PRIMAVERA 2008

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme Primavera 2008 Insieme in cammino

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Parrocchia di Aldeno, Cimone e Garniga Terme

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme

Primavera 2008

Insieme in cammino

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PAGINA 3L’EDITORIALEPensieridi Don Daniele

PAGINE 4-5CAPITELLI, EDICOLE E CAPPELLEI “capitèi dei Marchelli dei Nardie della Baia”

PAGINE 6-7Linaugurazione dell’anno accademicodi Sandro Bisesti

PAGINE 8-9-10I NOSTRI CONSACRATI Don Valerio Bottura a cura della redazione

PAGINE 11-12-13L’INTERVISTA«Aprite le porte» Casa Forellia cura della redazione

PAGINA 14 LE NOSTRE CENTENARIEGelmina Coser e Angelina Baldo

PAGINA 15LE POESIE DI DON VALERIOTre Santi senza Paradis

PAGINE 16-17ASSOCIAZIONE PARROCCHIALE NOINon solo sagradi Bruno dell’Anna

PAGINA 18IL MATRIMONIO CRISTIANOL’Amore è... voler amare

PAGINE 19-20-21-22BOLLETTINO JUNIORL’angolo dei ragazzi

PAGINA 23DAL GRUPPO MISSIONARIOLa preghiera

PAGINE 24-25LA CONFRATERNITA Una associazione tricentenariadi Enzo Dolzan

PAGINE 26-27LA GITA DELLE PARROCCHIEIl viaggio in Russia

PAGINA 28PENSIERI DELLA TRADIZIONECRISTIANAI vizi capitali - L’ira

PAGINA 29GLI ORARI DELLE CELEBRAZIONIDomenica delle Palme,settimana Santa e i battesimi

PAGINE 30-31LE LETTERE ALLA REDAZIONELa mia fragile fede - Giovane dove sei?

PAGINA 32LAB-ORATORIO A GARNIGA TERME1... 2... 3... via!a cura di Serena Romeo

PAGINE 33-34IL CARNEVALE IN PARROCCHIA L’album fotografico

PAGINE 35-36I NOSTRI DEFUNTI

PAGINE 37-38-39I DISEGNI DEL CONCORSO “Manda... la fantasia”

PAGINA 40E-STATE CON NOIProposte 2008

Insieme in camminoRedazione: Giovanna Frizzi, Giorgia Giaimo, Elisabetta Giovannini, Maura Mazzurana, don Daniele Morandini, Marco Moratelli

Hanno collaborato a questo mumero:Marina dell’Anna, Sandro Bisesti, don Valerio Bottura, Bruno dell’Anna,Enzo Dolzan, Serena Romeo.Stampa: Grafiche Dalpiaz - Ravina

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Solo per oggi cercherò di viverealla giornata senza voler risolvereil problema della mia vita in un giorno solo.

Solo per oggi avrò massima cura del mio aspetto:vestirò con sobrietà,

non alzerò la voce,sarò cortese nei modi,non criticherò nessuno,non pretenderò di disciplinaree di migliorare nessunotranne me stesso.Solo per oggi mi adatteròalle circostanze,senza pretendere che le circostanzesi adattino tutte ai miei desideri.Solo per oggi compiròuna buona azionee non lo dirò a nessuno.Solo per oggi farò una cosache non desidero fare e se mi sentiròoffeso nei miei sentimenti,farò in modo che nessuno

se ne accorga.

Solo per oggi mi farò un programma:magari non lo seguirò a puntino,ma lo farò...E mi guarderò da due malanni:la fretta e l’indecisione.Solo per oggi crederò fermamenteche nonostante le apparenze,la buona Provvidenza di Diosi occupa di me, come se nessun altroesistesse al mondo.Solo per oggi non avrò timori.In modo particolare non avrò pauradi godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.Posso ben fare per dodici ore,ciò che mi sgomenterebbese dovessi pensare di doverlo fareper tutta la vita...

Pensieri

Vorrei che il mondo fosse diver-so, vorrei che l'Italia fossediversa, vorrei che le mie par-rocchie fossero migliori e anche

la mia vita… ma ciò che posso fare ora èprovare a migliorare me stesso. Vorreipiù pace… ebbene comincerò io a darmida fare. Vorrei persone più sorridenti?allora io sorrido… vorrei maggior rispet-to? Comincerò a rispettare e sostenereanche i bambini più piccoli e più indife-si… Vorrei maggior partecipazione allavita sociale e della Chiesa? Ma se non partecipo a nessun incontro, a nessuna associazione neanche io, cosa posso pretendere? Diamoci da fare, un posto c'è per tutti… È risorto! Ed è qui in mezzo a noi.Buona Pasqua! Don Daniele

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Il capitèl dei Marchelliil capitèl dei Nardi e quello della Baia

In questo numero scopriamo insieme ulte-riori manufatti presenti sul territorio dellenostre comunità, espressione della volon-

tà della popolazione di ringraziare e/o impe-trare la bontà divina.Due di essi si trovano a Garniga Terme e siincontrano nella piacevole passeggiata cheporta dalla località Lago alla chiesa di S.Osvaldo.Ricavato nella abitazione della famigliaMarchelli, il "Capitèl dei Marchelli" è un'edi-cola sacra in muratura che non si può nonvedere al numero 29 della località Lago.Realizzato in muratura addosso alla casa diVittorio Marchelli risale alla metà del-

l'Ottocento.L'antenato Camillo Marchelli, poco primadella morte a seguito di una ferita procurata-si nel taglio della legna nei boschi, chieseespressamente ai suoi famigliari e successoridi erigere tale capitello dedicandolo al Santodi cui portava il nome.Sostandovi davanti oggi noterete che il capi-tello, in buono stato di conservazione conuna struttura in sassi e una nicchia in matto-ni, ospita, protetto da una grata in ferro bat-tuto, un Crocefisso in legno. L'originariaimmagine del Santo è stata sostituita.Le cure di tale opera però sono sempre affi-date alla famiglia Marchelli che così onora econserva la volontà del caro estinto.Procedendo oltre, nei pressi della anticacanonica, oggi luogo di campeggi, si rinviene,in posizione ben esposta, il "Capitèl deiNardi" detto anche "del Crocefis" o "della

Capitèl dei Marchelli, a Garniga Termepresso la frazione Lago

Capitèl dei Nardi in prossimità della vecchia canonica aGarniga Terme

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Canonica vecia". I molti nomi che lo contraddistinguono sono dovuti e alnome della famiglia che lo eresse: "Nardi" sicuramente diminutivo diLeonardo, nome che si ripeté nella famiglia Larentis per generazioni; e al fattoche ospitò originariamente un grande Crocefisso in legno della metàdell'Ottocento, e alla collocazione nei pressi della canonica.Si tratta di una edicola realizzata in sasso intonacato con malta di calce, pro-tetta da un manto in lastre di porfido, eretta per volere di Leonardo Larentis,nato nel 1819 in frazione Lago, su terreno di sua proprietà.Caratteristico di detta edicola era senza dubbio alcuno il grande Crocefisso,anch'esso della metà dell'Ottocento, che Leonardo Larentis andò personal-mente ad acquistare in Val Gardena. Si racconta che sulla via del ritorno, aBolzano, incappò nella gendarmeria che lo scambiò per un pericoloso ricer-cato e che lo rinchiuse in carcere. La sua liberazione avvenne solo grazie all'in-tervento di alcuni conoscenti di Vadena che, originari di Garniga, garantironoper lui. Dopo la liberazione ritornò a piedi con il grande Crocefisso in spalla.Attualmente il capitello ospita solamente l'affresco raffigurante la Madonnacon il Bambino realizzato da C. Bonacina nel 1983.Scendiamo da Garniga Terme e incamminiamoci, invogliati dai primi tiepidiraggi di sole, nelle campagne, ancora spoglie, di Aldeno.Sulla strada interpoderale che consente di raggiungere il maso della Baia pos-

siamo fermarci al "Capitèl della Baia",appunto.La struttura, piuttosto generosa, custodisce,dietro ad una inferriata, la statua del S. Cuoredi Gesù, cui è dedicato come suggerisceanche la frase affrescata alle spalle della pic-cola statua.Il suo ottimo stato di conservazione suggeri-sce un recente restauro che ne ha portato allacompleta intonacatura e alla realizzazione diaffreschi che narrano al suo interno, cosìcome all'esterno, il lavoro e i frutti dei campi.Particolarmente intensa la frase che vi silegge iscritta: "Venite a me voi tutti e io viconsolerò". Chi per diletto si reca nei suoipressi o chi vi passa per recarsi al lavoro neicampi troverà senza dubbio conforto in que-sta ben augurante frase e potrà proseguire lapropria giornata con maggior serenità e sti-molo.

