 9,58 7,21 13,68 8,39 11,02 7,671990 8,09 5,71 11,85 5,29 9,20 5,57

Mentre nel raffronto sul lungo periodo Catania evidenza una lieve decremento sia perarrivi che per presenze; le performance della provincia di Agrigento sono sempre positivee registrano, soprattutto sul breve e medio periodo e in riferimento alle presenze, deitrend eccellenti (rispettivamente 210,98% per il 1999 e 217,32% per il 1998 su base 100riferita al 1990). Ciò significa che la provincia di Agrigento è riuscita a più cheraddoppiare le presenze negli ultimi dieci anni (passando dal 5,57% del 1990 al 9,10%del 1999) e a incrementare notevolmente la permanenza media sul territorio.

Su valori simili sono le province di Trapani e Siracusa che detengono rispettivamenteper gli arrivi le quote del 7,60% e del 7,33%, per le presenze del 7,22% e del 7,31%;questa somoglianza tende a scemare in un confronto storico. La prima, infatti, mostrauna più netta tendenza alla stabilità, se si eccettua la lieve flessione nelle presenze del1995, mentre Siracusa registra un decremento di arrivi nel 1995, seguito da una buonaripresa nel 1998 anche se i valori più recenti mostrano qualche segno di incertezza.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 29

Tab. 44 Indice di crescita per provincia di lungo, medio e breve periodo.Anni arrivi presenze

TP 1999 124,46 125,951998 117,30 109,381995 101,26 98,891990 100,00 100,00

PA 1999 137,43 120,391998 124,95 106,061995 108,54 97,941990 100,00 100,00

ME 1999 131,06 124,341998 125,34 118,341995 108,42 100,991990 100,00 100,00

AG 1999 152,30 210,981998 151,61 217,321995 127,86 139,281990 100,00 100,00

CL 1999 109,42 132,251998 110,59 102,611995 100,39 68,231990 100,00 100,00

EN 1999 117,32 118,031998 105,07 116,171995 101,93 100,171990 100,00 100,00

CT 1999 124,09 130,091998 114,01 124,111995 98,01 99,191990 100,00 100,00

RG 1999 136,31 132,351998 129,02 121,151995 103,53 96,701990 100,00 100,00

SR 1999 123,08 121,361998 131,81 117,321995 97,94 101,641990 100,00 100,00

TOT 1999 132,11 129,191998 125,29 120,351995 106,73 101,231990 100,00 100,00

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Tab. 45 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a TrapaniItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 7,66 7,85 5,47 3,83 6,85 6,271998 7,63 7,14 5,62 3,72 6,90 5,851995 8,09 7,75 5,44 4,69 7,14 6,501990 8,06 7,03 6,44 5,93 7,58 6,65

Tab. 46 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a TrapaniItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 19,23 16,47 9,47 6,17 16,20 13,551998 17,90 15,25 9,84 6,44 15,57 13,011995 16,61 13,57 7,32 6,99 14,20 12,151990 17,17 14,43 8,14 6,25 14,54 12,56

Tab. 47 Incidenza della quota mercato totale del turismo a TrapaniItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 8,67 9,15 5,74 4,06 7,60 7,221998 8,48 8,31 5,87 3,95 7,55 6,731995 8,80 8,73 5,54 4,86 7,65 7,241990 8,70 8,13 6,56 5,96 8,06 7,41

Tab. 48 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a SiracusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 6,49 7,75 7,88 5,79 7,00 6,981998 7,92 8,19 8,03 5,53 7,96 7,191995 6,61 7,91 7,20 6,19 6,83 7,201990 7,49 8,93 7,24 4,40 7,41 7,37

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 31

Tab. 49 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a SiracusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 11,58 9,96 9,93 8,22 11,07 9,471998 12,76 10,68 10,83 9,41 12,20 10,361995 11,97 12,28 12,88 10,10 12,21 11,811990 14,56 10,87 12,20 9,49 13,87 10,55

Tab. 50 Incidenza della quota mercato totale del turismo a SiracusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 6,93 8,08 8,02 6,03 7,33 7,311998 8,32 8,55 8,20 5,87 8,27 7,581995 7,06 8,64 7,51 6,48 7,22 7,811990 7,99 9,22 7,58 4,86 7,87 7,78

La provincia di Ragusa si pone lievemente al di sotto delle quote espresse da Cataniae Agrigento, 4,37% degli arrivi e 5,60% delle presenze, presentando un trend in lievecrescita che sembra essersi consolidato abbastanza stabilmente negli ultimi dieci anni.

Tab. 51 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a RagusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 4,98 5,60 2,60 5,95 4,10 5,741998 5,12 5,78 2,26 5,37 4,09 5,631995 4,71 5,55 2,05 4,75 3,75 5,221990 4,17 4,64 3,57 7,41 3,99 5,60

Tab. 52 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a RagusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 8,90 5,23 4,30 3,36 7,48 4,701998 9,26 5,16 4,07 3,02 7,76 4,621995 9,49 5,49 6,08 4,26 8,60 5,221990 7,86 4,45 6,39 4,97 7,43 4,57

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32 Mercury S.r.l.

Tab. 53 Incidenza della quota mercato totale del turismo a RagusaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 5,32 5,54 2,72 5,69 4,37 5,601998 5,46 5,69 2,37 5,17 4,36 5,501995 5,10 5,54 2,27 4,71 4,11 5,221990 4,43 4,61 3,76 7,19 4,23 5,47

Infine seguono le province meno turistiche di tutta la regione: Enna e Caltanissetta.Esse detengono una quota di mercato che non supera l’1,50% tanto per gli arrivi che perle presenze. Pur essendo i comprensori più deboli, manifestano delle tendenze alquantodiversificate: Enna presenta tassi di crescita costanti, mentre Caltanissetta harecentemente visto diminuire gli arrivi sul territorio, problema che si era verificato anchenel 1995 per le presenze.

Tab. 54 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a EnnaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 1,61 1,25 1,61 0,67 1,61 1,021998 1,52 1,30 1,53 0,70 1,52 1,071995 1,74 1,42 1,75 0,70 1,74 1,121990 1,88 1,36 1,67 0,70 1,82 1,13

Tab. 55 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a EnnaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 0,30 0,09 0,20 0,18 0,27 0,111998 0,12 0,04 0,15 0,18 0,13 0,081995 - - - - - -1990 - - - - - -

Tab. 56 Incidenza della quota mercato totale del turismo a EnnaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 1,49 1,07 1,51 0,62 1,50 0,901998 1,40 1,12 1,44 0,66 1,42 0,951995 1,59 1,18 1,65 0,65 1,61 0,981990 1,75 1,16 1,55 0,64 1,69 0,99

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 33

Tab. 57 Incidenza della quota mercato alberghiera del turismo a CaltanissettaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 1,68 2,30 0,52 0,33 1,24 1,531998 1,74 1,80 0,59 0,35 1,32 1,251995 1,94 1,42 0,43 0,27 1,40 0,951990 1,92 1,82 0,54 0,74 1,51 1,45

Tab. 58 Incidenza della quota mercato complementare del turismo a CaltanissettaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze1999 1,17 1,13 0,50 0,27 0,96 0,881998 1,05 0,88 1,05 0,68 1,05 0,831995 1,38 1,08 0,87 0,50 1,25 0,951990 0,99 0,37 1,10 3,81 1,02 1,16

Tab. 59 Incidenza della quota mercato totale del turismo a CaltanissettaItaliani Stranieri Complessivi

Anni arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze1999 1,63 2,12 0,51 0,33 1,22 1,441998 1,68 1,67 0,61 0,38 1,30 1,201995 1,90 1,37 0,45 0,29 1,39 0,951990 1,85 1,61 0,58 1,01 1,47 1,41

Probabilmente la marginalità di tali aree, che non riescono a rendere significativi deitrend crescenti o a far fronte a shock della domanda, è imputabile al fatto che si tratta didue province che non possono sfruttare, in parte o del tutto, le esternalità positive offertedal mare.

7.2 La stagionalità e la provenienza7

Anche a livello di disgregazione provinciale la Sicilia si contraddistingue per una minoreconcentrazione nei periodi tradizionalmente clou per il turismo (agosto e giugno –settembre); infatti, soltanto le province di Trapani (28,4%) e Ragusa (27,0%), territori oveil turismo balneare ha una forte influenza, seguono il trend del meridione ad agosto(27,0%), superando il dato nazionale (23,3%). Di contro, nel periodo giugno – settembresoltanto Ragusa (75,7%) si posiziona al di sopra sia della risultante del Sud Italia + isole(69,5%)e del nostro Paese (62,0%); mentre Trapani, collocandosi in seconda posizione, 7 I dati relativi alla stagionalità proviniale ci sono stati forniti dalla Regione Sicilia.

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non riesce a mantenere il trend tipicamente meridionale. La stessa tendenza èosservabile anche nel periodo più ampio maggio – ottobre. Da sottolineare come Ennaad agosto (11,3%) e nell’arco temporale di giugno – settembre (38,6%) si colloca inultima posizione; infatti, questa provincia ottiene due “picchi” nei periodi di aprile edottobre. Caltanissetta si posizione in ultima posizione nel periodo che trascorre tramaggio ed ottobre, mantenendosi al di sotto nella media nazionale e meridionale.

A livello di macro provenienza Messina, con una media annua del 30%, possiede ilmaggior numero di turisti stranieri. Soltanto nei mesi di gennaio, febbraio, novembre edicembre è Palermo ad assumere una posizione di leadership.

Nella disaggregazione per mese e provenienza straniera (pres. straniera / pres.complessive), Messina continua a mantenere un ruolo dominante; infatti, il 46% della suaclientela non è italiana. Tuttavia, a gennaio Messina (22,1%) viene scavalcata da Catania(26,1%), Palermo (26,0%) e Trapani (22,5%); a luglio soltanto Ragusa possiede inpercentuale più turisti (41,7% contro il 41,2%); mentre ad agosto Messina (25,8%) vienesuperata da Ragusa (32,9%), Palermo (29,2%) ed Enna (28,8%); a dicembre è Siracusa(26%) a sopravanzare Messina (24,2%).

Tab.60 Incidenza delle presenze dei turisti nel complesso degli esercizi ricettivi per mese e perprovince.

MESIGennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Agrigento 1,5 3,8 6,3 9,7 9,8 10,3Caltanissetta 3,7 4,5 7,0 8,6 9,1 8,3Catania 3,4 4,8 5,5 9,0 10,0 8,4Enna 4,1 4,5 6,6 11,0 10,3 8,9Messina 1,5 1,7 4,4 8,9 10,3 11,4Palermo 2,8 2,7 4,6 9,3 9,9 10,6Ragusa 1,4 1,4 1,5 3,0 6,4 13,1Siracusa 2,5 2,9 3,6 6,6 11,5 12,4Trapani 2,2 2,1 3,3 7,0 7,7 9,0

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 13,5 16,3 15,0 8,4 2,6 2,7 100Caltanissetta 10,4 12,2 9,2 9,1 9,3 8,6 100Catania 12,3 16,2 9,8 9,9 5,8 5,1 100Enna 7,6 11,3 10,9 11,1 7,1 6,6 100Messina 14,7 21,5 13,2 8,2 2,3 1,9 100Palermo 14,7 18,3 12,8 7,7 3,4 3,3 100Ragusa 19,1 27,0 16,4 6,6 1,9 2,0 100Siracusa 14,6 22,9 11,8 5,5 2,8 2,9 100Trapani 17,6 28,4 11,0 5,3 3,0 3,4 100

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 35

Tab.61 Incidenza delle presenze dei turisti italiani per mese e per province.MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio GiugnoAgrigento 1,7 4,2 7,0 7,6 7,8 10,3Caltanissetta 3,8 4,7 6,4 7,5 8,6 8,4Catania 3,4 4,8 5,4 8,4 9,4 8,0Enna 5,0 5,2 6,8 8,8 9,6 9,3Messina 2,2 2,1 3,7 6,5 7,0 10,1Palermo 3,5 3,5 4,6 7,5 8,3 10,2Ragusa 2,0 1,9 2,1 4,2 5,2 14,2Siracusa 2,7 3,2 3,5 5,1 9,3 13,1Trapani 2,1 2,1 3,2 5,2 6,2 8,6

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 12,9 17,5 16,5 8,5 2,9 3,2 100Caltanissetta 11,0 12,4 8,9 9,4 9,8 8,9 100Catania 12,8 17,7 9,3 9,7 5,8 5,3 100Enna 7,3 10,7 10,1 11,4 8,4 7,2 100Messina 16,1 29,6 12,0 5,4 2,6 2,7 100Palermo 15,1 21,9 10,8 6,3 4,1 4,2 100Ragusa 16,9 27,5 13,4 7,2 2,7 2,8 100Siracusa 15,5 26,4 10,9 4,5 2,9 3,0 100Trapani 18,1 32,7 10,5 4,5 3,3 3,6 100

Tab. 62 Incidenza delle presenze dei turisti stranieri per mese e per province.MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio GiugnoAgrigento 1,0 2,6 4,7 14,7 14,4 10,2Caltanissetta 2,8 2,9 11,9 17,6 13,5 7,0Catania 3,3 4,7 5,9 10,7 11,7 9,4Enna 1,3 2,2 6,0 17,8 12,6 7,5Messina 0,7 1,3 5,1 11,7 14,2 12,9Palermo 1,8 1,5 4,7 12,0 12,3 11,1Ragusa 0,4 0,3 0,4 0,7 8,7 11,0Siracusa 2,0 2,1 4,0 10,5 17,3 10,5Trapani 2,3 2,0 3,9 13,9 13,6 10,7

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 15,0 13,7 11,7 8,4 2,0 1,5 100Caltanissetta 5,6 10,4 11,6 6,2 5,1 5,5 100Catania 10,7 11,9 11,1 10,6 5,5 4,4 100Enna 8,3 13,0 13,3 10,3 3,2 4,5 100Messina 13,1 12,0 14,6 11,4 2,0 1,0 100Palermo 14,1 13,2 15,7 9,6 2,4 1,8 100Ragusa 23,4 26,2 22,3 5,5 0,5 0,5 100Siracusa 12,5 14,0 14,1 7,9 2,5 2,7 100Trapani 15,8 12,1 12,9 8,2 2,0 2,5 100

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Tab. 63 Incidenza delle presenze dei turisti negli esercizi alberghieri per mese e per province.MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio GiugnoAgrigento 1,4 3,8 6,4 10,1 10,0 10,5Caltanissetta 3,8 4,7 7,3 9,0 9,2 8,1Catania 3,5 5,1 5,9 9,9 11,0 8,6Enna 4,1 4,5 6,6 11,1 10,4 8,9Messina 1,5 1,7 4,6 9,5 11,0 12,1Palermo 3,1 3,0 5,2 10,1 10,7 10,6Ragusa 1,5 1,5 1,6 3,3 6,7 13,7Siracusa 2,9 3,4 4,2 7,4 13,1 13,7Trapani 2,8 2,7 4,3 8,5 9,1 9,8

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 13,2 15,8 15,3 8,5 2,5 2,6 100Caltanissetta 9,0 9,1 9,7 10,0 10,3 9,6 100Catania 10,6 13,2 9,7 10,8 6,2 5,4 100Enna 7,3 11,0 10,9 11,2 7,2 6,6 100Messina 14,2 18,6 13,5 8,8 2,4 1,9 100Palermo 13,1 15,6 12,9 8,4 3,7 3,6 100Ragusa 19,2 23,9 17,2 7,1 2,1 2,2 100Siracusa 13,5 16,7 12,0 6,3 3,3 3,4 100Trapani 15,4 20,9 11,9 6,6 3,8 4,2 100

Tab. 64 Incidenza delle presenze dei turisti negli esercizi extralberghieri per mese e per province.MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio GiugnoAgrigento 3,5 3,4 4,8 3,4 6,0 5,9Caltanissetta 3,3 3,7 5,2 6,5 8,5 9,0Catania 2,4 2,9 3,3 3,8 4,4 7,5Enna 0,0 0,0 0,0 3,6 4,0 5,9Messina 1,8 1,7 2,2 4,0 5,0 6,5Palermo 0,6 0,4 0,3 2,5 4,0 10,6Ragusa 0,6 0,6 0,6 0,9 4,4 7,5Siracusa 0,5 0,4 0,7 2,5 3,3 5,7Trapani 0,1 0,1 0,4 2,5 3,4 6,5

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 18,7 27,3 10,8 6,4 5,2 4,5 100Caltanissetta 17,3 27,9 6,5 4,4 4,4 3,4 100Catania 21,5 32,7 10,3 5,0 3,1 3,2 100Enna 29,3 37,7 14,0 4,0 0,0 1,5 100Messina 18,3 43,4 10,4 3,0 1,6 2,0 100Palermo 27,1 40,1 12,2 1,6 0,4 0,2 100Ragusa 18,0 54,2 9,9 2,4 0,5 0,4 100Siracusa 20,0 53,6 11,0 1,4 0,1 0,5 100Trapani 24,7 52,4 8,1 0,9 0,4 0,6 100

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 37

Tab. 65 Incidenza delle presenze turistiche nel complesso degli esercizi ricettivi nei periodi indicatiProvince Agosto Giugno - Settembre Maggio - OttobreAgrigento 16,3 55,1 73,3Caltanissetta 12,2 40,1 58,3Catania 16,2 46,7 66,6Enna 11,3 38,6 60,1Messina 21,5 60,8 79,3Palermo 18,3 56,4 74,0Ragusa 27,0 75,7 88,7Siracusa 22,9 61,7 78,7Trapani 28,4 66,0 79,0Sicilia 19,7 57,8 74,9Italia 22,3 62,0 75,3 Mezzogiorno 27,0 69,5 82,0

Tab. 66 Distribuzione mensile dei turisti stranieri tra le province siciliane.MESI

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio GiugnoAgrigento 6,7 13,8 14,0 11,6 10,0 9,7Caltanissetta 2,3 2,3 2,1 1,4 1,3 1,1Catania 20,3 23,7 16,5 14,4 13,9 10,8Enna 1,7 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8Messina 20,2 18,9 28,5 31,2 31,4 32,1Palermo 30,4 23,9 24,8 26,8 24,7 24,4Ragusa 3,5 2,7 1,8 1,9 3,6 6,7Siracusa 8,4 8,0 6,0 5,9 8,8 8,8Trapani 6,4 5,1 4,9 5,6 5,3 5,7

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 9,3 8,2 11,9 10,8 8,1 8,8 10,1Caltanissetta 1,0 0,8 1,0 1,6 4,0 3,9 1,4Catania 11,5 11,0 10,6 17,2 24,0 22,6 13,6Enna 0,5 0,5 0,8 1,3 2,1 2,0 0,9Messina 30,1 31,8 31,0 30,9 20,8 18,7 29,8Palermo 24,7 22,3 24,7 23,9 25,2 26,0 24,5Ragusa 7,2 7,3 7,1 4,6 3,3 3,6 5,5Siracusa 7,6 8,6 7,0 5,2 6,4 7,1 7,5Trapani 8,1 9,4 5,8 4,5 6,2 7,3 6,7

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Tab. 67 Incidenza percentuale al livello provinciale delle presenze dei turisti stranieri (pres.straniere / complessivo)

MESIGennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Agrigento 20,9 21,2 22,6 45,6 44,5 29,9Caltanissetta 7,9 6,6 17,7 21,4 15,5 8,9Catania 26,1 25,8 28,0 31,3 30,7 29,5Enna 7,9 12,2 22,8 40,2 30,5 21,2Messina 22,1 34,9 54,0 60,6 63,4 52,3Palermo 26,0 23,0 41,0 52,5 50,5 42,7Ragusa 9,2 6,9 9,0 8,2 46,3 28,5Siracusa 22,1 20,2 30,9 44,3 42,0 23,7Trapani 22,5 19,9 24,9 41,9 37,4 25,2

Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre AnnoAgrigento 33,6 25,3 23,5 29,9 22,9 16,7 30,2Caltanissetta 5,6 8,9 13,1 7,2 5,7 6,7 10,4Catania 22,9 19,4 29,8 28,2 25,1 23,0 26,3Enna 27,5 28,8 30,4 23,0 11,2 17,1 25,0Messina 41,2 25,8 51,2 64,5 39,8 24,2 46,2Palermo 39,1 29,2 49,8 51,1 28,7 22,5 40,7Ragusa 41,7 32,9 46,1 28,2 9,0 8,7 34,0Siracusa 23,8 17,1 33,3 40,6 24,6 26,0 27,9Trapani 19,1 9,1 24,8 33,0 14,2 15,7 21,2

8. Le Aziende di soggiorno turistico (AST)Le aziende di soggiorno turistico sono enti territoriali di portata più localistica delle APT

provinciali. Le AST accolgono ed organizzano circa il 63% dei flussi turistici in Scilia,questo dato tende ad essere costante nel tempo.

Palermo / Monreale (10,1%) è la prima AST per dimensioni, segue i giardini Naxos(7,0%). Da sottolineare che Sciacca e Cefalù nel breve periodo hanno acquistato unpeso maggiore (Sciacca dal 2,9% al 5,0%; Cefalù dal 5,6% al 6,6%), mentre Taormina(dall’8,5% al 7,9%) e le Isole Eolie (dal 4,2% al 3,3%), pur mantenendo la loro rilevanza,hanno diminuito il proprio “peso” turistico.

Utilizzando alcuni indici basati sulle presenze si osserva come il settore alberghierorimanga un fattore determinante e caratterizzante di tutto il turismo sull’Isola. Allo stessotempo, i flussi di domanda estera sono importantissima specialmente per Taormina(75,8%) ed i Giardini Naxos (57,4%); mentre assumono un ruolo residuale per realtàcome Gela (6,0%), Messina (11,7%), Patti (12,5%), Capo d’Orlando (13,0%), Nicolosi(18,1%) ed Acireale (18,4%).

Il tasso di permanenza media tende ad essere basto (3,1), anche se per realtà comeGiardini Naxos (4,2), Isole Eolie (4,4%), Cefalù (4,8), Gela (6,4%), Sciacca (6,4) e Patti(6,7) le risultanti di un pernottamento tendono ad essere molto più ampie.

L’indice di concentrazione (presenze del periodo di riferimento / pres. totali) sottolinea il

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 39

ruolo del turismo balneare come attrattiva turistica: ad agosto è Capo di Orlando adavere una maggior numero di presenze (24,4%); seguono le Isole Eolie (22,4%), Milazzo(22,1%), Giardini Naxos (17,5%), Sciacca (17,5%), Cefalù (17,4%) e Taormina (15%).Similare la tendenza negli altri periodo considerati.

Tab. 68 Distribuzione del peso delle presenze turistiche delle AST sul totale delle presenzeItaliani Stranieri Complessivo

AST 1999 1995 1999 1995 1999 1995Acireale 4,6 4,9 2,1 2,8 3,7 4,1Agrigento 3,0 3,2 3,9 4,6 3,3 3,7Caltagirone 0,1 0,3 0,0 0,2 0,1 0,2Capo d'Orlando 0,7 0,8 0,2 0,1 0,5 0,5Cefalù 4,8 3,7 9,5 8,6 6,6 5,6Ct/Acicastello 6,4 5,6 3,8 4,0 5,4 5,0Enna 0,3 0,4 0,2 0,3 0,3 0,4Erice 1,2 1,7 0,6 0,8 1,0 1,3Gela 0,7 0,8 0,1 0,1 0,4 0,6Giardini Naxos 4,7 5,3 10,6 10,5 7,0 7,3Isole Eolie 3,7 5,1 2,6 2,8 3,3 4,2Messina 3,2 3,3 0,8 0,9 2,3 2,4Milazzo 1,4 1,4 0,5 0,5 1,0 1,1Nicolosi 0,5 0,5 0,3 0,1 0,4 0,4Patti 1,4 1,1 0,4 0,4 1,0 0,8Pa/Monreale 9,9 10,9 10,3 10,5 10,1 10,8Piazza Armerina 0,4 0,2 0,4 0,3 0,4 0,3Sciacca 6,0 2,8 3,4 3,0 5,0 2,9Siracusa 3,8 4,2 3,5 2,9 3,7 3,7Taormina 3,0 3,9 15,9 16,0 7,9 8,5Totale 59,7 60,1 69,0 69,7 63,2 63,7territorio non AST 40,3 39,9 31,0 30,3 36,8 36,3

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Tab. 69 Alcuni indicatori turistici nelle AST siciliane.inc. %

alberghieroinc. %

stranieri alb. /alberghiero

inc. % stranieriextralb. /

extralberghiero

inc. %stranieri /

complessivo

p.m. Indice diconcentra-

zione adagosto

Indice diconcentra-

zione adgiugno -

settembre

Indice diconcentra-

zionead maggio -

ottobreAcireale 86,7 20,0 8,3 18,4 3,5 14,5 44,0 65,3Agrigento 90,3 46,3 22,8 44,0 1,7 12,8 39,2 59,5Caltagirone 97,2 33,3 35,4 33,3 1,4 10,1 37,3 60,8Capod'Orlando

84,7 13,3 11,5 13,0 2,7 24,4 53,9 65,6

Cefalù 67,1 55,4 49,5 53,4 4,8 17,4 56,7 71,9Ct/Cicastello 90,1 26,0 25,7 26,0 2,9 12,0 39,2 58,4Enna 100,0 29,9 - 29,9 1,9 12,1 37,2 59,2Erice 94,1 20,7 49,7 22,4 3,0 14,6 44,7 61,7Gela 70,6 6,7 4,5 6,0 6,4 8,1 28,4 42,0GiardiniNaxos

99,6 57,4 52,1 57,4 4,2 17,5 58,9 80,5

Isole Eolie 74,6 31,5 23,0 29,3 4,4 22,4 64,3 77,1Messina 74,9 13,4 6,5 11,7 2,8 8,3 28,5 43,8Milazzo 85,9 15,9 38,4 19,0 2,4 22,1 51,6 68,3Nicolosi 82,6 13,8 38,5 18,1 2,4 12,8 28,8 53,0Patti 26,9 6,3 14,8 12,5 6,7 9,3 28,5 35,1Pa/Monreale 97,7 39,2 30,4 39,0 2,2 8,9 36,0 57,8PiazzaArmerina

97,6 31,9 58,9 32,6 2,1 12,5 39,5 61,0

Sciacca 97,6 22,6 9,4 22,3 6,4 17,5 63,4 79,7Siracusa 91,2 34,7 33,1 34,6 2,4 13,8 46,3 64,1Taormina 97,0 76,1 64,8 75,8 4,0 15,0 51,8 74,8Totale AST 89,4 41,2 28,4 39,8 3,1 14,3 47,6 66,7

9. Il sommerso ed il non rilevato: una stima

9.1 Premessa metodologica

La rilevazione statistica del turismo soffre di una difficoltà di rilevazione delladimensione reale del fenomeno, dovuta principalmente alle caratteristiche di mobilità delsettore e alla commistione nell’uso dei servizi tra residenti e non. La rilevazione statisticaquantitativa totale dal lato dell’offerta avviene prevalentemente al momento delpernottamento presso la struttura ricettiva regolarizzata, poiché è definito turismo lospostamento della persona che comprenda almeno un pernottamento fuori sede e lamovimentazione alla frontiera. Ulteriori metodologie di rilevazione riguardano l’indaginecampionarie motivazionale della domanda e l’indagine campionaria sulla spesa delturista effettuata presso le frontiere dall’Uic.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 41

L’incertezza sui dati statistici raccolti a livello nazionale è incrementata dal proliferare difonti informative secondarie rispetto alla rilevazione primaria ufficiale dell’Istat. Incertezzaspesso dovuta all’utilizzo di riferimenti e definizioni per la rilevazione differenti tra i varisoggetti, che se da un lato amplia il punto di vista, rende però difficoltoso un confronto.

Un tentativo di pervenire, tramite una comparazione, alla integrazione di alcune fontistatistiche ufficiali è stato effettuato da Roberto Gismondi8, con l’obiettivo di valutare lareale dimensione della ricettività nazionale. Questo studio ha lo scopo di quantificare ilcosiddetto “sommerso statistico” relativo alla mancata completa rilevazione di tipologie dipernottamento quali le seconde case e agli alloggi privati in sede di misurazione dei flussituristici.

La ricettività non ufficiale degli alloggi privati iscritti o meno al R.E.C. rappresentainfatti, quasi certamente almeno 50% dei pernottamenti, incidendo in modo determinantesulle statistiche nazionali, ma non viene più rilevata dal 1989, da quando l’Istat hasospeso lo studio a causa della eccessiva frammentarietà e della scarsa qualità dei datiraccolti.

Al fine di valutare il “sommerso” utilizziamo il metodo comparativo di Gismondi.

La comparazione è effettuata tra:

- le rilevazioni mensili sul movimento nelle strutture ricettive dell’Istat9- l’indagine trimestrale sulle vacanze degli italiani dell’Istat10

- l’indagine campionaria sul movimento alle frontiere dell’UIC11

La tecnica d’integrazione tra le fonti utilizzata è quella dello stimatore T ottenuto persintesi di ogni coppia di stime, rilevato con l’espressione:

T = α T1 + (1-α) T2

Dove α, il peso assegnato alla fonte T1, rappresenta il grado medio di scostamento trale fonti da integrare ed è determinato sulla base di un modello regressivo basato su una

8 Roberto Gismondi ricercatore presso l’Istat.9 Le statistiche sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi vengono elaborate regolarmente dall’Istat a partire dal 1957e rappresentano la principale fonte di informazione sul turismo interno disponibile in Italia. Le variabili oggetto dell’indaginesono:• gli arrivi dei clienti negli esercizi ricettivi;• le presenze;• la provenienza dei clienti, con indicazione della provincia per i clienti italiani e della nazionalità per quelli stranieri.10 L’indagine telefonica C.A.T.I. è condotta trimestralmente dall’Istat su un campione nazionale annuo di 14.000 famigliedal 1997, ha l’obiettivo di quantificare e analizzare i flussi turistici dei residenti in Italia, sia all’interno del Paese siaall’esterno, fornisce informazioni sulle modalità di effettuazione dei viaggi e le caratteristiche socio-demografiche dei turisti.11 L’indagine sul viaggiatore, sul viaggio e sulla spesa sostenuta dal turista durante il soggiorno, è effettuata su uncampione di 160.000 turisti a fine vacanza, presso i principali posti di frontiera a partire dal 1997.

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variabile ausiliaria12. Il peso assegnato ad ogni fonte è inversamente proporzionale algrado medio di “distanza” rispetto alla seconda fonte utilizzata.

9.2 Mezzogiorno

Di fatto, considerando le stime dalle seconde case il Mezzogiorno passa da unaincidenza del 20% sul totale nazionale ad una del 31% e da una posizione di retroguardiadiventa la prima macroarea turistica del paese, aumentando di 4,4 volte la propriaconsistenza rispetto alle statistiche ufficiali. E’ questo un aspetto che svela le grandicontraddizioni esistenti a proposito del Sud Italia.

Partendo da un’analisi del fenomeno delle seconde case nel Mezzogiorno nel 199713

derivanti dall’integrazione delle fonti, si evidenzia una incidenza percentuale dellepresenze negli alloggi privati del 76,5%, notevolmente superiore al resto d’Italiacompreso tra un 45,5% del Nord/Est e un 65,2% del Nord/Ovest.

Altra particolarità del Mezzogiorno risiede nel fatto che non sussiste grande differenzatra l’incidenza delle presenze negli alloggi privati tra gli italiani e tra gli stranieri, conpercentuali che si attestano rispettivamente sul 77,7% e sul 72,8%, mentre la medianazionale è del 66,6% per gli italiani e del 54,6% per gli stranieri.

Graf. 12: Incidenza percentuale delle presenze negli alloggi privati sul totale per aree geografiche

62,2%

45,4%

53,4%

65,2%60,2%

76,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Italia Nord/Est Nord Nord/Ovest Centro Mezzogiorno

12 Per approfondimenti relativi ai metodi matematici applicati, si rimanda al capitolo IV del Nono Rapporto sul TurismoItaliano 2000 e agli articoli sulle “presenze turistiche in Italia: problema di integrazione tra fonti” pubblicato su TuristicaAnno IX n°1 Gen/Mar 2000 e sulla “dimensione e potenziale di crescita dell’industria turistica italiana” pubblicato suTuristica Anno IX n°3 Lug/Set 2000, Mercury.13 Il 1997 è l’anno utilizzato da Gismondi come parametro per integrare le fonti.

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Graf. 13: Incidenza percentuale delle presenze di italiani negli alloggi privati sul totale per areegeografiche

66,6%

49,7%

58,1%

68,5%63,0%

77,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Italia Nord/Est Nord Nord/Ovest Centro Mezzogiorno

Graf. 14: Incidenza percentuale delle presenze si stranieri negli alloggi privati sul totale per areegeografiche

54,6%

40,6%

47,3%

59,8%56,4%

72,8%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Italia Nord/Est Nord Nord/Ovest Centro Mezzogiorno

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Graf. 15: Confronto dell’incidenza percentuale delle presenze per alberghi, complementare ealloggi privati tra media italiana, media del Mezzogiorno

28,2%

15,6%

29,1%

41,8%36,1%

27,7%

9,7% 7,8%10,7% 12,8% 10,5%

7,1%

62,2%

76,5%

60,2%

45,4%

53,4%

65,2%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Italia Mezzogiorno Centro Nord/Est Nord Nord/Ovest

Passando allo studio dei dati per struttura ricettiva, si evidenziano delle percentualidelle presenze integrate negli alberghi del 14% per gli italiani e del 21,2% degli stranieri,evidenziando la preferenza di questi ultimi per la struttura alberghiera, mentre nelcomplementare il peso si attesta rispettivamente sul 8,3% e sul 6,1%.

9.3 Sicilia

Analizzando i dati integrati sulle fonti statistiche individuate, con riferimento alla regioneSicilia sulle presenze nelle strutture ricettive ufficiali e non, notiamo che l’incidenzapercentuale delle presenze negli alloggi privati sul totale è del 72,4%. Scorporando poi idati tra italiani e stranieri si evince il ruolo principale dei primi, con una incidenzapercentuale del 75,1% negli alloggi privati, rispetto al 64,3% degli stranieri.Relativamente alle quote di mercato detenute per tipologia ricettiva, si rileva un’incidenzadelle presenze degli italiani per 20,1% negli alberghi e al 4,8% nel complementare,mentre gli stranieri prediligono per il 31,9% l’albergo e il restante 3,8% le strutturecomplementari.

Effettuando una analisi su base provinciale della distribuzione delle presenze perstruttura ricettiva si evidenzia un andamento molto eterogeneo sul territorio siciliano,Palermo e Messina presentano una percentuale superiore alla media nazionale dipresenze presso gli alberghi, tipica delle provincie con città d’arte e di transito, perquanto riguarda il complementare le presenze risultano più basse rispetto alla mediagenerale, caratteristica particolare è la elevatissima incidenza delle seconde case,soprattutto nelle provincie di Caltanissetta ed Enna.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 45

Graf. 16: Confronto dell’incidenza percentuale delle presenze per alberghi, complementare ealloggi privati tra media italiana, media del Mezzogiorno e Sicilia

28,2%

15,6%

23,1%

9,7% 7,8%4,5%

62,2%

76,5%72,4%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Italia Mezzogiorno Sicilia

Graf. 17: Confronto dell’incidenza percentuale delle presenze per alberghi, complementare ealloggi privati tra media italiana, siciliana e stime provinciali

28,2%23,1%

14,3%

31,1%39,0%

21,6%15,6%

20,9%13,4%

4,7% 7,5%9,7%4,5% 6,9% 4,6% 7,2%

1,8% 2,8% 5,3% 3,6% 1,0% 0,0%

62,2%

72,4%78,8%

64,3%

53,8%

76,6%81,6%

73,8%

83,0%

94,3% 92,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Italia

Sici

lia

Trap

ani

Pale

rmo

Mes

sina

Agrig

ento

Rag

usa

Cat

ania

Sira

cusa

Cal

tani

sset

ta

Enna

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Considerazioni finali sul sommerso e sul non rilevato

In base alle presenze totali per provincia stimate con il metodo dell’integrazione dellefonti di Gismondi, sono state riposizionate le provincie siciliane su base nazionale. Sirileva, in particolare, lo slittamento della provincia di Messina dal 27° posto nellestatistiche ufficiali al 44° di quelle stimate, posizionandosi, comunque, prima di Padova;Palermo passa dal 34° posto in graduatoria ufficiale al 38° di quella stimata,mantenendosi tra Aosta e Torino. Ottiene una migliore posizione Siracusa che scala laclassifica dal 72° posto dei dati ufficiali al 61° di quelli stimati, mentre per le altreprovincie si registrano solo lievi scostamenti.

PROVINCIA STATISTICHE UFFICIALI STATISTICHE STIMATEMessina 27° 44°Palermo 34° 38°Catania 54° 57°Agrigento 62° 68°Siracusa 72° 61°Trapani 74° 74°Ragusa 81° 80°Enna 102° 98°Caltanissetta 103° 92°

Tab. 70 Moltiplicatore di crescita dal turismo censito a quello stimato Destinazione Moltiplicatore Destinazione Moltiplicatore Caltanissetta 18,5 Catania 3,8 Enna 13,3 Palermo 2,8 Siracusa 5,9 Messina 2,2 Ragusa 5,4 Sicilia 3,6 Trapani 4,7 Mezzogiorno 4,1 Agrigento 4,3 Italia 2,6

Si osserva come il moltiplicatore della domanda stimata sia inferiore a quello italianosoltanto nel caso di Messina.

10. I desideri dei consumatori turistici della SiciliaL’Isnart, Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche, ha condotto nel 1998 un’analisi del

prodotto Italia commercializzato dai tour operator esteri. Da questo studio emerge chel’interesse per la Regione Sicilia è rivolto ad hotel di media categoria situati in zone dimare e di campagna, in queste località sono ricercati anche i villaggi turistici e gliagriturismi, mentre gli hotel di qualità più elevata sono prescelti nelle città. In particolare itedeschi, i giapponesi e gli americani richiedono hotel di 5 stelle in località marine; gliolandesi desiderano soggiornare in categorie medie nei centri d’arte.

Secondo questa analisi, la Sicilia risulta essere la seconda isola più desiderata dagli

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italiani e al 5° posto complessivo delle preferenze, anche se le proiezioni per il ’99segnalano un forte trend di crescita per le isole italiane.

La Sicilia, dai dati Isnart, attrae ridotti flussi turistici rispetto alle sue effettivepotenzialità, soprattutto per quanto riguarda i flussi di origine straniera. Le causeidentificate da questo istituto sono varie ed imputabili prevalentemente alla carenzastrutturale e gestionale delle reti di comunicazione è l’inadeguatezza del sistema diaccoglienza. Pertanto l’Isnart propone una re-ingegnierizzazione del prodotto. Sisuggerisce, quindi, di compiere un adeguamento qualitativo, creando ed ampliando iservizi di supporto, ,migliorando, per esempio, l’orario di visita dei musei, la gestione deibeni culturali, la creazione di infrastrutture e di nuovi itinerari e la ideazione, nonchépromozione con largo anticipo, di eventi di richiamo. Esempi di percorsi da attivare sonoil tour della ceramica, i percorsi enogastronomici, i soggiorni/tour combinati arte & cultura,i percorsi degli antichi viaggiatori, gli itinerari religiosi ed i parchi letterari.

Sempre secondo l’Isnart i principali competitor italiani della Sicilia sono la Puglia, laCalabria, la Campania, l’Abruzzo e la Sardegna; mentre quelli esteri sono rappresentatida Cipro, Malta, Grecia, Turchia, Tunisia, Marocco e Spagna.

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II IL SISTEMA REGIONALE DI OFFERTATURISTICA

1. Le attività turisticheL’industria turistica di un territorio è composta dall’insieme delle attività che producono

beni e servizi in grado si soddisfare i bisogni del turista.Questa offerta di pluriprodotti complessi ed integrati secondo logiche di rete, se valutati

in base alla loro dipendenza dalla domanda turistica, possono dividersi in “caratteristici” e“non caratteristici”. Infatti, se il consumo turistico è l’elemento origine della produzioneallora siamo in presenza di un’offerta prettamente turistica (alberghi, campeggi,stabilimenti balneari, agenzie di viaggio, tour operator etc.); se, invece, l’aspetto turisticoè un fattore di crescita, un elemento non caratterizzante, ma pur sempre importante, sitratta di attività “non caratteristiche” (ristoranti, bar, musei, sale da ballo, piscinepubbliche, spazi cinematografi etc.).

Nel momento in cui questi esercizi, consciamente o inconsapevolmente, si integrano,fanno rete, possiamo parlare di Sistema della accoglienza turistica o Sistema dell’offertaturistica; pertanto, al fine di uno studio territoriale, è opportuno aggregare l’insieme delleattività e delle attrattività, naturali ed antropiche, che sono presenti e caratterizzano unterritorio.

Queste considerazioni, applicate a livello regionale, danno vita al Sistema Regionale diOfferta Turistica (SI.R.O.T.). Con tale definizione viene, quindi, inteso un insieme diattività di fattori di attrattività che, situati in una regione, siano in grado di proporreun’offerta turistica articolata ed integrata, attivando un sistema di ospitalità turisticaspecifica e distintiva che valorizza le risorse imprenditoriali e culturali locali.

In questa logica il prodotto turistico territoriale è composto da un susseguirsi dieterogenee componenti il cui “assemblaggio” avviene per opera del turista, nonché deidiversi operatori / attori che vivono ed operano nella destinazione turistica.

Di seguito viene pertanto pubblicato uno schema che, pur non avendo la pretesa dielencare tutte le componenti del sistema di accoglienza locale, evidenzia e quantifica iprincipali elementi di attrattività regionale e le attività imprenditoriali che compongono ilprodotto turistico siciliano.

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SI.R.O.T. IN SICILIAFonte: Istat, Atlante De Agostini, Mercury, Regione Sicilia, Civilavia

Sistema ricettivo alberghiero Sistema ricettivo extralberghieroEsercizi 852 Esercizi 527Camere 38.723 Posti letto 46.060Posti letto 75.369Bagni 36.747 Altre inprese di accoglienzaImprese alberghiere registrate in regione 619 A.d.V e T.O. 623

Ristoranti 3.483

Aziende vinicole 303 Aree protette (ha) 227.161,23cooperative cantine altre forme inc. sul territorio 8,84%

22,8% 26,1% 51,2% numero 507 Percorsi enogastronomici (strade del vino) Parchi regionali 6%

10 Vini DOC 4 Vini IGT Riserve naturali statali 6%Riserve regionali 86%

Risorse culturali 340 Zone umide 2%di cui

- Beni archeologici 38% Rete ferroviaria Km circa 1.500- Edifici religiosi storico artistici 25%- Beni ambientali e musei di storia naturale 9% Rete autostradale Km circa 600- Musei folcloristici e delle tradizioni popolari 6%- Beni storico artistici 22% Numero aeroporti 6Costa Km circa 1.500di cui - Balneabile 55% Posti barca circa 5.500

Aziende termali 8 Impianti di risalita 13 Rifugi 4

Inc. % dei posri letto nell'offerta extralberghiera

3%

7%

5%

85%

Campeggi e villaggi turistici Alloggi priv. Iscritti al REC

Alloggi agrituristici Altri esercizi

Inc. % dei posti letto alberghieri nelle diverse stelle

18%

61%

14%1%6%

5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 51

2. Le macro – tendenze della ricettività turisticaSecondo le statistiche ufficiali dell’Istat, la regione Sicilia offre più di 121 mila posti letto

al mercato turistico collocati in circa 1.400 esercizi. Il 62% dei posti letto è di tipoalberghiero, dato in netta controtendenza rispetto al mercato nazionale che negli ultimianni vede un’equiparazione tra l’offerta alberghiera e “complementare”.

Tab. 1: Scheda storica dell’offerta ricettiva in SiciliaAlberghiero Extralberghiero Complessivo

Anni Esercizi Letti Camere Bagni Esercizi Letti Esercizi Letti1990 847 66.513 35.200 32.657 457 38.056 1.304 104.5691991 852 66.681 35.180 32.651 410 41.621 1.262 108.3021992 847 67.284 35.518 33.279 392 38.271 1.239 105.5551993 847 70.277 36.227 34.101 393 38.324 1.240 108.6011994 838 69.862 36.516 34.601 408 42.738 1.246 112.6001995 828 70.013 36.450 34.559 425 43.359 1.253 113.3721996 833 72.037 37.278 35.272 437 44.169 1.270 116.2061997 841 73.132 37.719 35.704 470 46.675 1.311 119.8071998 852 73.538 37.817 35.826 450 44.628 1.302 118.1661999 852 75.369 38.723 36.747 527 46.060 1.379 121.429

Nel decennio considerato si osserva un mantenimento tendenziale delle quote mercatonazionale dell’offerta complessiva regionale. È, tuttavia, da sottolineare come questotrend sia frutto di una crescita di ruolo nel settore alberghiero e di una stabilità in quelloextralberghiero.

Comunque, se il confronto viene posto a livello di indice di crescita, cioè ponendo 100 ilvalore dei posti letto nel ’90, è osservabile come il trend regionale è superiore a quellonazionale. In pratica l’imprenditoria turistico ricettiva siciliana ha “corso” con un ritmosuperiore.

Tab. 2: Il posizionamento dell’offerta ricettiva siciliana in ItaliaAlberghiero Extralberghiero Complessivo

Esercizi Letti Camere Bagni Esercizi Letti Esercizi Letti1990 2,3 3,9 3,8 3,8 1,8 2,4 2,1 3,21995 2,4 4,0 3,9 3,8 1,6 2,7 2,1 3,41998 2,5 4,1 4,0 3,9 1,3 2,5 1,9 3,31999 2,6 4,2 4,1 4,0 1,5 2,5 2,0 3,4

Una caratteristica dell’offerta regionale è importante il ruolo ricoperto dal settorealberghiero; infatti, contro una media nazionale del 49,9%, l’hotellerie siciliana possiede il62,1% dei posti letto complessivi. Questo dato è provocato dalla preponderante quota di

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mercato controllata dalla categoria dei 3 stelle (38,6% dei posti letto contro il rispettivo25% nazionale) ed in parte dai 4 stelle (10,9% in Sicilia, 9,7% in Italia); le altreclassificazioni regionali alberghiere incidono complessivamente in modo inferiore rispettoal loro rispettivo dato nazionale.

Tab. 3 : Indice di crescita comparata dei posti letto.Alberghiero Extralberghiero Complessivo

Sicilia Italia Sicilia Italia Sicilia Italia1990 100 100 100 100 100 1001991 100,3 100,3 109,4 99,4 103,6 99,91992 101,2 101,1 100,6 101,9 100,9 101,51993 105,7 101,3 100,7 96,1 103,9 98,81994 105,0 101,2 112,3 97,9 107,7 99,61995 105,3 102,0 113,9 103,4 108,4 102,71996 108,3 103,6 116,1 111,8 111,1 107,51997 110,0 104,0 122,6 113,8 114,6 108,71998 110,6 104,6 117,3 115,1 113,0 109,61999 113,3 106,1 121,0 116,6 116,1 111,1

Tab. 4: Incidenza dei posti letto per tipologia di offerta ricettiva in Sicilia ed in Italia. 1999Sicilia Italia

5 stelle 0,4 0,64 stelle 10,9 9,73 stelle 38,6 25,32 stelle 8,7 9,51 stelle 3,4 4,8Alberghiero 62,1 49,9Campeggi e villaggi turistici 32,2 36,3Alloggi priv. Iscritti al REC 2,6 7,0Alloggi agrituristici 1,3 1,9Altri esercizi 1,8 4,9Extralberghiero 37,9 50,1

3. L’offerta alberghieraCome precedentemente sottolineato, la dimensione degli alberghi a 3 stelle ottiene,

secondo il numero di posti letto, un peso specifico nettamente più importante (62%)rispetto al ruolo giocato in campo nazionale (50,7%). Lo stesso trend non è, tuttavia,visibile nel numero di esercizi; infatti, la terza categoria possiede in Sicilia il 36% del datocomplessivo, mentre a livello nazionale è osservabile un “peso” di categoria pari al40,1%. Ciò è spiegato dalla più elevata dimensione di queste strutture: mediamente inSicilia i 3 stelle hanno 154 posti letto in Italia 68, in regione il numero di camere medio dei

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 53

3 stelle è 77 ed a livello nazionale 35. Anche i 4 ed i due stelle sono tendenzialmente piùgrandi, mentre i 5 e gli alberghi ad una stella sono lievemente più piccoli in Sicilia che inItalia.

