Primo Piano - Marzo 2013

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Euro 1,80 Mensile correggese di informazione e confronto di idee Edito dal Circolo Culturale Primo Piano MARZO 2013 continua a pag. 2 PUNTO HI-FI CAR di Incerti Stefano Via Gobetti, 6 - CORREGGIO (RE) - Tel 0522 691714 E-mail: [email protected] Servizio revisioni periodiche bombole metano e GPL Elettrauto - Autoriparazioni Impianti GPL e Metano INCERTI visualgraf.it OFFICINA AUTORIZZATA servizio a pag. 18-19 Nel vortice di informazioni da cui siamo stati investiti in queste ulti me settimane è passata in secondo piano la notizia dell’incendio dei padiglioni della scienza di Bagnoli, in provincia di Napoli. La matri ce dell’evento è ancora da stabilire ma, con buone probabilità, si tratta di dolo o, peggio ancora, di malavi ta organizzata. Nel mese di marzo, in cui si celebra, oltre alla giornata internazionale della donna, anche TXHOOR GHOOD ORWWD FRQWUR OD PD¿D FL sembrava doveroso dedicare un mo PHQWR GL ULÀHVVLRQH DOOD VFLHQ]D HG alla ferita che le è stata inferta, de dicandole l’apertura di Primo Piano ed invitandovi alla lettura di quanto si è detto al passato Darwin day. Abbiamo sentito un boom $EELDPR VHQWLWR XQ ERRP H FL ¿ schiano ancora i timpani. Il succes so del Movimento 5 Stelle è evidente e lo carica di aspettative e di respon sabilità. Cosa può fare il PD in que sta fase di riorganizzazione generale di tutti i movimenti politici? Deve fare ciò che gli riesce meglio, ossia prendersi le sue di responsabilità e andare incontro al nuovo. Ci sono due programmi, il nostro e il loro e sono noti da tempo c’è una situazio ne post elettorale chiara, almeno nei passaggi tecnici, molto meno nella direzione politica da prendere. Ora bisogna comportarsi saggiamente e venirsi incontro gli uni con gli altri. I due programmi, hanno alcuni punti in comune e certi temi del M5S sono anche i nostri, anche se noi ci siamo spesi per essi in modo più prudente o, come preferisco dire, realistico. Analizziamo dunque le proposte reciproche punto per punto, argo mento per argomento, troviamo una soluzione comune dove possibile e governiamo. Il lavoro, gli ammortiz zatori sociali, la legge elettorale, la banda larga, la sburocratizzazione ed il riordino legislativo, la giustizia, l’ambiente e tanto altro. E oso dire che il venir meno in Parlamento di quelle forze che ostacolavano la ri forma del diritto di famiglia ci po trebbe lasciare più liberi di discute re su quel fronte. Dove non ci sono convergenze, invece, è proprio lì che bisogna lavorare di più. Il paese ha Via Timolini 2 - Correggio (RE) Tel 0522.693205 Allestimento Matrimoni Bomboniere Wedding Planner Oggetti D'arredo Boutique di Palloncini Via Timolini 2 - Correggio (RE) Tel 0522.693205 Le scoperte che hanno rivoluzionato l’universo Dalla teoria eliocentrica allo smartphone, peccato mandare tutto in fumo

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Mensile correggese di informazione e confronto di idee Edito dal Circolo Culturale Primo Piano

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Euro 1,80

Mensile correggese di informazione e confronto di idee Edito dal Circolo Culturale Primo Piano

MARZO 2013

continua a pag. 2

PUNTO HI-FI CAR di Incerti StefanoVia Gobetti, 6 - CORREGGIO (RE) - Tel 0522 691714E-mail: [email protected]

Servizio revisioni periodiche

bombole metano e GPL

Elettrauto - Autoriparazioni Impianti GPL e Metano

INCERTI

visu

algr

af.itOFFICINA AUTORIZZATA

servizio a pag. 18-19

Nel vortice di informazioni da cui siamo stati investiti in queste ulti-­me settimane è passata in secondo piano la notizia dell’incendio dei padiglioni della scienza di Bagnoli, in provincia di Napoli. La matri-­ce dell’evento è ancora da stabilire ma, con buone probabilità, si tratta di dolo o, peggio ancora, di malavi-­ta organizzata. Nel mese di marzo,

in cui si celebra, oltre alla giornata internazionale della donna, anche

sembrava doveroso dedicare un mo-­

alla ferita che le è stata inferta, de-­dicandole l’apertura di Primo Piano ed invitandovi alla lettura di quanto si è detto al passato Darwin day.

Abbiamo sentito un boom

-­schiano ancora i timpani. Il succes-­so del Movimento 5 Stelle è evidente e lo carica di aspettative e di respon-­sabilità. Cosa può fare il PD in que-­sta fase di riorganizzazione generale di tutti i movimenti politici? Deve fare ciò che gli riesce meglio, ossia prendersi le sue di responsabilità e andare incontro al nuovo. Ci sono due programmi, il nostro e il loro e sono noti da tempo;; c’è una situazio-­ne post elettorale chiara, almeno nei passaggi tecnici, molto meno nella direzione politica da prendere. Ora bisogna comportarsi saggiamente e venirsi incontro gli uni con gli altri. I due programmi, hanno alcuni punti in comune e certi temi del M5S sono anche i nostri, anche se noi ci siamo spesi per essi in modo più prudente o, come preferisco dire, realistico. Analizziamo dunque le proposte reciproche punto per punto, argo-­mento per argomento, troviamo una soluzione comune dove possibile e governiamo. Il lavoro, gli ammortiz-­zatori sociali, la legge elettorale, la banda larga, la sburocratizzazione ed il riordino legislativo, la giustizia, l’ambiente e tanto altro. E oso dire che il venir meno in Parlamento di quelle forze che ostacolavano la ri-­forma del diritto di famiglia ci po-­trebbe lasciare più liberi di discute-­re su quel fronte. Dove non ci sono convergenze, invece, è proprio lì che bisogna lavorare di più. Il paese ha

Via Timolini 2 - Correggio (RE) Tel 0522.693205

Allestimento Matrimoni

Bomboniere

Wedding PlannerOggetti

D'arredoBoutique

di Palloncini

Via Timolini 2 - Correggio (RE) Tel 0522.693205

Le scoperte che hanno rivoluzionato l’universo

Dalla teoria eliocentrica allo smartphone, peccato mandare tutto in fumo

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Primo Piano -­ marzo 20132

Primo Piano Marzo 2013Editore e proprietario: Circolo Culturale Primo Piano, Correggio.Aut. Trib. di RE. n. 437 del 23/05/79.

Redazione

Via Conciapelli, 9/G - CorreggioTel. 0522-69.23.40 Fax 0522-01.51.53e-mail: [email protected]

Direttore responsabile: Armando Cocconcelli.Direttore: Luisa Cigarini.Segretaria di redazione: Tosca Covezzi.Hanno collaborato a questo numero: Cecilia Anceschi, Emiliano Bertani, Giancarlo Caprara, Mauro Degola, Giulio Fantuzzi, Davide Folloni, Olga Guerra, Enrico Losi, Fabrizio Ori, Tino Pantaleoni, Fabrizio Pelosi, Daniela Santini, Erik Sassi, Marco Sessi, Amelia Vivici, Erica Zarotti.

Pubblicità: Circolo Culturale “Primo Piano”, via Conciapelli 9/G - Tel. 0522 69.23.40

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Sommario

IN QUESTO NUMERO

Annunci in ricordo di, o di anniversari o festeggiamenti.

Per annunci di questo tipo, con foto o senza, contattare la segrete-­ria di redazione, via email, info@primo-­piano.info, o allo 0522 69.23.40, il mattino.

PoliticaLa sintesi del pensiero della segreteria del PD di Correggio dopo il voto ............ 3Riceviamo e pubblichiamo ..... 3Che ne sarà dell’Italia? .......... 4URP, che bilancio! ................. 5

EconomiaUna novità per i tagliandi auto 6Troppo belle, dunque fasulle: le offerte di lavoro col trucco .. 7

Nel mondo di internet, le scarpe le ripara ancora il calzolaio ................................. 8Una nuova gestione al bar Versailles ............................... 9

SocialeTrivelle, salute e democrazia 10Iscrizioni scolastiche on line...... 12Correggio che cambia pelle ... 13Il gioco d’azzardo: divertimento o patologia?........ 14Tanti appuntamenti per tenere alta l’attenzione....................... 15L’importanza e la complessità

16

SaperiI sette luoghi della scienza che ci restano ancora da esplorare ................................ 18

CulturaDonne Nuove? ....................... 20“Milioni di Milioni” in biblioteca a Correggio ............................ 21Salviamo l’esperienza della lettura, nell’era digitale............ 22Germano Nicolini, nome di battaglia da partigiano Al dievel, il diavolo ................. 23“Differenziamoci… riducendo” 24Gioie e dolori dell’essere musicista................................. 25

SportGrande sport al Ct Correggio.. 26Apple e Samsung, CR7 e Messi: storie di rivalità ........... 27

Libri e Cinema .................... 28

CasaPollice verde .......................... 29La ricetta del mese ................ 29

Appuntamenti e notizieFiera di San Giuseppe ........... 30I luoghi della musica .............. 30Iniziative in programma in Provincia nel mese di marzo .. 31

Mostre in corso e vernissage nelle città d’arte della regione............................... 32

Annunci ............................... 31

segue da pag.1

bisogno di una guida che lo faccia uscire dal tunnel, non di incaponi-­menti. C’è da una parte una forza del tutto nuova, senza esperienza di istituzioni e di governo, ma convinta e battagliera;; c’è dall’altra una forza che ha alle spalle una lunga storia, anche di successo e soprattutto un

certo punto. Perché non mettere in-­sieme le risorse e procedere per tap-­

è un obbligo costituzionale e non lo può evitare. Impuntarsi non serve a nulla e crea solo confusione, meglio trovare una mediazione, che è poi l’essenza della democrazia e della politica. E questa essenza è una delle cose che il M5S deve imparare. Pre-­ferisce un governo tecnico? E’ un’ul-­teriore fuga dalle responsabilità. Il PD avrebbe dal canto suo, l’occasio-­

ne di volgere lo sguardo a quei mo-­vimenti che sono la base dell’M5S e a cui forse è stato per troppo tempo poco attento. Tutto cominciò con le incertezze del referendum per l’ac-­qua e con una certa incapacità dei partiti tradizionali di farsi portavoce di quella istanza popolare. Il futuro di quella che potremmo chiamare la politica di un nuovo centrosinistra è qui, nei movimenti di cittadini. Chissà che questo boom non ci ab-­

aperto le orecchie;; chissà che dopo il frastuono, non saremo anche capaci di sentire meglio cosa accade intor-­no a noi. Qui non si tratta più di per-­cepire un avvertimento, qui si tratta di avere a che fare con una realtà, quella dell’M5S, che si sta consoli-­dando e che mira a divenire addi-­rittura transnazionale, paneuropea. E secondo me ci riuscirà. Anche gli Svizzeri hanno dato un segnale po-­chi giorni fa, a modo loro…Qui sta cambiando tutto e le poltrone-­pro-­messe non sono la risposta adeguata alle domande che vengono poste dai 5stelle, un elettorato che potrebbe

essere il nostro. O mi sbaglio? Mah, e chi può saperlo? Chi sono costoro, chi li ha mai sentiti? A parte l’inge-­nuità del sommelier vegano sbattez-­zato. La rivalutazione del fascismo delle origini cosa ci deve far pensa-­re? Senz’altro ad un gruppo coeso dal lato della protesta e poco dal lato della proposta, ma che almeno sta assorbendo la protesta e gli estremi-­smi, che stanno crescendo in Euro-­pa. Un’Europa che non soddisfa più quasi nessuno. Per questo dobbiamo collaborare per evitare altre derive. Vedremo. Guardiamo, intanto, ai lati positivi: donne e giovani in Par-­lamento che diventa il più giovane d’Europa. La tecnica la impareran-­no. Il senso dello Stato speriamo ce l’abbiano già. D’altra parte che razza di parlamentari perdiamo? Il boom ha risuonato nelle orecchie di tutti comprese le loro. Speriamo che siano adesso ben sturate, perché serve sentire ciò che gli altri hanno da dire e serve ascoltare la voce di questo paese, che è diventata sem-­

Fabrizio Ori

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Primo Piano -­ marzo 2013 3Politica

La Segreteria del Circolo del Partito Democratico di Correggio, in previ-­sione degli appuntamenti nazionali del PD, si è riunita sabato 2 marzo per analizzare la delicatissima fase politica nazionale.Le elezioni politiche ci hanno con-­segnato un risultato deludente e lontano da quello auspicato, su cui

che pone l’Italia in una situazione di assoluta ingovernabilità. In un contesto economico e sociale devastato dalla crisi economica, è assolutamente prioritario che il Pa-­ese sia governato.

proporre una visione, seppur di bre-­ve periodo, utile ad uscire da questa emergenza istituzionale, economica e politica.La Segreteria del PD di Correggio, qualora il Presidente della Repub-­blica dia l’incarico di formare il nuo-­vo governo a Pierluigi Bersani, ritie-­ne che il PD debba mantenere alcuni punti precisi su cui articolare la sua proposta:Le priorità da affrontare a partire da subito sono:interventi urgenti in materia

di occupazione, crescita e ur-­

genza sociale;;

riduzione del numero dei

parlamentari e del costo del-­

la politica;;

nuova legge elettorale;;

norme per il contrasto alla

si;;

pagamento dei crediti vantati

dalle aziende nei confronto

dello Stato;;

riduzione delle spese milita-­

ri;;

scuola e diritto allo studio.

Nessuna disponibilità ad alleanze che non consentano di affronta-­re la fase di riforme che riteniamo necessarie per il Paese. Nessuna disponibilità ad alleanze con il

PDL per la profonda distanza delle proposte programmatiche e per la

-­strata dalla coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Il nostro senso di responsabilità verso il Paese non può prevedere la possibilità di un

La sintesi del pensiero della segreteria del PD di Correggio dopo il votoI punti chiave su cui impostare il dibattito parlamentare

be come un suicidio politico e uno schiaffo al nostro elettorato. Me-­glio piuttosto tornare quanto

prima alle urne.

Altrettanto inimmaginabile, dopo un simile risultato elettorale, la pro-­roga al Governo tecnico Monti: gli attori politici in campo sarebbero capaci solo di paralizzarsi a vicenda e sarebbe un disprezzo esplicito ver-­so gli elettori.Necessità di confronto costrut-­

tivo con il Movimento Cinque

Stelle, convinti che ci siano diver-­si punti programmatrici comuni, sui quali fondare una proposta di Governo che si basi su alcune im-­portanti riforme. Il movimento di Grillo deve dire se ora in questa contingenza è disposto a sostene-­re alcune proposte di riforma della politica, oppure se scommettere sul caos e sulla rovina sociale dell’Italia. Ognuno assumerà le proprie deci-­sioni davanti al Paese.Il punto più alto di confronto e pro-­posta politica è e deve tornare ad essere il Parlamento, troppo spesso esautorato nella sua funzione negli anni passati. I Deputati e i Senatori eletti dei vari schieramenti, debbo-­no assumersi la propria di responsa-­bilità, senza preclusioni reciproche o di bandiera. Ci vediamo in Parlamento e da-­

vanti agli Italiani.

La Segreteria del Circolo del PD di -­

sità di non venir meno alla forza della nostre proposte per riformare il Paese e per dare risposte adeguate ai problemi degli italiani.

Riceviamo epubblichiamoCarissimi tutti,il risultato elettorale è sicura-­mente lontano da quello auspi-­cato e lontanissimo dall’impegno e dalla passione che tutti noi ab-­biamo messo in questa campa-­gna.Un grazie sincero a tutti coloro che si sono impegnati in questi lunghi mesi, in particolare dalle primarie del 25 novembre in poi, per un’Italia Giusta.Il voto dei cittadini, paradossal-­mente, ci consegna un risulta-­to alla Camera che per Reggio Emilia porta all’elezione di 4 reggiani, mentre al Senato (dove abbiamo eletto una reggiana) la

-­gioni, ci consegna una assoluta ingovernabilitàLa situazione pertanto è delica-­tissima e si cala in un clima eco-­nomico e sociale devastato che rischia di collassare.

-­-­

te non potremo stare a guardare e nemmeno accettare qualunque soluzione.Probabilmente spetterà a noi lanciare un messaggio al Paese e prospettare una visione, se pur di breve periodo, utile ad uscire da questa emergenza economica, istituzionale e politica.Saranno giorni intensi e per svi-­luppare al meglio il confronto ed il dibattito avremo bisogno di in-­contrarci.

ma non il lavoro da fare.Amarezza e delusione sono emo-­zioni forti e comprensibili, le no-­stre convinzioni devono esserlo di più.

Adele Bartoli Segretario Comunale

PD Correggio

Roberto Ferrari

Segretario Provinciale

PD Reggio Emilia

Via Gramsci, 2342015 Correggio (RE)

Tel. 0522.694989Fax 0522.732892

E-mail: [email protected]

Page 4: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 20134 Politica

La nuova composizione del par-­lamento pone inequvocabilmente

a poche settimane fa, per il PD si poteva parlare di avversari cono-­sciuti, ora non è più così. Un nuovo soggetto si è proposto alla guida del Paese, i grillini, e per i democratici si

-­sto a Maino Marchi, eletto alla ca-­mera, come vede il futuro del Paese e come ha interpretato l’espressione del voto degli italiani.

le. Al momento sono in ballo

diverse ipotesi, nessuna delle

quali facilmente percorribile.

Il presidente Napolitano sarà

costretto ancora una volta a

“disegnare” un percorso istitu-­

zionale per la formazione del

nuovo governo.

Che margini di di successo pos-­

sono esserci?

“Siamo in un passaggio strettissimo. Non vedo possibilità di governo frut-­to di un’intesa PD-­PdL, che per il PD è impossibile oltre che suicida, né di governi tecnici o del Presidente, in quanto non avrebbero il sostegno del M5S e quindi ci ridurrebbero di fatto alla situazione precedente. Non è nemmeno possibile un gover-­no PD su alcuni punti programmati-­ci, sui quali valutare di volta in volta il consenso parlamentare, perché occorre prima costituire un governo

Io credo sia giusto mettere il M5S di fronte alle sue responsabilità: o dà la

-­dimenti per il cambiamento o non la dà e allora si torna a votare. Penso proprio che non gli faremo il rega-­lo di poter stare all’opposizione da soli. Spero che prevalga il senso di responsabilità e la voglia di cambia-­mento nel M5S. Se prevarrà lo sfa-­scismo deve essere chiaro che è una scelta loro”.

Quale spiegazione vi siete

dati, dopo il primo momento

voto? Perchè ancora una volta

i sondaggi hanno fallito clamo-­

rosamente le previsioni?

“La crisi economica e sociale è più pesante di quanto abbiamo avverti-­to e abbiamo pagato le contraddizio-­ni, la mancanza di equità, dei prov-­

Che ne sarà dell’Italia? Perché il PD non ha riscosso il consenso sperato? Ne abbiamo parlato con Maino Marchi

vedimenti del governo Monti. Pen-­so ci sia stata anche una campagna elettorale troppo in sordina, in cui le nostre proposte sul lavoro e sui costi della politica non sono arrivate agli elettori. Sui sondaggi non so: è evidente che i sondaggisti devono darsi una regi-­strata, perché ora appaiono del tutto

Vi preoccupa maggiormen-­

te il risultato del Movimento

sia pure in forte calo rispetto al

2008?

“E’ sempre più preoccupante la te-­nuta della destra. Dimostra che c’è uno zoccolo duro che digerisce tut-­to. Il risultato del M5S è una richie-­sta di cambiamento, quello di Ber-­lusconi è una voglia di conservare le condizioni di chi sta meglio o la possibilità di non rispettare le rego-­le. Con gli elettori del M5S ci sono punti in comune, con quelli della de-­stra non ne vedo”.

Quali sono i punti programma-­

tici che secondo voi possono

attivare una collaborazione in

Parlamento con il Movimento

5 Stelle?

“Quelli sui costi della politica, quel-­li sul sostegno alla green economy, quelli sul lavoro e gli interventi ur-­genti sul piano sociale e quelli per sostenere servizi che devono avere il carattere universale, come scuola e sanità”.

La base del PD ha sonoramente

bocciato una ipotesi di gover-­

nissimo con il PDL, a maggior

ragione dopo la notizia della

confessione del senatore De

Gregorio sulla compravendita

di senatori che nel 2008 fece

cadere il governo Prodi. Prote-­

sta che in alcuni casi ha porta-­

to alla minaccia di stracciare la

tessera. Quale clima avvertite

base?

“Mi pare che tra questa posizione della base e le proposte di Bersani ci sia piena sintonia. Vedremo se a livello nazionale usciranno altre po-­sizioni”.

Questa situazione intricata

secondo voi porterà anche ad

una accelerazione della stagio-­

ne congressuale del PD, inizial-­

“Credo si necessario accelerare il più possibile. A mio avviso sarebbe stato opportuno anche in caso di vittoria piena del PD, perché vi sono le ele-­zioni amministrative che vanno pre-­parate per tempo da un partito con gli organi pienamente legittimati. Quindi, in questa situazione è anco-­ra più necessario fare il Congrresso entro l’estate. Solo in caso di nuove elezioni entro giugno-­luglio lo ve-­drei impraticabile”.

