Presentazione standard di PowerPoint - paesediruota.it · Non sono lontano, sono dall’altra...

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1 La Coccinella di Ruota Notiziario rotese, Giugno 2018, n. 32 Esce il primo giorno di ogni mese Visitate il bellissimo sito internet curato da Paolo Biagioni: www.paesediruota.it Per sempre nel nostro cuore

Transcript of Presentazione standard di PowerPoint - paesediruota.it · Non sono lontano, sono dall’altra...

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La Coccinella

di Ruota

Notiziario rotese, Giugno 2018, n. 32

Esce il primo giorno di ogni mese

Visitate il bellissimo sito internet curato da Paolo Biagioni:

www.paesediruota.it

Per sempre nel nostro cuore

Sommario:

03 - «Er Gatto» di G. Pagnucci

04 - Ricordo di Giorgio

05 - Sant’Agostino

06 – Belle notizie

07 - Ripopolamento ittico

08 - Una tragedia di 41 anni fa

09 - Paesi del Compitese

11 - Prima Comunione del 1923

12 - Corpus Domini 1980

13 - Corpus Domini 2018

15 - L’Oasi del Bottaccio

16 - «Il corbellaio» di L. Pucci

17 - Passeggiata fotografica

19 - I «Precetti»

20 - Nelson Mandela

22 - Gli erbi buoni

24 - Lavori chiesa

Hanno collaborato:Mario BarsocchiPamela GuasparottiPaolo BiagioniLuigi PucciVincenzo MonetaLali, Anna, Nicholas, Angel, Eva!

Gli articoli sono firmati e ognuno è responsabile di quello che scrive.E’ assolutamente vietato diffondere i contenuti attraverso i social.

Le copie cartacee sono disponibili:- Al Bar di Silvia- Dal parrucchiere Giuseppe

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Comunicazioni, foto e documentisono ben graditi, inviarli a:[email protected]

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1970

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Fra tutte le bestie ladre e le felineer gatto, er più birbante è sempre stato,con l’occhi furbi che sembran lanterninebasti ti guardi e t’à bell’e ffregato!

A girá di notte è da minchionie se tu ‘ncontri un can si fa vedée ‘nvece er gatto, vedi du’ lampionie va’ a sapé un po’ tu er gatto induv’è?

Un gatto lo chiami, ma sa’, un n’importa.Magari mangiasse e ddebbiti o pasticci,ma po’ te li caerebbe in sulla porta...Io bonin, mi toccherebbe anco pulicci!

È ladro se pagasse anco er noleggio:è lì che fa le fusa e via via ingolle,ma se un ci guardi ti scopre anco l’aveggio,se c’è la ciccia, la mangia anco se bolle.

Ti sta in ciglieri, si mette fisso a ‘n buo,arrota e bbaffi e chien er pelo ritto,aspetta er topo, ni par che sia già suo,è capace che quello è già in soffitto.

È ‘n pelandron che par sia nato in caffo:ni basta ‘i dipaná quarcosa ‘i bon,se te la vòr fregá, è più bona a sbaffo!Mi par che sia ma furbo, no minchion!

Ti si mette in d’una sala, in d’un salottoaccoccolato su ‘na portrona e lì ti guarda,par che ti dii: “Io ci sto ben, o sciabigotto”;ce la trovi in d’u[n] canton po’ bella ‘arda.

Ma co’ ragassi, come ce la sa fá: si fa lisciá er pelo, caresse a quer mo’ lì,fra succarti in dele gambe e ignaulátanto ni buttan un osso a ripulí.

M’entrò in der tascapan dela ‘orassion,lo lasciai lì e ‘ndei un po’ po’ alla sparta:mi mangiò la mortatella el lassaron,un ci lasciò, chi accèi, neanco la ‘arta!

Se vede un can, arrampia in su ‘na piantae po’ ni fa “pipiro” ‘ome e bbalocchi,er can un sa montá e lu’ lo canta;se scende con quelle granfie ni ‘ava l’occhi.

