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MISCELLANEA
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IL TRIAGE OGGI
Il triage è una disciplina prettamente infermieristica, flessibile, con tante varianti dipendenti dalle risorse a disposizione, da esigenze locali, organizzative e logistiche.
TRIAGE DI BANCONE
TRIAGE GLOBALE
TRIAGE DEDICATO IN ALCUNI OSPEDALI PER TIPOLOGIE PARTICOLARI DIPAZIENTI (PER ESEMPIO I BAMBINI)
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CENNI LEGISLATIVI
D.P.R. del 27/03/1992: Atto di indirizzo e
coordinamento emergenza sanitaria art.10.
ATTO INTESA STATO-REGIONE del 11/04/1996:
Linee guida sul sistema di emergenza sanitaria.
D.G.R. n°706 del 29/06/1998: Progetto
accreditamento : esito sperimentazione.
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CENNI LEGISLATIVI
Atto d’ intesa fra Stato e Regioni 11/04/1996
All’interno dei DEA deve essere prevista la funzione di Triage, come primo
momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti
che consentono di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione è svolta
dal personale Infermieristico adeguatamente formato che opera secondo
protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio.
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Rivoluzione al Pronto soccorso, addio ai codici colore, arrivano i numeri
Dal 1° gennaio 2018, nei pronto soccorso della Toscana
i codici di priorità saranno numerici: dall'1 dell'emergenza al 5 della non urgenza.
Perché ripensare l'organizzazione del PS?
Per ricercare nuove soluzioni per affrontare le problematiche delle lunghe attese.
Per assicurare maggiore attenzione alle persone con fragilità.
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Linee di attività e percorsi specifici
All'interno di ogni PS vengono individuate tre linee di attività:
-linea di attività ad alta complessità
-linea di attività a complessità intermedia
-linea di attività a bassa complessità articolata in:
-codici minori (con medico)-see & treat (a gestione infermieristica con supervisione medica)
-fast track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica)
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CARATTERISTICHE
DEFINIZIONI E PERCORSI IN
EMERGENZE E URGENZA
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Urgenza
Una condizione statisticamente ordinaria che riguarda uno o pochiindividui colpiti da processi patologici per i quali è necessario adottare, entro breve tempo, l’opportuno intervento terapeutico nell'ambito dellanormale organizzazione sanitaria
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Emergenza
Una condizione statisticamente poco frequente che coinvolge uno o piùindividui vittime di eventi che pretendono immediato ed adeguatointervento terapeutico ovvero il ricorso a mezzi di trattamento straordinaried improcastinabili.
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Trauma
Condizione nelle quale si ha trasferimento di energia da un agente ad un ospite
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• L’ ora d’oro
• Dal momento della lesione
• Al trattamento definitivo
• EMS: “10 minuti di platino”
• Valutazione e Gestione
• Ogni azione deve avere una finalità salva-vita
• Organizzata, attenta ai dettagli, selettiva, rapida
La sopravvivenza nel Trauma
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La valutazione della Scena
1. Precauzioni standard
2. Sicurezza della scena
3. Triage iniziale (num. totale di pazienti)
4. Bisogno di ulteriore aiuto o equipaggiamento
5. La Dinamica della lesione
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Meccanismi di base del movimento
LESIONI CHIUSE
Rapida decelerazione orizzontale
Rapida decelerazione verticale
Energia trasferita da strumenti
smussi
LESIONI PENETRANTI
Proiettili
Coltelli
Cadute su oggetti
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VALUTAZIONE DEL TRAUMA
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I TEMPIGOLDEN HOUR
DAL MOMENTO DEL TRAUMA..... .....AL TRATTAMENTO FINALE DELLA LESIONE
QUANTO TEMPO SULLA SCENA?
Paziente stabile – 10 minutiPaziente instabile – 5 minuti
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ORGANIZZAZIONE DEL TEAM
TEAM LEADER – VALUTAZIONE ED ALGORITMO
1 SOCCORRITORE – TESTA VIE AEREE E VOMITO
2 SOCCORRITORE – COLLABORA CON T.L.
MINIMO 3 OPERATORI
CHI FA COSA
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VISIONE D’INSIEMEV
ALU
TAZI
ON
E P
RIM
AR
IAValutazione della scena
Valutazione iniziale
Valutazione Rapida del Trauma
Esame Focalizzato
Valutazione Secondaria Esame durante il trasporto
2 M
INU
TI
LOAD E GO SITUATION ?
