Presentazione libro 70 anni di Confindustria Valle d’Aosta

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70 anni di Confindustria Valle d’Aosta La rappresentanza al servizio delle imprese di Fabrizio Favre

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70 anni di Confindustria Valle d’Aosta

La rappresentanza al servizio delle imprese

di Fabrizio Favre

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Tutto inizia con quest'uomo . Luigi Fresia, Classe 1998, ingegnere civile, con un esperienza nel Congo Belga, imprenditore, politico come amministratore regionale (fa parte del primo CLN e poi sarà assessore nella legislatura successiva.) Il 2 giugno 1945 nella gremita sala della Consulta del Palazzo Comunale di Aosta viene designato per far parte di un Comitato Promotore per costituire una nuova Unione industriali. Con lui l’ingegner Luigi Berzieri (Direttore Commerciale Nazionale Cogne), Francesco Brunod (Ditta Fratelli Brunod), Giuseppe Rivolin (Ditta Ved. Rivolin) e Roberto Vincent (Birra Aosta). Un cammino che si concluderà il 6 ottobre 1946

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Fra le firme in calce al verbale delle imprese aderenti all’iniziativa, oltre a quelle dei componenti del Comitato provvisorio, si riconoscono: Impresa Ing. Gabrielli, Impresa Geom. Cuaz e Cortelli, SAMIS, SADEA, Ottoz Francesca e figli, Tacci Pietro Garage Aosta, Trafileria Aostana, Janin Rivolin Umberto, Baietto Geom. Angiolino, Industria Tipografica Luigi Costa Caviglione, Rossi Enrico, Levi Guglielmo, Bianchi Giuseppe, Coppo Remo, Bianco Giacinto, Cav. Fusella Francesco, Bracotto Achille Aosta, Soc. An. Fornace Calce di Aymavilles Aosta, Ditta Barello Carlo, Givone Lega Luigi, Brunod Beniamino Châtillon e Impresa Perruchon Vincenzo.

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Ho scelto questa immagine perché racconta un po' la storia di un imprenditore. La sua idea imprenditoriale che nasce da una passione. All'interno del libro, dentro alla grande storia di Confindustria ci sono anche delle piccole storie. Alla guida dell'auto che vedete c'è il già citato Fresia, che sarà presidente dal gennaio 1946 al marzo 1947. Fresia è un uomo dalle mille sfaccettature. Come imprenditore nutre anche un grande interesse per il mondo dell’automotive. Con la Società Valdostana Automotori (SVA) inseguirà addirittura il sogno di partecipare a un gran premio di Formula 1. Ci riuscirà nel 1950 con la SVA Fiat 1500 prendendo parte al Gran Premio di Sanremo e a quello di Svizzera. L’auto potente e velocissima risulterà però anche molto fragile tanto da ritirarsi nel primo caso e partecipare soltanto alle qualifiche nel secondo. L’attività si chiude così nel 1951. Nel frattempo nel 1950 Fresia dà vita con Efisio Noussan alla Sicav, la prima concessionaria Fiat ad Aosta. Entrambi gli imprenditori avevano già intuito la crescente importanza del comparto automobilistico per una utenza sempre più di massa.

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Arriviamo così a Teresio Guglielmone, presidente dal marzo 1947 – maggio 1948. Guglielmone è Presidente della Nazionale Cogne in tempi in cui la società è una sorta di protettorato dello Stato itliano in terra valdostana. Banchiere pinerolese in quota Dc la sua sarà una presidenza senza scossoni. Abbandonerà la Valle nel 53 per dedicarsi alla politica.

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L'immagine è curiosa in quanto abbiamo le firme di ben quattro presidenti. Ma è su una che devo porre maggiormente la mia attenzione. Quella di Riccardo Labarre, titolare della Trafileria Aostana di corso Padre Lorenzo, nato a Palermo il 28 marzo 1889, tra i fautori della prima ora della necessità di un’Associazione che sostenga e dia voce agli industriali valdostani. Primo Presidente di lungo corso dal maggio 1948 al maggio 1954. la sua presidenza si apre in modo drammatico. 8 giugno 1948. Una esplosione irrompe nella quiete aostana. In via Monte Solarolo si verifica una violenta deflagrazione di materiale esplosivo dell’impresa edile Cuaz-Cortelli. Muoiono sul colpo tre persone e la zona risulta pesantemente danneggiata. Scatta subito una gara di solidarietà. Ugo Sogno della Fratelli Sogno decide di assumere l’onere dei lavori edili per i restauri più urgenti. Un’iniziativa che trova immediatamente l’adesione spontanea di numerose altre aziende. La stessa A.V.I. riterrà opportuno dare un contributo di 100mila lire per un lavoro del valore complessivo di circa due milioni. A un mese dalla sua elezione è il primo atto del Consiglio direttivo guidato da Labarre. Una presidenza autorevole come dimostrano gli atti in possesso di Confindustria ma che a livello aziendale si conclude in maniera sfortunata. Labarre chiude l’attività quasi contemporaneamente con la fine dell’esperienza in Confindustria. Muore il 19 luglio 1958 senza eredi. Purtroppo non ci è stato possibile trovare una sua foto. Anche la sua tomba, nel cimitero di Aosta, ne è priva.

