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1 PRESENTAZIONE PROGETTO Professoressa Rosa Isabella Vocaturo Educare a corretti stili di vita e a comportamenti idonei in caso di situazioni di emergenza: è questo l’obiettivo che si è posto il progetto “STARE BENE A SCUOLA: INFORMARE PER PREVENIRE E FORMARE PER UN CORRETTO COMPORTAMENTO”, promosso dall’Istituto Comprensivo “Virgilio” in collaborazione con il Gruppo di emergenza extraospedaliera dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici -Chirurghi e degli Odontoiatri, AresLife - Agenzia di Ricerca ed Educazione Sanitaria e l’ Ospedale pediatrico Bambino Gesù. A tutti va innanzitutto - il mio personalissimo e sentito ringraziamento per il contributo dato che ha garantito il successo di questa importante iniziativa che ha coinvolto alunni, famiglie, docenti e personale ATA. Nella consapevolezza che gli stili di vita sani si acquisiscono da piccoli e che la scuola gioca un ruolo fondamentale nel sostenere e promuovere abitudini che favoriscano il benessere, l’educazione alla salute è stato sempre – nell’istituto comprensivo “Virgilio” - elemento centrale nel più ampio quadro dell’educazione della persona. Del resto, già da tempo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di «approccio scolastico globale» per migliorare l'apprendimento, aumentare il benessere e ridurre i comportamenti a rischio per la salute. Questo, d’altra parte, è l’ideale a cui tendere anche secondo quanto si legge nelle Linee guida per un corretto stile di vita” emanate dal Ministero dell’istruzione che ritengono che la salute debba essere “concepita non più in una dimensione di responsabilità individuale, ma come diritto-dovere che chiama in causa l’intera collettività”, prima fra tutti la scuola, vera comunità educante che assume con forza la responsabilità di educare le giovani generazioni e non solo di istruirle. Alla base degli interventi messi in campo c’è dunque l’idea che comportamenti

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PRESENTAZIONE PROGETTO

Professoressa Rosa Isabella Vocaturo

Educare a corretti stili di vita e a comportamenti idonei in caso di situazioni di

emergenza: è questo l’obiettivo che si è posto il progetto “STARE BENE A

SCUOLA: INFORMARE PER PREVENIRE E FORMARE PER UN

CORRETTO COMPORTAMENTO”, promosso dall’Istituto Comprensivo

“Virgilio” in collaborazione con il Gruppo di emergenza extraospedaliera

dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri,

AresLife - Agenzia di Ricerca ed Educazione Sanitaria e l’ Ospedale pediatrico

Bambino Gesù. A tutti va – innanzitutto - il mio personalissimo e sentito

ringraziamento per il contributo dato che ha garantito il successo di questa

importante iniziativa che ha coinvolto alunni, famiglie, docenti e personale ATA.

Nella consapevolezza che gli stili di vita sani si acquisiscono da piccoli e che la

scuola gioca un ruolo fondamentale nel sostenere e promuovere abitudini che

favoriscano il benessere, l’educazione alla salute è stato sempre – nell’istituto

comprensivo “Virgilio” - elemento centrale nel più ampio quadro

dell’educazione della persona.

Del resto, già da tempo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di

«approccio scolastico globale» per migliorare l'apprendimento, aumentare il

benessere e ridurre i comportamenti a rischio per la salute.

Questo, d’altra parte, è l’ideale a cui tendere anche secondo quanto si legge nelle

“Linee guida per un corretto stile di vita” emanate dal Ministero dell’istruzione

che ritengono che la salute debba essere “concepita non più in una dimensione

di responsabilità individuale, ma come diritto-dovere che chiama in causa

l’intera collettività”, prima fra tutti la scuola, vera comunità educante che

assume con forza la responsabilità di educare le giovani generazioni e non solo

di istruirle.

Alla base degli interventi messi in campo c’è dunque l’idea che comportamenti

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corretti sotto il profilo della salute vadano promossi fin dalla più tenera età,

coinvolgendo anche le famiglie.

Il percorso progettuale ideato ha avuto anche un obiettivo specifico: accrescere

consapevolezza e conoscenza in merito a comportamenti idonei in caso di

situazioni di emergenza e/o di primo soccorso e/o di arresto cardiaco. Questo

perché la conoscenza delle manovre di primo soccorso e della corretta modalità

di eseguirle può davvero fare la differenza per salvare una vita. Infatti,

solitamente, sono le persone comuni le prime a compiere azioni di primo

soccorso e ad assistere soggetti in difficoltà in attesa dell’intervento di personale

medico.

Quando poi la persona interessata è un bambino affetto da patologie

oncoematologiche, riconoscere i sintomi di allarme, avere appreso cosa non si

deve fare e assumere comportamenti idonei diventa ancora più importante, in

quanto ci si trova ad operare in una situazione di grande “fragilità” ed esposta ad

un maggior rischio.

Portare questa conoscenza all’interno della scuola significa allora rendere

consapevoli i giovani che le proprie capacità e i propri comportamenti possono

fare la differenza. Gli alunni di oggi sono coloro che già domani potrebbero

trovarsi a essere testimoni e protagonisti di un tentativo di salvare una vita e la

scuola può fare molto affinché possano - come osservato nelle “Linee di

indirizzo per la realizzazione delle attività di formazione sulle tecniche di primo

soccorso” del Ministero dell’istruzione - diventare capaci di garantire la propria

e altrui sicurezza, anche nella convinzione che “attraverso l’educazione alle

tecniche di primo soccorso è possibile contribuire in modo rilevante a far

crescere nelle giovani generazioni la consapevolezza del quotidiano esser parte

di una comunità, dei diritti e doveri del cittadino”.

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Rosa Isabella Vocaturo

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Il progetto “Star bene a scuola” prevede la trattazione dei fattori di rischio

cardiovascolare e dei principi di base del primo soccorso, sia dal punto di vista teorico

sia pratico.

I temi affrontati con gli esperti (Dott. Roscio, Dott. ssa Muscolo, Dott. Cecchetti),

hanno permesso ai ragazzi:

- di acquisire la consapevolezza di quanto conoscere l’anatomia e la fisiologia dei

vari apparati e sistemi oltre al sapersi muovere in particolari momenti di

pericolo, sia di fondamentale importanza;

- di acquisire la consapevolezza che “IL BENESSERE E’ UNO STATO DI

EQUILIBRIO DELLA SALUTE” (Bazzano C.; Bellucci M., Edizioni Mediche

scientifiche Internazionali, Roma 2001)

- di capire quali sono i fattori di rischio per la salute

I percorsi tematici sia teorici, sia pratici trattati, hanno permesso ai ragazzi di

produrre elaborazioni personalizzate individuali e/o di gruppo, favorendo così il

consolidamento ed il potenziamento di contenuti interdisciplinari fondamentali

Obiettivi didattici interdisciplinari Conoscere, consolidare e potenziare i corretti stili di vita ambientali,

comportamentali per favorire il proprio benessere fisico.

Approfondire le conoscenze pregresse disciplinari ed interdisciplinari, biologiche

fisiologiche, motorie.

Conoscere e approfondire la struttura e le funzioni del corpo umano per analizzarne e

comprendere le relazioni vitali dalla cellula agli organi ai sistemi, agli apparati.

