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Caratteristiche degli impianti idrici

PREVENIRE E RIDURRE IL RISCHIO LEGIONELLA

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Gli impianti idrici e la normativa italiana

Gli impianti idrico sanitari devono essere progettati secondo la legislazione Italiana??

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Gli impianti idrici e la normativa italiana

D.M. 37/2008: gli impianti idrici e sanitari, indipendentemente dalla propria destinazione d’uso e dalle proprie dimensioni, rientrano nell'art. 1 comma 2 lettera (d) e pertanto sono soggetti all’obbligo di dichiarazione di conformità.

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Art. 5. Progettazione degli impianti 1. Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g), è redatto un progetto. Fatta salva l'osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al comma 2, il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto, come specificato all'articolo 7, comma 2, è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice. Art. 7. Dichiarazione di conformità 1. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati ...omissis…… Di tale dichiarazione, …..omissis….. fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, nonché il progetto .… omissis…... 3. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformità, ...omissis…. tengono conto della sicurezza e funzionalità dell'intero impianto. Nella dichiarazione ……..omiossis….. e nel progetto ...omissis, è espressamente indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto.

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Linee Guida Legionella 2015 Copie dello schema dettagliato della rete idrica devono accompagnare la presentazione del progetto edilizio e restare a disposizione del proprietario/gestore/amministratore della struttura per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e per eventuali richieste dei soggetti titolati ad eseguire controlli. Ogni modifica delle reti deve comportare l'aggiornamento delle suddette planimetrie

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La norma UNI 9182:2014 Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Progettazione, installazione e collaudo

La serie di normative tecniche europee UNI EN 806 : Specifiche relative agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano

Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 16355 con titolo “Raccomandazioni per la prevenzione della Legionella all’interno degli edifici che convogliano acqua per il consumo umano”

Le Linee Guida per la prevenzione della legionellosi, edizione 2015.

Normativa di riferimento per la progettazione l'installazione

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Dal punto di vista impiantistico - progettuale ci si dovrà concentrare sull'eliminazione delle principali cause di proliferazione batterica all'interno degli impianti identificabili in : utilizzo di materiali non adatti

dimensionamento e “posa” non corretta degli impianti con conseguente scarsa circolazione dell'acqua, pressione inadeguata, ristagno dell’acqua

serbatoi di accumulo inadeguati

temperatura dell'acqua compresa tra 20 °C e 50 °C Una buona progettazione è il miglior strumento di prevenzione!

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LA SCELTA DEI MATERIALI Si devono tenere in considerazione:

Le proprietà batteriostatiche, ovvero la predisposizione di ciascun materiale alla formazione ed all'accrescimento del biofilm interno alle tubazioni

I trattamenti che potrebbero essere messi in atto durante il normale esercizio, siano termici o chimici.

La tipologia di posa delle tubazioni (che siano sottotraccia o in cavedio) al fine di evitare la scelta di materiali inadeguati a certi contesti (es: materiali ad elevato rischio corrosivo nel caso di posa in ambienti umidi)

L'eventuale esistenza di altri materiali già installati nel caso di una ristrutturazione parziale, al fine di evitare accoppiamenti galvanicamente sfavorevoli (principio della scala di nobiltà dei metalli)

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REQUISITI DEI MATERIALI PER LE TUBAZIONI: • Il rame ha notevoli proprietà batteriostatiche e ostacola la crescita del biofilm. Sopporta benissimo gli interventi di bonifica di natura chimica o termica. • L’acciaio inox ha ottime caratteristiche di igienicità. La presenza di alcuni elementi (cromo, ma anche molibdeno), così come la scarsa presenza di altri (manganese, zolfo, carbonio), favorisce la resistenza a corrosione. • L'acciaio zincato Temperature superiori a 60 °C. provocano la dezincatura con conseguente corrosione. Incompatibile con la presenza di rame installato a monte nella linea di distribuzione, nonché a qualsiasi trattamento con ioni di rame. La disinfezione chimica con cloro è inefficace nei tubi corrosi e dezincati. • Polietilene reticolato Supporta disinfezione termica e chimica (cloro o perossido ). Recenti studi hanno dimostrato che il materiale non ostacola la proliferazione di biofilm .