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L’imprenditore edile Enrico Cuaz (maggio 1954 – aprile 1955) nella foto con la moglie Virginia Farinet, non si fa mancare nulla nel suo unico anno alla guida dell’Associazione non si fa mancare nulla. La sua breve presidenza risulta caratterizzata da eventi tutt’altro che secondari, alcuni anche di forte conflittualità a partire dallo sciopero degli operai della Cogne che durerà ben 47 giorni.

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Con Robert Vincent (aprile 1955 – febbraio 1965) uno degli artefici del successo della Birra Aosta la scelta ricade su un imprenditore definito “amico degli operai” probabilmente un tentativo di dare vita ad un nuovo ciclo di relazioni industriali dopo anni un po' burrascosi.

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A lui tocca affrontare per primo la problematica dell'uscita delle aziende a partecipazione statale dalle associazioni industriali. Concretamente il numero di aziende associate passa da 131 a 11, mentre i dipendenti da 12.243 a 4.835. Visto che i contributi delle aziende sono determinati dal numero dei dipendenti è subito evidente il crollo di risorse. Un calo di 15,5 milioni di lire. Le aziende ancora aderenti assicurano introiti pari a circa 8 milioni. Si corre ai ripari. Per Vincent il danno materiale e morale che potrebbe riflettersi sulle aziende dallo scioglimento dell’organizzazione è «di gran lunga superiore ad un piccolo sacrificio equamente ripartito tra tutte le aziende aderenti». Vincent a causa di una grave malattia non completerà il suo mandato.

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Indovinate di chi si tratta? Vi aiuto. Avete di fronte a voi un giovanissimo Cesare Bordon al Colle del Gran San Bernardo.

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Questa immagine è la sede della Tosco autoservizi in Piazza Chanoux alla fine degli anni 50. Bordon per lunghi anni patron della Savda. La sua è una presidenza lunghissima: dal marzo del 1965 al maggio del 1979. In un periodo in cui la presenza industriale si modifica come non mai.

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Con lui possiamo dire che si rafforza oltre che l'aspetto dei servizi offerto dall'associazione anche il confronto a viso aperto con la politica. Nel 1969 per la prima volta un Assessore regionale, Giuseppe Albaney, Assessore all'Industria e Commercio partecipa ai lavori della ventitreesima assemblea e nel 1971 sarà la volta del primo Presidente della Giunta, Cesare Dujany. Per la prima volta la relazione del Presidente si sdoppia con la parte privata e quella pubblica in cui il Presidente opera una disanima sull'andamento dell'economia nazionale e regionale. Bordon inizia anche a porre in agenda con iniziative mirate anche temi come la ricostituzione della Camera di Commercio e la costituzione di una finanziaria regionale. Nel 1975, convinto che gli strumenti creditizi fossero fondamentali per dare gambe ad una economia locale, partecipa alla nascita del Confidi industriali. Autunno caldo, recessione sono alcuni dei temi che potrete vivere attraverso le analisi di Bordon.

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Come potete vedere sono molto partecipate le assemblee negli anni ‘70. In prima fila Piero Enrietti, Vincenzo Omodeo Zorini, Placido Reboulaz, Giuseppe Luciani, Virgilio Berti e Umberto Giovanetto. Si riconoscono anche Emiliano Gianotti, Raffaele Pignataro, Cesare Cometto, Efisio Noussan, Giuseppe Minghetto, Pierpaolo Spinoni, Paolo Musumeci, Luigi Frau e, in fondo alla sala, Luciano Caveri

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Maggio 1979 – giugno 1985. E' il periodo del settore edile. Michele Pignataro, dell'impresa Virando e Pignataro riceve il testimone da Bordon. Pignataro prosegue e innova lo stile di Bordon.

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I «quaderni» che vedete in questa pagina toccano temi importantissimi per il futuri della nostra regione. Si tratta di libri che hanno raccolto gli interventi di vari relatori ad altrettanti convegni dell'allora Associazione Industriali .

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Pignataro riceve anche dei visitatori eccellenti come l’allora ministro Nicolazzi.

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Sotto Pignataro si fa particolarmente intensa l'attività della Piccola Industria. Qui rappresentata da un battagliero Sergio Musumeci e leggendo il libro capirete perché.

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E nascono i giovani imprenditori. Nella foto Piersandro Pignataro, Leonardo La Torre e Paolo Musumeci.

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Arriviamo così alla presidenza di Cesare Cometto dall'ottobre 1985 al maggio 1991, socio e amministratore della Cometto e Tercinod, past president dei past president e con lui ho avuto la fortuna di ripercorrere la storia di quegli anni attraverso un testimone diretto. Sono anni in cui inizia a mutare il tessuto imprenditoriale. L'Ilssa Viola chiude definitivamente i battenti e li apre Baltea Disk. Anche l'apertura delle frontiere è un tema che comincia ad entrare nell'agenda degli industriali valdostani.