Conoscere le relazioni tra i vari organi, apparati e sistemi, soffermandosi in modo

particolare sul sistema cardio-respiratorio.

Conoscere e approfondire la struttura, la forma delle cellule animali, degli organuli,

delle componenti chimiche e dei processi energetici cellulari e del corpo umano. .

Molecole fondamentali: l’ATP, l’ossigeno e il Glucosio.

Conoscere e approfondire i fattori di rischio cardiovascolare

Conoscere i corretti stili di vita ed il ruolo fondamentale dell’attività fisica

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Obiettivi pratici

Conoscere le condizioni di eventuale allerta; attivare le condizioni di azione in

sicurezza e sapersi comportare correttamente secondo i principi del primo soccorso.

CHE COSA E’ IL PRIMO SOCCORSO?

Il primo soccorso consiste nel “primo aiuto che viene prestato ad una persona a

seguito di un improvviso evento dannoso per la salute, quale un malore e/o un trauma

e/o una ferita, in attesa del servizio di emergenza territoriale 112”

Compiti del primo soccorritore

1. METTERSI ED AGIRE IN UNA CONDIZIONE DI SICUREZZA

Valuta la sicurezza della scena: “Ci sono pericoli?” per se stessi, per tutti i presenti,

per il ferito

PRIMA DI AVVICINARTI AD UNA PERSONA DA SOCCORRERE

ACCERTATI CHE NON CI SIANO PERICOLI PER TE E PER LE ALTRE

PERSONE PRESENTI

2. VERIFICARE LO STATO ED IL LIVELLO DI COSCIENZA

AVPU: alert, verbal, pain, unresponsive “Parla? , Risponde? Reagisce al dolore? Non reagisce?”

CHIAMA IL 112

Luogo/tipologia e dinamica del trauma

Le condizioni del ferito rispondendo alle domande dell’operatore del 112

3. REALIZZARE UN PRIMO SOCCORSO IN ATTESA DEL 112

Risulta decisivo per il buon esito del soccorso

Il tempo di primo soccorso è fondamentale per ridurre il rischio che il trauma possa

aggravarsi e mettere in pericolo la vita dell’infortunato

QUINDI IL RUOLO DEL PRIMO SOCCORSO È FONDAMENTALE

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UNICO MODELLO ORGANIZZATIVO IN CASO DI ARRESTO

CARDIACO È LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA

La debolezza di un solo anello può pregiudicare il successo del soccorso

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IL PRIMO SOCCORSO NEL TEMPO

Classe IA, IB

Forme di primo soccorso sono sempre esistite tra gli uomini, da millenni: in tutte le

civiltà del mondo in occasione di malattie e ferite si mettevano in atto quelle pratiche

curative che le conoscenze e le credenze dell’epoca permettevano.

Nella stessa Iliade (Libro XI, vv. 829-831) è descritto ciò che potremmo definire un

intervento di primo soccorso, quando Euripilo, ferito in battaglia da una freccia,

chiede a Patroclo di curargli la ferita: “Tirami fuori dalla coscia il dardo, lava il

sangue nero, spargi sopra dei farmaci lenitivi, che siano efficaci”.

Sempre Patroclo è il protagonista di un altro intervento di soccorso, quello

rappresentato nella coppa di Sosias, una kylix a figure rosse proveniente da Vulci e

risalente al 500 a.C. circa, al cui interno è raffigurato Achille intento a fasciare il

braccio di Patroclo ferito in battaglia.

Kylix di Sosias. Altes Museum, Berlino

Nel corso della storia la cura dei malati è stata spesso legata ad associazioni religiose

ed è proprio una di queste, la fiorentina Arciconfraternita della Misericordia, che nel

XIII secolo dà vita a una prima forma organizzata di soccorso. In essa collaboravano

sia religiosi che laici, gli uni accudivano gli ammalati nei luoghi di cura e gli altri ve

li trasportavano dopo averli soccorsi.

Nel 1113 il monaco benedettino Gerardo Sasso, inviato a Gerusalemme per occuparsi

della struttura religiosa e assistenziale realizzata già nel 1055 circa con l’incarico di

prestare soccorso ai feriti in battaglia e ai pellegrini bisognosi di cure, converte i

monaci ospedalieri che erano lì nell’ordine religioso e militare degli Ospitalieri di San

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Giovanni di Gerusalemme e che poi diverrà l’Ordine dei Cavalieri di Malta. I seguaci

di Gerardo indossavano una tunica nera decorata con la croce bianca amalfitana a otto

punte ed erano protetti nella loro opera da militari associati all’Ordine.

È nell’ambito militare che il primo soccorso, nella sua definizione più propria, ha

avuto il suo sviluppo.

Un chirurgo militare francese, Ambroise Parè, nel 1536, in occasione

dell’occupazione francese di Torino, pratica dei veri e propri interventi di primo

soccorso sul campo di battaglia.

Nel 1859, durante la battaglia di Solferino, lo svizzero Henry Dunant organizza e

istruisce gli abitanti di Solferino per il soccorso dei soldati feriti in battaglia. Alcuni

anni dopo, nel 1863, grazie all’esperienza fatta, lo stesso Dunant sarà tra i cinque

fondatori del Comitato internazionale della Croce Rossa.

Passi in avanti si sono avuti in occasione della Guerra civile americana, quando

l’insegnante statunitense Clarissa Harlowe Barton, impegnata nella cura dei soldati

durante il conflitto, nel 1881 fonda la Croce Rossa Americana e ne riveste il ruolo di

primo presidente.

Infine, significativi progressi nel primo soccorso ci sono stati durante i due conflitti

mondiali.

Con il tempo si è arrivati a fissare la tipologia delle manovre da eseguire in varie

situazioni di emergenza sanitaria; la conoscenza di tali procedure è fondamentale in

ogni ambito, tanto che lo Stato italiano, tramite il Testo Unico sulla salute e sicurezza

sul lavoro (Decreto legislativo n. 81/2008), ha stabilito che le scuole, gli esercizi

commerciali e le aziende devono essere dotate di infrastrutture e materiali di soccorso

idonei alle emergenze, in base alle persone addette e al tipo di lavoro o lavorazioni

svolte, e deve essere presente personale adeguatamente formato che sappia utilizzarle.

Soccorrere chi è in difficoltà non è solo una scelta di civiltà e umanità, ma è anche un

dovere del cittadino, tanto che nel nostro Codice Penale è previsto il reato di

“omissione di soccorso”, in caso di mancata prestazione di aiuto.

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Il Primo Soccorso in cinque W

Who (chi) Ogni persona di qualsiasi età e opportunamente formata

When (quando) quando ha a che fare con chiunque sia in difficoltà a causa di una emergenza relativa

a condizioni di salute

Where (dove) ovunque si trovi, purché in situazioni di sicurezza

What (cosa) presta aiuto, effettuando tutte quelle azioni tempestive necessarie

Why (perché) per mantenere le funzioni vitali presenti ed evitare che la situazione peggiori, fino

all’arrivo del personale sanitario.

