Caratteristiche microbiologiche, patogenetiche ed epidemiologiche di Legionella spp.
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Caratteristiche microbiologiche, patogenetiche Caratteristiche microbiologiche, patogenetiche ed epidemiologiche di ed epidemiologiche di LegionellaLegionella spp. spp.
Paola Borella
Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica
Università degli Studi di Modena e Reggio E.
e-mail: [email protected]
Giornata di studio “LA LEGIONELLOSI NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE E TURISTICO-ALBERGHIERE” Perugia, 29 ottobre 2005
Aula Magna della Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Perugia
Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica
Nell’estate del 1976 a Philadelphia si verificò un’epidemia di polmonite tra i partecipanti ad una riunione dell’American Legion: tra i 4.000 veterani
del Vietnam presenti ( “Legionnaires”), 221 si ammalarono e 34 morirono
scoperta di un “nuovo” batterio denominato Legionella
La storiaLa storia
Famiglia: Legionellaceae
Genere: Legionella
Specie: Legionella pneumophila e altre 47 specie
ClassificazioneClassificazione
Specie e sierogruppi di Specie e sierogruppi di LegionellaLegionella
1. L. pneumophila 152. L. bozemanii 23. L. dumoffii 14. L. micdadei 15. L. longbeachae 26. L. jordanis 17. L. wadsworthii 18. L. hackeliae 29. L. feeleii 210. L.maceachernii 111. L.birminghamensis 112. L.cincinnatiensis 113. L.gormanii 114. L.sainthelensi 215. L.tucsonensis 116. L. anisa 117. L. lansingensis 118. L. erythra 219. L. parisiensis 120. L. oakridgensis 121. L. spiritensis 222. L. jamestowniensis 123. L. santicrucis 124. L. cherrii 1
25. L. steigerwaltii 126. L. rubrilucens 127. L. israelensis 128. L. quinlivanii 229. L. brunensis 130. L. moravica 131. L. gratiana 132. L. adelaidensis 133. L. fairfieldensis 134. L. shakespearei 135. L. waltersii 136. L. genomospecies 137. L. quateirensis 138. L. worsleiensis 139. L. geestiana 140. L. natarum 141. L. londoniensis 142. L. taurinensis 143. L. lytica 144. L. drozanskii 145. L. rowbothamii 146. L. fallonii 147. L. gresilensis 148. L. beliardensis 1
Fields BS. Legionella and Legionnaires’ disease: 25 years of investigation. Clin Microbiol Rev 2002;15(3):506-26.
Victor L. Yu et al. Distribution of Legionella species and serogroups isolated by culture in patients with sporadic community-acquired legionellosis: an international collaborative survey. J Infect Dis. 2002 Jul 1;186(1):127-8.
This international collaborative survey identified culture-confirmed legionellosis in 508 patients with sporadic community-acquired legionellosis.
Legionella pneumophila constituted 91.5% of the isolates.Serogroup 1 was the predominant serogroup (84.2%), and serogroups 2–13 (7.4%) accounted for the remaining serogroups.
The Legionella species most commonlyisolated were L. longbeachae (3.9%) and L. bozemanii (2.4%), followed by L. micdadei, L.dumoffii, L. feeleii, L. wadsworthii, and L. anisa (2.2% combined). L. longbeachae constituted 30.4% of the community-acquired Legionella isolates in Australia and New Zealand.