Una vorta lo buttai da un finestron

e ‘rivò in terra tutta una volata.Lo sai, mi gonfiò: «Come tu sei minchion!»,mi fece er verso co’‘na scodissorata.

Questo ni feci qua[n]d’ero piccolin:legai a un filo un topo farso,ni missi lì vicin a un buettine po’ aspettai che er gatto fusse apparso.

E ‘n quer tempo t’entrò er sornacchion,er pan che avevo in man, lo posai sur tavolinper vedé se mangiava er topo in un boccon;si sbafò er pan e fece: «Un son cretin!».

Un ti vole scappá nenco a dí «Ciao»,della massaia in cucina è ‘r su’ tormento,ni montan sulla ‘oda e lu’ fa “mao”,te la vòr chiené stesa, invece è dentro.

Dìan che er gatto di cipolle un campa;provate a chiudelo strinto in d’una stansa:delle cipolle un ce ne lascia stampa,apritini e vedete un ci n’avvansa.

Lo vedete a occhi chiusi er dormiglione ‘[n]vece pensa a quarchedun fregato,mettetini lì un coscio o ‘n porpetton:allora vedete se dorme o se è svegliato.

Come beschia felina un ci schersate,sapete, è ‘n po’ parente d’una vorpe:ti frega, ma po’ un ti vòr le ‘orpee le fatie se l’è sempre scansate.

Giacomo Pagnucci20 Gennaio 1981

Er gatto(Poesia in vernacolo rotese)

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La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte:è come fossi nascosto nella stanza accanto.Io sono sempre io e tu sei sempre tu.Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.Chiamami con il nome che mi hai sempre dato,che ti è familiare;parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.Non cambiare tono di voce,non assumere un’aria solenne o triste.Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.Prega,sorridi,pensami!Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,solo perché sono fuori dalla tua vista?Non sono lontano,sono dall’altra parte,proprio dietro l’angolo.Rassicurati,va tutto bene.Ritroverai il mio cuore,ne ritroverai la tenerezza purificata.Asciuga le tue lacrime e non piangere,se mi ami:il tuo sorriso è la mia pace.

Sant’ Agostino

Da Pamela

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Fiocco azzurro in casa Barsocchi!Il 26 Maggio è nato Romeo

Auguri ai genitori Valentina e Stefano e ai nonni rotesi Clara e Mario

AUGURI a: Anna BiagioniIl 27 MaggioHa fatto la Prima Comunione

A fronte di un triste evento anche qualche bella notizia!

AUGURI a: Luigi e Franca

Il 1° giugnoHanno festeggiato le nozze d’oro

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Giovedì 3 marzo 1977, alle ore 15:05,decollò dall'aeroporto di Pisa-SanGiusto il C-130H Hercules nominativoradio Vega 10. Il velivolo trasportava38 allievi della prima classe dei corsinormali dell‘ Accademia Navale diLivorno, a bordo per una attività diambientamento al volo, un ufficialeaccompagnatore e 5 membrid'equipaggio. Dopo circa 5 minuti daldecollo, alle 15:10, il grosso aereoimpattò sulle pendici del monteSerra, nel Comune di Calci, dopo avereffettuato, per motivi non accertati,una virata a sinistra che lo portava adimboccare la vallata del Serra,rivelatasi fatale in condizioni di volo abassa quota e scarsa visibilità, qualierano quelle del momento.All'incidente non sopravvissenessuna delle persone a bordo.Nel settembre 2012 è stata ritrovatauna parte del carrello da uncercatore di funghi in località Prato aCeragiola, nei boschi di Calci.Dopo 6anni, il 26 aprile 2018, il pezzorinvenuto stato recuperato etrasportato alla sede della 46ªBrigata aerea.