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SINTESI

LAVORI E RELAZIONI ALUNNI

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SLOGAN

(classi IIA, IIB, IIC, IID)

Il cuore, motore della Vita

DALLA SCUOLA ALLA VITA, UN

VIAGGIO CHE PARLA DI SALUTE

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Per star bene con se stessi, bisogna muoversi

tutti i giorni proprio come il cuore

LA MUSICA DEL CUORE

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MODELLI E DISEGNI

(classi IA, IB, IC, ID, IIA, IID, IIC, IID)

Cellula procariote, cellula eucariote

Marzia e Valeria, IC

Respirazione cellulare, Arianna IIIA

Cellula eucariote

Sara IB

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Cuore, Costanzo IIB

Apparato respiratorio

Elisa e Vittoria IIC

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PUBBLICITÀ PROGRESSO

(Classi IC e IIC )

A metterci il cuore si

fanno miracoli

Se la musica si

spegne

Tu tieni il ritmo

Chi aiuta

Il ciel lo aiuta

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Misericordia è il nome di numerose confraternite e arciconfraternite di origine

cattolica dedite all'assistenza dei "bisognosi". Viste le origini cristiane, la

Misericordia è una congregazione di ispirazione cattolica; nonostante ciò tutti ne

possono far parte, indipendentemente dal credo religioso. Oggi, infatti, alcuni

confratelli sono atei o appartenenti ad altri culti e religioni. Diffuse in tutta Europa

e nel Mondo, è in Italia che se ne rintracciano le fonti documentali più antiche con

la fondazione nel 1244 della Misericordia di Firenze.

Fu la prima istituzione di soccorso organizzato sia da parte di personale

religioso che laico.

Nel corso delle numerose pestilenze, che dal 1325 in poi colpirono

Firenze, i Fratelli della Misericordia fornirono le più grandi prove di carità

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Fin dalle sue origini l’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze si è

adoperata per il trasporto dei malati negli ospedali e nei lazzaretti.

Il suo impegno si è profuso in una più vasta opera di soccorso preoccupandosi

anche di aiutare le fanciulle povere, liberare dalle prigioni i carcerati per debiti,

fornire sussidi ai poveri e provvedere alla loro sepoltura.

Questo servizio veniva materialmente svolto usando apposite zane, grandi ceste

dotate di cinghie dorsali ad uso di zaino, e cataletti di legno a forma di barella

sovrastati da «arcucci» coperti da teli in genere turchini o neri per proteggere il

trasportato.

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Si trattava di un servizio molto faticoso,

sia per il peso della zana o del cataletto –

sommato a quello del malato, ferito o

defunto – sia per il fatto che i fratelli, per

garantire l’anonimato, dovevano coprirsi

completamente da capo a piedi con una

lunga veste nera dotata di una apposita

«buffa», sorta di cappuccio allungato con

due fori per gli occhi, che calato copriva

tutta la faccia.

In Italia le Confraternite di Misericordia ancora attive sono oltre 700 e la loro

attività di volontariato spazia dal soccorso sanitario con ambulanze in

convenzione con i Servizi 118 - Emergenza sanitaria delle ASL al trasporto socio-

sanitario, dalla gestione di poliambulatori alle onoranze funebri (funerale e

sepoltura), dalla gestione di centri sociali e residenze per anziani alla Protezione

Civile.

Le Confraternite e le Arciconfraternite della Misericordia sono riunite, sin

dal 1899 nella Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia

Maggio 1911 si inaugura a Firenze la prima ambulanza

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L’ordine degli Ospitalieri nasce per opera di fra’ Gerardo

Sasso, reggente dell’ospedale e chiesa amalfitani nel

1099. All’inizio l’ordine si occupa di soccorrere e

curare malati e feriti che si recavano in pellegrinaggio

in Terra Santa, infatti il loro nome deriva

dallo spedale mutato successivamente in ospedale,

termine che tutti noi oggi conosciamo e che viene

collegato a luoghi in cui malati e feriti ricevono cure.

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Hanno contribuito alla realizzazione dei suddetti lavori del

progetto i docenti

D’Agostino Francesca, D’Alessandro Federica, Dolce Tania,

Macchiaroli Claudia, Pagano Andreina, Sarzi Braga Dafne

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La importancia del cuerpo humano

• El cuerpo humano es capaz de realizar muchos trabajos de importancia

vital para nosotros: se encarga de la respiración, de la digestión, de

crear la sangre y se encarga de muchísimas otras cosas... Por eso

necesita mucho cuidado para su buen funcionamiento.

Consejos para cuidar nuestro cuerpo

ALIMENTACIÓN SANA Y VARIADA EJERCICIO FÍSICO

HIGIENE PERSONAL

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PRIMEROS AUXILIOS

• Los primeros auxilios son una ayuda, ese primer encuentro que se tiene

con una persona que ha sufrido algún accidente o que está pasando por

una situación riesgosa hasta la llegada de un médico, un paramédico o

algún profesional de la salud que pueda tomar el control de la situación.

ANTE CUALQUIER SITUACIÓN RECUERDA

P.A.S.

• PROTEGE:

Protege a la víctima, a ti mismo y al resto de las personas en el lugar del accidente

• AVISA:

Pide ayuda, utiliza los números de emergencia para avisar a las autoridades

correspondientes

• SOCORRE:

Pon en práctica las medidas de auxilio necesarias para mantener con

vida a la víctima

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MANIOBRA DE HEIMLICH • La Maniobra de Heimlich puede ser útil para ayudar a algún amigo

que le falte elaire o se haya atragantado con algo.

Debes colocarte detrás del amigo, colocar los brazos en torno a su

abdomen y hacer presión hasta que expulse el objeto.

Reanimación cardiopolmunar: esta técnica se realiza cuando alguien ha dejado

de respirar o el corazón ha cesado de palpitar. Esto puede suceder después de

una descarga eléctrica, un ataque cardíaco o ahogamiento. La RCP combina

respiración boca a boca y compresiones torácicas.

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• La canción española perfecta para realizar la reanimación cardíaca es: La

macarena, cuyo rítmo indica cómo acoplar cada presión torácica con las

notas musicales.

• https://www.youtube.com/watch?v=GMIRemX2RYQ

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CONTRIBUTO ESPERTI

MALATTIE CARDIOVASCOLARI E I LORO FATTORI DI

RISCHIO

PERCORSO FORMATIVO RIVOLTO A GENITORI E

DOCENTI SULLE PROBLEMATICHE LEGATE AI

TRATTAMENTI TERAPEUTICI IN ONCOEMATOLOGIA

IMPORTANZA DEL RUOLO DELL’ATTIVITA’ FISICA

MANGIAR BENE PER DIVENTARE GRANDI

CONSIGLI PER UN CORRETTO COMPORTAMENTO IN CASO PRIMO SOCCORSO

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Le malattie cardiovascolari, come dice la parole stessa, sono malattie che

colpiscono il cuore e i vasi. Questi ultimi sono un complesso sistema di tubi che

porta il sangue a tutto il nostro corpo permettendo il nutrimento e l’ossigenazione

dei vari organi. E’ costituito dalle arterie e dalle vene. Le malattie di cui ci

occuperemo colpiscono prevalentemente le arterie.

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I fattori di rischio delle malattie cardiovascolari sono un insieme di elementi

nocivi che predispongono o facilitano lo sviluppo delle malattie del cuore e

dei vasi.