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Capitèl della Baia ad Aldeno

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L’inaugurazione dell’anno accademico

Un evento normale ma importante come l'invito a Papa Benedetto XVIa partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università diRoma "La Sapienza" si è trasformato improvvisamente in terreno di

scontro, di protesta. Divisi i professori de “La Sapienza”, ma divisi anche glistudenti. Perché tutto ciò? Il Papa era stato invitato da il Magnifico Rettore dell'Università de “La

Sapienza” a partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico eal termine di questa avrebbe offerto una propria riflessione alla

comunità universitaria. Questo invito non era piaciuto a67 docenti del Ateneo che avevano inviato una lettera

al Magnifico Rettore che così recitava "…con questepoche righe desideriamo portarLa a conoscenza delfatto che condividiamo appieno la lettera di criticache il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla

stampa a proposito della sconcertanteiniziativa che prevedeva l'interventodi Papa Benedetto XVI all'inaugura-zione dell'anno accademico a “LaSapienza".Dopo un preciso riferimento aGalileo concludeva: " in nome dellalaicità della scienza e della cultura enel rispetto di questo Ateneo apertoa docenti e studenti di ogni credo edi ogni ideologia, auspichiamo chel'incongruo evento possa ancoraessere annullato."

Questo il contenuto della lettera. Fa specie il tono e la perentorietà della richie-sta.La lettera aperta di Cini era stata pubblicata dal Manifesto il 14 novembre 2007.In sostanza si affermava il grande disappunto, la parola esatta era indignazione,per l'invito a Papa Benedetto XVI e rilevava come quest'invito fosse un erroresia sul piano formale, perché i temi degli studi del Papa non rientravano nel-l'ambito degli argomenti di una " lectio magistralis", sia sul piano sostanzialeperché le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti.Vista la confusione che tal evento aveva suscitato il Papa declinava l'invito, maugualmente ha voluto, con gesto squisito, consegnare all'Università " LaSapienza" il testo del suo discorso.

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E' un discorso che precede per gradi e tutto incentrato sulla fatica dell'uomoche si confronta, che ricerca, che " vuole sapere che cosa sia tutto ciò che lo cir-conda. Vuole verità." Questa sete di verità è sicuramente " una cosa del vedere, del comprendere, ma

verità è di più che sapere:è conoscenza del bene.

La verità ci rendebuoni, e la bontà è

vera: è questo l'ot-timismo che vivenella fede cristia-

na, perché ad essaè stata concessa la

visione del Logos,della Ragione crea-trice che, nell'in-carnazione diDio, si è rivelata

insieme come ilBene, come la Bontà stessa." La ragione non può ridursi, sostiene il Papa, comeoggi molti pensano alla "ragione scientifica" che accetta per vero solo ciò chesi fonda sulla matematica e sulla esperienza.Infatti se la ragione viene ridotta a questo ambito, e se l'Università si limita sola-mente ad offrire conoscenze particolari, abilità, competenze tecniche, l'uomo inquanto tale subisce non un arricchimento ma una riduzione.E' necessario apri-re il concetto di ragione, bisogna rivalutarla in tutta la sua ampiezza. Se la ragio-ne diventa sorda al grande messaggio "che vienedalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inari-disce come un albero le cui radici nonraggiungono più le acque chegli danno vita."C'è un pericolo, e forse èquesto il cuore del discorso,dal quale tutti insieme credenti e non credenti,dovremmo guardarci: " il pericolo del mondooccidentale è oggi che l'uomo, proprio in consi-derazione della grandezza del suo sapere e potere,si arrenda davanti alla questione della verità. E ciò significa allo stesso tempoche la ragione, alla fine si piega davanti alla pressione degli interessi e all'attrat-tiva dell'utilità." Questo sì, è il vero pericolo.

Nella foto: la colomba dello Spirito SantoChiesa parrocchiale di Garniga Terme

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Don Valerio Bottura di Aldeno«sacerdote da 65 anni»

Nel mese di dicembre appena trascorso, è stato diffuso atutte le famiglie di Aldeno il libro sulla Chiesa dedicata aS. Modesto. Autore del libro è don Valerio Bottura che

intendiamo far conoscere ai molti che sicuramente ne conosconogià, o forse solo, le doti di poeta dialettale.Quando mi dissero che sarei dovuta andare da don Valerio la cosami intimì molto, parlare con un anziano sacerdote è cosa difficile,pensai. Cosa gli chiederò, come intavolerò la conversazione. Niente di più facile, invece,ha fatto tutto Don Valerio.Il 30 gennaio, dopo aver preso il coraggio a due mani telefono; don Valerio, per nullasorpreso, mi dice "venga pure anche ora". Alle 18.00 mi presento a casa. Come se nulla

fosse mi saluta e mi fa accomodarenel suo studiolo. È un incontroufficiale, penso. La stanza mi ripor-ta all'infanzia (quella stessa sensa-zione la provavo quando, con i mieigenitori, ancora piccola, andavo afar visita ad un prozio sacerdote:libri raccolti sul tavolo, il breviario aportata di mano consunto dallaconsultazione e dalla preghieraquotidiana, un ordine "rituale").Strano, ma mi sembra di aver giàvissuto tutto ciò.Quando gli racconto il motivo delmio trovarmi lì - raccontare la suastoria per descrivere così l'autoredel libro -, vedo che don Valerio si

ritrae (penso tra me e me, ho sbagliato qualcosa, non ne ricaverò nulla) e invece ... nenasce una piacevole conversazione, almeno per me.Don Valerio mi dice con seria franchezza: "non mi farà mica un panegirico!".Niente di tutto ciò, ho solo il desiderio di parlare con un anziano signore che mi raccon-ti un po' di sé e del suo passato.Per facilitarmi il lavoro mi dona una copia del numero speciale di "Quaderni", periodi-co del gruppo di poesia dialettale "Gruppo Poesia 83" che gli ha dedicato un numerostraordinario. Ha così modo di raccontarmi e ho modo di scoprire, leggendo tale volu-metto, la sua passione per la poesia e la numerosa produzione poetica e drammatica. Miconfida che ora non scrive più poesie e che quindi per questo volume ha proposto le tra-duzioni di inni latini del breviario che ha tradotto conservandone rigorosamente lametrica e l'intonazione.Si illumina quando mi spiega che il dialetto è una lingua completa e complessa, una lin-gua che deve rimanere viva, che va insegnata e tramandata alle generazioni future, senza

Il sorriso di Don Valerio

Don Valerio e la numerosa famiglia

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'italianizzazioni': "il dialetto non impedisce al bambini di saper parlare in gramatica [leggiitaliano]".Con naturalezza la conversazione passa alla sua infanzia e alla sua vocazione.Da bambino era un ragazzino vispo e quando disse ai suoi genitori che avrebbe volutocontinuare gli studi, la famiglianumerosa e in un momento storicodi grave penuria di mezzi, non rin-venne alternativa se non quello dipresentarlo a don Giacometti per-ché lo introducesse in qualche col-legio. Don Giacometti, quandovide il piccolo Valerio disse che nonse ne poteva fare nulla, "ti te ridimassa" fu la sua ultima frase inten-dendo forse che avrebbe sofferto lalontananza e la solitudine nelle lan-ghe torinesi dove sarebbe dovutoandare.I genitori allora si rivolsero a donOrsi e questi contattò padreVenturini che sulla collina di Trentoreggeva un collegio per gli esterni del seminario. Il primo anno per lui non ci fu posto equindi Valerio rimase ad Aldeno imparando i rudimenti del latino e delle altre materiedal cappellano don Giovannella e dal parroco. Mi racconta che studiare non fu facile, ilprogramma era più complesso di quello degli altri ragazzini (aveva un sussidiario piùcompleto di quello degli altri coetanei) e in famiglia non riceveva aiuto; ma era un ragaz-

zino curioso e volenteroso e le difficoltà nonlo fermarono. In famiglia non ci furono osta-coli, anzi la famiglia era orgogliosa di questofiglio che amava gli studi.La sua passione per le lettere fu precoce,Valerio amava leggere e la piccola biblioteca adisposizione del parroco fu ben presto esauri-ta. Le avventure di Verne e Salgari le ricordaancora e mi racconta che le leggeva avida-mente anche mentre pascolava la vacca.Alla fine del primo anno affrontò gli esami daprivatista e il secondo anno venne accolto daPadre Venturini. Il collegio era gratuito, il vittoe l'alloggio erano piuttosto spartani ma eranopur sempre pasti assicurati e in famiglia erauna bocca in meno da sfamare. Difficile fu

allontanarsi dalla famiglia, dai fratelli e dalla quotidianità di Aldeno. Nel paese non viavrebbe fatto ritorno per i successivi tre anni e neppure dopo vi avrebbe trascorso senon brevi periodi, ma questo ancora non lo immaginava.Gli studi erano difficili e ogni giorno doveva fare la spola dalla collina alla città, fin quan-do in quinta ginnasio, per volere della curia che intendeva così controllare meglio la for-

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La prima S. Messa celebrata nella parrocchiale di Aldeno il 26.04.1943

