Presentazione Storia Dei Fenici[1]

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I Fenici

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I Fenici

I Fenici erano un popolo semita che parlava una lingua affine a quella degli arabi ed ebrei.

“Fenici” è il nome attribuito dai greci a questo popolo: “foinix” in greco significa “porpora”, e venivano chiamati così per la fiorente lavorazione della porpora rossa ricavata dai molluschi di mare che serviva per tingere di rosso cupo i tessuti come il lino. Essi chiamavano se stessi Cananei e Canaan il loro paese.

Gli studiosi hanno potuto avere fonti dirette dei fenici basandosi sulle opere di scrittori come Omero.

Erano una popolazione nata

intorno 1500 a.C.e si presume che

essa abbia dato origine a

moltissime civiltà del Mediterraneo.

Questo popolo era stanziato dove

attualmente c’è il Libano; aveva

quindi uno sbocco sul mare in

un’ottima posizione del Mediterraneo.

Erano protetti dal mare ed erano

ricchi di materie prime come il legno,

la porpora, ecc.

La terra di Canaan era ricca di

insenature e di porti naturali, ma

poco fertile essendo una stretta

striscia chiusa tra il mare e le montagne.

Il destino dei Fenici appare segnato da queste condizioni ambientali: la presenza del mare, unito alla grande disponibilità di legname fornito dalle montagne particolarmente adatto alla costruzione di navi, spinse questo popolo alla navigazione e al commercio. Si distinsero anche nella pesca e nella lavorazione del vetro.

La decadenza di questo popolo è dovuta alla comparsa dei cosiddetti “popoli del mare” attorno al 1100 a.C. che si insediarono nelle sue terre, prendendo il controllo commerciale e bloccando così i traffici tra le popolazioni egiziane e mesopotamiche. Anche Sidone subì un’aggressione molto grave, ma riuscì a riprendersi.Tutte le città come Sidone,Biblo, Berito diventarono citta-stato. Ognuna era indipendente e governata da un proprio re. Dai documenti egiziani con cui commerciavano, possiamo capire che le città fenicie erano sempre in rivalità tra di loro.

Ricostruiamo quindi la storia

riguardante ogni singola città

Ripetiamo che i Fenici non hanno mai basato il loro potere su uno stato unitario, ma su un territorio governato da città-stato quali: Biblo, Tiro e Sidone. Queste città erano indipendenti fra loro, spesso rivali, e quindi non avevano un potere tale da riuscire a difendere il territorio dagli attacchi nemici.

Biblo: Si trova nei pressi dell’attuale Beirut, ed era uno dei maggiori centri economici della fenicia. Aveva un importante porto dal quale esportava cedro, tessuti e filati pregiati per l’Egitto. Un altro materiale esportato era il papiro, dal quale i greci diedero il nome alla città (byblos). La città era servita da due porti ed era protetta da una possente cinta muraria al cui interno sorge un ampio quartiere di abitazione.Il legame con l'Egitto si fece più stretto nel II millennio AC quando, per lunghi periodi, fu sottoposta direttamente al controllo egizio, diventando un luogo privilegiato di scambi economici,politici e culturali.

Attorno al 2300-2200 a.C. anche Biblo, come molte città della Fenicia, venne distrutta.

tempio di Baalat

città di Biblo

Sidone:Era situata vicino ad un area portuale, riparata da un promontorio ed era un importante centro mercantile. Raggiunse il massimo della sua potenza tra il 1500 e il 1100 a.C. approfittando del crollo della potenza marittima cretese. Anche quando fu sotto il dominio egiziano, Sidone riuscì comunque a conservare il proprio re, una propria flotta e completa libertà di commercio. La sua potenza fu così grande che anche Omero nelle sue opere chiamava Sidonii tutti i Fenici.

Fondò numerose colonie in tutto il Mediterraneo orientale, la sua potenza fu abbattuta da uno dei popoli del mare, i Filistei che abitavano le coste della Palestina.

Una parte dellaUna parte dellacittà di Sidone.città di Sidone.

Oggi l’acropoli della città fenicia conserva resti della seconda metà del II millennio a.C. e resti di costruzioni ellenistico-romane.

Tiro: Le prime notizie certe risalgono circa al I millennio a.C. ed ebbe inizio con la fine della potenza di Sidone. Per evitare rivalità nel mar Mediterraneo fondò molte colonie, arrivando fino al Mare del Nord e verso sud fino a Capo Verde. Aiutata dalla favorevole posizione geografica, prosperò grazie al commercio del vetro, del legno di cedro e soprattutto della porpora La potenza di Tiro fu abbattuta dagli Assiri, dai Babilonesi e in fine dai Persiani. Era circondata da una poderosa muraglia; comprendeva due porti: a nord il Sidonio e a sul l’egiziano.

Possiamo quindi dedurre che i Fenici erano un popolo di

navigatori e di mercanti.