Tab. 5: La composizione interna dell’offerta alberghiera in Sicilia ed in Italia. 1999Sicilia Italia

categoria esercizi letti camere bagni esercizi letti camere bagni5 stelle 0,4 0,6 0,7 0,7 0,4 1,2 1,2 1,34 stelle 7,9 17,6 17,9 18,9 7,8 19,5 19,0 19,93 stelle 35,8 62,2 60,5 61,6 40,1 50,7 49,2 50,52 stelle 32,7 14,0 14,8 14,2 29,4 19,1 20,4 20,21 stella 23,2 5,5 6,2 4,6 22,4 9,5 10,2 8,1

Tab. 6: Alcuni indici strutturali dell’offerta alberghiera Siciliana ed Italiana. 1999Sicilia Italia

Categoria Letti /camere

Letti /esercizi

Camere /esercizi

Bagni /camere

Letti /camere

Letti /esercizi

Camere /esercizi

Bagni /camere

5 stelle 1,8 158,3 85,7 1,0 1,9 179,4 94,6 1,04 stelle 1,9 198,3 103,5 1,0 1,9 135,5 70,1 1,03 stelle 2,0 153,7 76,8 1,0 1,9 68,5 35,2 1,02 stelle 1,9 37,9 20,5 0,9 1,8 35,3 19,9 1,01 stella 1,7 21,0 12,1 0,7 1,8 23,1 13,0 0,8

Complessivo 1,9 88,5 45,4 0,9 1,9 54,2 28,7 1,0

Tab. 7: Le quote di mercato delle categorie alberghiere siciliane in Italia. 1999categoria esercizi letti camere bagni

5 stelle 2,5 2,2 2,2 2,24 stelle 2,6 3,8 3,8 3,83 stelle 2,3 5,1 5,0 4,92 stelle 2,8 3,1 2,9 2,81 stella 2,7 2,4 2,5 2,3

Complessivo 2,6 4,2 4,1 4,0

4. L’offerta extralberghieraIl settore extralberghiero siciliano statisticamente censito ha un ruolo di

complementarità rispetto all’offerta alberghiera. Infatti, a differenza del dato italiano(50%), il suo peso (38%) è inferiore e residuale all’hotelleri regionale.

Al suo interno i campeggi ed i villaggi turistici possiedono una dimensione leader;infatti, il ruolo della ricettività per il turismo all’aria aperta ha un peso relativo interno

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superiore a quello posseduto a livello nazionale. Il 21% degli esercizi extralberghieri ècomposto da campeggi (6,6% il dato nazionale) che offrono l’85% dei posti lettocomplementari (72,5% il dato Italiano). Tuttavia, sul complessivo dei posti letto offerti inregione i campeggi incidono in modo inferiore rispetto al dato ottenuto nel nostro Paese(32,2% contro il 36,3%); ciò ad ulteriore dimostrazione di come l’offerta extralberghieracensita sia effettivamente “complementare”.

Il dato sull’agriturismo, non rilevato in modo autonomo nei primi anni Novanta, pernumero di esercizi incide internamente anch’esso in modo più rilevante, mentre lapresenza delle altre forme di ricettività hanno una ulteriore caratterizzazione diresidualità.

Comunque, ad esclusione dei campeggi e dei villaggi turistici, le forme di ricettivitàcomplementare in Sicilia hanno una dimensione media superiore di quella nazionale.

L’offerta di turismo all’aria aperta si caratterizza, invece, per un maggior numero diconcessioni e per una minor dimensione delle strutture ricettive.

Tab. 8: La composizione interna dell’offerta extralberghiera in Sicilia ed in Italia. 1999Campeggi e villaggi turistici Alloggi priv. Iscritti al

RECAlloggi agrituristici Altri esercizi

esercizi posti letto esercizi posti letto esercizi posti letto esercizi posti lettoSicilia

1999 20,9 85,0 52,6 6,9 21,3 3,5 5,3 4,71998 24,4 86,6 57,6 7,1 11,8 2,1 6,2 4,11995 26,1 88,7 65,2 7,0 n.r. n.r. 8,7 4,31990 22,5 88,5 71,3 7,4 n.r. n.r. 6,1 4,1

Italia

1999 6,6 72,5 67,6 13,9 16,6 3,8 9,2 9,91998 6,6 73,1 70,4 13,8 14,7 3,3 8,3 9,81995 8,9 78,9 72,0 8,7 n.r. n.r. 19,1 12,51990 9,1 78,9 78,0 10,5 n.r. n.r. 12,9 10,7

Tab. 9: Posti letto complementari / esercizi extralberghieri dell’offerta siciliana ed Italiana. 1999Sicilia Italia

Campeggi e villaggi turistici 356 559 Alloggi priv. Iscritti al REC 11 10 Alloggi agrituristici 14 11 Altri esercizi 77 54Extralberghiero 87 51

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Tab. 10: Le quote di mercato delle categorie extralberghiere siciliane in Italia. 1999Campeggi e villaggi turistici Alloggi priv. Iscritti al

RECAlloggi agrituristici Altri esercizi

esercizi posti letto esercizi posti letto esercizi posti letto esercizi posti letto1999 4,7 3,0 1,1 1,3 1,9 2,3 0,9 1,21998 4,6 2,9 1,0 1,3 1,0 1,6 0,9 1,11995 4,7 3,0 1,5 2,2 n.r. n.r. 0,7 0,91990 4,4 2,7 1,6 1,7 n.r. n.r. 0,9 0,9

5. Il ruolo dell’offerta ricettiva nelle province sicilianeMessina, sia per la sua funzione di “porta d’accesso” alla regione, sia per le sue

evidenze turistiche, si colloca in prima posizione per numero di posti letto offerti (27%dell’intera Sicilia); seguono Palermo (19,3%), Catania (14,5%), Agrigento (11,7%),Trapani (10,1%), Ragusa e Siracusa (entrambe al 7,6%), Caltanissetta (1,1%) ed Enna(1,0%), queste ultime con una dimensione residuale.

Tab. 11: Incidenza dei posti letto offerti nelle diverse province siciliane. 1999Province Alberghiero Extralberghiero Complessivo Trapani 7,7 14,2 10,1 Palermo 24,4 10,9 19,3 Messina 29,4 23,1 27,0 Agrigento 10,5 13,7 11,7 Caltanissetta 1,1 1,2 1,1 Enna 1,3 0,3 1,0 Catania 12,6 17,5 14,5 Ragusa 6,4 9,7 7,6 Siracusa 6,6 9,4 7,6

Sicilia 100,0 100,0 100,0

Tendenzialmente nell’offerta alberghiera si osserva una posizionamento in linea al datocomplessivo. Nell’extralberghiero sia Trapani che Catania conquistano una maggiorvisibilità. Interessante il dato di Trapani: si tratta di una provincia che si caratterizza perun extralberghiero effettivamente importante (53% dei posti letto).

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Tab. 12: Distribuzione tra posti letto alberghieri ed extralberghieri in Sicilia, 1999Province Alberghiero Extralberghiero Complessivo Trapani 46,9 53,1 100,0 Palermo 78,5 21,5 100,0 Messina 67,6 32,4 100,0 Agrigento 55,6 44,4 100,0 Caltanissetta 61,4 38,6 100,0 Enna 86,4 13,6 100,0 Catania 54,1 45,9 100,0 Ragusa 51,9 48,1 100,0 Siracusa 53,5 46,5 100,0

Sicilia 62,1 37,9 100,0

Nell’offerta alberghiera, Ragusa si caratterizza per una struttura alberghiera di grandidimensioni, 73 camere di media che offrono 155 posti letto ad albergo. La stessa Cataniaoffre imponenti strutture ricettive precedendo Palermo. Questa caratteristica è spiegabilegrazie all’alta incidenza di posti letto in strutture di media alta qualità (5, 4 e 3 stelle):Ragusa 91,7% e Catania 84,7%.

Tab. 13: Distribuzione provinciale dell’offerta alberghiera siciliana ed alcuni indici strutturali. 1999 Esercizi letti Camere Bagni Letti /

camere Letti /

esercizi Camere /

esercizi Bagni /camere

Trapani 10,4 7,7 7,4 7,3 2,0 64,8 32,0 0,9Palermo 20,0 24,4 24,7 24,8 1,9 108,1 56,3 1,0Messina 36,4 29,4 30,5 30,1 1,9 71,5 38,1 0,9Agrigento 10,0 10,5 10,8 10,8 1,9 92,9 49,4 0,9Caltanissetta 1,5 1,1 1,2 1,1 1,9 65,3 34,3 0,9Enna 2,1 1,3 1,5 1,6 1,7 56,5 32,7 1,0Catania 9,4 12,6 11,2 11,5 2,2 119,1 54,2 1,0Ragusa 3,6 6,4 5,9 6,1 2,1 154,9 73,2 1,0Siracusa 6,6 6,6 6,9 6,7 1,9 88,6 47,5 0,9

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 1,9 88,5 45,4 0,9

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Tab. 14: Distribuzione dei posti letto delle diverse categorie alberghiere a livello provinciale. 19995 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella

Trapani 0,0 1,9 8,3 11,7 9,6Palermo 45,9 23,2 25,0 22,7 23,3Messina 54,1 36,6 24,4 34,8 46,0Agrigento 0,0 9,7 12,3 5,9 4,8Caltanissetta 0,0 2,0 0,9 1,6 0,0Enna 0,0 0,9 1,6 1,2 0,2Catania 0,0 18,8 11,9 11,1 6,6Ragusa 0,0 1,8 8,9 3,8 0,0Siracusa 0,0 5,1 6,7 7,1 9,5Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 15: Incidenza dei posti letto per categoria alberghiera nelle varie province siciliane. 19995 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella

Trapani 0,0 4,4 67,3 21,5 6,9Palermo 1,2 16,7 63,7 13,1 5,3Messina 1,2 21,9 51,7 16,6 8,6Agrigento 0,0 16,4 73,1 7,9 2,5Caltanissetta 0,0 31,1 49,1 19,8 0,0Enna 0,0 12,0 74,4 12,8 0,8Catania 0,0 26,1 58,6 12,3 2,9Ragusa 0,0 5,0 86,7 8,3 0,0Siracusa 0,0 13,7 63,2 15,1 8,0Sicilia 0,6 17,6 62,2 14,0 5,5

Da sottolineare come Caltanissetta, pur di bassa incidenza in termini di posti lettoalberghieri offerti in regione (1,1%), sia la provincia che si propone sul mercato cometerritorio di alta qualità alberghiera, infatti il 31% dei propri posti letto è situato in strutturericettive a 4 stelle.

Nel settore extralberghiero Ragusa si caratterizza per esercizi ad altissima capienza(mediamente 247 posti letto); vi è infatti una alta presenza di grandi campeggi che,complessivamente, offrono il 96% dei posti letto del complementare in provincia, questoè il dato di concentrazione più alto riscontrato.

Siracusa si caratterizza per un alto ruolo dell’offerta agrituristica, infatti il 20% dei postiletto agrituristici offerti in regione si colloca in quest’area.

Messina, tuttavia, rimane la provincia con la maggior diversificazione dell’offertaricettiva sia in termini quantitativi che di opportunità di scelta.

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Tab. 16: Incidenza provinciale degli esercizi e dei posti letto extralberghieri e rapporto posto letto /esercizio. 1999

esercizi posti letto posti letto / eserciziTrapani 8,9 14,2 139,2Palermo 21,8 10,9 43,6Messina 38,9 23,1 51,9Agrigento 7,0 13,7 170,7Caltanissetta 0,6 1,2 177,7Enna 1,9 0,3 16,0Catania 9,7 17,5 158,5Ragusa 3,4 9,7 247,2Siracusa 7,8 9,4 105,3Sicilia 100 100 87,4

Tab. 17: Incidenza provinciale dei posti letto nelle varie componenti dell’extralberghiero. 1999Campeggi e villaggi turistici Alloggi priv. Iscritti al REC Alloggi agrituristici Altri esercizi

Trapani 14,9 15,9 2,9 7,0 Palermo 10,3 16,7 - 21,3 Messina 21,0 39,6 29,2 32,9 Agrigento 14,5 10,3 18,7 - Caltanissetta 0,5 - 0,5 15,1 Enna - - 10,0 - Catania 18,6 15,8 8,1 8,9 Ragusa 10,9 - 10,4 1,0 Siracusa 9,3 1,7 20,2 13,8 Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 18: Incidenza per tipologia di esercizio extralberghiero dei posti letto presenti nelle provincesiciliane. 1999

Campeggi e villaggituristici

Alloggi priv. Iscritti alREC

Alloggi agrituristici Altri esercizi Extralberghiero

Trapani 89,3 7,7 0,7 2,3 100,0 Palermo 80,3 10,5 - 9,1 100,0 Messina 77,2 11,8 4,4 6,6 100,0 Agrigento 90,1 5,2 4,7 - 100,0 Caltanissetta 37,5 - 1,5 61,0 100,0 Enna - - 100,0 - 100,0 Catania 89,8 6,2 1,6 2,4 100,0 Ragusa 95,8 - 3,7 0,5 100,0 Siracusa 84,4 1,2 7,5 6,9 100,0 Sicilia 85,0 6,9 3,5 4,7 100,0

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6. L’impresa turistica: alcune considerazionisull’imprenditorialità e la natura giuridica delle aziendesiciliane1

In Sicilia vi sono circa mille società ricettive (619 imprese alberghiere e 385complementari), nelle quali sono attivi 69 campeggi e 19 villaggi turistici, 5 ostelli, circa50 imprese agriturisitche e 4 rifugi alpini; devono essere aggiunti, poi, più di 600 impresetra agenzie di viaggio e tour operator e circa 3.500 ristoranti.

Questi dati si riferiscono al numero di imprese registrate nelle camere di commercio etendono ad essere, pertanto, un indicatore dell’imprenditorialità di una località. Se, infatti,si osserva l’incidenza del numero di imprese ricettive addizionate ai ristoranti e alleagenzie di viaggio sulla quantità complessiva delle società registrate (indice diimprenditorialità turistica), si comprende quanto in quella destinazione vi sia una classeimprenditoriale capace di “scommette” sul comparto turistico. Si evince, pertanto, come inSicilia su 100 imprese soltanto 1,4 sono legate all’attività turistica, 0,3 a quella ricettiva e0,2 a quella alberghiera. Un confronto tra la realtà imprenditoriale siciliana e i medesimiindici riferiti al nostro Paese ed al Mezzogiorno di Italia ci permette di verificare come lapropensione ad investire nel turismo sia mediamente più bassa in Sicilia. Soltanto inalcune province ed in particolar modo nelle forme di gestione più complessa (società dicapitali), si osservano degli indici di imprenditorialità alberghiera2 nettamente più alti dellamedia regionale, d’area (Mezzogiorno) e nazionale. A Messina (1,9), come ad Agrigento(1,9) ad Enna (1,7), su 100 imprese di capitali circa 2 sono alberghiere; questo è un datosuperiore alla media regionale (0,9), nazionale (0,8) e del Sud Italia più isole (1,2). Danotare che ad Enna si ha la più alta concentrazione, in termini percentuali, di alberghi asocietà di capitale; allo stesso tempo in questa provincia vi sono state registrate il minornumero di imprese alberghiere presenti sul territorio regionale (2,3%). Ragusa, con lapropria quota mercato pari al 4,2% di imprese alberghiere regionali, è la provincia nellaquale l’incidenza del società di persona è la più alta (34,6%). Tuttavia, sia in termini divalore assoluto che di incidenza di settore, Messina è il territorio che conquista il maggiornumero di imprese gestite da società di persona (42,4%).

Non deve, tuttavia, essere scordato che in Sicilia, anche se in termini meno elevatirispetto al dato nazionale e d’area, sono le imprese individuali ha caratterizzare ilcomparto.

1 I dati successivi derivano dalla banca dati delle Camere di commercio; da sottolineare che il numero di esercizi noncoincide con quello delle imprese perché una società può possedere due o più strutture imprenditoriali.2 N° imprese alberghiere / N° imprese registrate X 100

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60 Mercury S.r.l.

Tab. 19 Le imprese registrate per tipologia e per area territorialeImprese

registrateAlberghi Extralberghiero Campeggi ed aree attrezzate

per roulotteVillaggituristici

Sicilia 373.239 619 385 69 19 Italia 4.835.617 24.714 8.400 1.526 231 Mezzogiorno 1.606.046 4.222 1.850 534 152

Ostelli Agriturismi Rifugi dimontagna

AdV & TO Ristoranti

Sicilia 5 47 4 623 3.483 Italia 77 736 526 7.994 64.884 Mezzogiorno 18 238 11 2.308 20.720

Tab. 20 Alcuni indici d’imprenditorialitàImp.

turisticaImp. ricettiva Imp. alberghiera

Sicilia 1,4 0,3 0,2 Italia 2,2 0,7 0,5 Mezzogiorno 1,8 0,4 0,3

Nel settore extralberghiero le società di capitale (15,8%) hanno un peso meno rilevantedi quello imputato al Mezzogiorno (19,0%), ma sono più visibili rispetto alla medesimarisultante italiana (12,3%). Un ruolo che contraddistingue l’offerta regionale è la“dimensione” delle altre forme di ricettività (13,0%), nettamente superiore ai “pesi” d’area(7,4%) e nazionali (5,4%). Catania, ad eccezion fatta per Messina nel numero di impresegestite individualmente (32,6%), mantiene una funzione di leadership. Le formegiuridiche “residuali” (altre forme) sono in effetti sopra la media nazionale e meridionaleper quanto riguarda i campeggi ed i villaggi turistici.

I ristoranti siciliani sono fortemente orientati verso forme di impresa più frammentata esemplificata; infatti circa il 79% dell’offerta è organizzata secondo lo scema dell’impresaindividuale. Questo elemento contraddistingue con forza la Sicilia, dato che la medianazionale è del 58% e quella meridionale del 69%. Le stesse agenzie di viaggio ed i touroperator si organizzano prevalentemente attraverso schemi di ditta individuale.

In sintesi, mentre nel settore alberghiero gli schemi complessi della società di capitalehanno un maggior utilizzo rispetto al dato nazionale, nelle altre strutture turisticheanalizzate si osserva una maggior semplicità della natura giuridica.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 61

Tab. 21 L'indice d’imprenditorialità alberghiera per natura giuridica della proprietàSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 1,9 0,2 0,1 0,2 0,1 Caltanissetta 0,7 0,2 0,1 - 0,1 Catania 0,5 0,2 0,1 0,3 0,1 Enna 1,7 0,4 0,0 - 0,1 Messina 1,9 1,5 0,3 0,2 0,5 Palermo 0,9 0,3 0,1 0,1 0,2 Ragusa 0,5 0,3 0,0 - 0,1 Siracusa 0,7 0,0 0,1 - 0,1 Trapani 1,0 0,4 0,1 0,2 0,1

Sicilia 0,9 0,4 0,1 0,2 0,2 Italia 0,8 1,2 0,3 0,2 0,5 Mezzogiorno 1,2 0,7 0,1 0,2 0,3

Tab. 22 Incidenza della natura giuridica delle imprese alberghiere registrate nei vari territoriSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 42,6 10,6 42,6 4,3 100,0 Caltanissetta 27,3 13,6 59,1 - 100,0 Catania 33,3 17,8 37,8 11,1 100,0 Enna 42,9 21,4 35,7 - 100,0 Messina 18,2 26,2 54,7 0,9 100,0 Palermo 33,9 21,0 42,7 2,4 100,0 Ragusa 23,1 34,6 42,3 - 100,0 Siracusa 40,0 3,3 56,7 - 100,0 Trapani 28,8 25,0 42,3 3,8 100,0

Sicilia 28,4 21,3 47,2 3,1 100,0 Italia 16,4 40,5 42,4 0,7 100,0 Mezzogiorno 28,0 32,7 37,7 1,5 100,0

Tab. 23 Distribuzione delle diverse nature giuridiche delle imprese alberghiere in Sicilia.Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 11,4 3,8 6,8 10,5 7,6 Caltanissetta 3,4 2,3 4,5 - 3,6 Catania 17,0 12,1 11,6 52,6 14,5 Enna 3,4 2,3 1,7 - 2,3 Messina 22,2 42,4 40,1 10,5 34,6 Palermo 23,9 19,7 18,2 15,8 20,0 Ragusa 3,4 6,8 3,8 - 4,2 Siracusa 6,8 0,8 5,8 - 4,8 Trapani 8,5 9,8 7,5 10,5 8,4

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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62 Mercury S.r.l.

Tab. 24 Incidenza della natura giuridica delle imprese extralberghiere registrate nei vari territoriSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 11,8 17,6 52,9 17,6 100,0 Caltanissetta - - 60,0 40,0 100,0 Catania 34,3 17,1 28,6 20,0 100,0 Enna - - 66,7 33,3 100,0 Messina 7,0 8,1 82,6 2,3 100,0 Palermo 11,8 17,1 56,6 14,5 100,0 Ragusa 12,5 15,6 62,5 9,4 100,0 Siracusa - 9,4 81,3 9,4 100,0 Trapani 13,8 24,1 48,3 13,8 100,0

Sicilia 15,8 14,5 56,6 13,0 100,0 Italia 12,3 22,0 60,3 5,4 100,0 Mezzogiorno 19,0 23,4 50,2 7,4 100,0

Tab. 25 Distribuzione delle diverse nature giuridiche delle imprese extralberghiere in Sicilia.Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 3,3 5,4 4,1 6,0 4,4 Caltanissetta - - 1,4 4,0 1,3 Catania 59,0 32,1 13,8 42,0 27,3 Enna - - 0,9 2,0 0,8 Messina 9,8 12,5 32,6 4,0 22,3 Palermo 14,8 23,2 19,7 22,0 19,7 Ragusa 6,6 8,9 9,2 6,0 8,3 Siracusa - 5,4 11,9 6,0 8,3 Trapani 6,6 12,5 6,4 8,0 7,5

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 26 Incidenza della natura giuridica dei Campeggi e delle aree attrezzate per roulotte nei variterritori

Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale Agrigento 25,0 25,0 - 50,0 100,0 Caltanissetta - - - - - Catania 45,5 18,2 9,1 27,3 100,0 Enna - - - - - Messina - 16,7 83,3 - 100,0 Palermo 18,2 27,3 45,5 9,1 100,0 Ragusa - 25,0 50,0 25,0 100,0 Siracusa - - 100,0 - 100,0 Trapani 23,1 38,5 23,1 15,4 100,0

Sicilia 23,2 23,2 34,8 18,8 100,0 Italia 24,0 36,2 35,3 4,6 100,0 Mezzogiorno 24,2 32,0 36,5 7,3 100,0

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 63

Tab. 27 Distribuzione delle diverse nature giuridiche dei campeggi e delle aree attrezzate perroulotte in Sicilia.

Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale Agrigento 6,3 6,3 - 15,4 5,8 Caltanissetta - - - - - Catania 62,5 25,0 8,3 46,2 31,9 Enna - - - - - Messina - 6,3 20,8 - 8,7 Palermo 12,5 18,8 20,8 7,7 15,9 Ragusa - 12,5 16,7 15,4 11,6 Siracusa - - 20,8 - 7,2 Trapani 18,8 31,3 12,5 15,4 18,8

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 28 Incidenza della natura giuridica dei villaggi turistici registrati nei vari territoriSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 100,0 - - - 100,0 Caltanissetta - - - - - Catania 40,0 20,0 20,0 20,0 100,0 Enna - - - - - Messina 28,6 57,1 - 14,3 100,0 Palermo - 50,0 50,0 - 100,0 Ragusa 100,0 - - - 100,0 Siracusa - 100,0 - - 100,0 Trapani - - 100,0 - 100,0

Sicilia 36,8 36,8 15,8 10,5 100,0 Italia 45,5 30,3 20,3 3,9 100,0 Mezzogiorno 44,7 28,9 22,4 3,9 100,0

Tab. 29 Distribuzione delle diverse nature giuridiche dei villaggi turistici in Sicilia.Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 14,3 - - - 5,3 Caltanissetta - - - - - Catania 28,6 14,3 33,3 50,0 26,3 Enna - - - - - Messina 28,6 57,1 - 50,0 36,8 Palermo - 14,3 33,3 - 10,5 Ragusa 28,6 - - - 10,5 Siracusa - 14,3 - - 5,3 Trapani - - 33,3 - 5,3

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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64 Mercury S.r.l.

Tab. 30 Incidenza della natura giuridica dei ristoranti registrati nei vari territoriSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 0,8 14,4 84,5 0,3 100,0 Caltanissetta 1,9 9,9 87,8 0,5 100,0 Catania 8,5 22,1 67,7 1,7 100,0 Enna 3,3 10,0 86,7 - 100,0 Messina 2,4 11,4 85,2 1,0 100,0 Palermo 3,6 18,4 76,9 1,1 100,0 Ragusa 3,3 23,0 73,2 0,5 100,0 Siracusa 5,1 10,3 83,5 1,1 100,0 Trapani 4,9 17,1 76,5 1,4 100,0

Sicilia 4,0 16,0 78,9 1,0 100,0 Italia 6,7 34,6 58,2 0,5 100,0 Mezzogiorno 5,0 25,3 69,3 0,4 100,0

Tab. 31 Distribuzione delle diverse nature giuridiche dei ristoranti in Sicilia.Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 2,1 9,8 11,7 2,9 10,9 Caltanissetta 2,9 3,8 6,8 2,9 6,1 Catania 35,0 22,9 14,3 28,6 16,6 Enna 2,9 2,1 3,8 - 3,4 Messina 10,7 12,5 19,1 17,1 17,7 Palermo 19,3 24,5 20,8 22,9 21,3 Ragusa 5,0 8,8 5,7 2,9 6,1 Siracusa 10,0 5,0 8,3 8,6 7,8 Trapani 12,1 10,6 9,6 14,3 9,9

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 32 Incidenza della natura giuridica delle A.d.V. e dei T.O. registrati nei vari territoriSocietà di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 14,9 40,4 42,6 2,1 100,0 Caltanissetta 22,2 33,3 40,7 3,7 100,0 Catania 38,6 26,5 22,7 12,1 100,0 Enna 5,3 42,1 52,6 - 100,0 Messina 25,0 40,0 32,0 3,0 100,0 Palermo 43,9 22,9 25,5 7,6 100,0 Ragusa 19,5 22,0 43,9 14,6 100,0 Siracusa 26,0 20,0 48,0 6,0 100,0 Trapani 18,0 32,0 46,0 4,0 100,0

Sicilia 30,3 29,2 33,4 7,1 100,0 Italia 40,7 27,6 26,7 5,0 100,0 Mezzogiorno 28,3 31,1 33,8 6,7 100,0

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 65

Tab. 33 Distribuzione delle diverse nature giuridiche delle A.d.V. e dei T.O. in Sicilia.Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale

Agrigento 3,7 10,4 9,6 2,3 7,5 Caltanissetta 3,2 4,9 5,3 2,3 4,3 Catania 27,0 19,2 14,4 36,4 21,2 Enna 0,5 4,4 4,8 - 3,0 Messina 13,2 22,0 15,4 6,8 16,1 Palermo 36,5 19,8 19,2 27,3 25,2 Ragusa 4,2 4,9 8,7 13,6 6,6 Siracusa 6,9 5,5 11,5 6,8 8,0 Trapani 4,8 8,8 11,1 4,5 8,0

Sicilia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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66 Mercury S.r.l.

Breve descrizione dell’azione dell’industria alberghiera in Sicilia(Fonte: Stampa e Primo e Secondo Rapporto sul Sistema alberghiero in Italia – Mercury /

Federalberghi)

Di seguito si riportano le principali compagnie alberghiere, italiane e straniere, operanti sulterritorio siciliano, in modo da delineare un quadro chiaro e sintetico della presenza dell’industriaricettiva nella regione:

La catena francese Accor si è posta l’obiettivo di ampliare, sul territorio italiano, i centri diTalassoterapia e la Sicilia, insieme ad altre aree del sud, è al centro di studi perl’implementazione di progetti analoghi;

Bass Hotels & Resorts non è più presente nella regione in seguito alla dismissione dellastruttura di Catania, gestita attualmente dalla catena Jolly Hotels;

La statunitense Marriott è indirettamente operante in Sicilia, a Giardini Naxos, attraverso lasocietà siciliana Russottfinance SpA, operante nell’edilizia e nel settore agricolo; tra i progettifuturi della catena c’è l’espansione sul mercato siciliano e in quello di Venezia;

L’Ata Hotels, del gruppo Ligresti, è presente a Giardini Naxos con il Naxos Beach Hotel &Club e a Taormina;

La Framon Hotels è una società gestita da imprenditori siciliani che svolgono un’attivitàdiversificata nel settore edilizio, commerciale e turistico. Sono presenti soprattutto in Siciliacon dodici strutture. Tra gli obiettivi c’è l’espansione in alcune aree del centro e del nordItalia;

La catena Jolly Hotels è presente ad Agrigento, dove una struttura viene gestita infranchising, a Catania, dove si trovano due ex Forte Agip che fanno capo a Alliance AlberghiSrl, a Palermo e a Siracusa;

Turin Hotels International (THI) gestisce alcuni alberghi in Italia di 4-5 stelle. Oltre a quellidi Palermo e Taormina, in seguito all’ottenimento della gestione delle strutture di proprietà delBanco di Sicilia, l’THI ha riaperto, a fine 2000, l’albergo di Catania;

Granada/Forte, uscito nel 1998 dalla joint venture con Agip Petroli è presente in Sicilia conle strutture di Catania, Palermo e Siracusa, che costituiscono 3 dei 19 alberghi italiani;

Sheraton, con la linea di prodotto più tradizionale Starwood Hotel & Resorts, è presenteanche a Catania;

Nei piani di espansione della Starhotel ci sono soprattutto le aree del sud Italia, in cui lacatena non è ancora presente. Alcune fonti giornalistiche indicano come possibili sceltestrategiche l’apertura di strutture a Napoli ma anche a Palermo e Catania;

City Hotels rappresenta una nuova aggregazione alberghiera di cui fanno parte struttureinserite esclusivamente nel centro delle città. City Hotels è presente anche a Palermo;

Pregio Hotels è un’iniziativa nata dalla cooperazione di alcuni imprenditori meridionali chehanno realizzato una delle prime aggregazioni di esercizi qualitativamente rilevanti al sud.Grazie a finanziamenti comunitari, gli alberghi che hanno aderito al progetto, tra i quali unoad Agrigento e uno a Catania, sono stati restaurati.

Quanto riportato costituisce una descrizione dello status quo del settore alberghiero sicilianoaggiornata a metà dell’anno 2000; non si escludono, pertanto, cambiamenti intervenuti negli ultimimesi nell’assetto ricettivo sopra delineato.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 67

7. La formazione manageriale e professionale nel settoreturistico

7.1 La formazione manageriale

La formazione professionale e manageriale è condizione essenziale per qualificare lerisorse umane e per il miglioramento della qualità complessiva dei sistemi di ospitalitàturistica e dei prodotti specifici.

A tal proposito a livello manageriale sono presenti in Sicilia due corsi di diploma dilaurea in Economia e gestione dei servizi turistici presso l’Università di Messina e pressol’Università di Catania, quest’ultimo tenuto a Caltagirone ed in una indagine 1998-1999ritenuto nell’ambito del progetto Campus il migliore, in base ad una analisi specifica, fra i25 corsi di diploma di laurea in Italia.

Manca, nell’isola, un Master postlaurea qualificato di formazione manageriale.Oltre a tali corsi operano, diffuse nell’isola, gli Istituti tecnici del turismo e le Scuole di

formazione professionale, ma l’attività più interessante di formazione si svolge attraversoi numerosi corsi finanziati dal FSE (Fondo Sociale Europeo) attraverso due linee i corsi diriqualificazione (ex D.A. N. 125/I°/99/FP del 13/04/1999) ed i corsi per disoccupati (D.A.141/I/99/FP del 27/04/99).

7.2 I corsi di riqualificazione

I corsi di riqualifcazione organizzati nelle province siciliane nel periodo 1999/2000 sonostati 18 (3 nella provincia di Agrigento; 3 in quella di Catania; 2, Messina; 2, Palermo; 5,Ragusa; 3, Siracusa) ed hanno visto il coinvolgimento di alcune delle maggiori impresedella regione come il gruppo Framon hotels srl, compagnia italiana hotels e residences,l’Helios Hotel Spa, Siciltur, Top viaggi, Lombardo Molvan & C. Spa, Coop. SocilaeLibera…mente S.C.A.R.L, Alberghiera Sole Spa ed altri. Gli “oggetti” di tali corsi sonostati la prevenzione ambientale, l’animazione, gli operatori di agenzia, la riqualificazionedei dipendenti alberghieri, gli addetti alla cucina, ai piani, alla sala bar ecc..

L’utilità di tali corsi è provata dal fatto che sono state le stesse imprese a volerli; il fattoche siano orientati verso figure di basso medio livello indica che vi era questa specificanecessità di riqualifica.

7.3 I Corsi FSE per disoccupati

La presenza di numerosi di formazione per disoccupati dedicati al turismo prova che sicrede molto in questo comparto come strumento per attivare nuovi posti di lavoro, maresta da verificare la rispondenza dei corsi realizzati rispetto alle reali esigenze delmondo operativo, che nella loro gestione appare assai più ai margini rispetto ai corsi diformazione di riqualifica.

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68 Mercury S.r.l.

Graf. 1 Percentuale di corsi di formazione per disoccupati dedicati al turismo sul totale dei corsieffettuati nelle province.

36,435,3

33,3

30,3

23,322,1 21,8

17,9 17,816,1

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

Cal

tani

sset

ta

Enna

Agrig

ento

Sira

cusa

Trap

ani

Mes

sina

Sici

lia

Cat

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Rag

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Pale

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I corsi di formazione attivati grazie al cofinanziamento Fondo Sociale Europeo sonocirca 481. Palermo e Catania sono le province nelle quali hanno sede il più alto numerodi corsi (rispettivamente 118 e 112) sia in generale sia in quelli aventi ad oggettoargomenti più o meno direttamente riconducibili al turismo (19 e 20).

Segue Messina con 68, 15 dei quali a connotazione turistica.Prima di vedere la “propensione turistica” che le attività di formazione hanno nelle varie

province è opportuno notare che la connotazione intersettoriale del comparto turistico fasì che anche corsi di altri comparti presentino notevoli contenuti turistici, come ad es.quelli ambientali. In questa analisi si considerano solo i corsi propriamente turistici cherichiamano direttamente alle fenomenologie del viaggio, della ricettività e dell’ospitalità, ele attività direttamente connesse.

In base a questo particolare indicatore, Caltanissetta con il 36,4% risulta la provinciacon il più alto numero di corsi attinenti al turismo; seguono e Enna con il 35,3% edAgrigento con il33,3. Catania Ragusa e Palermo sono rispettivamente terzultima (17,9%),penultima (17,8%) ed ultima (16,1%). Ciò è evidentemente spiegabile con la maggiorediversificazione “produttiva” di queste due aree. La media regionale si aggira attorno al21,8%.

In altre parole si può dire che nelle province siciliane minore è il numero di corsi diformazione organizzati, maggiore è l’incidenza di quelli a connotazione turistica sul totale.

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Graf.2 Numero dei corsi di formazione per disoccupati totali ed in materia turistica per provincia.

12

20

8 6

1519

8 107

36

112

2217

68

118

45

3330

0

20

40

60

80

100

120

140

Agrigento Catania Caltanissetta Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani

settore tur. totale

I corsi sono molto differenziati e le figure3 previste moltissime, alcuni abbastanzanormali: agente (territoriale) di sviluppo turistico (3 corsi), promotore turistico (2), espertoin management turistico (4), imprenditore (operatore) agrituristico (10), operatore soci-economico dell’agriturismo, esperto in promozione agrituristica (2), esperto in turismonaturalistico (2), programmatore turistico, responsabile di agenzie di viaggio e turismo,esperto (operatore) di marketing turistico (7), operatore grafico pubblicitario per il turismo,operatore turistico addetto a tour operator, operatore addetto alla nautica da diporto,funzionari di vendita in azienda alberghiera, economi di strutture ricettive alberghiere,operatori del turismo sociale (4), tour operator turistico, guida ambientale escursionistica,operatore agenzie turistiche (3), addetto commerciale centro congressi, tecnico dellagestione congressuale (2), corso per personale alberghiero, esperto di promozioneagrituristica, coordinatore sportivo per strutture turistico ricettive, manager di strutturealberghiere, receptionist multilingue in strutture alberghiere, tecnico di gestione turisticainternazionale, tecnico della sicurezza nel settore turistico.

Altri corsi hanno contenuto più atipico ed innovativo, ed in qualche caso, però, paionoanche troppo specifici: gestione imprese turistiche subacquee, avviamento/gestioneattività di turismo rurale, esperto in turismo rurale, conduttore forme associative turistiche(2), operatore addetto all’imprenditore turistico (?), dirigente gestione per infrastruttureturistiche (?), esperto in gestione dell’impresa turistico culturale (3), skipper operatoreturistico nautico, tecnico di marketing turistico su Internet, esperto promotion e fruizioneturistica parchi naturali (2), esperto di turismo integrato (?) 3 L’elenco completo di questi corsi e di quelli di riqualificazione può essere trovato presso il sito dell’Assessorato al lavorodella Regione Siciliana.

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Alcuni corsi sono dedicati ad itinerari specifici: esperto organizzatore itinerarienogastronomici, esperto in promozione itinerari turistico culturali.

Dall’esame dei corsi appare evidente il prevalere di comparti che in questo momentosono di grande appeal come l’agriturismo ed il marketing turistico. Inoltre, in gran parte icorsi per disoccupati sembrano destinati a formare figure che operano nel campo dellalibera professione e imprenditori più che addetti.

Probabilmente vi è la necessità di attivare strumenti per verificare l’aderenza dellaofferta di formazione alla domanda.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 71

III TRASPORTI

1. Situazione e prospettive: Piano Regionale dei Trasporti

1.1 Alcune considerazioni di programma

La società attuale si fonda sulla mobilità dei soggetti e dei beni, risulta a tal finenecessario garantire l’efficienza del sistema dei trasporti, intesa come accessibilità emobilità nel territorio, puntualità e sicurezza nel trasferimento. I trasporti acquistano unarilevanza primaria nel settore turistico sia in riferimento al raggiungimento delladestinazione da parte del turista (trasporti ad), che relativamente agli spostamenti chequesto effettuerà in loco (trasporti in).

La Regione Sicilia evidenziando la peculiarità delle problematiche relative al sistema ditrasporti insulare, ha predisposto un Piano Regionale dei Trasporti allo scopo dimigliorare la qualità e l’efficienza del sistema, avviando uno sviluppo territoriale nelrispetto dell’ambiente che permetta un potenziamento della competitività delle imprese el’incremento della qualità della vita, nonché di rompere la marginalità della Sicilia neicollegamenti nazionali ed internazionali e l’isolamento delle aree regionali interne.

Il progetto si fonda su una razionalizzazione delle risorse infrastrutturali già esistenti,una integrazione della pluralità dei vettori e uno sviluppo di sistemi di trasporto piùecologici, qualificando la rete ferroviaria, sostenendo il trasporto marittimo collettivo eindividuale e preventivando la realizzazione di un grande nodo aeroportuale a serviziodell’intero bacino Mediterraneo.

Gli obiettivi prioritari individuati sono:- il riassetto del piano di trasporto locale e il riequilibrio dell’offerta per le aree interne,

che promuoverebbe la mobilità del turismo anche nell’entroterra;- la razionalizzazione del sistema di infrastrutture aeroportuali, ottenuto tramite la

salvaguardia della operatività degli aeroporti minori ad alto valore sociale (Pantelleriae Lampedusa), la realizzazione di aeroporto a servizio delle Eolie, e la promozione diun’adeguata politica tariffaria;

- il miglioramento della rete di collegamenti via mare e delle infrastrutture portuali, checoinciderebbe con la promozione del turismo da diporto nautico;

- la realizzazione di un attraversamento stabile dello Stretto e potenziamento degliattracchi per i traghetti nello Stretto di Messina;

- il potenziamento della rete ferroviaria;- il completamento della rete autostradale relativamente al tratto Messina-Palermo e

Primosole-Augusta, e della viabilità extraurbana;- la creazione di apposite infrastrutture per pedoni, ciclisti e portatori di handicap, con

la realizzazione di sistemi di trasporto a guida.Analizzando specificatamente e da un punto di vista di potenzialità turistica, gli obiettivi

sopra individuati, si effettua una panoramica della situazione strutturale del sistema ditrasporti della Sicilia.

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1.2 Il trasporto aereo

Questi sono gli scali portuali presenti in Sicilia:

- Palermo Punta Raisi, il maggior scalo insulare per capacità e operatività delle piste;- Catania Fontanarossa, che presenta una notevole saturazione;- Trapani Birgi, attualmente sovradimensionato, per cui ad alto potenziale;- Aeroporto di Pantelleria, a traffico prevalentemente locale;- Aeroporto di Lampedusa, che registra un incremento dei traffici turistici e congestioni

dovute alla stagionalitàIl piano di sviluppo prevede interventi pubblici per la costruzione di nuovi aeroporti in

Sicilia.L’aeroporto di Palermo ha registrato nei primi cinque mesi del 2000 un incremento nel

traffico passeggeri del 13,8% (Assoaeroporti), ed è collegato con le principali cittàitaliane, con alcune città francesi, svizzere, tedesche e olandesi, con Londra, con ilMarocco, con la Tunisia e con l’isola di Malta.

L’aeroporto di Catania (Assoaeroporti), ha registrato un incremento di passeggeri neiprimi cinque mesi del 2000 del 22,4%, offre collegamenti con le principali città italiane econ le città europee di Francoforte, Londra, Parigi, Bruxelles, Stoccolma, Amsterdam.

L’aeroporto di Lampedusa nel periodo estivo è collegato con Palermo, Roma, Bologna,Parma, Milano, Bergamo e Verona; secondo dati relativi al 1998 il traffico passeggeri eradi 127.000 unità.

L’aeroporto di Pantelleria accoglieva un traffico di 89.000 passeggeri nel 1998.I vettori aerei operanti sulla Regione Sicilia nel trasporto passeggeri con voli di linea

sono l’Alitalia, la Meridiana, l’Air One, l’Air Europe, l’Air Sicilia, la SiFly, Volare Group edal 11/07/00 la British Airways.

1.3 Il trasporto marittimo

Le indicazioni di politica comunitaria dei trasporti e del piano nazionale dei trasportiassegnano al trasporto marittimo un ruolo di primaria importanza per un rapidodecongestionamento delle strade e una riduzione dell’inquinamento, mentre da un puntodi vista strettamente turistico, il piano include l’opportunità di sostenere ed incentivare larealizzazione di strutture per il turismo nautico. La rilevanza turistica del diporto nautico èevidenziata dal tasso di crescita del comparto, che si attesta intorno all’8%, e dallaricaduta economica e occupazionale sul territorio che esso comporta. Da una stima sulfenomeno emerge che in media vi è una imbarcazione ogni settanta abitanti e che unulteriore sviluppo del settore è limitato prevalentemente dalla carenza e dallainadeguatezza delle strutture specializzate.

La Sicilia presenta una limitata offerta di strutture dedicate alla nautica di diporto. Sonoesistenti, difatti, solo le strutture di Porto Rosa e Marina Villa Igiea, e inoltre lo sviluppo ditale tipologia di turismo richiede la predisposizione di un sistema regionale, se non sub-regionale di porti turistici, poiché le singole strutture non hanno sufficiente capacità diattrazione. A tal fine il piano di sviluppo dei trasporti prevede la possibilità di realizzare, intempi ragionevolmente brevi e con investimenti limitati, una rete di porti turistici, mediante

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la ristrutturazione o l’adeguamento funzionale agli standards europei dellenumerosissime strutture portuali esistenti. E’ previsto, inoltre, lo sviluppo parallelodell’attività di Yach charter, ovvero di noleggio di imbarcazioni da diporto.

Le potenzialità aumentano in riferimento alle isole minori, in cui i porti rappresentanostrutture essenziali e vitali per garantire il diritto alla mobilità e l’accesso ai turisti.

Si rileva che a Catania sono presenti, dai dati della Capitaneria di Porto di Catania, 19porti turistici con una disponibilità di circa 2.500 posti barca.

1.4 Il trasporto ferroviario

Relativamente al sistema ferroviario è stato predisposto un Piano di impresa delle FSSpa che si propone l’obiettivo di rilanciare la competitività del trasporto ferroviario in unoscenario di liberalizzazione del mercato e di sviluppo dei servizi offerti. Il mercato internodi media e lunga percorrenza sarà servito con tre prodotti EUROSTAR, INTERCITY eNOTTE; particolare attenzione sarà dedicata al mercato internazionale, con una politicadi alleanze con le Reti europee e la costituzione di organizzazioni stabili con le FerrovieSvizzere (società CISALPINO), Francesi (società GEIE giorno e notte), Tedesche eAustriache. I treni-Km sono circa 90 milioni di cui circa il 35,7% Eurostar. E’ previsto ilraddoppio delle tratte prioritarie di Catania-Messina e Palermo-Messina

1.5 Il trasporto su strada

L’intera rete viaria esistente sul territorio siciliano, ammonta a Km 20.821, di cui il2,74% è rappresentato da Autostrade che collegano Palermo a Catania, a Messina e aMazara del Vallo, Alcamo a Trapani, Messina a Catania, il 17,25% da strade statali el’80,01% da strade provinciali e comunali esterne. Apposite reti viarie sono statepredisposte per le aree metropolitane di Palermo, Messina, Catania, Enna e Agrigento.Gli interventi nel settore stradale prevedono il completamento e potenziamento degli assiinsulari Messina-Palermo e Messina-Siracusa-Gela. Il servizio di trasporto metropolitanoe regionale si compone di servizi ferroviari (0,8%), autobus privati (7,6%), autolinee(5,9%) e autovetture (78,3%). Dai dati si desume la prevalenza dell’autovettura neglispostamenti metropolitani dei cittadini, che evidenzia le relative problematichecomportate: l’inquinamento ambientale e acustico, la congestione del traffico e ladifficoltà nel reperire parcheggi.

2. Le strategie nazionaliLa criticità del sistema dei trasporti nel Mezzogiorno è evidenziata dal Piano Generale

dei Trasporti e della Logistica che rileva bassi livelli di accessibilità, causatidall’insufficiente qualità dei servizi e delle infrastrutture di trasporto. In particolare emergela crescita del traffico su strada con conseguente aumento del congestionamento, delleesternalità negative in termini d’impatto ambientale e di garanzia degli standard disicurezza. In riferimento al Mezzogiorno gli obiettivi individuati riguardanoprevalentemente la riduzione della perifericità e il riequilibrio dello sviluppo territorialeintegrato a livello nazionale, europeo e mediterraneo, la dotazione infrastrutturale

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portuale, aeroportuali e intermodali, e la rivalutazione dell’offerta in termini di frequenza,qualità e costi. In particolare viene promosso il progetto “autostrade del mare”, supportatidal progetto comunitario “short sea shipping” che promuove la realizzazione di sistemiportuali e di una rete efficiente di terminali di cabottaggio.