Festosa accoglienza all’entrata del paese inoccasione della prima S. Messa

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mazione dei suoi seminaristi, tutti gli esterni vennero accolti come interni. Gli anni pas-sarono e quando disse la prima messa, il 26.04.1943, la famiglia era tutta raccolta intor-no al giovane sacerdote e il paese intero organizzò una festosa accoglienza.Mi mostra con gioia l'album delle foto della sua infanzia. È un album originario (nericordo uno simile della nonna che raccoglieva le foto del suo matrimonio) in cui sonoraccolte con ordine le foto di una vita. Indulge, giustamente, sulle immagini della suaordinazione a sacerdote sulla celebrazione della sua prima S. Messa. Sono immaginistraordinariamente nitide su cui gli anni trascorsi non hanno posato nemmeno un gra-nello di polvere e che don Valerio mi rievoca con lucidità viva. Sosta sulle foto della pro-pria famiglia finalmente raccolta intorno a lui in quel momento così importante per ilsuo futuro. I suoi genitori, fratelli e sorelle partecipano della sua felicità. I genitorisoprattutto, mi racconta, erano orgogliosi, lui era uno dei pochi - a quei tempi moltiintraprendevano gli studi come seminaristi se erano privi di mezzi -, che aveva prosegui-to ed era stato ordinato sacerdote. Mi ricorda che la festa fu doppia, a Cimone era statoordinato sacerdote nel suo stesso giorno, anche don Remo della Chiausa, suo compagno

di corso in seminario.I suoi primi incarichifurono a Centa SanNicolò e a BorgoSacco come cappella-no e vice parroco. Afar data dal 1947divenne parroco aValmorbia di Vallarsa,nei successivi anni fu aPannone in Val diGresta e concluse ilsuo mandato aCalliano dove ha rettola parrocchia per ben21 anni fino al 1998.Da allora ha fattoritorno ad Aldeno peril meritato riposo.

Nelle parrocchie in cui ha vissuto e ha operato ha sempre coltivato la sua passione perla poesia occupandosi anche di mettere in scena le proprie opere musicali o i drammi,per molti forse sconosciuti.Ultima fatica, ma non ultima speriamo, è la pubblicazione sulla Chiesa di S. Modesto adAldeno, opera pubblicata nel 2007, intrapresa per colmare, come confessa nella presen-tazione del libro, "un pungente senso di vergogna" che provava nel non sapere tutto "della miaChiesa, questa Chiesa dove sono stato battezzato, fatto Cristiano e mi vide celebrare da Novello ...".Dopo un ora di conversazione, trascorsa velocemente, saluto un anziano signore che hadedicato la propria vita al servizio di Dio e del prossimo e che, per le esperienze vissu-te, tanto avrebbe da insegnare a tutti potendo raccontare, alla stregua di tutti i nostrianziani, incredibili storie di miseria e umana generosità.Grazie a don Valerio e l'augurio che ci faccia compagnia e insegnamento ancora permolti anni avvenire.

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Don Valerio in una foto di gruppo con i cantori e i ragazzi della parrocchia

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Una serata a casa Forelli

Arriviamo a Cimone, a casa Forelli, nelle ore serali di un mercoledì sera e, subito,veniamo accolte dal sorriso di Cristina e Adolfo che ci stavano aspettando.All’ingresso notiamo subito la foto di due ragazze sorridenti: sono Paula e

Natalia, le loro due figlie, che adesso sono sposate ed abitano una ad Aldeno ed una aCalceranica. Ci accomodiamo in questa casa, dove si respira “aria buona”, l’aria di chi saaccogliere disinteressatamente e rendersi disponibile per l’altro. È facile incominciare lanostra chiacchierata… D.: Da dove arrivate e qual era la vostra occupazione in patria?A.: Siamo di Córdoba*, in Argentina ed abitavamo in una zona periferica della città. Ioero commercialista ed avevo il mio giro di clienti.C.: Io ero maestra o, meglio, aiutavo i bambini nei compiti, visto che la scuola inArgentina è articolata su tre turni giornalieri di appena tre ore ciascuno. Da questonasceva la necessità, da parte delle famiglie, di un supporto esterno per seguire i lorofigli. Ogni pomeriggio, a casa mia, si riunivano unaquindicina di alunni di età diversa. Inoltre, per unperiodo, ho gestito una cartoleria a cui tenevo davveromolto e che purtroppo ho dovuto vendere.D.: Quindi avevate la vostra vita, il vostro lavoro.Ma perché allora avete deciso di partire?A.: Anche se lavoravamo entrambi, economicamenteavevamo grossi problemi. Inoltre desideravamo unfuturo per Natalia e Paula e in Argentina non ne vede-va. Anche se a malincuore, abbiamo venduto la casaper poter avere i soldi necessari al viaggio…C.: Nonostante tutto però (e nel dire questo quasi lebrillano gli occhi), sono riuscita a “portarmela” un po’di casa attraverso oggetti, foto, ricordi, piccoli particolari a me molto cari, avevamodovuto fare delle valigie su misura per riuscire a farci stare tutto!… Particolari che saltano agli occhi anche qui, nella casa di Cimone. Cristina cimostra, esposti nella vetrina, il MMaattee, un oggetto in grado di preparare una parti-colare bevanda e la TTaavvaa, un antico e tipico gioco argentino e poi ancora disegnifatti dalle loro figlie in Argentina e foto, moltissime foto che raccontano la storiadi questa bella famiglia… D.: Perché avete scelto proprio l’Italia e quando siete arrivati?A.: Siamo arrivati in Italia nel 1989. A Mattarello viveva mia sorella, partitadall’Argentina prima di noi, che ci ha ospitati in casa. Inoltre, essendo mio nonno e quel-lo di Cristina entrambi italiani, siamo riusciti, dopo non poche difficoltà, ad ottenere lacittadinanza italiana.D.: E al vostro arrivo…?A.: Per tre giorni siamo stati ospiti di mia sorella, dopodiché ci siamo dovuti spostare a

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*Córdoba è una città situata nell’Argentina centrale, ai piedi della catena montuosa Sierras Chicas, sulle rive del fiume Primero, circa 700km a nord-ovest di Buenos Aires. È la capitale dell’omonima provincia. Conta quasi 1.300.000 abitanti, ed è la seconda città dell’Argentinaper popolazione. È un importante centro industriale, ma mantiene molti dei suoi edifici storici risalenti all’epoca coloniale.

Cristina e Adolfo, sorridono

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Torino per ottenere la cittadinanza di Cristina, visto che suononno era di queste parti. Qui ci hanno accolti Antonio edEnrica che conoscevano appena i nostri nomi e ci avevanovisti solamente in fotografia. Approfittiamo di questomomento per ringraziarli pubblicamente, hanno fatto davve-ro molto per noi in quei giorni così difficili, lontani dai nostricari. Abbiamo trovato in loro una seconda famiglia. Dopoaver sbrigato le pratiche burocratiche necessarie ad ottenerela cittadinanza, siamo ritornati in Trentino, da mia sorella.C.: Visto che non avevamo con noi nulla se non qualchevestito e tanti ricordi, abbiamo dovuto recarci presso laCaritas di Trento per chiedere qualche mobile per arredare lanostra futura casa. Devo dire che siamo rimasti piacevol-mente sorpresi perché tutti ci hanno dato una grossa manoper non farci mancare nulla; dopo poco avevamo già tutto

l’indispensabile e molto di più,mobili e oggetti che noi abbiamoconservato per chi ne avesse biso-gno dopo di noi.D.: E finalmente avete potutoiniziare la vostra nuova vita…C.: Sì, anche se la nostra vera vita èiniziata quando ci siamo trasferitialle Sarche, dove siamo rimasti tremesi prima di trasferirci definitivamente a Cimone. Ovviamentedobbiamo ringraziare infinitamente e per tutta la vita la sorelladi Adolfo perché ci ha aperto la sua casa, ci ha accolti e soste-nuti, ma è stato proprio alle Sarche che abbiamo potuto ritro-

vare la nostra intimità familiare. Inoltre Natalia e Paula, che al nostro arrivo avevano 14e 13 anni ed erano quindi nel pieno dell’adolescenza, hanno trovato una compagnia diamici che, come dicono ancora adesso, ha dato loro il sostegno morale di cui avevanobisogno in quel particolare momento della loro vita.A.: Certo per le mie figlie non è stato semplice affrontare questo cambiamento così radi-cale. Hanno dovuto ripetere l’anno scolastico, rimanendo indietro rispetto ai loro coeta-nei, anche se in seguito si sono integrate molto bene superando anche questa prova.Entrambe sono sposate, Natalia ha un meraviglioso bambino di nome Esteban, mentrePaula è in attesa del suo primo figlio, che nascerà ad aprile.D.: E con la lingua, come avete fatto?A.: Rispetto a Cristina, ho avuto meno difficoltà perché, lavorando a continuo contattocon i clienti, ho dovuto imparare in fretta la vostra lingua, anche se non è stato facile…C.: Per me all’inizio è stato molto difficile perché, lavorando come domestica in casa diuna famiglia, ero sola tutto il giorno e non parlavo con nessuno. Un grosso aiuto lo hoavuto guardando le telenovele sudamericane… Poi, per fortuna, le cose sono cambiate,ho lavorato come bidella presso il Liceo “Leonardo da Vinci” e adesso, sono impiegatada dieci anni presso l’Istituto Trentino di Cultura, dove ho potuto apprendere molto piùvelocemente la vostra lingua. Adolfo dice sempre che ora il mio vocabolario è molto più