NO SI
5 MINUTI
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U
P
V
AALERT (sveglio, collaborante)
Risponde a stimoli VERBALI
Risponde al DOLORE (Pain)
NON RISPONDE(Unresponsive)
Livello iniziale di coscienza
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S Sintomi
A Allergie
M Medicinali
P Pregressa storia medica
L L’ultimo pasto
E Eventi che hanno preceduto l’incidente
Breve Anamnesi
Focalizzata
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SHOCK
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Stato di inadeguata perfusione dei tessuticon conseguente inadeguato apporto diossigeno, glucosio, elettroliti e fluidi
una lotta intensa dove la sconfitta è giàstata decretata, a meno che... qualcosa non intervenga in tempo utile e risulti efficace
shock
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Attività di costante equilibrio
Perfusione normale
PERFUSIONE
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Perfusione normale
Frequenza cardiaca x Volume Stroke = Gittata Cardiaca
Gittata cardiaca x RVP = Pressione Arteriosa
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I Globuli rossidiminuiscono
PerfusioneInadeguata
ProcessiAnaerobi
Peggioramentodell’Ipossia
Aumento delleCatecolamine
Morte cellulare
PROGRESSIONE DELLO SHOCK
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Shock ipovolemico
Ipovolemia assoluta
• Lo spazio vascolare è ampio
• Le catecolamine causano vasocostrizione.
– Perdite ematiche minori: vasocostrizione sufficiente
– Perdite ematiche importanti: vasocostrizione insufficiente
Presentazione clinica
• Polsi deboli
• Tachicardia
• Pallore;
• Giugulari piatte
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Shock distributivo
Ipovolemia relativa
• “Shock da vasodilatazione”• Spazio vascolare intatto
• Interruzione dell’innervazione simpatica
• Perdita della normale vasocostrizione; lo spazio vascolare diviene “troppo grande”
Presentazione clinica
Variabile a seconda della tipologia di shock distributivo
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Shock meccanico
Ostruzione del flusso verso e attraverso il cuore
• Rallentato ritorno venoso
• Ridotta gittata cardiaca
Presentazione clinica
• Distensione giugulari
• Cianosi
• Effetti catecolaminici
• Pallore, tachicardia, diaforesi
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Vie aeree
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Vie aeree
Laringe
• Prominenza laringea
• Corde vocali
• Cartilagine tiroidea
• Cartilagine cricoidea
• Manovra di Sellick
• Membrana cricotiroidea
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Misure
• Le distanze possono variare di diversi cm
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Perfusione normale
• Ossigenazione normale
• Sat O2: 100 mmHg
• Pulsiossimetria• Fine: mantenere Sat O2 >95%
• Monitorare Sat O2 in tutti i pazienti traumatizzati
• Monitorare Sat O2 in ogni compromissione respiratoria
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Ossigeno supplementare
% Ossigeno Dispositivo Flusso
40–50% Maschera facciale 10–12 lpm
60–90% Maschera + reservoir 12–15 lpm
25–30% Cannula Nasale 2–6 lpm
40–50% Ventilazione in AMBU 12–15 lpm
90–100% AMBU + Reservoir 12–15 lpm
100% CVM 40 lpm
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Ventilazione normale
Tidal volume (VT)
400 to 600cc (adult)
• VT x Atti respiratori/min. = Volume minuto
• 500cc x 12 Atti/min = 6 litri/min (adulto)
– Veloce,superficiale: 250cc x 24 breaths/min = 6 litri/min
– Lento, profondo: 750cc x 8 breaths/min = 6 litri/min
Volume movimentato ad ogni respiro
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Ventilazione normale
• Ventilazione normale
• Anidride carbonica nel sangue(pCO2) 35–40 mmHg
• Ventilazione anormale
• Ipoventilazione: pCO2 superiore ai 40 mmHg
• Iperventilazione: pCO2 inferiore ai 35 mmHg
• Capnografia
• La CO2 di fine espirazione (EtCO2) è in rapporto diretto con la pCO2
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Perfusione e Ventilazione
Monitorizzare l’efficacia
La pulsiossimetria (SpO2)monitorizza l’ossigenazione
La Capnografia (EtCO2)monitorizza la ventilazione
