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RESPONSABILITÀ GESTIONALE IN SANITÀ Risk Management nelle strutture sanitarie Egidio Sesti Roma 26.1.2014

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RESPONSABILITÀ GESTIONALE

IN SANITÀ

Risk

Management

nelle

strutture

sanitarie

Egidio Sesti

Roma

26.1.2014

«Vita liquida» «modernità liquida»

«Liquido» è il tipo di vita che si tende a

vivere nella società liquido-moderna,

definita tale se “… le situazioni in cui

gli individui sono chiamati a vivere

si modificano con sempre maggior

rapidità”….. la società liquido-

postmoderna non è in grado di

conservare la propria forma o di

tenersi in rotta a lungo.

Il carattere liquido della vita e quello

della società si alimentano e si

rafforzano a vicenda. Laterza 2006

Il “British Medical Journal” ha aperto un dibattito:

“Perché i medici sono tanto infelici?”.

La risposta più diffusa è stata la

cosiddetta sindrome del criceto,

la sensazione di “dover correre

sempre più in fretta per rimanere

fermi”, ovvero “la divaricazione

tra gli obiettivi per cui i medici

sono stati addestrati e ciò che i

pazienti si aspettano da loro”.

DAL DIRITTO ALLA SANITÀ AL DIRITTO ALLA

SALUTE

….CAMBIO DI NOME O PICCOLA RIVOLUZIONE?

Per anni la condizione dell’esser sani era contrapposta

all’essere infermi, cioè malati…. e le Istituzioni agivano

di conseguenza.

Oggi una serie di fattori sociali ed economici ha

creato una dimensione nuova dell’intero sistema

scienza-salute.

Quando si parla di salute ci si riferisce sempre più

spesso alla prevenzione e alla cultura dello stare

bene.

10.10.2009

ambulatorio

PRESA IN CARICO GLOBALE DELLA PERSONA

continuità assistenziale, integrazione dei protocolli

interoperabilità,

NUOVA TENDENZA

diversa distribuzione

delle risorse

VISIONE OLISTICA DELLA PERSONA

continuativa nel tempo

incentrata sul concetto

di riabilitazione

INTEGRATA E COORDINATA NELL’AMBITO DI UN

SISTEMA DI SERVIZI A RETE

IL S.S.N. È UN SISTEMA COMPLESSO

architettura a rete–nodi–link

la comunicazione è l’elemento indispensabile per

sviluppare le relazioni

Lavoriamo in un sistema complesso!

•Multidisciplinarietà e multiprofessionalità

•Variabilità dei processi

•Alto grado di innovazione

• Frequenza di emergenze, modifiche

pidemiologiche e demografiche

•Incertezza della pratica medica

•Vulnerabilità dei pazienti

• Risorse economiche

•La crisi dell’attuale organizzazione

Ridefinizione delle funzioni dei professionisti

Esempi:

TUTOR CLINICO: elemento di continuità durante

tutto il percorso del paziente in ospedale

BED MANAGER: svolge funzione di cerniera tra

reparto e P.S. al fine di collocare il paziente nel

setting più adeguato e di ottimizzare l’utilizzo dei

posti letto

DISCHARGE MANAGER: gestisce le dimissioni

complesse, attraverso il coordinamento delle

strutture intermedie, con i MMG, servizi sociali, etc.

LE CINQUE RICETTE DI COTTARELLI (neocommissario alla

spending rew) PER RISPARMIARE IN SANITÀ

• più concorrenza e più libertà di

scelta del paziente tra assistenza

pubblica e assicurazioni private

• appalti e gestione

• definizione di un tetto di spesa alle

singole voci • attenta selezione della domanda

• ottimizzazione del lavoro e dell’utilizzazione

delle tecnologie

11.10.2012 Dott. Egidio SESTI – Direttore UOC Qualità e Risk Management

il “PENSIERO UNICO" si fonda sul primato della economia

sulla politica, ridotta a mera "amministrazione“

«Il management competente guarda sempre più in profondità

rispetto ai numeri….. Non si può gestire guardando solo alla

metrica dei risultati (Mc Kinsey Quarterty - 2009)

L’incapacità della politica

di gestire la complessità

è affrontata affidando ai

cittadini la scelta di quale

struttura sanitaria deve

sopravvivere e quale no.

LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI

sostituire al governo del Sistema

un meccanismo di "Darwinismo

sanitario" - sopravvivenza delle

strutture forti a danno di quelle

deboli.

Ottobre 2013

Siamo nell'era degli open data e le informazioni sul

nostro sistema sanitario devono circolare.

I dati esistono già, bisogna solo renderli

consultabili da tutti, non vedo perché i risultati del

lavoro degli ospedali debbano rimanere segreti”.

“Voglio creare il

TripAdvisor degli

ospedali italiani”.

“È il momento di avere

più coraggio ed essere

trasparenti.

Le prime 10 strutture

Doveecomemicuro.it.

contiene i dati di 1.233 strutture

sanitarie italiane censite in base a 50

indicatori.

Arriva sul web anticipando l'annunciato portale del

PNE dell'Agenas.

Dal 25 ottobre – in virtù della direttiva europea

(2011/24/Ue) - ogni cittadino dell’Unione può decidere

liberamente di ricevere assistenza sanitaria in

ciascuno dei Paesi membri.

Per scegliere il luogo dove curarsi, un cittadino deve

avere accesso ad informazioni chiare, rigorose e

tempestive sulla qualità dei servizi offerti

Indicatori AHRQ

(Agency for Healthcare Research

and Quality)

• Evidenziare potenziali problemi di qualità

dell’assistenza

• Identificare aree che meritino ulteriori

approfondimenti e studi

• Monitorare i cambiamenti

Descrivono la qualità delle cure interne all’ospedale e

includono:

mortalità intraospedaliera per condizioni mediche

mortalità intraospedaliera per procedure e interventi

Utilizzazione delle procedure per le quali ci sono problemi di sovrautilizzo, sottoutilizzo o inappropriatezza

Volumi delle procedure per le quali si evidenzia che un maggiore volume delle procedure è associato a un minore tasso di mortalità.

Inpatient quality indicators

Dizionario Classico di

Medicina Interna (1833)

alla voce errore, così si

esprimeva:

non essendo una scienza di

calcolo nè una scienza

soltanto descrittiva, ed

avendovi il ragionamento

una parte tanto importante

quanto l’osservazione, la

Medicina è particolarmente

esposta ad errori a causa

della nostra ignoranza sopra

un infinito numero di fatti.

Un problema antico

mai risolto

SICUREZZA DELLE CURE

CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA

Art. 14 Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico

Il medico opera …….anche attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori al fine del miglioramento della qualità delle cure.

Il medico utilizza una esclusiva e riservata riflessione tecnico-professionale per comprendere le cause di un evento avverso volta alla identificazione dei rischi, alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.

LA PUNTA DELL’ICEBERG

CONTENZIOSO

EVENTI AVVERSI

EVENTI SENZA DANNI

QUASI EVENTI

PERICOLI

Incident reporting

Reclami

Contenzioso

Linee Guida

Protocollo

Procedure

Regionali Aziendali

Istruzioni operative

Raccomandazioni

MdS

(PDT) Percorsi

diagnostici

terapeutici

COMUNICAZIONE

Informazioni al cittadino

Consenso informato

SORRY IT WORKS

Mediazione

Trasparenza

CONOSCENZA

Carta dei servizi

Formazione

Competenze

Piano Aziendale

del Rischio (Risk manager)

Piano Sorveglianza ICA

(Comitato CIO)

Piano Qualità

Cartella clinica

integrata– FSE

(revisione)

Dati SDO

Dati PREVALE

Audit di risk m. FMEA - FMECA

Analisi data base Root cause analysis Safety Walk Round

Lavoro in team Formazione Performance

Budget

Appropriatezza

PIANO SANITARIO NAZIONALE 2011-2013

La politica di attuazione del governo clinico

richiede un approccio di “sistema” e si realizza

tramite l’integrazione di numerosi fattori:

Prevenzione

trombosi

venosa

profonda

lavaggio delle mani

Audit clinico

Evento sentinella

Incident reporting

appropriatezza

uso antibiotici

Scheda

unica terapia

Gestione farmaci

antiblastici

Gestione ulcere da

pressione

Prevenzione

delle cadute

Check kist

Sala operatoria

Comunicazione difficile SUT

CTA

LE BUONE

PRATICHE

LA SCHEDA … . (prima parte)

elementi anagrafici

dove, quando, a chi è occorso l’evento

elementi oggettivi descrittivi

cosa e come è successo, classificazione evento,

fattori contribuenti: fattori legati al paziente, al personale, al

sistema Staff inadeguato/insufficiente - Insufficiente addestramento/inserimento

Gruppo nuovo/inesperto - Elevato turn-over - Scarsa continuità assistenziale

Protocollo/procedura inesistente/ambigua - Insuccesso nel far rispettare

protocolli/procedure - Mancato coordinamento - Mancata/inadeguata comunicazione

Mancanza/inadeguatezza delle attrezzature/manutenzione

Mancanza/inadeguatezza del materiale di consumo - Ambiente inadeguato

chi la compila?