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Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo

industrializzato e in Italia. Il numero di morti è superiore a quello provocato dai

tumori ed è circa 4 volte quello provocato dalle malattie respiratorie. Le malattie

del cuore e dei vasi rappresentano dunque un grave problema per la società

perché per contrastarle si debbono investire grandi risorse. La ricerca e i

miglioramenti in questo settore vanno avanti in tutti i sensi e ciò ha portato,

nonostante le apparenze dei grandi numeri, ad una netta diminuzione del numero

dei morti negli ultimi anni.

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Molte delle malattie cardiovascolari hanno in comune il fenomeno

dell’aterosclerosi, ossia della deposizione di grasso (prevalentemente

colesterolo) nella parete del vaso.

Questo fenomeno, con il tempo, si accentua e l’accumulo di grasso (placca di

colesterolo) tende progressivamente a restringere l’arteria rallentando sempre di

più il passaggio di sangue necessario ai vari organi per poter funzionare bene e

sopravvivere.

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Il progressivo restringimento dell’arteria porta a malfunzionamento dell’organo o

della parte dell’organo che essa irrora. Quando, infine, con il passare del tempo

l’arteria si chiude del tutto, la zona alla quale l’arteria doveva portare il sangue va

incontro a danni spesso irreversibili se non si interviene tempestivamente. Gli

organi più frequentemente colpiti sono il cuore e il cervello. Nel primo si può

realizzare l’IINFARTO MIOCARDICO e nel secondo l’ICTUS. Entrambe queste

malattie, oltre che essere invalidanti, possono mettere in pericolo di vita coloro

che ne sono colpiti.

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I fattori di rischio cardiovascolare si distinguono in NON MODIFICABILI e

MODIFICABILI. I primi sono l’età, il sesso e la predisposizione familiare

(genetica); essi sono propri di ciascun individuo e non si può fare nulla per

cambiarli. I secondi sono rappresentati dall’alto livello di grassi nel sangue

(soprattutto del colesterolo), dalla pressione alta, dall’abitudine a fumare,

dall’eccessivo aumento del peso (obesità) e dall’aumento degli zuccheri nel

sangue (diabete); su questi elementi possiamo agire e modificarli con opportuni

cambiamenti dell’alimentazione, dello stile di vita e con i farmaci.

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Ecco alcuni esempi di come possiamo cambiare o ridurre i fattori di rischio

delle malattie cardiovascolari. Tra gli elementi più importanti vediamo quello

di interrompere totalmente o non intraprendere mai l’abitudine di fumare. Ma

anche altri fattori possono aiutarci in questa lotta: fare un’attività fisica

regolare, evitare di mangiare cibi che contengono grassi animali, ridurre il sale

negli alimenti, misurare regolarmente la pressione e prendere regolarmente i

medicinali consigliatici dal nostro medico.

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Questa piramide ci indica quali cibi preferire nella nostra dieta. Alla base ci sono

quelli da consumare più frequentemente e all’apice quelli da mangiare più di

rado. Così, alla base, vediamo i vegetali, i legumi, pane e pasta con farine

integrali, mentre all’apice osserviamo i cibi ad alto contenuto di grassi animali

(come carni rosse, salumi), pane e pasta con farine molto raffinate, riso, dolciumi

e bibite edulcorate. Il pesce andrebbe consumato almeno un paio di volte a

settimana, come anche le uova; i formaggi, soprattutto quelli stagionati, vanno

assunti con moderazione.

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ONCOEMATOLOGIA

PERCORSO FORMATIVO RIVOLTO A GENITORI E DOCENTI SULLE

PROBLEMATICHE LEGATE AI TRATTAMENTI TERAPEUTICI

Valentina De Cecco, infermiere coordinatore MITA Ospedale Bambino Gesu’

Italo Ciaralli, Coordinatore infermieristico dipartimentale Oncoematologia pediatrica Ospedale

Bambino Gesù

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COMPLICANZE TARDIVE

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PROGETTO STAR BENE A SCUOLA

Prof. Attilio Parisi

Rettore

Universita’ dgli studi di Roma «Foro Italico» Componente Gruppo

Emergenza Extraospedaliera

Ordine Provinciali di Roma dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri

Il ruolo dell’Attività Fisica

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BENEFICI DELL’ATTIVITA’

FISICA

La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e

sociale e non solo l’assenza di malattia o infermità, essa consiste in uno sforzo

continuo di adattamento alle mutevoli condizioni ambientali. L’attività fisica è

in grado di promuovere gli opportuni adattamenti a carico dei vari organi ed

apparati del nostro organismo, per questo deve essere praticata ad intensità,

frequenza e durata adeguati durante l’età evolutiva.

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Does physical activity attenuate, or even eliminate, the detrimental association of sitting time with mortality?

A harmonised meta-analysis of data from more than 1 million men and women

Lancet 2016; 388: 1302–10

…..L’attività fisica praticata

Una intensità moderata (per circa 60-75 minuti al giorno) sembra

eliminare il rischio di eventi patologici associati allo stare per diverse ore

seduti per attività lavorative o di studio. Tuttavia, non elimina

l'aumentato rischio associato allo stare per molto tempo davanti alla TV.

Questi risultati forniscono ulteriori prove sui benefici indotti dalla

pratica di attività fisica, in particolare nelle società in cui un numero

sempre più crescente di persone è obbligate per motivi lavorativi o di

studio a stare per molto tempo seduti… .

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BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA

È stato infatti calcolato che basterebbe camminare un’ora al giorno per almeno

cinque giorni la settimana e aumentare l’apporto di frutta, verdura e cibi antiossidanti

nella dieta, per ottenere, nell’arco di 5-10 anni, risultati inimmaginabili in termini di

salute pubblica: il 10 per cento di malati in meno per malattie cardiovascolari.

L’attività fisica, infatti, migliora il trasporto dei grassi nel sangue limitando gli effetti

del colesterolo “cattivo”, aumenta i livelli di colesterolo “buono” (che come è noto

ha un effetto protettivo sul cuore) e il dispendio energetico (quindi favorisce il

controllo del peso corporeo)

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Perché L’Attività Fisica è importante

E’ divertimento

Permette di imparare a conoscersi

Sviluppa le capacità relazionali

Permette di imparare a lavorare in gruppo

Consente di mettersi in gioco e superare i limiti

Se svolta a livello sportivo insegna la disciplina, il rispetto per gli avversari, ad

ascoltare i comandi e a seguire le regole del gioco

Sviluppa le capacità motorie •

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Benefici

- Migliora la forza muscolare e la flessibilità delle articolazioni

- Migliora la salute del cuore

- Aspetti Psicologici: sviluppa il controllo, la fiducia e l’autonomia

ma anche la socievolezza e lo spirito di squadra

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• Abitudini alimentari

• Pratica di attività fisica

G. Guidi - Società Italiana Educazione Terapeutica, 2014

Stile di vita

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• In Italia circa 2 milioni 130 mila bambini e adolescenti di

3-17 anni sono in eccesso di peso e quasi 2 milioni non

praticano sport né attività fisica.

• 5 milioni 30 mila i ragazzi di 3-17 anni che praticano nel

tempo libero uno o più sport (59,4% della popolazione di

riferimento). Il 52,5% lo fa con continuità e il 6,9%

saltuariamente.