La procedura dei finanziamenti da parte dello stato prevede la costituzione di un FondoUnico per gli investimenti regionali, dimensionato in un primo tempo sulla spesa storica, esuccessivamente in relazione ai parametri stabiliti dalla Conferenza Stato-Regioni. Infine,per il controllo della gestione dei progetti è prevista l’istituituzione di un SistemaInformatico Nazionale per la Pianificazione e il Monitoraggio dei Trasporti.

3. Voli charterL’attività aerea charter risponde alla necessità del turista di raggiungere la o le

destinazione delle proprie vacanze muovendosi velocemente verso il luogo prescelto.L’attività charter internazionale “da e per” l’Italia è disciplinata dall’art.19 del Decreto delMinistero dei Trasporti 18 giugno 1981, attuativo della legge 11 dicembre 1980 n:682 edè stimata dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per un traffico di 6.922.974passeggeri nel 1997 e di 7.313.859 passeggeri nel 1999, con una crescita sostenutaprevalentemente ad opera di vettori stranieri che occupano una quota di mercato pari al66,1%.

In riferimento alla Regione Sicilia il trend evolutivo è falsato da 715.834 passeggeritrasportati nel 1997 a 742.398 nel 1999, raccogliendo una quota rilevante di mercatonazionale pari al 10,2%, percentuale che passa al 20,99% se si analizza solo la parte ditraffico inbound, evidenziando la prevalenza di utilizzo da parte del turismo incomingverso la Sicilia. Una ulteriore analisi effettuata sulla nazionalità dei vettori, evidenzia chenel settore inbound il 98,7% del traffico è organizzato da vettori stranieri, ciò caratterizzala forza dei tour operator stranieri nella commercializzazione del turismo insulare.

Relativamente ai singoli aeroporti siciliani, l’aeroporto di Palermo registra nel 1999 untraffico charter nazionale e internazionale di 201.074 passeggeri di cui 163.399 sonoinbound, rappresentando il 2,7% del panorama nazionale. Ripartendo il traffico chartertra vettori italiani e stranieri, emerge che i vettori italiani detengono una quota di mercatopari al 4,4% relativo all’outbound, mentre la restante quota è detenuta dai vettori stranieri,di cui l’85% è rappresentato da attività inbound. L’aeroporto di Catania registrava nel1998 un traffico charter nazionale e internazionale di 493.000 passeggeri di cui il 98,2%rappresentato da traffico internazionale.

I vettori aerei charter operanti sulla Regione Sicilia nel trasporto passeggeriprevalentemente con voli stagionali sono l’Air One, l’Air Europe, l’Air Sicilia, L’Eurofly el’Alpi Eagles.

I voli charter sono organizzati dall’Alpitour, dall’Aviomar, dall’Eurotravel.L’Alpitur opera in collaborazione con Meridiana, Air Sicilia e Eurofly verso Palermo,

Catania, Isole Eolie, Lampedusa e Pantelleria con partenza da Malpensa, Linate,Verona, Torino, Bologna, Pisa, Firenze, Genova e Roma.

L’Aviomar costruisce i propri pacchetti turistici per la Sicilia in collaborazione conMeridiana, Alpi Eagles e Air Sicilia con destinazione Palermo, Catania, Lampedusa e

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Pantelleria e partenza da Malpensa, Verona, Torino, Bologna, Pisa, Firenze, Venezia,Genova e Roma.

Le offerte turistiche in Sicilia, volo compreso, di Eurotravel sono realizzate incollaborazione con Meridiana collegando Malpensa, Verona, Torino, Bologna, Pisa,Firenze e Roma a Palermo e Catania.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 77

IV I TURISMI PRESENTI SECONDO I DATIISTAT

1. La situazione delle città prodottoNel movimento turistico complessivo che ogni anno si registra nell’Isola un ruolo

preponderante spetta al turismo balneare. E’ questa tipologia di turismo, oramai in Italiaentrata nella sua fase di piena maturità, che caratterizza il turismo regionale. Le risorsenaturalistiche legate al “balneare” sono di assoluto valore e, potremmo anche dire,facilmente promozionabili.

Tab.1 Movimenti turistici in Sicilia per tipologia di turismo, ricettività e nazionalità in valori assoluti.Anno 1999

ITALIANI STRANIERI TOTALETOTALE ESERCIZI RICETTIVI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeLOCALITA'Città di interesse storico eartistico

545.273 1.261.250 436.422 813.395 981.695 2.074.645

Località montane 14.236 34.313 6.847 12.060 21.083 46.373Località lacuali - - - - - -Località marine 737.669 2.480.232 506.023 2.114.015 1.243.692 4.594.247Località termali 69.260 445.150 19.383 155.115 88.643 600.265Località collinari e di interessevario

48.711 138.944 30.380 53.245 79.091 192.189

Capoluoghi di provincia 111.721 308.794 36.659 218.058 148.380 526.852Altre 759.807 2.763.184 288.121 1.160.996 1.047.928 3.924.180TOTALE 2.286.677 7.431.867 1.323.835 4.526.884 3.610.512 11.958.751ESERCIZI ALBERGHIERILOCALITA'Città di interesse storico eartistico

524.313 1.194.941 426.171 785.496 950.484 1.980.437

Località montane 13.357 27.857 2.495 5.611 15.852 33.468Località lacuali - - - - - -Località marine 677.725 2.011.735 463.815 1.892.066 1.141.540 3.903.801Località termali 67.928 431.320 19.112 151.794 87.040 583.114Località collinari e di interessevario

46.974 134.467 29.617 50.476 76.591 184.943

Capoluoghi di provincia 99.863 268.769 33.847 208.317 133.710 477.086Altre 656.955 2.242.841 259.153 990.190 916.108 3.233.031TOTALE 2.087.115 6.311.930 1.234.210 4.083.950 3.321.325 10.395.880ESERCIZI COMPLEMENTARILOCALITA'Città di interesse storico eartistico

20.960 66.309 10.251 27.899 31.211 94.208

Località montane 879 6.456 4.352 6.449 5.231 12.905Località lacuali - - - - - -Località marine 59.944 468.497 42.208 221.949 102.152 690.446Località termali 1.332 13.830 271 3.321 1.603 17.151Località collinari e di interessevario

1.737 4.477 763 2.769 2.500 7.246

Capoluoghi di provincia 11.858 40.025 2.812 9.741 14.670 49.766Altre 102.852 520.343 28.968 170.806 131.820 691.149TOTALE 199.562 1.119.937 89.625 442.934 289.187 1.562.871

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Infatti le località marine attraggono il maggior numero di turisti (34,45% degli arrivi e39,42 delle presenze); se consideriamo il sottoinsieme dei turisti stranieri l’incidenza delbalneare è ancora più elevata (38,22%; 46,70) rispetto a quella dei turisti italiani (32,26%e 33,37).

Al secondo posto troviamo la categoria “altre località” ovvero quei luoghi che nonricadono in nessuna delle classificazioni ISTAT. Si tratta verosimilmente di aree interne odi zone limitrofe ai grandi centri urbani e costieri in cui non è riscontrabile unaconnotazione turistica tipica secondo le tradizionali metodologie di classificazione.

Il grande peso che comunque la categoria “altre” gioca all’interno delle tipologieturistiche deve indurre ad un atteggiamento di cautela. Da un lato la complessità deisistemi di offerta locale, dall’altra la difficoltà nel “catalogare ” sistemi non omogeneirende rilevante e non residuale la voce “altre destinazioni”.

Fatta questa dovuta premessa andiamo ora ad occuparci dei dati contenuti nellatabella, tenendo sempre presente che quelli riferiti alla voce “altre” potrebbero si essereridistribuiti, ma senza cambiare sostanzialmente i rapporti fra le diverse categorie.

Il terzo posto è occupato dal movimento turistico nei centri di interesse storico edartistico (27,2% e 17,35%). Anche in questo caso come per le località marine l’incidenzadegli stranieri che si recano in questi luoghi (32,97% e 17,97%) rispetto al totalemovimento degli stranieri registrato nell’isola è maggiore rispetto allo stesso indicatoreriferito agli italiani (23,85 e 16,97%). I turisti italiani che “acquistano” la Sicilia sidistribuiscono in modo più omogeneo tra le varie località.

La tabella prosegue considerando i movimenti in base alle due macro – classificazionidella ricettività. E’ da notare come negli esercizi extralberghieri le località marine sianopiù preferite: è dovuto sia alla tipologia praticata, sia dalla localizzazione dell’offerta

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Tab.2 Incidenza dei vari turismi in Sicilia. Anno 1999TOTALE ESERCIZI RICETTIVI ITALIANI STRANIERI TOTALELOCALITA' Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeCittà di interesse storico e artistico 23,85 16,97 32,97 17,97 27,19 17,35Località montane 0,62 0,46 0,52 0,27 0,58 0,39Località lacualiLocalità marine 32,26 33,37 38,22 46,70 34,45 38,42Località termali 3,03 5,99 1,46 3,43 2,46 5,02Località collinari e di interesse vario 2,13 1,87 2,29 1,18 2,19 1,61Capoluoghi di provincia 4,89 4,15 2,77 4,82 4,11 4,41Altre 33,23 37,18 21,76 25,65 29,02 32,81TOTALE GENERALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 25,12 18,93 34,53 19,23 28,62 19,05Località montane 0,64 0,44 0,20 0,14 0,48 0,32Località lacualiLocalità marine 32,47 31,87 37,58 46,33 34,37 37,55Località termali 3,25 6,83 1,55 3,72 2,62 5,61Località collinari e di interesse vario 2,25 2,13 2,40 1,24 2,31 1,78Capoluoghi di provincia 4,78 4,26 2,74 5,10 4,03 4,59Altre 31,48 35,53 21,00 24,25 27,58 31,10TOTALE GENERALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00ESERCIZI EXTRALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 10,50 5,92 11,44 6,30 10,79 6,03Località montane 0,44 0,58 4,86 1,46 1,81 0,83Località lacualiLocalità marine 30,04 41,83 47,09 50,11 35,32 44,18Località termali 0,67 1,23 0,30 0,75 0,55 1,10Località collinari e di interesse vario 0,87 0,40 0,85 0,63 0,86 0,46Capoluoghi di provincia 5,94 3,57 3,14 2,20 5,07 3,18Altre 51,54 46,46 32,32 38,56 45,58 44,22TOTALE GENERALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

In generale la Sicilia incide nel 1998 per il 4,9% degli arrivi totali registrati in Italia e peril 3,9% delle presenze. Da tali valori non si discosta molto il dato relativo alle cittàd’interesse storico – artistico (4,55%; 3,51%) mentre vengono superati da quelli relativialle località marine (6,69%; 4,32%)

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Tab.3 Incidenza delle tipologie turistiche in Sicilia sull’Italia. Anno 1999ITALIANI STRANIERI TOTALE

TOTALE ESERCIZI RICETTIVI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeLOCALITA' DI INTERESSE TURISTICOCittà di interesse storico e artistico 5,83 4,90 3,57 2,44 4,55 3,51Località montane 0,33 0,14 0,27 0,08 0,31 0,12Località lacuali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Località marine 5,96 3,44 8,16 6,18 6,69 4,32Località termali 4,13 5,00 1,61 2,81 3,07 4,16Località collinari e di interesse vario 3,43 3,12 2,61 0,90 3,06 1,86Capoluoghi di provincia 3,25 3,25 1,51 3,61 2,53 3,39Altre 8,92 8,83 8,88 8,57 8,91 8,75TOTALE GENERALE 5,38 4,09 4,16 3,57 4,86 3,88ESERCIZI ALBERGHIERILOCALITA' DI INTERESSE TURISTICOCittà di interesse storico e artistico 6,14 6,37 3,94 3,06 4,91 4,46Località montane 0,38 0,15 0,12 0,05 0,28 0,11Località lacuali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Località marine 6,84 4,29 9,62 8,21 7,75 5,58Località termali 4,29 5,21 1,68 2,93 3,20 4,33Località collinari e di interesse vario 3,71 3,79 3,36 1,29 3,57 2,47ALTRE LOCALITA'Capoluoghi di provincia 3,03 3,39 1,45 3,67 2,38 3,50Altre 8,90 10,31 10,13 12,79 9,22 10,96TOTALE GENERALE 5,72 4,92 4,65 4,53 5,27 4,76LOCALITA' DI INTERESSE TURISTICOCittà di interesse storico e artistico 2,58 0,95 0,74 0,36 1,42 0,64Località montane 0,10 0,11 0,94 0,24 0,39 0,15Località lacuali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Località marine 2,43 1,86 3,05 1,99 2,65 1,90Località termali 1,42 2,21 0,40 1,02 0,99 1,80Località collinari e di interesse vario 1,12 0,50 0,27 0,14 0,57 0,25Capoluoghi di provincia 8,28 2,59 2,85 2,70 6,06 2,61Altre 9,05 5,45 4,22 2,94 7,23 4,50TOTALE GENERALE 3,34 2,10 1,69 1,22 2,56 1,74

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 81

Tab.4 Incidenza delle tipologie turistiche in Sicilia sul Meridione. Anno1999Italiani Stranieri Totale

TOTALE ESERCIZI RICETTIVILOCALITA' ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE Città di interesse storico e artistico 38,66 37,25 54,06 46,19 44,27 40,31 Località montane 5,64 4,21 29,77 21,46 7,65 5,32 Località lacuali Località marine 21,59 14,52 28,83 23,84 24,05 17,70 Località termali 33,52 33,82 26,20 29,14 31,59 32,47 Località collinari e di interesse vario 9,61 10,46 35,12 21,02 13,33 12,15 Capoluoghi di provincia 19,01 16,11 39,56 55,85 21,81 22,83 Altre 19,73 15,48 28,72 18,30 21,58 16,22 TOTALE GENERALE 22,35 17,01 34,46 24,87 25,65 19,32 ESERCIZI ALBERGHIERI LOCALITA' Città di interesse storico e artistico 38,50 39,40 56,00 49,14 44,78 42,76 Località montane 5,63 3,74 14,52 12,29 6,23 4,23 Località lacuali Località marine 23,58 17,30 29,90 25,41 25,80 20,46 Località termali 33,96 34,15 26,10 28,87 31,85 32,60 Località collinari e di interesse vario 9,89 11,03 35,71 21,17 13,73 12,69 Capoluoghi di provincia 17,92 16,26 38,61 56,25 20,73 23,58 Altre 20,65 20,13 36,61 29,55 23,56 22,31 TOTALE GENERALE 23,49 20,57 37,61 30,08 27,30 23,49 ESERCIZI COMPLEMENTARI LOCALITA' Città di interesse storico e artistico 42,96 18,80 22,16 17,15 32,84 18,28 Località montane 5,72 9,15 74,82 61,18 24,69 15,92 Località lacuali Località marine 11,04 8,59 20,71 15,63 13,68 10,04 Località termali 20,27 26,03 35,15 49,84 21,83 28,68 Località collinari e di interesse vario 5,46 4,09 21,48 18,63 7,07 5,83 Capoluoghi di provincia 39,08 15,12 56,43 48,55 41,53 17,47 Altre 15,33 7,76 9,80 5,71 13,64 7,13 TOTALE GENERALE 14,82 8,61 15,99 9,57 15,16 8,86

Se i dati della Sicilia vengono posti in relazione con il contesto territoriale meridionale ciaccorgiamo che il punto di forza della Sicilia è costituito dalle città d’interesse storico –artistico. Fra tutti coloro che visitano questo particolare località al Sud spetta alla Siciliauna quota pari al 44,27% degli arrivi e del 40,31% delle presenze.

Questa forte caratterizzazione relativa al turismo culturale – artistico, è un dato checontraddistingue la Sicilia, rispetto alle altre destinazioni meridionali sia in terminiquantitativi che di tipologia di prodotto.

Da un’analisi della permanenza media per tipologia di località si osserva che il prodotto

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che “trattiene” più a lungo i visitatori è quello termale (6,77 gg.) seguito dal balneare (3,69gg.).

Confrontando i risultati dell’analisi con quelli dell’intero territorio nazionale ciaccorgiamo che la media Italiana è superiore a quella siciliana di circa un giorno.Considerando il prodotto balneare tale divario sale addirittura a due giorni, mentre lasituazione si capovolge per quanto riguarda il prodotto termale.

Anche considerando il solo Meridione ci accorgiamo che la permanenza mediasull’isola è inferiore rispetto a quella registrata nel Sud, così come è inferiore quellarelativa alle località marine, mentre è del tutto assimilabile quella nei centri termali.

Tab.5 Permanenza media in Sicilia. Anno 1999LOCALITA' italiani stranieri totaleTOTALE ESERCIZI RICETTIVICittà di interesse storico e artistico 2,31 1,86 2,11Località montane 2,41 1,76 2,20Località lacualiLocalità marine 3,36 4,18 3,69Località termali 6,43 8,00 6,77Località collinari e di interesse vario 2,85 1,75 2,43Capoluoghi di provincia 2,76 5,95 3,55Altre 3,64 4,03 3,74TOTALE GENERALE 3,25 3,42 3,31ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 2,28 1,84 2,08Località montane 2,09 2,25 2,11Località lacualiLocalità marine 2,97 4,08 3,42Località termali 6,35 7,94 6,70Località collinari e di interesse vario 2,86 1,70 2,41Capoluoghi di provincia 2,69 6,15 3,57Altre 3,41 3,82 3,53TOTALE GENERALE 3,02 3,31 3,13ESERCIZI COMPLEMENTARICittà di interesse storico e artistico 3,16 2,72 3,02Località montane 7,34 1,48 2,47Località lacualiLocalità marine 7,82 5,26 6,76Località termali 10,38 12,25 10,70Località collinari e di interesse vario 2,58 3,63 2,90Capoluoghi di provincia 3,38 3,46 3,39Altre 5,06 5,90 5,24TOTALE GENERALE 5,61 4,94 5,40

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 83

Tab. 6 Permanenza media in Italia. Anno 1999LOCALITA' italiani stranieri totaleTOTALE ESERCIZI RICETTIVICittà di interesse storico e artistico 2,75 2,73 2,74Località montane 5,51 5,64 5,56Località lacuali 4,19 4,86 4,65Località marine 5,83 5,51 5,72Località termali 5,31 4,57 5,00Località collinari e di interesse vario 3,13 5,06 4,00Capoluoghi di provincia 2,76 2,48 2,65Altre 3,67 4,18 3,81TOTALE GENERALE 4,28 3,98 4,15ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 2,20 2,37 2,29Località montane 5,14 5,62 5,32Località lacualiLocalità marine 4,73 4,78 4,75Località termali 5,23 4,55 4,95Località collinari e di interesse vario 2,81 4,46 3,48Capoluoghi di provincia 2,41 2,43 2,42Altre 2,95 3,03 2,97TOTALE GENERALE 3,51 3,40 3,47ESERCIZI COMPLEMENTARICittà di interesse storico e artistico 8,60 5,55 6,68Località montane 7,02 5,72 6,57Località lacuali 8,19 6,87 7,19Località marine 10,22 8,05 9,44Località termali 6,65 4,86 5,90Località collinari e di interesse vario 5,78 6,91 6,51Capoluoghi di provincia 10,81 3,66 7,89Altre 8,40 8,47 8,42TOTALE GENERALE 8,93 6,85 7,95

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Tab.7 Permanenza media nel Meridione. Anno 1999LOCALITA' italiani stranieri totaleTOTALE ESERCIZI RICETTIVICittà di interesse storico e artistico 2,40 2,18 2,32Località montane 3,23 2,44 3,16Località lacualiLocalità marine 5,00 5,05 5,02Località termali 6,37 7,20 6,59Località collinari e di interesse vario 2,62 2,93 2,67Capoluoghi di provincia 3,26 4,21 3,39Altre 4,63 6,32 4,98TOTALE GENERALE 4,27 4,74 4,40ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 2,23 2,10 2,18Località montane 3,14 2,66 3,11Località lacualiLocalità marine 4,05 4,80 4,31Località termali 6,31 7,18 6,55Località collinari e di interesse vario 2,57 2,87 2,61Capoluoghi di provincia 2,96 4,22 3,14Altre 3,50 4,73 3,73TOTALE GENERALE 3,45 4,14 3,64ESERCIZI COMPLEMENTARICittà di interesse storico e artistico 7,23 3,52 5,42Località montane 4,59 1,81 3,83Località lacualiLocalità marine 10,05 6,97 9,21Località termali 8,09 8,64 8,14Località collinari e di interesse vario 3,44 4,18 3,51Capoluoghi di provincia 8,72 4,03 8,06Altre 9,99 10,13 10,03TOTALE GENERALE 9,66 8,25 9,25

2. Analisi di breve periodoIl confronto di breve periodo mostra un incremento degli arrivi del 5,44% degli arrivi e

del 7,35% delle presenze. Di grande rilievo sono da un lato l’incremento registrato nellelocalità montane (32,08%; 19,71%) soprattutto grazie agli stranieri (211,79%; 111,28%),e dall’altro la sensibile flessione dei centri termali (-10,52%; -5,41%). L’incremento deglistranieri che visitano le aree montane è ancora più netto considerando la ricettivitàcomplementare (395,67%; 164,95%) preferita da questo target di utenza di questo tipo dilocalità.

Il balneare cresce del 5,52% per gli arrivi e del 4,70% per le presenze; i centrid’interesse storico – artistico del 2,30% e del 5,02% e le località collinari di poco meno

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 85

dell’11% sia per arrivi che per presenze.Da rilevare, infine come la ricettività extralberghiera cresca più di quella alberghiera

che, però, rimane la tipologia ricettiva caratterizzante dell’isola.

Tab.8 Confronto Sicilia anni 1999/1998ITALIANI STRANIERI TOTALE

TOTALE ESERCIZI RICETTIVI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeLOCALITA'Città di interesse storico e artistico 1,45 4,68 3,38 5,55 2,30 5,02Località montane 3,41 3,89 211,79 111,28 32,08 19,71Località lacualiLocalità marine 4,28 0,44 7,38 10,18 5,52 4,70Località termali -12,00 -9,74 -4,81 9,69 -10,52 -5,41Località collinari e di interesse vario 8,68 8,61 14,73 16,65 10,93 10,73Capoluoghi di provincia -1,57 10,28 2,38 1,74 -0,62 6,58Altre 7,50 10,18 18,36 25,15 10,28 14,22TOTALE GENERALE 3,82 4,43 8,36 12,50 5,44 7,35ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 1,77 5,66 3,35 5,99 2,47 5,79Località montane 2,79 -3,81 89,30 71,38 10,76 3,83Località lacualiLocalità marine 3,79 -0,97 6,56 8,88 4,90 3,57Località termali -11,89 -10,06 -5,26 8,43 -10,52 -5,88Località collinari e di interesse vario 7,09 7,96 15,45 19,84 10,18 10,96Capoluoghi di provincia -2,84 9,75 0,26 0,06 -2,07 5,30Altre 6,69 9,30 18,07 23,33 9,68 13,24TOTALE GENERALE 3,29 3,60 7,51 11,12 4,82 6,43ESERCIZI COMPLEMENTARICittà di interesse storico e artistico -5,89 -10,35 4,52 -5,42 -2,71 -8,94Località montane 13,86 58,70 395,67 164,95 217,03 98,48Località lacualiLocalità marine 10,14 6,97 17,28 22,74 12,99 11,58Località termali -17,16 1,37 43,39 133,87 -10,80 13,86Località collinari e di interesse vario 81,32 32,81 -7,52 -21,45 40,21 5,08Capoluoghi di provincia 10,61 13,99 37,44 58,93 14,91 20,67Altre 12,99 14,16 21,02 36,87 14,67 19,04TOTALE GENERALE 9,78 9,38 21,66 27,05 13,21 13,87

Considerando il lungo periodo si vede che complessivamente movimento turistico inSicilia è aumentato di circa un terzo in dieci anni. Il prodotto che ha mostrato la crescitapiù interessante è certamente quello termale (139,95%; 330,94%) seguito dal balneare(76,54%; 57,35%) mentre una forte flessione si registra nei capoluoghi di provincia (-36,14%; -26,72). Impressionante è il dato relativo agli stranieri che usufruiscono deiservizi ricettivi extralberghieri (445%; 490%) ma, come abbiamo più sopra evidenziato, sitratta di un mercato ancora molto esiguo in valore assoluto, ma per questo dotato digrande potenziale.

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Tab. 9 Variazione movimento turistico. Anni 1999/1990TOTALE ESERCIZI RICETTIVI ITALIANI STRANIERI TOTALELOCALITA' Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeCittà di interesse storico e artistico 17,06 -6,71 71,62 56,59 36,33 10,86Località montaneLocalità lacualiLocalità marine 64,38 57,03 97,87 57,73 76,54 57,35Località termali 153,22 326,23 102,12 345,03 139,95 330,94Località collinari e di interesse vario -13,14 23,96 58,09 66,32 5,04 33,37Capoluoghi di provincia -33,16 -26,76 -43,79 -26,66 -36,14 -26,72Altre 0,14 5,07 40,52 39,37 8,73 13,32TOTALE GENERALE 18,86 19,88 63,62 48,08 32,11 29,19ESERCIZI ALBERGHIERICittà di interesse storico e artistico 17,50 -5,21 74,78 62,50 37,74 13,56Località montaneLocalità lacualiLocalità marine 59,91 53,01 95,97 53,64 72,83 53,31Località termali 159,55 362,14 106,77 377,99 145,78 366,16Località collinari e di interesse vario -15,15 22,82 55,25 60,01 2,89 31,14Capoluoghi di provincia -37,03 -25,92 -45,22 -26,96 -39,33 -26,38Altre -3,12 4,80 41,76 37,31 6,41 13,00TOTALE GENERALE 16,71 19,52 63,81 46,66 30,67 28,89ESERCIZI COMPLEMENTARICittà di interesse storico e artistico 7,06 -27,49 -2,11 -22,60 3,86 -26,11Località montaneLocalità lacualiLocalità marine 140,57 77,03 121,51 104,02 132,31 84,89Località termali 12,79 24,53 -21,90 7,20 4,91 20,75Località collinari e di interesse vario 142,94 71,99 445,00 490,41 192,40 135,87Capoluoghi di provincia 38,66 -31,94 -17,95 -19,61 22,46 -29,83Altre 27,58 6,22 30,38 52,64 28,18 14,85TOTALE GENERALE 47,21 21,93 61,03 62,59 51,23 31,23

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 87

V L’ECONOMICA DEL TURISMO REGIONALE

Il miglioramento delle condizioni economiche internazionali nel corso del 1999 hapermesso all’Italia di registrare una crescita dei risultati economici legati al settoreturistico diffusa sul territorio nazionale.

In base ad uno studio effettuato dalla Manente1 si rileva che la spesa turistica in Italia èaumentata del 2,5% nominale (0,6% reale) traducendosi in poco meno di 140.000miliardi, ed ha attivato, tra effetti diretti e indiretti, un valore aggiunto di 117.835 miliardi,pari al 5,5% dell’intero valore aggiunto nazionale.

Passando ad una analisi regionale, si rileva che in Sicilia la spesa degli stranieri èaumentata in termini nominali, come anche quella degli italiani sia residenti che nonresidenti nella regione.

Tab. 1 Evoluzione della spesa in Sicilia tra il 1998 e 1999Spesa degli

stranieriSpesa nella regione di

residenzaSpesa degli altri

italianiSpesa complessiva

in Regione

Sicilia '98 981 3.780 1.650 6.411Sicilia '99 1.033 4.057 1.737 6.827

Var. %2 5,3 7,3 5,3 6,5

Per quanto riguarda l’impatto economico della spesa turistica su scala regionale, sivaluta la spesa effettuata in ciascuna regione da tutti i turisti, sia quelli residenti all’esteroo in altre regioni italiane, sia quelli residenti nella stessa regione, al fine di rilevarel’attivazione del settore turistico sull’economia regionale interna.

La Sicilia produce il 5% dell’economia turistica nazionale Si osserva, tuttavia, che il12,2% della spesa di coloro che scelgono come meta turistica la propria regione èprodotto dai turisti siciliani è questo un dato estremamente rilevante che denota un fortegrado di turisticità interna. Allo stesso tempo la Sicilia “conquista” soltanto il 2% dellespese degli stranieri in Italia, confemandosi una regione a bassa attrattività turisticainternazionale. Tra gli italiani che si orientano verso regioni non sede della propriaresidenza la Sicilia occupa un 3,2% della spesa complessiva nazionale.

Tab. 2 Incidenza della Spesa turistica in Sicilia rispetto al Mezzogiorno ed all’Italia1999 Spesa degli stranieri

nella regioneSpesa degli italiani

residenti nella regionemeta di turismo

Spesa degli italiani nonresidenti nella regione

meta di turismo

Spesa complessivain Regione

Sic. / Mezzogiorno 18,9 29,6 15,5 22,5 Sic. Italia 2,0 12,2 3,2 4,9

1 Cfr. Decimo Rapporto sul turismo italiano. Mercury 20012 Variazione nominale

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Ulteriore dato d’interesse sono gli indici di spesa giornalieri pro-capite per regione didestinazione, calcolati ponendo come base pari a 100 la spesa turistica media deglistranieri pari a lire 156.000, rilevando così che l’indice relativo alla Sicilia è circa 63.

Graf. 1 Indici di spesa giornaliera pro-capite degli stranieri per regione di destinazione

0

20

40

60

80

100

120

140

160

Con riferimento alla composizione del paniere di spesa giornaliera pro-capite, si rilevache il 58,8% della spesa degli stranieri è rappresentata dall’acquisto di servizi resi dalcomparto “Commercio, Alberghi e pubblici esercizi”, seguono la “locazione di fabbricati eservizi vari, mentre gli italiani spendono di più degli stranieri per le tipologie di alloggio inaffitto e meno per il pernottamento alberghiero, entrambi acquistano quantità crescenti diprodotti dell’agricoltura e dei prodotti della trasformazione industriale, soprattuttoalimentari, evidenziando la tradizione gastronomica siciliana.

Analizzando la distribuzione regionale degli effetti, si evidenzia come i meccanismi didiffusione degli effetti siano tali da riequilibrare parzialmente gli effetti di una spesaterritoriale differenziata, emerge che la quota di valore aggiunto della regione Sicilia sipone appena al di sotto della media nazionale.

Gli effetti della spesa turistica si propagano su tutto il territorio nazionale, dato il fortecarattere di economia aperta tipico della dimensione regionale, traendo vantaggio dallaspesa sostenuta fuori dai confini e limitando l’attivazione della spesa che resta all’internodell’area in cui essa viene sostenuta. Al fine di misurare il valore aggiunto trattenuto nellaregione è necessario considerare anche la rilevanza del sistema produttivo locale. IlMezzogiorno si inserisce nella tipologia di macroarea moderatamente turistica edeconomicamente debole, in cui sussiste un forte intercambio interno e notevole ricadutaeconomica della spesa turistica, soprattutto sull’industria agro-alimentare, superandorelativamente alla regione Sicilia i 1.000 miliardi di effetti ricevuti.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 89

Graf. 2 Valore aggiunto attivato direttamente e indirettamente dalla spesa turistica. Pesopercentuale sul valore aggiunto regionale

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Calcolando gli effetti interregionali diretti e indiretti di valore aggiunto generati daiconsumi turistici netti degli italiani nella regione Sicilia si evidenzia che gli effetti ricevutidalla quota di valore aggiunto attivata in ciascuna regione dalla spesa turistica effettuatanelle altre regioni è per la Sicilia del 29%, mentre l’effetto dispersione per valore aggiuntoattivato in altre regioni è del 27,4%.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 91

VI IL TURISMO CULTURALE: UN PRODOTTOLEADER

1. Le risorse culturali in Sicilia: verso una nuova offertaintegrata

Lo sfruttamento delle risorse culturali siciliane come patrimonio d’attrattiva turistica èper la regione un plus sia in termini economici che d’immagine.

La Sicilia è una destinazione dalle grandi potenzialità artistiche culturali che, purandando oltre i siti già rinomati a livello nazionale ed internazionale ( si pensi ad esempioalla Valle dei Templi in provincia d’Agrigento ed al Teatro Greco di Taormina), offre unpatrimonio ancora “vergine” e di grande interesse.

Per questo la Regione Sicilia è impegnata in un programma di rivalutazione,valorizzazione e gestione delle risorse culturali ed ambientali, tanto da pensare di ideareun sistema organico per la promozione del patrimonio culturale attraverso l'utilizzo diitinerari e percorsi turistici integrati (in cui si crea un collegamento tra arte, storia,ambiente, tradizioni, folclore, mare, sport e benessere), con l'obiettivo di offrire unsistema turistico diversificato e, al tempo stesso, appetibile e di qualità.

Gradualmente, infatti, l'interesse degli italiani e degli stranieri in generale si spostaanche su altre località considerate fino ad oggi "minori". I Beni culturali siciliani possono,in questa ottica, assicurare un vantaggio competitivo anche su scala nazionale, tanto daessere considerati come un vero e proprio capitale nazionale capace di produrre unreddito e di offrire occupazione.

La vera scommessa è quella di rendere questo prodotto accessibile e fruibile in terminidi qualità/prezzo.

In Sicilia, il sistema museale si compone nella sua maggioranza di musei pubblicisuddivisi in autonomi, cioè quelli che non dipendono dalle sovrintendenze ai Beni culturalie in antiquarium, vale a dire quelli sotto la loro tutela, mentre, una altra fasciacontraddistingue i musei civici e le fondazioni che risultano essere private o comunali.

Luogo di antichi scambi culturali, sociali e commerciali e, forze politiche differenti chehanno segnato la storia di un'intera regione, costruendole un ampio e variegatopatrimonio, il territorio siciliano oggi consta di innumerevoli tesori storico-artistici enaturalistici; nello specifico sono stati censite circa 340 risorse culturali complessive.

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Graf.1 Il patrimonio Culturale in Sicilia

38%

25%

9%

22%

6%

Beni ArcheologiciEdifici Religiosi Storico-ArtisticiBeni Ambientali e Musei di Storia NaturaleBeni Storico-ArtisticiMusei Folcloristici e delle Tradizioni Popolari

Fonte: elaborazione da dati ENIT-2000

Il 38% dell’offerta culturale regionale risulta essere composto da Beni Archeologici,solo il Lazio, su scala nazionale, ha un’offerta superiore di siti archeologici; il 25% delpatrimonio culturale regionale è formato da chiese, santuari, monasteri e abbazie;seguono i Beni di interesse Storico-Artistico con il 22%, ovvero musei, gallerie,pinacoteche, castelli e dimore storiche presenti sul territorio siciliano; i Beni Ambientali e iMusei di Storia Naturale risultano essere il 9%, mentre solo il 6% è costituito da MuseiFolcloristici e delle Tradizioni Popolari.

Le risorse culturali in Sicilia sono distribuite in tutto territorio: prima fra tutte risultaessere la città di Palermo e la sua provincia con il 26% dei Beni Culturali presenti;seguita da Catania e Trapani al secondo posto con il 13%; Messina con il 12%; Siracusacon l'11%; Agrigento con l'8%; Ragusa con il 7% e le città di Enna e Caltanissetta con il5%.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 93

Graf. 2 - Distribuzione delle risorse culturali presenti in Sicilia

Catania13%

Enna5%

Messina12%Palermo

26%

Ragusa7%

Siracusa11%

Trapani13%

Agrigento8%

Caltanissetta5%

Agrigento Caltanissetta Catania Enna MessinaPalermo Ragusa Siracusa Trapani

Fonte: elaborazione da dati ENIT – 2000

Va comunque osservato che la presenza di un’ampia offerta non riesce sempre adattrarre elevati flussi di utenza turistica. Palermo e la sua provincia, per esempio, risultaessere tra le maggiori località ad alto contenuto di risorse storiche-culturali, ma devefronteggiare la provincia di Messina (Teatro Greco di Taormina) ed il sito archeologico diSiracusa e di Agrigento (Valle dei Templi).

Enna e Caltanissetta, ad esempio, essendo nell'entroterra e, di conseguenza, fuori daicircuiti turistici più importanti e più visitati della regione, stanno cercando di entrare negliitinerari internazionali più frequentati (ricordiamo ad Enna la Villa del Casale, aCaltanissetta le attività produttive legate all'agricoltura e alle attività estrattive).

Tab.1 - Numero complessivo dei visitatori paganti e gratuiti in Sicilia: Anno 1998, 1999Anno 1998 Anno 1999

Provincia N.Visitatori

Paganti

N.Visitatori

Gratuiti

Totali Incassi N.Visitatori

Paganti

N.Visitatori

Gratuiti

Totali Incassi

Agrigento 305.226 230.072 535.298 Lit. 1.451.996.000 282.463 222.382 504.845 Lit. 1.347.444.000Caltanissetta 7.834 13.890 21.724 Lit. 31.336.000 5.898 14.477 20.375 Lit. 23.592.000Catania 13.869 36.659 50.528 Lit. 91.860.000 8.991 28.206 37.197 Lit. 67.744.000Enna 249.281 183.625 432.906 Lit. 997.124.000 246.848 204.304 451.152 Lit. 987.392.000Messina 590.873 228.679 819.552 Lit. 2.447.364.000 596.468 276.301 872.769 Lit. 2.533.752.000Palermo 447.073 311.965 759.038 Lit. 1.961.244.000 449.530 331.331 780.861 Lit. 1.960.824.000Ragusa 11.338 16.015 27.353 Lit. 63.736.000 9.761 17.093 26.854 Lit. 54.000.000Siracusa 346.362 260.090 606.452 Lit. 1.575.016.000 341.786 255.907 597.693 Lit. 1.547.932.000Trapani 402.993 178.387 581.380 Lit. 1.629.972.000 392.226 265.139 657.365 Lit. 1.582.304.000

Fonte: rielaborazione dati dall'Ufficio Contabile - Regione Sicilia

Un dato interessante è quello relativo al numero totale delle presenze culturali, che

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risulta essere di 3.834.231 nel ‘98, leggermente inferiore rispetto all'anno 1999 chemanifesta il 3,00% in più dei visitatori, mentre il dato inerente gli introiti per l’anno 1998risulta essere maggiore di soli L. 14.4664.000 rispetto al 1999, con un tasso di svilupponegativo (1998: incassi L. 10.249.648.000; 1999: incassi L. 10.104.984.000).

Negli anni 1998 e 1999, i siti più visitati risultano essere quelli archeologici ubicati inprovincia di Messina con un 6,49% in più nell'anno'99 (si pensi, per esempio, al Teatrogreco di Taormina o al Museo Archeologico dei Giardini Naxos, senza tralasciare le zonearcheologiche limitrofi, da Tusa a Tindari, fino ad arrivare nelle isole Eolie ed, inparticolare a Lipari).

Fa seguito la provincia di Palermo con 759.038 di visitatori nel 1998 e 780.861 nel1999 e, quindi con un aumento del 2,85% rispetto all'anno precedente.

Segue la città di Siracusa con un tasso di crescita negativo pari a –1,42% (1999/1992),mentre Trapani ottiene un positivo 13,07% in più dei visitatori.

Per quanto concerne Agrigento e la sua provincia, nel 1999 si osserva un calo del -5,69%, questo non perché la Valle dei Templi non venga visitata e non sia posta in uncircuito internazionale, ma per l'interesse che gli altri siti iniziano a destare ed avere così,una maggiore attenzione.

La città di Ragusa registra un -1,82% (99/92), dicasi altrettanto per il centro di Cataniache subisce un calo del -26,38%. La città, a causa degli innumerevoli restauri daeffettuare, sta subendo una perdita annua non indifferente rispetto agli altri centri dellaregione, in quanto, le potenzialità di sviluppo economico legate alla crescentevalorizzazione delle risorse culturali non vengono adeguatamente sfruttate.

Come già accennato precedentemente, Enna e Caltanissetta sono agli ultimi postinella graduatoria delle città d'arte più visitate in Sicilia, proprio a causa della loroubicazione, infatti, Enna ha registrato nel 1999 solo un 4,21% in più rispetto al'98, mentreCaltanissetta addirittura un -6,21%.

Siamo in presenza, quindi, di un patrimonio ricco che deve essere tutelato e valorizzatocon iniziative, eventi, manifestazioni e attività di promozione, informazione ecomunicazione, facendo anche crescere le collaborazioni tra pubblico e privato, con ilcomune impegno di migliorare l'accoglienza e l'ospitalità, di sviluppare i cosiddetti "serviziaggiuntivi", le infrastrutture ricettive e di trasporto, la sicurezza, per rendere più attrattivele località, per proteggere il patrimonio culturale ed ambientale, per puntare sulladestagionalizzazione e diffondere attraverso le nuove tecnologie informative il "prodottoSicilia".

Inoltre, c'è da dire che in Sicilia, come del resto anche in Italia, la domanda verso i Beniculturali, rispetto agli altri Paesi, si presenta frammentata fra i singoli siti museali econcentrata a livello geografico regionale. Come anche differenze si possono rilevare frai visitatori paganti e quelli gratuiti, per esempio, in Francia l'ingresso gratuito è riservatosolo al 30%, mentre in Italia al 55%, in quanto vengono inclusi nei biglietti gratuiti, igiovani appartenenti alle facoltà Umanistiche e alle Belle Arti, gli anziani al di sopra dei65 anni, mentre si avvalgono di riduzioni gli studenti al disotto dei 26 anni (fonte: TouringClub Italiano).

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 95

2. Musei e parchi archeologici

2.1 Una breve riflessione storica: un processo di conservazione efruibilità

In grandi linee la differenza essenziale tra un museo e un parco archeologico ècostituita dal fatto che il parco permette di conoscere, a scala 1:1, la realtà materiale delmondo antico (o di un settore di esso), mentre in un museo, per quanti artifici illustrativi edi arredamento si possano mettere in opera, tale sintonia non sarà mai realizzabile con lastessa immediatezza.

Storicamente è dal 1822-1823 che in Sicilia, nell’antica città di Selinunte, si ha unavalorizzazione degli scavi. Per quel che concerne, invece, le proposte di istituzione diparchi archeologici fin dagli anni ’60, la Sicilia si pone all’avanguardia in questo campo direcupero e conservazione. Infatti, in questi anni, nell’ambito delle SoprintendenzeArcheologiche della Sicilia Orientale e Occidentale venivano delineandosi alcuni parchiarcheologici, quali quelli di Selinunte Solunto e Camarina. La tendenza che si andavasempre più delineando era quella di modificare il rapporto tra area archeologica e utenza.L’area, valorizzata attraverso una più accentuata attenzione, si veniva a porre come unmomento di scelta culturale nel quale la ricerca specialistica confluiva, come logicaconseguenza, in un allargato godimento sociale e quindi turistico

Il parco archeologico in pratica garantisce la conservazione di un area definita, con ilsuo contenuto storico – informativo, garantendo la conservazione anche di quellielementi non archeologici, aventi specifici valori estetici, artistici, storici, naturali checostituiscono un incremento del valore culturale. Si tratta di un sistema di tutela capacenon solo di realizzare la conservazione, ma anche di assicurare la permanenza, laleggibilità dei rapporti tra reperto e reperto e tra reperto e ambiente che lo contiene, conl’obiettivo di renderlo fruibile ed accessibile al pubblico. Per questo si attivano una seriedi infrastrutture che vengono ad aumentare il valore sociale ed economico dell’areaprotetta.

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2.2 Legislazione: uno strumento indispensabile per la tutela ed ilturismo

La legge fondamentale che tutela i beni archeologici è la 1089 del 1939, mentre quellache tutela le bellezze naturali e ambientali, è costituita dalla legge 1497 dello stessoanno. Tutti i parchi rientrano nella prima, in quando hanno valore artistico storico, masono tutelati con gli strumenti della seconda, quando la loro rilevanza sia di valenza piùpropriamente ambientale o naturale. Allo stato attuale avendo scelto a suo tempo illegislatore due differenti strumenti perla tutela e valorizzazione dei diversi aspetti,risultata pressoché impossibile ricondurre il tutto a unità se non attraverso una modificalegislativa, un tentativo del tutto inadeguato è stato compiuto dalla legge 490 del 19991.

La Regione Sicilia ha comunque proceduto su questa strada in maniera autonoma. Essaha in effetti utilizzato la propria competenza nella materia (protezione della natura, riservae parchi naturali) derivata dalla delega di funzioni di cui all'articolo 83 del Dpr 24 luglio1977 n.616 per istituire parchi aggettivati con il termine archeologico, ma pur sempresotto il profilo giuridico, ricadenti nella categoria dei parchi naturali.

Tuttavia la difficoltà non e' stata superata dalla buona volontà legislativa delle Regioni,poiché' permane il problema di fondo i beni culturali sono di competenza delle Regioni(attraverso la Legge 1497 e la Legge Galasso2) o la tutela e l'aspetto del territoriospettano ai Comuni. Ciò crea non solo inevitabili conflitti di competenza o di naturaburocratica, ma anche di natura politica e culturale: infatti emerge il contrasto culturale estrategico tra l'interesse delle Soprintendenze ( tutela rigorosa del bene archeologico) equello della Regione (ampliare sempre più la fruibilità da parte dei cittadini). In realtà,nella regione Sicilia, vi è stata una buona integrazione tra la tutela esercitata dallaSoprintendenza e le politiche di fruibilità regionali.

Il termine parco archeologico ricorre per la prima volta in un testo normativo, eprecisamente nel decreto ministeriale 18 aprile 1993 che disciplina l'apertura al pubblicodi monumenti, musei e strutture similari. Questo, insieme con l’articolo 99 della legge 490del 1999, è l'unico testo nel quale ufficialmente si nominano e si disciplinano (sia purelimitatamente agli orari di apertura) i parchi archeologici, accomunandoli genericamentealle aree archeologiche (cioè quelle recintate e di proprietà demaniale nelle quali sianostati effettuati scavi) di ampia estensione e in cui i beni archeologici siano frammisti adelementi naturali. Tuttavia nel citato decreto ministeriale il termine non indica un precisostrumento di fruizione culturale dotato di caratteristiche proprie; il parco archeologico e'stato oggetto di una più precisa definizione nell'ambito del Piano Nazionale perl'Archeologia, anche se non del tutto sufficiente a soddisfare le esigenze di tutela efruizione.

Una normativa specifica, per quel che concerne la regione Sicilia, venne istituita nel1993 dal Parlamento siciliano nell’ambito della legge finanziaria n. 25/1993, articolo 107:

1Decreto legislativo legge 29 ottobre 1999, n. 490. Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali eambientali, a norma dell’articolo 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352.2 Legge n. 431 agosto 1985

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"Interventi straordinari per l’occupazione produttiva in Sicilia"3. Il parco diventa strumentodi integrazione tra la necessità di tutela del sito e l’opportunità di diventare “prodottofruibile”.

3. La Sicilia un museo all’aperto: un percorso per unautentico turismo culturale

Anche se in campo nazionale non esiste una normativa specifica, in Sicilia la figuragiuridica di “parco archeologico”, istituita nel 1993 dal Parlamento siciliano (leggefinanziaria n. 25/1993, articolo 107) non è stata attuata. La mancata attuazione di questalegge regionale è dipesa dalla difficoltà di individuare e di perimetrare le diverse areenelle quali, secondo la norma, si dovrebbero svolgere azioni di tutela differenziata: laprima area è interessata dalla presenza dei resti archeologici monumentali; segue unazona di rispetto, finalizzata a evitare che la qualità del contesto archeologico vengacompromessa da un uso del suolo non compatibile con la presenza dei resti archeologici;infine, una zona di controllo, la cui estensione è giustificata dalla necessità disalvaguardare l’integrità del parco dalle attività insediative e produttive circostanti.