Caratteristiche morfologiche e tintorialiCaratteristiche morfologiche e tintoriali
• Dimensioni di 0,3-0,9 m x 2-4 m (forme filamentose di 20 m e oltre in coltura)
• Non sporigeni, non capsulati
• Gram-negativi, si colorano debolmente in rosso con safranina
• Microrganismi di forma bastoncellare o coccobacillare (osservazione prelievi clinici)
• Immobili o mobili per mezzo di un flagello polare
• Possiedono fimbrie
Temperatura di crescitaTemperatura di crescita
RespirazioneRespirazione
Sono batteri aerobi, ma la loro crescita in terreni artificiali è favorita dalla microaerofilia ( presenza del 2,5% di CO2 ) soprattutto nel primo isolamento
PH di crescitaPH di crescita
Il pH ottimale di crescita è leggermente acido ( tra 6,85 e 6,95 ), ma è tollerato un pH sino a 5,5
Legionella si moltiplica tra 25°C e 42°C con temperatura ottimale di 35°C
Caratteristiche di crescitaCaratteristiche di crescita
Esigenze nutritiveEsigenze nutritive
• Le esigenze nutritive sono soddisfatte dal citoplasma dei protozoi all’interno dei quali si riproducono alle adatte temperature
• Per la loro moltiplicazione in terreni sintetici richiedono vari fattori di crescita: ferro organico, cisteina e fattori presenti nell’estratto di lievito
Tabella - Caratteristiche delle specie di Legionella________________________________________________________________________________________________
Crescita su Catalasi Ossidasi Riduzione Ureasi Acidificazione Gelatinasi -lattamasi BCYE Agar-sangue di NO3 del glucosio
________________________________________________________________________________________________L.pneumophila + - + + - - - + +L.micdadei + - + + - - - + +L.bozemanii + - + - - - - + +/-L.dumoffii + - + - - - - + +L.gormanii + - + + - - - + +L.longbeachae + - + + - - - + +L.wadsworthii + - + - - - - + +____________________________________________________________________________________________________________________
In terreni artificiali, le legionelle sono biochimicamente poco attive.
Terreni zuccherati: non acidificati
Urea: non idrolizzata
Nitrati: non ridotti
Gelatina: idrolizzata (tranne L. feeleii )
Caratteri biochimiciCaratteri biochimici
- Fiumi
- Laghi
- Stagni
- Raccolte d’acqua superficiali di qualsiasi entità
- Suolo umido
Ambiente naturaleAmbiente naturale
Le legionelle sono batteri dell’ambiente naturale acquatico. Sono presenti in:
La concentrazione delle legionelle nell’ambiente è usualmente bassa
La scoperta del ruolo dei protozoi (14 specie di amebe, tra cui Naegleria e Acanthamaebae, due specie di flagellati tra cui Tetrahymena ed una specie di muffa gelatinosa) come serbatoio per la moltiplicazione e la sopravvivenza delle legionelle ha permesso di comprendere l’epidemiologia e l’ecologia di questi batteri.A 20 °C, i protozoi fagocitano le legionelle e le digeriscono in gran numero.A 35°C, le legionelle fagocitate si moltiplicano all’interno dei protozoi.
Legionella sopravvive negli ambienti acquatici come parassita intracellulare di protozoi a vita libera
Ciclo vitale di Ciclo vitale di L. pneumophilaL. pneumophila
Vita libera: batteri flagellati e mobili Aderenza alle cellule ospiti: protozoi o macrofagi Ingestione da parte della cellula ospite Perdita del flagello nel citoplasma Occupazione di un vacuolo e formazione di un unico fagosoma
che non si fonde con il lisosoma Il fagosoma si trasforma in un comparto con reticolo simil-
endoplasmatico Fase replicativa: i batteri non ciliati si moltiplicano nel reticolo
simil-endoplasmatico del fagosoma Fase infettiva: il fagosoma si fonde con il lisosoma e libera batteri
ciliati ed attivamente mobili la cellula ospite muore ( i protozoi per necrosi, i macrofagi e le
cellule alveolari per apoptosi o per necrosi).