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DISPOSITIVI PROTEZIONE VIE
AEREE
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DISPOSITIVI
SOVRAGLOTTICI
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Trauma toracico
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Trauma toracico
La lesione toracica è comune
• 50% dei traumi multipli
• 25% delle morti per trauma
Un riconoscimento ed un trattamento rapido possono
controllare lesioni toraciche potenzialmente fatali
• Circa il 15% richiedono un intervento chirurgico
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Valutazione primaria
“la sporca dozzina”
1. Ostruzione delle vie aeree
2. Pneumotorace aperto
3. Lembo costale
4. Pneumotorace iperteso
5. Emotorace massivo
6. Tamponamento cardiaco
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Valutazione secondaria
“la sporca dozzina”
7. Contusione miocardica
8. Rottura traumatica dell’aorta
9. Lesione dell’albero tracheobronchiale
10. Lesioni diaframmatiche
11. Lesioni dell’esofago
12. Contusione polmonare
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Pneumotorace aperto
• “ferite aspiranti della parete toracica”
• L’aria entra negli spazi pleurici
• La ventilazione è compromessa
• Ne risulta ipossia
• Segni e sintomi
• Proporzionali all’ampiezza della ferita
La “sporca dozzina” nellavalutazione primaria
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Volet costale
La “sporca dozzina” nellavalutazione primaria
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Pneumotorace iperteso
• Decomprimere il lato interessato
• Distress respiratorio e cianosi
• Perdita del polso radiale
• Diminuzione del livello di
coscienza
• Load and Go
La “sporca dozzina” nella valutazione primaria
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Emotorace massivo
• Ansia e confusione
• Vene del collo
• Non distese: ipovolemia
• Distese:
compressione mediastinica
• Suoni polmonari diminuiti
• Ipotimpanismo alla percussione
• Shock
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Trauma Cranico
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DEFINIZIONE DI T.B.I
Trauma Cranico
H.I. Head Injury
T.B.I. Traumatic Brain Injury
è una patologia traumatica acuta che interessa il cranio e le
strutture nervose in esso contenute
0
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LA T.B.I. NEL FENOMENO
TRAUMA
Causa maggiore di morte e disabilità
Presente nel 40% dei politraumi
50% dei traumi con motociclo
Mortalità doppia rispetto ai non traumatizzati cranici
Le lesioni craniche vanno considerate potenzialmente associate a
trauma spinale
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LESIONI PRIMARIE
Danno immediato
Colpo e contraccolpo
Presente al momento del trauma
50 Head Trauma -
GestioneOrientata alla prevenzione
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LESIONI SECONDARIE
Risultato dell’ipossia e della ridotta perfusione
Risposta alla lesione primaria
Sviluppano in ore
Il personale sanitario extra ed intraospedaliero è tenuto a
mettere in campo tutte le strategie necessarie alla
prevenzione e alla minimizzazione dell’insulto cerebrale
da lesione secondaria
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ABC dell’ anatomia cerebrale
Volume intracranico :
• Cervello
• Liquido cefalorachidiano
• Volume vasi ematici
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MONRO-KELLIE
-
ABC della fisiologia
cerebrale
Pressione intracranica (PIC)
• Pressione del cervello e del contenuto all’interno del cranio
Pressione arteriosa media (PAM)
• Pressione all’interno del sistema vascolare
(S+2D)/3 oppure D + 1/3 DIFF.
Pressione di perfusione cerebrale (PPC)
– Pressione richiesta per perfondere il cervello
-
ABC della fisiologia
cerebrale
LA PPC SI RIDUCE SE :
• DIMINUISCE LA PAM
• AUMENTA LA PIC
QUINDI
IL PAZIENTE TRAUMATIZZATO CRANICO CON SOSPETTO
AUMENTO DELLA PRESSIONE INTRACRANICA NON TOLLERA
L’IPOTENSIONE
OBIETTIVO : MANTENERE LA PERFUSIONE CEREBRALE
PPC = PAM – PIC
-
CONCLUDENDO
PAS 110–120 mmHg rappresenta il valore minimo
sufficiente a mantenere una PPC adeguata
INOLTRE...