A cura di Fabrizio Pelosi

Maino Marchi

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Primo Piano -­ marzo 2013 5Economia

URP, che bilancio!Non c’è dubbio. Nel mondo degli

della popolarità va decisamente a

pubblico del Comune. Più di 80.000 persone nel corso del 2012 hanno varcato la porta a vetri scorrevo-­le sotto il portico di Corso Mazzini 31/A, per rivolgersi alle sei impie-­gate che al nostro URP danno voce e volto. Poi, sempre nel 2012, sono state settemila le telefonate in en-­trata, pari a 250 ore complessive, e quasi seimila quelle in uscita, per altre 120 ore. Entro quelle quattro mura trovano asilo diverse migliaia

e ritiro moduli per le necessità più disparate, di prestazioni per altri Enti come ACT, ENEL, IREN, Con-­

-­ma numeri da capogiro, biglietto da visita di un gigante amico, buono e vigoroso che aiuta il cittadino a ca-­varsela nei meandri della burocra-­zia: eccolo, l’incredibile URP.E’ stato istituito nel maggio del 1996, il nostro amico, come sportello per

il primo ritiro delle istanze dei cit-­tadini. Una delle prime esperienze in regione di un Comune, Correg-­gio, che ha puntato per tempo sul-­la buona organizzazione del lavoro, sulla trasparenza e sulla qualità dei servizi alla cittadinanza. Un’Ammi-­nistrazione pubblica che si è messa prontamente in piazza, a piano ter-­ra, che si è esposta senza barriere. Poi nel tempo le competenze quoti-­

a diventare più di venti. E l’orario di apertura al pubblico pure: da un bel po’ di tempo si viaggia a 55 ore e mezza per settimana. Chi volesse recriminare per aver trovato le por-­te chiuse in Comune, a Correggio fa-­rebbe fatica a reperire dei testimoni.Claudio Fantuzzi è il responsabile

decano, ormai, tra gli URP-­manager di mezza Italia. Coordina costante-­mente il lavoro delle sei impiegate, risponde ai loro quesiti, cura per-­sonalmente la loro formazione, si rapporta con gli altri servizi che in-­teragiscono con l’URP stesso. Vigi-­la, smista, collabora. Della bravura delle sei impiegate addette è molto

orgoglioso.Dice Fantuz-­zi: “La forza dell’URP sta nella prepara-­zione e nella coesione del-­le sei persone che ci lavora-­no. Sono im-­piegate che vengono da esperienze di-­verse, in grado di gestire con competenza e con totale intercam-­biabilità le diverse funzioni dell’URP e particolarmente capaci di interlo-­quire con il pubblico. La comunica-­zione è una cosa seria e l’immagine, la reputazione del Comune dipende in buona misura dalla qualità del

-­mo trait d’union tra privato cittadi-­no e pubblica amministrazione”.Con l’aiuto di Claudio Fantuzzi proviamo a fare un bilancio di que-­sta creatura ormai diciassettenne.Per prima cosa l’aver concentrato nell’URP la gran parte del rapporto con il pubblico ha consentito ai vari

-­cienza interna e la produttività del lavoro. Niente “estranei” ad ogni ora che vagano nei corridoi alla ricerca

caso, della persona giusta o dell’a-­mico che ci può mettere una parola. Così, i vari “addetti ai lavori” comu-­nali ricevono con orari più ridotti o solo su appuntamento. Gli stessi amministratori possono disporre di un rapporto diretto con un pubblico più selezionato ed ordinato. Niente più code ai piani alti del Palazzo. In-­

Poi, l’effetto più importante: il cit-­tadino ci guadagna. “Prendiamo chi cambia residenza – spiega Fantuzzi

-­so tempo regolarizza i suoi dati per

-­ti e quant’altro. Con lo stesso opera-­tore-­persona in un colpo solo si fa tutto ciò che prima richiedeva spo-­stamenti, appuntamenti e contatto con procedure e persone diverse”. Tempo guadagnato e un po’ di af-­fanno risparmiato, no? E magari vai

burocrazia quando sta al piano terra del Comune può essere ragionevole.Ma l’aiuto al cittadino è vario e mol-­teplice. All’URP arrivano le istanze più disparate: lamentele, segnala-­zioni di ritardi, errori, disservizi. Di persona, per telefono, per mail. E in URP vengono prontamente registra-­te, poi subito assegnate in capo ai responsabili dei servizi chiamati in causa. Gli stessi sono sollecitati da

-­to intervallo di tempo se le risposte al reclamante sono ancora inevase. Servizio “URP-­alarm-­clock” sempre attivo … non si dorme quando la gente pone dei perché. Nadia Culzoni è la dirigente comu-­nale del Primo Settore (Relazioni

amministrativa) che comprende, tra le altre cose, anche lo Sportello Uni-­co per le imprese e l’URP. Lei la vede così: “Il nostro URP non è un sem-­plice sportello di informazioni. E’ un centro di vere e proprie prestazioni per il cittadino, che ha assunto una dimensione già rilevante, rispetto ad altre realtà che ci circondano, e che potrà svolgere ulteriori funzioni, an-­che temporanee, per venire incontro ai nuovi bisogni delle persone”. Una fonte di grande energia potenziale, il nostro amico URP, secondo l’opi-­nione della funzionaria. Sia Nadia Culzoni che Claudio Fan-­tuzzi insistono sul valore strategico dell’URP. “La scelta del Comune è stata netta e chiara. Per l’URP l’Amministrazione ha voluto e ot-­

ISO-­9001, che implica procedure e controlli molto seri. Insomma, gli

Una giornata all’URP

continua a pag.6

Page 6: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 20136 Economia

amministratori correggesi ci hanno creduto in tutti questi anni, inve-­stendovi con convinzione assoluta”. L’URP fatto così è un formidabile veicolo di trasparenza amministra-­tiva. Per un Comune che vuol esse-­re una casa di vetro, la porta a vetri dell’URP è il driver raccomandato. Guida il cittadino nel suo impatto con la pubblica amministrazione a tutti i livelli. Lo aiuta ad orientarsi quando non sa a chi appellarsi. Ca-­pita spesso, anche per cose che con il Comune non c’entrano affatto. Ca-­sistiche fantasiose, a volte bizzarre e degne di un sorriso, non sono così infrequenti. Ma, soprattutto in que-­sti tempi di crisi, irrompono, appe-­na varcata la porta a vetri, drammi personali e familiari che meritano ascolto e soccorso. Il catalogo delle “urperie” conosce, insomma, le ti-­pologie più varie. E’ lo spaccato dei bisogni di una città, dai più gran-­di ai più minuti. Evaderli richiede un gran daffare. Ma la volontà non manca. E si segue la strada maestra. L’unica “raccomandazione” di casa

precise ed imparziali, che valgono per tutti: per chi vive a Correggio da una vita come per chi vi è arrivato da poco venendo semmai da mondi, culture e costumi lontani. Non ser-­vono favori, occhi particolari in cer-­ca di scorciatoie, per chi deve ricor-­rere alla mano pubblica e affrontare i meandri della burocrazia. Meglio conoscere bene i propri diritti e i

-­tarli responsabilmente. Chiamiamo-­lo civismo, se non vogliamo evocare l’educazione civica di una volta. Ec-­cola la mission dell’URP: allenato-­re di civismo, tutor della dignità di ogni cittadino con imparzialità. Non è poco. Complimenti allora al nostro Comune che a questo allenatore-­

-­menti a Barbara, Clara, Karin, Lore-­na, Monica, Sara, i sei volti del no-­stro URP. Dimenticavo: l’indagine di “soddisfazione del cliente”, alias il cittadino, che si è fatta per l’URP

-­zione di qualità, ha dato un risultato di giudizio complessivo pari a 9,1 su 10. Un bellissimo voto. Soddisfatto sarà il cliente, ma anche l’operatore, vista la pagella, si presume che non lo sarà di meno. Complimenti anco-­ra a tutte sei.

Giulio Fantuzzi

Dal 1976 si affaccia sulla Provincia-­le che da Correggio porta a Carpi,

che lega i due comuni. In quasi qua-­rant’anni di attività, l’di Oliva Fabrizio e Daniele, di esperienza ne ha accumulata tanta. Dal punto di vista meccanico i mo-­tori, di qualsiasi marca siano, non hanno segreti per i titolari dell’a-­zienda che, da un paio d’anni è di-­ventata a conduzione familiare. Con il passare degli anni, è aumentata la parte elettronica in dotazione ai vei-­coli e, per non restare indietro nem-­

è procurata ogni tipo di attrezzatura elettronica per effettuare la diagno-­si computerizzata delle auto. In liea

-­so, Fabrizio e Daniele hanno deciso di aderire a “Point Service”, un’asso-­

tutt’Italia che ha lo scopo di mettere in rete e dare visibilità a tutti coloro che partecipano al progetto.“Ciò che rende particolare questo tipo di iniziativa – affermano i ti-­tolari – è che possiamo effettuare il tagliando annuale a tutte le vetture nuove, senza che scada la garanzia a quelle che ne sono ancora coperte, a differenza di ciò che normalmente è previsto per le auto di nuova imma-­tricolazione, il cui talgiando deve es-­sere effettuato dalla concessionaria, pena la decadenza della garanzia”.“Naturalmente – precisano – ci at-­teniamo a quanto è compreso nelle procedure del tagliando annuale. Se un’auto, pur nuova, necessita del-­la sostituzione di pezzi in garanzia, il proprietario deve rivolgersi alla concessionaria in cui ha acquistato il mezzo”.

Una novità per i tagliandi auto

-­trollo dei gas di scarico, tutto ciò che rientra nel novero delle procedure del tagliando è materia di compen-­

-­zio e Daniele snc.“Dal punto di vista dei clienti – di-­cono i titolari – il vantaggio sta nel poter effettuare i controlli previsti anche in altri centri che non siano solo le concessionarie. Tale possibi-­lità consente anche di selezionare gli interventi da fare sulle vetture. Ad esempio, se il protocollo sul ta-­gliando di una determinata conces-­sionaria prevede la sostituzione dei

di effettuare una valutazione di tipo

sono da cambiare perché in buono stato, non li sostituiamo, evitando anche la spesa ai clienti”.

-­ne meccaniche accreditate. Possiede un proprio sito internet da cui è pos-­sibile ricavare indirizzo e recapiti di

-­tando www.pointservice.net si può, selezionando la provincia di interes-­se, trovare ogni riferimento sull’Au-­

Tra pochi mesi sarà possibile, dal sito internet, accedere ad un’area ri-­servata in cui mettere i dati del pro-­

avere anche un preventivo.Chi non avesse particolare familia-­rità con l’informatica può contattare Fabrizio e Daniele Oliva allo 0522

per concordare con loro il da farsi e recarsi con l’automobile in via Pro-­vinciale per Carpi n. 47.

segue da pag.5

Page 7: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 7Economia

Troppo belle, dunque fasulle: le offerte di lavoro col trucco Adiconsum e Movimento difesa del cittadinoSarà capitato a molti giovani, cho-­osy o meno, di imbattersi in annunci di lavoro troppo belli per essere veri, che promettono soldi facili in cam-­bio di poco impegno. E si rivelano vere e proprie truffe. Non sono i soli. Secondo il dossier “Lavoro sicuro”, redatto da Adiconsum e dal Movi-­

-­nanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, succede anche ad altre categorie “economicamente e socialmente deboli”, disoccupati, inoccupati, over 50 che cercano di reinserirsi nel mondo del lavoro. Ma questo naturalmente non li consola.L’Italia, complice il tasso di disoccu-­pazione giovanile tra i più alti d’Eu-­ropa, è davvero terreno fertile per le truffe a scapito di chi cerca lavoro. Ci sono i canali istituzionali, come i Centri per l’impiego e le Agenzie per il lavoro, che potrebbero evitare questi fenomeni, ma non sembrano riscuotere molto successo tra i gio-­vani che, il più delle volte, preferi-­scono il fai-­da-­te.Il dossier di Adiconsum e del Movi-­mento difesa del cittadino ha moni-­torato i canali principali di ricerca del lavoro: gli annunci pubblicati sulla carta stampata (quella specia-­lizzata e quella a diffusione naziona-­le) e quelli in internet (portali, mail e web tv).La truffa corre sul web (ma non

solo). L’analisi ha fatto emergere un dato poco confortante per i siti web: è proprio qui il 70% delle truffe lavorative riscontrate. In rete sono

ma, secondo il dossier “Lavoro sicu-­ro”, nessuno contiene informazioni e consigli utili per prevenire even-­tuali truffe, soltanto pochi impon-­gono codici etici agli inserzionisti e in alcuni portali è impossibile con-­tattare la redazione per segnalare eventuali abusi. In pratica, la possi-­bilità di postare direttamente un an-­nuncio, senza alcun tipo di control-­lo, fa sì che spesso dietro l’annuncio si nasconda un raggiro.Va meglio con la stampa. Secon-­do il dossier, la situazione migliora se si guardano gli annunci pubbli-­cati sui giornali specializzati o sui

quotidiani a diffusione nazionale: le 17 testate monitorate contengono annunci per il 20%, con informa-­zioni poco chiare e potenzialmente

offerte di lavoro su mail e web tv è da considerare pericoloso. Ma, biso-­gna dirlo, questi sono anche i canali meno sfruttati per questo scopo.“Lavoro sicuro” ha monitorato gli annunci di lavoro in tutta Italia, ma ha concentrato la sua attenzione su Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Una scelta non casuale, visto che in queste regioni (Istat, giugno 2012) il 35,9% dei giovani non riesce a tro-­vare nessun impiego e il 51,8% delle donne risulta tagliato fuori da qual-­siasi attività professionale. Le truffe riscontrate e le modalità sono più o meno le stesse, il dato particolare che emerge è che, sia sul web che sulla carta stampata, gli annunci sono pochi, così come introvabili (molti hanno chiuso) sono i giornali di annunci specializzati. Della serie: di lavoro non ce n’è, neanche inven-­tandolo.Dieci regole antiraggiro, dieci regole d’oro per non cadere vittime di un raggiro.

-­dono nulla: descrivono subito lavo-­ro offerto, requisiti richiesti e com-­

contratto prima di iniziare qualsiasi sorta di attività.

casa), vorrà certamente vedere pri-­ma il vostro curriculum vitae e le vo-­stre referenze.3. Può sembrare banale, ma vale la pena di ripeterlo: quando un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa.

-­dicano la propria ragione sociale e la partita Iva.5. Effettuate ricerche on line -­ ad esempio nel registro imprese del-­la Camera di commercio o sul sito dell’Agenzia dell’Entrate -­ per veri-­

-­ponente.6. Guardate con molto sospetto aziende che vi chiedono contributi

economici per poter avviare il rap-­porto di lavoro.7. Non acquistate kit o materiali di qualsiasi tipo necessari per l’avvio di un’attività a domicilio.

-­nire dati personali, indirizzi e-­mail e recapiti telefonici con la promessa di ricontattarvi: spesso si tratta sol-­tanto di catene di Sant’Antonio.9. Prendetevi sempre tutto il tempo

la validità e l’autenticità dell’offer-­

concludere.10. Non iscrivetevi a vostre spese a corsi o training di avviamento al lavoro. Di solito è l’azienda che as-­sume a farsi carico delle spese. Nei rari casi in cui il corso viene adde-­bitato al lavoratore, il corrispettivo viene detratto dal primo stipendio.Le principali trappole dei falsi im-­prenditoriIl dossier “Lavoro sicuro” ha stila-­to una vera e propria lista dei rag-­giri più frequenti. Ci sono i lavori a domicilio, da iniziare dopo il paga-­mento di un kit starter che, spesso, neanche arriva. Stessa cosa con le vendite porta a porta: vengono ri-­chiesti versamenti per iniziare a la-­vorare ai quali non seguono né un contratto né i prodotti da vendere.Un’altra trappola sono i servizi te-­lefonici a pagamento che, una volta contattati, non offrono nulla: il loro unico scopo è ottenere il maggior numero di chiamate. C’è chi, invece, promette colloqui di lavoro per pre-­stigiose aziende dopo l’inserimento, a pagamento, del curriculum in ipo-­tetiche banche dati.Molta diffusione negli ultimi anni hanno avuto i corsi di formazione: dopo averli pagati profumatamente e frequentati, però, non si ottiene alcun lavoro. Collegato a questi è il fenomeno delle borse di studio che, coprono solo una parte del corso, lasciano ingenti somme da salda-­re e fanno ottenere un titolo che, il più delle volte, non ha alcun valore legale. Sempre in voga sono anche le catene di Sant’Antonio e il mar-­keting piramidale: il lavoro consiste

continua a pag.8

Page 8: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 20138 Economia

al 28 marzo il bando “Vecchi mestieri per gio-­vani imprese”, promosso dalle province di Piacen-­za, Parma e Reggio Emi-­lia, dedicato a giovani che abbiamo voglia di metter-­si in gioco, nel mondo del lavoro, come artigiani. Secondo fonti delle istitu-­zioni coinvolte, calzolai, sarti, fornai e restauratori, sono al-­cuni tra i mestieri più richiesti, che vanno scomparendo. E’ per tale mo-­tivo che le tre province dell’Emilia si sono attivate, in collaborazione con alcuni enti di formazione, utilizzan-­do fondi messi a disposizione dalla Regione e dal Ministero della gio-­ventù, cercando di fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro. Predi-­sponendo un bando rivolto a giova-­ni tra i 25 ed i 30 anni che avessero voglia di imparare un mestiere, han-­no contattato artigiani di vari settori disposti a fare da tutor ad altrettan-­ti giovani che volessero imparare il mestiere un po’ alla vecchia manie-­ra: a bottega.Sono stati individuati 18 giovani aspiranti artigiani, con residenza o domicilio nel territorio di una delle tre province ed è stato offerto loro un periodo di formazione gratuito della durata di sei mesi. “Il corso

partita iva o all’assunzione – spie-­

gano dalla Provincia di Reggio – ma ha lo scopo di creare un percorso di formazione concreto a favore di chi partecipa, per diffondere abilità che, tuttora, sono molto richieste e di dif-­

seconda occasione per coloro che non hanno ricevuto una formazio-­ne di tipo professionale a scuola, o l’hanno ricevuta ma l’hanno dimen-­ticata, e che, piuttosto che aspettare l’occasione di lavoro a casa, la vanno a cercare sul territorio. “Noi ritenia-­mo sia un’opportunità da sfruttare – continuano gli organizzatori – per-­chè consente di imparare un mestie-­re, acquisire conoscenze e mettere in campo la propria creatività. E’ un’occasione concreta di costruirsi un futuro, mettendosi in gioco, as-­secondando una passione, per riu-­scire a trovare un’occupazione vera e propria, anche impensata”.Al corso sono stati ammessi coloro che avessero presentato un progetto di impresa. In base al luogo di resi-­denza sono stati segnalati ad uno dei tanti artigiani che si sono messi a di-­sposizione per fare da tutor. E sono stati veramente tanti e molto entu-­siasti della proposta, fanno sapere dalla Provincia di Reggio.Nei prossimi mesi prenderanno il via altre iniziative dedicate al lavoro ed all’imprenditoria, tra cui anche la creazione di una società cooperati-­va, dato che, attenzione, attenzione: nella zona che ha dato i natali alla cooperazione, si tratta di una moda-­lità associativa molto poco pratica-­ta. Per saperne di più, consultare il sito: www.provincia.re.it.

Nel mondo di internet, le scarpe le ripara ancora il calzolaioArtigiani, merce rara. La Provincia insegna come fare a diventare maestri della creatività manuale

nel diventare soci dell’azienda e cer-­carne altri, un’attività che in Italia è illegale, perché non è rivolta alla vendita di beni o servizi, ma al re-­clutamento di utenti.Molti giovani sono attirati dai perio-­di di prova falsi. Speravano di esse-­

-­cluso il “tirocinio”, chiudono e cam-­biano sede.Occhio anche a chi chiede di mettere a disposizione il proprio conto per il trasferimento di denaro: in cambio di una piccola percentuale sul tran-­

giri di riciclaggio di denaro sporco.Nel mondo dello spettacolo va forte

volta effettuati e pagati anche mille euro, non portano agli strabilianti contratti promessi.Una forma di raggiro che colpisce soprattutto le donne è quella del-­le associazioni in partecipazione.

quello che si ritiene un contratto di lavoro, ma che in realtà è un con-­tratto di associazione in partecipa-­zione con compensi molto bassi e senza contributi.

chiede di sottoscrivere dichiarazioni di rinuncia ai propri diritti, anche questa è una spiacevole sorpresa che può capitare. Chi si imbatte in una di queste truffe può rivolgersi all’I-­spettorato del lavoro e al Comando dei carabinieri per la tutela del lavo-­ro.

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VECCHI MESTIERIPERGIOVANI IMPRESE

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Quanti anni hai? Sei fra i 25 ed i 30 anni?Forse non lavori ancora?

Ti senti portato per i mestieri manuali?Sei per caso un tipo a cui piace “avere le mani in pasta” voglio dire:

pensare, provare, fare , disfare e rifare?

Ti va l’idea di produrre qualcosa di concreto, che sia anche bello e che porti il segno della tua personalità?

Magari anche sfruttando le tecnologie di oggi, però con un occhio al passato e all’antico? Info

www.provincia.re.it

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Gloria Cacciavillani tel. 0522 444863 Camilla Carra tel. 0522/444864

Marinella Maffi tel. 0523/795525Daria Mora tel. 0521/931316

è un progetto rientrante nell’iniziativa “AzioneProvincEgiovani”, promossa dal Dipartimento della Gioventù dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Unione delle Province d’Italia. La scadenza per la presentazione delle domande di candidatura è il 28 febbraio 2013.