Il 5 marzo 1977 ebbero luogo le esequie delle vittime, presso il "piazzale" dell'Accademia navale,alla presenza dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone e di 20.000 persone.A seguito dell'incidente furono aperte due inchieste parallele, una civile ed una militare.Le conclusioni della prima identificarono quale causa prima del disastro le condizioni diinefficienza del velivolo, che, in condizioni di volo a bassa quota ed in presenza di terrenocollinare, non potevano che provocare un incidente. Non venivano escluse, però, responsabilitàdei piloti nella gestione della situazione.La seconda, invece, escludeva nettamente le inadeguate condizioni dell'aeroplano e attribuivaprincipalmente la responsabilità dell'incidente ad un errore umano, pur non potendo escluderealtri fattori come per esempio l'inspiegabile virata a sinistra.La procura, visti gli esiti delle inchieste, decise di archiviare il caso.

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Prima comunione a RuotaGiugno 1923 (95 anni fa)

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Il Corpus Domini del 1980

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La «fiorita» a Ruota

Pur essendo la manifestazionemolto sentita e partecipata

da tutti i paesaninel 2018 e nel 2019

a Ruota non ci sarà la processione del Corpus Domini e di conseguenza

nemmeno la fiorita

Nelle altre frazioni del Comune la tradizione

della «Fiorita»

continua..

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Originariamente in calendario il giovedì che segue

la prima domenica dopo Pentecoste, lo si celebra

prevalentemente la domenica successiva.

(quest’anno il 3 giugno) nella ricorrenza il Papa

sarà a Ostia.

Una festa di popolo

Il Corpus Domini (Corpo del Signore), èsicuramente una delle solennità più sentite alivello popolare. Vuoi per il suo significato, cherichiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia,vuoi per lo stile della celebrazione. Pressoché intutte le diocesi infatti, si accompagna aprocessioni, rappresentazione visiva di Gesù chepercorre le strade dell’uomo.

Le origini nel Medio Evo, in Belgio

a storia delle origini ci portano nel XIII secolo, inBelgio, per la precisione a Liegi. Qui il vescovoassecondò la richiesta di una religiosa che volevacelebrare il Sacramento del corpo e sangue diCristo al di fuori della Settimana Santa. Piùprecisamente le radici della festa vanno ricercatenella Gallia belgica e nelle rivelazioni della beataGiuliana di Retìne. Quest’ultima, priora nelMonastero di Monte Cornelio presso Liegi, nel1208 ebbe una visione mistica in cui una candidaluna si presentava in ombra da un lato.Un’immagine che rappresentava la Chiesa del suotempo, che ancora mancava di una solennità inonore del Santissimo Sacramento. Fu così che ildirettore spirituale della beata, il canonicoGiovanni di Lausanne, supportato dal giudiziopositivo di numerosi teologi presentò al vescovo larichiesta di introdurre una festa diocesi in onoredel Corpus Domini. Il via libera arrivò nel 1246 conla data della festa fissata per il giovedì dopol’ottava della Trinità.

Papa Urbano IV e il miracolo eucaristico di

Bolsena

L’estensione della solennità a tutta la Chiesa peròva fatta risalire a papa Urbano IV, con la bollaTransiturus dell’11 agosto 1264. È dell’annoprecedente invece il miracolo eucaristico diBolsena, nel Viterbese. Qui un sacerdote boemo,

in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebravaMessa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fuattraversato dal dubbio della presenza reale diCristo. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostiauscirono allora alcune gocce di sangue chemacchiarono il bianco corporale di lino(conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietredell’altare ancora oggi custodite nella basilica diSanta Cristina. Nell’estendere la solennità a tuttala Chiesa cattolica, Urbano IV scelse comecollocazione il giovedì successivo alla primadomenica dopo Pentecoste (60 giorni dopoPasqua).

L'inno scritto da san Tommaso d'Aquino

Papa Urbano IV incaricò il teologo domenicano

Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della

solennità e della Messa del Corpus et Sanguis

Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso

risiedeva, come il Pontefice, sull’etrusca città

rupestre di Orvieto nel convento di San Domenico

(che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al

santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava

teologia nello studium (l’università dell’epoca)

orvietano e ancora oggi presso San Domenico si

conserva ancora la cattedra dell’Aquinate e il

Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole

infatti che proprio per la profondità e completezza

teologica dell’officio composto per il Corpus

Domini, Gesù - attraverso quel Crocifisso - abbia

detto al suo prediletto teologo: "Bene scripsisti de

me, Thoma". L’inno principale del Corpus Domini,

cantato nella processione e nei Vespri, è il "Pange

lingua" scritto e pensato da Tommaso d’Aquino.