IL PAZIENTE TRAUMATIZZATO CRANICO NON
TOLLERA L’IPOSSIA
Una buona gestione delle vie aeree e’ fondamentale per
prevenire la lesione secondaria
-
... e sul territorio......
L’alterazione della coscienza rappresenta un precoce
indicatore di lesione cerebrale o di aumento della PIC
TRAUMA CRANICO LIEVE – GCS 14 – 15
TRAUMA CRANICO MODERATO – GCS 9 – 13
TRAUMA CRANICO GRAVE – GCS 3 - 8
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POSTURA
Decorticata
• Braccia in flessione
Gambe in estensione
Decerebrata
• Braccia e gambe
in estensione
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Reattiva: PIC in aumento
Non reattiva (alterazione LOC): PIC aumentata
Non reattiva (normale LOC): non collegata a trauma cranico
PUPILLE
MIDRIASI BILATERALE• Areattiva: origine cerebrale
• Reattiva: spesso reversibile
MIDRIASI MONOLATERALE
Anisocoria
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FRATTURE BASE
CRANICA
SEGNO DI BATTLE OCCHI DA PROCIONE
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FERITE DEL CUOIO
CAPELLUTO• Molto vascolarizzate, sanguinano attivamente
• Possono portare a shock nel bambino;
nell’adulto lo shock è
da altra causa
• Gestione
• Non fratture: compressione diretta e
medicazione
• Fratture instabili: medicazione, evitando
compressione
6
1
Head Trauma -
-
LESIONI CEREBRALI
Commozione
• Nessuna alterazione/lesione cerebrale
• Livello di coscienza
• Periodo variabile di incoscienza o confusione
• Seguito da ritorno a normale livello di coscienza
• Breve amnesia retrograda
• Ripetitività
• Sintomi associati
• Cefalea, ronzi auricolari, nausea/vomito
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LESIONI CEREBRALI
Danno assonale diffuso
• Danno diffuso
• Edema generalizzato
• Assenza di lesioni strutturali
• Frequente lesione da trauma
cranico chiuso
• Sintomi associati
• Perdita di coscienza
• Assenza di deficit focali
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LESIONI INTRACRANICHE
Emorragie intracraniche
• Epidurali o Extradurali
• Tra il cranio e la dura madre
• Subdurali
• Tra la dura madre e l’aracnoide
• Intracerebrali
• All’interno del tessuto cerebrale
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Trauma Addominale
-
Trauma Addominale
Chiuso
• Più frequenti: mortalità 10–30%
Penetranti
• Arma da fuoco: mortalità 5–15%
• Arma bianca: mortalità 1–2%
Riguarda:
• Sanguinamenti intraddominali con shock emorragico
• Sepsi e/o peritonite
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Addominale chiuso
Meccanismo
Compressione diretta dell’addome
• Fratture di organi solidi (milza/fegato)
• Esplosione di organi cavi (intestino)
Decelerazione
• Stiramento di organi e vasi sanguigni
Lesioni associate
• Capo, torace, arti: 70% vittime della strada
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Addominale Penetrante
Meccanismo
• Trauma diretto a organi e vasi
• Proiettile e frammenti
• Energia trasmessa dalla massa e velocità
Attenzione:
• Aggressiva somministrazione di liquidi può far peggio
• PASG potrebbero fare peggio
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Stabilizzazione
I segni di solito non compaiono
precocemente
Se ci sono, la lesione è importante
Valuta e tratta lo shock
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Situazioni Speciali
Eviscerazione
• Non spingere i visceri in addome
• Copri delicatamente con garze umide
• Applica materiale non aderente per non seccare
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LESIONE SPINALE
-
LESIONE SPINALE
Meccanismo
• Iperestensione
• Iperflessione
• Compressione
• Rotazione
• Stress laterale o distrazione
• Meno frequente
-
Se sei in dubbio
immobilizza
Se sei in dubbio
immobilizza
POSITIVONEGATIVOMECCANISMO
DI LESIONE
LESIONE SPINALE
POSITIVALESIONE SPINALE
NEGATIVAINCERTA
Applica
stab.manuale fino ad
esame
completo
IMMOBILIZZA
Meccanismo Positivo
Alta velocità di collisione
Caduta > tre volte l’altezza del pz.
