Presentee futurodei biocarburanti -...
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Presente e futuro dei biocarburanti
La sfida della sostenibilità
Vito Pignatelli - ENEA
Workshop:Cibo ed Energia: un approccio sostenibile
Roma, 11 dicembre 2009
La Direttiva CE n. 28/2009 sulla promozionedelle fonti di energia rinnovabili
Obiettivi da raggiungere per il 2020:
• Ridurre le emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990
• Incrementare del 20% l’efficienza negli usi finali dell’energia rispetto ai livelli attuali
• Promuovere le energie rinnovabili con un obiettivo vincolante del 20% sul totale dei consumi energetici della UE e del 10%, per ciascun paese membro, dei consumi nel
settore dei trasporti terrestri
Consumi finali di energia per settore in Italia nel 2007
23,4
20,422,1
24,4
1,7
8,0
Trasporti
Industria
Terziario e residenziale
Generazione elettrica
Agricoltura e pesca
Altro
Fonte: ENEA, Rapporto Energia e Ambiente 2008
(% sul consumo interno lordo totale, pari a 194,2 Mtep)
Perchè i biocarburanti?
• L’obiettivo del 10% di sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile nel settore dei trasporti può essere raggiunto con i biocarburanti, l’idrogeno e l’elettricità da fonti rinnovabili.
• Nella pratica, i primi forniranno il contributo di gran lunga più importante, in quanto “I biocarburanti costituiscono oggi l’unico sostituto diretto dei combustibili fossili nel settore dei trasporti disponibile su scala significativa”(Fonte: Commissione Europea - Biofuels Progress Report, gennaio 2007)
Uso dei biocarburanti nella UE e obiettivistabiliti dalle relative Direttive Europee
Fonte: Elaborazione ENEA su dati EurObserv’ER - Biofuels Barometer 2009
5,75
0,5 0,7 1
1,92,6
3,3
5,3
10
2
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2020
Percentuale di biocarburanti sui consumi totali
Obiettivi della Direttiva 2003/30/CE
Obiettivo della Direttiva 2009/28/CE
% incorporazione
Consumi di biocarburanti nell’UnioneEuropea nel 2008
Fonte: Elaborazione ENEA su dati EurObserv’ER - Biofuels Barometer 2009
ktep
7.900,30
1.765,96
397,91
10.064,15
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
Biodiesel Bioetanolo Altri (*) Totale
(*) soprattutto oli vegetali puri, con una minore quantità di biometano
Valori di riferimento CE:
1 t biodiesel o olio = 0,86 tep
1 t bioetanolo = 0,64 tep
1 t di biometano = 1,20 tep
Principali caratteristiche di un biocarburante «ideale»
• Proprietà e caratteristiche chimico-fisiche il più possibile simili a quelle dei combustibili fossili sostituiti (fungibilità)
• Produzione da materie prime a basso costo, ampiamente disponibili e facilmente reperibili (competitività)
• Processi e tecnologie di produzione semplici, affidabili e scalabili, con basso impatto ambientale e consumi energetici contenuti (sostenibilità)
Contenuto energetico (p.c.i.) dei carburanti attualmente utilizzati
Fonte: Direttiva 2009/28/CE, Allegato III
Mj/l
32
21
27
36
33 34
0
10
20
30
40
50
Benzina Bioetanolo ETBE Gasolio Biodiesel Oliovegetale
Le “forme” del bioetanolo in Europa nel 2008
Fonte: Lyondell, 2009
Miscelazione diretta23%
Come ETBE74%
Come TAEE3%
Consumo totale di bioetanolo nella UE nel 2008: 2.460 kt
Biocarburanti attualmente utilizzati
• Miscele di esteri metilici derivati da oli vegetali e/o grassi animali (FAME), comunemente note con il nome di biodiesel
• Alcool etilico (bioetanolo), ottenuto da colture zuccherine o amilacee, e suoi derivati di sintesi chimica come gli eteri etil ter-butilico (ETBE) ed etil ter-amilico (TAEE)
• In misura minore oli vegetali purie biogas (biometano)
Mezzi di trasporto pubblici alimentati abiometano nella città svedese di Kristianstad (2008)
Tecnologie di produzione da colture agricole dedicate consolidate e mercato in costante espansione
Coltivazione di colza nei dintorni di Roma, 2008
Impianto per la produzione di biodieselda 400.000 t/anno della Società Biopetrol
Industries AG, Rotterdam (NL), 2009
Produzione di biodiesel nei Paesi dell’Unione Europea. Anni 2002-2008
Fonte: Elaborazione ENEA su dati European Biodiesel Board, 2009
migliaia di t 7.755
5.713
4.890
3.184
1.933
1.4341.065
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Il futuro dei biocarburanti in Italia e in Europa: i problemi aperti
• Capacità produttiva e adeguamento delle infrastrutture industriali
• Approvvigionamento della materia prima- possibile competizione con le produzioni alimentari- rapporto bilanciato fra produzioni locali e importazioni
• Problematiche tecnologiche e ambientali- bilanci energetici- impiego di miscele con elevato tenore di biocarburanti- chiusura delle filiere produttive / valorizzazione scarti esottoprodotti
Potenziali vantaggi di una “seconda generazione” di biocarburanti
• Produzione da materie prime non destinabili al mercato alimentare (residui o colture dedicate lignocellulosiche, oli e grassi di scarto, colture di microalghe ecc.)