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La cartina dell’Argentina

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ampio del suo visto che, all’ITC, sono continuamente a contatto con studiosi e studen-ti universitari che parlano un italiano corretto mentre lui, lavorando con un argentino,utilizza lo spagnolo tutto il giorno.D.: La prima cosa positiva e negativa che vi viene in mente quando si parladell’Italia.C.: Il freddo è un aspetto che faccio fatica ad accettare dell’Italia, l’inverno è cosìlungo… L’aspetto positivo è sicuramente l’accoglienza che abbiamo sempre riscontratoin chi abbiamo incontrato.A.: La politica è sicuramente ciò che di più negativo ha l’Italia, vista ormai come unacasta a sé. Anche per me l’accoglienza e l’amore delle persone vicine sono stati quantodi più positivo abbiamo trovato.D.: E per quanto riguarda l’aspetto religioso della vostra vita?C.: La fede ha sempre avuto un ruolo molto importante nella mia vita, soprattutto gra-zie alla guida ed alla presenza di mia madre, molto credente. Sin da piccola andavo dasola alla Messa della domenica mattina, dedicata ai bambini ed ai giovani. Frequentavola Parrocchia e in modo particolare il gruppo della “Lecciòn de Marìa”, dove si pregavae si parlava della Madonna. Inoltre, grazie alla frequentazione del gruppo di preparazio-ne dei bambini della Prima Comunione, ho acquisito una maggiore consapevolezza inalcune cose che prima facevo solo per tradizione o routine. Ad esempio, può sembrarebanale ma, in passato, per me era indifferente partecipare alla Santa Messa in tuta da gin-nastica. Ora non lo faccio più in quanto ho capito che“vestirsi a festa” per Lui è una forma di rispetto.Un’altra cosa importante che ho capito è che è dove-roso dedicare a Dio un po’ del nostro tempo: visto cheDio è con noi ogni giorno, almeno una volta in setti-mana dobbiamo essere noi ad andare da Lui.A.: (Cristina anticipa le parole di Adolfo dicendo chedal punto di vista religioso è cambiato radicalmente!)Cristina, anche quando eravamo in Argentina, andavaa Messa con le ragazze tutte le domeniche. Io invecerimanevo a casa con la scusa che ero stanco e dovevoriposare. Poi, quasi per caso, ho iniziato a partecipareagli appuntamenti di “Incontro Matrimoniale” ed è lì che ho cominciato a cambiare.Molto importante è stato l’aver conosciuto preti meravigliosi che mi hanno aiutato a cre-scere a livello spirituale e come coppia, attraverso la lettura del Vangelo che mai avreipensato di fare. Poi, una volta arrivati in Italia, ho preso ancora più consapevolezza delfatto che Dio, durante il nostro viaggio e poi in seguito, è stato con noi in ogni momen-to e ci ha accompagnato sempre… al solo pensarci mi vengono i brividi… mai e poi maiLui è mancato e non posso far altro che ringraziarlo.C.: Io dico sempre che Dio non ci ha accompagnato, bensì ci ha portati in braccio comein quel racconto dove ci sono solo due impronte sulla spiaggia… quelle orme non sonole nostre, quelle degli uomini, ma quelle di Dio che prende in braccio ognuno di noi!A.: Un ringraziamento doveroso va a don Daniele, che ha avuto il coraggio di farci entra-re a far parte attivamente della comunità, seppur conoscendoci poco, affidandoci inca-richi di responsabilità, come quello di Ministri dell’Eucarestia.

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Cristina e l’amore per i bambini

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Gelmina Coser dal ZobbioVerso i 102 anni

«Se sta meio adess, no torneria pu endré, gnanca se ime paga, la me vita l’è stada tuta fadiga e adesspolso», ci accoglie così Gelmina nella casa di

Ravina dove da qualche anno risiede con la figlia che l'accu-disce con amore e pazienza, in via Belvedere risiede dal2001 dopo una vita intera trascorsa al Zobbio a GarnigaTerme.Il 21 agosto di quest'anno compirà i suoi 102 anni, è tri-snonna di due bambini, ha sei parti all'attivo, vedova dal '62di Giulio Larentis, l'unica medicina che prende è il bicarbonato dopo i pasti (me lodice con fierezza). Le chiedo il segreto delle sua longevità e dopo un attimo mi diceche sta nel mangiare di tutto e poi quasi a scusarsi aggiunge: "non sapevo neanche iodi arrivare a così tanti anni di vita, ma ci sono ancora…" Poi continua raccontando-ci le fatiche nella Garniga anni quaranta con le vacche, i buoi, le pecore, la capre, iconigli e le galline, i campi e i pascoli necessari per la sussistenza con gli uomini inguerra, il ricordo poi va alla camminata due volte la domenica dal Zobbio asant'Osvaldo per la messa e il vespro per poi trovarci a cantare tutti contenti, aggiun-ge anche con rammarico "oggi i giovani hanno tutto e non sono mai contenti". Lanostalgia va anche alla affezionata panchina del Zobbio sempre piena di gente che sifermava a parlare e che oggi le raccontano essere vuota e sola,.Al pensiero della morte dice: "che la vegna quando che la vol", è un cavallo da bat-taglia -aggiunge la figlia- e fin che ci sarà vita sarà così.Un ultima curiosità ci premeva soddisfare: perché si chiama Gelmina un nome nontanto comune? Mi dice che la sua mamma leggeva libri e che quel nome l'ha trovatoda qualche parte nelle sue letture e le è piaciuto.Se le forze reggono ci diamo appuntamento a quest'estate in sant'Osvaldo a celebra-re la messa per i suoi 102 anni e conclude ricordandomi che ai cent'anni mi avevasaluto dicendo: "prediche corte e luganeghe longhe".

Angelina Baldo di Aldeno 100 anni

Proprio in questi giorni mentre il bollettino andava in stampa ciè giunta la notizia della scomparsa di Angelina, che nata il 24

gennaio del 1908 proprio un mese fa aveva compiuto i 100 anni.Viveva con la figlia minore a Gardolo, rimasta vedova nel '59 avevasempre fatto la casalinga, distinguendosi per l'affabilità e la dolcez-za. La redazione del bollettino e la comunità di Aldeno desideranocon queste poche righe esprimere la vicinanza alle figlie e a tutti isuoi cari.

Un’espressione di Gelmina

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- San Guim = sanguim, cespuglio con rami flessibili come i vimini (vis-ce).- San Buc = sambuco, arbusto di montagna con grande fluorescenza bianca e i

rami con la canna vuota.- San Giot = singhiozzo.

Tre Santi senza ParadisNa volta se dicevache gh'è tre santi 'n terache no i pòl nar en ziel;ma mi no me par vera.

San-Guim, San-Buc, San-Giot,tut santi, cossì i dis,che no i è 'n Paradischissà da quanto temp.

No so se mi som mat,ma g'averia la vòiade passar dent la sòiae farghe d'avocat.

E ghe 'n saria resomda méterghe davantiche anca a sti gran santise g'abia devoziom.

San-Guim l'era 'n gran Sant,ma duro a narghe drio,de quei che fea zio zioa moverte a obedir.

Me mama la g'avevana vis'cia sempre pronta;la la tegniva scontade soto al so grombial.

Ghe feva mal le mam;coss' la s'aiutavaa farme bom e samco l'oio de San-Guim.

* * *Per el secondo Santricordo 'n Bastornadase nea a zercar sambuchizo drio a na petada.

Co' ne gatea na canataiava via 'n tochete de na zerbotanaveniva fòr 'n sbruzet.

Co 'n legn e 'n toc de pèzase ghe metéa 'n stantuf,e alé a spruzar acquaen fin che era stuf.

E stufi mai se era,perché s'era felizinegarse tuti miziquande ciocava 'l sol.

* * *E 'l terzo l'è San-Giot.San-Giot del popo belche sgninfa tut la notse 'l sente 'n sgrif de mal.

San-Giot de quel studentche è senza promoziom,San-Giot del me matelche 'l g'à na delusiom.

San-Giot de la morosache dopo na 'nrabiadana sera dolorosase vede arbandonada.

E po' gh'è quei San-Giotiche fa 'ngiotir la sortpù amari del la morte che te tegni dent.

Se vòi far l'avocata questo punto, vera,al Sioredio del zielghe fago na preghiera.