Mentre la prima zona è quella già acquisita al demanio, la perimetrazione delle altredue zone è risultata difficile, anche se possono essere protette con strumenti vincolisticidiversi, sia di tutela ambientale (legge 1089/1939, articolo 21; legge 1497/1939, Pianipaesistici) sia di carattere urbanistico. In tal modo il territorio intorno ai parchi archeologicipotrebbe, nell’accordo sinergico fra diversi enti e privati, organizzarsi in funzione dellasua principale risorsa. Verrebbero, quindi, esaltati, valorizzati e sfruttati tematismi erisorse diverse, di cui la Sicilia è estremamente ricca, tali da offrire un turismo culturaleaccuratamente costruito. Sulla base di questa impostazione nella provincia di Trapani sista cercando di costruire in accordo con l’Amministrazione provinciale e leamministrazioni locali, una rete di itinerari tematici all’interno di un sistema i cui nodiprincipali sono costituiti da Segesta, Selinunte-Cave di Cusa, Mozia-Lilibeo.

3 Cfr. paragrafo 4.

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98 Mercury S.r.l.

Tab.2 Confronto con i beni archeologici nazionaliRegione parchi/resti all'aperto Musei/antiquarium TotaleLazio 74 88 162Sicilia 70 65 135Campania 35 23 58Toscana 9 43 52Puglia 9 41 50Sardegna 24 16 40Veneto 8 32 40Marche 10 24 34Umbria 9 19 28Piemonte 8 19 27Basilicata 9 17 26Emilia Romagna 4 22 26Calabria 8 15 23Lombadia 3 19 22Friuli 4 12 16Liguria 1 13 14Abruzzo 3 6 9Molise 2 5 7Trentino 1 4 5Valle D'Aosta 3 2 5TOT. Nazionale 294 485 779

Una possibilità per la Sicilia di mostrarsi come vero e proprio museo all’aperto potrebbevenire da una revisione della normativa che consideri parchi archeologici esclusivamentele grandi aree archeologiche già demanializzate o in via di demanializzazione, e dellaLegge regionale n. 17 del 15 maggio 1991, in cui viene dichiarato che "assumonocarattere di museo regionale", gli Antiquaria di Aidone, Gela, Tindari-Patti, Tusa, GiardiniNaxos, Himera, Marianopoli e il Museo archeologico di Lilybeo-Marsala. In base a questalegge, infatti, alcune istituzioni museali, nate a seguito della ricerca archeologica e puntodi riferimento fondamentale sia per l’organizzazione logistica e tecnica sia per ladivulgazione della conoscenza in progress, vengono avulse dal territorio circostante cuidevono la loro ragione d’essere

Per la presente indagine sono stati censiti ben 135 beni archeologici tra musei eparchi. Di questi beni 70 sono costituiti da parchi e resti archeologici all’aperto mentre 65,sono costituiti da musei e antiquarium. Di tutte queste 135 evidenze è stato possibilecreare un panel di 40 siti, suddivisi nelle diverse provincie di proprietà della Regione.

I beni archeologici all’aperto sono strettamente relazionati con museimusei/antiquarium, in quanto numerosi di questi ultimi sono nati proprio come struttureper la raccolta dei reperti provenienti dagli stessi scavi archeologici. Risulta così evidenteuna forte percentuale di patrimonio archeologico all’aperto, precisamente il 51,85%, e unpatrimonio museale del 48,15%. La Sicilia può così essere pensata come un grandemuseo all’aperto che comprende in aggiunta innumerevoli bellezze naturali. La maggiorparte dei beni archeologici all’aperto sono concentrati nella provincia di Siracusa, con 22beni segnalati pari al 24,28% del totale considerato. Mentre il maggior numero di museispetta alla provincia di Palermo con la presenza di 11 musei (pari al 16,92% del totale).

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 99

In effetti la Regione Sicilia è tra le regioni italiane con la maggior offerta di beniarcheologici noti. Si colloca al secondo posto dopo il Lazio con 162 beni di cui 88musei/antiquarium e 74 parchi/resti all’aperto. Considerando le percentuali appenaespresse, la Sicilia occupa il primo posto tra le regione italiane per il rapporto di beniarcheologici totali e beni archeologici all’aperto. Un elemento negativo relativo al sistematrattato è costituito dalla inadeguatezza delle strade di accesso ad alcune areearcheologiche.

La qualità dei servizi accessori ( tra i quali il grado si accessibilità) è tuttavia, ancor oggiun punto dolente dell’offerta di turismo culturale in Sicilia.

Analizzando il panel, si osserva come la diminuzione delle presenze per alcuni beniarcheologici abbia interessato unicamente i musei e antiquarium, solo in due casi èattestata una riduzione delle visite presso evidenze archeologiche all’aperto. Tale datodimostra come sia preferita la visita di beni collocati all’area aperta.

Tab.3 L'offerta regionale per provinciaProvincia parchi/resti all'aperto musei/antiquarium totaleSiracusa 17 5 22Palermo 9 11 20Trapani 8 9 17Catania 8 8 16Messina 7 9 16Agrigento 8 6 14Caltanissetta 6 6 12Enna 2 7 9Ragusa 5 4 9TOTALE 70 65 135

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100 Mercury S.r.l.

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaAgrigento Agrigento Valle dei templi Area Archeologica Templi e

fortificazionigreche,

quartiereellenistico-

romano,necropoli e

ipogei

327.622 324.724 0,89%

Agrigento Agrigento Museo RegionaleArcheologico

Materialeproveniente da

Agrigento edalla SiciliaMeridionale

databili tra etàpreistorica e

romana

105.559 108.520 -2,73%

Agrigento CattolicaEraclea

FrazioneEraclea Minoa

Area Archeologica Resti della cittàmagnogreca diVI sec a.C., dicui rimangono

le mura, alcuneabitazioniellenistico

romane e i restidel teatro di III

sec a.C.

32.807 31.292 4,84%

Agrigento CattolicaEraclea

FrazioneEraclea Minoa

Antiquarium Sono consevatimaterilali

compres tra etàarcaica e età

ellenistica,(provenienti da

Vizzi e Eraclea)

32.807 31.292 4,84%

Agrigento Sambuca di Sicilia Antiquarium chiuso permancanza

servizi

chiuso per mancanzaservizi

Agrigento Sambuca diSicilia

MonteAdranone

Area archeologica resti di uncentro

indigenosviluppatosi

fno ad etàellenistica,

oltre ai restidi un centro

greco.

chiuso permancanza

servizi

chiuso per mancanzaservizi

SEGUE

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 101

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaCaltanissetta Caltanissetta Antiquarium di

SabucinaEspone reperti

preistorici,sicelioti e greci

da scavi erinvenimenti

soprattutto daMonte

Sabucina.

1.385 1.008 37,40%

Caltanissetta Caltanissetta MuseoArcheologico

Conservareperti

archeologicidatabili da etàprotostorica a

età greca (i piùda Sabucina).

3.933 5.020 -21,65%

Caltanissetta Caltanissetta Marianopoli MuseoArcheologico

Esponemateriali

archeologiciprovenienti darinvenimenti e

scavi locali.

1.715 2.319 26,05%

Caltanissetta Gela Antiquarium Espone repertidatabilli da ètà

preistorica aetà ellenistica,

rinvenuti a Gelae nella

provincia di CL

5.793 5.879 -58,91%

Caltanissetta Gela Area ArcheologicaAcropoli

Resti templaridi VI e V sec

a.C.: acropoli;di un quartiereabitativo di IV

sec a.C.

2.437 1.765 30,07%

Caltanissetta Gela Gela MuseoArcheologico

Espone repertiarcheologici di

varie epoche

4.994 4.987 -0,14%

Catania Catania Anfiteatro romano chiuso perpericolo crolli

chiuso per pericolo crolli

Enna Aidone MuseoArcheologico

Esponemateriali

provenienti daMorgantina

7.408 7161 3,45%

SEGUE

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102 Mercury S.r.l.

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaEnna Aidone Morgantina Area

ArcheologicaResti di unacittà antica

sviluppatasitra il X e il III

sec a.C. e finoad età

romana

29.886 24.795 20,53%

Enna Enna MuseoArcheologico

Regionale

Pressopalazzo

Varisano sonoesposti

materialidatabili da etàpreistorica età

medievale.

5.088 3.762 35,61%

Enna Piazza Armerina AreaArcheologica –Villa del Casale

Resti di unavilla romanaimperiale (II-IV sec d.C),

con preziosadecorazione

a mosaico.

408.770 397.198 2,91%

Messina Giardini Naxos MuseoArcheologico

Materialeproveniente

da Naxosdatabili tra

etàpreistorica e

romana.

31.528 32.539 -3,11%

Messina Lipari MuseoArcheologico

Regionale

Conservamateriali

databili da etàpreistorica aetà romana.

50.145 20.418 145,59%

Messina Patti Tindari AreaArcheologica

Restidell'antica

città diTindari, di cui

sono visibilievidenze dietà greca e

romana

76.091 75.023 1,42%

Messina Patti Tindari Antiquarium Antiquarium incui sono

conservati ireperti

archeologiciprovenienti da

Tindari

76.091 75.023 1,42%

SEGUE

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 103

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaMessina Patti Marina Villa Romana Resti di una

villa di tardaetà romana.

6.426 6.842 -6,08%

Messina Taormina Teatro Teatro erettoin età

ellenistica (IIIsec a.C.),

ristrutturatoin età

romana (IIsec d.C.)

683.034 658.843 3,67%

Messina Terme diVigliatore

S. Biagio Villa romana Resti di unavilla romanacon mosaici

pavimentali (Isec a.C.).

1.831 2.119 -13,59%

Messina Tusa HalesaArconidea

ParcoArcheologico

Città fondatanel 403 a.C.,

comprendente i resti del

teatro,l'acropoli,resti di untempio e

delle mura difortificazione.

2.691 2.461 5,71%

Messina Messina MuseoRegionale

Sono espostimateriali di

varie epoche

21,123 21,317 0,91%

Palermo Santa Flavia Solunto Antiquarium Sono espostii materiali

provenientidagli scavidell'entica

Solunto.

28.709 27.900 2,90%

Palermo Termini Imerese Antiquarium Espone imateriali

provenientidall'antica

Himera

chiuso perristrutturazione

chiuso perristrutturazione

Ragusa Ispica Cava d’Ispica Resti di unvillaggio aCapanne,

necropoli eforno di età

protostorica.Nella stessa

area sonopresenti

catacombe diIV-V sec a.C.

10.976 11.130 -1,38

SEGUE

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104 Mercury S.r.l.

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaRagusa Ragusa Museo

Aercheologicoregionale

Ibleo

Sono esposti imateriali

provenientidall'antica Iblae dal territorio

circostante.

3.437 3.373 1,90%

Ragusa Ragusa Museoarcheologicoregionale di

Camarina

Sono esposti imateriali

provenientidall'antica

Kamarina edalla zona

circostante.Numerosi

sono anche ireperti

subacquei.

12.441 12.850 -3,18%

Siracusa Lentini MuseoArcheologico

Il museoconservamaterilai

archeologiciprovenienti

dal sito diMetapiccola e

da leontinoi.

chiuso permancanza servizi

chiuso per mancanzaservizi

Siracusa Siracusa Antiquariumdel Castello

Eurialo

Sono raccoltivari reperti.

chiuso percarenze strutturali

chiuso per carenzestrutturali

Siracusa Siracusa MuseoArdheologico"Paolo Orsi"

Raccogliemateriali

archeologicidal paleolitico

all'etàromana.

77.884 80.870 -3,69%

Siracusa Siracusa ParcoArcheologico

di Neapolis

Il parco ècostituito dai

principalimonumenti

della cittàgreca, del IIIsec a.C. e diquelli di età

romana III secd.C.

475.536 481.284 1,19%

Siracusa Siracusa GinnasioRomano e

Teatro

Ampia zonaarcheologicarisalente al I

sec d.C.comprende un

teatrocircondato da

unquadriportico

22,490% 23,523% -4,39%

SEGUE

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 105

Panel dei beni archeologici monitorati anche come domandaProvincia Comune Località Tipo di Bene Descrizione n. visitatori 99 n. visitatori 98 differenzaTrapani Castel

VetranoSelinunte Parco

ArcheologicoSplendida

colonia grecadelle Sicilia dicui rimangono

i restidell'acropoli ealcuni templi.

303.650 246.537 22,17%

Trapani Marsala MuseoArcheologico

BaglioAnselmi

Espone irestidi una nave

fenicia del IIIsec. a.C. oltre

che a repertiarcheologici

del IV sec.a.C.

30.811 32.382 4,85%

Trapani Segesta AreaArcheologica

Città elima dicui rimangono

i resti di untempio e un

teatro, datatoal III sec a.C.

312.754 289.751 7,94%

Trapani Trapani MuseoRegionale

"AgostiniPepoli"

Esponemateriali

dall'etàpreistorica ad

età romana.

10.150 10150 -5,23%

4. L'applicazione della "Legge Ronchey"La Legge 4/93, conosciuta meglio come "Legge Ronchey" ed emanata il 14 gennaio

1993 ha introdotto alcune importanti innovazioni nel sistema museale italiano migliorandoqualitativamente l'offerta. La legge, applicata solo in cinquantaquattro Istituti d'Arte e diAntichità dello Stato (dato aggiornato al 31/12/1999 - fonte: Primo Rapporto Nomismasull'applicazione della Legge Ronchey), è costituita da quattro articoli, di cui i primi treriguardano la tutela e il godimento dei Beni culturali, attraverso l'introduzione di impiantidi sicurezza e personale di sorveglianza e il prolungamento degli orari d'apertura, mentrel'articolo quattro decreta l'introduzione dei cosiddetti "servizi aggiuntivi".

Ovvero, si offrono al pubblico una seri di servizi quali:• la vendita di riproduzioni riguardanti i Beni Culturali (gadget);• la realizzazione e vendita di cataloghi ed altro materiale informativo;• I servizi di prenotazione, visite guidate, caffetteria, ristorazione, guardaroba;• Il noleggio di audio-guide e la vendita di beni correlati all'informazione museale.

In seguito la Legge con il decreto 139/97, ha esteso i suoi servizi anche ai servizi dipulizia, vigilanza, biglietteria, nonché l'organizzazione di mostre e attività promozionali.

La gestione viene affidata, tramite bando di gara, a Enti pubblici ed economici, Società,

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106 Mercury S.r.l.

Cooperative o soggetti privati, essa ha durata tre anni e può essere rinnovata per unasola volta.

Per quanto concerne, invece, i proventi ricavati dai servizi aggiuntivi, il 50% delleentrate viene lasciato al museo, mentre il 50% è destinato allo Stato. Per esempio,durante i primi tre anni dalla applicazione, ha raggiunto poco più di 1 mdl di lire, rilevatonel 1994, a oltre 3 mdl nel 1995, fino a superare i 5 mdl nel 1996

Garf. 3 Percentuali Introiti dopo l'applicazione della Legge Ronchey in Italia: anni 1994/1995/1996

13%

34%53%

1994

19951996

(Fonte: Ministero per i Beni Culturali e Ambientali).

La legge, pur riguardando solo istituzioni museali statali, ha costituito elementofondamentale di riflessione sulle opportunità che anche i Beni culturali "minori", diproprietà di enti pubblici, fossero valorizzati secondo principi di gestione efficiente,dunque generassero risorse economiche con la fornitura al pubblico di servizi qualificati.

E' il caso della Sicilia, che nonostante sia una regione a statuto autonomo per quantoriguarda la gestione e la fruizione dei Beni culturali, ha previsto nei suoi emendamentil'applicazione della Legge Ronchey.

Fino ad ora, l'applicazione della Legge 4/93 ha riguardato soltanto l'uso precario deiBeni culturali, la concessione del patrimonio culturale in occasione di conferenze,convegni, proiezioni, concerti, eventi, manifestazioni, spettacoli e le riprese fotografiche ecinematografiche. I servizi aggiuntivi non sono stati ancora applicati, ma entro breveperiodo l'Assessorato ai Beni Culturali/Regione Sicilia emetterà un avviso pubblico allesovrintendenze e ai musei e pubblicherà un bando di gara per concorrere alla gestionedei servizi aggiuntivi, dando così al pubblico-visitatore un'offerta più completa e ampia,alla regione un valore aggiunto e risorse umane impegnate nel settore.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 107

5. L'esperienza dei Parchi letterari: una innovativa propostadi turismo culturale

5.1 Una strategia innovativa

Il Progetto denominato "Parchi letterari" utilizza la letteratura come chiave per lavalorizzazione e la promozione del territorio.

L'idea, nata e gestita dalla Fondazione Ippolito Nievo in collaborazione con il TouringClub Italiano e la Società per l'Imprenditoria Giovanile, sviluppa ed offre, da un punto divista turistico, i luoghi che hanno ispirato grandi autori della letteratura italiana, nonché lelocalità dove essi sono nati e/o hanno vissuto e, dove ancora oggi si possono raccoglierele loro memorie. Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, prevede l'ideazione diParchi letterari nelle regioni italiane comprese nell'obiettivo 1 (Italia meridionale, esclusol'Abruzzo, e insulare) e designa la Società per l'Imprenditoria Giovanile come organismointermediario deputato alla gestione dei finanziamenti.

In Italia, circa una ventina sono le aree individuate per la realizzazione di Parchiletterari e, allo stato attuale, tra le regioni beneficiare del finanziamento, vi è anche laSicilia con sei Parchi letterari dedicati a diversi autori4: il parco letterario a Luigi Pirandellonella provincia di Agrigento; quello di Giovanni Verga ad Acicastello; quello di HorcinusHorca in onore di Stefano d'Arrigo nelle provincie di Messina e Reggio Calabria; il parcointitolato a Salvatore Quasimodo sempre in provincia di Messina e a Modica (Ragusa);mentre nell'isola di Lampedusa il parco ideato è stato attribuito a Giuseppe Tomasi;senza dimenticare quello dedicato a Leonardo Sciascia. Nel momento in cui si scrive, viè, in fase embrionale, l’idea di aprire un parco dedicato a Elio Vittortini a Siracusa.

L'obiettivo principale dei Parchi letterari è quello di valorizzare luoghi di antica memorialetteraria e, al tempo stesso, promuovere nel territorio il turismo culturale ed ambientaleattraverso queste nuove forme di circuiti itineranti che vanno al di là di quello che inpassato era l'itinerario tradizionale.

Nei Parchi, infatti, si esalta sia il patrimonio letterario legato all'autore di riferimento chele risorse storico-artistiche e naturalistiche, uscendo così da quelli che erano i solitischemi consuetudinari dei musei, al contrario, potremmo dire che è l'intero territorio adivenire museo, un'opera d'arte, da visitare e da apprezzare con tutte le sue bellezze e lesue caratteristiche, da quelle paesaggistiche a quelle culturali, che unite all'arte, allastoria, al folclore, all'eno-gastronomia e alle tradizioni popolari, contraddistinguono unluogo dall'altro pronto per essere visitato ed ammirato come un vero e proprio museo.

Il limite di questa proposta può essere il grado di conoscenza (fama) internazionaledegli autori. Il progetto del parco letterario è, quindi, rivolto principalmente ad una nicchiadi fruitori italiani e sfiora soltanto in modo residuale la domanda estera.

In sintesi riportiamo le specificità dei Parchi Letterali regionali.

4 Solo il Parco di Verga è attivo; gli altri, tranne quelli in embrione, finanziati con la Sovvenzione Globale ’97 apriranno agiugno del 2001.

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108 Mercury S.r.l.

5.2 Parco Letterario – Giovanni Verga

Il parco letterario di Giovanni Verga, ospitato dal comune di Acicastello, si snoda lungoi luoghi ancora esistenti che ispirarono i capolavori dell’autore. Si propone di offrire unrecupero memoriale che apre inediti orizzonti in antichi panorami, gettando un ponteideale tra natura e cultura ed offrendo contemporaneamente possibilità di sviluppoturistico ed economico. Il parco prevede attualmente quattro itinerari:

La passeggiata tra il Castello e Trezza, che si svolge lungo la costa tra Acicastello eAcitrezza;

Sulle onde della Provvidenza, che propone una gita in vaporetto sulle orme deltragitto effettuato dall’eroe greco o secondo l’itinerario seguito nell’ultimo viaggiodalla barca dei Malavoglia;

Il sentiero montano, che propone un giro sul vulcano con visita alle masseriedell’Etna;

Fantasticheria, che propone un itinerario romantico su barche con lampare durante ilquale i pescatori raccontano leggende e novelle.

5.3 Progetto Parco Letterario - Leonardo Sciascia

L’idea progetto su Sciascia è stata posta in "lista d’attesa".La "Fondazione Leonardo Sciascia" è il soggetto proponente del parco "Regalpetra",

sono previsti l’allestimento di spazi legati alla civiltà delle miniere e l’apertura del "MuseoPietro D'Asaro", pittore citato nei romanzi di Sciascia. Numerose sono le iniziativeculturali, ricordiamo l’organizzazione di "Musei Viventi", i concorsi di scultura, i seminari egli incontri internazionali d'arte e drammaturgia.

5.4 Parco Letterario - Salvatore Quasimodo La terra ImpareggiabileIl parco “ Salvatore Quasimodo la terra impareggiabile” include alcuni territori delle

Provincia di Messina (Messina e Roccalumera, Tindari, Stromboli, Lipari, Vulcano,Taormina, Castelmola, Giardini Naxos), della Provincia di Ragusa (Modica), dellaProvincia di Siracusa (Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Floridia,Palazzolo Acreide, Solarino, Sortino, Noto e tutti i comuni della Valle dell’Anapo) e alcunearee delle Province di Palermo ed Agrigento.

Il beneficiario del progetto è la “Cooperativa ETNOS – Modica”.Il parco insisterà su due poli:

1) Modica (luogo natale di Quasimodo) si qualificherà come la casa di Quasimodo, giàora gestita dal Beneficiario, e si allestirà una Quasimodoteca;

2) Roccalumera (luogo d’origine della famiglia Quasimodo) si creeranno itinerari aventicome punto di partenza un’antica torre saracena e che includeranno un museoquasimodiano all’interno della Villa Carrozza – Fiorentino.

E’ peraltro prevista una c.d. “antenna” a Messina (luogo dove Quasimodo compì glistudi superiori) ove coinvolgere turisti in arrivo in Sicilia.

Altri luoghi regionali che hanno ispirato il poeta faranno parte degli itinerari del parco:Tindari, Anapo, Siracusa e Agrigento.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 109

Il soggetto beneficiario nonché gestore del parco letterario, è rappresentato dallaCooperativa ETNOS. Per la successiva gestione del parco sarà invece costituito unconsorzio a r.l., al quale aderiranno tutti i proponenti, oltre ad altri eventuali soggettipubblici e privati interessati alla valorizzazione del territorio.

5.5 Parco Letterario - Luigi Pirandello – nel cerchio del CaosIl parco che si concentra nella Provincia di Agrigento (Comuni di Agrigento e Porto

Empedocle) ha come beneficiario l’Associazione Culturale “Il Cerchio”.Il parco Letterario "Luigi Pirandello" nasce dall’accorpamento di tre progetti proposti da

diverse compagini, oggi unificate: Provincia di Agrigento, Comune di Agrigento, Comunedi Porto Empedocle insieme all’Associazione Culturale "Il Cerchio". Il percorso del parcosi snoda tra le città di Agrigento e Porto Empedocle, interessando la fascia costiera daPunta Grande a Punta Bianca, la Valle dei Templi e la zona delle miniere dell’agrigentino.

L’Associazione Culturale "Il Cerchio", il soggetto beneficiario e gestore del parco, èstata individuata come capofila da un accordo di programma stipulato tra i proponenti.

Dal punto di vista strutturale, il parco sarà dotato di una sede con funzioni di centrooperativo; un investimento importante sarà poi quello che riguarda l’area del Caos (luogodi nascita di Pirandello), dove già esiste un Museo dedicato all’Autore, che si vorrebbesoprattutto valorizzare dal punto di vista ambientale.

L’idea di base è quella di trasformare Agrigento in una “città teatro” al fine di mettere ilvisitatore nella condizione di ritrovarsi nell’atmosfera pirandelliana.

5.6 Parco Letterario - Giuseppe Tomasi di LampedusaIl parco “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” avrà come beneficiario l’Istituto G. Tomasi di

LampedusaL’idea si fonda di due proposte iniziali attivate dal Comune di Palermo, il Comune di

Palma di Montechiaro ed dal Comune di Santa Margherita di Belice, nel quale sorgel’antico Palazzo Filangeri Cutò, luogo simbolo del Gattopardo, prescelto come sedeufficiale del parco.

L’intero parco, infatti, ha come fulcro l’opera principale dell’autore “ Il Gattopardo”.L’idea è quella di puntare molto sui viaggi e percorsi sentimentali (rappresentazioniteatrali e musicali) quali: il volo delle carrozze; la cena della servitù; il valzer delGattopardo; i tableau vivant; le guide cantastorie. Verrà inoltre istituita una sede delparco con annesso un caffè letterario.

5.7 Parco Letterario - Horcynus OrcaIl parco “Horcynus Orca” che la Provincia di Messina: (Messina Saponara, Villafranca,

Rometta, Venetico, Roccavaldina, Milazzo, Castroreale, Barcellona, Tindari, Patti, Capod’Orlando, S.Agata A., Santo Stefano di C., Letojanni, Giardini, Taormina, Castelmola,S.Alessio Savoca, Roccalumera, Lipari, Malfa, Santa Marina di Salina); e quella diCatania: Acitrezza, Acireale, Acicastello, nonché una parte della Provincia di ReggioCalabria (Reggio Calabria, Scilla, Bagnara, Campo Calabro, Villa San Giovanni, Palmi,Condofuri, S.Lorenzo, Roghudi, Bova, Staiti, Bivongi, Melito P.S., Locri, Gerace, Roccella

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Jonica) in Calabria ha come beneficiario il Centro Regionale di Intervento per LaCooperazione (C.R.I.C.) Onlus.

Dedicato allo scrittore Stefano D’Arrigo, il parco è concepito come un’immensastruttura tematica e trae ispirazione dall’opera "Horcynus Orca". Gli interventi strutturaliipotizzati sono riconducibili a due tipologie principali: la riqualificazione delle infrastruttureesistenti, e l’allestimento all’interno delle infrastrutture individuate di spazi ed attrezzaturenecessarie per lo svolgimento delle numerose attività previste (l’ex Tiro a Volo e la Torredegli inglesi a Capo Peloro (ME) ed un immobile comunale a Scilla). Si pensa diorganizzare anche mini crociere sullo stretto.

Il proponente e beneficiario è il C.R.I.C., esso gestirà, in collaborazione con l’ECOS-MED, durante la fase di start-up. La concertazione locale attivata è stata ed è moltoampia e vede il coinvolgimento di Enti, Comuni, Associazioni e privati. I principali servizifisicamente interni al parco saranno gestiti da quattro imprese nate grazie alleagevolazioni della ex legge 236/93.

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VII L’IMMAGINE DELLA SICILIA E DELLE SUECITTÀ COME CONCETTO DI PRODOTTOE COME MARCA

1. Una breve introduzioneUna indagine effettuata dal Dipartimento del Turismo del Ministero dell’Industria del

Commercio e dell’Artigianato Touring Club Italiano, finalizzata a comprendere la notorietàdella “Marca Italia” presso i pubblici stranieri, ha posto in rilievo alcuni aspetti legatianche ai “territori” italiani. Il termine “territori” è qui utilizzato senza ulteriori specificazionie, l’utilità dell’opera consiste proprio nello studio attento di ciò che dal turista potenziale ègenuinamente percepito, senza in alcun modo vincolare o canalizzare le impressionidegli intervistati. La domanda posta quindi consente di stabilire i territori che godono diuna immagine forte e quelli, invece, che presentano maggiori difficoltà di affermazione.

Tale metodologia consente quindi l’acquisizione di utili informazioni necessarie allosviluppo di strategie di marketing territoriale appropriate, sulla base del concetto diprodotto - territorio. E’ oramai pacificamente accettato, infatti, che una determinata areapuò, sotto determinati aspetti, essere “marketizzata” alla stessa stregua di qualsiasi altrobene da collocare sul mercato.

Questo angolo visuale consente quindi l’estensione di alcuni principi di marketinganche ad un determinato territorio, inteso come sistema, in modo da poter discuterepropriamente di qualità, di prezzo (inteso in questa sede come costo per permanervici),di immagine e di promozione di un territorio.

Il presente lavoro consente di sondare in particolare l’elemento “immagine”, checontribuisce, spesso in modo decisivo, a determinare il successo o l’insuccesso turisticodi un luogo.

L’immagine può costituire fonte di importanti vantaggi competitivi tanto che la suacorretta identificazione è utile sia per il consolidamento, nel caso di territori con immaginepositiva, che per la crescita e l’affermazione, nel caso di territori privi di una propriaimmagine o, addirittura, portatori di immagine negativa.

Entrando nel merito dei risultati della ricerca occorre sottolineare che poco meno di unterzo degli intervistati ha dichiarato di aver sentito parlare, o discusso direttamente,dell’Italia negli ultimi tempi.

Fra questi il 12% ha detto di associare l’Italia al concetto di vacanza, seguitodall’argomento “sport/calcio” (8,7%), “Papa” (8,4%) e “arte, cultura e città d’arte”(7,5%)(se quest’ultimo argomento viene inteso in senso lato, comprensivo cioè di musica, teatrocinema, eventi ecc., raggiunge la seconda posizione). Il voto più alto fra quelli attribuiti adalcuni argomenti, ai quali è stata associata la Marca Italia, e preventivamente elencatidall’intervistatore, , spetta alla cultura, all’arte, alle città d’arte(8,23) seguito dal luogo divacanza (7,46) e qualità dei vini (7,42).

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Tab.1 Primi 10 luoghi italiani per notorietàLuoghi %Roma 54,2Venezia 28,9Milano 16,5Sicilia 16,0Napoli 14,4Firenze 13,8Pisa 3,6Torino 3,5Toscana 3,4Vaticano 3,1Fonte: Doxa, Indagine sulla popolazione 1998

Osservando la tabella in cui viene riportata la graduatoria dei primi dieci luoghi in basealla notorietà, vediamo che la Sicilia è l’unica regione, insieme alla Toscana, che èpercepita dal pubblico straniero con una sua precipua identità. Queste due Regioni sonole sole capaci di evocare su larga scala un qualcosa di ben definito, riconducibile allostereotipo di “prodotto – territorio”. E’ interessante sottolineare che benché la Siciliapreceda la Toscana, di fatto quest’ultima riveste un peso maggiore se si considerano glialtri “luoghi” che ne fanno parte (Firenze e Pisa)

Per la Sicilia è questo, un fondamentale vantaggio competitivo che, se adeguatamentesfruttato, può consolidare e migliorare il posizionamento della regione all’interno delmercato turistico nazionale ed europeo. A tale scopo è però indispensabile adottare unapproccio di tipo sistemico, ovvero studiare attentamente le interconnessioni fra tutti glielementi caratterizzanti un determinato territorio ed elaborare una coerente “strategiaturistica”.

2. La Sicilia nel contesto dei “luoghi italiani”

2.1 Il prodotto Sicilia

La Sicilia dopo Roma (54,2%), Venezia (28,9%) e Milano (16,5%) è considerata ilterritorio più “famoso” (16%) dell’Italia. La Gastronomia, nelle interviste, risulta l’elementocaratterizzante del territorio siciliano. Questo è un dato tutt’altro che riduttivo se siconsidera il peso crescente di questo aspetto fra le motivazioni che inducono al viaggio.Infatti, un numero sempre maggiore di turisti si muove in Italia e in Europa per soddisfarela propria curiosità culinaria, sempre più considerata fase essenziale al fine di unaprofonda interazione con le culture locali. Anche la tendenza in atto che vede crescere lapassione per i prodotti enologici, secondo alcuni configurabile come moda, costituisceuna enorme potenzialità per quelle aree che sapranno adattare la propria offerta alleesigenze del nuovo consumatore – turista e saranno in grado di implementare efficacistrategie promozionali.

Fra le mete più visitate, ovvero quei luoghi in cui coloro che hanno visitato l’Italiarecentemente hanno soggiornato più a lungo, la Sicilia è decima dietro Rimini e davanti aGenova, mentre fra quelle più desiderate si trova in sesta posizione, dietro Napoli e

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davanti alla Toscana.La stessa indagine ripetuta nel ’99, i dati sopracitati sono relativi al ’98, denota una

lieve flessione della notorietà della Sicilia, intesa come “luogo” definito senza ulteriorispecificazioni, pari al –0,2% (dalla quarta alla quinta posizione), mentre considerando leregioni ed i loro luoghi, la sua notorietà cresce del 2,8. Se si osservano le intenzioni disoggiorno in un prossimo futuro, le quote riguardanti la Sicilia crescono rispettivamentedel 1,2% e del 7,8%.

Grandi potenzialità, infine, offre l’enorme patrimonio storico - artistico presentesull’Isola, che solo negli ultimi anni sta raggiungendo la visibilità anche presso il grandepubblico. Nonostante l’assoluto valore attrazioni storico – artistico – culturali siciliane ibeni culturali “minori” non sono noti; tuttavia, sfruttando l’indiscutibile forza d’impatto chetali risorse esprimono, possono e debbono essere valorizzati.

La ricerca prosegue con una analisi della presenza dell’immagine dei luoghi italianisulla stampa estera dalla quale la Sicilia risulta essere l’ottava area dopo “Italia” e primadel Vaticano.

Da alcune considerazioni fatte possiamo affermare che l’attribuzione del concetto diprodotto ad un determinato territorio dipende strettamente dalla sua immagine. Inoltre laricerca ha dimostrato, che nell’immaginario collettivo l’identità di un’area non coincide conle convenzioni politico amministrative che la delimitano, anzi, nel caso delle regioniquesto non accade quasi mai. Sono invece percepiti come prodotto alcune città, inparticolare le città d’arte ed altre località, come la Versilia o la Riviera Adriatica cheabbracciano più comuni, province o, addirittura regioni. La Sicilia alla Toscana ed allaSardegna, rappresenta tuttavia una eccezione a questa regola. Il fatto che i potenzialituristi abbiano questa percezione unitaria dell’Isola dovrebbe contribuire a trasmetterequel senso comune di appartenenza, che già esiste, anche in sede di pianificazionestrategica nel settore del turismo. Non ci riferiamo solo ad una sinergia fra i vari elementiche compongono l’offerta turistica quanto ad una strategia a più ampio spettro, checoinvolgerebbe anche quei soggetti e quelle istituzioni che con il turismo hanno a chefare in modo non diretto.

Fra le numerose risorse che la Regione Sicilia offre, configurabili con altrettanti“turismi”, sono possibili alcune considerazioni sul turismo arte e cultura e sulposizionamento delle realtà siciliane all’interno di questo segmento.

2.2 L’immagine turistico/artistico delle città siciliane ed il loroposizionamento

Per determinare quali sono le città d’arte italiane sono stati:1) selezionati 309 comuni italiani con almeno 15 mila abitanti e 5 alberghi;2) identificate e raccolte per ogni comune 81 variabili:

- strutturali (superficie, popolazione residente);- socio-economiche (occupati, addetti, unità locali per settori economici di attività,

ecc.);- turistiche (ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, ristorazione, attività turistiche

complementari, ecc.);

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- culturali (dimore storiche, biblioteche ed archivi, teatri, monumenti, ecc.);- di servizi ai residenti (sportelli bancari, posti letto negli istituti di cura, ecc.);- di servizi turistici (uffici di informazione, agenzie di viaggi, ecc.);- di accessibilità (distanza dall'aeroporto, autostrada, stazione più vicine).

3) costruiti tre indicatori:- dimensione e qualità dell’offerta di ospitalità (posti letto per 1.000 abitanti e per

kmq, posti letto in alberghi di categoria superiore sul totale, alberghi e ristorantipresenti sulla Guida Michelin, ecc.);

- attrattività dell'area (agenzie di viaggi e uffici turistici per 1.000 abitanti, indice diaccessibilità media ponderata in termini di attrezzature, servizi e accessibilità);

- opportunità culturali (offerta complessiva per 100 km e per posti letto alberghieri,servizi culturali, dintorni segnalati per 10.000 km, intrattenimento per 10.000abitanti, ecc.).

4) classificati i comuni in 10 gruppi omogenei di offerta attraverso un'analisi cluster 1Questi gruppi di città, ai quali è stato attribuito un nome evocativo sulla base delle

caratteristiche riscontrate, sono molto significativi in un’ottica di mercato e presentanosimili punti di forza e di debolezza. Nella tab.1 sono sintetizzati i 10 gruppi di offerta ed icomuni che ne fanno parte, le cui caratteristiche vengono esplicitate nelle paginesuccessive.

Tra quelli individuati, 5 gruppi emergono con una netta connotazione di centri culturalie d’arte: “Gestire la leadership”, “Andare oltre la rendita”, “Un patrimonio da sfruttare”, “Lagrande opportunità” e, in tono minore “Inventare il servizio”.

Questi raccolgono 58 comuni con caratteristiche dimensionali eterogenee ma chepresentano tutti dei livelli di offerta culturale così elevata da porli ai vertici del panoramaculturale italiano.

1 La cluster analisys si basa sul raggruppamento automatico delle variabili considerate in un numero ridotto di gruppi concaratteristiche omogenee

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Le città italiane fra cultura e ospitalità. I gruppi di offertaGESTIRE LA LEADERSHIP

Assisi, Cortona, Gubbio, Pisa, Orvieto, Ravenna, Urbino

ANDARE OLTRE LA RENDITABologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Siena, Venezia

UN PATRIMONIO DA SFRUTTAREBari, Brescia, Cagliari, Catania, Mantova, Padova, Parma, Pistoia, Torino, Trieste, Verona, Vicenza

LA GRANDE OPPORTUNITA'Agrigento, Ancona, Como, Ferrara, L’Aquila, Lecce, Lucca, Macerata, Messina, Perugia, Ragusa, Siracusa, Trapani,Trento, Treviso, Viterbo

INVENTARE IL SERVIZIOArezzo, Ascoli Piceno, Bergamo, Città di Castello, Forlì, Livorno, Noto, Piacenza, Pompei, Prato, Spoleto, Tivoli, Todi,Udine

LA DIVERSIFICAZIONE POSSIBILEAbano Terme, Acqui Terme, Albenga, Alghero, Anzio, Ardea, Bressanone, Cervia, Colle di Val d’Elsa, Comacchio, Fano,Fermo, Fiesole, Frascati, Gaeta, Gallipoli, Ischia, Massa, Pietrasanta, Paestum, Rapallo, Rimini, Savona, Senigallia,Sorrento, Terracina, Vasto, Ventimiglia, Vibo Valentia

PRATICARE L'ACCOGLIENZAAlessandria, Aosta, Bolzano, Brindisi, Cesena, Cremona, Cuneo, Gorizia, La Spezia, Matera, Modena, Pesaro, Pescara,Pordenone, Reggio Emilia, Rovigo, Salerno, Taranto

UNA DEDICA APPENA ACCENATAAcireale, Anagni, Andria, Arona, Asti, Barletta, Bassano del Grappa, Belluno, Benevento, Biella, Bisceglie, Campobasso,Casale Monferrato, Cassino, Castelfranco Veneto, Castellammare di Stabia, Castelvetrano, Catanzaro, Cento, Chieti,Conegliano, Cosenza, Crotone, Domodossola, Enna, Erice, Fabriano, Feltre, Fidenza, Foligno, Grosseto, Imola, Lanciano,Latina, Lodi, Marino, Marsala, Martina Franca, Melfi, Milazzo, Mondovì, Monopoli, Monsummano Terme, Narni, Novara,Oristano, Ortona, Osimo, Pavia, Portogruaro, Potenza, Pozzuoli, Reggio Calabria, Rieti, San Giovanni Rotondo,Sansepolcro, Sassari, Sciacca, Sulmona, Teramo, Termoli, Terni, Trani, Varese, Vercelli, Veroli, Vittorio Veneto

UNA CULTURA DA RISCOPRIREAgropoli, Camaiore, Castel Volturno, Cattolica, Cecina, Cesenatico, Chiavari, Follonica, Francavilla al Mare, Giulianova,Grottaferrata, Iesolo, Imperia, Ladispoli, Manfredonia, Montesilvano, Olbia, Ostuni, Piombino, Porto San Giorgio, Rosetodegli Abruzzi, Rosignano Marittimo, Rovereto, Salsomaggiore Terme, San Benedetto del Tronto, San Casciano in Val diPesa, San Salvo, Sarzana, Sessa Aurunca, Sestri Levante, Verbania, Viareggio

ANCORA TUTTO DA FARE?Aci Castello, Acri, Adria, Alba, Arcore, Augusta, Avezzano, Bacoli, Barcellona Pozzo di Gotto, Bastia, Battipaglia,Borgo San Lorenzo, Busto Arsizio, Campi Bisenzio, Cantù, Carrara, Caserta, Cassano allo Ionio, Castel San Pietro Terme,Castelfidardo, Castelfranco Emilia, Castellana Grotte, Castiglione delle Stiviere, Castrovillari, Chivasso, Ciampino,Cinisello Balsamo, Cittadella, Civitanova Marche, Civitavecchia, Dalmine, Eboli, Empoli, Erba, Ercolano, FalconaraMarittima, Fasano, Foggia, Fondi, Formia, Formigine, Fossano, Frosinone, Gallarate, Giugliano in Campania, Gragnano,Guidonia Montecelio, Isernia, Ivrea, Lamezia Terme, Lecco, Legnano, Licata, Manduria, Massarosa, Minturno, Mira,Mirano, Mogliano Veneto, Moncalieri, Mondragone, Monfalcone, Montebelluna, Montecchio Maggiore, Monterotondo,Monza, Nettuno, Novi Ligure, Nuoro, Oderzo, Palmi, Pergine Valsugana, Peschiera Borromeo, Poggibonsi, Pomezia,Pontecagnano Faiano, Porto Sant' Elpidio, Quartu Sant'Elena, Rende, San Bonifacio, San Donà di Piave, San Giovanni inFiore, San Giovanni Lupatoto, San Giuliano Terme, San Mauro Torinese, Saronno, Schio, Sesto Fiorentino, Sesto SanGiovanni, Siderno, Sondrio, Suzzara, Thiene, Torre del Greco, Tortona, Treviglio, Trezzano sul Naviglio,Tricase, Valdagno, Vico Equense, Villafranca di Verona, Vittoria

Fonte: Ottavo rapporto sul turismo italiano, Mercury

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“Gestire la leadership”; si presenta come un gruppo con risorse altamente fruibili; sitratta infatti di centri facilmente accessibili, dotati di buone attrezzature e con una elevatacapacità ricettiva. E’ il gruppo nel quale si rileva la maggiore integrazione tra l’offertaculturale e l’ospitalità. L’analisi della presenza sulla stampa denota una visibilità elevata.L’immagine è prevalentemente quella di una cultura “classica”, legata a concerti jazz,teatro, beni culturali, sebbene anche la musica pop riceva uno spazio di rilievo. E’ ilgruppo che presenta la maggiore varietà di argomenti trattati, indice di un notevoledinamismo nel campo delle iniziative di tipo culturale. Sono realtà che possono “andareoltre” ciò che già esiste, sperimentare nuove formule nell’offerta e nei servizi ma anchenella comunicazione, sviluppare capacità professionali attualmente inesistenti...etc.Come si può dedurre dalla tabella proposta le realtà siciliane non rientrano in questogruppo.

“Andare oltre la rendita”; è il gruppo delle città d’arte tradizionali, quasi tutti grandicapoluoghi regionali: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma,Venezia e Siena. La capacità ricettiva elevata in termini assoluti, si ridimensiona molto serapportata alla popolazione residente, il livello dei servizi è buono, ma non elevatissimo.Le esigenze del turismo in questi centri si sovrappongono a quelle dei residenti, creandospesso situazioni difficili da gestire. Migliorare lo stile di vita dei residenti significamigliorare nell’immediato l’ospitalità per i turisti.

“Un patrimonio da sfruttare”; è forse il gruppo con le potenzialità di sviluppo piùelevate; poiché è costituito da città dotate di elevate potenzialità culturali (alta l’offerta,elevati i servizi culturali e l’intrattenimento), bene attrezzate e facilmente accessibili.Catania è la sola realtà siciliana presente in questi gruppo. La capacità ricettiva, sebbenedi buona qualità, risulta sotto dimensionata, , riducendo le possibilità di permanenza per ituristi ed i benefici economici per il settore. Queste realtà godono di una particolarevisibilità: si tratta infatti del gruppo nettamente più presente sulla stampa (ad eccezionedelle grandi città). L’analisi della presenza sulla stampa denota un’immagine non solo dicultura “classica” legata al teatro, alle mostre ed alla lirica, ma anche una connotazione“moderna” fatta di cinema e musica pop. Sfruttare le elevate potenzialità culturaliattraverso un deciso orientamento al mercato, ricercare ed in alcuni casi consolidareposizioni di nicchia al fine di evitare la concorrenza diretta con le realtà “più grandi”,appare essere la strada per il futuro.

“La grande opportunità”; è il gruppo con più presenze siciliane Agrigento, Messina,Ragusa, Siracusa e Trapani. Queste città presentano una offerta culturale moltoelevata, che non è tuttavia supportata da adeguati servizi di ausilio. L’accessibilità, ègeneralmente elevata, l’attrattività dell’area in termini di servizi è molto buona e lacapacità ricettiva, benché ridotta, è di notevole qualità. Questo gruppo gode di unadiscreta visibilità sulla stampa, sebbene la varietà degli argomenti non sia elevata ecaratterizzi queste città come luoghi di cultura “elitaria”: Si tratta delle piccole “perle”culturali, che sembrano però voler tenere per se le proprie ricchezze e che dovrebberoinvece aprirsi al mondo, impostare una politica dell’ospitalità, uno stile dell’accoglienza,

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fondati sull’efficienza e sulla qualità, tanto da renderli tratti distintivi.

“Inventare il servizio” in questo gruppo troviamo Noto. La presenza di beni culturali dipregio è, di solito, medio-alta, di poco inferiore a quella dei gruppi precedenti, non solonei centri ma anche nel territorio circostante, le attrezzature e l’accessibilità sono elevate.Le possibilità di soggiorno, tuttavia, sebbene di buona qualità, sono limitate. Il gruppogode di poca visibilità sulla stampa benché gli argomenti trattati indichino la presenza diattività di tipo culturale. Da arricchire dunque l’offerta di ospitalità, investire in attività dicomunicazione e lavorare per riposizionare la propria immagine con una più decisaconnotazione culturale.

Una seconda “tipologia” emersa dall’analisi è composta da quei gruppi con offertaculturale di medio livello, ma con un percorso ancora lungo prima di potersi “vendere”come città d’arte e dove comunque quella culturale si presenta come una risorsa cheintegra vocazioni turistiche già presenti e più o meno accentuate. Il gruppo “Ladiversificazione possibile” è costituito da 32 comuni che uniscono ad una buonaofferta culturale, una elevata capacità ricettiva, buone attrezzature e buona accessibilità.Si tratta di località balneari o termali, già presenti sul mercato turistico, che manifestanoun’alta e concreta possibilità di diversificazione dell’offerta attuale, attraverso lavalorizzazione delle ricchezze culturali inserite in un contesto già caratterizzato da unaelevata qualità dei servizi. Non vi rientrano realtà siciliane. Complessivamente lapresenza sulla stampa di questo gruppo è molto buona. L’immagine è però quasiesclusivamente legata alla musica pop, che occupa più del 77% degli argomenti. E’ unodei gruppi che presenta la minore varietà di tematiche.