Carico assiale
Incidenti da tuffo
Oggetti penetrati in o vicino
alla colonna
Lesioni sportive della faccia o collo
Pazienti traumatizzati incoscienti
DOLORE O TENSIONE
SPINALE SI
NO
ESAME MOTORIO
E SENSITIVOANORMALE
NORMALE
PZ. AFFIDABILE ?SI NO
Il paziente è:
Calmo
Collaborante
Ragionevole
Sveglio
Senza ulteriori
lesioniLesione spinale
negativa
Il paziente ha:
Reazione acuta da stress
Lesioni Craniche/cerebrali
Stato mentale alterato
Intossicazione da droga
o alcool
Altre lesioniLesione spinale
positiva
Note: se hai un dubbio,IMMOBILIZZA la colonna cervicale!! IMMOBILIZZA
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Gestione
Salvataggio di emergenza
• Riservato (entro pochi secondi) alla minaccia ambientale immediata per la vita della vittima o del soccorritore
• Sposta in zona sicura così da minimizzare il rischio
Estricazione rapida
• Considerata per le circostanze o le situazioni che richiedono l'intervento veloce per impedire la morte
• Uno o due minuti ma non secondi
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Log Roll
Singola unità: colonna-spinale, testa, bacino
• Pazienti proni o supini
Modifiche richieste
• Braccio doloroso, gamba,
torace
• Ruota sul lato indenne
• Frattura instabile di bacino
• Barella scoop
• Alzata con attenzione da quattro o più soccorritori
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SMR Situazioni Speciali
Necessario trasporto
laterale
• Vie aeree
• Paziente incosciente
non intubato
• Gravida
• 20 settimane o più
• Preferibile materassino
a depressione
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SMR Situazioni Speciali
Presidi protettivi
• Caschi da moto: rimozione
• Adattati male al paziente
• Flessione significativa del collo
• Faccia coperta e faccia scoperta
• Nota:
• Rimuovere per valutare e controllare le vie respiratorie
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VALUTAZIONE PEDIATRICA
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IL TRIANGOLO DI VALUTAZIONE PEDIATRICA
P.A.T.
PEDIATRIC ASSESSMENT TRIANGLE
APPARENZA LAVORO
(PRESENTAZIONE) RESPIRATORIO
CIRCOLO CUTANEO
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P.A.T. – Aspetto/Apparenza
Le più importanti caratteristiche legate all’aspetto sono riassunte nei “solleticatori” mnemonici:
• TONO
• INTERAZIONE
• CONSOLABILITA’
• SGUARDO / SGUARDO FISSO
• PAROLA / PIANTO
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P.A.T. – LAVORO RESPIRATORIO
SEGNI DI AUMENTATO SFORZO RESPIRATORIO :
POSIZIONE
• ANNUSAMENTO O “SNIFFING” – Il bambino sta provando ad allineare gli
assi delle vie aeree per aprire la via aerea stessa ed aumentare il flusso
d’aria.