Per una cultura dell’imprenditorialità fi nalizzata all’avvio di nuove attività artigiane

Un’opportunitàda non perdere!

segue da pag.7

Page 9: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 9Economia

NUOVA GESTIONE

Piazza S.Quirino -­ Correggioper info: Juri 333/3445710

Fabio 334/3623218

Elena 389/1774272

Una nuova gestione al bar VersaillesAbbiamo incontrato i nuovi proprietariLa vita in centro storico a Correggio è in continuo cambiamento: ci sono attività commerciali che aprono, altre che cambiano sede, trasferen-­dosi in ambienti più frequentati dal passeggio cittadino per cercare di attirare più clientela possibile, altre che cambiano titolare e, purtroppo,

della nostra storia, in centro storico sono attivi diversi bar e caffetterie. Una di queste, appena prima dello scorso Natale, ha cambiato gestio-­ne. Si tratta della caffetteria Ver-­sailles situata in piazza S. Quirino all’angolo con via Antonioli. I nuovi gestori sono: Elena Del Duca e i fratelli Jalacci, Fabio e Juri, tito-­lari da tre anni a questa parte del bar Olimpia. Bell’impegno due bar!! Abbiamo chiesto loro alcune cose sulla caffetteria e sul loro lavoro, per esempio: cosa li ha spinti ad avven-­turarvi in questa nuova ed ulteriore impresa. “Quello che ci ha spinto – spiega Fabio – è stata la voglia di confrontarci con una situazione diversa rispetto all’Olimpia. Sap-­piamo che la gestione di un bar in centro storico non è facile ma ab-­biamo fatto esperienza nei tre anni trascorsi all’Olimpia e crediamo che al Versailles possiamo migliorarci ulteriormente e crescere il nostro livello di esperienza”. Per parte sua Juri aggiunge: “Abbiamo rilevato questo bar per dare maggiore solidi-­tà alla nostra società (MINA) e per avere una posizione di maggiore in-­dipendenza. Al Versailles siamo ti-­tolari unici e, con i tempi che corro-­no, avere un proprio posto di lavoro ci sembra molto importante”. Non solo solidità ed indipendenza, an-­che dal punto di vista della gestione della clientela, Versailles ed Olimpia hanno molte differenze: “Rispetto al primo bar che abbiamo preso in

gestione – continua Fabio – qui le richieste delle persone sono più

caffè’ o un bicchiere di spuma ma anche cioc-­colata in tazza di vari gusti, caffè particolari, drink, aperitivi e tanto altro. L’esperienza ma-­turata dietro il banco-­ne dell’Olimpia, però, ci è servita perché non credo che, tre anni fa, saremmo stati in grado di esaudite tante e tali richieste”. Sulla diver-­sa tipologia di clienti, Juri sostiene: “In un bar del centro storico, chi entra dalla porta presta attenzione anche ad aspetti del ser-­vizio quali: il look con cui i baristi si presentano, come accolgono i clienti e che tipo di servizio in più possono dare. In un ambiente più informa-­le come è l’Olimpia che è anche un locale sportivo e frequentato da abi-­tuè, rispetto ad un locale del centro cove è importante anche la quanti-­tà di avventori casuali, magari si dà peso ad altre cose”.Abbiamo poi chiesto loro quali sono le loro preoccupazioni e come si sono trovati in questi primi mesi al Versailles. In proposito Elena dice: “Per quel che mi riguarda le diffe-­renze nell’approccio con i clienti state notevoli, tra i due bar proprio per il diverso tipo di ambiente. Qui passano molte più donne con cui mi piace condividere pensieri e aned-­doti (non che all’Olimpia di aneddo-­ti non ne siano saltati fuori… anzi!). In più adoro imparare a fare tante cose diverse: lo trovo bellissimo e appagante”.

-­zi cosa offre la caffetteria Versail-­les, quali sono le novità che hanno portato e Fabio ci spiega: “Oltre al servizio di caffetteria vera e propria (cioè caffè, cioccolate e brioches va-­rie) abbiamo introdotto il servizio pranzi con un buon assortimento di primi, secondi e contorni. Con l’arri-­vo della stagione estiva amplieremo il servizio con piatti freddi ed insa-­latoni. Non dimentichiamo panini, erbazzone, pizzette ed altre stuzzi-­cherie salate molto popolari”. “Vo-­gliamo anche ampliare la gamma dei vini e delle birre – aggiunge Ele-­na – e a tal proposito abbiamo intro-­dotto la spina che prima non c’era”. Da ultimo, abbiamo domandato ai nuovi titolari del Versailles che tipo di consigli si sentono di dare a tutti

coloro, giovani e meno giovani, che desiderino cimentarsi nell’apertura di un’attività commerciale, nono-­stante il periodo di contrazione ge-­nerale dei consumi, renda tutti più incerti. “Abbiamo rischiato parec-­chio – afferma Fabio – questo è vero ma crediamo che sia giusto provare ad invertire la rotta in un anno dove alcuni commercianti se ne sono an-­dati dal centro noi siamo arrivati. Desideriamo essere un segnale po-­sitivo per la comunità correggese”. Puntualizza Juri: “Abbiamo molta incoscienza, se volete, e coraggio e vorrei aggiungere che a parte il no-­stro impegno raddoppiato anche quest’estate proveremo a portare avanti la gestione del chiosco all’in-­terno del parco urbano che, l’anno scorso, è stato scelto da molti come un piacevole luogo di ritrovo nelle serate di calura estiva”.Che dire di questi ragazzi … ben ven-­gano e ci sentiamo di sottoscrivere il fatto che si investa nelle attività commerciali per dare lustro e varie-­tà alla nostra cittadina.Orari del Cafe’ Versailles: aperto dalle 6,30 alle 20 tranne il venerdì

l’estate l’orario di chiusura slitterà

Chiuso il giovedì. A cura di Emiliano Bertani

Da sinistra: Fabio Jalacci, Elena Del Duca, Juri Jalacci

La distesa del bar

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Primo Piano -­ marzo 201310 Sociale

Trivelle, salute e democraziaUna società australiana vuole esplorare il sottosuolo correggese alla ricerca di idrocarburiC’era una volta l’Australia, terra promessa per molti italiani in cer-­ca di miglior fortuna. Ma in questi giorni la terra promessa è Correg-­gio. E lo è per qualcuno che proprio dall’Australia viene qui a cercar fortuna: parliamo della PO Valley Operations (POV), una multina-­zionale australiana che opera nel settore della ricerca, esplorazione e produzione di idrocarburi liquidi e gassosi. Questa società, a conclu-­sione di un iter burocratico iniziato

-­lio ENI e la conseguente apertura del mercato energetico ai privati, ha conseguito nel febbraio 2011 dal Ministero dello Sviluppo Eco-­

nomico (MSE), titolare esclusivo della materia, un permesso di ricer-­ca idrocarburi in un’area vasta tra la via Emilia e il Po. E adesso viene il bello. Perchè la POV intende av-­viare le procedure autorizzative per esplorare proprio il sottosuolo cor-­reggese con la perforazione di tre pozzi. Due a Canolo, per la preci-­sione, e uno a Budrio. Che sotto ci sia qualcosa … lo dicono le memorie del sottosuolo. La vecchia AGIP qui era di casa. Il Metano-­Correggio ha conosciuto momenti di gloria nella seconda metà degli anni cinquanta, dando una mano (il metano ti da una mano, no?) al Comune e ai suoi percorsi di sviluppo.Però i tempi da allora sono molto cambiati. Bastava presenziare alla assemblea indetta dal Comitato No-­Triv e dalla Associazione Ambiente-­Salute al Palazzo Principi la sera del 19 febbraio: 150 persone per nulla contente di questa perforante

novità e fermamente intenzionate a dar battaglia. A dar manforte ad Elisabetta Sala, l’esponente del Comitato che ha condotto la serata, c’erano il giornalista Pietro Dom-­marco, autore del libro-­denuncia “Trivelle d’Italia” e il geologo Olin-­to Bonori, esperto di sismicità con-­nesse a perforazioni estrattive. E poi gente venuta da fuori, da altri suoli padani bucati o bucandi, a ribadire la solidarietà già diffusa via web. A far paura è l’intreccio tra il busi-­ness del sottosuolo caro ai petrolieri e la famelica negligenza dello Stato, che per intascare un po’ di royal-­ties (quelle che si pagano in Italia sono le più basse al mondo, afferma Dommarco nel suo libro), mande-­rebbe allo sbaraglio l’equilibrio del territorio rurale e la salute dei citta-­

di questa strana alleanza, che ve-­dono come una banda del buco dei giorni nostri, ben più pericolosa di

Sul punto più sensibile poi insiste Elisabetta Sala, e in sala scatta un allarme rosso: qui da noi c’è stato un terremoto distruttivo nel maggio scorso e, tra faglie che si muovo-­no, argille che si liquefanno, fanghi

subsidenza che accelera, chi ci può garantire che le perforazioni estrat-­tive non abbiano avuto o non pos-­sano avere in futuro la loro parte di responsabilità? E soprattutto, se si mettessero in atto le nuove tecniche

di fracking, di frantumazione delle rocce con acqua e solventi ad alta pressione e a profondità ben mag-­giori, che negli Stati Uniti sono og-­getto di forti contestazioni, che cosa potrebbe succedere al nostro già fra-­gile equilibrio geologico padano? E’ pur vero che queste nuove tecniche in Italia non sono consentite, ma chi controlla che qualche furbetto del petrolio non ci provi, nel Paese dove

-­zo trovi il cavallo? Eppoi ancora: perché puntare ancora sull’energia fossile del petrolio e derivati e non sulle energie alternative, lasciando in pace terra e abitanti?Il Sindaco Marzio Iotti era pre-­sente al tavolo dei relatori, avendo il Comune dato il suo patrocinio all’assemblea. Scelta apprezzabile e apprezzata. Il segno della volontà dell’Amministrazione correggese di distinguersi per l’attenzione verso le preoccupazioni dei cittadini e di confrontarsi con loro alla luce del sole, anche quando si parla di affari del sottosuolo, che peraltro sfuggo-­no al suo diretto controllo. Pur pre-­cisando che non c’è alcuna politica ambientale (ivi compresa quella del-­le energie alternative, per le quali al Comune di Correggio non si può cer-­to imputare la minima esitazione) che non abbia impatto sulla natura e sul territorio, il Sindaco ha ben pre-­cisato i contorni del dilemma e ha garantito tutti gli sforzi possibili per sospendere, almeno per ora, l’iter

Il tavolo dei relatori (cortesia Gazzetta di Reggio)

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Primo Piano -­ marzo 2013 11Sociale

CORREGGIO

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Via Emilia Ovest 54/1Tel. 0522 260512

delle autorizzazioni esplorative. Gli appigli che intravvede il Sindaco sono due. E su entrambi, va detto, c’è un accordo esplicito con gli al-­tri Sindaci dell’Unione territoriale e con la Provincia. Il primo è quello di attendere gli esiti di una Commissione tecnico-­

della Regione Vasco Errani, con un’ordinanza del novembre 2012, “per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’atti-­vità sismica in Emilia-­Romagna”. E’ vero che agli atti ci sono già dei do-­

-­niversità di Modena e Reggio che, per rispondere a “notizie diffuse del tutto prive di fondamento, ampli-­

risolutamente tale possibile correla-­zione per un sisma come quello ve-­

la Regione stessa non s’è acconten-­tata e s’è mossa per offrire ulteriori

alla pubblica opinione, proprio non esiste che, nel frattempo, si metta il carro davanti ai buoi, ossia la trivel-­la davanti al popolo bue.Il secondo è la VIA, la valutazione d’impatto ambientale, di compe-­tenza della Regione, che è prescrit-­ta dalle norme nazionali sia per l’esplorazione che per la eventuale successiva messa a produzione dei pozzi metaniferi. Il Comune può fare la sua parte proponendo delle integrazioni nella conferenza dei servizi prevista dalla procedura di VIA. L’intenzione, suf-­fragata da una sollecitazione della Provincia alla Regione attualmen-­te in corso, è quella di chiedere, in quella sede, una VIS (valutazione di impatto sanitario) che non è ancora normata a livello nazionale ma che è già prevista negli indirizzi normativi europei. Per questa strada può fare

così irruzione nell’iter burocratico l’aspetto sociale e sanitario, e, in particolare, la ricaduta in termini di impatto psicologico sulla popola-­zione ancora provata dalla memoria viva del terremoto. Legare ambiente e salute nelle sue più vaste accezio-­ni: questa è la via per condizionare la VIA e, di conseguenza, il via alle trivelle. Logico no? Ma non illudiamoci. Per-­ché la logica che norma il sottosuolo è … piena di buchi. Il più clamoroso è la pressoché totale estraneità del Co-­mune in materia. Tutto è nelle mani del Ministero già citato (MSE) che decide dopo aver ottenuto un sem-­plice parere della Regione interessa-­ta. Con la beffarda conseguenza che quella parte dei pubblici poteri più a diretto contatto con i cittadini e ti-­

-­torio amministrato si può muovere solo di rimessa e con minima voce in capitolo. Dopo anni di federali-­smo lumbard gridato proprio nella Po valley contro i centri di potere della burocrazia romana, siamo an-­cora qui. E’ comprensibile, peraltro, che in una materia così sensibile per la vita del Paese come le risorse del sottosuolo, le grandi scelte strategi-­che facciano capo al Governo e che non si voglia sottostare a veti locali pregiudiziali (la famosa sindrome di NIMBY, “non nel mio giardino”) al primo stormir di fronda su ogni

Enti locali con una co-­decisione in-­formata e ragionata sarebbe molto meglio. Eludere la democrazia di-­retta dei cittadini e degli internauti per fare meglio e prima è del tutto illusorio. Con procedure silenti si alimenta il sospetto, anche quando sotto (il suolo in questo caso) non c’è nulla di abominevole. Dopodi-­

diventa devastante e paralizzante, anche dove non ce ne sarebbe ragio-­

Elisabetta Sala

ne. Aggiustare la legge che regola la materia sarebbe la cosa più sensata, dunque. Speriamo in un sussulto in-­teristituzionale ragionevole. Intanto però ci teniamo il dilemma. Anzi due.Uno, quello del Comune, deciso a metterci il naso con argomenti for-­ti politicamente, ma forse ancora troppo fragili giuridicamente. Con il rischio che nel grande gioco di spon-­da tra ministeriali di Roma e mana-­ger della terra dei canguri, resti con un pugno di mosche in mano e, alla

L’altro, quello dei cittadini, che, per fare valere il principio di precauzio-­ne, onnipresente caposaldo dei sacri testi in materia di ambiente e salute, per di più dopo un sisma devastan-­te, non hanno altra strada che ar-­rabbiarsi e alzare la voce della pro-­testa. Con il rischio di far passare la democrazia popolare per l’ossessivo e astioso tamburo che ribatte sem-­pre e solo il suo prevedibile no.

Giulio Fantuzzi

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Primo Piano -­ marzo 201312 Sociale

Iscrizioni scolastiche on line

Scuola Cantona

Scuola San Francesco

Scuola Marconi

Giovedì 28 febbraio è stato il ter-­mine ultimo per i genitori di iscri-­

scuola primaria e della scuola se-­condaria di primo grado. La novi-­tà di quest’anno è stata l’iscrizione telematica on-­line per tutti che ha sostituito la modalità di iscrizione cartacea tradizionale. A Correggio i genitori hanno risposto bene a que-­sta novità apportata dal Ministero dell’Istruzione, iscrivendo i propri

“Siamo molto soddisfatti dell’intro-­duzione di questa nuova modalità di iscrizione on-­line e di come sia stata recepita dai genitori dei nostri futuri alunni: su 240 domande pervenute, per tutte le scuole, il servizio di as-­sistenza su appuntamento è stato svolto in 45 casi, segno che le fami-­glie sono già ben attrezzate con di-­spositivi di comunicazione on-­line. Per questo si può certamente dire che l’operazione ha avuto succes-­so – commenta con soddisfazione Fabio Bertoldi, il nuovo dirigente scolastico del comprensorio scola-­stico Correggio I –. Per quanto ri-­guarda il nostro istituto, tutti colo-­ro che sono in obbligo scolastico si

sono stati intoppi tecnici, tranne un primo congestionamento della rete

-­tura, come era nelle aspettative”. Tra gennaio e febbraio, i due distretti scolastici Correggio I (da cui dipen-­dono la Scuola Secondaria di primo grado Statale “Marconi” e le Scuole Primarie Statali “S.Francesco d’As-­sisi” e “G. Rodari -­ Cantona”) e Cor-­reggio II (che comprende la Scuola Secondaria di primo grado Stata-­le “Andreoli” e le Scuole Primarie Statali “Antonio Allegri”, “Don Pa-­squino Borghi”e “Madre Teresa di Calcutta”), infatti, hanno messo a disposizione le proprie segreterie a supporto dei genitori che dovevano

“Il genitore doveva essere in posses-­so di un indirizzo di posta elettroni-­ca e di un account per poter accedere al sito del Ministero dell’Istruzione, scegliere la scuola e completare tutti

-­sione. Come scuole, abbiamo dato una mano a chi non conoscesse que-­

-­mo riscontrato intoppi particolari. Si tratta di una grande innovazione, in quanto anche a livello scolastico incominciamo ad assistere ad un

processo di dematerializzazione e automazione di alcuni passaggi che possono essere svolti benissimo an-­che attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, Non stampando carta, abbiamo già una notevole mole di dati che transiteranno automatica-­mente nel nostro sistema informa-­tico di gestione, anche se qualche controllo dovrà essere effettuato – continua Bertoldi –. Il rapporto diretto insegnate-­genitore resta co-­munque centrale e anche il nuovo assetto scolastico che si sono date le scuole statali di Correggio, unendo i due cicli della scuola primaria e del-­la scuola secondaria di primo grado in un unico distretto scolastico come Correggio I e Correggio II vanno in questa direzione. Nella stesso di-­stretto, infatti, l’alunno vive un pas-­saggio meno traumatico dalla scuo-­la primaria a quella secondaria di primo grado, preparandosi in modo adeguato alle scuole superiori”.Anche il Comune di Correggio si è attivato per venire incontro alle esi-­genze dei genitori alle prese con l’i-­

-­dosi con le scuole del comprensorio: “Come Amministrazione Pubblica abbiamo ascoltato le esigenze dei nostri cittadini-­genitori che in un primo tempo sono rimasti spiazzati dal passaggio dalla più tradizionale iscrizione cartacea che passava per le segreterie delle scuole a quella telematica mediata dalla tecnologia – afferma l’assessore alla Scuola del Comune di Correggio, Emanuela Gobbi –. La biblioteca con i suoi

pubblico, con uno sportello dedica-­to, erano a disposizione dei cittadi-­ni, dal 21 gennaio al 28 febbraio, per qualsiasi necessità e informazione”. Dopo la fase dell’iscrizione da par-­

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te dei genitori, tocca ora alle scuole il compito di controllarle nella loro esattezza: “Questa, forse, può esse-­re considerata la fase più critica in

piccoli errori di compilazione – con-­clude Bertoldi – ma essendo il pri-­mo anno di questa nuova metodo-­logia introdotta nella scuola avremo modo di capire quali sono le parti più oscure e ambigue e, insieme al Ministero dell’Istruzione, rimodu-­larle per il prossimo anno”.

Amelia Vivici

Page 13: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 13Sociale

Correggio che cambia pelleDue numeri per capire comeCome cambia il correggese e come sta sul suo territorio? Ho pensato di chiederlo al direttore del servizio de-­

Andrea Bertani, cioè di partire dai fondamentali. E poi ho fatto due chiacchiere con Marzio Iotti: chi meglio per capire come i fenomeni

scelte amministrative?Correggio cresce. Il correggese

Per almeno ottanta anni, dal 1921 al 2001, i residenti erano rimasti sem-­pre intorno alle 20.000 unità. Lo sviluppo industriale nella seconda metà del secolo non aveva prodotto incrementi abitativi qui, ma piutto-­sto nei paesi vicini. A partire dalla metà degli anni settanta la prima ondata di immigrati dal sud d’Italia ha coperto i vuoti creati dal saldo tra natalità e mortalità che sono diven-­tati stabilmente negativi. Quando col prg del 2001 l’amministrazione comunale ha approvato i nuovi pia-­ni di espansione urbanistica, i primi dopo i tempi dell’Espansione Sud, si è invertito il declino delle frazioni e si è avviata anche la crescita demo-­

2007 a Correggio il saldo tra entrati e usciti è stato positivo per circa 60 residenti in più ogni mese. La crisi economica ha rallentato questa cre-­

il trend è sembrato riprendere. Il -­

to 24.825 abitanti, oggi siamo sopra i 25.000. Correggio è, dopo Reggio e in gara con Scandiano, il comune più popoloso della provincia.

La dispo-­nibilità di iniziative immobiliari è coincisa con la seconda ondata im-­migratoria, quella dal sud e dall’est del mondo, ma in realtà le abitazioni nuove hanno risposto all’immigra-­zioni di vicinato, cioè alla riscoperta di Correggio da parte dei reggiani: i nuovi correggesi provenienti da co-­

avuto altrettanto importanza nello

In sostanza si è avuto un nuovo ap-­prezzamento della qualità della vita realizzabile nel nostro comune: ver-­de pubblico, collegamenti ciclabili, recuperi nel centro storico, tranquil-­lità e servizi. In questi anni lo scam-­

particolarmente attivo da Reggio,

Carpi e S. Martino, negativo verso Campagnola.