Il Risk Manager

elementi di valutazione dell’ evento

- stima gravità esito

- stima rischio futuro

- incremento dei costi

- Attività intraprese, pianificazione e realizzazione

interventi correttivi (Audit)

- proposte di miglioramento

LA SCHEDA … . (seconda parte)

chi la compila?

Il Risk Manager che valuta la scheda e classifica il

caso in base alla gravità; inserisce la scheda nel

database regionale

Metodologie utilizzate per la sicurezza dei pazienti

e per la gestione del Rischio clinico

Il Safety WalkRound prevede :

interviste strutturate basate su

una serie di domande, sia

chiuse che aperte, e la

tassonomia delle criticità

rilevate secondo i fattori

contribuenti di C. Vincent

Obiettivi:

AUMENTA E MIGLIORA IL CLIMA ORGANIZZATIVO

nelle strutture

Sicurezza clinica Sicurezza

organizzativa

Sicurezza Tecnico - strutturale

Sicurezza lavoratori

GOVERNANCE DELLA SICUREZZA

RISK ASSESSMENT

SICUREZZA ORGANIZZATIVA

Direzione

Area

Assistenziale

Organi di

staff

SICUREZZA CLINICA

SICUREZZA TECNICO - STRUTTURALE

SICUREZZA LAVORATORI

Datore di Lavoro Dirigenti e preposti

RSPP Medico Competente

RLS

Direzione

Sanitaria

Rappresentanze

sindacali

Direzione

Generale

Servizio

Tecnico

Manutenzioni

Servizi

esternalizzati

Area

Progettazione

Ingegneria

Clinica

Fisica

Sanitaria

Direzione

Generale

Organismi

regionali

Organi di

staff

Clinici

Personale

di

Assistenza

Direzione

Sanitaria

Direzione

Generale

Provveditorato

Economato

Evidenza Scientifica

Organi di

staff

Area

Formazione

Direzione

Area

Assistenziale

GLI ATTORI DELLA GOVERNANCE DELLA SICUREZZA

Il sistema di gestione del

rischio affronta in modo

globale tutte gli ambiti

sanitari in cui l’errore si può

manifestare:

- il rischio clinico per il

degente, collegato all’attività

assistenziale; infortuni degli

utenti e dei visitatori;

il rischio occupazionale

relativo agli infortuni sul

lavoro;

- il rischio ambientale,

relativo alla struttura e

impianti;

- il rischio assicurativo

collegato al risarcimento dei

danni

ris

ch

io c

lin

ico

risch

io a

mb

ien

tale

GESTIONE DEL RISCHIO

• Approccio ampio e

concertato

• Responsabilità di tutti

operatori a tutti livelli

• Collaborazione pazienti,

familiari, caregiver

• Adozione di misure

dimostrate efficaci e

abbandono delle

pratiche non sicure

one

man

band

R

I

S

K

M

A

N

A

G

E

r

O R G A N I Z Z A Z I O N E P E N S A T A S U I L I M I T I U M A N I

• le persone possono sbagliare nonostante le

migliori intenzioni, competenze e la buona volontà

• porre il focus sul contesto organizzativo e

culturale anziché sulla performance individuale

• ridisegnare i sistemi

• imparare dagli errori e promuovere una cultura di

apprendimento e comunicazione (Reason, 2003)

La cultura della

sicurezza del

paziente prevede

un rapporto aperto e

diretto tra i vari operatori

ed un clima di

integrazione e

collaborazione.