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LA SCELTA DEI MATERIALI

Un impianto idrico-sanitario è generalmente formato da numerosi componenti realizzati con materiali differenti: rame, acciaio zincato, multistrato, acciaio inox Una non corretta combinazione può causare

problematiche di natura corrosiva con effetti negativi sul metallo meno nobile. La regola d'eccellenza per non commettere errori è quella di installare i diversi metalli rispettando la scala di nobiltà avendo sempre nota la direzione del flusso dell'acqua

Un metallo meno nobile non deve essere installato a valle di uno più nobile

Flusso acqua

Estratto da Viega - Approfondimenti sulla scelta dei materiali in installazioni idrico sanitarie

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TEMPERATURA ACQUA ACCUMULI E RETI DI DISTRIBUZIONE

Secondo le Linee Guida la temperatura dell'acqua calda sanitaria in un sistema con ricircolo:

deve essere mantenuta a T ≥ 60 °C nei serbatoi di accumulo non deve scendere sotto i 50 °C alla base di ciascuna colonna di ricircolo

Secondo la UNI CEN/TR 16355 un sistema con ricircolo dovrebbe essere dimensionato per:

Garantire che entro 30 s dall'apertura completa di un erogare la temperatura dell'acqua nel punto di prelievo non sia essere inferiore a 60 °C

non scendere sotto i 55 °C alla base di ciascuna colonna di ricircolo

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Percorsi delle tubazioni e ricambio d'acqua

UNI EN 806-5 Un impianto di acqua sanitaria si considera gestito in modo igienicamente idoneo solo se viene realizzato un ricambio completo di acqua nell'arco di 7 giorni

NO

I punti di erogazione devono essere collegati all'impianto in modo che sia garantito un ricambio di acqua regolare anche se gli stessi vengono utilizzati raramente. Ciò avviene mediante il collegamento in serie o ad anello

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PERCORSI DELLE TUBAZIONI E RICAMBIO D'ACQUA

Consigliato per gli impianti dove è facile individuare un’utenza ad elevata frequenza di utilizzo Grazie a questa disposizione, si può dare un contributo tecnico efficace per il mantenimento dell’igiene posizionando i punti di erogazione più utilizzati come ultimo elemento (es. WC per l’acqua fredda e lavabo per l’acqua calda). Attivando quindi l’ultima utenza, il flusso di acqua attraverserà i punti di erogazione precedenti, provvedendo così al ricambio dell’acqua.

INSTALLAZIONE IN SERIE

Estratto da Viega - Approfondimenti sulla scelta dei materiali in installazioni idrico sanitarie

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PERCORSI DELLE TUBAZIONI E RICAMBIO D'ACQUA

INSTALLAZIONE AD ANELLO

E’ la soluzione ideale per gli impianti in cui risulta difficile individuare il punto di erogazione di maggior utilizzo. Grazie alla propria configurazione, ciascun punto di prelievo si alimenta da entrambi i lati dell’impianto ad anello , ricambiando l’acqua ad ogni ramo.

Estratto da Viega - Approfondimenti sulla scelta dei materiali in installazioni idrico sanitarie

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Percorsi delle tubazioni e ricambio d'acqua

Altri accorgimenti…….. anche l’installazione di un rubinetto di scarso utilizzo (es. rubinetto nei locali tecnici) può essere effettuata in maniera impeccabile sotto il punto di vista igienico: un inserto Venturi ed un allacciamento del rubinetto mediante linea ad anello sono sufficienti a garantire il ricambio dell'acqua nell’arco di 24 ore Un inserto Venturi installato fra due raccordi a T che creano il collegamento ad un tratto ad anello garantisce che ad ogni prelievo in un punto successivo all’inserto (ragionando in direzione del flusso dell’acqua) si crea automaticamente un lieve differenziale di pressione secondo il principio di Venturi, che permette di deviare il flusso anche lungo il tratto ad anello.

Da: Manuale applicativo dei sistemi di installazione di tubazioni metalliche - VIEGA

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➢ Utilizzare serbatoi d’accumulo dell’acqua calda con superfici rivestite da materiali anticalcare e protette, se necessario, con anodi contro le corrosioni. ➢ Predisporre nei serbatoi di accumulo acqua calda un rubinetto per lo spurgo del sedimento ed eventualmente anche un secondo, posto ad un’altezza non inferiore a 30 cm dal suolo. Capacità di stoccaggio max di 24 ore.

Centrale termica ➢ Preferire sistemi istantanei di produzione ai serbatoi di stoccaggio. ➢ Utilizzare serbatoi d’accumulo dell’acqua calda omologati per resistere alle temperature di esercizio e di disinfezione termica previste.

PROGETTAZIONE IMPIANTI NUOVI

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PROGETTAZIONE IMPIANTI NUOVI

Da:Idraulica 23 – Pubbliccazione periodica di informazione tecnico -professionale CALEFFI

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Reti di distribuzione

PROGETTAZIONE IMPIANTI NUOVI

➢ Prevedere sviluppi delle reti di alimentazione e di ricircolo atti a minimizzare possibili zone di stagnazione dell’acqua. ➢ Evitare la formazione di “derivazioni morte” per allacciamenti previsti di nuove utenze, servizi o singoli apparecchi.

➢ Contro i colpi d’ariete: – non adottare soluzioni con ammortizzatori ad aria sulle colonne di distribuzione, in quanto comportano tratti di tubo con acqua stagnante; – prevedere l’uso di ammortizzatori a molla da porsi sui collettori o sulle derivazioni dei vari servizi.