L’immi-­

decennio. Più di 1 correggese ogni 10 è straniero, con la prevalenza di pa-­chistani e indiani, seguiti a distanza da rumeni, marocchini, ucraini e ci-­nesi. La mobilità legata ai movimen-­ti migratori locali e internazionali è forte, anche se meno che in altri ter-­ritori. Nel 2012 i nuovi correggesi sono stati 862 e se ne sono andati in 618. Questa statistica registra il sal-­do tra 204 arrivi di immigrati stra-­nieri e 48 ritorni in patria, e quello tra 294 nati e 262 defunti (con l’in-­dice di mortalità che in dieci anni si è ridotto di un terzo). Insomma, cambia 1 faccia ogni 16 corregge-­si all’anno, e la permanenza media sul nostro territorio è di poco più di 3 anni per gli stranieri, di 5 anni e mezzo per gli immigrati dal sud e di 30 anni per i nati a Correggio. Correggio sta diventando mul-­

tietnica. Quasi 3300 correggesi sono nati all’estero. Sono sparsi in modo abbastanza omogeneo su tutto il territorio, soprattutto nel-­la prima periferia. Sono 343 quelli che da immigrati hanno ottenuto la cittadinanza italiana, di essi 130 solo lo scorso anno. La procedura prevede la domanda alla Prefettu-­ra e richiede almeno dieci anni di residenza ininterrotta in Italia o il compimento dei diciotto anni per chi è nato in Italia (in questo secon-­

di cittadinanza davanti al Sindaco): per questo stanno venendo a matu-­razione i diritti degli immigrati nel

Correggio cresce anche il numero di famiglie miste: sono 600 i cittadini italiani che vivono insieme ad alme-­no un cittadino straniero e nel 2012 ci sono stati 7 matrimoni misti.

vizi. L’incremento numerico ha cre-­ato dei debiti di servizio: nella scuola dell’infanzia ed elementare (da qui l’investimento in 2 nuove scuole e diversi adeguamenti), nei servizi di mobilità (da qui Quirino, esperienze di auto elettriche e car-­shering, pi-­ste ciclabili per gli spostamenti quo-­tidiani) e nei servizi sanitari (con il consultorio ormai al servizio delle famiglie immigrate proprio per la loro alta natalità). Oggi il problema

si complica con il fenomeno delle ricongiunzioni, per l’arrivo di bam-­bini, anziani e donne senza lavoro, cioè di una popolazione potenzial-­mente numerosa e con elevato peso sociale. La questione abitativa in questi anni non è esplosa, come di-­mostra l’equilibrato insediamento nei vari ambiti territoriali. Ci sono, soprattutto in campagna e in qual-­che realtà della prima periferia, casi di situazioni abitative critiche e di concentrazione di problemi sociali.

meno vecchia. Il correggese ha mediamente 41 anni se uomo e 43 anni se donna. E’ un dato ormai ab-­bastanza stabile, più basso rispetto a quello regionale e nazionale, aiutato dalle medie esattamente di 10 anni inferiori presso le famiglie extraco-­munitarie. Così ad un correggese over ‘65 sta quasi per corrispondere un correggese under 16. Correggio diventa più single e

più accompagnata. Ormai oltre tre famiglie correggesi su dieci sono single, e solo due contano più di tre membri. Meno di un correggese su dieci abita nel centro storico, quat-­tro abitano nella periferia, uno all’e-­spansione sud, il resto nelle undici

sul territorio oscillano tra i settanta e i cento ogni anno;; quelli religiosi restano leggermente prevalenti, in controtendenza rispetto alla regio-­ne e al nord Italia. Quasi la metà dei correggesi risulta più o meno felice-­mente sposata. Il dato dei divorziati è in crescita ma ancora basso: uno contro venti coniugati. Una stima delle coppie di fatto ci conferma la crescita costante del fenomeno ma con numeri ancora limitati: circa 880, cioè meno di 1 famiglia su 10. In conclusione il dinamismo so-­ciale ha portato a Correggio nuova vitalità insieme a nuovi problemi che hanno richiesto investimenti e servizi. Finora l’integrazione socia-­le non è risultata stravolta, anzi co-­minciano a strutturarsi aspetti tipici di una società multietnica. La crisi economica ha rallentato ma non compromesso questa dinamica, ma

e il moltiplicarsi delle crisi aziendali fa temere l’apparizione di problemi

Mauro Degola

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Primo Piano -­ marzo 201314 Sociale

Il gioco d’azzardo: divertimento o patologia?

“Il Banco vince sempre”, questo è il titolo dell’incontro informativo sul tema del gioco d’azzardo che si è te-­nuto lo scorso 29 gennaio nella sala conferenze del nuovo centro sociale “25 Aprile” a Correggio, iniziativa promossa dal Distretto Sociale Coop NordEst e inserita in un progetto più ampio rivolto agli studenti delle diverse classi degli istituti scolasti-­

-­si soci Coop attraverso la raccolta punti, in collaborazione con il Cen-­tro Sociale “Papa Giovanni XXIII”, che da anni si occupa di interventi d’aiuto per la dipendenza del gioco d’azzardo attraverso attività di pre-­venzione, informazione e cura. La conferenza è stata aperta dal pre-­sidente del Distretto Sociale Coop di Correggio, San Martino in Rio, Rio Saliceto, Rolo, Fabbrico, Reggio-­lo, Giovanni Borghi, il quale nel ringraziare dell’ospitalità, a nome della Coop Nordest ha consegnato alla presidente del circolo “25 Apri-­le” Ombretta Martelli, così come aveva già fatto per altre associazio-­

-­denti insegnino l’uso del pc e delle nuove tecnologie a persone anziane ma che hanno ancora tanta voglia di imparare.Oltre al presidente del Distretto So-­ciale Coop, sono intervenuti la vice-­sindaco del Comune di Correggio e assessore alla scuola, Emanuela Gobbi, e Matteo Iori, presidente del centro sociale “Papa Giovanni XXIII” di Reggio Emilia e presiden-­te del CONAGGA (Coordinamen-­to Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo).La conferenza ha visto inoltre la partecipazione di numerosi ragazzi dell’istituto “Einaudi” di Correggio che con alcuni loro professori svol-­geranno una serie di attività scola-­

stiche inerenti al gioco d’azzardo (calcolo delle probabilità, combina-­

rappresentazioni teatrali ecc), e nu-­merosi studenti di altre scuole cor-­reggesi.Nel suo breve intervento la vicesin-­daco Gobbi ha espresso in maniera chiara quanto questo argomento stia a cuore all’amministrazione comunale di Correggio, che alcuni mesi fa si è trovata a dover affron-­tare il problema dell’apertura di un locale da gioco, e quale siano le reali possibilità di un comune per limi-­tare la proliferazione di questo fe-­nomeno che, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversan-­do, può essere abbastanza devastan-­te per un territorio e una comunità piccola come quella di Correggio. “Già nel 2011 il consiglio comunale – spiega la vicesindaco – aveva vo-­tato un ordine del giorno che invita-­va la giunta ad intraprendere azioni e strategie di prevenzione e contra-­sto nella sindrome del gioco d’azzar-­do, che si è tramutato nell’ordinan-­za di divieto ai gestori dei locali di proprietà del comune di installare videopoker o altri apparecchi elet-­tronici idonei al gioco d’azzardo. Non bisogna pensare però che un amministrazione comunale possa fare ‘quello che vuole’ nel proprio territorio – continua Gobbi – perché il gioco d’azzardo è considerato ille-­gale in Italia ma con riserva di per-­messo, cioè ...la legislazione si pro-­pone non di contenere la domanda

e l’offerta di gioco, ma di canaliz-­

di prevenire la possibile degenera-­

zione criminale… ;; la materia quindi è di ordine pubblico e direttamente regolata dal Ministero degli Interni attraverso i questori, mentre i sin-­daci non hanno nessuna possibilità di vietare ad un privato con tutti i permessi in regola di aprire un’atti-­vità del genere. Gli unici limiti che l’amministrazione comunale può attuare sono quei cosiddetti vincoli urbanistici, e il comune di Correggio lo ha fatto, cioè ha deliberato alcune varianti al piano regolatore stabilen-­do che questi locali da gioco debba-­no avere una compatibilità acustica, parcheggi adeguati, sorgere lontano

-­to, ecc.”.L’incontro è proseguito con l’in-­tervento di Matteo Iori il quale ha introdotto l’argomento facendo un breve excursus storico del gioco

d‘azzardo e spiegando esattamen-­te quando un gioco è considerato d’azzardo dalla legge: “Ruota tutto intorno al concetto di ‘alea’, (cioè il caso) nel gioco -­ spiega Iori -­ dove il risultato del gioco dipenda total-­mente o in modo prevalente dalla fortuna rispetto all’abilità e dove su quel risultato si scommette denaro, vi è gioco d’azzardo. In Italia come sappiamo il gioco d’azzardo è illega-­le, salvo però deroghe che i governi che si sono succeduti in questi anni si sono dati, introducendo costante-­mente a partire dagli anni ’90 nuove offerte di gioco d’azzardo pubblico: sono aumentate le giocate del lotto, sono aumentate le aperture di sale scommesse, slot machine, lotterie istantanee (gratta e vinci), sale Bin-­go, videopoker, giochi on line, ecc.”Questo ha portato l’Italia con i suoi circa 20 miliardi al netto dei premi erogati (dati 2011) ad essere fra i primi Paesi al mondo per spesa pro-­capite nel gioco d’azzardo.“I dati dei primi dieci mesi del 2012 – continua il presidente del centro sociale “Papa Giovanni XXIII” -­ ci dicono che la spesa per il gioco d’az-­zardo è aumentata del 13%, mentre secondo l’Istat nel 2011 e 2012 sono crollati i redditi e i risparmi delle famiglie, è diminuita addirittura an-­che la spesa alimentare, cioè molte famiglie hanno comprato meno cibo e bevande e molte di loro hanno diminuito la qualità. Ciò sta ad in-­dicare che a fronte di un evidente contrazione dei consumi negli ulti-­mi anni, cresce comunque la voglia di giocare, di tentare l’azzardo nella speranza del colpo di fortuna”.Ma chi gioca e perché? Secondo il rapporto 2011 della Corte dei Conti “…il consumo dei giochi interessa in maniera prevalente le fasce socia-­li più deboli ed è legato alla scarsa

oltre che al desiderio di comprarsi

Matteo Iori

Giovanni Borghi ed

Ombretta Martelli

Page 15: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 15Sociale

un sogno…”.Assistiamo infatti ad un vero e pro-­prio bombardamento pubblicitario attraverso i media che inducono le persone a credere che la vincita al gioco sia abbastanza facile e che quindi nella vita tutto sommato l’impegno e lo studio non contano poi tanto, ma quello che conta vera-­mente è il colpo di fortuna, la gioca-­ta che ti permette di cambiare vita, di risolvere tutti i tuoi problemi, di realizzare il tuo sogno e diventare

questi messaggi creati ad arte col-­piscono soprattutto le persone più fragili da un punto di vista sociale, culturale e professionale, quelle per-­sone cioè che credono che la grande vincita sia a portata di mano e possa risolvere i loro problemi.Le pubblicità inoltre usano testimo-­nial conosciutissimi come calciato-­ri famosi, personaggi della tv o del cinema, che consentono di abbrac-­ciare target sempre più ampi di per-­

-­vani, questo perché il messaggio che si vuole far passare è un messaggio rassicurante cioè che il gioco non è niente di male e che tutti possono praticarlo. È chiaro che ci trovia-­mo di fronte a dei colossi della co-­municazione e del marketing, basti pensare che solo nel primo semestre del 2012 in Italia sono stati spesi 70 milioni di euro in pubblicità, tan-­to quanto era stato speso in tutto il 2009;; da un lato quindi siamo invasi dalla propaganda sul gioco d’azzardo, dall’altro lato non ci sono altrettante informazioni sulla sua pericolosità e sui danni che provo-­ca, anzi spesso sui giornali leggiamo notizie di vincite milionarie fortuna-­tissime da parte di persone che han-­no scommesso un solo euro o poco più, ma non leggiamo mai dei milio-­ni di scommettitori che hanno perso o al massimo hanno recuperato la somma giocata.Questo tipo di messaggi portano la nostra mente a percepire che la vin-­cita è a portata di mano, mentre in realtà è rarissima, perché il nostro cervello ricorda più facilmente gli eventi positivi cioè le vincite e non i numerosi fallimenti cioè le perdite.Se prendiamo ad esempio uno dei più venduti Gratta e Vinci deno-­minato “il Milionario” e andiamo

modalità tecniche di svolgimento scopriamo che vengono stampati 30 milioni di biglietti, di cui solo 5 hanno un premio di € 500.000 e 25 hanno un premio di € 100.000, poi ci sono alcuni milioni di bigliet-­

agli oltre 8 milioni di biglietti che hanno una vincita di € 5 cioè il co-­

sto del biglietto quindi in realtà una

di biglietti perdenti. La probabilità perciò di vincere un premio con-­sistente è di 30 su 30 milioni ossia dello 0,000001% .Dobbiamo chiederci però chi ne paga le conseguenze;; come sempre le persone più fragili e con meno rete sociale, le fasce più deboli della popolazione. Secondo l’Eurispes nel gioco d’azzardo investe maggior-­mente chi ha un reddito basso, chi è addirittura cassintegrato o disoc-­cupato, si gioca di più al sud che al nord, giocano di più le persone che hanno una cultura medio-­bassa, insomma la propensione al gioco è fortemente correlata al contesto socio-­culturale e familiare.Una parte di persone quindi diviene dipendente del gioco;; secondo una ricerca del Censis “…le dipendenze del gioco d’azzardo sono enorme-­mente cresciute negli ultimi anni riducendosi la differenza di genere, cioè giocano sia gli uomini che le donne. Questo perché è aumentata

-­tà al gioco e di consegua il numero dei giocatori, e perciò anche l’in-­cidenza delle forme patologiche di dipendenza….”. Il CNR stima che il 2,2% della popolazione italiana è a rischio o già problematica per le proprie modalità di gioco d’azzardo.Naturalmente dove c’è un tale giro di denaro non può mancare la crimi-­nalità organizzata alla quale interes-­sa qualsiasi attività dalla quale pos-­sa ricavare forti guadagni, e quindi ogni tipo di gioco d’azzardo dove si effettuano scommesse, dai videopo-­ker alle sale bingo, dalle partite di calcio truccate ai gratta e vinci fal-­si, ecc., senza considerare i relativi fenomeni connessi come l’usura e il riciclaggio di denaro sporco.In conclusione quindi siamo uno dei Paesi in cui si gioca di più e giocano le persone più fragili. Esiste il pro-­blema della criminalità organizzata, e una percentuale non irrilevante dei giocatori diventa dipendente dal gioco d’azzardo;; non possiamo per-­ciò considerare questo fenomeno “solo un gioco” ma è necessario trat-­tarlo come un fatto complesso e arti-­colato dagli importanti risvolti etici, in cui lo Stato o nel caso peggiore la criminalità, ne ricava una notevole quantità di denaro mentre la fascia più debole della popolazione magari con ridotte possibilità economiche sperpera i propri soldi, spesso inde-­bitandosi, convinta che prima o poi capiti il colpo di fortuna che le faccia cambiare vita.

Giancarlo Caprara

Torna, anche quest’anno, a ridos-­

la rassegna intitolata, appunto: “La memoria e l’impegno contro

essere liberi e indispensabili”, or-­ganizzata da: comune di Correg-­gio, Libera, distretto soci Coop consumatori Nordest di Correg-­gio, Rio Saliceto e San Martino in Rio, in collaborazione con Au-­ser, Banda di quartiere di Reggio Emilia, circolo Cinecomio e Salo-­ne delle Feste. Per mantenere alta la guardia e fare si che anche comportamenti innocui possano aprire il varco ad organizzazioni malavitose, sono stati organizzati questi appunta-­menti: mercoledì 20 marzo, alle ore 20,30 nella sala conferenze del Palazzo dei Principi, sarà pro-­

di Salvatore Scimeca. Giovedì 21 marzo, dalle 16 alle 20, all’ingres-­so del supermercato Coop di piaz-­zale Finzi, sarà allestito un punto

legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”, dedicato alla tutela dei lavoratori delle azien-­

Venerdì 22 marzo, nei bar dei centro storico che aderiscono all’iniziativa, sarà organizzato l’aperitivo “Libera Terra” con vini e prodotti coltivati nelle co-­operative agricole che coltivano

-­bato 23 marzo, dalle ore 18, nella sala conferenze del Palazzo dei Principi, sarà presentato il libro “Al nostro posto. Donne che re-­

di Martina Panzarasa, coautrice, e Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco del comune di Desio. Alle 20,30 si cenerà al Salone delle feste con menù a base di pesce e non solo. Il ricavato della serata sarà devoluto alla cooperativa Libera Terra di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone. Chiuderà la giornata il concerto della Banda di quartiere.

Tanti appuntamenti per tenere alta l’attenzione

non conosce sosta

Page 16: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201316 Saperi

La legge n. 184 del 1983, dal titolo -­-­

2001 con la legge 149), è la legge che -­

mento familiare. “Con quest’ultima legge, si afferma con forza il diritto del minore a crescere ed essere edu-­cato nell’ambito della propria fami-­glia di origine, la quale deve essere aiutata a prevenire e superare le con-­

-­scono di svolgere il suo compito. La legge ha anche stabilito che quando la famiglia non è in grado di prov-­vedere alla crescita e all’educazio-­ne del minore, rimane il diritto del minore a vivere, crescere ed essere educato nell’ambito di una famiglia. Un impegno niente affatto irrilevan-­te, che si è imposto nella norma di legge che esigeva, contemporanea-­

gli istituti per minori di età entro il 31 dicembre 2006. In questo modo

è diventato strumento prioritario all’interno del sistema di accoglien-­za delle persone minori d’età. e dei loro genitori.”Con l’analisi di questa realtà, con-­tinua così l’attenzione che abbiamo deciso di porre sui servizi sociali e sui servizi da loro curati. Ci segue in questo complesso ed interessante compito la dott.ssa Angela Cam-­pari -­ responsabile del Settore Ser-­vizio Sociale Integrato che si occupa dei servizi sociali che sono in capo all’Unione Comuni Pianura Reggia-­na nei settori famiglia, minori, disa-­bili anziani, adulti. L’intento ancora una volta è dunque quello di scopri-­re una realtà che, come quella del mese scorso sulle adozioni, si rivela complessa e poco conosciuta da chi, nella propria storia di vita, non l’ha mai provata su di sè o conosciuta nei propri affetti.All’inizio della nostra intervista la dott.ssa Campari ci spiega che:

-­liare è un intervento, messo in atto

aiutare una famiglia in temporanea -­

che questo intervento non possa durare oltre i due anni. In questo periodo il progetto si pone come un diretto supporto al minore, attraver-­

altra famiglia o anche ad una singo-­

L’importanza e la complessità dell’af!do familiareUn istituto che ha il potere di migliorare la vita di tutti coloro che ne sono coinvolti

la persona, e contemporaneamente, rappresenta un aiuto per la famiglia d’origine che viene presa in carico, supportata, curata dai servizi sociali e sanitari, allo scopo di superare il

che può dipendere da varie cause -­

coltà psicologiche, sanitarie, socio-­relazionali”.Durante questo stato di cose dun-­que, i legami familiari, i rapporti ge-­

umana non sono eliminati, ma si -­

vento di aiuto ad alta complessità relazionale che comporta dinamiche e situazioni molto delicate.“La complessità di cui parliamo – continua Angela – si estrinseca in un contesto di sussidiarietà dalle innumerevoli sfaccettature che ne-­cessitano di essere contenute e co-­ordinate in una visione condivisa da tutti i protagonisti del progetto (fa-­

-­ria, persone minori di età, operatori dei servizi) e questo lavoro è impor-­tante che sia seguito da professioni-­sti e all’interno di un contesto come quello dei servizi sociali”.Questo servizio si rivela quindi

progetto di aiuto per chi temporane-­amente non riesce ad occuparsi del-­

che la gravità della situazione mette principalmente a rischio il futuro dei bambini.Concretamente esistono due prin-­

residenziale, quando il bambino

diurno, se la sera il bimbo fa ritor-­no ai suoi genitori. Di fatto esistono altre forme che chiamiamo di ,

svolgere le funzioni genitoriali per

momenti in cui i genitori o il genito-­re sono impegnati al lavoro o in cicli di cure o altro.

può anche distinguere in consen-­suale, che si realizza allorché vi è il consenso della famiglia d’origi-­ne, o giudizialedall’autorità giudiziaria allorquando manchi il consenso dei genitori del minore. “Nel primo caso – ci spiega Angela – la competenza all’emana-­

appartiene al servizio sociale locale del comune in cui si trova il minore, il giudice tutelare si limita a control-­lare la regolarità formale del prov-­vedimento amministrativo emana-­to, mentre nel secondo caso sarà il Tribunale per i Minorenni territo-­rialmente competente ad adottare il provvedimento”.

poi una situazione particolare co-­siddetta “accoglienza in emergenza”

-­spondere ad una necessità partico-­larmente urgente. In questo caso si

famiglie che hanno dato la propria disponibilità all’appoggio immedia-­to.Importante, considerando anche il numero non altissimo di volontari, è il modo in cui si può diventare fa-­

Romagna ha emanato una direttiva nel 2011 (la n. 1904) in materia di

in comunità e sostegno alle respon-­

che tutti possono diventare genitori -­

ti, single, purché in possesso di ido-­nee qualità morali. Il percorso pre-­paratorio non è breve e si articola in varie fasi:-­ Prima informazione: che consiste in un incontro con una assistente sociale che ha il compito di fornire informazioni generali sull’argomen-­to;;-­ Preparazione: consiste in un ciclo di incontri (4 o 5), organizzati per gruppi di genitori/persone interes-­sate;;-­ Percorso di conoscenza e valuta-­zione della disponibilità: consiste in un percorso con la singola coppia o persona interessata e l’equipe psico

familiare.Nel distretto di Correggio esiste, all’interno del servizio sociale inte-­grato dell’unione dei comuni pianu-­

-­posta da due assistenti sociali e una psicologa che si occupano di curare questo percorso. Al momento, visto il basso numero di persone che de-­siderano intraprendere questo per-­corso, le famiglie o le persone inte-­ressate vengono indirizzate dal ser-­vizio, a Reggio Emilia per parteci-­pare alla formazione di gruppo. Una volta terminata questa formazione,

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Primo Piano -­ marzo 2013 17Saperi

le famiglie o i singoli, se intenzio-­nati a procedere nel percorso, svol-­gono gli incontri di coppia con gli operatori del servizio sociale dell’u-­nione dei comuni pianura reggiana. L’intero percorso naturalmente non prevede alcun costo.“L’enfasi posta dalle istituzioni

principale intervento per assicurare il benessere e la sicurezza del bam-­bino – prosegue Angela – alternata alla necessità e al bisogno di ricono-­scere e sostenere i diritti e le respon-­sabilità dei genitori biologici, spesso

mantenere un equilibrio tra le due parti. Per questo motivo, e per il fatto che per quanto bene lo si pos-­

non è una operazione indolore per nessuno, a noi operatori è sorta la necessità di ripensare all’interven-­

nel modo classico della formazione specialistica, ma con l’intento di rin-­tracciare nuovi saperi rileggendo le esperienze fatte”. È nata dunque sotto questa ottica la sperimentazione di una ricerca/azione su questo tema, come occa-­sione per ricomporre l’esperienza di tutte le persone coinvolte in progetti

bambini/ragazzi). Un’occasione for-­mativa in cui raccontare la propria esperienza professionale, familiare, emotiva e provare a dare nuovo si-­

-­re accogliere, gestire, allontanare, amare… i propri bambini. In questo percorso svolto l’anno passato con l’aiuto di professionisti dello studio Quaero di Bologna, gli operatori e i

si sono posti l’obiettivo di promuo-­vere la cultura dell’accoglienza nel

-­cendo emergere anche i vissuti delle famiglie biologiche e promuovere verso l’esterno tali esperienze. Sono stati intervistati 8 genitori biologici, e 10 bambini e ragazzi, 7 famiglie af-­

disponibili a partecipare al percor-­so. “I risultati e le emozioni generati

spiegare – ci dice Angela – in par-­ticolare perché questa esperienza sta continuando anche quest’anno con una sperimentazione pratica di quanto emerso nella ricerca, per cui credo che i risultati e una descrizio-­ne più dettagliata saranno più utili

-­so anticipare che l’esito prevalente

di questo percorso è la necessità di ricomporre attraverso uno sguardo condiviso i punti di vista di tutti gli

consentendo a tutti i suoi attori di non sentirsi soli. Per il futuro stia-­mo inoltre partendo con un pro-­

in cui prevediamo di svolgere degli incontri in ogni comune dell’unione

con famiglie interessate ad avvici-­narsi a questa esperienza. In questo ci stiamo facendo aiutare dal Coo-­dinamento diocesano, il Granello di Senapa, che ha molta esperienza in educazione all’accoglienza. Inoltre coinvolgeremo anche associazioni e famiglie che già conosco questo tema per diffondere la disponibilità all’accoglienza.”