“Il problema della sicurezza

dei pazienti può essere meno

difficile da risolvere rispetto

ad altri punti critici

(non-autosufficienza, spesa

farmaceutica e altro)

perchè non coinvolge nè

introduce quelle differenze

ideologiche e di parte che

possono provocare una

situazione di stallo”

emergenze nel sistema sanitario nazionale trasversale a molte fra le categorie sanitarie

RISCHIO CLINICO E INFEZIONI OSPEDALIERE

rappresentano il principale obiettivo dei documenti sanitari relativi alla gestione della qualità e rischio

clinico ed ai programmi di risk management.

ANSA) - STRASBURGO, 22 OTT PARLAMENTO

EUROPEO

Ogni anno nell'Unione europea 37 mila persone

muoiono a causa delle infezioni ospedaliere:

I dati parlano di una percentuale che oscilla tra l'8 ed il

12% di cittadini che sono vittime d’infezioni associate

all'assistenza sanitaria, a errori connessi al

trattamento o a problemi legati a dispositivi medici

difettosi.

Il numero di decessi dovuti alle infezioni ospedaliere

''deve fortemente ridursi''

Le infezioni correlate alle pratiche assistenziali:

cosa è cambiato negli ultimi decenni?

Evoluzione del concetto di IO

IERI: infezioni contratte nel corso del

Ricovero in ospedale, che non erano

Manifeste clinicamente, al momento della

ammissione, ma che si manifestano, in

genere dopo almeno 48 ore dal ricovero,

durante la degenza stessa o dopo le

dimissioni.

OGGI: Infezioni correlate a processi

assistenziali (ICPA) ed all'attività

lavorativa in ambiente sanitario

anche non strettamente ospedalieri

Infezioni correlate all’assistenza

sanitaria e sociosanitaria (Ica)

Infezioni acquisite nelle strutture

sanitarie

Le ICA sono insite nell’attività sanitaria,

l’azzeramento è impossibile

allora è opportuno che le ICA siano misurate

e certe ridotte nella loro concentrazione

Alcune categorie di errore

ERRORE NELL’USO

DEI FARMACI

Errore di prescrizione, preparazione, trascrizione,

distribuzione, somministrazione, monitoraggio

ERRORE

CHIRURGICO

Corpi estranei in cavità; intervento su parte o lato

sbagliato; esecuzione chirurgica impropria;

chirurgia non necessaria

ERRORE NELL’USO

DELLE

APPARECCHIATURE

Malfunzionamento per problemi di fabbricazione;

malfunzionamento dovuto all’operatore; uso in

condizioni non appropriate; manutenzione

inadeguata; istruzioni inadeguate; pulizia non

corretta

ESAMI O

PROCEDURE

DIAGNOSTICHE

Non eseguiti; programmati ma non eseguiti;

eseguiti in modo inadeguato o scorretto; eseguiti

su paziente sbagliato; non appropriati

ERRORI NELLA

TEMPISTICA

Ritardo nel trattamento farmacologico; ritardo

nell’esecuzione dell’intervento chirurgico; ritardo

nella diagnosi; altri ritardi

Errore di terapia: ogni evento prevenibile che può

causare o portare ad un uso inappropriato del

farmaco o ad un pericolo per il paziente (National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Preventing – NCCPMERP)

Raccomandazione per la prevenzione degli errori in

terapia con farmaci “look-alike/ sound-alike”

(LASA) farmaci sosia (sembrano simili/suonano

simili)

Procedura Aziendale per la gestione della

“Scheda Unica di Terapia (SUT)”

definire le responsabilità e le modalità di introduzione e

gestione della SUT, che integri in un unico documento

tutte le informazioni sul processo terapeutico dei pazienti

ricoverati.

•implementare la diffusione della procedura a tutto il

personale interessato;

•revisionare la procedura Aziendale,

•organizzare programmi di formazione e informazione;

•monitorare attivamente l’applicazione della procedura.

adozione della scheda unica di terapia (SUT) per la

prescrizione, preparazione e somministrazione del

farmaco.