• Il 17,1% dei ragazzi (circa un milione 450 mila), pur non

praticando uno sport, svolge un’attività fisica come

passeggiare per almeno due km, nuotare, andare in bicicletta o

altro.

Stile di vita di bambini e ragazzi

Biennio 2017-18

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• Differenze Nord-Sud: fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior

parte delle regioni meridionali e insulari più di un ragazzo su quattro non

pratica sport né attività fisica. Le percentuali più elevate si rilevano

invece in Friuli-Venezia Giulia (73,2%), Valle d’Aosta (72,6%) e Liguria

(71,6%).

• Differenze marcate in base al titolo di studio dei genitori e alle risorse

economiche della famiglia. Status socioculturale più basso corrisponde i

livelli più elevati di sedentarietà: non pratica sport né attività fisica il

32,1% di quanti vivono in famiglie i cui genitori hanno al massimo la

scuola dell’obbligo contro il 12,9% di chi vive in famiglie in cui almeno

un genitore è laureato.

• Associazione tra l’inattività fisica dei figli e quella dei genitori. Stile di

vita sedentario nel 47,9% se entrambi genitori sono sedentari contro

9,8% se nessuno dei genitori lo è

Stile di vita di bambini e ragazzi

Biennio 2017-18

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La pratica dello sport è massima tra i ragazzi di 11-14 anni (70,3%, di

cui 61% in modo continuativo e 9,3% in modo saltuario) e tende a

decrescere con l’età.

Stile di vita di bambini e ragazzi

Biennio 2017-18

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BENEFICI DELL’ATTIVITA’ MOTORIA

APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO

1) Postura corretta

2) Tono simmetrico delle masse muscolari

3) Buona mobilità articolare

L’attività motoria consente il miglioramento delle capacità coordinative

e cognitive, migliorando di conseguenza la postura.

Uno sviluppo simmetrico delle masse muscolari, attraverso un carico

adeguato di esercizio fisico, permette di sostenere in maniera adeguata la

struttura scheletrica di un ragazzo in via di sviluppo, e di ridurre quindi

al minimo eventuali malattie dello scheletro (paramorfismi scheletrici)

tipici di una struttura fragile soggetta a modulazioni repentine.

Una buona mobilità articolare, favorendo una maggiore economia nella

ripetizione di gesti motori più o meno abituali, permette un maggiore

risparmio energetico durante le azioni di vita quotidiana.

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BENEFICI DELL’ATTIVITA’ MOTORIA

APPARATOCARDIO-RESPIRATORIO

1) Riduzione della frequenza cardiaca (Bradicardia)

2) Rapido recupero dopo lo sforzo

3) Aumenta la quantità di sangue spinta dal cuore

(gittata sistolica)

4) Migliora la Pressione arteriosa

5) Incremento dell’afflusso di sangue a muscoli e organi

(capillarizzazione)

L'inserimento di esercizi di attività sportiva prolungata nel tempo favorirà

l'instaurarsi di una migliore resistenza fisica all’esercizio.

Il programma di allenamento porterà benefici all'apparato cardio-

respiratorio (cuore e polmoni), che presenterà bradicardia e bradipnea

(riduzione della frequenza dei respiri) da esercizio.

Alla bradicardia infatti corrisponde una gittata sistolica più valida che

consente un miglior afflusso ematico fin nei distretti periferici.

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BENEFICI DELL’ATTIVITA’ MOTORIA

APPARATOCARDIO-RESPIRATORIO

1. Ritorna più sangue al cuore (ritorno venoso)

2. Incremento della potenza aerobica

3. Bradipnea (frequenza dei respiri)

4. Rapida normalizzazione dopo sforzo della

frequenza respiratoria

5. Incremento del volume di aria scambiata dai

polmoni (volumi polmonari)

• La pressione arteriosa, mantenendosi in un "intervallo" ottimale, costituirà

un indubbio beneficio per il ragazzo, e potrà esercitare una azione

preventiva nei confronti dell'ipertensione dell'età adulta.

• A livello dell’apparato respiratorio si avrà, come risposta all'esercizio fisico

regolare e continuativo, una riduzione della frequenza respiratoria e un

miglioramento della capacità respiratoria.

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BENEFICI DELL'ALLENAMENTO SPORTIVO

SISTEMA ENDOCRINO-METABOLICO

1) Aumento del metabolismo basale e del dispendio energetico

(energie consumate dal nostro corpo)

2) Rapporto tra peso e altezza favorevole

3) Aumento della massa magra attiva (muscoli) e corrispondente

riduzione della massa grassa passiva

4) Migliore controllo dell'appetito

5) Fisiologica risposta neuro-endocrina (ormoni)

• Attuando un programma di allenamento sportivo si verifica un aumentato

dispendio energetico, che rappresenta il principale fattore di prevenzione in

grado di correggere il sovrappeso corporeo nei ragazzi. Per vincere però la

difficile battaglia contro l'obesità bisogna adottare contemporaneamente un

regime alimentare rapportato alle effettive esigenze metaboliche del soggetto

ed un'educazione alimentare appropriata e rivolta anche all'ambiente

familiare.

• Ricerche recenti dimostrano che la sedentarietà altera, a

livello centrale, il senso dell'appetito e l'autocontrollo; al contrario la pratica

regolare di un allenamento sportivo ristabilisce questo equilibrio, col risultato

di riportare la sensazione di fame ad adattarsi ai dispendi energetici reali.

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BENEFICI DELL'ALLENAMENTO

SPORTIVO PERSONALITÀ E

COMPORTAMENTO

1) Buon controllo emotivo

2) Buona adattabilità

3) Buona capacità di socializzazione

4) Maggiore tolleranza alle frustrazioni

5) Valida autostima

Le infinite implicazioni psicologiche legate all'ambiente ed alle

motivazioni di una corretta pratica sportiva sono in parte rappresentate dal

confronto con i coetanei, dall'emulazione, dall'interesse per

l'apprendimento di schemi motori sempre diversi, dalla soddisfazione di

imparare esercizi a difficoltà progressivamente crescenti,

dall'approvazione e dall'elogio dell'istruttore o, al contrario, dal suo

rimprovero.

Le componenti della personalità che maggiormente risentono beneficio

dalla pratica e dall'ambiente sportivo sono il miglioramento

dell'autostima, il controllo dell'emotività, l'incremento dell'indice di

socialità e di inserimento fra i coetanei, la maggiore tolleranza alle

frustrazioni, un giusto controllo dell'ansia.

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ESERCIZIO FISICO E CAPACITÀ

COGNITIVE

La presente revisione suggerisce che vi siano associazioni positive tra AF,

fitness, capacità cognitive e risultati accademici. Tuttavia, numerosi elementi

rimangono da esplorare, come il tipo, la quantità, la frequenza di AF.

Rimangono molte domande su come integrare al meglio la AF all'interno

delle scuole, come le interruzioni attive durante le lezioni. La letteratura non

riporta alcuna correlazione negativa tra l'aumento della AF, le funzioni

cognitive o il rendimento scolastico, mentre viene sottolineato il suo ruolo

positivo per la crescita, lo sviluppo e la salute generale. Sulla base delle

prove disponibili, gli autori hanno concluso che l’AF ha un'influenza positiva

sulla struttura e sulla funzione del cervello; tuttavia, sono necessarie ulteriori

ricerche per determinare i meccanismi e l'impatto a lungo termine, nonché

le strategie per tradurre i risultati di laboratorio nell'ambiente scolastico

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STA SUCCEDENDO QUALCOSA DI TERRIBILMENTE SBAGLIATO

Dipende solo da noi invertire questo processo

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

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Mangiar Bene per Diventare Grandi

La Scuola in Ospedale dell IC Virgilio, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu`,

ha partecipato al progetto “Educazione ai corretti stili di vita” sviluppando il tema di

“Mangiare bene per Diventare Grandi.