Una buona dotazione di offerta culturale, con servizi culturali ed intrattenimento elevati,caratterizza il gruppo “Praticare l’accoglienza”, le cui città sono, nel loro complesso,facilmente accessibili e dotate di buone attrezzature. La capacità ricettiva, di buonaqualità, non è però elevata, sebbene nelle zone limitrofe sia presente un certo numero didintorni di pregio. Tra le azioni di orientamento al mercato che questo gruppo sembradover seguire c’è l’incremento delle possibilità di permanenza, ottenute anchericercando l’integrazione con il territorio circostante. Anche questo raggruppamento nonenumera località della Sicilia. La stampa dedica a questa categoria di città un’attenzionebuona (5% del totale delle citazioni) e gli argomenti trattati trasmettono un’immagine“diversificata”: se è infatti vero che nel 21% dei casi si parla di concerti di musica pop, lapresenza di attività culturali è testimoniata dalle mostre (con il 20% delle citazioni) e dalteatro (17,4%).

I comuni che fanno parte del gruppo “Una dedica appena accennata” presentanouna vocazione ospitale, prima ancora che culturale, soltanto accennata. La capacitàricettiva è infatti molto limitata, sebbene alcuni comuni si distinguano per elevata qualitàdell’offerta alberghiera. L’offerta culturale è di medio livello, ma i servizi culturali el’intrattenimento sono scarsi. Queste città tra cui Acireale, Castelvetrano, Sciacca,Enna, Erice, Marsala e Milazzo si trovano a dover muovere i primi passi di uno sviluppo

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in termini di turismo culturale, valorizzando l’offerta esistente (intervenendo ad esempiosui servizi e sull’intrattenimento) ed aumentando le possibilità di permanenza (ovepossibile anche collegandosi con i dintorni di pregio).

“Una cultura da riscoprire” è un gruppo composto da comuni di dimensioni nonelevate, molti dei quali sono destinazioni turistiche marine, termali, ma non solo. La lorodotazione culturale non è elevata, come pure i servizi culturali e l’intrattenimento;presentano però una capacità ricettiva sviluppata, buone attrezzature ed elevataaccessibilità. L’offerta culturale potrebbe essere arricchita con componenti non strutturali(eventi e manifestazioni), resa fruibile puntando sui servizi e sull’integrazione con ilterritorio circostante in una strategia volta a costituire una possibile diversificazionedell’offerta per i turisti già in loco. Anche in questo gruppo non ritroviamo comuni siciliani.

Il gruppo “Ancora tutto da fare?” accoglie 102 comuni tra cui Aci Castello, Augusta,Barcellona Pozzo di Gotto, Fasano, Licata e Vittoria) dove non emergono potenzialitàlegate alle risorse culturali. Si tratta di comuni dalle caratteristiche eterogenee, ma checertamentein un’ottica di sviluppo turistico, dovranno contare su risorse di altro tipo,specializzando l’ospitalità su segmenti di turismo diversi.

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VIII LE IMMAGINI ED I CONTENUTI DEL“PRODOTTO SICILIA”

1. PremessaCon riferimento all’immagine della Sicilia è stata effettuata una breve indagine in

profondità con due panel group di studenti con l’obiettivo di individuare le caratteristichepercepite dal cliente-turista potenziale1.

In realtà, in questo caso, l’immagine si identifica anche con la sostanza perchésintetizza il contenuto di fondo di ciò che si pensa a proposito dell’isola.

L’analisi è stata suddivisa in varie fasi:in un primo momento è stato chiesto qual è l’immagine della Sicilia, senza alcuna

specificazione; successivamente vi è stata un restrizione di campo chiedendo qual’él’immagine economica dell’isola; quindi, come ulteriore restrizione del campo, è statochiesto quale è l’immagine turistica.

Le immagini della Sicilia

turistica

economica

complessiva

L’immagine doveva essere identificata con una sola parola e, in fase di analisi

1 I panel group sono rappresentati da un gruppo di studenti del Corso di diploma di laurea in economia e gestione deiservizi turistici dell’Università di Firenze e da un altro gruppo costituito dagli studenti di un corso di formazioneprofessionale post laurea in Marketing territoriale organizzato dalla Regione Toscana a Pistoia. Le due discussioni hannoavuto una durata superiore alle quattro ore.

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dovevano essere analizzate almeno le prime cinque componenti.

2. L’immagine generale della SiciliaA proposito dell’immagine generale le considerazioni che emergono appaiono di

grande rilevanza perché la regione è percepita in primo luogo per la sua valenzaculturale e per la sua storia e, quindi, per le sue caratteristiche naturali che più nerappresentano lo stereotipo e che sono identificate nel mare e nel sole.

Graf. 1 Componenti dell’immagine complessiva della Sicilia

3125

18

8 6 5 4 3

arche

ologia mare art

e

sicilia

nità

sole

storia

mafia

altro

Risulta che l’immagine della Sicilia si identifica con la sua archeologia, quindi con ilmare e, a seguire, l’arte, la sicilianità, la storia, la mafia e la voce altro che comprende alproprio interno anche l’enogastronmia.

Alcune voci sono di definizione univoca mentre altre debbono essere precisate in modomigliore.

Così la storia oltre che rappresentare una indicazione generica che costituisce l’altrafaccia dell’arte e dell’archeologia, ha uno specifico contenuto che si identifica con ilperiodo della Magna Grecia, con quello dei romani e, quindi, con quello delladominazione normanna.

Il concetto di siciliantità è legato alla “terra” come modo di essere dell’isola, esaltato edidentificato nei suoi principali testimonial contemporanei, quali sono alcuni scrittori difama internazionale Verga, Tommasi di Lampedusa e, in primo luogo, Pirandello.

A tal proposito resta da verificare il ruolo che uno scrittore come Pirandello ha nelladiffusione dell’immagine e delle tradizioni dell’isola.

La aggregazione delle varie componenti consente di individuare che quella delmare/sole identifica l’immagine complessiva dell’isola solo per meno di un terzo degli

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intervistati, mentre prevale nettamente la componente culturale e, come elementocaratterizzante, il concetto di sicilianità considerato nei suoi aspetti positivi (terra,enogastronomia, letteratura) e nei suoi aspetti negativi (mafia).

Graf. 2 Componenti aggregate dell’immagine complessiva della Sicilia

49

31

18

2

arte e cultura mare e sole sicilianità altro

3. L’immagine della Sicilia come realtà economicaPassando ad una lettura in chiave economica dell’isola appare più netta la sensazione

del prevalere di alcuni stereotipi ben definiti.Il nome più frequentemente associato è stato quello degli agrumi, ed in particolare

delle arance, seguito dalla pesca in mare, dalla mafia, dal turismo e dalla gastronomia;alcuni non sono riusciti ad associare alcun nome.

Appare evidente il ruolo di alcuni prodotti tipici legati alle risorse primariedell’agricoltura e della pesca.

Anche in questo caso aggregando le varie funzioni appare evidente il peso che iprodotti tipicamente territoriali hanno per l’economia siciliana, non solo come specificocomparto agricolo,, ma anche per le lavorazioni presenti sul territorio, e per gli effettiindotti che determinano. Nel caso degli agrumi, ad es., vengono estratte numeroseessenze che si impiegano in tutti i campi.

E’ da notare anche che, in proposito, è stato costruito un Itinerario regionale degliaranceti che si articola in subitinerari2.

Più legati all’assetto dei servizi appaiono le concezioni della Sicilia come isola delturismo e come isola della gastronomia, perché implicano la presenza di servizi diospitalità e di ristorazione organizzati sul territorio.

Gli assetti organizzativi sono identificati più in negativo che in positivo nella concezionedi mafia, dalla quale in una visione dall’esterno non si riesce a staccarsi, e, anche, neitrasporti che penalizzano l’isola.

2 Da un gruppo di lavoro che opera presso la Facoltà di economia dell’Università di Catania.

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Graf. 3 Componenti dell’immagine economica della Sicilia

4 5

2 4

1 2 1 06

3

aran

ci/a

grum

i

pesc

a

maf

ia

turis

mo

gast

rono

mia

nien

te

Graf.4 Componenti aggregate dell’immagine della Sicilia

69

16 15

prodotti territorio servizi organizzzazione

4. L’immagine della Sicilia come realtà turisticaEntrando nello specifico dell’immagine turistica dell’isola il primo richiamo è

rappresentato dal “mare” e, quindi, di fatto dal turismo balneare.I due terzi degli intervistati dichiara di essere richiamato dall’Isola del mare, ma questa

percentuale supera i tre quarti qualora si consideri che anche Taormina è localitàbalneare, pur nella sua bivalenza che la fa considerare anche città d’arte.

Altra componente specifica richiamata è quella dei templi, ed in particolare della Valledei templi di Agrigento. Su questo punto è da notare che l’indagine è stata effettuataproprio nel momento in cui, a livello nazionale, si è sviluppato il dibattito sull’abusivismo

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edilizio della Valle dei templi, con ovvie ripercussioni immediate.Fra le altre offerte sono collocate un insieme di opportunità che si identificano nel

richiamo dell’Etna, in quello dei parchi e anche il alcune città “minori” come Erice.Il caso di Taormina non deve sorprendere perché la località, ed il territorio circostante,

sono concepite a livello internazionale come un prodotto turistico di eccellenza. Si è inpresenza di uno dei casi più rilevanti di prodotto-territorio e Taormina può essereconsiderata la punta di diamante dell’offerta dell’isola.

Graf.5 Componenti dell’immagine turistica della Sicilia

66

12 10 84

mar

e

Taor

min

a

tem

pli

altre

offe

rte

prom

ozio

ne

Alcuni con riferimento all’immagine turistica della Sicilia hanno dichiarato i connetterladirettamente alla azione promozionale svolta, ed in particolare che identifica la Siciliacome luogo ne quale il turismo è cultura, seguendo uno slogan di una nota campagnapromozionale regionale che sembra penetrato fra la gente.

Aggregando le varie componenti emerge che qualora si consideri Taormina località dimare, come di fatto anche lo è, da un punto di vista turistico la Sicilia è percepita daiquattro quinti degli intervistati, in modo principale o subordinato, come Isola balneare.

Dalle considerazioni svolte e dalle connessioni che ne derivano appare subito un primoproblema che caratterizza il turismo locale: nonostante l’immagine complessiva dellaSicilia si caratterizzi per la sua componente d’arte e culturale, l’immagine turisticaè percepita dalla domanda potenziale nazionale essenzialmente come isolabalneare.

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Graf. 6 Componenti riaggregate dell’immagine turistica della Sicilia

mare81%

altre 19%

Dunque da un punto di vista operativo l’Isola balneare vince nettamente sull’Isola dellacultura, nonostante da un punto di vista teorico si verifichi piuttosto il contrario. Ciò siverifica nonostante la massiccia azione promozionale svolta a favore dell’Isola dell’arte edella cultura.

5. I punti di forza del prodotto turistico SiciliaLimitandosi al caso dell’immagine turistica è stato chiesto anche di individuare i punti di

forza e di debolezza del sistema di offerta regionale, così come appaiono ad una visionedall’esterno.

Al primo posto, un po’ sorprendentemente dopo l’analisi fin qui effettuata, si collocal’ambiente naturale, inteso come tipico ambiente siciliano caratterizzato da una naturarigogliosa, con molti prodotti tipici e, anche, meno tecnologico di quello nel quale si èabitati a vivere. Questa concezione si associa a quella di turismo relax, ed ha forticonnessioni con il turismo balneare e, anche, con quello dei parchi.

Al secondo posto si colloca un aspetto molto importante che è quello della disponibilitàdei residenti e del personale turistico. Esiste nell’isola un forte gusto dell’accoglienza cheha una forte valenza relazionale, anche se la qualità delle strutture alle quali gli stessiservizi si appoggiano, è talvolta obsoleta.

In particolare questo aspetto dell’ospitalità è stato evidenziato nei confronti dellapopolazione locale che rispetta il turista e fa di tutto per aiutarlo. Il siciliano, dunque, èuna persona affabile e che tratta bene il turista. Un po’ più difficile è la valutazione deiservizi turistici offerti dagli operatori anche per la difficoltà di trovare personale qualificato.

Hanno un forte rilievo anche altri tre aspetti con elevata caratterizzazione materialequali l’arte e l’architettura come testimonianza consolidata del passato, e l’enogastronmiacome modo di essere di oggi ma con forti radici nel passato.

La tradizione, con i pupi, le feste, i canti ecc.., rappresenta qualcosa che si colloca a

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mezzo fra materialità ed immaterialità, mentre è componente immateriale significativa laconcezione di mediterraneità, che si associa a quella di sicilianità.

Graf. 7 I punti di forza dell’offerta siciliana

31

16 1513

8 75 4

ambie

nte na

turale

acco

glien

za

arte

archit

ettura

enog

astro

nomia

medite

rrane

ità

tradiz

ione/p

upi

clima

Poco considerato è il ruolo del clima come condizionamento positivo perchégeneralmente si da’ come dato scontato che la Sicilia sia l’Isola del bel tempo.

Riaggregando in alcune macrocategorie le componenti indicate, il gruppo con più forzad’immagine è quello delle componenti immateriali dell’offerta di ospitalità locale (37%)costituito dalla composizione dei concetti di accoglienza, di mediterraneità, delletradizioni e dell’enogastronomia. Seguono la natura ed il clima (35%) e, quindi, leemergenze artistiche e culturali (28%).

La concezione di mediterraneità si collega anche a quella di macchia mediterranea.Anche in questo caso alcune valutazioni sono state date come per acquisite, ma risulta

di non poco conto il fatto che le componenti immateriali, che sono quelle checaratterizzano il senso di una ospitalità vissuta, assumano una valenza di grande rilievonella valutazione dei punti di forza che rappresentano le qualità dell’isola.

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Graf.8 Riaggregazione dei punti di forza dell’offerta siciliana

36,7 34,8

28,5

caratteristicheimmateriali

natura e clima emergenzeartistiche

6. I punti di debolezza del prodotto turistico SiciliaFra i punti di debolezza del turismo locale si individua in primo luogo l’eterno problema

dei trasporti ed in particolare di quelli aerei, con le “strozzature” dovute al massimo deiposti disponibili ed alle situazioni di saturazione che si determinano in alcuni momentidell’anno3.

Per i trasporti pubblici in si afferma che sono difficilmente utilizzabili per la mancanza diinformazioni ad hoc e perché, nel caso delle linee ferroviarie, sono in una situazione diarretratezza che determina lunghi tempi di percorrenza.

Graf. 9 I punti di debolezza dell’offerta siciliana

29

2220

9 86

3 3

trasp

orti

ad e

d in

stru

tture

mat

eria

li

appr

ossi

maz

ione

poca

cur

aam

bien

te

inqu

inam

ento

abus

ivis

mo

mic

rocr

imin

alità

isol

amen

to

3 Per trasporti ad si intendono quelli per raggiungere l’isola, per trasporti in quelli all’interno dell’isola

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Come secondo punto, che per certi aspetti rappresenta anche un’altra faccia del primo,è la situazione di arretratezza di alcune strutture e, quindi , la loro difficilecommercializzazione. Si nota, ad esempio ,che anche nel campo della ricettività vi sonoalcune punte di eccellenza ma che la ricettività di medio e più basso livello dei prezzipresenta non pochi problemi di qualità.

Un problema che è stato evidenziato è quello della approssimazione con la qualevengono predisposti certi servizi, nonostante la buona predisposizione di fondo verso ilcliente-turista. L’approssimazione è spesso figlia della mancanza di professionalità allaquale la volontà del singolo non può supplire.

Sono aspetti che possono rientrare in questa concezione di approssimazione anche lapoca cura dell’ambiente e gli abusi edilizi, nonché la presenza di certi servizi che dannosubito l’idea della provvisorietà e della poca affidabilità, come ad esempio certi uffici diinformazione estivi.

All’interno di queste valutazioni negative si colloca anche il problema di alcune carenzespecifiche come ad esempio quello dell’acqua potabile, che sembra caratterizzare alcunelocalità costrette al razionamento durante il periodo estivo.

Da notare che il panel di riferimento non poteva prendere in considerazione altri aspettimolto legati al territorio come ad esempio quello della imprenditorialità, generalmenteritenuta carente. E’ da chiedersi, comunque, perché nell’isola si investe con difficoltà.

L’isolamento è un altro modo di considerare la sicilianità come caratterizzazionenegativa e può essere associato alla arretratezza. Il fatto che vi sia ancor oggi qualcunoche pensa a questi stereotipi deve far riflettere.

Qualcuno ha indicato come essenziali anche i problemi della sicurezza ed inparticolare quello della microcriminalità.

Aggregando le diverse componenti in due soli gruppi si può rilevare che la quelleimmateriali hanno una grande rilevanza per l’immagine dell’offerta turistica siciliana.

Garf.10 Punti di debolezza materiali ed immateriali dell’offerta siciliana

caratteristiche immateriali

49%caratteristiche

materiali51%

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7. Le località più noteIl brief è proseguito con un test sulle località più note dell’isola.Al primo posto si colloca in modo netto Taormina con una percentuale del 27%, seguita

da Agrigento (18%), Palermo (15%), dalle isole considerate nel loro complesso (10%), daSiracusa (8%), Etna (6%), Noto (6%), Segesta associata a Selinunte (4%), Sciacca (3%)e Catania (3%).

La posizione di Taormina non è determinata da una tipologia di turismo specifica madal fatto che la città stessa, ed i suoi dintorni, rappresentano un prodotto-territorio digrande immagine e di qualità, che risulta dalla integrazione di più prodotti (archeologia,arte, paesaggio, mare, gastronomia, eventi), ma che ha un valenza autonoma ed unagrande immagine. Taormina, da questo punto di vista, rappresenta uno dei casi piùinteressanti di marketing territoriale.

La seconda città è nota per il suo patrimonio archeologico, ma può darsi che sullacollocazione abbia inciso, come già rilevato anche in precedenza, il dibattito in atto inquesto periodo sull’abusivismo nella Valle dei templi.

Graf.11 Le principali località della Sicilia

27

1815

108

6 64 3 3

0

5

10

15

20

25

30

Taor

min

a

Agrig

ento

Pale

rmo

Isol

e

Sira

cusa

Etna

Not

o

Sege

sta

Selin

unte

Scia

cca

Cat

ania

Nel complesso prevale l’immagine culturale dell’isola con alcune caratterizzazioni chedefiniscono altri prodotti tipo quali quello balneare (le isole), quello termale-balneare(Sciacca) e le due “capitali” Palermo e Catania, quest’ultima, in verità con un ruolo moltoridotto. Le isole sono “pensate” nella loro globalità, anche se in realtà rappresentanocaratterizzazioni diverse dell’offerta.

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E’ interessante notare come Segesta si associ a Selinunte nonostante la“lontananza”esistente fra le due località. Nel tour dell’isola spesso i tour operatorsassociano le due località come tappe di un unico itinerario artistico-archeologico; èquesto il caso di un tipico prodotto-itineraio che è penetrato sul mercato e giustifical’associazione.

Un caso a parte resta il vulcano Etna, che per i siciliani ha una grande valenza, ma cheper i potenziali turisti, pur rappresentando un marchio dell’isola, costituisce solo unosfondo paesaggistico che non riesce a diventare un vero e proprio prodotto turistico.

E’ da notare che nessuno ha considerato le zone interne della Sicilia, ne’ altri prodotticome i parchi naturali e le zone collinari.

Appare in modo evidente che nell’immaginario collettivo le località-prodotto tipichesono in primo luogo l’arte e l’archeologia e, quindi, il mare e, in modo molto subordinato,le terme, ma che tutte queste località sono collocate nella fascia costiera entro unmargine di una trentina di km dal mare.

Graf.12 Aggregazione delle località in base alla collocazione geografica

Costa Nord21%

Costa Ovest48%

Costa Sud21%

Isole10%

Aggregando le località citate in base alla collocazione sull’isola circa la metà dellelocalità citate (48%) si colloca sulla costa occidentale dell’isola, il 10% è rappresentatodalle isole e la parte restante si distribuisce fra costa Nord (palermo) e costa Sud.

A questa collocazione dell’immaginario corrisponde anche la distribuzione effettivadella domanda turistica.

8. I concorrentiL’analisi delle principali aree concorrenti rispetto al prodotto Sicilia rivela che al primo

posto si colloca nettamente la Sardegna (32%), essenzialmente per il turismo balneare, equindi la Grecia (21%) per la combinazione arte-balneare; poi prevale la connotazionebalneare con la Spagna (16%), la Calabria (13%), la Tunisia (9%), l’Egitto (5%) e laTurchia (4%).

La Grecia è stata collocata prima della Spagna, nonostante presenti un domanda assai

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più ridotta, proprio perché si sente con forza la concorrenza diretta al binomio arte/mare.Anche in questo caso appare la contraddizione, più volte rilevata, che nonostante la

Sicilia sia percepita in primo luogo come terra d’arte e di cultura, in realtà sul mercatodelle vacanze, da un punto di vista operativo, prevale la componente balneare.

L’esclusione di alcune aree come quelle dalmate o come quelle francesi non devesorprendere perché si ritengono prodotti diversi, di tipo più tradizionale e meno integraticon l’arte e l’archeologia.

Graf. 13 Le principali concorrenze

32

21

1613

9

5 4

Sardegna Grecia Spagna Calabria Tunisia Egitto Turchia

Possono essere individuati due livelli di concorrenza: uno di prossimità rappresentatoda Calabria e Sicilia, e l’altro di medio raggio costituito dalle altre regioni collocate a circadue-tre ore di distanza virtuale dalle capitali europee in termini di trasporto aereo.

La concorrenza più vicina è individuato in termini di regioni, mentre quella più lontanain termini di nazionalità, anche se quella spagnola si identifica in gran parte con leBaleari.

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Graf. 14 Concorrenza dei paesi della Riva Nord e paesi della Riva Sud

Riva Nord82%

Riva Sud18%

La principale concorrenza è, ovviamente, quella dei paesi e delle regioni turistiche delMediterraneo della Riva Nord (82%), mentre si sente poco quella dei paesi della riva Sud(18%) ove riappare, però, il binomio arte-mare per l’Egitto e la Turchia.

9. I prodotti tipiciUna componente fondamentale del soggiorno turistico è quella dei prodotti tipici

acquistabili nella località visitata.In Sicilia questo aspetti si interseca fortemente con quello della enogastronomia, tanto

da rappresentare l’89% delle indicazioni, mentre il resto (11%) è costituito da gadgetstipici quali il “carretto siciliano” e lo “scacciapensieri”.

Graf. 15 Tipologia di prodotti tipici siciliani

enogastronomia89%

gadget11%

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Distinguendo i vari prodotti la leadership è rappresentata dal limone (15%), e, quindi,dalla cassata (12%), dalle arance (11%), dalle granite (10%) e dai vini dolci (9%).Insieme queste componenti rappresentano il 57% dei richiami relativi ai prodotti tipici.

Seguono ancora il pesce e la pasta con sarde (11%), i cannoli (8%), carretto siciliano(8%), la pasta di mandorle (7%), la frutta candita (3%), il fico d’india (3%), loscacciapensieri (3%).

I prodotti della “terra” incidono per il 38% e, considerati insieme a quelli del mare, per il49%.

Graf. 16 I prodotti tipici siciliani

1 51 2 1 1 1 0 9 8 8 7 7

4 3 3 3

limon

e

cass

ata

aran

ce

gran

ita

vini

dol

ci

cann

oli

carre

tto s

icilia

no

past

a di

man

dorle

pesc

e

past

a co

n sa

rde

frutta

can

dita

fico

d'in

dia

scac

ciap

ensi

eri

Le potenzialità dell’isola sul piano dell’enogastronomia sembrano, dunque, notevoli e,forse, non adeguatamente valorizzate a livello di elaborazione dei prodotti e di cucinatipica.

In particolare i dolci sembrano essere una componente essenziale del sistemaalimentare locale, mentre più difficile è risultata la identificazione di un piatto tipico.

10. Alcune considerazioni1. L’indagine svolta ha consentito di effettuare alcune valutazioni sull’immagine della

Sicilia ed ha evidenziato alcuni caratteristiche ed alcuni stereotipi, nonché alcunecontraddizioni.

2. l’immagine dominante è quella della Sicilia come isola dell’arte e della cultura,particolarmente dotata in campo archeologico. L’importanza relativa di questacomponente è molto aumentata negli ultimi anni anche a causa di massiccecampagne promozionali che hanno proposto il turismo isolano come cultura con ilfamoso slogan in Sicilia il turismo è cultura.

3. da un punto di vista operativo, invece, prevale di gran lunga la componente balneare

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associata a quella delle isole, che ne è parte essenziale;4. ne risulta che l’immagine dell’isola è associata essenzialmente all’estate anche se

negli ultimi anni sono apparse proposte da parte dei tour operators che riguardanotutte le stagioni ed in particolare la primavera e l’autunno. In modo latente, e quasiimpercettibile nel breve periodo, si sta allungando la stagione turistica;

5. esiste, dunque, un gap fra l’immagine dell’isola, che si è imposta a livello di opinionepubblica e la domanda effettivamente attivata ove la parte dominante è quellabalneare;

6. sul piano più generale dell’economia ciò significa che il momento d’arte e culturalenon ha una forte valenza economica e non riesce a divenire, come potrebbe, unmomento commerciale, forse perché manca od è molto carente un vero e proprioorientamento al mercato;

7. che si tratti di arte o di mare comunque l’isola è percepita quasi esclusivamente perla sua fascia costiera, mentre sono di fatto ignorate le zone interne che pure hannouna grande valenza s di un piano artistico e paesaggistico ambientale, come, ad es.i parchi regionali;

8. operano due diversi livelli di concorrenza; una rispetto al mercato dei nazionalirappresentata principalmente da Sardegna e Calabria; un’altra più articolata sulmercato internazionale costituita dalla Grecia, dalla Spagna e da alcuni paesi dellaRiva Sud;

9. esiste una molteplicità di prodotti che sono diffusi a rete sul territorio con alcunepunte di eccellenza effettiva come nel caso di Taormina e potenziale come nel casodella valle dei templi di Agrigento e delle isole;

10. le isole Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria e Ustica, pur nelle loro diversità, sonoconcepite nella loro unitarietà come prodotto qualitativamente caratterizzato in sensoambientale; tale fatto, probabilmente, implica la necessità di una promozionecomune;

11. pur con i limiti sopra esposti la Sicilia è concepita come prodotto-territorio, ed è,insieme alla Sardegna ed alla Toscana, una regione-prodotto nel panorama delturismo nazionale. Tale concezione è favorita dall’isolamento geografico dellaregione ma anche dalle tradizione e dalla cultura locale. E’ un caso interessante dimarketing territoriale ove, Taormina a parte, la concezione di isola prevale su quelladelle località. La stessa Taormina convive con la concezione di isola-prodotto.

12. la concezione di isola-prodotto si articola in diverse reti di prodotto che danno luogoalla possibilità di diversi itinerari e subitinerari;

13. sono presenti alcuni prodotti con grandi potenzialità ma poco valorizzati come leterme, il benessere, i parchi, la montagna, i congressi e le manifestazioni, il turismoambientale;

14. esistono e si sovrappongono varie isole “turistiche”: quelle note rappresentatedall’isola del mare, l’isola delle isole, l’isola dell’arte e della cultura, l’isoladell’ambiente; quelle meno note rappresentate dall’isola dei parchi, l’isola delle termee del benessere, l’isola degli affari e dei congressi;

15. le vision che appaiono sono quelle di una “isola di tante isole” insieme a quella dellaSicilia come “mare d’arte, di cultura e di tradizioni”. Questa concezione insieme alla

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collocazione geografica definiscono la Sicilia come isola mediterranea tipica ecome centro di riferimento per tutta l’area mediterranea;

16. da un punto di vista operativo risulta molto difficile, sulla base delle indicazioniemerse, definire dei prodotti turistici territoriali, identificabili con i distretti turistici,perché si verifica una contrapposizione fra la concezione di club di prodotto (a livelloregionale) quella di distretto turistico (a livello locale). I distretti turistici sono pensaticome integrazione fra turismi diversi presenti sul territorio anche al fine didestagionalizzare la domanda e di diffondere gli effetti del turismo alle parti interne;in un certo senso si tratta più di una situazione organizzativa interna finalizzata allapartecipazione ai vari club di prodotto. La logica orientata al marketing con la qualeopera il mercato è, infatti, una logica di prodotto e di reti di prodotti per la quale leisole della Sicilia dovrebbero essere promozionate come tali, così come il turismobalneare e gli itinerari d’arte e culturale. Gli itinerari rappresentano l’assettoorganizzativo che più si integra con la logica di rete. In altre parole i distrettidovrebbero predisporre l’organizzazione locale a far parte di un club di prodottoregionale perché generalmente non possono avere la forza di mercato necessariaper una promozione diretta, affidata invece al coordinamento regionale.

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IX INTERVENTI NEL SETTORE TURISTICONELLA REGIONE SICILIA

1. Gli interventi finanziari della Regione Sicilia nel turismoLa regione Sicilia, nel 1999, ha investito direttamente nel settore turistico circa 212

miliardi di lire. Si osserva, pertanto, una sostanziale flessione che, pur superando innegativo le tendenza di tutte le regioni meridionali ed italiane, rimane in linea con unasituazione generale che ha coinvolto quasi tutte le amministrazioni regionali del nostroPaese. Da sottolineare, comunque, una diminuzione complessiva del proprio “peso”. LaSicilia, nonostante questa indubbia flessione, rimane tra le amministrazioni pubblicheche investe di più nel turismo. Nel corso del 1999 soltanto il Lazio ha fatto meglio, grazieai finanziamenti stanziati per il Giubileo.

Tab. 1 Le spese delle Regioni per il turismo - previsioni di competenza - v.a. in milioni di lire, ruolo%

1995 1996 1997 1998 1999Sicilia 253.240 265.542 424.109 347.698 212.044Mezzogiorno 801.431 886.755 927.875 870.758 704.806Italia 1.441.155 1.600.557 1.574.406 1.873.337 1.661.588Sic/ Mezz.% 31,6 29,9 45,7 39,9 30,1Sic/ Ita.% 17,6 16,6 26,9 18,6 12,8

Tab. 2 La spesa delle regioni per il turismo - variazione % annua

95/94 96/95 97/96 98/97 99/98Sicilia -11,9 4,9 59,7 -18,0 -39,0Mezzogiorno 18,3 10,6 4,6 -6,2 -19,1Italia 11,6 11,1 -1,6 19,0 -11,3

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136 Mercury S.r.l.

Graf. 1: spesa delle Regioni per il turismo- 1999

1515

99

1360

01

1012

30

8027

0

7641

7

7638

2

7092

3

6759

5

6759

4

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7

4777

9

4729

9

4567

0

4185

9

2351

0

1866

6

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0

2331

44

2120

44

9367

9

0

50000

100000

150000

200000

250000

Lazi

o

Sici

lia

Emilia

Rom

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Tren

tino

A. A

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to

Piem

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Valle

D'a

osta

Mar

che

Ligu

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Mol

ise

Um

bria

Graf. 2: spesa delle Regioni per il turismo-anno 1998

167.

691

149.

715

88.4

64

81.7

65

78.7

62

75.2

41

74.2

44

73.2

39

58.4

61

48.0

14

44.1

05

41.1

70

34.4

38

25.9

21

24.7

22

23.5

62

347.

698

139.

395

128.

74316

7.98

7

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

Sici

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Rom

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Friu

li V.

Giu

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Abru

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Mol

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Ligu

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Piem

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Um

bria

L’incidenza delle spese per il turismo rispetto al totale delle uscite, calcolate, questeultime, al netto delle spese sanitarie e delle partite di giro, è nel ’99 fortemente calata inSicilia, seguendo una tendenza nazionale più generalizzata.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 137

La Sicilia, nel 1995, presentava una incidenza della spesa turistica sull’intero suobilancio pari al 1,7%, dato che tendenzialmente è cresciuto fino a subire nel ’99 unariduzione. Comunque, anche se l’incidenza delle spese per il turismo è in generale piùbassa rispetto al dato del Mezzogiorno, gli scostamenti rispetto alla media nazionalepossono essere ugualmente considerati un buon indicatore della propensione aspendere per il settore.

Tab. 3: Incidenza delle spese per il turismo sul totale della spesa regionale al netto delle partite digiro e di sanità

Regioni 1995 1996 1997 1998 1999Sicilia 1,6 1,4 2,3 2,1 1,2Mezzogiorno 2,1 1,9 2,0 1,9 1,5Italia 1,9 1,7 1,7 1,8 1,5

Se, infatti, confrontiamo la spesa delle Regioni con il dato delle presenze censite, siosserva come la Sicilia si posiziona, nel 1999, al terzo posto, investendo circa 18 mila lireper ogni notte trascorsa nella propria regione dai viaggiatori. Il rapporto tra spesaregionale ed attivi indica un investimento di circa 59 mila lire per turista; un datoimpegnativo ed importante, essendo la quinta regione in Italia a spendere di più per ipropri turisti.

Graf. 3: Spesa della regione per notte (spesa regione/presenze turistiche)-1999

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17.7

31

14.9

83

14.2

41

13.6

60

10.6

04

9.85

5

9.51

8

7.78

1

7.60

5

6.45

8

5.27

4

4.67

7

4.36

0

3.73

1

3.49

5

2.83

4

1.92

8

1.47

9

1.08

7

43.2

26

33.6

65

-

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

Basi

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138 Mercury S.r.l.

Graf. 4: Spesa regione/arrivi-1999

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88.3

21

68.0

57

58.7

30

57.7

08

48.8

86

43.4

85

42.1

01

28.2

30

26.3

63

23.3

69

22.4

78

21.4

68

21.2

66

20.9

73

13.9

71

8.79

5

7.26

3

6.89

5

4.64

5

107.

61818

6.47

9

-

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

Basi

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Sici

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Valle

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Tosc

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2. Una politica di attenzioneLa regione Sicilia ha una vocazione turistica consolidata; essa presenta un andamento

del movimento turistico in media con le altre aree del paese, pur manifestando deiproblemi di attrazione della domanda internazionale, evidenziata da una perdita di quotedi mercato in Francia, Svizzera e Germania, considerati mercati tradizionali.

Il prodotto turistico globale della Sicilia vanta risorse uniche “no price” per la cuivalorizzazione è necessaria l’adozione di specifiche strategie di strutturazione delprodotto, quali l’adeguamento dell’orario di visita dei musei, la gestione moderna dei beniculturali, la pianificazione anticipata degli eventi di richiamo e, non per ultimo,l’adeguamento delle infrastrutturale.

3. Programma operativo regionale Sicilia 2000-2006(obiettivo 1)

Il programma operativo per la regione Sicilia 2000/06 è stato sviluppato con un’ottica diapproccio “integrato”, trasversale ai differenti “assi” di finanziamento, senza prevederefinanziamenti distinti per gli specifici settori economici. Non emerge, infatti, un direttoriferimento al settore turistico, tranne che nelle misure attuative 4.4.1-2-3 relative allapromozione turistica, potenziamento e riqualificazione dell’offerta e infrastruttureturistiche di interesse regionale; e indirettamente nelle misure 1.3.1-3 riguardo ai sistemiterritoriali integrati ad alta naturalità e allo sviluppo imprenditoriale del territorio della reteecologica, e nelle misure 2.1.1-2-3-4 per il recupero e fruizione del patrimonio culturale eambientale, la sistemazione e divulgazione delle conoscenze, gestione innovativa e

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 139

fruizione del patrimonio culturale e formazione mirata.Gli assi di finanziamento su cui è strutturato il P.O.R. riguardano:

• Asse I: Risorse Naturali• Asse II: Risorse Culturali• Asse III: Risorse Umane• Asse IV: Sistemi Locali di Sviluppo• Asse V: Città• Asse VI: Reti e nodi di servizio

Relativamente al sistema produttivo turistico, il programma regionale è introdotto dauna valutazione della realtà turistica attuale e si focalizza sulle strategie degli interventiriguardanti gli assi I, II e IV, esplicitamente finalizzati alla promozione e allo sviluppo delsettore turistico e dell’ospitalità, mentre sono stati esclusi dall’analisi gli altri assi,nonostante rappresentino significativi impatti finanziari e occupazionali.

In particolare, l’asse IV del programma operativo regionale Sicilia si prefigge dipervenire ad un turismo capace di durare nel tempo, mantenendo valori quali-quantitativie facendo coincidere le aspettative dei residenti con quelle dei turisti, garantendo unlivello qualitativo elevato e la conservazione del patrimonio ambientale e culturale.Emerge la necessità di destagionalizzare la domanda rivolgendosi a segmenti di mercatoad alto valore aggiunto, sviluppando sistemi d’offerta integrata del territorio finalizzati avalorizzare le risorse archeologiche, storiche, culturali, termali e le aree naturalistiche.Inoltre è richiesta la riqualificazione e il potenziamento degli impianti ricettivi,privilegiando gli interventi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e alla riduzionedegli impatti ambientali. La rilevanza del settore turistico è evidenziata dal peso dellerisorse che gli sono state riservate, infatti il 16% dei fondi dell’asse IV sono funzionali allarealizzazione dei seguenti obiettivi specifici:

accrescere e qualificare le presenze turistiche in Sicilia (attraverso azioni dimarketing dei sistemi turistici e rafforzando gli strumenti di pianificazioneterritoriale);

accrescere l’articolazione, l’efficienza e la compatibilità ambientale delle impreseturistiche (attraverso la promozione di innovazione di prodotto, di processo edorganizzativa, oltre che ad agire sulla disponibilità e sulla accessibilità delleinfrastrutture, quali rete di approdo, servizi, tecnologie e informazione delterritorio);

accrescere l’integrazione produttiva del sistema del turismo in un ottica di filiera; favorire la crescita di nuove realtà produttive locai intorno alla valorizzazione

innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di identità eculture locali;

favorire la differenziazione e la destagionalizzazione di prodotti turistici maturi inaree già sviluppate.

Ulteriori riferimenti al comparto turistico sono rilevabili nell’ambito del I e II asse. Questidocumenti riguardano la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale. Il primo è teso

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140 Mercury S.r.l.

a creare opportunità di crescita e di sviluppo sostenibile, assicurando la fruibilità dellerisorse naturali e riservando particolare attenzione alla tutela delle coste. Gli interventi dinatura turistica in questo testo di programmazione sono connessi alla realizzazione della“rete ecologica regionale” nelle zone già riconosciute come aree naturali protette, nei sitidella rete “Natura 2000”, nei relativi luoghi di interconnessione; trova inoltre, prioritariaapplicazione nelle aree dei Monti Sicani, Peloritani, Iblei, oltre che nelle isole minorisiciliane. Il modello di intervento prevede la valorizzazione congiunta delle risorseterritoriali (cultura, paesaggio, architettura minore, cultura materiale e mestieritradizionali, produzioni tipiche) attraverso la promozione di accordi tra soggettiistituzionali, soggetti economici e soggetti portatori di interessi diffusi, attraverso “pattiambientali” finalizzati a favorire lo sviluppo locale.

La valorizzazione del patrimonio culturale è effettuata tramite la creazione di nuoveopportunità imprenditoriali nel settore, al fine di valorizzare, tutelare e renderemaggiormente fruibili le risorse culturali del Mezzogiorno. In particolare, il programmaregionale prevede di integrare azioni di recupero e valorizzazione ambientale con lafruizione di itinerari tematici o territoriali integrati, e realizzare interventi trasversali sulleattività di formazione specializzata di medio ed alto livello che consentano una gestioneinnovativa dei musei e delle aree archeologiche. In riferimento alle notevoli risorseculturali, nel P.O.R. è stata inclusa una analisi SWOT che evidenzia la bassa fruibilità delpatrimonio storico-artistico a causa della scarsa dotazione di infrastrutture e serviziaggiuntivi.

Punti di forza Punti di debolezzaPresenza di un patrimonio ditestimonianze monumentali,archeologiche e storico artistiche, cherappresenta una delle più rilevanticoncentrazioni regionali dell'Italia, inparticolare dell'Italia del Mezzogiorno

La Sicilia risulta- non dotata di "servizi aggiuntivi" egestionali relativi alle strutture museali earcheologiche;-carente per quanto riguarda leinfrastrutture per lo spettacoloE' carente inoltre per la tutela,manutenzione e restauro dei benimonumentali, naturali ed ambientali.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 141

Opportunità Rischi- Crescita sensibilità verso i BBCC

come risorsa non esauribile;- Spostamento dei flussi turistici

verso il Mediterraneo;- Attenzione dei gruppi finanziari

verso la finanza di progetto;- Interesse crescente internazionale

verso i BBCC;- Inserimento delle manifestazioni

culturali in calendari internazionali;

- Concorrenza internazionale;- mancanza di coordinamento e di

contesto istituzionale nella diffusione epromozione.

L’attuazione del programma avviene tramite le azioni di marketing dei sistemi turistici, ilrafforzamento degli strumenti di pianificazione territoriale, la promozione dell’innovazionedi prodotto, di processo e di organizzazione, l’accrescimento dell’integrazione produttivadel sistema e la crescita di nuove realtà produttive locali. L’amministrazione regionale si èproposta la realizzazione di un sistema organico di valorizzazione e sfruttamento dellerisorse culturali, strutturato in reti, circuiti e itinerari (tematici o integrati). Lo scopoprincipale è qualificare l’offerta, diversificandola e inserendola sul mercato della fruizioneturistica e culturale.

Riguardo alle ricadute effettive sul territorio e alla valutazione della gestione delprogramma comunitario 1994/99, è stato possibile osservare una grande disponibilitàdegli operatori per la qualificazione delle strutture ricettive e per il loro adeguamento aiflussi turistici nell’ambito degli Aiuti per il Turismo, e Aiuti al turismo Rurale. Sono peròemerse difficoltà relativamente agli elementi di attrazione della domanda locale eall’integrazione alla scala locale.

Per tale finalità la regione ha predisposto tre misure turistiche attuative:

• 4.4.11 Promozione turistica (fondo FESR)Ha la finalità di dotare il sistema turistico regionale di strumenti di supporto allastrategia di marketing tramite le campagne promo-pubblicitarie, la partecipazione aborse e fiere turistiche, l’organizzazione di una borsa internazionale turistica in Sicilia,la realizzazione di manifestazioni a tema e il progetto di comunicazione Internet. LaRegione si impegna redigere un programma annuale di realizzazione degli interventi.

• 4.4.12 Potenziamento e riqualificazione dell’offerta turistica (fondo FESR)Lo scopo è il prolungamento della stagione turistica diversificando le azioniprogrammate in relazione al loro contesto insediativo; per i sistemi turistici maturi gliinterventi sono volti a riqualificare e potenziare le strutture, oltre che la valorizzare lerisorse locali e culturali tramite progetti integrati di area, sistemi di prenotazione e

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142 Mercury S.r.l.

certificazione di turismo sostenibile (EMAS).

• 4.4.13 Infrastrutture turistiche di interesse regionale (fondo FESR)Questa misura privilegia la “finanza di progetto” e ha l’obiettivo di concorrere alprolungamento della stagione turistica e al miglioramento della competitività delsistema turistico regionale. Interventi sono previsti per valersi del programmaOperativo Plurifondo 1994/99 riguardante le infrastrutture portuali.

A questi piani si affiancano ulteriori allegati con ripercussioni turistiche:

Allegato 1: Tendenze di fondo del sistema agroalimentare sicilianoSi evidenzia la rilevanza del prodotto tipico siciliano sul Made in Italy dal punto di vista

qualitativo e come strumento di immagine e attrazione.Riguardo al peso dell’attività agrituristica si osserva che in Sicilia sono presenti 173

aziende agrituristiche, che incidono, a livello nazionale, solamente per un 2,4%dell’offerta complessiva.

Allegato 2: Analisi del settore della pesca e dell’acquacolturaObiettivi posti in essere per il settore della pesca che abbiano risvolti nel comparto

turistico riguardano prevalentemente la valorizzazione della produzione ittica e laprevenzione dei danni derivanti da uno sfruttamento non equilibrato delle risorsebiologiche marine.

Allegato 3: Valutazione ex-ante ambientaleDal punto di vista turistico può interessare la valutazione della conservazione della

natura, la presenza di aree naturali protette (disponendo di 3 parchi regionali, 59 riserveregionali, 3 riserve marine e diverse aree naturali), il monitoraggio costiero e la balnearitàdelle acque (si rileva l’interdizione alla balneazione nei golfi di Palermo, Gela eCastellammare).

4. Piano regionale di propaganda turistica della RegioneSicilia 2000/01

4.1 Gli obiettivi

Gli interventi dell’Assessorato Turismo della Regione Sicilia hanno l’obiettivo disostenere un costante e definitivo processo di sviluppo della realtà siciliana fondato sullacrescita sostenibile del sistema turistico dell’Isola; a tal fine ha elaborato un pianoregionale di propaganda turistica determinando i seguenti obiettivi e tracciando relativelinee strategiche d’intervento.

Il piano regionale 2000/01 conferma i macro-obiettivi del 1999:- destagionalizzazione dell’offerta- diversificazione del prodotto

Il piano assume il valore di strumento di programmazione e di politica turistica per laregione Sicilia Organizzato come un progetto di marketing e di prodotto si prefigge lo

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 143

scopo di coordinare le iniziative pubbliche e private, traducendole in progetti di porreattenzione ai micro e ai macro interventi, focalizzati sulla cultura dell’ospitalità e sullasoddisfazione del turista.

4.2 Il piano regionale di propaganda turistica

I moduli si organizzano secondo tre direttrici:• linee guida della programmazione turistica 2000/01• piano regionale di propaganda turistica 2000• sistema turistico regionale

Sono inoltre previste apposite procedure di auditing, al fine di valutare gli effetti dellapianificazione e l’efficacia dell’impostazione strategica.

Il piano di propaganda 2000 è un piano di prodotto: ogni azione posta in essere dasoggetti pubblici o privati, ha come obiettivo la qualificazione, la specializzazione e ladiversificazione del prodotto turistico. Il fine del piano è quella di rendere appetibilel’offerta turistica regionale, non tralasciando i “centri minori” fino ad ora ai margini deicircuiti. La riscoperta e la valorizzazione dell’offerta “periferica” viene vista come utilestrumento per la diversificazione del prodotto. La rilevanza del prodotto è sostenuta nellostesso programma promozionale 2001-2003 dell’ENIT, riferimento principale dellaprogrammazione della regione Sicilia.