• Le legionelle, di per se stesse, sono poco resistenti agli agenti fisici e chimici
• All’interno dei protozoi, e soprattutto all’interno delle cisti, sono molto resistenti agli aumenti di temperatura e ai biocidi
• Nell’ambiente sopravvivono per molti mesi se sono all’interno dei protozoi
- Rete di distribuzione dell’acqua
-Sistemi di condizionamento e umidificatori (torri di raffreddamento/condensatori evaporativi)
- Fontane decorative, impianti termali, vasche per idromassaggi, bagni turchi e aree adibite a sauna, sistemi di irrigazione, acque di scarico di impianti igienici
- Piscine e cisterne con acqua stagnante
- Apparecchiature per inalazioni
Ambiente urbanoAmbiente urbano
Gli ambienti idrici artificiali agiscono da amplificatori e disseminatori
• Poche cellule microbiche entrano negli impianti e si riproducono (20-45°C)
RUOLO ESSENZIALE DELL’ACQUA
CALDA
Modalità di contaminazioneModalità di contaminazione
temperatura dell’acqua
fenomeni di ristagno/ostruzione
incrostazioni
torbidità, sostanze organiche, biofilm, Zn
materiali (guarnizioni di gomma)
presenza di alghe e amebe acquatiche
Altri fattori sospettiAltri fattori sospetti
durezza dell’acqua
altri germi e materiali biodegradabili
situazione climatica
vibrazioni/cambiamenti di pressione nel sistema idrico
Fattori favorenti la colonizzazione Fattori favorenti la colonizzazione di ambienti idrici artificialidi ambienti idrici artificiali
BiofilmBiofilm
Un biofilm è costituito da aggregati di batteri, protozoi e miceti che aderiscono a irregolarità delle pareti interne di condutture ed altre strutture a contatto con l’acqua, formando delle stratificazioni che hanno l’effetto di corrodere le pareti stesse, facilitando depositi ed incrostazioni che sporgono e tendono ad occludere le tubazioni
La presenza del biofilm è essenziale per la colonizzazione da parte delle legionelle, che trovano in esso i protozoi entro cui moltiplicarsi e svolgere il loro ciclo vitale
BiofilmBiofilm
Fattori di rischio aggiuntivi nelle strutture Fattori di rischio aggiuntivi nelle strutture turisticheturistiche
Particolarità delle strutture turistiche
- sistema di distribuzione dell’acqua molto complesso (ogni stanza ha il bagno) con percorsi lunghi dal sito di distribuzione ai rubinetti- soggiorni brevi, variabilità nell’uso in base alla stagione:- in alta stagione consumo di acqua concentrato in certe ore del giorno e notte (calo della T° dell’acqua)- in bassa stagione, scarso consumo o albergo chiuso con possibile ristagno che facilita la formazione di biofilm
la qualità dell’acqua erogata può variare e dovrebbe essere monitorata più frequentemente
-scarsa conoscenza del problema da parte del personale dei servizi tecnici dell’hotel
LetteraturaLetteratura
LetteraturaLetteratura
Ruolo della flora batterica acquatica Ruolo della flora batterica acquatica nell’ecologia microbica di nell’ecologia microbica di L. pneumophilaL. pneumophila
INDIRETTE interazioni con i
protozoi
DIRETTE competizione e produzione di batteriocine
INTERAZIONI
Nei confronti dei protozoi batteri possono:
Fungere da nutrimento favorire le legionelle
Parassitarli sfavorire le legionelle
Screening su 72 ceppi di Pseudomonadaceae:
64% PRODUTTORI DI BATTERIOCINE attive contro L. pneumophila
Messi P, Guerrieri E, Bondi M, Borella P. Interferenza microbica: quale ruolo nell’ecologia di Acanthamoeba polyphaga e Legionella pneumophila? Atti del 41° Congresso Nazionale SItI “Obiettivo salute: l’evoluzione cultuale in Europa” Genova, 20-23 ottobre 2004.
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Tempo (giorni)
ufc/
cm2
L.p.L.p. + Pseudomonas aeruginosa
L.p. + Pseudomonas fluorescens L.p. + Acinetobacter lwoffii
Interferenza microbica e sviluppo di Interferenza microbica e sviluppo di biofilm biofilm in vitroin vitro