Le finalità, gli obiettivi e le attivita` del progetto sono descritte di seguito, nelle schede

grafiche.

Come parte intgrante del progetto è stato realizzato un laboratorio di cucina che ha

riscosso un grande successo sia da un punto di vista motivazionale che da un punto di

vista didattico.

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A cura delle Insegnanti Anna Rita Orsini - Luigia Della Femina

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STAR BENE A SCUOLA

Informare per Prevenire

Formare per un corretto comportamento

al Primo Soccorso

CONSIGLI PER UN CORRETTO

COMPORTAMENTO IN CASO PRIMO SOCCORSO

a cura di

Corrado Cecchetti - Miryam Muscolo – Giancarlo Roscio

in collaborazione con

Gruppo Emergenza Extraospedaliera

Ordine Provinciale di Roma dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri

Agenzia di Ricerca ed Educazione Sanitaria 2001

Dip.mento Onco-Ematologia Osp. Pediatrico Bambino Gesu’

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ANNEGAMENTO

Attento alla TUA SICUREZZA ( salvare un bambino in acqua è difficile

perché si muove in modo inconsulto ) cerca di risolvere l’insufficienza

respiratoria

COSA FARE

Estrai il bambino dall'acqua

libera le vie aeree da eventuale materiale estraneo alghe

foglie eccetera che potrebbero

causare ostruzione va aspirazione,

copri il bambino per combattere il

raffreddamento

chiamare il 118 e segui le loro indicazioni

BAMBINO COSCIENTE

tranquillizzarlo

metterlo seduto o in posizione laterale per facilitare la

respirazione.

fallo tossire per aiutarlo ad espellere il liquido presente

nelle vie aeree

BAMBINO NON E’ COSCIENTE E NON RESPIRA

INIZIA LA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

Chiamalo ad alta voce

Scuoti lievemente la sua spalla

CHIAMA IL 112 SEGUI QUELLO CHE TI DICONO

POSIZIONA IL BAMBINO SU PIANO RIGIDO

METTI UNA O DUE MANI AL CENTRO DEL TORACE FAI 30

COMPRESSIONI ALTERNATE A 2 INSUFFLAZIONI

CONTINUA FINO AD ARRIVO DEI SOCCORSI

COSA NON FARE

NON SOMMINISTRARE BEVANDE DI ALCUN TIPO

VALUTA LA SICUREZZA DELL’AMBIENTE ( SE NON E’

SICURO , METTITI IN UN POSTO SICURO)

NON MUOVERE IL BAMBINO IN CASO DI

SOSPETTO TRAUMA CRANIO-CERVICALE

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AVVELENAMENTO

I sintomi sono vari ( dipende dalla sostanza e quantità assorbita) i più comuni

sono: nausea, vomito, diarrea, vertigini, dolori addominali, alterazioni della

coscienza fino al coma, difficoltà di respirazione, guarda attentamente se ci sono

lesioni intorno al cavo orale o in sede di puntura di animale

COSA FARE

CHIAMA IL 112 O IL CENTRO ANTIVELENI

Come si chiama la sostanza?

Quanto ne ha ingerita

Quando l’ha assunta

Quanto pesa e quanti anni ha il bambino

COSA NON FARE

Non provocare il vomito

Non somministrare liquidi che possano favorire il vomito

Non dare olio o latte perché possono aumentare

l’assorbimento di alcune sostanze tossiche

COLPO DI CALORE Nel bambino temperature elevate, forte umidità, sole diretto e scarsa

ventilazione possono provocare malesseri anche gravi caratterizzati da

crampi muscolari, debolezza e mal di testa sempre più forte, a volte brusca

riduzione della pressione sanguigna con breve perdita di coscienza.

COSA FARE

Distendere il bambino in luogo fresco Aprire i

vestiti e bagnarlo con acqua fressca Avvolgerlo

con panni imbevuti di acqua SE COSCIENTE

Bevande fresche e salate a piccoli sorsi ( NON GHIACCIATE )

In casi GRAVI chiamare 112 e segui i loro consigli

COSA NON FARE

Non dare bevande fredde

Non scuotere bruscamente il bambino

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CONVULSIONE FEBBRILE

In caso di febbre elevata si può verificare che il bambino rotea gli occhi, ha

irrigidimento degli arti, perdita di coscienza, movimenti involontari di contrazione e

rilassamento degli arti inferiori e superiori, perdita di controllo dello sfintere anale e

di quello vescicale o diventa cianotico, derivante da difficoltà respiratoria. Le

convulsioni febbrili sono movimenti muscolari involontari tra i 6 mesi e i 6aa.

COSA FARE

Distendere il bambino dove non possa farsi male Metterlo

in posizione laterale di sicurezza per evitare che aspiri muco

o saliva ( su un fianco )

Terapia medica se prescritta dal curante

SE LA CRISI DURA OLTRE 2 MINUTI

CHIAMARE 112 e segui le loro indicazioni.

COSA NON FARE

Non perdere la calma

Non scuotere o schiaffeggiare il bambino

Non cercare di bloccarlo o di impedirne i movimenti

durante la crisi

In caso di CRISI EPILETTICA : la cosa migliore da fare è mantenere la calma e

evitare interventi inappropriati.

COSA FARE

Se il bambino è caduto per la convulsione, evitare che la

nuova postura diventi pericolosa per via della crisi

(posizionare un cuscino sotto la testa o comunque evitare che

la testa batta ripetutamente sul pavimento o contro ostacoli)

Ruotare il bambino su un fianco per evitare che saliva o

muco possa essere ASPIRATO

La crisi, così come è venuta, recede spontaneamente entro 2

minuti. Se dopo qualche minuto non passa

CHIAMA 112 E SEGUI LE LORO INDICAZIONI.

COSA NON FARE

Non cercare di aprire la bocca (la lingua non viene

inghiottita!). La contrazione dei muscoli mascellari è tale da

non permettere l'apertura della bocca, ogni tentativo in questo

senso potrebbe comportare un morso al dito introdotto o la

rottura dei denti del bambino;

Non cercare di rianimare il bambino con inappropriate

respirazioni assistite o inappropriati massaggi cardiaci.

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DIARREA

Nella maggior parte dei casi, la diarrea è fastidiosa ma non costituisce particolare

pericolo. Nei bambini è dovuta ad un’infezione gastrointestinale causata da virus,

batteri o parassiti; in altri casi, anche un colpo di freddo o una manifestazione

psicosomatica può provocarla

Se prosegue per diverse settimane, può essere utile effettuare degli accertamenti per

verificare l’eventuale presenza di allergie o intolleranze alimentari.