La diversificazione è, quindi, un macro-obiettivo del piano che affianca alle tradizionalitipologie del prodotto Sicilia (il turismo balneare e quello culturale), dei prodotti innovativi,ma altamente richiesti osservando una puntuale programmazione per i diversi mercati.• il turismo religioso: il piano si è proposto di sfruttare appieno il fattore di attrazione

turistica “Giubileo 2000” predisponendo l’accoglienza dei turisti-pellegrini ancheattraverso accordi diretti con la CEI, la Regione Ecclesiastica Siciliana el’Assessorato BB.CC. e AA. della Regione Siciliana. La motivazione religiosa ha unaforte valenza attrattiva anche per le nuove generazioni di siciliani residenti all’esterotrasformandosi in un turismo “delle origini”;

• il turismo culturale (oggi inteso come turismo della città d’arte o dei cosiddetti centriminori): come è emerso dall’Analisi del fenomeno turistico nella Regione Siciliana”condotta dall’Assessorato Turismo della Regione con la collaborazione delDipartimento di Scienze Statistiche dell’Università degli studi di Messina, l’offertaculturale della Sicilia costituisce la principale motivazione turistica rappresentandouna forte opportunità anche per lo sviluppo delle località cosiddette “minori”;

• il turismo verde: al suo interno del quale si possono far rientrare l’agriturismo, ilturismo rurale, il turismo naturalistico ed alcuni aspetti della vacanza “attiva” come iltrekking, il turismo equestre e il cicloturismo. Pur risultando un segmento moltoattivo, è di difficile quantificazione; in Sicilia operavano al giugno ’99, 170 aziendeagrituristiche ed è stata emessa una nuova legge regionale sul settore (n°25 del9/06/94). Inoltre i Parchi siciliani dimostrano una notevole vivacità nellacommercializzazione del loro prodotto ambientale;

• il turismo eno-gastronomico: presenta notevoli potenzialità dovute alla tipicità della

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144 Mercury S.r.l.

tradizione siciliana, la cui rilevanza nazionale è sottolineata da un’indagine delCensis sul enoturismo che smobilizza annualmente circa 5 mila miliardi di Lire ecresce ad un tasso dell’8%, secondo un sondaggio realizzato dal “Movimentoturismo del vino”;

• il turismo nautico, crocieristico e delle “Isole minori”: la sua importanza èdettata dalla stessa morfologia fisica della regione, nonostante ilsottodimensionamento delle infrastrutture portuali turistiche, ed evidenziata dalleesperienze similari maturate dalla Turchia e dalla Grecia. Il segmento “Isole minori”riguarda l’offerta “multiprodotto” tipica delle realtà microinsulari siciliane, sempre piùapprezzate nel mercato turistico mondiale;

• il turismo congressuale: potrebbe rappresentare un’occasione mancata per laregione Sicilia, dovuta alla caratteristica di domanda destagionalizzata e alle attualitendenze di preferenza nell’ubicazione di tali eventi in centri turistici e localitàinconsuete;

• il turismo studentesco e giovanile: è questo un segmento da considerare daconsiderare soprattutto per la caratteristica di domanda destagionalizzata;

• il turismo termale: offre dalle notevoli potenzialità dovute alle numerose risorsetermali in Sicilia.

Il piano analizza separatamente i prodotti territoriali, frutto della sinergia integrata dioperatori pubblici e privati, associati o raggruppati in consorzi, che tendono a promuovereprodotti tipici legati alla cultura, alle tradizioni e al paesaggio di un territorio turisticamenterilevante. Ne sono esempio gli itinerari turistico-culturali legato ai luoghi rappresentati inopere artistiche, od ad iniziative turistiche collegate alle particolarità linguistiche di alcunecomunità siciliane d’origine straniera quali il Barocco e il Marsala, o derivanti dalla storiae cultura, quali le miniere dell’entroterra siciliano.

5. Aree progettuali e d’intervento regionale: il piano regionaledi propaganda

L’amministrazione regionale ha pianificato l’operatività degli interventi specificatamentee differentemente su alcune categorie tematiche, all’interno delle quali vengono sviluppatii singoli progetti in relazione alla loro natura e tipologia. I progetti vengono realizzatidirettamente dall’assessorato o affidati a operatori del settore.

Questi prospetti strategici per il piano regionale di propaganda 2000 riguardano:I. il marketing information: concerne l’attività di marketing svolta dall’amministrazione

pubblica a sostegno dell’offerta;II. la commercializzazione: crea occasioni d’incontro tra domanda e offerta. Sono stati

realizzati appositi piani di sostegno alla commercializzazione per la partecipazione ela realizzazione di borse e fiere turistiche, workshops, educational tours, annuari ecataloghi, e di incentivazione della programmazione turistica degli operatoricomprendente incentivi e servizi per le azioni poste in essere direttamente daglioperatori del settore;

III. la comunicazione: riguarda l’ideazione e la realizzazione di un messaggio

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 145

promozionale più incisivo ed efficace per affermare un marchio dell’offerta turisticaregionale;

IV. gli eventi speciali: si intende utilizzare potenti mezzi di diffusione la cui gestione saràdi competenza dell’Assessorato.

All’interno della sezione di marketing information si collocano:• le iniziative di sostegno all’offerta, per migliorare la conoscenza del prodotto e la sua

commercializzazione, la diffusione della qualità del prodotto e la tutela delconsumatore, la partecipazione ad azioni di marketing promotion e di co-marketing, laformazione del prodotto;

• le iniziative di conoscenza e monitoraggio, effettuate tramite rilevazioni statistiche eindagini di mercato;

• la verifica dei risultati (auditing) mediante l’analisi di riscontro, le procedure di verificadei risultati, la raccolta dei dati e l’applicazione di tecniche pre-testing e post-testingper la verifica del messaggio;

• la formazione, l’aggiornamento e la qualificazione del personale con attività esternadistinta per settori e per livelli formativi e autoformazione interna;

• la creazione di un “osservatorio di prodotto” tramite l’individuazione di classi diprodotto, la segmentazione tipologica in relazione all’offerta, la diversificazione e laspecializzazione e le ipotesi di collocamento nel mercato.

Riguardo la commercializzazione, l’Assessorato favorisce le occasioni d’incontrodell’offerta siciliana con la domanda nazionale e internazionale e predispone incentivesper gli operatori che commercializzano l’offerta siciliana, mediante la progettazione eesecuzione di un piano istituzionale di sostegno alla commercializzazione dell’offertaturistica regionale e di un piano di incentivazione della programmazione turistica deglioperatori.

Il piano istituzionale di sostegno alla commercializzazione dell’offerta turisticadella Sicilia è demandato alla competenza diretta dell’Assessorato, è costituita dalla:• partecipazione e/o organizzazione di borse e fiere turistiche, definita in relazione alle

tendenze del mercato, al fine di creare opportunità tecnico-logistiche agli operatori eattuare una strategia di riposizionamento e rilancio del prodotto. Tale attività èpianificata dall’Amministrazione regionale in base ad appositi progetti;

• realizzazione di workshop tematici e di iniziative di sales promotion;• realizzazione di educational;• realizzazione dell’annuario degli esercizi ricettivi;• realizzazione dell’annuario delle strutture d’intrattenimento;• realizzazione di brochure tematiche.

Nel corso del 2000 l’Assessorato ha attivato una serie di iniziative sottoelencate:• I° conferenza regionale sul turismo, un appuntamento, a previsione triennale, che

permetta un confronto tra i soggetti locali relativamente allo Stato e alle prospettive di

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146 Mercury S.r.l.

sviluppo del settore turistico;• Sicilia MIT 2000, manifestazione organizzata in collaborazione con le associazioni di

categoria e gli organismi maggiormente rappresentativi del settore che favoriscal'incontro tra domanda e offerta e la promozione del prodotto turistico siciliano;

• Mostra diffusa nel territorio regionale dei beni culturali delle diocesi siciliane,consiste in un programma di durata annuale di mostre di arte sacra concordato conl'ufficio beni culturali della CESI;

• Viaggio di San Paolo, organizzazione di una crociera di pellegrini lungo l'itinerarioverso la Roma di S.Paolo;

• partecipazione al Meeting per gli investimenti infrastrutturali di Atene, promossadal Dipartimento del Commercio USA;

• Iniziative di valorizzazione del prodotto congressuale tramite la partecipazionealla Mediterranean Showcase, al Medivacanze 2000 e alla BTC International diFirenze.

E' stata inoltre prevista la partecipazione alla manifestazione ASTA e alle Olimpiadi del2000.

L'offerta turistica Sicilia è sta quindi proposta all'interno di manifestazioni turisticheitaliane ed estere, come quella di Copenaghen (FERIE), Madrid (FITUR), Budapest(UTAZAS 2000), Parigi (SMTV), Berlino (ITB), Mosca (MITT), Malta (AMITEX e MEDITSHOWCASE), Goteborg (TUR GOTEBORG), Ginevra (EIBTM), Deauville (TOP RESA),Chicago (ITME), Tokyo (WTF), Buenos Aires (FIT), Lipsia (TOUR & CARAVANNING),Londra (WTM), Bruxelles (BTF), Colonia (ITM).

Riguardo alle borse e fiere nazionali, la Regione Sicilia partecipa alla BIT di Milano, allaMEDIVACANZE di Palermo, alla EXPOLEVANTE di Bari, alla ECOTUR di Pescara, allaCENTRO CITTA D'ARTE di Ferrara, alla BTEG di Riva del Garda, al SALONE TURISMONAUTICO di Genova, alla BTC di Firenze, alla BORSA TURISMO ARCHEOLOGICO diPaestum.

Il piano d’incentivazione della programmazione turistica degli operatori, comprende:• incentivi per le azioni di promo-commercializzazione poste in essere dagli operatori

turistici, riguardanti i mercati di maggior interesse per l’Amministrazione Regionale;Tali azioni si concretizzano in incentivi:

per la realizzazione di educational tours; per la partecipazione alle borse e fiere del turismo ed ai workshop specializzati,

purché promossi dall’Assessorato; per la produzione, stampa e distribuzione di cataloghi di vendita del prodotto Sicilia

previo esame e approvazione degli esecutivi di stampa da parte dell’Assessorato.• servizi di supporto, forniti dall’Amministrazione agli operatori italiani e esteri che

intendano promuovere e commercializzare l’offerta turistica siciliana.

La Regione Sicilia predispone servizi di supporto alle iniziative degli operatori del

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 147

settore turistico, quali: servizi d’accoglienza e assistenza in territorio siciliano; servizi di guida turistica sul territorio; produzione e distribuzione di materiale promo-pubblicitario istituzionale; distribuzione agli ospiti di prodotti tipici dell’artigianato locale; inserimento in cataloghi dell’offerta; iniziative di sales promotion sia in Italia che all’estero; realizzazione di incontri ufficiali di presentazione di specifici prodotti e cataloghi; offerta di rappresentazioni folkloriche della cultura siciliana.

Le proposte d’incentivazione vengono accolte secondo il seguente ordine di priorità:prima le iniziative dei consorzi, successivamente quelle delle associazioni anchetemporanee quelle degli enti pubblici, poi quelle dei soggetti privati, che negli ultimicinque anni abbiano movimentato, in modo documentale, consistenti flussi turistici versola Sicilia e per ultimo quelle degli operatori turistici europei ed extraeuropei cheassicurano un considerevole incremento dei flussi turistici verso l’Isola. Inoltre le iniziativesottoposte all’Amministrazione devono essere presentate unitamente ad unadocumentazione di rito e ad un’analisi di marketing sul progetto.

Per il 2000 il piano di propaganda della regione Sicilia prevedeva l’attivazione di unprogramma di comunicazione fondato su un più efficace e incisivo messaggiopromozionale da divulgare tramite la campagna comunicativa della Regione. E’ previstala realizzazione di un appalto-concorso per l’affidamento del servizio di ideazione,realizzazione e gestione di tale campagna. L’implementazione del programma avvienetramite una strategia creativa che affermi l’idea di una marca capace di caratterizzare inmodo trasversale il “plus” dell’offerta turistica siciliana, seguita dall’attuazione di unastrategia media vera e propria. Il programma prevede un’operazione di comunicazionededicata al Giubileo, utilizzando un progetto grafico, elaborato dalla facoltà di Scienzedella Formazione dell’Università degli studi di Palermo, e la realizzazione di eventiculturali, sportivi e convegnistici che siano in grado di movimentare flussi turisticiinternazionali, raggiungendo i target di riferimento. Gli strumenti utilizzati sono:

• la stampa nazionale e estera. La quota finanziaria destinata alle varie iniziativeviene definita sui dati Audipress, e in riferimento alla quota massima convogliata allastampa regionale, (questa non può superare la soglia del 10% dell’investimentocomplessivamente previsto);

• la cartellonistica, la pubblicità esterna e vetrinistica;• i mezzi radio-televisivi a copertura non inferiore a quella nazionale;• i mezzi di comunicazione digitale, sono previste iniziative di implementazione e

ricorso al web site;• il direct mail attraverso l’utilizzo della banca dati costituita presso l’Osservatorio

Turistico dell’Assessorato Turismo della Regione;• ulteriori iniziative riguardano la creazione di una fototeca e di una cineteca e la

realizzazione di un bollettino d’informazione turistica.

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L’esecuzione della campagna promo-pubblicitaria avviene tramite la predisposizione diun piano media curato dall’Assessorato, delineato in base alla composizione dei mercatie loro tendenze, agli obiettivi della strategia di comunicazione, all’efficacia comunicativadei singoli mezzi e alle aspettative del turista-consumatore.

Gli eventi speciali inoltre ricoprono una notevole importanza nella diffusionedell’immagine della Regione. Di conseguenza nel piano di propaganda è stata prevista laproduzione diretta di eventi e spettacoli culturali. La progettazione, l’organizzazione e larealizzazione degli eventi è di competenza esclusiva e diretta dell’Assessorato, mentre lapianificazione organica è affidata ad un direttore artistico esterno. Linee progettuali sonostate:• Giubileo 2000 con la Settimana di musica Sacra;• Mito Sicilia prevede la realizzazione di festival internazionali sui grandi autori siciliani

in siti archeologici greci e romani;• Sicilia 2000 prevede la predisposizione di circuiti di eventi di valorizzazione del

patrimonio paesaggistico, archeologico, monumentale e residenziale che sisvolgeranno presso ville, chiese, dimore, castelli, aree archeologico-industriali,zolfare, masserie, porti e tonnare.

Relativamente alle disponibilità finanziarie queste sono ripartite in funzione dellesingole aree progettuali e d’intervento; è inoltre prevista una verifica semestrale degliscostamenti:• marketing information 5%• commercializzazione 30%• comunicazione 30%• eventi speciali 35%

Le linee di programmazione 1999/2000 ripartiscono il piano degli investimentirelativamente ai seguenti dati:• incremento tendenziale della componente straniera;• necessità di recuperare quote di mercato estero ritenute strategiche;• costo degli investimenti da effettuare in alcune aree della domanda;• attuale posizionamento del prodotto turistico siciliano nei mercati nazionali e esteri;• qualità competitive e capacità di penetrazione dell’offerta.

Il piano degli investimenti è ripartito per il 40% sul mercato nazionale e il restante 60%sul mercato estero, privilegiando Germania, Francia, USA-Canada, UK e i paesi europeicentro-settentrionali per politiche di fidelizzazione, consolidamento, rinnovamentodell’immagine e differenziazione del prodotto. La ripartizione dei fondi disponibili permettel’orientamento delle risorse finanziarie in funzione dei paesi-mercati obiettivo, delineandouna scala di priorità nell’azione promo-pubblicitaria della Regione, realizzata in base aduna serie di indicatori di riferimento.

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 149

I paesi-mercati privilegiati dal piano sono:• Germania: costituisce il primo bacino della domanda locale, pur registrando

nell’ultimo biennio un lieve decremento dei flussi. La domanda tedesca è attenta aiprodotti diversificati e di ”pregio”;

• Francia: da tradizione è stato il principale paese-mercato, ma registra ora unprogressivo decremento dei flussi;

• Stati Uniti e Canada: rappresentano la parte più consistente dei flussi turisticiextraeuropei;

• Regno Unito: costituito da un segmento di pregio, continua a registrare un discretointeresse verso la Sicilia;

• paesi europei dell’area centro-settentrionale, quali Austria, Svizzera, Belgio eP.Bassi, sono bacini ad elevato potenziale di crescita.

Tra i mercati emergenti, sono da rilevare i paesi dell’Europa Orientale, dell’Americameridionale, del Medio ed Estremo Oriente e dell’Australia, dove è necessario attuarepolitiche di penetrazione e rafforzamento dell’immagine:• il Giappone: un bacino complesso che registra un progressivo aumento dei flussi

turistici verso la Sicilia;• l’Argentina: per il 2000 si propone come uno dei mercati più interessanti

relativamente alla motivazione turistico-religiosa e di ritorno alle origini.

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Schema1 Tabella sinottica del POR Regione SiciliaPaese - mercato prodotto privilegiato Tipo d Azione StrumentiGermania culturale, turismo processi di fidelizzazione campagna multi-media,

"di natura", della clientela, azioni di educationals, iniziativeenogastronomico consolidamento, interventi mirate e workshops a

per favorire la diversifica- tema, partecipazione azione del prodotto ITB di Berlino e ITM di

Colonia, p.r.Francia balneare "di qualità", rinnovamento della campagna multi-media,

culturale, turismo di immagine turistica, educationals, iniziative"natura" interventi per favorire la mirate e workshops a

diversificazione del tema, partecipazione aprodotto SMTV e MIT di Parigi e

TOP RESA di DeauvilleUSA e Canada culturale, shopping azioni di consolidamento campagna multi-media,

enogastronomia e sviluppo, rinnovamento educationals, direct maildell' immagine turistica incontri mirati con

comunità siciliane,partecipazione a ITME di

Chicago e conventionsASTA e USTOA

Regno Unito culturale, balneare azioni di consolidamento campagna attraverso"di qualità", turismo e sviluppo, sostegno stampa e televisione,

di natura all'offerta "di pregio" partecipazione a WTM diLondra, educational

Paesi europei dell' culturale, balneare fidelizzazione della campagna multi-media,area centro-sett. "di qualità", turismo clientela e diversificazione educationals, direct mail(A-CH-B-NL) di natura del prodotto incontri mirati con

comunità siciliane,partecipazione a EIBTM

di Ginevra a BTF diBruxelles

Giappone culturale, shopping interventi mirati di campagna sulla stampa,enogastronomia penetrazione e di educationals, direct mail

rafforzamento della partecipazione a WTF diimmagine turistica- Tokyo

culturaleArgentina culturale (tradizioni, interventi mirati di campagna multi-media,

"centri minori"), affari penetrazione e di educationals, direct mailrafforzamento della incontri mirati conimmagine turistica- comunità siciliane,

culturale iniziative di co-marketinge di sales promotion,

partecipazione a FIT diBuenos Aires

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6. Il Monitoraggio degli investimenti e dell’occupazione nelturismo1

6.1 Una breve premessa

Il comparto turistico italiano si caratterizza per la presenza di numerosissime attività dipiccole e medie dimensioni che si affiancano ad un numero sempre limitato di grandiimprese ricettive. Contrariamente a quanto avviene in Italia, la quota posseduta dallagrande organizzazione turistica rappresenta una grossa parte dell’offerta. Nel nostroPaese, tuttavia, grazie alle più disparate formule di franchising che si vanno oramaiimponendo, la quota riferibile ad imprese di grande dimensione è in via di accrescimento.La conoscenza della situazione turistica italiana ha indotto il Ministero dell’Industria apromuovere un monitoraggio degli investimenti e dell’occupazione nel turismo con laconseguente stesura di un rapporto, semestrale, illustrativo dell’attività pubblica e privatanel settore. Il monitoraggio si propone di seguire costantemente e permanentemente ilquadro delle iniziative di sviluppo imprenditoriale nel settore specifico e quello delleconseguenti ricadute occupazionali. Accanto alla conoscenza del panorama turisticoitaliano, nelle sue diverse accezioni, è importante promuovere una puntuale e correttainformazione in merito alle opportunità imprenditoriali che possono essere colte al fine disviluppare competenze ed intraprendere attività. La conoscenza delle diverse forme emodalità di incentivazione e di finalizzazione oltre a facilitare, può addirittura determinare,in molti casi, lo sviluppo delle attività economiche ed imprenditoriali. Le principalicaratteristiche identificative del sistema turismo-imprenditorialità-occupazione siriconoscono nel sostenere gli investimenti produttivi, ovvero favorire lo sviluppoeconomico, incrementare l’occupazione e indurre la crescita qualitativa dei prodotti, e nelmigliorare i processi produttivi attraverso l’innovazione e la qualificazione

I dati raccolti presso i soggetti detentori delle informazioni, pubblici, parapubblici eprivati titolari delle azioni di finanziamento degli interventi nel settore del turismo, sonostati efficacemente parametrizzati, al fine di conseguire l’opportuno grado di omogeneitàe sinteticità .

6.2 Finanziamento e tipologia degli investimenti

I provvedimenti, (decreti, leggi, etc.), che conducono al finanziamento delle attivitàimprenditoriali contengono già in sé le tipologie di iniziativa a cui si riferiscono e/o a cuisono destinate. Le modalità ed i tempi in cui le risorse messe a disposizione possonoessere attivate indicano con precisione la tipologia degli investimenti. Consapevoli delfatto che il turismo è un comparto economico quasi interamente connesso all’iniziativaprivata, il monitoraggio è stato redatto focalizzando l’attenzione sulle tipologie diinvestimenti totalmente o parzialmente pubblici; questo in relazione al fatto che ènecessario monitorare la presenza dei provvedimenti pubblici a favore del compartoturistico per permettere la valutazione degli effetti dell’azione pubblica nel settore e le 1 Per approfondimenti Franco Vitale, Decimo Rapporto sul turismo italiano, Mercury, 2001

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ricadute positive (in particolare per quanto attiene il dato occupazionale);Per ciò che concerne i dati relativi alle tipologie di investimento derivanti quasi

esclusivamente dall’attività privatistica l’azione di monitoraggio è risultata più difficilmentedefinibile a causa della loro polverizzazione dovuta alla diversa natura dei soggettiinteressati ed alla loro differente localizzazione.

6.3 Settori di attività

Le fonti legislative che determinano i finanziamenti risultano operare su un ampiospettro; per questo motivo le attività ammissibili sono notevolmente diversificate. Accantoad una molteplicità dei settori d’intervento vi è anche una forte differenziazione tra letipologie delle attività monitorate: le strutture nuove, la riqualificazione e l’ampliamentodell’esistente, le iniziative pubbliche a supporto e incentivazione del turismo, le iniziativedi promozione, le diverse forme di attività imprenditoriale ( dalla ditta individuale allacooperativa alla S.r.l. ).

Va sottolineato che la maggior parte delle agevolazioni concesse dai vari soggettioperanti a livello nazionale, sia con risorse proprie sia con risorse di derivazione U.E.,sono indirizzate ai territori indicati dalla Commissione Europea come ammissibili ai fondistrutturali. Per consuetudine di individuazione dei territori si può fare riferimento alletradizionali suddivisioni:

• Aree Obiettivo 1: in ritardo di sviluppo (le regioni del Mezzogiorno)• Aree Obiettivo 2: in declino industriale ( Centro - Nord)• Aree Obiettivo 5b: rurali svantaggiate (Centro - Nord)• Altre aree depresse: variamente individuate dalla U.E.

6.4 Soggetti operanti nell’avvio e nello sviluppo della piccola emedia impresa

Ministero dell’IndustriaLegge 215 del 1992 riguardante l’imprenditorialità femminile. Incentiva le iniziative di

piccola e media impresa in cui le donne hanno un ruolo principale, attraverso unaprocedura di ammissibilità alla contribuzione e la successiva valutazione parametrizzatadi agevolazione. Prevede incentivi in diversi settori imprenditoriali tra i quali quelli adimprese operanti nel comparto del turismo. E’ giunta alla definizione del quarto bando diagevolazione.

Sviluppo ItaliaLegge 95 del 1995 prosegue l’azione della legge 44 del 1986 con interventi mirati

anche nel settore turistico (cosa che la lex 44/86 non prevedeva).

1) E’ destinata ai giovani (18-30/18-36);2) Devono risiedere nei territori di applicazione della legge e vi devono costituire la sede

legale ed operativa;

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3) Devono costituirsi in società di più soci;La legge prevede il sostegno di nuove iniziative per la produzione di beni o la fornitura

di servizi alle imprese con richieste di finanziamento che non devono superare i 5MLD.Legge 263 del 1993 finalizzata agli interventi di tipo imprenditoriale a sostegno

dell’occupazione. Non sono pertanto ammesse iniziative che non prevedanol’ampliamento della base imprenditoriale, produttiva ed occupazionale.

I principali requisiti sono identici a quelli esposti nei punti 1,2,3 della legge 95/95 conl’ammissione di iniziative riguardanti i settori della fruizione dei beni culturali, del turismo,della manutenzione di opere, dell’innovazione tecnologica, della tutela ambientale edell’agricoltura(comprensiva della trasformazione e della commercializzazione). Ledomande di finanziamento non devono superare la cifra di 1MLD.

Legge 608 del 1996 è volta a stimolare l’iniziativa dei singoli soggetti attuatoriattraverso la concessione dei prestiti d’onore per la piccola impresa. Le iniziativepossono riguardare qualsiasi settore e la forma giuridica è esclusivamente quella delladitta individuale. Gli investimenti non possono superare i 50 mln cifra che non può essereampliata neanche con proprie risorse. I potenziali imprenditori devono avere i seguentirequisiti:

1) essere maggiorenni2) essere disoccupati da almeno 6 mesi3) essere residenti nei territori di applicazione della legge( le 7 regioni ob. 1, i Comuni

con squilibrio di lavoro, i Comuni terremotati di Marche ed Umbria).

Gli imprenditori oltre ad usufruire di agevolazioni finanziare per l’investimento e per lagestione godono anche di forme di tutoraggio.

DG XVI del 19 /12/1997 per la sovvenzione globale dei Parchi Letterarari è stataaffidata all’I.G. S.p.A., alla Fondazione Ippolito Nievo ed al Touring Club Italiano. Isoggetti che possono usufruire della sovvenzione globale sono per la creazione delParco: gli enti locali e morali; le società pubbliche o miste; le associazioni e le fondazioni;i giovani che hanno i requisiti per accedere alle sovvenzioni della lex 236/93.

Ministero del Tesoro, del Bilancio e della P.E.Contratti d’area, ovvero strumenti operativi concordati tra amministrazioni ai vari livelli,

le rappresentanze sindacali ed imprenditoriali ed eventuali altri soggetti interessati, per larealizzazione delle azioni finalizzate ad accelerare lo sviluppo e la creazione di nuovaoccupazione in territori circoscritti.

Contratti di Programma, ovvero contratti stipulati per la realizzazione di interventioggetto di programmazione negoziata tra l’amministrazione statale competente e grandiimprese, consorzi di medie e piccole imprese e rappresentanze distrettuali.

Direzione Generale per il Turismo del Ministero dell’IndustriaDelibera CIPE- Aree depresse riguarda iniziative specifiche la cui attuazione avviene

attraverso l’azione concordata con la Direzione Generale per il Turismo del Ministerodell’Industria.

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P.O.M., ovvero Programma operativo del Mezzogiorno, è stato attuato attraversol’utilizzazione dei fondi europei del Quadro Comunitario di sostegno (QSC). La suastruttura si basa su tre linee di intervento riferite a 2 sotto programmi:

1) valorizzazione delle risorse di interesse turistico al fine di innalzare le prestazioni delsistema turistico valorizzando specifici segmenti del patrimonio culturale edambientale del Mezzogiorno;

2) interventi a sostegno dell’attuazione del P.O. attraverso la promozione del co -finanziamento comunitario presso i soggetti attuatori e le comunità locali, e tramitel’azione di assistenza tecnica, monitoraggio e valutazione.

Legge 556 del 1988 e legge 237 del 1993; sono indirizzate al sostegno dell’impresaturistica e finalizzate alla concessione di agevolazioni destinate all’ammodernamento edalla riqualificazione dell’offerta turistica italiana. Sono strettamente connesse poiché laseconda è il prolungamento della prima , promulgata in occasione dei Mondiali di Calciodel 1990.Presentano le seguenti linee generali:

concessione del finanziamento ad iniziative private per la qualificazione dellestrutture turistiche;

attuazione di diverse priorità tra le quali una era quella relativa ai Mondiali di Calcio richiesta l’immediata di “canteriabilità”; individuazione di progetti a carattere nazionale e regionale; contributi concessi per stati di avanzamento.

Ministero dell’IndustriaLegge 488 del 1992 permette agevolazioni nelle aree depresse ed è stata estesa al

settore turistico- alberghiero in virtù del 1° comma dell’art.9, legge 449 del 27/12/1997,correlata alla finanziaria del 1998. La finalità prevista è quella di adeguare,ammodernare, valorizzare, qualificare l’offerta turistica alberghiera

I programmi agevolativi riguardano sia i nuovi impianti che gli ampliamenti, gliammodernamenti, le ristrutturazioni, le riconversioni, le riattivazioni e i trasferimenti diimpianti esistenti. Sono ammissibili:

• le attività svolte da imprese turistiche;• le attività indicate come priorità dalle Regioni;• le attività delle Agenzie di Viaggio.

I soggetti beneficiari devono essere già costituiti sotto forma di impresa e devonopresentare progetti immediatamente attivabili. Le istruttorie ai fini delle agevolazioni sonoeffettuate dalle Banche concessionarie.

6.5 Il caso della Regione Sicilia

La regione Sicilia ha presentato 580 progetti vedendosi riconosciuta una sovvenzione

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Primo Rapporto sul turismo in Sicilia 155

pari a 1224,6 MLD di lire. Il 42,4% di questo pacchetto è costituito da progetti legati aifinanziamenti per l’imprenditoria giovanile. In particolar modo i progetti varati grazie alleagevolazioni legate alla lex 608 del 1996 che vede la concessione di prestiti d’onore perla costituzione di piccole imprese presentano un’incidenza, rispetto al totale dei progettiapprovati dalla regione Sicilia, del 40,1% e una incidenza del 2,4 rispetto al totale deldenaro messo a disposizione nella regione. Si registra per la macro categoriadell’imprenditoria giovanile un’incidenza del 20,7% e del 16,3%, rispetto al mezzogiorno,e del 17,8% e del 1,6%, rispetto all’Italia per il numero di progetti approvati e per ifinanziamenti messi a disposizione. La voce che presenta il più alto finanziamento èquella relativa alla legge 488/92 relativa al settore turistico-alberghiero che, con “solo”145 progetti, riceve 745,2 MLD di lire, con una incidenza del 60,8% rispetto al totale deifinanziamenti ricevuti dalla regione stessa, del 25,3% rispetto ai finanziamenti ricevuti dalmezzogiorno, e del 19,8% rispetto a quelli ricevuti dall’intera penisola. Il ProgrammaOperativo per il Mezzogiorno (P.O.M.) permette l’attuazione di 129 progetti con unfinanziamento pari a 115,3 MLD di lire. L’incidenza della Sicilia rispetto ai valori delMezzogiorno è discretamente alta con il 25,5%, per il numero di progetti, e il 24,1% per iMLD messi a disposizione, e diremmo discreta anche per quello che riguarda i valoridell’Italia, 22,6%, numero dei progetti, e 23,9%, MLD messi a disposizione. Uninvestimento molto consistente è fatto da Sviluppo Italia che con le due società da leiacquisite, INSUD e ITAINVEST, mette a disposizione 224,2 MLD di lire per un totale di 9progetti( sono stati 50 i progetti approvati su tutto il territorio italiano), con un incidenzadel 24,4%circa rispetto ai finanziamenti elargiti al mezzogiorno. I contratti d’area, puressendo solo 3 ed avendo un finanziamento di 10,6MLD di lire, presentano un incidenzarispetto ai valori del Mezzogiorno piuttosto alta, 25%, per ciò che riguarda in numero deiprogetti, sottolineando come siano state poche le attività promosse in tutto il mezzogiornolegate a questo tipo di “fonte legale”

Tab.4: Schema di sintesi relativo alla distribuzione del numero di iniziative e del loro ammontarecomplessivo, correlate alle diverse agevolazioni a carattere nazionale.Regioni Sicilia Mezzogiorno ItaliaFonti legislative n° £MLD n° £MLD n° £MLD215/92 6 4,8 103 32,7 253 7495/95 1 2,8 17 23,6 18 24236/93 6 5 55 41 55 41608/96 233 11 1009 47,3 1056 49Contratti d'area 3 10,6 12 523,6 19 577Patti territoriali 48 105,7 212 638,5 440 1562P.O.M.Turismo 129 115,3 506 478,7 571 482488/92 1°b. tur. 145 745,2 847 2951 1135 3770INSUD 5 39,2 37 602,2 37 602ITAINVEST 4 185 12 317,7 13 438tot 580 1224,6 2810 5656,3 3597 7619

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156 Mercury S.r.l.

Tab.5 : Incidenza percentuali dei finanziamenti in regione sul totale di quelli attvati in Italia e nelMezzogiornoRegioni Sicilia /Mezzogiorno Sicilia /Italia

Fonti legislative n° £MLD n° £MLD

215/92 5,8 14,7 2,4 6,5

95/95 5,9 11,9 5,6 11,7

236/93 10,9 12,2 10,9 12,2

608/96 23,1 23,3 22,1 22,4

Contratti d'area 25,0 2,0 15,8 1,8

Patti territoriali 22,6 16,6 10,9 6,8

P.O.M.Turismo 25,5 24,1 22,6 23,9

488/92 1°b. tur. 17,1 25,3 12,8 19,8

INSUD 13,5 6,5 13,5 6,5

ITAINVEST 33,3 58,2 30,8 42,2

tot 20,6 21,7 16,1 16,1

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X AREE TURISTICHE E SISTEMI DIRIFERIMENTO LOCALI

1. PremessaGià da tempo si è largamente affermata presso gli osservatori e gli studiosi del

fenomeno turistico la convinzione che il sistema degli operatori pubblici del turismo (OPT)sia oltremodo importante per il corretto ed efficace sviluppo turistico di una regione. LaFrancia in primo luogo, e poi la Spagna, hanno quindi nel tempo creato un sistemapiramidale di organismi, che, ai diversi livelli e con una diversità di ruoli e di funzioni daciò derivanti, contribuisce in modo determinante a creare l'immagine turistica di unaregione e a sostenere e promuovere l'attività di tutta la complessa galassia deglioperatori privati del settore turistico.

In Italia, come è ben noto, il sistema degli OPT è stato delineato dalla legge quadro217/83, che da una lato ha soppresso il vecchio sistema degli EPT (Enti Provinciali delTurismo) e delle AASCT (Aziende Autonome di Soggiorno Cura e Turismo), e dall'altrolato ha definito il nuovo sistema delle APT (Aziende di Promozione Turistica) e degli IAT(uffici di Informazione e Accoglienza Turistica), rimettendo per altro alle regioni laconcreta attuazione del disegno legislativo.

La Regione Siciliana, in virtù del suo statuto speciale di autonomia, avrebbe potuto giàda tempo legiferare per il riordino del settore, ma in effetti nulla aveva fatto prima della L.217/83, e negli anni successivi ben poco si è realizzato, nonostante la presentazione dinumerosi disegni e progetti di legge, sia del governo sia dell'Assemblea. Occorre peròdire che una grandissima rilevanza ha assunto per il settore turistico la L.R.S. n° 9/1986,peraltro incentrata sul riordino del sistema degli enti locali e, in particolare, sullaistituzione della nuova figura delle "Provincie Regionali".

A queste nuove Provincie, nel più generale quadro nel riordino delle funzioni, all'art. 47della citata L.R.S. n°9/1986, veniva attribuita la funzione di sovrintendere a quanto dicompetenza del settore turismo.

A dare attuazione a questa disposizione provvide, qualche mese dopo, il DPRS del19/9/1986, che deliberava la soppressione degli EPT ed il passaggio di personale,competenze e funzioni ad un nuovo organismo denominato AAPIT (Azienda AutonomaProvinciale per l'Incremento Turistico) direttamente collegato al nuovo Ente "ProvinciaRegionale". La presidenza di tali organismi era affidata ai Presidenti delle Provincie, oloro delegati, il bilancio era finanziato dagli stessi Enti, ma compiti e funzioni erano piùlarghi di quelli dei vecchi EPT.

E proprio questi enti hanno costituito, dal 1986 ad oggi, la struttura portante delsistema turistico della Regione Siciliana, con tutti i punti di forza e di debolezza derivantidal loro stretto collegamento con le Provincie e dalle interpretazioni spesso difformi chein ogni provincia è stata data al concetto di sviluppo turistico.

Rimangono ancora in vita, seppure da due anni in via di scioglimento, le AAST, e ciòcostituisce una pesante anomalia nel sistema turistico regionale, sia per le loro funzioni,peraltro affievolite, sia per il mancato chiarimento della distinzione di ruoli rispetto alle

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AAPIT.

2. Il sistema degli O.P.T. in Sicilia

2.1 L’autonomia regionale. L’Assessorato Regionale al Turismo

Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto della Regione Siciliana, l’Assemblea RegionaleSiciliana, nell’ambito della regione e nei limiti delle leggi costituzionali dello Stato, halegislazione esclusiva in materia turistica.

La Regione Siciliana, infatti, ha istituito, prima fra tutte in Italia, un Assessoratoregionale per il turismo: la L.R. 3 agosto 1951 n. 30 autorizzava l’Assessore al turismo adistituire villaggi turistici, campeggi e tendopoli e successivamente la L.R. n.28 del 1962fissava le competenze dell’ ”Assessorato al Turismo, Comunicazione e Trasporti”,proponendo di accentrare in esso la disciplina di materie quali il patrimonio archeologicoed artistico e le manifestazioni sportive e culturali ritenute essenziali per lo sviluppo delsettore. Il Governo Regionale, infatti, si è occupato della regolamentazione dell’offertaturistica, della legislazione delle imprese turistiche, dell’organizzazione degli Enti, delcoordinamento e della promozione dell’attività turistica, del sostegno al settore attraversoagevolazioni finanziarie ed infine della pianificazione dello sviluppo turistico.

L’Assessorato Regionale, adempiendo alle funzioni di indirizzo, coordinamento edattuazione della politica regionale in materia turistica, rappresenta il vertice di un sistemacaratterizzato dalla ripartizione delle competenze in materia: gli altri organi territoriali,preposti all’organizzazione turistica in Sicilia, delegati dalla Regione Siciliana, sonorappresentati dalle province, dai comuni e dagli Enti che svolgono attività turistiche.

L’Assessorato Regionale del Turismo coordina e disciplina tutte le attività nel campodel turismo, dello spettacolo, dello sport, dei trasporti e delle comunicazioni nel territoriodella Regione. Vigila e valorizza il patrimonio archeologico e quello turistico – alberghieroe, inoltre, coordina e controlla gli Enti e gli Istituti che svolgono attività turistiche. Infineprogramma e dispone la spesa per le opere di propria competenza.

In particolare, le competenze dell’Assessorato regionale al turismo possono esseredefinite come segue:• vigilanza sugli impianti ricettivi in genere, sulle agenzie di viaggio e sulle attrezzature

aventi diretta attinenza col movimento turistico;• organizzazione di manifestazioni turistiche e di propaganda in Italia e all’estero;• valorizzazione ed amministrazione del patrimonio turistico – alberghiero regionale,

delle aziende e gestioni alberghiere, turistiche, idrotermali, delle aree e zone disviluppo turistico:

• valorizzazione turistica del patrimonio archeologico ed artistico.• coordinamento del turismo sociale, giovanile e scolastico;• coordinamento e disciplina delle attività e manifestazioni liriche, drammatiche,

concertistiche e cinematografiche; disciplina dei locali di pubblico spettacolo;• gestione di impianti, attrezzature, attività e manifestazioni sportive;• comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere, o di prevalente interesse

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regionale;• coordinamento, vigilanza e tutela sugli enti, anche consorziali, e sugli istituti,

associazioni ed istituzioni che svolgono nel territorio della Regione attività nel campodel turismo, dello spettacolo, dello sport, dei trasporti, e delle comunicazioni o attivitàculturali o artistiche connesse al turismo;

• programmazione e disposizione della spesa per opere di propria competenza.Tra gli interventi effettuati e le proposte avanzate durante i primi anni ‘60, patrocinate

dall’Assessorato Regionale del Turismo, si ricordano, i primi tentativi di organizzazionedell’offerta turistica regionale, i cosiddetti Piani di zonizzazione turistica.

In attuazione della L.R. del 27 febbraio 1965 (sull’impegno del Fondo di solidarietànazionale) l’Assemblea Regionale ha approvato, il 10 agosto 1965, un Piano di sviluppodell’economia turistica siciliana. L’intervento si sostanziava nell’individuazione di zone dieffettivo interesse turistico, articolate secondo “cinque comprensori di ulteriore sviluppoturistico” riguardanti aree già inserite nell’economia turistica, “due nuovi comprensorituristici” ed alcuni “centri di interesse storico, artistico e paesistico”. I cinque comprensorirelativi alle “zone di ulteriore sviluppo turistico” riguardavano il Comprensoriopalermitano, il Comprensorio agrigentino, quello siracusano, catanese (Catania – Etna) emessinese (Taormina – Eolie). Le “zone di nuovo sviluppo turistico” includevano, invece,il Comprensorio trapanese ed il Comprensorio centrale (“La Pianificazione turistica inSicilia”, 1967). Tale Piano da un lato ricalcava, con i dovuti adeguamenti, la zonizzazionegià effettuata nel 1951 dal Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno e dall’altro anticipavala linea di indirizzo che sarebbe stata seguita dalla Cassa per il Mezzogiorno in sede diformulazione dei Piani di coordinamento, i quali si proponevano di attuareun’organizzazione integrale che tenesse conto di tutti i settori connessi con il turismo(dalla viabilità ai servizi igienico – sanitari, dalla valorizzazione del patrimonio artistico –culturale agli allacciamenti idrici ed elettrici, fino ad arrivare alle attrezzature sportive ericreative). L’indirizzo formulato in tali Piani trovò un riscontro concreto nella legge n. 717del 26 giugno 1965, con la quale veniva prorogata l’attività della Cassa per ilMezzogiorno. Il settore turismo con la 717 venne riconosciuto come il settore principaledel terziario e come tale destinatario di una serie di finanziamenti per le speseinfrastrutturali, concessi dalla Cassa al fine di incentivare l’attività turistica. Nell’ottobredel 1965 il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno predispose il primo Piano Pluriennaledi coordinamento degli interventi pubblici, ponendo come obiettivi prioritari, da un lato, lariduzione degli squilibri esistenti nelle infrastrutture e nelle attrezzature alberghiererispetto al Nord, dall’altro la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio naturale e delpatrimonio archeologico, storico e artistico. Ancora una volta il punto nevralgico del Pianoera rappresentato dalla zonizzazione che, formulata dal Comitato nell’agosto 1966,articolava i Comprensori turistici del Sud in :

• comprensori includenti prevalentemente zone di nuovo sviluppo turistico;• comprensori includenti prevalentemente zone di ulteriore sviluppo turistico;• comprensori includenti prevalentemente zone ad economia turistica matura.

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Per ciò che riguardava la zonizzazione del territorio siciliano, le indicazioni risultavanole seguenti:

• comprensorio della fascia costiera siciliana nord – orientale, delle isole Eolie edell’Etna;

• comprensorio palermitano, delle Madonie, delle Caronie, trapanese, delle isole Egadie dell’isola di Pantelleria;

• comprensorio agrigentino e delle isole Pelagie;• comprensorio siciliano centrale;• comprensorio della costa siracusana e ragusana.

Nella stessa seduta il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno approvava una serie didirettive riguardanti le agevolazioni che lo Stato avrebbe dovuto concedere alle zonericadenti nei comprensori sopraccitati. Tuttavia, in attesa di nuovi e più adeguatistrumenti legislativi sarebbe stata l’Amministrazione della pubblica istruzione (sentite leamministrazioni interessate e la Cassa per il Mezzogiorno) a stabilire i vincoli idonei allatutela delle bellezze naturali e del patrimonio storico e artistico ed, allo stesso tempo, adindirizzare le amministrazioni comunali alla formulazione ed adozione dei piani regolatoriconformi al previsto Piano di coordinamento. Inoltre, la Cassa, d’intesa con il Ministerodel Turismo e con le Regioni a Statuto Speciale, si era assunta l’onere di predisporre lecarte per la fruizione turistica del territorio.

2.2 L’evoluzione dell' A.R.T.

L’evoluzione della vita politico - amministrativa regionale legata al settore turistico daglianni ’60 agli anni ‘80 ha visto protagonisti tre principali attori politici: l’AssessoratoRegionale al Turismo (A.R.T.), gli Enti Provinciali per il Turismo (EPT), ovviamentepresenti in ognuna delle nove province, ed infine le Aziende Autonome Soggiorno eTurismo (AAST), un esiguo numero presente sull’Isola e regolato dalla legislazionenazionale vigente.

Gli Enti Provinciali del Turismo furono istituiti con regio decreto – legge del 20 giugno1935 n. 1425, convertito nella legge 3 febbraio 1936 n. 413, e riordinati dal D.P.R. 27agosto 1960, n. 1044. Gli EPT “sono dotati di autonomia amministrativa ed hannopersonalità giuridica di diritto pubblico. Hanno sede in ciascun capoluogo di provincia esono sottoposti alla vigilanza del Ministero del turismo e dello spettacolo”.

Gli EPT avevano il compito di:

• promuovere ed incrementare il movimento turistico, realizzare e coordinaremanifestazioni ed iniziative per valorizzare e promuovere le risorse turistiche;

• coordinare l’attività delle AAST, degli enti e delle organizzazioni che perseguonofinalità turistiche;

• studiare le problematiche prettamente turistiche , prospettando i provvedimenti intesia favorire lo sviluppo dell’economia turistica provinciale;

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• mantenere i rapporti con la Provincia, i Comuni, la Camera di Commercio, industriaed agricoltura ed altri enti ed associazioni del settore, allo scopo di armonizzare leiniziative, le esigenze e le proposte per lo sviluppo turistico della Provincia;

• proporre le iscrizioni delle Associazioni Pro – Loco nell’apposito albo;• adempiere alle attribuzioni ad essi demandate dalle norme vigenti, nonché esercitare

le funzioni ad essi delegate dal Ministro per il turismo e lo spettacolo.

L’organizzazione interna era caratterizzata da un presidente, un Consigliod’Amministrazione, un Comitato esecutivo ed un Collegio dei revisori.

Fino agli anni ’80, la Sicilia ha legiferato per riformare l’organizzazione turistica dellaRegione e per disciplinare l’esercizio coordinato delle funzioni amministrative e delleattività promozionali in materia di turismo e industria alberghiera da partedell’amministrazione pubblica locale.

Il 1983 segna l’anno di svolta nell’ordinamento pubblico del turismo. L’autonomia delleRegioni in materia di turismo è già consolidata, ma la necessità dello Stato di costituire ilpunto di riferimento delle Regioni, l’organo di vertice, di coordinamento, di indirizzonell’organizzazione turistica pubblica, si manifesta nella legge che costituisce l’elementopiù importante di questi ultimi venti anni in materia di organizzazione del turismo: si trattadella legge del 17 maggio 1983 n. 217, “Legge quadro per il turismo e interventi per ilpotenziamento e la qualificazione dell’offerta turistica”.

Tale legge, in attuazione dell’art. 117 Cost., riforma l’organizzazione turistica di tutto ilsettore pubblico e trasferisce in modo inequivocabile alle Regioni l’esercizio delle funzioniamministrative in materia. Il legislatore nazionale ha ritenuto necessaria emanarla alloscopo di dettare norme in relazione alle Regioni a statuto speciale, per definire “i principifondamentali in materia di turismo ed industria alberghiera”, tali principi, infatti “devonogarantire l’equilibrato sviluppo delle attività turistiche e di quelle connesse” (art. 1).