• Migliore bilancio energetico e impatto ambientale (degradazione dei suoli, consumi idrici, riduzione emissioni CO2)
• Nuove tipologie di processi a carattere fortemente innovativo (biotecnologie, sintesi catalitica ecc.) con potenziali benefici in termini di sviluppo ed esportazione di know-how
Principali biocarburanti di IIa generazione
Fonte: IEA Bioenergy Implementing Agreement - From 1° to 2nd Generation BiofuelsTechnologies, novembre 2008
GassificazioneFermentazione anaerobica
Materiali lignocellulosiciBiomasse fermentescibili
BioidrogenoIdrogeno
Gassificazione e sintesiMateriali lignocellulosiciGas naturale di sintesi (SNG)
Metano
Idrogenazione cataliticaPirolisi
Coltivazione ed estrazione
Oli e grassi vegetali e animaliMateriali lignocellulosiciMicroalghe
Hydrodiesel
Greendiesel da pirolisiBiolio da microalghe
Biodiesel (ibrido fra Ia e IIa generazione)
Gassificazione e sintesiMateriali lignocellulosiciFischer-Tropsch dieselBiometanoloAlcoli superiori (butanolo e altri)Dimetil etere (DME)Ossigenati di sintesi (etanolo + MTHF ecc.)
Biocarburanti di sintesi
Idrolisi enzimatica e fermentazione
Materiali lignocellulosiciEtanolo da cellulosaBioetanolo
Processo produttivoMaterie primeBiocarburanteTipologia
L’Europa promuove lo sviluppo e l’uso dei biocarburanti di seconda generazione
Fonte: Direttiva 2009/28/CE
"Ai fini della dimostrazione del rispetto degliobblighi nazionali in materia di energie rinnovabiliimposti agli operatori e dell’obiettivo di impiegareenergia da fonti rinnovabili per tutte le forme di trasporto di cui all’articolo 3, paragrafo 4, il contributo dei biocarburanti prodotti a partire da rifiuti, residui, materie cellulosiche non alimentarie materiali lignocellulosici è consideratoequivalente al doppio di quello di altribiocarburanti"
Contenuto energetico (p.c.i.) dei biocarburanti di prima e seconda generazione
Fonte: Direttiva 2009/28/CE, Allegato III
3643Gasolio
3243Benzina
50
37
44
44
37
36
27
MJ / kg
21Bioetanolo
-Biogas (biometano)
34Olio vegetale puro
34Oli vegetali idrogenati (Hydrodiesel)
34BTL (gasolio sintetico da biomasse)
33Biodiesel
27Bio-ETBE (37% rinnovabile)
MJ / lCarburante
Percorrenza stimata per veicoli alimentati con biocarburanti prodotti da 1 ha di coltura
Fonte: Elaborazione ENEA su dati FNR (Fachangentur Nachwachsende Rahstoffe e. V.), 2009
64.000
67.600
23.300
22.400
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000
Biometano
BTL
Biodiesel da colza
Etanolo da cereali
km / anno
Il futuro dei biocarburanti: la sfida della sostenibilità
Fonte: Direttiva 2009/28/CE
(*) dal 1 aprile 2013 per impianti in attività il 23 gennaio 2008
(**) dal 1 gennaio 2018
60%50%35%
Nuovi impianti entrati in funzione dopo il 1 gennaio
2017 (**)
2017All’entrata in vigore della
Direttiva (*)
Biocarburanti - Riduzione minima emissioni CO2
biocarburanti e bioliquidi non devono essere prodotti su terreni ad alto livello di biodiversità. Nel calcolo delle emissioni di gas ad effetto serra saranno considerate anche le emissioni causate dal cambiamento dell’uso del suolo
Riduzione stimata (%) delle emissioni di GHGper alcune filiere di produzione di biocarburanti
Fonte: Elaborazione ENEA su dati della Direttiva 2009/28/CE, Allegato V, valori standard
(rispetto al gasolio)
93
19
3831
83
95
FT - diesel da residui lignocellulosici
FT - diesel da colture legnose
Biodiesel da olio di palma
Biodiesel da olio di colza
Biodiesel da olio di soia
Biodiesel da oli esausti e/o grassi animali
Riduzione stimata (%) delle emissioni di GHGper alcune filiere di produzione di biocarburanti
Fonte: Elaborazione ENEA su dati della Direttiva 2009/28/CE, Allegato V, valori standard
(rispetto alla benzina)
7470
52 49
71
85
Etanolo da paglia
Etanolo da residui legnosi
Etanolo da colture legnose
Etanolo da barbabietola
Etanolo da mais
Etanolo da canna da zucchero
Principali ostacoli per lo sviluppo dei biocarburanti di seconda generazione
• Alti costi di produzione
• Logistica e approvvigionamento delle materie prime
• Accettabilità delle caratteristiche qualitative dei biocarburanti da parte dell’industria e dei consumatori
• Investimenti considerati ad alto rischio
• Necessità di cambiamenti nei settori agricolo e forestale
• Difficoltà di valutazione degli impatti ambientali e bilanci energetici
Fonte: IEA - Potential for Sustainable Production of 2nd Generation Biofuels (Draft),
Settembre 2009
“Sebbene in presenza di investimenti significativi in RST&D in diversi paesi OCSE (ad esempio più di un miliardo di USD stanziati per il periodo 2008-2012 negli U.S.A.), è ancora incerto quando i biocarburanti di seconda generazione sarannocommercialmente competitivi. Lo Scenario diRiferimento del World Energy Outlook 2008 indicache i biocarburanti di 2a generazione non entreranno sul mercato su una piena scalacommerciale prima del 2020”
Fonte: IEA - Potential for Sustainable Production of 2nd Generation Biofuels (Draft),
Settembre 2009
Pertanto, è necessario un ulteriore, forte impegno della ricerca per sviluppare significativamente
questa tecnologia
Grazie per l’attenzione
Dr. Vito Pignatelli
ENEA - Gruppo Sistemi Vegetali perProdotti IndustrialiC.R. CasacciaVia Anguillarese, 30100123 S.M. di Galeria, Roma
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