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Dal 1991 al 1997 la Bassa Valle esprime per la prima volta un presidente dell'AVI. Si tratta di Renzo Vuillermoz, titolare della Tecnomec di Arnad, un'azienda attiva nell'automotive, un settore nuovo per quei tempi. Fra i primi atti della sua presidenza l'impegno per promuovere tra i propri iscritti la costituzione del CEV, il Consorzio elettrico valdostano. Vuillermoz si batterà per la nascita della Camera di Commercio. Ma bisognerà aspettare. Una parziale risposta arriverà nel 1993 con la costituzione del Centro Sviluppo.

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Se Renzo Vuillermoz poteva essere catalogato come un cambio di paradigma produttivo, Paolo Musumeci, presidente dal maggio 1997 al marzo 2002, incarna un passaggio generazionale.Sono gli anni delle 35 ore e del rogo del Traforo del Monte Bianco, che vedono impegnata a livello nazionale l’Associazione, con incontri a più riprese con il Ministro dei Trasporti e dei Lavori Pubblici per sollecitare la riapertura del Tunnel.

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E proprio in quello stesso tragico anno, il 9 aprile 1999, l’A.V.I. ospita per la prima volta un Presidente nazionale: Giorgio Fossa, che interviene ad Aosta all’interno del Convegno «Imprese e mercato verso il nuovo secolo: quali scenari» e ovviamente si sofferma anche sulla tragedia. L’A.V.I. ospita anche Andrea Pininfarina, presidente di Federmeccanica, e Carlo Callieri, uomo Fiat, in corsa per la Presidenza di Confindustria. Il 7 marzo del 2000 sempre l’Associazione organizzerà, presso l’Hotel Billia di Saint-Vincent, un convegno sul tema «I Trafori alpini nell’economia delle Regioni di frontiera». Musumeci affronta anche l'anno dell'alluvione. L’A.V.I., insieme al Confidi Industriali, non rimane passiva e costituisce un fondo alluvione per dare un primo sostegno a lavoratori di imprese associate colpiti dal tragico. 250 milioni sono assegnati a 88 dipendenti di 27 aziende iscritte all’A.V.I. o al Confidi per facilitare il loro ritorno alla normalità.

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Arriviamo così a Giuseppe Bordon alla guida dell'AVI dal marzo 2002 al maggio 2009.

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Bordon dà concretezza nel marzo del 2003 ad uno dei desiderata di papà Cesare la Camera di Commercio. Inoltre nel 2004 l'AVI per adeguarsi alla riforma nazionale approva un nuovo Statuto e cambia denominazione nasce così Confindustria Valle d'Aosta. Un mutamento simbolico, ma che in qualche maniera vuole dare risalto all’opportunità di fare parte di una rete più ampia. Uno dei temi in cui si impegna l'associazione con Bordon è quello delle aree industriali che porterà a due risultati importanti per il settore: viene tolto il vincolo di inalienabilità che consentirà a diverse imprese di acquistare lo stabilimento realizzato con il diritto di superficie e viene trovata una soluzione all’annoso problema delle locazioni degli immobili industriali. E' quello che Bordon scherzosamente chiama il «prato di Piero» nel libro comprenderete perché.

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Confindustria festeggia le sue 60 primavere . Ecco la foto di gruppo con gli imprenditori iscritti all'associazione dalla sua fondazione.

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Non mancano le visite importanti. Il 12 ottobre 2007 il Presidente Montezemolo è a Saint-Vincent.

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Ed ecco il cambio della guardia. Monica Pirovano, amministratore delegato della Cogne Acciai Speciali è il primo Presidente donna. Ed è lei la protagonista del capitolo che ho intitolato La grande crisi. Anni molto recenti. A tutti noti. Pirovano si impegna stimolare la cultura imprenditoriale attraverso tavole rotonde ed eventi a cui partecipano nomi noti a livello confindustriale e imprenditoriale. Nel sessennio raggiungono la Valle Aldo Bonomi, Alberto Barcella, Alberto Bertone, Roberto Roveta, Giuseppe Oriana, Guido Martinetti, Stefano Pan, l’allora vicepresidente nazionale Diana Bracco, e Marco Gay, Presidente del Gruppo Giovani.

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Ma sicuramente l’incontro che ottiene un successo strepitoso, è la visita della Presidente nazionale Emma Marcegaglia .

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Che raccoglie un parterre quantitativamente e qualitativamente d’eccezione.

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Fra i tanti a raggiungere la Valle in quel periodo anche Vincenzo Boccia, allora presidente della Piccola industria, oggi nuovo Presidente di Confindustria.

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Arriviamo così a Paolo Giachino che dal 29 giugno 2015 è alla guida di Confindustria Valle d'Aosta.

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Alla sua visione del futuro dell'associazione è dedicato l'ultimo capitolo del libro. A tutti auguro una - spero - buona lettura

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BUONA LETTURA