A cura di Davide Folloni

0 10 20 30 40 50

2008

2007

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2005

2004

2003

Minori in affido(familiari+parentali)

Minori in comunità(residenziali)

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2008

2007

2006

2005

2004

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minori in affidofamiliare a tempoparziale

minori in affidofamiliare a tempo pieno

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2006

2005

2004

2003

Tot. famiglie alla primaesperienza di affido

Tot. famiglie affidatarie

Minori

con progetti

di accoglienza

nel Distretto

Minori per

nel Distretto

Le famiglie

accoglienti

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Primo Piano -­ marzo 201318 Saperi

I sette luoghi della scienza che ci restano ancora da esplorareSabato nove febbraio, nella bel-­la cornice di Palazzo Principi, si è svolto l’ottavo “Darwin day” a Cor-­reggio. Un appuntamento molto se-­guito dove è possibile ascoltare dalla voce dei protagonisti le novità della scienza sviscerandone il senso nel modo più semplice possibile senza tuttavia trascurare il necessario ri-­

-­to si è ulteriormente arricchito con l’importante iniziativa “Il futuro spiegato ai ragazzi” che ha coinvol-­to nella mattinata circa cinquecento studenti delle scuole medie e supe-­riori di Correggio.Il tema scelto era particolarmente impegnativo perché, sulla base delle attuali conoscenze, si è voluto fare il punto su “Cosa resta da scoprire” nei diversi campi della scienza. Sa-­rebbe stato naturalmente più facile per uno specialista affrontare un singolo argomento relativo al suo settore, ma il prof. Giovanni Bi-­gnami

le aspettative ed ha intrattenuto in modo molto simpatico, chiaro e cor-­diale, il numerosissimo uditorio per tutto l’arco della conferenza ed an-­che durante il lungo ed interessante dibattito.Chi conosceva il curriculum dell’il-­lustre relatore non poteva nutrire dubbi. Infatti Giovanni Bignami è fra gli scienziati più autorevoli nel-­la ricerca spaziale, nella sua lunga carriera non ha mancato di ricevere

-­cato nel precedente numero di Pri-­mo Piano. Dopo i graditi saluti dell’assessore alla cultura del comune di Correg-­gio, Rita Carrozza, e dell’instan-­cabile Tino Pantaleoni, presi-­dente dell’associazione culturale Al Simposio, è iniziata la trattazione dei sette temi che il relatore aveva scelto di sviluppare.

L’argomento della vita extraterre-­stre è molto attuale, in seguito alle ultime scoperte rese possibili dai moderni telescopi sempre più nitidi e potenti. La ragione principale a fa-­vore dell’esistenza di vita extraterre-­stre è di tipo probabilistico. Le stime più recenti infatti ritengono che la nostra galassia sia composta da cir-­ca cento miliardi di stelle e che una stella su cinque possegga almeno un pianeta: pertanto la nostra galassia conta anche venti milioni di questi ultimi. Gli scienziati, tenendo conto delle principali caratteristiche del nostro pianeta calcolano un “Indice di so-­miglianza alla Terra” i cui valori pos-­sono variare fra zero ed uno. Quan-­do un pianeta presenta un valore di tale indice superiore a 0,7 signi-­

elementari (per esempio batteri);; quando presenta un valore superio-­re a 0.8 sono possibili forme di vita intelligenti. Al momento sono stati scoperti nella nostra galassia qua-­si mille pianeti che presentano un indice di similarità alla terra com-­patibile con la vita. Quindi è molto probabile che in uno di questi la vita si sia effettivamente sviluppata.L’argomentazione contraria suona più o meno come segue: sono cin-­quant’anni che cerchiamo attiva-­mente segnali di vita extraterrestre e non abbiamo avuto nessuna rispo-­sta, quindi tale vita semplicemente non esiste. Questa obiezione però non è molto consistente e lo si può capire facilmente con il seguen-­te esempio: è una bella giornata di sole, siamo in un’amena località balneare e … ci viene l’idea di riem-­pire un bicchiere di acqua di mare. Osserviamo che dentro al bicchiere non c’è nessun pesce, ma non pos-­

siamo concludere che nel mare non ci sono pesci.

Materia ed energia

Materia oscura ed energia oscura non devono essere confusi anche se non sappia-­mo bene cosa sono. L’esistenza della pri-­ma si deduce da al-­cune anomalie nella curva di rotazione del-­le galassie che si com-­

portano come se la quantità di ma-­teria (massa) che le compone fosse molta di più di quella che riusciamo a vedere. A questa conclusione porta anche un altro effetto. Come noto il campo gravitazionale delle galassie, che dipende dalla loro massa, devia i raggi di luce che passano al suo in-­terno ed in buona sostanza si com-­porta come una gigantesca lente di ingrandimento. Misurando questo effetto si scopre che esso pure si comporta come se ci fosse più mate-­ria di quella che riusciamo a vedere. Non solo ma i calcoli danno man-­cante la stessa quantità dell’effetto precedentemente esposto. L’esistenza dell’energia oscura inve-­ce si deduce dal fatto che la velocità di espansione dell’universo continua ad aumentare, mentre la forza attrat-­tiva della gravità, secondo le leggi di Newton, dovrebbe farla diminuire. Ergo: esiste una specie di energia re-­pulsiva che contrasta la gravità e che non riusciamo a “vedere”.La cosa strabiliante è che se noi dividiamo l’universo in: materia oscura, energia oscura, materia che vediamo, energia che riusciamo a ri-­velare, allora giungiamo alla contro intuitiva conclusione che noi vedia-­mo solo il 4% dell’universo! Sì avete capito bene:quasi niente. Il 73% è energia oscura ed il resto, 23%, ma-­teria oscura.Fortunatamente il rapido progresso nella tecnica di costruzione di tele-­scopi sempre più potenti dovrebbe permetterci i chiarire l’arcano.

Energia sulla terra

Con questo titolo il prof. Bignami ha voluto indicare i temi legati all’in-­quinamento ed ai rischi ambientali. Attualmente infatti la forma di ener-­

viene per la maggior parte prodotta o per combustione o con centrali nu-­Dissertazione sull’universo

Giovanni Bignami

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Primo Piano -­ marzo 2013 19Cultura

cleari. La prima inquina e depaupera le risorse naturali, la seconda presen-­ta una certa dose di rischi durante il normale funzionamento e nella fase di smaltimento delle scorie. A questo riguardo ha fatto notare che a 4-­5 chilometri di profondità le rocce ter-­restri si trovano a temperature di al-­cune centinaia di gradi e quindi rap-­presentano una fonte di energia di capacità immensa e non inquinante.Purtroppo gli attuali criteri tecnico-­economici, a causa dei parametri considerati o non considerati corret-­tamente, portano a scelte che, come

sagge. Lo stesso relatore ha rivelato di aver bussato alle porte di diversi enti ed aziende, ma le ha trovate ben chiuse. Pensando alle recondite mo-­tivazioni di queste chiusure un certo senso di sgomento si avvertiva fra il pubblico.Le tecnologie sono praticamente disponibili ed un diverso atteggia-­mento socio-­politico dovrebbe por-­tare nei prossimi cinquant’anni ad uno sviluppo di questa opportunità.

A prima vista sembra una doman-­da banale invece dare una risposta

prima osservazione è che in realtà noi conosciamo solo il nostro tipo di vita. Chiamiamola vita di tipo 1. Sarebbe interessante almeno sco-­prire una vita di tipo 2 che abbiamo

non abbiamo trovato. Ma anche del nostro tipo di vita non riusciamo a

-­cettabile. Chi avesse dei dubbi su

qualche piacevolissima ora dovreb-­be leggere il bellissimo libro di Jac-­ques Monod “Il caso e la necessità” che nella prima parte affronta ap-­punto il tema di che cos’è la vita.Attualmente si accetta di non sape-­re esattamente che cosa sia e spesso ci si accontenta di dire che la vita è un “cocktail di CHNOPS” cioè un miscuglio dei componenti chimici carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e zolfo.Nel settore della ricerca di una vita di tipo 2 ci sono stati tentativi di sosti-­tuire qualche elemento chimico con quello vicino nella tabella degli ele-­menti, ad esempio il carbonio con lo zolfo oppure il fosforo con l’arsenico ma la cosa non funziona nel senso che non si è riusciti a creare i mat-­toni della vita con i nuovi elementi. In particolare non si creano le lunghe molecole a noi necessarie, come gli amminoacidi e gli acidi nucleici.

Interfaccia diretta fra cervello

e macchina

Come noto esistono già applicazioni elementari mosse direttamente dal

cervello che aiutano i portatori di certi handicap. E’ un settore desti-­nato a notevoli sviluppi man mano che cresceranno la conoscenza del-­la struttura funzionale del cervello umano e la bioingegneria. In linea di principio in un futuro non lonta-­nissimo il nostro cervello potrebbe essere dotato di una specie di porta USB. Ciò permetterebbe di incame-­rare o emettere enormi quantità di informazioni in tempi brevissimi. Il relatore ha esposto questa ipote-­si in modo sobrio e spiritoso. Devo però dire che qualcuno dei presen-­ti ha provato una specie di brivido pensando all’uso diciamo “poco or-­todosso” che se ne potrebbe fare.

-­sità della psicologia umana per cui una persona spesso pensa di volere una cosa ma in realtà ne desidera un’altra. In questo caso il diretto collegamento cervello-­macchina ri-­leverebbe la prima oppure la secon-­da? Naturalmente il prof. Bignami è perfettamente conscio di ciò ed ha provato a fare immaginare al pub-­

avrebbe potuto fare Mozart di un tale collegamento. Intelligentemen-­te però ha tenuto a sottolineare che le partiture di Mozart hanno la stra-­biliante caratteristica di non presen-­tare cancellature!

La genetica

E’ un argomento vastissimo. La -­

fondimenti riguarda il modo in cui questa scienza potrebbe allungare la vita senza impattare con quei princi-­pi etici che attualmente danno luogo a molte, a volte troppe, discussio-­

si potrebbe grossomodo affermare che, nella maggior parte dei casi, noi smettiamo di vivere per mancanza, per così dire, di “pezzi di ricambio”. Un esempio: se ad un granchio si amputa una chela, questa si rifor-­ma quasi completamente;; se ad un uomo si danneggia il cervello questo non si riforma. Il motivo è piuttosto semplice. Le cellule umane all’ini-­zio, cioè le cellule staminali, sono in grado di trasformarsi in qualunque altra cellula, per esempio una cellula epatica o cardiaca. Per questo sono denominate cellule totipotenti.Man mano che si sviluppano perdo-­no alcune possibilità di trasforma-­zione , diventano prima pluripotenti

trasformarsi in una cardiaca. Se le cellule restassero anche durante lo sviluppo totipotenti si potrebbe , a partire da una qualunque di esse appartenente al soggetto ricreare, in linea di principio, qualunque parte del corpo ed avere così a disposizio-­ne i “pezzi di ricambio” di cui si è

parlato in precedenza. Purtroppo in natura il percorso è a senso unico:

unipotenti. Ultimamente però due scienziati hanno ricevuto il premio Nobel proprio perché hanno scoper-­to come invertire il senso del pro-­cesso: da unipotenti a totipotenti. Si apre quindi un grande spazio di ricerca praticamente esente da pro-­blemi etici. Al momento attuale si riesce a sti-­mare quanto potrebbe durare la vita di un uomo nel futuro? Non precisa-­mente ma esperimenti di semplice selezione portata avanti per un anno sui moscerini della frutta hanno pro-­dotto individui che vivevano quattro volte di più dei moscerini normali. Stimare quindi per l’uomo 150 anni potrebbe non essere irrealistico.

Carnicoltura

E’ un po’ un corollario particolare del tema precedente. L’uomo è car-­nivoro ed attualmente soddisfa que-­sta sua necessità allevando animali, spesso in condizioni discutibili, e poi uccidendoli. Questa procedura urta sempre più la sensibilità delle persone, man mano che ci si rende conto che alcuni animali hanno un cervello che in qualche modo asso-­miglia a quello dell’uomo: è quindi probabile che posseggano, anche se in misura minimale, sentimenti ed un abbozzo elementare di coscienza.Ora prelevando una qualunque cel-­lula del corpo, per esempio di una mucca, la si potrebbe far regredire allo stato totipotente e poi produrre direttamente la parte che serve da

-­tina senza la mucca e senza maltrat-­tare nessun animale.Chi legge potrebbe pensare che que-­sta sia fantascienza. In realtà negli Stati Uniti è già stato fatto! Il proble-­ma è che la carne così prodotta costa centomila dollari ogni chilogrammo.La chiarezza e la vastità degli argo-­menti proposti dal professor Bigna-­mi hanno scatenato un appassio-­

-­renza, che getta le basi per ulteriori momenti di approfondimento.

Enrico Losi

Tino Pantaleoni

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Primo Piano -­ marzo 201320 Cultura

Care lettrici, nel corso della storia editoriale ita-­liana, ci sono mai state epoche così “dense” di letteratura al femminile come quella che noi ora viviamo? Per letteratura al femminile, in-­tendo cronaca, narrativa, saggistica &, genericamente, altro che veda come soggetto scrivente o protago-­nista descritta, la Donna. E sono Donne – quelle che scrivono – “giornalistico-­casalinghe”, come Natalia Aspesiironicamente o Donne – le protago-­niste – assassinate per mille e sva-­riati motivi, incomprensibili ai più: per esempio, per narcisismo o per rivalità, per gelosia o per un fragile e insulso male di vivere, per un in-­sulso impulso alla morte, propria e altrui o più banalmente, per un NO di troppo. Quelle descritte – sono Donne che riescono a spuntarla, che trionfano

che non si abbandonano a quei de-­liri espressionistici a cui ancora la vecchia scuola dei positivisti mo-­derni e post-­moderni conduce alcu-­ni, suo malgrado, anni e anni dopo la de-­strutturazione della nostra “individualità cosmica”, dei nostri ruoli, delle certezze, nonché della consapevolezza nella Reciprocità. Sono Donne a pezzi, infatti, come quelle di Picasso, senza più alcun baluardo al quale appoggiarsi ma che riemergono in nome del loro solo Essere-­Donna, pur sole;; Don-­ne che si differenziano, che non si omologano e combattono. Bugie? Non credo affatto. Queste Donne esistono, lavorano, allevano, educano, si divertono e sono vere perché, veramente, ope-­rano in mezzo a noi e lottano, urla-­no come non mai contro un donna-­Immagine, un prototipo che dilaga e si fa sempre più ingombrante, non solo da un punto di vista del gusto estetico totalmente “globalizzato” e “globalizzante” ma su un “mare” relazionale che si allarga alla nostra weltanschauung -­ balorda e sfa-­sciata -­ a cui nessuno, pur volendo, riesce in fondo a sottrarsi perché ha radici profonde e antiche come il mondo, persino nell’aulico mondo classico, maltrattato e vilipeso. Sfogliando i giornali, quasi tutti, ad eccezione delle riviste di buona moda, è scontato incappare, pagi-­na dopo pagina, nell’estrema scar-­

e l’immagine di donna, sempre più stereotipata, pseudo-­idealizzata e sempre uguale a se stessa, viene imposta, non solo alla lettrice ma soprattutto al lettore, come ripeti-­zione in serie, stinta e monocroma pur nella vivacità delle textures d’impaginazione e che i mass-­me-­dia inseguono … dopo la lezione di Walter Benjamin e dopo Andy, AndyWarhol. Non è importante il contesto in cui viene piazzato il po-­vero manichino-­femmina anche se, per dare spazi sempre più illimitati ai Grandi Sogni, tanto più pacchia-­ni quanto meno realizzabili, vanno spopolando le sfarzose dimore-­be-­ne, dagli immensi antri illuminati con candele della salute, bianche e profumate di virtù, dai giardini

-­sta in un felice, quasi fantasmago-­rico, incontro tra lusso, sfrenatezza e . Sono immagini stupende

contenuto come involucri di perla senza sostanza, nella quale pur-­troppo non risuona più né un’eco di vita passata né il fascino dell’Indivi-­dualizzazione. Eppure noi, Donne di tutti i gior-­ni, fatichiamo a non credere che sia tutta un’invenzione, una burla crudele che fagocita il pensiero e banalizza la moderna concezione di Donna vera. Se leggi e interpreti l’immagine del-­la modella fotografata, non solo ci vedi i mille ritocchi subliminali ma tutta la storia dell’arte occidentale, accortamente, ridotta a brandel-­li. La perfetta armonia tra le parti del corpo di retaggio policleteo si giustappone ad un occhio grande, grande e rotondo, rotondo come l’ombelico del mondo … occhio ibri-­do, partorito da un sacro sposalizio tra letteratura stilnovista e fumet-­to giapponese. Per non parlare dei soliti capelli, sempre uguali, quasi sempre lunghi, stanchi di essere così: pettinati, stra-­lucidi, tirati, piastrati, incipriati, perfetti e quin-­di maltrattati. Le stesse bellissime bocche, sempre rosse, da bacio primordiale e sempre uniformi si omologano, senza fatica, alle stesse guance da bambola rocaille, d’in-­tatta freschezza e profumata pasta all’albicocca, così diverse dalle di-­versissime e anti-­omologhe Queen Ann.

Per non parlare di atteggiamenti e look: eternamente “sbirulini”, am-­miccanti e strafottenti o al contra-­rio, civettuolo-­romantico-­fragili, in quell’apparente sottomissione del tipo “Fa di me ciò che vuoi” come femme-­cadeaux, impacchet-­tata in nuvole di garza e rasi rosa, da Signorina-­seduta su un elegante divano, naturalmente classico, tra bomboniere, confetti, acque virgi-­nali, stucchi e lacche. Insomma, già sappiamo di questo malizioso ingranaggio pubblicitario e non solo che, riuscirebbe a trasforma-­re la personalità più eclettica -­ non dico Anna Piaggi -­ in uno sciocco soprammobile senza voce e senza spirito.

Care lettrici, vi prego, riscopriamo allora il fascino della Varietas!Non siamo costrette a rifugiarci sempre nel passato per ritrovare qualche autentica Identità al fem-­minile che non sia posticcia ed eva-­nescente ma al contrario, duratura e coerente per Fascino e Ingegno. Non dobbiamo tornare al mondo del buon cinema e ai suoi sempre attuali, pur antichi, anti-­stereotipo, come le Margo Channing (Bette Davis) o le Eva Harrington (Anne Baxter) in All About Eve (1950), ricorrere al “doppio-­carisma” di Katherine Hepburn nei panni di

Riceviamo e pubblichiamo

Donne Nuove?