La storia. Corpus Domini: cosa significa, cosa si celebra

La prima fiorita (infiorata) allestita per la festivitàdel Corpus Domini risale al 1778 (anno in cuivennero allestiti alcuni quadri floreali nella viaSforza di Genzano) oppure al 1782 (anno in cui untappeto coprì l'intera via senza soluzione dicontinuità). Da allora le località in cui si allestisconofiorite (infiorate) in occasione nella ricorrenza delCorpus Domini sono numerose, specialmentedell'Italia centrale, ma anche dell'estero.

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13 Maggio 2018Gita «OASI DEL BOTTACCIO»

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Il CorbellaioPoesia

Sorge una costa lunga e remotadi un paese chiamato RuotaLassù di gente è abitato

dove anch’io sono natoSon nato in una casa non troppo bella

vicina al Rio dell’AcquarellaI primi passi a Ruota mossi

i primi vagiti fra i suoi sassiFu la tua aria pura e gradita

che i primi anni mi diede la vitaAndavo con la mia mammina

lungo la via fino alla PollinaE i giovani si rubavano il cuore

lungo la Via di PiumaggioreOh! Che orrenda sorte

Ruota partir dalle tue porteGiù verso Compito mostrami la via

dove era nata mamma miaCoi miei pennati e miei coltelli

pulir le stecche dei miei corbelliA un corbellaio senza moneta

resta più facile fare il poetaMa i poeti avevan vuoto il granaio

figurarsi un povero corbellaio

Luigi Pucci, Maggio 2018

Eh si ….difficile a credersi Ma anche Mario lavora …. !!!!!!

Ecco le prove !!!!!

Agli inviati dilibrottami non sfugge

nulla!!!

Nuovi poeti si rivelano!!Luigi Pucci

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6 Maggio 2018

Passeggiata fotografica

per il nostro paese ,

con una guida d’eccezione

Mario Barsocchi !

Organizzazione

Pamela G.

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Cari Paesani,

ci sono nella vita di ognuno di noi, dei precetti, delle

frasi che aiutano a vivere meglio… quelle che ci

ripetiamo quando cerchiamo uno stimolo, un

incoraggiamento…!

Questo libro (365 gg con Wonder) ne propone uno

per ogni giorno dell’anno…

leggendolo con i ragazzi qualche giorno fa, è venuta

l’idea di andare a chiedere per il paese

“QUAL’E’ LA FRASE CHE TI FA VIVERE MEGLIO?“

Ecco qua le cose raccolte …!

Grazie a chi ha condiviso e ai nostri inviati speciali: Lali, Anna, Nicholas, Angel ed Eva!

“Leggi che ti fa bene“

Elisabetta

“I bimbi sono l’unica cosa che mi incoraggia“

Giannina

“Tutti per uno e uno per tutti“

Eleonora

“Se vuoi cambiare il mondo prima

cambia te stesso“

Katia

“Se ami la vita ti aiuterà“

Celina

“La prima persona a cui voglio bene è me stessa“

Lali

“Come fai sbagli, domani è un altro giorno”

Luana

“Il successo non arriva con i voti, i diplomi

o i premi. Arriva con l’esperienza che

aumenta la fiducia in ciò che è possibile “

Lali

“Sii te stesso, quello che sei sempre”

Anna Biagioni

“Ho disegnato il mondo a colori ….

me ne vado in giro a fare tentativi

fino a che non avrà combaciato!”

Pamela

“Be water, my friend“

Paolo Biagioni

“Non far piovere Lecca-Lecca Bau Bau“citazione Nuvolo (Cane)

Organizzazione

Pamela G.

