Presentazione standard di PowerPoint · 2019. 8. 7. · LA VITA Si avvicina all’arte a venti...
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HENRI MATISSE
Henri Matisse può essere considerato uno dei PIÙ
IMPORTANTI ARTISTI DEL XX SECOLO. È conosciuto
soprattutto per i suoi QUADRI, MA è stato anche
ILLUSTRATORE, INCISORE e SCULTORE.
HENRI MATISSE (1869-1954)
LA VITANasce a CHATEAU CHAMBRESIS il
31 dicembre del 1869…
…da una famiglia dicommercianti della Francia nord-orientale, lui stesso da giovane studia legge a Parigi. Ottenuta la qualifica, diventa
un IMPIEGATO STATALE.
LA VITASi avvicina all’arte a venti anni, dopo un
attacco di appendicite che lo costringe a
letto. Passa la convalescenza a dipingere
e comprende che è quella la sua strada,
così lascia tutto per seguire la sua
ispirazione.
Comincia a studiare arte all’ACCADEMIA
JULIAN, dove segue le lezioni di
ADOLPHE BOUGUEREAU.
LA VITA
Da uomo borghese trascorre una
VITA TRANQUILLA circondato
dal calore degli affetti famigliari e
dalla stima dei suoi allievi.
Sua figlia MARGUERITE poserà
in molte opere eseguite all’inizio
del secolo (1900).
Matisse incontra
spesso PICASSO, di dodici anni
più giovane. Il loro è un rapporto
di RIVALITÀ, RISPETTO di
reciproco ARRICCHIMENTO
artistico.
LA VITA
Per tutta la sua vita continuò
ad ESPLORARE e
SPERIMENTARE soluzioni
sempre originali per il
rinnovamento della pittura.
Morì nel 1954 a NIZZA.
Matisse è stato l’esponente di maggior picco di quel gruppo di artisti denominati
“FAUVES” (fiere, bestie selvagge). Il soprannome fu dato loro nel 1905 dal critico d’arte Louis Vauxcelles per il modo violento e selvaggio con cui
usavano i colori nelle loro opere. Per i Fauves l’uso potente dei colori,
DISTACCATO DALLA RESA EFFETTIVA DELLA REALTÀ, era un modo per
esprimere il proprio stato d’animo, le proprie pulsioni interiori. Erano
“ESPRESSIONISTI”.
I FAUVES
Lo stile di Matisse siporta sul piano dellaBIDIMENSIONALITÀ
sacrificando al colore sia la
tridimensionalità sia la definizione dei
dettagli. L’USO DEL COLORE
IN MATISSE È QUANTO PIÙ
INTENSO E VIVACE SI SIA MAI VISTO IN
PITTURA.
I suoi COLORI rievocano il calore
delle terre africane, dell’oriente e
della cultura islamica con l’eleganza
degli ARABESCHI che ornano le sue
tele, il tutto frutto delle conscenze
assimilate durante i suoi numerosi
viaggi.
(es. Moorish Screen, 1921, olio su tela, 91×74 cm, Philadelphia Museum of Art, USA).
MATISSE SI FARÀ SEMPRE INFLUENZARE
DAI SUOI VIAGGI E DALLA SCOPERTA
DELLE VARIE CULTURE CHE MAN MANO
CONOSCERÀ.
Dal viaggio a Mosca 1911, riporterà la scoperta e l’uso della
TINTA GIALLO ORO (simbolo del divino), che ricorderà il
colore oro tipico dei mosaici delle chiese ortodosse, scoprendovi anche la bellezza
delle icone.
Usa COLORI PRIMARI stesi con forza e senza nessuna stemperatura tonale;
Ad essi accosta i COLORI COMPLEMENTARI con l’evidente intento dirafforzare il contrasto timbrico;
Ne risulta un insieme molto vivace con un evidente gusto per la decoratività.