P. aeruginosa produce PIOCINE ma non influisce su L.p.
P. fluorescens produce una BATTERIOCINA e inibisce L.p.
A. lwoffii non produce alcuna sostanza e promuove L.p.
Messi P, Bondi M, Marchesi I, Borella P, Guerrieri E. “Role of direct bacterial interference and biofilm in Legionella pneumophila water ecology” Atti del 20th Annual Meeting of EWGLI, 2005
Modalità di infezioneModalità di infezione
Per inalazione di aerosol contaminati
Per aspirazione di acqua contaminata
Per inalazione di particelle di polvere da essi derivate per essiccamento
Non si contrae bevendo acqua contaminata
La trasmissione interumana non è stata dimostrataLa trasmissione interumana non è stata dimostrata
La legionellosi si contrae generalmente via respiratoria mediante inalazione o
microaspirazione di aerosol contaminato
L’aerosol si forma attraverso le goccioline generate dagli spruzzi d’acqua o dall’impatto
dell’acqua sulle superfici
Più le goccioline sono piccole (< 5 micron) più facilmente raggiungono le basse vie respiratorie
Modalità di infezioneModalità di infezione
Fattori di rischio per l’infezioneFattori di rischio per l’infezione
•ESPOSIZIONE: tipo e intensità: carica batterica, grado di aerosolizzazione dell’acqua, vicinanza alla sorgente di aerosol
•VIRULENZA DEL CEPPO: diversa capacità di sopravvivere e moltiplicarsi nei serbatoi ambientali ed umani (macrofagi)
•SUSCETTIBILITA’ INDIVIDUALE: anziani, fumatori, soggetti con malattie croniche, immunocompromessi e con prolungata degenza ospedaliera
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classi di età
num
ero Femmine
Maschi
Sesso M:F = 2-3:1
Età media =55 aa, il 60% dei pazienti ha più di 50 aa
Rara nei bambini, poco frequente nei giovani adulti
Il 40% dei soggetti ha patologie croniche concomitanti
Fattori di rischio per infezioneFattori di rischio per infezione
Essendo un microrganismo opportunista, la
maggior parte degli individui sani supera
l’infezione senza manifestare sintomi di
malattia conclamata, ma i meccanismi di
protezione e/o suscettibilità non sono
conosciuti
Rapporto infetti/malatiRapporto infetti/malati
Origine dei casiOrigine dei casi
I primi casi di legionellosi sono stati ricondotti ad aerosol provenienti da impianti di climatizzazione
Le infezioni più recenti sono state causate da contaminazione di:
– impianti di distribuzione dell’acqua (docce, – rubinetti, fontane, impianti termali, idromassaggi)– apparecchi per aerosol, ossigenoterapia e per la
respirazione assistita
Numerosi clusters epidemici vengono segnalati per la diffusione di aerosol contaminati da torri di raffreddamento di grandi edifici
Segnalati casi acquisiti attraverso ferite
Segnalato un caso in un bambino a seguito del parto in acqua
La Malattia dei Legionari è la forma più severa dell’infezione
Si presenta come una polmonite acuta purulenta difficilmente distinguibile da altre forme di infezioni respiratorie acute delle basse vie aeree
La Malattia dei Legionari è la forma più severa dell’infezione
Si presenta come una polmonite acuta purulenta difficilmente distinguibile da altre forme di infezioni respiratorie acute delle basse vie aeree
I quadri cliniciI quadri clinici
La Febbre di Pontiac è una manifestazione acuta simil-influenzale che non interessa il polmone
La Febbre di Pontiac è una manifestazione acuta simil-influenzale che non interessa il polmone
•Incubazione da 2 a 10 giorni (forse fino a 15gg)
•Prodromi (malessere, mialgie e cefalea) cui segue febbre alta, tosse non produttiva, sintomi comuni ad altre forme di polmonite
•Possono essere presenti sintomi extrapolmonari utili ad indirizzare la diagnosi, quali manifestazioni neurologiche, renali e digestive
•Il reperto radiologico toracico non è patognomonico
•La diagnosi definitiva può essere raggiunta solo con indagini di laboratorio