Gli inviati

di Librottami

I Precetti

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Celebre discorso pronunciato a Pretoria il 10maggio 1994, quando dopo 27 anni diprigionia, l'elezione di Nelson Mandelasegna la fine dell'apartheid.

«Oggi, tutti noi, con la nostra presenza qui econ le celebrazioni in altre parti del nostropaese e del mondo, conferiamo gloria allaneonata speranza di libertà. Siamo appenausciti dall'esperienza di una catastrofestraordinaria dell'uomo sull'uomo duratatroppo a lungo, oggi qui deve nascere unasocietà a cui tutta l'umanità guarderà equesto ci renderà orgogliosi.I nostri atti quotidiani devono produrre unarealtà del Sud Africa capace di rafforzare lanostra umanità, la fede nella giustizia, dirafforzare la nostra fiducia nella nobiltàdell'animo umano e sostenere tutte le nostresperanze per una vita gloriosa per tutti.Tutto questo lo dobbiamo a noi stessi maanche per i popoli del mondo che sono cosìben rappresentati qui oggi. Per i mieiconnazionali, non ho esitazione a dire cheognuno di noi è intimamente legato al suolodi questo bellissimo paese come lo sono glialberi di jacaranda di Pretoria e le mimose delBushveld.Ogni volta che uno di noi tocca il suolo diquesta terra sentiamo un senso dirinnovamento personale. L'umore cambiauna nazione come il clima cambia le stagioni.Siamo mossi da un senso di gioia e di euforiaquando l'erba diventa verde e il fiore fiorisce.Tale unità spirituale e fisica che tutti noicondividiamo con questa patria comune,spiega la profondità del dolore che tutti noiabbiamo sentito nei nostri cuori quando cisiamo visti strappare il nostro paese a causadi un conflitto terribile, che, come abbiamo

visto, ci ha causato disprezzo, messo fuorilegge e isolato dai popoli del mondo, proprioperché il Sud Africa era diventata la baseuniversale della perniciosa ideologia e lapratica del razzismo e di oppressione razziale.Noi, il popolo del Sud Africa, oggi siamosoddisfatti che l'umanità ci ha riportatoindietro, nel suo seno, che noi, che eranamofuorilegge sino a non molto tempo fa, oggiabbiamo avuto il raro privilegio di essereospiti per le nazioni del mondo qui sul nostrosuolo.Ringraziamo tutti i nostri illustri ospitiinternazionali per essere venuti a prenderepossesso, con la gente del nostro paese, di ciòche è, dopo tutto, una vittoria comune per lagiustizia, la pace, la dignità umana.Siamo certi che continuerete a stare da noi,come noi ad affrontare le sfide dellacostruzione della pace, prosperità,combattendo il sessismo, il razzismo e la non-democrazia.Apprezziamo profondamente il ruolo che ilnostro popolo e i politici democratici,religiosi, donne, giovani, imprese, capitradizionali e tutti hanno svolto per arrivare aquesta conclusione. Non ultimo tra questi è ilmio secondo vice Presidente, l'Onorevole FWde Klerk.Vorremmo anche rendere omaggio allenostre forze di sicurezza, per il ruoloimportante che hanno svolto nel garantire lenostre prime elezioni democratiche e latransizione verso la democrazia, mettendoleal riparo da forze ancora assetate di sangueche ancora non si rassegnano.Il tempo per la guarigione delle ferite èvenuto. Il momento di colmare gli abissi checi dividono è venuto.

Un po’ di storia per aiutarci nella riflessione…..

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Il tempo di costruire èsu di noi, è il nostrotempo, la nostra ora.Abbiamo, finalmente,raggiunto la nostraemancipazione politica.Ci impegniamo aliberare tutto il nostropopolo dalla schiavitùcontinua della povertà,della privazione, dellasofferenza, delladiscriminazione digenere e altro.