• TRIPODE – Il bambino rifiuta di sdraiarsi e pende in avanti a braccia
tese, tentando di usare i muscoli accessori per migliorare la respirazione
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P.A.T. – LAVORO RESPIRATORIO
SEGNI DI AUMENTATO SFORZO RESPIRATORIO :
RETRAZIONI
E’ l’uso di muscoli accessori per aiutare la respirazione
Il professionista le deve cercare dopo che il bambino è stato
spogliato completamente
Possono non essere evidenti
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P.A.T. – CIRCOLO CUTANEO
Indicatori visivi chiave di ridotta circolazione
epidermica e delle mucose :
• Pallore
• Chiazze
• Cianosi
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ANNEGAMENTO
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Immersione : Risultante dal coinvolgimento degli orifizi
respiratori in un liquido
Sommersione : Risultante dal coinvolgimento del corpo
intero in un liquido
ANNEGAMENTO DEFINIZIONI
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FONTE ARS TOSCANA
Fenomeno tempo dipendente
«La morte avvenuta entro le 24 ore dall’immersione e/o
sommersione in un liquido, risultante dall’asfissia
successiva all’ostruzione delle vie aeree determinata da
laringospasmo e/o aspirazione di liquidi nei polmoni»
DEFINIZIONI
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DEFINIZIONI
INTERNATIONAL UTSTEIN STYLE CONSENSUS
CONFERENCE 2002
PROCESSO RISULTANTE DA UN DANNEGGIAMENTO
RESPIRATORIO PRIMARIO DA IMMERSIONE O
SOMMERSIONE IN UN LIQUIDO
INDIPENDENTE DA SOPRAVVIVENZA
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SEMI ANNEGAMENTO
EPISODIO DI IMMERSIONE O SOMMERSIONE IN UN
LIQUIDO DA CUI RISULTA LA SOPRAVVIVENZA DELLA
VITTIMA OPPURE UN QUADRO CLINICO CHE PORTA
ALLA MORTE IN TEMPI SUPERIORI ALLE 24 ORE
FONTE ARS TOSCANA
DEFINIZIONI
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QUADRI CLINICI
E GESTIONE
ACQUASTRESS
Il paziente non
ha inalato è
Impaurito
Tachipnoico
tachicardico
Rassicurare il
bambino
Riscaldare e
Ricovero in
osservazione
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QUADRI CLINICI E GESTIONE
Il paziente ha
inalato
È vigile
Presenta tosse
insistente
Tachicardico
Ossigenoterapia
Ricovero in osservazione
(ambiente intensivo o sub-intensivo)
IPOSSIA MODESTA
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QUADRI CLINICI E GESTIONE
IPOSSIA SEVERA
Obnubilamento del
sensorio/coma
Tosse con escreato
Cianosi
Dispnea
I.O.T. E V.M.
Toilette vie aeree
(Broncoscopia)
Ricovero in T.I.
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QUADRI CLINICI E GESTIONE
ANOSSIA
Cianosi
Coma
Apnea
A.C.C.
Midriasi
B.L.S.D.
Immediato
(sul territorio)
A.L.S.
Ricovero in T.I.
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USTIONI
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Tipi di ustione
• Termica (fiamma vapore calore)
• Elettrica
• Chimica
• Radiazioni
USTIONI
Classificazione e gravità
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La gravità di una ustione dipende:
• Dalla lesione diretta del calore
• Dalla risposta infiammatoria dei tessuti
• Dall’ estensione
• Dalla profondità
• L’estensione viene calcolata :
• Regola del nove
• La superficie del palmo della mano è circa l’ 1% della supeficie
corporea
Classificazione e gravità
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REGOLA DEL 9 NEL PAZIENTE PEDIATRICO
La stima della superficie interessata è molto difficoltosa
Classificazione e gravità
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Classificazione e gravità
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PROFONDITA' DELL'USTIONE
Classificazione e gravità
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Cure iniziali
Sul territorio :
• Raffredda l’area ustionata con acqua per periodi brevi
• Non indurre ipotermia
• Coprire l’ustione con una medicazione pulita e asciutta
• Mantenere la temperatura corporea
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Cure iniziali
Sul territorio :
• Rimuovi i vestiti stretti ed i gioielli:
• Non staccare i vestiti adesi alla pelle ma tagliare intorno
• Non applicare niente altro oltre l’acqua sulle ustioni: (ciò
che si mette dovrà poi essere tolto)
• Non ritardare il trasporto per iniziare terapia endovenosa
• Lo shock da ustione non si sviluppa precocemente
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Lesioni da inalazione
• Avvelenamento da monossido di carbonio (CO)
• Inalazione di gas tossici
• Inalazione di fumi
• Inalazione di calore e/o vapore