Malattia dei LegionariMalattia dei Legionari
Isolamento colturaleIsolamento colturale (escreato, sangue, BAL, tessuti post-mortem) con terreni di coltura selettivi e tempi di crescita lunghi (4-10 giorni)Ricerca Ricerca dell’antigene solubile nelle urinedell’antigene solubile nelle urine di di L. L. pneumophilapneumophila sierogruppi 1-14 sierogruppi 1-14
SieroconversioneSieroconversione (almeno 10gg) (almeno 10gg)
Immunofluorescenza Immunofluorescenza direttadiretta PCR
DIAGNOSI
L’aumentata consapevolezza della malattia fra i medici e l’uso dei test per la ricerca dell’antigene urinario ha incrementato la individuazione dei casi sostenuti da L.pneumophila
Il gold standard resta tuttavia l’isolamento colturale che consente:
a) di riconoscere tutte le infezioni
b) di risalire alle fonti ambientali, attraverso l’analisi molecolare dei ceppi clinici ed ambientali isolati
Alcune osservazioniAlcune osservazioni
I macrolidi quali claritromicina e azitromicina o i
fluorchinolonici (levofloxacina) sono i farmaci più idonei per
la loro capacità di concentrarsi nei macrofagi e nei tessuti
polmonari
La loro associazione è particolarmente utile nei pazienti
fortemente immunocompromessi
La terapia deve essere prolungata per almeno 3 settimane
Terapia
Antibiotici quali la eritromicina, fluorchinolonici e rifampicina possono non risolvere la malattia, ma non sono segnalati fenomeni di resistenza negli isolati clinici di L. pneumophila.
Dalle indagini sperimentali tutti i ceppi saggiati (ambientali e clinici) sono risultati sensibili ai farmaci di elezione.
La mancanza della fase di colonizzazione prima dell’infezione (manca il portatore) minimizza il rischio di resistenza alle Legionellaceae in ambiente ospedaliero.
Manca la pressione selettiva nell’ambiente naturale del microrganismo che è rappresentato dall’acqua contaminata.
La possibilità di comparsa di resistenze suggerisce tuttavia di testare la sensibilità delle legionelle agli antibiotici che si
intendono utilizzare per la terapia.
Antibiotico resistenzaAntibiotico resistenza
• Febbre di Pontiac
La Febbre di Pontiac è una manifestazione acuta simil-influenzale che si risolve in 2-5 giorni, con tosse nel 30-60% dei casi e dolore toracico in assenza di interessamento polmonare. Si pensa sia dovuta ad una reazione ad antigeni batterici inalati, piuttosto che ad una vera e propria infezione.
Incubazione 24-48 ore
• Forme subcliniche
Il frequente riscontro di anticorpi anti-Legionella spp ( 15% nella popolazione generale, dati personali) in assenza di episodi di polmonite fa ritenere che la legionellosi si possa manifestare come forma subclinica
Altre forme di legionellosi Altre forme di legionellosi
Definizione di casoDefinizione di caso
Caso accertatoCaso accertato
infezione respiratoria con E.O. positivo per infezione respiratoria con E.O. positivo per polmonite focale e/o esame radiologico polmonite focale e/o esame radiologico suggestivo di interessamento suggestivo di interessamento polmonare,accompagnato da 1 o più dei polmonare,accompagnato da 1 o più dei seguenti criteriseguenti criteri:
• isolamento isolamento di Legionella da materiale organico (secrezioni, tessuto polmonare, liquido pleurico o sangue)
• aumento di almeno 4 volte del titolo anticorpaletitolo anticorpale verso L. pneumophila sierogruppo 1 tra 2 sieri prelevati a distanza di almeno 10 giorni
• riconoscimento dell’antigeneantigene specifico solubile nelle urine
Caso presuntoCaso presunto
infezione respiratoria con E.O. positivo per infezione respiratoria con E.O. positivo per polmonite focale e/o esame radiologico polmonite focale e/o esame radiologico suggestivo di interessamento polmonare, suggestivo di interessamento polmonare, accompagnato da 1 o più dei seguenti criteri:accompagnato da 1 o più dei seguenti criteri:
• aumento di almeno 4 volte del titolo anticorpale relativo a sierogruppi o specie diverse da diverse da L. L. pneumophilapneumophila sierogruppo 1 sierogruppo 1
• positività all’immunofluorescenza diretta effettuata su materiale patologico
• singolo titolo anticorpalesingolo titolo anticorpale elevato (1:256) verso L. pneumophila sierogruppo 1
Definizione di casoDefinizione di caso
Linee Guida nazionali
Caso confermato da test di laboratorio, in cui il paziente è stato ricoverato continuativamente in ospedale per almeno 10 giorni prima dell’esordio della malattia
Se il periodo di ospedalizzazione è compreso fra 2 e 9 giorni, il caso è considerato di possibile eziologia nosocomiale
Se 2 o più casi si verificano nello stesso ospedale nell’arco di 6 mesi, vengono considerati una epidemia ospedaliera
Definizione di Caso nosocomialeDefinizione di Caso nosocomiale
1 - Casi nosocomialiCasi nosocomiali
• 1999 Europa 9%
• 2004 Italia 16,0%
Rappresentano una % limitata dei casi notificati, ma hanno letalità più elevata (circa 22-30% vs 10% nei casi comunitari)
Classificazione dei casiClassificazione dei casi
2 - Casi associati ai viaggiCasi associati ai viaggi
• 1999 Europa 21% (15% associati a viaggi all’estero)
• 2004 Italia 13,6%
3 - Altri Casi comunitariAltri Casi comunitari• 1999 Europa 70%
• 2004 Italia 70,4%
Per la maggior parte di questi non è possibile risalire alla sorgente di infezione
L’incidenza reale delle legionellosi nella popolazione è sconosciuta:
nonostante l’aumento delle segnalazioni, l’incidenza dei casi notificati resta bassa
Caratteristiche epidemiologiche delle Caratteristiche epidemiologiche delle legionellosilegionellosi
Casi attesi (stima): 1-5% di tutti i casi di polmoniti comunitarie
3-20% di tutte le polmoniti nosocomiali
Sulla base di queste indicazioni in Italia i casi incidenti potrebbero essere
1.000-10.000/anno
la diagnosi etiologica delle polmoniti non è generalmente richiesta la diagnosi di legionellosi richiede test specifici non effettuati di routine
i medici non sono sempre allertati
Motivi della sottostimaMotivi della sottostima
Aumento nella popolazione delle persone a rischio
Aumento negli ospedali di pazienti e procedure a rischio
Difficoltà ad eradicare Legionella dai serbatoi contaminati
Mancanza di metodi ottimali per prevenire la legionellosi
Aumento nella popolazione delle persone a rischio
Aumento negli ospedali di pazienti e procedure a rischio
Difficoltà ad eradicare Legionella dai serbatoi contaminati
Mancanza di metodi ottimali per prevenire la legionellosi
Motivi di preoccupazioneMotivi di preoccupazione
A) difficoltà nella identificazione dei casi e nella A) difficoltà nella identificazione dei casi e nella ricerca delle fonti ambientaliricerca delle fonti ambientali
B) insufficiente conoscenza sulla reale prevalenza B) insufficiente conoscenza sulla reale prevalenza della infezione/malattiadella infezione/malattia
C) poche informazioni sui fattori di rischio C) poche informazioni sui fattori di rischio coinvolti nella infezione/malattia e nessuna sulla coinvolti nella infezione/malattia e nessuna sulla predisposizione geneticapredisposizione genetica
D) limitate conoscenze sugli eventi molecolari e D) limitate conoscenze sugli eventi molecolari e biochimici che permettono la biochimici che permettono la sopravvivenza/moltiplicazione di sopravvivenza/moltiplicazione di LegionellaLegionella nelle nelle cellule umane e nei reservoirs ambientalicellule umane e nei reservoirs ambientali
E) difficoltà a controllare/eradicare E) difficoltà a controllare/eradicare LegionellaLegionella spp spp applicando metodi di disinfezione efficaciapplicando metodi di disinfezione efficaci
Aspetti critici della legionellosi