Donne agli antipodi

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Primo Piano -­ marzo 2013 21Cultura

“Milioni di Milioni” in biblioteca a CorreggioMarco Malvaldi ha presentato qui il suo ultimo libroSabato 16 febbraio presso la biblio-­teca “G. Einaudi”, Marco Malval-­di ha presentato il suo ultimo libro edito da Sellerio “Milioni di Milio-­ni”, a dialogare con lui lo scrittore correggese Marco Truzzi.L’autore pisano, classe 1974, chi-­mico di professione, é divenuto ce-­lebre per i delitti del “BarLume”, storie di quattro beffardi vecchietti frequentatori di un bar, che aspetta-­no, ingannando il tempo tra caffé e partitelle a carte, che un fattaccio li smuova dalla loro soporifera giorna-­ta. Da questa trilogia (La briscola in cinque – Il gioco delle tre carte – Il re dei giochi) é stata tratta l’omoni-­

ma miniserie che Sky man-­derà in onda ad aprile.A Correggio, Malvaldi ha presentato il suo ultimo gial-­lo “Milioni di Milioni”, un’in-­dagine corale, un delitto che si svolge in un paesino tosca-­no, Montesodi Marittimo.

vengono mandati nel borgo per carpire il segreto, la ra-­gione dell’incredibile forza

abitanti, superati per nume-­ro dalle galline. Nella geneti-­ca degli abitanti si nasconde il loro segreto, la sorprendente pre-­

-­derati: “il paese più forte d’Europa”. Se non che una tempesta di neve isola il paese, mentre la vecchia ma-­estra viene trovata senza vita. Il pa-­ese é ostaggio dal ghiaccio e partono le indagini.Nei gialli classici di Malvaldi ci si diverte dell’ironia dei personaggi e delle loro storie, dei loro tradimenti, degli inganni, delle loro ambizioni sfrenate.La stessa ironia con cui ha presenta-­to il suo “Milioni di Milioni” nell’in-­contro correggese, fortuito il suo diventare scrittore, da ricercatore di chimica presso l’Università di Pisa,

Marco Truzzi e Marco Malvaldi

Eleonora d’Aquitania in The Lion in Winter (1968) o alla fragilissima Blanche (Vivien Leigh) in A Stre-­etcar Named Desire (1951) di Elia Kazan. Non sono più le celestiali e lumi-­nose Immagini di Donna dei nostri Dante, Petrarca, Leopardi a solleti-­care il nostro istinto emulativo, an-­cor meno le tenere signorine Felici-­ta di Guido Gozzano, proprio non più;; piuttosto le Donne comuni che incontriamo, ogni giorno, alla fon-­te della vita e che, in noi, suscitano ammirazione e un sincero senso di riconoscenza. Sono queste le Don-­ne che difendono i nostri diritti, il diritto alla nostra libertà interiore che, operano nel campo della medi-­cina come della politica, dell’arte e della cultura. Sono queste le Donne che, non solo idealmente ma con-­cretamente combattono per un’e-­mancipazione che non sia solo di facciata, quell’emancipazione sem-­pre desiderata, sognata e agognata da generazioni di Donne ma che,

guarda un po’, sta perdendo sempre

per il quale questa lotta, ora svilita, era iniziata. Nel XVII secolo, l’educatrice-­in-­tellettuale Mary Astell ricorse alla “collaborazione” di un uomo: John Norris. Fu così per le grandi com-­battenti, ai tempi della Fronda, come Madame de Longueville o per le maestre-­giardiniere del Re

Le Nôtre o La Quintinie;; fu così per le “Donne del silenzio” come la straordinaria monaca Maddalena Caccia, il cui padre, celebre pittore savoiardo, aveva fatto costruire uno splendido convento, in cui lei po-­tesse dedicarsi alle arti decorative, alla preghiera e al perfezionamento di se stessa. Non fu così per Jane Austen che, come Emily Dickinson, riuscirono ad “auto-­regolarsi” da sole pur desiderando l’Amore tutta la vita … Forse. Queste considerazioni però fanno pensare visto che, ancora oggi, le

dinamiche tra Uomo e Donna e tra Donna e Uomo sono quasi le stesse ... Forsema vogliamo credere davvero in un rinnovamento, in un nuovo, più largo margine d’azione aperto a tutte noi, nel lavoro manuale come nell’ambito della cultura come nella gestione dello Stato.Chi ci costringe alla standardizza-­zione sotto l’effetto di un rullo com-­pressore? Chi ci vuole donne-­Barilla o al “si-­nonimo-­contrario”, donne-­Bacio Perugina?Chi ci vuole orribilmente identiche? La moda?!?

Non credo proprio o, almeno, non per prima. Non l’ha fatto Coco Chanel pur lan-­ciando il prèt-­â-­porter e, men che meno l’ha fatto Vivienne Westwood con i suoi mix punk… e allora?Beh… lascio a voi la risposta.

Olga Guerra

come casuale l’ispirazione per le sue storie, spesso dovute a momenti de-­cisamente surreali nella realtà. Ma Malvaldi ha mostrato che la sua ironia non é diretta solo ai perso-­naggi delle sue storie, raccontandoci del suo trasferimento in un paesino nella provincia di Pisa e con mode-­stia, parlando di se stesso all’edico-­lante del paese, come del più gran-­de scrittore di un paesino di 3000 anime, vide l’uomo uscire dalla sua edicola, prenderlo sotto braccio e mostrargli una casa, un’abitazione gialla, quella, gli disse l’uomo, é la casa di Antonio Tabucchi.

Erica Zarotti

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Primo Piano -­ marzo 201322 Cultura

Una delle passate edizioni

Ritorna la serata del Légger Lenti, promossa dall’associazione Al Sim-­posio, e dedicata, in questa edizione di lunedì 8 aprile, alla proposta dello Slow Reading Manifesto fatta da Antonio Tombolini. Ma, proce-­dendo con ordine, ricordiamo che la serata propone un incontro tra persone che vogliono condividere un’esperienza positiva di lettura. La partecipazione è libera, su prenota-­zione, per presentare e poi commen-­tare con i presenti, un libro letto e che si ritiene di consigliare anche ad altri. -­

storante-­Pizzeria Olimpia, alle

ore 21.00.

Per prenotarsi: simposio@alsimpo-­sio.it.L’occasione vuole proporre una ri-­

oggi, nell’era digitale, così come sollecitato dal Manifesto di Antonio Tombolini (http://antoniotomboli-­ni.simplicissimus.it/2012/07/slow-­

reading-­manifesto.html).

Lo scopo del Manifesto è di valo-­rizzare una modalità di lettura – che chiameremo per l’appunto Slow Re-­ading – che con l’avvento del digita-­le (ebook, ecc…) rischia l’estinzione. Così come, rischiano di estinguer-­si i prodotti e le forme di espres-­sione che lo consentono, ovvero i libri. L’avvento del digitale e della rete, sembrano spingere nell’unica direzione del Fast Re-­

ading, della Snack Information, del sempre più rapido, corto, ve-­

insipido. Non deve però essere necessaria-­mente così, e la possibile salva-­guardia del libro e dello Slow Rea-­

ding non può certo darsi in chiave

passatista e nostalgica, negando o pensando di poter negare proprio i fenomeni di fondo – il digitale e la rete, per l’appunto – che costituisco-­

Salviamo l’esperienza della lettura, nell’era digitaleLibri diversi ma non meno interessanti

no l’essenza della nostra epoca.Quindi anche leggendo libri in for-­ma digitale si può salvaguardare la stessa esperienza di lettura che dà un libro di carta! Ma è importante condividere cosa oggi intendiamo per Libro, come suggerito da Kevin Kelly:Un libro è una storia conchiusa,

argomento, o corpo di conoscenze

che richiede più di un’ora per es-­

sere letto. Un libro è completo, nel

senso che contiene un inizio, una

scritta tra due copertine. Un elenco

di numeri di telefono è stato chia-­

mato un libro, anche se non ha un

Un mucchio di pagine bianche rile-­

gate è stato chiamato un album da

disegno. Era sfacciatamente vuoto,

ma aveva due copertine, e fu così

chiamato un libro. Oggi le pagine

di carta di un libro stanno scompa-­

rendo. Cosa è rimasto al suo posto:

la struttura concettuale di un libro

-­ una porzione di testo tenuta unita

da un tema che fa vivere un’espe-­

rienza che richiede un tempo ade-­

guato per essere completata.(...)

L’unità di base della biblioteca uni-­

versale, può essere una frase o un pa-­

ragrafo, un capitolo o un articolo in-­

vece di un libro? Potrebbe. Ma c’è un

potere nella forma estesa. Una storia

conchiusa, una narrazione unitaria

e di discorso che si completa ha una

strana attrazione per noi. C’è una ri-­

sonanza naturale che circoscrive una

rete a tutto tondo intorno al libro. Un

libro è una unità di attenzione.

Vale la pena salvare lo Slow Reading dall’estinzione perché, se il Fast Re-­ading nutre il nostro bisogno di in-­formazione, esso da solo non basta per il nostro nutrimento spirituale, per la formazione di ciò che siamo

in consapevolezza e li-­bertà.I tratti essenziali

dello Slow Reading sono quindi i seguenti:Lo Slow Reading, pur non rinnegando il suo passato di carta, che anzi ama ancora, sa che il suo presente e il suo futuro possibi-­

le è solo digitale. Così come il libro sa che il

suo presente e il suo futuro possibile si chiama ebook.L’ebook vero, quello dello Slow Re-­ading, non è più breve, più rapido, più facile.L’ebook vero, quello dello Slow Re-­ading, non è un enhanced book, fat-­to più di suoni e immagini da ascol-­tare e guardare, che non di testo da leggere.L’ebook vero, quello dello Slow Reading, è il buon caro vecchio li-­bro, solo che è digitale: fatto solo (o quasi) di testo, tendenzialmente piuttosto lungo, tale da non con-­sentire in genere la lettura completa in un’unica sessione se non a costo di eroismi da guinness, da leggere per lo più tra sé e sé, temporanea-­mente isolati dal resto del mondo, e immersi nel mondo che il libro in quel momento crea per chi legge. In un atteggiamento che, per la durata della lettura, sequestra per sé tutte le risorse intellettuali e immaginati-­ve disponibili.L’ebook vero, quello dello Slow Re-­ading, è quello che, mettendo a frut-­to le potenzialità della rete, recupe-­ra anche una sua antica dimensione sociale, come catalizzatore di con-­versazioni e di scambi del pensiero, nella direzione del cosiddetto Social Reading.Ed è proprio questo Social Reading, con un libro come catalizzatore di conversazioni e scambi di pensie-­ro che il Légger Lenti si propone di fare. E, anche se l’ebook avanza, a tutti i partecipanti della serata si consiglia di portare con sé il libro vero, di carta, da mostrare e toccare, con tutti i sensi.

Tino Pantaleoni

Lègger LentiSesta edizione

Incontro aperto a tutti per condividere la propria esperienza di lettura di un libro.

Lunedì 8 Aprile 2013a Correggioore 21.00 Ristorante Pizzeria OlimpiaViale dei Mille 13, Correggio

le associazioni culturaliAl Simposio e Lucio Lombardo Radice propongono Lègger LentiIncontro aperto a tutti per condividerela propria esperienza di lettura di un libro.Ogni partecipante potrà esporre e condividere il contenuto di un libro letto e l'arricchimento che ne ha ricevuto. L’obiettivo è di consigliarci reciprocamente una lettura, contenendo la propria esposizione in circa cinque minuti, cui seguirà uno scambio di commenti.Si può partecipare sia come “presentatore” che come “uditore”. E’ necessaria la prenotazione per meglio impostare la serata, scrivendo a [email protected]

Nell’occasione verrà presentato lo

Slow Reading Manifesto

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Primo Piano -­ marzo 2013 23Cultura

Germano Nicolini, nome di battaglia da partigiano Al dievel, il diavoloUn uomo con un carisma che accende l’interesse del pubblico come una rock starIo non so come si faccia a scrivere un articolo su di lui. Potrei sapere come si scrive una recensione su di un libro, ma in una recensione su un libro scritto da lui e che nel nostro caso è stato presentato alla libreria Ligabue di Correggio, domenica 17 febbraio davanti a un centinaio di persone che la riempivano, non cre-­do si riesca ad esulare dallo scrivere di Germano Nicolini -­ nome di bat-­taglia da partigiano Al dievel, il dia-­volo. Il libro s’intitola Noi sognavamo un mondo diverso, ed è la trascrizione di una lunga intervista fatta a Ger-­mano da Massimo Storchi respon-­

-­co del comune di Reggio Emilia. Dicevamo di una sala gremita, gio-­vani e anziani, lì seduti e in piedi, occhi sgranati a sentire ancora una volta cosa aveva da dire Germano Nicolini -­ nome di battaglia da par-­tigiano, Al dievel il diavolo. Non so se avete presente Casa Cervi in occasione del 25 aprile dell’anno scorso, oppure il concertone per la Fondazione Fossoli in centro a Car-­pi di qualche anno fa. Gli sguardi sono gli stessi di quelle persone, di quei ragazzi che in tante occasioni, tantissime occasioni ormai a parti-­re dal 1994, lo seguono quasi come fan di una rockstar. 8 Giugno 1994. Era l’8 Giugno quando la corte di Appello del tribunale di Perugia ha assolto Al dievel, il diavolo, dall’ac-­cusa di omicidio. Un po’ tardi a dire il vero. Dieci anni di galera li aveva già scontati e nel frattempo il Pci era

sulla vicenda è meglio non ricordar-­la. Anche il vescovo Beniamino Soc-­

che, che tanto si era impegnato in modo legittimo e soprattutto il-­legittimo acché lo condannasse-­ro era morto da quasi trent’anni, morto proprio come il capitano dei carabinieri Pasquale Vesce, che il giorno del suo funerale era generale dei Ca-­rabinieri. Era il 7 febbraio del 1993, e tutta la fatica fatta per farlo condannare nonostante gli indizi e le prove andassero in un’altra dire-­zione ormai è storia. Ma tant’è. La storia è così, la ripercorri all’indie-­tro e ti racconta tante cose e io ora,

Germano Nicolini di storie, e non volevo farlo. C’è un bel libro che ri-­percorre questa vicenda, l’ha scritto di sua mano. Cercatelo se vi capita. Nessuno vuole la verità Il processo

don Pessina, ed. Dea Cagna,1993.Ma torniamo a noi, alla sala piena, agli occhi sgranati che guardano un 93enne, classe 1919, vestito elegan-­te, capelli bianchi, sopracciglia bian-­che un portamento da signore, che si siede, prende il microfono ascol-­ta la domanda e inizia a parlare. E quello che dice guarda a domani, analizza l’oggi e non rimpiange il passato. Lo analizza. Io non so voi, ma ne conosco poche di persone che lo sanno fare. Ne conosco non tantissimi di signori o signore che arrivati a una certa età non rimpian-­gono, non pensano che ormai il loro

migliorare il futuro. A dire il vero, ne conosco pochi anche di giovani che lo sanno fare. Che lo conoscono il passato. E allora capisci il perché degli occhi sgranati ad ascoltare Germano Nicolini con così tanto in-­teresse. Sono lì perché rappresenta non soltanto Germano Nicolini -­ nome di battaglia da partigiano Al dievel, il diavolo -­ ma perché porta con sé, come tanti strati una serie di valori, di ideali che ti colpiscono senza venire espressi. Giustizia, li-­bertà, onestà, coerenza, coraggio, indipendenza, equità, passione, cle-­

menza, compassione... sono tutti lì, uno sopra l’altro, li riesci quasi a vedere che si sovrappongono. Lui li

la sua bicicletta e la borsa della spe-­sa, un vestito da fare invidia, che si mostra e si è mostrato nello scorrere di una vita, nelle azioni quotidiane ben prima che nelle parole. A paro-­le potremmo essere capaci tutti, ma avere la coerenza di indossarlo quel vestito, è tutta un’altra cosa. E allora Germano Nicolini -­ nome di batta-­glia da partigiano Al dievel, il dia-­volo -­ quando si siede, anche quan-­do sta in piedi a dire il vero, quelle cose lì se le porta appresso, te le trasmette, ti investono in pieno per-­ché non riesci ad evitarle, non riesci a nasconderti. Puoi provare a usare qualche scusa di maniera – “Eh sai, io avrei voluto essere onesto, ma in questo mondo, cosa vuoi mai” -­ ma ti accorgi che non regge, che l’esem-­pio che Germano si porta appresso non ti permette scampo, non ti con-­cede scuse. Lui è lì davanti a te, alla sua età, al supermercato a comprare la frutta, in edicola a prendere l’U-­nità, da Guido in libreria a raccon-­tarsi, sul palco di Casa Cervi a par-­lare, e lo fa sempre con gentilezza, con modestia, come ad aver paura di disturbare, con i suoi mille vestiti, i suoi strati di passato. È lì davanti a te, dicevo, e anche se non lo dice sai quello che ha passato, sai la sua storia e allora ti senti nudo e indife-­so. Capisci che l’unica cosa da fare è provare a indossare qualcosa anche tu. E dimostrare che riesci a portar-­lo a spasso. Con la stessa modestia. Non è facile, sai.

Davide Folloni

25 aprile 2005 Germano Nicolini tornò in piazza per la

prima volta dopo anni con il fazzoletto tricolore al collo

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Page 24: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201324 Cultura

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che dal 1987

“Differenziamoci… riducendo”Utile Netto è un progetto per pro-­muovere uno sviluppo sostenibile e leggero. E‘ uno strumento per ani-­mare ed informare il territorio e per dare informazioni alla cittadinanza.

(in programma do-­menica 17 marzo, all’interno della

-­cato, promossa dal comune di Cor-­reggio, dedicata ai temi del consumo critico, delle energie rinnovabili, del risparmio delle risorse naturali, della solidarietà e pace e di tutte le buone pratiche di sviluppo sostenibile. Par-­tecipano cooperative sociali, aziende agricole biologiche, associazioni, enti che propongono i loro servizi, le loro iniziative, i loro prodotti. Durante la

-­tacoli, attività, interventi, mostre, per

in discussione, giocare, scambiarsi

due edizioni annuali, una in marzo in

ed una in ottobre in occasione della -­

lestiti a Correggio in corso Cavour ed in piazza san Quirino. L‘edizione di Utile Netto di marzo 2013 sarà

loro riuso ed alla raccolta differen-­

è di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile di una socie-­tà avanzata. La provincia di Reggio Emilia ha posto tra gli obiettivi prio-­ritari in campo ambientale la riduzio-­

loro avvio allo smaltimento e ha pre-­-­

re alla font e dei processi produttivi, incentivare la raccolta differenziata

per la produzione di nuovi prodotti e

tra gli obiettivi prioritari tutte quelle iniziative volte sia a sensibilizzare i

stili di vita incrementando la raccolta differenziata e diminuendo la produ-­

sia a sostenere le imprese nell’adozione di sistemi di gestione ambientale. L’insieme di queste “poli-­tiche” realizza i tre pilastri

-­zione, recupero e riciclo.I dati disponibili sulla

-­vincia di Reggio Emilia confermano una crescita della raccolta differenzia-­ta, addirittura al di sopra degli obiettivi indicati, ma purtroppo ancora un tendenziale aumento del-­

La riduzione passa neces-­sariamente attraverso ad un cambiamento di men-­talità e di stili di vita ed è compito di tutte le am-­ministrazioni incentivare questo processo.Le azioni previste nell’ambito dell’e-­dizione di marzo 2013 di Utile Netto sono: stand di associazioni sul riuso di abiti ed altri oggetti;; stand dedi-­cato “Differenziamoci… riducendo” con informazioni alla cittadinanza, interviste e giochi per famiglie;; la-­boratorio “Diventa RiciclAbile” sul riutilizzo di computer, kit elettroni-­ci, materiale riciclato;; laboratorio di “Guerrilla Gardening” per l’utilizzo del compost, costruiamo “bombe di semi”;; dimostrazione in piazza san Quirino di attività sportive or-­ganizzate dalla società Self Atletica,

con giochi e prove da superare or-­ganizzati usando materiale di recu-­pero;; letture a tema;; campagna in collaborazione con i commercianti di Correggio (riciclArte in vetrina,

esposizione di un oggetto frutto di riutilizzo creativo e distribuzione di gadget e messaggi in tema).Il coinvolgimento della cittadinan-­za sui temi 3R non si esauriranno

-­ranno nel corso dell’anno scolastico 2012/2013 in un ampio progetto di educazione e di sensibilizzazione ri-­volto alle scuole superiori di Correg-­gio e aperto alla cittadinanza.Partendo dal progetto “Ambiente: la raccolta differenziata a scuola” a cura dell’istituto tecnico statale “Ei-­naudi”, ci si propone di coinvolgere le altre scuole secondarie superiori ed inferiori, imboccando tre diret-­trici di percorso:

per una maggiore consapevolezza delle nostre azioni e della nostra impronta ecologica,Le politiche per la riduzione e la

per la comunità locale,

processo industriale e quali pro-­getti di recupero sono possibili?Attraverso le seguenti azioni speci-­

-­die ecologiche” nelle varie classi responsabili della buona riuscita delle azioni individuate, incontri di approfondimento per ogni istituto partecipante, social walking (cam-­minate ecologiche alla scoperta del

l’elaborazione di spot e loghi con i messaggi della campagna.