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RETE DI DISTRIBUZIONE ACQUA CALDA •Ridurre il più possibile la distanza tra l’anello di distribuzione e il punto d’uso;

•Acqua calda e fredda devono essere miscelate nel punto più prossimo possibile all’uscita (<2metri);

PUNTI DI USCITA

•Se l'impianto è predisposto per un funzionamento con acqua calda con temperature superiore a 60 °C, è opportuno installare un limitatore termostatico di sicurezza in prossimità del punto di uscita.

•Usare docce amovibili dotate di tubo flessibile, facilmente smontabili pulibili e sostituibili.

•Utilizzare rompigetto a crociera anziché a “retina”

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ADEGUAMENTO IMPIANTI ESISTENTI INDICAZIONI E CONSIGLI PRINCIPALI Se non si dispone di accurati disegni degli impianti: • ricostruire con certezza la reale distribuzione delle tubazioni e le loro dimensioni (metal detector, telecamere termografiche, etc.);

Da:Idraulica 23 – Pubbliccazione periodica di informazione tecnico -professionale CALEFFI

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ADEGUAMENTO IMPIANTI ESISTENTI Centrale termica ➢ Verificare che i serbatoi d’accumulo dell’acqua calda siano in grado di resistere alle temperature di esercizio e di disinfezione termica previste. ➢ In caso di sostituzione installare serbatoi con superfici rivestite da materiali anticalcare e protette, se necessario, con anodi contro le corrosioni. ➢ Installare dispositivi in grado di: – regolare la temperatura di produzione e di accumulo dell’acqua calda; – gestire le temperature e i tempi di invio in rete per il funzionamento normale e le disinfezioni termiche periodiche. ➢ In funzione dei dati ottenibili con un’analisi fisico-chimica, fare in modo che l’impianto sia dotato di un adeguato sistema di trattamento dell’acqua ➢ Installare termometri ai piedi delle colonne per consentire un rapido controllo delle temperature dell’acqua distribuita e in circolazione.

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ADEGUAMENTO IMPIANTI ESISTENTI ➢ A seguito della mappatura eseguita eliminare possibili “derivazioni morte” realizzate sia per futuri allacciamenti, che divenute inutilizzate nel tempo ➢ Se presenti, eliminare gli ammortizzatori di colpi d’ariete ad aria e i relativi tronchi di colonna con acqua stagnante. In alternativa, adottare ammortizzatori a molla da installare in cassetta, oppure sotto i lavabi e i lavelli. ➢ Se a seguito del controllo delle temperature il dimensionamento della rete di ricircolo non è soddisfacente, prevedere l’uso di bilanciatori termostatici. ➢ Verificare le caratteristiche della pompa di ricircolo ed eventualmente sostituirla, al fine di ottenere portate più elevate, e quindi salti termici più piccoli tra l’andata e il ritorno dell’acqua in centrale. ➢ Con erogazioni dell’acqua che superano i 50 °C, prevedere (se possibile) protezioni antiscottatura periferiche dotate di appositi miscelatori ➢ Verificare l’isolamento termico dei tubi ed eventualmente provvedere (per la parte in vista e in vani tecnici) al suo rifacimento, utilizzando materiali con buona resistenza all’invecchiamento e spessori maggiori rispetto a quelli richiesti dalla normativa ➢ Se necessario, sottoporre i tubi dell’impianto ad un trattamento anticalcare e stabilizzante con film di resina protettiva.

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LA MANUTENZIONE • Eseguire periodicamente pulizia, flussaggio e disincrostazione di rubinetti, rompigetto e soffioni delle docce, se necessario sostituendoli. • I serbatoi di accumulo dell’acqua calda devono essere svuotati, disincrostati, disinfettati almeno 2 volte all’anno e devono essere dotati di circuiti di circolazione per evitare la stagnazione. • Ispezionare e disinfettare con cloro 1 volta/anno i serbatoi acqua fredda. • Serbatoi e tubature visibili devono essere ispezionati mensilmente. • Provvedere ad un efficace programma di trattamento dell’acqua. • Ogni qualvolta si proceda ad operazioni di bonifica, occorre accertarsi che subiscano il trattamento anche bracci morti costituiti dalle tubazioni di spurgo o prelievo, valvole di sovrapressione e rubinetti di bypass. • In strutture a funzionamento stagionale, prima della riapertura è opportuno procedere ad una pulizia completa di serbatoi, rubinetteria e docce, facendo anche defluire a lungo l’acqua dai rubinetti.

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PERICOLO SCOTTATURE

Temperatura acqua calda 70°C 60°C 50°C

Tempo di esposizione per: - bambini < 1 s 3 s 120 s

- Adulti 1 s 7 s 510 s

UNI CEN TR 16355 - Tabella 1 Valori guida per il rischio di scottature in funzione della temperatura dell'acqua calda e del tempo di esposizione

Miscelatori termostatici con limitatore di temperatura

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Grazie per l'attenzione