I SUOI COLORI SQUILLANTI HANNO INFLUENZATO
GENERAZIONI DI ARTISTI IN EUROPA E IN AMERICA
MATISSE E I FAUVES
APRONO COSÌ LA STRADA
ALLE AVANGUARDIE
MATISSE stempera anche le FORME
rendendole SINTETICHE e LINEARI
Anche se MATISSE è universalmente conosciuto come maestro dei colori, va
tuttavia ricordata la sua VASTISSIMA PRODUZIONE
GRAFICA:
LITOGRAFIE
INCISIONI SU LINOLEUM
DISEGNI A MATITA BIANCA SU CARTA
Fra le tante ed originale tecniche adottate da MATISSE, una delle più
estrose e allegre è senza dubbio quella adottata per realizzare il «LIBRO JAZZ»
pubblicato nel 1947.
Si tratta di PAPIERS DÉCOUPÉS
(carte ritagliate),
Fogli COLORATI A TEMPERA,
RITAGLIATI ed INCOLLATI in modo da
creare immagini quasi astratte,
coloratissime ed apparentemente
«improvvisate» come un pezzo di
carta jazz!
LE CINQUE
MEMORABILI
OPERE DI
MATISSE…
Donna con cappello (Femme au chapeau) OLIO SU TELA (80,65X59,69 CM) 1905 MUSEUM OF MODERN
ART SAN FRANCISCO
Madame Matisse OLIO SU TELA (40,5 X 32,5 CM), 1905 STATENS MUSEUM FOR KUNST DI COPENAGHEN
Nudo Blu OLIO SU TELA (40,5 X 32,5 CM), 1907 MUSEUM OF ART MARYLAND
Atelier Rosso OLIO SU TELA (180.5x221 cm), 1908 MUSEO DELL’ERMITAGE DI SAN PIETROBURGO
L
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D
A
N
Z
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La più celebre tra le opere di Matisse è senza dubbio «LA DANZA», prodotta tra il 1909 e il 1910. È un olio su tela conservato al museo dell’Ermitage di San
Pietroburgo (260x391cm)
Il quadro sintetizza in
modo esemplare la sua poetica ed
il suo stile.Il quadro
TRASMETTE UNA
SUGGESTIONE IMMEDIATA.
IL SENSO DELLA DANZA,
che unisce in girotondo cinque
persone, è qui sintetizzato con
pochi tratti e con appena tre
colori.
Ne risulta una IMMAGINE
quasi SIMBOLICA che può
essere suscettibile di PIÙ
LETTURE ed
INTERPRETAZIONI.
Il VERDE che occupa la parte inferiore
del quadro simboleggia la Terra.
Segue la curvatura del nostro mondo e
sembra fatto di materiale elastico:
il piede di uno dei danzatori imprime alla
curvatura una deformazione dovuta al suo
peso.
Il BLU nella parte superiore è ovviamente
il cielo. Ma si tratta di un blu così denso e
carico che non rappresenta la nostra
atmosfera terrestre bensì uno spazio
siderale più ampio e vasto da contenere
tutto l’universo. E sul confine tra terra e
cielo, o tra mondo ed universo, stanno
compiendo la loro danza le cinque figure.
Le loro BRACCIA sono TESE nello slancio di tenere CHIUSO UN
CERCHIO che sta per aprirsi tra le due figure poste in basso a
sinistra. UNA delle figure è infatti tutta PROTESA IN AVANTI per
AFFERRARE LA MANO dell’UOMO, mentre quest’ULTIMO ha
una TORSIONE del busto per ALLUNGARE la propria MANO
ALLA DONNA.
La loro DANZA può essere vista
come ALLEGORIA della VITA
UMANA, fatta di un movimento
continuo in cui la tensione è sempre
tesa all’unione con gli altri. E tutto
ciò avviene sul CONFINE DEL
MONDO, in quello spazio precario
TRA L’ESSERE E IL NON ESSERE.
Il VORTICE CIRCOLARE in cui sono
trascinati ha sia i caratteri gioiosi
della vita in movimento, sia il senso
angoscioso della necessità di
dovere per forza danzare
SENZA SOSTA.
IN QUESTO QUADRO MATISSE GIUNGE AD UNA SINTESI
TOTALE TRA CONTENUTO E FORMA, RIUSCENDO AD
ESPRIMERE ALCUNE DELLE PROFONDE VERITÀ CHE
REGOLANO, NON SOLO LA VITA DELL’UOMO, MA
DELL’INTERO UNIVERSO.