Una passata edizione

Page 25: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 25Cultura

Il clamore nazionale è passato, i

“Ariston”, si sono spenti ma il bel-­lo viene adesso. Questo, almeno, è il parere di Luca Marchi che, in for-­za come bassista al gruppo forlivese dei Blastema da nemmeno un anno, ha avuto l’occasione di calcare il pal-­co che ha visto transitare, in oltre sessant’anni di competizioni cano-­re, i nomi più celebri della canzone italiana oltre che ospiti internazio-­nali di ogni genere. “La vetrina di San Remo è una cosa – dice – ora

del pubblico. In marzo abbiamo due date importanti, il 19 e 20, nei luo-­ghi che sono considerati templi del-­la musica: la Salumeria della musi-­ca a Milano ed il Circolo degli artisti a Roma. Saranno un banco di prova determinante”.Mentre i Blastema concludono le date già concordate del tour legato all’uscita dell’ultimo album e stan-­no lavorando all’uscita prossima di quello nuovo, torniamo con Luca, a San Remo. “Per quel che mi riguar-­da è stata una bellissima esperienza – racconta – con altrettanto grande soddisfazione professionale. Il no-­stro obiettivo alla partenza era quel-­

e ci siamo riusciti.outsid-­

er delle nuove proposte ma non cre-­do sia una descrizione pienamente calzante: San Remo è il festival della canzone italiana e noi abbiamo can-­tato in italiano. Se, invece, si pren-­dono a riferimento i canoni classici delle canzoni che vengono presenta-­te al festival, allora siamo fuori dagli schemi”.Della settimana sanremese ricor-­da, soprattutto la disponibilità e gentilezza del personale del teatro Ariston: “Penso che questa edizio-­ne si sia distinta dalle precedenti per le scelte fatte. E’ stata premiata la musica di qualità ed è stato dato spazio a quello che è la musica ita-­liana contemporanea: ogni epoca è caratterizzata dai propri cantanti e cantautori ed è giusto che chi ha fat-­to il proprio tempo, lasci il posto alle nuove leve, pur continuando a fare musica, naturalmente.Per quel che riguarda l’organizza-­zione del festival, è un apparato ma-­stodontico che funziona benissimo: ci sono persone molto competenti e molto preparate, sempre dispo-­nibili e gentili. Non è cosa da poco se si pensa che lavorano 24 ore su

Gioie e dolori dell’essere musicistaDopo la gloria di San Remo si torna a fare i conti con la quotidianità

24 a partire da un mese e mezzo prima che inizi la manifestazione. Ogni cosa

negli spazi. Ad esempio, le prove. Ogni gruppo ne ha a disposizio-­ne tre, prima della gara, per coordinarsi con l’or-­chestra e con il direttore. Si studia la posizione degli strumenti in modo tale che quando sarà il tuo momen-­to di salire sul palco, troverai tutto esattamente come nelle prove, farai la tua esibizione e te ne andrai per lasciare il posto a chi verrà dopo”.Luca Marchi suona il basso da quan-­do aveva 12 anni e, dopo dieci anni, non si è ancora stancato. Ha co-­nosciuto i Blastema nell’estate del 2011, mentre lavorava per un’agen-­zia di Reggio che organizza concerti. Li ha seguiti come tecnico nei con-­certi e gli è capitata l’occasione di entrare nel gruppo a seguito dell’ab-­bandono del bassista che già suo-­nava con loro. Da dietro le quinte a

richiede impegno, dedizione e di-­sponibilità a macinare chilometri di strada. “Non mi ha mai preoccupato particolarmente il dovermi sposta-­re – spiega. Fare il musicista come professione non è cosa semplice perché la fortuna fa la sua parte ma va anche aiutata con molto lavoro.Già da tempo gli altri del gruppo che, diversamente da me, hanno an-­

farlo diventare un mestiere a tempo

al momento, fanno ancora due me-­stieri.La concorrenza è elevata perché sono molti i gruppi che suonano per hobby e vengono preferiti a quelli dei professionisti perché si fanno pagare meno. Oltre alla presenza di altri musicisti, ci sono ulteriori elementi da considerare. Internet, ad esempio, che è uno strumento importante per farsi conoscere ma è un’arma a doppio taglio perché, con tanti siti di musica, si fatica a vendere. Aspetto, quello del crollo delle vendite e della pirateria infor-­matica, che è aggravato dalla crisi

che non ti producono nemmeno se non dai la garanzia di vendere alme-­no cinquantamila copie”.La musica non è mai mancata nella vita di Luca che ne ascolta di tutti i

generi: “All’inizio – continua – era-­no le sonorità degli anni ’70 e ’80 il mio punto di riferimento. Soprat-­tutto la musica rock. Con il passare del tempo, sono diventato onnivoro: ascolto tutta la musica, fatto che mi aiuta anche per il lavoro.

proporre cose originali, mai senti-­te prima. Le sonorità, bene o male, sono già state sperimentate tutte. Qualcuno molto bravo riesce ancora a trovare spazi di sperimentazione (vedi, ad esempio, Elio e le storie tese o Marta sui tubi) e riuscire ad emergere ma sono casi sporadici e relegati a spazi ristretti da musica colta. Penso che l’importante sia es-­sere molto convinti di quello che si fa e di farlo proprio.Poi c’è tutta la partita dei talent show, anche quelle vetrine impor-­tanti che danno visibilità a persone valide dotate, spesso di grande ta-­lento canoro ma, a mio parere, usa-­te come carne da macello. Cantano brani scritti da altri, non hanno pro-­getti propri. Fino ad ora, i casi che abbiamo visto, hanno confermato questa tendenza. Riescono a conclu-­

nel dimenticatoio”.Nel futuro di Luca c’è sicuramente

-­coltà elencate sopra. A poco più di vent’anni le possibilità sono tutte ancora apertissime, dall’insegna-­mento ai concerti in giro per l’Italia

faccio progetti di grande respiro perché non voglio crearmi aspet-­tative eccessive sul domani per poi rischiare di restare deluso. Resto con i piedi ben piantati per terra e cerco di lavorare bene per migliora-­re sempre. Anche gli altri del grup-­po la pensano così: siamo stati a San Remo, abbiamo fatto una bellissima esperienza ed ottenuto una ottima risposta da parte del pubblico ma siamo rimasti sempre gli stessi”.

Luisa Cigarini

Luca Marchi durante un concerto

Page 26: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201326 Sport

Grande sport al Ct Correggio

Per il secondo anno consecutivo Cor-­reggio è diventata capitale europea del tennis giovanile. Il merito è del Circolo Tennis Correggio, che si è riguadagnato la conferma per ospi-­

squadre nazionali under 14. Se nel 2012, la scelta cadde sulla nostra cit-­tà per la defezione dell’ultima ora di Alessandria, nel 2013 la designazione è avvenuta grazie alla buona organiz-­zazione dell’anno scorso.Dal 15 al 17 febbraio scorsi, sui cam-­pi correggesi si sono dati battaglia i giovani atleti provenienti da tutto il vecchio continente: Inghilterra, Serbia, Russia, Svizzera, Spagna, Belgio, Francia e Turchia. Sono stati tre giorni intensi sia a livello orga-­nizzativo che agonistico. L’altissimo livello tecnico ha tenuto incollato sui campi di gara un numerosissimo e competente pubblico, molti gli ap-­plausi e stupore nel vedere ragazzi al disotto dei 14 anni, sfoderare classe e agonismo d’alto livello. La compe-­tizione, ad eliminazione diretta (due singolari ed un doppio), ha visto la

piegato la resistenza della Francia. Nettamente favorita la Russia, con-­siderato il ranking dei suoi giocato-­ri, ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per domare i pari età francesi, stremati dalla fatica. Sep-­pur sport individuale, quando si ga-­reggia per la propria nazione, nella testa degli atleti scatta una molla

(vedi la Coppa Davis, dove più di una volta ha primeggiato la squadra con i giocatori non migliori). A livello organizzativo, sotto la sa-­piente direzione di Marco Testi, e grazie alla precedente esperienza,

funzionari presenti non hanno avuto

nulla da dire. Abbiamo scambiato due battute veloci con il direttore del tor-­neo, Testi, al quale abbiamo chiesto un bilancio della manifestazione.“Direi che è andato tutto bene. Il livello tecnico degli atleti è stato di uno spessore notevole, e il fair play ha smussato qualche chiamata dub-­bia degli arbitri. A livello gestionale, siamo stati controllati da un funzio-­nario del Tennis Europe, che ha vi-­sionato i campi, la pulizia degli im-­pianti, la dislocazione degli alberghi (non devono essere troppo lontani dal luogo di gara) e il loro stato. An-­che i collegamenti stradali devono permettere di raggiungere i campi velocemente. Sia i dirigenti che lo staff tecnico della varie nazioni, ci hanno fatto i complimenti. Vorrei sottolineare l’importanza di questa manifestazione con un semplice dato: in un solo giorno il nostro sito è stato preso dall’assalto da oltre ot-­tomila collegamenti”.La troviamo una nota negati-­

va?

“Certo, mancava la Nazionale italia-­na. Vantiamo il numero uno euro-­peo della categoria, ma purtroppo a livello di squadra non siamo bilan-­

-­cazioni dalla Russia, che poi ha vin-­to il Campionato”.Novità per il futuro?

“Abbiamo chiesto di organizzare il campionato europeo, per il prossi-­mo triennio”. Una piccola storia a margine

Non solo grandi competizioni inter-­nazionali, agonismo, vittorie o scon-­

Circolo Tennis di Correggio si trova anche tanta solidarietà. Omorowa Lucky, 31 anni nigeriano, ha trovato a Correggio una seconda famiglia. Ospite del comune di Correggio, per il quale svolge qualche mansio-­

ne saltuaria, ha trovato molti amici sui campi da Tennis. La sua storia è uguale a quelle che si vedono in televisione o che si leggono sui giorna-­li, ma sentirla dal “vivo”, fa uno strano effetto e si comprendono tutte le sofferenze che queste persone sono costrette a sopportare. Laureato in microbiolo-­gia, ha lasciato la fami-­

glia per cercare fortuna in Europa. Cinquecento dollari, per un passag-­gio in corriera dalla Nigeria alla Li-­bia, e poi un barcone verso le coste italiane. Quasi dieci anni in Italia, senza fortuna. Poi, il destino lo ha portato ai campi da tennis correg-­gesi, e qui è nata una strana siner-­gia. Lucky, presta la sua opera come giardiniere e tiene puliti i campi, e in cambio il Circolo gli ha insegna-­to a giocare a tennis, gli ha regalato racchetta e vestiti, fa sapere con una punta d’orgoglio il direttore Marco Testi. “Ho disputato anche il mio primo torneo di quarta categoria a Castelnuovo Sotto”, racconta un sorridete Lucky, un po’ in inglese e un po’ in italiano, a dimostrazione

Gli chiedo qual è il suo “dream”, e sempre con il suo melanconico sor-­riso, mi risponde che gli piacerebbe trovare un lavoro e prendere parte ad un grande torneo.A maggio scadrà il permesso di sog-­giorno, il futuro è ancora tutto da costruire, chissà che il tennis non lo renda migliore.

Marco Sessi

La Russia vincitrice

Testi e Meneghini

Lucky con Caffagni

Page 27: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 27Sport

continua a pag. 28

Come consuetudine, dopo la pausa di agosto, si riprende con il numero di settembre, che esce a metà mese, come i prossimi numeri, no a di-cembre. La nuove veste, i più ricchi contenuti, il colore, hanno avuto un buon gradimento con anche espres-sioni di calorosi complimenti. Il nu-mero di luglio, in via promozionale, è stato diffuso anche in omaggio, in alcune occasioni come durante la Festa del PD. Per allargare il numero dei lettori, per fare conoscere questa nuova politica editoriale. Non si po-teva fare tutto con il primo numero, abbiamo iniziato e via via cerchere-mo di concretizzare i nostri sforzi per creare sintonia con voi lettori e per vivere insieme tutta la ricchezza soprattutto sociale, etica e cultura-le della nostra cittadina. Senza di-menticare che siamo in un villaggio globale, che molte s de ci toccano da vicino, che la situazione politica, economica e sociale del nostro pae-se incide profondamente anche su di noi. Ecco quindi perchè la nostra attenzione e la nostra ri essione si allargheranno anche verso tutto quanto ci circonda. Siamo aperti ai vostri suggerimenti, alle critiche, alle proposte per rendere Primo Pia-no uno strumento utile alla città. Per rendere più completa l’informazione siete tutti invitati a segnalarci temi, novità, appuntamenti che ritenete interessanti.

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Sono una ventina, per ora, gli agricoltori correggesi che hanno aderito alla ini-ziativa “Sapori di noi” per vendere direttamente, in azienda, al consumatore -nale.

L’agricoltura si fa semplice e a buon mercato, mettendo i suoi

continua a pag. 2

Eccoci qui

frutti a disposizione di chi ab-bia voglia di riscoprire profumi e sapori di cui si va perdendo la memoria. Sono quelli della frutta e della verdura coltivate dagli agricoltori correggesi. Un concentrato di genuinità e gusto dalla campagna dietro l’angolo.

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va gra ca, nuovi giovani in re-

dazione,

Primo Piano vuole raccogliere

le voci, i fermenti, le novità, la

ricchezza sociale, umana e eco-

nomica della nostra città.

Una città che è cambiata moltis-

simo negli ultimi anni, più viva-

ce, più ricca di intraprendenza,

di luoghi o occasioni di vita so-

ciale e culturale. Vivace anche

dal punto di vista produttivo,

imprese leader in una economia

globalizzata, il commercio che

sa evolvere, una agricoltura che

si misura con i temi della quali-

tà ma anche delle produzione di

bio-masse.

Ma non vogliamo trascurare

anche la cronaca, le curiosità,

la vita vissuta, sempre ricca di

sorprese. Una scommessa, una

promessa che il “Circolo Cul-

turale Primo Piano”, editore di

questo mensile, ha voluto fare.

Il Circolo ha eletto nuovo Presi-

dente la sottoscritta Emanuela

Gobbi, ed ha nominato nuovo

direttore redazionale Cecilia

Anceschi, che rma con me que-

sta presentazione.

Come sapete Primo Piano ha

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Tavola di raccolta delle idee dei ragazzi e dei genitori

Come sarà la Correggio di domani:

questa è la domanda alla quale dare

risposta se si vuole progettare il fu-

turo della città e non subire i cam-

biamenti che avvengono nella nostra

realtà locale e a livello più ampio.

Per questo, con due percorsi diversi

ed autonomi, sia l’ Amministrazio-

ne comunale che il PD di Correggio

hanno avviato un lavoro progettuale

per dare un volto al futuro.

Il Comune ha dato vita, per l’elabo-

razione del Piano Strategico Comu-

nale (PSC), ad un ampio progetto

“Disegnare il cammino” , mentre

il PD di Correggio ha promosso il

Laboratorio tematico “Immaginare

Correggio”. Vediamoli nel merito.

“Disegnare il cammino”

E’ con questa denominazione che

l’Amministrazione comunale ha de-

nito il lavoro di indagine, di con-

fronto e di partecipazione intorno

al quale ha raccolto idealmente, ma

anche concretamente, tutta la città.

Sono stati chiamati ad esprimere la

Abbiamo, nel numero scorso, solleci-tato il contributo di voi lettori, consa-pevoli che il confronto di idee sia una componente fondamentale di ogni comunità e quindi anche del nostro mensile che aspira a rispecchiare la realtà correggese.Con nostra soddisfazione alcuni di voi ci hanno scritto indicando temi ritenuti degni di discussione.Non ci è possibile affrontarli tutti contemporaneamente, ma iniziamo scegliendone uno e adottando la for-mula delle “Opinioni a confronto”. Mettendo cioè intorno a un tavolo di-verse persone, a rappresentare diver-si punti di vista, su un tema speci co, in questo caso “Il nuovo piano sosta del centro storico”.Abbiamo chiamato a parlarne chi in centro ci lavora e vive e chi è chiama-to per la sua funzione non solo a far rispettare le regole, ma anche a fare in modo che le novità trovino il tem-po per essere conosciute, comprese e seguite.Questa prima esperienza, alle pagi-ne 10, 11 e 12, sembra confermare la validità della formula: una discussio-ne libera, condotta da un redattore, in questo caso una redattrice, dove gli ospiti possono esprimere pareri e offrire temi ad ulteriori ri essioni. Come dicevo sono arrivati da alcuni di voi contributi di grande interesse, su argomenti che non mancheremo

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Opinionia confronto

tagli, riduzioni d’orario, dequalifi cazione,

ecco le scelte del Governo

Scuole per la maggior parte fatiscenti ed insicure, dotazioni tecnologiche ridicole, sostegno all’handicap incer-to, integrazione dei ragazzi stranieri lasciata al caso o alla buona volontà, insegnati malpagati e scarsamente aggiornati, studenti che non sanno leggere un articolo di giornale, ab-bandono scolastico, a questa scuola bisognosa di investimenti e di svilup-po, di ducia e slancio verso il futuro, il governo risponde con grembiulini, voti in condotta e bocciature, abbas-samento dell’obbligo scolastico, ne del tempo pieno, disinvestimenti e marginalizzazione. Può un paese eu-ropeo, che deve competere nel gran-de campo dello sviluppo tecnologico

e scienti co, dell’innovazione e della ricerca, della competenza e del sape-re, arretrare proprio sul terreno dove è oggi, con la sua scuola elementare, ai primi posti nella classi ca mon-diale? La scuola pubblica sarà sem-pre più povera e dunque per pove-ri: poveri gli studenti, le famiglie e i professori che la abiteranno. Niente promozione sociale, pari opportunità e premio al merito.I ricchi sapranno dove andare a for-marsi ed imparare. Agli altri, una scuola di bassa qualità. C’è da preoc-cuparsi e seriamente, c’è da opporsi e velocemente.

Quali conseguenze anche a Correggio

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Come e dove abbonarti o rinnovare l’abbonamentoPuoi sottoscrivere l’abbonamento presso:

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Apple e Samsung, CR7 e Messi: storie di rivalitàSe ne dicono quotidianamente di tutti i colori, hanno cause su cause aperte l’una contro l’altra ed è una

operativi, smartphone, tablet e sto-­

Apple e Samsung dominano senza dubbio il mercato ma chissà, per cer-­ti versi da una parte i loro scontri di potere potrebbero favorire altri due contendenti che vorrebbero ritorna-­re protagonisti (Nokia) e sfondare

(Google). Dall’altra parte invece c’è chi dice: “bene o male l’importan-­te è che se ne parli sempre” quindi questa “guerra fredda” potrebbe poi non far veramente male a nessuno dei due colossi. Anzi. Se vogliamo fare un paragone con il mondo del calcio è sicuramente azzeccatissimo con quello dei due fenomeni di oggi, che se continue-­ranno a mantenere questa continu-­ità probabilmente tra qualche anno saranno proclamati i due giocatori più forti della storia del calcio: Cri-­stiano Ronaldo e Lionel Messi. Fino a pochi anni fa questo scontro era molto più lieve per il fatto che gio-­cassero in due campionati diver-­si, ora invece giocano entrambi in Spagna, nelle due squadre più forti e più diverse tra loro, Real Madrid

e Barcellona. Proprio come per Ap-­ple e Samsung la domanda è sem-­pre quella: chi è il migliore? A voi la risposta certo è che questa rivalità non fa che aumentare l’interesse mondiale mediatico attorno alle due squadre e quindi ad ogni Clasico. E quindi vista la similitudine tra le due storie perché non proporre una

-­ciamo… Ronaldo/Samsung contro Messi/Apple?

davvero e la partita la si è giocata a suon di Smartphone top e di sms “li-­

-­blicità uscito ad inizio anno sponso-­rizza il prossimo “Clasico” di marzo indirettamente invece è l’ennesima vetrina per i due colossi della tecno-­logia che non lasciano davvero mai nulla al caso. Il video è visitatissimo soprattutto su Youtube e non ha fat-­to altro che aumentare un interesse che è in costante aumento giorno dopo giorno, Smartphone dopo Smartphone, gol dopo gol… For-­se Messi è ora più forte di Ronaldo così come Samsung ha sorpassato

un vero vincitore ma soprattutto un vero perdente in questi casi non esi-­ste.

Erik Sassi CR7/Samsung contro Messi/Apple

Page 28: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201328

I Libri del mese a cura di Cecilia Anceschi Parliamo di cinema

Concita De Gregorio Io vi maledico

Viaggio alle radici della rabbia, le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un paese che cambia, storie vere dell’Ita-­lia fragile: storie che compongono il ritrat-­to corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione

possono trasformarsi in malattia so-­ciale o in spinta al cambiamento. C’è il ragazzo sardo che voleva parteci-­pare a X Factor, non l’hanno preso ed è tornato in miniera. C’è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per mi-­surare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha de-­ciso di no. La fatica dei genitori, la

che ha scritto due volte a Marchion-­ne e che sa, glielo ha spiegato suo

da uomo”. C’è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle

C’è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non sono maschere da indossare alle feste. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico an-­tidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato.Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica, è stata per tre anni di-­rettrice de L’Unità. Ha pubblicato numerosi libri, tra i quali: Non lava-­te questo sangue, Una madre lo sa,

Tutte le ombre dell’amore perfetto,

Malamore. Nel 2011, è uscito sem-­pre per Einaudi Stile Libero Così è la vita.

Einaudi Stile

Libero Big

16 euro

Simonetta Agnello Hornby

Il veleno

droPedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto altre pa-­reti di roccia tra l’oc-­chieggiare di antiche tombe e il vorticare di

corsi d’acqua carezzati dall’opulenza degli oleandri. E’ qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al ca-­pezzale della zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza se-­nile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia? Dove sono nasco-­ste? Ma, soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode della proprietà ed ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare, i Carpinteri scavano nel pas-­sato, cercano negli armadi, rivelano segreti, vogliono, all’unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della

soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni,

-­-­

trice mette a fuoco, con la sapienza di una immaginazione maestosa, un micro mondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell’universo famigliare, tutto intero.Simonetta Agnello Hornby, nata a Pa-­lermo, vive dal ’72 a Londra dove ha svolto la professione di avvocato. Ha pubblicato con Feltrinelli dal 2002 La Menulara, La zia marchesa, Bocca-­murata, Vento scompost, La monaca e La cucina del buon gusto. Dal 2012 collabora con la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence, attiva in Italia

Feltrinelli

17 euro

Un Sapore di Ruggine e Ossa di Jacques Audiard Attesissimo da tutta quella parte

estremi di Jacques Audiard la pie-­na realizzazione di una poetica di corpi che il cinema a tratti e a folate

ruggine e ossa radicalizza ancora di più il discorso mettendo in relazio-­ne due esseri umani. Una è un’ad-­destratrice di orche, l’altro è un vio-­lento ex pugile, ladro con bambino

è presentato come negativo. I due si incontrano prima in discoteca (lui buttafuori, lei malmenata) e poi di nuovo dopo l’incidente di lei (un’or-­ca le mangia le gambe, idea incredi-­bile!). Da questo secondo incontro scaturisce tutto quello che accadrà

-­porto sessuale ma non necessaria-­mente sentimentale (almeno per

visiva che è la componente più deva-­

che si ciba di un mostruoso lavoro -­

co e le relazioni che si instaurano a partire da esso giocano un ruolo de-­terminante. Com’era prevedibile in questo processo di recitazione che

Marion Cotillard oscura totalmente il compagno Micheal Schoenaerts, basterebbe anche solo il mutamento nel volto nella scena che segue l’atto sessuale a dimostrarlo ma lo stesso è una supremazia ribadita lungo tutto

-­struttivo e la tensione sessuale che accomuna e pone in armonia il fra-­gile corpo femminile alla potenza in generale. Senza esagerare da nessu-­na parte e con l’idea di rimanere il più semplice possibile, nonostante i temi in ballo e i diversi twist del-­la trama (molti dei quali non segui-­

scelta), Audiard racconta la storia dell’incontro tra una persona con

erano l’udito o una diversa lingua, -­

ne pericolosa e violenta. Il massimo del fragile che trova un equilibrio insperato assieme al massimo del pericoloso. E quest’incontro può o meno risultare in una storia d’amo-­re canonica, non importerà, perchè l’importante (sembrano affermare

relazione tra opposti esista e viva di un’armonia che pare incredibile e che in un certo senso racconta più di quanto la trama non dica.

a cura di Marcello Baboni

Libri e cinema

Page 29: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 29Casa

Tortelli di baccalà

Ricetta del mesePollice verde

La mimosa

Mimosa

Ingredienti per 4 persone:550 gr. di zucchine 300 gr. di baccalà già dissalato 1 uovo 2 scalogni 30 gr. di burro 1 dl. di latte 5 cq. di olio di oliva 1 dl. di vini bianco 2 cq. di prezzemolo tritato sale e pepe

Costo: medio Tempi di preparazione cottura 1 ora e 30 min. ca.