COSA FARE

fai assumere liquidi ed adeguata alimentazione per evitare la

disidratazione.

se il bambino e’ allattato al seno proseguire con

l’allattamento

se la diarrea dura da piu’ di 24 ore con 5-6 scariche al

giorno e non assume liquidi portalo DAL PEDIATRA

se nelle feci presenza di sangue o sono di colore nero

PORTARLO AL P.S.

COSA NON

FARE

non allarmarsi se e’ un episodio occasionale

non sospendere l’alimentazione

EPISTASSI

La cosiddetta fuoriuscita di sangue dal naso

COSA FARE

Metti il bambino seduto o leggermente inclinato in

avanti per impedirgli di deglutire il sangue, fagli

sputare il

sangue che sente nella bocca.

Stringere le narici ( pollice ed indice come una pinza) per

10 minuti.

COSA NON

FARE

Non applicare panni freddi sulla fronte, sulla nuca o sotto il

labbro superiore

Non premere sulla parte ossea del naso

Non riempire le narici con ovatta o garze.

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FEBBRE

La febbre = un’innalzamento della temperatura corporea sopra i 37,5°C ; la

temperatura varia nell’arco della giornata: è più alta durante il sonno, dopo i pasti e

durante uno sforzo; misurare la temperatura del bambino utilizzando il termometro

sotto l’ascella.

COSA FARE

Bagnare il bambino con acqua a temperatura di qualche

grado inferiore alla sua febbre (non acqua fredda )

Misurare regolarmente la temperatura durante l'arco della

giornata. usare antipiretico solo se la febbre supera i 38,5° c

Assunzione di liquidi a volontà

Chiama il Pediatra se la febbre è accompagnata da altri

sintomi

Una valutazione medica in tempi brevi se il bambino ha

meno di 6 anni e presenta un pianto debole e continuo con

scarsa risposta agli stimoli

COSA NON

FARE

Non coprirlo eccessivamente per favorire la dispersione del

calore

Non forzarlo se inappetente, è normale con la febbre. Non

usare farmaci di propria iniziativa

FERITE E TAGLI

COSA FARE

PICCOLE FERITE

Bloccare fuoriuscita di sangue premendo sulla ferita

con una garza

Pulire la parte con acqua corrente per togliere terra, frammenti di

legno o vetro ed altro Lavare con disinfettante e coprire con cerotto

GRANDI FERITE

Bloccare fuoriuscita di sangue premendo sulla ferita con un

asciugamano

Mantenere la compressione fino all’arrivo dei soccorsi

Evitare movimenti bruschi

Chiamare 112 o portare il bambino in P.S.

COSA NON FARE

Non rimuovere corpi estranei di grandi dimensioni per

evitare il pericolo di aumentare l’emorragia

Non usare cotone idrofilo ( ovatta ) per disinfettare

Non usare laccio emostatico se non strettamente necessario

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FOLGORAZIONE

COSA FARE

SICUREZZA DELLO SCENARIO FONDAMENTALE

Interrompere la corrente elettrica spegnendo

l’interruttore centrale o staccando la spina.

Se impossibile interrompere la corrente, mettersi su

superficie asciutta staccando il bambino dalla fonte di

elettricità utilizzando materiale isolante ( manico di scopa,

legno,plastica, cuoi, vetro non conducono)

SE NON E’ COSCIENTE E NON RESPIRA

CHIAMARE

IL 112 E SEGUI I LORO CONSIGLI

INIZIA RIANIMAZIONE

CARDIOPOLMONARE

30 COMPRESSIONI ALTERNATE A 2

VENTILAZIONI

In caso di ferite proteggile con garze sterili

IN CONSEGUENZA DELLA PANDEMIA

NON PRATICARE VENTILAZIONI

SOLO COMPRESSIONI TORACICHE E COPRIRE

VISO DELLA VITTIMA

COSA NON FARE

NON PERDERE LA CALMA

NON ESPORTI AL PERICOLO

Non toccare il bambino direttamente se non hai

staccato la corrente

Non usare l’acqua per spegnere eventuali fiamme

Non somministrare bevande

Non somministrare farmaci di tua iniziativa o

senza precise indicazioni del 112

Non mettere pomate o unguenti

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SOFFOCAMENTO

Sintomi del soffocamento parziale : Il bambino piange, parla e respira,anche se

con difficoltà. In alcuni casi, il bambino riesce a tossire debolmente, segno che sta

tentando di espellere il corpo estraneo che ostruisce le vie aeree.

Sintomi del soffocamento completo : Il bambino non piange, non parla e non

respira. Il volto è blu (cianotico) per assenza di ossigeno.

COSA FARE

BAMBINO COSCIENTE

Tranquillizzaro

Lascialo nella posizione che preferisce

Fallo tossire

CHIAMA IL 112

Inizia le manovre di disostruzione

SE LATTANTE : 5 PACCHE DORSALI E 5

COMPRESSIONI CENTRO TORACE CON 2 DITA

SE BAMBINO :COMPRESSIONI ADDOMINALI

(MANOVRA DI HEIMLICH)

COSA NON FARE

NON DARE DA BERE

NON INIZIARE LE MANOVRE SE RIESCE

A TOSSIRE

NON TENTARE DI ELIMINARE IL CORPO

ESTRANEO METTENDO LE DITA NELLA BOCCA

DEL BAMBINO

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TRAUMA CRANICO

COSA FARE

FERITA LIEVE ALLA TESTA

DISINFETTARE

CHIAMA IL PEDIATRA TIENI IL BAMBINO IN

OSSERVAZIONE 24 ORE

ASSENZA DI FERITE

GHIACCIO SULLA PARTE DOVE HA BATTUTO ED

OSSERVAZIONE 24 ORE

PROCEDURA BASE

Valuta il comportamento per 24 ore dopo il trauma

controlla che si muova cammini e non abbia deficit nel

prendere gli oggetti

se in grado di rispondere a dire i nomi delle persone e dei

giocattoli che preferisce

durante il sonno controllare la posizione rilassata e la risposta

alla sveglia ogni 3 ore circa

se subito dopo presenta

perdita di coscienza, sanguinamento da orecchio o naso, vomito,

cefalea, irrequietezza, disturbi neurologici

PORTARLO SUBITO AL P.S. O CHIAMARE 112

se dopo 24 ore è confuso, nausea, vomito disturbi della vista e del

linguaggio debolezza muscolare, alterazioni del comportamento

PORTARLO SUBITO AL P.S. O CHIAMARE 112

COSA NON FARE

NON METTERSI IN VIAGGIO E TENERE IL

BAMBINO TRANQUILLO

NON FORZARLO A MANGIARE

NON SOMMINISTRARE ALCUN FARMACO

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USTIONE

Le Ustioni possono essere Termiche – Chimiche – Elettriche . Affronteremo

come comportarsi in caso di USTIONI TERMICHE ( le più frequenti)

COSA FARE

Uno dei pericoli più frequenti in caso di Ustione sono le

infezioni

USTIONE LIEVE

Lavare con acqua corrente per lameno 20-30 minuti

Applicare disinfettante e crema eutrofica per

rigenerare i tessuti

USTIONE PROFONDA

Lavare con acqua corrente , disinfettare e coprire con garza

sterile.Rivolgersi al Pediatra o P.S.

USTIONE GRAVE

CHIAMARE 112 o PORTARE IN P.S.