Di particolare rilevanza l’art.4 della suddetta legge, il quale dispone la costituzione delle“Aziende di Promozione Turistica (APT), “quali organismi tecnico-operativi e strumentali,muniti di autonomia amministrativa e di gestione”. La legge, allo stesso articolo, stabilisceche le Aziende, previo nulla – osta della Regione, istituiscano uffici di informazione e diaccoglienza turistica denominati IAT. La costituzione di questi due nuovi organi segue loscioglimento delle Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo (AAST) e degli EntiProvinciali del Turismo (EPT) e la conseguente confluenza del relativo personale e delleentrate finanziarie agli organismi ai quali sono state attribuite le relative funzioni (APT,IAT). La legge, non ha delineato la fisionomia che le APT devono assumere, lasciandoalle leggi regionali il compito di individuare gli "ambiti territoriali turisticamente rilevanti" incui devono operare, nonché gli strumenti e le modalità con cui questi organismi devonoessere collegati con gli altri enti territoriali. La mancanza, quindi, di un criterio chiarocapace di far approvare alle Regioni delle leggi uniformi, ha creato non pochi problemi direcepimento delle disposizioni ed incongruenze nell’attuale sistema. In particolare, ilprimo atto legislativo della Regione Siciliana, conseguente la 217 ed in attuazione diquanto questa stabilisce, è costituito dal decreto presidenziale del 19 settembre 1986 perriformare l’organizzazione turistica. Tale decreto istituisce le Aziende AutonomeProvinciali per l’Incremento Turistico (AAPIT), e non le APT come stabilito all’art.4 della

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217, ed abolisce gli Enti Provinciali per il Turismo (EPT).Per completare il quadro dell’organizzazione pubblica del settore turistico siciliano è

necessario rifarsi alla legge del 6 marzo 1986 n.9, la quale istituisce le ProvinceRegionali tracciando una marcata linea di confine tra le competenze amministrative inmateria di turismo della Regione e della Provincia Regionale. L’art. 13, infatti, attribuiscealla Regione funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento, alla Provincia,invece, poteri su materie come servizi sociali e culturali, sviluppo economico,organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente. Il successivo art. 47 dispone piùspecificamente le funzioni in materia turistica e stabilisce che le Province Regionaliesercitano le funzioni che sono state attribuite agli Enti provinciali per il turismo,coordinando l’attività di tutti gli enti che operano nel settore a livello sub-regionale. LeProvince Regionali operano mediante programmi nei quali sono individuati gli obiettivi ele modalità delle loro azioni. In relazione alla programmazione economica, la ProvinciaRegionale elabora un programma poliennale articolato in piani settoriali e territoriali checontengono le priorità de seguire, gli obiettivi da raggiungere.

2.3. Le AAPIT.

Istituite dal decreto presidenziale del 19 settembre 1986 in ciascuna ProvinciaRegionale, le AAPIT sovrintendono a tutte le attività turistiche. L’organizzazione internadelle AAPIT è caratterizzata da un presidente, le cui funzioni sono svolte dal presidentedella Provincia Regionale o dall’assessore da questi delegato, un consiglio diamministrazione, un comitato esecutivo ed un collegio dei revisori. Le AAPIT presentinelle nove province siciliane conservano funzioni, personale, mezzi e capacità operativedei soppressi Enti Provinciali per il turismo; rappresentano organismi tecnico-operativi estrumentali muniti di autonomia amministrativa e di gestione, sono chiamati ad espletarele attività di promozione e propaganda delle risorse turistiche locali, avendo, inoltre,funzioni di informazione, assistenza ed accoglienza ai turisti. Hanno il compito, quindi, di:

• promuovere ed incrementare il movimento turistico nell’ambito del proprio territorio dicompetenza;

• esprimere motivato parere sui programmi annuali di attività delle Aziende Autonomedi Soggiorno e Turismo;

• classificare le aziende ricettive (avendone specifica competenza), riservandoall’Amministrazione Regionale solo potere sostitutivo (L.R.S. n. 27 1996 art. 4);

• raccogliere ed elaborare i dati statistici concernenti il turismo;• proporre l’iscrizione delle associazioni turistiche pro – loco nell’albo regionale delle

stesse associazioni;• esercitare attività di promozione ed organizzazione di manifestazioni finalizzate alla

valorizzazione ed alla propaganda delle risorse turistiche per l’incremento delmovimento turistico;

• esercitare ogni altra attività, demandata dalle norme vigenti ad esse o agli entiprovinciali per il turismo.

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Come già abbiamo accennato, le AAPIT dalla fine degli anni '80 hanno rappresentatol'asse portante del sistema turistico della Regione Siciliana, anche se in qualche caso laloro attività ha dovuto registrare qualche interferenza con quella delle AAST. Le AAPIT,come già detto, hanno ereditato strutture e personale dei vecchi EPT, ma tutte hannosensibilmente migliorato le strutture e rafforzato le risorse umane, per cui oggi sono ingrado di operare con buoni livelli di efficienza. Permane l'anomalia delle competenzedelimitate dai confini provinciali, per cui da un lato il sistema siciliano è diverso da quellodi tutte le atre regioni italiane e dall'altro l'estensione e la varietà morfologica e insediativadi quasi tutte le province siciliane è tale da rendere difficile una promozione del territorionel suo complesso e per singole unità.

In conclusioni, si tratta di un organismo che ha assunto e mantiene un ruolo di primariaimportanza, ma che potrebbe utilmente essere riformato per meglio rispondere alleesigenze di tutto il territorio.

2.4. Le AAST

Le Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo (AAST) sono state istituite nelle localitàconsiderate turisticamente strategiche e significative, secondo quanto disposto dalD.P.R. 27 agosto 1960 n. 1042 e continuano ad esistere in Sicilia nonostante siano statesoppresse dalla Legge Quadro sul turismo 217/83. Alle Aziende già esistenti prima deglianni ’80 si sono aggiunte quelle istituite alla fine degli anni '80 dall’AssessoratoRegionale al Turismo secondo le esigenze e le potenzialità che si sono manifestate.Sono dotate di autonomia amministrativa ed hanno personalità giuridica di dirittopubblico. Hanno il compito di incrementare il movimento turistico e di provvedere almiglioramento e allo sviluppo turistico delle località di riferimento (Osservatorio turisticoregionale, 1997). In particolare esse si occupano della promozione e realizzazione dimanifestazioni, spettacoli ed iniziative di interesse turistico, anche con il concorso deglienti e delle associazioni locali esistenti; provvedono alla propaganda per diffondere laconoscenza della località in cui hanno sede; istituiscono servizi di assistenza turistica;promuovono iniziative dirette alla costruzione o al miglioramento di impianti di prevalenteinteresse turistico, oltre che di stazioni metereologiche; valorizzano il paesaggio, ilpatrimonio artistico, storico ; assolvono quindi i compiti loro demandati dall’AssessoratoRegionale al Turismo per il raggiungimento delle loro finalità

Le 20 Aziende attualmente presenti sull’Isola, sono così distribuite:

• 2 nella provincia di Agrigento (Agrigento, Sciacca);• 1 nella provincia di Caltanissetta (Gela);• 4 nella provincia di Catania (Acireale, Caltagirone, Catania/Acicastello, Nicolosi);• 2 nella provincia di Enna (Enna, Piazza Armerina);• 7 nella provincia di Messina ( Capo d’Orlando, Giardini Naxos, Isole Eolie, Messina,

Milazzo, Patti, Taormina);• 2 nella provincia di Palermo (Cefalù, Palermo/Monreale);• 1 nella provincia di Siracusa (Siracusa);• 1 nella provincia di Trapani (Erice).

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Si noti che le sedi di Palermo e Catania inglobano rispettivamente i comuni di Monrealeed Acicastello; che i comuni sedi di aziende sono in prevalenza località costiere e che piùdi un terzo del totale (7 aziende) sono ubicate nella provincia di Messina.

L’analisi delle AAST e degli effetti della loro presenza può prendere le mosse daalcune considerazioni relative alla popolazione ed alla superficie dei comuni sedi delleAziende.

Tab.1 Incidenza dei Comuni sede delle AAST rispetto all’intera regioneCITTA’ SUPERFICE

in kmqPERCENTUALE

SU SUPERF.SICILIA

25.710,2 kmq

POPOLAZIONE PERCENTUALE SUPOPOLAZIONE

SICILIA5.087.794

Agrigento 244,57 0.95 51.325 1.00Sciacca 191,01 0.74 31.591 0.62Gela 277,37 1,08 72.535 1.43Acireale 39,96 0.15 46.199 0.91Caltagirone 382,77 1.48 36.898 0.73Catania/Acicastello

180,888,65

0.700.03

333.07517.927

6.540.35

Nicolosi 42,48 0.16 5.365 0.11Enna 357,18 1.38 28.273 0.56Piazza Armerina 303,04 1.17 22.355 0.44Capo d’Orlando 14,56 0.05 11.948 0.23Giardini Naxos 5,44 0.02 8.640 0.17Isole Eolie 88,61 0.34 10.382 0.20Messina 211,23 0.82 231.693 4.55Milazzo 24,23 0.09 31.541 0.62Patti 50,18 0.19 12.959 0.25Taormina 13,16 0.05 10.120 0.20Cefalù 65,80 0.25 13.882 0.27Palermo/Monreale

158,88529,20

0.612.05

698.55626.256

13.73

Siracusa 619 2.4 126.136 0.52Erice 47,21 0.18 29.420 0.58TOTALE 3.855,41 14.89 1.857076 34.01

I dati della Tabella n. 1 sono relativi ai comuni sedi delle AAST e permettono di rilevarela loro incidenza rispetto all’intera Regione. In particolare, si evince la minima estensionedei territori interessati rispetto alla superficie totale dell’Isola, in contrapposizione con unamaggiore incidenza della popolazione (residente nei comuni sedi AAST) rispetto allapopolazione totale della Sicilia: ciò è dovuto alla presenza dei tre maggiori capoluoghisiciliani (Catania, Messina e Palermo).

Come si può facilmente vedere ci troviamo dinanzi ad una distribuzione fortementesquilibrata, per cui l'85% del territorio dell'Isola e i due terzi della sua popolazione sonoesclusi dall'attività istituzionale di questi organismi; ciò spiega la loro attuale precarietà e,per un altro verso anche la cattiva distribuzione dei flussi turistici.

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La legge finanziaria 1999 della Regione Siciliana ne ha decretato lo scioglimento,anche se poi la sua effettiva attuazione non si è ancora avuta, per cui le AAST sonoancora in vita, governate da commissari e praticamente senza alcun finanziamento. Sitratta, come si può facilmente comprendere, di una situazione precaria econtroproducente, per cui da ogni parte si auspica che al più presto si realizzi una riformacomplessiva del sistema che sostituisca alla vecchia rete delle AAST un nuovocomplesso di organismi che meglio possa rispondere alle esigenze di promozioneturistica dell'intero territorio regionale.

2.5. I Comuni, le Pro loco.

Il sistema turistico della Regione Siciliana è altresì caratterizzato dalla presenza di altrioperatori pubblici del settore turistico, che operano in un ambito più ristretto e che sono iComuni. Ai sensi dell’art. 4 dell’O.R.E.L., essi provvedono ai servizi di interesse locale esvolgono le funzioni ad essi attribuite dalla legge. Nelle competenze dei Comunirientrano, pertanto, tutte quelle materie che riguardano la promozione ed il sostegno dimanifestazioni e di iniziative turistiche, artistiche, culturali, sportive e di spettacolo, diinteresse comunale. Tali competenze vengono attribuite agli “Assessorati comunali alturismo, sport, tempo libero e spettacolo”, che svolgono attività inerenti alle materie diloro competenza nell’ambito del territorio comunale, ed alle “Pro Loco”, associazioni acarattere privatistico ma menzionate all’interno di leggi regionali poiché svolgono attivitàdi valorizzazione della zona di competenza, fornendo al contempo informazioni edassistenza turistica.

Bisogna rilevare purtroppo, che Assessorati e Pro – Loco non sempre sono presentiall’interno del panorama amministrativo comunale e soprattutto non sempre sostengonoiniziative concrete ed efficienti a favore dello sviluppo turistico del territorio.

Infine, leggi a contenuto settoriale attribuiscono, ai Comuni, anche specifiche funzionicome ad esempio la L.R.S. n. 9 del 6 marzo 1994 che regola la normativa su unaparticolare tipologia turistica quale l’agriturismo.

In conclusione, dobbiamo rilevare che vi è nella maggior parte dei Comuni grandedifficoltà e a volte anche remore attitudinali a creare al loro interno effettive competenze eprofessionalità in materia di turismo, il che rende ancora meno efficace la loro attività inquesto settore, pur tanto importante per il loro sviluppo globale.

3. Una proposta di sviluppo diffuso: gli STL

3.1 I Sistemi Turistici Locali: definizioni e criteri di identificazione.

Come già è stato accennato, la L. 217/83 aveva riordinato il sistema degli OPT,sopprimendo le due vecchie istituzioni degli EPT e delle AAST e prevedendo una nuovarealtà territoriale costituita dalle APT (Aziende di Promozione Turistica). Abbiamo anchevisto come, ancora a tutt'oggi, la Regione Siciliana non si è adeguata a tale normativache in minima misura, abolendo gli EPT, ma in realtà trasformandoli nella anomala figuradelle AAPIT.

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Pertanto, nella Regione Siciliana persiste ancora l'esistenza di queste due figure(AAST e AAPIT), anomale rispetto al contesto turistico italiano, e, per molti versi, pocoper niente efficienti per la realizzazione di quello che noi vorremmo chiamare "modelloSicilia".

Un modello di sviluppo turistico che sinteticamente definiremo sostenibile, endogeno,diffuso, e per la cui realizzazione la Sicilia ha tutte le potenzialità richieste. Un modelloche esige una forte e capillare radicazione nel territorio di nuovi modelli di OPT, facenticapo ad un rinnovato Assessorato Regionale che, a sua volta, possa contare sull'efficacecollaborazione di altri organismi come l'Osservatorio Regionale del Turismo e "l'AgenziaRegionale di Promozione Turistica".

Abbiamo detto di OPT diffusi nel territorio, e la definizione che al momento potremmodargli è quella di Azienda di Promozione Turistica, come la 217/83 definiva gli organismisub-regionali preposti allo sviluppo turistico di "aree turisticamente omogenee". Unadenominazione ed una definizione che sono oggi superate da quella di "Sistemi TuristiciLocali" (STL), di cui alla Proposta di legge n. 5003, che, all'art. 5 recita:" Si definisconoSistemi Turistici Locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambititerritoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beniculturali, ambientali e di attrazioni turistiche o dalla presenza diffusa di imprese turistichesingole o associate". Ovviamente, come tutte le definizioni anche questa si presta acritiche e a diverse interpretazioni, ma in questa sede accenneremo solo al fatto chenella p.d.l. non si fa poi alcun accenno agli organismi che dovrebbero essere preposti adogni Sistema Turistico Locale, facendo presumere che tale determinazione sia rimessaalla potestà legislativa delle regioni. E, in effetti, se torniamo alla Regione Siciliana,troviamo il più recente disegno di legge presentato all'ARS con il numero 1065/2000 cheall'art. 4 definisce i STL "… sono entità turistiche operanti in ambiti territoriali sub-regionali di dimensione intercomunale o interprovinciale, caratterizzate da contesticulturali omogenei nonché da strategie organiche di valorizzazione delle risorse turistichee di promo-commercializzazione dei prodotti turistici". Anche questa definizione si puòprestare a critiche e aggiustamenti, ma ciò che ci preme mettere in evidenza è che poi,all'art. 7, lo stesso ddl prevede nell'ambito dei STL l'istituzione di "Agenzie TuristicheTerritoriali", "organismi di livello locale muniti di personalità giuridica di diritto pubblico edotati di autonomia gestionale". Comunque le si voglia definire e regolare, ci sembra chesi stia in ogni caso procedendo nella direzione da noi indicata della creazione di una retecapillare di OPT, che possano valutare e valorizzare tutte le enormi potenzialità turistichedelle diverse aree della regione. Il fenomeno della concentrazione, soprattutto nei centridotati di AAST, potrà essere superato solo diffondendo nel territorio questi nuoviorganismi, che saranno preposti alla creazione di prodotti turistici innovativi datrasmettere poi a quei "Club di prodotto" dei quali si parla in altro saggio di questorapporto o a quell'organismo regionale che abbiamo definito Agenzia Regionale diPromozione Turistica.

Sarà così evitato il rischio - già incombente - della congestione delle aree più maturedella regione e si realizzerà l'altro importante obiettivo della diffusione dei flussi turistici intutta l'Isola, valorizzando quelle decine di centri minori che custodiscono enormipatrimoni di risorse e che tanto necessitano di uno sviluppo concreto.

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In conclusione, pensiamo ad un reticolato di OPT che in qualche modo si rifaccia alsistema francese dei "Pays d'Accueil Touristique" e dei "Syndicats d'Initiative" e possagarantire diffusione ed efficienza.

Occorre quindi procedere ad un'attenta ricognizione del territorio dell'Isola, e occorresoprattutto attivare quei collegamenti e quelle intese fra enti locali ed operatori pubblici eprivati, per realizzare quei Sistemi la cui definizione dovrà partire proprio da questa spintadi base, per ottenere poi dalla Regione riconoscimento e sostegno.

Per parte nostra abbiamo voluto avviare questo processo di identificazione, perpresentare alcuni esempi che riteniamo possano essere utilmente valutati. Abbiamorivolto la nostra attenzione alle provincie di Catania e di Enna ed abbiamo definito quattroSistemi o Comprensori, come abbiamo voluto continuare a chiamarli. La presentazione èin questa sede oltremodo schematica, ma i criteri di identificazione ed aggregazione sonostati attentamente discussi e ponderati.

Si è così ovviamente tenuto conto della contiguità dei comuni coinvolti, e poi dellaomogeneità morfologica, storico-culturale ed economica, nonché dei possibili fattori digravitazione (servizi, sanità, scuola, commercio, etc.). Sono state considerate le grandiinfrastrutture di accesso a queste aree, e infine tutti gli altri elementi più strettamentelegati al turismo come le strutture ricettive, le risorse ambientali e culturali, le attività einfine le potenzialità di creazione di prodotti turistici comuni, e cioè itinerari, soggiorni,escursioni.

Su queste basi abbiamo definito alcuni STL, e a ciascuno abbiamo dato un nome chepotesse dare un richiamo alla fantasia e all'interesse dei turisti.

Si tratta forse di una semplice esercitazione scolastica, ma riteniamo comunque chepossano essere di qualche utilità nel delineare le prospettive di sviluppo turistico dellaRegione Siciliana.

3.2 Alcuni esempi di Comprensori

3.2.1 Il Comprensorio "Terre d'Aci"

I comuni che possono essere ricompresi in questo comprensorio sono quelli chericadono all’interno del territorio delle Aci: Acireale, Aci Castello, Aci Catena, AciS.Antonio, Aci Bonaccorsi, Santa Venerina e Valverde, tutti nella Provincia di Catania. Sitratta di un gruppo di comuni che sin da tempi remoti hanno trovato un punto diriferimento nel mito e nella storia, e che vedono tra di loro prevalere, per dotazione disevizi e dimensione della popolazione, un comune su tutti: Acireale.

Geograficamente questo comprensorio si estende lungo la fascia costieraorientale della Sicilia, in corrispondenza del versante Sud-Est dell’Etna, ed èconfinante a Sud con il territorio del Comune di Catania, ad Ovest con il territoriodel Comune di Zafferana Etnea, a Nord con i territori dei Comuni di Giarre eRiposto, ad Est con il mar Ionio.

L’attività dell’Etna ha profondamente inciso sulla morfologia di questo territorio, ritenutodi grande interesse geovulcanologico, come testimonia la presenza di antichi fenomeni

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vulcanici (colate basaltiche, bradisismi, pillow), risalenti a circa 500.000 anni fa.Il comprensorio Acese si presenta ben collegato tanto con il capoluogo di provincia,

Catania, dalla quale dista circa 16 Km, quanto con gli altri centri abitati. L’autostrada A18(Catania-Messina) e la SS 114 (Orientale-Sicula) rendono agevole l’accesso alcomprensorio, facilitando il collegamento con il vicino aeroporto internazionale “FilippoEredia”, situato a Catania in località Fontanarossa, e con il porto di Catania.

A queste infrastrutture si aggiunge un sistema di approdi, prevalentemente utilizzati daipescherecci, localizzati in corrispondenza delle frazioni a mare di Capo Mulini, S. MariaLa Scala, S. Tecla, Stazzo, Pozzillo e Aci Trezza, per alcuni dei quali dei quali è previstoun piano di trasformazione in porti turistici.

Certamente consistente risulta, poi, la dotazione di strutture ricettive. Basti pensare chenei territori dei comuni di Acireale e Aci Castello, con le frazioni di Cannizzaro e AciTrezza, ricadono i più importanti alberghi della provincia di Catania. Sono dieci glialberghi localizzati su Aci Castello ed altrettanti su Acireale, per un totale rispettivamentedi 1.701 e 3.540 posti letto. A questi si aggiungono un albergo con 20 posti letto su SantaVenerina e, sempre su Acireale, 3 campeggi, con 800 posti letto; minore e decisamenteesiguo è, invece, il numero di strutture di altro tipo, che registrano la presenza di una solaazienda agrituristica.

Se dal punto di vista paesaggistico è l’Etna che domina questo territorio,caratterizzando la configurazione e la conformazione delle risorse naturali della Timpa edella Gazzena, e dando spazio al Bosco di Aci, sul piano storico-culturale troviamo neicentri urbani numerose testimonianze artistiche ed architettoniche (chiese, edifici epalazzi), riconducibili all’epoca barocca, quando quest’area, distrutta come gran partedella Val di Noto dal terremoto del 1693, venne interamente ricostruita.

Pertanto, potrebbero dar luogo a corrispondenti prodotti turistici la riserva orientatadella Timpa, la Gazzena ed il Bosco di Aci, con le loro vegetazioni tipiche della macchiamediterranea; le risorse idriche, con la presenza di acque sulfuree e termali; le risorseartistiche e culturali del periodo barocco, con i suoi palazzi e le sue chiese, checustodiscono le tele di Paolo Vasta; le tradizioni dell’artigianato e della civiltà contadina,con i limoneti della riviera jonica e con la “via dei mulini”.

Si tratta di prodotti che trovano una identità forte nel comprensorio, caratterizzandolo edistinguendolo in modo evidente rispetto agli altri territori dei comuni vicini.

Ma è questa un’ipotesi che si scontra ancora con la realtà, che vede fortemente sotto-utilizzate le potenzialità turistiche del comprensorio che non riesce a catturare quei flussituristici che, abitualmente e costantemente nell’anno, transitano per queste zone, e chetrovano in Acireale un comoda tappa per la ricettività alberghiera. Rimane cosìpenalizzato, malgrado le sue bellezze architettoniche, anche questo comune che, invece,per dotazione di servizi e strutture ricettive, oltre che per dimensioni, potrebbe benissimoattribuirsi il ruolo di coordinatore dell’offerta turistica del Comprensorio Acese o, se sipreferisce, del "Sistema Turistico Locale delle Aci".

3.2.2 Il Comprensorio "Alcantara Sud"

Il comprensorio dell’Alcantara ricade nella fascia orientale della Sicilia ricompresa tra il

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mar Ionio, le valli dei fiumi Alcantara e Simeto, e la Piana di Catania. All’interno di questoterritorio sono localizzati i comuni di Calatabiano, Fiumefreddo, Giarre, Mascali eRiposto, situati tutti a Nord del capoluogo di provincia, Catania.

Geograficamente la presenza dell’Etna contraddistingue tutto il versante ionico etneo,con forti pendenze che vanno dai circa 3.300 metri di quota della vetta più alta perdegradare nell’arco di pochi chilometri, fino a raggiungere il mare, ed è in quello spaziocompreso tra la fascia collinare ed il mare che si colloca questo comprensorio,morfologicamente modellato dall’attività eruttiva del vulcano.

La localizzazione dei comuni del comprensorio prevalentemente lungo la costa ha fattosì che nel passato, prima dell’avvento della ferrovia, fosse il mare la via di comunicazionepiù utilizzata, tanto da determinare lo sviluppo di un’area molto dinamica, all’interno dellaquale ricadono oggi i due centri di Giarre e Riposto, tanto vicini da sembrare un unicocomune. Procedendo da sud a nord del litorale si evidenziano spiagge alte e disseminatedi scogli tondeggianti, a Riposto e Torre Archirafi, spiagge pressoché sabbiose eghiaiose nella frazione Fondachello, spiagge sabbiose in corrispondenza della foce delfiume Fiumefreddo e di Marina di Cottone.

Rispetto alle infrastrutture di trasporto il comprensorio dell’Alcantara risulta bencollegato, essendo servito, lungo la costa, dall’autostrada A18 (Catania-Messina) e dallaSS 114 (Orientale-Sicula), e dalla SS 120 che collega Fiumefreddo con i paesi dell’Etna.Per il resto, il trasporto su gomma è assicurato da strade provinciali e comunali, mentrequello ferroviario dalla Ferrovia dello Stato, che passa lungo la costa, e dalla FerroviaCircumetnea, che corre sulle pendici dell’Etna, per giungere, dopo averla percorsa tutta,fino a Catania. L’unico porto commerciale esistente lungo questo tratto di costa è quellodi Riposto, attualmente interessato da un progetto per la realizzazione di un portoturistico.

Le strutture ricettive sono un elemento molto debole dell’offerta turistica delcomprensorio: prevalgono i campeggi lungo la costa (due a Calatabiano, due a Mascalied uno a Riposto, per un totale di 2.080 persone ospitabili), mentre sono solo tre glialberghi (a Giarre e a Mascali), di cui due nella stessa località ed uno prevalentementeutilizzato come sede di mostre e congressi; poche le aziende agrituristiche, ed un solovillaggio in località S.Marco (Calatabiano), ormai da anni chiuso ma ancora funzionale.Consistente è, invece, la presenza di “seconde case” e residenze secondarie, chesoddisfano prevalentemente il bisogno di mare della collettività locale.

La peculiarità del suo clima mediterraneo; il paesaggio, racchiuso tra mare emontagna; la presenza di risorse naturali quali la Riserva Naturale Orientata diFiumefreddo, importante oasi naturalistica legata alle particolari condizioni ecologichecreate dalle acque fredde del fiume omonimo; il fiume Alcantara, oggi vendutoturisticamente solo per le sue note gole, che tuttavia ricadono in un comprensorio diversoda questo da noi tracciato; la bellezza del mare e delle spiagge che degradano,trasformandosi da roccia in ciotolo e, poi, in sabbia; l’ambiente urbano, con le sue chiesee le sue tradizioni, sono certamente gli elementi sui quali puntare per la costruzione di unprodotto turistico del comprensorio.

Un prodotto turistico che a nostro avviso potrebbe caratterizzare ed identificare questocomprensorio e che potrebbe trovare nel comune di Giarre, certamente il più importante

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per dotazione di servizi e dimensione della popolazione, il suo centro di coordinamento.Ma, naturalmente, la valorizzazione di questo comprensorio - o STL, come vuole la più

aggiornata terminologia -, esige, a nostro parere, la forte presenza propositiva epropulsiva di un organismo di governo, che secondo la 217/83 potrebbe chiamarsi APT,o, secondo la probabile, prossima legislazione regionale, ATL (Agenzia Turistica Locale).

3.2.3 Il Comprensorio "La porta dei Nebrodi"

Un comprensorio che a nostro avviso risulta ben individuato è quello che comprende icinque comuni di Nicosia, Sperlinga, Capizzi, Cerami e Troina. Tali comuni sono situati anord est di Enna e sono (ad esclusione di Capizzi che fa parte della provincia di Messina)parte fisica della sua provincia. L'intero comprensorio appartiene al Parco regionale deiNebrodi. Alcuni comuni del comprensorio sono interamente compresi nel Parco, mentrealtri vi ricadono solo in parte.

I monti Nebrodi che affiorano lungo la costa tirrenica tra i Peloritani e le Madonie, sidistinguono per le alte vette che frequentemente superano i 1.500 m. e per la presenza diboschi , parte residua della foresta che un tempo copriva il 50% del territorio siciliano. Ilterritorio del comprensorio presenta aspetti morfologici strettamente connessi con lecaratteristiche geografiche ed orografiche dello stesso. I cinque comuni, infatti, ricadonoin un'area prevalentemente montuosa: tra il versante meridionale dei Nebrodi ( zone amaggiore pendenza) e territori di altura più modesta dai quali si ergono frequentementeisolati rilievi a pendenza accentuata.

Oltre ai fattori morfologici e geologici dell'area considerata, il fattore climatico svolge unruolo altrettanto importante ai fini dell'identificazione del comprensorio. In questi comuni,il clima mediterraneo si manifesta in modo più rigido rispetto alla maggior parte dell'Isola,costituendo il cosiddetto "clima montano siculo" ( maggiore ampiezza delle escursionitermiche annue pari a 19°). I comuni presi in considerazione sono, appunto, comunimontani in cui il mancato sviluppo economico ed il conseguenziale processo migratoriosono stati i principali artefici del calo demografico registrato nel corso degli anni.

I cinque paesi del comprensorio sono collegati dalla SS 120 e da una rete di strademinori. Tutti i centri considerati possono collegarsi in qualche modo all'asse autostradaleA19 CT - PA, ma attraverso strade statali e provinciali tortuose, poco curate e conassurdi tempi di percorrenza. Il comprensorio non è attraversato da nessuna lineaferroviaria. L'aeroporto e la struttura portuale più vicini ( essendo i comuni aree interneall'Isola) risultano essere quelli della città di Catania.

Le strutture turistiche del comprensorio in esame rappresentano l'elemento più deboledell'offerta turistica locale, sia per l'esiguo numero che per la mancanza di una capillarediffusione nel territorio e per l'assenza di diversificazione tipologica delle stesse. Scarsala presenza di alberghi: solo 5 in tutto il territorio (3 a Nicosia e 2 a Troina). Poche leaziende agrituristiche (5 a Nicosia e 1 a Troina). Da rilevare, inoltre, la presenza delcentro congressi più importante della provincia di Enna: La "Cittadella dell'Oasi" diTroina. Concentrate negli stessi comuni finora citati le altre strutture di ricreazione e disupporto ( 2 cinema, 3 discoteche, 1 impianto ippico ed 1 campo da tennis). La stessaconcentrazione si può rilevare, infine, per i servizi turistici: 3 agenzie di viaggio a Nicosia,

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1 a Troina, 2 Uffici di Informazione Turistica a Troina.Analizzando le risorse turistiche del comprensorio, queste sono caratterizzate da

paesaggi naturalistici di notevole bellezza e rarità ( le immense distese dei boschi diCerami o di Capizzi popolate da fusti di cerro di età e dimensioni ragguardevoli, o ancorail bosco di Sperlinga o di Nicosia, questo ultimo ricco di roverello, frassino e faggi ); dabeni artistici e culturali tanto antichi quanto preziosi come, ad esempio, la Cattedrale diNicosia, il cui interno costituisce un vero e proprio museo, con il celeberrimo soffittoligneo medievale, le opere scultoree del Gagini, del Li Volsi e la famosa tela di PietroNovelli, "Madonna tra il Battista e S. Rosalia". Il Patrimonio storico - culturale,comprende, inoltre, il castello di Sperlinga (fra i rupestri più importanti d'Europa, risalenteall'anno 1000) con le adiacenti "case" scavate nella roccia, e la Roccaforte di Cerami.Infine, di particolare bellezza i numerosi palazzi nobiliari, le ville in stile liberty e le tantemasserie che si ergono sul territorio nicosiano e in quello degli altri comuni.

Strettamente correlato al concetto di risorse turistiche è quello di attività turistica qualeulteriore ed importante fattore d'attrazione. Tra le attività particolarmente degne di notadel comprensorio, si ricordano in particolare a Nicosia "la gara del Palio", che trae originedell'esistenza di numerose confraternite religiose, e le sagre di prodotti tipici (la "sagradei maccheroni" e la "sagra dei biscotti" ), le feste dei Patroni S. Giacomo e S. Silvestrorispettivamente per i paesi di Capizzi e Troina, ed infine le fiere del bestiame tra le piùimportanti in Sicilia.

Abbiamo così individuato l’esistenza di tutti gli elementi che identificano il comprensorioe ne compongono l’offerta turistica; appare, quindi necessario istituire un centropolarizzante che valorizzi tutti questi i fattori e proceda alla creazione di prodotti turisticiefficaci e competitivi: tale centro potrebbe essere costituito dall’Azienda di PromozioneTuristica (APT) o Agenzia Turistica territoriale, la cui collocazione naturale non può cheessere Nicosia.

3.2.4 Il Comprensorio "La porta degli Erei"

Il comprensorio si identifica nei Comuni di Centuripe, Regalbuto, Agira, Leonforte,Assoro i quali formano un interessante "arco" territoriale facilmente fruibile ed utilizzabileper la realizzazione di itinerari turistici alternativi. Il comprensorio si sviluppa fra i territoridell'antico Val Demone (uno dei tre "valli" in cui gli arabi divisero la Sicilia), fra ilcomplesso montuoso dei Nebrodi e le frangie laterali degli Erei. Il territorio è costituito dauna serie di monti di media altitudine che hanno determinato la definizione di "altopianocentrale". Di particolare rilevanza la presenza di formazioni gessose, sede frequente difenomeni carsici: le acque infiltrandosi tra i gessi formano cavità, grotte e fessure.

Ai caratteri morfologici comuni appena descritti, si aggiungono le comuni vicendestoriche determinate dal susseguirsi di dominazioni (greci, romani, barbari, bizantini,arabi, normanni, angioini, spagnoli e borboni) che hanno lasciato sul territorio traccetuttora visibili, riscontrabili nella struttura urbana di alcuni paesi (per esempio interiquartieri caratterizzati da un tessuto urbanistico tipicamente arabo), nei ritrovamentiarcheologici, o ancora nelle costruzioni - ad oggi intatte - quali palazzi nobiliari ( ancoraoggi appartenenti a privati cittadini), chiese o conventi che testimoniano l'importanza

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della diffusione del cattolicesimo in Sicilia.I cinque comuni sono situati a nord dell'autostrada A19 Catania - Palermo, e possono

essere considerati come tappe successive di un itinerario che potrebbe partire daCatania ove è situato l'aeroporto più vicino. Se invece si desidera intraprendere il viaggiodall'aeroporto di Palermo si percorrerà l'itinerario in senso inverso. Partendo da Catania,quindi, si possono imboccare due strade: la SS 121, che può essere considerata comeuna strada panoramico - turistica, che collega tutti i paesi del Comprensorio eccettoCenturipe, raggiungibile da una diramazione della stessa (SP 92), oppure l'autostrada A19 CT - PA imboccando successivamente le uscite di Catenanuova per raggiungereRegalbuto e Centuripe, l'uscita di Agira, ed infine quella di Mulinello per arrivare aLeonforte o Assoro. Se ci si sposta in autobus, i cinque paesi sono ben serviti da unacompagnia di autolinee private che, considerando come punto di partenza la città diCatania, fornisce collegamenti attraverso una gamma di orari piuttosto diversificata,permettendo di visitare i paesi per l'intera giornata.

L'intero comprensorio, presenta elementi di rilevanza turistica che gli conferiscono icaratteri tipici necessari per la realizzazione di un itinerario "alternativo". Si riscontrainfatti, la presenza di un ricco patrimonio culturale i cui beni variano dai ritrovamentiarcheologici di Centuripe, inesauribile miniera di reperti denominata il "Balcone di Sicilia",alle innumerevoli chiese di Agira, Assoro, Regalbuto e Leonforte progettate da illustriarchitetti, e custodi di antiche e preziose opere d'arte; dai resti di castelli e fortezze situatiad Agira ed Assoro, ai palazzi nobiliari ed alle opere monumentali di Leonforte. IlComprensorio è altresì caratterizzato dalla presenza di un lago artificiale, Lago Orcel oPozzillo (fra i più grandi d'Europa ), situato fra i territori di Regalbuto ed Agira, vera epropria oasi naturale ricca di un'interessante flora e di una particolare fauna (rare speciedi uccelli quali l'airone cinerino o la famiglia dei gheppi). I cinque comuni, inoltre,organizzano manifestazioni ed attività turistiche durante tutto l'arco dell'anno attirandoturisti in occasione di feste religiose (per es.: le feste dei patroni nei diversi paesi, o ilpresepe vivente ad Agira), sagre di prodotti tipici (per es. la "sagra della pesca tardiva" aLeonforte o la "sagra tradizionale agricola ad Assoro) o feste di altro genere quali ilCarnevale di Regalbuto o la sfilata storica di Assoro. I turisti in visita al comprensoriopotranno pernottare a Centuripe, in uno degli appartamenti della cosiddetta rete di "casealbergo" gestita dall'Archeo Club del luogo; in uno dei due alberghi situati a Regalbuto ead Agira ( il primo tre stelle dotato di 48 camere con 96 posti letto il secondo dotato di 5camere e 8 posti letto); o ancora presso un'azienda agrituristica dotata di 3 camere e 7posti letto.

Il comprensorio Nord - Simeto Ennese corrisponde, quindi, ad un giacimento di beniculturali da valorizzare, mantenere, e restaurare. Un valido contributo in tal sensopotrebbe essere fornito dalla creazione di itinerari stabiliti sulla base di "carte tematiche":percorsi che si sviluppano seguendo un tema ben preciso come ad esempio l'istituzionedi un itinerario arabo, o la visita delle chiese appartenenti al periodo spagnolo. Tra leattività che sfruttino le potenzialità di tali beni si possono realizzare visite guidate per ituristi in arrivo, settimane di studio, laboratori o "stage" Parallelamente a questo tipo diiniziative la presenza del lago Pozzillo, costituisce una risorsa naturale sin ora pocosfruttata. Infatti, l'esistenza di rare specie di animali, e la particolarità del sito potrebbero

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determinare la diffusione di un turismo naturalistico (bird - watching per esempio), edancora, gli spazi presenti ed il bacino idrico potrebbero essere presi come spunto perattività ludico - sportive realizzate stagionalmente. Si pensi ad esempio alle attivitàippiche, ai sentieri da percorrere in mountain bike o alle competizioni agonistiche chesarebbe possibile realizzare sfruttando il bacino ( per es.: canottaggio o vela ). Infine,l'insufficiente presenza delle strutture ricettive necessarie per la creazione di un prodottoturistico di qualità suggerisce il riadattamento delle numerose e suggestive masserie checostellano il territorio del comprensorio, realizzando residenze, case per turismo rurale,ostelli della gioventù per soddisfare le richieste dei fruitori più giovani, o la ristrutturazionedi conventi e palazzi nobiliari, per attirare un turismo di livello più alto.

Inoltre, l'istituzione di organi quali l'Azienda di Promozione Turistica (APT) o AgenziaTuristica Territoriale contribuirebbe ad una migliore organizzazione dell'offerta turisticadel comprensorio che diventerebbe più organica ed efficiente.

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XI LA PROMOZIONE DEL “PRODOTTO SICILIA”

1. La necessità di un riferimento territorialeNel panorama turistico italiano, la Sicilia, prima fra le Regioni del Mezzogiorno per

concentrazione di beni naturali e culturali presenta ad oggi, nonostante il trend positivodegli ultimi anni, una collocazione non proporzionale alle sue potenzialità.

In particolare si rileva uno sviluppo disomogeneo, tipico delle regioni del Mezzogiornod’Italia, caratterizzato da aree a fruizione polarizzata e altre che, nonostante l’altavalenza turistica del loro territorio, non riescono a decollare.

Analizzando nel tempo la politica turistica siciliana, l’individuazione di areeturisticamente rilevanti, da parte dell’organizzazione statale e regionale è stata originatasostanzialmente da esigenze di tipo amministrativo piuttosto che da spinte evolutiveendogene prodotte dalle nuove esigenze dell’offerta turistica. La delimitazione a finituristici del territorio siciliano ha trovato una prima attuazione nel 1965, quando la Giuntaregionale varò un piano di delimitazione comprensoriale di aree turistiche dell’Isola alloscopo di dare esecuzione alle disposizioni contenute nella legge regionale 27 febbraio1965 n. 4 con riferimento agli interventi per “opere di attuazione di piani di interesseturistico” e per “infrastrutture ed altre opere d’interesse turistico”. Il piano individuavacinque comprensori (palermitano, agrigentino, siracusano, catanese, e messinese),includenti zone ritenute suscettibili di ulteriore sviluppo turistico, e due comprensorituristici(trapanese e centrale) di nuovo sviluppo. Sempre nello stesso periodo, a livellonazionale, la legge n 717/65 “disciplina degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno”riprendeva, in riferimento al territorio siciliano, la nozione di comprensorio turistico.Ancora una volta l’azione del soggetto pubblico era tesa ad individuare zone d’interesseturistico in riscontro ad esigenze amministrative.

Il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno distinse preliminarmente i comprensori in trecategorie: comprensori di sviluppo turistico, comprensori di ulteriore sviluppo turistico ecomprensori ad economia turistica matura. 1

I comprensori individuati di “nuovo sviluppo turistico”(costa siracusana, e ragusana,agrigentino e Isole di Linosa e Lampedusa e comprensorio siciliano centrale) e di“ulteriore sviluppo turistico”(fascia costiera siciliana nord - orientale, Isole Eolie e Etna,territorio palermitano, delle Madonie, delle Caronie, Il trapanese e le Isole Egadi conPantelleria), studiati in rapporto ai servizi già attivati e alle potenzialità intrinseche alterritorio, rientravano effettivamente nella tassonomia di classificazione loro attribuita.

Successivamente la legge regionale n.78 de 12 giugno 1976, perseguendo semprel’obiettivo di ottimizzare la spesa, divise l’Isola in ambiti di interesse turistico secondo laseguente classificazione:

1 Comunicazione presentata da Maurizio Giannone – XVIII Congresso Geografico Italiano – Roma, 18 –22 giugni 2000Università La Sapienza

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a) Zone di attrazione turistica da nazionalizzare : Taormina, Cefalù, Palermo con i tregolfi e Ustica, Isole Eolie;

b) Zone di rilevante interesse turistico da sviluppare: Lilibeo, Isole Egadi ePantelleria, Agrigentino e Isole Pelagie, Ibleo e siracusano, Etna, peloritano eNebrodi, area dell’ennese e del nisseno, le Madonie.

c) Zone di interesse turistico ma a forte presenza industriale: Augusta, Gela,Milazzo e Termini Imerese.

Per queste ultime aree lo sviluppo del turismo era considerato in funzione compatibilee complementare alle attività prevalenti del territorio.

L’ inquadramento storico sulle linee di programmazione territoriale del turismo in Sicilia,permette di trarre qualche conseguenza sul rapporto di interdipendenza tra costituzionedei distretti turistici e lo sviluppo del settore specifico nelle aree individuate.

Una prima osservazione parte dal fatto che nonostante la zonizzazione abbia rispettatouna certa delimitazione delle aree in base alle caratteristiche intrinseche ed alle risorsedel territorio, ciò non ha apportato segnali propulsivi in termine di effettività di un’offertaturistica integrata

A distanza di circa trentacinque anni molte zone classificate a rilevante interesseturistico, quindi da sviluppare, rimangono ancora oggi con un forte potenziale di risorseinutilizzato o denotano la presenza di un’offerta turistica a sviluppo spontaneo, senzainfrastrutture e servizi di supporto delle attività turistiche. Nel complesso sono prodottidestinati ad avere un ciclo di vita breve, più orientati al mercato locale che estero,particolarmente attento alla fruizione di un’offerta che presenti elementi di congiunzionecon i servizi primari del territorio.

I minus che non hanno permesso lo sviluppo integrato del settore nelle varie areedelimitate dalla normativa nazionale e regionale è da identificarsi, non solo nei limitiesclusivamente amministrativi posti negli obiettivi strategici di individuazione deicomprensori, ma soprattutto dalle carenze nella pianificazione e programmazione dellearee. L’assenza degli strumenti di programmazione urbanistica ed edilizia hannocondizionato la formazione di un’offerta turistica pienamente fruibile secondo i canoni delturismo sostenibile. In molti tratti delle coste siciliane ritroviamo un modello diinsediamento che si ripete ovunque con poche variabili; si tratta di centri anonimi, nonintegrati nella realtà locale e che quindi si stagliano come elementi avulsi nel contestoambientale originario.

Tale estraneità è rafforzata dalla componente speculativa intrinseca in simili interventi,che per materiali utilizzati, per tipologie architettoniche e per rapporto tra struttureturistiche e aree verdi contrastano con la naturalità e la cultura dell’area turisticaoriginale. Da queste considerazioni, unite all’analisi settoriale sviluppata nelle precedentipagine, nasce la necessità di riorganizzare il prodotto identificando un baricentrodirezionale cui ancorare il processo di crescita equilibrato delle aree, con l’obiettivo nonsolo di ottimizzare l’impiego dei finanziamenti pubblici e privati, ma soprattuttoriorganizzare i processi di costruzione dell’offerta sostituendo i rapporti di cooperazione airapporti di concorrenza, differenziare i flussi nella diversificazione di prodotto ol’abbinamento di nuove nicchie di mercato a quelle preesistenti, individuare le leve per

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un’attività di promozione e commercializzazione comune, ridisegnare la nuova geografiaturistica del territorio in linea con il concetto di turismo sostenibile

Le linee programmatiche suggerite, tendono a sottolineare la necessità di una politicaturistica del territorio più attenta alla costruzione del prodotto area turistica e solosuccessivamente indirizzarla verso attività di promozione e commercializzazione.

La sola presenza di beni naturali e culturali non costituisce di per se prodotto turistico avalenza economica, la connessione tra risorse turistiche e redditività è data in modoesclusivo dalle modalità di trasformazione delle risorse disponibili. Nuovi modelli di vitaaccompagnati da elevati livelli di consumo richiedono la presenza di un complessosistema di servizi pubblici e privati: strade a scorrimento, strutture sanitaria, rete per laristorazione, impianti sportivi, luoghi di svago e aree verdi, manifestazioni culturali equanto può rendere piacevole un soggiorno. Sono proprio le attrezzature sussidiarie,quelle che completano i servizi di base di una località, e la rendono particolarmenteattraente per il turista, che molto spesso cerca nei luoghi turistici le strutture tipiche dellavita urbana. Per una esemplificazione pratica: un’area a vocazione turistica in cui nonsono disponibili servizi sanitari non è proponibile per attività turistiche rivolte alla terza etàciò rappresenta un minus nell’assetto organizzativo del territorio, sia per i residenti siaper future attività di destagionalizzazione. Almeno per ora, la Sicilia non ha attuato inpieno il suo “vantaggio competitivo”, in altre parole non ha raggiunto il livello didifferenziazione in grado di fornire continue risposte organizzative alla crescentecomplessità della domanda. Nello specifico, il processo di differenziazione funzionale chepermette il raggiungimento del “vantaggio competitivo”, corrisponde nel turismo, allasegmentazione pressoché illimitata del mercato, al soddisfacimento di nuovi bisogni, allapersonalizzazione del prodotto attraverso la creazione di servizi accessori, all’ampiezzadella corrispondente gamma di servizi, alla capacità di lanciare nuovi prodotti. Nellagerarchia degli input che partecipano a questo processo di trasformazione, acquistacentralità rilevante il ruolo degli Enti pubblici proposti alla pianificazione del territorio. Inaltre parole lo sviluppo del turismo è sempre più collegato alla crescita qualitativa equantitativa del proprio sistema territoriale, intendendo per esso la rete dei servizidisponibili per le famiglie residenti e successivamente fruibili anche dai non residenti.