Il commercio

Esportazione di:

• Legname

• Prodotti artigianali (Gioielli d’ oro, oggetti

di bronzo, intagli d’avorio)

Cedri

Vasi

La porporaI fenici erano i più bravi nella tintura di stoffe ed erano famosi per il color porpora che veniva ricavato dalla lavorazione di un particolare mollusco che vive nei fondali del meditteraneo; la città di Tiro era la prima produttrice di capi color porpora.

http://www.silab.it/storia/?pageurl=08-i-fenici-e-la-porpora

Murice: particolare mollusco utilizzato per il color porpora

La navigazioneI fenici costruivano navi resistenti e agili che avevano sia una vela quadrata sia i rematori. Erano di forma allungata e avevano una stiva molto spaziosa. Ad ogni approdo venivano riparate e cosparse di bitume per la tenuta stagna. Libro di storia

Vasi allungati che venivano incastrati nei sassi

Sassi sul fondo che mantenevano la stabilità della nave

UNICA VELA QUADRATA UTILE IN CASO DI VENTO FAVOREVOLE

Nave fenicia

Dopo la caduta dei “popoli del mare” i fenici divennero la massima potenza commerciale del mediterraneo. L’ espansione cominciò nel IX sec. E continuò nel VIII sec.. Le mete commerciali divennero pian piano sempre più lontane: dall’ Egitto al mar Egeo, a Malta, alla Sardegna, tutta la costa settentrionale dell’ africa fino ad oltre lo stretto di Gibilterra (Cadice, Tarsis). La più importante colonia fenicia è Cartagine che venne sconfitta dai Romani nel 146 a.C..

“L’ Enciclopedia” di Repubblica

http://www.mediterranean-yachting.com/Storia-5.htm

L’alfabeto fenicioL’alfabeto fenicio

Le necessità pratiche di commercio spinsero i fenici, nel 1050 a.C., a cercare un sistema di scrittura semplice. Così elaborarono un “alfabeto” , formato da 22 suoni riproducibili dalle nostre corde vocali, trascritti con linee semplici e facili da ricordare.

Esso era essenzialmente “consonantico”, cioè composto solamente da consonanti. Più tardi furono i Greci a inserire le vocali, e i Romani la perfezionarono scrivendolo in modo più facile.

Questo alfabeto divenne uno dei maggiori sistemi di scrittura, diffuso dai più grossi commercianti fenici attraverso Europa e Medio Oriente.

Alfabeto fenicio

Testo fenicio

La religioneLa religione Ogni città fenicia ebbe le proprie divinità,

dai nomi diversi ma dalle caratteristiche simili.

Le divinità femminili più importanti furono:

ASTERTE, dea guerriera e della fertilità,

e TANIT, dea anch’essa della fertilità

ma anche dell’amore e del piacere,

ed era associata alla buona fortuna.

Viaggiando le religioni si sovrapposero

formandone una nuova.

Questo fenomeno venne chiamato

dagli studiosi “SINCRETISMO RELIGIOSO”.

L’approccio alla religione da parte dei

Fenici era più ritualistico che mitologico.

L’arte Di questa grande civiltà restano ben poche tracce:

il tempo e gli uomini hanno cancellato quelle che certamente erano le grandiose città fenicie e così nulla a noi è arrivato dei loro palazzi e templi. Però negli ultimi anni nuove ricerche archeologiche hanno resto possibile il recupero di resti che ci hanno permesso di

ricostruire la struttura

architettonica e

urbanistica delle

città fenicie.

L’architettura A cominciare dall’architettura essa è caratterizzata

principalmente dalla statuaria e dalle stele, in cui è presente l’impronta dell’arte egiziana.

Notevoli sono anche i sarcofagi e le figurine di terracotta, ma una tipica produzione fenicia sono le maschere, di una ricchezza davvero eccezionale: la loro utilizzazione era inanzitutto funeraria ed esse servivano ad allontanare, con la loro espressione di smorfia, o a conciliare, con il sorriso, gli spiriti maligni.

La societàLa società

Delle città fenice si sa poco, in quanto come abbiamo detto prima, per la maggior parte, sono andate distrutte. È comunque possibile ricostruirne un modello:

- a capo di tutti c’era un re che regnava incontrastato;- esisteva anche un’Assemblea del Popolo; - esisteva anche una casta sacerdotale, articolata su

precisi simboli e riti;- la grande attività commerciale, inoltre, favoriva la

presenza di una classe borghese che spesso aveva influenza sulla scena politica;

- la ricchezza era data, non dalla proprietà terriera, ma dalle attività economiche;

Le città fenicie erano numerose, tutte vivevano separate tra loro. Erano tutte difese molto bene: isolate dal mare e contornate da possenti mura.

Resti di mura

L’inizio dei fenici

risale agli anni 1500 a.C.

850 a.C

inizio decadenza 527 a.C

. Inizio delle sottomissioni dei Persiani

1050 a.C.

nasce l’alfabeto

146 a.C.

1100 a.C. Fine dei Fenici, arrivo dei “popoli del mare” diventati interamente

dominio romano

1200 a.C.

espansione nel Mediterraneo

I creatori di questa Slide riguardante

i Fenici:

- Liverani Giorgia

- Liverani Linda

- Malpezzi Paolo- Morsiani Annalisa