IERI…….. DOSAGGIO

SBAGLIATO

INTERAZIONE

FRA FARMACI

INCOMPLETEZZA

DELLE

INFORMAZIONI

C

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L

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M

P

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E

N

S

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B

I

L

I

ORARI

SBAGLIATI

Errata trascrizione

Un sistema COMPLETO per la gestione

di tutte le attività che partono dalla prescrizione

delle terapie, passando attraverso

l’approvvigionamento logistico dei farmaci,

garantendone la tracciabilità, la consegna al

personale infermieristico e la somministrazione

sicura

O G G I

IL RISCHIO OCCUPAZIONALE

Ogni anno in Italia avvengono 1.000.000 di incidenti

sul lavoro: il 36% dei quali in ambito Sanitario

IL RISCHIO OCCUPAZIONALE IN SANITÀ

• il settore sanitario è uno dei più grandi settori

occupazionali in Europa (10% circa dei lavoratori - il

77% sono donne )

• il tasso di infortuni correlati al lavoro nel settore

sanitario è più alto del 34% rispetto alla media ue

In Italia avvengono ogni anno in ambito sanitario

ed ospedaliero oltre 130.000 infortuni che

comportano un’esposizione al sangue o ad altre

sostanze biologiche potenzialmente infette.

RISCHIO OCCUPAZIONALE

NELLE STRUTTURE SANITARIE

Rischio

ingegneristico

strutturale

ambientale

tecnologico

Rischio di natura

biomedico

Presenza dell’uomo e

attività svolte

• biologico

• da agenti fisici

• da agenti chimici

• da movimentazione

di carichi

• da videoterminali

• da radiazioni

ionizzanti e non

ionizzanti

Rischio trasversale

Effetto sinergico di più fattori:

modalità organizzative

turni, condizioni di lavoro

«prevenzione e eliminazione del rischio di

infezione per gli operatori sanitari»

obiettivo da raggiungere: massima sicurezza possibile

dell’ambiente di lavoro, evitando ai lavoratori sanitari

ogni possibile esposizione al rischio biologico.

Direttiva 2010/32/UE recepita da

ogni stato membro 11 maggio 2013:

soli 18 secondi il tempo che intercorre tra

l’inizio del racconto del paziente e il primo

intervento del medico, che in genere lo

interrompe e formula subito una diagnosi

Sul Corriere della sera (12

maggio) di un articolo di

Umberto Veronesi intitolato “Il

dialogo con il malato è la prima

terapia”.

IL NUOVO RAPPORTO MEDICO PAZIENTE

CONFRONTO TRA DUE ESPERTI

“Nella nuova visione bisogna intendere il medico

come un esperto della malattia e il paziente come

l’esperto della sua

malattia:

dunque

tra

i due

avviene un

incontro tra due

esperti”.

Gianni Grassi, sociologo e

paziente, Incontro

13.6.2004 Associazione

culturale Gruppo Eventi)

“IL POSTO DELLE FRAGOLE”

Il protagonista, un anziano medico, ha un incubo.

Sogna di dover superare un esame. Gli viene chiesto

qual è il primo dovere del medico e non sa la risposta.

L’esaminatore gli ricorda con severità: “Il primo dovere

del medico è chiedere perdono”.

“British Medical Journal” “etica dell’ignoranza”, cioè la

coscienza dei limiti e delle carenze, personali e della

medicina. «il primo dovere dei malati – se si vuole

davvero rinnovare un patto epocale è quello di

“concedere il perdono”,

Paralizzati dalla vergogna, magari senza nemmeno ancora aver

compreso in cosa hanno sbagliato, i medici attraversano un

inferno forse non terribile come quello delle vittime degli errori,

ma comunque tremendo”.

New England Journal of Medicine. Guilt, fear and loneliness can plague patients, families and caregivers after medical error.

Sensi di colpa, paura e solitudine: dopo

un episodio di malpractice, affliggono

sia i pazienti e le loro famiglie sia gli

operatori sanitari e le loro famiglie.

“Come possiamo definire e

caratterizzare le dimensioni umane

dell’errore medico così che i pazienti, i

familiari e i clinici possano raggiungere

un qualche accordo e trovare pace per

voltare pagina e ricominciare grazie

anche al perdono?

“Errare è umano”

“Perdonare è

divino”.

Questa espressione esprime il tentativo di attuare

concretamente un insieme di iniziative per la

gestione della relazione tra strutture sanitarie e

pazienti al verificarsi di un evento avverso.

IL TEMA

Bocche cucite e non ammettere in nessun modo

l’errore. Il vento sta cambiando?

SORRY

IT WORKS

ERRORI MEDICI E MALPRACTICE:

INIZIA L'ERA DELL'ONESTÀ?