- Sti Santi benedetitoléi en Paradis,perché i ne benedisalor de sora 'n zo. -

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La piccola Jessica

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Non solo sagra

Dopo anni di vita tranquilla cadenzata dalsolito tran tran, ho pensato di vederecome sarebbe cambiata la mia vita se

avessi fatto qualche cosa all’interno della comunità.Ora, un anno dopo, mi trovo ad essere il presidente

dell’associazione NOI. Già, l’associazione NOI, primanon sapevo neanche che esistesse

ed ora scopro che mobilità centinaia di persone, organizza icampeggi, l’oratorio e la sagra di S. Modesto.Proprio di quest’ultimo evento vi voglio parlare, dirvi quantepersone sono necessarie per donare ai membri dell’associazione,ma soprattutto a tutto il paese, tre giorni di festa.Tutti hanno il loro ruolo che svolgono con zelo. I cuochi stilanoun menù, preparano gli ordini, organizzano la cucina e passanole tre sere ai fornelli. C’è chi organizza il bar preparando ilbanco, i bicchieri, la lavastoviglie e passa tre sere alla spina dellabirra.Non potete immaginare quanti passi fanno le persone che puli-scono i tavoli e quelli che portano i vassoi dalla cucina al banco.Davanti alla porta del teatro c’e la pesca di beneficenza, e il lavo-ro di un gruppo di “signorine” che passano sere a ordinare,numerare, etichettare oggetti e con grande pazienza preparanoanche i biglietti. Secondo voi quanto tempo serve a mettere l’anello a diecimila bigliet-tini? Ad essere onesto devo ammetter che la sera che ho passato con loro è stata

divertente.C’è un gruppo di persone che passa duenotti a vegliare su tutto. Certo non si puòlasciare tutto, attrezzature e materiali,per due notti alla mercé di chiunque.La nostra festa non sarebbe completasenza una bella competizione tra i rionidel paese, e c’è qualcuno che pensa allapreparazione del “Palio dei rioni” e dellabiciclettata finale.Un altro aspetto da considerare è la sicu-rezza, e anche in questo caso è la dispo-nibilità di volontari a vegliare e renderequesto possibile.

Non ho voluto citare né persone né associazioni per non dimenticare nessuno masoprattutto perché voglio pensare a tutti come un’unica comunità che lavora assieme,alla quale va il mio grazie per il generoso lavoro svolto. Spero che al mio grazie si

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voglia aggiungere il vostro. In realtà mi sembra giusto citare una persona, Graziano,che è il cuore di tutto, instancabile e meticoloso coordinatore.Ora però è il momento di guardare al futuro, l’organizzazione è già cominciata e citroviamo ad affrontare nuove sfide. La prima è legata ai rifiuti. Una festa come la

nostra produce una quantità sorprendente di rifiuti moltinon riciclabili. Ora che la nostra comunità ha raggiuntolivelli di riciclaggio molto elevati, mi sembra giusto fareanche noi la nostra parte per migliorare la gestione deirifiuti. Ci sono varie soluzioni tecniche, piatti in materialebiodegradabile, piattiin porcellana e stovi-glie in metallo. Inquesto momentonon so quali adotte-remo o se inizieremocon dei piccoli inter-venti, certo è chetutti i metodi ipotiz-zati richiedono mag-giori risorse umane

che alla nostra organizzazione mancano.Ma la sfida più interessante è rendere la sagra di S. Modesto una festa per le famiglie.Mi piacerebbe riuscire a trasformare il pranzo della domenica in un ritrovo di fami-glie, vedere il tendone pieno di persone che chiacchierano, ed il piazzale esterno stra-

ripante di bambini che giocano, pocoimporta se si consuma un pranzointero o non si beve niente.Per poter raggiungere questi obbietti-vi mi servono però le vostre idee e sequalche persona vuole, come me,provare a passare delle sere diverse, loaspetto volentieri. Non ci crederetema in fondo è divertente.

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L’amore è... voler amare

L'amore consiste non nel sentire che siama, ma nel voler amare; quando sivuol amare, si ama; quando si vuol

amare sopra ogni cosa, si ama sopra ognicosa. Se accade che si soccomba a una tenta-zione, è perché l'amore è troppo debole, nonperché esso non c'è: bisogna piangere, comesan Pietro, pentirsi, come san Pietro, umiliar-si, come lui, ma sempre come lui dire trevolte: "Io ti amo, io ti amo, tu sai che malgra-do le mie debolezze e i miei peccati io tiamo". (Charles de Foucauld)Tanja Blaas e Ronnie Rizzoli di Cimone sposi a settembre

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Nome e cognome dei due fidanzati

Numero di telefono

indirizzo di uno dei due fidanzati

CORSO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO

Il corso prevede una uscita di due giorni il 24 - 25 che è parte integrante del corso

RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA

Presso: Canonica di Aldeno Date: dal 10 aprile al 15 maggio

(sempre di giovedì dalle ore 20,30 alle 22,30)

Iscrizioni presso la canonica di Aldeno compilando il tagliando

Da consegnare o imbucare in canonica

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AL. CI. GA.Aldeno, Cimone, Garniga Terme

Care bambine, cari bambini,siete pronti a conoscere i nomi dei vincitori del concorso"Manda…la fantasia!" del precedente Bollettino Junior?Sono:Baldo Anna di Cimone (sezione Junior) e MuragliaAngela di Aldeno (sezione Senior)! Ci sono però altri due vincitori: Bisesti Aaron di Cimonee Coser Nicola di Garniga Terme che si aggiudicano ilPremio "Originalità e Simpatia".Congratulazioni!!! I nostri piccoli artisti vincono la maglietta del Bollettino Junior e il libro"Caro Gesù, la giraffa la volevi proprio così o è stato un incidente?"

Per aggiudicarsi questi ambitissimi premi hanno dovuto competere con altri bravissimi artisti:ALDENO

- Piero Rossi (9 anni) - Eleonora Rossi (11 anni) - Daniele Spagnolli (9 anni)- Laura Rossi (4 anni) - Chiara Maule (6 anni) - Michela Larentis (11 anni)- Francesca Dallago (9 anni) - Martina Baldo (5 anni) - Alessia Baldo (12 anni)- Mary Degasperi (9 anni) - Samuele Ferrari (9 anni) - Mariachiara Fausti (7 anni)- Nicole Martinelli (7 anni) - Nicola Bontempelli (8 anni) - Paolo Cesar Rossi (11 anni)

CIMONE- Stefania Piffer (11 anni) - Tommaso Albertini (5 anni) - Sofia Albertini (3 anni) -- Filippo Lunelli (4 anni) - Emily Piffer (8 anni) - Giulia Piffer (11 anni)- Silvia Baldo (8 anni) - Luca Bisesti (5 anni) - Nicole Piffer (7 anni)- Federico Rossi (10 anni) - Giacomo Rossi (5 anni) - Maria Leopoldina Gamper (8 anni)- Pamela Cazzanelli (8 anni) - Paolo Casanova (6 anni) - Anna Piffer (10 anni)- Francesca Piffer (9 anni) - Marika Piffer (9 anni)

GARNIGA TERME- Alessia Endrighi (9 anni) - Giulio Coser (12 anni) Complimenti a tutti!

Anna Baldo di Cimone (anni 6)

Nicola Coser di Garniga Terme (anni 9)Aaron Bisesti di Cimone (anni 8) Angela Muraglia di Aldeno (anni 11)

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LE SOLUZIONI DEL NUMERO PRECEDENTE

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È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di DioUn tale corse incontro a Gesù e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:"Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?. Gesù gli disse: "Tuconosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, nondire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre". Egli allora rispose:"Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza". Allora Gesù, fis-satolo, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai, dallo aipoveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi". Ma egli, rattristatosi per quel-le parole, se ne andò afflitto, perché aveva molti beni. Gesù allora, volgendo lo sguar-do attorno, disse ai suoi discepoli: "Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio!È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regnodi Dio". Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: "E chi mai si può salvare?". MaGesù, guardandoli, disse: "Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perchétutto è possibile presso Dio". Marco 10, 17-27

IL GIOCO

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1 - A chi deve dare i suoibeni l’uomo?

2 - A Gesù che tipo di vitachiede di avere?

3 - Se l’uomo vende le suericchezze, avrà un ... incielo

4 - Gesù guarda l’uomocon ...

5 - Che cosa deve cono-scere l’uomo?

6 - Uno dei comandamentidice di non ...

7 - Alla fine della parabola,con chi parla Gesù?

8 - Presso Dio tutto è ...

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IL PARADISO - UN GIOCO PER CHI SA OSSERVARE...

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oo Il concorso a premi di questa edizione è "Senti come piove!"Segui attentamente le istruzioni e, dopo aver costruito il tuo bastone dellapioggia, dai sfogo alla tua creatività, decorandolo come più ti piace!Mandaci il tuo lavoro con il tuo nome, cognome, età e paese entro il 5aprile buon divertimento! I migliori lavori saranno premiati e pubblicati sul prossimo bollettino.

NOME e COGNOME:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

ETA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PAESE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Le soluzioni dei giochi saranno pubblicate sul prossimo numero

DA RITAGLIARE E CONSEGNARE ASSIEME AL LAVORO

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La preghieraO PADRE, i tuoi figli non hanno un trattamento uguale,è molto diverso ammalarsi in Europa o in Africa.Può essere fatale ammalarsi con il portafoglio vuoto, o di malattia che non interessa a nessuno.Alcuni si ammalano di sazietà, altri di fame.Alcuni si rifanno il naso, e altri muoiono per un raffreddore.In certi posti si muore ancora di malattie curabili con pochissimi spiccioli.O PADRE, crediamo che Tu non voi un mondo cosìinsegnaci a fare quanto possiamo perché i tuoi figli abbiano diritto alla salute.

GRAZIE per chi si impegna con tutte le forze per alleviare le sofferenze degli altri,aiutaci a curare le ferite di chi ha perso la speranza;di chi ha bisogno di un sorriso odi una mano nella sua, perché possa ancora credereche Tu sia davvero PADRE.