Siamo riusciti a compiere i nostri ultimi passiverso la libertà in condizioni di relativa pace.Ci impegniamo per la costruzione di una paceintera, giusta e duratura.Abbiamo trionfato nel tentativo di impiantaredei semi di speranza nel cuore di milioni dinostri cittadini. Oggi entriamo nel patto chenoi costruiremo una società in cui tutti isudafricani, bianchi e neri, saranno in grado dicamminare a testa alta, senza alcun timorenei loro cuori, certi del loro inalienabile dirittoalla dignità umana - una nazione arcobalenoin pace con se stessa e il mondo.Come segno del suo impegno per ilrinnovamento del nostro paese, il nuovogoverno provvisorio di unità nazionale saprà,in via d'urgenza, affrontare la questione dellaamnistia per la nostra gente che attualmentesta scontando pene detentive.

Dedichiamo questa giornata a tutti gli eroi ele eroine di questo paese, per aver sacrificatola loro vita in molti modi perché potessimotornare ad essere liberi, e al resto del mondoche ci ha accompagnato in questo cammino.I loro sogni sono diventati realtà. La libertà èla loro ricompensa.L'abbiamo capito ora che non vi è nessunastrada facile per la libertà. Lo sappiamo beneche nessuno di noi da solo può farcela e averesuccesso.Dobbiamo quindi agire insieme come unpopolo unito, per la riconciliazionenazionale, per la costruzione della nazione,per la nascita di un nuovo mondo.Fa che ci sia giustizia per tutti.Ci sia pace per tutti.Che ci sia di lavoro, pane, acqua e sale pertutti.Lasciate ogni sapere saputo e sappiate cheogni corpo, ogni mente e ogni anima sonostati liberati per soddisfare se stessi e per lafelicità di ciascuno.Mai, mai, mai e di nuovo sin questa bellissimaterra conosceremo di nuovo l'esperienzadell'oppressione di uno sull'altro, mai piùdovremo subire l'umiliazione di essere lapuzzola del mondo.Lasciate che il regno di libertà.Il sole non sia mai fissato su un risultato cosìglorioso e umano!Dio ci benedica e benedica la nostra terra.

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Pagine tratte dal volume

«Gli erbi boni della cucina tradizionale

garfagnina»Per gentile

concessione dell’autore Ivo Poli

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SITUAZIONE LAVORI TETTO CHIESA SAN BARTOLOMEO

Il rifacimento del tetto Chiesa è praticamente completato.

Lunedì 4 giugno verrà effettuato il sopralluogo da parte del Progettista e della Direzione Lavori. Se quanto

realizzato è conforme al capitolato di fornitura si potrà dar seguito allo smontaggio delle impalcature.

Abbiamo chiesto le autorizzazioni per poter recuperare il piccolo campanile a vela posto sopra la sacrestia:

speriamo di ottenerle in questi giorni in modo da completare il tutto.

Sinteticamente gli interventi effettuati:

- smontaggio completo copertura con pulizia e recupero embrici e canaletti

- smontaggio completo mezzane

- smontaggio travi di colmo e smontaggio parziale dei travicelli

- sostituzione di 9 travi di colmo

- sostituzione di 187 travicelli

- cordolo in acciaio 200x15 lungo tutte le mura perimetrali ancorato con legante chimico alla struttura con

barre diametro 16mm

- posizionamento di tavolato ad incastro in abete spessore 32mm al posto delle mezzane

- posizionamento guaina traspirante

- posa in opera dei dispositivi anticaduta (linea vita)

- posizionamento di converse in rame nelle giunzioni tra tetto e facciata chiesa e tra falda nord e campanile (in

passato luogo di infiltrazione di acqua)

-consolidamento delle capriate nella parte frontale chiesa con inserimento di profilati in acciaio (per

infiltrazioni dette sopra)

La falda di tetto lato nord (cimitero) è stata coperta utilizzando embrici e canaletti smontati. Osservando dalla

strada non si nota alcuna differenza rispetto a prima. L'altra falda ( lato sud ) in parte è stata coperta con il

vecchio materiale ( parte vicino alla sagrestia) il resto con embrici e canaletti "antichizzati".

La Chiesa sarà, visto quanto sopra, resa agibile nella seconda settimana di giugno.

Vincenzo Cuono