Gli esperti dell’Harvard

Medical School hanno definito

4 step di comunicazione

successivi:

- dire al paziente e alla sua famiglia cosa è successo, descrivendo i fatti e non speculando su come e perché si sia verificato l’errore: le prime deduzioni possono essere errate;

- assumersi la responsabilità: gli errori si evitano intervenendo sulla struttura organizzativa, non incolpando altri operatori sanitari;

- chiedere scusa subito: la compassione umana per un sincero rimorso disinnesca la rabbia e contribuisce a ricreare la fiducia tra cittadini e staff sanitario;

- spiegare cosa si può cambiare per evitare un simile errore in futuro: sapere che il loro dolore può evitare problemi simili ad altre persone in futuro aiuta i pazienti o le loro famiglie ad elaborarlo. I medici hanno sempre saputo che queste erano le cose più giuste da fare. È ora che qualcuno dica loro che sono anche le più convenienti.

Rispetto al 2009 segnalate piccole

evoluzioni, ma anche una limitata

conoscenza dell’istituto della

mediazione e scarsa adozione del

glossario dei sinistri.

Regioni in ritardo anche sulla

gestione dei rapporti con la Corte

dei conti.

I sinistri nel 2012 sono stati

12.000. Costo medio 40.000 euro

Responsabilità professionale. Studio Agenas su

gestione sinistri e polizze. Ok solo sette Regioni. A

quota 12.000 le denunce di sinistro nel 2012

LA MEDIAZIONE – UN NUOVO

APPROCCIO

Ieri: gestione dei conflitti basata sul controllo di

un’autorità centrale e sanzioni in caso di violazione

delle norme

Anni ‘70: modelli interattivi di assunzione delle

decisioni e di risoluzione delle controversie

Oggi: affermazione dell ’ alternative dispute

resolution (ADR) ispirata alla tradizione

anglosassone della common law.

• Mediazione

• Arbitrato

• Conciliazione

• Negoziazione

LA MEDIAZIONE IN SANITÀ

Lo scopo primario della conciliazione in campo

sanitario deve essere, non tanto l ’ accordo

formale delle parti o il risarcimento, quanto il

pieno recupero fisico e la ricostruzione della

fiducia lesa, del dialogo fra paziente

insoddisfatto e struttura/personale sanitario,

obiettivo essenziale per la tutela dell ’ intero

Sistema Sanitario

Nel contesto europeo i sistemi sanitari ed assicurativi

tendono sempre più a privilegiare le strutture che

monitorano e dimostrano in modo trasparente di

ottemperare a standard rigorosi di eccellenza.

L’OBBLIGO (degli stati membri) di offrire, in tempi

brevi, informazioni chiare, trasparenti, intellegibili e

accessibili a tutti i pazienti circa i loro diritti

• standard di qualità e sicurezza (elevati),

• vigilanza dei prestatori di assistenza sanitaria,

• accessibilità agli ospedali per i disabili,

• fatture e prezzi trasparenti,

• autorizzazione/iscrizione dei prestatori e la loro

copertura assicurativa,

• procedure circa i reclami e le denunce

Consiglio dei Ministri approva bozza di decreto legislativo

per il recepimento della Direttiva 2011/24/UE sulla assistenza

sanitaria transfrontaliera - 3 dicembre 2013

Poiché non è immaginabile giungere a garantire la

sicurezza totale, la si dovrà ritenere “adeguata”

quando relativamente alla situazione d’ipotesi, si

saranno contenute le perdite,

non diversamente trasferibili, entro limiti

fisiologicamente accettabili

[email protected]

NON SERVONO NUOVE CREDENZE PER

NUOVI RISULTATI

Ignaz Semmelweis, 1815-1865

Viene annunciata la più grande catastrofe naturale

che mai si sarebbe potuto immaginare: da qui a un

mese un apocalittico maremoto sommergerà tutte le

terre emerse e con esse tutti gli esseri viventi del

pianeta. La scienza è impotente. Le principali autorità

religiose si riuniscono in un simposio per concordare

le linee guida per un sostegno spirituale in vista

dell’ineluttabile evento.

“Fratelli, preghiamo tutti insieme - racomanda

il Papa – per prepararci all’eternità”.

“Fratelli, rassegniamoci e aspettiamo –

sentenzia il Muftì – sia fatta la volontà di

Allah”.

“Ragazzi, coraggio – dichiara il Rabbino di

Israele – abbiamo trenta giorni per imparare a

vivere sott’acqua!”. Moni Ovadia