Questa bella preghiera ci fa riflettere su tante cose eben ci introduce nella proposta Quaresimale "unpane per Amor di Dio" del Centro Missionario

Diocesano, che ogni anno ci stimola alla Fraternità con lapreghiera e il digiuno, la presa di coscienza e la solidarietàcon i popoli poveri del mondo e con i vicini, per arrivare allacelebrazione della Santa Pasqua con il cuore veramente rin-

novato. Per staccarci dall'idolatria dei beni terreni, ognuno di noi ha la possibilità di veni-re in aiuto ai fratelli che sono nel bisogno, attraversogesti concreti di solidarietà. - Mettiamo un posto in piùsulle nostre tavole, sarà un piccolo gesto che educherài nostri figli, che crescono nell'abbondanza e nel cultodel proprio "io", a fare spazio agli altri.-Il frutto del Digiuno Quaresimale, verrà raccolto inParrocchia, il Giovedì Santo e verrà distribuito dalCMD in parti uguali a tutti i missionari trentini cheoperano in varie parti del mondo e da loro trasforma-to in opere per la salute l'istruzione e la giustizia socia-le, tra i poveri più poveri.Quello che la Quaresima e il Centro in particolare, cirichiama a fare non è impegno per poche persone, maun invito pressante per tutti i cristiani, affinché nelmondo non ci siano queste terribili disuguaglianze,violenze e miseria e Dio possa dimostrare di esserePADRE per tutti nello stesso modo.

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Manifesto affisso in un ospedale in Africa chemette in guarda le infezioni da trasfusione.

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UNA ASSOCIAZIONE TRICENTENARIA

La Venerabile Compagnia dell’Augustissimo Sacramento

Nel lontano 1719 si costituiva in Aldeno la "Venerabile Compagniadell'Augustissimo Sacramento", con l'obiettivo appunto di favorire ed incre-mentare la religiosità nei riguardi del Santissimo Sacramento. Al di là della cer-

tezza della data di cui sopra, che si ricava dai registri di epoca successiva, non è statopossibile conoscere il nominativo di colui o di coloro che, per primi, hanno avuto que-sta benemerita intuizione. E' presumibile che la stessa sia partita dall'allora parroco esia stata recepita e fatta propria dai fedeli. Fatto sta che ancor oggi, dopo quasi trecen-to anni, è ancora presente ed attiva in paese questaassociazione, ora denominata "Confraternita delSantissimo Sacramento".Scorrendo i registri di cui ho potuto prendere visione,che datano dall'anno 1852, si ha uno spaccato interes-sante sull'attività della Compagnia prima e dellaConfraternita poi. Ad esempio, in data 12 gennaio1862, viene chiuso il bilancio 1861 con un avanzo di121,85 fiorini, dopo aver pagato, tra gli altri, aDomenico Micheletti fattura per 17,76 fiorini per lavo-ri eseguiti nell'armadio dei gonfaloni. Nel 1877 (10 gen-naio) vengono pagati al signor Ghirardi Pietro diTrento fiorini 25 per candele di cera ricevute il giornostesso. Si apprende, poi, che il patrimonio, al 6 gennaio1915, è di 14.536,17 corone. Poi, rientrato il Trentino inItalia, passati alle Lire, trascorsa la bufera delle dueguerre mondiali, più recentemente, si riscontra, nel1947, una spesa di 2.000 Lire per la partecipazione alCongresso Eucaristico Diocesano; successivamente,nel 1966, una spesa di Lire 15.000 per riparazione cro-cefissi; infine, nel 1976, una offerta di Lire 200.000 peril restauro nel secondo centenario della Chiesa Parrocchiale.Lo scopo, o come di dice oggi, la missione, della Confraternita, oggi come allora, èsostanzialmente quello iniziale e si sostanzia in una duplice direzione:a. favorire il culto del Santissimo Sacramento, anche attraverso la partecipazione amanifestazioni religiose, es. processione del Corpus Domini, fornendo apporti e sup-porti in tale direzione;b. ricordare, in via collettiva, i confratelli vivi e defunti con la celebrazione, ogni anno,di 20 Sante Messe e, poi, in particolare, ogni associato defunto, con la celebrazione,individualmente, di 5 Sante Messe nell'anno successivo alla morte.Per quanto concerne., in particolare, il punto a., nell'ultimo quinquennio, è stato, nel-l'anno 2002, offerto un contributo alle spese per il restauro della canonica e, più recen-

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temente, nel 2005, provveduto all'acquisto del materiale occorrente per una più deco-rosa sistemazione del baldacchino utilizzato per le celebrazioni religiose dellaParrocchia, materiale poi ricamato e messo in opera da volonterose collaboratrici.Non vorrei si pensasse che i fondi di cui dispone la Confraternita siano ingenti. E' solotalvolta possibile, esaurito l'impegno di ricordare annualmente nella maniera sopra cita-ta i soci vivi e defunti, che vi sia, anche, la disponibilità per iniziative una tantum comequelle dianzi indicate.Gli associati, in questi anni, si aggirano sulle cinquecento unità, peraltro con prevalen-za di anziani. Sarebbe auspicabile, anche per garantire una continuità, che venisseroassociati anche persone giovani.Per coloro che desiderassero aderire, la quota di ingresso varia a seconda dell'età (gra-tuita fino a 18 anni - 5 Euro da 19 a 50 anni - 10 Euro dai 51 ai 65 - 15 Euro oltre i65 anni). Successivamente vi è la quota associativa annua, uguale per tutti, attualmentedi Euro 1,50. Per l'associazione, sempre gradita e possibile, è disponibile, l'ufficio par-rocchiale, nelle ore d'ufficio, o Enzo Dolzan, presso la sua abitazione.

Croce d’argento che riproducela Croce gemmata della chiesaparrocchiale di GarnigaTerme.E’ possibile acquistarlain canonica a Garniga Terme o ad Aldeno al prezzo di 50 Euro.

La Croce d’argento con un prezioso occhio di tigre

La posa del quadro all’entratadell’oratorio di Aldeno,

nel riquadro un particolare La croce originale nellachiesa di Garniga Terme

Il gioiello con la croce

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Le parrocchie di Aldeno,Cimone e Garniga Terme propongono un viaggio a

MOSCA E SANPIETROBURGO

Dal 28 giugno al 5 luglio 2008Aperto a tutti gli interessati

Il programma prevede il giro turistico e incontri con la spiritualità Russa.1° giorno: Verona - Mosca.Partenza dalla parrocchie in pull-man, ritrovo all’aeroporto epartenza per Mosca. All’arrivotrasferimento all’albergo: cena epernottamento.2° giorno: Mosca.Pensione completa. Mattinatadedicata alla visita della GalleriaTetriakov, con la piu’ importanteraccolta di Icone della Russia.Nel pomeriggio visita delCremlino, nucleo storico dellacittà, con l’ingresso a una catte-drale e al Tesoro dell’Armenia.Al termine passeggiata sulla piaz-za Rossa.

3° giorno: Sergiev Posad - MoscaMezza Pensione in albergo. Partenza per Serghjev Posad (70 km da Mosca) e visitadel complesso monastico fortificato della Trinità di san Sergio, cuore della religioneortodossa russa.Pranzo in ristorante. Rientro a Mosca: giro panoramico della citta’ evisita della cattedrale di Cristo Salvatore e di Novodevici, il monastero delle Vergini(visita interna della cattedrale Smolensk soggetta alle condizioni climatiche), impo-nente convento riservato alle discendenti della famiglia reale o nobili.4° giorno: Mosca - San Pietroburgo.Colazione. Passeggiata lungo la via Arbat, una delle piu’ vivaci della città e visita allametropolitana, con discesa in alcune stazioni maggiormente artistiche o particolari.Pranzo in ristorante. Tempo libero in centro e trasferimento alla stazione ferroviaria.

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L’aurora boreale a San Pietroburgo

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Partenza in treno per SanPietroburgo. Cena con cestino.Trasferimento all’albergo e per-nottamento.5° giorno: San Pietroburgo.Pensione completa. Visitapanoramica della città e delmonastero di Sant’AleksanderNevskij. Escursione aPetrodvoretz, storica residenzadegli Zar sul golfo di Helsinki dicui si visita il vasto parco.6° giorno: San Pietroburgo.Pensione completa. Visita delmuseo dell’Hermitage.Pomeriggio libero.

7° giorno: San Pietroburgo.Colazione. Visita al parco e alla reggia di Puskin al cui interno è custodita la famosaCamera d’ambra. Pranzo. Visita della Fortezza dei Santi Pietro e Paolo. Cena in ris-torante tipico. Pernottamento.8° giorno: San Pietroburgo - Verona.Colazione e tempo libero. Trasferimento all’aeroporto per il rientro.Quota di partecipazione: Euro 1.610,00Iscrizioni: entro fine aprile presso Cecilia Schir (0461- 842643) o don Daniele (0461842514) versando euro 500 di caparra.