2. Il ruolo dei Distretti TuristiciNell’inquadramento economico settoriale del Mezzogiorno il settore turistico è

scarsamente valorizzato rispetto alle sue potenzialità naturali e culturali, cherappresentano le risorse primarie su cui costruire un’offerta complessa e fruibile in gradodi implementare lo sviluppo economico. Ciò è dimostrato dal fatto che nonostantel’andamento favorevole degli ultimi sei anni ,il richiamo turistico dell’area continua a nonessere competitivo in confronto al centro nord. In base ai dati 1999 gli esercizi ricettivimeridionali hanno assorbito solo il 20% del totale delle presenze turistiche nazionali, laquota scende al 14,4% se riferita ai clienti stranieri. A livello operativo, gli addetti nelsettore sono il 18% del totale nazionale e 24% le unità locali presenti. Dalla dislocazionedelle unità e degli addetti al settore, è interessante notare come l’offerta turistica apparepiuttosto concentrata a livello territoriale. Nel Mezzogiorno i sistemi locali di lavoro

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specializzati in servizi turistici sono 118 e rappresentano il 36% dell’intero paese. In essivengono comprese le principali località turistiche marine e montane. La Sicilia si presentacon 16 SLL specializzati.

Tab. 1 I sistemi di lavoro specializzati in servizi turistici SLL ADDETTI SERVIZI TOTALI ADDETTI INDICE SP

Custonaci 143 1.452 3,000Bagheria 302 7.432 1,238Cefalù 301 4.007 2,288Collesano 25 512 1.487Polizzi gen. 28 677 1,260Terrasini 383 1.957 5,926Capo D’orlando 218 4.769 1,393Lipari 403 2.213 5,548Montalba.-Elicona 76 1 656 1,398Patti 153 3.281 1,421San fratello 17 484 1,070SANTATERESA DI RIVA 113 3.289 1,047Taormina 1.179 5.173 6,943AGRIGENTO 676 19.144 1,076Sciacca 213 6.436 1,008ACIREALE 366 10.391 1,073Fonte:SVIMEZ- Rapporto 2000 sull’economia del Mezzogiorno. Ed Il Mulino

Per quanto riguarda la dinamica degli investimenti, come fattore trainante dellosviluppo turistico e conseguentemente dell’occupazione, nel 1999 l’estensione dellalegge 488/1992, con provvedimento collegato alla finanziaria del 1998 ha previsto leagevolazioni alle imprese turistiche, agenzie di viaggi e altre attività individuate cometuristiche. A seguito della presentazione delle domande, avvenute tra il 15 aprile e il 15giugno 1999 nella Regione Sicilia sono state agevolate iniziative per 745 miliardi. Ma seuna corretta politica degli investimenti necessita a priori di una pianificazione territorialeche aiuti a ottimizzare le risorse disponibili in base alle potenzialità del territorio, nellostesso tempo la differenziazione funzionale necessaria all’attuazione del vantaggiocompetitivo dell’offerta turistica, obbliga alla individuazione dei distretti turistici comemappa di riferimento per tutti gli interventi di sviluppo di tipo primario come le scelteamministrative e finanziarie, e secondarie in riferimento alle attività di promozione ecommercializzazione dei servizi turistici. “Il Rapporto 2000 sull’Economia delMezzogiorno” pubblicato dallo SVIMEZ, per individuare i sistemi locali turistici prende lemosse dalla griglia territoriale dei sistemi locali di lavoro. Tra i SSL vengono definitisistemi locali turistici quelli in cui i coefficienti di specializzazione dell’occupazioneturistica sono superiori alla media nazionale. In sintesi i SLT vengono identificati in basea un coefficiente di specializzazione delle quattro categorie, ritenute rilevanti nel settoreturistico. Le categorie sono state definite in base alla classificazione ATECO, aggregandole voci considerate omogenee per tipologia di servizio offerto.

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Tab.2 I sistemi locali turistici

Tipologia di servizi Categoria Corrispondente codiceTuristici Ateco 91

Servizi di accoglienza Alberghi 55.1fascia alta

Servizi di accoglienza Campeggi ed altri alloggi 55.2fascia medio – bassa per brevi soggiorni

Servizi di ristoro e di Ristoranti, bar, 55.3, 55.4,92.34.2,intrattenimento stabilimenti balneari e 92.72.1

discoteche

Servizi di assistenza al Agenzie di viaggio, guide 63.30.1,63.30.2Turista e accompagnatori turistici

Fonte: SVIMEZ. Rapporto 2000 sull’economia del Mezzogiorno. Ed Il Mulino

Il coefficiente di specializzazione è calcolato come rapporto tra la quota di addetti allacategoria i-esima(i = 1,2…4) di ogni SLL e la quota nazionale della medesima categoria.

L’applicazione del coefficiente di specializzazione porta a definire. “sistema localeturistico” il sistema locale di lavoro i cui coefficienti di specializzazione, calcolati per ognisingola categoria di servizio turistico sono simultaneamente superiori a 1. Applicandoquesta metodologia ai dati del Censimento Intermedio Industria e Servizi del 1991 e del1996, la procedura ha inteso evidenziare le aree in cui esiste un’offerta turistica integrataa livello locale, e nello stesso tempo classificare i sistemi turistici in base al livello dispecializzazione presente e passato.

In base all’elaborazione, la Sicilia risulta con due sistemi locali con tradizione turisticaconsolidata Taormina e Lipari, un sistema locale turistico despecializzato con Terrasini, eun sistema locale turistico specializzato rappresentato da Cefalù. Nel concetto di SLTdespecializzato si intendono le località che hanno registrato un calo nei servizi diaccoglienza, mentre la specializzazione turistica non è solo funzione delle risorse naturalilocali ma anche del grado di sviluppo dell’area.

Questa metodologia di lavoro, basata su parametri strettamente economici, èessenziale per individuare l’integrazione degli sviluppi settoriali nelle varie aree, maappare limitativa se trasferita in modo integrale per l’individuazione dei distretti turistici.Ad esempio rispettando l’applicazione dei parametri selezionati le città d’arte, inmancanza dei servizi di accoglienza a fascia medio bassa inclusi nella categoriacampeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni, non rientrano nei sistemi locali turisticiidentificati. Palermo con sessantaquattro alberghi, due campeggi e cinque residencerisulta esclusa.

Oggi il concetto di sviluppo turistico a livello territoriale, da generico, periferico emarginale, diventa sempre più centrale e complesso, è un amalgama di attrazioni, alcune

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insite nel territorio e altre successivamente costituite attraverso un processo che includeattività di aggregazione, di coordinamento e di armonizzazione delle risorse da partedegli operatori pubblici e privati. L’identificazione di un Distretto Turistico implica l’analisidi variabili più ampie e complesse che tengano conto non solo dei meccanismi economiciriscontrabili sul territorio, ma anche della realtà territoriale in termini di risorse naturali eculturali senza tralasciare l’aspetto strettamente amministrativo, organizzativopromozionale e commerciale dell’offerta turistica. Un concatenarsi di più elementi checollegati tra loro devono creare poli turistici complessi, comprensivi della presenza di piùfattori produttivi, economici, sociali, territoriali e ambientali. Inoltre l’identificazione deidistretti turistici non può prescindere dal numero di presenze registrate nelle varie localitàtenendo ben presente che il fenomeno delle seconde case e dell’abusivismo ediliziocondiziona in negativo i dati ufficiali.

3. Dalla teoria alla praticaDa ciò l’esigenza di tracciare delle linee di orientamento per pianificare in modo

organico i distretti turistici, sottolineando che in termini di marketing l’efficacia del distrettoè strettamente collegata alla rete di rapporti che gli enti pubblici e privati presenti sulterritorio saranno in grado di articolare e consolidare, trasformando le proposte in realtàconcrete effettivamente realizzabili considerate le potenzialità dell’area. Sarebbe inutileparlare di distretti turistici in mancanza di risorse strettamente collegate allo sviluppo delsettore e in assenza di accessibilità al territorio. Almeno in una prima fase, gliinvestimenti strettamente turistici in località che non presentano una immediataappetibilità per il consumatore non risulterebbero redditizi: Converrebbe prima investire ininfrastrutture e servizi alle famiglie residenti e successivamente, in un territorio giàpronto, sviluppare i servizi fruibili dal consumatore turista, ciò potrebbe risultare utileanche come appoggio alle aree turistiche maggiori.

In una Regione ricca di risorse naturali e culturali com’è la Sicilia, dove tutto il territoriodovrebbe, a ragione, essere considerato a vocazione turistica l’identificazione dei distrettiè particolarmente difficile. Le considerazioni fatte precedentemente favoriscono unconcetto di distretto turistico che si polarizza su realtà turistiche già sviluppate esuccessivamente si estende a distretti turistici minori come supporto alle politiche didifferenziazione dell’offerta dei distretti maggiori. Intendendo per distretto turisticomaggiore più località che anche in presenza di un’offerta turistica differenziata pertipologia, mantengono unicità di immagine, fruibilità del sistema di trasporto locale,attività turistiche strettamente connesse sotto il profilo organizzativo e amministrativo e dicomunicazione

Attualmente nella politica turistica della Regione Sicilia la strategia dei distretti puòacquistare una triplice valenza: strumento per programmare lo sviluppo sostenibile per learee minori, Supporto operativo per riposizionare i territori a turismo maturo, elementotrainante per le aree ad alta potenzialità ma a mancato decollo. In tal modo si darà vita anuclei di sviluppo di economie aggregate che si traducono in vincoli di interdipendenzacapace di determinare lo sviluppo omogeneo dell’area turistica, stimolando le aziendedisaggregate a ridisegnare una fitta rete di rapporti reciproci ed a moltiplicarli quando

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interviene l’indotto.Nei distretti turistici è il sistema nel suo complesso a funzionare da elemento

propulsore dello sviluppo, infatti l’aggregazione intersettoriale che si realizza sul pianoeconomico e sociale fa emergere quel “vantaggio competitivo” che distingue le località.Tutti i settori economici possono trarne benefici, attivando nel contempo il doppio canaledi commercializzazione che coniuga la promozione turistica a quella collegata ai beni dilargo consumo.

In fin dei conti, il turista che entra nel territorio è un consumatore puro, che se stimolatopuò trovare appetibile l’acquisto di qualsiasi prodotto purchè presentato con modalità talida stimolarne il bisogno. Nella media nazionale, ogni 1000 lire spese in attività turistichenel 1998, hanno dato vita ad un valore aggiunto di circa 840 lire, con comportamenti chesono da questo punto di vista abbastanza simili nelle diverse aree del paese. Laparticolarità che invece differenzia di più le regioni, oltre al peso della spesa turistica, è laquota dell’effetto complessivo che resta all’interno di ciascuna regione. Nel caso dellaSicilia, la quota del valore aggiunto dipendente dal turismo è inferiore alla medianazionale, ciò può essere imputato alla debolezza produttiva dell’Isola ma anche allaincapacità di generare attrazione per la domanda turistica internazionale. .I settori chemaggiormente dipendono dalla spesa turistica, oltre a quello specifico degli alberghi epubblici esercizi, sono tutto il comparto agro alimentare, quello dei servizi ricreativi, deiprodotti energetici e della locazione di fabbricati. Senza calcolare l’impulso che ne derivaper tutte le attività artigianali a carattere locale.Come si vede, gli effetti economicitrasversali che l’aumento” programmato” della mobilità turistica è in grado di generareall’interno del territorio sono molteplici. Nel caso della Sicilia la particolarità risiede nelfatto che quei settori che maggiormente dipendono dalla spesa turistica fanno già partedel tessuto economico dell’Isola, anzi per alcuni aspetti ne sottolineano la tipicità, unesempio viene dal settore agro alimentare che senz’altro rappresenta un punto di forzada sviluppare con maggiore intensità.

Naturalmente presupposto essenziale per il successo di una politica turisticatrasversale è il coordinamento, sempre nel rispetto della differenziazione delle funzioni,tra Enti pubblici preposti alla programmazione, e l’instaurarsi di rapporti di collaborazionetra operatori pubblici e privati.

Qualsiasi piano di programmazione per lo sviluppo trasversale del territorio trova la suasolidità solo se gli attori, le cui attività e funzioni incidono sulla formazione strutturaledell’area, saranno in grado di lavorare mettendo da parte i particolarismi locali avantaggio dello sviluppo omogeneo di tutte le località.

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Fig. 1 Sistema Distretto turistico

SISTEMA PRODUTTIVOTERRITORIALE DISAGGREGATO

AGGREGAZIONE IN OFFERTATURISTICA DIFFERENZIATA

EROGAZIONE DI SERVIZI ACARATTERIZZAZIONE

TERRITORIALE

TURISMO SOSTENIBILE

SVILUPPODELL’OCCUPAZIONE

INCENTIVAZIONEDELLE ATTIVITA’CORRELATE AL

TERRITORIO

SALVAGUARDIADEL PATRIMONIO

CULTURALE ENATURALE

VANTAGGIO COMPETITIVO

STRUTTUREASSOCIATIVEIMPRENDITORIA PRIVATA

ENTIPUBBLICI

ESCURSIONISTITURISTI

4. I Distretti Turistici secondo un’ottica di marketingterritoriale

Tracciare delle linee guida di marketing territoriale è un lavoro complesso , vistal’impossibilità di considerare il territorio come un qualsiasi prodotto. Le prime difficoltàriguardano la divisione funzionale delle decisioni nella programmazione integratadell’area. La presenza dei numerosi attori, privati erogatori dei servizi settoriali, Entiterritoriali con esclusiva responsabilità di gestione e pianificazione del territorio unita allapresenza di altri enti preposti all’attività promo pubblicitaria, può generare unoscollamento tra i diversi livelli decisionali e successivamente innestare disfunzioniattuative.

In linea generale il coinvolgimento di più soggetti può dar luogo alla dipendenza dellafunzione marketing da altri livelli decisionali, determinando la formazione di direttivedivergenti fra politiche di sviluppo delle aree e piani promo pubblicitari. In alcuni casi,viste le nuove e più ampie competenze delle amministrazioni comunali, in mancanza dicoordinamento si potrebbero verificare sovrapposizioni nell’attuazione della funzione

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marketing, il tutto a svantaggio dell’allocazione ottimale delle risorse disponibili.Se queste sono le difficoltà organizzative dei distretti turistici, per un concetto

innovativo delle aree turistiche, applicato alla Regione Sicilia, gli obiettivi di mercatodevono essere preliminari e di orientamento alle decisioni di organizzazione strutturaledel territorio. In questa prospettiva il ruolo degli Enti preposti al marketing territoriale deveassumere una valenza propulsiva alle attività degli Enti locali responsabili delle strategiedi prodotto. Essi devono essere considerati partner del territorio, questo perché la loroazione deve essere finalizzata al complessivo miglioramento della capacità di sviluppodell’area. In quest’ottica, si cercherà di attuare una potenziale zonizzazione dellaRegione, partendo dal presupposto che lo sviluppo delle aree può essere megliogarantito se si preserva la unicità delle direttive organizzative. Di conseguenza sarebbeutile collocare i distretti, comprensivi di più comuni anche a tipologia turisticadifferenziata, all’interno dello stesso ambito provinciale, e classificarli in base al livello disviluppo organizzativo dell’offerta.

Delimitazione territoriale dei distretti turistici

Comuni contigui caratterizzati da una rete stradale che ne garantisce l’accessibilità e la mobilitàinterna.Stessi livelli decisionali e unicità di regole e direttive amministrative.Strategie di prodotto comuni anche se a tipologie turistiche differenziate.Affinità di posizionamento.

Nel caso della Regione Sicilia, la strategia dei distretti a tipologie differenziate trovariscontro nella consapevolezza che se il consumatore considera l’Isola un prodottoturistico a marchio unico che coniuga insieme sole e mare, nello stesso tempopercepisce in esso caratteristiche di differenziazione tipologica, avvalorate anche dallestrategie di comunicazione attivate dagli operatori del marketing pubblico.

Questa particolare visione, porta a modificare la mobilità del turista determinando unapropensione maggiore a scegliere aree che presentano elementi di differenziazionenaturali ,artistiche e folkloristiche. Se l’obiettivo del distretto è quello di aumentare lamobilità e attivare gli elementi propulsori dello sviluppo economico anche attraversol’aumento della permanenza media, la differenziazione delle tipologie rappresentasenz’altro un plus da valorizzare anche per semplici attività di escursionismo chelentamente, con uno sviluppo indirizzato a livello di distretto, potranno assumere formapiù consistente, diventando elementi di appoggio o di sbocco al verificarsi dei primisintomi di saturazione della domanda nel polo turistico principale del distretto.

L’elemento dell’accessibilità interna garantisce la mobilità, non solo dei turisti, maanche dei residenti, favorendo il flusso dei lavoratori dalle località limitrofe al nucleoturistico del distretto, generando velocità di circolazione monetaria.

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Fig. 2 Sistema distretti turistici

Nucleo turistico

Area satellite Connessione interscambio

Lo sviluppo del distretto si caratterizza per il suo andamento concentrico che parte dalpolo turistico principale (area turistica matura) per proiettare i suoi effetti sulle areeminori(in via di sviluppo o a lento decollo).

In base a questa teorizzazione, la costituzione di un distretto dovrebbe sempreprevedere la presenza di un nucleo turistico già affermato, o in fase di decollo anche selento.

Nel contempo sarebbe utile, per uniformare la comunicazione del distretto dar vita a unmarchio d’immagine collegato alle peculiarità del territorio, e applicato non solo ai servizituristici, ma in particolare ai prodotti artigianali, eno gastronomici e agricoli, attivando intal modo il doppio canale comunicativo. Conseguentemente la comunicazione dovrebbeessere supportata da strategie mirate che prevedono un maggior utilizzo degli strumentidi pubblicità occulta come documentari, riprese cinematografiche, articoli sulle maggioririviste del settore, unite a depliant non più centrati su un’unica destinazione macomprensivi di tutto il distretto, che dovrà sempre ricercare una omogeneità diposizionamento.

In particolare il successo dei distretti è legato alla capacità degli operatori di attivareuna rete d’imprese, di acquisire una mentalità associativa e di attivare un franco dialogocon gli operatori pubblici.

In Sicilia l’aggregazione di operatori turistici, pubblici e privati, con finalità promo-pubblicitarie, si è già concretizzata nel sistema locale” Eolie, Parco dei Nebrodi, Costasaracena.

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5. I Distretti Turistici della Sicilia: una proposta operativa

5.1 Elementi di caratterizzazione dei distretti turistici

Presenza di un patrimonio ricettivo diaccoglienza con caratteristiche di accessibilitàper tutto il distretto.Incidenza di ricettività alternativa.

Permette di calcolare le potenzialità di carico delricettivo e l’adattabilità del territorio allasegmentazione della domanda.

Patrimonio culturale e naturale concaratteristiche di attrattività adattabili ai bisognidella domanda nazionale e internazionale.

Elementi essenziali per determinare le tipologieturistiche dell’area e determinarne il posizionamento.

Presenza di domanda turistica L’analisi quantitativa e qualitativa della domandapermette di determinare il ciclo di vita delle località eorientare le strategie di prodotto e di comunicazione.

Servizi di accoglienza complementari Determinano il grado di sviluppo dell’offerta turistica.Servizi alle famiglie e servizi alle imprese Stabilisce il livello di integrazione sociale ed

economica del territorio considerato.Presenza della località e delle strutture ricettivenei cataloghi dei tour operator

Stabilisce il livello di comunicazione raggiunto dellalocalità

Considerato che tutto il territorio siciliano è prodotto turistico potenziale, gli elementiselezionati supportano la delimitazione delle aree a turismo effettivo, Dalle diverseconnotazioni che assume la tassonomia di classificazione, sarà possibile identificare learee a turismo maturo, le aree a decollo lento e quelle in via di sviluppo. In particolare learee a turismo maturo si distingueranno per la presenza di tutti gli elementi, in particolareper la presenza di turismo internazionale. Per quanto riguarda la delimitazione territoriale,come precedentemente sottolineato, si è considerato l’attuale organizzazioneamministrativa della regione e i distretti sono stati tracciati privilegiando la potenzialità dirapporti instaurati tra operatori privati e pubblici, e la conoscenza che questi ultimi hannodelle problematiche locali.

In caso di un nuovo assetto amministrativo, i distretti possono essere assumere laconnotazione di libere associazioni consortili di più comuni uniti dagli stessi obiettivi disviluppo

5.2 Una ipotesi di distrettualizzazione

Presentiamo di seguito una prima ipotesi di articolazione dei distretti turistici ( D.T.)definiti anche come Sistemi Locali di Ospitalità Turistica (SLOT) o Sistemi Turistici Locali( STL)2

2 dal CISET di Venezia

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ZONING

AGRIGENTO Balneare archeologico Balneare TermaleAgrigento, Naro, Ravanusa,Licata Isole Pelagie

Sciacca, Cattolica Eraclea,.S.Angelo Muxaro. EracleaMinoa area costiera

CALTANISSETTA Unico distretto con possibilità diconiugare la rete di piccole emedie imprese presenti sulterritorio, allo sviluppo delturismo collegato al segmentobusiness.

CATANIA Balneare Artistico Naturalistico Artistico Naturalistico AmbientaleCatania, Acireale, Acicastello,Acitrezza

Caltagirone , Grammichele,Vizzini

Etna e comuni della fasciapedemontana

ENNA Unico distretto con un poloturistico centrato su PiazzaArmerina, di collegamento Ennae Nicosia

MESSINA Ambientale Balneare Balneare e degli EventiEolie, NebrodiZona costiera nord

Messina , Peloritani, Zonacostiera occidentale, Taormina

PALERMO Montano Balneare Balneare Naturalistico Balneare FolkloristicoPalermo, Monreale, Mondello,Ustica, Terrasini, Monte Iato,Balestrale

Cefalù, Parco delle Madonie,Pollina

Campofelice di Roccella,Termini Imerese,Bagheria, Casteldaccia ,Altavilla Milicia, S. Flavia

RAGUSA Unico distretto, conRagusa,Ispica, e Modica, che sicollocano come unicità dibarocco siciliano e la zonacostiera che trova la sua area disviluppo nel litorale di M. diRagusa

SIRACUSA Unico distretto che poggia sulpolo turistico di Siracusa e poli diappoggio differenziati con i MontiIblei , Augusta, Lentini,Palazzolo Acreide

TRAPANI Balneare Archeologico Artistico BalneareCastellammare del Golfo, SanVito lo Capo,Castelvetrano(Selinunte),Alcamo,Campobello di Mazara,Segesta

Trapani, Pantelleria, IsoleEgadi, Erice

5.3 I club di prodotto

L’articolazione proposta per i distretti turistici ha cercato di integrare i vari turismipresenti nel territorio in modo da risolvere uno dei principali problemi del turismo locale,quale quello di diffondere gli effetti benefici della mobilità dalle zone costiere all’interno

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secondo una logica di marketing territoriale che individua dei prodotti territorio.In realtà, come dimostra l’analisi sull’immagine, alla quale si fa riferimento, ai prodotti

territorio (difficili da individuare .e promozionare) si sovrappongono le tipologie diprodotto, cioè i turismi che operano secondo una logica di rete più che di territorio.

A questo punto pare evidente che i distretti turistici definiscono una unità territorialecon turismi diversi ma integrati ed omogenei sul piano culturale e delle tradizioni, in gradocomunque di differenziare il soggiorno del cliente turista.

I distretti, da questo punto di vista rappresentano un organizzazione funzionale localeper soddisfare le esigenze del consumatore di turismo.

Sul piano della promozione nazionale ed internazionale la logica dei distretti sarebbeperdente perché quasi tutte le aree non avrebbero la forza per raggiungere livelli diefficienza tali da svolgere azioni significative di marketing.

Occorre sovrapporre ed integrare alla logica dei distretti, quella dei club di prodotto,secondo l’ottica di un network internazionale.

I club di prodotto potrebbero configurarsi come consorzi regionali volontari promossidalle regioni ed avrebbero funzione aggregante.

Il primo club di prodotto potrebbe essere quello delle Isole, con la proposta dell’Isoladelle Isole.

Sembra evidente che questo particolare segmento di domanda di qualità, come apparealla luce dell’indagine sulla immagine, debba essere promozionata come blocco unico,pur con le proprie articolazioni differenzianti, e non compreso e confuso con altretipologie.

Secondo lo stesso approccio sono stati individuati i club di prodotto:• club delle località costiere (isola del mare);• club dei parchi e delle località montane (isola dei parchi, e dell’ambiente);• club delle città d’arte (isola dell’arte e della cultura) e più specificatamente ed in modo

più caratterizzante anche l’isola dell’archeologia;• club delle località termali e del benessere (isola del benessere).

Tutti i club dovrebbero essere parte del club Sicilia, concepita come paradigma diriferimento e come marchio principale che unifica il concetto di prodotto con quello diterritorio e delle tradizioni.

Com’è noto l’esperimento dei club di prodotto, iniziato in Emilia Romagna nei primi anninovanta, sta avendo buoni risultati perché favorisce il coordinamento delle iniziative.Anche l’ENIt ha organizzato propri club di prodotto per la promozione internazionale.

5.4 Il Comarketing

Per una promozione efficace le linee guida della Sicilia non possono che non esseredeterminate a livello regionale salvaguardandone le caratteristiche locali.

In più il club prodotto dovrebbe favorire un’altra tendenza: quella della promozioneintegrata tra turismo e altre attività in modo da realizzare efficaci iniziative di comarketing.

Sino ad oggi le attività produttive locali sono state promozionate in modo differenziatoognuno per conto proprio, d’ora in avanti sarebbe utile attivare un coordinamentosistematico a livello di Enti ( Regioni, Enti locali, Camere di Commercio e associazioni) e

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più che altro di prodotti.Per fare un esempio l’occasione di una fiera agricola internazionale deve essere

“utilizzata” anche per la promozione turistica dell’Isola così come una borsa del turismoper la promozione dei prodotti tipici locali.

Peraltro, l’esempio si adatta in modo significativo al caso della Sicilia per la presenza dimolti prodotti tipici agricoli che ne caratterizzano l’immagine, rappresentando unmomento essenziale per la soddisfazione del cliente-turista.

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XII ALCUNE RIFLESSIONI FINALI

1. Le problematiche dell’economia siciliana e dell’industriaturistica regionale

Gli scenari dell’economia Siciliana stanno cambiando. Gli indicatori economici sonodecisamente positivi e numerose iniziative private denotano una maggiore vivacitàimprenditoriale. La filosofia assistenziale che per troppo tempo ha caratterizzato il modusoperandi degli imprenditori siciliani, sembra finalmente lasciare posto ad una maggior“propensione al rischio”, elemento fondamentale senza il quale l’imprenditoria nonevolversi.

Uno dei segnali più significativi è dato dalla presenza ormai massiccia di impreseoperanti nella new – economy quali la St Microelectronics nella Valle dell’Etna, laJepssen ad Agira, l’Ausonia a Marsala, l’Elektra a Trapani e molte altre ancora. Sono inoltre in attuazione massicci investimenti in questo settore da parte di note aziendenazionali ed estere.

La produzione siciliana. per quanto riguarda il terziario, è tuttavia ancora rappresentatadai servizi tradizionali (75%) contro il 66% che questi giuocano in tutta l’Italia. Nel ’99 iltasso di mortalità delle imprese è inferiore rispetto quello di natalità.

Anche se il sistema produttivo siciliano è ancora fortemente centrato sulla piccoladimensione di imprese per lo più artigiane, gli indicatori denotano un suo apportoall’economia italiana tutt’altro che trascurabile.

Alla positività di queste brevi considerazioni si contrappone la cruda realtà di alcuniproblemi dalla cui soluzione dipendernno la crescita e lo sviluppo della economia locale.In primo luogo la carenza infrastrutturale frena in modo netto e drammatico tutti i settoriproduttivi; in secondo luogo la pesante burocrazia, causa anche della mancanza distabilità politica, crea incertezza e confusione in molti iter procedurali. Questo secondoproblema, oltre a nuocere di per se, ostacola anche l’accesso ai fondi europei comunitaridi Agenda 2000. La Regione infatti potrà usufruire di tali risorse solo fino al 2006dopodiché saranno per lo più destinati ai Paesi dell’Est Europeo.

L’accesso a fondi, come quelli di Agenda 2000 che supportino la crescita spontanea,costituisce elemento fondamentale ed una opportunità unica ai fini di un reale sviluppo.

A questo fine occorre presentare progetti concreti capaci di coinvolgere in modosistemico il più alto numero di unità produttive possibile; solo interventi che permettanouna crescita omogenea ed evitino una polverizzazione e successiva dispersione dellerisorse possono infatti essere in grado di cambiare nel medio e lungo periodo il sistemaeconomico locale della Regione. Chi erogherà i fondi (19 mila miliardi di Lit. per la Sicilianel seienni 2000/2006) lo pretende.

Un'altra nota dolente proviene dalla classifica delle province italiane redatta in base adalcuni indicatori dal Sole 24 Ore. I parametri utilizzati sono relativi al tenore di vita; agliaffari, alla vivacità imprenditoriale e a quella del mercato del lavoro; all’efficienza deiservizi (compresa la giustizia civile) e la qualità dell’ambiente(compresa la salute); alla

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criminalità, alle caratteristiche demografiche della popolazione; ed alla disponibilità equalità del tempo libero.

Dalla media di questi indicatori risulta che l’ultima provincia in classifica sia proprio unaprovincia siciliana: Caltanissetta; Palermo si trova appena quattro posizioni più avanti,mentre Enna che gode della migliore posizione è solo 73 ma. Soprattutto nella classificarelativa in base al primo indicatore (benessere), la situazione della Sicilia è decisamentedrammatica così come avviene considerando il business (imprenditoria e lavoro) e laquantità e qualità del tempo libero. Disomogenea è invece la graduatoria delle città più“tranquille” (criminalità), nella quale fra l’ottava posizione di Enna e l’85ma di Palermo,ritroviamo le province siciliane distribuite un po’ ovunque. Analogie con l’indicatoreprecedente possono farsi considerando alcune caratteristiche della popolazione quali iltasso di immigrazione e di emigrazione, il tasso di natalità e di mortalità (scindendoquella infantile), i suicidi e i divorzi.

La Sicilia, come tutto il Mezzogiorno, è in una situazione nettamente migliore in base alclima e alla salute. La prima provincia italiana è infatti Agrigento e tutte le altre, tranneCaltanissetta 85ma, si trovano nella prima metà della classifica.

Per quanto concerne il turismo in particolare, occorre effettuare alcune considerazioniun po’ più approfondite.

Riteniamo che la Sicilia sia una delle regioni con un potenziale inespressostraordinario. Le risorse naturalistiche e culturali presenti rappresentano di per sé unvantaggio competitivo per tutto il territorio regionale che attende solo di poter esprimereconcretamente tutta la sua forza d’attrazione.

Tuttavia una destinazione, anche se culla di attrazioni uniche, necessita sempre di unavasta gamma di servizi di buona qualità che “invitino” il turista potenziale nelladestinazione stessa.

Da questo punto di vista occorre sottolineare come la Sicilia sia deficitaria sotto variaspetti. Una affermazione del genere può sembrare cruda al primo impatto, ma ènecessaria al fine di prendere di petto i problemi ed apportare gli interventi correttivi. Vaquindi presa non come critica gratuita, ma come riflessione che sproni chiunque si trovicoinvolto nel sistema turistico siciliano quindi, come fase costruttiva.

In primo luogo la carenza infrastrutturale sia quantitativa che qualitativa non può chefrenare l’afflusso dei turisti potenziali e non contribuisce certo al pieno soddisfacimentodei bisogni del cliente – turista. Uno dei maggiori veicoli promozionali è infatti costituitodall’effetto passaparola: rendendo positive le esperienze dei “clienti” già acquisiti sifavorisce l’acquisizione di quelli nuovi.

Il trasporto interno non è agevolato dallo stato della rete stradale, autostradale eferroviaria attuale, mentre gli aeroporti offrono un servizio, già al limite della saturazionein certi periodi dell’anno, e sicuramente migliorabile. Anche i porti turistici sonocertamente assenti o inappropriati. E’ questa una grave carenza se si considera il boomdel turismo nautico e mentre quello balneare, che da sempre rappresenta il prodotto fortedell’offerta siciliana, è ad esso strettamente correlato.

Una maggiore fluidità dei trasferimenti interni darebbe già una forte spinta al turismoregionale, anche se non debbono essere dimenticati i contatti con l’esterno (continente)

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che possono essere gestiti in modo più opportuno.

Altro problema da porre in evidenza è la mancanza di una diffusa cultura dell’ospitalità.Il turismo è un fenomeno molto complesso formato da un ampio numero di elementi;anche considerando solamente l’offerta turistica in senso stretto ci rendiamo conto che ifattori da tenere presenti sono molti.

La filiera dell’offerta turistica si compone delle aziende ricettive (alberghiera,extralberghiera,), delle imprese di trasporto e di molti altri prodotti e servizi che il turistarichiede durante il proprio viaggio e la permanenza in una determinata località. L'idealequindi sarebbe il raggiungimento di una coscienza comune da parte di tutti gli attori chenella località, ognuno con la propria attività, entrano in contatto con il turista. Lacondivisione di obiettivi, strategie e strumenti per il loro raggiungimento diventa un passofondamentale dal quale dipende il successo turistico di una area.

Non si tratta, come è ben intuibile, di cosa facile dato l’elevato numero dei soggetticoinvolti , ma cominciare a prendere coscienza del problema costituisce un passoimportante verso la sua soluzione.

Il turismo è molto cambiato rispetto al passato e sono cambiate soprattutto le esigenzee le motivazioni del turista. Secondo un principio di marketing ormai pacificamentecondiviso l’orientamento al cliente non può più essere una questione sulla qualediscutere.

Studiare e capire a fondo il turista, che è pur sempre un consumatore, non può quindiessere ritenuto un optional, ma diviene tappa fondamentale al fine della sopravvivenzastessa di una destinazione.

L’approccio alla vacanza è cambiato: non più manifestazione di consumo saltuario edoccasionale come un bene di lusso, bensì momento sempre più frequente nella vita diognuno, espressivo di un bisogno sempre più sentito. Notevoli cambiamenti siriscontrano in oltre nel modo di vivere la vacanza, molto più pretenzioso rispetto aqualche decennio fa. Il turista di oggi è estremamente consapevole di ciò che desiderada una vacanza ed è capace di formulare precise aspettative sui servizi che riceve. Inquesto senso non esistono più aspetti marginali, anzi molte volte è proprio sul dettaglioche vengono espressi i giudizi.

Occorre quindi che l’offerta turistica siciliana si adegui alle mutate esigenze delladomanda, per contornare le prestigiose risorse di cui dispone di altrettanto validi servizi disupporto e garantire al turista la miglior permanenza possibile.

Stabilire standard qualitativi per tutti gli operatori è condizione sine qua non il turista sitroverà di fronte a situazioni contraddittorie che non agevolano il suo ritorno e non sicreerà mai quella buona immagine fondamentale per una completa affermazione.

Non va sottovaluta in oltre l’opportunità di migliorare il soggiorno in terra di Siciliaattraverso il miglioramento di tutti quei servizi legati allo svago. Anche il turista culturalenon disdegna affatto quel periodo più o meno lungo passato in locali dove è possibilesocializzare, in cinema, pub, ecc. I momenti che consentono lo svago e il relax sonosempre più ricercati da ognuno secondo i propri gusti e le proprie abitudini, non solo daigiovani ma anche da molti appartenenti alla terza età.

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2. Il potenziale artistico culturale di un’isola parco musealeda vivere: alcune proposte

Il patrimonio storico-artistico-culturale della Sicilia e del Mezzogiorno più in generale,rappresenta una potenziale risorsa di sviluppo per i settori del turismo e dell’industriaculturale che integrati ad altre forme di turismo come quello eno-gastronomico,all’artigianato, alle tradizioni popolari, ed al turismo ambientale, rurale, congressuale,termale, sportivo, del benessere e balneare, contribuiscono ad arricchire l’offerta turistica,ampliandone così la domanda e favorendo anche l’economia locale.

Tuttavia tali risorse non sono adeguatamente valorizzate a causa di:

Mancata innovazione nell’offerta regionale di prodotti e servizi di gestione,promozione e valorizzazione.

Divario fra formazione e occupazione. Concentrazione delle strutture ricettive. Inadeguatezza dei collegamenti e delle infrastrutture di trasporto in ed ad. Limitata diffusione nella fruizione e nella valorizzazione dei Beni Culturali Storico-

Artistici-Ambientali. Scarsa integrazione delle risorse culturali con l’offerta turistica. Scarsa cooperazione tra enti pubblici e privati e, tra operatori culturali e istituzioni

trasnazionali. Scarsa integrazione fra turismo ed attività produttive nonostante le interconnesioni di

fatto esistenti

A partire da tali limiti, valorizzare e promuovere il vasto patrimonio artistico-cultutaledella Sicilia significa, in primo luogo, offrire prodotti differenziati puntando su un turismodi qualità ed innovativo, atto a coinvolgere turisti italiani in generale e internazionali,operatori del settore, imprese locali, regionali e trasnsnazionali, nonché offrire nuoveopportunità di sviluppo al settore del turismo e dell'economia.

Anche se attualmente la Sicilia presenta una posizione turistica consolidata da anni,negli ultimi tempi la domanda è cresciuta in maniera considerevole, sia per la qualità e laquantità delle risorse naturali, storico-artistiche e culturali presenti, che per lospostamento dei flussi turistici verso le zone del Mediterraneo. La Sicilia è diventata,così, una tra le mete più ambite grazie al suo clima favorevole, alla riscoperta dei saporimediterranei, all'inserimento nei circuiti turistici nazionali ed internazionali di itinerari emanifestazioni culturali.

Di contro, i punti di debolezza che caratterizzano la regione sono la scarsa efficienza ela sicurezza delle reti di trasporto; la carenza di infrastrutture per lo spettacolo, per latutela, la manutenzione e il restauro dei beni monumentali; l'eccessiva concorrenza traaree turistiche differenti; l'assenza di servizi aggiuntivi e gestionali relativi alle strutturemuseali e archeologiche e la mancanza di un coordinamento per la diffusione e lapromozione dei beni culturali ed ambientali.

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Per promuovere e valorizzare il territorio siciliano, tra le varie idee e proposte piùefficaci già attuate in alcune regioni d'Italia, vi è quella dei circuiti museali, cioèl'organizzazione e la fruizione di un'area omogenea dal punto di vista culturale, dove losfondo è costituito dall'ambiente con il suo straordinario paesaggio, dagli spazi espositivie dalle altre espressioni del patrimonio storico-artistico-culturale. Con questa chiave dilettura il territorio diviene il contenitore naturale di tali bellezze.

Il circuito museale, in definitiva, si propone come un "prodotto" unitario pronto asoddisfare ogni domanda con un'offerta diversificata ed integrata.

Musei, gallerie, pinacoteche, edifici religiosi, parchi archeologici, naturalistici e letterarisi aprono contemporaneamente, offrendo al turista un unico prodotto in contesto culturaleunitario e variegato al tempo stesso. Le attività museali si distaccano dai canonitradizionali ed il museo non rimane più un solo contenitore di opere, ma interagisce conl'ambiente circostante, andando alla ricerca e collegandosi con nuovi e diversi spaziespositivi, i quali possono essere quelli di una semplice chiesa o di una vecchia cavaabbandonata, proprio per quel senso di rinnovamento e rinvigorimento che oggi i museicercano.

Ovviamente, la realizzazione di un circuito museale presuppone una forte capacitàimprenditoriale e di progettazione; i diversi enti locali pubblici e privati, presenti nell'areadi riferimento, dovranno realizzare una collaborazione distribuendosi i compiti; la stessapartecipazione dei privati deve essere finalizzata anche alla programmazione delleattività culturali e promozionali.

Importante è, inoltre, l'ideazione di itinerari turistici, che sappiano valorizzareadeguatamente il territorio e le risorse locali sfruttando le potenzialità ambientali,artistico-culturali, tradizionali e rurali; pacchetti turistici legati a fiere, sagre, convegni,concerti, eventi e manifestazioni; escursioni alternative quali voli turistici, gite in barca opasseggiate a cavallo; itinerari legati ai prodotti come ad esempio l’itinerario degliaranceti, corsi culturali legati alla acquisizione della lingua italiana, alla gastronomia eall'artigianato locale; nonché soggiorni in abitazioni tipiche locali come, per esempio,poderi, masserie, tenute, case antiche e dimore storiche.

Un discorso a parte meritano gli itinerari del vino che stanno avendo un notevolesuccesso in tutte le regioni e che in luogo sono poco valorizzati.

Per realizzare tutto ciò, è necessario ottenere risorse finanziarie, consensi eagevolazioni. A tal proposito esistono diversi strumenti legislativi e fiscali a livelloregionale, nazionale e comunitario; ma il fattore principale è la preparazione e laformazione degli operatori impegnati nel settore, in quanto devono essere preparati equalificati sia nella progettazione che nella gestione dei Beni culturali, cercando diutilizzare al meglio le risorse territoriali, sviluppando così un'offerta turistica di successo,per far veicolare nel loro territorio i flussi turistici.

Naturalmente la strategia è nell'offrire ai consumatori una ricca gamma di prodottidiversificati e di qualità. E' indispensabile, quindi, formare figure professionalispecializzate nella gestione e promozione dei beni culturali, in grado di lavorare in rete,preparati nel settore dell'informatica, nella conoscenza delle lingue straniere ed esperti inmarketing territoriale. Necessario è, inoltre, il supporto di imprese qualificate edimpegnate nel settore del turismo cultuale ed ambientale, nonché strutture ricettive in

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grado di ospitare i potenziali clienti-turisti e infrastrutture di trasporto efficaci.La chiave della promozione turistica culturale in Sicilia, sta proprio nella sua peculiarità

e differenziazione di territorio, infatti, bisogna valorizzare la regione attraverso:1. l'organizzazione di sistemi di accoglienza efficaci (in definitiva, bisogna realizzare

strutture ricettive e servizi atti ad ospitare e assistere i visitatori);2. la promozione della conoscenza degli operatori e dei turisti nazionali ed esteri;3. il coinvolgimento degli imprenditori locali attivi nel settore del turismo;4. la progettazione e la realizzazione di percorsi turistici diversificati non concentrati in

una sola stagione, ma distribuiti in tutto l'anno, proprio per promuovere e incentivarela destagionalizzazione;

5. l'ideazione di eventi in grado di attirare l'interesse verso la regione in generale e lesingole province in particolare;

6. la diffusione e la promozione di prodotti artigianali a livello nazionale edinternazionale;

7. la connessione le diverse tipologie di beni culturali, dai beni storico-artistici,monumentali, iconografici, etnoantropologici, archeologici, agli archivistico-librari,alle tradizioni locali ed eno-gastronomiche;

8. una fruizione legata al supporto di strumenti avanzati di tecnologia telematica;9. il recupero delle culture del passato (dall'arte alla letteratura, dalla musica alla

tradizioni popolari e al folclore) e delle attività artigianali;10. il coinvolgimento di Camere di Commercio, Aziende di Promozione Turistica, enti

Comunali e Provinciali, enti locali pubblici e privati, imprenditori ed operatori turisticispecializzati nella promozione, diffusione e valorizzazione, nonché nell'incoming.

11. l’importanza di azioni di comarketing territoriale che integrano turismo e le altreattività produttive locali;

12. l’applicazione di una logica di rete con lo strumento dei club di prodotto integrato aiprodotti territorio locali identificati con i distretti turistici;

13. come valutazioni di sintesi che integra tutte le osservazioni precedenti sembraopportuno fare riferimento a dei prodotti che identificano tante “isole”: l’isola delleisole, l’isola dell’arte e della cultura, l’isola dei parchi e dell’ambiente, l’isola delbenessere, l’isola dell’archeologia ecc.;

14. altre “offerte locali” possono essere viste come momento orizzontale che caratterizzatutte le offerte, come ad esempio l’enogastronomia fondata sui prodotti tipici locali.

15. nei prossimi anni vi sarà una valorizzazione delle risorse locali e la Sicilia si potràcaratterizzare per un suo ruolo fondamentale all’interno dell’Area Mediterranea comepunto di riferimento anche per le altre regioni. Un altro fatto importante è, infatti, lariscoperta dell’area mediterranea dopo che per molto tempo le forze e le iniziativeerano state concentrate tutte in chiave di Unione Europea. Nell’ambito di unaconcezione mediterranea del turismo, dell’economia e delle società, la Sicilia giocaun ruolo fondamentale

Un efficiente programma di "utilizzazione" delle risorse culturali, integrato con lavalorizzazione delle altre risorse, permetterebbe il raggiungimento di obiettivi ambiziosinella rigenerazione dell'offerta turistica e permette anche di rendere la fruizione dell’isola

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più in linea con l’immagine che la caratterizza, proponendola come un mare pieno di artee di cultura.

Inoltre, realizzare attività di questo genere, significherebbe offrire opportunitàoccupazionali a tanti di quei giovani desiderosi di attivarsi nel mondo del lavoro,soprattutto nel proprio territorio, diminuendo, in questo caso, la disoccupazione giovanilee l'emigrazione verso le altre regioni più prosperose.

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APPENDICELe tendenze della stagione 2000

Per l’elaborazione dei tassi di crescita annui riportati abbiamo fatto uso delleinformazioni pervenute dall’Osservatorio dell’Assessorato al turismo della RegioneSiciliana.

Il trend si riferisce, ad eccezione di Enna, al periodo gennaio – ottobre 2000,confrontato con il medesimo arco temporale del 1999; pertanto più del 17% del mercatonon è ancora rilevato.

Tab. A Tasso di crescita annuo dei flussi turistici in Sicilia. 2000 / 000

Italiani Stranieri ComplessivoArrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Agrigento -7,3 -1,7 11,1 12,1 0,7 2,8Caltanissetta 1,5 -4,2 -8,0 10,5 0,1 -3,0Catania 7,6 5,2 11,7 5,2 8,8 5,2Enna 2,8 0,6 0,5 -5,7 1,9 -1,2Messina 4,5 7,5 14,8 13,7 9,1 10,5Palermo 11,1 13,9 26,1 11,6 17,1 12,9Ragusa 5,0 12,0 24,1 19,9 9,6 15,1Siracusa 16,0 15,8 12,7 31,7 14,6 20,8Trapani 11,5 23,4 0,3 -15,2 8,3 15,1Sicilia 7,0 9,9 16,2 12,3 10,5 10,8

Tab. B Tasso di crescita annuo dei flussi turistici alberghieri in Sicilia. 2000 / 000

Italiani Stranieri ComplessivoArrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Agrigento -8,2 -2,7 10,9 11,6 0,3 2,0Caltanissetta -0,5 -6,7 -5,9 15,1 -1,4 -4,8Catania 6,6 7,6 13,7 9,4 8,5 8,1Enna -2,0 -3,5 -3,1 -9,2 -2,4 -5,1Messina 4,6 7,1 14,8 11,5 9,3 9,3Palermo 11,7 16,3 28,1 13,6 18,2 15,1Ragusa 4,0 10,1 26,4 20,9 9,7 14,6Siracusa 14,8 11,3 12,7 27,8 13,9 16,8Trapani 9,7 17,0 -0,7 -17,0 6,5 8,7Sicilia 6,5 9,2 17,0 12,2 10,6 10,5

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Tab. B Tasso di crescita annuo dei flussi turistici alberghieri in Sicilia. 2000 / 000

Italiani Stranieri ComplessivoArrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Agrigento 6,4 15,6 22,5 30,0 9,4 18,7Caltanissetta 22,1 15,8 -31,6 -30,3 14,5 12,2Catania 22,7 -4,3 -4,5 -7,3 11,4 -5,4Enna 261,4 364,1 389,8 105,0 293,6 229,4Messina 3,4 9,4 15,2 53,6 7,4 19,1Palermo 1,4 -4,5 -1,0 -3,0 0,4 -3,8Ragusa 9,8 22,7 5,3 3,6 9,0 18,8Siracusa 22,1 34,0 12,6 59,6 19,5 39,7Trapani 18,7 39,3 7,9 -5,1 16,7 33,6Sicilia 12,1 13,1 6,6 13,0 10,4 13,1