• Asfissia
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Lesioni da inalazione
SEGNI
• cambiamenti nella voce
• ustioni del volto
• edema e arrossamento della bocca e del cavo orale
• Pulsiossimetria
• Può dare falsi negativi
-
Lesioni da inalazione
TRATTAMENTO
• Gestione delle vie aeree con alte percentuali di ossigeno
• Potrebbe essere necessaria sedazione e intubazione /
accesso chirurgico
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Ustioni chimiche
Caratteristiche
Possibilità di assorbimento transcutaneo e danneggiamento degli organi interni
Possibilità di inalazione e danno al tessuto polmonare
Possono presentarsi con lesioni cutanee minime e produrre danno sistemico importante
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Tempo di contatto
Modo di contatto
Meccanismo di azione
Ustioni chimiche
Tipo di sostanza
Concentrazione della sostanza
Quantità della sostanza
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Ustioni chimiche
Usare solo acqua perneutralizzare la
sostanzaIrrigare l’area colpita
per 15-20 minuti
Non usate mai altresostanze chimiche come
neutralizzanti
-
L’ estensione della lesione
dipende da:
Tipo di corrente
Quantità della scarica
Percorso della scarica
Durata del contatto
Ustioni da elettricita
-
LE ARITMIE CARDIACHE SONO IL PIU’
FREQUENTE PROBLEMA CHE SI SVILUPPA
IMMEDIATAMENTE IN SEGUITO AL
CONTATTO
CON ENERGIA ELETTRICA
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
TACHICARDIA VENTRICOLARE
EXTRASISTOLIA
Ustioni da elettricita’
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Ustioni da elettricita’
• Ossigeno ad alti flussi
• Monitoraggio cardiaco in tutti i
pazienti vittime di scariche
elettriciche
• Provvedere all’accessovenoso per il trattamento
dell’aritmia
• Trattare le aritmie secondo iprotocolli ALS
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ABUSI E MALTRATTAMENTI
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OMS
“L’abuso o maltrattamento all’infanzia è costituito da tutte le
forme di maltrattamento fisico e/o emozionale, abuso
sessuale, trascuratezza o trattamento trascurante o
sfruttamento commerciale o di altro tipo, che ha come
conseguenza un danno reale o potenziale alla salute del
bambino, alla sua sopravvivenza, sviluppo o dignità nel
contesto di una relazione di responsabilità, fiducia o potere”
ABUSI E MALTRATTAMENTI
Definizione ed epidemiologia
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CLASSIFICAZIONE
Maltrattamento :
Fisico
Psicologico
Patologia delle cure :
Incuria Fisica
Incuria Emotiva
Discuria
Ipercura
Sindrome di Munchausen
Medical shopping
Chemical abuse
Abusi sessuali :
Extrafamiliare
Intrafamiliare
Sfruttamento
sessuale
Pornografia
Prostituzione
Turismo sessuale
Montecchi 1998
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La “Shaken Baby Sindrome” (SBS), è una condizione caratterizzata da un violento scuotimento del bambino con
conseguente trauma sull’encefalo e successive complicanze neurologiche.
L’American Academy of Pediatrics nel 2009, ha ridefinito la sindrome con il termine di Abusive Head Trauma (AHT)
Con questa definizione si vuole includere nel meccanismo di lesione anche l’eventuale impatto traumatico violento
contro una superficie rigida.
Shaken Baby Sindrome
Definizione ed epidemiologia
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Il meccanismo di lesione principale è rappresentato dal
movimento di accelerazione e decelerazione del tessuto
cerebrale all’interno della scatola cranica, dovuto allo
scuotimento del bambino
Shaken Baby Sindrome
Meccanismo di lesione
-
Caratteristiche favorenti la lesione :
• Volume epeso del capo notevole rispetto alla totale
massa corporea;
• Ipotonia dei muscoli del collo
• Elevato volume degli spazi subaracnoidei che
favoriscono un maggior movimento dell’encefalo
all’interno della scatola cranica.
Shaken Baby Sindrome
Meccanismo di lesione
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TRIADE DELLA SBS
• Emorragia subaracnoidea
• Emorragia retinica
• Emorragia subdurale
Shaken Baby Sindrome
Patogenesi e sintomi
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• Vomito
• Inappetenza
• Difficoltà di suzione o deglutizione
• Disturbi respiratori
• Convulsioni e/o alterazioni della coscienza
Sono i genitori stessi che conducono i bambini in ospedale, allarmati
da questi sintomi e spesso inconsapevoli del fatto di essere stati loro la
causa del danno
Shaken Baby Sindrome
Patogenesi e sintomi