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La piazza Rossa a Mosca

Confessioni ad Aldenoil sabato dalle 17.30 - 18.30

FESTIVO

Aldeno ore 08.00Aldeno ore 10.45Aldeno ore 20.00Cimone ore 09.30Garniga T. ore 10.30

GIORNI FERIALIAldeno: lunedì ore 17.30

martedì ore 17.30mercoledì ore 08.00giovedì ore 08.00venerdì ore 08.00

Cimone: giovedì ore 17.30Garniga T.: mercoledì ore 17.30

1° venerdì di ogni mesea Garniga Vecchia alle ore 18.00

ORARIO SANTE MESSE IN VIGOREFINO AL 31 MAGGIO 2008

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I vizi capitali - L’iraChe cos’è?Ciascuno di noi si identifica solitamente con la parte educa-ta e razionale di se e rifiuta di riconoscere come propria laparte passionale, della cui attivazione è responsabile l’altro.É sempre qualcuno o qualcosa che ci ha fatto arrabbiare... Inrealtà, la rabbia è una passione che fa parte di noi e chedovrebbe indurci aguardarci dentrocon più attenzione.Se qualcuno ci faarrabbiare, infatti,questo significa che

in noi c’è qualche cosa di irrisolto, c’è una disar-monia. In caso contrario non ci arrabbieremmo,ma affronteremmo la difficoltà con calma, mode-razione e logica.Invece tutti abbiamo qualche cosa che ci faarrabbiare perchè tutti abbiamo delle intolleran-ze, delle debolezze o qualche vecchia ferita noncompletamente rimarginata. Spesso infatti quan-do ci arrabbiamo non è per il fatto contingente,ma per qualche cosa d’altro, di più “antico”,dimenticato forse. E così, la classica “goccia chefa traboccare il vaso” ci fa esplodere.Le manifestazioni della rabbiaC’è chi, piuttosto che esprimere direttamente lapropria rabbia, preferisce chiudersi in se stesso,o ricorrere ad attacchi psicologici. Oppure spo-sta la rabbia su una persona diversa da quella chel’ha provocata, che non ha il coraggio di affron-

tare, o non puòaffrontare...Le soluzioni percombattere l’iraLa soluzione per vincere la nostra rabbia consiste nel farcicarico delle nostre passioni. Inoltre, quando la rabbia è pas-sata è importante guardarci dentro per capire cosa ha scate-

nato in noi quella reazione. E quando c’è qualcuno o qualco-sa che in particolare ci infastidisce e ci fa arrabbiare, non evi-

tiamolo, ma affrontiamolo. “Conosci il tuo nemico” recita unantico proverbio; conoscilo e l’avrai per metà vinto. E il “nemi-co”, il più delle volte è dentro di noi.

I proverbi sull’ira

Se siamo irritati senza motivo, lo siamosempre perchè il motivo è nascosto innoi e ci è molto scomodo scoprirlo.

Paul Bourget

Sono sempre più sincere le cose chediciamo quando l’animo è irato chequando è tranquillo.

Marco Tullio Cicerone

Non appena nutrita la rabbia muore, è ildigiuno che la ingrassa.

Emily Dickinson

Attenzione alla furia di un uomopaziente.

John Dryden

La collera è uno di quei stramaledettilussi che uno non si può permettere.

Ernest Emingway

Una risposta garbata disarma l’ira, unaparola dura eccita la collera.

Salomone

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ORARI PARTICOLARI PER LA SETTIMANA SANTADOMENICA DELLE PALME

Aldeno: Santa messa alle ore 10,30 e ad ore 20:con la lettura della passione secondo Matteo curata dalla filodrammatica. Cimone ore 9,30 e Garniga Terme ore 10,30

GIOVEDI’ SANTOSanta Messa in “Cena Domini” con la lavanda dei piedi Ad ore 19.00 a Garniga Terme e ore 20,30 ad Aldeno.

VENERDI’ SANTO

Passione del Signore ore 15: Ad Aldeno e Garniga TermeSacra rappresentazione delle Laudi Trentine a Cimone ad ore 20,45

SABATO SANTO

Solenne Veglia PasqualeOre 20 a Cimone, Ore 22 ad Aldeno

DOMENICA DI PASQUAOrario festivo (non c’è la santa messadelle ore 20 ad Aldeno)

PASQUETTA

Ore 9,30: CimoneOre 10,30: Garniga TermeOre 10,45: AldenoOre 14,30: Battesimi ad Aldeno

BATTESIMIAldeno

D’Adamio Giacomo 04.11.2007Maistri Gabriele 04.11.2007Zocchi Lorenzo 08.12.2007Lorenzi Jennifer 08.12.2007

Vicentin Matteo 10.02.2008Favero Dustin 10.02.2008

Garniga Terme

Bishop Lylian Arwen 16.12.2007

Il sorriso di Filippo

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Destinatario privilegiato di tale cor-rispondenza, tenuto conto degli argo-menti contenuti, è il nostro parroco, mala lettera, firmata da una persona che sidichiara “una credente imperfetta” è spuntodi riflessione per tutti noi.

La mia fragile fede“24 novembre 2007.Gentile Don Daniele, non so nemmenoio perché ho preso carta e penna perscrivere questa lettera. Seno solo che hobisogno di farlo. Dopo anni di lontanan-za dalla religione, in questi ultimi tempi,dopo la morte di una persona, ho avver-tito il bisogno di riavvicinarmi alla fede.Non so nemmeno io cosa sto cercandoesattamente ... forse un senso alla miavita. La mia è una fede fragile, piena didubbi, ma sento anche che è una partefondamentale della mia vita. Quello cheora inizio a intuire e che anni fa nonpercepivo è ciò che Dio rappresenta peri fedeli: Dio è Amore, come proclamatoda S. Giovanni nella sua prima lettera.Ma è proprio qui che la mia nuova fede,fragile e incompleta entra in crisi. Vorreiessere più forte per poter credere sere-namente e senza dubbi, ma è difficile.

Come può Dio permettere tanta sof-ferenza, ingiustizia, malattia e morte nelmondo e nella vita di ciascuno di noi?Perché alcuni riescono a credere chedietro ad ogni cosa, bella o brutta chesia, vi sia un disegno divino ed altri,come me, sono tormentati dai dubbi esoffrono il dolore di sentirsi soli, senzauna guida? Ecco il termine giusto, mi sento SOLA,ma non Perché non abbia amici, maPerché mi sento un’anima persa, schiac-ciata dagli eventi, un naufrago in maresenza alcun punto di riferimento. Nonso se la fede sia la risposta giusta alle miepaure, ma avverto il bisogno diintraprendere un percorso di crescitaspirituale. Ripenso ciò che GiovanniPaolo II ripeteva spesso: “NON ABBI-ATE PAURA” parole che si ritrovanospesso nel Vangelo. Devo compren-derne ancora il vero significato a sto cer-cando la risposta.P.S. Preferisco che il nome non compaiaperché con questa lettera ho cercato dimettere a nudo la mia anima, con uncerto sforzo, e condividere apertamentequesto con altri mi crea un po’ di disagio.Avevo solo bisogno di guardarmi dentroe la lettera è servita a questo.”

Depositate i vostri interventi nella

cassetta delle lettere della canonica, oppure

potete inviargli per E-mailall’indirizzo

[email protected] tutti fin da ora a proporre nuovi argomenti

che potranno essere oggetto dei prossimi

bollettini.

Proseguiamo sul bollettino dedicando unospazio al dialogo e al confronto con i letto-ri. Auspichiamo di accogliere i vostri inter-venti a riprova del fatto che i destinatari diquesto bollettino non sono lettori meramen-te passivi.Invitiamo tutti coloro che lo desiderano aesporre le loro riflessioni con interventibrevi, anche critici ma sempre e comunquecon il proposito di dar vita ad un dialogocostruttivo.La redazione sceglierà e pubblicherà solo interventifirmati – pur assicurando a chi lo desidera l’anonima-to -, ed è autorizzata fin d’ora a ridurre, qualora trop-po lunghe, le lettere pervenute.

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Giovane dove sei?“Il primo a cui da fastidio la tua pelle, sei tu!"Caro Don Daniele,ti scrivo per dar voce ad una gran delusio-ne: un senso di impotenza e rabbia nelvedere che nonostante lo sforzo per giun-gere ai ragazzi di Aldeno ( ma potrei diredi tutti i ragazzi…), essi desiderino isolar-si entro mura impenetrabili.La riflessione nasce dalla mancata parteci-pazione allo spettacolo etnico- mozambi-cano svoltosi il 22 dicembre 2007.Il teatro non era vuoto, non è un proble-ma numerico! Ma ciò che stonava non-ostante la ritmicità della musica e dei balliera l'assenza dei giovani e della loro irre-frenabile forza e vivacità.Perché i giovani che sono sempre allaricerca di dialogo e di coinvolgimento,non si sono sentiti chiamati ad incontrareuna realtà diversa dalla loro?Mi sembra un paradosso: i ragazzi nonvogliono essere giudicati nelle loro idee,desiderano la libertà e ricercano un luogoper incontrarsi; elementi tipici e compren-sibili. Anzi, presupposti, questi, necessariper una buona crescita, ma che non devo-no diventare limiti e confini per incontra-re l'altro. Un altro non alieno, può essereanche "un vicino di casa".Perché, quindi, tutto ciò che non viene da

loro sembra che non valga la pena di esse-re vissuto, accolto e capito? Perché giudi-care a priori?Mi rendo conto di essere "categorica" maquesta mia lettera vuole essere un inizio diriflessione per i giovani della nostra par-rocchia. Le proposte sul territorio sonovaste e diverse. Spesso vale la pena acco-glierle, per conoscerle cambiarle ed adat-tarle alle proprie esigenze.Il mio vuole essere un invito a rendersiprotagonisti sul territorio, impegnandosinon solo in piccole azioni "quotidiane"ma anche ad accogliere delle possibilità dicrescita. Il mio desiderio è quello di susci-tare in voi l'esigenza di rispondere a que-ste mie provocazioni.