Procedimento:Prima di tutto prepariamo l’impa-sto della pasta perchè dovrà ripo-sare un po’ avvolta nella pellicola o sotto una scodella prima di es-sere tirata. Innanzi tutto sappiate che per un buon impasto è ne-cessaria un farina 00 detta anche

che serve a dare elasticità alla pasta. Altra cosa, le uova devo-no essere a temperatura ambien-te e non di frigo (si amalgamano meglio alla farina). Il rapporto mi-gliore tra uova e farina dovrebbe essere quello di un uovo ogni 100 gr. di farina. In realtà è l’uovo che sceglie la quantità di farina di cui ha bisogno. Per concludere, per quattro persone (se sono buone forchette) impastate mezzo kg di farina con cinque uova e ricorda-te: quando impastate fatelo ener-gicamente, se lo fate a mano, e non usate una impastatrice. Il risultato deve essere una bella pasta liscia e elastica. Lasciate riposare come vi ho detto prima. Passiamo alla preparazione del ripieno. In una padella facciamo rosolare nel burro uno scalogno

gr. di zucchine tagliate a rondelle. Aggiungiamo qualche cucchiaio di acqua, aggiustiamo di sale e pepe e lasciamo cuocere (inizial-mente coperto e poi no) per circa

risultano cotte (schiacciatele con una forchetta, si devono spappo-lare). A questo punto passate tut-to al mixer e mettete sul fuoco a fare asciugare. In un’altra padella con poco olio facciamo rosolare il

baccalà tagliato a piccoli pezzi e senza pelle, sfumiamo con il vino bianco e lasciamo cuocere coper-to per dieci minuti (anche il bac-calà si deve spappolare con la forchetta). Sgoccioliamolo, tritia-molo e mescoliamolo con il pas-sato di zucchine, l’uovo, un po’ di prezzemolo e aggiustiamolo di sale e pepe. Il ripieno è pronto e appoggiamolo in frigo a riposa-re. Un suggerimento: può essere che la farcia risulti un po’ morbida

-sta. Non preoccupatevi: aggiun-gete come faceva la mia nonna, un po’ di pane grattugiato (senza esagerare però perchè altrimenti vi cambierà il sapore del ripieno).

dei tortelli: in un tegame mettete un po’ d’olio e l’altro scalogno af-fettato a rosolare e aggiungete le zucchine rimaste, tagliate a dadi-ni. Unite il restante prezzemolo, qualche cucchiaio d’acqua, sale e pepe e lasciate cuocere questa volta a tegame scoperto e me-scolando di tanto in tanto. A cot-tura ultimata passate la dadolata nel mixer, rimettete il composto in padella, aggiungete il latte e lasciate addensare per 5 minuti. Mettete l’acqua sul fuoco e parti-te con la pasta. Tirate lo sfoglio il più sottile possibile. Tagliate dei rettangoli della dimensione che preferite (a me personalmente questo tipo di tortello piace gran-de, che si senta il ripieno) e riem-

ad esaurimento ingredienti. Chiu-dete bene i tortelli e lasciateli su un telo con un poco di farina sotto (così non si attaccano in attesa della cottura). Tenete sul fuoco in caldo il tegame con il condimen-to di modo che, quando l’acqua bolle giustamente salata, potrete tuffarvi dentro le vostre prepara-zioni e raccoglierle anche una ad

bollore con una schiumaiola con molta attenzione e depositarle di-rettamente nella padella. Rigirate delicatamente i tortelli con la sola rotazione del tegame, lasciate insaporire un attimo sul fuoco e servite. Buon appetito da Gianna. Aspetto richieste e osservazioni.

-­mosa è sicuramente quello più cita-­to. La pianta in vaso è semplice da curare, bastano poche e facili regole:terreno acidotemperatura costante (tra 15 e 18 gradi, è una pianta da interno)concimazione (nei mesi di maggio e settembre, ogni 15 giorni con ferti-­lizzante umido).Quando la pianta è in casa (cioè da

devono essere eccessive, cioè ogni 12/14 giorni, anche perchè questa pianta (come tutte le piante) odia il ristagno di acqua.D’estate, quando mettiamo la pianta in esterno, sul balcone o in giardi-­no, è necessario il sole diretto. Se, al momento di ritirare la pianta i rami sono eccessivamente lunghi, si pos-­sono tagliare senza paura.Attenzione alla cocciniglia (parassi-­ta) che si annida su questa pianta. Nel caso si metta a dimora è neces-­sario un trattamento anti cocciniglia a base di olio bianco.

Daniela SantiniSun Garden

di Gianna Guaitolini

Page 30: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201330 Politica

Via Mandrio 26/C -­ Mandrio di Correggiotel. 0522 69.98.37

[email protected] tradizionale reggiana a base di prodotti genuini, con aggiunta di gnocco

Menù di pesce, solo per gruppi,

Siamo arrivati a marzo e nella nostra cittadina si sente aria di primavera dopo un inverno caratterizzato come sempre da giornate cupe e tanta vo-­glia di divano e tv, ma adesso è ora di uscire e riscoprire la nostra città e quale occasione migliore come la

di S. Giuseppe che apre la stagione

S. Giuseppe ritorna come sempre il mercatino dell’antiquariato , artisti dell’ingegno e come sempre stand gastronomici con i prodotti della nostra zona e l’immancabile stand del gnocco fritto tanto caro alla co-­munità correggese. Inoltre mostre

-­stronomiche e culturali in giro per il nostro centro storico , quindi pre-­paratevi ad un weekend di tutto e di più di quello che può dare la nostra cittadinanza a chi ha voglia di sco-­prire cose sempre diverse e intrigan-­ti. Ed ora ecco a voi il programma

SABATO 16 MARZO

Corso Mazzini, ore 9,00 – 19,00

Mercatino di antiquariato e Ar-­

Piazza Garibaldi, ore 10,00 – 19,00La Piazza dei sapori, prodotti

tipici delle regioni italiane

Piazzale Carducci, ore 10,00 – 19,00Esposizione automobili

Palazzo Contarelli, Sala Espositiva, ore 10,00 – 13,00 e 15,00 – 19,00

Bandieri

Palazzo Principi, Galleria Espositi-­va, ore 15,30 -­ 18,30Correggio Art Home, ore 15,30 -­ 18,30Mostra “Legami”, opere di Bru-­

Fiera di San Giuseppeno Fontanesi Novelli, a cura di

Nadia Melotti

Palazzo Principi, Salone degli Araz-­zi, ore 15,30 -­ 18,30Mostra “I luoghi della musica.

Musica e musicisti delle nostre

terre”

Centro storico, ore 16,00Spettacolo itinerante per le vie

della città della banda cittadi-­

na “Luigi Asioli”

Biblioteca comunale Einaudi, ore 17,00Presentazione del libro “Me-­

(Rayuela edi-­zioni) di Fabio Veneri

DOMENICA 17 MARZO

Corso Mazzini, ore 9,00 – 19,00-­

re

te, arredo ed attrezzature da

giardino

Piazza Garibaldi, ore 9,00 – 19,00La Piazza dei sapori, prodotti

tipici delle regioni italiane

Corso Cavour, ore 9,00 -­ 19,00-­

gegno, artigianato artistico

Corso Cavour, Piazza San Quirino, ore 9,00 – 19,00Utile Netto. Fiera mercato dei

prodotti e delle scelte sane e

consapevoli

Piazzale Carducci, ore 10,00 – 19,00Esposizione automobili

Corso Mazzini, ore 10,30 -­ 12,30 / 15,30 – 17,30La scuséta: antico gioco delle

uova

Apertura straordinaria dei negozi: sconti e promozioni, composizioni

È alla grande tradizione correggese in campo musicale che si rivolge l’i-­niziativa promossa a Palazzo Princi-­pi, sabato 2 marzo, in due fasce ora-­rie: i bambini dalle ore 19,30 e gli adulti dalle ore 21,30. “I luoghi del-­la musica, musica e musicisti delle nostre terre” – questo il titolo della serata e della mostra ad essa colle-­gata – insieme agli strumenti d’e-­poca, agli strumenti curiosi, a quelli

a corde, racconteranno in “prima persona” i loro vari spazi musicali: il teatro, la camera, la strada, eccetera. Si costruirà così l’occasione per ap-­profondire la storia della Banda di Correggio e dei grandi compositori locali, da Bonifazio Asioli e Clau-­

Inoltre verranno letti insieme anti-­chi spartiti musicali messi in mostra per gentile concessione del grande organista correggese Medoro Liga-­bue.L’esposizione di mandolini, orga-­

ottavini, oboi, clarinetti, tarogati e -­

zioni di Danilo Righi e Franco Costi

percorso attraverso gli strumenti tipici delle bande e della musica po-­

7 aprile ed è allestita nelle sale del Museo Civico “Il Correggio”. La mo-­stra vuole inoltre rendere omaggio

con squisita sensibilità ha concesso alcune pubblicazioni e manoscritti di compositori locali (Bonifazio e Raffaele Asioli, Setti, Cattini, Scara-­velli e tanti altri). Orari: sabato 15,30 -­ 18,30;; domeni-­ca e festivi 10 -­ 12.30 e 15,30 -­ 18,30.“I luoghi della musica” rappresenta inoltre il primo appuntamento per il calendario di “DinamicaCultura”, programma di serate di divulgazio-­ne, valorizzazione e promozione dei beni culturali correggesi rivolte a bambini e adulti e promosse dall’Uf-­

Comune di Correggio. L’ingresso all’iniziativa è gratuito.

di Informazione Turistica, tel. 0522.631770 – [email protected]

I luoghi della musicaPrincipi per rendere omaggio alla storia correggese

Page 31: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 2013 31Appuntamenti e Annunci

Invitiamo i nostri lettori a fare uso di questo spazio. Per gli annunci “cerco, vendo,

0522-­69.23.40 (dalle 9 alle 12.30) o, meglio, inviare un testo scritto alla redazione (anche via fax allo 0522-­63.13.44 o via e-­mail all’in-­dirizzo info@primo-­piano.info). Gli annunci devono essere brevi e recare il recapito del mittente. Ogni annuncio sarà pubblicato per un massimo di tre volte. La redazione declina ogni respon-­sabilità per quanto concerne il contenuto degli annunci. In ottemperanza a disposizioni della CCIAA di Reggio Emilia non si accettano annunci riguardanti compravendite immobiliari.

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Iniziative in programma in Provincia nel mese di marzo15 marzo CasalgrandeJazz in Blu -­ UNA BREVE STO-­

RIA DEL JAZZ: dalle origini al jazz di Chicago -­ c/o Teatro De Andrè,

-­atro De Andrè tel. 0522.1880040;; 334.255535216/17 marzo Reggio EmiliaEsibizione Canina Nazionale -­ c/o Centro Esposizioni, via Filangie-­ri 15 -­ dalle 9 alle 18 -­ Info: Tratto srl

Reggiano tel. 0522.282932 16/17 marzo CorreggioFiera di San Giuseppe -­ merca-­to ambulante, stands con prodot-­ti gastronomici e artigianali, luna park;; 17 marzo: rassegna “Correg-­gio in Fiore”: XXII mostra mercato

e attrezzature per il giardinaggio;; stands con prodotti tipici e gnocco fritto -­ in corso Mazzini e via Ca-­vour -­ tutto il giorno -­ Info: Comu-­ne tel. 0522.630711;; Pro Loco tel. 0522.64181716/19 marzo ScandianoCentenaria Mostra Agricola

Commerciale Industriale Ar-­

tigianale “Fiera di San Giu-­

seppe” -­ arredamento, utensileria, oggettistica, zootecnia, agricoltura, vitivinicoltura, macchine agricole, industriali, autovetture, attrezza-­ture da campeggio -­ c/o Ente Fie-­re Scandiano, piazza Prampolini

0522.764302-­85743617 marzo ReggioloRoccaciocc -­ manifestazione ga-­stronomica a base di cioccolato -­ in centro storico -­ tutto il gior-­no -­ Info: Comune/Biblioteca tel. 0522.213713-­213714;; Pro Loco tel. 338.6188748;; 334.592449717 marzo Rio SalicetoCiccioli in piazza -­ degustazione e vendita di ciccioli freschi e prodotti del maiale: frittura, lardo, porchetta, grigliata mista già cotta, gnocco frit-­to -­ in piazza Carducci -­ dalle 10 alle 18 -­ Info: Comune tel. 0522.69964817 marzo PoviglioFesta di Primavera

piante, prodotti tipici enogastro-­nomici, artisti e hobbisti, esposi-­tori commerciali a tema ecologia, animazioni, spettacoli di arte di strada -­ in piazza Umberto I -­ dal-­le 9 alle 19,30 -­ Info: Comune tel. 0522.966821;; Cheapservice soc. coop tel. 329.651892117 marzo San Martino in Rio

-­ in centro storico -­ dalle 10 alle 16 -­ Info: As-­sociazione Commercianti “Il Castel-­lo 2” tel. 342.7797299;; Comune tel. 0522.636709

17/19 marzo ScandianoFiera di San Giuseppe -­ mercati-­no ambulante, luna park -­ in centro storico -­ tutto il giorno -­ Info: Co-­mune tel. 0522.76421122 marzo CasalgrandeJazz in Blu -­ UNA BREVE STO-­

RIA DEL JAZZ: dallo swing, al be bop, al latin jazz -­ c/o Teatro De An-­

Teatro De Andrè tel. 0522.1880040;; 334.255535222/24 marzo ScandianoCentenaria Mostra Agricola

Commerciale Industriale Ar-­

tigianale “Fiera di San Giu-­

seppe” -­ arredamento, utensileria, oggettistica, zootecnia, agricoltura, vitivinicoltura, macchine agricole, industriali, autovetture, attrezza-­ture da campeggio -­ c/o Ente Fie-­re Scandiano, piazza Prampolini

0522.764302-­85743623 marzo Reggio EmiliaCircolo degli Artisti -­ mercatino con esposizione e vendita di ope-­re dell’ingegno creativo -­ in piazza Prampolini -­ dalle 8 alle 19,30 -­ Info: Comune tel. 0522.45631623/24 marzo Reggio EmiliaMostra Canina Internazionale

-­ 58° Edizione -­ partecipazione di tutte le razze di cani regolarmente riconosciute dalla Federazione Ci-­nologica Internazionale -­ c/o Cen-­tro Esposizioni, via Filangieri 15 -­ dalle 9 alle 18 -­ Info: Tratto srl tel.

-­giano tel. 0522.28293224 marzo Reggio EmiliaMercatino del Riuso Volo -­ in Largo Giambellino -­ dalle 8 alle 18 -­ Info: Associazione REUSE tel. 347.681171024 marzo ScandianoFiera di San Giuseppe -­ mercati-­no ambulante, luna park -­ in centro storico -­ tutto il giorno -­ Info: Co-­mune tel. 0522.76421124 marzo Bagnolo in Piano“I Concerti della Domenica a

Bagnolo” -­ Concerto dei Vincitori del 2° Concorso Musicale Città di Guastalla -­ Orchestra dell’Istituto “Paccini” di Sovico (Mb): Niccolò

clarinetto, Gaia Federica Caporiccio e Giacomo Fiori pianoforte -­ dire-­zione artistica Paolo Testi -­ musiche

Teatro Comunale Gonzaga “Ilva Li-­gabue”, piazza Garibaldi 2 -­ ore 17 -­ Info: Comune tel. 0522.95194824 marzo Gattatico -­ località Pra-­ticelloMercatino del riuso -­ esposi-­zione e vendita di materiale usato

-­ in centro storico -­ dalle 8 alle 18 -­ Info: Comune tel. 0522.477919;; 348.398329024 marzo NovellaraRaduno nazionale Club 500

-­ in piazza Unità d’Italia -­ mattina -­ Info: Fiat 500-­club Italia tel. 340.9843446;; 338.825364826 marzo Reggio EmiliaNote di Sera -­ Giuseppe Carbone violino, Antonia Valente pianofor-­te -­ musiche di Britten, Stravinsky e Pergolesi -­ c/o Mauriziano, via Pasteur 11 -­ ore 21 -­ Info: Associa-­zione Hirmos tel. 339.6288888;; 349.258363331 marzo Cavriago208° Fiera del Bue Grasso -­ mostra enogastronomica, mostra di bovini di antica razza reggiana, mostra di antichi mestieri tradizio-­nali, stands con prodotti artigianali e gastronomici -­ in centro storico -­ tutto il giorno -­ Info: Comune tel. 0522.37347431 marzo Toano“Coccetto” -­ tradizionale gara con uova sode colorate di rosso -­ in piaz-­za della Libertà -­ dalle 10 alle 13 -­ Info: Pro Loco tel. 335.381127

Page 32: Primo Piano - Marzo 2013

Primo Piano -­ marzo 201332 Appuntamenti

In un area di grande pregio case a schiera con giardino privato e portico -­ soggiorno

cucina -­ cantina -­ 2 bagni -­ 3 camere da letto -­ mansarda e garage -­ cappotto isolante

pannelli solari e fotovoltaico -­ riscaldamento a pavimento -­ caldaia a condensazione

CORREGGIO Via Mandriolo Superiore

classe energetica B -­ antisismiche -­ mutuo convenzionato spread 2,50 %

Al visitatore che vorrà addentrarsi alla scoperta del nostro territorio, questa veloce carrellata offre un qua-­

-­puntamenti espositivi in calendario che lo accompagneranno nel corso della visita, arricchendo il tempo li-­bero di preziose esperienze.Per il mese di febbraio segnaliamo innanzitutto la vernice di tre nuo-­ve mostre. Procedendo in ordine temporale, il primo appuntamento è quello con la mostra “Matema-­tica ad arte -­ Il Rinascimento

tra tecnica e scienza” ospitata a Carpi (Mo), nelle splendide sale ri-­nascimentali di Palazzo dei Pio, illu-­stre esempio architettonico che com-­pendia il connubio con il suo Cortile d’onore di ispirazione urbinate, le

-­ca degli archi e le architetture dipinte della Sala dei Mori. L’intreccio pro-­veranno invece a spiegarlo i ragazzi

statale Fanti, che faranno da cicero-­ni anche agli adulti più refrattari alla matematica. Ingresso libero, 1° feb-­braio -­ 1° aprile.I Musei di San Domenico a Forlì tornano prossimamente ad appro-­fondire l’arte del secolo scorso con una esposizione dal titolo emblema-­tico “Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre”. Il ricco percorso pone in luce tutte le tendenze, i mo-­vimenti, le avanguardie, i protagoni-­sti, i temi del Ventennio rievocando le principali occasioni in cui gli artisti si prestarono a celebrare l’ideologia e i miti proposti dal Fascismo. Dal 2

Mostre in corso e vernissage nelle città d’arte della regionefebbraio al 16 giugno. Come even-­to a latere del prestigioso progetto “Novecento”, l’Oratorio San Seba-­stiano ospita, dal 9 al 24 febbraio,

dell’Impero”, che testimonia la ric-­chezza espressiva di culture prove-­nienti dall’Etiopia, Guinea, Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Mali, Came-­run, Congo, Gabon, Angola, e il se-­gno di una “conquista reciproca”.“Borderline. Artisti tra nor-­

Brut, da Ligabue a Basquiat”, la mostra di prossima apertura a Ravenna, intende invece esplorare

-­tistica al di là di categorie stabilite nel corso del XX secolo, individuando così un’area della creatività dai con-­

-­tori ritenuti “folli”, “alienati”. Dal 17 febbraio al 16 giugno. Gli amanti della lirica saranno poi deliziati dalle maquettes -­ ossia i mo-­delli in miniatura delle scene d’opera – dagli oggetti scenici e dai costumi del Teatro Regio di Parma, realiz-­zati dai laboratori del Teatro secondo gli stili e con i materiali più diversi, per la prima volta visibili grazie a Creazioni di scena. Protagonisti del percorso espositivo gli allestimenti di Simon Boccanegra, Il Barbiere di Si-­viglia, La Traviata, La Forza del De-­stino, Norma, Il Trovatore, I due Fo-­scari, Il Capriccio, Szenen Aus Goe-­thes Faust e La Damnation de Faust.

A Modena, prosegue inoltre la rico-­

-­ricana del Novecento con Flags of America, una collettiva di grande re-­spiro, dedicata a ventidue autori che, tra gli anni Quaranta e Settanta del secolo scorso, hanno scritto alcune delle più importanti pagine della sto-­

testimonianze della nostra illustre storia, segnaliamo alcune interes-­santi visite. “Trame di Pietra” è l’esposizione ad ingresso gratuito visibile a Reggio Emiliaaprile di mosaici provenienti da scavi archeologici di età romana tardo im-­periale, recentemente restaurati.A Modena, la mostra “Il mosaico riscoperto”, visitabile gratuitamente

città un’importante testimonianza, anch’essa risalente all’antica Roma. “Storie della prima Parma” risa-­le invece agli albori delle origini della città, partendo dagli Etruschi attra-­

delle nuove scoperte archeologiche.

-­lo di non trascurare -­

tura del mosaico”, una mostra permanente interamente incentrata sull’arte musiva, allestita a Raven-­na, o la piccola Pompei nel cuore della città di Rimini – La domus del Chirurgo -­ che ha conquistato fama internazionale per i materiali rinve-­nuti unici al mondo o il sito dell’an-­tica Veleia Romana a Piacenza, con attivi un percorso di visita attrezzato e un allestimento museale.