Coprire le lesioni con garze sterili o telo pulitissimo

COSA NON FARE

NON TOGLIERE I VESTITI, SE ATTACCATI NON

ROMPERE LE VESCICOLE

NON APPLICARE OLIO O BURRO

VOMITO

È un’azione forzata che coinvolge i muscoli addominali, il diaframma e lo sfintere

esofageo finalizzato ad espellere sostanze dallo stomaco.

Causato spesso da un’infezione gastrointestinale o da altre situazion ( mal d’auto

etc.) non costituisce particolare pericolo

COSA FARE

Se isolato e in assenza di altri sintomi il vomito non richiede alcun

trattamento.

Se vomito ripetuto: somministrare liquidi (acqua o soluzioni

reidratanti) a dosi molto piccole e ravvicinate (1 cucchiaino / 5 min).

In caso di vomito ripetuto (più di 5 episodi in poche ore) e incapacità di

assumere liquidi: condurre il bambino dal pediatra o in Pronto

Soccorso.

Se nel vomito si vede la presenza di sangue, verde scuro, color caffè):

condurre il bambino in Pronto Soccorso.

Controllare se il vomito si presenta associato a febbre o diarrea.

COSA NON FARE

Non impedire l’emissione del vomito.

Non far assumere al bambino pasti abbondanti e molto grassi.

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CRUCIVERBA

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FATTORI DI RISCHIO

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ARRESTO CARDIACO

.

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SOLUZIONE

RISPOSTE A.C.

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ELABORATI MUSICALI

SALVA UNA VITA Testo : Mancini – Vocaturo – Roscio Musica : Simionato - Puglielli CENTO – CENTOVENTI AL MINUTO : Testo Vocaturo – Roscio Musica : Mobilia QUESTIONE DI CUORE : Testo e Musica : Caramazza

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SALVAVITA-RAP

(Testo: Simona Mancini – Rosa Isabella Vocaturo – Giancarlo Roscio

Musica: Laura Simionato, Nicola Puglielli)

Gennaio 2020

Tu lo sai che ce la puoi fare…

Ma tu no, no non puoi sprecare tempo se qualcuno vuoi salvare…

E’ facile imparare!

Per lui per fortuna non è finita: conosci manovre che salvan

la vita... se ha perso i sensi e la coscienza,

se del respiro si sente l'assenza… Ma tu lo sai che qualcosa

puoi fare: quella persona tu puoi salvare!

Davanti a te non c'è un manichino e ti senti solo un ragazzino.

Ma non temere di intervenire: l’esito infausto puoi

prevenire! Per non creare qualche incidente, verifica che sia

sicuro l’ambiente.

Tu lo sai che ce la puoi fare…

Ma tu no, no non puoi sprecare tempo se qualcuno vuoi salvare…

E’ facile imparare!

Tira fuori il tuo cellulare che il 112 devi chiamare.

L'uomo lì a terra non ha reazioni alla tua voce e ai tuoi

scossoni; tempo allora tu non sprecare che le manovre puoi

praticare!

Allora comincia a scoprirgli il torace… a fare il massaggio tu

sei capace!

Mani incrociate, comprimi il cuore: se non lo fai quell’uomo

muore!

120 volte al minuto continua finché non sarai

svenuto.

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A 6 centimetri in profondità fin dove risiede l'umanità

fondamentale del cuore il massaggio per evitare all’altro

mondo il passaggio…

fino all'arrivo dell'ambulanza che sta percorrendo quella

distanza.

Ora abbiniamo la respirazione su, pratichiamo

l’insufflazione!

E ogni 30 compressioni si fanno 2 ventilazioni.

Poche manovre semplici e chiare che tante vite posson

salvare!

Tu lo sai che ce la puoi fare…

Ma tu no, no non puoi sprecare tempo se qualcuno vuoi salvare…

E’ facile imparare!

Il sangue devi far circolare ed il suo corpo ossigenare…

Tenergli vivo il cuore e il cervello sai che alla fine può

essere bello! Quella persona si trova in arresto: tu devi fare

davvero presto!

E anche se non sei un dottore usa di corsa il defibrillatore;

guarda intorno chi è nella la stanza, pretendi da loro di stare

a distanza. Accendi la macchina: è molto agile! Non l'hai mai

usata? E’ davvero facile!

Tu puoi seguire istruzioni vocali per operazioni un po'

speciali.

Ci sono istruzioni per placche adesive che di per sé non sono

lesive.

Uno le piastre deve attaccare, l'altro continua a massaggiare.

Ora sei pronto, lascia il paziente o prenderai pure tu la

corrente! Scarica in corso, un po’ di timore… ma finalmente

riparte il suo cuore.

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È stata una cosa un po’ faticosa ma al cimitero lui non

riposa!

Tu lo sai che ce la puoi fare…

Ma tu no, no non puoi sprecare tempo se qualcuno vuoi salvare…

E’ facile imparare!

Non è mai il caso di restare oziosi ma guadagnare minuti

preziosi.

Per prestare i giusti soccorsi

è molto importante fare dei corsi.

Ora poi le scuole li fanno

e tante persone si salveranno.

Se le persone non sono “brave” non fare nulla è cosa grave:

se un uomo rischia di morire devi comunque intervenire…

Basta poco per imparare come una vita tu puoi salvare!

Tu lo sai che ce la puoi fare…

Ma tu no, no non puoi sprecare tempo se qualcuno vuoi salvare…

E’ facile imparare!

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Testo realizzato in Aprile 2020 adattato alle norme di biocontenimento pandemia COVID

per proteggere prioritariamente il soccorritore da eventuale contagio

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ELENCO LINK DI RIFERIMENTO PROGETTO VIRGILIO

CELLULA https://www.youtube.com/watch?v=-NNRGhJ5-ao&t=136s

VIAGGIO DELL’OSSIGENO https://www.youtube.com/watch?v=qcN39LWssmY

IL CUORE RUOLO https://www.youtube.com/watch?v=_Hq4CbmmOAE

CIRCOLAZIONE DEL SANGUE https://www.youtube.com/watch?v=Yh1ghMt4PYE&t=13s

APPARATO RESPIRATORIO https://www.youtube.com/watch?v=t-0Oc1Pui-o

SISTEMA NERVOSO CENTRALE https://www.youtube.com/watch?v=a9mGTQpqK5c

SCHELETRO https://www.youtube.com/watch?v=JRym9ejQ8kw&t=113s

MUSCOLI https://www.youtube.com/watch?v=ybCArkEvarA

PELLE https://www.youtube.com/watch?v=y5Biajc_gl0

EPISTASSI https://www.youtube.com/watch?v=Q7fh1KxtDxk

FERITE ABRASIONI https://www.youtube.com/watch?v=9I_nbev0q7o&t=1s

USTIONE https://www.youtube.com/watch?v=XngjxZlSBWs

PELLE https://www.youtube.com/watch?v=WC2vVQN2tCY

PELLE 1 https://www.youtube.com/watch?v=y5Biajc_gl0&t=102s

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

LINEE GUIDA ILCOR 2015

LINEE GUIDA A.H.A. 2015

LINEE GUIDA E.R.C. 2015

LINEE GUIDA ILCOR 2015 COVID-19

LINEE GUIDA A.H.A. 2015 COVID-19

LINEE GUIDA E.R.C. 2015 COVID-19