Una Mamma

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Ringrazio tutti gli amici di Aldeno per l'accoglienza benevola ed entusiasta allibro sulla nostra Chiesa di S. Modesto. Spero che serva davvero a farla cono-

scere ed amare sempre di più.Qui una dovuta chiarificazione. La Storia della Chiesetta di Sanzeno ha bisognodi una rettificazione non indifferente. Per fare l'attuale stesura mi sono valso dinotizie di F. Monatti del 1976. Ma proprio in questi giorni ho avuto conoscenzadi altre sue ricerche storiche più recenti (1992) in coppia con il nostro concittadi-no Sandro Lucianer, dalle quali la storia della Chiesetta di Sanzeno dovrebbe esse-re riscritta in tutt'altro modo, e che qui non c'è tempo né posto per farlo. Questoper correttezza di storico e per rispetto a chi legge.Me ne scuso sinceramente. Ciò non toglie niente alla serietà del resto del lavoro.

Grazie. Don Valerio

LA VIGNETTA

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1.. 2… 3... via!

In Ottobre a Garniga Terme èiniziato LAB-ORATORIO,un appuntamento settimanale

per i bambini della scuola maternaed elementare. La nascita e la con-tinuazione di questa iniziativa sideve alla disponibilità dei volonta-ri (ragazzi delle scuole medie esuperiori), al sostegno morale didon Daniele, all’aiuto finanziariodel Comune di Garniga Terme che ci mette a disposizione i locali e ci fornisce il mate-riale per i laboratori, alla signora Erminia che ci allieta con le storie e filastrocche d’al-

tri tempi, al signor Matteo per i libri e giochi donati, ai genitori perle buonissime merende.Ci troviamo tutti i sabato pomeriggio e durante i primi tre mesi diattività abbiamo lavorato molto per realizzare vari manufatti che

sono stati donati al mercati-no di Natale organizzato daalcune donne del paese perla Chiesa e al mercatino chel’Associazione Volare Unitiha fatto in Piazza Pasi aTrento.I bambini sono stati bravis-simi e sono stati contentiquando abbiamo detto loroche anche grazie ai loro

lavoretti sono stati raccolti dei soldi per pagare i debiti contratti perla ristrutturazione della nostra bellissima Chiesa e per aiutare bam-bini meno fortunati che vivono in Bolivia.Credo che questa iniziativa abbia molteplicibenefici per i bambini e ragazzi di GarnigaTerme: li aiuta a sviluppare il senso di volon-

tariato, è un modo di stare insieme divertendosi, capiscono chefare anche piccole cose per gli altri è bello, responsabilizza ediventa punto di aggregazione per i più grandi.A Natale abbiamo addobbato l’albero e la biblioteca con deco-razioni costruite dai bambini , mentre i ragazzi del gruppo gio-vani hanno allestito un presepio realizzato con i prodotti delbosco.E’ nostra intenzione proseguire fino alla fine di Maggio e farealcune uscite “fuori porta” sperando che la partecipazione el’entusiasmo continuino anche in futuro.

Particolari del presepe sul sagrato della chiesa di Garniga Terme

Croce in ferro battuto, chiesa di San Osvaldo

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Il carnevale 2008 in parrocchia

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Emilio Festin. 01/08/1927

31/10/2007

Elena Cattoni in Giuliani

n. 15/12/194719/11/2007

Angelina Baldo n. 24/01/1908

28/02/2008

Laura Cattaniv. Zanlucchi

n. 26/09/1926 21/01/2008

Erminia Gottardiin Battisti

n. 13/04/192522/11/2007

Paolina Comperv. Marchel

n. 25/09/191921/02/2008

Bruna Dallagov. Scandella

n. 20/06/191321/11/2007

Demetria Spagnolliin Baldo

n. 17/04/192428/01/2008

Luigi Gampern. 22.01.1927

21/02/2008

Giulio Cosern. 08/09/1927

02/02/2008

Silvio Cosern. 13/06/1913

25/02/2008

Dario Zanlucchin. 13/06/1926

29/02/2008

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Si chiede anticipatamente scusa per eventuali dimenticanze. Per i prossimi bollettini, se qualche familiareo conoscente volesse scrivere un pensiero per il defunto, è pregato di consegnarlo in parrocchia.

Preghiera di perdono

Signore, ricordati non solo degliuomini di buona volontà

ma anche di quelli di cattiva volontà.Non ricordarti di tutte le sofferenzeche ci hanno inflitto.Ricordati invece dei frutti che noi abbiamo portatograzie al nostro soffrire:la nostra fraternità, la lealtà,il coraggio, la generosità e la grandezza di cuoreche sono fioriti da tutto ciò che abbiamo patito.E quando questi uomini giungeranno al giudizio fa che tutti questi frutti che abbiamo fatto nascere siano il loro perdono!

Preghiera scritta da uno sconosciuto prigioniero del campo di sterminiodi Ravensbruch e lasciata accanto al corpo di un bambino morto

Aldeno, 4 Gennaio 2008Cara Cristina,te ne sei andata in punta di piedisilenziosa come la neve che stava scendendo venerdì mattina.Sei sempre stata una persona umile,serena, sorridente e felice al solopensiero che qualcuno ti rivolgesse un saluto.Dal Paradiso, da Te raggiunto subito, prega per la tua mamma, la tua famiglia e tutte le persone che ti hanno voluto bene; e tra queste, se me lo permetti, ci sono anch’io! Ciao Cristina,sarai sempre nel mio cuore!

TizianaCristina Festin. 06/12/1967

04/01/2008

Paul De Doss Moroder - Annunciazione

Giuseppina Rossin. 20/03/1939

01/03/2008

Page 37: PRIMAVERA 2008

37Nicola Bontempelli(8 anni) Aldeno

Mary Degasperi (9 anni) Aldeno

Paolo Cesar Rossi(11 anni) Aldeno

Nicole Martinelli(7 anni) Aldeno

Samuele Ferrari(9 anni) Aldeno

Anna Piffer(10 anni) Cimone

Marika Piffer(9 anni) Cimone

Mariachiara Fausti(7 anni) Aldeno

Paolo Casanova(6 anni) Cimone

Giulio Coser(12 anni) Garniga Terme

Nicola Coser(9 anni) Garniga Terme

Anna Baldo(6 anni) Cimone

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Page 38: PRIMAVERA 2008

38 Daniele Spagnolli(9 anni) Aldeno

Chiara Maule(6 anni) Aldeno

Giulia Piffer (11 anni) Cimone

Pamela Cazzanelli(8 anni) Cimone

Martina e Alessia Baldo (5 e 12 anni) Aldeno

Stefania Piffer(11 anni) Cimone

Eleonora Rossi(11 anni) Aldeno

Piero Rossi(9 anni) Aldeno

Maria Leopoldina Gamper(8 anni) Cimone

Emily Piffer(8 anni) Cimone

Angela Muraglia (11anni) Aldeno

Aaron Bisesti (8 anni)Cimone

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Luca Bisesti(5 anni) Cimone

Michela Larentis(11 anni) Aldeno

Silvia Baldo(8 anni) Cimone

Alessia Endrighi(9 anni) Garniga Terme

Federico Rossi(10 anni) Cimone

Nicole Piffer(7 anni) Cimone

Filippo Lunelli(4 anni) Cimone

Tommaso e Sofia Albertini(5 e 3 anni) Cimone

Francesca Piffer(9 anni) Cimone

Giacomo Rossi(5 anni) Cimone

Francesca Dallago(9 anni) Aldeno

Laura Rossi(4 anni) Aldeno

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Proposte estate 2008Campeggio per i mignonTerza asilo, prima e seconda elementare a Garniga TermeDa lunedì 116 a giovedì 19 giugno. Euro 60

Settimana di formazione per le superiori (nati negli anni 90-93)Dal lunedì 23 giugno a sabato 28.Euro 150 (comprensivo della gita al Caneva e pullman)

Campeggio per le elementariDalla terza alla quinta a Tiarno di SottoDa sabato 2 agosto a domenica 10. Euro 170

Campeggio per le medie a Tiarno di SottoDa Lunedì 21 luglio a mercoledì 30 luglio. Euro 180

Per le famiglie a Tiarno di SottoDa lunedì 10 agosto sera a venerdì15 agosto.

Nome

cognome

nato il

via paese

n° di tel

firma di un genitoreo di un responsabile

MODULO DI ISCRIZIONE

All’iscrizione versa un accontodi Euro 50

(è inoltre necessaria l’iscrizione all’associazione NOI)

RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA

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